Quinta domenica di Quaresima Anno C

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5ª DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C (viola) 7 APRILE 2019

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randi cose ha fatto il Signore per noi». Il Signore è colui che fa nuove tutte le cose. Con il suo amore, infatti, Dio apre nella nostra storia nuovi percorsi di liberazione e di salvezza. Veramente, oggi, è il caso di dire che l’amore è più forte della morte. Quando Dio ama, esprime la sua bontà liberandoci dalla morte e dal peccato. Perciò, possiamo fare nostre le parole dell’apostolo Paolo che ha sperimentato nella sua vicenda personale come il Cristo sia la ricchezza più grande, al punto tale da rinunciare a ogni altro potere o bene. Il Vangelo è una risorsa infinita per i figli di Dio: perché dietro le prove della vita, le difficoltà, le minacce, le paure, gli ostacoli, il Signore ha già tracciato un sentiero per ciascuno di noi! Il popolo d’Israele, come anche Paolo e la donna adultera di questa domenica, ne hanno sperimentato veramente la forza e l’efficacia. L’Eucaristia che celebriamo è un aiuto divino che ci permette di vivere sempre in quell’amore che spinse Gesù, il Figlio di Dio, a dare la sua vita per noi. Ne siamo veramente convinti?

COLLETTA ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa contro gente senza pietà; salvami dall’uomo ingiusto e malvagio, perché tu sei il mio Dio e la mia difesa. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, il Signore ci rinnova nel suo amore misericordioso. Apriamo con fiducia i nostri cuori al perdono. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, che fai nuove tutte le cose, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, potente nella risurrezione, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, che hai perdonato la donna sorpresa in adulterio, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Non si dice il Gloria

Cel. Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso, perché possiamo vivere e agire sempre in quella carità, che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi. Egli è Dio e vive e regna con te... Ass. Amen Oppure Cel. Dio di bontà, che rinnovi in Cristo tutte le cose, davanti a te sta la nostra miseria: tu che hai mandato il tuo Figlio unigenito non per condannare, ma per salvare il mondo, perdona ogni nostra colpa e fa’ che rifiorisca nel nostro cuore il canto della gratitudine e della gioia. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen

La prima lettura è ripresa dal Secondo-Isaia, profeta vissuto con i suoi compatrioti in Babilonia ai tempi del re Ciro. Egli vuole qui ravvivare le deboli speranze degli esiliati con l’annuncio della liberazione, che sarà simile all’esodo, ma avrà pure l’aspetto di una grande novità. La seconda lettura afferma che il battezzato, già in possesso della novità di vita, deve tendere a una totale e perfetta partecipazione al mistero di Cristo. Paolo ha sentito questo impegno e la sua vita diventa proposta per tutti noi. La conformità a Cristo esige una profonda conoscenza del Signore, la partecipazione alle sue sofferenze e un continuo impegno per mantenersi in forma, in modo da raggiungere la mèta.


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