30 ottobre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Venerdì 30 Ottobre 2015

Anno IV Numero 150

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

GUERRA ALL'ISIS: USA PRONTI AD AZIONI SUL TERRENO IN SIRIA E IRAQ a pagina 4

MARINO? C’E’ SOLO IL FRASCATI... OPERAZIONE MARTIRE PERFETTAMENTE RIUSCITA

La chiamata alle armi di Matteo Renzi è stata preannunciata e Marino sa benissimo che si possono trovare i 25 consiglieri per sciogliere il Comune. L’editoriale

LA CRIMINALITÀ A ROMA

Il cappotto in Campidoglio è quello di un lungo viaggio che farà Marino in Australia, meta da lui bramata, perché la sua carriera da sindaco ...

NEGLI ULTIMI 40 ANNI

*Francesco Tagliente

È stato presentato ieri a Roma il ro

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La Lettera

manzo ”16 maggio 1977. Storia di un crimine vero” sul sequestro di Roberto Giansanti scritto dallo stesso Roberto Giansanti con Raffaella Perleonardi (David and Mattahus Edizioni). La presentazione del libro mi ha offerto lo spunto per riflettere su come è cambiata la criminalità a Roma negli ultimi 40 anni. Se oggi parliamo di contrasto a mafia capitale e alla corruzione diffusa, negli anni 70 dovevamo contrastare un criminalità fatta di gente dura e sfrontata. La criminalità era fatta da bande che si dedicavano alle rapine soprattutto in banche, poste e gioiellerie, allo sfruttamento della prostituzione, alla gestione delle bische clandestine e soprattutto al traffico di stupefacenti, ai furti nei caveau e alle cassette di sicurezza delle banche. Ricordo tanti fatti di sangue come quello del 22 febbraio del 1975 quando durante una rapina all'interno dell’ufficio postale in Piazza dei Caprettari, venne ucciso l'agente Giuseppe Marchisella. Con l’inizio della stagione dei sequestri di persona le bande fecero un salto di qualità. Solo nel 1975 nell’arco di 8 mesi ci furono ... Continua a pagina 2

ECCO PERCHÈ NON MI DIMETTO di Ignazio Marino

I o sottoscritto Ignazio Roberto M.

Marino con la presente comunico formalmente alle SS. LL. che le mie dimissioni dalla carica di Sindaco di Roma Capitale, ricevute con nota prot. 20166 del 12 ottobre 2015 di codesta Presidenza, sono da intendersi con la presente annullate e revocate: da ciò consegue la loro assoluta e totale inefficacia, come prescritto dall’art. 53 comma 3 del D.L.vo n. 267 del 2000. Sono stato eletto con il voto favorevole del 64 per cento delle romane e dei romani partecipanti al voto con un programma da me scritto e sostenuto dalle forze politiche dell’attuale maggioranza. Un programma riassumibile in alcuni principi di netta discontinuità con il passato. Un programma che ha fermato il consociativismo, ha fortemente voluto il risanamento dei debiti miliardari nel Comune e nelle Aziende municipalizzate, che disegna ... Continua a pagina 2

CINA, FINE DELLA POLITICA DEL FIGLIO UNICO

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

di Chiara Rai

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BUFERA

TRA CANTONE E SABELLI.

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Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

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edizione di Venerdì 30 Ottobre 2015 - Anno IV Numero 150

dalla prima l’editoriale di *Francesco Tagliente ... 5 sequestri in rapida successione: Il 13 Marzo il gioielliere Giovanni Bulgari; l’8 Maggio il marchese Adalgiso Sinibaldi Potta; il 10 giugno l 'ingegner Amedeo Ortolani; il 6 Settembre, l’industriale Morfeo Fumagalli e il 16 Ottobre, fu la volta del re del caffè Alfredo Danesi. Il sequestro di Roberto Giansanti avviene il 16 maggio 1977. Molti componenti delle bande, delle cd “paranze” e “cassettari”, furono arrestati grazie agli investigatori della squadra mobile romana di Fernando Masone e dei vari dirigenti di sezione alla Squadra Mobile romana di quel periodo: Rino Monaco, Carlo Iovinella, Gabriele Ciccone, Elio Cioppa, Ernesto Viscione, Ilario Rossi. Subito dopo il primo sequestro Fer-

