La Chiesa effemminata, di John A. Robbins

Page 1

THE TRINITY REVIEW For though we walk in the flesh, we do not war according to the flesh, for the weapons of our warfare [are] not fleshly but mighty in God for pulling down strongholds, casting down arguments and every high thing that exalts itself against the knowledge of God, bringing every thought into captivity to the obedience of Christ. And they will be ready to punish all disobedience, when your obedience is fulfilled. (2 Corinthians 10:3-6) © 2013 The Trinity Foundation Post Office Box 68, Unicoi, Tennessee 37692 Email: tjtrinityfound@aol.com Website: www.trinityfoundation.org Telephone: 423.743.0199 Fax: 423.743.2005

La Chiesa Effeminata John W. Robbins Nota dell'Editore: Questo saggio è apparso per la prima volta ne The Church Effeminate and Other Essays, curati da John W. Robbins e pubblicati nel 2001 dalla Trinity Foundation.

relazioni omosessuali tra di loro, o entrambe le cose. Nel futuro, con l'effeminatezza che si fa strada nelle chiese storiche, quelle prime pagine saranno Il Cristianesimo è per le donne. Questa condivise con i Protestanti. La Chiesa di pare essere l'opinione diffusa negli Stati Roma ha indicato la via. Uniti, le cui chiese Cristiane nominali sono Nel Febbraio del 1987, l'allora piene di donne, e i cui pulpiti sono sempre Imperatore di Roma, dichiarò il 1988 anno più occupati da donne. Ma gli uomini invece, quanto meno gli uomini virili, in chiesa non Mariano, un anno specialmente dedicato a ci vanno1, lo fanno tuttavia quelli effeminati, Maria. Anche l'anno 2000 è stato un anno e in molte chiese le dottrine del femminismo dedicato a Maria. Giovanni Paolo II ha e della sodomia sono prevalenti. frequentemente esibito la sua costante L'omosessualità, l'effeminatezza, che in devozione a Maria, chiamandola la «madre precedenza era prevalentemente confinata celeste della chiesa» e invocando la sua alle scuole elementari, ai seminari, ai intercessione nelle preghiere pubbliche. monasteri e ai pulpiti Cattolici e Anglicani, è Nella sua enciclica del Dicembre 1987 entrata ed è sempre più influente nelle Sollicitudo Rei Socialis, il papa dichiarò che: In quest'Anno Mariano, che ho indetto denominazioni Protestanti storiche. Alla perché i fedeli cattolici guardino sempre Chiesa-Stato Romana sono ancora dedicate di più a Maria, che ci precede nel prime pagine nei giornali, nonostante i suoi pellegrinaggio della fede e con materna migliori sforzi di nascondere l'estensione premura intercede per noi davanti al suo della propria perversione sessuale ufficiale, Figlio, nostro Redentore, desidero che riguarda preti, vescovi, cardinali che affidare a lei e alla sua intercessione la hanno molestato bambini o intrattenuto difficile congiuntura del mondo 1

Se lo fanno, o vanno in sinagoga o in moschea.

contemporaneo... noi presentiamo alla


Santissima Vergine le difficili situazioni individuali, perché, esponendole a suo Figlio, ottenga da lui che siano alleviate e cambiate. Ma le presentiamo, altresì, le situazioni sociali e la stessa crisi internazionale ... Tutto ciò vogliamo filialmente deporre davanti ai suoi «occhi misericordiosi», ripetendo ancora una volta con fede e speranza l'antica antifona: «Santa Madre di Dio non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci sempre da tutti i pericoli, o Vergine gloriosa e benedetta». Madre Santissima nostra Madre e Regina...2

La Chiesa-Stato Romana ha venerato e adorato Maria per secoli, elevando la “Madre di Dio” quasi al livello di uguaglianza con Dio in uno dei primi e più duraturi movimenti per effeminare sia Dio sia il Cristianesimo. Molti papi si sono riferiti a Maria come Mediatrice, Corredentrice e Regina del Cielo. È significativo che la ragione addotta per proclamare un altro anno Mariano è stata l'anti-intellettualismo nell'ambito della Chiesa Romana. Secondo il Monsignor Diarmuid Martin della Commissione Pontificia per la Giustizia e la Pace: “La Chiesa [Romana] è diventata estremamente intellettuale dopo il Concilio Vaticano Secondo, e il Santo Padre vuole recuperare un po' del fervore tradizionale che è andato fuori di moda”. Un altro ufficiale Vaticano così si lamenta: “Oggi molti, specialmente tra i giovani, pensano che essere Cattolici significhi prender parte in un dibattito senza fine sulle dottrine della chiesa o della posizione della chiesa su questioni globali come la pace e la giustizia”. L'anno Mariano, così si esprime l'ufficiale, è pensato per recuperare il “fervore e la semplicità associati alla vita religiosa tradizionale” 3. http://www.vatican.va/edocs/ITA1224/__P7. HTM capo 49 3 Sam Koo, “Marian Year Called Return to Tradition”, The Washington Post, 21 febbraio 1987. 2

Lo studio dell'effeminazione4 della Chiesa-Stato Romana è di per sé colossale. Includerebbe cose come la Liturgia Latina, che si riferisce alla Trinità come femminile “Sancta Trinitas”. Non comprenderebbe solo lo sviluppo della devozione a Maria, nel dar nome e nell'adorazione delle sante, ma anche lo sviluppo di conventi, monasteri di suore e degli ordini religiosi. Quest’effeminazione della Chiesa-Stato Romana cominciò secoli fa. Umberto di Romans (ca. 1200-1277), Maestro Generale dell'Ordine Domenicano, scrisse delle donne: Considerate che Dio diede alle donne molte prerogative, non solo sopra gli altri esseri viventi, ma perfino sull'uomo stesso, e questo (i) per natura; (ii) per grazia; e (iii) per gloria. (i) Nel mondo della natura ella eccelse sopra l'uomo per la sua origine, perché l'uomo Egli fece dalla vile terra, ma la donna Egli fece in Paradiso. L'uomo Egli formò dal fango, ma la donna dalla costola dell'uomo. Ella non venne fatta da un arto inferiore, come per esempio un piede, perché l'uomo la stimasse come sua serva, ma dalla parte centrale, perché egli la riguardasse come sua consorte, come Adamo stesso disse: “La donna tu mi hai dato come compagna”. (ii) Nel mondo della grazia ella eccelle l'uomo... Noi non leggiamo di nessun uomo che cerca di impedire la Passione del nostro Signore, ma vi leggiamo di una donna che lo tentò, ovvero la moglie di Pilato, che cercò di dissuadere suo marito dal commettere un così grande crimine... E ancora alla sua risurrezione, 4

NdT Il termine italiano più appropriato sarebbe effeminamento, ma trovo grottesco che in una moltitudine di termini che dal neutro inglese nella traduzione passano al femminile italiano, proprio quello che denota questo processo sia invece maschile. Anche se non standardizzato nei vocabolari, effeminazione è tuttavia un termine usato.


fu a una donna a cui egli per primo apparve, ovvero Maria Maddalena. (iii) Nel mondo della gloria, perché il Re in quel paese non è un semplice uomo, ma una semplice donna è la sua regina, neppure chiunque sia un semplice uomo è là tanto potente quanto una semplice donna. Questa è la dignità della natura femminile di Nostra Signora. Non è come se fosse un semplice uomo che sia stabilito in merito, dignità e potenza al di sopra degli angeli e di tutto paese celeste, e per questo la donna dovrebbe essere spinta ad amare Dio e a odiare il male.5

Nelle effeminate devozioni Cattoliche medievali, a Gesù si fa riferimento come Madre. Nell'Eucarestia, Gesù nutre i suoi figli. Queste devozioni effeminate e talora pornografiche furono adottate, attenuate e integrate nel Protestantesimo dai Pietisti e da alcuni Puritani. L'importanza del Natale, nel quale Gesù viene ritratto come un bambino e non come un uomo, cominciando dagli ordini femminili medievali per arrivare al movimento effeminante sia nelle chiese Cattoliche che in quelle Protestanti, non dovrebbe passare inosservata. (Ordini religiosi maschili ossessionati con Maria). Ancor più notevole, questo movimento di effeminazione va a braccetto con la spiritualità o il misticismo sia nelle chiese Protestanti sia nella Chiesa-Stato Romana. Bernando di Chiaravalle, il grande mistico, fautore di papi, e istigatore delle sante guerre nel dodicesimo secolo, era anche un leader nel movimento di effeminazione della Chiesa-Stato Romana. Faceva riferimento a sé stesso come una donna, ed esortava inoltre i suoi Cistercensi ad essere Madri. Nel passato recente, i vescovi Cattolici negli Stati Uniti hanno nominato suore e laiche (divorziate) a presiedere sopra le parrocchie. In molti

seminari Cattolici, persino oggi, gli uomini si danno nomi da donna. La Riforma pose fine a questa stomachevole pietà Anticristiana, almeno per un certo tempo. “La Riforma sostanzialmente purgò il Cristianesimo dei suoi elementi effeminati, lasciando uomini e donne allo stesso modo di fronte a una religione solidamente mascolina”6 La dirompente immagine sia di Dio sia del credente negli scritti di Lutero, è mascolina... la Vera fede è energica, attiva, risoluta, poderosa, industriosa, potente, tutte qualità archetipali mascoline del sedicesimo (o del ventesimo) secolo. Dio è Padre, Figlio, Sovrano, Re, Signore, Vincitore, Procreatore, “l'uccisore del peccato e il divoratore della morte”, tutte immagini aggressive, marziali e del tutto mascoline. Con la casa ora il centro della vocazione religiosa delle donne, anche l'aspetto della chiesa diventa mascolino, o almeno paternale e fraterno7.

Ma il Cristianesimo mascolino dei Riformatori è stato da tempo rimpiazzato dal Cristianesimo effeminato dei moderni. Per quanto interessante e rivelatore possa essere lo studio dell'effeminazione della Chiesa-Stato Romana, in questo saggio intendo focalizzare la mia attenzione all'interno delle chiese Protestanti. Ma è istruttivo notare che in entrambe le chiese, Protestanti e Cattoliche Romane, l' effeminazione della teologia è una conseguenza del misticismo e dell'anti-intellettualismo. Non mi riferisco soltanto all'ossessione contemporanea per la leadership e l'ordinazione delle donne, questa controversia è semplicemente l'ultimo episodio in un processo di effeminazione 6

7

5

Citato in Bede Jarrett, Social Theories of the Middle Ages, 1200-1500, 1966, 70-72.

Peter Stearns, Be a Man! Males in Modern Society, 1990, 39. Merry Weisner, “Luther and Women: The Death of Two Marys” Disciplines of Faith: Studies in Religion, Politics, and Patriarchy. Obelkevich, editor, 1987, 103.


delle chiese Protestanti che è in corso da circa due secoli. Il problema che affrontiamo, così come la sua soluzione, è molto ma molto più serio del semplice controbattere alle vociferanti richieste di donne predicatrici, donne insegnanti, anziane e diaconesse. Quel che occorre è una completa comprensione di quanto in basso sia caduta la chiesa e quanto possa essere recuperato prima che si possa di nuovo parlare seriamente della chiesa come chiesa Cristiana. Ci sono due aspetti della Chiesa Effeminata che voglio discutere: la Sua guida e la sua teologia. Durante i passati due secoli la teologia Protestante è stata prima sentimentalizzata e in seguito effeminata, e la guida nelle chiese è passata sempre più nelle mani di donne e uomini epicèni 8. In larga misura i due hanno proceduto simultaneamente, ma la svolta nella teologia ha sia preceduto che causato il cambio nei ruoli personali. Anche se l’effeminazione della teologia ha causato l’effeminazione della chiesa, ed è perciò più importante, discuterò per prima l’effeminazione della leadership della chiesa. Faccio questo per due ragioni: Primo, esibendo l'effetto prima della causa spero di suscitare maggiore attenzione alla causa. Secondo, come risultato dello stesso sviluppo teologico che stiamo discutendo, le persone sono più interessate agli affari pratici che alla teologia e alla filosofia; pertanto parlerò dell'argomento più interessante sperando, in questo modo, di condurre l'attenzione del lettore al materiale forse meno interessante ma certamente più importante.

Tre Moderni Movimenti Durante il diciannovesimo secolo, ci furono tre principali movimenti nelle chiese Protestanti Americane che cominciarono il processo di effeminazione della loro 8

Epicèno, nome ambigenere, ad esempio preside, pesce, aquila, volpe.

leadership. Il primo di questi fu il movimento della Scuola Domenicale; il secondo fu il movimento per le missioni estere, e il terzo fu movimento delle diaconesse. Prima dell'ultimo quarto del diciottesimo secolo le Scuole Domenicali non esistevano, i missionari erano uomini, e non c'era alcun ufficio di diaconessa. Durante il diciannovesimo secolo le femministe (o meglio i femministi dato che molti attivisti erano uomini) la maggior parte delle quali erano moderate secondo gli standard moderni, cominciarono con il loro sforzo pianificato a controllare le chiese. Il primo sforzo in questo senso fu il movimento della Scuola Domenicale.

Il Movimento della Scuola Domenicale I pastori che si opponevano alle donne sul pulpito bene le accolsero invece nella Scuola Domenicale fresca d'invenzione. Quivi le donne potevano insegnare a bambini non loro con la benedizione delle chiese e, come donne, erano credute più emotivamente adatte a farlo degli uomini. Joanna Graham Bethune, una Presbiteriana che è stata chiamata la “madre delle scuole del Sabbath in America”, era piuttosto influente nel movimento della Scuola Domenicale Americana. Fondò la Female Union Society for the Promotion of Sabbath Schools nel 1816. Nel 1824 venne organizzato il Sindacato della Scuola Domenicale Americana. Per la fine del secolo vi erano più di 8000 Scuole Domenicali Presbiteriane con più di un milione di studenti nei soli Stati Uniti. Le Scuole Domenicali Presbiteriane erano solo una frazione del movimento totale. Nel 1889 E. Payson Porter riferiva che “si può dire con certezza che negli Stati Uniti d'America noi abbiamo 10 milioni di persone connesse con le nostre scuole Domenicali. Su una popolazione di 60 milioni ci darebbe un 15 percento della


popolazione che frequenta le scuole Domenicali”9. In Gran Bretagna dove le Scuole Domenicali ebbero origine nel tardo diciottesimo secolo la percentuale era anche più alta. Mentre i presbiteriani erano solo una parte del movimento, alla fine del diciannovesimo secolo e all'inizio del ventesimo essi vantavano la più grande Scuola Domenicale negli Stati Uniti e secondo testimonianze la seconda più grande nel mondo. John Wanamaker10, il famoso rivenditore della Pennsylvania, ne era sovraintendente. L'invenzione della Scuola Domenicale fu un fattore principale nell'effeminazione della chiesa per diverse ragioni. Non solo la Scuola Domenicale permise alle donne di insegnare negli incontri di chiesa, ma rafforzò l'idea che ci fossero due generi di incontri ecclesiali: formali e informali, incontri per l'adorazione e riunioni educative, sociali e di preghiera 11 . Questa comoda ma non scritturale distinzione tra tipi di riunioni ecclesiali permise ai pastori di attuare le proibizioni contro le donne di pregare in incontri di chiesa “formali” o di “adorazione”, ma non in incontri informali, sociali, di educazione, o di preghiera. E. Payson Porter, First World Convention (London, 1889), 76; come citato in Gerald E. Knoff, The World Sunday School Movement (New York: Seabury Press, 1979), 3. 10 John Wanamaker (1838-1922) fu un famoso uomo d'affari dell'ottocento, pioniere dei Grandi Mazzini, l'ideatore del cartellino con prezzo e della formula “soddisfatti o rimborsati” e da molti ritenuto il padre della pubblicità moderna. 11 Proprio come le Scuole Domenicali, gli incontri di preghiera sembrano una recente invenzione. Gli incontri di preghiera nei quali sia uomini e donne pregano ad alta voce non erano comuni nelle chiese Protestanti prima del diciannovesimo secolo. Prima di allora i Cristiani credevano e obbedivano generalmente il comando Biblico di non permettere alle donne di pregare in pubblico. Certi gruppi anabattisti ovviamente avevano disobbedito quel comando come ne avevano disobbedito altri riguardo l'ordine degli incontri in chiesa. 9

Sembravano aver dimenticato che Dio ha comandato “come in tutte le assemblee Cristiane, si tacciano le vostre donne nell'assemblea”. “Chiesa” ora significante solo il “servizio di adorazione” e oggi generalmente ristretto alle ore tra 11 e le 12 di mattina nel Giorno del Signore, era distinto dalla Scuola Domenicale, e le regole che si applicavano in uno non si applicavano nell'altra.12

Missioni Estere Le Scuole Domenicali furono il primo rilevante dominio delle donne nelle chiese, le missioni estere furono il secondo. L'Associazione Femminile di Boston per gli Scopi Missionari fu organizzata nell'ottobre del 1800. Nella prima metà del diciannovesimo secolo c'era una sola Associazione per le missioni organizzata su base denominazionale: la Associazione delle Donne della Chiesa Battista del Libero Arbitrio. Non è irrilevante il fatto che questa chiesa fosse per “la libertà di pensiero, il libero arbitrio, la libera grazia e la libera comunione”13 perché il crescente rigetto del Calvinismo durante il diciottesimo e diciannovesimo secolo è il fattore primario nell’effeminazione della teologia Americana. Le Associazioni missionarie femminili divennero comuni durante la metà e la fine del diciottesimo secolo. All'inizio queste associazioni erano organizzate solo nell'ambito delle congregazioni locali e per il solo scopo di raccogliere denaro per Il movimento della Scuola Domenicale nel diciannovesimo secolo, con le sue lezioni uniformi, la sua dottrina superficiale, le convenzioni nazionali, internazionali e mondiali ebbe un altro principale impatto nella chiesa: esso diede spinta al movimento ecumenico, conducendo all'organizzazione del Consiglio Federale delle Chiese (in seguito Consiglio Nazionale delle Chiese) nel 1908. 13 R. Pierce Beaver, American Protestant Women in World Mission (Grand Rapids, Michigan, Eerdmans, 1980), 43. 12


il sostegno degli uomini missionari mandati dalle chiese. Ma presto la struttura delle associazioni femminili mutò. Si organizzarono in gruppi presbiteriali, sinodali, denominazionali e interdenominazionali e cominciarono a mandare donne missionarie all'estero. Nel 1860 la prima organizzazione interdenominazionale delle donne missionarie, la Women's Union Missionary Society, venne formata da donne da sei diverse denominazioni. Nel 1868 e 1869 i Congregazionalisti e i Metodisti si ritirarono per formare le loro proprie organizzazioni denominazionali Il periodico The Presbyterian fa notare che per la fine degli anni '70 vi erano cinquanta donne presbiteriane più degli uomini nel campo missionario. Anche se ci si aspettava che queste donne missionarie svolgessero quelle funzioni permesse alle donne in casa, ovvero insegnare ai bambini o ad altre donne, nella pratica anche questa restrizione scomparve e le donne divennero missionarie a pieno titolo, pur non ordinate. Adoniram Judson Gordon, scrivendo nel 1894 nella Missionary Review of the World, evidenziò che: Ma mentre è vero che molti Cristiani credono che alle donne sia interdetta la pubblica predicazione del Vangelo, sia in patria sia all'estero, è certamente vero che schiere di donne missionarie stanno al momento facendo proprio questa cosa. Costoro proclamano pubblicamente la buona notizia della salvezza a uomini e donne pagani di casa in casa, dai piccoli gruppi riuniti sui cigli delle strade, ai più grandi gruppi radunati nelle zayats [edifici per gli incontri religiosi]. Non si sta affermando che la maggioranza delle donne missionarie sono impegnate in questo genere di compito, ma che certo un buon numero di loro lo fanno con l'approvazione del comitato missionario sotto il quale operano. Se qualcuno volesse sollevare l'obiezione tecnica che a causa del suo carattere colloquiale e informale

questo non costituisca predicazione, noi ci affrettiamo a rispondere che esso è molto più prossimo alla predicazione ordinata nel Grande Mandato della lettura di una disquisizione teologica dal pulpito la Domenica mattina, o alla discussione di qualche questione etica o sociologica davanti a un uditorio popolare la Domenica pomeriggio14.

Già nel 1840 il Comitato Presbiteriano per le Missioni Estere aveva sollecitato “donne insegnanti nubili” per la sua opera. Ma la grande ondata nelle missioni femminili non avvenne fino agli anni 70, coincidente col rapido sviluppo delle associazioni missionarie femminili. D. L. Leonard, editore associato della Missionary Review of the World, riferisce che negli anni '70 si contavano 4300 missionarie ordinate e 3400 risultavano essere le donne sposate non ordinate che servivano come missionarie. Per gli anni 80 la maggior parte delle denominazioni presbiteriane avevano comitati femminili per le missioni locali ed estere. Nel 1896 l'Assemblea Generale della Chiesa Presbiteriana degli Stati Uniti d'America (d'ora in poi PCUSA) riferì che 1000 donne erano impiegate come missionarie dai comitati della chiesa e 60000 erano impiegate come insegnanti nelle Scuole Domenicali. Nel 1936 Arthur Judson Brown, che servì come segretario del Comitato delle Missioni estere della PCUSA per 34 anni, riferì che “una maggioranza di missionari esteri della Chiesa sono donne. Mogli, donne nubili evangeliste, insegnanti, dottoresse e infermiere hanno per molti anni formato approssimativamente due terzi della forza missionaria totale”15. A. J. Gordon, “The Ministry of Women”, Missionary Review of the World (Dicembre 1894), 910; come citato in Rosemary Radford Ruether e Rosemary Skinner Keller, Women and Religion in America, Volume 1: The Nineteenth Century (San Francisco: Harper & Row, 1981), 196,197. 15 Arthur Judson Brown, One Hundred Years: A History of the Foreign Missionary Work of the 14


Nel 1933 William G. Lennox pubblicò uno studio intitolato Lo stato di salute e l'avvicendamento dei Missionari, uno studio di missionari in servizio sotto i comitati di sei denominazioni Americane fino al 1929. Egli trasse le seguenti conclusioni:

Nel 1910 la Signora Helen B. Montgomery pubblicò un libro indagine sul ruolo delle donne nelle missioni estere durante i precedenti 50 anni. La Signora Montgomery scrisse: Cominciammo nella debolezza e ora svettiamo nella forza. Nel 1861 c'era una sola missionaria all'opera, Miss Marston, in Burma; nel 1909, c'erano 4710 donne nubili all'opera, 1948 di loro dagli Stati Uniti. Nel 1861 c'era nel nostro paese una sola associazione femminile organizzata, nel 1910 ce n'erano 44. Allora i sostenitori si contavano a poche centinaia, oggi sono almeno due milioni. Allora l'importo dei contributi era di 2000 dollari, l'anno scorso ne sono stati raccolti 4 milioni. Lo sviluppo è stato sorprendente tanto nel campo di missione come in patria. Cominciando con una sola insegnante, ci sono all'apertura dell'anno del Giubileo (1910), 800 insegnanti, 140 dottoresse, 380 evangeliste, 79 infermiere esperte, 5783 donne versate nelle Scritture e aiutanti del posto... Le organizzazioni

Degli anni totali in cui missionari furono al servizio in questi sei comitati, tre quinti appartengono a donne e due quinti a uomini. Nel corso del secolo c'è stato un notevole incremento nel numero di donne all'opera confrontato con l'incremento degli uomini. Nel 1830, come gli animali che entravano nell'Arca, essi andavano nel campo di missione in coppia: per ogni uomo c'era quasi una donna. Nel 1880 per ogni uomo c'erano una più un terzo donne, nel 1929 per ogni uomo c'erano 2,02 donne. Espresso in percentuali, il personale missionario era di sesso femminile al 49% nel 1830, al 57% nel 1880, e al 67% nel 192916.

La tabella sotto indica il grado con cui le missioni estere furono effeminate durante il primo ventesimo secolo17. Anno

Missionari

Uomini

Donne sole

Mogli

1900

18782

10214

4228

4340

1910

21307

9788

5585

5934

1923

29188

11444

9125

8519

Presbyterian Church in the U.S.A., With Some Accounts of Countries, Peoples and the Problems of Modern Missions (New York, 1936), 114; come citato in Lois A. Boyd e R. Douglas Brackenridge, Presbyterian Women in America: Two Centuries of a Quest for Status (Westport, Connecticut: Greenwood Press, 1983), 165. 16 Adattato da Beaver, 110. 17 William G. Lennox, The Health and Turnover of Missionaries (New York: Foreign Missions Conference of North America, 1933), 28; come citato in R. Pierce Beaver, III.

missionarie femminili hanno costruito licei, ospedali, farmacie, case di riposo, orfanotrofi, asili per lebbrosi, case per i figli dei missionari, scuole professionali, e impianti industriali18.

Con l'incremento delle attività delle donne durante il diciannovesimo secolo, incrementò anche il denaro a loro disposizione. Nel 1890 l'Assemblea 18

Helen B. Montgomery, Western Women in Eastern Lands (New York: MacMillan, 10), 243; come citato in Beaver, 139.


Generale della Chiesa Presbiteriana notò che le donne, mediante le loro proprie organizzazioni, contribuivano alle missioni in patria e all'estero con 40000 dollari in più rispetto a tutte le chiese Presbiteriane messe assieme. Per gli anni '20 del ventesimo secolo c'erano più di 6000 associazioni missionarie femminili locali nella chiesa Presbiteriana che controllavano più di tre milioni di dollari all'anno19. Fu allora, e solo allora, quando le associazioni femminili erano talmente cresciute da costituire una minaccia al controllo delle missioni estere per gli stessi pastori, che finalmente si sollevarono delle serie obiezioni verso di loro. Robert Speer, Segretario emerito del Comitato Presbiteriano delle Missioni Estere, che contribuì alla serie di volumi detti The Fundamentals, e che fu uno degli avversari di John Gresham Machen nella controversia Presbiteriana negli anni 20 e 30 del ventesimo secolo, chiese: Se ci sono nelle nostre chiese organizzazioni di donne, cos'è che ci ritroviamo? Non ci ritroviamo due chiese? Abbiamo una chiesa fatta di uomini e donne, con un programma sociale, un programma educativo e un programma religioso. E poi abbiamo una divisione di donne, con programmi identici eccetto l'adorazione. Noi non desideriamo certo separare ciò che chiamiamo“la chiesa” e ciò che chiamiamo “le donne”.20

Il problema è che le riserve di Speer giunsero un secolo in ritardo e solo quando le organizzazioni femminili stavano minacciando il monopolio della leadership dei pastori e della burocrazia ecclesiale. Al tempo in cui la leadership delle donne rimpiazzava solo diaconi, gli anziani e i semplici laici, gli antenati spirituali di Speer raccomandavano e incoraggiavano le società femminili come mezzi per assicurare la 19 20

Boyd and Brackenridge, 59. Boyd and Brackenridge, 60-61.

continuità del loro controllo del sistema di potere ecclesiale. Speer aggiunse: “Il grande pericolo è che le donne penseranno che la loro associazione è la sola cosa su cui debbano lavorare.”21 Ma questo non era un pericolo significativo, perché al tempo in cui Speer scriveva, le donne più progressive avevano già iniziato a far progetti per “lavorare sull'intera chiesa.” Politicamente, tuttavia, le donne Presbiteriane subirono una battuta d'arresto negli anni 20 e 30, quando l'Assemblea Generale incorporò le associazioni femminili nei comitati regolari della chiesa e nominarono alcune donne, una minoranza, in quei comitati. Ma filosoficamente le donne furono lungi dall'essere sconfitte. I pastori, ansiosi di assicurarsi il controllo di una tale prolifica sorgente di denaro, erano assolutamente disposti a mettere donne nei comitati della denominazione. E così venne compiuto un altro passo decisivo verso la completa effeminazione della chiesa, con l'aiuto inoltre dei pastori liberali. Come se non bastasse l'elevazione delle donne ai comitati di governo delle chiese, i movimenti missionari esteri guidati da donne crearono la prima agenzia missionaria ecumenica internazionale, il Comitato Missionario Mondiale di Donne Cristiane. Come il movimento della Scuola Domenicale, il movimento femminile per le missioni estere abbandonò l'intero consiglio di Dio e lo sostituì con un credo superficiale che virtualmente chiunque, eccetto un cristiano, potrebbe sottoscrivere. E come il movimento della Scuola Domenicale, il movimento femminile per le missioni estere alimentò l'ecumenismo dei tempi moderni.

Il Movimento delle Diaconesse

21

Robert E. Speer, “Conference of Fifteen”, 15-16; come citato in Boyd and Brackenridge, 60-61.


Il terzo principale schema per l'effeminazione della chiesa fu il movimento delle diaconesse. Come l'Alta Critica, il movimento delle diaconesse venne importato dalla Germania, dove un pastore di nome Theodore Fliedner di Kaiserwerth concepì l'ufficio nel 1836. Fliedner percorse gli Stati Uniti reclamizzando la sua innovazione, ispirando William Passavant dell'Alleanza Evangelica della Chiesa Luterana a iniziare l'opera delle diaconesse in America. L'opera di Passavant non sopravvisse alla Guerra Civile, ma dopo la Guerra, l'opera tuttavia ricominciò. Metodisti ed Episcopaliani furono tra le prime denominazioni a costituire ordini di diaconesse negli Stati Uniti. Presto le chiese riformate Luterane e Tedesche ebbero ordini di diaconesse, e Congregazionalisti, Battisti e Presbiteriani misero in cantiere i loro. Tra il 1870 e la fine del secolo, più di 140 case per diaconesse furono aperte negli Stati Uniti. C'erano circa 2000 diaconesse, la maggior parte delle quali, più di 1200, appartenenti alla Chiesa Metodista. Questo movimento si guadagnò il sostegno di alcuni prominenti teologi Presbiteriani: Alexander A. Hodge, Charles A. Briggs, Alexander T. McGill e Benjamin Warfield. L'Assemblea Generale del 1889 nominò un comitato guidato da Warfield per presentare raccomandazioni per l'anno successivo. Come risultato di queste raccomandazioni, l'Assemblea Generale del 1890 inviò una proposta che riconobbe ciò che definì le origini apostoliche dell'ordine delle diaconesse specificando tuttavia l'elezione, e non l'ordinazione, delle diaconesse, “in maniera simile a quella stabilita per i diaconi, e messe da parte per la preghiera”. I presbitèri, non essendo sufficientemente progressisti o dotati di fervida immaginazione per vedere le origini apostoliche di questo nuovo ordine di suore Protestanti, respinsero la proposta. Lungi dal dichiarasi sconfitta, l'Assemblea Generale inviò una proposta simile, ma

omettendo il riferimento alle origini apostoliche. I presbitèri questa volta accettarono e circa dieci anni dopo la prima scuola per diaconesse aprì le sue porte a Baltimora. I Presbiteriani, essendo i più Calvinisti delle principali denominazioni, erano generalmente i più arretrati negli sviluppi femministi del diciannovesimo secolo. Furono sorpassati dai più progressisti Unitariani, Metodisti, Battisti e dal movimento di Santità. Fu piccolo ma significativo il passo dall'elezione all'ordinazione delle donne come diaconi. La Chiesa Presbiteriana Unita dell'America del Nord insediò donne diacono nel 1906; la Chiesa Presbiteriana di Cumberland nel 1921. Nel 1923 la PCUSA si unì alla compagnia. Ora che le donne potevano essere ordinate, era solo questione di tempo prima che potessero essere ordinate anziani e ministri. Nel 1932, l'Associazione dei Anziani della PCUSA accolse donne tra le sue fila, nonostante i voti di dissenso di alcuni membri.

Alleati contro la Verità: Pastori Liberali e Donne Durante il diciannovesimo secolo, donne aggressive approfittarono della confusione tra i pastori e gettarono le basi per sviluppare il loro potere dentro le chiese. Queste crearono, come Robert Speer ha evidenziato, una chiesa dentro la chiesa, con le organizzazioni femminili che spesso e volentieri erano più efficienti nel raccogliere denaro, nonostante le donne solitamente non disponessero di una fonte indipendente di finanziamento che non fossero le organizzazioni ufficiali stesse della chiesa. Ma questo non vuol dire che le donne compiessero tutto questo da sole, tutt'altro. Erano incoraggiate e assistite da alcuni pastori, specialmente da quelli più liberali che, anche se non accettavano del


tutto le dottrine del movimento per i diritti delle donne, avevano bisogno dell'aiuto delle donne per la raccolta di denaro. I pastori spesso predicavano a nome delle associazioni femminili. Già nel 1815 l'Assemblea Generale Presbiteriana, che non aveva menzionato donne nelle decadi successive alla sua prima assemblea nel 1789, esortò il loro sostegno per “gli studenti indigenti nel Seminario Teologico”, e nel 1818 e 1819 l'Assemblea Generale specificatamente approvò l'opera delle donne nell'organizzazione delle Scuole Domenicali22. Le donne risposero ai loro amici pastori offrendo loro un sostegno entusiasta. La scrittrice inglese Frances Trollope commentò la relazione tra i pastori Americani e le donne nella prima metà del diciannovesimo secolo:

congiunzione dell'effeminazione della teologia con la leadership della chiesa. Thomas Murphy, un ministro Presbiteriano, pubblicò un libro di teologia pastorale nel 1877 nel quale suggerì che le donne si unissero in incontri di preghiera e formassero associazioni per il sostegno ai pastori per incoraggiare l'appartenenza e la frequenza, le visite agli anziani, ai malati, ai poveri e l'organizzazione di opere di beneficenza. “Le donne”, scrisse, “hanno la pietà, hanno il sentimento, hanno il tatto, hanno più in generale il tempo per compiere tali opere, e per questo posso svolgerle più efficacemente degli uomini”.24 I pastori assecondarono le signore nelle chiese chiedendo loro aiuto. Notate per favore quanto è lunga la lista di questo pastore:

È solo dal clero che le donne d'America ricevono quel tipo di attenzione che è così caramente valutata da ogni cuore femminile in tutto il mondo. È con i preti d'America che le donne ottengono quel riconoscimento di influente importanza che nei paesi d'Europa è conferito loro dappertutto in ogni ordine e rango della società... e in cambio di questo esse sembrano concedere i loro cuori e le loro anime alla loro [dei preti NdT] custodia. Non ho mai visto o letto di un paese dove la religione ha una così forte presa sulle donne o una debole presa sugli uomini”.23

Noi guardiamo a voi, donne, per elevare lo standard del carattere nel nostro sesso; noi guardiamo a voi per custodire e fortificare quelle barriere, che ancora esistono nella società contro l'invasione dell'impudenza e della licenziosità. Noi guardiamo a voi per la continuità della purezza domestica, per il risveglio della religione domestica, per l'aumento delle nostre carità e il sostegno di quello che rimane della religione nelle nostre abitudini private e nelle pubbliche istituzioni25

L'alleanza tra donne ambiziose e pastori liberali è ben evidenziata in una dozzina di modi differenti. Per esempio, la Società Missionaria del Distretto Occidentale di Utica, a New York, iniziò impiegando missionari locali nel 1813 e in seguito inviò il neo-convertito Charles Finney in uno giro missionario nazionale nel 1824. Finney fu ordinato ministro Presbiteriano quello stesso anno, e la sua carriera è l'anello di 22 23

Boyd and Brackenridge, 9 Come Citato in Ann Douglas, The Feminization of American Culture (New York: Alfred A Knopf, 1977), 100-101.

