Bollettino delle attività di valorizzazione del patrimonio di Palazzo Reale (parte I)

bollettino delle attivita’ di valorizzazione del patrimonio di palazzo reale anno 2022 / highlights 2023

BOLLETTINO DELLE ATTIVITa’ÀDI VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO DI PALAZZO REALE

Anno 2022 / Highlights 2023

COMITATO DI REDAZIONE Domenico Piraina Direttore di Palazzo Reale e Direttore Centrale Cultura

Domenico Piraina Direttore responsabile

Simone Percacciolo Responsabile Valorizzazione e Promozione Palazzo Reale

Simone Percacciolo Coordinamento editoriale

Giovanni Bernardi Responsabile Organizzazione e Amministrazione

Bianca Maria Girardi Coordinamento ricerca

Annalisa Santaniello Responsabile Ufficio Tecnico

Ilaria Gozzi Supervisione redazione

Francesca La Placa Ufficio Comunicazione e Promozione

Simona Aiello Elaborazione Grafica

Ilaria Gozzi Ufficio Comunicazione e Promozione

Simona Vitucci Elaborazione contenuti

Simona Aiello Servizio Civile

Marta Casuccio Elaborazione contenuti

Simona Vitucci Servizio Civile

Sara Conte Elaborazione contenuti

Marta Casuccio Stage Curriculare Sara Conte Stage Curriculare Maria Luisa Russo Stage Curriculare Stefano Ordanini Stage Curriculare

COMITATO SCIENTIFICO RIARREDO PALAZZO REALE Domenico Piraina Direttore di Palazzo Reale e Direttore Centrale Cultura Giuseppe Stolfi Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza‐Brianza, Pavia, Sondrio e Varese Emanuela Carpani Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano Enrico Colle Direttore Museo Stibbert di Firenze Fernando Mazzocca Storico dell’arte - Professore ordinario di Museologia e critica artistica e del restauro nell’Università di Milano Stefano Zuffi Storico dell’arte - Presidente dell’Associazione Amici del Poldi Pezzoli Paola Strada Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano Benedetta Chiesi Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza‐Brianza, Pavia, Sondrio e Varese Francesca Tasso Direttrice di Area Musei del Castello, Musei Archeologici e Storici Claudio Salsi Docente Universitario di Storia del Disegno, dell’incisione e della Grafica presso Università Cattolica del Sacro Cuore Maria Angela Previtera Direttrice di Villa Carlotta di Tremezzo Simone Percacciolo Responsabile Valorizzazione e Promozione Palazzo Reale Ilaria De Palma Conservatrice Beni Culturali Comune di Milano Fiorella Mattio Conservatrice Beni Culturali Comune di Milano Paola Zatti Conservatore Responsabile della Galleria d’Arte Moderna di Milano Annalisa Santaniello

Responsabile Ufficio Tecnico

Sindaco Giuseppe Sala

Direttore Domenico Piraina

Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi

Responsabile Organizzazione e Amministrazione Giovanni Bernardi

Direttore Cultura Domenico Piraina Ufficio Stampa Elena Conenna

Responsabile Valorizzazione e Promozione Simone Percacciolo Conservatore Diego Sileo Organizzazione Luisella Angiari Ciro Bertini Luisa D’Elia Cinzia Ercoli Bianca Girardi Vittoria Marsala Christina Schenk Giulia Sonnante Roberta Ziglioli Responsabile Ufficio Tecnico Annalisa Santaniello Ufficio Tecnico Alessandro Gironi Giuseppe Marazia Claudio Midollo Lorenzo Monorchio Andrea Passoni Gabriella Riontino Silvia Segala Roberto Solarino Amministrazione Luisa Barchielli Roberta Crucitti Laura Piermattei Sonia Santagostino

Coordinamento eventi Filomena Della Torre Silvana Rezzani Responsabile Comunicazione e Promozione Francesca La Placa Comunicazione e Promozione Ilaria Gozzi Claudio Pagliarin Graziella Perini Assistenza Operativa Franca Serretiello Rita Trino Servizio Civile Nazionale Simona Aiello Alessia Guzzi Greta Praolini Simona Vitucci Stage Curriculare Sara Conte Marta Casuccio Maria Luisa Russo Stefano Ordanini Servizio Custodia Corpo di guardia Palazzo Reale Si ringrazia Massimiliano Greggio Andrea Mollica Palazzo Reale member of

INdice 1. Obiettivi dell’attività di valorizzazione

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2. Attività di ricerca

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3. Conferenze e iniziative nazionali e internazionali

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4. Risultati dell’attività di valorizzazione

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5. Highlights 2023

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obiettivi dell’attivita’à di valorizzazione 1

Palazzo Reale, ubicato nel cuore di Milano, è divenuto uno dei simboli della città. Ancorandosi al territorio attraverso radici storiche profonde, avanza nel presente dando spazio a nuove idee che permettono al grande pubblico di guardare al futuro.