nando Masone istituì la Sezione antisequestro affidando la direzione a Elio Cioppa e assegnando a quell’Ufficio i migliori investigatori della squa dra mobile tra cui Enzo Falletti. Poi venne il periodo degli attentati terroristici. Erano gli anni della cosiddetta “strategia della tensione” che misero a dura prova gli operatori di polizia, ma in particolare quelli impegnati nella Capitale. In quegli spesso, per timore di attentati, eravamo costretti a cambiare orari e itinerari abitudinari e alcuni di noi addirittura a cambiare casa. Ecco come è cambiata la criminalità a Roma negli ultimi 40 anni. *già Questore di Roma e Firenze e Prefetto

di Pisa

dalla prima La Lettera di Ignazio Marino ... una Città consolidata e non realizza nuovi quartieri di disagio, che riconosce a tutti gli stessi diritti e che ha riportato la legalità contabile e sbarrato la porta alle mafie perseguite da una attenta ed intelligente Magistratura. Oggi la Città può riprendere ad investire in trasporti, illuminazione, strade, decoro, un nuovo ciclo dei rifiuti ecosostenibile (dopo aver chiuso la discarica più grande del pianeta), nuovi alloggi sociali per le persone più deboli oltre ad attrarre ingenti capitali internazionali per progetti che creano lavoro e be nessere. Ma sento il dovere di non eludere le altre riflessioni e questioni che sono state sollevate dalle forze politiche in merito alla qualità dell'azione di governo fin qui svolta. Mentre sono certo che il nostro operato abbia con fatica raggiunto l'obiettivo di ripristinare legalità e trasparenza dell'agire amministrativo, mi è chiaro che questo sforzo non è stato da solo sufficiente a garantire i necessari risultati di buon governo della Città. Come spesso accade nei momenti di crisi si riesce a vedere con maggiore lucidità il percorso che ciascuno ha compiuto. Pur rivendicando ogni atto e ogni scelta fatta in questi due anni e mezzo per cambiare Roma, non ho difficoltà ad ammettere alcuni errori. Costretto dalle difficoltà e dalla resistenza dei poteri che stavamo sfidando a lavorare giorno e notte per portare a risultato ognuna delle nostre scelte, ho dato

l'impressione di non voler dialogare e di non voler condividere queste scelte con la Città, che talvolta ha così ha per cepito di subirle. Mi spiace, perché non è questo il segno che volevo dare, a partire da un dialogo più aperto e costruttivo che avrei voluto avere con l'Assemblea capitolina, a partire dal gruppo del PD, il partito di cui sono espressione e che ha saputo più volte – insieme a tutta la maggioranza – dare prova di coraggio e determinazione con voti che resteranno storici per la nostra Capitale. Per tutto questo ritengo non sia giusto eludere il dibattito pubblico, con un confronto chiaro per spiegare alla Città cosa sta accadendo e come vorremo an dare avanti. Questi sono i principali punti di confronto sui quali verificare l’esistenza di una visione comune con i partiti che sostengono in Consiglio comunale l’organo di governo del Campidoglio. Per il sacrale rispetto che si deve alla stessa Assemblea ed alle sue prerogative, espressioni della sovrana volontà popolare, ritengo di dover sospendere – nelle more della convocazione richiesta – le riunioni dell’organo di governo capitolino, e di conseguenza di inibire momentaneamente gli effetti degli atti di conferimento delle deleghe assessorili, in attesa di verificare la sussistenza delle condizioni politico amministrative che permettano la prosecuzione del mandato.

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dalla prima “MARINO? C’E’ SOLO IL FRASCATI...” di Chiara Rai ... è terminata e al Pd toccherà fare lo “sporco” lavoro di mandarlo a casa perché lui non vuole scrostarsi dalla poltrona. Con 19 consiglieri del Pd non è poi una operazione così difficile quella di arrivare a quota 25. La scena delle dimissioni continue è una lenta, triste e inesorabile macchietta: Causi ed Esposito hanno elegantemente salutato, Marco Rossi Doria ha preferito tornare a fare il maestro insomma ognuno ha avuto la sua leggerissima giustificazione per lasciare solo con se stesso il marziano nelle sue ultime ore prima della caduta. La chiamata alle armi di Renzi è stata preannunciata e Marino sa benissimo che si possono trovare i 25 consiglieri per sciogliere il Comune. La sua è stata una questione d’onore e soprattutto di convenienza piuttosto che altro perché il fotofinish era noto a tutti, a Ignazio in primis. Però questa dinamica cambia molto agli occhi degli elettori: Marino non li ha traditi esce da marziano martire facendo capire ai romani che il suo stesso partito lo ha cacciato contro la sua volontà che non dimentichiamoci essere stata, qualche giorno fa, di volersi dimettere perché altra strada non c’era per uscire da quell’imbarazzante ennesima pantomima degli scontrini, che poi non è altro che una enorme bolla di sapone soffiata da bravi artigiani della comunicazione al tempo giusto. Il personaggio c’era e allora perché non approfittarne. Oggi si riempiranno tutti la bocca: “Renzi non vuole quella persona onesta di Marino” e sarà già stato archiviato tutto il resto. E cioè sarà stato già dimenti-

cato che per Roma neppure Marino è stato capace di fare nulla. “Non ne ha avuto il tempo” la risposta del controcoro e allora sì che l’alieno potrà brindare per gli ottimi risultati ottenuti: il premier messo in cattiva luce, il Pd ancora più malvagio e lui neanche a dirlo “poverino”. Peccato però che si brinda con un vino diverso e a mescere e festeggiare, alla fine dei conti, non è Ignazio perché è un rosso paonazzo sfuso. E allora la memoria torna indietro al celebre film di Dino Risi “Stra ziami, ma di baci saziami”. Indimenticabili le battute tra Marisa e Marino seduti al tavolo in pizzeria. Marisa dice a Marino: “Quando non c'eri ti pensavo e dicevo "Marino Marino voglio Marino" Il cameriere con il vino in mano: “Mi dispiace signora, abbiamo solo questo Frascati”. Marino al cameriere: “No guardi, lei non può capire”. Il cameriere: “Se lo dice lei”. Lo dimo noi, o mejo, l’ha detto lui “er Matteo de noantri”.

RFI: ARRESTATO IL PRESIDENTE DARIO LO BOSCO La Polizia di Stato ha arrestato 3 funzionari pubblici con l'accusa di concussione. Tra gli arrestati, posti ai domiciliari, in relazione ad un altro progetto imprenditoriale, figura il Presidente di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), Dario Lo Bosco, nonché Presidente dell'Azienda Siciliana Trasporti (AST) ed Ex Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Catania. Due dei funzionari arrestati avrebbero percepito da un noto imprenditore agrigentino, diverse tangenti per evitare "intoppi" allo svolgimento dei lavori relativi ad un appalto di 26 milioni di euro bandito dal Corpo Forestale della Regione Sicilia. L'operazione si chiama "Black list" I funzionari arrestati Gli alti Funzionari del Corpo Forestale della Regione Sicilia arrestati sono Salvatore Marranca e Giuseppe Quattrocchi che avrebbero percepito tangenti, il primo, per oltre 149mila euro, il secondo, per una somma pari a 90mila. Il terzo arrestato, Dario Lo Bosco, presidente

della RFI, nonche' Presidente dell'Azienda Siciliana Trasporti (AST) ed Ex Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Catania, avrebbe, invece, percepito tangenti per oltre 58mila euro


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INTERNI

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RIFIUTI: AUMENTA L'IMMONDIZIA MA CRESCE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA.

ECCO TUTTI I DATI DELL'ITALIA

Finisce però ancora in discarica il 31% dell'immondizia. Il Nord è in testa. Il centro se la cava. Al sud brillano Campania e Sardegna Più rifiuti ma aumenta la raccolta differenziata che, nel 2014 raggiunge il 45,2% del totale. Finisce però ancora in discarica il 31% dell'immondizia. Il Nord resta il più virtuoso ma il Centro recupera e al Sud brillano Campania e Sar degna. È il quadro che emerge dal Rapporto rifiuti urbani dell'Ispra, presentato oggi al ministero dell'Ambiente. Nel 2014, rileva il rapporto, la produzione dei rifiuti urbani cresce di un +0,3% rispetto al 2013, parallelamente all'aumento dei consumi delle famiglie e dopo un triennio in cui si era osservata una riduzione complessiva di circa 2,9 milioni di tonnellate (-8,9%). Cresce di più al Nord (+1,4% pari a +188 mila tonnellate), mentre scende al Centro (-0,3%) e al Sud (-0,9%). La crescita maggiore nel dato di produzione si osserva per le Marche (+4,2%) e per il Piemonte (+2,3%), seguite, con un +1,8%, da Emilia Romagna e, con un aumento tra l'1% e l'1,5%, da Umbria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Lombardia. Le regioni che fanno rilevare

