Party Magazine _ Spring Edition 2019

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#editoriale L'ARTE DEL TATUAGGIO, A OGNI PERSONALITÀ IL SUO TATTOO più attratto da parti che consideriamo perlomeno inusuali come le orecchie. Negli anni passati la parte prediletta era accanto o intorno alle orecchie, nel 2019 si disegna addirittura all’interno del padiglione auricolare. Non è più un tabù tatuarsi il viso, prerogativa innanzitutto dei rapper; dagli americani Young Thug, Lil Xan, Post Malone fino ai nostri Achille Lauro, Sfera Ebbasta e Salmo. Tanti disegni, ma molto piccoli. Peró devo dirlo, a meno che non siate rapper, evitate assolutamente di toccare il viso. L’attitudine più sexy nei tatuaggi arriva direttamente da Hollywood, si chiama “spine tattoo” ed è il tatuaggio sulla colonna vertebrale. Tra le star ad averla esibita ci sono Lady Gaga, che si è fatta tatuare una lunga rosa, e Halle Berry, che ha postato su Instagram un lungo ramo di foglie, ma è sorto il dubbio che fosse finto. Infine, per chi non teme di stufarsi di averlo sempre sotto gli occhi, c’è il dorso della mano. Quest’anno sono di gran moda i tatuaggi piccoli, femminili, minimalisti e chic. Illustrazioni o riferimenti alla cultura pop anni '90, portano sulla pelle fiori, cartoni, tanti colori conditi di un nuovo umorismo. Ed ecco i I TATTOON crasi di "tattoo" e "cartoon", che danno vita al tatuaggio ispirato ai personaggi dei fumetti e d’animazione. E quelli più gettonati sono: Topolino, Spider-Man e Batman (25%). Altra tendenza in crescita da qualche anno è quella di di tatuarsi delle composizioni naturali, ma è nel 2019 che i bouquet sono diventati più colorati e particolareggiati. Federica Riccio ©carmine luino

NNel 1876, l'anno della pubblicazione de L'uomo delinquente, Cesare Lombroso scriveva che l'uso del tatuaggio «fra gli uomini non delinquenti» tende «a decrescere», mentre invece «l'usanza permane non solo, ma prende proporzioni vastissime nella popolazione criminale, sia militare, sia civile». Insomma per il medico veronese i tatuaggi erano l’etichetta di un criminale. Oggi in molti la considerano una forma d’arte contemporanea, ma farsi tatuare è anche moda di massa e il tatuaggio ha perso un po’ della sua valenza. Come ha scritto Massimo Novelli «è uscito dalla storia delle classi subalterne, è entrato nell' era dell'omologazione». E infatti si parla di tendenze anche per i tattoo e utilizzare il corpo per esprimere sé stessi con dei disegni sulla pelle è diventata una cosa molto comune. Va bene dare uno sguardo alle mode del momento, ma più di tutto, bisogna trovare l’ispirazione e farsi suggerire la scelta del disegno anche dalla personalità. Ogni tatuaggio ha un significato: che sia legato a un ricordo, a una persona speciale, che sia profondo o più leggero. In ogni caso il tatuaggio parla di noi agli altri, ci rappresenta. E per chi volesse immergersi in questo mondo, a Napoli dal 24 al 26 maggio alla Mostra d'Oltremare c'è l'International Tattoo Napoli Expo. E allora, diciamo sì all’originalità e alla creatività in base ai tratti della personalità, ma è molto importante il significato del tatuaggio e anche scegliere dove posizionarlo. Sembra strano, ma l’universo dei tattoo è sempre

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ALBANO.IT


editore Lula Carratelli lulacarratelli@partymagazine.it direttore responsabile Mimmo Carratelli direttore editoriale Federica Riccio federicariccio@partymagazine.it art director Carmine Luino fotografie Romolo Pizi editing e revisione testi Evelina Pessetti redazione Paola De Ciuceis Lucia Nicodemo Irene Saggiomo segreteria e pubblicitĂ Barbara Riccio segreteria@partymagazine.it hanno collaborato Valerio Ciaccia Luigi Di Gennaro Antonia Fiorenzano Valeria Prestisimone special thanks Manlio Santanelli copertina di Carmine Luino

stampa Grafica Metelliana spa www.graficametelliana.com finito di stampare maggio 2019

Edito da M.I.A. srl Via Cuoco, 5Napoli - 80121 Napoli www.partymagazine.it info@partymagazine.it reg. trib. di Napoli del 17.03.2016 Del contenuto degli articoli e degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. Ăˆ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da M.I.A. srl


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50 38 72 58 08

#JUKEBOX di Lula Carratelli

22 #PEACEANDLAW di Luigi Di Gennaro

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#PARTENOPE di Federica Riccio

24 #FISCHIOFINALE di Mimmo Carratelli

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#SAVETHEDATE di Irene Saggiomo

26 #SCHEGGEDISAGGEZZA di Manlio Santanelli

#PICOFTHEDAY

28 #PEOPLE di Federica Riccio

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SOMMARIO 70

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28 66 #ZOOM Pagoda hotel

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#CIAK di Valerio Ciaccia

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#LEGGERA di Lucia Nicodemo

50 #COVERTHETOP di Carmine Luino

70 #ZOOM L'arcobaleno napoletano

38 #AMAZING di Antonia Fiorenzano

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I laboratori di Arrtemisia 72 #ZOOM

44 #STYLE Alessandro Legora

62 #VIAGGI di Adriano Cisternino

#POKERDASSI di Paola De Ciuceis

#MAMMALEMAMME di Valeria Prestisimone

73 #THEPARTY di Lula Carratelli


JUKEBOX pezzi del passato e del momento

mixati e scelti per voi ARTONAUTI: L’ALBUM DI FIGURINE DEDICATO ALL’ARTE

/'909 0 8 ' CE 10/201 N A D 0/20 0 0 2 Good Times Chic You Are The One Cerrone Don't Stop 'Til You Get Enough Michael Jackson

Le figurine dell’arte finalmente in edicola. Da Giotto a Van Gogh è uscito l’album interamente dedicato al mondo dell’arte. Si chiama Artonauti, costa tre euro ed è stato firmato da WizArt Impresa Sociale. Piccoli, ma anche grandi possono collezionare e scambiare figurine che ritraggono i quadri celebri. I protagonisti dell’album sono due bambini di nome Ale e Morgana che vanno alla scoperta del mondo dell’arte con il loro cagnolino Argo. L’album di 64 pagine contiene indovinelli e curiosità: un viaggio artistico che parte dalla preistoria, prosegue con l’Egitto, la Grecia, l’Impero romano, il Medioevo, il Rinascimento, il Barocco, il Neoclassicismo, l’Impressionismo, l’Espressionismo fino ad arrivare alle Avanguardie del Novecento. Un modo creativo e divertente per far sì che i bambini si avvicinino al mondo dell’arte. Da Giotto a Michelangelo, da Leonardo a Caravaggio, da Botticelli a Van Gogh, una galleria di capolavori da conoscere e completare.

I Wanna Dance With Somebody Whitney Houston Found love Double Dee Rhythm Is A Dancer Snap Lady Modjo So many times Gadjo ft Alexandra Prince Level Avicii I Follow Rivers Lykke Li (The Magician Remix)

Jolly [giòlli]

In alcuni giochi di carte, la matta; figuratamente, chi o cosa, in un certo ambito, è in grado di svolgere diverse funzioni, di ricoprire indifferentemente più ruoli o compiti Voce inglese, abbreviazione di [jolly joker] 'allegro buffone'. Tutti vorremmo avere, nei momenti critici, un jolly in tasca che ci permetta di risolvere una situazione intricata o di trionfare se messi alla prova. Ma che cos’è, esattamente, un jolly? Per noi, lo sappiamo, prima di tutto è quella carta miracolosa a cui si può assegnare qualsiasi valore, e quindi quando giochiamo ce lo teniamo ben stretto fino al momento di sfruttarlo per chiudere la partita e lasciare l’avversario con un palmo di naso. Va da sé che anche nella quotidianità, nello sport o in informatica, il jolly sia diventato qualcuno o qualcosa in grado di ricoprire più ruoli, di svolgere più compiti


FOREVER LOVE DYLAN Facciamo finta che sia giovedì sera, tutte incollate alla tv, telecomando in mano, VHS con etichetta scritta a pennarello “Beverly Hills 90210” pronte a registrare la puntata della nostra serie tv preferita, per poi rivederla a ripetizione. Si può provare profondo dolore per la morte di un attore? Per una persona mai conosciuta? Sì, se si tratta di Luke Perry. Mille volte sì, se si tratta di Dylan McKay. E ancora uno struggente sì, per noi adolescenti scatenate innamorate di lui, cresciute con Beverly Hills e che pensiamo ancora adesso di avere l’esclusiva di quei ricordi e di quelle emozioni. Perché con Dylan se n’è andata un po’ della nostra storia, un po’ di quella adolescenza in cui tutto sembrava possibile, persino strappare il ragazzo a Brenda o a Kelly... Beverly Hills è stato per il teen drama, quello che Friends è stata per la sit-com. Addio anni ’90 con un senso di smarrimento, perché Dylan e Brandon all’epoca erano diventati il metro di giudizio di ogni ragazzo o ragazza. Ogni maschio si riconosceva o voleva riconoscersi in Dylan, nonostante i problemi con l'alcol, la droga, il rapporto con il padre. Ogni ragazza lo amava o lo odiava, c’era chi adorava il ribelle Dylan o il bravo ragazzo Brandon e tutte riempivano i diari con le loro foto. Luke Perry è morto a soli 52 anni il 4 marzo al St. Joseph's Hospital di Burbank, in California, dove era stato ricoverato per un ictus che lo aveva colpito mentre era nella sua casa di Sherman Oaks e da cui non si era mai ripreso. Perry si è spento circondato dai familiari: i figli Jack e Sophie, la fidanzata Wendy Madison Bauer, l’ex moglie Minnie Sharp, la madre Ann Bennett, il patrigno Steve Bennett, il fratello Tom Perry, la sorella Amy Coder e altri parenti stretti e amici. Luke ha avuto una carriera prolifica in tv e al cinema. Dopo Beverly Hills 90210 la sua carriera è esplosa. Più recentemente ha avuto un ruolo da protagonista nella serie Riverdale. E aveva recitato anche nel film di Quentin Tarantino su Charles Manson che dovrebbe uscire nel luglio prossimo, Once Upon a Time in Hollywood (C’era una volta a Hollywood). In Beverly Hills 90210 Luke aveva vestito i panni di Dylan McKay per ben 10 stagioni. Successivamente aveva avuto ruoli importanti anche in altre serie come Another World, Oz, Jeremiah, Windfal, John from Cincinnati e Body of Proof.

PAROLARTE

anche contemporaneamente, quella risorsa sempre pronta a trasformarsi e a colmare i vuoti laddove ce ne sia bisogno. E in genere è una risorsa vincente, estremamente fortunata: se mi presento alla selezione giocando il jolly, sfrutto il mio cavallo di battaglia e sbaraglio la concorrenza; se nel mezzo di una trattativa importante ancora non ho tutte le carte pronte e mi serve guadagnare tempo uso il jolly del rinvio e se ne riparla tra un mese; e se vado alla conquista dell’affascinante turista esotic * calo il jolly del bisnonno che ci regala origini comuni e sciolgo il ghiaccio senza troppi problemi. L’origine del termine, tuttavia, è piuttosto diversa, e questo perché si tratta di un’ellissi dell’espressione inglese che abbiamo importato. La carta passe-partout, che in italiano chiamiamo anche la matta, è infatti per gli anglofoni il jolly

joker (o anche solo joker), dove jolly è l’aggettivo che definisce il buffone, il pazzerello, ovvero proprio il joker. E in che modo lo definisce? Per capirlo ci basta pensare alla sua assonanza con giulivo, derivati entrambi dal francese antico jolif, ossia gioioso, felice, e subito intuiamo perché il personaggio raffigurato su quella carta è sempre estremamente contento ed esultante, così come lo diventiamo noi quando lo peschiamo in un momento cruciale della sfida. E a proposito di jolly come aggettivo, quell’asterisco usato per lasciare inespresso il genere è proprio un carattere jolly! A cura di Eleonora Mamusa, linguista e lessicografa.

WWW.UNAPAROLAALGIORNO.IT


antipasti

Bocconcini di mozzarella e mela con pesto MUU MUUZZARELLA Via Alabardieri 7, Napoli tel. 081.405370 primi

Spaghetti alla Nerano MOSTOBUONO Via Enrico Alvino 50, Napoli tel. 081.016 8733 primi di pesce

Linguine cacio pepe e totani DRUNK FISH Via Bausan 52a, Napoli tel. 081.18173704

Appanata (cotoletta alla piastra palermitana) MACELLEGRIA Via P. Formisano 10, Napoli tel. 081.0363065 pesce

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Baccalà gratinato alle mandorle, agretti al vapore, maionese al lime 3PIANI Via Filangieri 16c, Napoli tel. 081.19578001 sushi

Tataki di salmone in crosta di taralli SAKURAJIMA FUSION LAB Via Tasso 219, Napoli tel. 081.7616193 gelato

Nocciola CHALET CIRO Via Mergellina 31, Napoli tel. 081.669928 dolce

Pavlova ai frutti rossi LA LOCANDA DEL PROFETA Vico Satriano 8c, Napoli tel. 081. 2455057 pizza

50 Kalò (margherita con scarole) 50 KALÒ Piazza Sannazzaro, 201b Napoli tel. 081.19204667

PULLEDPORK: spalla di maiale sfilacciata, salsa BBQ e Coleslow Salad HADEL PASK P.zza dell'Immacolata 18/19, Napoli tel. 081.2292329

panino

SMART

ARTofFOOD

CIABATTE LEGO A PROVA DI MATTONCINO È capitato a tutti di calpestare a piedi nudi i mattoncini Lego abbandonati per terra, che male! Avete presente quel dolore che trafigge la pianta dei piedi e che arriva fin sulle punte dei capelli? Alla distrazione non c’è rimedio, ma a proteggere i piedi sì. Lego con un’agenzia pubblicitaria, la parigina BrandStation, ha infatti creato le ciabatte “anti-mattoncini”, morbide calzature rosse e gialle con una suola bella dura, destra o sinistra non fa differenza perché sono uguali, da poter indossare in casa e infilate senza problemi anche al buio. Sono fornite anche di una bella imbottitura, cosi da camminare tranquillamente su un pavimento ricoperto di mattoncini. Ci sono voluti però solo 66 anni affinché Lego arrivasse a questa soluzione. Meglio tardi che mai.

ADRIATICO COME IL MAR ROSSO, SCOPERTA BARRIERA CORALLINA IN PUGLIA I Ricercatori del Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari hanno scoperto una barriera corallina al largo della Puglia e precisamente a circa due chilometri dalle coste di Monopoli. Tra i 40 e i 55 metri di profondità i sub si sono imbattuti in una scogliera straordinaria, simile a quella delle Maldive oppure del Mar Rosso. Una barriera che è sempre stata lì, ma che nessuno aveva esplorato prima d’ora. L’ipotesi degli scienziati è che possa estendersi da un lato fino a Bari e dall’altro sino a Otranto. Si tratta della prima barriera corallina con caratteristiche simili a quella equatoriale ad essere stata scoperta nel Mar Mediterraneo.

EARTH


STREETART

Napoli, Rione Sanità Luce Tono Cruz Nel 2016 l’artista spagnolo Tono Cruz ha disegnato il murale dal titolo Luce, sulla facciata di un edificio situato di fronte la Basilica di Santa Maria alla Sanità. Il progetto è nato in collaborazione con i bambini del quartiere, curato dall’associazione “Fazzoletto di perle”, presieduta da Giuseppina Ottieri. Un gigantesco murale tondo che rappresenta un fascio di luce nel quale sono ritratti i volti dei bambini del rione. Visi belli e sorridenti a rappresentare una speranza per il futuro.