La musealizzazione del Palazzo in questo periodo ha permesso al pubblico di poter godere del suo patrimonio artistico e architettonico, ma il secondo conflitto mondiale ne ha rovesciato le sorti.

Anni di incuria hanno comportato il progressivo degrado degli ambienti del Palazzo.

L’istituzione conferma l’importanza del suo ruolo nell’ambito artistico culturale milanese, ponendosi in primo piano con l’allestimento di mostre temporanee di notevole spessore.

Nel 2019 è stato proposto un progetto che, con una serie di iniziative e studi, mira a mappare, recuperare e riunire il patrimonio andato perso nei decenni precedenti, così da poterlo valorizzare in una collezione permanente. Fa parte della nuova iniziativa anche la realizzazione di una rete di connessioni tra le diverse istituzioni che custodiscono gli arredi.

All’attività espositiva si affianca l’importanza storicoartistica del Palazzo che, con quasi novecento anni di storia, ha costituito lo scenario di celebri vicende e ha accolto tra le sue mura diverse dinastie regnanti, dai Visconti agli Sforza, come Sede del Governo, passando poi ai giochi politici europei con gli Asburgo d’Austria e Napoleone e infine alla casa Savoia.

Ognuno di questi illustri personaggi ha lasciato tracce personali e istituzionali nel Palazzo che è quindi divenuto testimonianza non solo storica, ma anche artistica. Ne sono una prova i resti delle antiche sembianze medievali, espressione del potere visconteo-sforzesco, che ancora si possono intravedere nel maestoso apparato settecentesco progettato dal Piermarini e voluto da Maria Teresa d’Asburgo.

Tra i progetti di recupero va senz’altro ricordato il restauro del Centrotavola realizzato da Giacomo Raffaelli per volere di Eugenio de Beauharnais in occasione dell’incoronazione di Napoleone a re d’Italia. L’opera di restauro, iniziata alla fine del 2021, si è conclusa con l’esposizione dell’imponente centrotavola nella Sala delle Quattro Colonne.

Anche l’allestimento di mostre tematiche si è rivelato un efficace strumento per il recupero e la valorizzazione di opere e arredi originari.

In questo quadro, il restauro del Centrotavola è stato affiancato da una mostra con focus su Eugenio de Beauahrnais, in collaborazione con il Musée National des Château de Malmaison et de BoisPréaux. L’attenzione si è concentrata sulla figura del vicerè d’Italia, e in particolare sull’importanza della sua attività di mecenate e promotore delle arti, grazie a cui, in epoca napoleonica, le sale di Palazzo Reale sono state arricchite con preziosi manufatti artistici, recuperati ed esposti nelle sale allestite proprio in

L’ingente patrimonio del Palazzo è sopravvissuto anche ai cambiamenti avvenuti nel 1919, quando la Corona ha ceduto alcune delle residenze reali allo Stato. Dunque Palazzo Reale è divenuto bene pubblico insieme alla Villa Reale di Milano (villa Belgiojoso in via Palestro) e al complesso della Villa Reale di Monza.

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occasione dell’esposizione.

proseguiranno nel 2023/24, ha permesso di sviluppare anche un’identità museale con una mission ben precisa che vedrà lo sviluppo dei rapporti con le Residenze Reali Europee e la partecipazione agli itinerari promossi dal Consiglio d’Europa.

Anche la valorizzazione del patrimonio di Palazzo Reale all’estero ha assunto un ruolo rilevante, portando alla realizzazione di diverse iniziative tra cui conferenze, convegni, pubblicazioni, mostre tematiche e progetti condivisi con altre istituzioni europee.

Un importante passo verso l’integrazione di Palazzo Reale nella dimensione europea è stato fatto nel 2022 con l’ingresso nell’Association of European Royal Residences (ARRE), un’associazione volta a rafforzare le relazioni tra le residenze membri e tra gli Stati Europei coinvolti, incrementando la cooperazione e la condivisione di buone pratiche ed esperienze.