la maggior contrazione sono la Basili- colta differenziata si rilevano per la procata (-3,1%), il Lazio (-2,5%), il Mo vincia di Treviso, che nel 2014 supera lise e la Calabria (-2,4% per entrambe) l'80% (81,9%), e per quella di Pordenone, con il 76,8%. Al di sopra del 70% si colPur con 6 anni di ritardo, l'Italia ha rag- locano anche Mantova (la cui percengiunto nel 2014 l'obiettivo del 45,2% di tuale passa dal 69,7% del 2013 al 76,5% raccolta differenziata (13,4 milioni di del 2014), Belluno (72,8%) e Trento tonnellate), segnando un aumento del (71,3%). 3% rispetto al 2013. È confermato il pri- I più bassi livelli di raccolta differenmato del Nord, ma i dati mostrano una ziata, inferiori al 10%, si osservano, inriduzione del divario fra le tre macroa- vece, per le province siciliane di Enna ree del Paese: infatti, rispetto ai dati del (6,1%), Palermo, Siracusa (entrambe al 2013, la crescita maggiore si rileva per 7,8%) e Messina (8,4%). Parallelamente le regioni del Centro Italia con un au- alla raccolta differenziata aumenta mento percentuale, tra il 2013 e il 2014, anche la percentuale di rifiuti riciclati pari all'11,7% (+283 mila tonnellate); al Sud la crescita è del 7,5% (+203 mila ton- Lo smaltimento in discarica interessa nellate) mentre al Nord del 5,6% ancora il 31% dei rifiuti urbani pro(+412mila tonnellate). dotti, tuttavia, il riciclaggio delle diBen 14 province, nel 2014, presentano verse frazioni provenienti dalla livelli di raccolta al di sopra del target raccolta differenziata o dagli impianti del 65%. 11 sono localizzate nel Nord di trattamento meccanico biologico dei Italia (5 in Veneto, 2 in Piemonte, 1 in rifiuti urbani raggiunge, nel suo inTrentino Alto Adige, Friuli Venezia Giu- sieme, il 42% della produzione: più del lia, Lombardia e Emilia Romagna) 1 nel 16% è costituito dal recupero di materia Centro (Marche) e 2 nel Sud (Campania della frazione organica da RD e Sardegna). I livelli più elevati di rac- (umido+verde) e oltre il 25% dal recu-

pero delle altre frazioni merceologiche. Il 17% dei rifiuti urbani prodotti è incenerito, mentre circa il 2% viene inviato ad impianti produttivi, quali i cementifici, per essere utilizzato come combustibile per produrre energia; l'1% viene utilizzato, dopo adeguato trattamento, per la ricopertura delle discariche, il 2%, costituito da rifiuti derivanti dagli impianti TMB, viene inviato a ulteriori trattamenti quali la raffinazione per la produzione di CSS o la biostabilizzazione, e l'1% è esportato (321 mila ton nellate). Il 56,6% dei rifiuti esportati (182 mila tonnellate) viene avviato a recupero di energia, il 41,6% è recuperato sotto forma di materia (134 mila tonnellate) e solo l'1,9% (6 mila tonnellate) è sottoposto ad operazioni di smaltimento. La percentuale di rifiuti sottoposti a trattamento prima dello smaltimento in discarica passa dal 58% del 2013 a circa il 70% del 2014; nel caso dell'incenerimento, circa il 50% dei rifiuti trattati nel 2014 è costituito da Combustibile Solido Secondario (CSS) o frazione secca.

BUFERA TRA CANTONE E SABELLI. IL PRESIDENTE DELL'ANTICORRUZIONE: "FORSE LASCIO L'ANM"