PARTNER

IKEA: COPPIA SOSTITUISCE LE FOTO DELL’ARREDO CON SCATTI PERSONALI

Una coppia lituana ha sostituito le foto delle cornici esposte all’Ikea di Vilnius con le loro immagini. Ben 100 scatti in altrettante cornici. Hanno raccontato di aver organizzato di fare lo scambio nel giorno più affollato della settimana per passare inosservati. All’inizio prendevano le cornici dai mobili e si nascondevano in bagno per sostituire le immagini. Poi, quando si sono resi conto che nessuno prestava loro attenzione, hanno iniziato a cambiare le foto in mezzo alla gente in tutta tranquillità. Hanno utilizzato scatti dei loro viaggi, foto di feste e hanno persino sostituito le foto che ritraevano bambini con foto di loro due da piccoli. L’operazione è durata ben 5 ore. Non è dato sapere come l’abbiano presa quelli di Ikea, ma il divertente gioco della coppia, che ha ovviamente postato le foto sui Social, ha avuto un

CHART Alberto Bottillo è artista, ingegnere, neopapà. Nasce a Napoli nel 1982 e ama definirsi “ingegnere per professione, artista per vocazione”. Fin da bambino, circondato da pennelli e colori dimostra particolare attitudine per il disegno, non a caso “l’ora di educazione artistica alle medie era l’ora più bella”. Crescendo inizia a sperimentare sempre più nuove tecniche, nuovi materiali e nuovi soggetti, ispirandosi intensamente a Napoli e alle sue potenti icone. Cavalli di battaglia sono infatti ‘A Muntagna (in foto) e la Gaiola. Nei suoi lavori traspare la precisione dei dettagli caratteristica dell’ingegneria e la grande sensibilità che lo contraddistingue come artista e come persona. Alberto inizia il suo percorso artistico partecipando nel 2014 alla prima edizione del Mercato Meraviglia e il grande successo riscosso fu la spinta che mancava per assecondare completamente la sua passione. In seguito partecipa a numerose mostre e a Dicembre 2017 inaugura con due amiche artigiane Materia Mediterranea, un laboratorio creativo e showroom dove espone le sue opere, a Palazzo Marigliano nel cuore del centro storico della sua città. http://www.albertobottillo.it/ https://www.facebook.com/albertobottillo.it/ https://www.instagram.com/albertobottillo/

'A Muntagna di Alberto Bottillo 11

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PARTENOPE IN TOUR CON I MAESTRI DI STRADA Fiera dell’Est, ideata dall’Associazione Maestri di Strada Onlus e dall’Associazione Trerrote promuove la conoscenza di Napoli Est coinvolgendo gli allievi, giovani educatori e chiunque voglia conoscere le bellezze della periferia. Un’esperienza concreta di alternanza scuola lavoro nel campo del turismo culturale. Si chiamano “tour esperenziali”: una sperimentazione di impresa educativa con le comunità territoriali coinvolte nei suoi progetti. Nata come attività educativa correlata alla tappa napoletana della Marcia Mondiale della Pace 2016, la Fiera dell’Est ha la duplice finalità di far conoscere ai viaggiatori il lato migliore dei luoghi, delle persone e della cultura delle periferie che i Maestri di Strada frequentano ogni giorno.

UN LIBRO IN SALOTTO Intellettuali, magistrati, giornalisti, avvocati a confronto all’Istituto degli Studi filosofici di Napoli per parlare del volume di Stefano D’Alfonso, Aldo De Chiara e Gaetano Manfre di Mafie e libere professioni di Donzelli Editore. L’incontro è stato organizzato da “Un libro in Salotto” ideato da Rossana Russo direttrice dell’agenzia videogiornalistica Sud comunicazioni. Un salotto letterario di conversazione con gli scrittori, aperto a un numero selezionato di invitati del mondo delle professioni, delle Università e delle istituzioni culturali cittadine. A coordinare la discussione Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania.

RASSEGNA STORICA SULLA MUSICA E CANZONE NAPOLETANA Dalla villanella alla canzone melodica, dalla tarantella alla canzone classica napoletana, è giunta alla sesta edizione la “Rassegna Storica sulla musica e canzone Napoletana” a cura dell’Associazione Musica Libera. Il 5 maggio, alla Domus Ars alle 17,30, la prima conferenza sulla Tarantella a Napoli nell’ 800 e a seguire lo spettacolo con il gruppo di Danze Popolari Meridionali, diretto dal Maestro Maria Grazia Altieri. Gran finale il 2 giugno alla Domus Ars: alle 17.30 la conferenza sulle Canzoni Napoletane del periodo d’oro (fine ‘800, inizio ‘900) e alle 19 il concerto con la Piccola Orchestra Fantasia Napoletana del Maestro Lucio De Feo, ospite Mario Maglione. 12

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IN LIBRERIA IL ROMANZO SCRITTO DA DIEGO PAURA E ANNA STROMILO Ecco il libro scritto dal giornalista Diego Paura e da Anna Stromilo: Era proprio necessario, presentato in anteprima a Napoli a Città del libro. Una piccola località marina della Toscana, un antico casale e una seducente tata accolgono una compagnia teatrale per le prove di uno spettacolo. Personaggi alla ricerca di un palcoscenico che, in un percorso sensoriale a ritroso nel tempo, impareranno a restituire a se stessi la forza di un sogno. Tra un sound check e sperimentazioni sceniche, nella grande cucina del casale, culla d’arte e psico-gastronomia, i protagonisti, rapiti da uno spazio senza tempo, riconosceranno intimi segreti. Come in una nuova dimensione esistenziale del cibo interpretato alla luce delle emozioni che esso stesso richiama alla memoria, questa strana brigata scioglierà pian piano, come il cioccolato a bagnomaria, incertezze e nodi interiori. In tre giorni governati da spigliatezza e convivialità, amicizia e improvvisi amori, una notizia indesiderata sembra però capovolgere il destino della messa in scena: ma, come nelle favole, in una notte di mezza estate, tutto è possibile.


COMICON 2019 CON JEROME FLYNN Mentre si concludeva per sempre Il trono di spade, una delle serie tv più famose e celebri di tutti i tempi, Jerome Flynn era a Napoli ospite del Comicon, quest’anno giunto alla XXI edizione, che si è chiusa con 160.000 visitatori, record di presenze per il festival che ha accolto 300 ospiti, 500 eventi tra fumetti, cinema, serie tv, videogiochi, giochi di ruolo e performance live, oltre 350 espositori per un’area di più di 85.000 mq. Ser Bronn delle Acque nere il mercenario dei Lannister sul trono di Napoli è caso il dire. E con lui un programma ricco di contenuti: dai grandi autori del fumetto italiano e internazionali: il Magister Gipi, Charlie Adlard, Dave McKean, Akihito Tsukushi, Hideyuki Furuhashi e Betten Court, lo scrittore Maurizio de Giovanni che ha presentato la versione a fumetti de I Bastardi di Pizzofalcone.

UNIVERSIADE 2019 A NAPOLI

La trentesima edizione dell’Universiade estiva si svolgerà a Napoli dal 3 al 14 luglio. L’evento coinvolgerà l’intera Campania, con 58 impianti sportivi che ospiteranno gli incontri e gli allenamenti delle 18 discipline iscritte alla competizione multidisciplinare: atletica, calcio, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, judo, nuoto, pallacanestro, pallavolo, pallanuoto, rugby a sette, scherma, taekwondo, tennistavolo, tennis, tiro a segno e tiro a volo, tiro con l’arco, tuffi, vela. Le cerimonie di premiazione saranno 222. Le Delegazioni sportive universitarie partecipanti arriveranno da 124 Paesi: 28 europei, mentre dal continente americano oltre agli Stati Uniti ed un’ampia delegazione del centro e sud America saranno presenti anche le Isole Vergini, Haiti e Trinidad e Tobago. Cina, Giappone, Filippine, Uzbekistan e Malesia dall’Asia mentre tra i Paesi africani, tra gli altri, lo Swaziland e il Malawi. E poi Nuova Zelanda e Australia dall’Oceania. Sono attese circa 10mila persone, tra atleti e preparatori. Tre Villaggi Atleti in tre differenti città: Napoli, Salerno, Caserta.

RAVELLO FESTIVAL: MUSICISTA IN SCENA FINO ALL’AUTUNNO La 67esima edizione del Ravello Festival vanta un programma musicale articolato in cinque sezioni per un periodo che andrà dalla primavera all’autunno. “Orchestra Italia”, omaggio a compositori e orchestre d’Italia, è la proposta sinfonica concentrata a luglio e agosto che avrà come scenario il meraviglioso palco a strapiombo sul mare del Belvedere di Villa Rufolo. Per la prima volta il programma, curato in collaborazione con il Teatro di San Carlo di Napoli, offre la possibilità di apprezzare in un’unica stagione le compagini orchestrali italiane. Sarà apprezzato l’itinerario che va dal Barocco al Novecento (Vivaldi, Cimarosa, Ghedini, Smareglia, Respighi, Casella, Sgambati, Rossini, Puccini, Salviucci e Rota), di cui quest’anno ricorre il trentennale della scomparsa.

#NAPOLIVIVA: IN MOSTRA GLI SCATTI DI SIANO ALLA REGGIA DESIGNER OUTLET Fino al 7 giugno a La Reggia Designer Outlet, in Piazza Fontana, è possibile visitare la mostra del fotografo Sergio Siano #NapoliViva. Il fotoroperter, sempre in giro con la sua macchina fotografica, scopre e cattura volti, luoghi, luci e ombre, soprattutto nel centro storico e tra i vicoli di Napoli. Trentacinque scatti per lo più a colori che raccontano il Regno di Napoli: svevo e normanno, francese e spagnolo, ma soprattutto greco, che cambia identità a seconda del quartiere. Siano affida a una bambina di 8 anni il viaggio alla scoperta della “sua” Napoli. Un viaggio che inizia con l’apertura del portale di una chiesa abbandonata a Materdei, in Salita San Raffaele, impreziosito dal dipinto dell’artista argentino Francisco Bosoletti; e la doppia veduta di Napoli, dal punto più alto della città, l’Eremo del Camaldoli, e dal mare. Da qui, una fantastica esplorazione di Partenope, teatro e museo a cielo aperto, bella da vedere e stupefacente nella scoperta. 13

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PARTENOPE PASTICCERI E PASTICCERIE D’ITALIA UNITEVI! Un tour delizioso con peccati di gola. Grande successo di pubblico per Pasticceri e Pasticcerie di Italia 2019, la terza edizione dell’evento dedicato ai migliori maestri pasticcieri d’Italia premiati Tre e Due Torte dalla guida del Gambero Rosso. A fare gli onori di casa la General Manager Gambero Rosso Cittá del Gusto Napoli Serena Maggiulli. Un percorso goloso da Nord a Sud, attraverso una selezione dei migliori maestri pasticceri italiani, che si sono riuniti a Napoli per incontrare il pubblico di addetti ai lavori, appassionati e curiosi - in un’unica serata di degustazione - con la presentazione di creazioni di pasticceria tradizionale e moderna, alcune realizzate in anteprima assoluta per l’occasione. Non solo alta pasticceria, ma anche i migliori vini dolci e bollicine, selezionati dagli esperti del Gambero Rosso. Ph. Maria Mylady De Aspronis

PEPPOVO E L’UOVO DEL PROFETA

Tutti pazzi per le uova di gallina livornese “peppovo”, protagoniste di uno speciale menù ideato dallo Chef Simone Profeta e dal produttore Giuseppe Lecce. Lecce produce da 10 anni col brand PeppOvo. Attualmente ha 2800 galline di razza livornese che alleva con la tecnica del Free Range, che prevede ampi spazi vitali per gli animali sia nel pascolo all’aria aperta sia nei ricoveri notturni. Le uova delle “livornesi” allevate da Lecce risultano, inoltre, estremamente digeribili grazie a un regime alimentare a base di un mix di granaglie studiato per garantire il benessere delle galline e del consumatore finale.

ADUNANZA DELIZIOSA: REATI CON GUSTO ALL’OSTERIA PARTENOPEA Palati soddisfatti e un format gastronomico che, richiamando ironicamente il reato di “radunata sediziosa”, ha condotto i partecipanti in un percorso di degustazioni fuori dai soliti schemi. “Adunanza deliziosa: reati con gusto” è l’ultima idea del ristoratore Fabio Messina, figlio d’arte della gastronomia partenopea (famiglia Acunzo) da ben tre generazioni e patron dell’Osteria Partenope. Il format prende vita dal suo sogno originale: intercettare i desideri culinari delle persone, regalando un momento di gusto indimenticabile e, soprattutto, sorprendere a tavola. In cucina l’istrionico Chef Marco Iavazzo, che ha dato libero sfogo alla sua creatività culinaria.

PANINO D’AUTORE

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Il pizzaiolo Michele Croccia ha dato il benvenuto alla primavera con un panino “sperimentale” realizzato con un impasto con farina integrale di Caselle in Pittari e prodotti cilentani. Protagonisti ingredienti freschi, ricchi e gustoso: fave, guanciale e caciobrigante, olio di oliva. Michele Croccia: pizzaiolo “contadino” cilentano, docente per la Scuola Italiana Pizzaioli e la Gambero Rosso Academy, ha la passione per la cucina tradizionale e per il chilometro buono, meglio se del suo orto. Dai suoi punti fermi che sono “La Pietra Azzurra” di Caselle in Pittari e “Pizz e Maccarun” di Sala Consilina, Michele parte spesso per avventure italiane o d’oltreoceano alla volta di manifestazioni di settore o corsi formativi.


IL MUSEO DELLA MODA CURATO DA MICHELE IODICE SI RIFÁ IL LOOK

Con la mostra Sciantose e Gagà, dedicata all’eccellenza sartoriale campana maschile e femminile il Museo del tessile e dell’abbigliamento Elena Aldobrandini si è presentato alla città con il nuovo look. Lo storico Museo della Moda è tornato ad accogliere il meglio del tessile e delle tendenze con il nuovo allestimento in chiave moderna, curato dall’artista Michele Iodice e la rimodulazione degli spazi espositivi secondo criteri in linea con le tendenze contemporanee dei musei internazionali, curata a sua volta dall’architetto Massimo Scatola. A fare gli onori di casa il commissario della Fondazione Mondragone, che gestisce il museo, Maria D’Elia. Il patrimonio di creazioni sartoriali e accessori di stilisti insigni e privati si è arricchito di due nuovi manufatti: un capo vintage e uno contemporaneo donati dall’azienda Joseph Ribkoff che già vanta diversi punti vendita in città.

VIVA L’ORA DEL TÈ

Il rito del tè conquista la città. Al Bar O’ Koffi del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo si sono dati appuntamento, rigorosamente alle 17, gli appassionati di tè e in particolare di quelli solidali dello Sri Lanka importati e miscelati da Lili’s Tea, azienda italiana con base in Belgio. All’ora del té organizzata da Emanuela Sorrentino hanno partecipato i clienti dell’hotel, donne e uomini d’affari, tanti giovani e giornalisti che hanno degustato diversi infusi fumanti accompagnati da biscotti artigianali. A sentire gli esperti il tè è ricco di virtù salutari: combatte i radicali liberi, scioglie i grassi e il colesterolo, è un potente disinfettante intestinale.

MAGIA E MASSONERIA: UN’OPERA PRIMA DI MAINSTREAM TUTTI PAZZI PER LA PASTIERA NAPOLETANA È uno dei dolci della tradizione più amato, per alcuni il dolce per eccellenza. Signore e signori ecco servita Sua Maestà la pastiera. A Palazzo Caracciolo, tra innovazione e tradizione, i grandi pasticcieri campani ne hanno fatto assaggiare fette in quantità secondo le loro ricette e proposte: Leopoldo, Di Costanzo, Ranieri, Cannavino, Poppella, Capriccio, Di Dato, Cuori di Sfogliatella, Volpe, Capparelli, La Delizia, Pesce, Colmayer e Carbone e Gambrinus. Il culto vorrebbe che la popolazione, per ringraziare la sirena Partenope di aver scelto il Golfo di Napoli per spandere la sua voce dolce e melodiosa, le avesse portato sette doni: la farina simbolo di ricchezza, la ricotta per richiamare l’abbondanza, le uova per la fertilità, il grano cotto nel latte a simboleggiare la fusione del regno animale con quello vegetale, i fiori d’arancio profumo delle terre campane, le spezie omaggio di tutti e lo zucchero per celebrare la dolcezza del canto della sirena. Partenope secondo il mito gradì i doni e mescolò il tutto dando vita al dolce sarà celebrato nel salotto buono della città di Napoli.

