La Spagna medievale e la musica arabo-andalusa

La Spagna medievale e la musica arabo-andalusa La storia, gli strumenti, il sistema musicale.

Differenze e analogie con la musica occidentale.

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musica araba - musica occidentale Medioevo

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Troviamo delle analogie tra la musica antica occidentale e araba (sistema modale, mancanza di armonia, forme strofiche simili)

Questo è solamente un aspetto che ho voluto evidenziare.

Sotto altre angolazioni potremmo trarre delle considerazioni in senso diametralmente opposto.

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Differenze culturali: funzionale • La musica araba classica ha mantenuto per secoli un carattere funzionale cioè legata molto strettamente a celebrazioni di carattere pubblico e privato (atti religiosi, matrimoni, festività varie, ecc.).

(tuttavia non dimentichiamo che in occidente il concetto di concerto pubblico, cioè col solo scopo di ascoltare musica, risale solo al XVIII secolo) 3

Differenze con la musica occidentale • •

La musica, nei paesi arabi, non è tradizionalmente scritta ma è tramandata oralmente.

Nell’occidente invece, dal medioevo si sentì invece l’esigenza di trasmettere con esattezza le proprie composizioni.

Questo ha fatto sì (assieme a molte altre cause) che le due culture musicali prendessero strade diverse

Europa

Scala ben temperata Sviluppo dell’armonia

Paesi Arabi

Scala non temperata Sviluppo della melodia (maqam) nessun sistema armonico

poliritmia

Sviluppo di modelli ritmici 4

Differenze culturali: scrittura Una conseguenza delle mancanza di scrittura musicale è il fatto che nella musica araba l’interprete è al tempo stesso anche compositore in quanto rielabora degli schemi musicali precedentemente appresi da altri.

La scelta di scrivere la musica ha agevolato la possibilità di tramandare più fedelmente le melodie (ed in seguito le armonie), ma ha sacrificato molte delle possibilità espressive che aveva e che la musica araba ha mantenuto e sviluppato (ma che adesso sta rischiando di perdere).

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Storia musica araba Musica araba – a grandi linee dei paesi dove si parla l’arabo, ma comprende anche dei Paesi non “arabi” come la Persia e la Turchia oltre che avere una grossa influenza su altri popoli confinanti.

Periodo preislamico (5°-7° secolo): Jahiliyyah. Qainas –qiyan Primo periodo islamico (8°-9° secolo): Con l’espansione dell’islam, gli arabi vengono a contatto con altre culture musicali come quella siriana, mesopotamica, bizantina e persiana. Questo influenzerà in maniera determinante la musica arricchendola di nuove tecniche esecutive, nuovi aspetti tonali e nuovi strumenti musicali.

Nello splendore delle corti, i governanti arabi, tolleranti ed interessati verso le altre culture, amavano circondarsi di poeti e musicisti di tutte le popolazioni conquistate.

In questo periodo inizia l’interessamento anche per la cultura greca. Sotto il califfato abasside di Al-Ma'mun viene fondata una scuola allo scopo di tradurre i classici greci compresi I trattati musicali dei Pitagorici.

La musica comincia ad assumere, come nell’antica grecia un carattere speculativo. Così parallelamente al qaudrivium delle università medievali occidentali, la musica viene studiata assieme all’ aritmetica, alla geometria e all’astronomia.

Al-Kindi (ca 801-873). Approfondimento dalla musica greca, da uno dei suo trattati la parola musiqia comparve per la prima volta in arabo per poi venire utilizzata in tutte le altre lingue. Quinta corda dell’ ud per arrivare a trattare teoricamente un’estensione di 2 ottave (la teoria era basata sulla posizione delle dita sul manico dell’ ud.)

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Storia musica araba 2 Al-Farabi (872-950) Kitab al-Musiqi al-Kabir (grande libro della musica). Mise dei tasti al liuto aggiungendo ai tasti necessari per ottenere i toni pitagorici ottenuti col circolo delle quinte, quelli per poter riprodurre due nuovi intervalli microtonali (3/4 di tono). Divise l’ottava in 25 toni.

Periodo Al-Andalus Ziryab (ca 789-850) nacque in Mesopotamia, divenne presto l’allievo prediletto di Ishaq al-Mawsili, musicista a Baghdad alla corte del califfo Abbasside Harun Al-Rashid (quello delle mille e una notte).

Si trasferì successivamente a Cordoba dove fondò la prima scuola di musica in Europa.

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Sistema musicale arabo • • •

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Scala divisa in 25 toni non uguali (Al-Farabi) Per primo Mikha'il Mishaqah (1800-1889) propose di suddividere la scala in 24 intervalli uguali.