Roma sta dimostrando di non avere gli “anticorpi” di cui avrebbe bisogno ma che tutti sperano possa avere di Angelo Barraco Il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone, a Radio 24, ha parlato di Roma, del Giubileo, ma ha parlato anche di Milano. A Radio 24 Cantone ha espresso le sue enormi perplessità dalle critiche arrivate dall’Anm, critiche che il presidente dell’Anticorruzione ha definito come un “pugile che ha avuto un pugno e non si è ripreso”. Proprio in merito a tali critiche ricevute ha riferito che voleva fare un gesto eclatante, come uscire dall’Anm, proprio in merito a tale decisione ci sta riflettendo poiché l’Anm, poiché come la definisce lui stesso l’Anm, “casa mia”, quindi è una decisione indubbiamente difficile. Poi parla di Roma e del Giubileo, puntualizzando il discorso sulla difficoltà avuta nel far partire gli appalti poiché, come dice lo stesso Cantone: “in ogni appalto c'erano gli stessi errori ripetuti. Se non fossimo intervenuti avremmo avuto il primo appalto affidato a un soggetto che è stato arrestato il giorno dopo per il sospetto di una tangente”. Il presidente dell'Anticorruzione parla di Roma e di come sta dimostrando di non avere gli “anticorpi” di cui avrebbe bisogno ma che tutti sperano possa avere. Ne parla nel corso di una cerimonia in cui il Sindaco di Milano, Giuliano

Pisapia, concegna il Sigillo della città. Alla cerimonia hanno partecipato inoltre il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, il procuratore Edmondo Bruti Liberati. Aggiunge che l’idea del modello Expo di Milano può fare da traino e cambiare la situazione. Precisa che la sua non è una critica ma punta nel lavorare su questa logica e aggiunge “credo sia stato un po' estrapolato da un contesto che era quello di un riconoscimento che ho avuto dalla città di Milano e dopo l'intervento che aveva fatto il prefetto”. Cantone inoltre definisce il

modello di Expo a Milano come un progetto caratterizzato da una “profonda sinergia istituzionale” e lo reputa diffi cilmente esportabile. Ha riferito inoltre che sta provando a spiegare all’Ocse che il modello Milano non è dell’Autorità anticorruzione ma che invece, spiega, è frutto di profonde sinergie istituzionali e per quanto riguarda il modello, aggiunge che lo ritiene difficilmente esportabile se si pensa che sia un modello dell’Anac. Aggiunge che stanno cercando di esportarlo a Roma ma nella Capitale ha

incontrato difficoltà, in parte superate anche con l’impegno, perché aggiunge Cantone “Roma non è fatto solo dei soggetti di mafia capitale, ma è fatto di moltissime persone per bene”. Cantone puntualizza che il problema è trovare una squadra che funzioni. Sottolinea che nell’Amministrazione hanno trovato punti di riferimento importanti, anche nel Comune, ma manca la stessa sinergia che si è creata a Milano, ovvero l’idea di lavorare tutti insieme per un unico obiettivo pur rispettando i diversi ruoli.


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ESTERI

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GUERRA ALL'ISIS: USA PRONTI AD AZIONI SUL TERRENO IN SIRIA E IRAQ

L'Iran che ha accettato l'invito partito da Washington per partecipare al tavolo sul futuro della Siria. Washington - Gli Usa sono pronti ad affrontare l'Isis sul campo: lo ha detto il numero uno del Pentagono, Ash Carter, parlando di "azioni dirette sul terreno" in Iraq e Siria. Un'opzione che in queste ore viene valutata dalla Casa Bianca La Casa Bianca sta prendendo in considerazione l'ipotesi di dispiegare un piccolo squadrone di elicotteri da combattimento Apache in Iraq. Lo riferisce il Wall Street Journal che cita funzionari Usa. La mossa richiederebbe inevitabilmente il dispiegamento di ulteriori soldati, quelli degli equipaggi degli elicotteri. Funzionari del Pentagono, scrive il Wsj, hanno suggerito alla Casa Bianca di in-

viare almeno 8 elicotteri Apache con i loro equipaggi in Iraq. Gli elicotteri, noti per la loro abilita' nel colpire gli obiettivi, potrebbero lavorare insieme ad almeno una dozzina di militari sul terreno che si integrerebbero con le forze locali. L'ipotesi di inviare gli elicotteri Apache e' quella che ha trovato maggiore considerazione nell'amministrazione Obama. Per garantire la legittimita' degli obiettivi, gli Stati Uniti potrebbero distribuire un certo numero di osservatori sul terreno per coordinare gli attacchi degli Apache e attenuare la possibilità di vittime civili.

partito da Washington per partecipare al tavolo sul futuro della Siria. A partire dai colloqui delle prossime ore a Vienna dove si svolge una riunione al largata anche all'Egitto