Magia e massoneria. Comprendere il mondo iniziatico. Un saggio dal carattere divulgativo che affronta i temi secolari dell’esoterismo, rinunciando però al tecnicismo di genere. In un percorso progressivo, vengono infatti approcciate Iniziazione, Magia e Libera Muratoria, ma vengono trattate anche la Tradizione in generale, l’Ermetismo, l’Alchimia e tutto quanto vi è connesso. Un’opera di saggistica mainstream, ovvero priva di tecnicismi di genere, quella di Salvatore L. d’Ascia. Non sono tralasciate le basi storiche degli argomenti, ma essi vengono considerati anche e soprattutto nella bi-direzionalità con le materie essoteriche e nella loro dimensione contemporanea. Lo scopo dell’autore è, infatti, quello di approfondire e di vivificare gli insegnamenti tradizionali, fornendo però strumenti di elaborazione moderni mediante una godibile lettura. D’Ascia procede spesso per auto-domande, ovvero per brevi paragrafi del tipo botta e risposta e senza la pretesa di esaurire determinate trattazioni (iniziazione e anti-iniziazione, isolamento e trascendenza, mistero e Tradizione dagli Egizi ai giorni nostri, il linguaggio del potere, fonti di potere e presidi operativi, la magia dei massoni), ma piuttosto con il desiderio di aprire porte, categorizzando gli argomenti, ma anche stimolando il lettore verso ulteriori riflessioni. 15

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IL MATRIMONIO ROMANTICO DI ROMOLO E BEA

PARTENOPE ALL’OSTERIA CAUPONA DI POMPEI SI MANGIA COME NELL’ANTICA ROMA Alla Caupona, nome latino che significa Osteria, si mangia tra antichi piatti e pliniane atmosfere millenarie. L’idea di questo ristorante “archeo-sperimentale” è dell’appassionato di cucina, studioso e ristoratore, Francesco Di Martino, che ha pensato di far rivivere nel suo locale le sensazioni di una locanda dell’Antica Roma. Una full immersion negli usi e nei costumi dell’Antica Pompei, dove la “Caupona” situata a pochi passi dagli scavi archeologici, offre ai clienti una ben studiata e gustosa riproduzione delle bevande e dei cibi di duemila anni fa.

DIETRO LE QUINTE. FELLINI NEGLI SCATTI DI PATRIZIA MANNAJUOLO

La galleria Al Blu di Prussia di via Filangieri e la Fondazione Mannajuolo, rendono omaggio al genio indiscusso del grande cineasta riminese Federico Fellini con la mostra fotografica “Dietro le quinte” allestita fino al 12 luglio. Gli scatti sono di Patrizia Mannajuolo, la mostra è curata da Valentina Rippa. Un corpus di fotografie che fissa gli slanci di vita, nelle pause della lavorazione cinematografica, di uno dei più insondabili personaggi del Novecento. 16

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Romantic wedding in casa Party Magazine. Il nostro amato fotografo Romolo Pizi è convolato a giuste nozze con la sua bella Beatrice. Cerimonia nella Cattedrale di Alife e poi ricevimento con amici e parenti nella Villa La Collinetta di Squille. Bea splendida e splendente nel suo abito bianco, elegantissimo Romolo nel suo vestito grigio. Ricco e buonissimo il banchetto fino alla confettata e all’angolo cigar e cioccolato. Tanti auguri di cuore da tutta la redazione.

ECO, LA PERSONALE DEL FOTOGRAFO ROBERTO DELLA NOCE Si ispira al mito di Eco, la ninfa respinta da Narciso la mostra del fotografo Roberto Della Noce, allestita fino al 3 maggio nella Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica. Si tratta del primo lavoro di espressione personale dell’artista, che prevede l’uso del colore, preferendo in passato il bianco e nero. “Qui, le maggiori possibilità di una camera chiara - spiega il fotografo da la possibilità di seguire interamente il processo cromatico, dallo scatto fino alla stampa”.

CREATIVE WORD: UNA VENTATA D’ARTE

L’Associazione “Arti e Mestieri” ha dato il via a San Gennaro Vesuviano alla grande manifestazione “Creative World”: una bella ventata d’arte. In programma seminari, concorsi, incontri nella piazza Regina Margherita, nella Sala Consiliare e nel Convento Francescano con lo storico chiostro, fino al 12 maggio. “Con il Patrocinio del Ministero, l’evento - spiega l’ideatore Gianfranco Parisi – è teso alla promozione della cultura artistica contemporanea, per trasmettere le suggestioni delle Arti Applicate”.


EXPERIENCE TENERIFE: ALLA SCOPERTA DELL’ISOLA DELL’ETERNA PRIMAVERA

LA MOSTRA GIROVAGA TRAVELING CANVAS A CASTEL DELL’OVO

Da Napoli a Tenerife e non solo, la Spagna è sempre più vicina, grazie alla manager Vivian Di Domenico, tra le fondatrici di Experience Tenerife, speciale agenzia presente sull’sola spagnola, che offre numerosi servizi tra i quali l’organizzazione di emozionanti ed esclusive escursioni alla scoperta delle attrattive offerte da quella che è conosciuta come “ l’Isola dell’eterna primavera”. Experience Tenerife propone inoltre sistemazione in appartamenti o ville, Vacanze Golf ed Organizzazione di Matrimoni, Eventi ed Incentives. www.experiencetenerife.eu Dieci opere a venti mani, quelle di dieci artisti provenienti da ogni angolo del mondo, sono esposte nella mostra girovaga “Traveling Canvas”, promossa da ART1307 con la curatela di Cynthia Penna e Jill Moniz. Cinque uomini e cinque donne per dieci tele, che hanno viaggiato fra tre continenti, passando di mano in mano. “Una staffetta artistica non solo di grande valore scientifico e simbolico - spiega la curatrice - che nasce da un’emergenza e che intende inviare un chiaro messaggio politico: integrazione nel rispetto delle diversità”. Il progetto ha messo in relazione fra loro dieci artisti: Marie Fatou Kiné AW, Yuki Kamide, Claudia Meyer, Ana Rodriguez, Carla Viparelli, Dawit Abebe, Dino Izzo, Yasunari Nakagomi, Miguel Osuna, Duane Paul, che non si sono mai conosciuti.

TAKE ME TO CHURCH La terza edizione di “Take Me To Church”, la rassegna musicale organizzata dall’etichetta discografica “Apogeo Records” in collaborazione con Upside si chiude con due bei concerti: il 26 maggio c’è Andrea Biagioni e il 23 giugno Alessio Arena. La manifestazione nasce con l’obiettivo di far conoscere a un numero sempre maggiore di persone, la bellezza artistica e folkloristica del Rione Sanità. Un format itinerante che prevede per ogni concerto un “secret place” nel quartiere Sanità, che viene comunicato solo qualche giorno prima dell’evento. Prenotazione obbligatoria compilando il form sul sito apogeorecords.it. Costo del biglietto 10 euro.

RIFF IL LOCALE DEGLI APERITIVI CULTURALI E SOLIDALI Si chiama Riff ed è nato dall’idea di due giovani e intraprendenti fratelli: Andrea e Alessia Giannino. Si tratta di un bar culturale a degustazione musicale sorto nel cuore del quartiere Chiaia in via Martucci. Tra gli eventi organizzati: l’apertivo solidale per sostenere la campagna #accompagniamoli, attiva sulla piattaforma di crowdfunding sociale Meridonare, che ha come obiettivo quello di donare un nuovo mezzo di trasporto ai ragazzi ospiti della casa famiglia Oikos. E poi l’aperitivo letterario con il vernissage “Cortocircuito”. In mostra i 25 scatti ispirati dai componenti dell’omonimo libro di Marcello Affuso, edito da Guida Editori.

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#savethedate Le Save the Date sono le pagine degli eventi e delle ricorrenze più cool del bimestre? Allora segnaliamo qui, adesso, il compleanno di Party Magazine. La rivista più glamour, con le copertine più “pop” di tutta Napoli, compie 3 anni: il numero zero è della primavera 2016, da allora è stato tutto un divenire di ricercatezza e di attenzione, per riempire le pagine del patinato di contenuti attuali, ultime tendenze, interviste a trend setter e feste, quelle più belle ed esclusive che hanno animato il by night partenopeo dell’ultimo triennio. Migliaia di foto pubblicate, più della metà con protagonisti i sorrisi delle persone, gli abbracci fra chi si vuole bene, le guance gonfie al momento di soffiare le candeline, anche tante “boccucce” (molte boccucce), e si che pure quelle fanno allegria. Party, feste, feste e party, di ogni genere, sapientemente montati in bellissimi collage fotografici dall’editore Lula Carratelli, l’anima di Party Magazine insieme al direttore Federica Riccio, un’esilarante scrittrice che fa dell’autoironia il suo lato più bello. A tutta la redazione tanti, tantissimi auguri, ma a Lula e Federica più di tutti, perché sono loro che ogni mese non si danno pace finché non si chiude il menabò, e ogni volta le senti dire: questo numero è ancora più bello di quello precedente. Brave. Irene Saggiomo

4w events GLI APPUNTAMENTI DA SEGNARE IN AGENDA

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What Why

Full Moon kayak I ragazzi di Kayak Napoli, oltre When alle quotidiane escursioni guida17,18 e 19 maggio; te della costa di Posillipo, il no15,16 e 17 giugno, partenze tra le leggio canoe e le tante iniziative ore 18 e le 19 divertenti, da maggio a ottobre Where organizzano speciali uscite serali Lido le Rocce Verdi, nelle notti di luna piena: si pavia Posillipo 68, Napoli gaia al crepuscolo fino al largo della baia di Trentaremi, dove si godrà il tramonto del sole che cala dietro Pozzuoli, si brinda con del vino fresco aspettando il sorgere della luna piena. Il tour comprende accompagnatore/ istruttore, borsa impermeabile, kayak con dotazioni di sicurezza, aperitivo in spiaggia. www.kayaknapoli.com

What Why

XII° Wine&Thecity 2019 Torna Wine&Thecity, la kermesWhen se napoletana che unisce vino, dal 9 al 18 maggio, dal cibo e arte e che in dieci giorni mattino fino a tarda sera presenta un programma ricco di Where appuntamenti diffusi in città, alla Inaugurazione giovedì 9 scoperta di luoghi insoliti, poco maggio in piazza dei noti, sia pubblici che privati, proMartiri; gran finale con luna muovendo l’ebbrezza creativa. piena al Bagno Sirena Il vino incontra l’arte, la poesia, il design, la letteratura, la lirica, disegnando inediti itinerari di degustazione in un crossover di appuntamenti che mettono in rete la città creativa. Quest’anno il tema è dedicato alla luna. Info date e biglietti su www.wineandthecity.it

What Why

Wine&Thecity - Tra le inziative “moon oriented” Osservazione luna del Wine&Thecity da segnalare When certamente quella del Trekking sabato 11 maggio nell’antica vigna di San Martino. Where “Al tramonto saliremo a piedi Vigna di San Martino lungo gli antichi sentieri e i terrazzamenti della Vigna di San Martino, sino a giungere in cima dove osserveremo la luna al telescopio guidati dall’astrofisico Gianluca Masi e accompagnati dal reading di poesie di Franco Arminio. Un tavolo tra le vigne sarà il set speciale della degustazione: sapori contadini nel piatto, e nei calici i vini irpini offerti da Cantine Famiglietti”. info line 081681505.


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Wine&Thecity Il 14 maggio sarà l’OsservatoOsservazione luna rio Inaf di Capodimonte, strutWhen tura monumentale di epoca 14 maggio ore 19.30 e istituto di ricerca Where borbonica scientifica, ad aprire le porte a Osservatorio Inaf di Capodimonte, Wine&Thecity, per una serata Salita Moiariello 16, Napoli straordinaria tra scienza, stupore e grandi vini. Sarà sicuramente il punto di vista migliore, quello del planetario dell’osservatorio astronomico napoletano, per vedere la luna e celebrare il cinquantenario dello storico allunaggio dell’Apollo11, fra calici di vino e sommelier di cantine vinicole provenienti da tutta l’Italia. Info e prenotazioni su www.wineandthecity.it

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Yoga bimbi in In villa Floridiana, nel teatrino Villa Floridiana della Verzura, l’associazione When White Cloud Studio Napoli 11 maggio e 8 giugno, propone due incontri di Yoga dalle ore 16 alle 17 per piccoli dai 6 ai 10 anni. Where Lo Yoga per bambini si avvale Villa Floridiana, degli stessi strumenti utilizzati via Cimarosa 77, Napoli per gli adulti ma con modalità e tempi diversi adattati alla loro età e con approcci di tipo ludico. Per partecipare è necessaria la prenotazione al numero 349.1037633; 081.19176311 whitecloustudionapoli@ gmail.com

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Ottava edizione Napoli Il 2 Giugno, Festa della RepubBike Festival - Bike Village blica, sarà la festa della RepubbliWhen ca delle Biciclette, nel parco San domenica 2 giugno 2019 dalle ore 10:00 alle 20:00 Laise dell’ex Base Nato sarà alleWhere stita un’area prova bici, ci saranno Bike Village, Parco San dibattiti, musica, area food, gare, Laise, ex Area Nato di espositori, area kids, ciclofficina, Bagnoli. biketour, workshop per l’ottava edizione del Napoli Bike Festival, un evento che racchiude un desiderio, ma al tempo stesso una necessità, di una transizione verso pratiche di mobilità dolce, un radicale cambiamento delle fonti di approvvigionamento energetico e del suo fabbisogno. www.napolibikefestival.it.

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Musicanti. Il musical con le Musicanti. Il musical con le canzoni di Pino Daniele canzoni di Pino Daniele apre When la sua tourné estiva all’Arena sabato 8 giugno alle ore 21, unica data in Campania. Flegrea di Napoli. È bello laWhere sciare che Pino Daniele continui Arena Flegrea di Napoli, a restituire le molteplici identità ingresso da via Terracina di Napoli, delle culture e delle contraddizioni che da sempre la distinguono, a tutta l’Italia. La passione per il mascalzone latino è confermata dai sold out già registrati, in Musicanti, le vicende dei personaggi protagonisti delle canzoni di Pino, faranno cantare tutta la platea. Le prevendite si possono acquistare sul circuito Etes, arenaflegrea. com/MUSICANTI.

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XI Suggestioni Suggestioni all’Imbrunire è all’Imbrunire una rassegna di musica, arte e When teatro che si svolge nel parco Da metà giugno a fine luglio archeologico del Pausilypon, orWhere ganizzata dal CSI Gaiola Onlus, Parco Archeologico del d’intesa con la Soprintendenza Pausilypon, Discesa Archeologica di Napoli. Ogni Coroglio 36, Napoli appuntamento ha inizio con il percorso dell’imponente grotta di Seiano, fino all’incontro con gli artisti presso l’area dei teatri, regalando la sensazione di trovarsi nell’epoca imperiale, quando nell’anfiteatro della villa di Publio Vedio Pollione si svolgevano rassegne e spettacoli, proprio come adesso; www.suggestioniallimbrunire.org

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Il Contrario di uno. Lo spettacolo nasce da un’eDa Erri De Luca e scursione sul Vesuvio condotta Gabriella Gribaudi, regia di Nicola Laieta da Laieta, per un laboratorio When artistico con i giovani di Maedal 2 al 4 maggio alle ore stri di Strada, in compagnia di 21.15, e domenica 5 alle Erri De Luca. Lo spunto è par18.30. tito dal racconto Morso di luna Where nuova. I ragazzi portano in scePiccolo Bellini, Via Conte na le vicende degli scampati alla di Ruvo 14, Napoli “guerra della vita”, con la stessa disarmante sincerità, e tenera ironia, dei personaggi dello scrittore. In aggiunta le testimonianze del popolo napoletano che ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale, raccolte nel romanzo Guerra totale di Gabriella Gribaudi. www.teatrobellini.it 19

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#picoftheday


Riflessi Foto di Federica Gioffredi


#peaceandlaw

IL CODICE ROSSO PUÒ SALVARCI DAL REVENGE PORN

Luigi Di Gennaro Avvocato penalista

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Lo scorso 3 aprile è stato approvato dalla Camera il testo del disegno di legge d’iniziativa del Governo, mediaticamente noto come “Codice Rosso”, poiché esso allude a un percorso preferenziale e d’urgenza per la trattazione dei procedimenti in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Il disegno di legge in parola, oltre ad introdurre nuove fattispecie di reato come la “Violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa”, la “Costrizione o induzione al matrimonio”, ovvero la “Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso”, mira altresì a porre un freno al ripugnante fenomeno del cd. Revenge Porn, ovvero la “Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”. Per chi non conoscesse il significato del termine, il Revenge Porn è la pubblicazione sui social network o sulle applicazioni di messaggistica istantanea, di video o immagini che ritraggono parti intime dell’ex partner, quale virtuale, ignobile, rappresaglia per essere stati lasciati. In alcuni casi, le persone vittime di questa vergognosa vendetta hanno avuto molte difficoltà a superare l’evento, come documentano alcuni fatti di cronaca diventati tristemente famosi. Partiamo da una premessa facilmente intuibile: non è ancora possibile evitare la diffusione di foto o video che possono diventare virali se scambiati su applicazioni di messaggistica istantanea (come WhatsApp), ma se questa legge dovesse essere approvata, tutti coloro che si renderanno responsabili di siffatte azioni rischieranno fino a sei anni di carcere e saranno costretti a pagare i danni psicologici e d’immagine sofferti dalla vittima. Il testo normativo che sta per essere approvato, salvo modifiche successive al vaglio in Senato, punisce chiunque

(dopo averli realizzati o sottratti) invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate. La stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o i video di cui sopra, li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza l’autorizzazione delle persone rappresentate al fine di recare loro nocumento. Il reato dunque sussiste quando non vi sia il consenso delle persone rappresentate e affinché possa ritenersi validamente prestato, il consenso dell’avente diritto deve essere libero, attuale, spontaneo e non coartato, non viziato da errore, violenza o dolo, espresso (non tacito o presunto), manifestato da persona capace di intendere e volere. Se ancora non fosse chiaro, la novità più eclatante di questa proposta legislativa potrebbe essere quella di arrivare a punire anche chi abbia contribuito a far girare (e quindi a far diventare virale) video o foto sessualmente espliciti, non tanto con il fine di recare nocumento alle persone rappresentate, quanto col mero, pur deplorevole, scopo goliardico o per vantarsene. Per evitare dunque di diventare complici di chi commette il reato di Revenge Porn, abbiamo il dovere di interrompere immediatamente la condivisione di quel materiale, nel caso dovessimo diventarne accidentali destinatari.

avvocatoluigidigennaro@gmail.com



#fischiofinale

DI MIMMOCARRATELLI

NELLA PROSSIMA STAGIONE IL SECONDO ANNO DI ANCELOTTI DOVRÀ PORTARE NOVITÀ DEFINITIVE E LA COSTRUZIONE DI UNA SQUADRA-TIPO. LE “VOCI” DI MERCATO E IL “CASO” INSIGNE.

