26 novembre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Giovedì 26 Novembre 2015

Anno IV Numero 168

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

L’INCHIESTA NEMI: ECCO TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE SU PALAZZO RUSPOLI

NON RIDE PIÙ di Ivan Galea alle pagine 4-5

LEGITTIMA DIFESA

Valentin Frrokaj, 37enne albanese, era ricercato per un omicidio commesso nel 2007 a Brescia. Condannato all’ergastolo era evaso per ben due volte. È rimasto ucciso durante il conflitto a fuoco con la vittima della sua ultima rapina L’editoriale

di Angelo Barraco

I TAGLIAGOLA: LA FRANGIA

Nella frazione di Rodano (Milano) un commerciante di gioielli, Rodolfo Corazzo ha reagito ai ladri che si sono introdotti a casa sua, ...

CORROTTA DELL’ISLAM

P

di Emanuel Galea

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Il commento

er favore smettetela di chiamarli semplicisticamente dei terroristi. Ogni azione nasce da una ragione, è alimentata con valutazioni e passioni diverse, è sorretta e proiettata verso fini, scopi oppure obiettivi precisi. Ogni azione è graduata, governata con metodi se condo tempi e luoghi. Gli orrori compiuti dai tagliagola ad Aleppo: in Libia dove cattolici, copti, ortodossi o protestanti furono trucidati dagli uomini dell'Isis; a Tunisi al museo Bardo; il kamikaze nell'hotel dei giudici in Sinai; l’attentato a Beirut; il massacro di centinaia di Yazidi , “giustiziati” in un sol giorno nel nord dell'Iraq; l’attentato nel cuore del Cairo: esplosione violenta con almeno tre morti, e non solo, tutti questi non sono atti terroristici semplicisticamente parlando, sono atti terroristici di stampo fondamentalista islamico. Lo dobbiamo dire, sono stati compiuti da parte di una frangia corrotta ed esaltata dell’Islam. È una cellula impazzita dell’Islam. Ciò detto, aggiungo con convinzione, che la religione islamica non è in discussione. La religione appartiene alla “base”, credenti convinti. ... Continua a pagina 2

BASTA CON LE IPOCRISIE SUL

DIRITTO DI DIFENDERSI

L’

di Vincenzo Giardino uccisione del rapinatore per legittima difesa, avvenuta martedì scorso a Milano, suscita l’ennesima polemica per una questione sulla quale la legge italiana non si è mai espressa in maniera chiara e inequivocabile, lasciando tantissimi casi analoghi in balia di giudizi mediatici o di giudici che spesso, dai cavilli della giurisprudenza, trasformano la vittima, di un evidente crimine, in imputato. Sarebbe ora che si definisse giuridicamente il diritto sacrosanto di difendere la propria vita e la proprietà privata. Non è ammissibile che la gente debba vivere la paura delle conseguenze nel difendersi da un’azione criminosa. Gli ipocriti benpensanti, che criticano le possibili conseguenze cruenti derivanti dalla difesa personale, dovrebbero spiegare in quale forma dovrebbe opporsi chi ha la sfortuna di imbattersi in uno o più criminali che gli irrompono ... Continua a pagina 2

GERMANIA: LA MERKEL INVIA 650 MILITARI IN MALI

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

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LA REPUBBLICA: EZIO MAURO LASCIA LA DIREZIONE

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Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

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dalla prima l’editoriale di Emanuel Galea ... Molto spesso impazzisce qualche cellula e con dolo ed inganno riesce a trascinare appresso degli sprovvisti. Si fa leva sui giovani, insegnando loro ad odiare la società perché esclusi da essa, enfatizzando su di loro il disagio sociale con cui sono costretti a convivere. Una volta adescati seguirà l’indottrinamento. La

religione gioca una parte principale, lo dimostrano gli obiettivi individuati negli attacchi alla capitale francese. A gennaio, nell’episodio tragico di Charlie Hebdo è stata colpita l’irriverenza blasfema, e il 13 novembre sono stati colpiti luoghi percepiti come simbolo di empietà, come spiegato nel comunicato di rivendicazione dell’Isis. L’Isis è una costola corrotta dell’Islam che andrebbe recisa e continuare ad ignorare il problema non vuol dire servire la “verità e la pace” Secondo una ricerca del Pew Research Center (Centro ricerca che conduce sondaggi, analisi demografiche e altre tipologie di ricerche), nei paesi islamici, una maggioranza di musulmani hanno un’opinione negativa nei confronti dell’Isis, ma ci sta un preoccupante numero di favorevoli e un numero consistente di dubbiosi. In Turchia, membro della Nato e aspirante membro dell’Ue, ogni 12 persone ce n’è una che si dice a favore dell’Isis e due che preferiscono non esprimersi. In Italia, secondo un’indagine di IPR presentato alla trasmissione televisiva Porta a Porta, addirittura il 12% dei musulmani giustificherebbe in qualche modo quello che è stato a Parigi. Quanto suddetto, dimostra l’urgenza che il fenomeno non sia più schivato e licenziato semplicisticamente mandando in tv cinque o sei donne velate a ripetere cose ovvie e cioè che l’Islam è una religione di pace. Continuando così non si risolve il pro blema. A questo punto, spero di rimanere in tema se giro l’attenzione su un’altra religione. I mass media giorni addietro riportavano in prima pagina gli scandali dei preti pedofili. La pedofilia, secondo chi scrive è il crimine più schifoso e più odioso specialmente se perpetrato da un ministro

dofili, di fatto, i giornali titolavano “preti pedofili”, preti cattolici pedofili, una vergogna, Come nel caso dell’Islam, però ,ci tengo a ribadire, la religione cattolica, in questo caso, non è in discussione. Ancora, all’apertura del Sinodo scoppiava il caso del monsignor Krzystof Charamsa, addirittura teologo cattolico

