30 novembre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Lunedì 30 Novembre 2015

Anno IV Numero 171

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

PAPA FRANCESCO: APERTA LA PORTA SANTA DI BANGUI

LES BOUFFONS a pagina 3

SCONTRI A PLACE DE LA REPUBLIQUE

Sono la “monnezza” di una società che prova a reagire come i militanti che ci credono, quelli pacifici che dopo i tumulti si sono adoperati per mettere a posto gli oggetti. L’editoriale

EROE NEGLI USA E...

Le tensioni di ieri in Place de la République a Parigi sono la dimostrazione che purtroppo non c’è una presa di coscienza comune sulla grossa ...

PREGIUDICATO IN ITALIA

D

di Emanuel Galea

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La riflessione

ue figure pubbliche, il presidente degli Stati Uniti ed i Pubblici Ministeri della Repubblica italiana. Fatti, in linea di principio, somiglianti. Dichiarazioni ufficiali discordanti. Effetti conseguenti, in ambi i casi, sconvolgenti. La cronaca nazionale riporta fatti ricorrenti che narrano di ladri e criminali che si introducono furtivamente negli appartamenti di privati cittadini sorprendendoli di notte e anche di giorno, costringendo queste persone a consegnare loro soldi e altri valori. E come se non bastasse col rischio concreto, come accaduto svariate volte, di vedere le vittime preda dello sfogo violento e rabbioso di questi balordi, nel caso in cui il bottino non soddisfi le aspettative di questi ultimi. Capita, a volte, che qualche vittima di questi farabutti in possesso d’arma, regolarmente registrata, reagisca alla prepotenza, sparando e colpendo a morte il delinquente introdottosi loscamente nella privata abitazione. È proprio la storia di Ermese Mattielli, l’ex rottamaio di Arsiero che sorprendendo due nomadi che si erano introdotti ... Continua a pagina 2

ROMA UNA CITTÀ REGIONE COME BERLINO

O

di *Donato Robilotta ra che il prefetto Gabrielli in maniera autorevole ha sottolineato che la Capitale non può essere governata con gli attuali strumenti di governo, visto anche il fallimento delle norme varate sino ad oggi, mi auguro che la classe politica prenda atto finalmente che la strada maestra è quella di una norma costituzionale per fare di Roma una città Regione come Berlino. Nel frattempo però sarebbe bene che il Parlamento, in vista delle prossime elezioni della primavera prossima, intervenisse per mettere mano a quel Giano bifronte che è la città metropolitana che vede la presenza di due enti distinti e autonomi, che non verrebbero meno neanche con la elezione diretta. Non solo, ma in queste ore si verificata l’assurdo che, a causa di una norma poco chiara e probabilmente scritta male dal Parlamento, nel consiglio metropolitano tutti i consiglieri di Roma ... Continua a pagina 2

KENYA: UCCISO IL MEDICO

ITALIANO RITA FOSSACECA

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

di Chiara Rai

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DE FILIPPO: OGGI I FUNERALI A ROMA ALL’ARGENTINA

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Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

L’osservatore d’Italia

dalla prima l’editoriale di Emanuel Galea nella sua proprietà per rubare, in piena notte, sparò per legittima difesa e per difendere la sua proprietà. È stato condannato dal collegio del tribunale di Vicenza a cinque anni e quattro mesi di reclusione, con l’interdizione, per cinque anni, dai pub blici uffici. Condannato anche a risarcire i ladri,

con una provvisionale immediatamente esecutiva di 135mila euro totali. Il signor Mattielli, però, in prigione non ci è andato e non risarcirà nemmeno i ladri perché il suo cuore non ha retto all’ingiustizia ed è andato nel regno dei più. La storia del vigilante, condannato dal Tribunale di Milano, a quattro anni e otto mesi di reclusione per aver sparato e ferito un ladro romeno che, insieme ad altri connazionali, stava cercando di rubare rame in uno stabilimento dismesso. Al vigilante fu negata la legittima difesa e il pm Eugenio Fusco qualificò il fatto come “tentato omicidio” perché il vigilante sparò mentre il ladro era in fuga. L'ultimo in ordine cronologico il molto discusso caso del gioielliere, molestato da visite plurime di ladri, anche violenti, alla fine, con arma regolarmente denunciata, spara, per legittima difesa per proteggere i suoi famigliari, colpendo a morte l’aggressore. Il gioielliere è indagato dal pm di turno, Antonio Pastore, per omici dio volontario. Qualche giorno fa la Turchia ha abbattuto un aereo militare russo perché, secondo Ankara, aveva sconfinato. Ankara insiste che l’aereo russo ha sconfinato in territorio turco e anziché fare alzare i suoi jet F16 per re-

