VENERDÌ SANTO - PASSIONE DEL SIGNORE (rosso) 19 APRILE 2019 GIORNATA DI PREGHIERA E DI OFFERTE PER LA TERRA SANTA
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E
, chinato il capo, consegnò lo spirito». L’intera esistenza di Gesù è fatta di consegne, di atti di affidamento, di passaggi. Dalla dimora eterna nel seno del Padre, egli si è consegnato al mondo e all’umanità nell’atto stesso dell’incarnazione per annunciare il Regno di Dio e prendere dimora concreta in mezzo a noi. Da qui si sono susseguite innumerevoli consegne: alla sua famiglia, ai discepoli, ai capi dei sacerdoti, ai governanti del tempo. Le consegne di Gesù non sono avvenute in modo passivo, ossia come un costituirsi, un arrendersi. No! La passione di Gesù rivela una consegna più grande che è il fondamento di ogni altra custodia: il Figlio di Dio si è affidato temporaneamente agli uomini nella certezza di essere da sempre custodito dal Padre, consegnato nelle sue mani, riposto nella sua volontà onnipotente. Allora, il morire di Gesù, il suo ultimo respiro, diventa un “dono”, una vera “consegna di amore”, della propria persona, nelle mani di Dio. Il Vangelo di Giovanni, nel racconto della passione del Verbo di Dio fatto carne, lascia intendere che la Chiesa nasce sotto la Croce, nel Venerdì Santo, e che noi tutti siamo irrorati da quel sangue prezioso sparso e dall’acqua che sgorga dal costato di Gesù morente. È lì che avviene la Pentecoste. È sotto quel patibolo che nasce la comunità dei redenti. È da quelle ferite mortali che promana lo Spirito Santo. La celebrazione inizia in silenzio. Il presbìtero e il diacono si recano all’altare e, fatta la debita riverenza, si prostrano a terra o, secondo l’opportunità, s’inginocchiano. Tutti pregano in silenzio per breve tempo. Raggiunta la sede, il sacerdote, rivolto al popolo, dice a mani giunte l’orazione.
COLLETTA
in piedi
Cel. Ricòrdati, Padre, della tua misericordia; santifica e proteggi sempre questa tua famiglia, per la quale Cristo, tuo Figlio, inaugurò nel suo sangue il mistero pasquale. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen
La seconda lettura offre agli eventi della passione l’interpretazione sacerdotale del sacrificio: la sofferenza e la morte di Gesù sono il vero unico, grande e autentico sacrificio gradito al Padre. Il Vangelo narra della Passione di Gesù che è la rivelazione drammatica e l’esaltazione della regalità del Figlio di Dio. Secondo Giovanni, la passione di Gesù è strutturata in cinque atti: l’arresto, il processo in casa del sacerdote, il processo davanti a Pilato, la morte e la sepoltura.
PRIMA LETTURA Dal libro del profeta Isaìa
(52,13-53,12)
Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. 14 Come molti si stupirono di lui - tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo -, 15così si meraviglieranno di lui 13
La prima lettura presenta il servo sofferente di Dio che è messo a morte per il peccato del popolo: il suo volto è deformato dalla sofferenza. La Chiesa contempla nel volto trafitto del servo di Jhwh il volto del Nazareno.
Seduti