29 ottobre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Giovedì 29 Ottobre 2015

Anno IV Numero 149

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

MILANO: IL CAPOLUOGO LOMBARDO TORNA CAPITALE MORALE D’ITALIA a pagina 3

IGNAZIONOVELAS

UN MERCOLEDÌ DA LEONE… MARINO

Una città paralizzata dal maltempo, come vuole l'inusuale “tradizione capitolina”, ha fatto da cornice al mercoledì di “crociata” dell'ancora sindaco Ignazio Marino che stringe i denti mentre cade un altro dei suoi assessori. L’editoriale

di Ivan Galea - Matteo La Stella

POLIZIA METROPOLITANA DI

Un mercoledì da leoni è il titolo di un film del 1978 diretto da John Milius e dedicato al mondo del surf. Il regista presenta una sorta di avventura ...

ROMA E SCELTE SCELLERATE

*Marco Silvestroni

M artedì mattina in Consiglio Me-

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Il Commento

tropolitano di Roma Capitale è stata approvato il Decreto di giunta con cui viene fatto salvo il Corpo delle ex guardie provinciali, facendoli rientrare tra le funzioni fondamentali del nuovo ente metropolitano. Mi ritengo soddisfatto di questa scelta anche se in seduta consiliare ho fatto delle osservazioni puntuali e circostanziali che sono sotto gli occhi di tutti. “In un quadro legislativo frammentario ed in continua evoluzione in materia di programmazione strategica operata dai vari governi nazionali succedutisi dalla fine degli anni 80, sulla scelta dell’assetto istituzionale da dare al nostro Stato, tra il filone del federalismo e quello dello Stato accentrato burocratico nel senso positivo del termine, spesso si sono annidate delle scelte che hanno determinato una moltiplicazione dei centri di costo. Anche nel settore delle forze dell’ordine ci troviamo di fronte ad una proliferazione di corpi di polizia nazionali e locali. Ora l’aver salvato il Corpo dell’Ex Polizia Provinciale può essere considerata una scelta positiva, purché inizi davvero ad operare a pieno ... Continua a pagina 2

CARO MINISTRO,

NON NASCONDIAMOCI DIETRO UN DITO

di Roberto Ragone

D al discorso tenuto dal Ministro

della Giustizia Andrea Orlando al 23° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati AIGA presso l’Aula Magna dell’Università di Padova il 22 ottobre 2015, leggo e riporto. “Dove girano molte armi non c’è più sicurezza. Per quanto riguarda i furti negli appartamenti stiamo per approvare un provvedimento che porta ad un inasprimento delle pene, quindi ad una maggior deterrenza rispetto a questo tipo di reati che sono gli unici in crescita nel nostro Paese, rispetto ad un trend generale di diminuzione del numero dei reati, sia contro il patrimonio, che contro la persona. Quando si danno segnali per cui si ritiene che la strada possa essere quella di caricare maggiormente il cittadino di una difesa della propria sicurezza, si rischia di far passare il messaggio che la strada sia quella di una difesa ... Continua alle pagine 4, 5

IARC: CAFFÈ SOTTO

I RIFLETTORI DELL’AGENZIA

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

a pagina 2

ISTAT:

TORNA LA FIDUCIA

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Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

L’osservatore d’Italia

edizione di Giovedì 29 Ottobre 2015 - Anno IV Numero 149

dalla prima l’editoriale di *Marco Silvestroni ... regime sul territorio. Come coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia nonché componente della IV Commissione Consiliare Metropolitana (che prevede tra le deleghe la Polizia Metropolitana), sono molto sensibile alla problematica della sicurezza, che sta diventando ormai una piaga sociale insopportabile per il nostro territorio. Non è possibile continuare a dotarsi di n. 175 guardie metropolitane a cui si aggiungono n. 2 dirigenti (che percepiscono ognuno più di € 100mila) e gestirla come un servizio amministrativo. Si perché ancora non capisco come mai solo circa 90 unità di personale di vigilanza sono assegnate ai distaccamenti territoriali carenti quindi di guardie e funzionari mentre circa 80 di loro sono incardinati presso gli uffici del comando di Villa Pamphili e nella sede istituzionale di Palazzo Valentini; a Roma tali agenti effettuano servizi di guardia alla Sede di Via IV Novembre, gestiscono l’ufficio verbali e notifiche, altri sono incardinati presso le segreterie dei dirigenti”. Alle paventate lamentele di carenza di personale da parte dei vertici dell’amministrazione, stonano le scelte della giunta Marino, frutto della prosecuzione scellerata degli ex presidenti provinciali Zingaretti e Gasbarra sulle modalità di utilizzo di tale personale. A riprova di quanto detto si nota ad esempio che il distaccamento di Lavinio servente un territorio vasto quali quello di Anzio e Nettuno ha solo 3 guardie e ben 6 amministrativi senza un funzionario di vigilanza; negli altri distaccamenti troviamo solamente n. 15 funzionari su 34 in organico, mentre sono presenti in maniera cospicua nelle sedi di Roma (ossia i restanti 19 su 34, di cui 8 a Palazzo Valentini dove è ubicata anche la Sala Opera tiva). A tutto ciò si aggiunge una “sala operativa” costata circa 400mila euro operante h24 tutti i giorni che deve