che si è visto in tv, sciogliersi in coccole con il suo convivente. Una misera rappresentazione di un sacerdote che tradisce il voto che do veva custodire. E’ stato un atto deplorevole, degradante per monsignor Charamsa membro, fino a quel momento, della Chiesa cattolica. Eppure, la religione cattolica, in quella faccenda meschina, nulla c’entra. Ciò nonostante non si può dire che è stata semplicemente una faccenda fra due omosessuali. No! E’ stato un prete cattolico che conviveva, tradendo il suo voto! Per finire, il caso dell’ex vescovo della cittadina di Cassino, Pietro Vittorelli, accusato di appropriazione indebita , per aver versato sui conti personali, l’8 per mille rubati all’Abbazia di Montecassino. Si può dire che un ladro ha rubato l’8 per mille dall’abbazia? Non faremmo giustizia alla verità. Si deve dire che un alto prelato della chiesa cattolica ha sottratto all’abbazia l’8 per mille ecc. Anche in questo caso, ribadisco, il furfante è un monsignore della chiesa cattolica, ma la religione nulla di nulla c’entra. Pertanto per favore smettetela di chiamarli semplicemente dei terroristi. Sono dei terroristi islamici, degli esaltati di Allah, dei figli degeneri dell’islam. L’Isis è una cellula impazzita dell’Islam, una costola dell’Islam che andrebbe recisa, non con il se e con il ma, si deve accettare, intanto, lo stato delle cose. Le prime manifestazioni “not in my name”, seppure molto timide e generiche, fanno sperare, che adesso seguano ulteriori passi, nel senso di una graduale presa di posizione da parte dei musulmani di buona volontà, e non sono pochi, e imam di prestigio possano presto decidere di fare sentire la loro voce forte e chiara contro questa cellula di islam

del culto, sia esso cattolico o prote- impazzita. Da un loro autorevole stante. Quei sacerdoti corrotti non li contributo l’Islam ha solo da guada possiamo chiamare dei semplici pe- gnare in prestigio e pace.

LA REPUBBLICA: EZIO MAURO LASCIA LA DIREZIONE Ezio Mauro lascia la direzione di 'Repubblica' dopo quasi vent'anni dalla firma del primo numero avvenuta il 6 maggio del 1996. Il secondo direttore del quotidiano, arrivato al vertice dopo il fondatore Eugenio Scalfari, resterà in carica fino al prossimo 14 gennaio, data del quarantesimo anniversario della testata, per poi "prose-

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guire il suo prezioso lavoro giornalistico nel Gruppo", come spiega la nota del Cda che ufficializza la notizia, trapelata dopo la riunione di redazione in cui Mauro ha annunciato la sua decisione.

dalla prima “NON RIDE PIÙ” di Angelo Barraco ... ne è nato un conflitto a fuoco e uno dei ladri è morto, gli altri due invece sono riusciti a scappare. Il commerciante ha dichiarato che “non volevo assolutamente uccidere, volevo proteggere la mia famiglia”. Il commerciante era rientrato intorno alle 21.00 presso la sua casa, una villetta situata in via Matteotti quando, varcato il cancello, viene aggredito da tre soggetti che sotto minaccia lo costringono ad aprire la porta di casa, interrompere le videoriprese delle videocamere a circuito chiuso. I soggetti si esprimono in italiano. L’uomo è collaborativo con i malviventi ma è anche consapevole che dentro casa ci sono la moglie e la figlia piccola di dieci anni. Entrati in casa scoppia il conflitto a fuoco ma la dinamica non è ancora chiara, sembrerebbe che l’uomo abbia sparato un primo colpo in aria e abbia reagito poi al fuoco dei rapinatori che avrebbero sparato con le stesse armi della vittima. L’uomo è stato condotto prima in ca-

serma per essere ascoltato e successiva mente in ospedale. Ci sono attualmente indagini in corso per ricostruire la dinamica e si cercano i complici. Ma chi era il malvivente ucciso? Si chiamava Valentin Frrokaj, aveva 37 anni ed era Albanese. Era ricercato per un omicidio commesso il 23 luglio del 2007 a Brescia ai danni di un suo connazionale e per tale omicidio era stato condannato all’ergastolo. Il 37enne era stato tratto in arresto il 14 agosto del 2013, in seguito ad un’evasione dal carcere di Parma in data 2 febbraio 2013. Fu trovato in possesso di una beretta 7.65 ma non finì qui poiché il 7 maggio del 2014 era evaso nuovamente dalla casa circondariale “Pagliarelli” di Palermo. Gli accertamenti proseguono e la casa è stata posta sotto sequestro, vicino l’abitazione è stata rinvenuta una Golf rubata il 9 ottobre del 2015 che secondo gli inquirenti potrebbero averla utilizzata i ladri. Il pm di Milano ha aperto un fascicolo d’indagine contro ignoti.

dalla prima - Il commento di Vincenzo Giardino ... in casa. Sono tanti i casi di persone che per difendersi hanno subito conseguenze giudiziarie e tanti altri casi in cui hanno dovuto subire anche vendette successive da parte di questi ba lordi colti sul fatto. Ormai la frequenza degli atti criminali è diventata di un livello insopportabile e rimanere passivi di fronte a questo fenomeno significa soltanto incentivarlo. Il criminale ucciso a Milano era già stato condannato per omicidio e risultava essere latitante, uno che non aveva niente da perdere se non la pro pria vita. Qualunque criminale è consapevole che

nel delinquere si sottopone a rischi, chi si difende, invece, non sa a cosa va in contro. Sicuramente non è possibile che tutti i cittadini si armino per opporsi ad eventuali aggressioni, ma coloro che ne hanno il coraggio, perché di questo si tratta, è giusto che lo facciano anche come deterrente che potrebbe far riflettere molti malintenzionati prima di commettere reati contro la persona. Non è auspicabile che cittadini esasperati diventino dei vigilantes a tempo pieno, ma non è neanche pensabile che si debba restare inermi mentre i criminali continuano a depredare impuniti.