L'incontro tra Putin e Sarkozy a Mosca Vladimir Putin incontrerà l'ex presiIntanto si compie un passo in avanti dente francese Nicolas Sarkozy. Lo ha importante sul fronte della diploma- annunciato il portavoce di Putin, Dmitri zia, con l'Iran che ha accettato l'invito Peskov, confermando indiscrezioni di

stampa. Secondo i media, l'incontro fra il presidente russo e il leader politico d'opposizione francese dovrebbe svol gersi giovedì sera a Mosca. Anche francobolli nella guerra contro l'Isis. Anche la filatelia in Iraq e' stata mobilitata contro l'Isis: le poste di Bagdad, infatti, hanno recentemente emesso tre francobolli dedicati ad altrettante battaglie contro lo Stato Islamico. I tre

francobolli - la cui emissione e' stata resa nota dal sito filatelico specializzato 'vaccari news' e sono illustrati sul sito delle poste irachene - mostrano la vittoria di Amerli, la riconquista di Jurf AlNeser e la resistenza del centro petrolifero di Beiji (la tv irachena ne aveva annunciato la riconquista il 20 ottobre scorso). In tutti i francobolli campeggiano mezzi corazzati, elicotteri, aerei e soldati in combattimento.

aveva limitate eccezioni: la quasi totalita' delle 55 minoranze etniche del Paese non doveva adeguarsi e neanche le coppie delle campagne la cui prima figlia fosse una femmina. Nel 2013, il governo aveva deciso di consentire due figli alle coppie in cui uno dei genitori era lui stesso figlio unico. Ma finora la decisione del 2013 aveva avuto finora un effetto limitato, perché non si appli-

cava in tutto il territorio e molte coppie preferiscono comunque avere un solo figlio per ragioni economiche. Il governo cinese ha sempre sostenuto che limitare a un solo figlio la discendenza, soprattutto nelle zone urbane, ha contributo allo sviluppo del Paese e l'uscita della poverta' di oltre 400 milioni negli ultimi tre decenni, peròPechino aveva anche ammesso che si avvicinava il momento di novità. L'obiettivo è correggere le distorsioni e il preoccupante squilibrio tra uomini e donne (116 uomini contro 100 donne) e frenare l'invecchiamento della popolazione. Secondo le stime più recenti, la politica del figlio unico ha portato, nel corso degli anni, ad almeno 400 milioni di bambini non nati, e a diverse forme di sanzioni nei confronti delle coppie che non si attenevano alla normativa, che andavano da semplici multe alla perdita del posto di lavoro fino ai casi di aborto forzato condannati in molte occasioni dalle organizzazioni internazionali

CINA, FINE DELLA POLITICA COMUNISTA DEL FIGLIO UNICO: PECHINO

ABOLISCE LA LEGGE Pechino - La Cina ha messo fine alla politica del figlio unico: d'ora in poi ogni coppia potrà mettere al mondo due figli. La notizia arriva dall'agenzia ufficiale Xinhua, che cita un documento uscito dal quinto plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista, che si conclude oggi. La misura era stata adottata nel 1979 come metodo di controllo demografico ma la contestatissima legge aveva creato una serie di squilibri e da ultimo si e' dimostrata inadeguata alla nuova fase di sviluppo sociale ed econo mica del gigante asiatico Adottata 35 anni fa per il controllo demografico della nazione più popolosa della terra con i suoi 1,3 miliardi di abitanti, l'impopolare politica del figlio unico viene mandata in soffitta a causa delle preoccupazioni della classe dirigente cinese, che deve fare i conti con una popolazione che invecchia, con costi sociali sempre più elevati, e una forza-lavoro che diminuisce rispetto alla popolazione non attiva. La deci-

sione è stata annunciata lo stesso giorno in cui il regime comunista ha annunciato il suo XIII Piano quinquennale per il lustro 2016-2020; e rappresenta un passo ulteriore nell'allentamento delle rigide politiche demografiche, iniziato nel 2013 quando si era ampliato il numero delle eccezioni in cui una coppia poteva avere due figli. Fino a quel momento la politica del figlio unico