Poiché questa suddivisione risolveva il problema della scrittura musicale, nella prima conferenza sulla musica araba (Cairo, 1932), questa suddivisione venne adottata (anche se con i distinguo che faremo in seguito) Da questi 24 toni sono selezionati per ogni scala solo generalmente 7 note. Quindi per esempio per le varie scale (maqamat) non si avranno mai ¼ di tono ma solo ¾ di tono (seconda neutra) che sono la caratteristica della musica araba.

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Confronto temperamenti occidentali-orientali Sistema arabo Ogni nota ha il suo nome, che non si ripete per ogni ottava Al-Farabi (872950)

L’altezza delle note non è assoluta ma si parte dalla nota piÚ bassa che chi sta cantando riesce a fare (yakah)

Sistema Turco

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In Siria Qanun (Aleppo)

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Accidenti! come scriverli

Per scrivere le alterazioni microtonali, oltre ai conosciuti Bemolle(b) e Diesis(#), servono anche altri simboli

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Maqam - 1 Il Maqam è il sistema dei modi melodici utilizzato tradizionalmente nei paesi arabi.

A secondo dell’area geografica, i modi melodici possono differire sia nei nomi che nelle note.

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Oltre al maqam arabo, i piu importanti sono iI Makam nella musica turca, il Dastgah della musica persiana e il Mugam della musica azera.

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L’intonazione dei vari maqamat però non è temperata ma analogamente ai sistemi modali, è in funzione del modo (maqam) che si sta suonando. Una conseguenza di questo è che una stessa nota, può avere altezze leggermente diverse quando è suonata in maqamat diversi.

Per esempio: il

nel bayati e leggermente più basso che nel rast

Rast

Bayati 12

Maqam - 2 •

Anche all’interno dello stesso maqam, poi uno stessa nota può avere altezze diverse in funzione dell’andamento melodico del brano. Questo avviene per cercare di “ammorbidire” le parti più “spigolose di una melodia ed è conosciuto anche in altre culture musicali come quella bizantina che lo spiegava come una forza gravitazionale fra le note.

Esempio: Nel maqam Rast (ma anche in altri maqam) in funzione dell’andamento crescente o decrescente, si può cambiare l’alterazione delle note.

Rast

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Maqam - 3 In genere i Maqamat possono essere trasposti, ma non in tutte le possibili tonalità. Questo perché:

Per ragioni di risonanza negli strumenti a corda però è bene che la tonica (e preferibilmente la IV e la V) sia su una corda a vuoto, affinché la nota risuoni più forte e la melodia risulti più gradevole.

Il motivo può essere anche dovuto al fatto che non basandosi su un sistema ben temperato, ma su armonici di IV e V, queste note, non suoneranno bene a tutti gli intervalli.

Per questo a volte uno stesso maqam trasposto in una altra tonalità prende un nome diverso, perché sono leggermente diversi gli intervalli fra le note e di conseguenza la sensazione che suscita all’ascolto.

Un altro motivo, molto più pragmatico, può essere anche dovuto al fatto che per intonare le varie note correttamente dovrei non usare le corde a vuoto, rendendo l’esecuzione molto difficoltosa.

Per questa limitazioni alle possibili trasposizioni, i vari ¾ di tono normalmente utilizzati sono generalmente limitati a Si, Mi e La.

Nahawand Quì nella scala discendente (scala minore naturale) nella ascendentre invece il Si non è b (scala minore armonica)

Farahfaza 14

Maqam - 4 •

Alcuni maqamat non hanno alterazioni microtonali (3/4 di toni).

Tuttavia non possono essere eseguiti correttamente su strumenti con scala temperata (pianoforte) perché l’altezza delle note differisce leggermente.

Esempio: nel maqam Hijaz non si hanno quarti di tono, ma il MIb è leggermente più alto mentre il Fa# è leggermente più basso, cosi da restringere l’intervallo di 1 tono e ½ .

Hijaz 15

musica araba -musica occidentale evoluzione: anni ‘60

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Le differenze: Nella musica occidentale i sistemi modali sono stati abbandonati a favore di modelli armonici. Nella musica araba sono ancora ben presenti i maqam con le microtonalità caratteristiche mentre l’armonia e la poliritmia è assente.

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Le somiglianze: (oltre alla pettinatura anni ’60) Il contesto è per entrambi non più funzionale. Strumenti occidentali

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musica araba - musica occidentale Attualità: musica Classica

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Il desiderio di utilizzare l’armonia costringe ad abbandonare l’uso di sistema modali (maqam) a favore di quelli occidentali.

Gli strumenti tradizionali arabi sono utilizzati solo a scopo folkoristico.

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musica araba - musica occidentale Attualità: musica leggera-popolare

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Il desiderio di utilizzare l’armonia costringe ad abbandonare l’uso di sistemi svariati modali (maqam) a favore di quelli (limitati) delle scale occidentali.

Gli strumenti tradizionali arabi sono utilizzati solo a scopo folkloristico.