RAPINATORE UCCISO, SALVINI: "IL COMMERCIANTE SI È DIFESO, HA FATTO BENE!" di Angelo Barraco La rapina ai danni del commerciante milanese, in cui ha perso la vita uno dei tre ladri in seguito alla sparatoria che si è venuta a creare tra le parti e che

cura e se fosse necessario effettuare l’autopsia, il commerciante verrebbe iscritto nel registro degli indagati per

tutt’ora è al vaglio degli inquirenti ha eccesso colposo di innescato le opinioni della politica a fa- legittima difesa. E si vore del commerciante. Primo tra tutti apprende che sono stati esplosi una Matteo Salvini, Leader della Lega Nord decina di colpi. Maroni dice in merito a che scrive sul suo profilo facebook: quanto è accaduto: “ se l’è cercata? “Un commerciante, aggredito da tre ra- Condivido”. Sempre ieri sera è avvepinatori al suo rientro a casa, ha spa- nuta un’altra rapina a Brescia ai danni rato e ucciso uno dei ladri, e messo in di un imprenditore di 49 anni. L’uomo fuga gli altri due. Si è difeso, ha fatto ha sparato 4 colpi in aria per far scapbene! Spiace per il ladro morto, ma se pare i ladri e poi ha chiamato i Carabil'è andata a cercare” e sono molti i cit- nieri. I ladri erano entrati nel suo tadini che fanno eco al commento di capannone. All’imprenditore sono stati Salvini. Inoltre si apprende che l’ucci- sequestrati il porto d’armi e una vensione del rapinatore è avvenuta nel- tina di fucili regolarmente denunciati l’ambito della legittima difesa. La perché la legge non consente di sparare notizia si apprende da fonti della Pro- in pieno centro abitato.


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ASSE FRANCO TEDESCO: LA MERKEL INVIA 650 MILITARI IN MALI Una rosa alla République e 650 soldati tedeschi in Mali per "alleviare" il compito dei francesi: Angela Merkel rende omaggio alle vittime francesi dei jihadisti, assicura che Francia, Germania e gli altri Paesi europei sapranno essere "più forti del terrore" e impegna i suoi uomini. Ma Francois Hollande la invita a "fare di più" contro l'Isis. "Non ci tireremo indietro", aveva promesso la cancelliera, e la Germania si è mossa ma Parigi ha bisogno di molto di più da parte degli alleati affinché la coalizione anti-Isis sia credibile e, soprattutto, efficace. "Dobbiamo agire sul piano europeo - ha detto Hollande all'Eliseo al fianco della Merkel dopo la cerimonia dell'omaggio alle vittime a place de la République - controllare gli spostamenti aerei, la vendita di armi, le frontiere esterne, sradicare il terrorismo. Dobbiamo prendere provvedimenti in Francia, in Germania, in Europa, agire sulla fonte, le cause e in particolare contro Daesh, in Siria e in Iraq". Questo il senso della maratona diplomatica di Hollande, che ha visto lunedì il premier britannico David Cameron a Parigi, ieri il presidente Barack Obama a Washington ("con lui abbiamo concordato di intensificare i raid, coordinare gli sforzi per avere più informazioni sugli obiettivi", ha detto oggi il capo dell'Eliseo). L'offensiva diplomatica proseguirà domani mattina a Parigi con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, quindi la sera a Mosca da Vladimir Putin, certo l'appuntamento più delicato vista anche l'escalation di tensione con la Turchia dopo l'abbattimento del caccia. Un grazie, quindi, alla cancelliera per lo sforzo annunciato di inviare uomini nel Mali ad "alleviare lo

sforzo dei soldati francesi" ma - ha scandito Hollande - "spero che la Germania possa impegnarsi ancora di più contro Daesh in Siria e in Iraq, pur conoscendo - ha aggiunto - le regole che esistono in Germania sugli interventi all'estero. Si tratterebbe di un ottimo segnale nella lotta contro il terrorismo". In cambio, già prima della cena di lavoro, Hollande ha leggermente modificato la posizione molto dura assunta questi giorni nei confronti del tema dei rifugiati, con la Francia che più volte ha parlato di chiusura delle frontiere usando accenti molto decisi con il primo ministro Manuel Valls. "E' nostro dovere accoglierli", ha ammesso Hollande davanti

ad Angela Merkel, evitando l'insopportabile amalgama rifugiati-terroristi. "E' possibile, e ne abbiamo avuto la prova ha aggiunto - che dei terroristi possano utilizzare il cammino dei rifugiati, ma siamo sensibili, so quello che la Germania è stata capace di fare per accoglierli". "Non si vince con le parole, dobbiamo trovare una soluzione permanente", ha detto la cancelliera, aggiungendo che gli attentati non erano "soltanto contro Parigi ma contro un modo di vita, contro l'Europa". "Saremo più forti del terrore, siamo al fianco della Francia, faremo tutto il possibile". Ma Hollande sa che in questa sua ricerca di soluzioni per la coalizione, che sembra finita in un im-

passe, rischia molto della sua credibilità internazionale. La Germania fa concessioni ma continua a non parlare neppure di un intervento diretto con raid in Siria e la posizione di Berlino resta quella di privilegiare una soluzione politica. E, da stasera, Hollande - più morbido sui rifugiati per andare incontro alla Merkel - è anche un po' più lontano dal suo premier, Valls, oggi pomeriggio durissimo davanti ai parlamentari: "L'Europa - aveva tuonato il premier deve dire che non può accogliere così tanti migranti. E il controllo delle frontiere esterne è essenziale per il suo futuro. Altrimenti i popoli diranno 'basta con l'Europa!' ".

