Arcangelo - Natale 2017

NATALE 2017

Arcangelo Bollettino della Parrocchia di Giornico

Cari lettori, il nostro desiderio è quello di interagire con voi, ascoltando le diverse opinioni e suggerimenti, per offrire un veicolo di comunicazione sempre più consono alla vostra sensibilità, così questo numero del nostro bollettino presenta due novità: il formato e il nome. Quanto al formato, alcuni lettore hanno suggerito la modifica nella speranza di rendere la lettura del nostro bollettino più facilitata. Proviamo e attendiamo il vostro feedback per adoperare questo formato anche nei futuri numeri. Il nome “Arcangelo” è un nome provvisorio, per cui vi invitiamo a mandarci dei suggerimenti di altri nomi per il nostro informativo. Potete scriverci nella pagina “contatti” del nostro sito parrocchiale oppure mandarci un’email o ancora consegnare la vostra proposta direttamente in casa parrocchiale. Non dimenticate di identificarvi e di indicare un modo di comunicazione (telefono, e-mail, indirizzo, ecc.). Consigli per la scelta del nome: deve fare riferimento alla parrocchia (Chiesa); non essere lungo; essere motivata la scelta (spiegare il perché del nome scelto).

Perché il nome “Arcangelo”?

Come detto sopra, Arcangelo è un nome provvisorio scelto perché: * “Arcangelo” fa parte del nome (titolo) del nostro patrono, San Michele Arcangelo. * Il termine deriva dal latino / greco; la traduzione libera sarebbe “capo degli angeli” ovvero, nella gerarchia degli angeli, è l’angelo che occupa le sfere più elevate. * L’etimo “angelo” vuol dire “messaggero divino”. Anche lo scopo del nostro bollettino è quello di, nel suo piccolo, portare il messaggio di Dio: informare / formare il lettore sotto la luce dell’insegnamento divino (Sacra Scrittura e documenti della Chiesa).

Buona lettura e non dimenticate di darci il vostro feedback sul nuovo formato ed il nome.

LE SANTE MESSE: ORARI Per rispondere a eventuali necessità pastorali, gli orari possono subire dei cambiamenti o addirittura essere soppressi. Per restare aggiornato, consigliamo di verificare sempre il calendario settimanale sugli albi delle chiese oppure sul sito internet.

SANTE MESSE FERIALI:

Da lunedì a venerdì, alle ore 17:30 – chiesa di San Carlo Sabato (messa vigiliare), alle ore 17:30 – chiesa di S. M. Loreto SANTA MESSA FESTIVA: Domenica (e nei giorni festivi), alle ore 10:00 – chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo GIORNO E OTTAVA DI NATALE

SANTE MESSE A GIORNICO: 24/12 – San Michele Arcangelo - Natale del Signore ore 22:30 25/12 – San Michele Arcangelo - Natale del Signore ore 10:00 26/12 – San Michele Arcangelo - ore 10:00 31/12 – San Michele Arcangelo - ore 10:00 (Te Deum) 01/01/2018 – chiesa di San Michele Arcangelo - ore 10:00 06/01 – chiesa di San Michele Arcangelo - Epifania ore 10:00

SANTE MESSE NELLE COMUNITÀ DELLA TRAVERSA: 24/12 – Cavagnago - ore 20:00 25/12 – Sobrio - ore 15:45 / Anzonico - ore 17:00 26/12 – Calonico - ore 16:30 31/12 – Sobrio - ore 15:45 / Calonico - ore 17:00 01/01/2017 – Anzonico - ore 16:30 06/01 – Cavagnago - ore 16:30

