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TELEMEDICINA Resoconto di un progetto pilota portato avanti a Nottwil.

Il dr. med. Guy Waisbrod durante una consulenza con una paziente affetta da dolori alla nuca.

Visita medica via schermo

La telemedicina consente di accedere alle nozioni specialistiche del Centro svizzero per paraplegici in tutta comodità. Un progetto pilota ha evidenziato che spesso la visita medica può funzionare anche in remoto e senza esame obiettivo.

Quando nel 2020 la Svizzera si era fermata per il primo lockdown, presso il Centro svizzero per paraplegici (CSP) Guy Waisbrod lanciò il primo progetto pilota di telemedicina: i suoi pazienti non dovevano più per forza presentarsi a Nottwil, bensì avevano la possibilità di consultare il medico caposervizio di Chirurgia del rachide e Ortopedia in videochiamata. «L’idea di doversi recare in un ospedale metteva a disagio molte persone», spiega Waisbrod, «per loro questa soluzione rappresentava un’alternativa ideale.»

Un’esperienza positiva

La consulenza via schermo ha saputo convincere anche chi avrebbe dovuto affrontare un lungo viaggio per recarsi a Nottwil. E hanno beneficiato della consulenza in remoto addirittura alcuni pazienti neerlandesi e canadesi.

La telemedicina ha ben presto dimostrato non solo di essere in grado di superare ostacoli di natura geografica, bensì di presentare anche molteplici vantaggi che la rendono una valida alternativa alle consulenze in presenza. Gli aspetti medici che possono essere discussi in remoto sono sorprendentemente numerosi, questa la conclusione del CSP. Anche in altri reparti questa tecnologia verrà quindi messa al servizio di tutti gli interessati, affinché ottengano un accesso rapido e comodo alle conoscenze specialistiche della Clinica.

Soprattutto in tempi di pandemia, la visita medica in remoto presenta il vantaggio di potersi incontrare senza mascherina, il che infonde fiducia e crea una certa intimità, nonostante la distanza fisica. Inoltre, condividendo lo schermo, il medico può discutere con i pazienti le immagini dei raggi X o delle risonanze.

Guy Waisbrod ha tuttavia osservato una limitazione: l’esame obiettivo. «Non posso toccare i pazienti con le mie mani, ma posso invitarli a fare determinati movimenti e trarne delle conclusioni.» In questo modo il medico riconosce se è sufficiente sottoporre il paziente a una risonanza magnetica nei pressi del suo domicilio, oppure se è necessario che siano radiologi specializzati del CSP a effettuare ulteriori indagini.

Tra un meeting e l’altro

Un ulteriore vantaggio per i pazienti è la migliore conciliabilità della visita medica «virtuale» con la vita lavorativa. Anziché doversi recare apposta a Nottwil per una visita di un’ora, possono collegarsi con il medico tra un meeting e l’altro, comodamente da casa. Ciò consente una maggiore flessibilità nell’organizzazione delle consulenze. Il trattamento sicuro dei dati è garantito dall’apposita piattaforma digitale impiegata.

Se possibile, eventuali referti e rapporti medici vanno fatti pervenire anticipatamente. «Così disponiamo già di numerose informazioni prima di incontrare il paziente per la prima volta», spiega Waisbrod. Soprattutto nei casi più complessi con una lunga storia clinica ciò rappresenta un vantaggio enorme.

Secondo studi recenti, la telemedicina ha registrato livelli di soddisfazione molto elevati tra i pazienti. Anche se non può sostituire in toto la classica visita medica, essa rappresenta una preziosa opportunità offerta dal mondo digitale. (kste / we)

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