L’adesione ad ARRE ha permesso di portare avanti ricerche, di approfondire la conoscenza del patrimonio storico-artistico attraverso studi specifici e di acquisire nuovi importanti spunti riguardanti gli aspetti tecnici di gestione del museo.

Durante il corso del 2022 si sono tenute infatti una serie di conferenze e meeting tecnici a cui i membri europei dell’associazione hanno partecipato portando i loro contributi in materia di valorizzazione, affrontando temi come la digitalizzazione del patrimonio, rapporto tra patrimonio storico e attività espositive d’arte contemporanea, pratiche di restauro e project management in ambito culturale.

Le iniziative intraprese durante il 2022 si sono rivelate significative per la crescita di Palazzo Reale in quanto sede museale e per il recupero e la valorizzazione di una collezione completa e coerente.

L’adozione di progetti a lungo termine, che

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Attivita’ di ricerca 2

Incontro tra le direzioni di Palazzo Reale e la Villa Reale di Monza per la valorizzazione congiunta attraverso azioni sinergiche Monza, 26 gennaio 2022 A partire dal 2019 circa, Palazzo Reale si impegna per sviluppare collaborazioni con altre realtà con cui ha legami storici. Tra queste vi è la Villa Reale di Monza, fatta erigere come dimora estiva del Palazzo di Milano da Ferdinando d’Asburgo, figlio di Maria Teresa.

Le due residenze condividono la stessa storia ed entrambe sono state scenario dei cambiamenti che hanno visto l’avvicendarsi delle stesse dinastie.

Inoltre, le loro strade si intrecciano anche grazie all’ingente patrimonio condiviso: come è noto, nel tempo molti pezzi d’arte sono stati spostati da una residenza all’altra e ciò ha permesso di preservare le opere e di recuperarle integre.

Per questo un programma congiunto è sembrato coerente sia per i rilevanti aspetti storici sia per la valorizzazione del patrimonio di Palazzo Reale che recuperando gli antichi pezzi d’arte potrà collocarli in un contesto più ampio.

Questa intesa trova chiaramente riscontri più ampi, promuovendo anche la collaborazione con istituti di ricerca che potrebbero avanzare nella ricerca storica proponendo nuovi spunti per il confronto e la collaborazione.

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inizio dell’opera di riarredo delle sale degli arazzi Milano, 2 febbraio 2022 A partire dal 2019 ha inizio un nuovo progetto volto al riarredo degli Appartamenti di Parata e di riserva di Palazzo Reale con l’intento di rappresentare i quattro periodi storici più significativi per la residenza stessa.

Questa nuova opera di riallestimento riprende il ventennale lavoro di ricerca per la ricostruzione degli ambienti (iniziato nei primi anni 2000) che partiva dall’epoca asburgica, con arredi prevalentemente neoclassici, passando per l’età napoleonica con il suo stile impero, per finire con l’epoca della restaurazione e poi con l’eclettico stile sabaudo.

La recente attività di riallestimento si è basata sulle ricerche effettuate nei depositi ed è stata affiancata da un’attività di mappatura corredata di fotografie e descrizioni di tutte le opere d’arte presenti oggi nelle diverse sedi in Italia e all’estero. Inoltre, a ciò si è affiancata anche la redazione di un catalogo opere generale.

Fondamentali sono stati i sopralluoghi periodici nei depositi che hanno permesso di riconoscere quali fossero gli arredi storici che una volta erano custoditi nel palazzo.

La prima di queste visite – finalizzata alla ricognizione – è avvenuta ad aprile 2022 presso i depositi del Comune di Milano in via Savona ed è stata seguita da un secondo sopralluogo a settembre nei depositi

della Soprintendenza di Belle Arti e Paesaggio a Morimondo.

Il sopralluogo presso il deposito della Soprintendenza di Morimondo è stato finalizzato alla ricerca e ricognizione della cappa regale di Eugenio di Beauharnais, i guanti e un trono di manifattura lombarda degli inizi del XIX secolo.

Il trono venne inviato a Palazzo Pitti a Firenze dalla reggia milanese il 15 agosto 1870. Derivato dal noto prototipo disegnato da Percier e Fontaine ed ora conservato nel castello di Fontainebleau, il trono presenta, nella forma dei leoni monopodi che sostengono i braccioli, una forte analogia con i disegni per mobilia elaborati da Luigi Canonica, al quale si può ascrivere larga parte degli arredi per le residenze reali milanesi. Il modello di questo arredo fu ripreso per il trono per l’incoronazione di Ferdinando I d’Asburgo di cui rimangono le incisioni di Alessandro Sanquirico e un esemplare conservato presso al Soprintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali della Lombardia.