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CRONACA

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MESSINA: SENZA ACQUA DA SEI GIORNI A CAUSA DI UN GUASTO Fiorello: “Messina è senza acqua! Inaccettabile nel 2015! Si faccia qualcosa subito! di Angelo Barraco Messina - Un guasto alla condotta di Fiumefreddo di Sicilia, causato da una frana avvenuta sabato scorso a Calatabiano (Catania), sta lasciando senz’acqua Messina da sei giorni. Disperati i cittadini che lamentano la condizione disumana che stanno vivendo poiché privati d’acqua per un lasso di tempo così lungo e invocano l’aiuto delle istituzioni, ma le notizie che giungono dai vertici dell’Anam che si occupano della gestione della rete idrica, non sono rassicuranti poiché passeranno altri sei giorni prima che il guasto venga riparato. Nella giornata di ieri ci sono stati altri smottamenti vicino alla condotta già danneggiata, a causa degli smottamenti i tecnici hanno dovuto interrom comunque molte persone si sono riforpere i lavoro perché il fango ha rico- nite di acqua nelle uniche cisterne e fonperto nuovamente tutto. Nemmeno le tane funzionanti in città ma i problemi previsioni meteo dei prossimi giorni sono enormi, soprattutto per anziani, renderanno semplici i lavori poiché pro- disabili e bambini. Intanto sono state prio nelle zone colpite, gli interventi sa- chiuse oggi scuole, università ed uffici ranno difficili. Intanto il Sindaco di pubblici per evitare problemi di natura Messina, Renato Accorinti ha chiesto igienico sanitaria. E’ in programma un allo Stato un intervento nonché ha di- vertice in Prefettura. chiarato stato di calamità naturale. Il Sindaco tiene costantemente aggiornati i suoi cittadini tramite la sua pagina facebook e ieri aveva scritto che in zone come Giostra, Tremonti e Ritiro l’acqua comincia ad arrivare. Le zone maggiormente colpite sono quelle situate in alto rispetto il livello del mare. In mattinata

Sui Social si è scatenata la gara di solidarietà, il famoso showman siciliano Rosario Fiorello scrive sulla sua pagina facebook: “Messina è senza acqua! Inaccettabile nel 2015! Si faccia qualcosa subito! Comune , Provincia, regione , governo. Sopratutto dimostriamo che i

"social "servono a qualcosa. Domani la cinotta lancia un appello al Governo notizia deve essere su tutte le prime pa- centrale: “Nel 2015 non si può lasciare gine dei gionali!!! fate girare a manetta “. Anche il famosissimo musicista siciliano Roy Paci ha mostrato la sua vicinanza scrivendo sulla sua pagina facebook: “Restare senza acqua, per cinque giorni, sta succedendo a Messina. Sono vicino in questo momento ai miei corregionali che devono far fronte a un simile disagio. Visto che si prospetta che per diversi giorni l’acqua continuerà a mancare, quello che possiamo fare è parlarne, condividere l'indignazione, sperando che serva a sollecitare inter venti più rapidi e risolutivi. #MessinaSenzaAcqua. Maria Grazia Cu-

un'intera città senz'acqua per così tanto tempo. Immagino anziani, bambini, persone diversamente abili in preda al panico nel trovare rubinetti vuoti. Una situazione insostenibile, intollerabile, gravissima che merita attenzione e impegno serio e tempestivo da parte delle Istituzioni a Roma e Palermo”. Le parole che arrivano dritte al cuore di chi vive il disagio e di chi, seppur distante, è vicino alla popolazione, sono quelle del Sindaco di Messina, che scrive nella sua pagina facebook delle parole semplici ma che riassumono tutto ciò che stanno vivendo: “Acqua è vita! Acqua è diritto!”.

AMA SPA: QUEGLI STRANI LICENZIAMENTI DEI LAVORATORI DELLE SOCIETA’ COOPERATIVE di Cinzia Marchegiani Roma - Cosa è successo dopo lo tsunami Mafia capitale? Molti lavoratori che erano impiegati nelle cooperative come quella della “29 giugno” di Salvatore Buzzi ora commissariata, stanno affrontando una stagione dei licenzia menti. Sciopero ad oltranza. Si terrà oggi a partire dalle ore 9 in via Calderon de la Barca, 87 – sede centrale Ama - lo sciopero con manifestazione dei lavoratori del servizio di raccolta differenziata porta a porta per le utenze non domestiche, dato in appalto da Ama. La motivazione è che i bandi di gara non garantirebbero la continuità occupazionale e il rispetto del contratto nazionale nei cambi d'appalto. I lavoratori hanno fatto sapere di pretendere risposte entro il 1 novembre, data oltre la quale il danno sarà irreparabile: "Chiediamo all'Azienda e al Prefetto un impegno concreto per evitare che questi lavoratori paghino colpe non loro". Partecipano allo sciopero le sigle sindacali Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Fiadel Roma e Lazio Una denuncia corale quella che rivolgono in questo momento i lavoratori delle cooperative impiegati nella raccolta differenziata, i quali avevano rea-

