4 novembre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Mercoledì 4 Novembre 2015

Anno IV Numero 153

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

VATILEAKS 2: LA DELUSIONE DI PAPA FRANCESCO

SINISTROIDI IN FUGA a pagina 2

PARTITO DEMOCRATICO

Renzi: "Chi va a raggiungere Landini, Camusso, Vendola, Fassina faccia pure. Io non seguo la logica del vecchio Pci: mai nemici a sinistra." L’editoriale

di Alberto De Marchis

di *Matteo Renzi

I vecchi sinistroidi che non servono a niente se non a fare le zavorre del pd e quindi soprattutto del governo possono pure andarsene. ...

L'ITALIA VA

L’ Europa va peggio di come im-

Continua a pagina 2

maginassimo, l'Italia va meglio di come immaginassero. Questo il succo delle più recenti indicazioni dei centri di ricerca continentali. A ottobre l'Italia è il Paese con il più alto tasso di fiducia; quest'oggi l'indice Markit europeo scrive che "i migliori risultati sono scaturiti sorprendentemente dall'Italia"; recuperiamo undici posizioni nella classifica di Doing Business della Banca Mondiale. E gli ultimi numeri ufficiali sul lavoro evidenziano il successo del JobsAct: gli occupati a settembre, secondo Istat, sono a quota più 378mila dall'inizio del nostro Governo (febbraio 2014). La disoccupazione è all'11,8% (era a 13,6%). Quella giovanile, ancora altissima, è scesa da oltre il 46% al 40,5%. Le riforme servono, amici, non si scappa da questa semplice verità. Tuttavia io non sono per niente soddisfatto: c'è ancora molto da fare e soprattutto il settore delle costruzioni e dell'edilizia non è ripartito per niente. In parte la colpa è ancora nostra, perché non tutto è stato sbloccato, anzi. Ma se ci pensate questo fa ancora più impressione: quando finalmente la forza delle riforme e la tranquillità della ... Continua a pagina 2

La nota storica

CIOCIARIA E ROMA, ROMA E

CIOCIARIA...

di Michele Santulli

I I rapporti tra Roma e la Ciociaria

fanno parte delle pagine inesplorate della Storia: la Caput Mundi e la sua ‘ombra’ distesa ai suoi piedi che è ap punto la Ciociaria! E’ come voler parlare, si dirà, dell’apprendista, dell’allievo, del servo e non del maestro: non ne vale la pena! Basti ricordare che i figli “dell’ombra di Roma” erano individuati e chiamati: guitti, cioè pagliacci, morti di fame, straccioni e buffoni: un termine che già all’epoca romana veniva impiegato riferito agli antenati dei ciociari che erano gli osci, gli ernici, gli equi, i volsci, uomini delle montagne, definiti ‘osceni’ per la loro parlata disarticolata e per il comportamento primitivo. Questo è quanto si conosce e si ripete dei figli “dell’ombra di Roma”, da venti secoli e passa, fino ad oggi. Si aggiunga che ogni tanto appaiono sulla scena dei personaggi, tipo ’francone er batman’ o il ‘vaccaro di castelliri’, ... Continua a pagina 3

MESSINA, ACQUA: È ANCORA

EMERGENZA

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

di Angelo Barraco a pagina 4

NAPOLI: IL COMUNE CHIEDE DANNI A GILETTI

a pagina 5

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

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edizione di Mercoledì 4 Novembre 2015 - Anno IV Numero 153

dalla prima l’editoriale di *Matteo Renzi ... situazione economica dispiegheranno i loro effetti in tutti i settori, la crescita dell'Italia non sarà più un episodio. E il sogno cui stiamo lavorando da venti mesi, fare del nostro paese la locomotiva d'Europa anziché il fanalino di coda, smet-

terà di essere un sogno per diventare finalmente un progetto concreto e fattibile. L'Italia è una forza tranquilla che sta recuperando il proprio posto in Europa e nel mondo: il meglio deve ancora venire. *Presidente del Consiglio dei Ministri