coordinare del personale che ha in dotazione piu' di 100 tra moto e auto; il fine settimana poi le pattuglie si riducono ulteriormente in quanto da contratto lavorano dal Lunedì al Venerdì come un qualsiasi dipendente di un ente locale; infatti chi lavora il fine settimana percepisce degli emolumenti aggiuntivi (a seguito di un progetto speciale) che si sommano alle varie indennità di turnazione e ri schio. Questa macchina elefantiaca della ex provinciale viene supportata anche da circa 90 dipendenti non rientranti nel profilo di vigilanza (circa 15 funzionari amministrativi, e 65 impiegati tecnico-amministrativo), molti dei quali presso i distaccamenti (in proporzione vi sono molti amministrativi e poche guardie vicino i cittadini dell’hinterland e l’inverso al Comando). Qualcuno mi deve anche spiegare come mai il nuovo ente metropolitano ha avviato la procedura di gara per l’affidamento a terzi del servizio di vigilanza e sorveglianza della nuova sede del Torrino ove è in atto il trasferimento dei propri dipendenti quando ha in casa il personale di vigi lanza? A mio avviso l’amministrazione Marino non ha nessuna scusante in quanto non è riuscita a mettere ordine ad una situazione di cattiva gestione ed utilizzo di questo importante servizio che può risultare strategico per il comparto sicurezza; è per questo che chiedo con forza che la polizia metropolitana dovrà d’ora in poi essere impiegata maggiormente per le attività di controllo del territorio provinciale, in ausilio alle altre forze dell’ordine, i cui organici soffrono di una carenza cronica, grazie alla scellerate politiche degli ultimi governi nazionali. *consigliere della Città Metropolitana di

Roma e Coordinatore di Fratelli d'Italia-AN della provincia di Roma

IARC: CAFFÈ SOTTO I RIFLETTORI DELL’AGENZIA C'è anche il caffè tra le sostanze 'sotto investigazione' da parte dell'Iarc, l'agenzia dell'Oms per la ricerca sul cancro che ha 'condannato' carni lavorate e rosse. Secondo il sito dell'agenzia le prossime monografie in programma riguarderanno una serie di sostanze chimiche usate nell'industria e poi, a fine maggio 2016, 'il caffè e altre be vande calde'. Il primo meeting, previsto nella settimana tra il 2 e il 9 febbraio 2016, riguarderà un elenco preliminare di sette molecole tra cui una della classe dei bisfenoli, già conosciuti perchè interferiscono con alcuni ormoni umani, la dimetilformammide, uno dei principali solventi usati nelle reazioni chimiche e l'idrazina, che fra i vari utilizzi ha

anche quello di propellente per alcuni tipi di razzi. Tra il 24 e il 31 maggio 2016 verrà affrontato invece dagli esperti dell'Iarc il tema 'Caffè, Mate e altre bevande molto calde'. Per questa monografia la fase di raccolta dati, in cui chiunque può segnalare studi scientifici riguardanti la cancerogenicità, si chiuderà il prossimo 22 aprile, mentre la ricerca degli esperti che faranno la valutazione si è chiusa lo scorso 25 settembre.

