2ª DOMENICA DI AVVENTO - ANNO B (Viola) - 10 DICEMBRE 2017
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oce di uno che grida nel deserto». In questa seconda domenica di Avvento, il Vangelo ci fa confrontare con un personaggio importantissimo: il profeta Giovanni. È l’amico dello sposo che gioisce per l’avvicinarsi del giorno delle nozze (la Pasqua). Il Vangelo, però, lo presenta come “voce”. Egli, infatti, non è la Parola, ma solo strumento del Verbo, servo e testimone della volontà di Dio. Il Battista dà voce alla Parola, così come ciascuno di noi con la santità della propria vita. Perché il grido nel deserto? Nella lingua ebraica c’è un gioco d’assonanza tra “parola” e “deserto”. Infatti, la Parola è “Dabar”; e il deserto è “Mid-Bar”, ossia il luogo-spazio della Parola. Il deserto, prima ancora di essere considerato il luogo della prova, della tentazione, della morte, della siccità, è visto come la zona del silenzio, ove Dio parla e feconda la terra, anche le zolle più aride. Il deserto è il luogo dell’innamoramento e della rivelazione, dove il Signore ci attira per parlare ai nostri cuori. Così, la testimonianza caustica e austera di colui che è rivestito di peli di cammello e mangia cavallette e miele selvatico, contiene l’invito a riconoscere in Gesù stesso la Parola fatta carne, il Messia, ossia la via che Dio si è data per entrare definitivamente nel mondo. Giovanni è il Precursore nel senso che ci introduce – ci immette con la sua testimonianza (purezza di fede e santità di vita) – sulla via che il Signore stesso si è tracciato: l’incarnazione del Verbo. L’Eucaristia che celebriamo ci invita ad essere precursori, prodromi, per gli altri (per il nostro prossimo), ossia profeti che immettono sulla via di Gesù Cristo, della sua passione, morte e risurrezione. È, infatti, la Pasqua a riempire di significato nuovo il Natale del Signore.
ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Popolo di Sion, il Signore verrà a salvare i popoli e farà sentire la sua voce potente per la gioia del vostro cuore. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre. (Breve pausa di silenzio) Cel. Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa mia colpa, mia grandissima colpa. E sup-
plico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà
COLLETTA Cel. Dio grande e misericordioso, fa’ che il nostro impegno nel mondo non ci ostacoli nel cammino verso il tuo Figlio, ma la sapienza che viene dal cielo ci guidi alla comunione con il Cristo, nostro Salvatore. Egli è Dio, e vive e regna con te... Ass. Amen Oppure Cel. O Dio, Padre di ogni consolazione, che agli uomini pellegrini nel tempo hai promesso terra e cieli nuovi, parla oggi al cuore del tuo popolo, perché in purezza di fede e santità di vita possa camminare verso il giorno in cui manifesterai pienamente la gloria del tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen