31 ottobre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Sabato 31 Ottobre 2015

Anno IV Numero 151

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

YARA, COLPO DI SCENA DEI RIS: LE SFERE DI METALLO SUL CORPO SONO DEL FURGONE DI BOSSETTI di Angelo Barraco pagina 4

UNA POLTRONA PER DUE L’ERA POST MARINO

Il prefetto di Milano sarà il commissario straordinario della Capitale d'Italia. Tronca sarà affiancato anche dal “dream team” per il

Giubileo coordinato dal prefetto di Roma Franco Gabrielli che sarà il vero protagonista della gestione cittadina per il Giubileo. L’editoriale

Il prefetto di Roma Franco Gabrielli ha firmato la nomina di Francesco Paolo Tronca, prefetto di Milano, a commissario del Comune di Roma. A confermarlo lo stesso prefetto capitolino. "Ho già firmato il decreto di ...

TRASCRIZIONI NOZZE GAY:

NÈ PREGIUDIZI NÈ ORGOGLIO

Emanuel Galea

S tenta a diminuire la polemica sul

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La nota storica

caso del giudice Carlo Deodato, estensore della sentenza che ha dichiarato nulle le trascrizioni locali di matrimoni fra persone dello stesso sesso, celebrati all’estero. Il Consiglio di Stato ha dichiarato che la trascrizione è nulla in quanto "priva dell’indefettibile condizione della diversità di sesso degli sposi". La sentenza della Consulta è irreprimibile perché conforme al dettato della Costituzione. La polemica, invece, è tutta ideologica. Un giornale nazionale, l’altro giorno ha commentato il caso e spiace dirlo, non ha brillato certo di “giusta informazione”. Si celava, infatti, l’insinuazione che la sentenza sollevava fosse gravata dal sospetto di essere “di parte”. Il dubbio, insinuato, veniva fondato sul fatto che “la sentenza potesse essere stata influenzata da singole convinzioni religiose” per il fatto, raccontava l’articolista, che il collegio era guidato da un numerario dell’Opus Dei, una società, spiegava sempre l'autore dell'articolo, “che promuove la militanza religiosa anche attraverso esercizi spirituali”. Il giudice Deodato, è bene saperlo e qui lo ribadiamo, che faccia ... Continua a pagina 2

CIOCIARIA PONTINA E

CIOCIARIA FRUSINATE di Michele Santulli

L e Paludi Pontine hanno rappresen-

tato per secoli un territorio naturale immenso che iniziava al porto di Ostia e si estendeva fino a Terracina delimitato all’incirca dalla Via Appia antica e dal Mar Tirreno. Era tutta una immensa foresta sedimentatasi e formatasi in venti secoli: alberi d’alto fusto, sottobosco, arbusti, solcata da corsi d’acqua e costellata di laghetti e di stagni e da radure ubertosissime. Era diventata impenetrabile regno di una fauna e di una flora ricchissimi: cervi, cinghiali, bufali, cavalli, selvaggina e poi avifauna, rettili, ecc. I corsi d’acqua erano pescosissimi: grande varietà di frutti e di altri prodotti eduli ovunque: era un contesto naturalistico del più grande valore e rarità, unico in Europa. Ecco perché tanti superlativi. Scrittori ed artisti pittori principalmente, si sono continuamente ispirati alle Paludi Pontine. Oggi nel bene e nel male, di questo regno della natura unico, ... Continua a pagina 3

MILANO, EXPO 2015:

ULTIME CODE

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

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MAFIA CAPITALE: ARRESTATA DIRIGENTE EUR SPA

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Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

L’osservatore d’Italia

dalla prima l’editoriale di Emanuel Galea ... parte dell’Opus Dei non l’ha mai nascosto. Al contrario, è fiero dell’appartenenza e lo ha sempre dichiarato in pubblico. Altresì ha fatto sapere che in primis a sentenziare nulle le trascrizioni furono i 5 giudici collegialmente e che lo hanno fatto non in virtù di un qualsiasi credo religioso bensì in ottemperanza alla Costitu zione italiana. Per assurdo, seguendo il ragionamento di chi sta polemizzando contro Deodato, l’appartenenza a una specifica religione ed in particolare facente parte di una associazione “che promuove la militanza religiosa anche attraverso esercizi spirituali” diventa ostativa a qualsiasi incarico statale! Se proprio così fosse, a cosa mirano tutti coloro che in questi giorni si battono il petto. Queste persone devono spiegare se giudici, atei e agnostici, che senza meno ci saranno, - nel 2004 l’allora Ministro Castelli aveva disposto un’inchiesta contro il giudice Luigi Tosti del tribunale di Camerino perché quest’ultimo si era dimostrato troppo zelante verso l’UAAR - in nome della parzialità possano sedere in tribunale anche quando si tratta di giudicare soggetti di credo opposto a quello loro. Seguendo il ragionamento di questi signori, che gridano allo scandalo, ci si può continuare a fidare dell’Onu dopo che questa ha promosso l'Arabia Saudita alla presidenza di un panel sui diritti umani? L’Arabia

Saudita, il paese ai primi posti per il numero di pene capitali imposte, processi sommari e limitazione della libertà d'espressione? Può tutto questo trovare un compromesso con le Nazioni unite? Eppure non sembrerebbe che qualcuno si sia strappato i capelli. Certe pubblicazioni fatte circolare nelle scuole dall’UNAR, che hanno incontrato dissenso tra i genitori in generale e secondo Simone Pillon, presidente del Forum delle associazioni familiari dell’Umbria: "Si tratta di una visione antropologica ideologica, diffusa senza criteri scientifici". Anche perché "tutto è stato fatto sui minori senza coinvolgere le famiglie” Ebbene, i “monocoli a senso unico” non si sono scandalizzati, anzi…! Meglio asserire che il giudice è laico nell’accezione piena del vocabolo usato nella sua interezza, quando siede in giudizio. Se si mettesse in dubbio l’imparzialità del giudice oggi, dovrebbe esserlo per sempre, sia quando incontra l’assenso sia quando il dissenso. “Laico” ha il significato di svincolato dall'autorità confessionale, ma non inficia la pratica di una particolare credenza religiosa, per cui si possono distinguere "laici credenti “da "laici non credenti". Le crociate si possono fare in ambi i sensi. L’ideologia rende opaco sia il diritto che il governo delle cose e quello che viene meno è sem pre la libertà.

LAZIO E LOMBARDIA: ALTO RISCHIO TERRORISMO Lombardia e Lazio sono le regioni più esposte al rischio terrorismo, secondo l'Italian Terrorism Infiltration Index 2015 ideato dall'Istituto Demoskopika. Tre gli indicatori utilizzati: le intercettazioni autorizzate, gli attentati avvenuti in territorio italiano e gli stranieri residenti in Italia provenienti dai Paesi nella 'top five' del terrore dall'Institute for Economics and Peace (Iep) nello studio 'Global Terrorism Index 2014', cioè Iraq, Afghanistan, Pakistan, Nigeria e Siria. Negli ultimi 15 anni sono stati portati a termine 96 attentati di matrice terroristica in Italia, mentre sono state oltre 7mila le intercettazioni autorizzate per indagini di terrorismo interno e internazionale. Ben 179 le vittime italiane civili e militari hanno perso la vita perché coinvolte in attacchi compiuti in dodici paesi: Usa, Afghanistan, Indonesia, Arabia Saudita, Iraq, Egitto, Inghilterra, Israele, India, Nigeria, Pakistan e Marocco. A guidare la graduatoria del rischio è dunque la Lombardia, con un punteggio pari a 10. Seguono Lazio (6,48 punti), Emilia Romagna (4,27), Piemonte (3,47) e Veneto (2,67). Il 2003 l'anno con il maggior numero di episodi: 14 eventi terroristici su un totale di 96, pari al 15,6%. A seguire il

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2001 con 11, il 2010 ed il 2012 entrambi con 10. La regione che ha subìto il maggior numero di attacchi nell'arco temporale considerato è stata il Lazio (24, pari ad oltre il 25% del totale); seguono Lombardia (16), Veneto (9) e Toscana (8). Dal 2005 al 2013, il numero dei 'bersagli' (come vengono chiamate in gergo le utenze controllate) autorizzati dalle procure italiane per indagini relative a reati di terrorismo è stato pari a 7.364 casi. In Lombardia, Lazio e Campania le procure più attive. Infine, sono oltre 180 mila i residenti stranieri provenienti dai Paesi nella 'top five' del terrore.

dalla prima “UNA POLTRONA PER DUE” ... nomina – ha detto Gabrielli - Il prefetto Paolo Tronca oggi terminerà il suo lavoro all'Expo e inizierà a lavorare per Roma". La scelta di Tronca, si apprende da fonti del Viminale, come commissario del comune di Roma va letta come un riconoscimento per il lavoro fatto da Tronca per Expo e come auspicio affinchè il Giubileo funzioni come l'Expo. “Orgoglioso della fiducia accordata, affronterò il mio nuovo incarico con il medesimo impegno e lo spirito di servizio con cui ho affrontato in questi due anni il semestre europeo, l’Asem e la preparazione e gestione dell’esposizione universale”, ha commentato il prefetto di Milano la sua nomina a commissario di Roma Capitale. “Le dimissioni rassegnate contestualmente nel pomeriggio di oggi da ventisei dei quarantotto componenti dell’Assemblea capitolina hanno integrato una delle cause che determinano lo scioglimento di quell’Organo consiliare e l’avvio della gestione commissariale di Roma Capitale – si spiega in una nota della Prefettura capitolina Preso atto di ciò, il Prefetto di Roma, dottor Franco Gabrielli, in attesa del decreto di scioglimento del Presidente della Repubblica, ha firmato nella tarda serata di ieri il provvedimento, con il quale ha nominato il Prefetto dottor Francesco Paolo Tronca, attuale titolare della sede di Milano, commissario prefettizio per la provvisoria gestione dell’Ente. Al Prefetto dottor Tronca, che ha accettato di assumere l’incarico, vanno i più vivi ringraziamenti per la disponibilità assicurata e gli auguri di buon lavoro".

si aprirà ora, da qui fino alla prossima primavera quando i romani torne-

ranno alle urne, la fase commissariale, quella che sarà chiamata alla sfida più difficile: far funzionare la città nei giorni più convulsi dell'Anno Santo, che aprirà il prossimo 8 dicembre e per il quale sono attese milioni di per sone. Una fiumana che per dodici lunghi mesi si dovrà spostare agevolmente da una parte all'altra della Capitale, e che si andrà ad aggiungere ai romani nel premere su una rete già in sofferenza. Per questo nella mente del governo ci sarebbe l'idea di mettere in campo come superdelegato ai Trasporti Marco Rettighieri, direttore di Expo 2015 e già manager delle ferrovie. L'atto di dimissioni dei 26 consiglieri è stato inviato in serata alla Prefettura L'uomo per la gestione delle emer dal segretario generale del Campido genze. Un modello vincente, quindi, glio. che il governo a più riprese ha annunciato di voler esportare anche per l'or- Così è partito l'iter per la nomina del ganizzazione dell'Anno Santo. E la commissario. Gabrielli, poi, sarà il scelta di Tronca, secondo quanto di vero protagonista della gestione cittaapprende da fonti del Viminale, va dina per il Giubileo, sebbene davanti letta come un riconoscimento per il la- alla parola 'superpoteri' si schermisca: voro per Expo ed un auspicio affinché "Mi limito - ha detto solo qualche quella esperienza positiva venga repli- giorno fa - a coordinare i vari soggetti cata in occasione del Giubileo. Non istituzionali per presentarci all'8 disolo. Dopo le parole del presidente cembre al meglio". Con lui, però, nel dell'Autorità Nazionale anti corru- 'dream team' sognato da Matteo Renzi, zione, Raffaele Cantone, che nei giorni dovrebbero collaborare tecnici di scorsi aveva segnalato come, a diffe- esperienza, e sono circolati i nomi delrenza di Roma, Milano avesse gli anti- l'ormai ex assessore Alfonso Sabella corpi necessari, il profilo del nuovo (che però ha di recente affermato che commissario appare in linea con la vo- da lunedì "tornerà a fare il magilontà di potenziare le difese della Ca- strato"), del sovrintendente dell'Opera pitale contro il malaffare. Palermitano di Roma Carlo Fuortes e soprattutto di nascita, 64 anni, il commissario che del presidente del Coni Giovanni Masi insedierà in Campidoglio dovrà far lagò. Da parte sua non manca di lafronte a una Roma ancora colpita da sciare trapelare la sua soddisfazione Mafia Capitale. E dovrà far si che "il lo stesso Tronca che si dice "orgoGiubileo funzioni come Expo", ha glioso della fiducia accordata". "Afdetto il ministro dell'Interno Angelino fronterò - ha detto all'ANSA - l'incarico Alfano. Tronca sarà affiancato anche dal 'dream team' per il Giubileo coordinato dal prefetto di Roma Franco Gabrielli. Con la caduta di Ignazio Marino

con il medesimo impegno e lo spirito di servizio con cui ho affrontato in questi due anni gli eventi del Semestre europeo, l'Asem e la preparazione e gestione dell'Esposizione universale".


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INTERNI

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dalla prima La nota storica di Michele Santulli ... non è rimasto più nulla: una immensa pianura coltivata, costellata anche, sem pre più, da case e capannoni. Ma la palude era infestata da sempre da due nemici mortali all’agguato: le vipere ma soprattutto varie forme di malaria mortali. Pur se malsani e mefitici per gran parte dell’anno, questi luoghi rigurgitavano di vita umana e di attività e di iniziative: l’abbondanza di prodotti, la fertilità inimmaginabile erano motivi che facevano passare quasi in secondo piano il pericolo mortale rappresentato dalla malaria che molte vittime mieteva. Se si eccettua per qualche mestiere particolare, la massima parte degli abitanti e dei frequentatori delle Paludi erano provenienti dagli altri versanti dei monti e cioè da Sora, Monte S.Giovanni Campano, da Bauco/Boville, da Morolo, Supino, Terelle, Valdicomino, ecc. già in quantità dalla metà del 1700 e anche prima. Le carestie ricorrenti, altri malanni, le violenze e i soprusi, l’incremento demografico, i moti politici insurrezionali ma soprattutto, più tardi, l’occupazione napoleonica, diedero le ali a tali fenomeni migratori. Tanto che è logico far nascere in questi luoghi il fenomeno della emigrazione italiana, cioè non quella episodica e contingente riscontrabile in altre regioni, ma quella permanente, continua, costante: cioè l’esodo, la diaspora. E in realtà questa umanità si diffuse gradualmente su tutto il territorio pontino, alcuni stanziali, alcuni stagionali, alcuni temporari, alcuni per transumanza. E col tempo si

Susa (Fraz. di Sezze) Chiesa nuova

crearono dei luoghi individuali: per esempio gli abitanti di Terelle quasi in massa nel corso degli anni si stanziarono a Terracina in una zona all’epoca lontana dalla città, oggi invece quasi al centro, il così detto Campo dei Terellani o Le Capanne: i casalvieresi di preferenza a Sezze dove ancora si trovano gli insediamenti di famiglie importanti

dell’epoca quali i Zincome e i Fanelli; i Sorani, quelli di Monte S.Giovanni C., di Bauco/Boville e di altre località, in prevalenza in una zona particolare di Sezze nota come Suso, una conca ampia e ricca; quelli della Valcomino in maggioranza a Velletri, a Anzio e Nettuno; quelli di San Donato Valcomino di preferenza a Sonnino dove ancora sopravvivono i segni e le tracce nella zona ‘Cimorone’ una volta appunto dei ‘sandonatari’, come mi racconta qualche ap passionato dei luoghi. E altre contingenze: una pagina ancora

misteriosa della Ciociaria Storica. E quindi è normale che visitando principalmente le cittadine lungo la via Appia e parlando con le persone si resta letteralmente sbalorditi nel costatare che quasi tutti hanno antenati originari delle suddette località della Ciociaria frusinate o di altre! Ulteriore particolare è costatare che la onomastica, come mi

fa osservare un cultore del tema, si riferisce sovente ai santi delle località di provenienza degli emigrati: Domenico, Donato, Cataldo, Restituta, ecc. La esistenza era terribile nella Palude a causa della malaria. Per cui avveniva che la maggior parte di loro come pure i transumanti con le loro greggi, avevano due date quasi carismatiche da rispettare onde in qualche modo cautelarsi dal morbo particolarmente esiziale in piena estate: il 29 settembre San Michele e il giorno di San Giovanni Battista il 24 giugno. A giugno i transumanti guidavano