criminali delle autorità turche che hanno abbattuto l'aereo russo”, ha dichiarato il premier russo Dmitri Medvedev che ha aggiunto inoltre “Le lunghe relazioni di buon vicinato tra Russia e Turchia sono state minate” e le conseguenze dirette potrebbero essere “"la rinuncia a una serie di importanti progetti comuni e la perdita di posizione nel mercato russo da parte delle compagnie turche. Mosca ha espresso una "protesta risoluta". Obama ha chia-

suo sostegno alla Turchia. Per quanto riguarda i piloti del Jet, uno sarebbe stato soccorso e l’altro sarebbe stato ucciso dagli Jihadisti. Putin ha definito l’abbattimento del Jet “una pugnalata alle spalle da parte dei complici del terrorismo”, Mosca inoltre nega che l’aereo avrebbe violato lo spazio aereo e Puti ha detto ieri che tale incidente avrà gravi conseguenze tra Russia e Turchia aggiungendo che è un “evento che va oltre i limiti dell'ordinaria lotta contro il ter-

il Jet russo non avrebbe risposto agli avvertimenti inviatigli dalla turchia: “La Russia deve spostare l'obiettivo dei suoi interventi” e Obama aggiunge che “La Turchia ha il diritto di difendere il pro prio territorio”. L’ambasciatore russo in Francia ha dichiarato che la Russia, malgrado le ultime tensioni con Ankara, sarebbe pronta a creare uno stato maggiore contro l’Isis che includerebbe la Francia, Usa e Turchia. L’ambasciatore ha ag-

TENSIONE TRA RUSSIA E TURCHIA: MOSCA SCHIERA I MISSILI A LATAKIA di Angelo Barraco La tensione tra la Russia e la Turchia è altissima in seguito all’abbattimento della Turchia del Jet Russo. Recep Tayyp Erdogan, presidente turco, ha riferito che Ankara non vuole che si creino tensioni con Mosca e ha spiegato che l’intervento turco era dovuto esclusivamente alla difesa nazionale ribadendo che “difendiamo soltanto la nostra sicurezza e il diritto del nostro

popolo”. mato Recep Erdogan e ha espresso il rorismo”, invece gli Usa riferiscono che giunto: “Siamo pronti a pianificare inHa inoltre precisato che il Jet è stato sieme i bombardamenti sulle posizioni raggiunto dal missile mentre era in volo del Daesh (l'acronimo in arabo con cui nello spazio aereo turco ma è caduto in viene indicato l'Isis,ndr) e a costituire territorio siriano, inoltre frammenti per questo uno stato maggiore condell’aereo sono caduti in territorio turco giunto con la Francia, l'America, con e hanno ferito due civili. Inoltre la Rustutti i Paesi che vogliono entrare in quesia sposta i missili S-400 che saranno sta coalizione” aggiungendo inoltre “I trasportati presso la base russa di turchi, se vogliono, anche: sono i benveKhmeimim. Ad annunciarlo è il ministro nuti”. Intanto il Gazprom, colosso russo della Difesa Serghiei Shoigu. “Una periper la fornitura di gas, ha bloccato le colosa escalation dei rapporti Russia consegne all’Ucraina per il mancato paNato, che non può essere giustificata gamento delle forniture, inoltre Alexie con alcun interesse, compresa la proteMiller ha precisato che il mancato acquizione dei confini è la prima delle tre sto di Kiev del gas russo, pone rischi al conseguenze delle sconsiderate azioni transito del gas dall’Ucraina all’Europa.


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L’INCHIESTA

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NEMI: ECCO TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE SU PALAZZO RUSPOLI

La Regione Lazio approva dopo 11 anni il progetto di recupero del castello. L’Osservatore d’Italia interpella la Poligest S.p.A., società

proprietaria dell’immobile. Interviste ad esponenti della politica nemese. di Ivan Galea Arriva dopo ben 11 anni l'approvazione da parte della Regione Lazio della proposta di accordo di programma per la realizzazione dell'intervento relativo il recupero di Palazzo Ruspoli a Nemi, in variante al P.R.G. La proposta di accordo della Poligest S.p.A, società proprietaria del castello, all'epoca disponibile ad un notevole investimento per il Palazzo e per Nemi, fu discussa nel consiglio comunale di Nemi del 14 febbraio 2004 dove sotto l'allora giunta guidata dal sindaco Alessandro Biaggi venne approvato il progetto e adottata la conseguente variante urba nistica. Il 25 maggio 2004, si tenne un nuovo consiglio comunale finalizzato a verificare eventuali osservazioni e opposizioni riguardo l'approvazione del progetto di restauro di palazzo Ruspoli precedentemente deliberata nella se duta del 2 marzo 2004. Si tenne quindi, il 2 marzo 2005, la conferenza di servizi tra le parti interessate - Poligest S.p.A., Comune di Nemi, Provincia di Roma, Agenzia Sviluppo Provincia (ASP), Regione Lazio - per discutere la fattibilità del progetto relativo il recupero dell'antico maniero che sovrasta piazza Umberto I a Nemi.

privato - Poligest S.p.A. - di atto d’obbligo finalizzato al mantenimento della destinazione d’uso degli immobili per un congruo tempo (15 anni), al termine del quale la destinazione d’uso potrà essere modificata solo a seguito di regolare procedura di variante urbanistica, nonché all'obbligo di mantenere il livello occupazionale previsto di 29 addetti. Un intervento quindi che si presenta salutare e di sviluppo per Nemi.

di crollo, tetto rotto in diversi punti e un pericolo costante per l'incolumità dei passanti. Per non parlare degli interni dove gli affreschi hanno ormai intra preso la via dell'estinzione.

