La voce delle voci di via del vespro 72

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La voce... delle voci di via del Vespro, 72

A.S. 2016/2017

Sponsor: ICS Silvio Boccone

Numero 1

Perché un giornalino

Tutti nel quartiere ci conoscono, ma molti non sanno tutto quello che facciamo. Per questo è nata La voce. Vogliamo far arrivare ad ognuno di voi il nostro lavoro, il nostro entusiasmo, la nostra volontà di cambiare le cose. La prima uscita del giornalino riguarderà il problema dei rifiuti. Basta camminare per le strade del quartiere per vivere il problema. Non vogliamo essere gli ultimi anche in questo! E sappiamo che insieme ad ognuno di voi il nostro quartiere sarà pulito come le nostre case e che il nostro lavoro, alla fine, sarà di esempio per gli altri. Gli alunni dell'ICS Silvio Boccone All'interno Come ci siamo ridotti così? Può essere interessante rileggere la storia in chiave "rifiutologica", ossia, analizzando cosa è stato fatto in passato per raccogliere e smaltire i rifiuti, Cavallaro-Torregrossa 2^F

La gestione dei rifiuti nel mondo Ci siamo chiesti cosa fanno gli altri paesi. Così ognuno di noi ha ricercato notizie sulla gestione dei rifiuti all'estero. Abbiamo scoperto che... Gli alunni della 3^F all'interno pag. 4 Prepariamoci alla differenziata Riciclo creativo all'interno pag.1 3

Che fine fanno i rifiuti differenziati Anche tu pensi che non vale la pena differenziare perchè tanto poi "Tutto a Bellolampo finisce..." Noi invece ti diciamo che...

all'interno pag. 1 8

La frittura fa male due volte se... all'interno pag.

all'interno pag.

Ma i rifiuti sono veramente rifiuti?

I rifiuti sono materiali di scarto o avanzo di svariate attività umane.....Nel linguaggio comune il rifiuto è qualcosa di inutile, che non serve più. Negli ultimi cinquant’anni i rifiuti sono talmente cresciuti da diventare un problema. È stato indispensabile ripensare il concetto stesso di rifiuto e considerarlo non più e non soltanto come oggetto inutile di cui disfarsi, ma come risorsa ulteriore per nuovi materiali e nuovi processi produttivi.

Alessia Loutani 2^F

all'interno pag. 9

Una lettera per voi di Nilly Cavallaro e Elisa Torregrossa Cosa metto qui??? È la parte dei rifiuti che produce il maggiore impatto ambientale rispetto agli altri: non viene immessa in nessuno dei circuiti di riciclo e quindi viene smaltita in discarica o nei termovalorizzatori. l'INDIFFERENZIATO all'interno pag.

Divertiti con i nostri giochi a tema all'interno pag.23

Cari lettori... all'interno pag. 2

Nella rubrica Forse non sai che ... scoprirai tutto quello che facciamo nella nostra scuola

E tanto altro ancora... Sfogliami


La voce... Una lettera per voi

Via del Vespro

Via Sebastiano La Franca

Cari lettori PERCHÉ mi Rimetto in gioco

Questo progetto è nato dall’idea di una nostra professoressa, che da una semplice pubblicità ha sviluppato” Mi Rimetto in gioco” un progetto lungo un anno, per prepararci alla raccolta differenziata. Dopo che la professoressa ha condiviso con noi la sua idea, noi ragazzi di 2°e 3° F ci siamo riuniti e abbiamo discusso su ciò che avremmo dovuto sviluppare nel corso dall’anno. Nei giorni successivi, alla riunione, abbiamo iniziato a sviluppare un questionario da distribuire nel quartiere; a noi servirà per capire le vostre opinioni su questo problema. Ci siamo dati il compito di preparare una brochure con la quale informarvi su tutto quello che è necessario sapere sul corretto smaltimento dei rifiuti. Poi è arrivata l’idea di creare un giornalino, una specie di edizione straordinaria sul tema dei rifiuti. Da quel momento abbiamo iniziato a lavorare. Per prima cosa abbiamo inventato il nome del giornalino e sviluppato la pagina iniziale. Adesso abbiamo iniziato a comporre le pagine interne. Stiamo scrivendo articoli che riguardano la storia dei rifiuti, la loro gestione in altri paesi, il loro riciclaggio, le informazioni sugli orari di conferimento, sui cassonetti e su come vanno inseriti nei vari sacchetti, un glossario apposito con i termini difficili sul tema, il riciclo “FAI DA TE” in modo creativo e la pagina dedicata al vostro divertimento e tante altre cose. Essendo noi gli uomini del domani abbiamo come progetto futuro di portare qui nel quartiere la cultura del riciclo, perché abbiamo capito l’importanza della raccolta differenziata, che serve a risparmiare energia, soldi e a salvaguardare l’ambienteY E perché non ne possiamo più di vedere le nostre strade come mostrano le foto che accompagnano questa lettera.

RICICLARE è meglio che BUTTARE Y

Via Colomba

Via del Vespro

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Nilly Cavallaro-Elisa Torregrossa2^F

Via del Vespro


La voce... L'opinione del Quartiere

Competenze in Chiave di cittadinanza Competenze sociali e civiche “Sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali”. Questa è la sesta competenza europea che ci invita a rivedere i nostri comportamenti in ambito civico. Noi l'abbiamo fatta nostra e abbiamo individuato il problema dei rifiuti e del loro riutilizzo. Ma noi da soli non bastavamo così abbiamo deciso di coinvolgere il quartiere. Per prima cosa dovevamo scoprire cosa ne pensavate e allora abbiamo creato un questionario, l'abbiamo somministrato al campione che avevamo deciso di testare, cioè le nostre famiglie e i nostri condomini, ne abbiamo distribuiti 491 e tabulati 350, quindi il 71 % ha risposto e, come insegna la statistica, è una percentuale significativa. Adesso vi comunichiamo cosa abbiamo scoperto. La prima domanda era: E' pulito il quartiere in cui vivi? Il 75% ha risposto NO Questa risposta è importante perchè se condividiamo un problema, insieme lo possiamo risolvere. Una risposta al problema è sicuramente la raccolta differenziata per questo dovevamo capire cosa ne sapevate. Pensate un poco, alla domanda: Conosci la raccolta differenziata dei rifiuti? l'81 % ha risposto SI, però soltanto il 57% conosce i colori delle campane per i rifiuti e molti confondono i rifiuti speciali con quelli ingombranti. Non tutte le risposte sono confortanti e richiedono ulteriori informazioni che alla fine del nostro lavoro abbiamo deciso di diffondere nel quartiere con un pieghevole informativo che verrà distribuito attraverso tutti gli alunni della nostra scuola.

Gli alunni della 3^F

E' pulito il quartiere in cui vivi?

Conosci la raccolta differenziata dei rifiuti?

SEGNA I RIFIUTI SPECIALI.

SAI QUALI SONO I COLORI DELLE CAMPANE ADATTE PER LA RACCOLTA?

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La voce... Come ci siamo ridotti così Il concetto di rifiuti esisteva già nella preistoria. I rifiuti erano costituiti prevalentemente da: ossa degli animali cacciati e mangiati e dai i resti di armi e utensili. Sono stati trovati enormi ammassi di ossa a dimostrazione che già esisteva il concetto di accumulo dei rifiuti

a cura degli alunni della 2^ F

La storia dei rifiuti

Al tempo di Roma antica non esisteva la plastica , i prodotti derivati dalla chimica ed altri scarti dell’ industria moderna ; quindi quello che gli antichi gettavano via era costituito essenzialmente da scarti alimentari di tutti generi, seguiti da indumenti laceri, ceramiche rotte, oggetti vari di uso domestico. I rifiuti alimentari si adoperavano come mangime per gli animali, la cenere veniva usata per il lavaggio dei vestiti ed altro, gli escrementi animali utilizzati come concime e gli oggetti rotti in metallo o consumati dall’ uso, recuperati per essere fusi e rilavorati per lo stesso uso o per altri scopi . Anche nel Medioevo i rifiuti erano molto diversi da oggi, nessun imballaggio, nessuna confezione, niente plastica, niente carta, niente sostanze chimiche. Restavano gli abiti, le scarpe e i mobili, ma non si gettavano via senza prima averli riparati e riciclati molte volte. Il cibo veniva prodotto in casa e anch’esso, se avanzava, veniva riciclato. Il problema principale erano gli scarti della lavorazione del cibo che finivano per strada, scarti delle attività produttive, le deiezioni degli animali e quelle umane.Negli Statuti Comunali si prescrisse lo scavo nel sottosuolo di “butti” , veri e propri pozzi per i rifiuti prodotti nelle case. Questi butti erano delle fosse a forma di fiasca, scavati al di sotto delle abitazioni, a cui erano collegati da canali di scarico, oppure direttamente negli orti o nelle strade, in questo caso si trattava di butti pubblici. Nel butto si gettava di tutto, anche le deiezioni umane. Per ovviare agli odori si utilizzava un coperchio: il butto veniva chiuso da una lastra di pietra o di tufo oppure si usava un pesante tappo di legno. Per evitare che le infezioni dilagassero si metteva la calce viva o la cenere che ha una funzione di disinfettante.

