8 ottobre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Giovedì 8 Ottobre 2015

Anno IV Numero 135

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

FUNZIONE GIUDIZIARIA E POLITICA: LETTERA APERTA AL PROCURATORE CAPO DI VELLETRI (RM) a pagina 5

FUORI CONTROLLO IGNAZIO LAQUALUNQUE

Marino dopo la scorta dal parrucchiere, i viaggi famigliari, le cenette sotto casa adesso si batte la mano sul petto e impaurito dalla procura che indaga promette di restituire i soldi spesi per essere andato a zonzo. L’editoriale

di Chiara Rai

PORTELLA DELLA GINESTRA:

A tutto c’è un limite e Marino ha varcato la soglia dell’indecenza: è andato oltre l’immaginabile. Vergognosa la sua manfrina di voler restituire ...

LA STRAGE IMPUNITA di Vincenzo Giardino

P ercorrendo il tratto di strada che

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Il Commento

va dallo svincolo dello scorrimento veloce Palermo -Agrigento che conduce a Piana degli Albanesi, si passa da Portella della Ginestra, dove le sculture di Ettore De Conciliis commemorano una delle più efferate stragi di innocenti perpetrata per mano di ignoti il 1 Maggio del 1947. Da oltre cento anni quella mano ignota ha sempre avuto il nome di “mafia”, un’astrazione alla quale, per più di un secolo, si addebitavano quasi tutti i crimini che avvenivano in Sicilia, un’astrazione della quale spesso si sono serviti i potenti dell’isola, i quali non hanno mai smesso di sentirsi intoccabili “baroni”. Cosa temevano i “baroni” in quel lontano 1947 da uno sparuto gruppo di contadini che rivendicavano i propri diritti? Temevano la destabilizzazione di un equilibrio sociale che voleva la ricchezza nelle mani di pochi. Limitando e ostacolando le evoluzioni e il progresso civile, che in altre parti d’Italia si sarebbe configurato nell’arco di un decennio nella parte continentale della penisola, costoro si assicuravano il perpetuarsi dei secolari privilegi. Negli anni ’50 e ’60 il progressivo benessere fu anche ... Continua a pagina 2

LA CHIESA PAGHI I PRETI

SOLDATO

di *Luca Marco Comellini

I cappellani militari pesano sulle tasche dei cittadini per oltre 15 milioni di euro all'anno è venuto il momento che il buon predicatore Francesco si faccia carico del mantenimento dei suoi fratelli con le stellette e la croce. Sono passati quasi due anni da quando l'Ordinario militare, il generale di Corpo d'Armata Mons. Santo Marciano, ha promesso di tagliarsi lo stipendio e togliersi i gradi da generale, e con lui tutti i cappellani militari, ma la situazione non è cambiata e i preti soldato continuano a pesare sulle casse dello Stato e quindi sulle tasche dei cittadini italiani per oltre 15 milioni di euro all'anno. Alle ripetute promesse fatte ai microfoni della trasmissione televisiva “Le Iene” dallo stesso Marcianò e poi anche dal sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, per una rapida soluzione del problema non è seguito nessun atto concreto. È venuto il momento che il buon predicatore della povertà della Chiesa, ... Continua a pagina 2

YARA GAMBIRASIO: UDIENZA A PORTE CHIUSE

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

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RINNOVO CONTRATTI:

CAMUSSO ACCUSA SQUINZI

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Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

L’osservatore d’Italia

dalla prima l’editoriale di Vincenzo Giardino ... merito delle concessioni alle rivendicazioni della classe operaia, ma tutto questo, in gran parte del sud Italia, non era concesso. Innumerevoli furono le famiglie che abbandonarono le loro terre per migliorare la loro condizione, emigrando nel Nord industrializzato e in altre na

zioni più ricche. I morti innocenti di quel lontano 1 Maggio furono un risposta netta alle richieste di cambiamento della classe sociale alla quale appartenevano contadini e operai; una classe sociale che in Sicilia non doveva emergere. Due mesi prima di quella tragica data, si era insediato al ministero degli interni il democristiano siciliano Mario Scelba, sul quale viene riportato il seguente commento dall'enciclopedia del web "Wikipedia": “Secondo lo storico Giuseppe Carlo Marino, docente ordinario dell'Università di Palermo, Scelba, divenuto ministro dell'interno il 2 febbraio 1947, diede il via a una politica repressiva antidemocratica verso gli scioperi causando nu-

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merose vittime e feriti nel corso della sua funzione pubblica. Sempre secondo il parere di tale studioso, l'avversione a idee di giustizia sociale di stampo socialcomunista in nome di una priorità di ordine economico portò a violare le libertà costituzionali di opinione e assemblea

agli appartenenti alle formazioni sindacali e delle sinistre.” La risposta dello Stato a quella carneficina fu l’uccisione senza possibilità di processo del bandito Salvatore Giuliano il 5 Luglio 1950, il quale si era dato alla macchia nel 1943 proprio per reagire allo stato di disagio in cui versavano i contadini. A lui fu addebitata quella strage che ebbe mandanti astratti ed esecutori incerti. Oggi quelle lapidi di Portella della Ginestra servono a ricordare che quella astrazione chiamata “mafia” non è morta, forse si è trasferita, forse si è fusa e confusa nelle multinazionali del lecito e dell’illecito, essa vivrà fino a quando l’uomo non smetterà di prevaricare su un altro uomo!

dalla prima “FUORI CONTROLLO” si dia la sua risposta e sono convinto che la stragrande maggioranza dei cittadini sia in... il maltolto perché pizzicato con gli scon- teressata ai problemi di Roma. Di questo mi trini nel sacco: ha mangiato a quattro gana- sono occupato anche oggi. sce e tra viaggi e ristoranti ha rosicchiato Ma non è mia abitudine eludere i problemi 20mila euro di spese di rappresentanza e sono stufo di tutte queste polemiche. In

di Chiara Rai

mentre le buche di Roma gridano vendetta. “Ignazio La Qualunque” però non demorde: dopo la scorta dal parrucchiere, i viaggi famigliari, le cenette sotto casa adesso si batte la mano sul petto e impaurito dalla procura che indaga promette di restituire i soldi spesi per essere andato a zonzo. Non vor-

remmo assistere prossimamente alla scena del film di Antonio Albanese dove il sindaco scioglie il consiglio comunale e si allontana con degli eleganti braccialetti ai polsi. Ma ve

questi due anni ho speso con la carta di credito messa a mia disposizione dal Comune meno di 20.000 euro per rappresentanza, e

li ho spesi nell'interesse della città". La Procura intende chiedere entro breve al Campidoglio tutta la documentazione relativa

all'utilizzo della carta di credito assegnata al sindaco Ignazio Marino per il rimborso delle spese. Il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il pm Roberto Felici, che hanno aperto ieri

un procedimento senza indagati e senza niamo ai fatti. La Procura di Roma afferma che vuole veder ipotesi di reato, vogliono capire quanto chiaro sulle spese di Ignazio Marino e poco siano fondati gli esposti presentati da 'Fra dopo il sindaco di Roma fa l'annuncio: resti- telli d'Italia' e dal Movimento 5 Stelle. tuirà alla capitale meno di 20mila euro di I magistrati vogliono verificare se effettivaspese di rappresentanza, fatte in questi due mente ci siano state delle anomalie su queanni. "Di che cosa si preoccupano oggi i ro ste spese rimborsate al primo cittadino e se

la carta sia stata usata per pagare cene "almani - scrive Marino in una nota Dei rifiuti, dei trasporti pubblici o degli cune delle quali probabilmente non istituscontrini delle mie cene di lavoro? Ciascuno zionali" come è scritto nell'esposto.

YARA GAMBIRASIO: UDIENZA A PORTE CHIUSE

dalla prima - Il commento di *Luca Marco Comellini ... Papa Francesco, si faccia carico degli esorbitanti stipendi dei Cappellani militari perché altrimenti il famoso detto “predicano bene e razzolano male” trove-

rebbe l'ennesima conferma. Papa Francesco i preti soldato pagateli tu. Segretario del partito per la tutela dei

diritti di militari e forze di polizia (Pdm)

REGIONE LOMBARDIA E ‘NDRANGHETA: EX ASSESSORE ZAMBETTI ACCUSATO DI VOTO DI SCAMBIO

Udienza a porte chiuse ieri al processo per delle ferite d'arma da taglio, per quanto non l'omicidio di Yara Gambirasio. In aula l'ana- mortali, che aveva sul corpo; alcune lesioni tomopatologa ha mostrato le immagini del al capo, anch'esse non letali, e il fatto che rimase per ore nel campo di Chignolo d'Isola, corpo della vittima. dato che anche l'ipotermia fu causa del de Consulente pm, ferita mentre era inerme. I tagli sul corpo di Yara Gambirasio furono inflitti mentre la ragazza ormai non si muoveva più. Lo ha spiegato il consulente della

cesso. Lo ha ribadito in aula il consulente della Procura di Bergamo, Cristina Cattaneo, sentita

nel corso del processo a Massimo Bossetti, Procura, la professoressa Cristina Cattaneo, unico imputato per l'omicidio di Yara. nel processo a carico di Massimo Bossetti. La professoressa Cattaneo ha parlato di fe"Erano tagli precisi che, pertanto - ha detto rite da "armi da taglio" delle quali una sola il medico legale - furono fatti mentre Yara ferita "di punta e taglio" sotto la mandibola. non si muoveva e, inoltre, non vi è alcuna fe Ferite presumibilmente causate da un col

tello. rita da difesa". Nessuna delle ferite da arma da taglio, fatte Si è inoltre dilungata sulle tracce di calce riprobabilmente con un coltello, era risultata trovate sul corpo e sugli indumenti e sulle microsfere che, invece, furono trovate sotto mortale. La ragazza, quindi, morì per alcune con- le scarpe della ragazza. Materiale che con

"È provato che i clan avevano stretto con Zambetti un patto di scambio per le elezioni del 2010". È uno dei passaggi della requisitoria del pm della Dda di Milano Giuseppe D'Amico, nel processo a carico, tra gli altri, dell'ex assessore regionale lombardo Dome-

nico Zambetti, accusato di voto di scambio con la 'ndrangheta. Secondo il pm, i presunti affiliati Eugenio Costantino e Giuseppe D'Agostino avevano "stretto un patto" con Zambetti, contribuendo alla sua elezione alle regionali del 2010.

cause: i tagli, alcuni traumi che aveva al capo e per il fatto di essere rimasta alcune ore al freddo nel campo in cui fu ritrovata. La morte, ha detto il medico legale, subentrò "intorno alla mezzanotte, o comunque nelle prime ore del giorno successivo".

ducevano al mondo dell'edilizia. Durante la deposizione dell'anatomopatologa, in un'aula chiusa al pubblico, e in cui erano ammesse solo le parti e i giornalisti, sono state mostrate immagini che ritraevano il corpo della vittima, allegate all'au topsia.

Morta per lesioni trauma e ipotermia - Yara Gambirasio morì il giorno della sua scom- Consulente pm, su corpo non c'erano segni parsa per una serie di concause: la debo di spostamento. Yara uccisa nel luogo del rilezza derivante dal sanguinamento a causa trovamento


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SENATO, UNIONI CIVILI: SCONTRO SUL NUOVO TESTO. RESTANO LE ADOZIONI

Scoppia la polemica per il nuovo testo sulle Unioni civili, targato Pd, depositato ieri in Senato. Con la norma sulla 'stepchild adoption' (la possibilità di adottare il figlio del partner), in particolare, che finisce nel mirino della componente centrista, Ncd e Ap, della maggioranza di governo. Critiche da Ncd - "La nuova versione del ddl Cirinnà sulle unioni civili è una inaccettabile forzatura di cui non comprendo il senso". attacca il presidente dei deputati di Area popolare Maurizio Lupi. "Il Partito democratico, avallandola, sta sprecando un’occasione: non quella di ottenere una legge purchessia con maggioranze spurie, ma di fare insieme una buona legge. Introdurre tensioni nella maggioranza continuando ad alzare asticelle divisive non è un buon servizio né al governo né al Paese”, conclude Lupi. "Una attenta lettura del nuovo ddl Cirinnà conferma come il riferimento formale all'articolo 2 della Costituzione, invece che all'art. 29, viene poi contraddetto da un regime sostanzialmente omologo a quello matrimoniale: stesso rito con testimoni, stessi impedimenti e nullità, stessa adozione anche di un solo cognome comune, stesso riferimento integrale agli articoli 143 e 144 del codice civile, due su tre di quelli letti nella celebrazione delle nozze, stessa quota legittima nelle successioni, stesse provvidenze per coniuge a carico o sopravvissuto", aggiunge il senatore di Ncd, Maurizio Sacconi, presidente della commissione Lavoro di Palazzo Madama. Un testo che, per la senatrice dem Monica Cirinnà, prima firmataria del ddl, non fa "nessun passo indietro sul riconoscimento dei diritti sociali. Stepchild adoption, l'estensione della responsabilità genitoriale sul figlio del partner, e reversibilità della pensione restano previsti, così com'erano", afferma Cirinnà, che ricorda come con la calendarizzazione in aula del nuovo ddl sulle unioni civili scadrà il suo mandato di relatrice in commissione. "Ho presentato ieri - ribadisce Cirinnà - un nuovo disegno di legge che ripropone il testo base adottato dalla commissione Giustizia nello scorso marzo e recepisce alcune modifiche suggerite dalle audizioni dei costituzionalisti e dal lavoro di elaborazione degli ultimi mesi. Nell'ordinamento giuridico ita-