Durante questi sopralluoghi è stato anche possibile verificare lo stato dei pezzi stessi e di programmarne il restauro, dopo il quale tali arredi hanno potuto rivedere finalmente la luce ed essere esposti nella

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loro sede originaria a Palazzo Reale.

Tra i pezzi recuperati vi sono set di sgabelli e sedute di epoca napoleonica (recuperati da Morimondo e restaurati in stile) e gli imponenti lampadari bronzei.

Grazie ai prestiti concessi dalla Sovrintendenza di Belle Arti e Paesaggio è stato possibile esporre nelle sale gran parte degli arredi rintracciati, tra cui busti marmorei, candelabri e orologi in bronzo dorato dei Manfredini.

Anche il restauro delle volte delle sale degli arazzi con gli affreschi di Andrea Appiani e gli stucchi di Giocondo Albertolli è stato parte del progetto di riarredo. I restauratori della Scuola Beato Angelico hanno ripristinato parte della volta della Terza Sala degli Arazzi e dei pannelli sovrastanti le porte della sala in vista del riallestimento, facendo riemergere le fattezze e colori originari dei soggetti mitologici dell’Apoteosi di Giasone.

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Missione per i progetti di collaborazione con la Direzione della Petraia legata al Centrotavola Firenze, 04/07 maggio 2022

A maggio 2022 una delegazione di Palazzo Reale e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano si è recata in visita a Villa La Petraia per visionare una maquette del centrotavola di Giacomo Raffaelli.

In quest’occasione è stato proposto un accordo tra le due istituzioni che prevedeva il restauro della maquette da parte dei proprietari (La Petraia) e l’attivazione di iniziative di valorizzazione da parte di Palazzo Reale che si sarebbe impegnato a esporla durante una mostra.

Il modellino del centrotavola di Raffaelli figura all’interno di un’importante mostra storica, che si è svolta a Firenze a Palazzo Vecchio nel 1931, dedicata ai giardini italiani. Per realizzare la maquette furono utilizzati parti originali del centrotavola mandate in prestito a Firenze, alcune delle quali, a fine esposizione, vennero copiate attraverso calchi in gesso per mantenere l’integrità compositiva del giardino lombardo.

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Missione per l’Associazione Residenze Reali nazionali Torino, 28 giugno 2022 Nel giugno del 2022 si è svolta, nella sede di Venaria Reale una missione per gettare le basi per la costituzione di una rete di Palazzi Reali a livello nazionale.

L’idea di fondare un’associazione che coinvolga le diverse sedi reali italiane - come su scala più ampia accade per l’Associazione delle Residenze Europee nata nel 2001 - nasce dalla volontà di organizzare scambi di esperienze, sessioni di formazione congiunte, conferenze tematiche, partenariati e attività promozionali, di produzione di mostre e di pubblicazioni comuni. Tramite questa rete si potranno offrire nuovi spazi di dibattito e collaborazione da parte dei membri, che in questo modo potranno venire a conoscenza delle diverse realtà e, al tempo stesso, creare nuovi spunti per la propria.

A tal proposito, si è iniziata la stesura di una mappatura di residenze reali in Italia, che possa fornire un panorama completo delle sedi reali di tutto il territorio nazionale, in un’ottica di valorizzazione del patrimonio e della storia comune.

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Incontro per progetti di valorizzazione del patrimonio napoleonico Settembre 2022, Museo Diocesano di Vigevano Nel mese di Settembre del 2022, nell’ambito della ricerca e studio per il progetto del riallestimento della Sala del Trono, si è eseguito un sopralluogo all’interno del Museo Diocesano di Vigevano dove è conservato il paramentale utilizzato per l’Incoronazione di Napoleone il 26 maggio 1805 nel Duomo di Milano. Per l’occasione la Diocesi di Vigevano prestò all’Arcidiocesi di Milano un paramentale pontificale, composto di pianeta e stola in seta con preziosi ricami in fili d’oro e d’argento. Il Paramentale fu indossato dal cardinale Giovanni Battista Caprara Montecuccoli scelto per incoronare ufficialmente Napoleone ed è conosciuto come “Paramentale del Duca” in quanto faceva parte dei beni donati nel 1534 dal duca di Milano Francesco II Sforza alla Diocesi di Vigevano.