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Il campionato è finito in gloria della Juve, ottavo scudetto consecutivo e le gambe di Ronaldo, e secondo posto del Napoli, ormai un abbonamento degli azzurri alla piazza d’onore che porta dritti alla Champions. Tuttavia, la “piazza” non è contenta. Si moltiplica la contestazione a De Laurentiis, addirittura i tifosi respingono la maglia a Callejon che gliel’aveva offerta dopo la gara di Frosinone. Certo, il Napoli non ha vinto nulla. Il secondo posto è appesantito da una distanza umiliante dalla Juve, Coppa Italia ed Europa League sono stati un flop, il bel girone di Champions è rimasto un ricordo dell’autunno splendido della squadra di Ancelotti. Non era facile il passaggio da Sarri ad Ancelotti considerando anche che il ciclo della squadra di Sarri, giunta al record dei 91 punti, era concluso con l’anno in più dei protagonisti e un progetto ambizioso, lo scudetto, arenatosi nelle ultime giornate del campionato scorso. Il cambio del tecnico, al di là della forte “antipatia” fra De Laurentiis e Sarri, era obbligatorio. Il presidente ha sorpreso tutti ancora una volta ingaggiando l’allenatore italiano più vincente in Europa. Ma con una squadra da rilanciare e che perdeva a centrocampo Jorginho e Hamsik, poteva il solo Ancelotti vincere? La stagione poteva però andare meglio. Come considerarla allora? Deludente, fallimentare, passeggera, promettente, negativa? Ancelotti rigetta l’accusa di stagione fallimentare. Sostiene che il Napoli ha sempre un progetto interessante, che la riconquista del secondo posto non era un traguardo scontato, che la società è sana e solvibile, ma non può fare il passo più lungo della gamba, e che, proseguendo la saggia politica di De Laurentiis, si andrà avanti senza pretendere quei top player da dieci milioni a stagione fuori dalle risorse azzurre, in ogni caso si allestirà per il prossimo anno una squadra competitiva e qualche vittoria sarà nel mirino. La buona riuscita del proseguimento del “progetto azzurro” si fonda sull’intesa totale fra Ancelotti e De Laurentiis. È un vantaggio e anche un limite. Il vantaggio è che si andrà avanti senza sussulti, tutti d’amore e d’accordo. Il limite è che verrà meno una proficua “dialettica” fra allenatore e presidente sul potenziamento della squadra. Ancelotti non solo non chiederà la luna,


ma sarà ligio alle prospettive che gli indicherà De Laurentiis sulla falsariga dei movimenti di mercato fin qui sostenuti. In queste condizioni, De Laurentiis ha raggiunto un solo obiettivo. Quello di avere un tecnico “al fianco” anziché “contro”, eliminate frecciate e polemiche dei tempi di Sarri. Che cosa porterà la “serenità” del presidente non è dato prevedere. Il calciomercato del Napoli sarà ancora soft e promettente, non ci sarà nessun “botto”. Arriveranno, si presume, giocatori sui 23/25 anni non inferiori a quelli attualmente nella “rosa” del Napoli, ma neanche superiori. Ancelotti aggiunge che la società, non avendo problemi economici, non è costretta a vendere e quindi potrà trattenere i giocatori migliori, Koulibaly per esempio. Col Napoli che ha assoluto bisogno di un leader in campo, un giocatore di provata esperienza capace di guidare la squadra, come ai tempi di Totonno Juliano, il problema è come trovarlo con i limiti del budget azzurro. Si fa il nome del francese della Fiorentina Veretout (26 anni). Non è la soluzione massima, però ci può stare. Ma resterà Allan? L’impiego in mediana di Zielinski e Fabian Ruiz, di ruolo due mezzali offensive, è sembrato un ripiego dopo le partenze di Hamsik, Jorginho e Rog in prestito al Siviglia, con Diawara fermato da un infortunio. Intanto, Zielinski rimane sempre a metà strada fra l’essere, a 25 anni, un giocatore promettente e un campione affermato. Per Fabian Ruiz sembra scontato che gli si debba riservare un ruolo che ne esalti il dinamismo offensivo offrendogli lo spazio per il tiro di sinistro, la sua arma che si è un po’ spuntata. L’impressione è che il 4-4-2 imposto da Ancelotti abbia impiegato fuori ruolo più di un giocatore, in primis Insigne, sottratto alla famosa mattonella a sinistra, e Callejon, allontanato troppo dalle porte avversarie.

Lorenzo ha 28 anni e Calleti ne ha 32. Hanno un’età in cui è complicato cambiare il loro modo di giocare e la posizione in campo. Nove giocatori saranno ancora “punti fermi” per la prossima stagione: Meret, Koulibaly, Malcuit, Fabian Ruiz, Callejon, Zielinski, Ghoulam, Milik, Luperto. Sembra ricomposta la posizione di Insigne che il procuratore Raiola avrebbe voluto portare altrove per migliorarne l’ingaggio e, di riflesso, prendersi una bella percentuale. Mertens potrebbe ancora essere utile: l’età (32 anni) e qualche “sirena cinese” potrebbero allontanarlo. Resterebbero Maksimovic e Chiriches, in uscita probabilmente Hysaj e Mario Rui. Rientrerà Rog. Si spera nel rilancio di Diawara che però potrebbe essere in partenza per arrivare a Trippier. Tutto da scoprire il futuro di Simone Verdi (27 anni, costato 25 milioni), Younes e Ounas. Giocatori “friccicarielli”, ma niente di più. In alternativa a Insigne ci sarebbe Younes (26 anni) sulla fascia mancina. Come s’è detto, il Napoli deve costruire un nuovo centrocampo. E l’età di Albiol (34 anni) impone la ricerca di un nuovo, esperto centrale di difesa. Il nuovo assetto della squadra dipenderà della scelta del modulo da parte di Ancelotti: insisterà nel 4-4-2, un po’ banale e con giocatori abituati al 4-3-3, oppure sfodererà il suo “albero di Natale”, il 4-3-2-1? Il 4-4-2 sembra vincente se resta Mertens e visto che il Napoli cerca un nuovo attaccante (Lozano) da affiancare a Milik. Le “voci” di mercato danno il Napoli interessato al difensore inglese del Tottenham Kieran Trippier, 29 anni, in alternativa il terzino del Benfica Grimaldo (24 anni), all’esterno della Spal Manuel Lazzari (26 anni), al centrocampista spagnolo del Villarreal Pabro Fornals (23 anni), all’attaccante messicano Hirving Lozano, 24 anni, del Psv Eindhoven. Se parte Allan, Ancelotti sembrerebbe tentato di impiegare Callejon stabilmente in mediana, non più sull’esterno ma dentro al campo puntando sulle capacità tattiche dello spagnolo. Sulla linea mediana, a quattro o a tre, il Napoli ha però bisogno di due centrocampisti fisici, incontristi e ruba palloni come Allan. Il secondo anno di Ancelotti sulla panchina azzurra dovrà portare novità definitive e la costruzione di una squadra-tipo dopo le rotazioni di questa stagione.

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#scheggedisaggezza

LIBERALITÀ di Manlio Santanelli

La separazione consensuale tra mia sorella e il marito filò liscia finché, nel quadro della reciproca restituzione dei beni personali, non si giunse al rene che lei gli aveva donato per un trapianto d’urgenza. Di separazioni “rognose” la casistica ne annovera una gran quantità, ma solitamente si limita ad oggetti esterni al corpo dei contendenti, che so, un lume, un ventaglio d’epoca, un gioiello di famiglia o quant’altro. Nel nostro caso sarebbe stato necessario un nuovo doppio intervento, che mentre avrebbe ristabilito l’integrità fisica di mia sorella, vale a dire il numero esatto dei suoi organi, di contro avrebbe condannato a morte sicura il marito, il quale a operazioni concluse sarebbe rimasto del tutto privo della normale dotazione renale. Forse si era in presenza di uno di quei casi a cui solo il buon senso è capace di fornire un congruo rimedio, e il “chi ha dato ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto ha avuto” della canzone napoletana suggellerebbe la contesa senza il rischio di ulteriori recriminazioni. Ma mia sorella, alla quale il coniuge aveva inflitto più di un cocente torto, davanti a tutto avrebbe chinato il capo tranne che al sunnominato buon senso. Né i numerosi interventi di amici, affini e parenti, che si “spericolarono” ciascuno a suo modo per una soluzione pacifica, sortirono il benché minimo effetto. La donna era irremovibile: quel rene doveva tornare al suo posto, né più né meno degli altri oggetti. “Ma i doni sono doni, e in quanto doni passano legittimamente dal donatore al donato”, divenne la litania ricorrente in quei tumultuosi giorni. Niente! E il ragionamento con cui mia sorella smontava tutte le proposte di pacifica composizione della disputa era il seguente: ”Gli ho donato quel rene perché spendesse il resto della sua vita accanto a me. Non perché se lo godesse assieme alle puttanelle dietro alle quali intende correre!” I risentimenti sono soliti albergare nell’animo di persone dall’orizzonte mentale alquanto limitato; e chi li coltiva, e foglia foglia li spia, è sovente incapace, non diciamo di raggiungere, ma soltanto di avvistare in lontananza quel distacco dalla realtà, quell’atarassia che abbiamo imparato a conoscere sui banchi del 26

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Illustrato da Carmine Luino

liceo; ma, ancorché ripetuto di continuo,trae pur sempre la sua origine da un sentimento, che possiamo non condividere ma abbiamo il dovere di rispettare. E su tali considerazioni mia sorella, magari inconsapevolmente (siamo pronti a concederle questa attenuante), faceva comunque leva nella sua pervicace rivendicazione. Finché nel fuoco incrociato di lettere e citazioni, ingiunzioni e convocazioni in giudizio, il Fato, che gioca con noi uomini come un bambino con i birilli, non si inserì di prepotenza, facendo perire mio cognato con un accidente al cuore. Colti di sorpresa, i suoi parenti prossimi diedero l’assenso all’espianto degli organi, e il rene di mia sorella, ancora perfettamente in funzione, passò ad un giovane che era da sette anni in lista d’attesa. A questo punto, una persona ragionevole avrebbe deposto le armi e rinunziato per sempre al suo discutibile diritto. Mia sorella no. Il rene, ancorché passato in altro organismo senza rigetto alcuno, a suo dire comunque continuava ad appartenerle. Iniziò un’altra procedura di rivendicazione con la famiglia del giovane, la quale, annoverando tra le sue file un giudice di Cassazione, non solo risultò


particolarmente agguerrita in materia, ma si giovò non poco del progressivo sbiadimento del diritto di mia sorella. via via che il rapporto col portatore del suo organo si faceva più labile. Quando questa era sul punto di rassegnarsi, fu ancora il Fato a rinfocolare le sue intenzioni decretando la morte del giovane monorenale in uno dei tanti incidenti del sabato notte. Purtroppo, però, ella era destinata ad andare incontro ad una nuova delusione, Quando, infatti, si presentò all’ospedale per chiedere quanto asseriva di appartenerle, le risposero che ormai l’organo tanto conteso viaggiava nel ventre di una religiosa, tal Suor Maria del Carmelo. Cattolica convinta, e dunque incline per solida fede alla generosità, mia sorella tuttavia non si peritò di rintracciare la tenutaria del suo rene, onde addivenire ad una pacifica composizione della vertenza. La verità è che tutti i vari possessori di quel rene vagabondo si configuravano come casi disperati, davanti ai quali ogni possibile pretesa era destinata a naufragare, anche perché avanzata da persona che il suo rene per tirare avanti ce l’aveva, e dunque che si ritirasse in buon ordine al cospetto della logica prima ancora che dell’umana pietà! E così fu. Mia sorella si mise l’anima in pace ed accettò quanto la vita aveva disposto nei suoi riguardi. Ma la realtà, che è sempre pronta a dar dei punti alla fantasia, in combutta con il Fato fece sì che incontrasse un nuovo amore, da pochi giorni dimesso dall’ospedale per un trapianto renale. A quel punto non ci fu nessuno della famiglia che non si sentisse sollecitato e solleticato dall’idea di sapere qualcosa di più su quel trapianto. Si venne così a sapere che l’organo in questione era proprio il gemello di quello che permetteva a mia sorella di continuare a vivere. Quel rene, in poche parole, dopo lungo peregrinare era ritornato a casa.


#people

Antonella Morea UNA VITA NELL'ARTE di Federia Riccio foto Carmine Luino

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Nipote di Renato Carosone è stata scoperta da Peppe Barra. Stimata da Eduardo e amata da Roberto De Simone, è stata protagonista di oltre cinquemila repliche de La Gatta Cenerentola. Oggi con Casa Surace e Mary Poppins ha conquistato anche gli adolescenti e il popolo di Internet. C’è un intero mondo dell’arte da raccontare con Antonella Morea. Dalla rivoluzionaria Gatta Cenerentola a Casa Surace e Mary Poppins, passando per Gabriella Ferri, Annibale Ruccello, Patroni Griffi, Ranieri, Salemme e tutti i più grandi. Teatro, cinema, televisione e web. Partiamo da La Gatta Cenerentola, una delle rivoluzioni del teatro novecentesco Quando ho cominciato avevo solo diciannove anni ed ero incredula e affascinata, mi ritrovavo a recitare e a cantare con tutti i miei miti: Concetta e Peppe Barra, Isa Danieli. Ho girato il mondo partecipando a un’opera immensa, considerata un bene culturale. Basti pensare che si possono contare oltre cinquemila repliche. Ricordo i fogliettini volanti di De Simone, perché non avevamo un copione, i preziosi insegnamenti del Maestro. Non ho fatto la gavetta, perché la mia prima esperienza è stata questa: una partenza incredibile. E dopo La Gatta Cenerentola? Ho fatto un mare di cose e ho avuto la fortuna di lavorare con i più grandi. Rascel, ho recitato ne La casina di Plauto, cantavo i cori americani con Paola Borboni e poi Miseria e Nobiltà con le più grandi compagnie teatrali. Tanta radio, in particolare i drammi con Maurizio Casagrande e cantavo con Gino Rivieccio. A cinema ho cominciato con una partecipazione ne Il Camorrista di Tornatore e poi sono arrivata nella compagnia di Salemme. Eduardo invece con Patroni Griffi. E poi Mastelloni, anni di lavoro così intensi, mi sono confrontata con un uomo che faceva i personaggi femminili con una tale fascinazione da restare a bocca aperta. Con Ranieri tra i tanti, ho il ricordo bellissimo de Le mille e una notte per la regia di Maurizio Scaparro. E devo assolutamente citare una Cantata per Masaniello con gli Intillimani: indimenticabile. E poi i grandi allestimenti come Napoli milionaria e Socrate Immaginario. 30

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Maria “Io rifletto” fu subito un tormentone, che ancora adesso mi chiedono di ripetere. Da allora sono la mamma di Casa Surace e i teen ager mi fermano per fare un selfie.