GOVERNO: LINEA DURA CONTRO FANNULLONI

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dalla prima “CORVI IN GABBIA” di Alberto De Marchis ... Non ci gira intorno Renzi che ha palesato sempre di non volerli, per non parlare di Mineo che non molla la poltrona da senatore, almeno facesse questo sforzo perché la sua retta la pagano gli italiani. 'Pas d'ennemis a gauche'? Non per il premier Matteo Renzi che critica una sinistra solo "di testimonianza" con la quale "certo non si può governare. Il tutto mentre tre parlamentari bersaniani starebbero preparando l'addio al partito. Intanto Ignazio Marino va ancora all'attacco del premier che, sottolinea: "si è preso Roma, voleva controllarla. "Chi va a raggiungere Landini, Camusso, Vendola, Fassina - dice in un'intervista per l'ultimo libro di Bruno Vespa parlando degli addii al Pd faccia pure. Io non seguo la logica del vecchio Pci: mai nemici a sinistra. Se si vuole militare in una sinistra di testimonianza, d'accordo. Ma, con questa

sinistra, certo non si può governare". E ce n'è anche per Corradino Mineo che ha di recente lasciato il gruppo Dem al Senato . "Corradino Mineo? Un anno fa annunciò le dimissioni da senatore dopo aver offeso in modo squallido i bambini autistici. Disse: ho sbagliato, me ne vado. È sempre lì, a spiegare come va il mondo. Al massimo si dimette dal Pd, ma la poltrona non la lascia, per carità". Tre bersaniani verso l'addio - Dovrebbe avvenire domani l'annuncio dell'addio al gruppo Pd di tre deputati bersaniani. Secondo quanto si apprende da diverse fonti Dem, la decisione di Alfredo D'Attorre, Carlo Galli e Vincenzo Folino sarebbe già maturata e potrebbe essere annunciata in una conferenza stampa già domani. Ma D'Attorre, interpellato al telefono, spiega che non c'è "niente di convocato" e rinvia all'intervento che terrà in assemblea con Renzi sulla legge di stabilità.

VATILEAKS 2: LA DELUSIONE DI PAPA FRANCESCO

Il governo promette linea dura contro il fenomeno dell'assenteismo nella pubblica amministrazione. "Un dipendente pubblico che dice che va a lavorare e non ci va deve essere licenziato" ha affermato il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, intervenendo al convegno "Scenari di crescita in presenza di una semplificazione amministrativa" promosso da Rete Imprese Italia dove ha fatto riferimento a "recenti cronache", come il caso del comune di Sanremo. Madia ha pero' anche sottolineato la necessita' di superare il luogo comune secondo cui "tutti i dipendenti pubblici sono fannulloni", cosi' come il luogo comune secondo cui tutti gli imprenditori sono evasori. Questo modo di pensare ha contribuito a innalzare "steccati ideologici e diffidenze reciproche di cui - ha concluso - bisogna liberarsi". Diverse le reazioni suscitate dalle parole di Madia. Come quella del numero uno degli industriali: "Noi imprenditori gli assenteisti potendo li avremmo gia' licenziati molti anni fa" ha affermato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Polemico e' Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia: "Leggiamo dure affermazioni del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia: 'Un dipendente pubblico che dice che va a lavorare e poi non ci va, deve essere licenziato'. Maddai. Forse la brava ministra in questo primo anno e mezzo a Palazzo Vidoni non si e' accorta che la legge per mandare a casa e licenziare definitivamente i dipendenti pubblici che non lavorano esiste gia', e' il decreto legislativo 150 del 27 ottobre 2009, che attua la legge 15 del 4 marzo 2009, la cosiddetta legge Brunetta". "Norma chiara e trasparente che regola, tra le altre cose, la definizione della tipologia di infrazioni che comportano il licenziamento per un dipendente pubblico. C'e' gia' tutto, basta applicare le leggi". "Il Governo parifichi il pubblico impiego al privato ed elimini la burocrazia, vero e proprio cancro del Paese". Cosi' il sindaco di Verona e segretario di Fare!, Flavio Tosi, ha commentato le parole del ministro della Pubblica Amministrazione: "Come dare torto al ministro? Ormai non passa settimana senza uno scandalo", ha affermato. "Proprio per questo l'Esecutivo, che su altri fronti ha dimostrato di avere coraggio, ne abbia altrettanto: consenta di cacciare chi, credendosi piu' furbo degli altri, ruba i soldi degli italiani e danneggia l'immagine di moltissimi colleghi che si impegnano quotidianamente a servizio della collettivita'. Per farlo, il pubblico impiego - a giudizio di Tosi - dovra' avere le stesse garanzie e tutele del privato, non di meno, ma sicuramente non di piu'".