liano ci sarà il riconoscimento pieno delle coppie composte da persone dello stesso sesso, e questo avverrà attraverso un nuovo istituto giuridico di diritto pubblico, denominato unione civile". Cosa cambia con il nuovo ddl? "Non più - sottolinea l'esponente dem - un registro ad hoc per le unioni civili, le coppie saranno iscritte, più correttamente, nell'archivio dello stato civile. Inoltre, vengono soppressi alcuni rimandi agli articoli del codice civile che regolano il matrimonio". "I diritti e i doveri delle coppie unite civilmente -spiega Cirinnà- sono elencati negli articoli 3 e 4 che si riferiscono alla vita familiare e agli obblighi di mutua assistenza e di contribuzione ai bisogni comuni e ai diritti sociali derivanti dalla condizione di coppia, sono previsti i diritti successori dei coniugi". "Resta anche il titolo secondo sulla disciplina della convivenza: le coppie di fatto etero e omosessuali vedranno scritti nero su bianco tutti quei loro diritti sanciti dalla giurisprudenza italiana ed europea. Saremo presto in aula. Le polemiche non ci spaventano, siamo chiamati a dare delle risposte ai cittadini, alla Corte costituzionale e alle corti europee, che troppe volte hanno condannato l'Italia", con clude Cirinnà. Cirinnà: testo noto da 6 mesi, il 14 spero in aula - Cirinnà replica poi alle accuse di Ap e Ncd che dicono di non essere stati consultati sul nuovo testo sulle unioni civili. ''Dicono il falso, il nuovo ddl che ho presentato recepisce il testo base adottato in commissione a marzo, ben 6 mesi fa. Ci sono stati 6 mesi di tempo in commissione per emendare, discutere, condividere. Chi voleva trovare una soluzione, lo ha fatto. Ma c'è stato chi ha preferito inondare la commissione di emendamenti ostruzionistici e lasciamo perdere i dettagli pruriginosi su cui ho dovuto lavorare...", si sfoga Cirinnà. "Ora finalmente usciamo dal pantano che è stato volutamente alimentato in commissione. Usciamo dalla vasca da bagno e andiamo in mare aperto, in aula. Spero il 14 ottobre si possa iniziare. Noi vogliamo andare avanti e questo non lo dice Cirinnà, ma lo dice il Pd", conclude la senatrice dem.

INTERNI

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FESTA DELL’UNITÀ: BAGARRE TRA PD E ASSESSORE DEL COMUNE DI PALERMO

La politica ai tempi dei social è fatta di botta e risposta su twitter e facebook, tra amministratori locali e dirigenti di partiti politici. Dopo le polemiche nel giorno di apertura della Festa dell'Unità, a Palermo, che il Pd è tornato ad organizzare dopo una parentesi lunga quattro anni, sollevate dall'assessore comunale alla Mobilità Giusto Catania "invitato non gradito alla Festa dem perché comunista", il segretario provinciale del Pd di Palermo, Carmelo Miceli rilancia su twitter, aprendo a un confronto pubblico sulla città tra il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e gli assessori della sua giunta e i consiglieri comunali del Pd. "Confronto? - scrive su twitter Miceli - Bene, come nel calcio 11 (sindaco e assessori) contro 11 (Consiglieri Pd Palermo, io in panchina) @GiustoCatania accettate?". A stretto giro arriva la replica dell'assessore. "Questo signore, che non distingue la Politica dal Subbuteo - scrive Catania, in polemica con Miceli - è il più autorevole dirigente del Partito democratico a Palermo. Dopo la figuraccia sugli "ospiti non graditi" rilancia su Twitter. Il Pd sceglie di cancellare dalla Festa dell'Unita gli assessori del Comune di Palermo (così si può continuare a pontificare senza contraddittorio) e poi avanza una indecifrabile proposta di confronto". "Qualche anno fa, prima di diventare "segretario di partito" bisognava studiare... - aggiunge - ora pure gli analfabeti lo possono fare". Martedì Catania aveva polemizzato con i dirigenti dem perché il partito avrebbe deciso di 'cancellare' due incontri ai quali avrebbe dovuto partecipare in veste istituzionale Catania, perché Rifondazione comunista (il partito di cui Catania è esponente ndr) ha deciso di aderire alla manifestazione contro la Buona scuola e le politiche del governo di Matteo Renzi, che da piazza Verdi domani sfilerà fino ai Cantieri culturali, dove è in corso la Festa dem.

RINNOVO CONTRATTI: CAMUSSO ACCUSA

SQUINZI

Martedì sera l'affondo del presidente di Confindustria e ieri la replica dei sindacati: per Giorgio Squinzi il capitolo sui contratti e' chiuso mentre per Cgil, Cisl e Uil il confronto sui rinnovi e sulla riforma del modello contrattuale va attuato e immediatamente. I tre leader sindacali, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo prima parlano ognuno a nome proprio, nel corso di una conferenza stampa indetta per presentare il nuovo segretario generale della Ces. Poi si riuniscono e trovano una linea comune: rinnovo dei contratti in scadenza e confronto sul modello contrattuale devono andare avanti entrambi. I tre segretari generali dicono tutti di essere pronti a sedersi ai tavoli subito, accusando Squinzi di aver fatto tutto da solo nel dichiarare aperto e chiuso il confronto. Disponibilita' quindi ma - avverte Barbagallo - senza fare sconti e prima - aggiunge Camusso - bisogna vedere cosa contiene il 'decalogo' annunciato da Squinzi. La leader della Cgil e' piu' critica nei confronti della controparte: le parole di Squinzi sono "stranianti, e' come un giocatore che lascia il campo perche' il pallone non era quello con cui voleva giocare". Replica il rappresentante degli imprenditori: "Me ne sono andato col pallone perche' nessuno voleva giocare". E ribadisce: "I sindacati, con l'impostazione che hanno, sono un freno per tutto il paese". Ma Camusso cita il presidente della Commissione europea Juncker e perfino il Fmi per ricordare che non ci puo' essere ripresa senza la crescita dei salari, del potere d'acquisto e dei consumi, perche' abbassare i salari per competere significa tornare ad un modello economico dell'800. Una posizione condivisa da Furlan e Barbagallo e dal nuovo segretario generale della Ces Luca Visentini: bisogna dare risposte ai 7 milioni di lavoratori che aspettano il rinnovo del contratto e non si puo' lasciare al governo la definizione del contratto minimo per legge, che finirebbe per abbassare i minimi contrattuali e non darebbe garanzie ai lavoratori delle piccole imprese e ai precari. "Troppo facile rimuovere i problemi e affidarli a terzi - ha detto Furlan - Dobbiamo affrontarli noi giocando fino in fondo il nostro ruolo".


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SALUTE & SANITÀ L’osservatore d’Italia

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SANZIONI AI MEDICI DI FAMIGLIA: È SCONTRO CON LA LORENZIN di Cinzia Marchegiani

Circa 1.800 medici di famiglia provenienti da tutta Italia si sono ritrovati a Chia in provincia di Cagliari, per l'apertura dei lavori del 71esimo Congresso nazionale Fimmg Metis dal titolo "Un medico per la persona, la famiglia, la società”. Il convegno cade in un momento particolare della politica Sanitaria del bel Paese, alle prese con tagli e spendig rewiew che interessano anche la sanità italiana. In questo contesto si cala la figura del medico di Famiglia primo terminale nel rapporto con il cittadino e il territorio. Il congresso ha visto un confronto faccia a faccia tra i medici e la stessa ministra Lorenzin in merito al decreto appropriatezza, deciso dal governo e dalla Conferenza delle Regioni lo scorso 2 luglio. Il decreto è stato da subito oggetto di dibattiti e controversie, poiché di fatto permette di sanzionare i medici che prescrivono analisi o diagnostica definite “inappropriate” o meglio “inutili” di una lista dettagliata di 208 esami che spazia dalle Tac alle riso nanze magnetiche, ai test allergici. Lorenzin sulle sanzioni ai medici: colpa delle Regioni. Atteso l’intervento del Ministro Lorenzin, che sul tema caldo sull’appropriatezza degli esami inutili ripassa un’altra volta la palla alle Regioni: “il provvedimento è stato il frutto di una mediazione perché le regioni avevano proposto all’inizio la segnalazione diretta del medico alla Corte dei conti“. La stessa Lorenzin, con il gioco delle parole poi cerca di sedare le proteste che i medici hanno sollevato su questo Decreto Ministeriale:”per come è stato immaginato il sistema io credo che saranno pochissimi i medici che saranno richiamati. I medici non sono sicuri che siano applicate nel modo giusto. Ho detto loro che avevano ragione e mi sono fatta carico di convocare una conferenza stato-regioni per cercare di trovare un codice di operatività ben chiaro. Non basta questo? Facciamo di più. Ma l’importante è che l’appropriatezza si inizi a fare e non si può tornare indietro. Dobbiamo informare bene paziente su questo concetto. È il medico che decide, non il paziente”. Caustico l’intervento Segretario Nazionale di FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia), Giacomo Milillo. Milillo è stato perentorio, facendo presente che il Decreto Ministeriale con cui si tagliano 2,4 miliardi di euro è tutto da dimostrare e poi: “Le sanzioni sono una prerogativa irrinunciabile delle regioni che sono state proprio loro a creare inappropriatezza programmatoria, or ganizzativa e gestionale”.