le loro pecore o anche i cavalli, sulle montagne, mentre gli altri si ritiravano ai loro paesi di origine o più normalmente nelle località della zona quali Sezze, Sonnino, Cisterna, Sermoneta, ecc. dove svolgevano altri lavori o dove avevano costruito le loro capanne e i loro insediamenti. E a settembre tornavano in Palude, fino al maggio succes sivo. E limitandoci alla conca di Suso a Sezze agli inizi dell’ottocento, gli immigrati in gran parte dalla Ciociaria frusinate ammontavano ormai a qualche migliaia nelle loro capanne, quindi una comunità considerevole che aumentava di numero giorno dopo giorno: tanto che si arriva al 1830 allorché ormai era un vero e proprio paese di circa quattro mila anime che la Chiesa decise di soccorrere almeno spiritualmente e a questa data inaugurò la loro chiesa che ancora è perfettamente in attività nella conca di Suso: la Chiesa Nuova: il primo me moriale eretto alla emigrazione ciociara! La riorganizzazione territoriale che si impone a seguito della abolizione delle province non può pensarsi senza tener presente la uniformità e la unicità di tutto l’ampio territorio a Sud dei Castelli una volta Lazio Antico e poi Campagna di Roma, in epoca mussoliniana frantumato in tre province FR LT e RM: la ricompattazione e riaggregazione sotto il nome magari di Ciociaria è la grande scommessa o con Roma medesima insieme costituire una vera area metropo litana.

EUROLAT: ASSOLTO GERONZI, CRAGNOTTI CONDANNATO A 5

ANNI E MEZZO

Roma sta dimostrando di non avere gli “anticorpi” di cui avrebbe bisogno ma che tutti sperano possa avere L'ex presidente del Banco di Roma, Cesare Geronzi è stato assolto dall'accusa di bancarotta nell'ambito del processo per l'operazione Eurolat, settore latte della Cirio. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale di Roma che hanno, invece, condannato a 5 anni e mezzo, l'ex patron della Cirio, Sergio Cragnotti. L'ex

presidente della Lazio è stato condannato in relazione ad un singolo episodio: la distrazione di 64 miliardi di lire del cosiddetto "patto di non concorrenza". I giudici hanno, inoltre, assolto Riccardo Bianchini Riccardi, ex componente del Cda della società agroalimentare. Agli imputati la procura contestava

oltre la bancarotta anche il reato di concorso in estorsione. Accusa, quest'ultima, da cui è stato assolto anche Cragnotti. Il processo riguardava l'operazione che porto' nel 1999 alla acquisizione da parte della Parmalat del ramo lattiero-caseario di Cirio, a un prezzo, giudicato incongruo della procura, di

829 miliardi di vecchie lire. La società Eurolat è stata creata dal gruppo Cragnotti per gestire il settore della produzione e commercializzazione di latte, prodotti derivati del latte e prodotti alimentari in genere. La prima importante acquisizione avvenne nel 1992 e interessò la Fedital, società del gruppo Federconsorzi che gestiva la partecipazione in Polenghi Lombardo. L'operazione di acquisizione dalla procedura del concordato preventivo fu oggetto di rilievo da parte del Pubblico Ministero[1] presso il Tribunale di Perugia Dario Razzi, con il rilievo che il prezzo di acquisto non era congruo.[2] Sergio Cragnotti uscì ben presto dalla vicenda pienamente prosciolto.[3] In un momento successivo, nel luglio 1999, l'Eurolat è stata ceduta al gruppo Parmalat per 324 miliardi di Lire. Anche tale cessione è stata contestata dalla magistratura per pressioni indebite da parte del sistema bancario sull'acquirente. Attraverso tale operazione, secondo l'accusa, un istituto di credito è riuscito a rientrare di un'esposizione che altrimenti sarebbe dovuta essere considerata partita incagliata.


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IL GIALLO

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YARA, COLPO DI SCENA DEI RIS: LE SFERE DI METALLO SUL CORPO SONO DEL FURGONE DI BOSSETTI

"Queste sfere di metallo non potevano essere il risultato di una contaminazione da parte del terreno di Chignolo d’Isola" di Angelo Barraco Nel processo a Massimo Bossetti ha reso la sua il comandante dei Ris di Parma Giampiero Lago, riferendo in merito alle sfere di metallo trovate sul corpo della piccola Yara Gambirasio: “Gli esiti del lavoro di comparazione tra le sfere di metallo trovate sul corpo e quelle acquisite dall'autocarro Iveco Daily dell'imputato supportano le ipotesi che sia stato il tessuto del sedile del mezzo all'origine di quelle particelle trovate sul cadavere”. Queste sfere di metallo non potevano essere il risultato di una contaminazione da parte del terreno di Chignolo d’Isola. Ha inoltre aggiunto: “Ci