lizzato un presidio sotto gli uffici della prefettura di Roma lo scorso lunedì 26 ottobre 2015. Obiettivo mobilitazione lavoratori raccolta differenziata Cooperativa “29 giugno”. I lavoratori vogliono scongiurare un licenziamento per i servizi porta a porta per le utenze non domestiche (umido società, aziende, mense etc) date in appalto da AMA Spa. Già in 150 hanno ricevuto le lettere di licenziamento e ad altri 210 toccherà la stessa sorte, se entro il 1 novembre non si interverrà. A molti altri, in assenza di garanzie dei bandi, toccherà la riduzione del salario in seguito al cambio di contratto nazionale di riferimento. Scongiurare, la parola usata da questi lavoratori, padri di famiglia risuona spesso nei loro appelli accorati e pieni di rabbia. Sono lavoratori che hanno lavorato per molti anni in questo settore e ora pretendono il rispetto dei contratti nazionali di Igiene Ambientale. Sindacati e lavoratori contro le scelte di AMA. Il lavoratori delle cooperative scenderanno in piazza per denunciare: "le scelte dissennate che AMA Spa e la politica romana stanno intraprendendo, che vanno a detrimento della qualità di servizio e del lavoro nel settore della raccolta differenziata". Cosa c’è dietro questi licenziamenti? Il

Comunicato dell’assemblea lavoratori “29 Giugno” spiega: “I vertici AMA e parte della politica romana non hanno trovato di meglio che vendere ai media e ai cittadini romani una presunta inversione di rotta dei costi e nel risanamento del debito che l’AMA ha accumulato negli anni precedenti. Un’inversione di rotta che in realtà cela un grande inganno: non ci sarà nessun risparmio perché queste operazioni di macelleria sociale avranno un costo che il contribuente pagherà attraverso l’esborso dei fondi della cassa di disoccupazione e nei disagi che la cittadinanza sosterrà nel passaggio da un’azienda all’altra”. La politica aziendale di AMA SpA a danno dei lavoratori? Il sindacato FIT CISL nel comunicato spiega cosa si celerebbe dietro queello che viene definito "dissennato gioco delle tre carte a danno dei lavoratori che vanno incontro al licenziamento". “AMA dopo aver bandito una gara di appalto - si legge nel comunicato - che non prevedeva né garanzie occupazionali per i lavoratori, né clausole vincolanti nell’applicazione del contratto nazionale di Igiene Ambientale, ha lasciato campo libero a nuovi assegnatari del servizio, che in maniera furbesca e truffaldina stanno scaricando i costi sociali di questa operazione sull’intera comunità”.

Jobs Act a carico dei licenziati? Gli stessi sindacati denunciano ciò che si vorrebbe mettere in atto: “Si licenziano centinaia di lavoratori in questo comparto e se ne assumono altri ex novo per avere accesso ai finanziamenti che per un paio di anni la Jobs Act per mette”. Ecco, secondo i sindacati, "svelata la furbata e macelleria sociale" che i lavoratori vogliono contrastare, ossia la nuova tendenza dell’imprenditoria italiana, insomma un modo per fare impresa evi dentemente facile. I lavoratori scenderanno in sciopero Venerdì 30 Ottobre 2015. I lavoratori della cooperativa “29 Giugno” non accettano il fatto di pagare sulle propria pelle e delle rispettive famiglie i costi di una malagestione delle municipalizzate e senza se e senza ma, gridano che il tempo della pazienza è scaduto. Per questo annunciano che senza atti, senza risposte che volgono verso una conversione di queste pratiche proditorie contro chi lavora: “la mobilitazione non si fermerà”. Venerdì tutti in sciopero, i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Fiadel Roma e Lazio in una manifestazione dei lavoratori del servizio di raccolta differenziata porta a porta. Ora questi lavoratori pretendono risposte entro il 1 novembre 2015.


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L’osservatore d’Italia

edizione di Venerdì 30 Ottobre 2015 - Anno IV Numero 150

www.osservatoreitalia.it


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