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Nel nuovo Codice Appalti un decreto per riformare gli appalti, un Piano Nazionale per l'ammodernamento delle infrastrutture della Protezione Civile e un ‘patto per i cantieri’

Nel nuovo Codice appalti un decreto per riformare gli appalti, un Piano Nazionale per l'ammodernamento delle infrastrutture della Protezione Civile e un ‘patto per i cantieri’

Per l’approvazione del decreto manca davvero poco, e poi si darà il via alla semplificazione del Codice Appalti, quindi si procederà con lo sblocco dei cantieri e l’avvio di un Piano Nazionale per la messa in sicurezza del territorio entro metà febbraio. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato che il Governo intende avviare un grande progetto di semplificazione amministrativa e di sburocratizzazione, anche nel settore delle costruzioni, ed ha affermato che al più presto arriverà un decreto legislativo che semplificherà il Codice ma non è ancora in grado fornire tempi certi. Di conseguenza, gli imprenditori sono scettici davanti a quest’ulteriore annuncio che potrebbe trasformarsi nell’ennesimo nulla di fatto. Il Consiglio Generale dell’Ance ha dichiarato una mobilitazione permanente delle imprese del settore per denunciare la grave assenza di azioni e decisioni da parte della politica. Sul fronte degli investimenti in infrastrutture, Conte ha annunciato l’avvio di un Piano Nazionale per la messa in

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sicurezza e l’ammodernamento del territorio e del sistema viario, il Piano sarà gestito tramite la Protezione Civile e avrà un percorso accelerato, sfruttando la corsia emergenziale. Anche se non c’è ancora chiarezza totale sull’acquisizione delle risorse, Conte ha annunciato che per tale misura sono previsti ‘sonori miliardi’. Arriverà invece a breve un ‘Patto per i Cantieri’ da attuare attraverso una cabina di regia insediata a Palazzo Chigi che avrà il compito di monitorare ogni singolo cantiere e analizzare i motivi per cui è bloccato e i modi in cui sbloccarlo.

Si sa per certo che invece è pronta all’avvio la ‘Struttura di progettazione’ che metterà a disposizione di tutte le amministrazioni pubbliche ‘300 super specialisti’ in progettazione, soprattutto ingegneri, che affiancheranno “a costo zero” le PA nella realizzazione delle opere pubbliche. Anche in questo caso il Premier si è limitato ad annunciare le misure senza scendere nel dettaglio su tempi e risorse. In risposta alle richieste avanzate dalle associazioni di categoria e dai sindacati per affrontare le crisi delle costruzioni, il Ministero dello Sviluppo Economico ha tenuto ieri un tavolo, presieduto dal Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial, a cui hanno preso parte anche i rappresentanti del Ministero del Lavoro e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di Anas, e le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. L'obiettivo del tavolo è quello di individuare un percorso condiviso per esaminare le problematiche in cui versa il settore e mettere in campo le possibili soluzioni per fronteggiare le crisi e tutelare i lavoratori. "Il Governo - ha dichiarato Sorial - vuole affrontare in maniera attiva il rilancio di un settore strategico per il Paese, adottando tutte quelle soluzioni propedeutiche a una visione strutturale e alla tutela occupazionale. Per questo motivo il lavoro sinergico con i Ministeri competenti porterà nelle prossime settimane alla riforma del codice degli appalti, su cui è noto l’impegno del Governo, e alla implementazione di investimenti utili al Paese”. “Giudichiamo positivamente l’apertura del tavolo interministeriale sulla crisi delle costruzioni, ma date la situazione del settore riteniamo indispensabile che ci sia il coinvolgimento dei massimi livelli politici dei ministeri interessati, con cabina di regia a Palazzo Chigi”. Lo hanno dichiarato le segreterie nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil al termine dell’incontro al Mise. “Non accetteremo tattiche dilatorie, perché la crisi è già costata 600 mila posti di lavoro e la scomparsa di 120 mila aziende. Ovviamente confermiamo il nostro impegno per le due mobilitazioni nazionali in programma, quella di Cgil,Cisl, Uil del 9 febbraio, e quella di settore del 15 marzo. Bisogna rilanciare il settore perché è l’unico modo per consentire a tutta l’economia di invertire la rotta e tornare a crescere”. Pur giudicando positivamente l'istituzione del tavolo, imprese e sindacati hanno chiesto ai vertici di Governo di una convocazione urgente per definire un piano d’azione per affrontare la crisi di uno dei settori chiave per la sicurezza e la crescita del Paese, anche a favore della qualità del lavoro e dell’occupazione.

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