chiedemmo come una ragazza di 13 anni, con una vita normale, che andava in palestra, a scuola, potesse avere quelle particelle” e per tale motivo sono stati eseguiti dei rilievi a quattro ragazzi della stessa età della piccola Yara e nei loro abiti sono state trovate 9 particelle di questo tipo, invece nel corpo di Yara c’erano circa un centinaio. L’analisi passa quindi alle persone che potessero essere entrate in contatto con quelle sferette e sulle tute di operai, tornitori e soggetti che svolgono simili professioni sono state trovate “migliaia” di queste sferette. Sull’autocarro di Massimo Bossetti, riferisce, sono stati eseguite analisi poiché è muratore, in particolare le analisi sono state eseguite sull’abitacolo e le sferette trovate risul tano dello stesso tipo.

litaria: ha posteggiato all'inizio della stradina, e' sceso dall'auto e poi e' salito con i piedi sui dei blocchetti di cemento da dove e' rimasto a guardarmi per 1015 minuti, poi si e' allontanato quando si sono sentite le sirene”.

Prima dell’uomo è stata interrogata la sorella di Yara, Keba Gambirasio, che ha parlato della sorella riferendo in aula: “Non mi ha mai parlato di ragazzi più grandi o di avere confidenza con alcuni di loro. Non aveva rapporti con persone più grandi, me lo avrebbe detto o lo avrei saputo: io conoscevo tutte le sue frequentazioni, i compagni e gli amici del Centro estivo. Lei non mi mostrava mai il suo cellulare, ma so che nei contatti aveva solo numeri di parenti e compagni di scuola. Quando andavamo in vacanza stavamo dai parenti e frequenProcesso. Verso la metà del mese di set- tavamo solamente loro, e per uscire di tembre, in aula, viene ascoltato Ilario casa chiedevamo sempre il permesso ai Scotti, colui che ha rinvenuto il corpo il nostri genitori. La sera in cui è scom26 febbraio del 2011 a Chignolo d’Isola. parsa avevamo discusso per portare lo L’uomo ha ribadito quanto dichiarato stereo in palestra, ma poi avevamo dedurante la fase investigativa ma ha ciso che lo avrebbe portato lei”. Chi è detto anche altro. L’uomo ha raccontato l’uomo misterioso che si trovava sul che mentre quel 26 febbraio attendeva luogo del delitto? Rinvenimento tracce sul furgone di Bossetti nel febbraio scorso. le tracce di sedile del veicolo di Massimo Bossetti, unico indagato per l’omicidio di Yara, avrebbero avuto riscontro con quelle trovate nel corpo di Yara. Il 26 novembre 2010 Yara sarebbe salita sul furgone di Massimo Bossetti. L’analisi dei Ris ha stabilito che i fili di stoffa trovati nella parte esterna dei leggings di Yara apparterrebbero proprio ai sedili dell’Iveco Daily di Massimo Bossetti.

l’arrivo delle forze dell’ordine, c’era un uomo rimasto a guardarlo ai bordi del campo per circa un quarto d’ora ed è andato via quando ha udito le sirene: “Quando andai a recuperare l'aereo mi sembro' di vedere un mucchio di stracci, poi capii che era un cadavere e chiamai il 113. Mentre aspettavo vidi un uomo calvo, di 50-55 anni, al volante di un'uti-

L’iter: Il 3 Luglio è iniziato presso il Tribunale di Bergamo, il processo a carico di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello accusato di aver ucciso la piccola Yara Gambirasio, scomparsa da Brembate il 26 novembre del 2010 e ritrovata tre mesi dopo in un campo, esattamente il 26 febbraio 2011. In Tribunale non ci