Lo stato attuale del castello: Possiamo invece sottolineare, come già scritto diverse volte, lo stato di completo abbandono di quella che dovrebbe essere la principale attrazione culturale di Nemi che giorno dopo giorno si sta sgretolando sotto gli occhi di tutti: infissi rotti o assenti, intonaco esterno che perde pezzi ormai da anni, cornicioni a rischio

Natale 2014 di fronte l'entrata trionfale una casupola in legno con pochi addobbi e chiusa

Un silenzio lungo 8 anni A questo punto, la pratica passa all'Agenzia Sviluppo Provincia (ASP) ed alla Regione Lazio, ma su essa cala il sipario e la scena rimane deserta: scatta un silenzio sull'intero progetto che dura ben 8 anni, fino a quando il 2 ottobre 2013 e poi il 15 gennaio 2014, con l'ASP ormai in li- La Poligest S.p.A. Al riguardo abbiamo quidazione, si tengono ulteriori due chiesto, prima telefonicamente e poi inviando formale richiesta, come indicaconferenze di servizi. toci dalla segreteria Poligest S.p.A., due L’approvazione del progetto E così si email ai responsabili della società proarriva alla fatidica data del 20 gennaio prietaria del castello - Poligest S.p.A. per 2015, ben dopo 11 anni, con l'approva- sapere se oggi, dopo 11 anni, esiste anzione regionale dell'accordo di pro- cora un interesse a realizzare la propogramma per il restauro di palazzo Ru sta di progetto approvata dalla Regione lo scorso 20 gennaio 2015, ma nessuno spoli. ci ha risposto. Almeno per il momento. Il cambio di destinazione d’uso Il pro- Pertanto non si può certamente affergetto, così come descritto nell'approva- mare che la Poligest S.p.A. darà corso al zione regionale, non riguarda solo il progetto di recupero di Palazzo Ruspoli recupero del palazzo, ma anche il cam- a Nemi in variante al P.R.G.. bio di destinazione d'uso che passa da Si rimane tra color che son sospesi “Misto - Residenziale, servizi pubblici o come il paesaggio che ci circonda: un privati” a “zona F - attrezzature di ser- palazzo in disuso sovrasta tutto, pervizio e norma speciale per il Castello”. sino una burocrazia che si preferisce Si parla quindi di una struttura turistico ignorare.

ricettiva soggetta alla disciplina delle Strutture Ricettive Alberghiere. Prescrizioni per il soppalco dell’ambiente destinato a reception, così come la scala della torre saracena che dovranno essere oggetto di progettazione di dettaglio; La Regione Lazio infine subordina il rilascio del permesso di costruire del Comune di Nemi alla sottoscrizione da parte dell’operatore

Il cavallo di battaglia sotto elezioni Un palazzo Ruspoli usato per tenere qualche mostra o conferenza ogni tanto e argomento "cavallo di battaglia" durante le svariate campagne elettorali. Gli slogan: "Compriamoci il palazzo", "rilanciamo il castello". E adesso che si presenta la possibilità non ci si dimena affatto. Il

sito che si sgretola con un silenzio assenso di cui adesso abbiamo parlato e ricostruito le fila. A che serve? Come memoria di coscienza per chi poi, in futuro, dovesse essere colto da una spasmodica voglia di salvare il simbolo di Nemi. E noi saremo pronti a dire: perché non è stato fatto quando i tempi erano giusti? Ma sì la soluzione arriverà e ci sentiamo di dire ancora una volta che saranno dei "forestieri" a salvare palazzo Ruspoli come oggi accade con la zecca dello stato che si è colorata di giallo.

con un lucchetto, si proprio quella che definiscono la casa di Babbo Natale.

tempo passa e arriverà Natale e qualcosa cambierà a Palazzo Ruspoli: ci sarà proprio di fronte l'entrata trionfale una casupola in legno con pochi addobbi e chiusa con un lucchetto, si proprio quella che definiscono la casa di Babbo Natale. Un pugno in un occhio alla storia di un

Qualche "straniero" che prenderà a cuore questo gioiello e, come successo a valle, creerà valore e posti di lavoro in futuro. Farà tornare i visitatori a palazzo. Speriamo sia una idea di un forestiero "made in Italy" ma ci accontentiamo di tutto.


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NEMI, PALAZZO RUSPOLI: LE REAZIONI. C’È CHI È PRO... MA CON RISERVA

PARLA VAIRO CANTERANI EX SINDACO DI NEMI E LEADER STORICO DELLA

PARLA LUIGI CAPORICCI EX ASSESSORE DI NEMI.

da quella culturale"

interesse e di mezzi."

SINISTRA NEMESE. "La destinazione d'uso del castello non può essere diversa culturale. Sono pertanto Non si può non essere d'accordo con un intercontrario a qualsiasi opevento di restauro di palazzo Ruspoli. Ripeturazione speculativa e tamente, con appelli accorti, ho denunciato lo commerciale che strastato di abbandono e di pericolo di crolli di un volga il bene ed anche il bene monumentale che è la porzione più consito ambientale in cui è insistente e pregevole del centro storico. Tuttaserito. Compreso il parco via sono del parere che la destinazione d'uso del castello non possa essere diversa da quella posto sopra via Giulia ed il bosco contiguo.

