ANTIFASCISMO COMUNISTA di ieri e di oggi

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ANTIFASCISMO COMUNISTA DI IERI E DI OGGI

★ Tra narrativa, analisi e proposta politica

CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


dedicato ai Partigiani Comunisti che volevano costrire un Mondo Nuovo

CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


25 APRILE 2013. PER QUELLA GUERRA VINTA E PERDUTA Il 25 aprile è il giorno della Liberazione. Il giorno in cui ancora, alcuni, e noi tra loro, ricordano la Resistenza, i Partigiani sulle montagne, nelle città, nelle campagne.
 Noi, ricordiamo i Partigiani, 
 e la loro guerra, la loro rabbia, il loro furore. 
 Ricordiamo i partigiani comunisti e il loro riuscire ad organizzare, a rendere unita e forte la rabbia e il furore di un popolo, sulle montagne, nelle città, nelle campagne. Ricordiamo i Partigiani Comunisti e la loro guerra,quella guerra in cui nacque una parte del nostro Paese, la sua parte migliore: uomini, donne, ragazzi che diedero peso e forza al Partito Comunista. Li ricordiamo perché quella guerra fu vinta, e fu perduta. Fu vinta e perduta dai Partigiani e dai noi Comunisti. 
 Ricordiamo quella guerra che vincemmo armi in pugno, che vincemmo a piazzale Loreto, che vincemmo negli scioperi operai. 
 Che vincemmo mille volte. 
 Ma che non potemmo vincere tutta in intera. 
 Che non potemmo vincere fino in fondo. Quella guerra fu vinta e perduta. Vinta e perduta contro i fascisti, vinta e perduta contro i padroni. Vinta e perduta contro le nostre paure. Contro la nostra ignoranza. Contro il nostro individualismo, fatto di miserie o di eccessi. Non potemmo vincere se non per vincere e perdere nello stesso tempo. Ma siamo ancora qui, noi comunisti siamo ancora qui. Per raccontare ciò che è stato e ciò che voleva essere e non è stato. Siamo ancora qui perchè sentiamo la mancanza di qualcosa, di qualcosa che noi, vogliamo conquistare: il nostro riscatto, di esseri umani. E ci vorrà forza, intelligenza, entusiasmo: ci vorrà coraggio. 
 Il coraggio di essere Partigiani, sempre. CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


★ Ma mi - Ma io Giorgio Strehler

Serom in quatter col Padola, el Rodolfo, el Gaina e poeu mi: quatter amis, quatter malnatt, vegnu su insemma compagn di gatt. Emm fa la guera in Albania, poeu su in montagna a ciapà i ratt: negher Todesch del la Wermacht, mi fan morire domaa a pensagh! Poeu m’hann cataa in d’una imboscada: pugnn e pesciad e ’na fusilada...

Eravamo in quattro, col Padula, il Rodolfo, il Gaina e io: Quattro amici, quattro malnati Venuti su insieme come i gatti. Abbiam fatto la guerra in Albania, Poi su in montagna ad acchiappar topi: Neri, Tedeschi della Wermacht, Mi fanno morire solo a pensarci! Poi m'han beccato in questa imboscata,

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Pugni, calci e una fucilata... Ma mi, ma mi, ma mi, quaranta dì, quaranta nott, A San Vittur a ciapaa i bott, dormì de can, pien de malann!... Ma mi, ma mi, ma mi, quaranta dì, quaranta nott, sbattuu de su, sbattuu de giò: mi sont de quei che parlen no! El Commissari ’na mattina el me manda a ciamà lì per lì: "Noi siamo qui, non sente alcunel me diseva ’sto brutt terron! El me diseva - i tuoi compari nui li pigliasse senza di te... ma se parlasse ti firmo accà il tuo condono: la libertà! Fesso sì tu se resti contento d’essere solo chiuso qua ddentro..."

Ma io, ma io, ma io Quaranta giorni, quaranta notti A San Vittore a prender botte, Dormire da cani, pieno di malanni... Ma io, ma io, ma io Quaranta giorni, quaranta notti Sbattuto su, sbattuto giù, Io son di quelli che non parlano! Il Commissario una mattina mi manda a chiamare all'improvviso: «Noi siamo qui, non sente alcun» Mi diceva, sto brutto terrone; Mi diceva, i tuoi compagni Li piglieremo anche senza di te Ma se tu parlassi, ti firmo qua il condono: la libertà. Sei fesso se resti contento Di stare tu solo qua dentro...».

Ma mi, ma mi, ma mi, quaranta dì, quaranta nott, A San Vittur a ciapaa i bott, dormì de can, pien de malann!... Ma mi, ma mi, ma mi, quaranta dì, quaranta nott, Ma io, ma io, ma io sbattuu de su, sbattuu de giò: Quaranta giorni, quaranta mi sont de quei che parlen no! notti A San Vittore a prender botte, Sont saraa su in ’sta ratera Dormire da cani, pieno di CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


piena de nebbia, de fregg e de scur, sotta a ’sti mur passen i tramm, frecass e vita del ma Milan... El coeur se streng, venn giò la sira, me senti mal, e stoo minga in pee, cucciaa in sul lett in d’on canton me par de vess propri nissun! L’è pegg che in guera staa su la tera: la libertà la var ’na spiada!

malanni... Ma io, ma io, ma io Quaranta giorni, quaranta notti Sbattuto su, sbattuto giù, Io son di quelli che non parlano!

Son chiuso qua in questa topaia Piena di nebbia, di freddo e di buio; Sotto queste mura passano i tram, Fracasso e vita della mia Milano. Ma mi, ma mi, ma mi, Il cuore si stringe, vien giù la quaranta dì, quaranta nott, sera, A San Vittur a ciapaa i bott, Mi sento male e non mi reggo dormì de can, pien de in piedi; malann!... Accucciato sul letto in un Ma mi, ma mi, ma mi, cantone, quaranta dì, quaranta nott, Mi pare di essere proprio sbattuu de su, sbattuu de giò: nessuno. mi sont de quei che parlen no! Star sulla terra è peggio che stare in guerra: Mi parli no! La libertà varrà bene una spiata! Ma io, ma io, ma io Quaranta giorni, quaranta notti A San Vittore a prender botte, Dormire da cani, pieno di malanni... CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


Ma io, ma io, ma io Quaranta giorni, quaranta notti Sbattuto su, sbattuto giù, Io son di quelli che non parlano! Ma io non parlo!

PIETRO SECCHIA I comunisti e l’insurrezione

CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


★ LA VERITA’ DEI COMUNISTI SULLA LOTTA PARTIGIANA stralci dall'introduzione. Pietro Secchia

In molte narrazioni, esposizioni e storie della Resistenza italiana messe in circolazione, si trovano già, in quantità, giudizi, spiegazioni interessate e vere e proprie invenzioni fatte in buona fede e no, frutto del senno di poi e delle posizioni di parte dei loro autori. (...) Non sempre e non tutti ebbero ieri coscienza delle incertezze, dei dubbi, delle esitazioni, delle incoerenze, delle insufficienze e degli errori che oggi appaiono chiaramente ai più. Quando ad esempio si parla della Resistenza, tutti i democratici e gli antifascisti affermano oggi di esservi stati favorevoli e sostenitori sin dal primo momento. Quando si attacca «l'attesismo» tutti asseriscono di essere immediatamente scesi in campo contro di esso. Non neghiamo la buona fede di molti, ma non mancano neppure coloro che sono interessati a deformare ed a falsare la realtà storica perché questa non è a loro favorevole. La grande borghesia non ha alcun interesse a fare conoscere la vera storia della Resistenza in Italia perché questa suona condanna per le classi dominanti che hanno portato il paese alla rovina e si sono poi messe al servizio dello straniero. Vi sono oggi due teorie che più delle altre cercano di farsi strada. L'una è quella dei responsabili del fascismo i quali per cancellare i loro tradimenti e le loro responsabilità sostengono che bisogna dimenticare il passato, che non bisogna più parlare né di fascismo, né di Resistenza, che tutti, fascisti ed antifascisti, hanno le stesse colpe e gli stessi meriti e così via. CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


L'altra teoria è quella di coloro che avversarono quasi sempre il fascismo, ma che non mossero dito per combatterlo, ed attesero l'undicesima ora per uscire dalla loro inerzia, dalla loro passività e dalla loro prudenza. Costoro tentano oggi di creare la leggenda che tutti gli italiani furono per la Resistenza, che il movimento partigiano non venne organizzato da nessuno, ma fu un fenomeno spontaneo. (…). Questa comoda teoria, sostenuta ed appoggiata dai ceti borghesi, da quei partiti che non avendo dato molto tendono a sottovalutare 1'apporto della classe operaia (e che in ogni caso hanno ragioni politiche per non dare a Cesare quel che è di Cesare ed al partito comunista ciò gli spetta), fa parte anch'essa dell'azione delle forze conservatrici per avvilire o svalutare quest'epica lotta del nostro popolo. Quando avanziamo questi rilievi ci si accusa, noi comunisti, di voler monopolizzare la Resistenza. È assolutamente falso. Non abbiamo mai voluto monopolizzare la Resistenza, vogliamo semplicemente che il contributo dato dalla classe operaia e dal partito comunista non sia ignorato, né sottovalutato. Vogliamo ricordare che per oltre vent'anni i comunisti combatterono il fascismo e lo combatterono per molto tempo da soli. Vogliamo ricordare che i comunisti furono alla testa di quei grandi scioperi di Milano e di Torino del marzo 1943 che assestarono colpi decisivi al regime fascista. Vogliamo ricordare che 1'8 settembre i comunisti, ovunque vi furono dei patrioti in lotta tanto a Roma, che a Torino ed a Milano, si trovarono alla loro testa. Vogliamo ricordare che il Partito comunista italiano sin dal 9-10 settembre - com'è provato dai fatti e dai documenti - lanciò un appello agli italiani perché prendessero le armi e formassero i distaccamenti partigiani. Vogliamo non siano dimenticate quali CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


sono state le condizioni effettive in cui si è sviluppata la Resistenza come fatto politico, militare e sociale, quali furono le forze motrici della Resistenza e quali invece le forze che, pur partecipando ai comitati di liberazione nazionale e dal Corpo dei volontari della libertà, fecero da remora e praticamente tentarono di limitare la guerra di liberazione, di impedire o far fallire l'insurrezione nazionale. Protagonista principale della lotta partigiana e della Resistenza fu la nuova classe dirigente, la classe operaia, e il contributo maggiore assieme a tutte le altre forze democratiche venne dato dall'avanguardia della classe operaia, il partito comunista. Questo dev'essere detto. Tutte le formazioni partigiane, qualunque fosse il loro colore politico, si sono appoggiate direttamente o indirettamente sulle lotte della classe operaia, dei contadini e dei lavoratori.

OLTRE IL FURORE, L’ORGANIZZAZIONE adattamento di stralci de I comunisti e l’insurrezione.

Questa guerra, dal primo giorno, l'abbiamo alimentata e sostenuta con centinaia di scioperi, col sabotaggio, l'azione gappista nelle città, le rivolte dei contadini nei paesi. Senza i grandi scioperi nei centri industriali, senza l'azione dei contadini e delle grandi masse popolari organizzata dal Partito Comunista noi partigiani saremmo rimasti isolati, i distaccamenti partigiani non si sarebbero mai trasformati in brigate e poi in divisioni, l'insurrezione nazionale che arriverà te la potevi sognare. E tutto questo è stato possibile perché lo abbiamo deciso, organizzato, pianificato. A bi ci, come dici tu. Sì, la lotta è una macchina esatta. CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


Dobbiamo realizzare giorno per giorno dei successi sia pure piccoli e limitati anche nelle fabbriche e in difesa delle rivendicazioni delle popolazioni delle città e delle campagne, se vogliamo vincere questa guerra. E' lotta per il pane che poi diventa lotta nazionale, lotta popolare per la cacciata dei tedeschi, contro i fascisti. E la strategia militare ? L'abbiamo dovuta reinventare: perché dobbiamo «rendere impossibile la vita all'invasore» come ha detto il compagno Stalin. L'esempio di coraggio dei giovani, delle donne, dei vecchi dell'Unione Sovietica, un popolo intero che resiste, che non si piega , che non dispera, che non da tregua e colpisce il nemico ovunque, ci ha dato entusiasmo ma di più ci ha dato una possibilità: fare come loro e resistere e poi vincere ! E lo abbiamo potuto fare perché tanti di noi avevano già combattuto in Spagna. Per vincere questa guerra, per vincere la guerra di liberazione dobbiamo attingere a tutto il nostro coraggio sì a tutto il nostro furore, come lo chiami tu. Ma anche a tutta l'esperienza, nostra e dei sovietici. Gli strateghi hanno tentato di dimostrarci, storia alla mano, l'impossibilità di condurre la guerra partigiana, nelle città e nelle valli e tanto meno in montagna Non hanno compreso che le difficoltà della guerra partigiana di liberazione si risolvono innanzitutto su di un piano politico: mobilitando la classe operaia. All'inizio eravamo senza basi di operazione a cui appoggiarci, senza armi, senza cannoni, senza carri armati, senza magazzini, senza mezzi per iniziare ed alimentare questa guerra, senza l'appoggio diretto di nessun governo, abbandonati ad ogni CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


incertezza del presente, di fronte a noi i tedeschi con le loro armi, formidabili e i fascisti. C'è voluto impegno, intelligenza, studio non solo furore. E' c'è voluta organizzazione, perfetta. La lotta è anche, come una macchina, un ingranaggio, di cui conoscere tutte le componenti. Se no il tuo furore non serve a niente. Ma nessun altro partito è capace di questo. Perché nessuno ha una organizzazione e di una influenza tra la classe operaia e i lavoratori pari a quelle del Partito Comunista. Ogni organizzazione comunista dal centro alla periferia ha il compito di organizzare la guerra partigiana e l'insurrezione nazionale nelle città e nelle campagne, il 50% dei compagni di base e dei quadri del partito deve dedicarsi esclusivamente all'attività militare nelle città e nei villaggi, costituendo delle formazioni partigiane, il 15-20% doveva arruolarsi nei G.A.P. e nelle brigate d'assalto Garibaldi. In ogni comitato federale ha una sezione militare incaricata della mobilitazione dei compagni e dei lavoratori per la guerra di liberazione. Anche le altre attività che il partito, dentro e fuori dalle fabbriche, devono confluire allo scopo principale: la guerra di liberazione nazionale. Tutta la stampa del partito, da La Nostra Lotta a l'Unità, ai diversi fogli locali, impartisce istruzioni per la guerra partigiana. ì Ma non abbiamo solo organizzato i lavorati e i combattenti, abbiamo costruito un programma politico e sociale, insieme agli altri partiti e gli abbiamo dato la nostra impronta e credi che lo avremmo potuto fare solo con il furore tuo e dei tuoi uomini solo con il desiderio di "riscatto umano" ? Ci vuole molto di più di questo. Il documento del CNL di Milano, te lo ricordi ? com'è che diceva : CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


«Non vi sarà posto domani da noi per un regime di reazione mascherata e neppure per una democrazia zoppa. Il nuovo sistema politico, sociale ed economico non potrà essere che la democrazia schietta ed effettiva. Nel governo di domani, anche questo è ben certo, operai, contadini, artigiani, tutte le classi popolari, avranno il peso determinante ed un posto adeguato a questo peso avranno i partiti che le rappresentano». Come credi che sarebbe passata una posizione politica del genere, se non avessimo avuto dietro un partito che cresceva e che si organizzava e che combatteva.

I grandi industriali,

collaboratori dei tedeschi, gli agrari inginocchiati davanti all'invasore, o la Chiesa sempre pronta a servire il vincitore e le classi dominanti e gli Inglesi, Americani: loro vogliano aprire le porte a quel regime di reazione mascherata e di democrazia Ma noi vinceremo e costruiremo un'altra Italia perché abbiamo la forza per farlo e l'organizzazione e il coraggio e sì, il furore, anche quello.

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I COMUNISTI E L'ANTIFASCISMO, OGGI Due scritti di analisi e proposta politica per un antifascismo dei comunisti nella realtà contemporanea.

CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


★ PER UN 25 APRILE DI LIBERAZIONE DICIAMO NO A FASCISMO, UNIONE EUROPEA E NATO Il 25 aprile è il giorno della Liberazione. Il giorno in cui ancora, alcuni, e noi tra loro, ricordano la Resistenza. Ma è anche il giorno in cui, per troppo tempo, si è festeggiato un antifascismo istituzionale, ignorando l'apporto decisivo della classe operaia e dei comunisti; il fatto che i comunisti italiani abbiano svolto, fin da subito, e nel modo più efficace e conseguente la lotta antifascista non fu però dovuto ad un accidente della storia, ma al fatto che i comunisti avevano un orizzonte ideale e politico che travalicava ogni compatibilità con la borghesia nazionale, la quale era ricorsa al fascismo per salvaguardare i suoi interessi di classe in una fase di tensione politica e sociale, nazionale ed internazionale, tale da non essere superata attraverso l'assetto istituzionale che essa stessa si era data. Il capitalismo ha infatti, come caratteristica propria, quella natura criminale che si è soliti ravvisare esclusivamente nei fascismi. E' criminale perché non può rispettare le leggi - che regolano i comportamenti economici, sociali, politici - che esso stesso si da e che formalmente caratterizzano la democrazia borghese. 
 Il capitalismo è, per sua natura, il regno della ricchezza nelle mani di pochi: è questa l'unica legge che deve e può rispettare. Ogni altra regola verrà rispettata solo se e quando non entrerà in contraddizione con la natura predatoria del capitale, pronto a mutare l'assetto istituzionale dentro al quale CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


svolgere i suoi affari a seconda delle sue compatibilità contingenti.
 Ai nostri giorni esistono ancora organizzazioni che si richiamano al fascismo, sempre attive nelle loro azioni destabilizzatrici, ma ne esistono altre che interpretano più direttamente le necessità eversive del capitale, finalizzate a perpetuare l'accumulo di ricchezze nelle mani di pochi: sono l'Unione Europea e la NATO, che, valicando ogni loro mandato istituzionale, si sono fatte interpreti e attori di quel disegno eversivo di rapina, a livello nazionale e internazionale che vediamo svolgersi sotto i nostri occhi e che hanno portato la guerra in Libia e in Siria e che ora minacciano pesantemente la Repubblica Democratica popolare di Corea. Ribadiamo quindi, ancora una volta, che CSP-PARTITO 
 COMUNISTA

rivendica come unica

forma efficace

di antifascismo quella di tornare a costruire un fronte di classe, a livello nazionale ed internazionale, che nuovamente ponga all'ordine del giorno il superamento del sistema capitalistico e la costruzione del socialismo e che abbia come suo primo obiettivo l'uscita dall'Unione Europea e dalla Nato.

OLTRE IL FRONTISMO TOGLIATTIANO. PER UN ANTIFASCISMO DEI COMUNISTI CALATO NELLA REALTÀ CONTEMPORANEA Può ancora l'antifascismo essere denominatore comune dei democratici e con quali prospettive politiche ? Il PCI di Togliatti aveva una sua strategia, quella della democrazia progressiva. Per i comunisti il dirsi democratici e antifascisti si CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


inseriva dentro un progetto politico ben definito. Ora questo progetto non ha più spazio nella realtà, ha fallito, la democrazia progressiva, che pure tanto ha dato al nostro Paese, ha da tempo esaurito la sua forza propulsiva e anzi mostra tutti i suoi caratteri regressivi, come quelli di demandare l'azione politica alla magistratura ed ai suoi uomini - si guardi, in ultimo, il triste caso della Lista Ingroia - tanto caro a certa sinistra che in questo è erede diretta del Partito Nuovo. Un comitato di forze antifasciste dovrebbe riconoscersi un un obiettivo intermedio valido per tutti, in una praticabilità politica verso alcuni obiettivi, ma attualmente questi obiettivi intermedi, questa comunanza nel definire l'azione politica, non esiste. Un antifascismo che si riconosca nella storia della Resistenza, che ne difenda la memoria? Siamo sicuri di poter condividere questa memoria con i democratici dopo tutte le falsità dette e scritte da tutte le parti, anche da tanta stampa e centri di ricerca vicini al Partito Comunista ? Un antifascismo che si oppongo alla violenza contro gli immigrati ? Un antifascismo che si opponga alla violenza contro i gay ? Un antifascismo che si opponga ad una visione falsificata dell'identità italiana ? Il nostro non può che essere un antifascismo di classe, non un antifascismo di "pancia" o di maniera. Il nostro antifascismo deve sì opporsi alla violenza reazionaria, ma non deve perdere di vista quanto di fascismo ci sia in chi non si dichiara fascista. Un antifascismo che riconosca e combatta tutte le forme di violenza, fisica e di limitazione di agire sulla realtà, che col simulacro dello stato borghese e della democrazia parlamentare CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


non si combattono alla radice. Fascisti sono per noi, allora, quelli che se la prendono contro gli immigrati perché cercano di identificare capri espiatori da utilizzare per disinnescare la solidarietà di classe e fascisti sono i giornalisti che si asservono ai poteri economico-finanziari manipolando la visione che della realtà i mass media danno, e le aggregazione politiche come il M5S che manipolano lo scontento popolare e lo incanalano nella virtualità con un uso distorto e strumentale del concetto di democrazia diretta e in parole d'ordine, non solo poco aderenti alla realtà, ma mistificatrici, e che per farlo usano gli strumenti della demagogia e del più gretto leaderismo. Tante

sono

le forme

del

fascismo

quanto

sono

le

materializzazione del volto criminale del capitalismo oggi in Europa. Questo secondo noi deve essere il discrimine. Allora sì, crediamo che abbia senso chiamare ad una forma di antifascismo militante, che non debba unicamente misurarsi sul campo dello scontro fisico con i fascisti del terzo millennio, ma che sia pronto a denunciare tutte quelle componenti, politiche, economiche, dell'informazione e degli apparati dello stato, che non possono che andare contro le stesse istituzioni borghesi per dare nuova linfa, nuova prosperità, anche se di corto respiro al sistema capitalistico e soprattutto denunciare tutte le perdite di sovranità proprie dello stato nazionale, insite nella costruzione Europea. Su queste basi, noi vogliamo rilanciare un nuovo antifascismo.

Mio padre è morto a 18 anni partigiano Roberto Lerici CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


Mi' padre è morto partigiano a diciott'anni fucilato ner nord, manco so dove; perciò nun l'ho mai visto, so com'era da quello che mi' madre me diceva: giocava nella Roma primavera. Mo l'antra notte, mentre che dormivo, sarà stato due o tre notti fa, m'e' parso de svejamme all'improvviso e de vedello, come fusse vero; sulla faccia c'aveva un gran soriso, che spanneva 'na luce come un cero. - Ammazza, come dormi - m'ha strillato, era proprio lui, ne so' sicuro, lo stesso della foto che mi' madre ciaveva sur comò, dietro na fronda de palma tutta secca, benedetta, un regazzino, che ride in camiciola, cor fazzoletto rosso sulla gola. Ma siccome sognavo i sogni miei, CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


pe' la sorpresa j'ho chiesto: - Ma chi sei?- So' tu' padre - ma detto lui ridenno - forse che te vergogni alla tua età de chiamamme cor nome de papà? - No, papà, te chiamo come hai detto, me fa ride vedette ar naturale, scuseme tanto se me trovi a letto, che voi sape'? Nun me posso lamenta', nun so' un signore, trentadu' anni, davanti c'ho na vita, ancora nun è chiusa la partita. Lo sai, da quanno mamma s'è sposata co' mi' padre, che invece è er mi' patrigno... credo sett'anni dopo la tua morte... A 'ste parole ho visto che strigneva un poco l'occhi, come quanno se sta ar sole troppo forte. - Scusa papa', credevo lo sapessi Ma lui, ridenno senza facce caso, spavardo, spenzierato, m'ha risposto: - Ma che ne so io de quello che è successo, io so' rimasto come v'ho lassato, quanno giocavo, giocavo, giocavo... giocavo a calcio e mica me stancavo, giocavo co' tu madre e l'abbracciavo, giocavo co' la vita e nun volevo, coi fascisti però nun ce giocavo, io sparavo, sparavo, sparavo. -