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NATALE: TRA LA LUCE E LE LUCI LA LUCE SPLENDE NELLE TENEBRE (Gv 1,5a) Il Natale è, per tanti uomini e per diverse culture, la festa della luce. Questa affermazione guadagna un senso più profondo quando inserita nel contesto della tematica biblica che contempla il contrasto tra luce e tenebre, simbologia per spiegare la lotta tra il bene ed il male. Ecco come dobbiamo capire il senso di alcuni brani della Sacra Scrittura quando fanno riferimento su questo “scontro”. Solo per dare un esempio, nei tempi di Avvento e di Natale la liturgia ci suggerisce la lettura del il testo di Isaia: «Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce…» (cfr. Is 9). Qui troviamo una profezia dell’Antico Testamento che verrà interpretata come annuncio della futura nascita del Messia e che la lettura neotestamentaria identifica con la nascita di Gesù. Così, quel bambino che doveva nascere e poi verrebbe chiamato “Dio potente” e “Principe della pace” – tra altri titoli – (cfr. Is 9, 5), che doveva nascere da una “giovane donna” – o da una vergine, come riportano alcune traduzioni – e che sarebbe chiamato Emmanuele (cfr. Is 7, 14; Mt 1,23); questo bambino è, per il Vangelo, Gesù. È Lui la Luce vera che illumina ogni uomo (cfr.

Gv 1, 10). Egli è il sole di giustizia (cfr. Mal 3, 20), che illumina la vita di coloro che sperano in Dio, contro ogni confusione (caos) provocata dalle tenebre di questo mondo.

Egli è l’Astro che sorgi, la luce eterna come “canta” una delle Antifone Maggiori (o anche Antifone “O”), della novena di Natale. È Sole, è Luce, ad illuminarci verso la salvezza. Via le tenebre del dubbio, dell’errore, del peccato… della morte, ecco viene tra noi la luce che ha vinto le tenebre del caos cosmico e ha dato la vita ad ogni essere vivente. Luce capace di togliere la cecità dei cuori umani e di farli vedere la loro dignità: siamo figli di Dio

(cfr. Gv 1, 12). Luce che ci aiuta a vedere, tra le pieghe del nostro cuore, dove si nascondo le radici dei nostri atteggiamenti oscuri, di peccato. E, vedendole, possiamo ripulire il nostro essere più profondo, quello chiamato a contemplare già adesso e per tutta l’eternità la luce che non tramonta mai: Dio stesso.

NON TUTTE LE LUCI SONO DEL NATALE C’è un detto popolare molto conosciuto: Tutte le strade portano a Roma. Se nel passato quest’affermazione potrebbe essere stata vera, oggi, non può essere più ratificata. Allo stesso modo possiamo dire che non tutte le luci di Natale ci guidano verso la contemplazione della nascita di Gesù. Infatti, alcune luci hanno per scopo il solo apparire. Colpiscono gli occhi, destano anche meraviglie, ma finiti i giorni della Festa vengono spente e immagazzinate per l’anno prossimo. Così accade anche ad alcuni cuori: durante i giorni del Natale sono luminosi, inteneriti, pieni di tanti bei propostiti, ma appena finita la Festa ritornano alle consuete frenesie e caos della vita quotidiana. Anche i cuori possono essere spenti e resi incapaci di vedere la luce, quella vera: Gesù. “Cuori natalizi” che si godono in perdersi in mezzo a tante lucine brillanti ma che resistono in accettare la luce di Cristo. «Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto» (cfr. Gv 1, 11). Peccato, quella di Gesù è l’unica luce capace di condurci alla gioia senza fine.

Il nostro Natale sarà di luce non solo oppure non tanto perché abbiamo inondato le nostre finestre, muri, giardini, ecc. con mille lucine colorate, che a volte si movimentano in un balletto che colpisce i nostri occhi. Ma il il Natale sarà illuminato, se a brillare nei nostri pensieri, nei nostri sentimenti e azioni sarà la luce di Cristo. Un Natale “illuminato” a tutti voi, figli della Luce.

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FORMAZIONE: IL GALATEO IN CHIESA Le belle maniere – anche se non sembrano più di moda – ci aiutano a comunicare la stima e l’importanza che possiamo nutrire nei confronti delle persone e anche delle cose. Alcuni luoghi e particolari situazioni, poi, richiedono spesso una precisa dinamica comportamentale. Per esempio, chi desidera visitare un museo, spesso deve mettere delle pantofole o parlare a sottovoce. Silenzio è condizione essenziale per gustare un bel concerto musicale. In chiesa, le belle maniere sono anche espressione della nostra fede e del rispetto per il Signore. Ci permettiamo di “ripassare” alcune indicazioni o consigli pratici che servono per trarre profitto dalla Messa e partecipare in modo attivo e rispettoso all’Eucaristia.