C’è un legame particolare con Annibale Ruccello e le sue donne Altroché, ho conosciuto Annibale negli anni ’70, quando studiava antropologia e non avevo idea fosse un grande attore e autore. Poi lo vidi una sera al Teatro Nuovo nel suo magnifico spettacolo Le cinque rose di Jennifer, semplicemente magnifico. A quarant’anni ho fatto Anna Cappelli e ho scoperto il mondo strepitoso delle donne di Ruccello. Poi ho curato la regia dello spettacolo Mamma. Piccole tragedie minimali con Rino di Martino, miscelando le musiche anni ’80 con i canti della tradizione e le canzonette e poi l’ho interpretato anch’io diretta da Gerardo D’Andrea. Ho scelto di recitare le tre fiabe prima vestita da Madonna con i bigodini in testa poi indosso un abito fatto di stracci tenuto insieme da centinaia di spille da balia e infine un negligè rosa. Insomma, con Annibale è stato un incontro strepitoso.

Un’esperienza davvero unica nel suo genere il musical Mary Poppins, come è stato lavorare in una produzione Disney? Dopo quarantaquattro anni di teatro mi sono ritrovata in un mondo meraviglioso fatto di giovani. Ecco cosa significa per me partecipare al musical Mary Poppins. È stata una delle esperienze più particolari della mia carriera far parte di una produzione della Disney. Quando mi hanno contattato la prima volta pensavo fosse uno dei quei centralini super invasivi dei call center che vogliono offrirti qualche servizio luce, gas o telefonia varia. Non davo loro neanche il tempo di parlare, ché mettevo giù. Poi finalmente ce l’hanno fatta a rivolgermi la parola e in men che non si dica sono andata a Milano a fare il provino e mi hanno preso subito: ecco a voi Mrs Brill, la cuoca brontolona di casa Banks.

E dell’esperienza di recitare nei salotti senza quarta parete con il Teatro cerca casa di Santanelli? Sono stata una delle prime attrici ad essere reclutata ed è bello “sfidare” il pubblico. Recitiamo a due, tre centimetri di distanza dalle persone. Guardiamo tutti negli occhi data la vicinanza ed è davvero bello e ogni volta sempre emozionante. Tra gli spettacoli in scena con loro voglio citare Io la canto così in omaggio a uno dei miei grandi miti: Gabriella Ferri, che imitavo in tutto, capelli trucco, voce. Con il personaggio della mamma di Casa Surace ora sei l’idolo di adolescenti e social addicted La definisco l’ultima mia frontiera. Confesso che non sono molto social, sono entrata nel mondo del web quando Casa Surace mi ha chiamato per Le favole al Sud, quelle delle Disney. Il video è diventato in breve tempo virale e la battuta che mi diede Andrea De 33

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#ciak

NUOVO CINEMA ITALIANO

di Valerio Ciaccia

Il cinema italiano, come noto, vanta una storia di rilievo, fatta di capolavori firmati da maestri quali De Sica, Bertolucci, Rossellini, Benigni, Tornatore solo per citarne alcuni. Spesso le opere di casa nostra vengono ricordate, anche all’estero, come rappresentazione della settima arte senza se e senza ma, costringendo però la critica e gli appassionati, il più delle volte, a marciare indietro nel tempo affinché possa essere riconosciuta l’abilità dell’autore. Autori più o meno giovani, poi, si sono affacciati riscuotendo un notevole successo, anche di pubblico, pur non risultando più di primo pelo. Matteo Garrone, Paolo Sorrentino, Alice Rohrwacher, Gabriele Muccino sono i nomi più gettonati, anche per il successo riscosso oltre l’italico confine, o ancora Paolo Virzì, Alessandro D’Alatri, Francesca Archibugi, Paolo Genovese, Silvio Soldini, Marco Bellocchio. Ricordare film come Sciuscià, Ladri di biciclette, Ieri, oggi e domani o Il giardino dei Finzi Contini riempie di orgoglio pensando al meritato successo ottenuto, con vittoria di premi internazionali, e il riconoscimento del contributo fornito al cinema mondiale. Così come pellicole del calibro di Roma città aperta, Paisà e Il generale Della Rovere, tutte di Rossellini, che hanno fatto conoscere al mondo il cinema italiano. Meno risalenti, poi, le grandi storie narrate da Tornatore, conquistatore di un premio Oscar con Nuovo cinema Paradiso, o Benigni, vincitore di ben tre premi Oscar con La vita è bella. Più recenti, invece, i successi di Garrone, Sorrentino o Muccino. Il primo, che all’anagrafe segna quale data di nascita 15/10/1968, raggiunge il successo di critica con L’imbalsamatore (2002) per poi portare al successo, nel 2008, Gomorra, tratto dal libro di Roberto 34

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Saviano, che consacra definitivamente la carriera del regista romano. Giungeranno poi i successi di Reality (2012), Dogman (2018), divisi da un intermezzo atipico, Il racconto dei racconti (2015), ricco di un cast internazionale che annovera interpreti del calibro di Vincent Cassel, Salma Hayek, John C. Railly, Toby Jones. Muccino, dopo una carriera costruita tra spot pubblicitari e docu-fiction, raggiunge il successo con Come te nessuno mai (1999) e la consacrazione con L’ultimo bacio (2001) per poi fare il grande volo verso Hollywood e sbancare il lunario dirigendo Will Smith in La ricerca della felicità (2006) e Sette anime (2008). Paolo Genovese ha costruito la carriera dirigendo le pellicole con l’amico e collega Luca Miniero. Approda al successo con una commedia surreale, Incantesimo napoletano (2002), per poi sfornare, a partire dal 2010, pellicole di successo quali La banda dei Babbi Natale (2010), dirigendo Aldo, Giovanni e Giacomo, Immaturi (2012), Tutta colpa di Freud (2014). L’apice viene raggiunto con Perfetti sconosciuti (2016), successo di critica e pubblico accompagnato da numerose richieste dei diritti per fare della pellicola un remake all’estero. Altro autore, che ha raggiunto le sponde dorate di Hollywood, è Stefano Sollima. Dopo spot TV e fiction, il successo arriva nel 2008 quando dirige la serie televisiva Romanzo Criminale, passando poi alla serie televisiva Gomorra (2012). Nel frattempo sbarca al


cinema con ACAB (2012), tratto dal romanzo di Carlo Bonini, e ottiene poi un discreto successo con Suburra (2015). Come annunciato, nel 2018 vola oltreoceano per dirigere Soldado, sequel di Sicario (2015) diretto da Denis Villeneuve, dirigendo il premio Oscar Benicio del Toro e Josh Brolin. Accanto a questi nomi, ormai noti al grande pubblico, si stanno introducendo nuovi autori, registi che hanno iniziato a costruire la carriera “aprendo a calci” le porte del cinema. Laura Luchetti si è fatta conoscere al Toronto Film festival grazie alla sua seconda opera, Fiore gemello, storia di amore, immigrazione e innocenza. Valerio Mieli, che ha vinto il premio del pubblico alle Giornate degli autori di Venezia con il suo Ricordi?, interpretato da Luca Marinelli.

Jonas Carpignano, cresciuto a New York e ora sotto l’ala protettrice di Martin Scorsese, sta costruendo una trilogia di cui A ciambra risulta il secondo film che lo ha portato alla ribalta sul mercato internazionale. Andrea De Sica,cognome importante come la gavetta fatta su set prestigiosi tra cui The dreamers di Bertolucci, ha realizzato il suo primo lungometraggio nel 2017, I figli della notte, con cui ha vinto il Nastro d’argento, che gli ha permesso di dirigere, poi, la serie Baby per Netflix, supportato da un gruppo di sceneggiatori ventenni, per narrare le vicende ispirate allo scandalo delle baby-squillo dei Parioli. Infine Marco Proserpio, giunto alla ribalta con il suo L’uomo che rubò Banksy, selezionato al Tribeca Film festival e vincitore del premio Hamilton al Torino filmFestival, arricchito dalla voce narrante di Iggy Pop. Insomma, per quanto la concorrenza straniera continui ad essere estremamente agguerrita, grazie anche a fondi che dalle nostre parti non è dato acquisire, possiamo essere certi che la forza e le spalle larghe delle nuove leve, accompagnate da un folto gruppo di autori navigati e di successo, potranno permettere al cinema italiano di continuare a essere presente e degno di attenzione, anche sul mercato internazionale.

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#leggèra

WORLD BOOK DAY

Aprile, dolce dormire? No! Aprile, tutto da leggere: dal 1996 – per volere dell’Unesco – il 23 aprile in tutto il mondo si festeggia la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, per cui il modo migliore per onorarla è aumentare i nostri ingressi in libreria e, soprattutto, lo scontrino medio di acquisto. L’obiettivo della Giornata, infatti, è quello di incoraggiare a scoprire il piacere della lettura e valorizzare il contributo che gli autori danno al progresso sociale e culturale dell’umanità. Il 23 aprile è stato scelto perché – casualità vuole – sia il giorno in cui sono morti nel 1616 tre importanti scrittori: lo spagnolo Miguel de Cervantes, l’inglese William Shakespeare e il peruviano Inca Garcilaso de la Vega. E, visto che si parla di autori conosciuti ad ogni latitudine, questa volta più che alle novità editoriali recenti diamo spazio ai grandi classici che almeno una volta nella vita dovremmo tentare di leggere. Ovviamente ogni lettore potrebbe compilare un elenco diverso per cui considerateli solo degli spunti di riflessione in vista della pausa ombrellone quando – finalmente rilassati – potremmo permetterci anche qualcosa di più impegnativo. Capitolo russi: a nostro avviso non si può prescindere da Anna Karenina di Tolstoj e da I fratelli Karamazov di Dostoevskij nonché, in anni più recenti, da Lolita di Nabokov. Il primo, nonostante sia stato pubblicato alla fine dell’Ottocento, è un romanzo dall’esaltante modernità e ha in comune con l’opera di Dostoevskij la centralità del mistero della natura umana, la compassione per l’essere umano. E Lolita, semplicemente – si fa per dire – è uno dei migliori testi sulla passione che abbiano mai attraversato la nostra storia. Chi ha in mente solo la violenza dello scandalo che lo accolse nel 1955 quando uscì per la prima volta, o lo riduce ad una tragicommedia amorosa fra un signore maturo e una minorenne, non ha colto la potenza di questo libro.

in vetrina

Lydia Capasso LA CUCINA DI NAPOLI Guido Tommasi Editore Michelangelo Iossa IL GIRO DEL MONDO IN 40 NAPOLI Riogiosi Editore Francesca Gerla LA GABBIA Emersione Editore Elisabetta Masso - Carla Reschia LA SPIA DE DIOS Riogiosi Editore Armando Grassitelli UNA FAMIGLIA CON LA EMME MAIUSCOLA Diogene Edizioni

a caccia di libri. letteratura, romanzi, gialli, testi zen, fantasy, letture per ogni appassionato di LUCIA NICODEMO Fronte europei. I Buddenbrook di Thomas Mann, per quanti non possono rinunciare alle grandi saghe familiari. Libro d’esordio di quello che diventerà un grande romanziere (suo anche La montagna incantata) e un Premio Nobel per la letteratura. Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, libro a cui la scrittrice belga dedicò trent’anni della sua vita e in cui risuona potente la voce dell’imperatore romano Adriano che è qui voce narrante, personaggio storico e, nello stesso tempo, letterario. Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas: amori, intrighi, amicizie, inganni, viaggi, vendette, eroismi, colpi di scena. Il primo moderno thriller. E, tra i conterranei di Dumas, sicuramente Il rosso e il nero di Stendhal o Madame Bovary di Gustave Flaubert o i primi due volumi, i più belli, (in totale ne sono sette) di Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust. Spostandoci più a Sud, Don Chisciotte della mancia di Miguel de Cervantes ovvero un libro per pochi volenterosi dati i suoi due volumi ma - per quei temerari che vorranno cimentarsi - l’ingegnoso hidalgo e il suo fido scudiero sapranno riservare anche molte risate. Gita al faro di Virginia Woolf, un libro che sfugge a qualsiasi classificazione di genere dal momento che tutto si svolge attraverso le impressioni dei suoi personaggi e, anche per questo, dalla scrittura splendida. E, sempre in tema di donne scrittrici ma dalle atmosfere diametralmente opposte, Cime tempestose di Emily Bronte. Una storia d’amore e di vendetta ma anche un thriller psicologico. E ancora: Il processo di Franz Kafka, autore incompreso dai suoi contemporanei perché troppo avanti rispetto al suo tempo; 1984 di George Orwell, ancora oggi un monito per l’umanità e David Copperfield di Charles Dickens, erroneamente considerato un romanzo per ragazzi. Andando oltreoceano, Moby Dick di Herman Melville, un incrocio unico tra l’Antico Testamento, un thriller e un’opera shakespeariana ma anche, diverso come il sole e la luna, Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez con la sua magica Macondo e l’intricato albero genealogico della famiglia Buendia. Concludiamo con gli italiani: Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, perché vedere il, seppur bellissimo, film non basta; La Storia di Elsa Morante ovvero la Seconda guerra mondiale a Roma vissuta attraverso gli occhi di un bambino e di sua madre, ma soprattutto un libro sulla vita, nonostante tutto, anche una guerra e Il barone rampante di Calvino, in cui la bellezza della nostra lingua risplende in ogni pagina. Buona lettura.


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#amazing

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L universo C A BELLO, SIMPATICO, GENTILE, IMPEGNATO AL CINEMA E NEL SOCIALE. ATTORE, PRODUTTORE, È UN DEGLI ATTORI PIÙ AMATI E SOCIAL D’ITALIA. FOLLEMENTE INNAMORATO DI CRISTINA MARINO, LA FIDANZATA GLI HA SCRITTO UNA ROMANTICA DEDICA SU INSTAGRAM: “THANKS UNIVERSE”. di Antonia Fiorenzano

È sempre un piacere intervistare Luca Argentero. È sempre ottimista, dando una carica positiva. Cosa che si incastra al suo inconfondibile garbo, vera filosofia di vita per lui. Lo è nelle interviste, nei suoi interventi in tv, lo è con i suoi fan sui social. Probabilmente quel garbo e quella gentilezza di natura contribuiscono alla sua bellezza, altra definizione che compare frequentemente quando si parla di lui. Nel tempo però ne ha fatte di cose per scrollarsi di dosso l’etichetta di bello: dalla fondazione nella sua Torino dell’associazione onlus 1 Caffè, alla creazione della casa di produzione INSIDE con cui ha dato voce ai giovani autori, passando per il teatro interpretando Shakespeare in Love e dove quest’anno è tornato per interpretare il monologo È questa la vita che sognavo da bambino? diretto dall’amico Edoardo Leo.