Durante il

Rinascimento

venne ideata una forma efficace di “recupero” di rifiuti: i carri agricoli portavano alimenti in città e ripartivano carichi di rifiuti, per essere distribuiti direttamente nei campi con grande vantaggio per le coltivazioni che si nutrivano di questi residui sparsi sul suolo. Nel contempo, ed in coerenza, gli animali domestici venivano alimentati con sostanze organiche. Da questi due sistemi, si traeva una vera e propria azione di recupero ad alta efficienza energetica. Dopo la prima Rivoluzione industriale ,

ai normali rifiuti si aggiunsero quelli provenienti dalle lavorazioni industriali e cominciò a sorgere anche il problema dei rifiuti tossici. Verso la fine del 1 800 nelle città iniziarono a spuntare i primi cassonetti per raccogliere i rifiuti. Nonostante la cultura pre-industriale imponesse alle persone di riciclare il più possibile i materiali e gli oggetti, con l’avvento del primo consumismo questa abitudine scomparve. Col passare degli anni, i rifiuti divennero qualcosa da allontanare dalle città, scaricandoli (e dimenticandoli) il più lontano possibile. Ciò ovviamente non è possibile e presto ci si accorse dei gravissimi limiti di questa strategia, anche perché comparvero nuovi materiali e oggetti ingombranti: le plastiche, gli antenati del packaging, le auto, i primi apparecchi elettrici. Il boom economico dello scorso secolo ha accentuato questo percorso: nella società in cui l’imperativo è comprare e consumare non c’è posto per pensare a cosa fare di ciò che si butta via. E la produzione di rifiuti giunse alle stelle, concentrandosi nelle città e aumentando al ritmo della crescita economica.

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Un problema che diventa risorsa

E’ solo negli ultimi anni che in tutto il mondo si è diffusa una coscienza “ecologista”, che ha iniziato a occuparsi della difesa dell’ambiente. La necessità di cambiare le modalità di smaltimento dei rifiuti è ora sotto gli occhi di tutti. Si comincia a pensare a come dare loro una nuova vita, a come reinserirli nel ciclo produttivo. Già dagli anni ’70, si è cominciato a raccogliere in modo differenziato i rifiuti, avviando la raccolta differenziata della frazione secca dei rifiuti solidi urbani. Alla fine degli anni ‘70, comincia la raccolta di carta, farmaci, lattine e pile. Oggi, grazie ai termovalorizzatori e a innovazioni tecnologiche come biodigestori e impianti di compostaggio, si è ormai imposto il concetto di rifiuto come risorsa. Lo smaltimento in discarica, scelta quasi unica e comunque principale 40 anni fa, è divenuto oggi l’ultimo sistema. Le prossime sfide per il futuro vanno verso una riduzione della produzione dei rifiuti. Forse non sai che ...

Fare sport per noi è gratis con il progetto del CONI Con I ragazzi


La voce... La gestione dei rifiuti nel mondo

a cura degli alunni della 3^ F

Spagna Germania La disponibilità di punti di raccolta differenziata La suddivisione dei rifiuti in varie non scarseggia, oltre ai cassonetti dedicati ai categorie è simile a quella italiana. diversi prodotti Carta, vetro, umido, imballaggi e da riciclare, ci sono anche dei punti di raccolta secco vengono ritirati dagli addetti di rifiuti ingombranti o riutilizzabili, detti presso le abitazioni, negozi o “Puntus Verds”, dove è possibile lasciare condomini; medicine, materiale vestiti, pile scariche, olii esausti, mobili e elettrico, pile, verde, lubrificanti, apparecchi elettronici. Oltre ai cassonetti per legno, ferrovecchio, macerie, vestiti la differenziata e ai Puntus Verds, sono inoltre sono da portare all’apposito punto di disponibili dei servizi di raccolta dei rifiuti: raccolta (equivalenti alle nostre isole • Un giorno alla settimana, in ogni quartiere, ecologiche). Per il cittadino, lo è possibile lasciare in strada mobili e vecchi smaltimento è per la maggior parte oggetti, ritirati da un’associazione e che poi gratuito in quanto il costo è già vengono utilizzati per arredare stanze per compreso nel prezzo di acquisto studenti. (quindi è il produttore che finanzia lo • Viene effettuata una raccolta degli smaltimento), oppure il riuso e la indumenti dall’associazione chiamata “Roba valorizzazione dei materiali contenuti Amiga” è sufficiente a coprirlo (pagato quindi • Infine è possibile richiedere dei sacchi per dal guadagno di chi “lavora” il rifiuto la raccolta dei materiali edili che vengono riciclato). Al cittadino rimangono i ritirati dal comune. costi per lo smaltimento del secco. Si Inoltre sono stati installati presso la Plaça de paga a volume per dimensioni e Sants di Barcellona dei nuovi numero di bidoni o cassonetti contenitori per i rifiuti, che hanno richiesti. sostituito quelli vecchi. Questi nuovi cestini si alimentano con l’energia solare Stati Uniti per compattare i rifiuti depositati al suo interno. I primi programmi di raccolta I contenitori hanno una capacità di 220 litri e differenziata erano basati sul contengono al loro interno un dispositivo che sistema mono-materiale dove i avvisa del livello di riempimento e sono dotati cittadini dovevano mettere di una placca solare che proporziona l’energia carta, vetro e lattine in necessaria allo schiacciamento dei rifiuti. contenitori separati. Oggi le Giulia Marranca 3^F amministrazioni comunali scelgono la Multi-materiale che prevede la raccolta di più tipi di Austria rifiuti in un unico contenitore L’Austria nel 201 0 ha riciclato la perché i rifiuti vengono divisi in proporzione più alta di rifiuti urbani in un secondo tempo. Europa. A Vienna la raccolta differenziata Federica Bondì 3^F viene fatta sia porta a porta che in strada. Bangladesh Nella maggior parte dei condomini si In Bangladesh e precisamente a trovano contenitori comuni per la raccolta Dhaka il problema dei rifiuti è stato della carta e dei rifiuti residui che una volta affrontato con la realizzazione di alla settimana vengono svuotati dagli economici impianti di biogas che addetti del comune.In strada sono invece sfruttano il FORSU per produrre gas presenti in tutta la città punti di raccolta e fertilizzanti. con bidoni più grandi per la raccolta di 7 Il FORSU è l'umido che viene tipi di rifiuti riciclabili:Residuo mescolato con altre frazioni come gli (Arancione),Carta (Rosso),Organico sfalci delle potature e digerito grazie (Marrone),Lattine (Azzurro),Bottiglie di all'azione di batteri. plastica (Giallo),Vetro trasparente (Grigio),Vetro colorato (Verde). Nahim Uddin 3^F

Giappone I rifiuti si dividono principalmente in moeru gomi (= spazzatura che si può bruciare,), moenai gomi (= spazzatura che non si può bruciare) e poi le varie categorie dei riciclabili. I moeru gomi, sono cose come i rifiuti alimentari, fazzoletti di carta eccY;i moenai gomi sono tutti quei materiali che non si possono bruciare e che non sono comunque riciclabili, poi c’è il vetro, la plastica, i giornali, le lattine eccY che vanno tenuti da parte per essere riciclati. In città non esistono i cassonetti, ma vi sono, fuori dai condomini, delle aree adibite a depositare momentaneamente i sacchi con la spazzatura che vengono ritirati giornalmente da camion dell’immondizia. In queste aree comuni, comunque, non si può buttare la spazzatura tutti i giorni come vogliamo, ma c’è una rigida tabella che stabilisce i giorni in cui vanno buttati i vari rifiuti. In alcuni quartieri di Tokyo vengono utilizzati sacchetti di colori diversi per i vari tipi di spazzatura, mentre in altri quartieri viene applicato un adesivo ai sacchetti per distinguerliYinsomma non c’è una regola fissa per tutta la città, ma ogni posto ha le sue normative. L’immondizia deve essere tenuta in casa fino al momento in cui i camion passeranno a raccoglierla. Andrebbe gettata la mattina stessa, prima del passaggio dei camion, che a volte segnalano con una musichetta il loro passaggio, in modo da svegliare e sollecitare eventuali ritardatari I camion, di solito, sono più piccoli di quelli che si usano in Italia, perché altrimenti non riuscirebbero a passare per tutte le stradine giapponesi. Alcune palazzine nuove, invece, hanno una stanza apposita dove tutti i condomini possono buttare l’immondizia, naturalmente già divisa per genere. I cestini della spazzatura situati in luoghi pubblici, similarmente, sono differenziati. Normalmente ce ne sono almeno 4 uno di seguito all’altro: moeru, moenai, lattine e bottiglie di plastica, e giornali! Recentemente è stato effettuato un esperimento nella città di Kamikatsu, che ha riportato risultati ottimi, consisteva: Giovanni Catalano 3^F nell’abolire i cassonetti, i camion che ritirano Ghana Grecia l’immondizia e la spazzatura per strada. Il Ghana e precisamente Nonostante la costante crescita del Le persone, invece, dovevano dividere i AGBOGBLOSHIE è uno dei luoghi più concetto di riciclaggio tra i Greci,non propri rifiuti in tutti sono ancora a conoscenza di come inquinati al mondo. Recentemente il 34 categorie e successivamente dovevano si ricicla. Ci sono alcuni posti dove vetro Il sindaco di Accra, Alfred Oko portarli in centri appositi, ossia, delle vere e ferro possono essere portati per avere Vanderpuije, ha sostenuto l'opportunità di “isole del riciclo” dove i rifiuti venivano qualche centesimo indietro, altrimenti in imboccare la strada della produzione di lavati e sottoposti ad un ulteriore energia dai rifiuti. alcune piazze sono presenti dei smistamento. contenitori speciali dove dividere il Silvia Muscarella 3^F Anabel Ntiamoah 3^F materiale. I Greci lasciano i rifiuti ingombranti in strada e questi vengono smaltiti da altra gente a cui servono, continua a pag. 6 altrimenti vengono intercettati dai netturbini e gettati in discarica. Giorgia Covais 3^F