PREMESSE: Il tempio sacro (la chiesa): La chiesa è la “casa di Dio”, simbolo della comunità cristiana che vive in un dato territorio. È prima di tutto un luogo di preghiera, in cui si celebrano i sacramenti, in primis, l’Eucaristia.

PRIMA DI ENTRARE IN CHIESA: Bisogna ricordarsi che stiamo per entrare nella “casa di Dio”, quindi si deve rispetto verso Dio, per le persone lì presenti e per il luogo stesso, ritenuto sacro dai fedeli.

ENTRANDO IN CHIESA: Inginocchiarsi davanti al tabernacolo all’entrata (e all’uscita dal tempio) La forma più adeguata è la genuflessione, ovvero, permettendo che il ginocchio tocchi terra riconosciamo così che Cristo è Dio. Se qualcuno non è fisicamente in grado di inginocchiarsi, allora basta fare un gesto di reverenza (inchino).

In chiesa, una regola d’oro è quella di evitare le conversazioni non essenziali. Solo se veramente necessario si potranno scambiare alcune parole con conoscenti e amici, e sempre a bassa voce per non disturbare il raccoglimento altrui.

Durante la Messa, se si passa davanti all’altare o al tabernacolo bisogna chinare il capo in segno di reverenza.

Se siamo in chiesa per una celebrazione, procurarsi il foglietto della Messa e il libro di canto, quando essi sono disponibili.

Arrivare con qualche minuto di anticipo, (almeno con 15 minuti) dall’inizio delle celebrazioni. Avremo, così, più condizioni di prepararci in modo adeguato (in preghiera, nel silenzio meditativo, leggendo i brani proposti dalla liturgia oppure partecipando ad eventuali comunicazioni o prove di canto) al mistero celebrato.

Fare il segno della croce con acqua benedetta entrando e uscendo dal tempio Si tratta di un modo per ricordare il Battesimo, sacramento con il quale rinasciamo alla vita divina e diventiamo figli di Dio e membri della Chiesa. Il segno della croce è vera preghiera.

La domenica – il giorno del Signore: è per eccellenza il giorno dell’Assemblea liturgica (Concilio Vaticano II).

Verificare che il nostro modo di vestire, e quello dei nostri bambini/ragazzi, sia adatto e rispettoso del luogo sacro.

Digiuno eucaristico: Sì, il digiuno eucaristico, di almeno un’ora prima della Comunione, esiste ancora e dobbiamo farlo, se vogliamo fare la Comunione lecitamente. Sono esclusi dal digiuno le persone anziane con particolari restrizioni o necessità e le persone malate. Se necessario, durante il digiuno, si può bere dell’acqua.

Cellulari: durante le celebrazioni, assicurarsi che il nostro cellulare sia spento. Per parlare con Dio il cellulare non ci serve. Fuori del momento celebrativo, è possibile usare il telefono per letture spirituali o preghiere, anche se serve discrezione ed essere vigile contro la tentazione delle reti sociali.

Non mangiare né bere in chiesa. Le eccezioni sono bevande per i bambini piccoli o latte per i neonati, acqua per il sacerdote o per i membri del coro (con discrezione) e per i malati.

Se si desidera accendere una candela e fare una preghiera davanti alla statua della Madonna (e di un altro santo) dobbiamo farlo prima (o dopo) la Santa Messa.

Se possibile, e per favorire una migliore partecipazione, si occupano i posti più vicini all’altare, evitando di fermarsi in fondo alla chiesa.

DURANTE LA CELEBRAZIONE: È bene imparare (chiedere aiuto, se necessario, al parroco o ad altre persone) la gestualità liturgica e il suo significato, ed interessarsi per conoscere i canti.