non credono più al titolo quinto della costituzione che sta minando il diritto costituzionale alla salute. Non si è tenuto conto delle opinioni dei medici come è avvenuto nella stesura del decreto dell’appropriatezza. Il taglio delle prestazioni ai cittadini è iniziato da tempo e le tecnocrazie approfitteranno per ricattare e perseguitare terrorizzare i medici”. Milillo spiega che la platea dei medici presenti guardano con indifferenza all'ipotesi di trovare un sistema uniforme di sanzionamento dei trasgressori, o alla banalizzazione dei suoi effetti: “Perché sanno che la caccia alle streghe è già iniziata e nessuna regione o azienda terrà conto delle decisioni della conferenza. E ciò non potrà che far male ai cittadini. I medici non considerano compensazione provvedimenti che potrebbero sembrare consolatori sulla responsabilità professionale, sul precariato o sul rispetto dei diritti costituzionali alla contrattazione. Questi sono interessi prioritari che il sistema Paese ha il dovere di perseguire, non benefit dei medici”.

Lorenzin per spiegare come il taglio delle prestazioni ai cittadini, di cui la stessa ministra rigetta la responsabilità, è già iniziato da tempo ed aumenterà perché le tecnocrazie regionali ne approfitteranno: “Già lo stanno facendo -fa notare Melillo- di provvedimenti come questi per ricattare e perseguitare i medici. Hai ripetuto più volte che tu e il Governo volete la collaborazione dei medici, ma al momento attuale, salvo vostri ripensamenti, l'avete già persa e tantomeno ve la potrà restituire lo scatenare i NAS, la Guardia di Finanza e i funzionari regionali ed aziendali più miopi contro i medici ‘insubordinati’”.

La Lorenzin vorrebbe rimediare allo strappo sulle sanzioni. La Lorenzin dopo l’accusa di aver varato tagli alla sanità con un decreto che de finanzia di fatto con taglio di ben 2,4 miliardi di euro senza tener contro del contributo dei medici stessi, cerca di rimediare: “Abbiamo bisogno di lavorare da adesso e per i prossimi 5 anni con i medici di famiglia, l’appropriatezza la faremo insieme, le sanzioni riguarderanno solo Posizione medici FIMMG. Decreto terro- Milillo denuncia la persecuzione ai me- casi gravi, c’è la necessità di ricostruire rizza e perseguita i medici. Mellillo nel dici e un ricatto amorale. Il segretario un filo organizzativo. Sulla 566 sono fasuo discorso rincara e precisa:“I medici Milillo approfitta dell’intervento della vorevole che l’atto medico resti perti-

nenza del medico, l’interpretazione data dai più sull’appropriatezza è sbagliata. Abbiamo bisogno di lavorare insieme in questo momento di cambiamento”. FIMMG avverte lo stato di mobilitazione. Al 71 esimo Congresso nazionale Fimmg Metis, è unanime il verdetto, “Caro Ministro, avete perso la collaborazione dei medici, si va verso la mobilita zione, domani stato di agitazione”. Il sospetto che dietro queste sanzioni e i tagli sull’appropriatezza, che farebbero risparmiare (a detta del ministro Lorenzin) solo106 milioni di euro a fronte dei 13 miliardi, ci sia la volontà di cancellare definitivamente le prestazioni ai cittadini che in massa hanno ottenuto l’esenzione dei tickets, avendo basso reddito o addirittura nullo, è sem pre più forte. Chi avendo necessità e nell’emergenza si rivolge al privato, che tra l’altro costa meno rispetto ai prezzi statali e accessibili tempi brevi, altro che lista d’attesa snelle. Insomma sarebbe una beffa per il medico, non più libero deontologicamente, e per il cittadino su cui si abbatterebbe la scure della crisi economica due volte.