Paradossalmente da questi video di vari esecutori della stessa melodia araba, traspare che la versione più filologicamente corretta viene eseguita da occidentali

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Forme Musicali Il Samai è un genere di composizione fatto di quattro sezioni (khana), ognuna delle quali seguita da un refrain (taslim) Samai (10/8) rast

Il Muwashah

è una forma strofica nata dell’Andalusia musulmana. Viene eseguita con un coro che si alterna ad un solista accompagnati da un takht (piccolo complesso strumentale).

Il Mawwal è un canto improvvisativo non metrico su un testo

fatto da 4 a 7 strofe. Può avere o no un’ accompagnamento strumentale (qanun o oud) e viene eseguito per mostrare i virtuosismi del cantante. Il cantante generalmente modula tra vari maqamat e la bravura dei musicisti che lo accompagnano consiste nel comprendere subito dove sta modulando il cantante. Spesso viene preceduto da un breve Taqsim (improvvisazione strumentale introduttiva del modo)

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STORIA di Al-Andalus

Nel 711 Tariq ibn Ziyad, il condottiero berbero-musulmano di obbedienza omayyade, da avvio alla conquista della Spagna visigota

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Cultura e musica di Al-Andalus Nel 750 accade un evento molto decisivo per la storia e la cultura occidentale A Damasco, Abd al-Rahman I, membro della regnante dinastia Ommayyade è l’unico della famiglia a sfuggire alla strage organizzata dagli Abassidi (di cultura persiana).

Essendo di madre berbera, pensa bene di rifugiarsi in nord-africa, dove con un esercito composto da Berberi, Siriani e Yemeniti, attraversa Gibilterra, e nel 755 depone il governatore di Cordoba dando luogo di fatto il primo regno indipendente dal califfato musulmano

L’indipendenza di questo regno sarà decisiva per lo sviluppo di una interculturalità, caratteristica della penisola iberica durante il medioevo

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Lo Splendore della civiltà araba in Spagna - secolo X. L’emirato di Cordoba diventa Califfato Cordoba diventa la capitale culturale dell’occidente

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Arriva Ziryab Anche lui fuggiasco come Abd al-Rahman I (ma per motivi di gelosia del suo maestro Ishaq al-Mawsili) arriva a Cordoba nell’ 882 Ziryab.

Oltre ad essere un valente musicista ed astronomo era anche un esperto gastronomo.

La sua raffinatezza influenzò profondamente lo stile di vita degli abitanti dell’Andalusia. Introdusse l’uso della depilazione, dei deodoranti, dell’ordine delle portate dei piatti, dei bicchieri cristallo, dell’uso degli asparagi, del dentifricio, degli abiti di seta ecc.

In un suo articolo, lo studioso Dwight Reynolds, per spiegare come alla corte di Cordova influenzò l’acconciatura maschile, fa il paragone utilizzando la serie televisiva di Star Trek. E’ come se prima dell’arrivo di Ziryab lo stile fosse quello dei Klingon mentre subito dopo, per imitarlo, lo stile divenne quello dei Romuliani.

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Zyriab e la musica arabo-andalusa Come musicista fondò una scuola a Cordoba dove stabilì un nuovo metodo per l’insegnamento del canto. Tinse le 4 corde (doppie) dell’ud affinchè simbolizzassero i 4 umori aristotelici. A lui si attribuisce l’introduzione di una quinta coppia di corde (il sole) anche il primato è conteso con Al-Kindi.

Sostituì il plettro per l’ud (fino ad allora di legno) con una penna d’oca o d’aquila.

Cambiò i canti andalusi, basati sui quelli preesistenti dei visigoto-bizantini e su quelli dei cammellieri, con dei nuovi canti che si diffusero presto nel resto dell’impero musulmano.

Ma soprattutto a lui viene attribuita la creazione della Nuba, cioè la più importante espressione della musica classica Arabo-Andalusa.

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NUBA Il termine nuba, che significa “turno” deriva dalla consuetudine che si aveva tra i vari cantori e musicisti alla corte del Califfo di attendere il proprio “turno” dietro una tenda prima di eseguire le loro composizioni. In seguito il termine fu utilizzato per designare la composizione stessa.

Delle 24 nawbat (plurale di nuba) originarie del periodo araboandaluso, ne sopravvivono oramai solo 11, nella tradizione marocchina.

Il nome di ognuna di questa nawbat deriva dal “tab” corrispondente che ne caratterizza sia il modo melodico (maqam) sia lo stato psicofisico che suscita all’ascoltatore.

Per questo motivo ci dovrebbe essere un periodo della giornata nel quale eseguire ognuna delle nawbat; Originariamente ad ognuna delle 24 nawbat era associata una delle 24 ore della giornata.”

Il nome della nuba può derivare anche da vicende molto particolari.

