9 novembre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Lunedì 9 Novembre 2015

Anno IV Numero 156

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

CARO MASSIMO GILETTI LEGGITI “IL VENTRE DI NAPOLI” DI MATILDE SERAO Il commento di Vincenzo Giardino a pagina 6

PASTICCIO ALLA BOLOGNESE RICETTE POLITICHE

Un primo piatto molto ricco e colorito di epiteti, strilla e slogan composto da strati di pasta stesa e ristesa per un ventennio e riproposta al Carroccio rinnovato per farla apparire fresca L’editoriale

di Chiara Rai

NELLE PIEGHE DELLA

Piatto tipico della gastronomia emiliana, il pasticcio alla bolognese montato dal centrodestra costituisce una sorta di ultima spiaggia dei ...

STABILITÀ - PARTE SECONDA di Emanuel Galea

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R iduzione Canone Rai – Titolo II –

L’opinione

Cap.12: Riprendiamo il viaggio nella Stabilità da dove ci eravamo lasciati lo scorso sabato. In quella edizione intitolata Conferenza Stato Regione, è emerso un quadro desolante di un governo impotente davanti alla “gramigna” che infesta il sottobosco che circonda Montecitorio. Colui che era partito con la lancia in resta, sta offrendo di sè una figura molto meschina. È come il cane da salotto che abbaia ma non morde. Lo ha dimostrato davanti alla spending review, nella Conferenza Stato Regioni e lo sta dimostrando nella riforma della Rai. Renzi avrebbe dovuto riformare il sistema radiotelevisivo. Il suo ruggire annunciava “una televisione pubblica” libera e sganciata da ogni e qualsiasi interferenza partitica. Ci si attendeva delle grosse novità nei palinsesti che avrebbero dovuto rinfrescare “mamma Rai” dai vari bla bla bla dei talk show sempre nuovi ma sempre uguali. Ci si aspettava dei criteri sani e trasparenti per l’assunzione del personale, regolamentazione delle rappresentanze, dei contratti, arruolamenti e cachets dei quanti, del come, del perché e ... Continua a pagina 2

ELENA CESTE: UN FILM DI

MICHELE BUONINCONTI di Roberto Ragone

C ome nella migliore tradizione di

Conan Doyle, o di Agatha Christie, il caso della scomparsa, e del successivo ritrovamento del corpo di Elena Ceste ha appassionato il pubblico italiano. La TV ha scoperto che i casi di cronaca nera fanno una grande audience, e perciò dal mattino, fino alla sera in prima e seconda serata, ogni conduttore porta la sua pietruzza alla costruzione dell’edificio televisivo, così sostituendo e integrando l’oppio popolare costituito dal calcio, anch’esso propinato in tutte le salse, gli orari, e i giorni della settimana. Michele Buoninconti, marito della vittima, ritenuto colpevole, è stato condannato in prima istanza trent’anni di reclusione. Sappiamo che in Italia, a differenza di altri Stati, ogni anno corrisponde a nove mesi di reclusione; sappiamo che intervengono altri fattori per cui, dopo l’appello che doverosamente sottrarrà una parte della pena, fra .... Continua a pagina 3

MATTARELLA: “ITALIA DI

NUOVO IN PISTA”

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

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MILANO, M5S: UNA CASALINGA CANDIDATO SINDACO

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Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

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dalla prima l’editoriale di Emanuel Galea ... dei chi. Al posto di tutto questo, il signor “vediamoci e ci divertiremo” ha partorito un obbrobrio, un balzello da riversare in parte alla Rai e in parte al Fondo per la riduzione della pressione fiscale. La Rai-Radiotelevisione Italiana è la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo italiano. È pubblica con il 99,56% in mano

al Ministero dell’Economia e delle Finanze e lo 0,44% di proprietà della Siae, Ente Pubblico Economico. Nella galassia della Rai si trovano le consociate Rai Sat (canali satellitari), Rai Sipra (concessionaria di pubblicità), Rai Corporation (per il mercato americano), Rai Trade (commercializzazione del prodotto), Rai Way (impianti di trasmissione e diffusione), Rai Cinema (produzione e acquisto film), Rai Net (attività di Internet). Mantiene 23 sedi regionali e tiene sui suoi libri paga 10mila dipendenti. Degli spazi enormi, terre di conquista dei partiti, un facsimile di paese del bengodi, acqua dove sguazza l’oligarchia. Nessuno, a memoria d'uomo, è riuscito a scalfire le mura di questa cittadella. Si sperava tanto nel “rottamatore”. È riuscito solamente a fare bau bau! Al titolo II, capitolo 12 della legge di Stabilità 2016 si è pensato che “per il 2016, la misura del canone di abbonamento alla televisione per uso privato di cui al regio decreto-legge 21 febbraio 1938, n. 246, convertito nella legge 4 giugno 1938, n. 880 è pari, nel suo complesso, all’importo di euro 100”. Fino a qui non ci sta nulla da ridire. Per i programmi che offre la Rai, 100 euro sono più che sufficienti. C'è invece dell’altro. Dice il legislatore: “All’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223, dopo il primo comma, è aggiunto il seguente: “Per i titolari di utenza per la fornitura di energia elettrica di cui all’articolo 1, secondo comma, secondo periodo, il pagamento del canone avviene previo distinto addebito del medesimo sulle relative fatture, di cui costituisce distinta voce, emesse dalle aziende di vendita di energia elettrica.”. Ripetiamo per maggior chiarezza: Il canone Rai, a partire dal 2016 verrà addebitato nella bolletta dell’energia elettrica. Quale bolletta? La bolletta della società che fornisce l’energia ai cittadini e che in questo mercato libero, ognuno sceglie

a quale rivolgersi. Qui nascono i primi quesiti. Ognuno è libero di cambiare come e quante volte ritiene opportuno la società fornitrice. E il canone Rai seguirà i cambiamenti? Il capogruppo in Commissione Bilancio, Giorgio Santini avanza la proposta che il Pd punta ad inserire negli emendamenti alla legge di stabilità e cioè rateizzare il pagamento del canone Rai in due rate nel 2016 e 6 rate bimestrali negli anni successivi, il tutto nelle bollette della luce. Anche in questo caso potrebbero però generarsi delle confusioni, in quanto l’utente potrebbe decidere di cambiare

fornitore fuori dal bimestre. Dice il comma 5: “Le autorizzazioni all’addebito diretto sul conto corrente bancario o postale rilasciate dai titolari di utenza per la fornitura di energia elettrica si intendono estese al pagamento del canone di abbonamento televisivo, salvo contraria manifestazione di vo lontà dell’utente”.

“Contraria manifestazione” all’addebito del canone Rai o l’utente deve rinunciare all’addebito en tout della fornitura dell’energia elettrica? "Secondo Assoelettrica, l'associazione delle aziende produttrici, “la proposta contrasta con il principio di uguaglianza stabilito dalla Costituzione perché tratta in modo identico situazioni oggettivamente diverse, equiparando di fatto le utenze elettriche con i soggetti che devono pagare il ca none. Mentre gli intestatari di bollette elettriche non in possesso di apparecchi radiotelevisivi o di comunicazione sarebbero comunque sottoposti al pagamento del canone, i possessori di apparecchi che non sono anche intestatari delle bollette elettriche ne risulterebbero esentati”. Nel caso un utente decida di non pagare il canone, può la società fornitrice distaccare la fornitura per mancato pagamento di importi che nulla hanno a che vedere con la fornitura elettrica come da contratto a suo tempo stipulato tra lo stesso utente e l’azienda fornitrice? Unanimi sono le voci che si sono sollevate contro questo decreto, fra queste le associazioni consumatori e i sindacati. Il presidente di Codacons Carlo Rienzi, ha definito l’inserimento in bolletta “una forma di violenza nei confronti degli utenti” e per Massimiliano Dona, segretario dell’Unione Nazionale Consumatori, “è illegale senza una modifica, con legge ordinaria, del Regio decreto legge del 1938 che ha introdotto” il canone. Per la Cgil il pagamento Rai in bolletta è “un modo improprio e discutibile per riscuotere il canone che andrà ad incidere ulteriormente sul costo delle bollette elettriche”. Il cittadino vuole sapere cosa c'è davvero dietro questo decreto così osteg giato. Senza menare ulteriormente il can per l'aia, il governo svela il suo pensiero nel comma 8 del provvedimento: “ In relazione a quanto previsto dal comma 292

dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, l’eventuale maggior importo, derivante dalle disposizioni del presente articolo – rispetto alla valutazione di euro 87.050.000 a decorrere dall’anno 2017 – di cui devono essere ridotte le somme da riversare alla RAI, come determinate sulla base dei dati del rendiconto del pertinente capitolo dell'entrata del bilancio dello Stato dell'anno precedente a quello di accredito, affluisce al Fondo per la riduzione della pressione fiscale” Ora tutto è chiaro. Fatta la legge, sco perto l’inganno! Renzi non si stanca mai di stupirci.

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dalla prima “PASTICCIO ALLA BOLOGNESE” di Chiara Rai ... nostalgici di una tradizione sfiorita per i quali il governo italiano dev’essere apprezzato per le frottole che si sparano, più si spara alto e più il pasticcio ritorna in faccia all’elettore e questo stacchetto ridicolo è apprezzato anche all'Estero. Notoriamente preparate per allietare il pranzo della domenica rappresentano un primo piatto molto ricco e colorito di epiteti, strilla e slogan composto da strati di pasta stesa e ristesa per un ventennio e riproposta al Carroccio rinnovato per farla apparire fresca all'uovo con intervalli di un ricco ragù di carne di berlumanzo trito e ritrito con aggiunta della cosiddetta carne di porco che ha completamente disfatto lo stivale. Ma si sà la cucina Emiliana è un a pietra miliare della tradizione culinaria che ha dato vita a lasagne e tortellini, insomma una scuola Berlugastronomica che oggi prova a rinnovarsi per l’ennesima volta per cercare di restare a galla e provare a battere una grande ricetta tornata in voga che è quella della balena bianca, piatto consumato per oltre un quarantennio che meglio di chiunque altro promuove la difesa della tradizione enogastronomica italiota e manda avanti il “Made in Italy” con l’ingrediente segreto per eccellenza “magni tu che magno io”, ottimo se accompagnato dal giusto bilanciamento tra soddisfa zione personale e collettiva. Ma qui potrebbe darci lezione qual-