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VELLETRI (RM), FUNZIONE GIUDIZIARIA E POLITICA: LETTERA APERTA AL PROCURATORE CAPO

FRANCESCO PRETE PROCURATORE CAPO VELLETRI (RM) Velletri (RM) - I riflettori che sono stati accesi dal nostro quotidiano L'Osservatore d'Italia sulle lungaggini della Procura di Velletri sono serviti da spunto per proseguire in una analisi dello status quo in cui versa la Procura della Repubblica di Velletri cui fanno riferimento i Comuni dei Castelli Romani e non solo. Marco Risica, che ha promosso un’azione giudiziaria sulle vicende giudiziarie che hanno investito il Comune di Albano Laziale, nella zona dei Castelli Romani, e che vedono 11 imputati tra cui il sindaco Nicola Marini convocati davanti al Gup il prossimo 10 marzo 2016 con l’accusa di abuso di ufficio in concorso, ha inviato alla nostra redazione una lettera aperta indirizzata al Capo Procuratore di Velletri Francesco Prete. Ecco la lettera aperta di Marco Risica al Procu ratore Capo di Velletri Francesco Prete: Nel Bilancio Sociale delle attività svolte dalla Procura di Velletri nel corso dell'anno 2014, redatto dal Procuratore Capo Francesco Prete in data 8 Gen naio 2015 si legge tra l'altro: […..omissis] ……. “Un altro indice di "produttività" richiesto dal C.S.M. è rappresentato dal tempo necessario a definire i procedimenti. Con riferimento alla fase delle indagini preliminari si ricava dalle statistiche che oltre il 50% dei procedimenti a carico di noti è stato definito nei sei mesi dall'iscrizione (che è il tempo ordinario previsto dalla legge, salve le proroghe), mentre il dato complessivo dei procedimenti si attesta su una media di 365

giorni.” [….omissis …..] reati contro la pubblica amministrazione Anche quest'anno deve registrarsi una debole risposta nel contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione. La nuova legge 190/2012 non ha sortito in questo circondario apprezzabili risultati nell'emersione dei fenomeni più perniciosi, restando contenute le denunce di tali reati provenienti da privati o da organi della P.A. . I procedimenti per peculato sono stati 14; a quota 3 sono rimasti quelli per concussione; solo 4 sono quelli per corruzione, nessun procedimento iscritto per l'ipotesi del 319 quater c.p. Non mancano quelli per reati ex articoli 323 (abuso d’ufficio) e 328 (rifiuto di atti d’ufficio), ma spesso vi si annidano fatti di esclusiva rilevanza amministrativa. ….

[omissis …..] Questo è uno stralcio della relazione sullo stato della “Procura di Velletri” nell’anno giudiziario 2014, redatta dall’eccellentissimo Procuratore Generale. Richiamo l’attenzione sul fatto che il responsabile della Procura attesta che il 50% delle indagini si concludono in 6 mesi e la totalità in un anno. Come mai allora le denunce, tutte per reati penali (non per fatti di rilevanza amministrativa) presentate alla Procura della Repubblica di Velletri contro gli amministratori del Comune di Albano Laziale nel periodo 2011-2014 sembrerebbero essersi perse in meandri sconosciuti mentre quelle giunte a conclusione della fase preliminare hanno impiegato 4 anni? Noi tutti ci rendiamo conto delle condizioni di sottodimensionamento in cui versano gli uffici giudiziari ma questo non può giustificare mai il venir meno di uno dei pilastri fondamentali della nostra Costituzione: “l’obbligatorietà del l’azione penale”. Se mai s’incorresse (per assurdo) nella possibilità che un sostituto procuratore potesse decidere di quale caso occuparsi, avremmo realizzato un autentico colpo di stato strisciante in cui l’ente supremo a garanzia della trasparenza e della legalità si trasformerebbe nei fatti nel principale strumento di coercizione antidemocratica sulla società civile. Dato che per fortuna la realtà è quella dell’ossequio dei principi fondanti della nostra democrazia, vuol dire che le anomalie non sono frutto di condizioni sistemiche sfavorevoli ma di comportamenti individuali sui quali sarebbe oppor tuno si cominciasse a fare piena luce. Non ci possono essere funzioni al di sopra delle parti, in particolare quelle di maggiore valore sociale come quelle proprie della Magistratura in quirente. Auguro a me stesso e a tutta la comunità che il Procuratore Capo possa apportare quelle migliorie e quegli aggiustamenti indispensabili al corretto funzionamento dei poteri istituzionali, impedendo con forza quel corto circuito, ahinoi sempre più pericoloso, tra la funzione giudiziaria e quella politica di governo del territorio che debbono rimanere separate ed indipendenti.