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La voce... CASSONETTI ADDIO, LA FRANCIA SCOPRE UN “NUOVO” SISTEMA PER LA RACCOLTA

La gestione dei rifiuti nel mondo RECYCLING IN LONDON

“OPERATORE, COLORE, BICCHIERE, SACCHETTO e ... RIFIUTI IN METROPOLITANA PER UNA VITA SANA” A Londra il riciclo dei rifiuti è diverso per ogni quartiere, in alcuni avviene tramite operatore ecologico e sacchetto, in altri, invece avviene attraverso una metropolitana apposita per i rifiuti. A Londra inoltre si riciclano bicchieri da caffè e sacchetti di plastica. “CHI SBAGLIA COLORE RISCHIA UN MALORE” Per ogni quartiere c’è un colore diverso, per ogni tipo di sacco riciclabile e non riciclabile; se non si rispettano i colori si paga una multa di 250£Y e occhio all’orario, perché anche un minuto può costar caro. Se la multa vuoi evitare tra le 1 0 di sera e le 6 del mattino lo devi lasciare. “ATTENZIONE FURBETTI A LONDRA CONTROLLI PERFETTI” Tra l’altro, sappiamo che rubare o fare il furbo in questa città è molto difficile, perché esiste un sistema reticolare di videocamera a circuito chiuso. NELLA CITY È ARRIVATO IL TRENO ASPIRA TUTTO... Nella City, invece, la raccolta dei rifiuti è totalmente automatizzata. I rifiuti vengono “succhiati” e “sparati” ad una velocità di 70 km/h all’impianto di conferimento di rifiuti, essi passano sotto terra attraverso dei tubi formando una vera e propria metropolitana. BICCHIERE E SACCHETTO PER UN RICICLO PERFETTO! Un grave problema di Londra è l’eccessivo consumo di bicchieri di carta e il riciclo dei bicchieri da caffè. Essi sono difficili da riciclare perché oltre ad avere il corpo in carta sono rivestiti da una sottile pellicola di plastica difficile da eliminare, per questo la popolazione è scesa in campo per evitare che milioni di bicchieri da caffè finiscano in discariche. Si sta cercando di evitare questo problema creando i bicchieri ecocompatibili. Entro la fine dell’anno in Gran Bretagna, per iniziativa di PlusRecycle, si costruirà il primo impianto dedicato al riciclo dei sacchetti in plastica e delle pellicole trasparenti. L’impianto consentirà ogni anno la trasformazione di 20.000 tonnellate di packaging e sacchetti di polietilene in plastica granulare che verrà impiegata per la produzione di nuovi sacchetti e borse. L’impianto porterà un netto taglio delle emissioni e ad una sensibile riduzione del consumo di energia. “A LONDRA e IN ITALIA” Come abbiamo notato a Londra le operazioni di riciclo non sono molto diverse da quelle italiane cambiano solamente alcuni aspetti che ottimizzano i risultati. Gli alunni di 2^F

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Mai più camion dell’immondizia per le strade di Parigi. Sperimentato nella cittadina di Romainville, alla periferia nord di Parigi, già dal 2011 , la raccolta dei rifiuti in molti comuni francesi quali Clichy-Batignolles a Parigi, in due quartieri a Issy-les-Moulineaux (Hauts-de-Seine) e a SaintOuen et à Vitry-sur-Seine (Val-de-Marne), avviene oggi tramite il sistema di “aspirazione pneumatica” I cassonetti della spazzatura sono stati sostituiti da due semplici “colonnine di raccolta”, una destinata all’umido e l’altra a tutti gli altri materiali riciclabili. Tali colonnine di raccolta sono predisposte per accogliere e stoccare l’immondizia fino al raggiungimento di un peso massimo. Una volta superato il limite di contenimento, i sacchetti vengono aspirati, grazie a una semplice corrente d’aria, in un sistema di tubi sotterraneo che li conduce, per quattro chilometri e a una velocità di 70 km/h, fino a un collettore centrale. Una volta raggiunto il collettore centrale, entrano in azione dei dispositivi meccanici che operano una ulteriore differenziazione dei rifiuti e procedono poi alla loro compattazione. I rifiuti compattati vengono infine caricati sui camion che una volta al giorno li trasportano verso le rispettive mete finali: i materiali riciclabili giungeranno agli appositi centri di trattamento per poter essere riutilizzati, mentre gli indifferenziati saranno depositati presso gli inceneritori e i termovalorizzatori. Il termovalorizzatore, parzialmente interrato di Issy -les- Moulineaux, vicino Parigi, raggruppa oggi 48 Comuni e tratta 460 mila tonnellate di rifiuti l’anno sull’argine della Senna. Dal punto di vista dell’impatto ambientale e della qualità della vita, il sistema di aspirazione pneumatica di rifiuti consente di ridurre di due terzi il flusso dei camion per la raccolta dei rifiuti, con annessi benefici per il traffico e l’inquinamento e conseguentemente di ridurre i gas serra e i livelli di CO2. Ma vi sono anche altri vantaggi quali l’eliminazione dei cassonetti all’interno di palazzi e condomini, la soppressione di lavori pesanti e rischiosi per gli operatori ecologici ed anche il miglioramento della raccolta differenziata grazie a un servizio attivo 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Le amministrazioni di Parigi e dintorni hanno avanzato dapprima qualche perplessità riguardo i costi di gestione del sistema, che superano gli otto milioni di euro, ma nel lungo termine tale sistema farà risparmiare fino a 1 20 euro l’anno ai cittadini. Gli alunni di 3^F


La voce... a cura degli alunni della 3^ F

La gestione dei rifiuti nel mondo Zero Waste in San Francisco

(capitale mondiale del riciclo) “Zero Waste”, dall’inglese zero rifiuti o zero sprechi. È questo l’ambizioso obiettivo che si è posta San Francisco, famosissima città statunitense. L’obiettivo, fissato per il 2020, è quello di arrivare a una percentuale del 1 00% di rifiuti fuori dalle discariche. Ma come potrà mai riuscirci? - Legge che obbliga di riciclare; - Obbligo per i ristoranti e i negozi di alimentari di utilizzare recipienti riciclabili o compostabili; - Centri dove portare bottiglie di vetro o plastica ed essere pagato dai 5 cent ai 1 0 cent a bottiglia; - Centri dove portare rifiuti speciali; Inoltre nonostante possa sembrare poco conveniente, la raccolta multimateriale è quella usata proprio dalla città statunitense. Questa particolare raccolta ha la caratteristica di conferire tutti i rifiuti, ad eccezione di rifiuti verdi e rifiuti umidi, in un unico cassonetto. Questi rifiuti verranno poi presi e portati in un mega impianto di 1 8.000 metri per essere separati. Quando la raccolta arriva all’impianto, i materiali sono scari caricati in un grande nastro trasportatore che li porta fino ad una stazione di cernita manuale. Qui i rifiuti sono controllati da operatori che rimuovono borse di plastica, grandi pezzi di cartone ed altri oggetti che potrebbero danneggiare o bloccare le macchine separatrici. Bottiglie e contenitori di plastica sono separati manualmente. Dei magneti invece, attraggono a se rifiuti contenente materiale ferroso (barattoli e lattine). I materiali non ferrosi (quasi sempre lattine in alluminio), invece sono espulsi grazi a un sistema basato su campi magnetici e che spinge proiettandoli verso l’alto e catapultandoli fuori dal cumulo degli altri rifiuti. Il vetro, infine, è separato manualmente e diviso per colore: trasparente/incolore, marrone, ambra o verde. A ogni carico, tutto questo processo dura circa un’ora. Tutti gli impianti di riciclaggio chiedono ancora l’intervento umano, ma i grandi gestori investono sempre su nuove tecnologie. Insomma, San Francisco è già nella buona strada per raggiungere il suo obiettivo, nel 201 7 riesce a riciclare l’80% dei rifiuti, non vedo perché nel 2020 non possa riciclare il 1 00%. MAN + MACHINES = IS THE BEST WAY IF WE WANT, WE CAN.

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Forse non sai che ...

