Sabatos veglia b 18

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DOMENICA DI PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE (bianco) 1 APRILE 2018 VEGLIA PASQUALE

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risorto, non è qui». Le ombre della notte del Venerdì Santo sono ancora presenti in questa solenne celebrazione, che è la madre di tutte le veglie. Tuttavia, illuminati dallo splendore della Parola di Dio che è più forte della morte e del male, procediamo sicuri verso il giorno della risurrezione, la Pasqua del Signore. Procederemo, nell’ascolto delle letture, dalla fitta nebbia della notte, alle prime luci dell’alba, per accogliere il dono immenso di Gesù Cristo, il Risorto, quella stella che non conosce tramonto. La Pasqua che celebriamo è un invito a vedere le cose di sempre con gli occhi di Dio, rinnovati dal dono dello Spirito Santo: Gesù Cristo vive per sempre e nulla è più come prima. Non c’è più posto per la morte nella vita del Figlio di Dio. Giorno per giorno, nel tempo di Pasqua, dobbiamo coltivare in noi sentimenti di vita, di pace, di perdono, di riconciliazione, di amore. La vita inizia dentro di noi, con il dono della fede: in Gesù vivremo per sempre. Egli, però, si lascerà riconoscere dai suoi discepoli solo allo spezzare del pane e, ancora oggi, ci precede in Galiela, ovvero sulle strade del mondo, tra la gente, affinché possiamo gridare a tutti la gioia della risurrezione, la novità della Pasqua: È risorto, non è qui.

Il presente sussidio è stato pensato per aiutare la partecipazione dei fedeli. Il celebrante e i ministri utilizzeranno il Messale Romano e il Lezionario.

PRIMA PARTE LITURGIA DELLA LUCE L’assemblea si raduna fuori della chiesa. Qui si svolge il rito della benedizione del fuoco. Cristo è la vera luce voluta da Dio nel cosmo e per l’umantà. Il fuoco è pure simbolo dello Spirito Santo che scende sulla Chiesa.

Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito Quindi il sacerdote tiene una breve esortazione sulla veglia pasquale con queste parole o altre:

Fratelli, in questa santissima notte, nella quale Gesù Cristo nostro Signore passò dalla morte alla vita, la Chiesa, diffusa su tutta la terra, chiama i suoi figli a vegliare in preghiera. Rivivremo la Pasqua del Signore nell’ascolto della Parola e nella partecipazione ai Sacramenti; Cristo risorto confermerà in noi la speranza di partecipare alla sua vittoria sulla morte e di vivere con lui in Dio Padre. Benedizione del fuoco:

Cel. O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, benedici ✠ questo fuoco nuovo, fa’ che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo, e ci guidino, rinnovàti nello spirito, alla festa dello splendore eterno. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen Al nuovo fuoco il Celebrante accende il cero pasquale, simbolo di Cristo risorto, quindi ci si avvia in processione verso la chiesa preceduti dal cero e dai ministri. Il diacono o il sacerdote, dopo la preparazione del cero (cf. pp. 163-164 del Nuovo Messale), canta per tre volte:

Cristo, luce del mondo. (Lumen Christi.) Ass. Rendiamo grazie a Dio. (Deo grátias). Ad ogni sosta, si accendono al cero successivamente le candele dei ministri e poi quelle dei fedeli. In tal modo la chiesa è progressivamente illuminata: le tenebre sono vinte dalla luce! La liturgia prosegue con il canto dell’Exultet, un antico inno che celebra lo splendore del Risorto. Al termine, possiamo spegnere le candele e sederci. Il diacono, o in sua assenza, lo stesso sacerdote, o, in caso di necessità, un cantore proclama il preconio pasquale dall’ambone o dal pulpito. Tutti i presenti stanno in piedi e tengono in mano la candela accesa. Se è il cantore a proclamare il preconio egli tralascia le parti contenute in parentesi.

ANNUNZIO PASQUALE Esulti il coro degli angeli, esulti l’assemblea


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