Il papa e' "deluso ma sereno". Il giorno dopo gli arresti dei presunti "corvi" della Santa Sede fonti vaticane riassumono cosi' lo stato d'animo del Pontefice che ora starebbe pensando al suo prossimo viaggio pastorale in Centrafrica e non alla fuga dei documenti riservati dal Vaticano. Lo stesso Francesco nell'omelia per la messa celebrata questa mattina in San Pietro ha sottolineato che "non bisogna preoccuparsi troppo se qualcosa in questo mondo non va per il verso giusto. Non dobbiamo inquietarci - ha raccomandato - per quello che ci manca quaggiu', ma per il tesoro di lassu', non per quello che ci serve, ma per cio' che veramente serve". Esortando a "essere liberi dagli affanni delle cose effimere, che passano e svaniscono nel nulla" Sul fronte dell'inchiesta giudiziaria, Francesca Immacolata Chaouqui, la pierre e lobbista coinvolta nella fuga di documenti riservati dal Vaticano assieme al monsignore spagnolo Lucio Angel Vallejo Balda, e' stata nuovamente interrogata oggi dal procuratore di giustizia della Santa Sede, Gian Piero Milano. Assistita dal suo difensore, l'avvocato Giulia Bongiorno, la donna da subito aveva fornito piena collaborazione agli inquirenti ed era stata per questo rilasciata immediatamente. Il prelato resta invece in stato di arresto. (AGI) Bas (Segue) (Riepilogo) Vatileaks: Papa deluso, Chaouqui "non sono un corvo" (2)= (AGI) - Roma, 3 nov. - In mattinata, la donna aveva affidato una appassionata autodifesa ai social network. "Non sono un corvo, non ho tradito il Papa", ha twittato. "Non ho mai dato un foglio a nessuno. Mai a nessuno". E poi ancora, su facebook: "Niente compatimenti per favore, io sono a testa alta, niente di cui vergo-

gnarmi. Non c'e' niente che abbia amato e difeso piu' della Chiesa e del Papa. Avrei potuto stare a casa e non presentarmi in Vaticano ma come sempre ho anteposto tutto al Papa. Adesso le cose andranno a posto", ha assicurato, ribadendo "totale

fiducia negli inquirenti". Quanto ai documenti provenienti dall'archivio della Commissione referente e diffusi fraudolentemente, i piu' recenti risultano risalire ad un anno e mezzo fa. Fotografano cioe' nella sostanza la situazione che Francesco ha trovato al momento della sua elezione, il 13 marzo 2013. Una situazione alla quale il pontefice ha iniziato a porre rimedio, con un cambiamento di passo che ha creato malumori in alcuni ambienti dai quali si vorrebbe ora accredi-

tare l'idea di un Papa offeso dal fallimento del suo tentativo di riforma. Non e' cosi', fanno notare fonti vaticane: tra l'altro le persone attualmente incriminate, monsignor Balda e la Francesca Chaouqui, al termine del lavoro della Cosea hanno lasciato l'incarico e non sono state coinvolte - a differenza degli altri membri della Commissione nei nuovi organismi voluti proprio da Francesco nel febbraio 2014. In serata, ai microfoni di TV2000 il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, ha raccontato di avere avuto un colloquio con il Papa proprio mentre veniva sentita di nuovo Chaoqui. "Abbiamo parlato di altro e non di questo, ma il Papa non mi e' sembrato particolarmente amareggiato", ha fatto notare, ammettendo di ritenere personalmente che la nuova fuga di documenti "non e' una debacle per la Chiesa ma un momento bello in cui stanno emergendo le negativita' e le fragilita'. A qualcuno - ha concluso - fa paura una Chiesa che comincia ad essere inattaccabile su alcuni punti, che comincia ad essere credibile agli occhi anche dei non credenti e questo sta facendo perdere la ragione a qualcuno". Da qui "alcuni attacchi assolutamente ingiustificati".