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dalla prima “UN MERCOLEDÌ DA LEONE… MARINO” di Ivan Galea - Matteo La Stella ... autobiografica, in ricordo dei propri anni giovanili passati in California. Nel finale del film Matt - l'interprete principale - torna sulla spiaggia che frequentava in gioventù insieme a due amici e regala a un giovane ragazzo la tavola che gli era stata donata da Bear, il quale l'aveva conservata per una grande occasione, accettando definitivamente quel "passaggio di età" che egli aveva sempre cercato di fuggire. E così, volendo parafrasare il film di Milius con l'ennesima telenovelas andata in onda ieri in Campidoglio, ci immaginiamo il finale di un Marino che deve necessariamente cedere la tavola da surf donatagli da Renzi, accettando definitivamente quel "passaggio di testimone ormai obbligatorio": Un Mer coledì da Leone… Marino. Una città paralizzata dal maltempo, come vuole l'inusuale “tradizione capitolina”, ha fatto da cornice al mercoledì di “crociata al contrario” dell'ancora sindaco Ignazio Marino che, denti stretti, ha incontrato nel tardo pomeriggio il commissario capitolino Matteo Orfini, mentre già in giornata un altro pezzo della sua giunta gli aveva dato il benservito. Infatti, dopo gli indizi di un'imminente ripensamento riguardo le sue dimissioni- che diverranno effettive solo dopo la mezzanotte di domenica primo novembre- urlati domenica ai “suoi” nella gremita Piazza del Campidoglio, il primo cittadino ha continuato a tergiversare, convinto che la strategia dell'attesa potesse essere quella giusta per rimanere al timone del Comune. L'appuntamento in Giunta. La giornata del primo cittadino a Palazzo Senatorio inizia alle ore 11. Un giorno di lavoro come tanti per Marino, che commenta sereno:” Oggi abbiamo una giunta molto, molto importante, densa di decisioni”. Una riunione tecnica senza confronti politici, fanno sapere dal Campidoglio. Anche se, dalle parole dell'affezionato assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi, si intuisce che il sindaco non abbia affatto cambiato idea. “Marino è tentato di ritirare le dimissioni - conferma parlando ai microfoni di Radio 24 perché da alcuni giorni è stato tentato un dialogo molto complicato con i vertici del Pd, ma non essendoci altre vie di confronto aperte, l'unica che rimane è quella istituzionale di ritirare le dimissioni. Il primo cittadino non pensa di risolvere così una crisi politica, ma vuole parlarne in consiglio comunale. In questo momento il ritiro delle dimissioni è un atto dovuto ed è l'unica strada per avere un confronto e spingere a parlarsi”. “Il sindaco – puntualizza la Cattoi - si è presentato dimissionario perché sembrava fosse colpito da un'enorme vicenda giudiziaria legata alle spese di rappresentanza che poi- ha chiarito- Io non

nutro speranze che si possa andare avanti in questo clima di grande sfiducia, i consiglieri comunali possono sfiduciare il sindaco ma lo devono dire e spiegare al sindaco e ai cittadini”. Cade un altro assessore. Intanto, un altro pezzo della giunta cade sotto i colpi della crisi del Campidoglio: l'assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci, infatti, fa sapere che da lunedì lascerà Palazzo Senatorio per tornare al suo lavoro. L'annuncio non impensierisce affatto il “sindaco infedele”, come neanche la sfiducia presentata da Fratelli d'Italia: l'obiettivo è un faccia a faccia con i vertici del Pd. L'incontro con Orfini. Nello stupore generale il Pd apre nuovamente il dialogo con il primo cittadino, programmandogli un incontro con Matteo Orfini in campo neutro. Così, mentre Renzi esprime tutto il suo malcontento da Cuba,lasciando lo scettro tra le mani del segretario dem Orfini, lo scontro prende piede alle 18 nell'abitazione del vicesindaco Marco Causi. Quì, in un appartamento poco lontano da Piazzale della Radio si riuniscono l' assessore ai Trasporti Stefano Esposito, l'assessore alla Legalità Alfonso Sabella, l'assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi e il collaboratore del sindaco Roberto Tricarico. Una discussione durata oltre due ore quella tra Marino ed Orfini che, però, sembra non aver sciolto il bandolo della matassa. “È andata benissimo. E come ho detto nei giorni scorsi sto riflettendo”, così si è espresso il primo cittadino al termine della riunione. Secondo Marco Causi, colui che ha messo a disposizion il “ring”, la discussione sarebbe stata: “Molto cordiale. La notizia è che ci si parla- spiega il vicesindaco- ma la soluzione ancora non c'è e le varie parti restano delle loro posizioni però si è fatto un primo passo perché almeno si è aperta una discussione cordiale”. L'”infedele” Marino, dunque, punta ancora una volta i piedi mentre il “crociato” Orfini tenta il tutto per tutto pur di dissuaderlo dal ritirare le dimissioni. Se è vero, però, che la storia tende a ripetersi, Marino, probabilmente, verrà cacciato in maniera cruenta dalla “Terra Santa”. Per Roma il Campidoglio.