La concezione che vede le donne più adatte degli uomini per questi compiti in particolare e per il Cristianesimo il generale è un principale aspetto della teologia effeminata del diciannovesimo secolo. Fu abbracciata allo stesso modo da pastori e dalle donne. Ecco quel che Thomas Murphy, Pastoral Theology: The Pastor in the Various Duties of His Office (Philadelphia, 1877), 290-297; come citato in Boyd and Brackenridge, 14 25 Citato in Jane Randall, The Origin of Modern Feminism: Women in Britain, France and United States, 1780-1860 (New York: Schocken Books, 1984), 78. 24


credeva Mary Presbiteriana:

James,

una

prominente

Che eredità ci è toccata, Cristo sarà Re dei Re. Il Suo popolo (la Chiesa) sono i lavoratori che avanzano per combattere per Lui, con due terzi della chiesa che sono donne, quale grande parte dell'opera ci appartiene... La donna è la leva per innalzare le nazioni della Terra.26

Frances Willard, la presidente de Women's Christian Temperance Union, espresse un punto di vista simile: L'argomento più convincente in favore di un ministro femminile lo troviamo nella donna stessa, nella sua natura intuitiva e comprensiva, nel suo alto senso morale, nel suo profondo e fervido sentimento religioso. L'elemento materno nel carattere della donna le dà un peculiare potere nella religione... Io penso sia impossibile per un uomo, in base alla stessa natura della questione, di agire come fa una donna... Nei doni e nelle grazie della natura di una donna c'è quello che così la qualifica per questo compito che il sinodo o il concilio che le proibisce l'ingresso agisce in opposizione al potere più elevato che ordina, tramite doni della mente e del carattere, e mediante profonde aspirazioni spirituali, alcune donne a quest'opera divina... Ora io ho notato nei miei scambi tra missionari e nella più recente letteratura missionaria, che il bisogno di donne evangeliste per i campi esteri viene riconosciuto in circoli conservatori, non sono i Quaccheri o Metodisti, ma i Calvinisti a dire: “Le donne dei paesi pagani devono essere raggiunte dal ministero delle loro sorelle Cristiane”, e il Dr. Thoburn, in un articolo scritto per Advocate, si spinge a dire che le ordinanze per le residenti dei zenana dovranno essere amministrate da donne per almeno una generazione... Io credo che la predicazione del Vangelo mediante donne missionarie sfaterà il pregiudizio contro la predicazione delle donne nella chiesa domestica, tanto quanto il servizio delle missionarie mediche ha mutato il sentimento domestico verso le donne medico”.29

William Wilberforce, il cui nome è stato evocato da alcuni Neo-evangelicali ansiosi di scoprire le loro radici, credeva che le donne sono “il medium del nostro rapporto con il mondo celeste, le fedeli depositarie del principio religioso per il beneficio della presente e della prossima generazione”. C'è, come Wilberforce sosteneva, una “più favorevole disposizione alla religione nel sesso femminile”27 Per non esser da meno nell'affermare la loro superiorità religiosa, le donne stesse esprimevano punti di vista come questi: Affidando alla donna una rivelazione di Sé Stesso, Dio ha indicato chi volesse come suoi missionari sulla Terra, i disseminatori del suo Spirito, i diffusori del suo Verbo. Che gli uomini godano in pace e in trionfo il regno intellettuale che gli appartiene e che senza dubbio è inteso per loro; che noi siamo partecipi dei suoi privilegi senza desiderare di condividere la dominazione. Ma il mondo morale è nostro, nostro per posizione; nostro per qualifica; nostro per la stessa indicazione di Dio stesso, il quale ha progettato di mettere nel cuore della donna il solo sentimento... che permette la più tenue rappresentazione del suo più inestinguibile amore per noi, i Suoi figli erranti e perduti.28

Mary E. James, Home Mission Monthly, Volume I, 17: come citato in Boyd and Brackenridge, 16 27 William Wilberforce, A Pratical View of the prevailing religious system of prefessed Christians in the higher and middle classes in this country, contrasted with real Christianity (London, 1977), 435, come citato in Rendall, 75. 28 Sarah Lewis, Woman's Mission (London 1839), 128-129; come citata in Rendall, 75. 26

La peculiare superiorità delle donne per la religione è riassunta in questo verso del diciannovesimo secolo: 29

Frances E. Willard, Women in the Pulpit (Boston: D. Lathrop, 1888), 94-101; come citato in Ruether and Keller; 208-212.


Tra tali gruppi gnostici come i Valentiniani, le donne erano considerate uguali agli uomini, alcune erano riverite come profeti, altre agivano come insegnanti, evangelisti itineranti, guaritori, sacerdoti, forse anche come vescovi.... Almeno tre circoli eretici che ritenevano una immagine mascolina di Dio [gli Gnostici, come le moderne sette, avevano un dio effeminato o epicèno] comprendevano donne che ebbero posizioni di leadership, i Marcioniti, i Montanisti, e i Carpocraziani. Ma per l'anno 200, non abbiamo alcuna evidenza tra le chiese ortodosse di donne che assumono ruoli profetici, sacerdotali ed episcopali.33

Una donna Satana scelse in principio per menar l'uomo alla caduta. Una donna Dio scelse alfine Per noi tutti ancor salvare. E se per la donna giunse la morte ancor più per lei rinasce la vita Quei che gustan il frutto ch'ella ci dona Di Dio benedican il Nome Santo.30

Fino al diciannovesimo secolo, le chiare proibizioni Scritturali per le donne di parlare in ogni funzione di leadership nelle riunioni di chiesa erano applicate dalle chiese ortodosse, e anche da alcune non ortodosse. Dopo la Riforma, fu inizialmente tra le sette come i Quaccheri, i “Tremolanti”, i Moravi e altri simili gruppi carismatici, pietistici, anabattisti e mistici che le donne assursero a ruoli di rilievo. Più di un millennio prima, le donne salirono a posizioni di preminenza nelle chiese disordinate, come in quella di Corinto, e in varie sette eretiche. Ireneo notò che le donne erano attratte dai gruppi eretici nel secondo secolo, specialmente tra gli Gnostici. Tertulliano denunciò: “queste donne eretiche, quanto sono audaci! Non hanno modestia: hanno la sfrontatezza di insegnare, di confrontarsi in discussioni, pronunciare esorcismi, mettersi a curare, e possibilmente anche a battezzare!”31 Tertulliano asserì che “Non è permesso a una donna di parlare nella chiesa, né le è permesso di insegnare, né di battezzare, né di offrire [l'eucarestia], né di prendere parte in qualunque funzione mascolina, per non parlare di un ufficio sacerdotale”32 Una donna moderna, con simpatie femministe, scrisse:

Margaret Fell Fox, moglie di George Fox, scrisse Il Parlare Delle Donne Giustificato, Dimostrato e Permesso dalle Scritture nel 1668. I Quaccheri avevano sviluppato l'idea e la pratica delle riunioni delle donne, che funzionava come chiesa nella loro chiesa già molto prima che le più ortodosse denominazioni Protestanti adottassero simili pratiche. Non è una coincidenza che diverse femministe e abolizioniste del primo diciassettesimo secolo erano predicatrici Quacchere: Susan B. Anthony e Lucrezia Mott, per nominarne due. Influenti nell'avvento delle donne nelle missioni estere, i Moravi svilupparono l'idea di coppie sposate come partner in missione, il cosiddetto “matrimonio militante”. E Ann Lee, la donna analfabeta che si spacciò come la Messia femminile necessaria per completare la famiglia di Dio, esasperò l'incipiente femminismo delle sette dando vita agli “Shakers”, i “Tremolanti”.

Ortodossia sulla Difensiva

Ma nel diciassettesimo secolo le chiese più ortodosse ancora comprendevano, 30 credevano e obbedivano alla Bibbia. Ecco, Joanna Southcott, come citatain Rendall, 103 31 Come citato in Elaine Pagels, The Gnostic Gospels per esempio, quello che John Cotton scrisse 32

(New York: Random House, 1981), 71-72. Pagels, 72

33

Pagels, 72-73


sulla questione delle donne che parlano dell'effeminazione cominciarono a turbare nella chiesa nel 1650: la chiesa in America. Il caso di Anne Hutchinson del 1637 aveva provocato la perdita di potere nella chiesa degli uomini, È apparente dalla portata e dal contesto e l'acquisto di potere da parte dei pastori. di entrambe queste Scritture [1 Corinzi Per citare due storici: 13:34 e 1 Timoteo 2:11, 12] che non è permesso alla donna di parlare nella Chiesa in due casi: 1. A proposito dell'insegnamento, che sia nell'esposizione o nell'applicazione delle Scritture. Questo l'Apostolo considera un atto di autorità che è illecito per una donna usurpare sull'uomo. II Tim. II, 13. E inoltre la donna è più soggetta all'errore dell'uomo, ver. 14 e perciò potrebbe presto rivelarsi una seduttrice se divenisse un'insegnante. 2. Non è permesso a una donna di parlare nella Chiesa a proposito di avanzare domande sotto il pretesto di desiderare di imparare, per la propria soddisfazione; ma piuttosto è richiesto che chieda a suo marito a casa.

Anche se i laici mantennero il loro potere in questioni secolari, per il 1650 si ritrovarono ridotti al silenzio in molte chiese: i Ministri impedivano loro di fare domande sui sermoni e letture, di partecipare in casi disciplinari, o raccontare le proprie esperienze spirituali di fronte alla chiesa.... Col declinare dell'autorità ecclesiale dei laici, sempre meno uomini si univano alle chiese del New England, e per il tardo diciassettesimo secolo erano le donne a prevalere nei registri di 35 affiliazione della chiesa.

All'inizio del diciannovesimo secolo, Albert Barnes, pastore della First Presbyterian Church in Philadelphia, venne sottoposto a processo per eresia per Perché sotto il pretesto di domandare il suo credo nell'espiazione illimitata, e per amor di imparare, ella potrebbe così quindi assolto. Barnes esprime la sua formulare le sue domande come per insegnare ai suoi insegnanti, o se non per opinione che l'ingiunzione di Paolo che le questo, per aprire la porta ad alcune delle donne facciano silenzio in chiesa fosse una sue proprie deboli o erronee comprensioni “regola positiva, esplicita e universale. Non o quanto meno di superare prima o poi i c'è alcuna ambiguità nelle espressioni e limiti della modestia femminile. non ci può essere differenza di opinione Cotton continua spiegando che le divine riguardo al loro significato”36. Nel 1872 uno prescrizioni per le donne che parlano in chiesa non impediscono in alcun modo a una 35 Martha Tomhave e Rosemary Skinner Keller, “Women and Revivalism: The Puritan and Wesleyan donna di cantare i Salmi nella chiesa o di in Ruether and Keller, eds., 317. render conto dei suoi peccati quando 36 Traditions”, Albert Barnes, Notes Explanatory and Pratical on venisse disciplinata dalla chiesa.34 the Epistles o Paul to the Corinthians (London, Non molto tempo dopo che Cotton scrisse 1837), 189; come citato in Boyd and Brackenridge, 91. Barnes è tipico del duplice queste cose, le prime manifestazioni 34

John Cotton, “Singing of Psalms a Gospel-Ordinance. 1650” in Edmund Clarence stedman and Ellen Mackey Hutchinson, eds., A Library of American Literature from the Earliest Settlement to the Present Time, Vol. 1 (New York: Charles L. Webster & Company, 1888), 254-270; come citato in Rosemary Ruether and Rosemary Skinner Keller, eds., Women and Religion in America Vol. 2 (San Francisco: Harper and Row, 1983), 190-192.

pensiero sul ruolo delle donne nella chiesa di alcuni pastori Presbiteriani nel diciannovesimo secolo. Da un lato si sostiene il silenzio delle donne, dall'altro si appoggia la nomina, se non proprio l'ordinazione, delle donne come diaconesse: “è evidente dal Nuovo Testamento che c'era un ordine di donne nella chiesa conosciute come diaconesse. La loro esistenza è espressamente affermata nella prima storia ecclesiale. La Costituzione Apostolica, libro III dice 'Ordina una diaconessa che sia fedele e sante per


scrittore in The Presbyterian sottolineò, “la Nostra Confessione di Fede e la Forma di Governo non dicono sulla sul soggetto [delle donne che parlano in riunioni di chiesa] semplicemente perché a nessun membro dell'Assemblea di Westminster sarebbe mai passato per l'anticamera del cervello che una tale cosa sarebbe mai stata tentata nella nostra denominazione”37. Nel Sud Robert L. Dabney tuonò che la predicazione pubblica delle donne era “un attacco frontale alla verità di Dio e al regno divino, e dovrebbe essere vigorosamente opposta con tutta la forza che la chiesa può dispiegare” 38. Nel 1891 Dabney condannò il movimento delle donne come “appendice e emanazione del Giacobinismo Francese, quella parodia del vero Repubblicanesimo, che ha causato il regno del Terrore in Francia, e che scombina ogni società che invade”39 Nel 1882 Cyrus Cort aveva scritto che anche se noi non possiamo comprendere “le fondamenta e la convenienza della sua [di Paolo] enfatica proibizione alle donne di pregare o parlare in chiesa, certo è che tale è il suo insegnamento... nei più espliciti e didattici termini.”40

Confusione e Compromesso Ma le opinioni di alcuni dei pastori Presbiteriani di metà diciottesimo secolo erano ambigue e tentennanti, e divennero vieppiù traballanti con l'avanzare del secolo. i ministri per le donne'.” (come citato in Ruether e Keller, 281). 37 H.J.V., The Presbyterian, March 2, 1872, 2; as quoted in Boyd and Brackenridge, 91-92. 38 Robert Louis Dabney, “The Public Preaching of Women”, The Southern Presbyterian Review, Ottobre 1879. 689-713. 39 Robert Louis Dabney, “Let Women Keep Silence in the Church,” The Christian Observer, October 7, 1891, 1; come citato in Boyd and Brackenridge, 208. 40 Cyrus Cort, “Women Preaching Viewed in the Light of God's Word and Church History,” Reformed Quarterly Review, 29 (Gennaio 1882), 129; come citato in Ruether e Keller, 200.