Per esempio Il nome della nuba “Gribt L-Hsin” pare provenga da una schiava chiamata “Al-gariba” cioè la straniera, che era presso la corte del sultano che invento il maqam “Al Huseyn”.

Questa schiava, di cui il sultano era follemente innamorato, compose il modo di questa nuba. Per questo, in loro onore, la nuba venne poi chiamata “Garibat al-Husain 25

concezione mistica della musica La tradizione musicale arabo-andalusa differisce dalla musica araba (vista in precedenza) per molti versi. Nella musica arabo-andalusa non vi sono ¼ di tono (tranne per i Mawwal più recenti). La musica arabo-andalusa è caratterizzata da una concezione mistica della musica Nel diagramma sottostante è esposta l’organizzazione dei modi melodici (tubû) delle nawbat in funzione degli elementi della natura (livello cosmico) e in funzione degli umori della medicina medievale araba (livello microcosmico).

Analogamente all’albero genealogico famigliare, si possono descrive le parentele fra le varie nawbat

La nuba come musico-terapia

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NUBA – struttura La struttura delle nuba nella tradizionale arabo-andalusa è suddivisa in due parti.

La prima parte è di natura introduttiva ed è composta da preludi strumentali (mišalyya, bugya) e vocali (inšad).

La seconda parte invece costituisce invece il corpo principale della nuba. Questa si articola, all’inizio, con un’ouverture strumentale (tušiya) dove solitamente sono esposti i distinti temi melodici che verranno suonati in seguito Danza Morisca En El Modo Istihlal

Tušiya n. 1 della Nuba Al-Istihlál

tušiya n. 2 - Cinco siglos

Tušiya n. 3 della Nuba Al-Istihlál 27

NUBA – Mizan Dopo la tušiya seguono brani vocali e strumentali in una progressione ritmica crescente, organizzati in cinque fasi vocali o ritmiche (Myazen). Secondo la tradizione di Fez questi sono: Basît (usato per la mshâliya e bughya) - Qâ’im wa-nisf - Btâyhî - Dârij - Quddâm.

Nella parte inferiore di ogni mizan è indicato la versione veloce (inshiraf) che viene progressivamente accelerata 28

Nuba – san’at Ognuna di queste fasi (mayzen), caratterizzate da una propria dinamica, lega fra loro brani vocali (san’at) accompagnati a loro volta da introduzioni e preludi. Il numero di queste san’at (plurale di san’a), varia per ogni distinta nuba Ad esempio la nuba “Gribt L-Hsin”(tra le più brevi) è costituita da 64 san’at che se fossero eseguite tutte, porterebbero la durata dell’intera nuba a più di sei ore.

Per questo solitamente si usa eseguire solo uno dei 5 mayzen I temi principali trattate dalle san’at riguardano l’amore, il dolore per l’amante perduto, temi morali di mistica sufi, ma anche di amore per la natura, per la terra andalusa e per il vino!!!.

Le san’at possono avere essere scritte in due forme strofiche: la prima, il muwaššah è in arabo classico, la 29 seconda, lo zajal è invece in forma dialettale, e la sua struttura è analoga al virelai trobadorico.

Al-Andalus – la reconquista

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Musica arabo-andalusa al giorno d’oggi Nel 1492, quando Granada, l’ultima roccaforte musulmana, cadde, ai musulmani fu inizialmente permesso di continuare a professare la loro religione ed i loro costumi. Nel secolo successivo fu permesso loro di rimanere solo se si convertivano alla religione cattolica (moriscos). In seguito le restrizioni si fecero sempre più opprimenti, fino alla l’espulsione ufficiale, nel XVII secolo, per tutti i moriscos rimasti. Già da tempo, tuttavia, le scuole di musica arabo andalusa si erano “trasferite” nelle città del Nord Africa, continuando la tradizione musicale delle città di provenienza Cordoba

Granada

Tlemcen

Tetouan - Fes

Siviglia

Tunisi

Ma i sette secoli della permanenza musulmana in Spagna, avevano già contribuito a segnare profondamente lo sviluppo della cultura (musicale e non) di tutta l’Europa 31

Interrogativi dell’influenza araba sulla musica occidentale Guido D’ Arezzo ---------------------che aveva studiato in Spagna, copiò il sistema dagli arabi?

Cosa ci fa un musulmano in una miniatura di un libro castigliano del XIII secolo di canti alla vergine Maria ?

E’ forse questo uno dei pochi strumenti musicali europei non introdotti dagli arabi?

Guglielmo IX d’Aquitania, il primo trovatore, ha appreso lo stile compositivo, dagli arabi ?

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Link per bibliografia (articoli su internet) e discografia (download da sharing)

http://rapidshare.com/files/244619987/bilbliografia-discografia_musica_Arabo-andalusa.zip

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Strumenti musicali

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