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INTERNI

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dalla prima La nota storica di Michele Santulli ... che pare vogliano alimentare tale maldicenza. L’ombra di Roma è il territorio esteso all’incirca fino al Garigliano o fino al Liri, a seconda delle vicende storiche: una volta Campania Regio una, poi Latium, poi Campagna di Roma, poi altre connotazioni e negli ultimi due secoli: Ciociaria, frantumata in tre province: LT, FR e parte di Roma. Guitti, ‘osceni’, rozzi, così individuati! Eppure... ma si ascolti. Stando all’occhio fine di Virgilio, il primo esempio di democrazia, di sovranità popolare, lo si registra in questa Terra, a Priverno, allorché i sudditi presero a calci in culo il loro re perché divenuto troppo tiranno e arrogante e lo cacciarono via. Quale lezione di civiltà! Apprendiamo, attraverso una osservazione di Anton Giulio Bragaglia, che mentre sui Monti Ernici e Lepini le mura delle antiche cittadine brillavano di bianco a causa della pietra appena scolpita, ai piedi del Palatino, dove sorgerà Roma, non si sentiva ancora che il gracidare delle rane in un pantano infinito attorno al Tevere… Poi in epoca repubblicana, apprendiamo che il primo impegno a favore dei poveri dell’epoca, che la prima legge per la concessione della cittadinanza romana ai forestieri e stranieri, le prime riforme agrarie a favore dei reduci, furono opere dei figli di questa terra ai piedi di Roma; apprendiamo che il termine ‘augusto’ a Ottaviano fu proposto da un atinate; che al Rubicone erano presenti un generale di Ferentino e due atinati affianco a Cesare; che gli ammiragli della battaglia navale ad Anzio determinante per i destini di Roma, furono un arpinate e un atinate; che la conquista della Britannia o Gran Bretagna, avvenne sotto il comando di un generale atinate; che un generale atinate era anche a capo dei sanniti il tragico giorno delle Forche Caudine qualche anno prima.

E poi Cicerone, Caio Mario, Marco Vipsanio Agrippa, Attilio Regolo, Giovenale, Lucio Munazio Planco, Galba, Aulo Irzio… non erano forse figli di questa ‘ombra’ di Roma? E poi senti anche dire che l’inizio di quello che sarà l’impero romano cominciò, in realtà, con la conquista delle città “dell’ombra di Roma”, marciando, le truppe, su quello che all’epoca era ancora solo un sentiero, una mulattiera e che poi divenne la Via Casilina, anni prima della costruzione della Via Appia! E tutto ciò è ben poca cosa rispetto al groviglio e intersecarsi di rapporti e re lazioni tra Roma e la sua ‘ombra’! E poi senti anche dire che le vettovaglie e gli approvvigionamenti provenivano in massima parte e da sempre, e in parte anche oggi, da questo immenso territorio al suo Sud; che la componente principale delle sue legioni era, da sempre, l’aitante ’guitto’ della sua ‘ombra’. E poi, più tardi, personaggi e istituzioni che definirli giganteschi è quasi irriverente: Montecassino e San Benedetto fucina e fonte della civiltà occidentale, San Tommaso d’Aquino, Fossanova, le prime parole in lingua italiana, i primi libri

stampati in Italia; quindi altri giganti: Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX, Bonifacio VIII, investiture, inquisizione, ghetto, albigesi, eresia, roghi e torture, Federico II… Roma che si sposta ad Anagni, Anagni che diviene la seconda Roma, l’architettura gotica assente a Roma florida ad Anagni, a Fossanova, a Ferentino, a Priverno, a Fondi, a Cori, a Veroli, a Casamari poi da qui in tutta Europa. E Roma diviene il centro del Cattolicesimo e del Papato: avviene che anche la linfa di questa Chiesa Universale e cioè preti e monaci e monache, dai livelli più bassi ai più elevati, sgorga in questa terra ai piedi di Roma e più passano gli anni, più tale linfa si arricchisce fino a diventare la vera e propria sacrestia della Chiesa di Roma! Un intiero volume per enumerare i cardinali, i nunzi, i monsignori, i vescovi, trascurando le gerarchie basse di massa, originati in veri e propri crogiuoli e cenacoli di Ciociaria: Trevi nel Lazio, Anagni, Sezze, Alatri, Priverno, Boville, Ceccano… E poi senti dire ripetutamente che la Ciociaria è la matrice di Roma, che Roma e Ciociaria sono una unità, ancora oggi