Già nel 1827 l'appoggio di Charles Finney alla preghiera pubblica delle donne provocò una controversia nella Chiesa Presbiteriana, che però non venne risolta. I ministri che si opponevano a Finney non riuscirono a raccogliere i voti necessari a condannare l'incoraggiamento di Finney alla preghiera delle donne. (Tutto questo ovviamente non sorprende, considerato il modo in cui Finney fu ordinato e veniva spalleggiato da donne ambiziose.) Nel 1832 l'Assemblea Generale Presbiteriana, con una votazione di 126 a favore e 122 contro, fece circolare una lettera alle chiese che esprimeva i punti di vista dell'Assemblea riguardo la preghiera pubblica delle donne. Questa conteneva un'eccezione alla regola Scritturale del silenzio gravida di conseguenze: alle donne era permesso di parlare, insegnare, pregare e fare tutte le cose a loro proibite in quelle riunioni nelle quali gli uomini non fossero presenti. La lettera diceva, “Le riunioni di donne pie per conversazione e preghiera, ogni qualvolta possano essere opportunamente tenute, noi approviamo completamente... [Ma] di insegnare e esortare, o di condurre in preghiera, in assemblee pubbliche e promiscue, è chiaramente proibito alle donne nei Santi Oracoli”. 41 Questa eccezione, approvata dal più elevato corpo dirigente della Chiesa Presbiteriana, assieme ad altre affermazioni fatte da altre chiese in quel tempo, permise alle donne di stabilire le loro associazioni missionarie, educative, e diaconali all'interno della chiesa e di dominare sia il movimento della Scuola Domenicale all'inizio del secolo sia il movimento per le missioni estere più avanti nel secolo. Alle donne, sostenevano i protofemministi religiosi, era permesso di insegnare ad altre donne e anche ai bambini. Gli era proibito solo di insegnare a uomini adulti. Due terzi della chiesa divennero così allievi di aggressive donne 41

Boyd and Brackenridge, 94.


leader. Era solo questione di tempo prima che anche il rimanente terzo, ovvero gli uomini adulti, diventassero discepoli delle donne. Ma venne a galla un motivo di imbarazzo. Gli incontri delle donne erano spesso frequentati non da semplici laici, ma dal pastore stesso. Se le donne potevano parlare, insegnare e pregare in presenza del pastore, perché no allora in presenza di altri uomini, presumibilmente inferiori? I ministri erano già così effeminati da non considerarsi più uomini frequentando le riunioni delle donne? Il lievito femminista era incessantemente all'opera nelle chiese del diciannovesimo secolo. Come spesso succede, furono i pastori più giovani a tentare di sovvertire il mandato delle Scritture sull'argomento. Scrivendo in The Presbyterian nel 1872, un autore anonimo riferì che “I nostri giovani ministri Presbiteriani appoggiano, con tutta la loro forza, la preghiera delle donne nelle riunioni miste, e non esitano a dichiarare, pubblicamente e ad alta voce, che non c'è una parola in tutta la Bibbia contro di essa. Costoro sembrano pensare che non ci possa essere un risveglio della religione senza di essa. Non si accontentano degli incontri di preghiera per sole donne.”42 Nel 1874, per una votazione di 211 a favore e 84 contro, l'Assemblea Generale Presbiteriana fece passare una risoluzione sul soggetto delle donne che parlano in pubblico. Questa risoluzione espresse scetticismo sull'intera questione: “L'Assemblea non esprime alcuna opinione riguardo alla posizione biblica sui diritti delle donne di parlare o pregare negli incontri di preghiera sociali, ma affida l'intero soggetto alla discrezione dei pastori e degli anziani delle chiese.”43 Quello che era così evidente solo 40 anni prima si era ora

disperso in un banco di nebbia femminista. Una nuova generazione di pastori era venuta alla ribalta. Alcuni di questi pastori Presbiteriani alzavano la voce più di altri nell'attaccare le Scritture. Israel See, il ministro alla Chiesa Presbiteriana Wickliffe di Newark, New Jersey, invitò due donne presenti alla convezione nazionale della Women's Christian Temperance Union a parlare nella sua chiesa nel 1876. Durante i processi successivi per questa violazione della legge divina, See interpretò i comandamenti di Paolo in modi che siamo stati ormai abituati a sentire nel ventesimo [e ventunesimo NdT] secolo. Primo, così See argomentò, i comandamenti di Paolo non si applicano necessariamente ai moderni fedeli di Newark. Secondo, Paolo imponeva il silenzio alle donne chiacchierone e pettegole e non alle donne educate, intelligenti, aggiornate, moderne del diciannovesimo secolo. Terzo, la profezia di Gioele, “i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno”, significa che alle donne è comandato di predicare. Questo contorcimento delle Scritture era troppo anche per il cronista del New York Times che seguiva il processo a See. Costui sfidò See a interpretare un altro passaggio: “I vostri vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni.” ordinando ai giovanotti della sua congregazione ad avere visioni e a sistemare comode poltrone e poggiatesta per gli anziani” 44. Nel tardo diciannovesimo secolo le leggi della logica erano più familiari ai giornalisti che a molti pastori. E se questo divario è oggi stato eliminato non è certo perché i pastori abbiano migliorato la loro padronanza della logica. Il Signor See, propose tuttavia un argomento valido, e fu l'argomento che 42 “Encouragement to Christian Women,” The tolse il terreno da sotto i piedi ai pastori Presbyterian, 2 Marzo 1872, I; come citato in Boyd più conservatori. Egli sostenne che siccome 43

and Brackenridge, 98. Boyd and Brackenridge, 100.

44

Boyd and Brackenridge, 103.


Gli argomenti per la predicazione delle donne, basati sulle loro superiori qualità, se ammessi, proverebbero fin troppo. Dimostrerebbero che sono gli uomini gli usurpatori del pulpito, che non avrebbero mai dovuto stare lì, e dovrebbero cederlo non appena un numero sufficiente di donne potranno essere preparate per occuparlo...

alle donne era già permesso di parlare in piccole riunioni religiose, non si poteva impedir loro di parlare in incontri più estesi, semplicemente perché la Bibbia non fa alcuna distinzione tra piccole e grandi riunioni. Con questo ragionamento, See mise a nudo la falsità della premessa dei pastori più conservatori, ma non per questo più Biblici. Uno dei pastori più conservatori pubblicò un saggio nel Presbyterian Review nell'Aprile 1889 intitolato “La Posizione e l'Opera della donna nella Chiesa.” Samuel Niccolls è un esempio della confusione dei pastori riguardo l'intera questione, perché se da un lato condanna donne insegnanti e predicatrici, dall'altro appoggia il diaconato femminile: Non c'è un solo accenno [nel Nuovo Testamento] di una donna insediata nella posizione di apostolo, evangelista, pastore, anziano o in altra posizione di comando. Ci sono in effetti buone ragioni di credere che ministrasse nel diaconato e in questo senso la donna occupava una posizione ufficiale nello staff della chiesa... [Ma] gli argomenti usati in suo favore [ovvero, in favore dell'ordinazione delle donne per l'opera a tempo pieno del Ministero Evangelistico]... sono anti-scritturali. Questi sono connotati al meglio di quel carattere negativo che insegna, con estrosa esegesi, che le Scritture non significano quello che dicono, e quello che l'intera Chiesa per diciotto secoli ha creduto che insegnassero. Questi [gli argomenti a favore delle donne insegnanti] sono contraddetti dalla testimonianza della storia e dell'esperienza. Casi eccezionali di donne che possedevano doni speciali per la vita pubblica, o che sono state chiamate a una missione provvidenziale non giustificano il ripudio di leggi che sono stabilite su principi generali. La carriera di Debora non conferisce mandato all'istituzione di scuole militari per l'addestramento di donne per il mestiere delle armi.

La grande proporzione di donne che hanno già assunto l'ufficio di insegnamento pubblico nel pulpito hanno abbandonato la regola della sana dottrina nel loro insegnamento... [Ma] non vediamo alcuna ragione scritturale perché la donna non possa essere posta nel diaconato, e così avere una posizione ufficiale nello staff della Chiesa. Migliaia di nobili donne, come missionarie, lettrici della Bibbia, e visitatrici, stanno già esercitando quell'ufficio senza il titolo. Nessun uomo glielo proibisca”.45

Nello stesso anno, 1889, George P. Hays, moderatore dell'Assemblea Generale del 1884, già presidente del Washington and Jefferson College, un distinto pastore e teologo Presbiteriano, scrisse un libro intitolato Le donne possono parlare? Nel libro egli asseriva che non c'erano restrizioni al ruolo delle donne nella chiesa. Il libretto fu pubblicato sotto gli auspici della Women's Christian Temperance Union (WCTU) ed ebbe un'ampia distribuzione tra le donne della chiesa.46 La presidente della WCTU, Frances Willard, aveva pubblicato Donne sul Pulpito un anno prima. A costei era stato chiesto di scrivere un articolo sulle donne e la predicazione dagli editori uomini del The Homiletic Monthly, ma l'articolo si espanse Samuel J. Niccolls, “Woman's Position and Work in the Church,” Presbyterian Review 10 (aprile 1889), 267-279; come citato in Ruether e Keller, 234-238. 46 Reuther e Keller, 108. La WCTU, ovviamente, era una alleanza di pastori e donne contro i vizi degli uomini. 45


fino a diventare un libro nel quale la Signora Willard scrisse: “è stato stimato che ci sono negli Stati Uniti cinquecento donne che sono già [nel 1888] salite sul pulpito come evangeliste, almeno una ventina [escluse le 350 predicatrici Quacchere] sono pastori, delle quali diverse sono state regolarmente ordinate. Le denominazioni che hanno ordinato donne sono i Metodisti, i Battisti, i Battisti Liberi, i Congregazionalisti, gli Universalisti e gli Unitariani”.47

Benjamin Warfield Al tempo in cui Benjamin Warfield pubblicò il suo articolo “Paolo sulle donne che parlano in chiesa”, nel The Presbyterian nel 1919, il danno era ormai già stato fatto. La posizione di Warfield era quella sostenuta dalla chiesa per quasi diciannove secoli, ma era stata insidiata dall'effeminazione della teologia. Infatti, lo stesso Warfield aveva trent'anni prima reso opaca la verità appoggiando pubblicamente il movimento delle diaconesse. Ma nel 1919 le sue opinioni erano assolutamente chiare e ortodosse fino in fondo: I versi intermedi [in 1 Corinzi 14] rendono solo chiaro che precisamente quel che l'apostolo sta facendo è proibire in maniera assoluta alle donne di parlare nella chiesa. Spinge così in là la sua ingiunzione al silenzio che egli proibisce loro persino di fare domande; e vi aggiunge, con uno speciale riferimento a questo, ma mediante questo all'argomento più generale, la perentoria dichiarazione che “è indecente”, perché questo è il significato della parola, “per una donna parlare in chiesa”. Sarebbe impossibile all'apostolo parlare più direttamente o con più enfasi di come ha fatto qui. Egli richiede che le donne stiano in silenzio negli incontri di chiesa. Perché questo è quel che “nelle chiese” significa; non

c'erano edifici appositi allora. E non ci ha lasciato nel dubbio sulla natura di questi incontri di chiesa. Li aveva appena descritti nei versi 26 e seguenti. Essi erano del carattere generico dei nostri incontri di preghiera. Notate le parole “taccia nella chiesa” nel verso 30 e confrontatele con “tacciano nella chiesa” nel verso 34. La proibizione per le donne di parlare si estende quindi a tutti gli incontri di chiesa pubblici, il punto è la pubblicità, non la formalità. Ed egli ci dice ripetutamente che questa è la legge universale della chiesa. E fa anche di più. Ci dice che è il comandamento del Signore, enfatizzando la parola “Signore” (verso 37). Il passaggio in 1 Timoteo 2:11 e seguenti è altrettanto forte... Di fronte a questi due passaggi assolutamente chiari e risaltanti, non ci si può appellare alla mitigazione o alla modifica a quanto è detto in 1 Corinzi 11:5.... Quel che deve essere notato, in conclusione, è (i) che la proibizione per le donne di parlare in chiesa è precisa, assoluta e onnicomprensiva. Esse devono stare in silenzio, e questo significa in ogni incontro pubblico per l'adorazione; non devono neppure fare domande..