PARLA MASSIMILIANO CONTE SEGRETARIO PD DI NEMI. "L'unica soluzione sostenibile e accettabile è l’uso intelligente di una consistente parte pubblica

del Palazzo in un'ottica di sviluppo culturale

gli abitanti e i turisti che attorno ad esso tran sitano di continuo. Personalmente, penso che un progetto del tutto basato su una riconversione dell'immobile a semplice albergo sia limitativo, soprattutto se l'intenzione è quella di trarre profitto senza attivare un indotto economico a beneficio dei cittadini e degli operatori del turismo nemese. La salvaguardia del parco circostante, l'uso intelligente di una consistente parte pubblica del Palazzo in un'ottica di sviluppo culturale ma con la C maiuscola - rappresentano l'unica soluzione sostenibile e accettabile. Se il PD fosse oggi amministratore di Nemi avrebbe ricercato immediatamente e alla luce del sole ogni tipo di finanziamento pubblico, o a partecipazione pubblica, per ristrutturare Palazzo Ruspoli e avviare un progetto di recupero che, insisto ancora una volta, è il futuro del nostro borgo. L'idea di un "esproprio" sarebbe un colpo di genio se fosse fondata su solide basi giuridiche, ma purtroppo la realtà ci dice che è una nostalgica divagazione dottrinale; così come la trasformazione a puro Residence - evento più verosimile - costituirebbe un tradimento verso i nemesi, la loro storia, le loro potenzialità di crescita. Per concludere: ho la vaga sensazione che dal modo in cui sarà gestito, a partire da oggi, il “caso Palazzo Ruspoli” dipendano le sorti del futuro politico del nostro attuale Sindaco. Dimostri, su questioni serissime che non posallo sfondamento su vari punti del tetto) per sono essere più eluse, quello che davvero vale.

Sul “caso Palazzo Ruspoli” ritengo che aleggi un tabù, quasi una rimozione collettiva dell'importanza che questa vicenda riveste per le sorti di Nemi. Chi mi conosce sa perfettamente che non amo le luci della ribalta né tanto meno intervenire e far intervenire il PD in maniera pretestuosa su fatti che non ab biano rilevanza per la vita dei nemesi. L'occasione del rinnovato interesse su una questione annosa e complicata mi consente di ricordare ai più distratti che, a fine del 2014, Partecipazione Democratica, di cui il PD di Nemi era ed è componente attiva, presentò una interrogazione al Sindaco Bertucci per chiedergli conto del ruolo da lui svolto e dalla sua Giunta in merito alle novità che si stavano profilando attorno al caso. Da allora, per quanto mi consta, non vi è stata alcuna risposta formale, pronunciamento sull'iter della pratica, e men che meno una proposta pubblica per il rilancio del Palazzo. L'impressione che si ricava, soprattutto dopo l'approvazione del progetto, è che della questione non se ne debba parlare. Sarebbe invece opportuno avere dal Sindaco, funzionario pubblico e amministratore di Nemi, in tutta trasparenza, una sua memoria su come ha affrontato la "buona novella" dello sblocco del progetto, di certo ormai datato, e dei termini esatti sullo stato dei rapporti con la Poligest, società proprietaria del Palazzo, e il Comune di Nemi. È di tutta evidenza che un bene di proprietà privata ma di rilevanza pubblica non debba essere lasciato marcire, abbandonato a se stesso e non privo di profili di rischio (basti pensare

"Temo che non se ne farà più nulla, per mancanza di La ristrutturazione del palazzo, onerosa ben oltre il sopportabile per l'ente, sarebbe stata attuata dalla proprietà soltanto in presenza di un accordo che gli avrebbe consentito di recuperare in qualche modo l'investimento. Ristrutturarlo per farci fare solo manifestazioni non sarebbe stato possibile neanche prenderlo in considerazione. Si prevedeva una parte del castello da destinare per le manifestazioni ed una parte per l'attività turistica ricettiva e secondo me avrebbe portato tantissima utilità al paese. Nella variante al PRG adottata nel 2001 prevedemmo alcune possibilità di attuare quanto descritto. Nel 2000 furono pubblicati i Prust, cui la proprietà aveva dato disponibiltà ad accedere, ma non se ne fece nulla. Nel 2004 furono pubblicati i patti territoriali per le agevolazioni amministrative relative lo sviluppo turistico ricettivo delle colline romane. Era un momento di forte euforia economica e la Poligest S.p.A. avrebbe investito per realizzare un progetto di sviluppo turistico ricettivo per Nemi. L'assurdo che dovrebbe far meditare è che le cosiddette "agevolazioni amministrative" hanno comportato 11 anni di attività burocratica. Se questo è avvenuto con le agevolazioni, pensate agli anni che sarebbero occorsi senza agevolazioni! È un assurdo! Come si può pensare che un operatore in Italia voglia fare qualcosa sapendo che 11 anni non sono sufficienti? Anche con accordo approvato, ammesso che la proprietà abbia voglia e soprattutto i mezzi per ristrutturare il Castello, a dir poco serviranno altre due tre anni, se tutti remano in positivo. Se qualcuno all'epoca poteva vedere l'operazione come speculativa, non aveva valutato che la Poligest S.p.A. avrebbe investito milioni di euro per risanare tutto il complesso e restituirlo all’antico splendore solo in presenza di almeno una ipotesi di recupero e non solo per il gusto degli occhi dei nemesi. E se anche lo avesse ristrutturato senza alcun fine economico a che sarebbe servito a Nemi? Un complesso che consentisse congressi, riunioni, uso pubblico per manifestazioni ed al tempo stesso potesse ospitare gente di riguardo, poteva portare a Nemi lustro e ricchezza. Sono ancora del parere che la cosa sarebbe molto utile per Nemi. Temo che non se ne farà più nulla, per mancanza di interesse e di mezzi. Purtroppo il ritardo è stato dovuto molto alla proprietà che aveva perso l'interesse a sollecitare e quindi a fare e alla Regione che ha tempi biblici. Oggi si sarà risolta per consunzione: l'Asp ha chiuso ed in questo ultimo anno stanno cercando di chiudere le pratiche in sospeso. In ogni caso se l'intervento si farà sarà positivo per Nemi e questo è quello che conta e saremo soddisfatti di aver gettato quel seme ancor più perché se lo avessimo acquistato, come ipotizzato negli anni 2009/2010, sarebbe stata l'occasione per esaltarne la parte pubblica ricevendo l'aiuto di qualche privato che avrebbe avuto interesse alla parte ricettiva che poi era solo una parte del castello. Concludo con amarezza: In Italia operare è diventato impossibile. É inutile ottenere una cosa dopo undici anni quando il mondo è cambiato.