qualche giornale scrive che un quarto di Roma è ciociaro, ma io dico: di più! I destini sono stati indissolubilmente connessi, dal giorno in cui un atinate scoprì le fonti dell’Acquedotto Claudio. Effettivamente ben ragione ha chi ha scritto che la Ciociaria è l’ombra di Roma: un tutt’uno! Facciamo un salto, e ce ne dispiace, e arriviamo all’Ottocento e al Novecento e ci imbattiamo nel costume ciociaro eternato da quasi tutti gli artisti europei, dai minori ai massimi; ci imbattiamo nei modelli di artista che hanno inventato il mestiere del modello e coniato la parola ’modella’, che hanno ispirato capolavori inauditi di pittura e di scultura a tutti gli artisti occidentali; e poi ci tuffiamo nella ciociarizzazione vera e propria d Roma: già alla metà del 1800 si ufficializza che la popolazione di Roma sono solo ed esclusivamente i ciociari e quando avverrà la cosiddetta ‘liberazione’ nel 1870, tutto il mondo vede e apprende, dalle cronache giornalistiche, che l’abitante autentico e ormai perfino storicizzato di Roma è solo il ciociaro e non il romano di Pinelli e nemmeno il prete. E poi arriviamo all’epoca democristiana e apprendiamo che il Prenestino, il Tuscolano, il Tiburtino, questo immenso falansterio di palazzoni informi che pur si chiamano Roma, sono esecuzione quasi totale dei ciociari di Boville, di Monte San Giovanni Campano, di Ceprano, di Strangolagalli, a confermare ancora, dopo venticinque secoli, che nella sostanza nulla è mutato: Roma è Ciociaria e Ciociaria è Roma! “Convergenze parallele” avrebbe scritto qual cuno. Il libro ’Ciociaria sconosciuta’ aiuta a scoprire moltissimo altro. E qui si innesta la costatazione: la fine delle province comporta come suo esito la Roma metropolitana assieme alla Ciociaria, la sola possibilità storica.

MARINO: "RENZI VOLEVA ROMA E SE L'È PRESA"

“Assistiamo a una pericolosa bulimia da potere, che elimina gli anticorpi democratici” "Il Presidente del Consiglio potrebbe e dovrebbe esercitare maggiore rispetto. Continua a dire 'basta polemiche', ma poi insiste negli insulti e nelle provocazioni. Non si rende conto, o forse non gli interessa, che insultando me insulta

le centinaia di migliaia di cittadini che mi hanno scelto come sindaco prima alle primarie, poi al primo turno ed infine al ballottaggio. Ignora le numerose manifestazioni di sostegno che in migliaia mi stanno dedicando. È del tutto

evidente che Renzi mi attacca e offende sul piano personale per coprire con la 'damnatio memoriae' una spregiudicata operazione di killeraggio che ha fatto esultare i tanti i potentati che vogliono rimettere le mani sulla città". A parlare,

dopo le dichiarazioni rilasciate dal premier Matteo Renzi a Bruno Vespa, è l'ex sindaco Ignazio Marino che ha pubblicato un post su Facebook. "Occorre invece ristabilire la verità - afferma Marino - Renzi voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l'è presa, utilizzando il suo doppio ruolo: come segretario del partito ha voluto che i 19 consiglieri del PD si dimettessero, come Presidente del Consiglio ha sostituito il sindaco, legittimamente eletto, con un prefetto, certamente persona degnissima, che farà capo come dice la legge allo stesso Presidente del Consiglio. Assistiamo a una pericolosa bulimia da potere, che elimina gli anticorpi democratici. Il messaggio è chiaro: chi non si allinea, chi non ripete a pappagallo i suoi slogan viene allontanato o addirittura bandito".


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CRONACA

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MESSINA: ANCORA EMERGENZA ACQUA di Angelo Barraco

ricoperto nuovamente tutto. Sui Social si era scatenata la gara di solidarietà, il famoso showman siciliano Rosario Fiorello scriveva sulla sua pagina facebook: “Messina è senza acqua! Inaccettabile nel 2015! Si faccia qualcosa subito! Comune , Provincia, regione , governo. Sopratutto dimostriamo che i "social "servono a qualcosa. Domani la notizia deve essere su tutte le prime pagine dei gionali!!!fate girare a manetta “. Anche il famosissimo musicista siciliano Roy Paci ha mostrato la sua vicinanza scrivendo sulla sua pagina facebook: “Restare senza acqua, per cinque giorni, sta succedendo a Messina. Sono vicino in questo momento ai miei corregionali che devono far fronte a un simile disagio. Visto che si prospetta che per diversi giorni l’acqua continuerà a mancare, quello che possiamo fare è parlarne, condividere l'indignazione, sperando che serva a sollecitare inter