sono stati i genitori di Yara che si costituiranno parte civile e saranno presenti in aula nel momento in cui dovranno testimoniare poiché vogliono evitare la pressione mediatica. L’attesa mediatica è stata tanta, come d'altronde dall'inizio di questa vicenda. Molti si sono accalcati fuori dal Tribunale di Bergamo per poter vedere qualcosa, cogliere l’attimo in cui entra il presunto Killer ed assaporare in diretta un momento che prima avevano visto soltanto attraverso uno schermo televisivo. L’udienza di è stata blindata e sono stati centellinati i posti per i giornalisti e le troupe televisive. Bossetti, in carcere dal 16 giugno dell’anno scorso, ha voluto presenziare in Aula ed è arrivato in Tribunale a bordo del furgone della Polizia ed è entrato dall’ingresso secondario, è stato condotto in aula ed è stato fatto entrare nella gabbia degli imputati. Racconto di una testimone: Yara Gambirasio e Massimo Bossetti si conoscevano? Nell’elenco dell’accusa per il processo a Massimo Bossetti, accusato per l’omicidio di Yara Gambirasio, figura la testimonianza di Alma Azzolin, di Trescore Balneario. Il suo racconto è reputato dagli inquirenti fondato. Risulta a verbale che una mattina tra agosto e l’inizio dell’anno scolastico 2010, la donna fosse parcheggiata a fianco al cimitero di Brembate e avesse notato una macchina color chiaro modello Station Wagon e alla guida dell’auto vi era un uomo su cui era salita una ragazza. La

donna ha dichiarato che l’uomo fosse Massimo Bossetti e che la ragazza fosse Yara. La donna avrebbe visto Bossetti e Yara insieme circa 3 mesi prima della scomparsa. Lei frequentava il centro sportivo di Brembate poiché la figlia svolgeva attività sportive proprio lì. La testimone pare non avere dubbi: “Ho visto Bossetti e Yara insieme prima della scomparsa della piccola” aggiungendo che “È lei la ragazza vista in macchina con Bossetti accanto alla palestra agli inizi di settembre”. Massimo Bossetti è in carcere dal 16 giugno 2014 ed è accusato di essere l’assassino di Yara Gambirasio, scomparsa il 26 novembre 2010,intorno alle 18,30 quando esce dal palasport di Brembate di Sopra e da quel momento non si saprà più nulla di lei fino al 26 febbraio 2011, dove viene ritrovata

per puro caso. Ma oltre all’accusa di omicidio su Bossetti pende l’accusa di calunnia verso un collega, secondo l’accusa , Massimo Bossetti durante gli interrogatori avrebbe cercato di sviare le indagini e indirizzare gli inquirenti verso di lui sull’omicidio e come possibile colpevole. Per l’omicidio di Yara le aggravanti contestate quelle di aver “adoperato sevizie e aver agito con crudeltà” e aver “approfittato di circostanze di tempo (in ore serali/notturne), di luogo (in un campo isolato) e di persona (un uomo adulto contro un'adolescente di 13 anni) tali da ostacolare la pubblica e privata difesa”.


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CRONACA

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MAFIA CAPITALE: DIRIGENTE EUR SPA CLELIA LOGORELLI ARRESTATA PER CORRUZIONE

Clelia Logorelli "si è fatta comprà subito". Lo dice Salvatore Buzzi in una conversazione intercettata il 12 dicembre 2013 Roma - Altra bufera su Roma con un nuovo arresto nell'ambito dell'inchiesta Mafia capitale: ai domiciliari è finita Clelia Logorelli, 50 anni, dirigente preposto al Settore verde di Eur Spa, accusata di corruzione. La misura restrittiva, disposta dal gip di Roma, è stata eseguita sta mani dai carabinieri del Ros. Secondo l'accusa la Logorelli - in concorso tra gli altri con Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative - nella sua qualità di dirigente preposto al Settore verde di Eur Spa, responsabile parchi e giardini, avrebbe compiuto atti contrari ai doveri di uffici in cambio di uno "stipendio" mensile pari a 2.500 euro. Denaro che avrebbe ricevuto a più riprese da Buzzi, amministratore delle cooperative riconducibili al gruppo criminale capeggiato da Massimo Carmi nati. Clelia Logorelli "si è fatta comprà subito". Lo dice Salvatore Buzzi in una conversazione intercettata il 12 dicembre 2013. Buzzi si trova in auto insieme ad una sua collaboratrice. Questo un passaggio di una sua frase

intercettata dal Ros, così come riportato negli atti dell'inchiesta: "allora sono andato... a fare i regali per Dino, 6.000 euro di vino... poi sono andato... all'EUR a parl...., a compramme...quella che mi controlla... niente, si è fatta comprà subito.. poi sono andato in Ama a parlà con il Direttore generale, poi in Ama con

il Direttore delle strategie...". Secondo gli inquirenti Buzzi fa riferimento alla Logorelli quando dice "si è fatta comprà subito": un termine, annotano gli investigatori, "sovente utilizzato da Buzzi per indicare dazioni di denaro a pubblici ufficiali". I fatti si sarebbero verificati, secondo

gli accertamenti dei carabinieri del Ros, tra il dicembre 2013 e il novem bre 2014. "EUR SpA comunica che ha disposto la sospensione cautelare del rapporto di lavoro con la dipendente Clelia Logorelli, responsabile Servizio Parchi della Società".