che napoletano verace che sulla nuova ricetta del pasticcio di centrodestra mette in guardia: “nun ce sta niente e fa”. Un consiglio affidabile perché i numeri della smorfia sono tutti per quel contenitore democristiano che porta ancora il nome di Pd ma che in realtà e il tipico piatto che ha mantenuto l’Italia a galla fino al ’94 fagocitandosi le speranze per il futuro ma rendendo il presente florido un po’ per tutti. Ora questo piatto alla Balena Bianca intende rottamare i vecchi fagocitatori e portare avanti l’idea però che l’Italia possa tornare a marciare e costruire un futuro migliore pur mantenendo certe parrucche al proprio posto. Una pasta ben stesa questa con un mattarella che garantisce la giusta e pacifica convivenza. Siamo o non siamo un paese di ghiotti, allora sarà difficile digerire ancora quel pasticcio alla bolognese

MATTARELLA: “ITALIA DI NUOVO IN PISTA” L'Italia ha fatto le riforme e ora riparte, con nuovo slancio, guadagnandosi la fiducia dei mercati. Sergio Mattarella parla a istituzioni e imprese del Vietnam e spiega che il nostro Paese, fatti i compiti a casa sul piano dei conti pubblici e avviate le riforme attese da tempo, tocca con mano la rinnovata fiducia di imprese e investitori internazionali. Il Capo dello Stato chiude la sua visita di Stato in Vietnam e vola a Jakarta per la sua prima missione in Asia e assicura ancora una volta che l'Italia e' ormai tornata in pista. E' di pochi giorni fa la previsione di dati rosei sui conti pubblici, che ha spinto il Presidente a fare mostra di "ottimismo" tanto da fargli assicurare che "siamo usciti dalla crisi". A Roma le polemiche politiche continuano, ma il Presidente della Repubblica guarda al sodo, al tanto gia' fatto, e garantisce al governo di Hanoi, che chiede un sostegno forte alle imprese italiane impegnate in Vietnam, che anche le riforme istituzionali ed economiche danno al nostro Paese stabilita' e modernizzazione. Due

basi fondamentali che permettono di affacciarsi sui mercati globali con piglio piu' sicuro. "L'Italia, uno dei principale Paesi manifatturieri ed esportatori al mondo, affronta con rinnovato slancio gli obiettivi di proiezione ed internazionalizzione nell'economia globale, dopo un articolato percorso di riforme interne e con rinnovati segnali di fiducia sui mercati" afferma il Capo dello Stato aprendo il Dialogo strategico Italia-Vietnam. Ma l'Italia, spiega con orgoglio Mattarella, offre anche di piu'. Perche' e' un Paese che esporta un modello di sviluppo attento al sociale. "L'Italia - fa notare il Capo dello Stato al vicepremier presente al Dialogo - e' messaggera di un modello di sviluppo che aspira ad integrare aspetti economici, culturali e sociali, e pone al centro dei suoi percorsi di internazionalizzazione proprio la consapevolezza dell'importanza di una dimensione sociale e inclusiva di sviluppo".


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dalla prima - L’opinione di Roberto Ragone ... semilibertà e leggi varie il Buoninconti potrà essere libero molto prima del 2045. Diversamente da quanto accade in USA, dove la pena te la sconti tutta, mentre il limite è a discrezione dei giudici, per cui può capitare di sentirsi appioppare una pena detentiva di novant’anni. Trent’anni sono il massimo della pena in uno Stato in cui il massimo dovrebbe essere il carcere a vita, ma in questo caso pena ridotta per la richiesta di rito abbreviato, quello che fa risparmiare tempo e fatica ai magistrati, già tanto oberati da cause e causette che si trascinano con rinvii biblici – a volte decisamente assurdi. Nonostante tutto, Michele è il vincitore morale di questo processo, come di tutta la vicenda. Dico subito che sono stato colpevolista fin dall’inizio, per ciò che ho potuto seguire e conoscere attraverso i programmi di cui sopra: quando sparisce, o viene trovata cadavere una donna, nella quasi totalità dei casi il colpevole è il marito, e questo anche nei racconti gialli di fantasia – dove la fantasia prende a prestito dalla realtà, e non viceversa, rivelandosi – la fantasia – meno ‘fantasiosa’ degli assassini veri. Inventarsi – secondo il Tribunale – la storia della moglie che, dopo aver passato la notte in deliquio, rifugiata tremante e delirante in un angolo della camera da letto, è degno del miglior Poirot. Inventare poi il successivo comportamento, secondo il quale la sventurata, ancorchè insonne, e quindi meritevole di riposo, si sia spogliata completamente in giardino, (e non si capisce perché non uscire di casa già nuda) lasciando a casa anche gli occhiali – sul comò, e ritrovati in cima alla pila di abiti freschi di bucato lasciati dietro al cancello della villetta – e si sia avventurata, novella Lady Godiva senza cavallo, per la strada a quell’ora fitta di auto di gente che va al lavoro, senza che nessuno notasse la sua presenza, con la neve ancora dappertutto, e una temperatura di circa quattro gradi sopra – il mio frigo lavora a circa 6 gradi centigradi – è indice di una fantasia veramente rimarchevole. Dissi subito che secondo me il soggetto certamente aveva letto troppi gialli Mondadori, quelli settimanali, o che aveva visto troppi film. Cercare in modo maldestro di coinvolgere il suo presunto – o reale