Messina – Dopo i disagi dei giorni scorsi che hanno lasciato Messina senza acqua per una settimana e in seguito alla riparazione per mano dei tecnici dell’Amam. La condotta di Fiumefreddo a Calatabiano, che porta l’acqua a Messina si è nuovamente rotta a seguito di una frana che ha portato all’interruzione dell’erogazione. Luigi La Rosa, direttore dell’Amam riferisce: “Ci stiamo recando sul posto per vedere l'entità del danno, comunque valuteremo di attivare anche il bypass”. Il Sindaco Renato Accorinti aveva comunicato nella sua pagina facebook la nuova interruzione riferendo che l’Amministrazione comunale ha scritto una nota alla Prefettura di Messina e agli altri organi. Ecco la nota: “Alle 8,20 di lunedì 3 novembre il presi-

dio di monitoraggio dei luoghi interessati dal cedimento e dalla riparazione della conduttura dell’acquedotto ''Fiumefreddo'', garantito dall’AMAM in continuità nell’arco delle 24 ore, ha rilevato un avvallamento del terreno e una fuoriuscita d’acqua dai dreni appositamente lasciati dopo la riparazione. L’AMAM ha sospeso l’immissione di acqua e ha immediatamente inviato sul luogo i dirigenti tecnici per valutare lo stato dei fatti. Allo stesso tempo si è immediatamente contattata Sicilia Acque, al fine di attivare con la massima urgenza il bypass approntato nei giorni scorsi. Le verifiche effettuate hanno riscontrato l’esistenza in atto di un nuovo movimento franoso a monte, che interessa anche la zona della condotta, la quale è risultata nuovamente danneg giata dall’evento.

venti più rapidi e risolutivi.

Al momento sussiste pericolo e ogni in tervento è stato sospeso. Si conferma che l’azienda Sicilia Acque ha garantito l’invio entro le ore 12 di una squadra per il completamento dell’intervento di bypass, secondo quanto concordato nei giorni scorsi” Nella pagina facebook del Sindaco è ripiombato l’incubo dei cittadini che hanno vissuto i giorni senz’acqua e adesso temono che quei giorni possano ritornare. Intanto il Sindaco alle 16:00 sarà in Prefettura con il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il Presidente della Regione Sicilia Rosa rio Crocetta. I sei giorni senza acqua. Un guasto alla

condotta di Fiumefreddo di Sicilia, causato da una frana avvenuta a Calatabiano (Catania), ha lasciando senz’acqua Messina per sei giorni. Disperati i cittadini che lamentavano la condizione disumana che stavano vivendo poiché privati d’acqua per un lasso di tempo così lungo e invocavano l’aiuto delle istituzioni anche attraverso i social, ma le notizie che giungevano dai vertici dell’Anam che si occupano della gestione della rete idrica, non erano rassicuranti poiché dovevano passare altri sei giorni prima che il guasto venisse riparato. ci sono stati altri smottamenti vicino alla condotta già danneggiata, a causa degli smottamenti i tecnici hanno dovuto interrompere i lavoro perché il fango ha

#MessinaSenzaAcqua. Maria Grazia Cucinotta lancia un appello al Governo centrale: “Nel 2015 non si può lasciare un'intera città senz'acqua per così tanto tempo. Immagino anziani, bambini, persone diversamente abili in preda al panico nel trovare rubinetti vuoti. Una situazione insostenibile, intollerabile, gravissima che merita attenzione e impegno serio e tempestivo da parte delle Istituzioni a Roma e Palermo”. Le parole che arrivano dritte al cuore di chi vive il disagio e di chi, seppur distante, è vicino alla popolazione, sono quelle del Sindaco di Messina, che scrive nella sua pagina facebook delle parole semplici ma che riassumono tutto ciò che stanno vivendo: “Acqua è vita! Acqua è diritto!”.

CASO CESTE: LA CRIMINOLOGA URSULA FRANCO CHIARISCE LE AFFERMAZIONI DI BUONINCONTI di Domenico Leccese

blemi della Ceste a differenza di altri, che queste persone avrebbero po uto fare di più. Michele Buoninconti sembra ancora non credere ai tradimenti di Elena quando sostiene: ”Presunti tradimenti,

Dopo l’intervista di Michele Buoninconti, rilasciata al giornalista Fabio Lombardi, abbiamo chiesto alla dott.ssa Ursula Franco, criminologa, consulente della difesa, dal febbraio 2014, di chia-

rire il significato di alcune affermazioni del marito della Ceste accusato del suo omicidio. In primis, che cosa intende dire Buoninconti quando afferma: “Elena era timida, e si è ammalata. Ho pensato che altri potessero aiutarla, ma hanno ta ciuto”? Buoninconti vuol dire che poiché lui non era venuto a conoscenza prima del 23 gennaio delle problematiche psichiche che tormentavano la moglie già dai mesi di ottobre e novembre, ma altri sì, ha pensato che coloro con i quali Elena si era confidata avrebbero dovuto aiutarla e non abbandonarla a se stessa, quanto-