NEMI, PALAZZO RUSPOLI: LA BEFFA DI UN PATRIMONIO STORICO CULTURALE ABBANDONATO AL DEGRADO DA PRIVATI E ISTITUZIONI Palazzo Ruspoli, edificato nel medioevo dai Conti di Tuscolo, sovrasta il paese di Nemi. Ristrutturato durante il Rinascimento, ha una torre cilindrica attorno alla quale si sviluppa il palazzo baronale. Al suo interno conserva antichi frammenti marmorei e decorazioni a tempera del XVIII secolo opera del pittore Liborio Coccetti, realizzate in vari ambienti, e del XIX secolo. Circondato da un giardino pensile è certamente uno dei palazzi più belli del territorio dei Castelli Romani. Il castello è stato abitato dai cistercensi, da moltissime famiglie

nobili romane e da Cardinali: i Marchesi Frangipane, gli Orsini, gli Annibaldi, i Colonna, i Borgia, i Piccolomini, il Cardinale D'Estouteville, il Cenci, di nuovo i Frangipane, i Braschi, i Rospigliosi e i Ruspoli. Oggi la proprietà appartiene alla Poligest S.p.A. Il Palazzo versa attualmente in stato di abbandono, con porte e soffitti puntellati, mostre di camini e pavimenti asportati, e le decorazioni parietali nere e cadenti. Le prime notizie sul castello risalgono al 1902, anche se limitate per l'avvenuta distruzione dei documenti durante l'ultima guerra.


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CRONACA

L’osservatore d’Italia

edizione di Giovedì 26 Novembre 2015 - Anno IV Numero 168

www.osservatoreitalia.it

ROMA GIUBILEO, GABRIELLI A TUTTO TONDO: DAI CENTRI DI ACCOGLIENZA

AI B&B NON AUTORIZZATI di Matteo La Stella Roma - Controlli a tappeto dei centri di accoglienza e lotta ai bed and breakfast non autorizzati. Sulla scorta degli attentati che il 13 novembre hanno colpito Parigi, ed in vista del Giubileo Straordinario, il prefetto di Roma Franco Gabrielli è intervenuto martedì mattina in materia di sicurezza maggiore e misure anti-terrorismo. A poche ore dal blitz delle forze dell'ordine che all'alba della stessa giornata erano confluite all'interno del centro Baobab di Via Cupa per effettuare perquisizioni ed identificazioni, l'ex capo della Protezione Civile si è espresso durante un incontro nel Municipio I con le associazioni dei resi denti. Blitz al centro Baobab Ventitrè extracomunitari scoperti senza regolare permesso di soggiorno. Questi i numeri del blitz scattato martedì mattina intorno alle ore 6 e 30, quando una sessantina tra Carabinieri e agenti di Polizia, uomini in tenuta anti-sommossa e unità cinofile, erano piombati nel centro di accoglienza Baobab per effettuare perquisizioni ed identificazioni degli “ospiti”. Al momento dell'irruzione, 40 uomini si trovavano ad abitare il centro che, durante l'emergenza migratoria di questa estate, era arrivato a registrare le 800 presenze. Il gruppo di irregolari, tutti magrebini, somali ed eritrei, era

stato condotto in Via Teofilo Partini a Tor Cervara per ulteriori accertamenti. Nessun tensione durante l'operazione delle forze dell'ordine, che hanno anche effettuato perquisizioni. Solo in seguito, i volontari del "Baobab" tramite il profilo Facebook del centro, hanno indetto un presidio in via Patini 23, sotto l’ufficio dell’immigrazione, “per portare solidarietà ai migranti e chiedere politica di accoglienza degna”. inoltre, in una nota, gli stessi hanno criticato le politiche adottate dalle istituzioni. La risposta che attendevamo sull’emergenza transitanti nella Capitale è arrivata stamattina, dopo cinque mesi - si legge Strano modo di intervenire, in tenuta antisommossa e con unità cinofile; proprio ora che i migranti sono drasticamente diminuiti iniziano perquisizioni ed identificazioni per allontanarli dal luogo che per cinque mesi ha coperto un buco dell’amministrazione pubblica sostenendosi col mero volontariato. Sarebbe questa la risposta che, come

Paese civile, riusciamo a mettere in atto per affrontare l’emergenza profughi? E’ un atto di violenza che noi volontari condanniamo e da cui ci dissociamo, perché lascia in strada persone incolpevoli, alimentando una caccia all’uomo alimentata dalla paura di atti terroristici, amplificata mediaticamente e politicamente dopo i fatti di Parigi. Sono terroristi i 35 mila profughi, accolti da noi mentre tentavano di raggiungere il Nord Europa in fuga da guerre e dittature e provati da un viaggio che passa per l’orrore della Libia e dei barconi. Dove era lo Stato durante questa processione invisibile? Dove era mentre transitavano in Italia da clandestini, senza un nome, per evitare di essere identificati entrando nel meccanismo perverso di Dublino”. Il prefetto risponde A margine dell'intervento, il prefetto Gabrielli ha annunciato che il controllo di martedì:”Non è il primo e non sarà ultimo di una serie di interventi che faremo in tutta la città per verificare la presenza di persone che a mio giudizio, a maggior ragione in questi contesti, debbono essere opportunamente identificate”. Per quanto riguarda invece la possibilità che vengano chiusi i battenti della struttura, il prefetto ha precisato:”In questo momento lo sgombero non è il nostro obiettivo che, invece, è provare a controllare quanto più possibile quello che avviene