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– rivale in amore, è stata successivamente cosa doverosa. Purtroppo per lui, l’altro aveva un alibi a prova di bomba, e Michele è rimasto con il cerino in mano. Guardando in prospettiva tutta la faccenda, comunque, emerge limpido un fatto: Michele è un egocentrico, un ‘dominus’, una persona che si sente più furbo, più intelligente, più pronto, più spregiudicato degli altri, insomma, una sorta di super-brain. Pensare che la Polizia o i Carabinieri potessero bere come acqua fresca la panzana confezionata su misura, vuol dire che l’uomo è talmente sicuro di sé e della stupidità degli altri, da farci conto, e da meravigliarsi quando invece si è reso conto che non era proprio come lui aveva previsto. Successiva, o contemporanea, è stata l’invenzione di un filmato che sarebbe stato girato ai danni di Elena in atteggiamenti intimi, e promosso sul web; inutile dire che di tutto ciò non s’è trovata traccia. Né se n’è trovata di questa fantomatica banda che la minacciava, che voleva toglierle i bambini. Michele è diventato, ancorchè sospettato numero uno, il protagonista di tutta la vicenda, e si è divertito a sfidare gli inquirenti (I Carabinieri mi fanno un baffo – intercettazione ambientale), ritenuti sempre non all’altezza di un genio del crimine come lui. Ma protagonista Michele ha sempre voluto essere, da quando la domenica in chiesa intonava la ‘prima lettura’ sul pulpito; quando imponeva alla moglie di rimanere a casa, sospendendo l’assicurazione dell’auto, mentre lui andava in vacanza con i bambini, lasciandola a badare alle galline; quando la mandava a far la spesa senza denaro perché poi sarebbe passato lui; quando le sequestrava il cellulare per leggere gli sms e ricevere le telefonate al posto suo, quando ancora la umiliava in tutti i modi. “Ho messo diciott’anni a raddrizzare vostra madre”, altra intercettazione. Oppure quando cerca di indottrinare i figli in previsione delle domande degli inquirenti; “Vi tolgono la

casa, fate la fine di vostra madre”. Insomma, guardando controluce, Michele Buoninconti ha sempre voluto, e avuto, l’attenzione dovuta ad un protagonista, anche quando fingeva di essere disturbato dai numerosi giornalisti delle varie testate che lo cercavano per registrare qualcosa da trasmettere; e lui si negava, tirava sassi, li prendeva a parolacce; oppure telefonava spacciandosi per un fantomatico ‘Armando Diaz’, in segno di disprezzo per una televisione di indagine che non riusciva a trovare il bandolo della matassa, nonostante tutte le mollichelle che lui s’era lasciato dietro. Si legge spesso, nei libri gialli, dell’assassino che inconsciamente lascia delle tracce come Pollicino, per farsi prendere, quasi volesse mostrare all’investigatore poco provveduto quanto è stato bravo. Michele ha fatto anche questo. Quella ‘vergogna’ perché ‘non è bene che una donna vada in giro nuda’ la dice tutta: la punizione per ‘vergogna’ presunta o reale del tradimento della moglie, la ‘vergogna’ di una moglie che va a spasso nuda, come le prostitute messe alla berlina nel Cinquecento; il proclamare la ‘vergogna’ della moglie come per purgare una colpa che non gli appartiene: questo è il movente principale, quello che ha fatto scattare la molla, quando s’è reso conto che la moglie lo avrebbe lasciato, diventando a sua volta protagonista, e lui avrebbe perso la faccia in chiesa, in caserma e con tutti i parenti e gli amici; mentre la ‘colpa’, l’adulterio – reale o presunto – di Elena lo avrebbe insozzato dalla testa ai piedi. Come protagonista, ed unico ‘informato sui fatti’, ha riferito, e poi smentito, un dissidio coniugale dovuto alla mancanza di obbedienza della moglie, avendole al contrario tolto di fatto ogni fiducia, ogni autonomia, ogni spazio vitale: lei, donna intelligente e laureata; lui poco addottorato, pompiere, con tutto il rispetto per i pompieri che svolgono un’attività di grande sacrificio. Ma lui non era ‘un’ pompiere, lui era ‘il’ pompiere, quello che ‘non uccide le persone, ma le salva’, un eroe civile. Ora Michele, la cui espressione furbesca abbiamo ripetutamente potuto osservare nei filmati trasmessi ad libitum – sempre gli stessi – è finalmente ‘il’ protagonista, colui che non potrà più essere messo da parte. Anche