Durante le letture della Parola di Dio, soprattutto quella del Vangelo, la nostra

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attenzione deve essere verso l’ambone (luogo dal quale vengono proclamate), evitando ogni chiacchierata.

Il foglietto liturgico, quando disponibile, è un sussidio che ha lo scopo di favorire la nostra partecipazione. Non trasformiamolo in oggetto di disturbo oppure in un giocatolo. Esso porta la Parola di Dio. Al momento della recita del Padre Nostro, si elevano le mani in segno di supplica; meglio questo gesto che il tenersi per mano in segno di comunione.

AL MOMENTO DELLA COMUNIONE: La forma più sicura e adatta per ricevere la Comunione è (direttamente) in bocca. L’altra forma possibile di riceverla è sulla mano. Se si desidera comunicare così, e dopo averlo fatto, il fedele deve verificare, con cura, se non è rimasto nessun frammento sulla mano. Se è il caso, fare subito la comunione anche di ogni singolo frammento.

USCITA DALLA CHIESA: Se vi fosse un canto all’uscita, si aspetterà che termini e poi ci si avvierà alla porta con calma.

Se eviti, terminata la messa, di “fare il salotto” in chiesa, per non disturbare chi volesse fermarsi a pregare. Usciti di chiesa avremo tutto l’agio di intrattenerci con amici e conoscenti.

Fonti: Foglietto: Galateo in chiesa (Ancora editrice) e ACI Dital

LE (CINQUE) PAROLE DEL PAPA – INSEGNAMENTI PER IL VIVERE IL NATALE, SEMPRE Di Tiziana Lupi, in Parole e pensieri (20.12.2016) Ecco alcuni consigli [le cinque parole] per vivere al meglio quello che resta dell’Avvento e il Natale secondo gli insegnamenti di papa Francesco: FAMIGLIA: Al centro del Natale c’è sempre la famiglia: quella di Nazareth, nella quale Gesù è nato, mostrandoci nel suo volto quello di Dio. Viviamo anche noi questo Natale in famiglia provando a risolvere, se eventualmente ci sono, attriti e dissapori, e recuperando nello stesso tempo il senso più vero della condivisione: «La famiglia è una fabbrica di speranza, di vita e di resurrezione. In famiglia ci sono le difficoltà, ma queste difficoltà si superano con l’amore» ci ricorda il Pontefice.

ALTRUISMO: Chi vive situazioni di disagio non vedrà scomparire per magia le sue difficoltà solo perché è Natale. Approfittiamo di questo periodo per rinunciare a qualcosa, magari proprio a quel regalo che desideriamo da tanto tempo, e doniamo qualcosa a chi è meno fortunato di noi. E regaliamo un po’ del nostro tempo o anche solo un sorriso a chi, troppo spesso, neanche vediamo: «La strada è dare testimonianza di Gesù nell’umiltà, nel servizio silenzioso, senza paura di andare controcorrente e di pagare di persona» dice papa Francesco.

MEDITAZIONE: Parlare di silenzio in un periodo come quello natalizio può sembrare quasi un paradosso. Invece è proprio il silenzio che ci mette nella giusta disposizione d’animo, che ci aiuta a creare l’atmosfera dell’attesa: «Il Natale di solito è una festa rumorosa: ci farebbe bene un po’ di silenzio per ascoltare la voce dell’Amore» esorta Francesco. Proviamo a seguirlo, trovando nelle nostre giornate frenetiche qualche minuto per rimanere soli, in ascolto del Signore.

PREGHIERA: Francesco ce lo dice spesso: «Lo spirito della preghiera riconsegna il tempo a Dio, esce dall’ossessione di una vita alla quale manca sempre il tempo, ritrova la pace delle cose necessarie e scopre la gioia di doni inaspettati». Ricordiamocene, soprattutto in questo periodo di Avvento, se vogliamo dare al Natale il suo autentico significato.

VANGELO: Francesco ci ha consigliato di farlo sempre, cerchiamo di non dimenticarlo soprattutto in questi giorni: «Portare un Vangelo in tasca, nella borsa: ci farà bene. Tutti i giorni leggere un brano del Vangelo per conoscere meglio Gesù, per spalancare il nostro cuore a Gesù, così possiamo farlo conoscere meglio agli altri» sono le parole del Santo Padre.