Quest'anno siamo al Museo delle marionette vi aspettiamo numerosi


La voce... a cura degli alunni della 3^ F Tunisia Svizzera Australia Come spesso accade nei paesi del Per strada non ci sono cassonetti. Nei grandi condomini a Sydney la spazzatura è nord d’Africa, la gestione dei rifiuti è Secondo il calendario adottato, ogni gestita così: considerata dalle amministrazioni una condominio o ogni utente deve – bidone con coperchio rosso per spazzatura questione marginale senza esporre in base al giorno stabilito, generale, tipo umido o altro non riciclabile; importanza.. A Degache, piccolo nel sacchetto Züri-Sack o nei – bidone giallo per plastica, lattine, vetro, tutto paesino della Tunisia situato a sud cassonetti personali Züri-Sack va buttato senza sacchi di plastica e nella regione del Jérid a pochi (sacchi speciali che si acquistano, possibilmente pulito chilometri da Tozeur che conta poco così lo smaltimento), i – bidone blu per carta, cartoncino ma non unto più di diecimila abitanti, qualcosa sta finanziando rifiuti domestici (come ad esempio o plastificato cambiando. In questi giorni proprio qui lampadine, sabbia per gatti, materiali Una volta alla settimana, di solito il giovedi, i ha preso il via un nuovo impianto di e imballaggi in plastica, calze di bidoni vengono messi in strada e la mattina compostaggio ed un nuovo servizio di nylon, tetrapak e sacchetti di carta passano i camion per il riciclo o la spazzatura raccolta differenziata. Raccolta per la spesa, lamette da barba, generale. destinata a separare la frazione umido sacchetti dell’aspirapolvere, Riguardo ad altri oggetti di arredamento o dalla frazione secco.Si tratta del primo confezioni per surgelati, bicchieri di computer e tv etc., a parte il fatto che tutti progetto in assoluto in tutta la zona del vetro, mozziconi di sigarette) che buttano in strada ed esiste quindi un riciclo Maghreb dove la produzione di vengono avviati ad incenerimento. generale di chi lascia e chi prende, ci sono compost è realizzata a partire dai rifiuti La carta (libri e riviste) e il cartone, e numeri da chiamare per organizzare lo organici prodotti dagli abitanti stessi gli indumenti sono raccolti porta a smaltimento pagando un tot a metro quadro, (organico domestico) mescolati con porta. Anche l’umido è raccolto a oppure si aspetta il giorno e il mese prestabilito rami secchi di palma triturati. La tramite un abbonamento da che varia da zona a zona e poi si mettono fuori differenziazione dei rifiuti è fatta dalle parte pagare in aggiunta. Il vetro si le cose che si vogliono buttare gratuitamente. famiglie grazie al conferimento dei differenzia per colore nei vari appositi Gabriel Marino 3^Frifiuti in due mastelli di colore diverso: centri. rifiuto residuo (contenitore di colore Olanda verde), rifiuto organico (contenitore di Nella “Venezia del Nord” il comune pubblica colore marrone). Gli scarti prodotti “La Guida del riciclaggio” che informa i quotidianamente sono ritirati dagli cittadini su argomenti quali bio-spreco, riuso, operatori del comune attraverso una merci usate e informazioni sull’affitto o la semplice raccolta domiciliare. I cittadini riparazione di elettrodomestici. La raccolta espongono di fronte alla porta di casa il giornaliera attua metodi quali l’uso di proprio contenitore seguendo un container interrati o seminterrati 7/7 giorni e apposito calendario. 24/24 ore, che emergono solo all’arrivo del camion, per essere svuotati e sostituiti. La gestione dei rifiuti nel mondo

Cinque rimedi contro il cattivo odore

Ma i rifiuti sono veramente rifiuti

1 ) Foderate il fondo con carta di giornali: questo consiglio è utile soprattutto se i bidoni non vengono puliti molto di frequente o se la presenza di rifiuti molto liquidi aumenta il che il sacchetto inizi a sciogliersi, formando cattivo Il rifiuto umido, ovvero quello che tutti noi chiamiamo organico o umido, è rischio odore. In questo modo, i liquidi dispersi vengono assorbiti composto principalmente da scarti vegetali della preparazione dei pasti, dalla carta, limitando la diffusione di odori molesti. La carta dagli avanzi di cibo, ecc.. Dopo la raccolta, arriva al centro di trattamento e verrà sostituita ogni volta che si cambia il sacchetto o viene frantumato, innaffiato, mescolato e inserito a ciclo continuo in un comunque quando appare inumidita, lasciando il fondo del grande serbatoio, dove resta una trentina di giorni producendo biogas. Il bidone pulito e asciutto. 2) Bicarbonato di sodio: il bicarbonato di sodio è utile in caso residuo viene lavorato per diventare compost e fertilizzante. Togliere l’umido dalla spazzatura indifferenziata significa recuperare valore, perché di rifiuti caratterizzati da un forte odore: aggiungere un po’ di bicarbonato direttamente nel sacchetto limiterà la diffusione l’organico viene trasformato in compost, fertilizzante per l’agricoltura e degli odori. Questo sistema, unito alla carta di giornali o ad biogas a sua volta usato per produrre elettricità. Ciò significa anche far accortezze per la protezione del fondo, permette di funzionare meglio gli inceneritori perché non devono più bruciare rifiuti pienialtre ridurre anche la frequenza con la quale il bidone richiederà di di “acqua”. essere lavato. Fanno parte di questa categoria tutti i rifiuti biodegradabili, ossia che si 3) Argilla espansa sul fondo dei bidoni: se preferite decompongono naturalmente grazie all’opera di microorganismi. risparmiare carta e se, da bravi amanti del giardinaggio, avete dell’argilla espansa a vostra disposizione, potrete utilizzarla per limitare la diffusione dei cattivi odori dal bidone Emily Battaglia-Francesca Pinto 2^Fanche dell’umido. Un sottile strato di argilla, infatti, assorbirà Forse non sai che ... eventuali liquidi e preverrà la diffusione degli odori al di fuori Anche quest'anno del bidone. 4) Sale grosso e fondi di caffè: un’ulteriore soluzione abbiamo partecipato!!! all’insegna dei rimedi casalinghi è quella di utilizzare un mix di ingredienti che sicuramente non mancheranno nella vostra casa. Stendere un po’ di sale grosso sul fondo del bidone permetterà di asciugare eventuali liquidi e assorbire l’umidità derivante dai processi di decomposizione. I fondi del caffè invece, gettati direttamente all’interno dei contenitori, limiteranno ulteriormente la diffusione di cattivi odori. 5) Pulizia con metodi naturali: quando vuotate il bidone, approfittatene per pulirlo a fondo. Se non volete utilizzare detersivi aggressivi, potete far bollire dell’acqua e aggiungere in essa un po’ di bicarbonato di sodio, qualche goccia di limone oppure un po’ di aceto e del sapone in scaglie. Vuotate il tutto all’interno del bidone e lasciate agire per circa mezz’ora, poi sciacquate e lasciate che il bidone si asciughi bene prima di riporre un nuovo sacchetto.

Che cos’è l’umido?

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La voce... Ma i rifiuti sono veramente rifiuti

Il ciclo di carta e cartone

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Se pensate che la carta sia semplicemente un rifiuto, vi sbagliate di grosso. Essa non va buttata, va riciclata. Infatti il 90% dei quotidiani è stampato su carta riciclata, il 90% delle scatole per la pasta o per le scarpe è ricavato da cartoncini riciclati e il 1 00% delle scatole per prodotti fragili o voluminosi è realizzato con cartone riciclato. Tutto ciò è possibile perchè la carta è di origine organica(foto 1 ). Adesso vediamo insieme le fasi di riciclaggio della carta: 1 .Noi dobbiamo riciclare giornali, riviste, fogli e quaderni, carta da pacchi, cartoncini, sacchetti di carta, scatole di cartone per alimenti, fustini di detersivi, tetrapak, brik di latte e succhi di frutta, imballaggi di cartone. 2. Gli operatori di recupero la selezionano e la sottopongono al processo di adeguamento volumetrico, ossia la pressatura e legatura in balle della carta selezionata. 3. Le balle poi vengono portate alla cartiera, dove avviene il vero e proprio processo di riciclo della carta. Innanzitutto la carta viene sminuzzata e versata in uno spappolatore che la fa diventare poltiglia con l’aggiunta di acqua calda. Poi questo impasto viene filtrato per eliminare le impurità più grossolane e posto in un depuratore che separa la cellulosa dalle altre scorie. La macchina “continua” stende, disidrata, pressa l’impasto attraverso il passaggio in vari rulli; esso viene avvolto in bobine . 4. Infine le bobine vengono inviate alle cartotecniche dove vengono trasformate per ottenere nuovi imballaggi o prodotti finiti. Come abbiamo potuto constatare tutto ciò che era prima carta (libri, scatole, agende ecc..) può ritornare a esserlo tramite il suo riciclaggio. Inoltre il riciclo della carta ci permette di evitare lo spreco di risorse energetiche, il fenomeno del disboscamento e l’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera, che è tra i principali responsabili dell’effetto serra. Nilly Cavallaro 2^F Vuoi saperne di più! vai a pag . 11

