Mercoledi ceneri b 18

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MERCOLEDÌ DELLE CENERI - ANNO B (VIOLA) 14 FEBBRAIO 2018

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erdonaci, Signore: abbiamo peccato». Consapevoli della nostra fragilità (richiamata dal rito dell’imposizione delle ceneri che contiene l’appello urgente a orientarci verso il Vangelo), in questa celebrazione chiediamo a Dio nostro Padre d’intraprendere un sincero e autentico cammino di conversione che passa per il cuore. Il digiuno, la preghiera e l’elemosina sono degli strumenti concretissimi (armi della penitenza) che il Signore mette a nostra disposizione affinché possiamo giungere a celebrare la Pasqua rinnovati nel cuore, vincendo così lo spirito del male, ossia ogni atteggiamento di divisione, di morte spirituale, di peccato. L’Eucaristia che celebriamo ci aiuti a riscoprire la nostra vita battesimale: siamo, infatti, inseriti nella passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Il battesimo è sacramento d’illuminazione: il Cristo luce ci accompagni sempre e, in particolar modo, in questo inizio di Quaresima, per camminare con gioia e fiducia verso la Pasqua di risurrezione.

ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Tu ami tutte le tue creature, Signore, e nulla disprezzi di ciò che hai creato; tu dimentichi i peccati di quanti si convertono e li perdoni, perché tu sei il Signore nostro Dio. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito Si omette l’atto penitenziale, sostituito dal rito di imposizione delle ceneri

COLLETTA Cel. O Dio, nostro Padre, concedi al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen

La prima lettura contiene l’invito alla conversione come ritorno al Signore con tutto il cuore. Il profeta annuncia l’avvicinarsi del giorno del Signore e sa che il popolo non è pronto a ricevere questa visita che paragona all’invasione di un esercito

straniero. La venuta del Signore è anche il giorno del giudizio, della purificazione, ma anche della liberazione. Tuttavia, quando il popolo vive nel peccato, nel rilassamento spirituale, nella pigrizia, percepisce l’avvicinarsi del Signore come una minaccia e non come un evento di grazia. Così, il profeta raduna tutta la comunità per fare penitenza. Alla fine sarà Dio a convertirsi, ossia a non visitare il suo popolo e, quindi, a risparmiarlo. La seconda lettura riporta l’invito dell’apostolo Paolo alla riconciliazione che avviene per la passione di Cristo. Questo è il tempo favorevole, il momento della grazia. Per noi è proprio l’inizio della Quaresima a costituire l’occasione propizia per rivedere la propria vita di fede, la nostra esistenza battesimale. Dio, in Cristo, ci offre sempre il suo perdono, approfittiamone. Il Vangelo afferma chiaramente, attraverso la denuncia dei formalismi e dei riti sterili, il bisogno di vivere la conversione come un sincero cambiamento del cuore e della mente, di tutto noi stessi. Il cuore indurito è segno di morte, di chiusura, di mal disposizione verso la grazia e gli appelli che Dio costantemente ci rivolge. Gli strumenti della penitenza (elemosina, preghiera e digiuno) non sono fini a se stessi, servono per toccare il cuore, per renderlo di sangue, ossia tenero, misericordioso, aperto.

PRIMA LETTURA

Seduti (2,12-18)

Dal libro del profeta Gioèle Così dice il Signore: 12«Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. 13Laceratevi il cuore e non le vesti, ritorna-


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