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NATALE: FESTA DELLA FAMIGLIA È ancora un pensiero comune: il Natale è la festa della famiglia. È proprio vero. La Parrocchia augura a tutte le famiglie di vivere in serenità e gioia le feste natalizie. La luce di Cristo (luce del mondo) che illumina i cuori in questi giorni, continue a illuminare la vostra famiglia nelle vostre scelte e azioni, sempre.

Vi consiglio un classico del repertorio musicale cattolico brasiliano, che poi è una vera preghiera (e non sarebbe male se, ogni tanto, la recitate a casa): La preghiera per la famiglia, di Padre Zezinho (1978): PREGHIERA PER LA FAMIGLIA (Padre Zezinho) Che nessuna famiglia cominci per gioco imprudente Che nessuna famiglia finisca perché senza amore Che la coppia sia una e per sempre di corpo e di mente E che nulla separi l'amore giurato all'altare Che nessuna famiglia sia messa su strade umilianti Che nessuno le faccia scordare il perché della vita Che nessuno la obblighi a vivere senza orizzonti Ma che affronti presente e futuro con gioia infinita La famiglia che parte conosca che strada farà Che il marito abbia un cuore di padre che sa quel che fa Che la moglie sia tenero dono di gioia e calore e che i figli da loro conoscano che cos'è l'amore R:

Benedici la nostra famiglia Gesù Nella casa con noi rimani anche tu Che gli sposi si amino sempre, ma senza catene Che si scambino il tenero bacio di pace e perdono Che i bambini conoscano in casa la gioia del bene Che si celebri a casa la Messa del più dolce giorno Che nessuno si mostri infedele o tradisca l'amore Gelosia non guasti l'amore profondo che c'è La speranza vissuta in famiglia risplenda immortale Come stella di un mondo futuro e presente tra noi La famiglia che parte conosca che strada farà Che il marito abbia un cuore di padre che sa quel che fa Che la moglie sia tenero dono di gioia e calore e che i figli da loro conoscano che cos'è l'amore

Benedici la nostra famiglia Gesù Nella casa con noi rimani anche tu

VOI “CANTARE” QUESTA PREGHIERA? USA IL CODICI:

PER I PICCOLI ... MA NON SOLO! Una volta gli animali fecero una riunione.

La volpe chiese allo scoiattolo: «Che cos’è per te Natale?».

Lo scoiattolo rispose: «Per me è un bell’albero con tante luci e tanti dolci da sgranocchiare appesi ai rami».

La volpe continuò: «Per me naturalmente è un fragrante arrosto d’oca. Se non c’è un bell’arrosto d’oca non c’è Natale».

L’orso l’interruppe: «Panettone! Per me Natale è un enorme profumato panettone!».

La gazza intervenne: «Io direi gioielli sfavillanti e gingilli luccicanti. Il Natale è una cosa brillante!».

Anche il bue volle dire la sua: «È lo spumante che fa il Natale!

Me ne scolerei anche un paio di bottiglie».

L’asino prese la parola con foga: «Bue, sei impazzito? È il Bambino Gesù la cosa più importante del Natale. Te lo sei dimenticato?».

Vergognandosi, il bue abbassò la grossa testa e disse: «Ma questo gli uomini lo sanno?».

Tratto dal libro: Storie di Natale d’Avvento e di Epifania, Elledici, Le storie di Natale di Bruno Ferrero

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IN RICORDO DI ROMANO di Giovanni Bardelli

Romano, figlio di Giovanni e Marietta, bresciano lui, toscana lei, aveva nel DNA la caparbietà delle origini del padre e il carattere passionale dei toscani.

Nato nel 1936 già sul territorio di Giornico, ha saputo emergere, ancora giovane, per la sua passione per la letteratura e la storia, che per alcuni anni ha veicolato ai suoi allievi nelle scuole elementari e maggiori.