spingerlo fuori confine, ha scelto di buttarlo giù. La soluzione di fare alzare i jet per respingerlo fuori confine avrebbe fatto piacere senza meno ai pm dei tribunali italiani. Quello che stride in questo racconto è la dichiarazione a caldo del presi dente Obama. Senza attendere, prudentemente, di

avere un'informazione completa, spara un'ovvietà: “Ankara ha il diritto di difendere il suo territorio”. Chi ha dato questa sicurezza, nell'immediato, ad Obama che l’aereo russo avesse avuto intenzioni offensive? Non credo che l’opinione di Obama possa piacere ai pm dei tribunali ita liani. Da una parte c'e' il Tribunale di Milano, che emette sentenza di condanna a quattro anni e otto mesi di reclusione per il vigilante perché ha sparato mentre il ladro era in fuga e Obama che giustifica la Turchia per aver abbattuto un aereo di cui non si sa niente. Poi c'è il Tribunale che condanna il gioielliere e il benzinaio e c’è anche il Tribunale di Vicenza che condanna il fu Ermese Mattielli a cinque anni e quattro mesi di reclu sione. Per i pm, in Italia, i “territori” si possono sconfinare e l’aggressore va tutelato. Obama disapprova. La Turchia ben ha fatto ad abbattere aereo e piloti. Chi sconfina, dice Ba rack, è un aggressore! Obama venga a prendere lezioni dai pm nostrani oppure i nostri pm vadano a prendere lezioni dal presi dente Usa. È impossibile che, per il medesimo rispetto, la stessa cosa sia e non sia. (Aristotele).

dalla prima - Il commento di *Donato Robilotta ... sono stati surrogati da quelli della provincia; per cui da oggi sino alle elezioni la Capitale non avrà nessuna rappresentanza nella città metropoli tana. Oltretutto proprio questo mostriciattolo istituzionale, voluto dal Pd che impose al Parlamento la scelta di far coincidere la città Metropolitana non

con i confini della Capitale ma con quelli della ex Provincia, è la scusa che oggi la Regione accampa per non tra sferire nessuna competenza. Occorre una scelta netta su questo punto, avendo ben chiaro che se si persevera nella scelta dell’attuale città metropolitana verrà meno la Regione. *Coordinatore dei Socialisti Riformisti

MILANO, COMUNALI: SALVINI IN CAMPO PER LA LEGA.

"SARÒ CAPOLISTA, NON CANDIDATO SINDACO" Il leader della Lega Matteo Salvini ribadisce di non essere interessato a correre come sindaco ma da' la disponibilita' ad essere capolista per la Lega."Sicuramente saro' in campo anch'io come capolista della Lega, a disposizione del futuro sindaco", ha infatti detto a margine del convegno 'Ripartiamo dalle periferie' al Palazzo delle Stelline. "A me - ha poi aggiunto - non interessa il nome del candidato, e' l'ultima delle mie preoccupazioni, mi interessa il progetto per la citta'".