Per quanto fosse chiara e ortodossa la dichiarazione di Warfield, e oggi non si sente dire più nulla di simile nei seminari, era troppo poco e troppo tardi. Quel che occorreva nel 1919 era una completa ricostruzione della filosofia e della teologica su un fondamento biblico, perché era la teologia, e non solo la leadership della chiesa, ad esser stata effeminata.

L'Effeminazione della Teologia

All'inizio del diciannovesimo secolo, nonostante la crescente apostasia, il Calvinismo era ancora la teologia 47 Frances E. Willard, Women in the Pulpit (Boston: D. dominante in America. Il suo zenith era Lathrop), 94-101; come citato in Ruether e Keller, stato raggiunto cinquant'anni prima 208.


quando Jonathan Edwars aveva predicato e pubblicato le sue opere nel New England, ma i Cristiani all'inizio del secolo ancora aderivano tutto sommato a un completo compèndio di teologia Cristiana. Ma per la fine del diciannovesimo secolo tutto questo era cambiato. La semplificazione della dottrina effettuata dal movimento per la Scuola Domenicale, la perversione del Cristianesimo e le futilità emozionali di idee quasi-cristiane dei revivalisti, l'assalto del Darwinismo e l'attacco filosofico e teologico alla ragione aveva trasformato la religione Americana. Il Calvinismo era stato scalzato da un movimento anti-intellettuale, e un superficiale, sentimentale credo era diventato la nuova religione Americana. Henry James senior, egli stesso un rinnegato del Calvinismo, osservò alla metà del secolo che “la religione nel vecchio senso virile è scomparsa, ed è stata rimpiazzata da un flebile sentimentalismo Unitariano” 48 Nel tardo diciannovesimo secolo Charles Spurgeon così lamentava: “Sta circolando una nozione che, in qualche modo, se si diventa Cristiani si debba abdicare dalla propria virilità e diventare una mammoletta”. Quello che rende il Cristianesimo virile è la sua enfasi sull'intelletto, sulla logica e sul pensiero sistematico. Praticamente da sola tra le religioni del mondo, il Cristianesimo è la religione della mente, non dei sentimenti, dell'immaginazione o della volontà. Sono le religioni pagane a enfatizzare quelle cose, ma nel Cristianesimo la rivelazione è verbale, proposizionale e consiste nella comunicazione dell'informazione per essere compresa e creduta. Il credente è giustificato e santificato mediante la conoscenza. Ci sono letteralmente centinaia di versi nella Bibbia che enfatizzano 48

Citato in F. W. Dupee, Henry James: His Life and Writings (New York, 1956), II. Nota del traduttore: a causa del genere femminile della parola “religione” nella nostra lingua la traduzione diventa nel nostro idioma un grottesco ossimoro: il carattere virile della religione.

conoscenza, verità, mente e intelligenza, compreso il primo e più grande comandamento: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente, e con tutta la tua forza”. Pietro ci dice che “..la sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati ...”, Giovanni dice che “Noi sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato un intelligenza per conoscere colui che è Vero; e noi siamo in colui che è Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Questo è il vero Dio e la vita eterna”. Paolo ci comanda, “Fratelli, non siate bambini quanto all'intelligenza; siate pur bambini quanto a malizia, ma quanto all'intelligenza, siate uomini compiuti”. Cristo pregò: “Santificali mediante la tua verità. Il tuo Verbo è verità”. Davide scrisse il Salmo più lungo esaltando la rivelazione proposizionale di Dio all'uomo: Il tuo Verbo è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero... Io capisco più di tutti i miei maestri, perché le tue testimonianze sono la mia meditazione. Io comprendo più degli antichi perché osservo i tuoi precetti... Accedere alle tue parole illumina; dà intelligenza ai semplici... Il tuo Verbo è verità dall'inizio.

Mosè parla di Dio come il Dio di Verità. L'intero libro dei Proverbi, specialmente i primi nove capitoli, elogia la conoscenza, l'intendimento, la sapienza e comanda a tutti, ma in particolare ai giovani, di acquisire conoscenza: Per conoscere la sapienza e l'istruzione e intendere i detti sensati; per ricevere istruzione sulla sapienza, la giustizia, il giudizio e l'equità; per dare sottigliezza ai semplici e conoscenza e discrezione al giovane. Un uomo saggio ascolterà e accrescerà il suo sapere; un uomo intelligente ne otterrà saggi consigli... Il timore del SIGNORE è il


principio della conoscenza; ma gli stolti disprezzano la sapienza e l'istruzione.

la cui pietra angolare era riposta su un libro...”49

E in ultimo, la Confessione di Fede di Westminster, che è il miglior compendio mai scritto di quello che la Bibbia insegna, dichiara che Dio “è Verità Egli stesso”, e basa l'autorità della Bibbia sulla sua Verità. È questa enfasi sulla conoscenza, la logica, la verità e l'intendimento che rende il Cristianesimo una religione mascolina. Forse è proprio perché Dio è mascolino che il Cristianesimo enfatizza la conoscenza e l'intendimento. È l'assenza di una divinità femminile a caratterizzare il Cristianesimo e due delle sue maggiori eresie, il Giudaismo e l'Islam, ed è in stridente contrasto con le religioni pagane di Roma, Grecia, Egitto, Babilonia, Africa, India, Europa e Nord America. Le religioni pagane, religioni che non si basano su alcuna parte della Bibbia, tutte hanno divinità femminili. Le religioni pagane enfatizzano la volontà, i sentimenti, i desideri e le emozioni. Il Cristianesimo non ha divinità femminili, né enfatizza le emozioni o la volontà.

L'effeminazione della teologia nel diciannovesimo secolo fu fondamentalmente un attacco all'intellettualismo cristiano e una difesa del ruolo dei sentimenti nella religione. Nel 1726 Cotton Mather aveva scritto le sue Direttive per un Candidato al Ministerio in cui sosteneva che una preparazione generale era il secondo importante requisito per un ministro, secondo solo alla pietà. Egli raccomandava che un ministro ben formato doveva avere una buona conoscenza di Latino, Greco, Ebraico, Retorica, Logica, Filosofia Naturale, Matematica, Astronomia e Teologia.

Il Cristianesimo Americano Primitivo Dato che i primi Americani erano Calvinisti, ovvero Cristiani Biblici, la teologia Americana era una religione mascolina. Lo storico Moes Coit Tyler così scrisse dei Calvinisti del New England: “Al tempo del suo insediamento il New England non era una comunità agricola, né una comunità manifatturiera, né una comunità dedita al commercio: era una comunità pensante, un'arena e un mercato di idee, essendo il suo organo caratteristico non la mano, non il cuore, non la tasca ma il cervello... Probabilmente nessun'altra comunità di pionieri ha mai così tanto onorato lo studio... La loro era una struttura sociale

Il Diciannovesimo, il Secolo degli Errori Ma le signore del diciannovesimo la pensavano diversamente. Catherine Beecher, figlia di Lyman Beecher e sorella di Henry Ward Beecher e Harriet Beecher Stowe50, credeva che le donne dovessero controllare l'educazione, e le donne sono inevitabilmente contrarie alle “teorie teologiche [Calviniste]... dato che sembrano opporsi al senso morale e al senso comune dell'umanità”.51 Ann Douglas, una moderna femminista che ha sagacemente analizzato l'alleanza tra i pastori liberali e le donne della classe media del diciannovesimo secolo, ha fatto notare che il fratello di Catherine, Henry Ward Beecher, “come tutti i suoi fratelli, fece della sua madre defunta la ragione fondamentale e l'asse centrale di una teologia effeminata... [Egli] disse ai suoi Moses Coit Tyler, A History of American Literature, 1607-1765 (Ithca, 1949), 85-86; come citato in Richard Hofstadter, Anti-Intellectualism in America Life (New York, 1962), 59. 50 L'autrice de La Capanna dello Zio Tom, NdT. 51 Catherine E. Beecher, Common Sense Applied to Religion, xii and Letters on the Difficulties of Religion (Hartford, 1857); come citato in Douglas, 104. 49


ascoltatori che l'amore materno è 'una rivelazione dell'amore di Dio'”52 Nel 1853 Bela Bates Edwards dell'Andover Seminary notò che la gente considerava “un pastore intellettuale... carente in pietà e un ministro squisitamente pio... carente nell'intelletto”53 Questo anti-intellettualismo non era una caratteristica propria solo dei liberali, ma lo era altrettanto dei conservatori. Molti Cristiani professanti oggi riguardano i vari risvegli religiosi nella storia Americana come restaurazioni della vera religione. Ma una più accurata valutazione di questi la troviamo in una biografia di Mary Baker Eddy54:

August Comte, colui che sviluppò quello che definì il Nuovo Cristianesimo, fece una netta distinzione tra il metodo teologico del pensiero, che doveva essere respinto, e il sentimento religioso, senza il quale la società non può essere unificata. Si può trovare la stessa separazione tra teologia e sentimento in Ludwig Feuerbach, uno dei più tenebrosi materialisti Inglesi del primo diciannovesimo secolo. John Tyndall, un fisico e filosofo naturale Britannico, probabilmente il più lucido esponente del materialismo nell'Inghilterra del diciannovesimo secolo, dichiarò esplicitamente, e si possono trovare dichiarazioni simili in molti altri “La cosa importante del movimento del materialisti, inclusa la popolarissima risveglio che percorreva l'America rurale novellista americana Ayn Rand56, che “i fu lo spostamento del fondamento dalla fatti del sentimento religioso sono per me logica inesorabile all'emozione certi come i fatti della fisica”. La religione, indisciplinata, dalla dottrina alla pietà, da un ministero istruito a predicatori laici e a secondo Tyndall, è “una forza nociva se evangelisti itineranti che si sentivano viene lasciata introdursi nella regione della mossi da “'O Sc'pìrit” ma che potevano conoscenza... ma capace di essere guidata essere benissimo analfabeti. C'era un per nobili propositi nella regione sentimento generale che credeva che dell'emozione, che è la sua propria elevata nell'allontanarsi dalle fondamenta sfera”57 intellettuali del passato facesse ritornare Thomas Henry Huxley [il “mastino” di alle condizioni del Cristianesimo primitivo Darwin, ndt], che non era certamente e così riappropriarsi dell'entusiasmo 55 cristiano, attaccò il dogma teologico religioso”. perché voleva mettere l'uomo in grado di I teologi liberali ed effeminati, eretici cominciare ad “accarezzare la più nobile e com'erano, non erano pensatori originali. più umana delle emozioni dell'uomo, Attinsero le loro idee dai filosofi laici che li adorando... all'Altare dell'Ignoto”.58 avevano preceduti e di cui erano circondati. Prima che la pietà potesse essere opposta 56 Ayn Rand è stata una popolarissima novellista americana emigrata dalla Russia comunista alla conoscenza e all'intelletto, ne doveva negli anni '20 del XX secolo. Massima esponente essere separata. Questo distacco fu compiuto del pensiero libertario, le sue opere hanno dai filosofi laici, alcuni dei quali erano venduto milioni di copie e sono state portate su romantici, altri materialisti, e altri ancora pellicola a Hollywood. Della sua opera più nota, La Rivolta di Atlante, è possibile trovare alcuni positivisti.