URSULA FRANCO

meno avrebbero dovuto riferire a lui che era all’oscuro di tutto le sue turbe che lei a lui naturalmente nascondeva perché avevano origine dai suoi tradi menti. Non avrebbe delegato a nessuno la cura di sua moglie se avesse saputo che stava male, Buoninconti afferma soltanto, poiché lui non era a conoscenza dei pro-

e per me sono solo presunti. La procura ha inventato una crisi matrimoniale per l’ostinata ricerca di un mo vente. Non c’è stata nessuna discussione tra me e mia moglie, e nessuno ha mai ricevuto da mia moglie lamentele su di me! Mia moglie è una donna virtuosa. Madre e moglie esemplare. Vorrei incontrarne un’altra così. Elena è già santa”? Michele come ho già spiegato prima non crede ai tradimenti di Elena, ritiene che la sua malattia psichica l’avesse indebolita e che alcuni soggetti si siano appro fittati di lei. Inoltre è vero che non c’è mai una crisi

matrimoniale, non esiste agli atti alcuna prova di questa presunta crisi matrimoniale inventata di sana pianta dalla Procura di Asti, non esiste alcun testimone che abbia affermato di aver ricevuto confidenze in questo senso da parte di

Elena, né alcuno, come dice Buoninconti, con cui la Ceste si sia mai lamentata di Michele. Michele sembra un uomo molto religioso, è la fede che gli fa dire: “Vivo con serenità questa ingiustizia. Ho già perdonato tutti”? Esatto, Michele ha trovato conforto nella fede e nella preghiera che già erano una parte importante della sua vita. Che significa quando Buoninconti afferma: “Non ho bisogno di ingannare nessuno. Sono innocente”? Significa che non ha bisogno di ‘escamotage’ per essere assolto in quanto è semplicemente innocente e lui aspetta soltanto che questa verità trionfi.


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NAPOLI: IL COMUNE CHIEDE DANNI A GILETTI

Il sindaco De Magistris si lamenta con presidente Rai Napoli - La Giunta comunale ha deciso, con un atto deliberativo, di querelare per diffamazione Massimo Giletti e la trasmissione di Rai Uno 'L'Arena'. Lo si apprende da Palazzo S.Giacomo. "Con la delibera si affida alla Avvocatura di Palazzo San Giacomo il compito di presentare querela e di chiedere un risarcimento danni milionario da destinare al miglioramento dell'igiene ur bana cittadina. Si è così voluto interpretare il sentimento di indignazione che in Città, sui media e sui social network si è diffuso da domenica sera dopo le denigratorie dichiarazioni del conduttore", conclude. de Magistris ha scritto una nota al Presidente della Rai Monica Maggioni. Lo si apprende da una nota di Palazzo San Giacomo. Nella missiva il primo cittadino manifesta la propria indignazione "per come è stata condotta la trasmis-

evidenziati i soliti stereotipi infamanti". De Magistris prosegue: "naturalmente non contesto il diritto di raccontare la cronaca, né quello di critica – che è sempre stimolante ed insostituibile - e non nego le difficoltà che attraversano il nostro territorio, nel quale – come in altre città europee e mondiali - convivono lati oscuri e parti positive. Ma qui, più che sione di Rai1 “l'Arena”, dove la Città di altrove, si avverte una enorme volontà Napoli è stata denigrata e ne sono stati di riscatto sociale e civile. Penso alle in-

CRONACA

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con un'assoluta mancanza – come si è verificato – di contraddittorio e con parole, pronunciate dal conduttore, diffamatorie e che connotano una mancata conoscenza della realtà ed una esclusiva volontà di colpire, in modo scientifico, Napoli ed i suoi cittadini. La conduzione della trasmissione è stata indecente, faziosa, anche perché, credo che chi “presenta” svolga un delicato ruolo di servizio pubblico e non dovrebbe mai abbandonare quello – correlato - di arbitro imparziale ed obiettivo, di garante, operando con equilibrio e con senso della misura". La lettera del Sindaco così si conclude, "a nome della Città di Napoli – che non si piange addosso, ma che si sente offesa – stigmatizzo fermamente quanto ieri pomeriggio si è consumato ai danni della nostra comunità, riservandomi ogni azione a tutela di Napoli, dei suoi

numerevoli esperienze che tantissimi portano avanti – con sacrifici immani – nel volontariato, nell'accoglienza dei migranti ma, anche nel settore culturale con assolute eccellenze che sono invidiate ed additate come esempi nobili da seguire". Al Presidente della Rai, il Sindaco de Magistris poi osserva "il diritto di critica è sacrosanto, ma non deve essere immolato – come invece, domenica abitanti e dell'Amministrazione che ho è avvenuto – sull' altare dell'audience, l'onore di guidare".