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dalla prima “LES BOUFFONS” di Chiara Rai ... tragedia che ha colpito la Francia con gli attacchi terroristici di quel male detto venerdì 13 novembre. Diciamocela tutta non solo in Francia ma ovunque c’è sempre qualche testa calda figlio di papà che va controcorrente tanto per protestare e sbattere i piedi, dare spettacolo e fare il proprio numero da esibizionista. Colgono l’attimo per far vedere quanto sono rivoluzionari, alternativi loro che fanno sentire la propria voce in vista della conferenza sul clima… il clima? E allora perché invece di spiegare le proprie ragioni (che è evidente che neppure loro conoscono) si mettono a lanciare i lumini accesi in ricordo dei morti al Bataclan e poi fanno capriole e piroette? Ieri ci sono stati pagliacci, giullari, strilloni, trampolieri e violenti insieme per manifestare mi piacerebbe proprio sapere che cosa dopo attentati terroristici di quella portata e dopo che la Francia e la stragrande maggioranza dei francesi hanno incredibilmente reagito e deciso di non spostare altrove la conferenza in occasione della quale per due settimane migliaia di delegati e osservatori sotto gli auspici delle Nazioni Unite interverranno a Parigi. In tutto questo scenario dei gruppi disorganizzati e caciaroni di attivisti hanno tentato un corteo e sono stati fronteggiati dalla polizia che si è comportata egregiamente perché non ha fatto il loro gioco. La polizia ha anche effettuato alcune cariche senza però entrare in contatto con gli attivisti. I dimostranti hanno lanciato oggetti e bottiglie di vetro contro gli agenti che hanno, fino all’ultimo, evitato lo scontro più pesante. Ben 174 di loro sono stati portati via in camionette della polizia. Quegli “attivisti” hanno avuto il loro momento di gloria visto che nella vita di tutti i giorni sono spesso persone senz’arte ne parte che vivono a modo proprio perché ne hanno anche le possibilità economiche e si trastullano nel loro essere nullafacenti e “rivoluzionari” senza pensieri, senza infamia e senza

lode. Quello che rimane per questi omuncoli è l’indignazione e lo sdegno perché hanno persino utilizzato “proiettili” i tanti omaggi alle vittime degli attacchi del 13 novembre posti attorno alla statua della Marianne. Sono la “monnezza” di una società che prova a reagire come i militanti che ci credono, quelli pacifici che dopo i tumulti si sono adoperati per mettere a posto gli oggetti. La polizia francese, le forze speciali hanno ben altro a che pensare che a queste pagliacciate come ad esempio continuare le indagini per individuare il super ricercato Salah, che potrebbe aver raggiunto la Siria. Dopo due settimane dalle stragi, in Francia nulla è più come prima, stato d'emergenza e leggi speciali vengono usati anche se non si tratta di combattere il terrorismo. Vietata da ieri anche la vendita nei supermercati e il trasporto di sostanze infiammabili, alcol denaturato, acetone, e di bombolette di gas, tutto "utilizzabile da individui isolati o in gruppo contro le forze dell'ordine". Nulla a che vedere con il terrorismo, quindi. Ma la Francia ha già comunicato al Consiglio d'Europa la possibile sospensione di alcune regole sancite dalla Convenzione europea dei diritti umani. In questo clima ieri sono andati in scena les bouffons.

LUCA DE FILIPPO: OGGI I FUNERALI A ROMA AL TEATRO ARGENTINA

Si terranno oggi a Roma i funerali di consiglio. Luca De Filippo, l'attore figlio di Eduardo scomparso venerdì scorso all'età di 67 anni. Le esequie, in forma laica, si svolgeranno nel teatro Argentina. Alle onoranze funebri sono attesi diversi esponenti del mondo dello spettacolo, della cultura e della politica. In rappresentanza del Comune di Napoli saranno presenti l'assessore alla Cultura Nino Daniele e il Gonfalone. L'Amministrazione di Palazzo San Giacomo ha stabilito dunque per domani il lutto cittadino. Il sindaco de Magistris ricorderà l'attore con un intervento nel corso della seduta del


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IMMIGRATI, L'UE APRE ALLA TURCHIA: TRE MILIARDI PER L'EMERGENZA L'Ue apre alla Turchia e le offre la mano per aiutarla a far fronte all'emergenza immirati. Dopo quattro ore di vertice fra i 28 leader Ue e il premier turco, Ahmet Davutoglu, e' stato deciso che l'Unione europea fornira' "3 miliardi di euro iniziali" per sostenere la gestione dei flussi migratori. Nel comunicato finale viene spiegato che "la necessita' e la natura di questo finanziamento sara' rivista alla luce dell'evoluzione della situazione". "Poiche' la Turchia ospita oltre 2,2 milioni di rifugiati siriani e ha speso 8 miliardi di dollari, l'Ue sottolinea l'importanza di condividere il carico nell'ambito della cooperazione". Del resto, come ha riferito il presidente del Consiglio europeo,

