VENERDÌ SANTO - PASSIONE DEL SIGNORE (rosso) 30 MARZO 2018 GIORNATA DI PREGHIERA E DI OFFERTE PER LA TERRA SANTA
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ffrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime». È l’ora della morte di Gesù, il Figlio di Dio. Nella carne del Verbo, Dio stesso soffre e muore liberamente. Soffre per amore. Muore per amare. Mistero immenso la Croce! La Passione di Gesù rivela tutta la tenerezza del Padre per noi. Tuttavia, è anche il segno del male, della nostra ingiustizia. La Croce porta in sé questi due significati: di morte e di vita. Di morte, perché ricorda il male nel mondo e porta la denuncia di tutti i derelitti e i reietti della storia. In tal senso, abbiamo ancora bisogno di giustizia, di redenzione, di liberazione, di compimento. Di vita, perché Gesù liberamente si consegna nelle mani dell’Onnipotente, di Colui che ha il potere sulla morte e sul peccato. Così, la Croce è il trionfo di Dio sul male degli uomini. È potenza e sapienza di Dio, stoltezza e debolezza degli uomini: inverte i valori, i significati, i modi di pensare e di agire degli uomini e delle donne di tutti i tempi e di ogni condizione sociale, politica, culturale, religiosa, spirituale, economica! In questa celebrazione del Venerdì Santo restiamo uniti al Santo Padre e a tutti i cristiani di Terra Santa e preghiamo e digiuniamo per il bene della Chiesa cattolica, in memoria di tutti i martiri. La celebrazione inizia in silenzio. Il presbìtero e il diacono si recano all’altare e, fatta la debita riverenza, si prostrano a terra o, secondo l’opportunità, s’inginocchiano. Tutti pregano in silenzio per breve tempo. Raggiunta la sede, il sacerdote, rivolto al popolo, dice a mani giunte l’orazione.
Il Vangelo narra della Passione di Gesù che è la rivelazione drammatica e l’esaltazione della regalità del Figlio di Dio. Secondo Giovanni, la passione di Gesù è strutturata in cinque atti: l’arresto, il processo in casa del sacerdote, il processo davanti a Pilato, la morte e la sepoltura. Nella morte di Croce, Gesù attira tutti all’amore del Padre.
PRIMA LETTURA COLLETTA
in piedi
Cel. Ricòrdati, Padre, della tua misericordia; santifica e proteggi sempre questa tua famiglia, per la quale Cristo, tuo Figlio, inaugurò nel suo sangue il mistero pasquale. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen
La prima lettura presenta il servo sofferente di Dio che è messo a morte per il peccato del popolo: il suo volto è deformato dalla sofferenza. La Chiesa contempla nel volto trafitto del servo di Jhwh il volto del Nazareno. La seconda lettura offre agli eventi della passione l’interpretazione sacerdotale del sacrificio: la sofferenza e la morte di Gesù sono il vero, unico, grande e autentico sacrificio gradito al Padre.
Seduti
Dal libro del profeta Isaìa (52,13-53,12) 13 Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. 14 Come molti si stupirono di lui - tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo - 15così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. 53,1 Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? 2È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci