PambiancoMagazine_n3_XVI

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Poste Italiane - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

ANNO XVI - N°3 marzo 2020 - 5 EURO

NUMERI, FATTI E PROTAGONISTI DELLA MODA E DEL LUSSO

07-308 LUGLIO/AGOSTO MARZO 2020 2018

COVER BY LIU YE

MAGAZINE

La moda corre verso un mondo di AVATAR? Di certo, il digital-first è ormai un mantra che ridisegna il retail fisico, e scatena una guerra di PIATTAFORME web. Così, le griffe si riposizionano anche con la GAMIFICATION






editoriale

Ormai è ‘digital first’ anche nella distribuzione di David Pambianco

I

camion e i furgoni dell’e-commerce stanno occupando le strade dello shopping. La metafora rende l’idea della minaccia che sembra prendere forma in questi tempi per il retail tradizionale. Quello che era una nicchia ad alto potenziale, si sta trasformando nel nemico che in tanti attendevano, forse giunto prima del previsto alle porte, o forse no. Tornando alla metafora, i camion di Amazon, quelli che dominano ormai le autostrade americane, ancora non hanno una massiccia presenza in Italia, ma gli effetti dello spostamento accelerato dall’offline all’online sono comunque già evidenti. Nei conti delle aziende italiane, il web ha ormai superato da tempo la soglia della doppia cifra nel peso dei ricavi, e, soprattutto, è la componente che mantiene la doppia cifra di crescita. A discapito della componente wholesale, ma anche, e questa è la novità, dei negozi diretti. Non è un caso che, a differenza di quanto avvenne con la Sars, l’esplosione di quest’ultimo Coronavirus non abbia poi scatenato il panico nel lusso. Certo, anche a giudicare dalle stime diffuse da Camera nazionale della moda italiana, l’incidenza dell’epidemia sull’export si farà sentire. Ma la Borsa ha dimostrato di credere, con ribassi tutto sommato contenuti, che i marchi del lusso, e assieme a loro le piattaforme online più organizzate, possano mantenere la rotta con le vendite “in remoto” anche senza persone in giro per strade e vetrine. L’esempio recente più concreto di quanto siano cambiati i rapporti di forza tra offline e online è arrivato nei giorni scorsi da H&M. Il colosso svedese, infatti, ha ufficializzato un riassetto del proprio network di punti vendita, per i quali è previsto un cambio di concept strategico. Da semplici punti vendita, saranno pensati e gestiti come hub logistici per l’e-commerce. Insomma, la nuova strategia diventa, veramente e per la prima volta ‘digital first’ non più solo per la comunicazione, ma anche per la distribuzione. Tutto questo influisce ed è condizionato da un’altra partita chiave, quella della sostenibilità: tra off e online si inseriscono i temi del second hand o del riciclo degli abiti, ma anche quello delle spedizioni a domicilio, con i relativi costi di trasporto e imballaggio. E tutto questo ha avviato una battaglia senza esclusione di colpi tra i colossi dell’online, con i brand più strutturati che si ritirano dalle piattaforme terze, e queste ultime che alzano lo standing anticontraffazione e cercano al contempo di valorizzare marchi propri. Insomma, sul fronte e-commerce, occorre prendere coscienza che quella che era una realtà futura, oggi è semplicemente la realtà.

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sommario

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Attualità Per controllare il web è sfida tra giganti

Nel 2020 Amazon potrebbe arricchire la sua offerta con un portale dedicato al lusso. Il numero uno di Lvmh però già esclude una collaborazione. Preoccupano i problemi legati alla contraffazione.

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Dossier Sul campo o con l’avatar, il gioco è di moda

Le griffe abbracciano lo sport in un modo nuovo. Lo fanno offline attraverso collaborazioni che, a differenza delle capsule del passato, segnano un cambio di identità. E lo fanno online, creando i propri avatar per la ‘gamification’.

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Tendenze Nostalgia canaglia

Le collezioni femminili pre-fall 2020 suggeriscono di investire in un cappotto evergreen e sedurre con profonde scollature a V. Vicenzaoro ha svelato un universo di preziosi in tutte le sfumature del verde.

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Scenari Sindrome cinese per la pelle

A dicembre le concerie avevano captato segnali di recupero, che ora paiono vanificati, dopo due anni di flessione indotta anche dal calo dei prezzi delle materie prime.

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Reportage Milano Unica, il tessile rilancia nuovi mercati

Un 2019 chiuso con il segno meno e un 2020 che si apre all’insegna dell’incertezza. Eppure, nello sguardo a lungo termine del tessile italiano c’è l’ottimismo di aziende capaci di innovare.

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Fenomeni M&A, il futuro è private. Con un occhio al tech

La cosmesi manterrà il proprio dinamismo, sul fronte mergers & acquisitions. Si profila un ruolo chiave per i fondi. E un’attenzione crescente per startup innovative, meglio se tecnologiche.

In copertina: Liu Ye “The Goddess”, 2018 Acrilico su tela, 60x45 cm Storytelling In mostra presso Fondazione Prada fino al 28.09.2020 Courtesy of Fondazione Prada, Milano

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Cover story pag. 80

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overview

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ETAIL RELOADED. DOPO H&M, ANCHE MACY’S RIPENSA IL RUOLO DEGLI STORE - Macy’s riduce

ulteriormente il suo perimetro retail e studia nuovi modelli di negozi per sopravvivere alla concorrenza dell’e-commerce. Negli scorsi giorni, l’insegna simbolo dello shopping americano ha infatti annunciato la chiusura di 125 punti vendita nei prossimi tre anni. Di questi, 29 verranno dismessi già quest’anno. I tagli all’organico riguardano 2mila dipendenti totali. CAPRI HOLDINGS, 100 MLN $ IN MENO PER CORONAVIRUS - Capri Holdings batte le stime nel Q3, ma si prepara a subire gli impatti del Coronavirus. La controllante di Michael Kors, Jimmy Choo e Versace ha archiviato il terzo trimestre registrando ricavi a quota 1,57 mld di dollari, in crescita del 9,2%, contro le stime di +6,9% attese dagli analisti. NIKE CHIUDE METÀ DEGLI STORE IN CINA - Nike chiude temporaneamente metà dei suoi punti vendita in Cina, a causa dell’epidemia del coronavirus, precisando che il diffondersi del virus avrà un impatto significativo sulle sue attività nel Paese e in tutta l’Asia. L’annuncio è stato dato dal colosso di Beaverton in una nota.

GUCCI E ACHILLE LAURO PROTAGONISTI DEL FESTIVAL DI SANREMO E DEI SOCIAL - La 70esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo apre all’insegna del sacro e profano targato Gucci. La prima sera il popolo dei social si è scatenato quando il concorrente in gara Achille Lauro ha svelato il suo doppio look firmato dalla griffe diretta da Alessandro Michele.

H&M ANNUNCIA LO SWITCH: GLI STORE COME HUB AL SERVIZIO DELL’ONLINE - H&M mette la firma sulla rivoluzione digitale del retail fisico. Il colosso svedese ha ufficializzato un riassetto del proprio network di punti vendita, per i quali è previsto un cambio di concept strategico. Da semplici punti vendita, saranno pensati e gestiti come hub logistici per il digitale.

TAPESTRY CAMBIA I SUOI MANAGER. POLETTO IN USCITA - Tapestry, gruppo guidato da Jide Zeitlin, batte le stime nel secondo quarter d’esercizio, ma annuncia che il coronavirus potrebbe impattare negativamente sulle vendite per 200-250 milioni di dollari. BENETTON SCOMMETTE SUGLI INFLUENCER - Benetton non resta indifferente al fascino di Instagram. Per la campagna P/E 2020 il marchio italiano ha selezionati per la prima volta tre influencer come protagonisti delle immagini scattate da Oliviero Toscani. CR7 SCENDE IN CAMPO CON ITALIA INDEPENDENT - Italia Independent ingaggia Cristiano Ronaldo. Il gruppo fondato da Lapo Elkann ha annunciato che l’omonima società di eyewear e il brand del calciatore portoghese hanno firmato un accordo globale esclusivo di cinque anni. RALPH LAUREN DICE ADDIO AL SEE NOW-BUY NOW - Ralph Lauren svela il motivo della sua assenza dal calendario della New York fashion week. Il designer Usa ha infatti scelto di presentare la collezione A/I 2020 nella Grande Mela il prossimo aprile con uno show speciale.

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MONCLER GENIUS ANCHE IN VALIGIA E IN BICICLETTA - Il team Moncler Genius si amplia e punta al lifestyle. Il progetto collettivo del marchio guidato da Remo Ruffini accoglie il designer nordirlandese Jw Anderson all’interno dell’hub creativo. Lo stilista, fondatore dell’omonimo marchio è anche direttore creativo di Loewe. CANADA GOOSE RIVEDE A RIBASSO LE STIMECanada Goose batte le stime nel Q3 ma, per colpa del Coronavirus, rivede a ribasso l’outlook per l’intero anno fiscale. Nel periodo, il brand di outerwear di lusso ha registrato ricavi per 452,1 milioni di dollari canadesi, in crescita del 13,2 per cento.

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overview

L

A MODA ITALIANA TIENE NEL 2019. MA TEME CALO DEL 2,5% NEL PRIMO SEMESTRE 2020 - La moda

archivia il 2019 in linea con lo scorso anno. Secondo i dati comunicati oggi dalla Camera Nazionale della Moda Italiana il primo semestre ha registrato una discreta crescita, e il rallentamento nel secondo, per il peggioramento del quadro macroeconomico italiano e le incertezze della situazione internazionale, “è stato meno marcato delle attese”.

DIVERSITY E SOSTENIBILITÀ SPINGONO IL MEDIA VALUE Diversity, inclusività e sostenibilità. Sono stati questi i principali motori del media impact value dei brand durante le settimane della moda di New York, Londra, Milano e Parigi in un confronto tra le stagioni A/I 2019 e P/E 2020 stilato da Launchmetrics per il suo terzo rapporto annuale. OTB ESTENDE CASH A (QUASI) TUTTA LA SUPPLY CHAIN - Otb estende Cash, il programma di sostegno finanziario alla filiera produttiva lanciato nel luglio 2013 da Staff International, società del gruppo. Cash consente ai suoi migliori fornitori il pagamento anticipato delle forniture e l’accesso al credito a condizioni agevolate.

T FACTORY DI TOD’S GUARDA A ORIENTE T Factory punta su Mame Kurogouchi. Il laboratorio creativo di Tod’s ha scelto il brand giapponese per la sua terza capsule di prodotti. Il marchio ha scelto la griffe fondata nel 2010 dalla stilista Maiko Kurogouchi per la nuova collaborazione che sarà disponibile in Giappone e in alcuni store a partire dal mese di marzo.

DVF SPERIMENTA GLI ABBONAMENTI MENSILI - Anche Diane von Furstenberg entra nel business degli abbonamenti. Il brand ha iniziato una collaborazione con CaaStle, per fornire ai membri un servizio mensile di fornitura d’abiti. Al prezzo mensile di 159 dollari, l’iscritto riceverà una box contenente quattro capi, i quali possono essere restituiti oppure acquistati a un prezzo scontato.

PER FOREVER 21 ARRIVA OFFERTA DA 81MLN $ - Forever 21 è pronta a cambiare proprietario. Dopo aver fatto richiesta dela procedura Chapter 11, l’azienda americana ha trovato un nuovo accordo con un consorzio di società disposto ad acquistarla per circa 81 milioni di dollari. LANIFICIO DELL’OLIVO PASSA A ETHICA GLOBAL INVESTMENTS - Ethica Global Investments ha reso noto di aver acquisito la totalità del capitale sociale del Lanificio dell’Olivo con sede a Campi Bisenzio (FI), e attivo nella produzione di filati fantasia per l’industria della maglieria. SAFILO CHIUDE IL SITO PRODUTTIVO DI MARTIGNACCO - Entro fine giugno Safilo chiuderà l’impianto di Martignacco in provincia di Udine. La chiusura coinvolge 250 addetti. Safilo ha proposto la cassa integrazione straordinaria, ma non il contratto di solidarietà. PIQUADRO, 9 MESI A 121,8 MLN DI EURO (+13,5%) - Il gruppo Piquadro archivia i primi nove mesi con un fatturato consolidato pari a 121,8 milioni di euro (+13,5%). Nel dettaglio The Bridge ha registrato ricavi per 22,4 milioni, Piquadro per 56,7 mln e Lancel per 42,8 milioni.

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PRADA E UNESCO INSIEME PER LA FORMAZIONE NELLE SCUOLE - Prada e Unesco presentano un programma didattico dedicato alla sostenibilità e all’economia circolare destinato a una rete di scuole secondarie su scala internazionale per un periodo di quattro mesi, da febbraio a maggio 2020. IN MOSTRA LA CREATIVITÀ CON QUESTIONI DI PELLE - Questione di Pelle è il titolo del progetto espositivo presso ‘Spazio Lineapelle’ durante la Fashion Week di Milano e in concomitanza con la manifestazione Lineapelle. In collaborazione con Italents, l’evento mette in mostra la pelle attraverso creazioni di noti designer.

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attualitÃ

Louis Vuitton P/E 2020

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attualità

di Giulia Sciola

AMAZON ci prova col lusso. Ma subito Arnault gli taglia la strada. Per controllare il web è sfida tra GIGANTI

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l 2020 potrebbe essere l’anno dello sbarco di Amazon nel lusso, ma per il numero uno mondiale dell’e-commerce generalista la ‘sfida alto di gamma’ potrebbe richiedere di più dello sviluppo di una piattaforma o di una struttura logistica ad hoc. Potrebbe addirittura profilarsi una vera prova di forza con i protagonisti della moda. Il primo ostacolo che il colosso di Jeff Bezos deve superare, al momento, è lo scetticismo dei player del settore, preoccupati da problematiche come la contraffazione o la gestione di un’immagine coerente su tutti i canali di vendita. A gelare le ambizioni di Amazon è stato Bernard Arnault, numero uno di Lvmh, che, in occasione della conference call dedicata ai risultati 2019, ha negato la possibilità di una collaborazione tra il colosso di Seattle e le maison del suo gruppo.

E-CONCESSION DI LUSSO Secondo quanto riportato da Wwd, Amazon è al lavoro per il lancio di una piattaforma dedicata ai grandi nomi delle passerelle entro la prima metà del 2020. La formula scelta sarebbe quella delle e-concession, corrispondente digitale delle concessioni che regolano la presenza delle collezioni delle griffe nei deparment store e nei multimarca di alto livello. Con la sua nuova iniziativa, Amazon darebbe ai brand “il pieno controllo

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attualità

dell’aspetto dei loro store virtuali, con libertà di selezione delle proposte in vendita e delle tempistiche”, ma con il vantaggio di poter sfruttare la logistica e i servizi di customer service di Amazon. La warehouse che servirà la nuova piattaforma dovrebbe sorgere in Arizona e in cantiere ci sarebbe già una campagna marketing da 100 milioni di dollari (circa 90 milioni di euro). Se confermata, la strategia di Amazon non sarebbe una novità per il settore. Negli ultimi anni infatti, i gruppi asiatici JD.com e Alibaba hanno lanciato, rispettivamente, le destinazioni luxury Toplife e Tmall. LO SCETTICISMO DI ARNAULT Fonti vicine all’operazione parlano di contatti tra i brand di Lvmh e la società di Jeff Bezos, che però sarebbe stata respinta. Questi sviluppi trovano conferma nelle dichiarazioni di Arnault, le cui riserve riguardano in primis la salute finanziaria degli e-tailer: “Stanno tutti perdendo soldi – ha spiegato il CEO di Lvmh -. Non è un buon segno. E più diventano grandi, più soldi perdono. Ci hanno proposto più di una volta di partecipare in questo tipo di attività e io ho sempre detto no”. Ad oggi anche 24S, l’ecommerce della conglomerata francese, non è profittevole, ma le perdite, ha precisato Arnault, non sono tali da danneggiare Lvmh. Attivo dal 2017 e ispirato al department store fisico del gruppo, Le Bon Marché, 24S propone prodotti di moda, di cosmetica e valigeria, sia di aziende di Lvmh sia di griffe non controllate, per circa 200 brand. Il gruppo di Arnault aveva già tentato la strada dell’e-commerce nel 2000 con il progetto eLuxury, un e-shop multimarca che è stato però chiuso a vantaggio dell’apertura di un e-commerce a sé per ciascuna griffe. RISCHIO CONTRAFFAZIONE Guardando ad Amazon, Arnault ha espresso preoccupazione anche per i rischi legati alla contraffazione: “Usano il loro database per connettere i clienti ai rivenditori e si prendono una percentuale, il che li porta (ed è ciò che combatteremo su questo portale e su altri) a vendere prodotti contraffatti”. Il magante francese non è di certo il primo a denunciare un controllo insufficiente di quanto viene venduto su Amazon. Lo scorso ottobre, l’American Apparel & Footwear Association, che rappresenta oltre mille brand, ha espresso preoccupazioni simili, rivolgendosi direttamente alla Us Trade Representative, agenzia governativa responsabile per lo sviluppo della politica commerciale. Al centro, in questo caso, la presenza di prodotti di lusso, spesso non originali, tra le proposte di rivenditori terzi. Nel febbraio precedente la stessa Amazon nel suo report annuale aveva introdotto per la prima volta nella sua storia, alla voce “fattori di rischio”, il problema dei falsi. “Potremmo non essere in grado di prevenire la vendita di prodotti falsi, piratati o rubati sul nostro store o tramite store terzi; questi beni potrebbero essere venduti in maniera illegale o non etica, infrangendo il copyright di terzi o le nostre policy”, recita il paragrafo. Perciò, se Amazon vorrà ‘dire la sua’ nel segmento lusso dovrà implementare i controlli fondamentali per mantener il senso di esclusività dei brand e tutelare le loro politiche di prezzo. Al centro delle riflessioni anche le problematiche che, pur in una fascia di posizionamento diverso dal lusso, hanno già portato alla fine della collaborazione tra Amazon e Nike. A novembre 2019, il gigante dello swoosh ha infatti annunciato la fine della partnership con Amazon Retail per avere il pieno controllo sui prodotti venduti e sulla gestione dell’immagine del brand. Nell’ambito del programma pilota, Nike ha agito come wholesaler su Amazon, evitando così che terze parti vendessero i suoi prodotti sul sito. Stando a Bloomberg, il team di Bezos starebbe già reclutando rivenditori terzi di prodotti Nike per far sì che la merce resti disponibile sul sito.

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Nel 2020 Amazon potrebbe arricchire la sua offerta con un portale dedicato al lusso. Il numero uno di Lvmh però esclude una collaborazione. Preoccupano i problemi legati alla contraffazione



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dossier

Sul campo o con l’avatar, il gioco è di moda Le griffe abbracciano lo sport in un modo nuovo. Lo fanno attraverso collaborazioni con i marchi leader dello sportswear che, a differenza delle capsule del passato, appaiono in grado di segnare un cambio di identità. E lo fanno entrando nel mondo dei videogames, dove creano propri avatar o lanciano contest dedicati. Una gamification che segna la completa identificazione con la dimensione virtuale. Insomma, sembra quasi per gioco, ma è il segnale della ricerca di un ri-posizionamento nell’era social media. MARZO 2020 PAMBIANCO MAGAZINE

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dossier

Air Jordan 1 High OG Dior sneaker (foto Jackie Nickerson)

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dossier

di Marco Caruccio

Il lusso fa coppia con lo SPORTSWEAR Non sono più solo capsule, oggi il posizionamento sembra STRUTTURALE

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marchi del lusso si incontrano negli spogliatoi. Alcune delle maison più prestigiose del settore moda, guidate dai casi eclatanti di Prada e Dior, stanno realizzando progetti speciali e capsule collection con i colossi dello sportswear puntando ad attrarre un target anagraficamente più giovane e, soprattutto, fino a oggi mai rientrato nei radar. Il risultato di questo ri-posizionamento (o di questa espensione di posizionamento) è che, sebbene le partnership comprendano spesso sneakers o abiti casual, il costo dei prodotti, un tempo abbordabili, è lontano da quelli a cui sono abituati i clienti di Adidas, Nike e simili. Nei casi di Dior e Prada si parla addirittura di migliaia di euro. ADIDAS FASHION VICTIM Per quanto nelle ultime stagioni i marchi del lusso protagonisti di capsule sportswear siano aumentati, il fenomeno registra dei precedenti illustri. Tra gli antesignani c’è sicuramente Alexander McQueen che può definirsi un vero e proprio apripista delle collaborazione high-low fashion: già nel 2006 il designer inglese sottoscrisse un accordo con Puma per la realizzazione di alcune calzature. Il legame è proseguito anche dopo la scomparsa del visionario stilista evolvendosi con la linea McQ x Puma, caratterizzata da proposte a un costo non lontano dagli standard

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dossier

del marchio tedesco. Poco dopo l’incarico di direttore creativo di Moschino, annunciato nel 2013, Jeremy Scott ha sospeso la sua collaborazione con Adidas Originals iniziata nel 2008. Ogni stagione il creativo americano realizzava una capsule pensata appositamente per la label che più di tutte ha sviluppato rapporti con i fashion designer. Oltre a Scott, infatti, Adidas ha investito in una lunga e costante collaborazione con Stella McCartney che ha poi dato vita al brand Adidas by Stella McCartney. L’etichetta ingloba tuttora un’ampia proposta di calzature e apparel femminili dai prezzi in linea con altre proposte fitness di fascia premium sul mercato, non distanti da quelli che caratterizzavano anche le collezioni con Jeremy Scott. Tra le numerose collaborazioni con musicisti e artisti, Adidas mantiene da anni un saldo rapporto con Raf Simons. Nonostante i passati impegni con Dior e Calvin Klein il designer belga non ha mai smesso di realizzare svariati modelli ogni stagione. La linea Adidas by Raf Simons si sviluppa attraverso due offerte di scarpe distinte: da una parte spiccano modelli altamente sperimentali lontani dall’estetica sportiva del brand tedesco, dall’altra Simons reinterpreta attraverso colori, texture e dettagli innovativi la celebre Stan Smith, scarpa da tennis nata negli anni 60. Le Stan Smith firmate da Simons, così come quelle vegan recentemente realizzate da Stella McCartney, si posizionano in una fascia prezzo premium. Le altre scarpe firmate da Raf Simons possono superare anche i mille euro, arrivando quindi a una fascia entry luxury. Pochi mesi fa Adidas ha messo a segno un’altra collaborazione, stavolta con Missoni, mantenendo i prezzi in linea con gli standard di settore. Nike, player che ha approcciato in netto ritardo la possibilità di stringere partnership con i nomi del lusso, ha cercato di recuperare terreno con Riccardo Tisci. Per alcuni anni lo stilista italiano, ora a capo di Burberry, ha realizzano diverse mini capsule personalizzando alcuni classici dell’archivio Nike come le sneakers Air Force e Air Max. Recentemente Asics ha sviluppato una capsule di scarpe con Vivienne Westwood andata sold out in pochi giorni grazie a una distribuzione limitata e al costo competitivo. Spesso le limited edition diventano oggetto di aste online che superano i mille euro, quintuplicando il valore originale ma i collezionisti più appassionati non sembrano badare a spese. IL COSTO DELL’ESCLUSIVITÀ Nelle ultime stagioni il rapporto tra luxury brand e marchio non si è solo intensificato, ma è diventato più esclusivo attraverso una proposta in serie limitata o una fascia prezzo lontana dagli standard cui sono abituati gli abituali clienti di Nike o Adidas. Proprio Adidas ha annunciato pochi mesi fa la prima collaborazione con Prada. Lo scorso dicembre è arrivato negli store il pacchetto Prada for Adidas Limited Edition proposto in versione limitata esclusiva di 700 pezzi identificati da un numero di serie unico. La partnership si è sviluppata attraverso la vendita combinata, al costo di 2.500 euro, delle storiche sneakers Superstar abbinate alla borsa Bowling personalizzate dalla maison italiana. Arriveranno invece ad aprile le sneaker Air Jordan 1 High OG, modello storico di Jordan (marchio che fa capo al gruppo Nike) rivisitato dal direttore creativo di Dior Men Kim Jones e parte di una capsule che ingloberà anche proposte apparel. Alcun siti specializzati anticipano che la sneakers saranno realizzata in un pochi esemplari che potrebbero arrivare a costare ben oltre i mille euro. Dopo aver debuttato sulla passerella fall 2020 maschile a Miami le foto delle calzature sono state condivise su siti, blog e, soprattutto, social network accrescendo l’impazienza dei collezionisti. Il passo non stenta a rallentare.

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Alcun siti specializzati anticipano che le sneakers Dior con Jordan saranno realizzate in edizione limitata e che potrebbero arrivare a superare ampiamente i mille euro



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Dall’alto, Louis Vuitton per Riot Games e un’immagine della realtà virtuale presente sul sito di Fred Perry

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dossier

di Sabrina Nunziata

Tra premi e AVATAR il gioco elettronico diventa strategico per le griffe. Così scoppia la voglia di GAMIFICATION

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uando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. In primis, i brand della moda e del lusso che, ultimamente, nella ‘gamification’ trovano una nuova frontiera di business. C’è chi crea videogame propri e chi, invece, stringe alleanze con player già affermati. In alcuni casi, il debutto ludico corrisponde al lancio di un nuovo prodotto, in altri, invece, è solo un metodo alternativo per coinvolgere i consumatori e, probabilmente, attrarne di nuovi. COMPETERE IN CASA Tra i brand che hanno lanciato un proprio videogame c’è Burberry. Il brand inglese ha infatti creato B Bounce, il suo primo gioco online in cui l’avatar deve raggiungere la luna indossando, in base alla scelta del giocatore, una delle ultime Thomas Burberry monogram puffer jacket del marchio. Per i partecipanti ci sono in palio diversi premi, da custom made gif a giacche Burberry virtuali personalizzabili. Il primo premio, però, è quello più ambito, e anche più tangibile: una vera giacca proveniente dalla collezione di piumini Burberry, disponibile però ai soli giocatori in Uk, Usa, Canada, Cina, Giappone e Corea. Un altro caso è quello di Fred Perry che ha lanciato una propria realtà virtuale creata in collaborazione con Raf Simons. Sul sito del marchio

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dossier

di abbigliamento inglese, infatti, è possibile accedere a una sorta di videogioco di simulazione all’interno del quale i consumatori possono spostarsi, per esempio, all’interno di una casa o lungo un sobborgo urbano virtuale e comprare ciò che vedono indossato dai personaggi che si incrociano. Cliccando su queste figure, è possibile vedere il capo nei diversi colori, cui si aggiungono gli altri prodotti presenti nel gioco. Il blog Man Repeller ha invece lanciato Repeller, una sezione del suo sito e-commerce dedicata all’acquisto ‘divertente’. Il sito infatti risulta diviso in due parti: shop e play. In quest’ultima, i consumatori possono acquistare i prodotti sfruttando un’interfaccia ‘giocosa’ e ispirata ai giochi digitali. GIOCO DI SQUADRA Louis Vuitton sta puntando particolarmente sui videogame, al punto che ha all’attivo non solo un proprio gioco online (Endless Run), ma ha instaurato anche una partnership con Riot Games per il gioco online League of Legends. Nello specifico, ogni anno Riot Games, società di sviluppo di videogiochi con sede negli Stati Uniti, organizza un campionato mondiale di League of Legends. Per questo evento, Louis Vuitton ha creato un cofanetto da viaggio per trofeo per contenere la Summoner’s Cup, il premio assegnato ai campioni del mondo. Oltre al baule, Louis Vuitton ha sviluppato sia gli abiti per alcuni personaggi del gioco, sia una capsule collection, disegnata da Nicolas Ghesquière, direttore artistico delle collezioni donna del brand, per i clienti in carne e ossa. Gucci è un altro caso ambivalente, in quanto oltre ad avere un gioco proprio (Gucci Arcade) ha anche stipulato una partnership con Drest, una fashion styling app interattiva che sfida i propri utenti a creare dei look ad hoc, accumulando crediti per l’utilizzo di capi di famosi brand (tra cui Burberry, Prada, Stella McCartney e Valentino). L’app ha infatti annunciato una worldwide partnership con il marchio del gruppo Kering che include una serie di sfide creative che comprendono i capi a partire dalla collezione F/W 2019. Non solo, Drest ha anche annunciato una partnership con Farfetch, che fornirà la maggior parte dell’assortimento fashion. Tra gli altri casi, si ricorda la collaborazione tra Snapchat e Adidas. In occasione dell’inizio dei playoff della Major League Baseball (Mlb), la lega professionistica di baseball statunitense, il brand delle tre strisce ha creato un videogioco con grafica a 8-bit, disponibile sulla piattaforma social, attraverso cui i giocatori potevano acquistare due modelli di scarpe da baseball della collezione ispirata al mondo dei videogame in 8-bit, quelli appartenenti, cioè, alla ‘terza generazione’ delle console, figlia degli anni 80. Il gioco, realizzato in partnership con lo sviluppatore AvatarLabs, ha preso il nome di Baseball’s Next Level e ha coinvolto, sotto forma di avatar, le stelle del baseball della Major League, tra cui Aaron Judge degli Yankees, Carlos Correa degli Astros e Justin Turner dei Dodgers. Tutti i personaggi indossavano i modelli della ‘Adidas 8-bit collection’, che potevano essere acquistati direttamente dal gioco attraverso una semplice procedura.

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Gucci, oltre ad avere un gioco proprio (Gucci Arcade), ha anche stipulato una partnership con Drest, una fashion styling app interattiva che sfida i propri utenti a creare dei look ad hoc, accumulando crediti per l’utilizzo di capi di famosi brand




WHAT’S NEW? Nostalgia canaglia

di Marco Caruccio

Le collezioni femminili pre-fall 2020 arrivano in boutique sul finire della primavera proponendo capi passe-partout a cui affidarsi per i cambi di temperature. Tailleur dalle nuance luminose prolungano la sensazione di relax dei mesi caldi. Le stampe safari rappresentano una fuga dalla giungla metropolitana. Il denimwear è l’alleato perfetto per combinare efficienza e comodità. Per sedurre, affidarsi a scollature profonde da esibire con inappuntabile self control. Anche i gioielli presentati durante l’ultima edizione di Vicenzaoro celebrano il colore grazie a pietre preziose declinate nelle mille sfumature del verde.


Pre-fall

di Marco Caruccio

Roberto Cavalli

Alberta Ferretti

Oscar de la Renta

Etro

SAFARI MOOD

La vegetazione incontaminata fa da sfondo ad avventure all’aria aperta. La praticità di indumenti ispirati alle escursioni non trascura la femminilità. Le stampe paesaggistiche di Roberto Cavalli si mixano al look easy chic che modella il dna di Etro. Stivali in cuoio, cappelli alla pescatora e sahariane sono imprescindibili per affrontare ogni giorno la giungla metropolitana.

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Christian Dior Michael Kors Collection

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Ralph Lauren

Alice + Olivia


Tel +39 010 562039

ROSSO35 Milano via Pontaccio, 7


tendenze

Ermanno Scervino

Luisa Beccaria

Agnona

Fendi

A GIRL’S BEST FRIEND

I diamanti sono sopravvalutati. Con l’arrivo dei mesi freddi il miglior amico di una ragazza è un cappotto nuovo. Per chi non ama affidarsi alle tendenze di stagione meglio optare per un evergreen. Philosophy di Lorenzo Serafini e Agnona suggeriscono di chiuderlo con una cintura ben stretta per evitare gli spifferi. Ermanno Scervino e Luisa Beccaria optano per una texture spigata.

Stella McCartney

Versace Philosophy di Lorenzo Serafini

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Giorgio Armani



tendenze

Dsquared2

Antonio Marras Coach 1941

Moschino

TRUE BLUE

Non solo jeans. Il denim si adatta a quasi ogni indumento oltrepassando il recinto dei tradizionali pantaloni brevettati da Levi Strauss nel lontano 1873. Jeremy Scott per Moschino lo impreziosisce con applicazioni luminose, Antonio Marras lo decora utilizzando paillettes dorate, Dsquared2 lo reinventa in chiave preppy e MM6 Margiela vira verso il minimal.

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See by ChloĂŠ

MM6 Maison Margiela Balmain

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ChloĂŠ



tendenze

Iceberg N°21

Red Valentino

Emporio Armani

THE SWEETEST DREAM

L’esplosione di rosa shocking aveva già colorato i guardaroba della scorsa estate. La tendenza non accenna a diminuire d’intensità tinteggiando i cappotti di ispirazione 60s firmati Emporio Armani e i caban Emilio Pucci. Dai cromatismi più saturi elaborati da N°21 fino alle nuance sorbetto scelte da Alessandro Michele per gli avvolgenti tailleur di Gucci.

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Emilio Pucci

Gucci Bottega Veneta

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Burberry


luxury bags

calicantoluxurybags.it


tendenze

Prabal Gurung

Giambattista Valli Naeem Khan

Missoni

V LADIES

Timide astenersi. Occorrono una postura perfetta e diversi centimetri sotto i talloni per sedurre con un profondo ‘v neck’. Protagonista di abiti super short, jumpsuit, long e cocktail dress, la notevole scollatura assicura all’istante l’attenzione di tutti. Profilato da ricami glitterati per Dundas, in versione essenziale secondo Genny, felino per Naeem Khan.

Genny Pamella Roland

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Dundas

Redemption


www.minavarafashion.com


tendenze

Zuhair Murad Ports 1961

Valentino

Chanel

LIKE A VIRGIN

Era il 1984 e tutte le teenager sognavano di navigare in gondola lungo i canali di Venezia vestite di pizzo e crocefissi. Gli abiti di Valentino e Zuhair Murad potrebbero essere scelti per un remake del celebre videoclip di Madonna. Dai consueti maxi volumi di Elie Saab alle applicazioni luminose di Chanel, le trasparenze non sono mai state cosĂŹ sensuali.

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Aniye By

Christian Siriano

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The Attico

Elie Saab



tendenze

MSGM

Sara Battaglia Salvatore Ferragamo

Nina Ricci

TECHNICOLOR STYLE

Vade retro stampe tartan, giacche gessate e accostamenti a contrasto. Per trattenere più a lungo possibile la vivacità cromatica dei giorni primaverili occorre osare. Tailleur monocolor che spazino dal giallo girasole di Msgm al bianco ottico di Salvatore Ferragamo. Portati con ironia, come consiglia Nina Ricci, e un pizzico di eccentricità, vedi Sara Battaglia.

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Galvan Altuzarra

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Boss

Off-White



Je wels

di Marco Caruccio

GIORGIO VISCONTI Anello della collezione Allure in oro bianco, luminosi brillanti e pietra onice

DAMIANI Croce Belle Epoque in oro bianco con mix di diamanti black & white

MATTIOLI Orecchini Eve_R in oro rosa e diamanti neri che mixano sensualità e fascino rock

GIOVANNI RASPINI Bracciale evergreen tratto dalla collezione Rio realizzato in argento e onice nero

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SALVINI Veretta Classico Salvini in oro bianco con diamanti neri

LEBEBÈ

NOMINATION

La nuova limited edition i Classici presenta due versioni: sagoma bimba o bimbo in oro bianco con scritta ‘Love’ e cuore smaltato o sagoma con occhietti e cuore smaltato in oro giallo 9kt.

Il bracciale Composable si arricchisce di nuove maglie-link che celebrano i legami grazie a specifici messaggi legati all’amicizia, all’amore, agli affetti familiari, ai ricordi preziosi.

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tendenze

ANTONINI Orecchini pezzo unico: coppia di smeraldi taglio cuscino totale 5 carati, oro bianco rodiato e puntali in diamanti

BLISS Collier in oro bianco con diamanti e smeraldi della collezione Rugiada Colore

ROBERTO COIN Anello in oro bianco della collezione Art Decò con tormalina verde, granito verde e diamanti

GISMONDI 1754 Anello tratto dalla collezione speciale Essenza in diamanti bianchi e smeraldo

ROBERTO GIANNOTTI Orecchini in oro bianco con angelo in oro rosa, diamanti e smeraldi

BRONZALLURE

NANIS

L’anello Occhio, realizzato in golden rosè e malachite, fa parte della collezione Alba. La linea trae spunto dai paesaggi naturali illuminati dalla luce avvolgente del sorgere del sole.

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L’anello Dancing Elite affianca all’oro 18kt e ai diamanti il vivace crisoprasio, protagonista della collezione ispirata alla natura con colori vivi e frizzanti come le foglie di menta piperita.

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scenari

Immagini dall’ultima edizione di Lineapelle, che si tiene a Fiera Milano dal 19 al 21 febbraio

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scenari

di Andrea Guolo

Sindrome cinese per la pelle. La SUPPLY CHAIN della moda si aspetta una ricaduta negativa dall’emergenza

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n leggero vento di ripresa stava soffiando a favore della pelle, dopo due anni di raffiche contrarie, prima che giungesse inaspettata la tempesta asiatica. Così Lineapelle, di scena a Milano dal 19 al 21 febbraio, potrà rappresentare solo in parte quel test atteso per verificare se moda, arredo e automotive, destinazioni d’uso dei materiali presenti alla manifestazione fieristica più importante al mondo per la supply chain, riprenderanno o meno la marcia degli ordinativi. Perché la temuta assenza dei buyer cinesi – e la Cina resta il primo mercato estero per le pelli made in Italy – influirà sulla validità della prova. Inoltre, l’Asia è la fabbrica del mondo per scarpe, borse, abiti e arredo di prezzo accessibile e qualche settimana/mese di rallentamento produttivo, a seguito del coronavirus, è da mettere in preventivo. Su questo concordano più voci autorevoli del settore conciario. A cominciare da Rino Mastrotto, già presidente di UnicConcerie italiane e di Cotance (confederazione europea della pelle), che ora presiede la sezione concia di Confindustria Vicenza in rappresentanza del distretto leader italiano ed europeo del suo comparto, quello della val di Chiampo, da cui dipende quasi il 60% del fatturato nazionale. “Per capire le conseguenze di quanto sta accadendo ora in Cina, occorrerà aspettare almeno la fine di febbraio. Pare comunque scontato che la stagione in corso ne risentirà in negativo e che a Milano mancheranno molti buyer asiatici”, affer-

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scenari

ma il fondatore e presidente di Rino Mastrotto Group, gigante da 320 milioni di ricavi nel 2018, che dalla scorsa estate è controllato dal fondo di investimento Nb Renaissance Partners. Scendendo in Toscana, le sensazioni di Maila Famiglietti, imprenditrice della Nuova Osba e presidente di Assoconciatori (nel polo conciario di Santa Croce sull’Arno), sono le stesse: “Un calo di affluenza cinese è abbastanza scontato. Per il momento, l’emergenza sanitaria non ha causato dirette conseguenze in termini produttivi: qualcosa potrebbe succedere in prospettiva e spetta alle imprese, con la loro reattività, il compito di limitare i danni”. La terza voce è quella di Diodato De Maio, amministratore delegato del gruppo Dmd Solofra (Avellino), azienda leader del distretto irpino specializzato nella lavorazione delle pelli ovicaprine: “A fine anno avevamo captato segnali di stabilizzazione, se non addirittura di un’inversione di tendenza. Purtroppo si generano e susseguono nuovi problemi. Se a fine anno riusciremo a confermare il dato del 2019, saremo stati bravi e fortunati”. I dati a cui si riferisce De Maio sono quelli legati al distretto di appartenenza, ma più in generale c’è la necessità di confermare un risultato nazionale che negli ultimi esercizi è stato caratterizzato da un calo contenuto di fatturato, con il concorso della flessione dei prezzi delle materie prime. Nei primi nove mesi 2019, secondo l’analisi di Lineapelle, gli indici di vendita sono diminuiti del 7% per le pelli bovine medio/grandi, del 9% per le bovine piccole e del 6% per le ovicaprine. I dati di preconsuntivo che verranno comunicati durante la fiera saranno quasi certamente in discesa rispetto al 2018, che si chiuse poco sotto i 5 miliardi di euro. Perdono quota (-4%) nello stesso periodo le vendite di accessori e componenti per la moda, e sorprendentemente il segno meno compare anche per i materiali alternativi, vale a dire tessuti e sintetici, che in Italia lasciano sul terreno il 2% principalmente a causa del calo dei derivati del petrolio. Quanto alle destinazioni d’uso, la pelletteria resta la più brillante, con tutti gli interrogativi ora legati all’area cinese diventata mercato d’elezione per le borse di lusso. In generale, osserva Mastrotto, il top di gamma si difende bene mentre l’economico appare bloccato perché, spiega il conciatore di Arzignano (Vicenza): “Manca buona parte della domanda per la calzatura, che oggi viene realizzata con altri materiali. Oltre alla pelletteria, c’è l’automotive che tiene e l’arredamento mostra qualche segnale di ripresa. Questa è la situazione attuale. Da ora in poi, è probabile che le firme più esposte in Asia subiranno uno stop delle vendite, mentre chi produce in Cina risentirà di un blocco delle spedizioni in Europa e Stati Uniti, perché le produzioni sono state interrotte”. E Mastrotto aggiunge: “Molti nostri clienti vanno a produrre in Cina pensando che costi meno, ma l’Europa oggi si dimostra competitiva e allora, con tutti i problemi che emergono in Asia, qualcuno potrebbe anche decidere di tornare indietro”. Nonostante la difficile congiuntura di mercato, Lineapelle resta l’evento cruciale per le aziende di materiali e componenti fashion. E una compensazione al calo degli asiatici potrebbe arrivare da Europa e Stati Uniti, grazie anche alla data felice della manifestazione che si pone al termine di Micam/Mipel e in contemporanea non solo con le mostre delle macchine per pelletteria, calzatura e conceria (Simac Tanning Tech), ma anche e soprattutto con la settimana della moda milanese. Andando perciò a comporre un’offerta fieristica senza precedenti, nella storia e a livello globale.

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A dicembre le concerie avevano captato segnali di recupero, che ora paiono vanificati, dopo due anni di flessione indotta anche dal calo dei prezzi delle materie prime


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reportage

Nelle foto, alcune aree di Milano Unica

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reportage

A MILANO U UNICA il tessile rilancia su nuovi MERCATI

n 2019 chiuso con il segno meno e il 2020 che si apre all’insegna di numerosi fattori di incertezza. Eppure, nello sguardo a lungo termine del tessile italiano c’è l’ottimismo di aziende capaci di innovare e di mantenere un ruolo unico nel mondo per qualità e processi sostenibili.

di Giulia Sciola

È questo, in sintesi, quanto emerso dalla 30esima edizione di Milano Unica che, a febbraio, ha portato negli spazi di Rho Fiera 477 espositori, in crescita rispetto all’edizione di febbraio dello scorso anno. Secondo le stime del Centro Studi di Confindustria Moda, il 2019 della tessitura italiana (che conta i comparti laniero, cotoniero, liniero, serico e a maglia) si dovrebbe chiudere con un fatturato complessivo in calo del 4,7% a circa 7,6 miliardi di euro, conseguenza del calo dei consumi interni e delle esportazioni (-3,8 per cento). Tra i Paesi che hanno meglio performato ci sono, tra gli altri, Usa (+3,1%), Francia (+2,2%) e Giappone (+8,5%), che però non sono riusciti a compensare la frenata di mercati chiave come Germania (-15,3%), Cina (-6,5%) e Hong Kong (-19,2 per cento). “Come imprenditori – ha spiegato a Pambianco Magazine Ercole Botto Poala, presidente di Milano Unica - dobbiamo avere coraggio e far fronte alle sfide con una visione di lungo termine. Le aziende devono continuare a innovare e guardare a mercati, come l’Africa, che oggi sembrano lontani, ma che hanno un enorme potenziale”. Il salone è riuscito a limitare il calo delle presenze a un -2 per cento. Le assenze dall’Ex Celeste Impero, complice il confronto con un febbraio 2019 in cui le date della fiera si sovrapponevano alle festività del Capodanno cinese, non hanno avuto un peso eccessivo. “Le preoccupazioni derivanti dall’epidemia cinese sono state fugate dalla qualità e dal numero dei buyer intervenuti e dal gradimento degli espositori”, ha continuato Botto Poala. La maggior parte delle aziende ha stimato una ripresa del settore nella seconda parte dell’anno, auspicando una normalizzazione dello scenario coronavirus. Milano Unica Shanghai, che avrebbe dovuto svolgersi a marzo, è per ora rimandata, come tutte le fiere tessili cinesi. A raccogliere il testimone da Botto Poala, arrivato al termine del suo mandato, sarà Alessandro Barberis Canonico, AD di Vitale Barberis Canonico e presidente di Ideabiella, tra le cui prime sfide ci sarà la decisione della fiera competitor Première Vision di anticipare, dal 2021, le sue date tra fine gennaio e febbraio e nella prima metà di luglio.

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reportage

News da Milano Unica

Reda, nel 2019 fatturato a 123 milioni

Canepa scommette sul mercato africano

Marzotto Wool Manufacturing investe 6,5 milioni in sostenibilitĂ

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REDA, NEL 2019 FATTURATO A 123 MILIONI Reda cresce con nuove acquisizioni e guarda all’Africa come mercato dal grande potenziale di crescita. A raccontarlo a Pambianco Magazine è stato Ercole Botto Poala, numero uno della realtà biellese, che a Milano Unica ha presentato le novità di Reda Active, Reda Flexo e Reda 1865. L’azienda ha chiuso il 2019 con un fatturato di 123 milioni di euro. “L’anno – ha precisato Botto Poala – risulta in leggera crescita grazie all’acquisizione di Comero spa (Reda ha rilevato il 100% dello storico lanificio a ciclo completo nel 2018). A parità di perimetro l’andamento è sostanzialmente stabile”. Oggi tra i mercati di riferimento di Reda ci sono gli Stati Uniti, l’Europa e la Cina, mentre è all’Africa che guardano i piani di sviluppo dei prossimi anni. “Pensiamo che quello africano sia un mercato su quale iniziare a lavorare”, ha continuato il CEO, che si aspetta invece un “forte rallentamento” del business asiatico. La sostenibilità è da sempre nel dna di Reda, che negli anni ha ottenuto numerose certificazioni, ultima l’adesione al protocollo Zdhc (Zero discharge of hazardous chemicals), programma internazionale che ha accolto la sfida lanciata da Greenpeace, con un piano che mira alla drastica riduzione delle sostanze chimiche pericolose di tutta la catena di fornitura del settore tessile, calzaturiero e conciario. “Oggi - ha spiegato Botto Poala - è fondamentale misurare la sostenbilità, che altrimenti rischia di essere un concetto generico, consapevoli che il consumatore è molto preparato rispetto alle tematiche ambientali e all’impatto del nostro settore. Le nostre collezioni sono al 100% tracciabili e gli investimenti mirano alla creazione di prodotti innovativi”. Tra quelli presentati in fiera c’è la nuova membrana riciclata di Reda Active. Quest’ultima dà nuova vita agli scarti dei polimeri provenienti dalla produzione.

MARZOTTO WOOL MANUFACTURING INVESTE 6,5 MILIONI IN SOSTENIBILITÀ

CANEPA SCOMMETTE SUL MERCATO AFRICANO

Marzotto Wool Manufacturing porta a Milano Unica le novità dei brand Marzotto, Guabello, Fratelli Tallia di Delfino, Estethia-G.B.Conte e Marlane e presenta il progetto video “Our people our fabrics”, testimonianza dei valori aziendali e dell’attenzione ai dipendenti, realizzato in collaborazione con Wannaboo. Negli ultimi 2 anni, Marzotto Wool Manufacturing ha investito 6,5 milioni di euro per ridurre l’impatto ambientale del proprio processo produttivo. Le aree di intervento coprono, tra le altre, la diminuzione del consumo idrico diretto e indiretto, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, del consumo di energia elettrica e la campagna plastic free, che ha permesso di ridurre del 10% la produzione di rifiuti di plastica.

Eccellenza e creatività responsabile. Ci sono questi valori al centro delle produzioni di Canepa, che alla 30esima edizione di Milano Unica ha presentato anche collezioni pensate per il mercato africano. “L’Africa – ha raccontato Michele Canepa, presidente di Canepa – è un mercato che sta crescendo ed è importante per noi, come per tutto il tessile italiano, saperci inserire nel modo corretto. Per noi è un mercato in fase iniziale, ma i player africani comprano già quantità importanti di tessuti”. La collezione ispirata ai damaschi africani è sviluppata su morbidi popeline di cotone, la cui lucentezza valorizza i disegni e i colori. Le fantasie sono state create dai reparti creativi di Canepa, che ogni anno realizzano oltre 20mila disegni originali. Oggi i mercati di riferimento dell’azienda da quasi 40 milioni di euro di fatturato sono l’Italia, la Francia, l’Europa, gli Usa, il Giappone, la Corea e la Cina. “Per noi - ha concluso Michele Canepa - la Cina è un cliente importante solo per i tessuti da accessorio. Canepa produce tessuti per abbigliamento, per arredamento e per accessori, per lo più sciarpe e cravatte. La Cina è una piazza importante soprattutto per quest’ultimo segmento, dove registriamo una buona crescita”.

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master e-academy

Pambianco ACADEMY, al via i nuovi MASTER di Alessia Perrino

“V

ogliamo diventare il punto di riferimento nella formazione professionale dei settori fashion, design e beauty. La necessità di orientarsi nei nuovi scenari del consumo rende necessario per i professionisti un aggiornamento costante, verticale e dal forte orientamento digital”, ha commentato David Pambianco. Le tematiche scelte per il nuovo calendario di master di Pambianco Academy, la piattaforma di formazione realizzata da Pambianco, sono in linea con le ultime tendenze in materia di gestione aziendale e formazione, perchè le aziende possano trovare nuovi punti di riferimento e rimodulare i propri modelli di business in chiave digitale.

A partire dal 3 febbraio 2020 è acquistabile il Master “L’innovazione nel retail e la gestione dell’omnicanalità”, che verterà sull’integrazione degli aspetti più tradizionali del retail con le opportunità offerte dalla digitalizzazione, così da garantire ai propri clienti una customer experience fluida, efficace e cross-channel. A partire dal 2 marzo sarà disponibile il Master “Strategie e sviluppo per l’ecommerce management”, che tra i temi vedrà: come progettare un negozio su piattaforma e-commerce e i principi di user experience, Neuro-marketing, Performance Marketing, Digital PR e Influencer marketing, social shopping, CRM, Email marketing e digital customer service, Remarketing e Programmatic ADV, Seo e Inbound marketing, e ancora come creare chatbot experience, gli aspetti legali e le cautele contrattuali, e molto altro. A partire dal 16 marzo sarà invece acquistabile il Master “Progettare e costruire una strategia digitale integrata”, in cui parleremo di: rivoluzione digitale, nuovo customer journey e impatto sulle aziende, come scegliere la piattaforma e-commerce e come gestire il Customer Relationship Management, fondamenti di base della SEO, i segreti del Content Marketing, del Brand Storytelling e del Social Media Marketing con moduli dedicati a ciascun canale (Facebook, Instagram, Linkedin, YouTube), tra cui anche i più recenti come TikTok e Telegram, e ancora Email Marketing, Digital PR, Influencer marketing, Performance marketing, e molto altro. La proposta si avvale di un innovativo sistema di formazione con video-lezioni sempre disponibili, docenze di professionisti qualificati e numerose testimonianze di manager delle più importanti aziende di settore. Per info dettagliate, programma e costi, potete visitare il sito academy.pambianconews.com oppure scriverci a e-academy@pambianco.com.

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è l’innovativa piattaforma di formazione online per i professionisti del fashion, design e beauty

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3 febbraio 2020 L’INNOVAZIONE NEL RETAIL

E LA GESTIONE DELL’OMNICANALITÀ

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2 marzo 2020 STRATEGIE E SVILUPPO

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UNA STRATEGIA DIGITALE INTEGRATA

Tutti i master sono fruibili in modalità self: inizi quando vuoi e finisci quando vuoi! I contenuti saranno visualizzabili per un anno a partire dalla data di acquisto.

INFO E ISCRIZIONI Chiara Gentilini

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Pambianco srl - Corso Matteotti, 11 - 20121 Milano


fenomeni

Dall’alto in senso orario, i rossetti della linea Prestige di Rougj, alcuni prodotti della gamma Proraso, la app GlamSt e i tablet di ModiFace

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fenomeni

di Chiara Dainese

Bellezza da M&A con record di deal nel 2019. Nel futuro c’è il private. Con un occhio al TECH anche su pambianco beauty

L

a bellezza fa sempre più gola agli investitori come dimostrano le recenti e numerose operazioni di M&A mondiali nel settore. L’intenso anno di fusioni e acquisizioni di beauty è culminato il 18 novembre 2019, quando Kylie Jenner ha venduto il 51% del suo impero Kylie Cosmetics a Coty per 600 milioni di dollari. Lo stesso giorno, Estée Lauder Companies ha acquisito il pieno controllo di Have & Be Co., la società di cura della pelle con sede a Seoul cui fa capo Dr. Jart +. E, secondo la banca d’investimento Capstone Headwaters, dal 21 novembre, l’attività di M&A del beauty per il 2019 aveva già superato il 2018 del 19 per cento. Il secondo trimestre dell’anno ha stabilito un record per il più alto volume di transazioni negli ultimi cinque anni con 33 deal. E l’entusiasmo degli investitori non si attenuerà nel 2020. Gli addetti ai lavori, infatti, stanno tenendo d’occhio alcune situazioni di potenziali acquisizioni come il brand nativo digitale Glossier, che dopo aver raggiunto una valutazione di 1,2 miliardi di dollari lo scorso mese di marzo, potrebbe essere venduto o quotarsi in Borsa. Fonti non confermate dalla società, ritengono che la fondatrice Emily Weiss potrebbe voler restare a capo del suo marchio, rendendo la scelta dell’Ipo quella più probabile. Al di fuori delle startup, anche il colosso americano Revlon ha assunto Goldman Sachs lo scorso agosto per rivedere le opzioni strategiche, ma non ha ancora trovato gli acquirenti giusti. FONDI IN BELLEZZA C’è da sottolineare anche che gran parte delle operazioni di M&A negli ultimi anni è stata guidata da gruppi statunitensi ed europei come Estée Lauder e L’Oréal nella speranza di portare all’interno startup innovative. Ma non solo. Nell’ultimo periodo, sempre secondo Capstone Headwaters, c’è stato un crescente appetito per la bellezza da parte dei fondi di private equity, che sono stati responsabili del 47% delle operazioni di quest’anno, rispetto al 42% nel 2018.Ad aprile, Bain Capital ha firmato un accordo definitivo per l’acquisizione della

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quota di maggioranza in Maesa, un incubatore globale di marchi di bellezza al servizio dei gruppi cosmetici e dei distributori. Poi il gruppo specializzato nella cosmetica professionale Pool Service-Medavita è passato al fondo inglese Bluegem Capital Partners per 64 milioni di euro, un valore pari a 9 volte l’ebitda del 2018. A ottobre il private equity di Hong Kong Nuo Capital ha comprato una quota di minoranza del 30% nel gruppo Ludovico Martelli, cui fanno capo i brand Proraso, Marvis, Kaloderma, Schultz, Oxy, Sapone del Mugello e Valobra. Pochi mesi dopo il marchio di prodotti professionali per capelli Olaplex è stato acquisito dal private equity Advent International, e infine a dicembre Made in Italy Fund, il fondo di private equity gestito da Quadrivio & Pambianco, ha sottoscritto un accordo di investimento per entrare nel capitale di Rougj, azienda italiana specializzata in prodotti beauty haut de gamme destinati al canale farmacia. Inoltre, alcuni fondi di private equity tra cui Advent, Cinven, Blackstone, Kkr, Cvc Capital Partners e Bc Partners hanno manifestato interesse per alcuni dei brand di bellezza del gruppo Coty. Lo hanno riferito a Reuters tre fonti anonime, sottolineando che il deal potrebbe arrivare fino a 7 miliardi di dollari. Infine, le previsioni per il 2020 vedranno scendere in campo un numero maggiore di società asiatiche che parteciperanno a fusioni e acquisizioni: aziende coreane e giapponesi saranno le più attive negli affari all’estero. I probabili protagonisti sono società come Amorepacific e Kosé. Questa tendenza è già partita a fine anno quando il colosso della bellezza giapponese Shiseido ha acquistato il marchio statunitense di prodotti per la cura della pelle Drunk Elephant per 845 milioni di dollari. NUOVE TECNOLOGIE PER CRESCERE In un mondo in cui i marchi di nicchia e le nuove startup riescono a offrire prodotti personalizzati, in grado di soddisfare in poco tempo le esigenze più disparate, i grandi marchi sono corsi ai ripari, investendo in ricerca e sviluppo o direttamente comprando le startup che gli consentono di raggiungere quel target di giovani che ancora manca al loro portfolio. Così Shiseido, nonostante abbia guadagnato oltre 9 miliardi di dollari lo scorso anno con le vendite tradizionali, ha deciso di avviare una serie di acquisizioni per aumentare la sua quota di mercato, guadagnando l’esperienza che gli manca in temi come intelligenza artificiale, realtà aumentata e altre tecnologie che consentano di replicare online i comportamenti d’acquisto dei consumatori nel retail, utilizzando i dati acquisiti attraverso i device per offrire prodotti sempre più personalizzati. Così, ha acquisito il reparto Ricerca e Sviluppo e altri assets di Olivo Laboratories, una startup con sede nel Massachussets, specializzata nella tecnologia della pelle artificiale, poi ha anche comprato MatchCo, startup californiana che sviluppa software con cui i consumatori possono creare il loro fondotinta personalizzato specifico per il loro tipo e colore di pelle. Non solo. Ha anche acquistato Giaran, altra startup specializzata in intelligenza artificiale che permette ai clienti di rimuovere o applicare virtualmente il make-up attraverso il loro smartphone per capire se un determinato prodotto è adatto o meno al loro viso. Anche L’Oréal ha acquisito ModiFace, azienda tech canadese che sviluppa software che attraverso la realtà aumentata consentono ai consumatori di vedere come apparirebbero con i diversi tipi di ombretti e blush. Sempre il colosso francese ha siglato un accordo con il magnate delle telecomunicazioni Xavier Niel per dare vita a un acceleratore per marchi beauty-tech. Anche il gruppo del lusso Lvmh sta lavorando con Neil attraverso La Maison des Startups, un vero e proprio campus con sede a Parigi per supportare i piccoli imprenditori che vogliono cimentarsi nello sviluppo di nuove tecnologie e servizi nel settore della profumeria e della cosmesi, ma anche del vino, della moda e degli altri business legati a Lvmh. E, ancora, Estée Lauder ha annunciato una partnership con un’altra startup, PerfectCorp, per modernizzare le sue consulenti introducendo un programma di realtà aumentata.