eloquente quando durante la conferenza stampa al termine della riunione della segreteria del Partito Democratico, Renzi aveva risposto con una battuta al giornalista che gli aveva fatto una domanda sul rimpasto e sulle ripetute richieste di chiarimento politico avanzate dal viceministro dell’Economia, il giornalista aveva pronunciato il nome di Fassina e Renzi lo aveva interrotto domandando: "Chi?" Secca la risposta di Fassina che commentava: “Le parole del segretario Renzi su di me confermano la valutazione politica che ho proposto in

questi giorni: la delegazione del PD al governo va resa coerente con il risultato congressuale. Non c’è nulla di personale. Questione politica. Un dovere lasciare per chi, come me, ha sostenuto un’altra posizione” . Battesimo de “La sinistra italiana”. Folla, tanta folla al Teatro Quirino alla presentazione del nuovo partito nato dalle ceneri di quella sinistra ormai non più identitaria, creato da Sel e dai parlamentari fuoriusciti dal PD, in tutto 31 deputati di Monetcitorio e una decina di

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nel disfarsi del corpo della moglie Michele ha voluto mantenere il controllo: infatti dal suo balcone si vede il piccolo rio dove ha gettato il corpo nudo di Elena, un corso d’acqua infoltito dalla mancanza di manutenzione, che da otto anni non riceveva manutenzione; e nulla faceva presagire che l’avrebbe ricevuta proprio in quel momento. Fino ad allora Michele era riuscito a tener lontane le ricerche; qualche mese ancora, forse due o tre, e del corpo di Elena non sarebbe rimasto nulla. La pietruzza nell’ingranaggio è stato proprio il tempo atmosferico con le sue piogge; il classico imprevisto che smaschera anche il più bravo dei Barbablù. Ma Michele non defette, lui è colui che comunque è entrato nella cronaca, e poi nella storia, l’eroe ‘nero’ della vicenda, e si sa che gli eroi neri appassionano più di quelli candidi come sir Galahad. Prova ne siano le numerose manifestazioni di simpatia - ed altro – che riceve quotidianamente. Proclamare la sua innocenza fa parte del suo carattere, o meglio, del carattere del personaggio che si è cucito addosso. Non confesserà mai, a meno che non voglia, passato del tempo e nell’oblio della sua avventura, riaccendere su di sé i riflettori, raccontando come effettivamente sono andate le cose. Probabilmente, sollecitato dai soliti noti, scriverà un libro, con la collaborazione del solito ‘ghost writer’, per raccontare la sua verità. Che sia colpevole, secondo me, non c’è alcun dubbio. Ma che lui si proclami ancora innocente, vittima dell’errore giudiziario più grande del terzo millennio, è esattamente nel personaggio: non gli basta un semplice errore giudiziario, dev’essere un fatto epocale. Come sta Michele? E’ affranto, desolato, deluso, depresso, intimorito, disperato? No, state tranquilli, a modo suo se la sta godendo, e sa che non è ancora finita. Assassino spietato e intelligentissimo, o vittima sacrificale di una Magistratura che non ha cercato a 360 gradi? O ancora vittima di investigatori incapaci o disonesti, o di giudici influenzati dal mezzo mediatico? O piuttosto maldestro marito che ha scelto di liberarsi di sua moglie nella maniera più sbagliata? Deve ancora scegliere, l’importante è che, comunque vada, lui rimanga il protagonista.

FASSINA: L’ADDIO AL PD E LA NASCITA DI “SINISTRA ITALIANA" di Cinzia Marchegiani

Un debutto atteso quello di sabato scorso al teatro Quirino di Roma con la nascita del nuovo soggetto politico “La sinistra Italiana”. Stefano Fassina ci stava lavorando da molto tempo, da quando aveva materialmente creato una rottura con quel PD ormai partito foto copia di quello Berlusconiano. A gennaio 2015 le sue dimissioni irrevocabili lasciavano ad altri l'incarico di viceministro dell'economia. La querelle tra Fassina e Renzi era diventava ormai

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senatori. La costituente del nuovo soggetto polititco è prevista per gennaio 2016. Fassina ci tiene precisare: “Oggi segniamo una tappa decisiva del nostro percorso. È un cammino impervio, controcorrente. Ma è un cammino necessario per un’Italia giusta. Insieme, insieme le energie presenti dentro e fuori il Parlamento e le altre istituzioni di rappresentanza, insieme possiamo ridare sostanza all’art 1 della nostra costituzione: una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.