ELEZIONI MILANO: AL VIA IL DIBATTITO PD SU CANDIDATURA SALA E PRIMARIE Majorino: "Non mi ritiro, vado avanti"

Milano - "Se ci sono le condizioni" il commissario unico Giuseppe Sala darà una risposta "a breve sulla disponibiltà a candidarsi". Lo ha detto il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri, interpellato dai cronisti sull'incontro avuto ieri in via Rovello con il commissario unico di Expo. "Si fa un passo alla volta - ha poi precisato Alfieri - le primarie non sono ancora state convocate e c'è tempo per decidere. Siccome Sala, che ha detto che è onorato che il Pd abbia pensato a lui, è una persona seria fa le sue valutazioni e riflessioni". Il se- dito che "Sala ha fatto un lavoro straorgretario del Pd lombardo ha quindi riba- didario sull'Expo" che il fatto "che sia

una risorsa non è un mistero". "Molti nel Pd a partire da Renzi pensano sia una risorsa da valorizzare", ha concluso. Intanto, sul fronte delle primarie, l'assessore Pierfrancesco Majorino, primo a candidarsi per la corsa nel centrosinistra a candidato sindaco, chiarisce l'intenzione di continuare a correre per le primarie e interviene così sulle voci che vorrebbero pressioni perché si ritiri dalla corsa una volta che Sala decidesse di candidarsi: "Mi chiedono se sia vero che mi ritiri "adesso che c'è Sala". Ma dico, fraternamente, siamo impazziti? Vado avanti più convinto di prima,

per il futuro della città e non per i giochini, o le trattative, tra le correnti. Perché Milano è una scelta di vita, non la poltrona del momento". L'ipotesi di una candidatura di Sala che possa "annullare" le primarie non piace anche ad altri nel Pd, come il consigliere comunale, presidente della commissione Antimafia, David Gentili: "Radio Popolare parla di pressioni su Fiano e Majorino perché ritirino la loro candidatura. Se si vuole che il Pd a Milano si spacchi, allora si insista. Si faccia il possibile perché le primarie vengano annullate e si otterrà il risultato".

FIUMICINO, ALITALIA MAINTENANCE SYSTEMS: CONSIGLIO COMUNALE CON I LAVORATORI Montino: “Sono felice di questo atto istituzionale che serve a rilanciare e a mettere in campo ogni iniziativa utile a salvaguardare un

comparto di altissima specializzazione” Fiumicino (RM) - Il Consiglio Comunale di Fiumicino ha approvato all’unanimità un ordine del giorno sulla crisi di Alitalia Maintenance Systems con cui si im-

rati all’interno di questo luogo straordinario. Continueremo a dare il nostro contributo affinché Alitalia Maintenance Systems rimanga una grande realtà sul

sti lavoratori- ha spiegato l’assessore alle Attività Produttive Anna Maria Anselmi - Il Sindaco ricevuto da Alitalia ha espresso chiaramente il nostro pensiero:

zati che spesso sono stati impegnati all’estero, per insegnare agli altri che hanno esperienza pluriennale e un altissimo grado di specializzazione. Non vo-

pegna il Sindaco ad intervenire presso nostro territorio”. non possiamo e non dobbiamo perdere gliamo che i motori vadano all’estero e gli organi di Governo affinché vengano “Abbiamo più volte portato la nostra so- un potenziale così ricco e importante. Si che i nostri lavoratori siano costretti a

poste in essere tutte le azioni necessarie lidarietà e prestato la nostra voce a que- tratta di lavoratori altamente specializ- cercare lavoro altrove”. alla salvaguardia dei dipendenti e del loro posto di lavoro. “Sono felice di questo atto istituzionale votato da tutto il Consiglio – afferma il sindaco Esterino Montino - che serve a rilanciare e a mettere in campo ogni iniziativa utile a salvaguardare un comparto di altissima specializzazione, vero valore aggiunto non solo per Fiumicino ma per tutto il nostro Paese. Ci sono tutte le possibilità per valorizzarlo, ci sono enormi potenzialità da sfruttare anche per altre tipologie di motori lavo-


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L’osservatore d’Italia

edizione di Mercoledì 4 Novembre 2015 - Anno IV Numero 153

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