Il Clima Filosofico Douglas, 110 Douglas, 144 54 La fondatrice della Scienza Cristiana, NdT 55 Robert Peel, Mary Baker Eddy, The Years of Discovery, 1821-1875 (New York, 1972), 48. 52 53

brevi brani in rete, il più rappresentativo dei quali è l'Elogio del Denaro, che si può leggere ad esempio qui https://libertyfighter.wordpress.com/2013/05/ 16/elogio-del-denaro-repost/ 57 John Tyndall, Address Delivered Before the British Association in Belfast (New York, 1875), 63-64; come citati in Maurice Mandelbaum, History Man, and Reason (Baltimore, 1971), 29. 58 Mandelbaum, 30


Agli inizi del ventesimo secolo, lo come se Dio esistesse. La sua esistenza ha psicologo Americano William James valore pratico, ma nessuna importanza sosteneva che essenziale. L'immortalità dell'anima non può essere provata, ma noi dovremmo “Quando esaminiamo l'intero campo agire come se noi fossimo immortali. Invece della religione, troviamo una grande di avere la moralità basata sulla teologia, varietà di pensieri che vi sono prevalsi; ma come è nel Cristianesimo, Kant insistette i sentimenti, da un parte, e la condotta, che è la teologia a dover essere fondata dall'altra, sono quasi sempre gli stessi, perché le vite dei santi, siano essi Stoici, sulla moralità. La pratica morale viene Cristiani o Buddisti sono praticamente prima, e la teologia si accoda, senza mai indistinguibili. Le teorie generate dalla raggiungere il livello di conoscenza60 Religione, essendo in tal modo variabili, sono secondarie; e se volete afferrare la sua [di lei nell'originale, NdT] essenza, dovete considerate i sentimenti e la condotta in quanto ne sono gli elementi più costanti”.59

Il lettore avrà notato, ovviamente, che James fa riferimento alla “Religione” con un aggettivo femminile. Egli continua il passaggio usando pronomi e aggettivi femminili. William James era il figlio di Henry James Senior, che abbandonò gli studi al Princeton Seminary. Padre e figlio ben illustrano l'effeminazione della teologia nel diciannovesimo secolo. Ma ritorniamo al principio della nostra storia: alla fine del diciottesimo secolo e all'inizio del diciannovesimo, le fondamenta filosofiche e teologiche per l'effeminazione della teologia vennero gettate da due filosofi tedeschi e da un teologo tedesco, Immanuel Kant, Friedrich Jacobi, e Friedrich Schleiermacher. Kant sostenne che Dio non è un oggetto di conoscenza; secondo Kant, noi possiamo conoscere solo gli oggetti della sensazione così come vengono formati dalle categorie della mente. Noi non possiamo conoscere nulla in sé e non potremo certamente mai conoscere Dio, dato che Egli non è un soggetto della sensazione. Con Kant, la disgiunzione tra teoria e pratica diventa uno scisma. L'esistenza di Dio non può essere provata, ma noi dovremmo agire 59

William James, Le varie forme dell'esperienza religiosa: uno studio sulla natura umana; introduzione di Giovanni Filoramo, Morcelliana, (Brescia, 1998), p 430.

Dopo Kant, l'intelletto apparteneva alla scienza, non alla religione; scienza e religione non parlavano più dello stesso universo. Dopo Kant, se uno desiderava conoscere, doveva rivolgersi alla scienza. Il Cristianesimo non poteva offrire la conoscenza di Dio, perché Dio non è conoscibile. Il ruolo che Kant ha lasciato alla religione è quello di stampella per l'etica. L'uomo religioso divenne l'uomo etico, non l'uomo colto e preparato. Quelli che dicono che il Cristianesimo non è un credo o una dottrina, ma un modo di vivere, anche se sono certamente ignoranti di questo fatto e probabilmente orgogliosi della loro ignoranza, sono discepoli del falso Emmanuel, Kant, non Cristo. Ma Kant, che scavò il solco, o meglio l'abisso, tra la conoscenza e la religione, compreso il Cristianesimo, non portò a termine il lavoro. Friedrich Jacobi, che descrisse sé stesso come pagano nella sua mente ma cristiano nel suo cuore, fu colui che sviluppò la separazione tra testa e cuore così comune nella religione moderna, e insegnò che Dio lo si poteva comprendere mediante il sentimento. Friedrich Schleiermacher fu un devoto discepolo sia di Kant sia di Jacobi in un modo molto significativo, anche lui negò che la religione avesse a che fare con la conoscenza. Tuttavia, diversamente da Kant e similmente a Jacobi, egli basò la 60

Si veda Gordon H. Clark, Thales to Dewey: A History of Philosophy.


religione completamente sul sentimento, il sentimento di assoluta dipendenza. Schleiermacher emerse dal romanticismo Tedesco nel 1799 pubblicando il suo famoso Sulla Religione: Discorsi alle Persone Colte che La Disprezzano. Parlando ai “colti dispregiatori” della religione, Schleiermacher disse “La religione è per voi per un verso un modo di pensare, una fede, un modo peculiare di contemplare il mondo, e di coniugare ciò che ci affronta nel mondo; per l'altro, è un modo di agire, un desiderio e un amore peculiare, uno speciale tipo di condotta e carattere”61 Con questa dichiarazione Schleiermacher ripudiava sia la concezione ortodossa del Cristianesimo come sistema di verità, sia la concezione Kantiana della religione come sussidio alla moralità. Schleiermacher negò che la religione fosse pensiero o azione, essa era sentimento. “I sentimenti sono esclusivamente gli elementi della religione, e nessuno ne è escluso... Idee e principi sono tutti estranei alla religione... Se le idee e i principi devono mai esser parte di qualcosa, essi devono appartenere alla conoscenza, che è un dipartimento della vita differente dalla religione.”62 Se la religione consiste in sentimento, allora Schleiermacher aveva pienamente ragione a istruire i suoi lettori a contemplare i propri ombelichi: “Ma ora devo farvi rivolgere verso voi stessi. Voi dovete afferrare un movimento vivente. Voi dovete sapere come ascoltare voi stessi davanti le vostre coscienze... Così, come una persona che sente, voi potete diventare un Friedrich Scheiermacher, On Religion: Speeches to Its Cultured Despisers (New York, 1958), 27. 62 Schleiermacher, 46. NdT Sia l'opera filosofica completa di Schleiermacher della UTET del 1998 che comprende I Discorsi tradotti da Gaetano Durante nel 1947, sia l'edizione della Queriniana del 2005 tradotta da Salvatore Spera, apparentemente basate entrambe sullo stesso testo critico, mancano di ampie porzioni quantomeno del Secondo Discorso presenti invece nell'edizione inglese. Le citazioni mancanti in italiano sono state tradotte direttamente dall'edizione inglese. 61

oggetto a voi stessi e potete contemplare i vostri sentimenti.”63 Sia la sentimentalità sia il soggettivismo scaturiscono da Schleiermacher, queste sono le eresie gemelle della moderna religione che si travestono da Cristianesimo. Esse pervadono le chiese sia Cattoliche sia Protestanti, sia conservatrici sia liberali, sia liturgiche sia carismatiche. Schleiermacher credeva che “Cercare e trovare questo fattore infinito ed eterno, ed avere e conoscere la vita stessa solo in un sentimento immediato, questa è religione”64. Se la religione è un sentimento, segue che “le dottrine Cristiane sono resoconti degli affetti religiosi Cristiani messi per iscritto”. Le dottrine, che Schleiermacher chiama simboli, possono variare da religione a religione, persino tra persona e persona. “Le moltitudini potrebbero essere sospinte religiosamente nello stesso modo, ed eppure ciascuno, magari guidato dalla propria inclinazione, come da circostanze esterne, può stabilire i suoi sentimenti mediate differenti simboli”.65 A quelli preoccupati con le dottrine, le persone che Schleiermacher sprezzosamente chiama “sistematizzatori”, Schleiermacher scrisse: “Nulla è di minore importanza per la religione, perché essa non sa nulla di deduzioni e connessioni”.66 Schleiermacher non credeva che la religione potesse essere imputata di alcun delitto. Quel che poteva esser accusato di misfatti non era la religione, ma il dogma che l'aveva corrotta. “Di ciò dovete incolpare quelli che corrompono la religione, che la inondano di filosofia e vogliono ridurla nei ceppi di un sistema. Su cosa, infatti, si è combattuto, sono nati partiti, sono scoppiate guerre? Qualche volta sulla morale e sempre sulla metafisica, l'una e Scheiermacher, 41, 46 Schleiermacher, 40 65 C.W. Christian, Schleiermacher (Waco, 1979), 89. 66 Christian, 52-53. 63 64


l'altra estranee ad essa... la religione non vuole portare sotto un'unica fede e un unico sentimento quelli che credono e che sentono... ogni veggente è un nuovo sacerdote, un nuovo mediatore, un nuovo organo” 67

Quelli che dicono che i credi e le confessioni dividono e distruggono l'unità della chiesa sono inconsapevolmente discepoli di Schleiermacher. Uomini ignoranti, che si definiscono “pratici” e sono orgogliosi della loro sapienza pratica e del loro senso comune, sono sempre gli inconsapevoli schiavi di qualche teologo o filosofo defunto. Ne Sulla Religione Schleiermacher scrisse, “Vi chiedo quindi che, astraendo da tutto ciò che normalmente si chiama religione, facciate attenzione soltanto a queste particolari suggestioni e disposizioni...”68 Significativo è il fatto che Schleiermacher fece notare che questi sentimenti, questa pietà, la religione stessa, dimora particolarmente nelle donne: “Il sentimento può dimorare negli integri e nei forti, come per esempio in tutte le donne, senza mai essere stato un soggetto speciale di contemplazione”69 Quel che consegue da tutto questo, e quello che Schleiermacher ardeva evidenziare, è che se la religione è differente dalle sue espressioni, allora quelle espressioni possono essere cambiate, e la religione rimanere indenne. Le peculiari espressioni dottrinali dei sentimenti religiosi, le espressioni che noi chiamiamo teologia Cristiana, non sono parte dell'essenza del Cristianesimo, e le dottrine possono pertanto essere cambiate ogni qualvolta sia necessario o desiderabile. Le dottrine riguardano la testa, ma la religione Friedrich. D, E.. Schleiermacher, Discorsi a quegli intellettuali che Queriniana, (Brescia, 2005), p 81. 68 Friedrich. D, E.. Schleiermacher, Discorsi a quegli intellettuali che Queriniana, (Brescia, 2005), p 59. 69 Christian, 47 67

Sulla Religione: la disprezzano.

riguarda al cuore. Con Schleiermacher, l'antitesi tra la testa e il cuore, che pervade virtualmente tutta la teologia odierna, tanto quella conservatrice che quella liberale, divenne la base fondamentale per la religione. Schleiermacher ben comprese la natura rivoluzionaria dei cambiamenti che stava proponendo, infatti si riferiva a sé stesso come l'”ostetrica di un nuovo Cristianesimo”.70 Comte, come si ricorderà, aveva fatto la stessa affermazione, ma la pronunciò in francese, non in tedesco. L'influenza di Schleiermacher e del romanticismo si diffuse rapidamente per tutta l'Europa e gli Stati Uniti. A metà del secolo Charles Finney, l'eretico revivalista Presbiteriano, attaccò i seminari perché questi cercavano di “dare ai giovani uomini forza intellettuale, a quasi totale detrimento dei loro sentimenti morali... l'intelletto [dello studente] migliora, mentre il suo cuore va in rovina.”71

La Testa e il Cuore Nel maggio del 1850 Edward A. Park, un professore all'Andover Theological Seminary in Massachussetts, tenne un discorso ai ministri Congregazionalisti del Massachussetts riuniti a Boston. Intitolato “La Teologia dell'Intelletto e Quella dei Sentimenti”, il discorso di Park suggerì che vi fossero due tipi di Teologia, e due tipi di verità. Park cominciò il suo discorso così illustrando il suo tema: Un padre dice ai suoi bambini la verità letterale sull'astronomia, ma questi non “imparano nulla da lui se non falsità.” 72 “Ma”, continuò, “ho anche saputo di una madre che, con il tatto di una donna, così bene espose gli aspetti generali della scienza astronomica che, sebbene le sue Christian, 65 Charles Finney, Lectures on Revivals of Religion, 435-436 come citato in Hofstadter, 94 72 Edward A. Parks, “The Theology of the Intellect and That of the Feelings”, Bibliotheca Sacra, 1850, 45-46. 70 71

Sulla Religione: la disprezzano.