Il ciclo del vetro

I l vetro, tanto presente nelle nostre case, è il risultato della

fusione di diversi materiali in diverse quantità. E’ formato da: silice, soda, carbonato di calcio, allumina e altri ossidi. E' un materiale trasparente, rigido, fragile e un cattivo conduttore di elettricità. I principali attori del riciclaggio siamo noi. Le campane resteranno vuote se noi a casa non differenziamo . Dopo di noi: 1 .I prodotti di vetro vengono ritirati dalle apposite campane presenti nelle strade o ritirati attraverso un servizio porta a porta; 2.Prima di essere portato in vetreria il vetro viene selezionato in un impianto specializzato dove passa attraverso varie operazioni di cernita, frantumazione e vagliatura, a questo punto non è più un rifiuto ma una materia prima secondaria e viene chiamato “pronto a forno; 3. Nella vetreria viene fuso e diventa un nuovo contenitore; 4.Poi viene mandato negli impianti di imbottigliamento; 5.Infine viene venduto ai negozi e viene acquistato dalle persone e ricomincia il ciclo. Possiamo dire che il vetro può essere riutilizzato numerose volte, il 60% di tutti gli oggetti fatti in vetro è ottenuto da altro vetro che è stato già riciclato. Errori da evitare Uno degli errori da evitare nel riciclaggio del vetro è metterlo con la ceramica, ma non è tanto facile evitare quest’errore perchè c’è un tipo di ceramica chiamato ceramica-vetro che ha le stesse caratteristiche del vetro ed è difficile da stabilire che tipo di materiale sia; un altro errore da evitare è quello di mettere il cristallo con il vetro perché contiene piombo, per questo il cristallo si deve

mettere nell’indifferenziata; altri materiali da non mettere insieme al vetro sono le lampadine e gli specchi. Cosa si può buttare nella campana del vetro Nella campana del vetro si possono buttare tutti gli oggetti di vetro purchè privati di tutto ciò che non è vetro. Le etichette invece si possono anche lasciare. Ricordati che i contenitori prima di essere buttati devono essere sciacquati . I contenitori per la raccolta differenziata cambiano per ogni comune. A Palermo il contenitore del vetro è una campana di colore verde. Federico Busciglio-Alessio Giunta 2^F

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La voce... Il ciclo della plastica Con "plastica", dal greco plasticos che significa dare forma, si indica una moltitudine di composti industriali derivati dal petrolio detti anche resine. Il pregio principale è la resistenza che però è anche il suo maggior difetto. Infatti ci vogliono secoli e secoli perché essa si degradi, se la bruciamo produciamo gas molto tossici e inquinanti. Per questo è necessario imparare a riciclarla. Il processo di riciclo della plastica è suddiviso in 4 fasi: 1 ) I rifiuti vengono trasportati verso i centri di raccolta 2) Inseguito, avviene una selezione e una separazione della plastica più pregiata, i rifiuti vengono suddivisi per tipo di polimero e per colore. 3) Dopo avviene il lavaggio e la macinazione. Alla fine troviamo granuli o scaglie di plastica, che quindi vengono classificati come materia prima-seconda. 4) Dalla plastica riciclata si ottengono imbottiture, maglioni, pile, moquette, flaconi, shoppers, tappi, sacchi per spazzatura, vasi per fiori eccY COSA SI RICICLA? gli imballaggi, I flaconi, I contenitori, I bicchieri, I piatti di plastica I barattoli di plastica COSA NON SI RICICLA? Federica Caci- Gloria Maglienti 2^F Gli utensili da cucina Le bacinelle I pennarelli Le squadrette I tubi da irrigazione Vuoi saperne di più vai a pag.1 0

Il ciclo dell'alluminio La bauxite è una roccia sedimentaria che costituisce la principale fonte per la produzione dell’alluminio. Questo è un materiale che ha tante possibilità di riutilizzo, grazie alle sue proprietà: • Leggerezza • Conducibilità elettrica, termica, sonora • Non è tossica • Può essere modellato con tutte le comuni tecniche di lavorazione. Il riciclaggio dell’alluminio riguarda in particolare gli imballaggi. Riciclare alluminio fa bene all'ambiente e all'economia, e in questo l'Italia è bravissima: è prima in Europa e terza nel mondo per capacità di recupero di questo metallo che diventa poi automobili, caffettiere, occhiali, biciclette... L'alluminio, come tutti i materiali metallici è facilmente riciclabile per fusione e può essere riciclato all'infinito, al 1 00% e con l'utilizzo del solo 5% di energia elettrica necessaria per la produzione di quello primario. I numeri del risparmio sono notevoli: se per produrre 1 kg di alluminio primario servono 1 5 kWh, per l'alluminio secondario ne bastano 0,75, con la conseguenza che sempre più oggetti di uso comune sono realizzati con materiale riciclato. È il caso dell'industria automobilistica, dove il 90% dell'alluminio utilizzato per produrre i cerchioni è riciclato, così come il 30% di quello utilizzato nella realizzazione di pistoni e cilindri e il 40% di di quello impiegato per la struttura complessiva dell'auto. Per altri oggetti le percentuali sono ancora maggiori: le caffettiere prodotte in Italia sono ormai fatte al 1 00% di alluminio riciclato, mentre per le pentole siamo al 90% . Le lattine sono fondamentali nel riciclo dell'alluminio: ne servono 3 per realizzare una montatura per occhiali, 37 per una caffettiera, 1 30 per un monopattino, 800 per una bicicletta. Per riciclare l’alluminio sono necessari vari passaggi.

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Il rifiuto va inviato all’impianto di separazione. Si separano i metalli magnetici da altri metalli diversi tramite un separatore. Vengono poi pressati in balle e portati alle fonderie dove vengono pretrattati per eliminare vernici o altre sostanze. La fusione avviene in forno, fino ad ottenere alluminio liquido che viene trasformato in lingotto. Antonella Gyamfi-Germana La Mantia 2^F


La voce... La parola d'ordine è RICICLARE Si parla sempre più spesso di rifiuti! Possono essere un grave PROBLEMA oppure una grande RISORSA. PROBLEMA: perché se lasciati per strada o buttati negli ambienti naturali possono causare molti problemi ecologici. RISORSA: perché quasi tutto ciò che si consuma può essere riutilizzato attraverso il riciclaggio Dato che spesso il cestino dei rifiuti della nostra aula è pieno di fogli strappati dei nostri quaderni, abbiamo approfondito le ricerche sulla produzione e il consumo della carta. Dalla lettura di un articolo sul sito internet Focus.it, riguardante gli alberi utilizzati per la produzione della carta, abbiamo appreso che da un pino di diametro medio e alto circa 1 5 metri si ottengono circa 79000 fogli di cartaY.. allora in classe ci siamo chiesti “Quanti alberi sono serviti per fare i nostri quaderni ?” Ci siamo messi all’opera e abbiamo sommato il numero

di quaderni usati da ciascuno di noi durante il primo quadrimestre, ottenendo un totale di 277 quaderni! Sapendo che in un quaderno ci sono 80 fogli, abbiamo calcolato il totale di fogli utilizzati cioè 22.1 60. Ci siamo detti: “Yma se anche gli alunni di tutte le altre classi (28 in tutto) hanno consumato mediamente lo stesso numero di quaderni, quanti fogli avranno utilizzato tutti i ragazzi della Silvio Boccone?” YBen 620.480!!! A questo punto calcolare il numero di alberi utilizzati è stato sempliceY. circa 8 alberi di pino! Durante le nostre ricerche abbiamo appreso che dal riciclaggio di 1 00 fogli se ne ricavano circa 8090 nuovi e allora la parola d’ordine è “RICICLARE”, eviteremo così l’abbattimento non di uno, ma di tanti alberi! Noi lo stiamo già facendoY. e voi? Gli alunni della classe 1 ^F

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La voce... Calendario 2017 " Petro il nostro amico vetro"

Il vetro è uno dei materiali più diffusi e utili. Esso ha 5000 anni di storia. Le origini del vetro sono tuttora sconosciute. Una delle numerose leggende che riguardano la sua scoperta narra il lungo viaggio di due mercanti che trasportavano con loro dei blocchi di salnitro; al sopraggiungere della notte, non avendo pietre con cui circondare il falò, utilizzarono i blocchi di salnitro. Al loro risveglio, si accorsero, con stupore, che il salnitro era diventato vetro. Nell’ora di Scienze, noi alunni di IC, abbiamo effettuato uno studio sul vetro e realizzato anche un calendario, nel quale, attraverso un personaggio di fantasia, “Petro il vetro”, illustriamo sia le fasi della nostra ricerca sia, principalmente, le caratteristiche del vetro e del suo riciclo. La particolarità del vetro (il suo continuo riutilizzo) lo rende un materiale unico nel suo genere. Perfetto per la conservazione degli alimenti, grazie alla sua sterilità, è, in ragione di ciò, utilizzato anche in campo medico; è, inoltre, molto usato nell’industria, nel settore degli elettrodomestici e dell’elettronica, per la sua resistenza al calore; risulta anche molto utile come “componente estetico” sia per l’arredamento della casa che per gli accessori della persona. E’ il COREVE (il consorzio per il recupero del vetro) ad occuparsene, principalmente. Le fasi essenziali per il riciclo del vetro sono, innanzitutto, la sua selezione, infatti molti oggetti, come i cristalli (che contengono piombo), lampadine (che contengono sostanze pericolose per l’ambiente), ecc. non vengono inseriti nella raccolta. Gli agenti inquinanti presenti nel vetro sono una delle principali cause di esclusione del vetro dal processo di riciclo; solo bottiglie e vasetti vanno inseriti nelle apposite campane da cui parte, poi, tutta la lavorazione che permette al vetro di tornare da noi con le sue caratteristiche intatte, pronto per essere di nuovo riutilizzato. A completamento di quanto esposto, forniamo i seguenti dati: nel 201 3, in Italia, sono stati usati 2 milioni e 200.000 tonnellate di vetro, sotto forma di bottiglie, vasetti e barattoli; di questi 1 milione e 700.000 tonnellate sono stati riciclati (cioè il 72%). Riciclando il vetro si è evitato di estrarre un’enorme quantità di materia prima; il risparmio di elettricità è stato pari al consumo, per un anno, di quasi 600 famiglie. Gli alunni della IC Forse non sai che ... Molti di noi stanno partecipando al progetto

"Storie e numeri per nativi digitali"

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La voce... Prepariamoci alla differenziata Vorrei vedere meno immondizia in giro tra le strade.