In seguito, anche la sua professione di orientatore prima e direttore poi, era indirizzata alle nuove generazioni e al loro futuro, nell’instradare i giovani ai più disparati mestieri.

Altro fiore all’occhiello, è stato il suo impegno nell’aiuto ai disabili.

Ha fatto parte delle varie fondazioni con incarichi dirigenziali, assumendone la conduzione alla morte di don GM Colombo, proseguendo sui principi e i valori che avevano ispirato il fondatore.

Il nostro Comune ha potuto anche vantare, grazie a lui, la prima scuola speciale per bambini.

Il sindacato cristiano OCST, dove ha assunto per diversi anni la carica di Presidente, lo ha da sempre visto impegnato nell’interesse dei lavoratori.

L’impegno a livello sindacale e comunale lo ha occupato fino alla fine.

Bisogna sottolineare che la carica di Sindaco del nostro Comune, lo ha portato a promuovere la realizzazione di opere importanti e fondamentali al servizio della Comunità, pochi esempi: la palestra Fantin la sede della Scuola media la nuova Casa per anziani Ha presieduto il Consiglio parrocchiale per diversi anni, anche qui portando le sue esperienze e il suo sapere in un contesto non sempre facile da percorrere, per i motivi più disparati, passando dall’abbondanza dei tempi “Monteforno” a quelli odierni di carenza di partecipazione sia spirituale che materiale.

L’arte di sapersi esprimere è stato sicuramente il suo punto forte: possedeva il dono di farsi capire coinvolgendo chi lo ascoltava, in qualunque circostanza e su qualsiasi argomento.

NELLA CASA DEL PADRE (FRATELLI DEFUNTI) FORESTI MARIEMMA

11.12.2016

MANZATO SILVANO

01.01.2017

QUATRALE FILIPPO

02.01

BRUNI FABRIZIO

06.01

SNIDRO LUCIANO

12.01

MERCALLI FAUSTO

04.02

PEDUZZI NOEMI

10.02

BIANCHI ANGELA

08.04

RIGAMONTI LICIA

14.04

ASSANDRI ANGELA

10.05

GIUDICI BICE

11.05

TAVECCHIO LUIGIA

18.07

MANZATO MARIA

10.08

SNIDRO CELSO

10.09

ROSSI ROMANO

28.09

PERSICO SANZIO

03.11

GHERRA ESTERINA

10.11

ISABELLA LA TORELLA

17.11

PERSICO ANNA MARIA 21.11

NELLA FAMIGLIA DI DIO (FRATELLI BATTEZZATI) VAN W EZEMAEL RUBEN VITUS 16.04 COLOMBINI EMILY ROMILDA

03.06

SOLARI GABRIELE

17.09

Il suo operato rimarrà indelebile nel tempo.

Di tutto questo gliene siamo grati e lo ricordiamo con grande affetto.

MOSTRA VIRTUALE DI PRESEPI Come avvenuto anno scorso, anche quest’anno vogliamo realizzare la nostra mostra dei presepi sul nostro sito internet. Vuoi partecipare? È molto semplice: fai una foto del tuo presepio e spedisci (entro il 07 gennaio) all’indirizzo e-mail: parrrocchiadigiornico@gmail.com oppure la consegni in casa parrocchiale. Le foto (senza identificazione) verranno inserite nel nostro sito e sarà possibile dare un “like” su quella che ti piace di più.

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(RI)SCOPRIRE LA GIOIA DI ESSERE CHIESA La Chiesa afferma, incessantemente, che una delle caratteristiche del cristiano è la gioia. Recentemente, all’inizio novembre, Papa Francesco ha ripetuto diverse volte: «Chi sta con Cristo è felice» (Angelus 01.11.207).

Ma da dove viene questa gioia, felicità?

Non dal mondo, che pur bello e capace di darci tanti momenti di gioia, non è in grado di soddisfarci pienamente. Tutti noi, prima o poi, avvertiamo dei momenti o delle situazioni di sofferenza, ingiustizia, incomprensione, solitudine, infedeltà, tristezza… morte.