Donald Tusk, soltanto nel 2015 "un milione e mezzo di persone e' entrata illegalmente nell'Ue nel 2015, la maggior parte delle quali attraverso la Turchia". Per Tusk, "non si puo' aggiungere altro carico sulle spalle della Turchia che ha gia' dimostrato solidarieta' accogliendo due milioni di rifugiati". Dei 3 miliardi, 500 milioni dovrebbero

essere stanziati dal bilancio comunitario, e altri 2,5 miliardi dagli Stati mem bri. I dettagli del finanziamento non sono ancora stati fissati perche' molti Paesi non sono d'accordo sulla quota di stanziamento che toccherebbe loro. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha in particolare sottolineato che "c'e' un impegno finanziario della Commissione e una proposta: quella che ci viene fatta e' di considerare queste risorse fuori dal patto di stabilita'. Su scelte di questo genere non si decide qui, ma si decide nei Parlamenti nazionali". Davutoglu, nuova energia al processo di adesione Al vertice e' stata anche data "nuova energia" al processo di adesione di Ankara al-

l'Unione. Davutoglu, si e' detto "particolarmente contento di vedere che tutti i Paesi sono d'accordo sul fatto che la Turchia e l'Ue hanno un destino comune". Ci saranno due riunioni di questo tipo all'anno e a meta' dicembre sara' aperto a Bruxelles un nuovo capitolo negoziale, quello che riguarda la governance economica. E' prevista anche un'accelerazione sulla liberalizzazione dei visti, che potrebbe essere attuata dal prossimo autunno, ma il presidente della Commissione JeanClaude Juncker ha sottolineato che questo avverra' di pari passo con controlli sul rispetto dei parametri anche nei delicati settori della liberta' di stampa e dei diritti umani.

PAPA FRANCESCO: APERTA LA PORTA SANTA DI BANGUI Papa Francesco ha aperto la porta santa della cattedrale di Bangui, nella Repubblica Centrafricana, anticipando l'inizio del giubileo straordinario della Misericordia per la Repubblica centrafricana e per l'Africa. "Bangui diviene la capitale spirituale del mondo", ha detto il Papa. "Chiediamo la pace per tutti i paesi del mondo". L'orologio della basilica di San Pietro segnava le 17.14. "Siamo chiamati ad essere nel mondo artigiani di una pace fondata sulla giustizia", ha detto il Papa nella omelia della messa a Bangui. "E' dunque anche in mezzo a sconvolgi-

menti inauditi - ha detto in un altro passaggio - che Gesù vuole mostrare la sua grande potenza, la sua gloria incomparabile e la potenza dell'amore che non arretra davanti a nulla, né davanti ai cieli sconvolti, né davanti alla terra in fiamme, né davanti al mare infuriato. "A tutti quelli che usano ingiustamente le armi di questo mondo, io lancio un appello: deponete questi strumenti di morte; armatevi piuttosto della giustizia, dell'amore e della misericordia, au tentiche garanzie di pace". Il Papa è a Bangui, capitale della Repub-

blica Centrafricana, terza e ultima tappa del suo viaggio in Centrafrica. "Costruire dalla meravigliosa diversità del mondo", evitare "la tentazione della paura dell'altro, di ciò che non ci è familiare, di ciò che non appartiene al nostro gruppo etnico, alle nostre scelte politiche o alla nostra confessione religiosa", ha chiesto Francesco auspicando di "promuovere una sintesi delle ricchezze di cui ognuno è portatore" e la

"unità nella diversità". Il Papa ha espresso il "fervido auspicio che le diverse consultazioni nazionali che si terranno tra poche settimane possano consentire al Centrafrica di intraprendere serenamente una nuova fase della sua storia". E ha "elogiato gli sforzi" delle autorità nazionali, internazionali e della presidente di transizione per gui dare questa fase. "Vengo nella Repubblica Centrafricana come pellegrino di pace, e mi presento come apostolo di speranza": così il Papa in un tweet sul suo account 'Pontifex'.