Il mio nome è Alessandro Contrera, sono un ragazzo di 1 2 anni e vivo a Palermo. Frequento la 2 F della Scuola Media “Silvio Boccone” in via del Vespro. Quest’anno i miei professori hanno invitato gli alunni a riflettere sull’enorme quantità di immondizia che producono le famiglie di questi tempi, sul valore che ha il riciclo di alcuni rifiuti e sull’importanza della raccolta differenziata. Lo smaltimento dei rifiuti infatti può essere fatto bene, nel rispetto dell’ambiente e della legge, oppure in modo disordinato provocando tanto inquinamento. I professori ci hanno spiegato che non tutti gli oggetti che si gettano ogni giorno nell’immondizia dovrebbero essere eliminati, ma potrebbero venire utilizzati ancora, magari in modo diverso. Per questo motivo vengono chiamati “materiali riciclati”. Ma per far questo occorre separarli dagli altri rifiuti. Ho imparato che ci sono contenitori di diversi colori, che servono per la raccolta differenziata. Ad esempio, per la carta c’è il colore bianco, per la plastica quello giallo. A me e ai miei compagni è stato dato il compito di segnare su una cartina topografica tutti i contenitori presenti lungo la strada che percorriamo a piedi ogni giorno per andare a scuola. Naturalmente abbiamo colorato i contenitori del colore corrispondente al tipo di rifiuto che raccolgono. Dopo abbiamo consegnato le cartine topografiche con le nostre informazioni ai nostri professori. Alessandro Contrera 2^F

Girando per la città incontriamo ai bordi dei marciapiedi svariati contenitori per la raccolta differenziata. Vediamo di fare chiarezza sul corretto uso di ognuno di essi.

Pur non essendoci ancora ufficialmente uno standard, si può dire che per la raccolta differenziata a Palermo i colori dei bidoni seguono questo schema (I colori sono quelli presenti sul sito della Rap):

Bianco:

Carta, cartone (riviste, giornali e materiali cellulosici in generale) Verde:

Vetro (bottiglie, barattoli, specchi) marroncino:

Organico (umido)

Giallo:

Plastica riciclabile (bottiglie di bevande, detersivi, prodotti per l’igiene, etc.); Alluminio (lattine, imballaggi, bombolette spray, etc.) El Harcha Younes- Michele Nicosia-Uddin Nahim 3^F

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La voce... Prepariamoci alla differenziata

Per ottenere una raccolta differenziata di qualità è importante seguire alcuni semplici accorgimenti PLASTICA

Rimuovere tutti i residui di cibo, svuotare e sciacquare i contenitori e i piatti e bicchieri di plastica prima di gettarli via, Schiacciare bottiglie e contenitori in plastica in modo da ridurne il volume COSA CONFERIRE

Bottiglie (acqua, bibite, olio, succhi di frutta, latte); Flaconi dei detersivi e degli altri prodotti utilizzati per l’igiene della casa e della persona (shampoo, cosmetici) Vasetti di salse, creme e yogurt; Bustine delle merendine; Piatti e bicchieri monouso di plastica; Imballaggi delle confezioni di acqua, bibite, rotoli di carta; Imballaggi a bolle per elettrodomestici ;Buste di pasta, riso, patatine, cioccolatini, caramelle; Imballaggi adoperati per il confezionamento dei capi di abbigliamento; Blister e involucri sagomati; Vaschette per il confezionamento di gelato, frutta e verdura; Vaschette in plastica delle uova; Reti per frutta e verdure VETRO

Bottiglie di vetro: tutte le bottiglie di vetro possono essere tranquillamente gettate nella raccolta differenziata: quelle del vino, quelle dello champagne, dello spumante e del prosecco. Barattoli di vetro: i vasetti delle marmellate, barattoli di vetro dei sughi e delle salse e tutti i normali barattoli di vetro come quelli dei cibi sott’olio o sott’aceto acquistati o preparati in casa .

Il rifiuto umido è costituito da scarti alimentari e altri rifiuti facilmente biodegradabili. Vediamo allora nel dettaglio, cosa conferire e cosa no nella raccolta differenziata dell’umido:

CARTA

La carta, non plastificata e non unta, va inserita sfusa negli appositi contenitori per la carta. I cartoni vanno piegati e pressati LATTINE E ALTRI OGGETTI DI SCARTO IN al fine di ridurne il più possibile il volume e inseriti all’interno dei contenitori per la ALLUMINIO carta o affiancati ai bidoncini per la Anche se le regole possono variare a raccolta porta a porta. La carta sporca di seconda dei diversi comuni, in genere terra o di alimenti non va conferita nei le lattine devono essere differenziate contenitori della raccolta differenziata, insieme alla plastica. perché contamina la carta riciclabile. Va comunque gettata con i rifiuti COSA INSERIRE NEL CASSONETTO indifferenziati. Lattine per bevande Scatole in alluminio (ad esempio le si può conferire scatole del tonno, dei pomodori pelati, giornali e riviste, quaderni senza copertina del cibo per animali e così via) plastificata, libri con copertine non Bombolette spray in alluminio (ad plastificate, pacchi, pacchetti e scatole di esempio quelle della lacca per capelli o cartone per alimenti, detersivi e scarpe, dei deodoranti) opuscoli, sacchetti di carta, imballaggi in Tubetti in alluminio (ad esempio quelli cartone ondulato, astucci e fascette in della maionese) cartoncino, fotocopie e modelli brick del Vaschette per alimenti in alluminio latte e succhi di frutta Cerchioni di biciclette non si può conferire COSA NON INSERIRE NEL CASSONETTO contenitori per la pizza molto unti, carta Confezioni rivestite di carta plastificata, carta chimica, carta carbone, Oggetti in ferro carta da parati, carta vetrata, carta con Fogli di alluminio utilizzati per avvolgere residui di colla o altre sostanze, bicchieri e gli alimenti piatti di carta, cellophane, nylon Stampi per dolci Cenere del camino Fiori secchi Escrementi di animali domestici Lettiere naturali per animali domestici Per non compromettere la raccolta differenziata verificate sempre che le lattine siano pulite

NO

Liquidi (ad esempio olio vegetale) Contenitori e imballaggi (ad esempio la In ogni caso, verificate che sulla lattina bustina della mozzarella) Gusci dei frutti di mare (ad esempio sia presente il simbolo “AL” e fate in modo che i materiali da riciclare siano cozze e vongole) Filtri dell’aspirapolvere sempre puliti . Piante malate Legno trattato con sostanze chimiche Assorbenti e pannolini per bambini Carta oleata, plastificata o in alluminio Mozziconi di sigarette

SI

Scarti di cucina Avanzi di cibo anche crudi Bucce della frutta e scarti della verdura Alimenti scaduti o avariati Scarti di carne e pesce Gusci d’uovo Fondi di caffè Filtri del tè Frutta secca e noccioli Bastoncini in legno del gelato Tovagliolini e fazzoletti di carta non colorati Tappi di sughero Terriccio El Harcha Younes- Michele Nicosia-Uddin Nahim 3^F

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La voce... STORIA DELLA PLASTICA GLI ALBORI La storia della plastica inizia tra il 1 861 e il 1 862, con la realizzazione del primo materiale plastico semisintetico, la Parkesine (o Xylonite), utilizzato per produrre scatole, manici, ma anche polsini e colletti di camicie. Nel 1 870, fu brevettata la formula della celluloide, il cui problema però era l’alta infiammabilità. Il problema fu risolto durante il secolo successivo con lo sviluppo di un nuovo tipo di celluloide che venne usata anche per produrre le pellicole cinematografiche. I PRIMI ANNI DEL '900 Nel 1 907 un chimico belga ottenne la prima resina termoindurente di origine sintetica, la Bakelite, che in pochi anni divenne la materia plastica più utilizzata. Nel 1 91 2 un chimico tedesco, scoprì il processo per la produzione del PVC, che ebbe grandissimi sviluppi industriali solo molti anni dopo. L’anno successivo, nel 1 91 3, si realizzò il primo materiale flessibile, il cellophane usato per gli imballaggi GLI ANNI '20, '30 E '40 Nel 1 920 furono avviati gli studi sulla struttura e le proprietà dei polimeri naturali e sintetici e durante gli anni Trenta il petrolio divenne la materia prima per realizzare le materie plastiche. Nel 1 935 venne sintetizzato il nylon, con cui iniziò la produzione delle calze da donna e, in generale, delle fibre sintetiche. E’ del 1 939 la produzione di PVC (cloruro di polivinile) con cui vennero creati i dischi e nel 1 941 venne brevettato il polietilenetereftalato (PET che entrerà a far parte degli imballaggi per alimenti nel 1 973). GLI ANNI '50 E '60 Negli anni ’50 vennero scoperte resine che permisero di produrre laminati per l’arredamento (la Formica) e di stampare stoviglie a basso prezzo. In quegli stessi anni ebbe un gran successo un altro polimero il Polipropilene (PP) conosciuto come MOPLEN. Iniziano anche le ricerche sulle plastiche biodegradabili, (capaci cioè di decomporsi in pochi mesi sotto l’influenza di batteri, funghi, alghe trasformandosi in componenti naturali). Negli anni ’60 la plastica divenne un insostituibile strumento della vita quotidiana e si affermò anche nel campo della moda, dell’arte e del design. LA PLASTICA OGGI Durante i decenni successivi si verificò una grande crescita tecnologica, e si svilupparono i cosiddetti “tecnopolimeri” utilizzati per la produzione di articoli per i laboratori clinici; nuove resine termoindurenti utilizzate nell’industria automobilistica per componenti del motore o per i forni a microonde; il policarbonato, usato per produrre i caschi spaziali degli astronauti, le lenti a contatto, gli scudi antiproiettile. L’elevata resistenza delle plastiche e i lunghi tempi di decomposizione (da 1 00 a 1 000 anni) portano, nel 201 0, alla sostituzione dei sacchetti della spesa con nuovi SHOPPER BIODEGRADABILI prodotti con materie prime naturali come amido di mais, patate o grano. Per trarre vantaggio dalle plastiche biodegradabili occorre che queste vengano raccolte insieme ai rifiuti organici e per la salvaguardia dell’ambiente è necessario che l’uomo continui a puntare sul biodegradabile. IL RICICLAGGIO DEL PET

