MERCOLEDÌ DELLE CENERI - ANNO B (VIOLA) 17 FEBBRAIO 2021
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olo il Padre tuo, che è nel segreto». Le nostre opere di carità, così come le preghiere e la penitenza, non devono essere proclamate all’esterno per essere ammirate e diventare, così, motivo di lode per noi. Il rito dell’imposizione delle ceneri che oggi celebriamo ci educa alla dimensione interiore e spirituale della fede e dell’intera vita cristiana: siamo creature innanzi al Creatore e abbiamo bisogno del suo sostegno e del suo perdono. L’elemosina (segno di carità e di giustizia, via della povertà e dell’attenzione agli ultimi), la preghiera (di lode, di ringraziamento o di supplica) e il digiuno (che indica un ritorno all’essenziale, al bisogno di Dio e al superamento delle nostre dipendenze) hanno senso e si riempiono di efficacia se ci pongono in relazione con il mistero di Dio dal quale dipende il nostro modo di stare al mondo e di aiutare il prossimo in difficoltà. Sono strumenti a nostra disposizione per compiere un sincero cammino di conversione e di liberazione dal male. I riti, sembra ricordarci oggi Gesù, non sono una ripetizione di formule e di gesti e di segni, bensì una relazione appassionata - di fede e di amore - con il Signore che viene a liberarci dal male e a rivelarci il suo volto di misericordia. Oggi inizia il nostro cammino di conversione verso la Pasqua!
ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Tu ami tutte le creature, o Signore, e nulla disprezzi di ciò che hai creato; tu chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento, e li perdoni, perché tu sei il Signore nostro Dio. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Ass. Amen Spirito Santo. Cel. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito Si omette l’atto penitenziale, sostituito dal rito di imposizione delle ceneri
COLLETTA Cel. O Dio, nostro Padre, concedi al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei Ass. Amen secoli. La prima lettura contiene l’invito alla conversione come ritorno al Signore con tutto il cuore. Il profeta annuncia l’avvicinarsi del giorno del Signore
e sa che il popolo non è pronto a ricevere questa visita che paragona all’invasione di un esercito straniero. La venuta del Signore è anche il giorno del giudizio, della purificazione, ma pure della liberazione. Tuttavia, quando il popolo vive nel peccato, nel rilassamento spirituale, nella pigrizia, percepisce l’avvicinarsi del Signore come una minaccia e non come un evento di grazia. Così, il profeta raduna tutta la comunità per fare penitenza. Alla fine sarà Dio a convertirsi, ossia a non visitare il suo popolo e, quindi, a risparmiarlo.
PRIMA LETTURA
Seduti
Dal libro del profeta Gioèle (2,12-18) Così dice il Signore: 12«Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. 13Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male». 14Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione? Offerta e libazione per il Signore, vostro Dio. 15Suonate il crono in Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate una riunione sacra. 16Radunate il popolo, indìte un’assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. 17Tra il vestibolo e l’altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: «Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti». Perché si dovreb-