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INTERNI

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MILANO: IL CAPOLUOGO LOMBARDO TORNA CAPITALE MORALE D’ITALIA

Cantone insignito con il Sigillo della Città Milano - "Sono onorato di questo riconoscimento e sono onorato di riceverlo in un momento in cui Milano si riappropria del ruolo di capitale morale d'Italia,

in un momento in cui la capitale reale non sta dimostrando di avere gli anticorpi morali di cui ha bisogno e che tutti ci auguriamo recuperi". Lo ha detto il presidente di Anac Raffaele Cantone ricevendo dal sindaco Giuliano Pisapia a palazzo Marino il "Sigillo" della citta'. Il "modello Milano" dei controlli anticorruzione messi in campo per Expo "è difficilmente ripetibile se qualcuno pensa che basti Anac" per fermare l'illegalita', ha quindi spiegato Cantone. "Su Roma ce la stiamo mettendo tutta ma manca proprio questo, stiamo trovando più ostacoli perché la bellezza del modello Milano è la sinergia". "Ognuno sui suoi binari, ma guardando all'obiettivo co- davvero onorato di aver consegnato mune" è il tipo di "sinergia" messa in questa mattina il Sigillo ufficiale della campo a Milano per Expo, quindi "è un nostra città a Raffaele Cantone - ha modello esportabile se c'è questa siner- detto il sindaco Pisapia -, uomo dello gia, altrimenti Anac e il miglior prefetto Stato che ha fatto dell’affermazione troveranno sempre difficoltà". “Sono della legalità la sua missione professio-

ISTAT: TORNA LA FIDUCIA

nale e umana. Il suo impegno nei mesi di Expo nel predisporre, elaborare e suggerire strategie di contrasto e di prevenzione di episodi illeciti è stato fondamentale. Un impegno che abbiamo salutato da subito con favore, convinti

che avrebbe aiutato a dare ulteriore sostanza e forza alla campagna di affermazione della legalità intrapresa sin dai primi mesi dall’insediamento e che abbiamo ulteriormente rafforzato in occasione di Expo”.

Il premier Renzi agli imprenditori italiani e cubani a L'Avana. I dati sulla fiducia di consumatori e imprese, “Sono solo l'antipasto. La pagina migliore per l'Italia deve ancora venire nei prossimi mesi". "Per la prima volta dopo anni c'è in Italia un cambiamento di clima profondo. Come certifica l'Istat, la fiducia dei consumatori e delle imprese è tornata a livelli pre-crisi". Lo ha detto il premier Matteo Renzi rivolgendosi... agli imprenditori italiani e cubani a L'Avana. "L'Italia ci crede, noi ci siamo", ha aggiunto. I dati sulla fiducia di consumatori e imprese, precisa, "sono solo l'antipasto. La pagina migliore per l'Italia deve ancora venire nei prossimi mesi". Arrivato a Cuba al termine della sua visita in Cile, il premier è intervenuto al Business Forum di L'Avana per rivolgersi "agli imprenditori italiani" per invitarli "a investire in questo Paese. "Il governo di Castro - dice - si è dato obiettivi storici e il governo italiano sostiene e sosterrà il vostro impegno". E ancora, indice alle imprese "le grandi occasioni" per aumentare l'interscambio tra i due Paesi "dal turismo all'immobiliare, all'agroindustria, fino a un'operazione sulle energie rinnova bili". Inoltre, Renzi sottolinea che "c'è una grande attenzione dell'Italia per Cuba in un momento di cambiamenti rilevanti. Ci sono momenti in cui la storia fa gli straordinari e questo vale adesso per Cuba". "Ho fatto una corsa a L'Avana - racconta poi il premier - e ho visto la magia di questa città e provo l'emozione perché è la prima volta che un capo del governo italiano visita Cuba". Migranti, "sottomessi alla paura e alla