Allora come può il cristiano essere felice? Dove può trovare il motivo della sua gioia? Da Dio stesso. Dalla consapevolezza del Suo amore per lui; amore che salva e gli dona vittoria. Il cristiano, in quanto persona che ha trovato Cristo nella sua vita, si sente parte di un qualcosa di più grande della sua propria esistenza. È un senso di appartenenza alla famiglia stessa di Dio. Nello sperimentare questa intimità con Dio si sente poi corresponsabile della costruzione del divin progetto di amore per l’umanità: annunciare il Regno di Dio, ovvero evangelizzare. E forse la prima forma di partecipazione che il cristiano trova è quella di vivere la sua parrocchia. Se lui si sente parte della famiglia di Dio, con ogni probabilità si sentirà anche parte della Chiesa che si trova attorno a sé, e spesso essa è quella parrocchiale.

Luogo dove si celebrano quasi tutti i sacramenti e dove facciamo le nostre prime esperienze di vita di comunità.

Luogo dove possiamo imparare che le differenze non sono (necessariamente) ostacoli ma (forse) occasioni di crescita, di maturazione. È molto bello sentire le diverse testimonianze di coloro che ricordano la vita parrocchiale come fonte di una vita gioiosa: le celebrazioni, le feste, i pranzi comunitari, il canto corale, i ritiri, il catechismo, la catechesi, gli incontri, i pellegrinaggi, le attività pastorali, il volontariato, l’oratorio, il teatro … ecc.

Segno di un passato felice. (continua…)

VITA PARROCCHIALE RACCONTATA DALLE IMMAGINI ATTIVITÀ ORATORIO

SETTIMANA AUTENTICA

ATTIVITÀ - ORATORIO

PRIME COMUNIONI

VEDERE ALTRE FOTO? VISITA IL SITO PARROCCHIALE:

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Ma è anche bellissimo percepire che, per tanti, questa gioia non è rimasta racchiusa nel passato, anzi, è tuttora presente e viva. E, così, nell’oggi delle loro vite ancora possono sperimentare la gioia di servire a Cristo nel prossimo, così come Lui stesso ha loro insegnato: nelle celebrazioni, nelle feste… nella loro vita parrocchiale.

Sì, la Chiesa, al di là delle grosse sfide che il mondo e la mentalità attuali offrono, resta ancora un porto sicuro per conoscere e condividere il progetto che Dio ha per ciascuno di noi. Sì, la parrocchia, in quanto espressione della Chiesa in mezzo alle genti, è ancora luogo di essere felici. È vero, però, che non sempre e non tutto è bello nella vita parrocchiale. A volte possono esserci momenti di scontro e conflitto, anche quando si voleva solo fare del bene. Se qualcuno, per ragioni diverse, si è allontanato della sua parrocchia, lo invitiamo a (ri)scoprirla. Noi crediamo nella forza del perdono e dell’umiltà.

Noi crediamo che, in Cristo, si può ripartire con rinnovato slancio e fiducia. Noi crediamo che, lavorando insieme, tutto è più facile e molto più bello. Allora, se sei lontano della tua parrocchia, se non partecipi attivamente alle attività pastorali, se non frequenti le celebrazioni comunitarie (in particolare quelle domenicali), se non fai più la tua offerta (imposta) parrocchiale, se non trovi più tempo (o voglia) di metterti disponibile, ti preghiamo: ritorna alla tua casa, alla tua parrocchia. La parrocchia sarà molto più gioiosa se ci sei anche tu. Fai un pensiero.

FESTA – MADONNA DEL CARMELO

CORALE SAN MICHELE

Volete ricevere il bollettino ma non abitate a Giornico? Scriveteci: Parrocchia di Giornico Via San Nicolao 16 – 6745 Giornico Tel: (0041) 91 864 13 21 Parroco: Don Carlos Hipólito Sito internet: www.parrocchiadigiornico.org E-mail: parrocchiadigiornico@gmail.com Per aiutare la Parrocchia di Giornico Conto bancario: - Raiffeisen IBAN: CH 70 0900 0000 6500 7513 5

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