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Per il cinema frequenta volentieri e con disinvoltura il genere della commedia interpretando protagonisti, anche un po’ buffi, che hanno un’eleganza insita nello spirito. Il suo segreto sta nella gentilezza che lo contraddistingue, diventando l’incarnazione dell’amico perfetto e del compagno ideale, come ha dimostrato anche nella surreale serie Sirene tutta ambientata a Napoli. Luca Argentero è sempre in prima linea in progetti innovativi e sperimentali, partecipando anche in opere prime in cui si mette in gioco fino in fondo nella preparazione meticolosa fisica e psicologica dei personaggi. Lo dimostra il suo ultimo film Copperman di Eros Puglielli, una favola per adulti in cui la gentilezza d’indole e lo stakanovismo danno forma al personaggio di Anselmo, un uomo autistico di 40 anni. Un ruolo intenso, molto complesso che Argentero ha voluto fortemente calcolando tutti i rischi, incarnando con grande sensibilità un uomo non comune che affronta la realtà come un supereroe, con tanto di armatura da eroe della Marvel per sconfiggere il male, che offre molti spunti di riflessione soprattutto in questi tempi. È soddisfatto. In tutta l’intervista ha gli occhi di gioia pura con un entusiasmo contagioso in cui c’è tutta l’energia per intraprendere nuove avventure e questo mood trapela in ogni parola della nostra chiacchierata. Luca, ho la sensazione che tu sia particolarmente affezionato al ruolo di Anselmo (Sorride) Hai ragione! È stata la realizzazione di un so-

gno. Da quando sono bambino, immagino di indossare un mantello da supereroe e l’armatura di Copperman è un’opera d’arte. Del resto il desiderio di essere un supereroe accomuna qualsiasi ragazzino. Meraviglioso ma complesso allo stesso tempo. È un supereroe atipico perché non ha nessun tipo di superpoteri, non ha armi speciali, raggi laser o ragnatele, ha solo un grande cuore che lo porta ad aiutare gli altri con l’ingenuità di un bambino. Questo è stato un viaggio professionale e umano unico per me, di quelli che ti capitano una volta nella vita, ho avuto il privilegio di avvicinarmi ad una realtà complessa ed articolata ed inevitabilmente ricca. Sono stato molto fortunato a trovare la collaborazione dell’AITA, un centro che nasce per fornire un supporto concreto ai ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico e altre problematiche neuropsichiatriche. Ho parlato con i medici, gli psicoterapeuti e con i genitori dei ragazzi autistici scoprendo che loro usano le parole per quelle che sono, sono diretti, non conoscono le metafore e non fanno giri di parole, come fanno gli adulti. È stata una prova attoriale notevole Assolutamente sì! Al di là del sogno adolescenziale. Parlando da attore mi ha dato un’opportunità unica. Avevo bisogno di uscire dalla mia confort zone, sfidando in qualche modo me stesso alzando l’asticella. È stato un ruolo per certi versi pericoloso, in cui si poteva rischiare di scimmiottare un mondo che ha bisogno di rispetto, oppure non essere abbastanza credibile e


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Da quando sono bambino, immagino di indossare un mantello da supereroe e l’armatura di Copperman è un’opera d’arte

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profondo per giustificare una favola che poi è il fulcro. È stata una sfida improba però è stato un punto di svolta. Ti giuro, mi ha riavvicinato alla definizione stessa di questo lavoro, legato al mio essere un po’ più bambino senza troppe sovrastrutture che da adulti si hanno. Ho scoperto che quel lato infantile è vivo e vegeto con quella voglia ancora di divertirsi. Ci sono altre sfide dietro l’angolo come quella del monologo È questa la vita che sognavo da bambino? in cui ritorni in teatro dopo l’esperienza del 2011 con Shakespeare in Love Sì! Guarda, le sfide ci sono sempre e fanno anche bene, bisogna avere il coraggio di affrontarle quando si presentano. Sono molto contento di ritornare in teatro e di essere diretto di nuovo da Edoardo Leo dopo l’esperienza cinematografica di Noi e la Giulia. Anche questo è un progetto molto delicato in cui il concetto di eroe ritorna, confrontandomi con le vicende umane e professionali di tre uomini dello sport: lo sciatore Alberto Tomba, l’alpinista Walter Bonatti e Luisin Malabrocca, “l’inventore” della Maglia Nera, il ciclista che nel primo Giro d’Italia dopo la guerra si accorse per caso che arrivare ultimo, in una Italia devastata come quella del ‘46, faceva molta simpatia alla gente. È la storia di tre sportivi che hanno fatto sognare gli italiani. Sono grandi personaggi dalle vite straordinarie che hanno inciso profondamente nella società, nella storia e nella loro disciplina. Raccontati sia dal punto di vista umano che sociale, con una particolare attenzione al racconto dei tempi in cui hanno vissuto. Qual è il fil rouge che accomuna questi tre miti dello sport? Alberto Tomba era il mio poster appeso in camera e fa parte di un periodo preciso della mia vita, Malabrocca l’ho scoperto da adulto ed è il racconto di chi arrivando ultimo, perché era maglia nera al giro d’Italia, può nonostante tutto vincere e poi Bonatti l’ho sempre vissuto dai racconti famigliari. La mia è una famiglia di alpinisti, con un amore particolare per la montagna e gli sci e questa è diventata la metafora della mia vita.

stupito di come la mia vita sia diventata giorno dopo giorno sempre più piena ed emozionante, sempre in movimento, contornata da persone diverse e speciali. Ma una delle cose che ho imparato a fare nell’ultimo periodo è quella di rallentare i ritmi serrati. Non ho mai amato oziare e confesso che, nel modo giusto, sto imparando ad apprezzarne il piacere. A volte fa bene occuparsi di se stessi e avere del tempo libero mi permette anche di dedicarmi agli amici. Quarant’anni è un numero importante. Cosa manca oggi nella tua vita che vorresti realizzare? Mi manca avere un figlio e mettere su famiglia che credo sia un obiettivo tra i più importanti nel esistenza di un uomo. Ho avuto la fortuna di venire da un contesto familiare amorevole. Ho ancora oggi una famiglia unita, cosa non scontata di questi tempi, ed è come se fossi cresciuto in un batuffolo di cotone. Intanto nella prossima stagione sarai al cinema sarai in Brave ragazze con un cast tutto al femminile e diretto da una donna, Michela Andreozzi. Lavorando moltissimo con le donne emerge il valore che dai nel saper interagire con l’universo femminile Sì, è il secondo film di Michela. Sarò un commissario sulle tracce di una banda di rapinatrici interpretate da Ambra Angiolini, Silvia D’Amico, Serena Rossi e Ilenia Pastorelli. Io amo le donne. Non ho mai apprezzato la misoginia. Le donne sono per noi dei regolatori di felicità e di amore. Se ci riflettiamo, il cinema non fa altro che raccontare la vita di tutti i giorni. Le nostre giornate sono regolate dall’amore e di fatto le donne sono più accoglienti di noi e innescano l’amore a 360 gradi.

Eroi come il tema dell’infanzia ritornano anche in È questa la vita che sognavo da bambino? In questo spettacolo c’è tanto di te e del tuo punto di vista. Tu questa domanda te la sei posta spesso? La mia vita oggi è molto meglio di quella che sognavo io da bambino. Il titolo parte da una domanda anagrafica che quando compi quarant’anni inevitabilmente ti poni. Il mio percorso di vita e soprattutto quello professionale è partito inaspettatamente, non mi ha lasciato un momento libero ed è avvenuto tutto velocemente. A un certo punto mi sono guardato indietro e mi son chiesto: “Come ci sono finito qua?” e in realtà mi sono

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ALESSANDRO

LEGORA GIOVANE, CREATIVO ED ESTROSO. ALESSANDRO LEGORA, STILISTA PARTENOPEO, PRESENTERÀ LA COLLEZIONE SPRING/SUMMER 2020 di Cristiana Giordano

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Incontriamo Alessandro Legora alla vigilia della sfilata di presentazione della collezione Spring Summer 2020 che si terrĂ presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa il 6 giugno. Alessandro, la stagione primaverile è foriera di brillanti novitĂ e ti vede anno dopo anno protagonista di grandi imprese Si, anche quest’anno siamo pronti a lanciare la collezione SS20 con Alessandro Legora, Atelier Legora e la linea Bridal.

le foto degli abiti sono della collezione spring/summer 2019

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Senza svelarci troppo, cosa dobbiamo aspettarci dalla imminente sfilata? Alessandro Legora si rivolge alla donna-guerriera che affronta le sue giornate piene con grinta e determinazione, dagli impegni familiari a quelli di lavoro. Per questo anche il look deve essere elegante ma pratico, quindi abbiamo immaginato per lei un ritorno a tessuti easytowear come il cotone, la gambardina, il jersey declinato in bicolore, tinta unita o nelle iconiche fantasie che identificano il brand. Atelier Legora veste una donna elegante attraverso abiti destrutturati ma di classe, dalle linee semplici, ma dai tagli inconfondibili di alta sartoria, eleganti ma non impostati che spaziano dai colori intensi come il rosso fino ai toni pastello del cipria, giallo canarino e turchese. La linea Bridal si rivolge a spose romantiche che hanno abbandonato il concetto di abito bianco stile abito da sera, ma puntano a evocare un mood da favola, principesco, senza eccedere con un ritorno ai volumi anni ’50 e ai tessuti quali il pizzo provenzale con applicazioni cucite a mano e ricami. Tu sei un artista affermato e molto giovane, dove nascono le tue idee e dove ha origine la collezione che a breve vedremo in passerella? I viaggi sono la mia principale fonte d’ispirazione, mi muovo continuamente a caccia di tendenze, alla scoperta di nuovi talenti. Le capitali della moda sono per me New York e Londra ed è qui in questo clima internazionale che io trovo interessanti spunti per delineare nuove collezioni. A proposito di spunti importanti c’è un progetto benefico che ti riguarda da vicino Per chi mi segue sui social sa già che da tempo sono impegnato sul fronte della Costa d’Avorio per dare sostegno, prospettive e valorizzazione del territorio. Inizialmente era un progetto personale portato avanti fin dal mio matrimonio ma poi è diventato un vero e proprio progetto charity aziendale, Legora for Africa, insieme anche all’associazione benefica Una voce per Padre Pio. Uno sguardo al futuro? Affermare sempre di più il marchio Legora come nome della moda e non di abbigliamento con i suoi diktat e il suo stile inconfondibile. Gettare quanti più ponti con l’estero, oggi siamo in Scozia e Portogallo, avviare un ufficio di rappresentanza a Milano anche per favorire rapporti di stampo internazionale, e offrire uno sguardo sempre più concreto verso il Medio Oriente. Espandersi non significa industrializzarsi, ma l’artgianalità e la sartorialità restano i tratti fondamentali del marchio Legora.

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#pokerdassi

Quattro domande uguali per tutti, quattro risposte diverse che raccontano le passioni, i gusti, la vita di quattro personaggi che conoscono bene Napoli e la amano intensamente. Il poker d’assi è servito. di Paola De Ciuceis

GENNARO BOTTONE maestro cioccolatiere

Il cacao: una suggestione per ogni età... In effetti è amato universalmente e in maniera trasversale, va bene per tutti i target di età, cultura e appartenenza. Sono note le tante caratteristiche benefiche del cacao e del cioccolato che, oltre alla forte componente antiossidante polifenolica, contengono sostanze capaci di influenzare i comportamenti umani con la produzione di endorfina e serotonina che stimolano il senso di benessere e buon umore. Ciocco-Italia e ciocco-Svizzera, passione o tendenza? Il cioccolato migliore è quello fatto artigianalmente nel rispetto della massima qualità degli ingredienti e della lavorazione del cioccolato puro. Se è vero che gli Svizzeri sono stati i primi a produrre le tavolette di cioccolato al latte, noi Cioccolatieri Italiani abbiamo una lunga e più antica tradizione di lavorazione artigianale, passione e ricerca di sapori. Bianca, al latte o fondente? Fino a qualche anno fa il cioccolato al latte era in percentuale il più venduto, ma negli ultimi anni il fondente ha raggiunto quota 60% delle vendite. Anche nella linea delle “inimitabili”, le nostre creme spalmabili, quella di cioccolato fondente al 90% è la più richiesta. Complici anche le nuove tendenze e gli stili di vita più salutari che lo suggeriscono come il più indicato a tali regimi. Se il bianco resta nella sua nicchia, nel mondo della cioccolateria fa il suo ingresso un quarto cioccolato: il Ruby, dalla colorazione rosa naturale che, a mio avviso, avrà breve vita per quel suo particolare sapore di frutti rossi poco “cioccolatosi”. Liscia, pralinata, alcolica: gusto o carattere? La mia scatola di cioccolatini è sempre molto varia. A seconda dei gusti, il cliente sceglie quali cioccolatini inserire ed è un momento ludico per loro. Le praline più richieste sono quelle tradizionali: nocciole “Tre re”, granella di nocciole “Negrito”, pistacchio di Bronte, i cremini e il cioccolatino alcolico come le “Ciliegie”, le “Ostriche” con crema allo champagne o la “Botte” al Rhum. 48

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FRANCESCO GALLUCCI maestro cioccolatiere Gallucci Cisterna dell’Olio

Il cacao: una suggestione per ogni età... Assolutamente sì, è uno di quegli alimenti trasversali e irresistibili per tutti. Mette di buonumore, aiuta la circolazione, mantiene la pelle giovane. Se si aggiunge qualche buon segreto nella lavorazione dalla coltivazione alla raccolta, dall’apertura allo svuotamento della cabosside e al trattamento del contenuto, è un prodotto che non può non conquistare chiunque. A qualsiasi latitudine. Ciocco-Italia e ciocco-Svizzera, passione o tendenza? La nostra è pura passione e lo dimostra la qualità; la loro, che per luogo comune è la migliore del mondo, è tendenza oltre che più industriale che artigianale. Preferisco quella italiana che per tradizione, come pure in Francia e Belgio, è ben più varia e con ampio spazio alla pralineria rispetto a quella Svizzera che è per lo più tavolettame. A Napoli, poi, il consumo è altissimo, superiore a qualsiasi altra città. Il cioccolato non conosce crisi. Bianca, al latte o fondente? Il mangiatore di cioccolata prende la fondente; al latte è richiestissima per le ricorrenze; quella bianca è neutra e, personalmente, la declino per lavorazioni tipo la cioccolata al vino. Ma la varietà è piuttosto ampia, spazia dal pistacchio alla liquerizia, alla nocciola, alla ricotta e pera, al croccante, finanche all’amarena. Liscia, pralinata, alcolica: gusto o carattere? È questione di gusto, ma dipende dal carattere, oltre che dal palato. La fondente è per un temperamento deciso, quella alcolica, a gradazione elevata, è per lo più maschile; le donne, invece, orientano le loro preferenze verso quella più dolce e vanno sul latte, sulla nocciola, il cremino. Per i bambini è quasi sempre liscia al latte, al massimo bianca ma per lo più con il biscotto che non compro ma faccio io personalmente così come i canditi al cioccolato per i quali preferisco dedicarmi io stesso alla canditura della frutta. Da noi, poi, costituisce categoria a parte il gianduiotto, che conquista finanche i torinesi.


CATERINA GAMBARDELLA chocolate designer Nero Vesuvio

Il cacao: una suggestione per ogni età... Il segreto è la sferzata di energia positiva che riesce a darci ad ogni morso. E poi le sue proprietà salutari che non solo migliorano l’umore ma agiscono anche sulla circolazione sanguigna, sul colesterolo e addirittura sulla difesa della pelle dalle radiazioni ultraviolette del sole. È chiaro che il suo gusto così speciale determina “in primis” il suo successo planetario e poi la sua versatilità in cucina gli permette molti abbinamenti di successo. Ciocco-Italia e ciocco-Svizzera, passione o tendenza? Non avrei pregiudizi sulla scelta in entrambi i casi purché questa sia motivata dall’uso di materie prime di qualità abbinata ad un corretto stile comunicativo. Per il resto, il signor Lindt è stato il primo a fare un buon cioccolato, noi che arriviamo dopo impariamo dagli svizzeri ma con il nostro talento abbiamo saputo metterci presto in linea… Bianca, al latte o fondente? Sempre e solo fondente. Almeno al 70% di pasta di cacao, per poter ottenere i cosiddetti effetti benefici ma che non superi 85% per conservare le caratteristiche di scioglievolezza tipiche del buon cioccolato. Bianca e al latte, certo, è per lo più per i bambini, ma per educare al gusto, non c’è storia, ci vuole il fondente al 78% che, tra l’altro, per la sua rotondità è amatissimo anche dai più piccoli. In ogni caso sempre nel range 70-85% per conservarne la rotondità nella gustosità e negli effetti benefici. Liscia, pralinata, alcolica: gusto o carattere? Gusto sicuramente. Una volta assicurato l’utilizzo di una buona qualità dell’ingrediente principale, cioè il cacao, sapientemente lavorato dai maestri chocolatiers, il resto lo determina il consumatore. Senza nulla togliere al mercato che ha il suo valore, l’intenditore la consuma liscia per assaporarne l’essenza. Ma, rispetto alla gola, il dilemma c’è sempre e resta lo stesso del thè: blend o in purezza? In purezza, naturalmente.