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La cosmesi manterrà il proprio dinamismo, sul fronte mergers & acquisitions. Si profila un ruolo chiave per i fondi. E un’attenzione crescente per startup innovative, meglio se tecnologiche.



intervista

INTERVISTA LUCA LOMAZZI E FEDERICA PRIA

Italia sempre più strategica per SHISEIDO. La crescita si gioca di SQUADRA di Chiara Dainese

Luca Lomazzi e Federica Pria

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intervista

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hiseido Italy continua a innovare, non solo nei prodotti, ma anche nella struttura. E nell’ottica di spingere sulla crescita del mercato italiano è stato messo in atto un potenziamento del team e del portafoglio dei brand, con l’inserimento di alcune novità che coinvolgeranno la filiale durante tutto il 2020. Ma non solo. Ce ne parlano Luca Lomazzi Country General Manager Shiseido Italy e Federica Pria General Manager Shiseido Fragrance. Continuare a crescere in un mercato, quello italiano, sempre più complesso e per pochi player. Come ci riuscite? Lomazzi: Sicuramente la parola d’ordine è innovare. L’Italia è un mercato sensibile alle innovazioni di prodotto e brands ambito nel quale noi siamo molto dinamici. Oltre ai nuovi prodotti, introduciamo sul mercato nuovi marchi, cercando di portare un contributo alla crescita al settore e ‘parlare’ in maniera diversa rispetto ai nostri competitor. Inoltre abbiamo una forte attenzione agli investimenti sia sui marchi, sui nostri retailer creando prossimità. In questo senso, cerchiamo di trovare chi in distribuzione raccoglie la sfida dei nostri progetti e lavora in maniera sana e onesta evitando forzature che drogano il mercato. Pria: Inoltre per crescere sono fondamentali le persone. Nella filiale italiana avere una squadra forte è un elemento imprescindibile per raggiungere insieme gli obiettivi. Investiamo molto sulle risorse in formazione e motivazione e l’ultimo step è stata la creazione della Shiseido Run Team, una squadra di runner, per creare un senso di appartenenza ancora più forte. Un nuovo modo di lavorare anche fuori dai nostri uffici. Come si è chiuso il 2019? Lomazzi: Abbiamo chiuso l’esercizio con una crescita nei ricavi di oltre il 3%; questo risultato non è stato scontato, soprattutto alla luce di un piano di razionalizzazione degli stock da parte del nostro primo cliente. Poi tutto è andato per il meglio e con la forze del nostro portafoglio di marchi siamo riusciti a ottenere risultati soddisfacenti. Nel dettaglio della divisione Prestige, il marchio Shiseido è andato avanti con un trend di crescita soddisfacente grazie al rinnovamento totale della linea Benefiance, che è stato il miglior lancio skincare dell’anno. Siamo inoltre ulteriormente cresciuti nel mercato dei solari, che ha chiuso in perdita, ma con Shiseido in crescita e con una quota di mercato prossima al 25%. Questo risultato è stato ottenuto grazie ad una serie di attività di comunicazione, non solo nei punti vendita, ma attraverso delle partnership come quella con le palestre Virgin e con attività outdoor. Anche il siero Ultimune continua a crescere molto bene e avremmo potuto anche far meglio, se avessimo avuto una regolarità negli approvvigionamenti più fluida nel corso dell’anno. Infine, con il 2019 si conclude il rinnovamento del make-up di Shiseido che ha ottenuto ottimi riscontri di vendite specie in chiusura di anno. Per quanto riguarda i make-up brands, Nars ha generato ottimi risultati e in Italia ha totalizzato crescite forti e sopra la media mondiale. Laura Mercier è andata bene e anche bare minerals ha dato ottimi dati di vendita essendo un marchio che risponde a pieno al trend di mercato della clean beauty. Pria: Per quanto riguarda la divisione Fragranze nel 2019 abbiamo visto una crescita del 7,3%, grazie in particolare alle performance di due marchi: Dolce & Gabbana e Narciso Rodriguez. Abbiamo generato ottimi risultati con il lancio a settembre 2019 di K by Dolce & Gabbana, la nuova fragranza maschile che da subito ha conquistato i consumatori e raggiunto il numero 1 (con il 50 ml) delle referenze uomo più vendute (valori npd mese settembre e ottobre 2019). Questo per noi è stato un grande successo e un motivo di orgoglio e sarà uno dei driver principali della crescita futura.

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intervista

L’altro brand è Narciso Rodriguez che a inizio 2019 ha lanciato una nuova variazione olfattiva di for her, che è la prima fragranza del mercato beauty. Continuate a crescere anno dopo anno anche in quote di mercato? Pria: Sì, riuscendo a consolidare le linee esistenti e nutrendo i brand con nuove proposte olfattive. Sicuramente il segmento fragranze sta andando molto bene grazie ai lanci che hanno fatto la differenza. Dolce & Gabbana ha registrato con K by Dolce & Gabbana crescite a doppia cifra con un +15% in sell out da settembre a dicembre periodo più importante dell’anno per i profumi. Anche Narciso Rodriguez for her, che quest’anno con il lancio di Pure Musc è ulteriormente cresciuta come linea, è riuscita ad essere la prima fragranza femminile più venduta dal 2015, anno da cui teniamo questo primato. Qual è il brand di punta della filiale? Lomazzi: Oggi non abbiamo brand di punta. E il gruppo Shiseido, che è fatto di tante marche, ha una forza tale da far crescere tutti i brand, ognuno con le proprie caratteristiche e posizionamento. La nostra attitudine è proprio quella di parlare di tutti i brand per poter lavorare in termini di identità di Gruppo. C’è un grande rispetto e volontà di dare attenzione a tutti i marchi e questo è un po’ stato il successo di Shiseido come corporation. Pria: La sfida della gestione di un portafoglio di brand molto eterogeneo resta quella più interessante. Non ci sono marchi di punta, ma sicuramente ci sono priorità da identificare. Nel business fragranze, in termini di priorità 2020, c’è la crescita di Dolce & Gabbana. Quali sono le strategie della filiale italiana? Avete fatto diverse azioni locali e sui dipendenti? Lomazzi: Per noi essendo un’azienda giapponese l’attenzione al fattore umano è fondamentale. In questo senso la filiale italiana risulta ancora la migliora in termini di Engagement da un’indagine condotta in Europa. Questo risultato è il frutto di una grande attenzione nei confronti dei nostri collaboratori. Nuovi uffici, moderni e tecnologici per creare un ambiente che bello e confortevole, un nuovo centro di formazione all’avanguardia, un Japanese Bistrot all’interno dell’azienda. Oltre a ciò, una serie di iniziative di formazione lavorando sia sulle soft skills che sulle hard skills. Oggi Shiseido è più che mai un’azienda appetibile e attrattiva da parte di giovani talenti. Pria: Inoltre creiamo per tutti i dipendenti diversi corsi di formazione ed in particolare corsi digital oltre ad integrare agevolazioni legate per esempio a bonus bebè per le neo mamme e visite mediche gratuite direttamente nella nostra sede legate alla prevenzione dei tumori. Quali sono le ambizioni della filiale italiana? Lomazzi: Premetto che in futuro ci sarà sempre di più una forte concentrazione di marchi in mano a poche corporation. La ricetta è coltivare i marchi, garantendo ad ognuno la propria identità. Mi piacerebbe rafforzare ‘l’impronta Shiseido’ nel mercato italiano, con il mantenimento della leadership nel mercato fragrance dove siamo forti e possibilmente andare a suggerire l’acquisizione di nuove licenze o aziende. Nel mondo dello skincare invece, l’obiettivo è difendere la prima posizione del marchio Shiseido ed espandere la nostra quota di mercato del make-up. Infine ci prepariamo al debutto nel mercato italiano di Clé de Peau Beauté, punta di diamante dei brand di Shiseido Group, che verrà distribuito da aprile in pochissime profumerie super selezionate. E’ il primo marchio asiatico e ci attendiamo forti crescite. Ma non solo. A fine 2019 il Gruppo ha acquisito il marchio Drunk Elephant che in Italia verrà lanciato ad inizio 2021. Le armi per andare avanti e fare bene ci sono tutte!

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“Per crescere sono fondamentali le persone. Nella filiale italiana avere una squadra forte è un elemento imprescindibile per raggiungere insieme gli obiettivi”.


intervista

Dall’alto in senso orario il Japanese Bistrot all’interno della sede milanese, Climax Mascara, l’Eau de Toilette maschile K di Dolce & Gabbana, La Crème di Clé de Peau Beauté,il profumo femminile For Her Pure Musc di Narciso Rodriguez, le fragranze Dolce & Gabbana Light Blue, Shiseido Benefiance - Wrinkle Smoothing e alcune referenze solari di Shiseido.

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A&V Communication

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BEAUTY CAN SAVE THE WORLD CANEPA’S PASSION FOR BEAUTY LEADS ITS CHOICES IN THE SUSTAINABLE PRODUCTION OF ITS PRECIOUS FABRICS, INNOVATION AND RESPECT FOR THE ENVIRONMENT.

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Le aziende si raccontano

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Marcolin

adidas Originals

adidas Badge of Sport

BMW

MAX&Co.

Marcolin presenta le nuove collezioni all’insegna dell’eccellenza produttiva In concomitanza con la 50esima edizione di Mido, il Gruppo rivelerà le collezioni dei nuovi brand aggiunti al proprio portfolio: Adidas Badge of Sport, Adidas Originals, BMW, GCDS, Longines, MAX&Co. e OMEGA. Ciascuna collaborazione conferma l’expertise del colosso veneto. Durante la prossima edizione di Mido (29 febbraio - 2 marzo) Marcolin Group, tra i leader del settore eyewear, svelerà le sue nuove proposte. L’azienda veneta ha sapientemente declinato attraverso tecniche di produzione innovative lo stile di ciascun partner, sottolineandone il dna grazie al riconosciuto know how internazionale. Tra le novità, l’eyewear di Adidas Badge of Sport rispecchia la dinamicità dei capi del brand attraverso l’utilizzo di materiali resistenti e ultraleggeri. Le montature completano le proposte apparel scelte da milioni di sportivi ma si adattano perfettamente anche alle esigenze di clienti metropolitani. La collezione Adidas Originals resta fedele ai valori di creatività e autenticità che contraddistinguono il marchio sportswear, da sempre intrinsecamente

legato alle tendenze streetwear estrapolate dal background giovanile. Un altro brand italiano si aggiunge al portfolio di Marcolin Group: MAX&Co., con proposte eyewear dal design contemporaneo disponibili in una ricca palette cromatica e che interpretano in modo speculare il glamour della griffe. Ne dà conferma il modello oversize MO001 in acetato caratterizzato con silhouette pilot moderna e sofisticata. I modelli di BMW, leader mondiale di auto e moto premium, sono contraddistinti da materiali performanti come la fibra di carbonio. Gli occhiali da sole e da vista maschili e unisex attingono dall’heritage stilistico di BMW con un occhio di riguardo alle esigenze quotidiane dei clienti del brand, come testimonia l’inserimento di innovative lenti polarizzate che permettono di leggere gli schermi Lcd, perfette per la guida.

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Veepee

Veepee brinda al mercato italiano. Nel 2019 lo Stivale cresce del 20% L’Italia continua a essere una delle aree migliori in termini di performance per il player internazionale di entertainment shopping. Trainante la crescita dei settori Baby&Kids (+30%), Fashion (+20%), Shoes (+20%) e Accessori (+15 per cento). Una scintilla di quotidiana felicità: Veepee è un brand concepito come un pizzico di “WOW” nel “now” degli oltre 72 milioni di soci nel mondo, 12 milioni dei quali nel nostro Paese, grazie alla ricetta di successo di un modello di business rivoluzionario: entertainment shopping, una modalità di consumo in cui acquisto fa rima con intrattenimento, nuovi media e creatività digitale. Il tutto poggia su un duplice concetto: l’evento, l’esclusività e le esperienze uniche e coinvolgenti, con la soddisfazione del cliente sempre al centro della strategia. Veepee, ideatore e leader delle vendite evento online, è oggi diventato un sito multi-specialista esperto in tutti i settori in cui opera: Fashion, Accessories, Shoes, Baby&Kids, Beauty, Casa, Sport, Viaggi & Tempo Libero, Vini e Gastronomia, con l’obiettivo di soddisfare

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un target sempre più ampio. Un brand globale europeo che conta più di 6.000 dipendenti, la cui età media è 32 anni e dove sono rappresentate ben 83 nazionalità diverse. Le donne rappresentano il 70% dei dipendenti e il 66% dei dirigenti. Nella sede di Milano, i dipendenti sono più di 200 con un’età media di 32 anni, 70% sono donne. A livello globale, con 120 milioni di prodotti venduti, 7.000 brand partner e oltre 54.000 vendite evento durante l’anno, il Gruppo ha registrato nel 2019 un fatturato di 4 miliardi di euro, investendo 100 milioni di euro in Research & Development e Open Innovation. Anche in Italia, a un anno esatto dall’annuncio del suo rebranding come unico brand globale, Veepee continua a crescere: oltre 13,9 milioni di prodotti venduti