CRONACA

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CATANIA, VENTENNE UCCISA: L'EX

HA CONFESSATO L'OMICIDIO

Catania – Uccisa il giorno dell'udienza preliminare dal Gip del procedimento per stalking scaturito da una sua denuncia nei confronti dell'ex convivente. Giordana Di Stefano, 20 anni, è morta dissanguata a poche centinaia di metri dalla sua abitazione. L'omicidio è avvenuto a Nicolosi, un paese alle pendici dell'Etna. A infliggerle diverse coltellate con ferocia in diverse parti del corpo è stato l'uomo che il 3 ottobre del 2013 aveva denunciato: il suo ex e padre di sua figlia di 4 anni, Luca Priolo, 24 anni. Il giovane è stato fermato dai carabinieri a Milano, dopo una lunga corsa in auto, mentre alla stazione cercava di prendere un treno per fuggire all'estero, ha confessato: "Sì, sono stato io...". La giovane era parte lesa ieri nella prima udienza nel processo per stalking nei confronti del suo ex convivente, Luca Priolo di 24 anni con cui aveva avuto una bambina. Il giovane è stato fermato a Milano, stava cercando di prendere un treno per fuggire all'estero. E' accusato di omicidio volontario aggra vato. Ieri il procedimento è stato regolarmente incardinato ugualmente dalla Procura di Catania che ha chiesto il rinvio a giudizio dell'imputato. La prima udienza si sarebbe dovuta tenere stamattina ma è stata rinviata perché il legale dell'imputato ha chiesto il ricorso a riti alternativi ipotizzando anche una bo naria risoluzione. Era fuggito con l'auto della madre, una Fiat Punto, la cui targa è stata rilevata in alcuni passaggi autostradal, Antonio Luca Priolo, accusato di avere ucciso la ex convivente per motivi passionali. Arrivato a Milano si è recato alla stazione ferroviaria per tentare, secondo gli investigatori, di andare all'estero in treno. Il giovane sarà sentito probabilmente da magistrati della Procura di Milano su rogatoria attivata dai loro colleghi di Catania. C'era un contenzioso aperto sull'affido della figlia Giordana Di Stefano e il suo ex convivente, Luca Priolo, avevano un contenzioso aperto in sede civile per l'affido esclusivo della figlia di quattro anni. La giovane aveva presentato la richiesta e il ventiquattrenne si era detto pronto ad accettare l'accordo se lei avesse ritirato la denuncia per stalking presentata nel 2013. Secondo fonti legali, lui avrebbe voluto lavorare come guardia giurata e aveva bisogno di chiudere il fascicolo penale per potere ottenere il porto d'armi. Il procedimento per stalking era stato avviato dopo che il giovane era entrato da una finestra a casa di Giordana, nel 2013. Lui si era difeso sostenendo di essere entrato perché aveva visto un auto sospetta fuori e voleva garantire la loro sicurezza. Sul suo profilo Facebook la giovane aveva postato una foto con la figlia e un giovane davanti la torta di compleanno il 27 agosto scorso. Giordana faceva la ballerina e partecipava a eventi e spettacoli nella Sicilia orientale. Su Fb aveva 691 amici, tante foto con la figlioletta, molti selfie con amiche. Quest'estate sembra che qualcosa non andasse nel rapporto che la ragazza aveva con qualcuno. Il 4 settembre posta: ''Ballavo per un disperato bisogno fisico di muovermi,voltarmi, correre... Ballavo perché il mio corpo doveva scaricare nell'aria circostante violente energie compresse che non sapevo dove mettere, come trattare. Era una forza misteriosa,silenziosa, completamente padrona di me, della quale non sapevo cosa fare...''. Il 4 agosto sotto la scritta ''ho smesso'' ha pubblicato questo post: ''Uno degli errori più grandi che si possano fare è tenere vicino chi sgretola la tua autostima, piano, con gesti apparentemente inconsapevoli''. E ancora: ''Bisogna fare attenzione alle parole che si dicono... Le parole sono armi senza scampo, affilate e pericolose... Ti si appigliano addosso e non te ne liberi più... Ci sono schiaffi che si perdonano e parole che non lasciano scampo....!!!! Alcune parole non si perdonano.... Buonanotte...!!!!!' L'ennesima caso di femminicidio in un anno, il 2015, in cui, secondo i dati del Viminale, casi di questo genere sarebbero in calo.


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L’osservatore d’Italia

edizione di Giovedì 8 Ottobre 2015 - Anno IV Numero 135

www.osservatoreitalia.it


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