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MANIFESTAZIONE A BOLOGNA, SALVINI: "ALFANO CRETINO". LA REPLICA: "È UN QUAQUARAQUÀ"

Berlusconi, uniti vinceremo prossime elezioni - "Con questa ritrovata unità - ha detto Berlusconi - vinceremo le prossime elezioni. Con Matteo, con Giorgia e con Silvio non ce ne sarà più per nessuno". Tutti compatti per buttare giù Renzi ma il leader della giornata è stato Salvini. Appello all'unità del centrodestra da parte di Silvio Berlusconi che si è detto commosso per il ritorno alla piazza mentre Matteo Salvini va all'attacco di Alfano definendolo addirittura "inutile e cretino". Le parole di Salvini - "Con noi un personaggio inutile e incapace come Angelino Alfano non ci sarà mai: occupati dei poliziotti, cretino che non sei altro, e lascia perdere la politica che non fa per te". Così Matteo Salvini si è rivolto dal palco di Bologna al ministro dell'Interno Angelino Alfano. Salvini ha rivolto un saluto e un ringraziamento ai membri delle "Forze dell'ordine feriti dai centri sociali che sgombereremo col sorriso uno per uno. Dopo i campi rom, i centri sociali". La manifestazione di Bologna "non è un ritorno al passato, al '94, alle vecchie formule, alle marmellate: qua comincia

in Italia ci sono e che invece sono tenute fra le grinfie della burocrazia, dall'ec cesso di pressione fiscale" Berlusconi, uniti vinceremo prossime elezioni - "Con questa ritrovata unità ha detto Berlusconi - vinceremo le prossime elezioni. Con Matteo, con Giorgia e con Silvio non ce ne sarà più per nessuno". Insieme, Fi, Lega e Fdi, potranno "superare il 40%". Questa, evidenzia "è una giornata fondamentale per il futuro di tutti noi e dell'Italia".

qualcosa di nuovo che è guidato dalla Lega, ma che è aperto a tutti gli italiani che oggi sono lontani dalla politica". "La leadership - ha aggiunto Salvini - la scelgono i cittadini, non un palco, un micro-

fono o una piazza. Oggi siamo qui per dire che insieme si vince se qualcuno è in cerca di poltrone questa è la piazza sbagliata. Oggi qua parleremo di lavoro, futuro, giovani, di liberare le energie che

Meloni al governo, si dimetta sia coerente - "Renzi non sa neanche leggere la bussola: nella legge di stabilità non c'è nessun taglio agli sprechi, né taglio tasse. Stanno lì a vantarsi di togliere norme ridicole introdotte da loro, mettono Marino a fare il sindaco poi lo sfiduciano e vogliono essere ringraziati: siate coerenti e dimettetevi, adesso andate a casa". Così Giorgia Meloni, dal palco della Lega Nord a Bologna.

RENZI: "SINISTRA ITALIANA CONTRO HAPPY DAYS PERCHÉ SONO LONTANI DALLA FELICITÀ" Rispetto per "un nuovo competitor" ma sono "lontani dalla felicità". Matteo Renzi in un colloquio con 'La stampa' commenta la nascita di Sinistra Italiana e non risparmia le critiche.

"Destra e sinistra - dice Renzi - hanno passato l'ultimo anno ad assaltare il governo con ogni tono e ogni mezzo. Non ce l'hanno fatta: e dunque oggi indietreggiano, serrano le file e si riorganizzano". Sinistra Italiana? "Sono dei nuovi competitor, quindi li rispetto". Ma "certa sinistra ha passato un anno ventre a terra contro di me e contro il go verno". "Quando attaccano 'Happy Days' non lo fanno perché si sentono lontano da Fonzie, ma perché si sentono lontani dalla felicità". "Io invece credo che la felicità sia l'orizzonte politico da dare agli italiani". "L'Italia - dice il premier - è il Paese che sta crescendo meglio e più in fretta degli altri". "Ecco perché la nascita di 'Sinistra italiana' è la certificazione di una sconfitta: la loro. Ed è anche la prova del fallimento del lungo assalto teso a screditare me ed a far cadere il governo".

'blocca Italia'" per il 6 - 7 - 8 novembre. "L'iniziativa di Salvini è fallita. Ed è fallita perché la parola d'ordine era sbagliata: questo Paese non va bloccato, ma spinto avanti e rilanciato".

Quanto a FI, "stanno tentando di risisteRiflette poi sul centrodestra: "c'è, marsi in qualche modo ma l'Italia moprima di tutto, una pesante sconfitta di derata non seguirà Berlusconi, se Salvini. Mesi fa", dice Renzi, "lanciò il l'approdo dovesse essere la subordina

zione a quelli del Carroccio". Il premier parla poi delle amministrative; se mi sento tanto forte da pensare di poter fare da solo? "So di aver perso un po' di consenso negli ultimi tempi, ma capita quando governi in situazioni difficili e ti tocca far scelte a volte dolorose. Ma sono contento di quest'anno di lavoro", "il Paese è di nuovo in piedi". "Più che alle amministrative - dice Renzi

-, penso al referendum sulla riforma co stituzionale. Manca giusto un anno. Sarà una battaglia dura perché avremo tutti contro, sia la destra che certa sinistra. Eppure sono convinto che ce la si possa fare. In ogni caso, è quello il mio spartiacque: se perdo, la mia corsa è finita. Ma questo è il futuro. Per l'oggi dico: hanno tentato la spallata e hanno fallito".