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Poi m'ha toccato i piedi dentro al letto e ha fatto un cenno, come da di' - Sei alto! - E dimmi - dice - prima d'anna' via, che n'hai fatto della vita che t'ho dato giocanno co la mia... Vojo sape' sto monno l'hai cambiato? Sto gran paese l'avete trasformato? L'omo novo è nato o nun è nato? In qualche modo c'avete vendicato? - e rideva co' l'occhi, coi capelli, sembrava quasi lo facesse apposta. Me sfotteva, capito, quer puzzone rideva e aspettava la risposta. - Ma tu che voi co' tutte 'ste domanne? Mo' perché sei mi' padre t'approfitti. Tu m'hai da rispetta', io so' più grande! Va beh adesso accampi li diritti perché sei partigiano fucilato... ma se me fai sveja' io t'arisponno, mabbasta solo che aripijo fiato. Certo che la vita è migliorata! Avemo pure fatto l'avanzata. Travolgente hanno scritto sui giornali. - Mejo così - me fa - se vede che è servito... vedi quanno che m'hanno fucilato Nun ho strillato le frasi de l'eroi pensavo a voi che sullo stesso campo avreste certo vinto la partita CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


pure che io perdevo er primo tempo. - No, un momento papà, te spiego mejo... nun è che avemo proprio già risorto nella misura in cui ci sta er risvorto emh... E allora quer ragazzo de mi' padre che stava a pettinasse nello specchio s'arivorta me fissa e me domanna: - Ma insomma, adesso er popolo comanna?Qui so zompato sur letto, co' na mano m'areggevo le mutanne, co' l'altra cercavo de toccallo, e nun potevo. Allora j'ho parlato, perché m'aveva preso come 'na malinconia e nun volevo che se ne annasse via prima de sape' bene come è stato. - Sei ragazzo, papa', come te spiego nun poi capi' come cambia er monno.. Ce vole tempo, er tempo se li magna i sogni nostri, io, sai che faccio, aspetto! Tutto quello che viene, io l'accetto, semo contenti se la Roma segna, li compagni so' tanti e li sordi pochi... e nun ce sta più tempo pe' li giochi! - Ma so' sempre quelli te strappano le penne, ma tu nun poi capi' papa', sei minorenne, se eri vivo te daveno trent'anni, mejo che torni da dove sei venuto, CSP-PARTITO COMUNISTA ★ Federazione Romana 2013


perché quelli che t'hanno fucilato, proprio quelli lì qui te fanno mori' tutti li giorni! Lassa perde papà, qui nun e' aria, semo cresciuti...nun semo piu' bambini, torna a gioca' co' l'artri regazzini che hanno fatto come hai fatto tu, noi semo seri...e nun giocamo più. A 'sto punto mi padre s'e' stufato, ha fatto du' spallucce, un saluto, s'è rimesso in saccoccia la sua gloria e vortanno le spalle se n'e' annato ripetendo nel vento la sua storia: - Ma che ne so io de quello che è successo, io so' rimasto come v'ho lassato, quanno giocavo, giocavo, giocavo... giocavo a calcio e mica me stancavo, giocavo co' tu' madre e l'abbracciavo, giocavo co' la vita e nun volevo, coi fascisti io però nun ce giocavo... io sparavo, sparavo, sparavo.

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Protagonista principale della lotta partigiana e della Resistenza fu la nuova classe dirigente, la classe operaia, e il contributo maggiore assieme a tutte le altre forze democratiche venne dato dall'avanguardia della classe operaia, il partito comunista. Questo dev'essere detto. Pietro Secchia

★ Il nostro non può che essere un antifascismo di classe, non un antifascismo di "pancia" o di maniera. Il nostro antifascismo deve sì opporsi alla violenza reazionaria, ma non deve perdere di vista quanto di fascismo ci sia in chi non si dichiara fascista. Un antifascismo che riconosca e combatta tutte le forme di violenza, fisica e di limitazione di agire sulla realtà, che col simulacro dello stato borghese e della democrazia parlamentare non si combattono alla radice. www.partitocomunistaroma.org

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