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Restauro dell’apparato decorativo della Seconda Sala degli Arazzi Milano, luglio - settembre 2022 Un importante intervento di restauro è stato intrapreso a Palazzo Reale da luglio a settembre 2022 ed ha riguardato l’apparato decorativo della Seconda Sala degli Arazzi (sala 124), parte del cosiddetto Appartamento di Parata. I lavori che sono stati condotti hanno interessato gli stucchi di Giocondo Albertolli, gli ornamenti decorativi realizzati da Andrea Appiani, una tempera ad opera realizzata ancora dell’Appiani insieme a Giuseppe Levati e, infine, l’affresco dell’Apoteosi di Giasone di Martin Knoeller.

Lo stato in cui, prima dei lavori, si trovava l’affresco, danneggiato da infiltrazioni d’acqua ed efflorescenze saline in superficie, non rendeva possibile leggere chiaramente la scena rappresentata e le fisionomie dei personaggi - sul lato destro in parte anche per la presenza di macchie dovute a interventi precedenti come pure la finezza degli stucchi e delle decorazioni, in alcuni punti quasi totalmente scomparse. Da qui, allora, l’esigenza di svolgere gli interventi di restauro che sono stati eseguiti dallo studio di restauro di Carlotta Beccaria e diretti dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio.

La Seconda Sala degli Arazzi, presenta un soffitto ricco, decorato a raggiera e costituito da un grande affresco centrale e da una serie di ornamenti in stucco di Giocondo Albertolli e cornici contenenti medaglioni a grisaille e motivi floreali, opera di un giovane Andrea Appiani.

Al centro della volta si trova l’affresco, già ripreso con velature a secco, inserito in una grande cornice a stucco modanata e dorata, realizzato da Martin Knoeller (1725 - 1804), pittore e docente austriaco considerato tra i più grandi affrescatori d’Austria del suo tempo. La scena raffigurata è l’Apoteosi di Giasone, un soggetto tematico che riprende le storie ricamate negli arazzi di Audran che si susseguono nelle pareti della sala in questione e nelle due adiacenti.

L’intervento vero e proprio è partito con la spolveratura a secco delle superfici pittoriche, sia sull’affresco sia sulle decorazioni, per poi continuare con una pulitura più approfondita, ancora una volta a secco, che potesse contenere l’apporto di umidità alla superficie. Nei punti in cui la gravità dei danni era molto estesa si è scelto di rimuovere parti di intonaco e decorazione, ove invece le parti sono state conservate è stata eseguita una revisione dei rilievi a stucco, seguita da fissaggi e consolidamenti localizzati. La pellicola pittorica è stata trattata localmente.

A seguito delle operazioni di consolidamento e riadesione, si è proceduto alla bonifica dei sali della

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parete e ad altre operazioni di stessa natura che agissero ancor più in profondità. Contestualmente, si sono svolte operazioni di rilievo e realizzazione degli stucchi mancanti tramite l’utilizzo di una tecnica che andasse a ricalcare quella originariamente applicata dall’Albertolli Le stesse operazioni di spolvero, pulitura, controllo e trattamento di adesione della pellicola pittorica, consolidamento, vengono svolte sull’affresco di Knoeller, per poi dare il via alle fasi di integrazione pittorica. In questi ultimi passaggi, data la mancanza di fotografie storiche che documentino l’affresco allo stato iniziale, la scelta è ricaduta sulla ridefinizione di contorni e linee mancanti solo ove questo lavoro non avrebbe comportato una ricostruzione di fantasia, in caso contrario si è optato per il semplice riempimento dei vuoti con tinte neutre.

Tra le due finestre della parete esterna, figura invece una tempera dipinta da Giuseppe Levati e Andrea Appiani che richiama le grottesche, tornate in voga alla fine del Settecento, e restaurata nella stessa occasione al fine di eliminare un’interferenza data da gore createsi con l’infiltrazione d’acqua. La metodologia utilizzata in questo caso in fase di pulitura si definisce “da trucco” ed è più adatta alle superfici opache. Anche l’integrazione pittorica ha rispettato la tecnica originale a tempera, mantenendo una resa opaca.

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Restauro del Centrotavola dell’Incoronazione settembre 2021-dicembre 2022 Il progetto di restauro del Centrotavola dell’Incoronazione ha simbolicamente segnato la fase di ripresa post Covid per Palazzo Reale. Infatti, inizialmente prevista per il 2020, l’opera di restauro è stata posticipata a fine 2021 (e ha avuto inizio il 2 dicembre).