KENYA: UCCISO IL MEDICO ITALIANO RITA FOSSACECA

La dottoressa insieme a 3 connazionali si trovavano a Mijomboni, un piccolo villaggio nell'entroterra alle spalle di Malindi, per conto della For Life Onlus, una associazione umanitaria internazionale. Un medico italiano, Rita Fossaceca di 51 anni, è stata uccisa e altri tre connazionali sono stati feriti in Kenya. Si trovavano a Mijomboni, un piccolo villaggio nell'entroterra alle spalle di Malindi, per conto della For Life Onlus, una associazione umanitaria internazionale. Sareb bero stati vittime di una rapina. "Non sappiamo cosa sia accaduto di preciso, sono sconvolto", si limita a dire all'Ansa Alessandro Carriero, medico di Novara che ha fondato la onlus nel

2006. La Farnesina sta assistendo le famiglie. Carriero dirige il Dipartimento di Scienze Radiologiche dell'Ospedale Maggiore della Carità di Novara, dove la dottoressa lavorava. "Era il mio braccio destro - aggiunge tra le lacrime - non so come farò ad andare avanti". La donna si trovava da un paio di settimane in Kenya, dove l'associazione sostiene l'orfanotrofio di Mijomboni, che

ospita una ventina di bambini. Per la vittima non si trattava della prima esperienza da volontaria in Africa. "Hai fatto tanto bene in Kenya, Malindi, Watamu", scrive Jacie Kim, un'amica, sul profilo Facebook della vittima appena appresa

aggiunge - e tra tre mesi avremo anche un vitellino e, finalmente, il latte per il villaggio". La Farnesina è in contatto con le autorità locali per accertare i fatti. Il Ministro Paolo Gentiloni esprime cordoglio. "Le mie più sincere condoglianze e il mio pensiero alla famiglia della Signora Fossaceca, una persona che so essere molto amata e rispettata per la sua profonda dedizione e il suo impegno a difesa dei più deboli, malati e donne in Africa. Tutti gli italiani rimasti coinvolti

la notizia della sua morte. "Le hanno sparato a morte", scrive ancora sul social. L'ultimo contatto tra il professor Carriero e la Fossaceca mercoledì scorso, quando si erano sentiti al telefono. "Dopo una serie di giri nelle fattorie, valutazioni delle spese e dei possibili guadagni, abbiamo acquistato la mucca", è l'ultima testimonianza scritta dalla donna per il sito internet dell'associazione. "La mucca è incinta -

nel feroce atto di violenza di ieri, si trovano in Kenya per fare del volontariato con una ONLUS, una scelta coraggiosa ed ammirevole di cui essere orgogliosi" ha concluso il Ministro. Secondo le prime informazioni, i banditi hanno fatto irruzione armi in pugno nell'abitazione che la donna condivideva con gli altri italiani. E per la dottoressa non c'è stato nulla da fare. Non sono an-

cora note, invece, le condizioni degli altri tre italiani rimasti feriti. Rita Fossaceca era originaria di Trivento (Campobasso) anche se da anni viveva e lavorava a Novara. Nel piccolo centro molisano vivono i genitori e i suoi pa-

renti. Alcuni di loro pochi giorni fa erano partiti per il Kenya e si troverebbero ancora lì. Lo zio di Rita Fossaceca, don Luigi Di Lella, è uno dei parroci del paese e più volte, anche lui, si era recato in Africa dalla nipote. Proprio a Trivento, in occasione dei suoi periodici rientri, si era resa promotrice di numerose iniziative a sfondo umanitario per ForLife che avevano coinvolto l'intera comunità. In nottata i carabinieri si sono recati nell'abitazione dei parenti

della dottoressa per informarli della tragedia. La notizia della uccisione di Rita Fossaceca si è diffusa nel giro di pochi minuti nella cittadina molisana a confine con l'Abruzzo, gettando in un pro fondo sconforto l'intera comunità. ''Una notte di dolore per tutto il Molise. La notizia ci lascia senza parole: siamo vicini alla famiglia e alla comunità di Trivento'', ha detto il governatore del

Molise Paolo di Laura Frattura. ''Perdiamo una donna, un medico - aggiunge -, che nella sua vita ha dato l'esempio con il suo impegno umanitario, con la sua dedizione ai più deboli. Per noi sconcerto e sofferenza pieni''


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