demagogia" - Il presidente del Consiglio scrive inoltre, nel suo diario di viaggio su Facebook dedicato alla tappa colombiana, che, ascoltando le storie degli immigrati italiani in Colombia, "ho pensato alla capacità di accogliere persone diverse, lontane, differenti. Noi viviamo spesso sottomessi alla paura, alla demagogia. Penso a quando i migranti erano i nostri nonni, ai loro incubi, alle loro difficoltà. E alla gratitudine verso chi li accoglieva". Istat: risale la fiducia di imprese e consumatori. A ottobre cresce sia la fiducia delle imprese, ai massimi dall'inizio della crisi, sia quella dei consumatori, la più alta dal febbraio 2002. Secondo i dati Istat, per la fiducia delle imprese l'indice è salito a 107,5 da 106,1 di settembre, mentre quella dei consumatori passa da 113 a 116,9 punti: sono in espansione tutte le componenti della fiducia a partire da quella economica, e migliorano i giudizi e le attese sulla si tuazione del Paese. Anche le attese di disoccupazione sono finalmente in discesa. Numeri che sembrano preludere a un cambio di rotta, con la fiducia delle imprese che risulta in crescita per il terzo mese consecutivo, toccando il livello massimo dall'ottobre 2007, quando ebbe inizio la crisi. In particolare, nel commercio l'indice tocca il livello più alto dall'inizio delle serie storiche, cioè il gennaio del 2003. Bene mercato e manifattura, giù le co-

nomia, ma si riducono sia i giudizi sia le attese sul livello degli ordini.

struzioni - Il clima di fiducia risulta in miglioramento per le imprese dei servizi di mercato e per la manifattura, mentre scende per le costruzioni.Nel commercio sono in progresso sia i giudizi sulle vendite correnti, sia le attese sulle vendite future e sono giudicate in diminuzione le giacenze di magazzino. Nelle imprese manifatturiere salgono sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione, mentre i giudizi sulle scorte rimangono stabili. Nelle costruzioni peggiorano i giudizi sugli ordini e piani di costruzione mentre le attese sull'occupazione restano in variati. Nelle imprese dei servizi migliorano le attese sull'andamento generale dell'eco-

Torna la voglia dell'auto nuova - In questo nuovo clima di fiducia, gli italiani tornano a sognare di comprare una nuova auto. L'Istat segnala infatti un miglioramento delle intenzioni di acquisto dell'autovettura, mentre restano stabili gli orientamenti all'acquisto di un'abitazione e diminuiscono i progetti di manutenzioni straordinarie nella propria casa. In generale crescono i giudizi positivi sull'opportunità di acquisto di beni durevoli con l'aumentare del numero di coloro che ritengono di poter spendere "molto di più che in passato per questi beni" (al 23,2% dal 22,7%). Famiglia, aumentano quelli che credono in un miglioramento - In progresso risultano anche i giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia, con un aumento da 10,7% al 12,6% di coloro che si attendono un leggero miglioramento del quadro familiare. Più favorevoli anche i pareri sulle opportunità attuali di risparmio. Peggiorano però i giudizi sul bilancio familiare, influenzati dal calo della quota di coloro che dichiarano di "risparmiare qualcosa" (dal 19,5% al 18,9%) e dall'aumento di quella di chi dichiara di dover "usare i risparmi" (dal 19,7% al 20,4%) per far fronte alle spese familiari.


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POLITICA

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CARO MINISTRO, NON NASCONDIAMOCI DIETRO UN DITO

dalla prima Il commento di Roberto Ragone ... privata della propria sicurezza. Non credo nella difesa privata della propria sicurezza. E penso che la sanzione debba essere monopolio dello Stato. I dati dimostrano che nei Paesi dove girano più armi non c’è più sicurezza, tanto è vero che stanno mettendo in discussione le proprie scelte. Il santo Padre s’è rivolto al Congresso degli Stati Uniti per chiedere di ripensare esattamente questa impostazione. In Italia il numero degli omicidi è in calo costante, mentre in altri Paesi è in crescita continua. Le valutazioni su questioni del genere devono essere fatte in modo scientifico, sulla base di dati e non di fatti emozionali, collegati ad uno o pochi episodi di cronaca. Perché, per quanto gravi, i singoli fatti non possono inquadrare le conseguenze che un intervento normativo può produrre sulla sicurezza dei cittadini.” Da ‘Armi e tiro’, 25 ottobre 2015. Caro sig. Ministro, evidentemente non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Il suo discorso, breve – almeno nella versione pubblicata su Internet – ma denso di intenzioni molto precise, ci dice chiaramente che, a proposito del diritto sacrosanto di difendere la propria casa, la propria incolumità e quella della propria famiglia, a scapito di delinquenti e potenziali assassini che entrano di notte nelle nostre case, volete continuare sulla strada intrapresa, cioè quella di negare l’evidenza. Cosa significa ‘caricare maggiormente il cittadino di una difesa della propria sicurezza’? Perché ‘maggiormente’? Vuol dire che già ci avete caricati di un peso che non ci appartiene, che voi non siete in grado di sopportare? Non dovrebbe essere un vostro compito la difesa del cittadino? Oppure questa frase è un lapsus freudiano, che ci dice che non siete in grado di difenderci? Ci troviamo di fronte ad una nuova delinquenza, più crudele, che mostra il massimo disprezzo per la vita umana; quella che in Italia non abbiamo mai avuto e subìto, come invece è successo in altre nazioni. I tempi cambiano, e la malavita pure. E’ sotto gli occhi di tutti che ci arrivano in casa - in Italia personaggi che, forti dell’impunità garantita loro da leggi permissive – o da magistrati inadeguati – fanno ciò che gli