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CRONACA

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BOLOGNA: SCONTRI CON CARICHE DELLE FORZE DI POLIZIA Incendiati cavi ferrovie. Salvini: "delinquenti in galera" Bologna - Alta tensione a Bologna per la manifestazione del centrodestra promossa dalla Lega di Matteo Salvini ma alla quale hanno aderito Silvio Berlusconi e Giogia Meloni. Scontri tra le forze dell'ordine e i manifestanti dei contro-cortei degli antagonisti in particolare nella zona del ponte di via Stalingrado. Nei tafferugli è rimasto anche ferito un agente. Tensione al ponte di via Stalingrado Tafferugli con cariche da parte delle forze dell'ordine a Bologna, sul ponte di via Stalingrado. Le cariche sono partite quando uno dei cortei che protesta contro la manifestazione della Lega ha tentato di forzare il blocco prima dei viali di circonvallazione. Sul ponte ferroviario si erano ritrovati attivisti, circa 500, appartenenti a collettivi e centri sociali di Crash, Cua, Xm24 e Social Log. Dopo la prima carica che ha respinto sul ponte il corteo, ne è seguita una seconda. Nel frattempo dalla parte opposta sono arrivati altri manifestanti e c'è stato un lancio di uova contro le forze

dell'ordine. Ferito un agente - Un agente, non ancora chiaro se un poliziotto o un carabiniere, è stato condotto all'ospedale Maggiore di Bologna in codice 2, media gravità. L'agente è stato colpito da un oggetto al torace nella manifestazione contro l'adunata leghista, che vede sul

ponte di Via Stalingrado. Parapiglia in piazza Maggiore in corso d'intervento di Silvio Berlusconi. Una decina di persone, pare studenti, è venuto a contatto vicino a un portico con militanti presenti all'iniziativa di Matteo Salvini. C'è stata una zuffa con spintoni, poi il gruppetto è stato allontanato dal

servizio d'ordine andando dietro al cor done di Polizia. Nella notte è stato dato fuoco ad alcuni cavi della trasmissione dati per la gestione del traffico ferroviario del capoluogo emiliano. Lasciate anche scritte anti-razziste: "8/10, sabotare un mondo di razzisti e di frontiere". Si segue la pista anarchica e no tav per il sabotaggio. "Delinquenti in galera", il commento a caldo di Matteo Salvini. "Renzi e Alfano intervengano", l'appello di Giorgia Meloni. Intanto Piazza maggiore è blindata. Imponente spiegamento di forze di polizia, con la piazza e gli accessi principali presidiati fin da ieri. Dalle ore 8.30 di ieri sono cominciati ad arrivare i primi militanti, sul lato opposto al palco, montato di fronte al palazzo comunale, gli stand della Lega con bandiere e gadget, compresi degli occhiali di plastica con la scritta 'I love ruspa'. Al suo arrivo in Piazza il leader della Lega ha sottolineato che la manifesta zione "Non è un ritorno al passato".

MILANO: LA CASALINGA PATRIZIA BEDORI È LA CANDIDATA SINDACO PER IL M5S Milano - E' Patrizia Bedori il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle alle ele zioni comunali. L'annuncio dal consigliere comunale Mattia Calise al termine della giornata di votazioni degli iscritti del movimento all'auditorium di via Valvassori Peroni. Bedori, casalinga di 52 anni, già portavoce m5s in Consiglio di Zona 3 e attivista dal 2009,è stata lungamente applaudita e accolta da un'ovazione della sala. La neo candidata sindaco ha sta bellissima comunità di gente onesta detto di essere felice "di farparte di que- che ha voglia di cambiare il sistema,

sono onorata di essere la vostra portavoce", ha detto sottolineando l'impegno "per cambiare Milano". "Oggi corriamo per vincere", le parole di Calise prima dell'annuncio. "Se cinque anni fa venni scelto io come candidato ha detto dal palco dell'auditorium di via Valvassori Peroni -, oggi scegliamo il candidato in una situazione diversa. Il nostro obiettivo era entrare in consiglio comunale, cosa che abbiamo fatto al meglio dimostrando come dei cittadini, con un gioco di squadra, abbiano fatto un la-

voro di trasparenza e apertura e portato il nostro metodo di lavoro e le altre forze politiche adattarsi al nostro metodo, oggi corriamo per vincere". "Abbiamo un'organizzazione forte con i nostri deputati, senatori e consiglieri che lavorano in squadra per cambiare la politica - ha aggiunto -. Siamo in un contesto diverso che ci mettera' alla prova e i prossimi mesi saranno fondamentali per far conoscere il nostro candidato e mostrare che la nostra offerta politica è credibile".

GILETTI: "MAI DETTO CHE NAPOLI È INDECENTE"

Giletti: “Al sindaco chiedo, questa libertà di pensiero vale solo per Erri De Luca o anche per me?". Napoli - "Il sindaco de Magistris mi ha non ho mai pronunciato. Non ho mai rendomi alla classe dirigente, ho detto perché in alcuni punti è indecorosa", querelato per una frase che in realtà detto che Napoli è indecente ma, rife- "andate a far qualcosa per la vostra città così come ho detto alcuni giorni fa per Roma". Così Massimo Giletti, conduttore della trasmissione L'Arena su Rai1, in merito alla querela per diffamazione sporta nei suoi confronti dalla Giunta di Palazzo Santa Lucia per le dichiarazioni sulla città della scorsa domenica. "Avrei voluto che de Magistris fosse venuto in trasmissione a raccontare 'l'altra Napoli', ma raccontarla non vuol dire non vedere quelle altre 'Napoli' sulle quali la politica per anni non ha fatto". "Quando Erri De Luca disse che si può sabotare la Tav, frase per la quale fu processato - aggiunge Giletti - , all'assoluzione de Magistris esultò dicendo 'evviva, sarò sempre per la libertà di pensiero'. Al sindaco chiedo: questa libertà di pensiero vale solo per Erri De Luca o anche per me?".