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(+25% vs 2018), 12,7 milioni di iscritti (+15% vs 2018) e più di 4.000 vendite evento all’anno. Il nostro Paese è uno dei migliori mercati in termini di performance, con un business in crescita a doppia cifra caratterizzato da un incremento del fatturato di circa 20% nel 2019, rispetto all’anno precedente. Nello specifico i settori più significativi sono +30% Baby & Kids, +20% Fashion, +20% Shoes e +15% Accessories. Dopo il successo delle collaborazioni del 2019, Veepee ha in serbo novità molto interessanti con altri top brand per il 2020, che non riguardano solo il settore moda. Rinforzare e diversificare l’offerta sono tra i prossimi obiettivi che l’azienda si pone a livello globale, oltre alla crescita continua attraverso strumenti come il Connected Business e lo sviluppo di piattaforme Brandsplace, dove i brand sono i veri protagonisti. I brand con i quali collabora il Gruppo sono 7000, di cui 900 in Italia. Come sottolinea Andrea Scarano, Country Manager di Veepee Italia “abbiamo chiuso il 2019 con grandi risultati ed è stato per il gruppo un anno intenso. Ora ci concentriamo sulle diverse sfide che ci attendono nel 2020 per consolidare la nostra leadership sul mercato europeo. Vogliamo rafforzare le nostre partnership con i brand, diversificare e potenziare la nostra offerta - sia in termini di qualità sia in termini di servizio mantenendo il nostro posizionamento e proseguire nel nostro processo di convergence verso una piattaforma tecnica unica”. Andrea Scarano ricopre il ruolo di Country Manager di Veepee Italia. Con una carriera più che decennale in Privalia, acquisita da Veepee nel 2016, il manager ha contribuito al buon posizionamento del gruppo nel mercato prima come operations e

marketing director di Privalia Brasile e poi come general manager di Privalia Mexico. Successivamente ha ricoperto la carica di chief product officer southern EU and Latam in Spagna, lavorando all’affermazione del brand globale Veepee.

Nelle foto, Andrea Scarano e un’immagine della vetrina dell’Experience Lounge, realizzata in collaborazione con il brand La Martina durante la fashion week di settembre

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Conceria Superior

Stefano Caponi

Conceria Superior, a Lineapelle con nuove collezioni e visione green L’azienda toscana attiva nel settore delle pelli di lusso ritorna alla fiera milanese con un nuovo stand e una collezione che spazia dai gusti più femminili fino a quelli rock. Non solo, Superior continua il proprio impegno sostenibile aderendo a un nuovo progetto di ricerca. Nuovo spazio espositivo, nuovi progetti, stessi valori. Conceria Superior torna a Lineapelle (19-21 febbraio 2020, Milano) portando con sé parecchie novità. In primis, l’azienda toscana attiva nel settore delle pelli di lusso per l’alta moda sarà presente alla kermesse milanese attraverso due postazioni: una interna alla fiera, con il nuovo stand progettato dallo studio AquiliAlberg Architects, e l’altra presso lo showroom-atelier di proprietà in Via Quintino Sella 3. In entrambi, sarà possibile toccare con mano la collezione P/E 2021, la quale si compone di due sotto-collezioni: la Spring Sorbet, più delicata e poetica, caratterizzata da 4 colori dalla palette sorbetto: poudre, il rosa petalo, cielo (un celeste chiarissimo), e il lilla; e Intense Vibration, dall’anima rock, con una palette che combina tinte come il nero, il peonia, il silver-gold e un nuovo platino. “Tornare agli spazi espositivi della fiera, con uno stand unico e una collezione chiara e determinata, è motivo di grande orgoglio”, ha raccontato Stefano

Caponi, AD dell’azienda da oltre 60 milioni nel 2019. “Il capoluogo lombardo, infatti, è un centro di connessioni importanti, un vero e proprio hub per il fashion system odierno”. Tra le priorità dell’azienda vi è poi la sostenibilità. Da anni infatti Conceria Superior è impegnata con la Scuola Superiore Normale di Pisa per sviluppare una produzione di pelli sempre più green. Oggi l’azienda annuncia anche la sua partecipazione alla call “Venti di Innovazione” del Polo Tecnologico di Navacchio per la ricerca di soluzioni tecnologiche innovative. “Siamo alla ricerca di soluzioni che consentano di risolvere la problematica della tracciabilità delle pelli tramite sistemi in grado di identificare le singole pelli e che possano fornire tutta una serie di dati per garantire la qualità e la sicurezza dei vari passaggi produttivi”, ha continuato Caponi. “Superior è già dotata di un sistema per monitorare la tracciabilità interna, ma vogliamo renderla ancora più efficiente e capillare”.

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M A

acquisizioni e cessioni di aziende

Uniamo chi compra e chi vende un’Azienda Se vuoi acquisire un’azienda o pianificare il modo migliore per cedere la tua, scegli PAMBIANCO Merger & Acquisition, il partner ideale nelle operazioni di acquisizione e cessione di aziende nei settori moda, lusso e design. Pambianco mette a disposizione tutte le sue conoscenze per chiudere al meglio ogni operazione. tel 02 76388600 | www.pambianco.com | mea@pambianco.com


Fidenza Village

Non solo shopping. Fidenza Village si fa (multi) culturale con Parma 2020

Festive Lights

Con la curatela di Davide Rampello, Fidenza Village dà il via a una serie di iniziative volte a valorizzare il territorio del parmense. Allo shopping, il villaggio unisce un’esperienza culturale che parte dalle luminarie siciliane, passa dalla tradizione orientale e arriva fino a Federico Fellini. Parma capitale italiana della cultura 2020. Un cappello sotto cui rientrano una serie di iniziative volte a valorizzare il territorio parmense, dalle eccellenze culturali a quelle storiche fino alle gastronomiche, senza dimenticare lo shopping. Tra i più rinomati player del territorio si conta infatti Fidenza Village, uno degli 11 villaggi di The Bicester Village Shopping Collection by Value Retail che, collocato a soli a 20 minuti da Parma e a 60 minuti da Milano e Bologna, raccoglie brand quali Missoni, Jil Sander, Le Silla, New Balance e Vivienne Westwood. Fidenza Village, socio fondatore del Comitato organizzatore di Parma 2020 e partner ufficiale della manifestazione, si è schierato in prima linea per promuovere la cultura del territorio e, per farlo, ha scelto un curatore d’eccezione, ovvero Davide Rampello che nel proprio curriculum conta, tra gli altri, lo sviluppo del Padiglione Zero di Expo 2015. “Ciò che mi ha colpito di Fidenza Village è l’idea di villaggio, di comunità, che qui si respira - ha spie-

gato - non a caso, gli eventi per le celebrazioni di Parma 2020 ruotano attorno al tema del ‘villaggio’, inteso come luogo di aggregazione, condivisione e racconto delle identità”. Si parte così con una serie di iniziative ispirate alla Luce, “tema che si inserisce perfettamente in questa prospettiva, perché da sempre è sinonimo di festa”. Così diventano protagoniste le ‘Festive Lights’, le installazioni luminose realizzate da ‘L’artistica Luminaria Badami’, che da anni crea le luminarie per numerosi comuni siciliani. In concomitanza, viene esposta ‘Let Yourself Glow’, un’architettura interattiva che ritrae lo zodiaco d’Oriente e quello d’Occidente per permettere agli ospiti del Villaggio di scoprire tutti i segreti celati dietro ai propri segni. Successivamente, in occasione del centenario della nascita di Federico Fellini, verranno trasmesse le scene iconiche tratte dalla filmografia del regista. E, nell’ultima parte dell’anno, il Villaggio sarà dedicato a ‘Parma Art Scape’, un viaggio tra le meraviglie artistiche del territorio.

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Ipse DIXIT di Chiara Dainese

“Come ripetono spesso Domenico e Stefano, il bene più prezioso della Dolce & Gabbana è l’indipendenza del progetto imprenditoriale e creativo. Cerchiamo di dare sempre un valore agli investimenti, cosa diversa dalla mera quantificazione. Perché tutte le risorse ... si inseriscono in una visione di medio-lungo termine, mai di breve”. Alfonso Dolce, amministratore delegato di Dolce & Gabbana parla del futuro e della vision dell’azienda. Il Sole 24 Ore del 2 febbraio

“Non sono un esperto, ma, ogni volta che c’è un imprevisto, invito i miei collaboratori a non lasciarsi prendere dal panico. Mi sembra che il virus sia meno aggressivo di quello che ha colpito qualche anno fa e che il governo cinese stia reagendo in maniera forte ed efficace”. Bernard Arnault, numero uno del gruppo Lvmh, resta cauto sul Coronavirus e confidente nel Governo cinese. Mffashion del 29 gennaio

“Direi il nuovo modo di fare shopping. Meno stiff. Più accessibile e confidenziale. Con la volontà di aprirsi. Un approccio meno ossequioso, senza perdere in eleganza. Ci sono le cose che amo, solo rinnovate e forse meno perfette. Questa via, così intima, è oggi la più chic”. Giorgio Armani spiega la ragione di traslocare la sua boutique da via Montenapoleone a via Sant’Andrea. Corriere della Sera dell’8 gennaio

“È una responsabilità delle imprese, ma oggi non è più una scelta dell’azienda: è una necessità, ce lo chiedono i consumatori. Invece di un costo aggiuntivo la sostenibilità è diventata un investimento”. Mario Moretti Polegato, presidente e fondatore di Geox, sostiene l’importanza di un capitalismo più sostenibile. L’Economia del 24 gennaio

“Non è che io e Valentino disprezziamo il denaro, ma non lo consideriamo così importante rispetto alla creatività. Negli ultimi anni dovevamo sempre discutere con i soci. Lo facevo io, poi riportavo a lui, ma questa è stata la principale ragione per cui, alla fine, lui ha detto basta”. Giancarlo Giammetti, da 50 anni a fianco dello stilista Valentino, rivela il conflitto che si era generato tra creatività e obiettivi di bilancio. Il Corriere della Sera del 5 gennaio

«Sono contento di essere tornato - ha detto Alessandro Michele direttore creativo di Gucci in occasione della fashion week maschile -. È stata un’occasione per ripassare i compiti del passato, visto che avevo cominciato proprio con uno show uomo. [...] C’è una riflessione sulla mascolinità. Non è una narrazione che esclude la mascolinità mainstream, ma è un raccontare la complessità dell’essere uomo. In questo show ho immaginato di tornare all’infanzia, a quel momento della nostra vita che ci permette di essere più liberi, senza etichette. Quando eravamo all’asilo eravamo tutti sullo stesso piano. Il mio è un inno al romanticismo, al sesso maschile che è capace di fare tante cose». Fonte: Mffashion del 14 gennaio

«La moda è come la Formula Uno. Per crescere devi accelerare. Credo molto nell’organizzazione come strumento. Non deve essere - spiega l’AD di Yves Saint Laurent, Francesca Bellettini - un’accozzaglia di titoli, ma una struttura molto chiara, capace di cambiare nel tempo e di far capire ai collaboratori come lavorare. È quello che abbiamo fatto, riorganizzando le unità produttive in business unit ciascuna dedicata a un’area specifica, le calzature, l’abbigliamento, la pelletteria… Poi ho modificato la struttura dei mercati, che non riportavano al ceo, mentre invece devono essere i miei occhi e le mie orecchie nelle diverse aree del mondo. Infine, ci siamo focalizzati sul brand più che sul prodotto». Fonte: L’Economia del 21 gennaio

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openings

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OUIS VUITTON APRE LO STORE PIÙ GRANDE IN GIAPPONE - Louis Vuitton ha aperto il 1° febbraio il suo flagship più grande in

Giappone, a Shinsaibashi, Osaka, inaugurando poi il primo café e ristorante della griffe, all’interno dello store, il 15 febbraio. I due locali, situati all’ultimo piano della “Osaka Maison” di Louis Vuitton, si chiameranno rispettivamente “Le Café V” e “Sugalabo V”. APPLE INAUGURA NEL CENTRO STORICO DI ROMA - Apple aprirà un negozio nel centro storico di Roma. Lo store, di cui si vocifera da tempo, sorgerà in via del Corso e sarà inaugurato in primavera. Lo ha reso noto la compagnia di Cupertino, aggiungendo che la struttura darà lavoro a 120 persone. Contestualmente Apple chiuderà il negozio nel centro commerciale RomaEst.

