DOMENICA DI PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE (bianco) 21 APRILE 2019 VEGLIA PASQUALE
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erché cercate tra i morti colui che è vivo?». Dobbiamo ripetere a noi stessi più spesso questa domanda! Abbiamo bisogno di angeli che, nei momenti di tristezza e difficoltà, ci ripetano queste parole. Gesù è il Vivente e dobbiamo cercarlo nei luoghi a lui adatti: non nei sepolcri, nelle nostre tombe, ma nei luoghi della vita e dell’amore, della fraternità e dell’amicizia! Il Vangelo di Luca che ci accompagna in questa notte santissima vuole educarci ai nuovi percorsi della Pasqua. Dove si trova Gesù? Certamente non nei luoghi di morte. È questa la grande sfida che ci attende: fare Pasqua ogni giorno, assumere gli atteggiamenti di vita di Gesù nell’oggi della nostra esistenza. Si celebra la Pasqua tutte le volte che facciamo nostri i sentimenti di perdono, di amore, di accoglienza, di servizio, di comunione, che furono e sono di Gesù! Il fuoco nuovo che accenderemo nella Liturgia della luce ci liberi dalle tenebre dell’egoismo e dall’oscurità del peccato. Cristo è la stella del mattino, quella stella che non conosce tramonto. Buona celebrazione della Pasqua! Il presente sussidio è stato pensato per aiutare la partecipazione dei fedeli. Il celebrante e i ministri utilizzeranno il Messale Romano e il Lezionario.
PRIMA PARTE LITURGIA DELLA LUCE L’assemblea si raduna fuori della chiesa. Qui si svolge il rito della benedizione del fuoco. Cristo è la vera luce voluta da Dio nel cosmo e per l’umantà. Il fuoco è pure simbolo dello Spirito Santo che scende sulla Chiesa.
Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito Quindi, il sacerdote tiene una breve esortazione sulla veglia pasquale con queste parole o altre:
Fratelli, in questa santissima notte, nella quale Gesù Cristo nostro Signore passò dalla morte alla vita, la Chiesa, diffusa su tutta la terra, chiama i suoi figli a vegliare in preghiera. Rivivremo la Pasqua del Signore nell’ascolto della Parola e nella partecipazione ai Sacramenti; Cristo risorto confermerà in noi la speranza di partecipare alla sua vittoria sulla morte e di vivere con lui in Dio Padre. Benedizione del fuoco:
Cel. O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, benedici ✠ questo fuoco nuovo, fa’ che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo, e ci guidino, rinnovàti nello spirito, alla festa dello splendore eterno. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen Al nuovo fuoco, il Celebrante accende il cero pasquale, simbolo di Cristo risorto, quindi ci si avvia in processione verso la chiesa preceduti dal cero e dai ministri. Il diacono o il sacerdote, dopo la preparazione del cero (cf. pp. 163-164 del Nuovo Messale), canta per tre volte:
Cristo, luce del mondo. (Lumen Christi.) Ass. Rendiamo grazie a Dio. (Deo grátias). Ad ogni sosta, si accendono al cero successivamente le candele dei ministri e poi quelle dei fedeli. In tal modo la chiesa è progressivamente illuminata: le tenebre sono vinte dalla luce! La liturgia prosegue con il canto dell’Exultet, un antico inno che celebra lo splendore del Risorto. Al termine, possiamo spegnere le candele e sederci. Il diacono o, in sua assenza, lo stesso sacerdote, o, in caso di necessità, un cantore, proclama il preconio pasquale dall’ambone o dal pulpito. Tutti i presenti stanno in piedi e tengono in mano la candela accesa. Se è il cantore a proclamare il preconio egli tralascia le parti contenute in parentesi.