pare. E’ sotto gli occhi di tutti l’intercettazione di due scafisti che dicono che ‘tanto in Italia non ti fanno nulla’, come quella di uno straniero che raccontava ad un amico che quello che faceva qui non l’avrebbe mai fatto al suo paese, perchè come minimo avrebbe avuto dieci anni di carcere, e li avrebbe scontati tutti. Come fa lei a dire che ‘dove girano molte armi non c’è più sicurezza’, quasi fossimo tutti bambini da tenere a bada? Come fa a ‘non credere nella difesa privata della propria sicurezza’, quando ciascuno di noi è un possibile bersaglio, visto che ormai si uccide per pochi spiccioli? Chi ci dovrebbe difen-

dere nel deprecato caso di un'aggressione, specialmente a danno dei più deboli, degli anziani, dichiaratamente le prede più ambite? O forse lo dice a ragion veduta, perché lei e i suoi colleghi disponete di scorte , peraltro uomini sottratti al controllo del territorio? Quando dice ‘la sanzione deve essere monopolio dello Stato’, si riferisce forse a ciò che dicono alcuni che parlano di ‘giudice giuria e boia’, definendo implicitamente la morte di un bandito come una 'sanzione', quando, al contrario, oggi ‘giudice giuria e boia’ sono i banditi che irrompono di notte nelle case private? Quando lei cita dati che ‘dimostrano che nei Paesi dove girano più armi non c’è sicurezza’, asserisce qualcosa in modo generico; dovrebbe citarne la fonte, darne i riferimenti e consentire a chicchessia di poter controllare che ciò che lei afferma è veritiero, non per sfiducia nei suoi confronti, ma magari di chi questi dati le fornisce. A quali Paesi si riferisce? Di che sicurezza parla? E soprattutto, parla di armi detenute legittimamente o al di fuori della legge? Lasci stare il Santo Padre, che ha già le sue beghe, e ha avuto il suo interesse politico ad esortare gli Americani a rivedere la loro legge sulle armi. Che poi ogni Stato dell’Unione ha la sua legge, e ci sono Stati in cui la diffusione delle armi domestiche ha portato ad una diminuzione dei reati: questo sì è un vero deterrente. Anche se sulla carta dovessimo sanzionare scippi con lesioni gravi, furti in casa con aggressione, rapine con morte del rapinato, con pene di venti o trent'anni di carcere, e poi le leggi venissero disattese, rese vane da interpretazioni, indulti, decreti svuotacarceri, depenalizzazioni, e altre simili amenità, ciò sarebbe perfettamente inutile. Secondo l’Osservatorio Nazionale per la Sicurezza dei Cittadini Italiani – fonte Armi e Tiro – il numero dei furti denunciati nel 2014 è stato di 251mila, con maggior concentrazione nelle grandi città, con un aumento dell’incidenza di furti del 170 per cento. Ma il dato drammatico è che, a fronte di queste denunce, ci sono stati solo 3.600 arresti, con una percentuale pari all’1,4 cina o ferme per mancanza di carbuper cento. Vede bene che è inutile ina- rante, mentre le vostre auto blu – a prosprire delle pene che non verranno mai posito, quante sono? – sono sempre applicate, o soltanto in una percentuale nuove, efficienti, magari blindate. ridicola. Quale deterrenza? Quando il Quando la stessa Polizia è sotto orgaproprietario di un deposito di rottami, nico, insieme ai Carabinieri, anche loro dopo aver subito l'ennesimo furto, è poco liberi di fare il proprio lavoro. Lei stato condannato al risarcimento nella afferma che: ‘In Italia il numero degli misura di 135.000 euro nei confronti dei omicidi è in costante calo, mentre in ladri per aver sparato senza ferirli? altri Paesi è in crescita continua’. CertaQuando le nostre Forze dell’Ordine mente da questi numeri, per poter parsono ridotte a dover pagare indennizzi lare di ‘costante calo’ lei ha estrapolato a delinquenti arrestati, diciamo così, gli omicidi dovuti alla mafia, camorra, ‘senza garbo’, non ultimo il caso di un ‘ndrangheta, le ‘lupare bianche’, e via Carabiniere costretto a risarcire con così. Questa non è la percezione che si 7.500 euro il marocchino che si era ri- ha della situazione italiana, dato che bellato perché arrestato troppo rude- ogni giorno ce ne sono di nuovi: omicidi mente? Quando le macchine delle – o femminicidi, infelice neologismo – Polizia sono vecchie e di solito in offi- voglio dire. O vuole smentire il TG?