MILANO, EXPO 2015: ULTIME CODE IN ATTESA DELLA CHIUSURA

Sala: "Motivi di rammarico, il fatto di "essere arrivati obiettivamente all'ultimo con i lavori: sarebbe stato un Expo meno sofferto” Milano - Nell’ultimo giorno rispetto alla grande affluenza registrata nei giorni scorsi, il sito si presenta visibilmente meno affollato. Restano le code davanti ai padiglioni ma senza la grande concentrazione di presenze che nei giorni scorsi rendeva persino complicato il passaggio sul decumano. Forse proprio il boom di questo ultimo periodo ha disincentivato molti alla visita negli ultimi giorni dell'esposizione che si preannunciavano "caldi" sotto il profilo delle presenze: la societa' si attende, fra oggi e domani, due giorni relativamente "tranquilli" prima della chiusura di sabato, quando invece si prevede un picco di ingressi anche per i festeggiamenti e le iniziative che in varie forme gran parte dei padiglioni sta organizzando. Intanto si sono chiuse oggi le tradizionali giornate dei 'national day', l'ultimo quello della Guinea Equatoriale, le feste dedicate ai paesi partecipanti che dal 3 maggio hanno scandito le mattine sul sito espositivo tra inni nazionali, momenti istituzionali e folkloristici. Ieri è stata la giornata del Bie, il Bureau international des expositions, che premierà i 24 migliori padiglioni. Poi, la giornata 'speciale' di sabato: accessi chiusi dalle 17 e per chi sarà già dentro feste nei padiglioni e la cerimonia di chiusura alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella. Ma resta ancora il tempo per le ormai tradizionali code, come quella del Giappone, diventata un 'must' per molti visitatori:

oggi, ha 'calcolato' una signora in visita, ci volevano 72 pagine di un libro, tante ne ha lette prima di visitare gli spazi del Paese orientale, per smaltire la fila. "Io ero sicuro che sarebbe stato un successo. Non credo che nella mia azione ci siano stati mai tentennamenti, avevo negli occhi e nella mente quello che e' stato, ero molto sicuro". Lo dice il commissario unico Giuseppe Sala, alla vigilia della chiusura dell'Expo. "Non sono stato felice di vedere la gente in coda nell'ultima fase - ha detto Sala tracciando qualche consuntivo a margine della cerimonia per la giornata del Bie - ma sorpreso di come la gente e' stata pazientemente ad aspettare, in un

mondo che tende ad essere un po' aggressivo". Ieri sera il Bie ha assegnato i suoi premi ai migliori padiglioni, per architettura, contenuti, tecnologia e "visto che ormai le valutazioni sono state fatte", ha detto Sala, senza timore di influenzare il giudizio "posso dire che il mio gusto e'andato molto verso i padiglioni mediorientali e orientali", ed e' positivo "nella vecchia Europa ricevere il contributo di chi sta a Est". Motivi di rammarico, il fatto di "essere arrivati obiettivamente all'ultimo con i lavori: sarebbe stato un Expo meno sofferto, e indubbiamente quando abbiamo aperto abbiamo dovuto recuperare un problema di immagine". Soddisfatto per

la vigilanza si e' detto Sala. Dopo la chiusura domani sera, continuera' a funzionare "sicuramente la vigilanza privata. Stiamo cercando di capire se anche i militari possono dare una mano, ma si curamente la vigilanza privata". Probabilmente "martedi'" il primo accesso ai giornalisti sul sito in fase di smantellamento. Resteranno, ha confermato "palazzo Italia, cascina Triulza, l'Open Air Theatre, il padiglione Zero. Credo che le strutture comuni" come il media Center e le architetture di servizio "al momento non verranno smontate, dipenderà da Arexpo: è una pura decisione che deve prendere Arexpo".


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L’osservatore d’Italia

edizione di Sabato 31 Ottobre 2015 - Anno IV Numero 151

www.osservatoreitalia.it


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