Questa può dirsi una tra le iniziative più significative per la valorizzazione di Palazzo Reale come palazzo storico e come museo. Il restauro, iniziato a dicembre 2021, si è concluso dopo poco più di un anno, a settembre 2022.

Grazie a questo progetto, è stata riportata alla luce una preziosa opera d’arte che costituiva parte del corredo napoleonico di Palazzo Reale.

celebrandone la personalità attraverso la rievocazione dell’antichità classica.

Al termine del dominio napoleonico, il centrotavola diviene proprietà delle casate regnanti che si avvicendano sul trono, passando dagli Asburgo ai Savoia e infine allo Stato Italiano, a cui è ceduto insieme a tutto il patrimonio del palazzo - dal re Vittorio Emanuele III nel 1919. Con il passare dei decenni, il parterre era finito per essere dimenticato all’interno di un guardaroba, ma nel 1921, grazie allo storico dell’arte Roberto Papini, viene ricomposto e riportato alla luce. Risale a questo periodo il primo progetto di creazione di un museo di arti decorative: Papini viene incaricato dal Ministero dell’Istruzione di gestire il patrimonio del palazzo e costituire una collezione museale.

Il progetto, voluto e promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dalla Direzione di Palazzo Reale, è stato realizzato grazie all’accordo di sponsorizzazione siglato tra Palazzo Reale e la Fondazione Atlante, la quale ha coinvolto studiosi e professionisti non solo per l’intervento di restauro vero e proprio, ma anche per gli studi tecnici come le analisi diagnostiche dei materiali, l’analisi dello stato di degrado, oltre alla movimentazione dell’opera all’interno del palazzo. Gli interventi sono stati condotti dagli esperti restauratori della Scuola Beato Angelico.

Durante il restauro sono stati previsti dei giorni di apertura al pubblico e incontri dedicati agli

Il centrotavola, che per anni ha avuto la sua sede espositiva nella Sala della Lanterna, è stato trasferito nella Sala delle Quattro Colonne, che al termine del progetto è divenuta la sua sede permanente.

L’opera viene realizzata dal romano Raffaelli su commissione del Vicepresidente della Repubblica Francesco Melzi d’Eril per arricchire il banchetto che il Viceré Eugenio di Beauharnais aveva voluto in occasione dell’incoronazione di Napoleone a re d’Italia il 26 maggio 1805.

Il meraviglioso apparato in stile neoclassico con riferimenti Retour d’Egypte è stato un elemento rappresentativo della potenza di Napoleone,

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aggiornamenti sugli studi, le ricerche e il lavoro.

Questo anno di lavoro ci ha restituito un magnifico trittico composto dalla parte centrale (lunga circa 9 metri) affiancata ai due lati da due elementi gemelli più piccoli.

Vi è raffigurato un immaginario circo romano con al centro il tempio di Giove, attorno al quale si rincorrono le quadrighe di Apollo e Diana, a simboleggiare l’avvicendarsi del giorno e della notte.

Sulla spina del circo due obelischi attorniati da sfingi ricordano la composizione centrale di piazza del popolo a Roma ed infine un susseguirsi di anfore, vasi e putti presi richiamano l’antichità classica.

I due elementi laterali simmetrici che completano il corpo centrale sono costituiti rispettivamente da un tempio centrale attorniato da quattro colonne di porfido egizio.

Le sapienti mani dei restauratori hanno ridato lustro alla commistione di stili che caratterizza il centrotavola: il neoclassicismo, tanto amato da Napoleone, si armonizza con l’eclettismo tipico del Settecento romano grazie ai sapienti accordi di diversi materiali e cromie come il marmo bianco di carrara, il porfido egiziano, lapislazzuli, malachite e alabastro accostati a metalli come oro e bronzo.

L’esposizione del centrotavola restaurato nella Sala Quattro Colonne è stata associata alla mostra A CASA DEL VICERÈ. Eugenio di Beauharnais nella Milano Napoleonica, allestita negli Appartamenti di Parata adiacenti alla Sala del centrotavola a partire dal 3 marzo fino al 4 maggio 2023.

Il progetto nel complesso è riuscito a valorizzare al meglio parte del patrimonio del palazzo racchiudendo i suoi preziosi tesori in un quadro storico che aiutasse i visitatori a comprendere l’importanza di tali beni.

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