DAVIDE MAGLIETTA Fabbrica Cioccolato Gay Odin

Il cacao: una suggestione per ogni età... Gioia del bambino, desiderio peccaminoso dell’adulto, vizio lecito dell’adulto, è riconosciuto unanimemente come il cibo trasversale per eccellenza. Il segreto è nell’avere sempre un’ottima giustificazione per concedersene un pochino; negli ultimi anni, poi, il vero cioccolato è diventato anche simbolo del prodotto nutraceutico per eccellenza, perché nutre e fa bene insieme. Ciocco-Italia e ciocco-Svizzera, passione o tendenza? A parer mio, in Italia il cioccolato è vera passione; in Svizzera è una tradizione consolidatasi con il primato dell’aggiunta di latte per rendere più morbido il gusto forte ed aspro del cioccolato puro. E questa tradizione si evince ancor oggi: più dolce e più cremoso l’elvetico, più aspro e semplice il nostro. Bianca, al latte o fondente? Personalmente l’adoro in ogni sua declinazione; secondo le occasioni trovo sempre quello più adatto al momento. Ho qualche ritrosia per il bianco: perché in realtà non contiene cacao ed è di una dolcezza stucchevole che non amo; filosofia della nostra proposta è quella al latte, mai troppo dolce. Talvolta mi diverto a cercare di capire il carattere delle persone secondo il gusto che prediligono o che ci richiedono e spesso “ci prendo”! Ho concluso che il vero goloso “si avventa voracemente” soprattutto sul gusto al latte, mentre chi mangia il fondente ha un approccio più consapevole che definirei gourmet. Liscia, pralinata, alcolica: gusto o carattere? Il vero intenditore non ha dubbi, il cioccolato è liscio, puro, essenziale; non esistono alternative, né compromessi. Ma c’è la schiera dei signori, spesso agée, che non concludono la giornata senza almeno un Albanese, un tarallino o un limoncello. Nulla più del cioccolato rispecchia la personalità e l’età delle persone. Così, i giovani impazziscono per noci e ghiande, gli adulti cedono volentieri al liquore, i bambini fanno i capricci per il wafer. Forse l’unico senza barriere è il cioccolato Foresta, una perdizione. 49

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Carpe diem

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#coverthetop

Creare ad occhi chiusi

di Carmine Luino

Barbara de Giorgio, talentuosa artista napoletana, ci mostra il suo personalissimo immaginario visivo, dove gli stili si uniscono, tra mille rimandi e influenze. Liceo artistico, Accademia di Belle Arti a Napoli e un papà pittore. Raccontaci i tuoi esordi L’avere un padre pittore (Guglielmo, N.d.R.) ha sicuramente influenzato tutto il mio percorso di studi. Tutta la mia vita l’ho improntata nella ricerca continua di nuovi mezzi espressivi, sempre mossa da una forte e costante curiosità. Quando si inizia a studiare arte, se sei fortunato, nasce una smania compulsiva: quella del creare, e lo fai sempre anche a occhi chiusi. Quali sono i tuoi riferimenti quando realizzi un opera? Hai degli artisti che ti influenzano particolarmente? Dipende a cosa devo lavorare, nel caso di lavori grafici, sbircio tra le cartelle “reference” nel computer e la prima immagine che mi colpisce la osservo per un po’ e mi si apre un mondo. Solitamente sono figure femminili, amo il corpo delle donne. Quando invece devo pensare ad un soggetto pittorico è tutto un altro discorso: è tutto frutto dell’ immaginazione. Sono idee che nascono quando leggo tanto e dormo poco. Amo molti artisti figurativi contemporanei, i primi che mi vengono in mente sono: Dino Valls, Kris Lewis, John Currin, mi “fa sangue” anche la Street art degli Etam Cru sono un gruppo di grandissimo spessore. 51

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Mr Bowie

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Prestige

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Polaroid and privatepractice


Posi e Nega

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Da qualche tempo sei anche una “tatuatrice”. Cosa ti ha spinto ad “impugnare” gli aghi? Non sono ancora una tatuatrice, sono apprendista, per essere accreditati come tatuatori la strada è lunga. Il mio primo tatuaggio l’ho fatto a 16 anni da Benny a Pozzuoli, che poesia! Quando ho eseguito il mio primo tatuaggio è stato amore assoluto. In Accademia mi sono specializzata in incisione calcografica. A mio parere lo studio del segno la poetica si sposa benissimo con il linguaggio della pratica tatuatoria. Qual’è un tuo progetto a cui tieni particolarmente? Il mio progetto principale è proprio quello di affermarmi in questo settore, sento di meritarlo, è come se avessi studiato tutta la vita per poterlo fare!

I love you Ashley Wood

Progetti imminenti e sogni futuri? Da qualche mese faccio parte di un collettivo Pittorico L’opus continuum e in programma vi sono interessanti esposizioni. Dopo una pausa d’arresto di sei anni ritornare alla pittura confrontandomi con artisti di grande livello mi riempie di entusiasmo.

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#mammalemamme

#piccoliglobetrotter di Valeria Prestisimone

Piccoli viaggiatori in giro per il mondo. Si può viaggiare con i bambini? Da che età ? E che posti possiamo visitare? Le domande che si pongono i genitori quando si accingono a voler fare un viaggio sono tante e a volte, come spesso accade, è piÚ difficile pensarlo che farlo. Ce lo insegnano due bambini, fratello e sorella, Enrico e Giulia De Rosa di 6 anni e mezzo che da quando sono molto piccini hanno sempre viaggiato tanto insieme ai loro genitori e oggi sono davvero dei piccoli globetrotter. Li potete anche seguire su Instagram o sul loro blog Viaggiapiccoli dove ci sono tanti suggerimenti, idee, itinerari, consigli. Noi li abbiamo intervistati e abbiamo scoperto tante cose belle.

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GIULIA DE ROSA Quale è il posto più bello che hai visitato e che ti ricorderai per sempre? La Cina… e anche Parigi. Perché? Perché è un posto magnifico e ci vorrei vivere.

ENRICO DE ROSA Quale è il posto più bello che hai visitato e che ti ricorderai per sempre? L’Africa. Perché? Perché ci sono tanti animali e mi piace la natura. Il posto più bello in Italia e perché? Credo Napoli, perché sono innamorato della mia città. Quale è il mezzo che preferisci per viaggiare: aereo, treno, nave, auto? Preferisco la nave perché posso vedere i pesci e magari se sei fortunato anche un delfino… anche se io non l’ho mai visto. Cosa fai durante le ore di viaggio? Gioco con mamma e papà, vedo i cartoni, leggo. Dove hai provato le emozioni più forti? In Malesia perché ho amato tanto l’isola della tartarughe,Tioman, e mi ricordo ancora quando in spiaggia facevo le formine. Con chi ti piacerebbe condividere un viaggio oltre che con la tua famiglia? Con Sofia la mia fidanzata. Se dovessi scrivere una cartolina a un nonno, una nonna da un posto lontano cosa scriveresti? Cari nonni come state? Noi stiamo bene e non vedo l’ora di farvi vedere le foto del viaggio.

Il posto più bello in Italia e perché? Procida, perché c’è il mare e mi posso tuffare ogni giorno e invitare tanti amici a casa. Quale è il mezzo che preferisci per viaggiare: aereo, treno, nave, auto? Io preferisco l’aereo per due motivi: posso giocare, posso sentire la musica, posso vedere i cartoni e poi perché con l’aereo si va a… Parigi! Cosa fai durante le ore di viaggio? Ascolto la musica, gioco, guardò dall’oblò. Dove hai provato le emozioni più forti? Quando ho visto il primo elefante al parco di Umfolozi in Africa, ma anche sotto la torre Eiffel ho provato un emozione fortissima. Con chi ti piacerebbe condividere un viaggio oltre che con la tua famiglia? Guardo al futuro e mi piacerebbe un giorno viaggiare con il mio fidanzato e con i miei figli e anche con… gli aristogatti. Se dovessi scrivere una cartolina a un nonno, una nonna da un posto lontano cosa scriveresti? Ciao Nonna siamo alla Torre Eiffel e abbiamo fatto un bellissimo viaggio, la casa è bellissima, il panorama è bellissimo e non vedo l’ora di raccontarti tutto.


kids on the

CATWALK Napoli Fashion Kids atto II

La moda bambino va in passerella a Palazzo Fondi in occasione della seconda edizione di “Napoli Fashion Kids”. Il 31 maggio sfilano più di cento bambini protagonisti del laboratorio di sperimentazione creativa “Fashion and Factory Design” organizzato dall’Associazione ViGroup, International Social Art Association.


Il 30 maggio invece si presenta nella Certosa di San Martino la pregiata “texture design” realizzata per celebrare lo stilista Renato Balestra. È proprio qui che è racchiusa la creatività e la novità del progetto: nelle texture, tessuti pregiati elaborati dai disegni dei bambini e prodotti dal direttore creativo e ideatrice dell’evento Viviana Falace, che ha dato vita insieme ai bambini della Factory Design a una nuova linea di moda a misura di piccoli: una collezione limited edition, con abiti unici e originali indossati dai piccoli “talent creator” e creati dalle loro mamme. Il progetto è patrocinato dal Comune di Napoli e dall’Assessorato alle Politiche Giovanili, Alessandra Clemente. La Factory Design inoltre omaggia con una speciale texture design il maestro Renato Balestra e il suo iconico mondo blu. La presentazione durante l’evento Celeblueation nella Certosa di San Martino.

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di Adriano Cisternino

Guinea Bissau, un tuffo dove l’Africa è più nera. Nera come la miseria che caratterizza uno dei Paesi più poveri del mondo, dove anche una bottiglia di plastica vuota può essere preziosa per un bambino che tutti i giorni deve andare alla fontana del villaggio a prendere l’acqua da portare in casa. Otto-nove anni, maschietti e femminucce, a questa età hanno già le loro responsabilità nei tantissimi villaggi sparsi fra le infinite distese di manghi e anacardi. Guinea Bissau, stretta fra il Senegal e la Guinea, affacciata sull’Atlantico, scortata dall’arcipelago delle isole Bijagos, patrimonio della biosfera, che le fanno da corona con oltre cinquanta isole, in gran parte disabitate, ma molte anche dotate di splendide spiagge di sabbia bianca che potrebbero fare la fortuna di questo paese, a cominciare dal turismo, e che invece sono sfruttate solo in minima parte. Guinea Bissau, ex-colonia portoghese, indipendente dal 1973, poco più di un milione e mezzo di abitanti sparsi su 36 mila chilometri quadrati. Ma quasi la metà della popolazione è concentrata nella capitale, Bissau, dove da cittadine e villaggi periferici confluiscono tanti giovani in cerca di una vita migliore, ma non sempre riescono a trovarla. Così come molti tentano di raggiungere l’Europa, ma non sempre vi riescono, a loro rischio e pericolo. Com’è capitato ad Adulai, il nostro autista, originario del Parco Nazionale di Cantanhez, circa 250 chilometri da Bissau, strada in parte asfaltata ma piena di buche che se le scansi a destra le becchi a sinistra, e in parte tipica pista africana, ovvero sterrato sul quale sarebbe ideale un fuoristrada. Ma Adulai ha solo un pulmino e quindi si sobbalza in continuazione e pazienza. Sono comunque bazzecole per uno come lui che – ha raccontato – per ben due volte ha provato invano a raggiungere l’Europa: si è fermato in Libia dove ha conosciuto i campi di detenzione, dai quali se non riesci a partire per l’Europa con i barconi, dopo qualche mese ti portano nel deserto per un viaggio quasi sempre senza ritorno: “Io mi sono salvato perché parlavo l’arabo”, ha spiegato, ed è chiaro 63

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che non ci ha provato la terza volta ma ha preferito inventarsi il mestiere di autista a Bissau. Otto uomini del suo villaggio (300 km di pista da Bissau), ha confidato, non sono più tornati, Adulai è un ragazzone robusto, ormai dedito al turismo col suo pulmino e così riesce a sbarcare il lunario. Eppure quelle isole sparse nell’Atlantico, a poche decine di miglia dalla costa, potrebbero fare la fortuna di questo paese, che invece tira avanti fra le solite lotte politiche che alla fine diventano lotte fra poveri, anzi fra poverissimi. “Qui il problema in politica non è essere eletto”, confidava Abdullah, la nostra guida, che è stato anche in Italia per qualche anno e perciò parla un buon italiano, poi è tornato a Bissau dove sta cercando spazi nel turismo. “Qui magari sei pure eletto. Ma poi il vero problema è arrivare... vivi in fondo alla legislatura”. Chiaro il significato: corruzione o malaffare coinvolgono gli eletti e allora o te ne vai o rischi di brutto.

L’Africa è così. “Ama l’Africa, non la giudicare”, diceva un padre comboniano da anni radicato nel Ghana. L’arcipelago delle Bijados è un paradiso. Le poche isole vive sono abitate da tribù che conservano le loro tradizioni primitive, vivono di pesca, coltivano qualcosa, allevano un po’ di bestiame, pollame, ovini e suini. Quando – raramente - arriva una barca con i turisti è festa grande sull’isola. Abbigliati come possono e armati dei loro semplicissimi strumenti, gli abitanti del villaggio si esibiscono in canti e balli ai quali partecipano tutti, dai tre anni in su. Ma lo spettacolo straordinario è il Carnevale. A Bissau, la capitale, convergono rappresentanze di tutte le innumerevoli tribù, e sfilano nei loro costumi, uomini e donne, a gruppi, uomini seminudi, donne a seno scoperto. Giunta davanti al palco centrale, ogni rappresentanza fa sosta e propone un numero fatto di canti, balli, acrobazie varie e un (o una) rappresentante recita un breve discorso sul


tema dell’anno. Un discorso che è anche una richiesta per il proprio villaggio. Nel 2019 il tema era la cultura. E sì che ne avevano di cose da dire sull’argomento. A cominciare dalle scuole, che mancano o sono lontanissime dai villaggi di poche centinaia di abitanti... In tribuna, oltre alle autorità locali, qualche centinaio di turisti venuti apposta in questa circostanza. È festa, grande festa fino a notte fonda, per le strade di Bissau si canta, si balla, si mangia, su beve, si balla. Almeno per una volta all’anno. L’indomani si ricomincia con i soliti problemi, il lavoro, la fame, la povertà, la corruzione,.... è l’Africa. Che non si giudica, si ama.


#vacanze

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UN’OASI DI GUSTO E RELAX A ISCHIA, CON CAMERE A UN PASSO DAL MARE

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MARE CRISTALLINO, ROCCE VULCANICHE, JACUZZI IN TERRAZZA, PISCINA CON CASCATA DEFATICANTE, RISTORANTE GOURMET

Pagoda hotel. Ischia. Non è necessario andare troppo lontano o stare via per lungo tempo per vivere sotto i riflettori e gli effetti della vacanza. Vicino il porto in una caletta naturale, sorge il Pagoda, hotel di grande atmosfera dallo stile unico, immerso in una piccola baia verde a picco sul mare, risevata e tranquilla. Un luogo incredibile per l’idillio perfetto, dove respirare il mare di giorno e ammirare le stelle di sera, costruito dall’Ingegnere e imprenditore napoletano Francesco Mazzarella ventidue anni fa e oggi gestito dalle figlie Marina e Gianna, che hanno dato un respiro internazionale e uno tocco moderno a uno degli alberghi più importanti dell'isola. E così, a pochi passi dal centro di Ischia, ecco un ambiente elegante e rilassante con vista spettacolare sul blu e il meglio della cucina campana, circondati da una fitta vegetazione fatta di fiori colorati e profumati e da rocce naturali. Siate preparati a oziare senza nessun disturbo. Dalla stanza al mare, basta un passo e un tuffo nella bellezza per avere un luogo tutto per voi. Un luogo per chi è davvero allenato a godersi appieno la vita. Perché il Pagoda è fatto per questo: per alzarsi al mattino con il mare negli occhi, gustare la colazione guardando un panorama mozzafiato, nuotare, risalire, stendersi e rifarlo ancora e ancora. E poi un aperitivo al tramonto all'American Bar e una romantica cena nella baia. Le camere sono sempilici ed eleganti, pronte ad accogliere la clientela per una vacanza nel più completo relax. Dalle suite, collocate al piano più alto, alle camere Classic o Vista Mare, l’ 68

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hotel Pagoda offre soluzioni adatte sia agli amanti di uno stile moderno sia a chi preferisce uno stile più essenziale. Un’estate a piedi nudi e in un attimo sei a mare nella tua baia o in piscina: questa è la vera vacanza. E proprio in questa piccola baia uno dei nuovi servizi esclusivi: una romantica cena a due con servizio tutto per sè.


Dal brunch alla cena il ristorante il Faro, su una lingua di roccia e circondato dal mare, vanta prelibatezze culinarie senza pari con protagonista la cucina mediterranea e quella ischitana in particolare, ma innovata con ricette di culture miste dallo chef Michele Castagna e dalla sua brigata. Uno dei nuovissimi piatti in menù e già richiestissimo: "Parmigiana di melanzane con gamberi e tartufo" All’ottimo vino, fiore all’occhiello dell’isola, si abbinano piatti locali e una selezione di raffinate di pietanze della cucina italiana. Il ristorante Pagoda propone un menu fisso o “alla carta”: tutti i piatti sono preparati e curati nei minimi dettagli. Altra novità è l'American Bar sulla spiaggia, che offre oltre a un classico senza tempo come la zingara ischitana, una grande varietà di piatti made in Usa come la Cesar's salad con l'originale e gustosa salsa. La Pagoda era luogo di festa e di grandi spaghettate, che Ferdinando di Borbone offriva agli amici e ai grandi ufficiali dell’esercito nelle calde sere estive. Le cartoline illustrate dei primi anni del Novecento che raffigurano la zona del porto offrono la possibilità di vedere: “La Pagoda cinese di re Ferdinando”. Con il tempo fu poi smantellata, anche se il nome Pagoda è rimasto ben impresso sull’isola verde e nella baia in particolare che ne ha preso il nome.