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IL COMMENTO

L’osservatore d’Italia

edizione di Lunedì 9 Novembre 2015 - Anno IV Numero 156

www.osservatoreitalia.it

CARO MASSIMO GILETTI LEGGITI “IL VENTRE DI NAPOLI” DI MATILDE SERAO Nel 1884, la grande scrittrice e giornalista, fece un'inchiesta in seguito all'epidemia di colera che colpì il capoluogo campano di Vincenzo Giardino In Italia non c'è alcun'altra città che sia stata più vilipesa e criticata di Napoli, ma che a farlo sia un piemontese è veramente irriverente, vista la storia. Massimo Giletti, uno dei rappresentanti della televisione pubblica in cui conduce programmi dai contenuti discutibili, azzarda giudizi e critiche (confortato dalla presenza di Salvini) su una città che soffre il disagio sociale dall'unità d'Italia in poi. Napoli è la capitale di un Sud che è stato sempre bistrattato e trascurato da tutti i governi che si sono succeduti, ma continuare a gridarlo è considerato retorico. Certi personaggi della politica e dell'informazione dovrebbero “studiare” le origini dei problemi prima di pontificare giudizi e soluzioni. Giletti, probabilmente, non avrà letto “Il ventre di Napoli” di Matilde Serao. E probabil-

mente non avrà visitato personalmente i vicoli di Napoli altrimenti si sarebbe guardato bene dall'esternare certe sue affermazioni, che hanno il sapore dell'informazione faziosa, a prescindere dai fatti. Nel 1884, la grande scrittrice e giornalista, fece un'inchiesta in seguito all'epidemia di colera che colpì il capoluogo campano, da quell'inchiesta prese poi spunto per scrivere il libro, il quale è un documento inoppugnabile di denuncia sulla trascuratezza del governo dell'epoca nei confronti della città, che nel periodo borbonico era stata una delle più belle capitali europee. L'attuale stato di disagio è imputabile al perpetuarsi dell'assenza di controllo dei governi centrali ai quali ha sempre fatto comodo delegare agli amministratori locali le responsabilità che avrebbero richiesto interventi incisivi. Lo stesso dilagare delle organizzazioni criminali è stato il frutto di questa logica. La camorra, la ndrangheta e la mafia portavano voti importanti e nessun politico si sarebbe sognato di sopprimerle. L'attuale sindaco De Magistris è forse uno dei più onesti che ha mai avuto Napoli dal dopoguerra ad oggi. Lo dimostra anche il fatto che è il primo cittadino che, più di tutti quelli che lo hanno preceduto, sta subendo attacchi politici e personali. Di certo non sono le critiche di un conduttore televisivo che possono stimolare interventi e l'attuazione di soluzioni, pertanto certi programmi televisivi andrebbero cancellati se diventano uno strumento di attacco politico privi di proponimenti costruttivi. Qualcuno dovrebbe informare Giletti (ed altri come lui) che bisogna approfondire l'origine dei problemi prima di cercare e attuare soluzioni adeguate. Di certo non sono i programmi Rai o le fiction sulla camorra che possono aiutare a trovare soluzioni, al contrario di quanto afferma Giletti che poteva risparmiarsi anche questa affermazione. Qualcuno, inoltre, dovrebbe informare Giletti e Salvini che la

“terra dei fuochi” è frutto della spregiudicatezza di imprenditori del nord Italia che, per disfarsi delle schifezze residue delle loro produzioni industriali, non si sono fatti scrupoli nel servirsi di ogni sorta di criminali che gli hanno fatto da spazzini appestando molti territori meridionali.Ancora oggi il Sud Italia è un utile serbatoio di voti in cambio di “contentini” propinati alla bisogna e che nel corso degli anni hanno prodotto più

danni che ricchezza. Eni, Montedison, Fiat, Italsider etc., sono stati dei palliativi che hanno creato indotti economici circoscritti alla minoranza della popolazione merdionale, danneggiando le risorse naturali e le opportunità di sviluppo turistico e agricolo. Qualcuno dovrebbe altresì informare Giletti che sono stati proprio i suoi antenati piemontesi e filosabaudi che hanno cominciato a danneggiare Napoli e il resto del

Sud. Da Cavour in poi l'escalation del degrado non si è mai arrestata, proprio a causa delle politiche di emarginazione che ha subito Napoli e tutte le altre città del meridione. Sarebbe opportuno che Giletti si limitasse a fare programmi leggeri per i quali ha una spiccata propensione piuttosto che azzardare critiche sull'amministrazione di una città come Napoli o parlare di cose delle quali, sem bra non essere ben informato.


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