La plastica appena usata può essere immessa in un nuovo ciclo produttivo. Ogni comune gestisce la propria raccolta differenziata. Noi abbiamo approfondito il riciclo del polietilentereftalato (PET), costituente delle bottiglie di acqua e svariate bevande gassate e non. Osserviamo le varie fasi del riciclo: 1 . Pre-lavaggio: esso avviene in un mulino detto trombel che elimina le impurità superficiali. Il prodotto appena uscito dal mulino viene sottoposto ad un controllo qualitativo; 2. Prima macinatura: il PET viene macinato e trasformato in scaglie di 20 mm; 3. Lavaggio: avviene in tre fasi e si conclude con il risciacquo; 4. Centrifuga: serve ad eliminare la maggior parte dell’acqua; 5. Asciugatura: asciuga completamente il PET: 6. Seconda macinatura: il macinatore riduce il PET in scaglie di 8 mm chiamati flakes: 7. Depolverizzazione : questa procedura serve ad eliminare eventuali residui di polvere; 8. I flakes vengono messi dentro i silos omogeneizzatori e infine controllati in laboratorio per essere poi usati come materia prima per la creazione di nuovi oggetti. I prodotti di questo riciclo possono essere: ceste per la spesa (23 bottiglie), lampade (25 bottiglie). Creando invece del filo di polistirene si riescono a produrre: imbottiture per divani (64 bottiglie), trapunte (60 bottiglie), giacche a vento (1 0 bottiglie), sciarpe (5 bottiglie), felpe in pile (1 8 bottiglie) e pannelli isolanti (1 2 bottiglie). Nilly Cavallaro 2^F

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La voce... l'INDIFFERENZIATO Cosa mettiamo nei cassonetti

tutti i materiali che non possono essere destinati alla raccolta differenziata dei rifiuti: gomma, gommapiuma, ossi, cocci di ceramica, mozziconi di sigaretta, lettiere per animali, stracci, appendiabiti, legno trattato o verniciato, pannolini, assorbenti, garze, cerotti, piatti, bicchieri e posate di carta/plastica, carta chimica o oleata o sporca, giocattoli non elettronici, filtri e sacchi per aspirapolvere, CD/DVD/musicassette/VHS e custodie, ecc.

I rifiuti indifferenziati, cioè non recuperabili, sono all’incirca il 20% dei rifiuti domestici.

La parola d'ordine riguardo a questo materiale è ridurre quanto più è possibile, innanzitutto cercando di recuperare parti del materiale compatibile con la raccolta differenziata, provando a riutilizzare contenitori e oggetti che possono essere destinati a qualche altra funzione o che possono essere utili ad altre persone, ed evitando in partenza sprechi inutili (uso indiscriminato di bicchieri e piatti di plastica, ecc.). Introdurre i rifiuti nei contenitori in sacchetti ben chiusi. Allo scopo è possibile utilizzare i sacchi neri tradizionali. Quando è possibile, usare sacchetti di riutilizzo come ad esempio quelli della spesa.

Che fine fanno i rifiuti indifferenziati

Quando non differenziamo, arrechiamo un danno enorme all'ambiente, ma anche alle nostre tasche.La Regione spreca milioni per esportare via nave i rifiuti che le discariche non riescono più ad accogliere. E che potrebbero diventare una ricchezza se riciclati e riusati

Bellolampo

Bellolampo

Percolato di discarica,

liquido che si forma in una discarica di rifiuti e che è fortemente contaminato da sostanze, sia organiche sia inorganiche, provenienti dall’azione solubilizzante esercitata da acque di varia origine (per es., acque meteoriche di infiltrazione) sui rifiuti stessi. vocabolario Treccani

Discariche abusive

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La voce... MA A PALERMO DOVE FINISCONO I RIFIUTI DIFFERENZIATI? Molti pensano che per malfunzionamenti vari, i rifiuti differenziati finiscano insieme agli altri a Bellolampo ma non è affatto così. Ogni tipologia di rifiuto ha infatti un rispettivo consorzio nazionale che lo acquista da Rap per poi trasformarlo. In particolare: – per la carta e cartone il consorzio di smaltimento è COMIECO; – per la plastica è COREPLA; – per il vetro è COREVE; – per il metallo sono CIAL (per l’alluminio) e CNA o RICREA (per l’acciaio); Ognuno di questi consorzi paga i rifiuti che riceve in base alla quantità e alla fascia di qualità del rifiuto ovvero il suo grado di purezza. Per questa ragione, a parte il caso della carta e cartone, prima che i rifiuti arrivino al rispettivo consorzio Rap paga una piattaforma apposita che si occupa di ripulire il materiale raccolto da elementi intrusi appartenenti ad altre categorie, in modo da elevarne la fascia di qualità e renderlo più remunerativo. I materiali di scarto vengono poi portati a Bellolampo per lo smaltimento. A queste procedure fa eccezione l’organico che viene invece smaltito da SICILFERT (situata a Marsala) che lo trasforma principalmente in concime. A differenza degli altri casi però Sicilfert non acquista l’organico ma è Rap a pagare l’azienda affinché si occupi di smaltirlo. Giorgia Covais e Giovanni Catalano 3^F

RAEE...EH!?!

Acronimo di: Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche di uso domestico (TV, frigoriferi, PC, lavatrici, ecc.) contengono sostanze inquinanti e tossiche che non vanno disperse nell’ambiente I RAEE sono rifiuti derivati da dispositivi che per il loro funzionamento utilizzano energia elettrica, inclusi tutti i componenti ed i materiali parte integrante di un prodotto. Il principale problema di questi rifiuti sono la presenza di sostanze tossiche per l’ambiente. La costante crescita di apparecchi elettronici (circa del 3,5% annuo) determina un maggiore rischio di abbandono nell’ambiente, nelle discariche o nei termovalorizzatori con conseguenze di inquinamento del suolo, dell’aria, dell’acqua con ripercussioni nella salute dell’uomo. Ogni anno in Italia si producono almeno 1 ,5 milioni di tonnellate di RAEE. I RAEE sono suddivisi in 1 0 categorie: 1 .Grandi elettrodomestici di riscaldamento, frigoriferi, forni a microonde, ventilatori elettrici, congelatori, (lavatrici, lavastoviglie, stufe elettriche, apparecchi elettrici ecc.); 2.Piccoli elettrodomestici (ferri da stiro, macchine per cucire, aspirapolvere, tostapane, friggitrici, frullatori, rasoi elettrici, sveglie, bilance, orologi da tasca o polso ecc.); 3.Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni (agende elettroniche, stampanti, personal computer, notebook, copiatrici, fax, telefoni sia fissi che mobili, segreterie telefoniche, ecc.); 4.Apparecchiature di consumo (videocamere, apparecchi televisivi e radio, strumenti musicali, videoregistratori, lettori dvd e cd, ecc.); 5.Apparecchiature di illuminazione (tubi fluorescenti, lampade a risparmio energetico, ecc.); 6.Utensili elettrici ed elettronici (attrezzature da giardino quali tagliaerba e nebulizzatori, seghe, trapani, strumenti per saldare, avvitare, rivettare, ecc.); 7.Giocattoli e apparecchiature per il tempo libero e lo sport (consolle di videogiochi, treni elettrici, computer per ciclismo, immersioni subacquee, ecc.); 8.Dispositivi medici (apparecchi di radioterapia, cardiologia, per diagnosi, prevenzione, ecc.) 9.Strumenti di monitoraggio e controllo (rivelatori di fumo, regolatori di calore, ecc.) 1 0.Distributori automatici (erogatori automatici di cibi e bevande calde, fredde, bottiglie e lattine, ecc.). I RAEE possono inoltre essere di due tipi, a seconda dell’origine, se generati da nuclei familiari sono detti: RAEE domestici, se generati da aziende e da attività amministrative ed economiche sono detti: RAEE professionali. Come vengono smaltiti questi rifiuti? Il trattamento di questi rifiuti è svolto in centri adeguatamente attrezzati. Le attività di questo trattamento prevedono varie fasi, quali: - Messa in sicurezza, ovvero, asportazione di componenti pericolosi del rifiuto; - Smontaggio e separazione dei vari materiali; - Lavorazione meccanica per il recupero dei materiali; Ci sono anche degli “obiettivi di recupero” per riuscire a recuperare e riciclare alcuni materiali quali: ferro, acciaio, alluminio, vetro, argento, oro ed altri metalli. In alcuni casi si torna anche a recuperare invece che gettare le apparecchiature RAEE. Questi rifiuti vengono conferiti nelle isole ecologiche. Giorgia Covais - Giulia Marranca 3^ F