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120% LINO SBARCA A NAPLES IN FLORIDA - 120% Lino apre il 2020 con l’inaugurazione di un nuovo flagship store presso il Waterside Shops di Naples in Florida. Prosegue così con successo il piano di espansione negli Stati Uniti del marchio, che nel 2019 ha anche portato all’apertura di 9 nuove doors in collaborazione con Neiman Marcus coprendo ben cinque Stati. Con una superficie di circa 180 mq e quattro vetrine, lo store affianca Saks Fifth Avenue.

AESOP DEBUTTA AD AMSTERDAM - Il marchio di profumeria artistica Aesop ha aperto il suo primo store olandese ad Amsterdam in Utrechtsestraat, in un palazzo del XVII secolo.

CALVIN KLEIN FA TAPPA A PARIGI - Calvin Klein riparte dal retail con un opening a Parigi. Lo store, che si trova nel cuore del quartiere Marais, è unico nel suo genere grazie al primo spazio di customizzazione del rinomato brand americano. Il concept dello store è stato realizzato in collaborazione con l’interior designer brasiliano Lucas Jimeno Dualde, con l’idea di dare risalto all’esperienza del cliente. Il nuovo monomarca di 293 metri quadrati si estende su tre piani.

NUOVO LABORATORIO OLFATTIVO A ROMA - Il marchio di profumeria artistica Laboratorio Olfattivo fa il bis a Roma con un altro negozio di proprietà. La location si trova in via delle Carrozze 18.

CAMICISSIMA ENTRA IN FRANCIA CON LAGARDÈRE Camicissima, l’insegna di abbigliamento del gruppo Fenicia, fa il suo debutto sul mercato francese scegliendo il canale del travel retail e un partner specializzato in questa modalità di distribuzione, Lagardère. L’ultima settimana di gennaio ha visto infatti l’inaugurazione di quattro corner, studiati per l’occasione, negli aeroporti di Marsiglia, Nizza, Bordeaux e Lione.

WAKEUP COSMETICS MILANO ARRIVA IN COIN Dopo l’apertura del flagship store milanese in Via Torino, Wakeup Cosmetics Milano è pronto ad entrare nei beauty department di Coin.

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APRE LA MANUFACTURE, CONCEPT STORE NEL CUORE DI PARIGI - Ha aperto le porte al pubblico, in occasione di Maison et Objet, un nuovo concept store che “ha l’ambizione di diventare una destinazione della città”, come ci racconta Luca Nichetto, art director chiamato dall’imprenditore libanese Robert Acouri, presidente del gruppo Cider, per occuparsi del progetto. Si trova in 3, rue Édouard VII, nel cuore del 9° arrondissement parigino, ed è chiaro l’intento di voler unire design, moda e accessori. Tutto made in Italy, realizzato con la collaborazione dell’alto artigianato italiano, ‘filtrato’ dal savoir faire francese. SECONDO STORE IN MESSICO PER NAU! - Nuova apertura in Messico per NAU! che arriva al suo secondo negozio, intensificando la propria presenza in America centrale. Il brand porta lo stile e il design italiano in una location esclusiva: il Mall Galerias Insurgentes, uno degli shopping center più grandi e storici del territorio. In una superficie di oltre 10500 mq, con oltre 270 firme internazionali suddivise su tre piani, NAU! si inserisce perfettamente rendendo unica l’esperienza d’acquisto. Il nuovo store è caratterizzato dall’utilizzo di materiali riciclati per gli arredi e dal design pulito e contemporaneo.

LANCÔME INAUGURA UN FLAGSHIP A PARIGI - Lancôme, marchio di punta di L’Oréal Luxe ha inaugurato a Parigi al numero 52 di Champs-Élysées un flagship store di 300 metri quadrati. Una boutique sei volte più grande rispetto ai negozi dei brand di cosmetica aperti nella capitale francese. Questa vetrina è un grande passo avanti nella strategia di Lancôme che aprirà anche un flagship a Pechino.

ACCADEMIA COSTUME & MODA SBARCA A MILANO Accademia Costume & Moda è pronta a inaugurare la sua prima sede milanese. La storica scuola fondata da Rosana Pistolese a Roma nel 1964 aprirà a giugno di questo anno una sede di circa 1.400 mq in via Fogazzaro, con focus sulle aree didattiche di fashion communication e fashion management. Le lezioni prenderanno il via in concomitanza con l’anno accademico 2020-21.

PER BOOTS LA SECONDA FARMACIA ROMANA Boots spinge sull’Italia con l’inaugurazione della seconda farmacia a Roma in via Cipro 42, una zona residenziale e vicina al centro.

ACCA KAPPA DEBUTTA A MILANO - Acca Kappa apre la sua prima boutique monomarca italiana a Milano nel cuore di Brera. L’azienda italiana, fondata da Hermann Krüll nel 1869 con sede a Treviso e oggi guidata dal presidente e AD Elisa Gera Krüll, ha deciso di festeggiare i suoi 150 anni di storia con l’apertura della sua boutique a due passi dall’Accademia di Belle Arti, in via Brera 5.

MODES ARRIVA A SANKT MORITZ - Modes inaugura il nuovo spazio di Sankt Moritz, famosa località sciistica della Svizzera. 400 metri quadrati su due livelli nella centralissima via Maistra.

NUOVO POP-UP A ROMA PER IL COREANO DEAR DAHLIA È coreano, vegano, con posizionamento prestige. Dear Dahlia ha intercettato i trend attualmente in voga sul mercato e infatti è da poco arrivato in Italia, dove ha aperto un pop-up store all’interno di Rinascente Tritone a Roma. Il brand di make-up è presente all’interno della sezione Profumeria al primo piano del department store appena ristrutturato.

SCAVOLINI APRE DUE STORE PARIS XVII Scavolini ha inaugurato nel cuore di Parigi i primi due punti vendita del brand: gli Scavolini Store Paris XVII situati nel 17° arrondissement.

AVEDA ENTRA IN BRASILE CON LACES - Aveda ha stretto una partnership con la società brasiliana Laces per aprire un salone ‘sostenibile’ a San Paolo. Il nuovo salone, denominato Bioma, è stato realizzato da un collettivo di creativi, cioè designer, architetti, artisti e specialisti della sostenibilità. Produce il 30% dell’energia che consuma, e l’acqua per lavare i capelli è ottenuta dai pannelli solari. PRIMO LOUNGE STORE A DESENZANO PER FILLAST - Fillast Technological Luxury Cosmetics, business unit dell’azienda di Salò General Topics, ha aperto un monomarca a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia. Nella centrale Piazza Malvezzi, il lounge store Fillast si presenta con un arredo semplice ma elegante e funzionale.

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gli Imprenditori a rivedere le scelte della propria Azienda: le linee di prodotto, il posizionamento nel mercato, s t r at e g i e

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giro poltrone FREDRIK OHLSSON Haglöfs (Asics)

HELENA HELMERSSON H&M Giri di poltrone in casa H&M. Il colosso svedese ha reso noto che Stefan Persson, figlio del fondatore Erling, dopo più di 20 anni, non sarà più presidente del board di H&M. Al suo posto subentrerà il figlio Karl-Johan Persson che, a sua volta, dopo oltre 10 anni nel ruolo di CEO, lascia il posto a Helena Helmersson, COO del gruppo.

Haglöfs, brand svedese di abbigliamento tecnico per l’outdoor che fa capo ad Asics Corporation, ha annunciato la nomina di Fredrik Ohlsson, ex Global Sales Director del brand, nel ruolo di CEO. Ohlsson riceve il testimone da Carsten Unbehaun, che ricoprirà la posizione di CEO di Asics Emea.

ANTOINE GAGEY Jean Paul Gaultier Jean Paul Gaultier ha assumnto Antoine Gagey come Direttore Generale. Il manager, che succede a Sophie Waintraub, ha lavorato per lo studio di consulenza Boston Consulting Group, è noto per aver cofondato nel 2016 il marchio Coralie Marabelle.

ALESSANDRA FACCHINETTI Harlan + Holden Alessandra Facchinetti è stata nominata direttore creativo di Harlan + Holden, società asiatica che si definisce come il primo marchio “che fa risparmiare tempo”. La nomina segna il ritorno di Facchinetti dopo la sua partenza da Tod’s nel 2016. Facchinetti ha diretto il prêt-à-porter donna di Gucci per due anni, è stata poi chiamata da Valentino.

MATTEO DE ROSA Dries Van Noten

ANDREA GUERRA Lvmh Il gigante del lusso Lvmh punta sull’italiano Andrea Guerra. Il manager, ex Ceo di Luxottica e presidente di Eataly, entra nella squadra di Bernard Arnault con l’incarico di amministratore delegato di Lvmh Hospitality Excellence, divisione di alberghi e turismo creata dalla multinazionale del lusso francese.

l gruppo Puig rinnova il management di Dries Van Noten. Matteo De Rosa ha raggiunto la maison belga in qualità di presidente. Il manager ha rafforzato la propria esperienza nei 5 anni passati presso Ports 1961, dove è stato direttore esecutivo. De Rosa è operativo presso Dries Van Noten a partire dal primo febbraio.

GIULIANO REAS Cotril L’azienda di hair beauty Cotril ha nominato Giuliano Reas nuovo direttore generale. L’ingresso in azienda di Reas va letto alla luce dell’accordo firmato nel luglio 2019 tra Cotril e Mir Capital, fondo di private equity partecipato pariteticamente da Intesa Sanpaolo e Gazprombank, che ha acquisito una partecipazione in Cotril.

VITTORIO GARAVELLI Serge Lutens Vittorio Garavelli è stato nominato business development director worldwide del marchio Serge Lutens. Nell’ottica di potenziamento e sviluppo strategico del brand di profumeria artistica del Gruppo Shiseido, il manager ha assunto la nuova posizione a partire dal primo febbraio.

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Le atmosfere pure di LIU YE

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ato a Pechino nel 1964, Liu Ye dimostrò interesse e talento nel disegno fin da piccolo. Suo padre fu autore di libri per bambini, e questo influenzò la creatività di Liu. La sua famiglia teneva nascosti in un baule sotto il letto molti libri censurati e vietati, tra cui le fiabe di Hans Christian Andersen, i racconti di Alexander Pushkin, o romanzi come Anna Karenina, e Guerra e Pace. Dopo essersi diplomato alla School of Arts & Crafts, dove conobbe l’arte moderna occidentale, Liu Ye frequentò la Central Academy of Fine Arts, università di Pechino, e l’Università delle Arti di Berlino, dove terminò gli studi, svolgendo nel 2001 anche uno stage a Londra. L’immaginario intimo e sensuale di questo artista trova le sue molteplici fonti di ispirazione nella letteratura, nella storia dell’arte e nella cultura popolare del mondo occidentale e orientale, ma si ispira anche alle fiabe e alla tavolozza ridotta di Piet Mondrian, dando vita ad atmosfere che evocano introspezione e purezza. Le sue immagini colorate spesso parlano dell’infanzia e hanno una semplicità che ricorda i fumetti o i cartoni animati, raffigurando bambini piccoli davanti a dipinti o il coniglietto Miffy. I dipinti di Liu Ye sono apparentemente gioiosi, ma al di là della loro ingannevole allegria, i suoi lavori guardano in modo critico anche ad un senso di innocenza perduto nella Cina di Mao. Inaugurata da pochi giorni alla Fondazione Prada, la mostra “Storytelling” è una personale curata da Udo Kittelmann. Il progetto espositivo, inaugurato per la prima volta a Prada Rong Zhai a Shanghai nel 2018, prosegue a Milano e include una selezione di 35 dipinti realizzati da Liu Ye a partire dal 1992. Oggi le opere di Liu sono nelle collezioni dello Shanghai Art Museum e del Long Museum di Shanghai.

Courtesy of Fondazione Prada, Milano

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