Via delle Fornaci 7 80077 Ischia (NA) Tel. 081.5074311 www.pagodahotel.it info@pagodahotel.it

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LA CITTÀ DI PARTENOPE CAPITALE DELLA SOLIDARIETÀ CON

L’ARCOBALENO NAPOLETANO La città si conferma sempre di più capitale della solidarietà. E tra i tanti progetti benefici spicca sicuramente L’Arcobaleno napoletano, che già prepara con tante novità l’ottava edizione, capitanata dalla cantante e attrice Anna Capasso, che l’ha ideato, con la direzione artistica del giornalista Diego Paura. Dal 2012 la bella artista porta avanti con tenacia e amore il suo progetto organizzato in collaborazione con la Fondazione Melanoma onlus. «Ho ideato con gioia immensa, con il professore Paolo Ascierto del “Pascale” di Napoli, Presidente della Fondazione questa grande manifestazione, che ho intitolato “L’Arcobaleno Napoletano” - spiega Anna - per lanciare un messaggio di speranza, di unione 70

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e di solidarietà e soprattutto di sostegno alla ricerca”. Giunto lo scorso dicembre alla settima edizione, l’evento si è sempre tenuto sul palcoscenico del teatro Sannazaro di via Chiaia a Napoli. “Un grande spettacolo - ribadisce l’artista - durante il quale accendiamo i riflettori sulla prevenzione, ma non solo. Assegniamo riconoscimenti a personaggi campani del mondo delle istituzioni, dell’imprenditoria, dello spettacolo e dello sport, che si sono partcolarmente contraddistinti”. Nel corso degli anni la manifestazione è stata condotta con grande successo di pubblico e di critica da Franco


Di Mare, Nathalie Caldonazzo, Veronica Maya e Fatima Trotta, tutti coadiuvati dallo showman Enzo Calabrese. Lo scorso anno era presente a teatro anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che ha premiato il presidente della Bcc Napoli Amedeo Manzo con gli assessori Roberta Gaeta e Nino Daniele, quest’ultimo storico “amico del premio”, mentre per la conferenza stampa al Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, due assessori hanno accompagnato l’Arcobaleno napoletano: Nino Daniele e Alessandra Clemente. “Insomma, tutti comprendono bene la finalità dell’evento - commenta Anna - e ci danno con grande soddisfazione il loro appoggio. E tra gli amici che aderiscono

a questa iniziativa ci sono anche Gigi D’Alessio, Giovanni Ciacci ospite fisso della trasmissione “Detto fatto” e il mitico, ormai ex capitano del Napoli Marek Hamsik, che ogni anno ci regala un suo oggetto da mettere in palio per l’asta istantanea sul palco, tra cui le maglie autografate e le scarpette”. Per l’edizione 2019 si preannunciano tante cose belle: i premiati saranno sempre dieci, anche per dare un giusto valore a questo riconoscimento e non mancheranno gli ospiti di prestigio e un’ importantissima novità, che gli organizzatori sveleranno prossimamente. In bocca al lupo ragazzi!

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Hobby creativi e handmade UN ANNO DI CREATIVITÀ E SUCCESSI PER I LABORATORI CREATIVI DI ARTEMISIA Riportare l’arte e la creatività in una dimensione di laboratorio: missione compiuta. A Napoli, nella zona Chiaia, tra negozi, locali alla moda e botteghe artigianali è nato un anno fa un piccolo polo delle arti manuali: I Laboratori Creativi di Artemisia. L’idea è di Giovanna Cretella che ha fondato a Largo Sant’Orsola a Chiaia n. 3, uno spazio incredibile, dove regna la creatività. Dal lunedì al sabato si tengono corsi “handmade”: un ritorno a quelli che un tempo chiamavamo «i lavori della nonna», ma che in realtà sono da intendere in modo molto più ampio: conoscenza per le nuove generazione e rilancio dei lavori artigianali. Il lunedì, mercoledì e venerdì si va a lezione di uncinetto con Mirtilla, l’esclusivo brand ideato da Paola Anna Gelfi, dove si realizzano originali modelli di bag fatti a mano. Alla guida c’è anche la stessa Giovanna, rappresentante “Mirtillina” per la città di Napoli. E poi ci sono i corsi di uncinetto di base e di ferri. Il martedì e venerdì c’è il cucito creativo a cura di Rosa Scuotto. Il venerdì con Mitzy Groppi, c’è il corso per imparare la decorazione del mobile e il suo recupero con diverse tecniche, tra cui quella shabby e le varie patine, che oggi sono di grande tendenza. E poi decoupage di vari livelli con ritocchi pittorici, stencil, trasferimento d’immagine su legno e su tessui. A grande richiesta il giovedì c’è il corso

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di maglia guidato da Stefania Schimizzi. Il sabato è tutto dedicato ai workshop per i bambini con I Laboratori Creativi di Artemisia junior: pittura, decorazione, creazione e tanto altro, sempre curati dalla vulcanica Rosa Scuotto. Grande attenzione è dedicata ai più piccoli, perchè possano ogni tanto distogliere gli occhi da tablet e video games e lavorare di fantasia. Questo è il luogo adatto a chi vuole scatenare curiosità e creatività e agli amanti dell’handmade – spiega Giovanna Cretella – i nostri corsi sono rivolti a tutti, adulti, bambini, a chi è già dotato di tecniche di base e a chi vuole imparare un’arte manuale. Abbiamo infatti intenzione di riprendere tutte le attività artigianali/manuali caratteristiche del nostro territorio, che stanno andando nel dimenticatoio, soprattutto per le nuove generazioni. L’obiettivo è far conoscere l’artigianato puro, in particolare quello made in Naples, ma con uno sguardo sempre rivolto alla modernità”. L’associazione è composta dalle docenti: Giovanna Cretella Mirtillina Napoli, Stefania Schimizzi, Mitzy Groppi, Imma Del Monaco, Rosa Scuotto.



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GIOIELLI E COCKTAIL PER L’INAUGURAZIONE DI STUDIO MORELLI 2 Tanti auguri a Stefania Cilento, che in forma più che mai ha festeggiato i suoi primi 50 anni con l’apertura in città del secondo atelier del gioiello Studio Morelli. Il nuovo store della nota designer è a Largo Vasto a Chiaia 86. Un locale alla moda e di design, dove per l’occasione Stefania ha presentato la nuova collezione “spring summer” in pietre naturali, fresca, brillante, nei colori della primavera. Ph. Beatrice Della Volpe

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L’ABITO DI ALESSIO VISONE: UNA CHIAVE CHE APRE TUTTE LE PORTE Chic e seducente la nuova collezione dello stilista Alessio Visione. Titolo: La clé, perchè “L’abito è una chiave che apre tutte le porte, che decifra l’anima di chi lo indossa e comunica a chi guarda una prospettiva diversa, un messaggio personale e unico”. In passerella capi trendy e a volte audaci, per cocktail e rendez vous, feste alla moda, serate mondane e occasioni speciali, in cui sfoggiare tutta la propria femminilità. Chiavi vintage e smaltate caratterizzano borse capienti e rettangolari e diventano ciondoli ultraglam nei colori della sfilata. Perfette per aprire occhi e cuore di chi guarda e osserva sfilare la bellezza. Ph. Salvio Parisi

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MANILA GRACE S/S 2019

Manila Grace è un nome in cima alla lista delle mete per lo shopping a Chiaia. Qui, nello store di via dei Mille, c’è stato l’evento di presentazione della collezione Spring Summer 2019 a cui hanno partecipato in tantissimi accolti da Mila Gambardella e Cristiana Giordano con Valentina Ciotola della Wannabe Mgmt di Cristiano Cesario. La soundtrack della serata è stata a cura di Clelia Romano e del suo violino electro-pop. Catering 16 Libbre e beverage cantine Carputo. Un grande successo per il brand di abbigliamento italiano a cui hanno partecipato, tra gli altri, le attrici Miriam Candurro e Samanta Piccinetti, la food blogger Francesca Pace, l’attrice Rosalia Porcaro. Ph. Alessandro Peruggi

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«DUE SECOLI DOPO»: GRANDE SUCCESSO PER LA MOSTRA DI FEDERICA GIOFFREDI Incontri d’arte al Maschio Angioino con l’appassionato racconto fotografico di Federica Gioffredi dal titolo Due secoli dopo. La mostra dedicata all’avventuroso cammino intrapreso il 21 marzo 1832 da una nobildonna napoletana, Francesca Giudice Caracciolo, è stata visitata da migliaia di appassionati. Federica ha fotografato le tracce di uomini e di gesti, di storia e di territorio, racconti di luoghi, anfratti e riflessi, pezzi di città, di mestieri, di architetture, di natura e di tradizione, chilometri di luce, di cieli, di chiaroscuri e di prospettive nei colori saturi di bianchi e nero corposi e incisivi. Ecco Due Secoli dopo: immagini di passione e ricerca che muovono dal viaggio interiore e passano per l’anima dell’autore e dei soggetti col linguaggio semplificato di fotografie ad elementi e sentimenti. Ph. Romolo Pizi

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VIAGGIO NEI SEGNI DELL’ARTE DI SIMONETTA FUNEL

Il tempo che recupera e trasforma è una costante di Attraversamenti, la bella mostra di Simonetta Funel inaugurata nella sala Vesevi del Maschio Angioino e curata da Susi De Majo. A brindare al lavoro della brillante restauratrice critici, giornalisti, appassionati d’arte, tanti amici e i rappresentanti delle Istituzioni. Esposto un diario di viaggio espressione di un’alchimia del fare, temi replicati con tecniche differenti. Segni, graffi, pennellate, immagini rielaborate, materiali riutilizzati, risignificazioni. Ed ecco scorrere dipinti, incisioni, disegni, acquerelli, oggetti, fotografie, film di animazione. Ph. Luigi Orlando

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GLI AMBASCIATORI SEL SOLE Castel dell’Ovo ha ospitato la seconda edizione del Premio Ambasciatori del sole ideato da Raffaele De Lucia editore della testata Napoli Village. La serata è stata condotta dalla giornalista Francesca Scognamiglio Petino. I premiati che hanno ricevuto la scultura raffigurante l’uovo di Virgilio realizzata dall’artista Maria Garzillo sono: il vicesindaco di Napoli Enrico Panini, l’assessore alla cultura Nino Daniele, l’editore Rosario Bianco assieme al magistrato Catello Maresca, la professoressa Vincenza Faraco, la Tunnel Produzioni per il programma Tv Made in Sud, l’attore Salvatore Esposito, il programma radiofonico La Radiazza, le associazioni Occhi di stelle di Federica Paganelli, Venti di Speranza e Anef, lo chef Rosario Izzo e il progetto Traveling Canvas. Una seconda edizione di altissimo livello umano e morale – ha spiegato De Lucia - e i premi assegnati hanno dato la possibilità di affrontare tematiche importanti e di mettere sul tavolo problemi che vanno risolti con la massima urgenza”. Ph. Alessandro Pone

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MATRIMONIO GLUTEN FREE E NOZZE 3D AL THE BEACH WEDDING SHOW

Più di cinquecento invitati hanno partecipato alla settima edizione del grande evento ideato dall’imprenditore Alessandro Laringe, The beach wedding show: uno degli appuntamenti più attesi nei Campi Fegrei, dedicato a tutto ciò che fa tendenza in fatto di matrimonio. Novità di quest’anno, presentate in anteprima al Kora di Pozzuoli, il matrimonio gluten free progettato in partnership con Wapo Natural Food e il matrimonio tridimensionale, dove all’interno della sala che ospita il ricevimento, si proiettano i luoghi preferiti dagli sposi. Ad esempio è possibile riprodurre ambientazioni iconiche con i relativi suoni come Parigi, New York, Londra, Venezia, Maldive. Testimonial d’eccezione l’attrice di Un Posto al sole e web influencer da oltre 100mila follower Giorgia Gianetiempo. Ph. Romolo Pizi

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PARTY DI CARNEVALE BENEFICO PER AVEP ONLUS

A Palazzo San Teodoro più di quattrocento invitati hanno partecipato alla grande festa di beneficenza organizzata da Avep Onlus, per sostenere i progetti per i pazienti del Reparto di Ematologia dell’Istituto Pascale di Napoli. Bellissime maschere, ottima musica e un goloso menu hanno reso unica la serata. Per tutti lasagne e un dolce “stellato”, preparato per l’occasione dallo Chef del Caracol di Bacoli Angelo Carannante. Il ristorante di Roberto Laringe e Alfredo Gisonno si è aggiudicato quest’anno la prima stella Michelin. Madrina della serata la bellissima Serena Amabile, che ha fatto gli onori di casa insieme al Presidente dell’Avep Onlus Francesco Orefice. Prossimo appuntamento con la solidarietà: Party per la Vita 2019 con uno splendido concerto con cena all’Arena Flegrea il 27 settembre. Ph. Beatrice Della Volpe

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ARTE E MODA PRENDONO FORMA SHOW EDITION Undicesima edizione per la grande manifestazione Arte e Moda prendono forma ideata dal pubblicitario Ludovico Lieto e coordinata da Valeria Viscione con i progetti artistici e non solo di Visivo Comunicazione. “The Show” edition è andata in scena nella Galleria borbonica, per un evento unico nel suo genere, che ha raccontato attraverso un turbinio di performance dal vivo: la natura, l’azione e la risonanza simbolica dei colori,Tant l’espressione del corpo nella danza e nel movimento, le suggestioni della parola e del suono. “Lo spettacolo dell’arte – hanno spiegato gli organizzatori – stavolta si è ispirato al mondo animale e alla natura, sempre con l’obiettivo di renderlo più accessibile. E anche per questo abbiamo pensato a una versione “The show” della manifestazione, con protagonisti artisti e pubblico”.

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BRUNCH PARTY PER DIEGO DI FLORA Ottimo cibo, vino e tantissimi dolci per festeggiare alla grande il compleanno del noto direttore artistico napoletano Diego Di Flora. Un brunch in Drogheria Fiorelli con una cinquantina di amici, tra brindisi, chiacchiere, risate e selfie. Gran finale con la torta a tre piani del boss delle torte napoletano Francesco D’Alena. Immancabile Maria Mazza, la migliore amica del festeggiato. Ph. Nicola Milano

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40&FABULOUS

Festa in stile “Sex&TheCity” per Valentina Beato che ha celebrato i suoi quaranta anni in modo davvero “favoloso”. Al fashion party hanno partecipato gli amici di una vita, che si sono riuniti al teatro Posillipo. Il tema delle serata era “40& fabulous” attraverso la rievocazione di una famosa scena della serie tv che ha trasformato il mondo del sesso degli Americani: Sex & the city. Musica, bollicine e la torta glitterata realizzata da Sugar Wish. In consolle per una serata così glamour: DJ Gabriele del Prete. ph. Fabrizio Cracolici

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DAY DIEGO

H HAPPY BIRT

Mega party all’HBTOO per festeggiare i 50 anni di Diego Marengo. La Napoli by night evergreen si è ritrovata nel locale di Coroglio per una serata davvero indimenticabile. Più di trecento amici, divertiti e scatenati a ritmo di musica e champagne. Video ’80 e poi houseelectro a otto mani: Duccio Bocchetti, Marcello Niespolo, Maurizio e Fabio Marengo. Con accanto la moglie Giulia Florio e i figli, Diego ha spento le 50 candeline su una gigantesca millefoglie con fragole e fondente, tra brindisi e cori di auguri e ancora dance fino a tarda notte. Ph. Francesco Begonja

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PARTY PER CARNIVAL

CRISTIANA

... and the winner is: La casa de Papel! C’erano anche il Professore e la banda de La casa di carta alla festa di compleanno organizzata per i quaranta anni di Cristiana Della Rossa. Al Row è stato allestito una bellissimo party di Carnevale. La bella Cri si è vestita da sposa con la deliziosa figlia a seguito travestita da damigella. E poi tanti amici con abiti perfettamente confezionati: super eroi e personaggi delle serie tv, tutti belli, colorati e sorridenti. Happy Birthday Cri! ph. Marco Baldassarre

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RTY

ROCK PA

“Party rock is in the house tonight. Everybody just have a good time...” Ecco a voi la festa più rockettara della città: Checca Fogliamanzillo rock party! La bella Francesca ha festeggiato 30 anni al Quartiere Intelligente e tutti gli amici hanno fedelmentete rispettato il tema. Trucco e parrucco perfetti, borchie, guanti, tanto nero e viola. Champagne, sorrisi, balli scatenati e tanto divertimento gli ingredienti della serata che più rock di così non poteva. Ph. Marco Baldassarre

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