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La voce... Qualche notizia utile

I rifiuti vanno conferiti dal lunedì al sabato, dalle ore 1 8.00 alle 22.00 nel periodo dell’anno in cui è in vigore l’ora legale, dalle 1 7.00 alle 22.00 nel periodo dell’anno in cui è in vigore l’ora solare. (Ordinanza Sindacale n. 1 6 del 9/01 /2004). E’ vietato gettare i rifiuti di domenica, giorno in cui il servizio di raccolta rifiuti è sospeso


La voce... La frittura fa male due volte se... Alzi la mano chi sa esattamente come smaltire olio di frittura esausto. Forse non tutti sanno che questo è forse uno dei passaggi più delicati ed importanti di tutto il processo dello smaltimento dei rifiuti urbani, perché è un liquido altamente inquinante che non può essere gettato così negli scarichi della vostra abitazione. Perché? Non è biodegradabile e non è organico, quindi se disperso in acqua forma un “velo” dello spessore dai 3 ai 5 centimetri che impedisce ai raggi solari di penetrare causando ingenti danni all’ambiente inoltre impoverisce il terreno dei microrganismi necessari alle piante, quindi no buttarlo nei vasi delle piante. Che fare allora? Procurati un recipiente e mettilo in terrazzo o in un angolo della cucina, raccogli qua il tuo olio di frittura e quando è pieno portalo nelle isole ecologiche o in quei supermercati che lo ritirano gratuitamente Una volta raccolto, l’olio riciclato inizia una nuova vita. Grazie ad aziende specializzate nel recupero dell’olio esausto, dopo aver subito appositi processi di trattamento e riciclo, è possibile ricavare svariati prodotti come: lubrificanti vegetali per macchine agricole, biodiesel e glicerina per saponificazione. Insomma con un minimo di accortezza possiamo salvaguardare l’ambiente e creare un notevole risparmio economico per tutta la collettività semplicemente imparando come smaltire olio di frittura dopo averlo utilizzato.

Forse non sai che ... Anche quest'anno abbiamo attivato percorsi formativi di Legalità, Prevenzione di Cyberbullismo e Bullismo

Forse non sai che ... Stiamo per realizzare

Con il progetto ”Stop al Cyberbullismo” curato dall'Associazione Nazionale Della Polizia di Stato

Forse non sai che ... I nostri compagni più piccoli studiano musica con i proff. D'Anna e Sutera, Con il progetto Musica maestro

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La voce... Riciclo creativo Piccoli all'opera In occasione del Natale

Ghirlanda natalizia realizzata con bicchieri di plastica e tappi di bottiglia

Albero di Natale realizzato con piatti di plastica dipinti e personalizzati dagli alunni delle classi quarte

Personaggi del presepe realizzati con rotoli di carta igienica,carta e cartoncini riciclati. Le sagome sono state disegnate, colorate e ritagliate dai bambini delle quinte E per l'8 marzo

Abbiamo realizzato, nell'ora di tecnologia, un portaoggetti con una bottiglia di plastica e del nastro da regalo riciclato. Pensiamo di regalarlo alle nostre mamme mettendoci dentro un mazzetto di mimose in occasione della festa della donna.

Gli alunni di quinta B

Oggi,1 3 marzo 201 7, durante l'ora di arte e immagine abbiamo realizzato con delle bottiglie di acqua in plastica riciclate, dei fiori colorati che utilizzeremo come decorazioni di abbellimento della nostra aula e/o della nostra cameretta Emanuela Sgro'- Rebecca Fazzelli VB

Ho realizzato il mio salvadanaio con una scatola di cacao in plastica gialla.Prima ho rivestito la scatola con carta riciclata , ho dipinto con i colori a tempera e poi ho abbellito con una ruota fatta con bastoncini di legno e un vecchio fanalino Andrea Genova classeV B


La voce... Riciclo creativo

Abbiamo realizzato cestini pasquali utilizzando bottiglie di plastica ,nastrini colorati ,decorazioni prese da vecchie bomboniere....abbiamo dipinto con acquerelli. Gli alunni della classe V B del Plesso Oreto

Sono molto appassionata dell’arte del “riciclo”, forse perché sono creativa e nel mio tempo libero mi piace rendere funzionante, di nuovo, ciò che ormai era considerato “da buttare”. Così ho creato un bel porcellino porta-penne utilizzando un bottiglia di plastica: l’ho posizionata orizzontalmente; sul tappo ho fatto dei fori dove ho attaccato, con la colla a caldo, due bottoni per fare le narici; con la fibbietta di una vecchia borsa ho creato degli occhialini che ho attaccato lungo il collo della bottiglia; ho posizionato gli occhi prendendoli da un vecchio pelusche; ho fatto un foro dove ho inserito un barattolo di vetro (Y di vongole!) per mettere le penne e l’ho abbellito con del merletto; con due tappi di sughero ho fatto quattro zampette che ho incollato sempre con la colla a caldo e vi assicuro che il prodotto finale è risultato davvero molto carino!!!!!!!! Ho anche fatto dei gioielli con le capsule del caffè, ovviamente dopo che i miei genitori le avevano usate. Come? Semplice: per prima cosa ne ho accumulato un bel po’; poi ho eliminato il tufo con un coltello poco tagliente; quindi le ho fatte asciugare; le ho schiacciate con il batticarne; incollate a due a due dalla parte interna, utilizzando anche palline di vecchie collane rotte, piccoli anelli e gancetti; infine con l’aiuto di una pinzetta ho creato degli orecchini, anelli, bracciali e ciondoli che soprattutto in estate sono veramente belli da indossare!!!!!! Mariarita Fragapane 1 ^E

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La voce... Riciclo creativo Laboratorio di costruzione di strumenti musicali a cura del prof. Giuseppe Longo

Occorrente: -1 barattolo di latta -1 camera d'aria -del fil di ferro -del nastro adesivo

Basta un barattolo di latta, una camera d'aria d'auto, del fil di ferro, nastro adesivo

Si colloca la camera d'aria sul barattolo e si tende con forza

Ed ecco realizzato il nostro tamburo double con membrana metallica e plastica

Si fissa con fil di ferro e nastro adesivo, si toglie la camera d'aria in eccesso

L’altra mattina ho visto dei professori che utilizzavano dei materiali di scarto per costruire degli strumenti musicali. Il mio professore mi ha accompagnato in un laboratorio dove c’erano altri professori con i loro alunni. Lì ho visto degli strani oggetti fatti con bottiglie di plastica, tappi, chicchi di grano e di riso, legnetti piccoli e grandi, cassette di legno, barattoli di metallo e tanti altri materiali. C’era un docente che ha spiegato che quegli oggetti strani erano degli strumenti musicali: c’era un lungo bastone fatto da diverse bottiglie di plastica unite, dentro le quali scorreva il riso, che faceva un suono che ricordava le onde del mare. Questo strumento si chiama “bastone della pioggia”. Un altro strumento era il triangolo costruito utilizzando lunghi fili di metallo piegato. Il professore che mostrava gli strumenti ci ha dato degli strumenti nelle mani per suonarli e la cosa mi è piaciuta tanto. Il professore ci ha detto che ha intenzione di fare uno spettacolo per la fine della scuola, durante il quale utilizzare gli strumenti che ci ha mostrato. A me piacerebbe partecipare allo spettacolo, ma penso che la cosa più bella sia avere imparato tante cose sul materiale riciclato. Alessandro Contrera 2^F Gli alunni Salvatore Mazzanares 2^I, Noemi Trupiano 2^I, Francesco Maddio 3^I, Francesco Anaclio 2^D, Sophia Fiumefreddo 2^E, Luna Bucchieri 2^A, Giovanna Oliva 1 ^I, Alessandro Contrera 2^F, Alfredo Battello 2^B, Anna Cacioppo 2^B, Mirko Spinoso 3^H, Greg Bello 2^G

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La voce...

Divertiti con i nostri giochi a tema

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La voce... Crucipuzzle a tema Risate a denti stretti

Un camion della spazzatura si ferma sotto una caserma dei carabinieri dove, al primo piano, c'è un appuntato affacciato alla finestra. Lo spazzino dal camion chiede: " Che avete sacchi della spazzatura?". E l'appuntato:"Aspetta, adesso vedo". CosÏ guarda dentro lo sgabuzzino e trova due sacchi pieni. Torna alla finestra e dice allo spazzino:"Potete andare, ne abbiamo ancora due".

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La voce... Soluzioni

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