affermazioni fossero tecnicamente errate”, i suoi figli comunque aveva imparato più verità di quelli del padre che disse la verità letterale. “La teologia del cuore”, scrisse Park, “... non ha sempre bisogno di adeguarsi ai mutamenti scientifici, ma può spesso usare le sue vecchie nozioni, anche se, quando comprese letteralmente, possano essere scorrette...”73 Charles Hodge del Princeton Seminary rispose a Park in una serie di tre articoli nei quali sostenne che c'era una sola teologia Cristiana, e non due, e che l'elaborazione di Park, che Hodge insisteva fosse simile a quella di Schleiermacher, insidiava l'infallibilità e l'autorità delle Scritture. 74 Ma mentre Hodge attaccò la facoltà psicologica presupposta dalla teoria di Park di due teologie potenzialmente in contraddizione tra di loro, egli non fece l'esegesi degli insegnamenti della Bibbia sulla natura dell'uomo. L'antitesi tra la testa e il cuore, sulla quale sia Schleiermacher che Park così saldamente si appoggiavano, non è derivata alla Bibbia. Purtroppo, anche alcuni tra i più conservatori tra i teologi Cristiani ne hanno parlato con superficialità, come se il cuore, col quale essi sembrano intendere le emozioni, fosse più importante della testa. Questo errore fu rafforzato dal movimento Romantico, che credeva che la vita fosse più profonda della logica, e dai materialisti, che insegnavano che le emozioni religiose sono fatti, mentre le dottrine religiose sono favole. Oggi l'antitesi tra la testa e il cuore, e l'ovvia superiorità del cuore, è accettata in tutte le chiese. Ma la Bibbia non fa affatto una tale distinzione: “Come un uomo pensa nel suo cuore, così egli è” (Proverbi 23:7) “Perché pensate il male nei vostri cuori?” (Matteo 9:4) “Ogni immaginazione dei pensieri del

suo cuore era solo male continuamente (Genesi 6:5) “Il mio cuore fu rattristato” (Salmo 73:21) “'L'immaginazione del cuore dell'uomo è male sin dalla sua gioventù” (Genesi 8:21) “e quando ti vedrà sarà felice nel suo cuore” (Esodo 4:14). Ci sono più di 750 occorrenze della parola cuore nel solo Vecchio Testamento. Molti di questi versi non avrebbero alcun senso se la parola fosse tradotta con “emozione”. Dovrebbe essere ovvio a tutti coloro che studiano diligentemente le Scritture invece della psicologia secolare, che il cuore di una persona pensa, vuole, ricorda, immagina, progetta e soffre emozioni. Il cuore è semplicemente il nome Scritturale per il sé unitario, la persona, l'uomo interiore, colui che fa tutte queste cose. Ed è il pensare a rendere tutte queste cose possibili. Come un uomo pensa nel suo cuore, cosi egli è. L'antitesi non Biblica tra il cuore e la mente plasmò la religione popolare nel diciannovesimo secolo e ancora la plasma oggigiorno. La componente maschile, la testa, è stata subordinata alla componente femminile, il cuore. Il revivalismo era basato su questa subordinazione, dato che una sua premessa era che non fosse sufficiente credere con la propria testa, ma anche confidare con il proprio cuore. Quando chi scrive era adolescente, il ministro della chiesa che frequentava si deliziava nel dire che alcuni avrebbero mancato il paradiso per 30 centimetri, ovvero la distanza tra il cuore e la testa, perché credevano con le loro teste, ma non con i loro cuori. Qualche volta questo viene espresso in un modo leggermente diverso: per poter esser salvati bisogna confidare in una persona, e non credere in un credo. Ma la contrapposizione Biblica non è tra la testa e il cuore, ma tra il cuore e le labbra, tra quello che uno pensa o crede e quello che professa con le labbra. Isaia 73 Park, 39 74 Charles Hodge, “The Theology of the Intellect and 29:13 dice, “Questo popolo si accosta a me That of the Feelings,” Essays and Reviews (New con la loro bocca, e con le loro labbra mi York), 539-633.


onora, ma hanno allontanato il loro cuore da me”. Nell'ambito della chiesa, e nella società in generale, la disgiunzione tra la testa e il cuore è stata applicata agli uomini e alle donne: gli uomini erano freddi, razionali, logici, intellettuali; le donne erano ferventi, amorevoli, emotive, confidanti, sensibili, affezionate e compassionevoli. Questa naturale superiorità delle donne le rese le depositarie naturali della virtù e della religione.

Il Moderno Gnosticismo In perfetto stile eterodosso, alcuni religiosi del diciannovesimo secolo erano ben disposti a integrare questa falsa disgiunzione e incomprensione del Cristianesimo direttamente nella dottrina di Dio stesso. Albert Benjamin Simpson (1843-1919), il fondatore del primo Istituto Biblico in Nord America nel 1883, il Missionary Training College for Home and Foreign Missions, e cofondatore della chiesa della Christian and Missionary Alliance, scrisse un articolo chiamato “Dio Nostra Madre”. Nell'articolo Simpson dichiarò: Il cuore di Cristo non è solo il cuore di un uomo ma ha in sé anche la tenerezza e la gentilezza di una donna. Gesù non fu un uomo nel rigido senso della mascolinità come distinta dalla femminilità, ma, come Figlio dell'Uomo, il completo Capo dell'Umanità, Egli racchiuse in Sé Stesso la natura sia dell'uomo sia della donna... Nel Vecchio Testamento troviamo Dio che Si rivela sotto la dolce figura della maternità... e questo aspetto del Suo carattere benedetto trova la sua perfetta manifestazione nello Spirito Santo, Dio Nostra Madre”75

Mary Baker Eddy, la già citata fondatrice della Scienza Cristiana, intratteneva 75

A.B. Simpson, “Our Mother God”, in When the Comforter Came; come citato in Janette Hassey, No Time for Silence (Grand Rapids, 1986), 16.

opinioni simili e gli “Scientisti Cristiani” oggi pregano allo/a “Dio Nostro/a Padre-Madre.” La Eddy scrisse: “Non abbiamo l'autorità, nella Scienza Divina, di considerare Dio mascolino, così come non ne abbiamo per considerarlo femminile, perché è l'Amore a conferire la più elevata idea di Deità.”76 Un'altro culto fondato da una donna, gli “Shakers” (i “Tremolanti”), “credevano in un Dio Unico, non tre esseri maschili in uno, ma Padre e Madre.”77 Un secolo prima un Presbiteriano Scozzese di nome James Fordyce aveva pubblicato i suoi Sermoni alle Giovani Donne nei quali opinava che “lo spirito di devozione dipende dal sentimento invece che dal raziocinio; dai sentimenti di gratitudine e meraviglia, gioia e dolore, trionfo e collaborazione, speranza e timore, piuttosto che dalla disquisizione teologica comunque profonda...” La Donna, così sentiva, era stata posta dalla provvidenza “in circostanze peculiarmente vantaggiose per gli esercizi della devozione...”78 Il famoso Dr. Benamin Rush, un firmatario della Dichiarazione di Indipendenza, dichiarò che il seno femminile è il suolo naturale del Cristianesimo.”79 Questa concezione, così estranea alla Bibbia, implicava che una religione così naturale per le donne era in qualche modo innaturale agli uomini. Proprio come le emozioni, che a differenza dell'intelletto non erano state macchiate dalla caduta di Adamo, così il cuore delle donne è il “suolo naturale” della fede Cristiana. Questa negazione della dottrina della totale depravazione incoraggiò le donne a essere aggressive nelle attività e negli esercizi religiosi, e esigettero dagli uomini Reuther and Keller, 65. Anna White and Leila Taylor, Shakerism: Its Meaning and Message (Columbus, 1904), 255-258; comecitato in Reuther and Keller, 64. 78 Blauvelt, in Reuther and Keller, 13. 79 Blauvelt, in Reuther and Keller, 3. 76 77


che relegassero la religione alle loro madri, assieme a questi e a Daniel Furber il più mogli, sorelle e figlie. importante libro sull'innologia in America di tutto il diciannovesimo secolo. Portando avanti la teoria di Park delle due teologie Ulteriori Sviluppi dell'intelletto e dei sentimenti, Phelps Ma le nature di Dio e dell'uomo non spiegò che gli inni esprimono il “cuore furono le sole dottrine influenzate della chiesa”. Essi agiscono come una sorta dall'effeminazione della teologia. Una volta di “tonico per l'adoratore”. Quello che si cominciato, il processo di effeminazione, si doveva evitare negli inni, secondo Phelps, 80 propagò in molte differenti dottrine: Il era “un eccesso dell'elemento analitico” revivalismo del diciannovesimo secolo, in Soggetti spiacevoli come la morte, la particolare il lavoro di Charles Finney, punizione e l'Inferno, dovevano essere 81 trasformò la teologia dal Calvinismo ridotti ai minimi termini. L'effeminazione della teologia nel all'Arminianesimo, dalla Sovranità di Dio al libero arbitrio dell'uomo. Un Dio che diciannovesimo secolo sostituì con un sovranamente progetta e onnipotentemente nuovo Messia il Cristo storico. Dato che la agisce è troppo mascolino da poter religione consiste in sentimenti, e non in sopportare. Un Dio che implora che si conoscenza, il Gesù storico scomparve strugge è molto più gradevole alla mente assieme al Gesù in Cielo che intercede per il suo Popolo, e il Gesù nel proprio cuore moderna. La morte di Cristo, nelle mani di un uomo divenne il nuovo Salvatore. Il Verbo scritto come Horace Bushnell, divenne la maniera venne eclissato dai sospingimenti dello di Dio di influenzare i sentimenti degli Spirito Santo, e il movimento carismatico uomini, invece di soddisfare la giustizia di del ventesimo secolo non è altro che uno un Dio irato. Dio era un Dio d'amore, non di sviluppo logico della teologia del verità, giustizia o santità. La sua principale sentimento, che la si trovi in caratteristica divenne la misericordia, non Schleiermacher, o in Finney o in Parks. Le idee filosofiche e religiose, la sovranità o la giustizia. Egli non aveva Arminianesimo, revivalismo, modernismo, un'ira da placare. La dottrina dell'Espiazione venne trasformata, dalla propiziazione Kantianesimo, che incorporavano tutte un anti-intellettualismo virulento, operarono all'influenza morale. Sotto il processo di effeminazione, assieme per plasmare la Chiesa Effeminata l'importanza della dottrina cedette il passo del diciannovesimo e ventesimo secolo. Per alla centralità dell'esperienza. Questo può la metà del diciannovesimo secolo le due essere notato tanto negli inni Americani più grandi chiese degli Stati Uniti erano la scritti durante il diciannovesimo secolo, Chiesa-Stato Romana e la Chiesa Metodista, quanto nella teologia. A differenza degli inni i Calvinisti erano stati sconfitti. L'antica del diciottesimo secolo di Isaac Watts, gli religione virile del cui trapasso Henry inni del diciannovesimo secolo di Fanny James si lamentava, declinò sempre più nel Crosby, Frances Havergal, Philip Bliss e altri, compreso un crescente numero di donne, 80 Austin Phelps, Edwards A. Park, and Daniel L. Furber, Hymns and Choirs (Andover, 1860), 52, enfatizzavano i sentimenti e le emozioni del 79, 123; come citato in Douglas, 219. cantante piuttosto che la maestà di Dio. Gli 81 80-81, Sandra Sizer, nel suo Gospel Hymns and Social Unitariani furono particolarmente prolifici, Religion (Philadelphia) ha quantificato la pubblicando 15 diversi innari tra il 1830 e il tendenza dell'innodia del diciannovesimo secolo verso il soggettivismo analizzando i temi 1865. Austin Phelps dell'Andover Seminary, espressi negli inni. I suoi risultati confermano dove aveva insegnato Edwards Park, scrisse queste conclusioni.


decadente ventesimo secolo, i sé dicenti discendenti di Hodge e Warfield appaiono sempre più simili ai modernisti del tardo diciannovesimo secolo. Ciò nonostante, possiamo essere fiduciosi che l'insegnamento della verità di Dio otterrà il preciso effetto che si prefigge, che sia per la distruzione o per l'edificazione. Quando

Dio vorrà, l'apostasia della presente epoca sarà giudicata e la sua Verità ancora una volta compresa e creduta. Allora la Chiesa Effeminata scomparirà e la Chiesa tornerà a essere la Chiesa Trionfante.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.