PERUGIA: UCCIDE LA MOGLIE CON UN COLPO DI FUCILE Perugia - A Perugia un nuovo tragico caso di femminicidio nel giorno in cui si celebra la Giornata contro la violenza sulle donna. E' stato arrestato in flagranza con l'accusa di omicidio Francesco Rosi, l'agente immobiliare perugino di 43 anni accusato di avere ucciso con un colpo di fucile la moglie Raffaella Presta, avvocato quarantenne originaria del

brindisino. L'uomo - difeso dall'avvocato Luca Maori - non ha risposto nell'interrogatorio al quale è stato sottoposto in procura. E' stato quindi rinchiuso nel

carcere del capoluogo umbro. "Venite, è successa una cosa grave a mia moglie..." le prime parole che Rosi ha detto chiamando il 112 dopo avere sparato. L'operatore del numero di emergenza dei carabinieri lo ha però trattenuto al telefono e quindi l'uomo ha ammesso di avere ucciso la moglie. La coppia era sposata da una ventina d'anni e secondo i primi accertamenti non avrebbe avuto

sul territorio di Roma e provincia”. Con la mente agli attentati di Parigi, però, l'ex capo della Protezione Civile ha lanciato anche un appello ai cittadini, chiamati a contribuire nella lotta al terrorismo. “Denunciate i bed&breakfast abusivi perché sono un vulnus per la sicurezza, specialmente in vista del Giubileo e in un periodo di allarme terrorismo. L’abusivismo ricettivo mi preoccupa molto- ha aggiunto Gabrielli usciamo dalla logica della delazione, questo è un atto di responsabilità ci vica”. 3 misure per il Giubileo Nel corso dell'incontro, il prefetto ha anche delineato i nuovi provvedimenti la cui entrata in vigore sarà prevista per il centro storico, a Testaccio e Trastevere. Tre ordinanze specifiche firmate dal commissario Francesco Paolo Tronca che andranno ad intervenire sulla vendita di alcolici, l'abusivismo commerciale e gli artisti di strada. «Siamo in attesa - ha aggiunto il prefetto -, per noi saranno strumenti efficaci. Per le vicissitudini del Campidoglio, ad esempio, il nuovo regolamento della polizia urbana ha subìto ritardi, adesso sarà tutto molto più semplice”. Ordinanza esclusiva, invece, per Colle Oppio: “Sarà un grande passo per la sua fruibilità diurna, se riusciremo a chiuderlo in tempo di notte, garantendo il passaggio delle forze ordine e di soc corso”.

particolari dissidi. Il figlio di 6 anni della coppia non avrebbe assistito al delitto pur essendo in casa. Tra le ipotesi al vaglio dei carabinieri anche quella di una lite per motivi di gelosia. Tutte le piste rimangono comunque al momento aperte. La donna è stata soccorsa in casa dal personale del 118 che ha anche tentato di rianimarla ma vanamente.

VIENNA NEL CUORE DI ROMA: ECCO LA RICETTA CHE FA VOLARE IL TURISMO di Gianfranco Nitti

Roma - Lo scorso 17 novembre, l’ente del Turismo di Vienna ha lanciato “Vienna 2016: imperiale & contemporanea”, con una manifestazione a Roma, organizzata da Brigitte Wilhelmer, Responsabile Centro Sud di Austria Turismo, ed Isabella Rauter, dell’ente viennese per il turismo. A Vienna sempre più italiani nel 2015. Anche nel 2015, Vienna registra nuovi primati dopo il record registrato nel 2014 con un totale di 6,2 milioni di arrivi (+6,4% sul al 2013) e di 13,5 milioni di pernottamenti (+6,3%). Infatti, da gennaio a settembre dell’anno in corso sono stati registrati 4,9 milioni di arrivi (+7,3% sul 2014) e 10,7 milioni di per-

nottamenti (+7,1% sul 2014). Significativi gli incrementi di presenze dai vari mercati asiatici e dagli Emirati Arabi Uniti. Anche per i flussi di visitatori provenienti dall’Italia, suo terzo bacino più importante dopo Germania ed USA, Vienna ha fatto segnare un forte rialzo: nei primi nove mesi gli arrivi sono stati 211.116 arrivi (+7,5%) per 541.768 per nottamenti (+9,4%). Il 2016 costituisce un anno importante per la capitale austriaca: dal 16 marzo al 27 novembre 2016, in occasione del centenario della morte dell’imperatore Francesco Giuseppe, quattro sedi diverse a Vienna e nella regione della Bassa Austria ospitano la grande mostra “Francesco Giuseppe 1830-1916” che, suddivisa in diverse sezioni, approfon-

disce sotto vari aspetti vita ed opere del grande monarca. La rassegna è allestita nei luoghi originali in cui il sovrano viveva e lavorava, dalla Reggia di Schönbrunn con il Museo delle Carrozze imperiali, al Museo del Mobile e al Castello di Niederweiden, situato nel Marchfeld a est di Vienna, ora nuovamente aperto al pubblico come sede espositiva. L’imperatore Francesco Giuseppe, figura simbolica del potere imperiale e penultimo sovrano di un’epoca che stava vol-

gendo al termine, governò la monarchia austroungarica per ben 68 anni (18301916). L’anziano monarca morì nella Reggia di Schönbrunn nell’anno 1916.. Nel suo ultimo secolo di regno, Vienna ha subito grandissime trasformazioni: la fastosa città imperiale è divenuta un moderno centro dell’arte contemporanea: il mondo dell’arte austriaco ed internazionale ha compreso già da tempo che Vienna è un terreno fertile anche per la produzione artistica contempora nea. Nel 2016, poi, oltre all’imperatore Francesco Giuseppe,che è stato anche un protagonista della storia italiana del Risorgimento, saranno oggetto dell’attenzione anche altri personaggi e istituzioni imperiali.


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