Frammenti di mare

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Frammenti di mare

Taranto e l’antica molluschicultura

tramandavano le tecniche di lavorazione di madre in figlia, per cui essa non uscì mai dall’ambito domestico.

Bisso di esemplari di Pinna nobilis oggetto di allevamento sperimentale. Si osservino i numerosi gusci di diverse specie di molluschi che vi aderiscono.

La lavorazione del bisso marino a Taranto: dalla tradizione all’industria? Ci fu, però, chi credé nelle possibilità di sviluppo su scala più ampia di questa lavorazione, per la quale occorreva una grande disponibilità di materia prima. Infatti i bioccoli del bisso, durante il procedimento di trasformazione in filato, subivano una notevole riduzione di peso: è stato calcolato che 300 grammi di ciuffi fornivano alla fine solo 70 grammi di filo. Così si cominciò a far strada l’idea dell’impianto di una “pinnicoltura”, al pari dell’ostricoltura e della mitilicoltura, indispensabile per l’approvvigionamento della materia prima, cioè i filamenti della Pinna e nel 1906 Eduardo De Vincentiis in occasione della partecipazione di Taranto all’Esposizione industriale di Milano scriveva in un opuscolo che “creando una vera pinnicoltura nello intento di avere grandi quantità di bisso grezzo […] si farebbe opera savia se s’iniziassero degli esperimenti al riguardo”. L’argomento ritornò di attualità grazie all’impegno didattico di Filomena Martellotta e poi agli studi di Beniamino Mastrocinque. La professoressa Filomena Martellotta, fondatrice e direttrice della Scuola professionale femminile di Taranto, sulla scorta di antiche tradizioni locali e dei ricordi dei vecchi pescatori era riuscita a recuperare il procedimento attraverso il quale dai ciuffi prelevati dalla Pinna nobilis si giungeva al filato di bisso marino. Nel 1937, Cesira Martellotta, sorella di Filomena deceduta improvvisamente nel 1934, scriveva al Provveditorato agli studi di Taranto e al Ministero dell’educazione nazionale a Roma, perché fosse riconosciuto ufficialmente alla sorella il merito di aver inserito tra i principi posti a fondamento dello statuto della scuola la rinascita dell’industria del bisso marino a Taranto, operando per prima al raggiungimento di tale obiettivo25.

25. Purtroppo la scuola, che oggi ha cambiato la sua denominazione in Istituto tecnico di Stato per le attività sociali “Principessa Maria Pia”, non conserva più alcun documento relativo a questa attività svolta in passato (ad eccezione di un pannello ricamato con filo di bisso marino e ad alcune fotografie).

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