Lavoro Diritti Tutele

Page 61

In termini di strumentazione per la gestione del futuro in azienda, i sentieri di carriera, cioè le tavole dei tempi di sostituzione e di rimpiazzo sono concepiti essenzialmente in una logica verticale, vengono sostituiti da alberi di competenze (job tree)73. Anche il rapporto tra lavoro e formazione è destinato a divenire sempre meno conseguenziale, per prevedere invece situazioni di alternanza e di formazione continua. La flessibilità, quindi, mina alle fondamenta il lavoro subordinato, mentre la terziarizzazione dell’economia e l’innovazione tecnologica alimentano il lavoro autonomo74. È flessibile l’area del lavoro c.d. grigio, né autonomo né subordinato, che sfugge alla rappresentanza sociale, ai sindacati, alle leggi. Infatti bisogna prendere atto che i rapporti di lavoro irregolari realizzano una sorta di flessibilità di fatto. Salari e costi più bassi permettono il sopravvivere di aziende e produzioni marginali, ma con rischi gravi per i lavoratori, qualche volta con abusi. Questo tipo di flessibilità di fatto è inaccettabile e dannosa. A questo punto sarebbe da indagare, e forse meglio si vedrà nel corso di queste pagine, la relazione tra appartenenza giuridica del tipo in forza del esser-ci è appartenenza giuridica in forza del dover esser-ci. Se l’ens faber davvero è, tutto assume e tutto dispiega (e perciò anche spiega). Nulla ha più luogo fuori del suo orizzonte e del suo dominio. Se l’ens faber è, il lavoro si rivela un suo semplice territorio. Il feudo dell’ens faber è governato dal dover-essere, dall’obbedienza, ogni scelta potrà legittimarsi e ogni decisione potrà santificarsi come esecuzione di ordini superiori e come tale priva di ogni responsabilità. Ciò sotto il significato predicativo (statica), diversamente sotto il significato esistenziale (dinamica) l’ens faber se davvero è, la scelta è necessariamente responsabile, quindi espressione di libertà limitata e condizionata, cioè finita.. Senza responsabilità l’homo faber non si distingue dal replicante biologico e perciò pensa per valori (per dover essere) però ha facoltà di iniziare da sé, cioè è dotato di autodeterminazione. La libertà è la scelta che l’homo faber fa del suo essere proprio, conformandosi necessariamente all’ens faber. In altri termini l’homo faber è libero se cioè agisce e pensa soltanto come parte dell’ens faber e riconosce in sé la necessità di esso, in quanto l’ens faber è il suo universo. L’ens faber anima l’homo faber e perciò lo investe e lo trasfigura, ma in questo onnipervasivo animismo, l’homo faber attraverso la libertà, rifiuta, comunque, l’ineludibile del già dato, come necessità o destino.

73 VAUGHN R.H., WILSON M.C. (1994), “Career management using job trees: charting a pth throgh the changing organization”, in Human Resource Planning, 17, pp.43-55. 74 Il processo di terziarizzazione dell’apparato economico-produttivo si è sviluppato nella duplice direzione della crescita qualitativa e quantitativa del terziario e della sua penetrazione all’interno stesso dell’industria manifatturiera. Tant’è che notevole è l’incremento delle imprese polifunzionali, nelle quali la natura dell’attività e la dimensione della struttura produttiva sono aspetti secondari. Il terziario, quindi, è divenuto sempre più eterogeneo, con l’esplosione del terziario c.d. avanzato.

61


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.