Quando lei parla di 'crescita continua' di omicidi in altri Paesi, a chi si riferisce? Come possiamo controllare - senza offesa - che ciò che lei dice corrisponde a verità? Lei dice ancora che: ‘Le valutazioni su fatti del genere’ – caso Sicignano, ad esempio – ‘vanno fatte in modo scientifico, sulla base di dati e non di fatti emozionali, collegati ad uno o pochi episodi di cronaca.’ Allora quando ci troveremo di fronte ad un malintenzionato gli diremo che non può far nulla, perché le percentuali del crimine sono già sature, che passi l’anno prossimo, magari a gennaio, quando c’è disponibilità. I ‘fatti emozionali’ che lei cita, signor Ministro, riguardano la vita di noi cittadini, e non sono numeri e dati da poter manipolare e studiare, e


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POLITICA

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CARO MINISTRO, NON NASCONDIAMOCI DIETRO UN DITO dalla prima Il commento di Roberto Ragone

magari illustrare con dei bei diagrammi. Sono persone, famiglie, case violate, vite a volte distrutte. Quando lei parla di ‘singoli fatti che non possono inquadrare le conseguenze che un intervento normativo può produrre sulla sicurezza dei cittadini’, cosa vuol dire? Che i delinquenti – che siano stranieri o italiani ormai non ha più importanza, anche i nostri hanno imparato da quella malavita la stessa crudeltà, le stesse nuove regole di disprezzo della vita umana, consci del fatto che la loro impunità è praticamente garantita – possono girare armati, anche di AK47, come nel caso di Stacchio, e che noi privati cittadini dobbiamo essere inermi, alla loro mercè? Che la legge sulla legittima difesa – cosa c’è di più legittimo che difendere la pro-

pria casa, i propri beni, la propria famiglia? – non si cambia? Che dobbiamo tenere in casa una seconda arma con matricola abrasa da mettere in mano al morto, magari facendogli sparare un colpo a pro della prova dello stub? La sicurezza dei cittadini – ove fossero ancora tali e non sudditi – passa attraverso la libertà: possedere un’arma è libertà; non doverla usare è libertà; scegliere se difenderci con le armi o senza, è libertà. Libertà di vivere serenamente, di dormire nel proprio letto senza paura, di andare per strada senza essere rapinati: questa è libertà. Avere a disposizione la possibilità di un vero deterrente, di una ‘estrema ratio’ non vuol dire che la nostra sicurezza è minacciata, come lei afferma. La nostra sicurezza – e i fatti lo

dimostrano – è minacciata da chi non ha rispetto per la vita umana, che delinque certo dell’impunità, che subito dopo forse – prende il pullman per tornare a casa, in attesa che le acque si calmino. Nessuno di noi, avendo un'arma in casa o addosso, si augura di doverla usare, nessuno vuole continuare a vivere pensando di avere tolto la vita ad un suo simile, a prescindere dalle circostanze. A volte la vera vittima è proprio chi s'è do vuto difendere. Un episodio del genere, a dispetto di tutti i film d'azione che si vedono in TV, cambia la vita di chiunque, per nella legittimità del fatto. Assistiamo poi all’ignominia delle interviste fatte in tv e sui giornali ai parenti dei banditi uccisi: i quali vogliono ‘ giustizia’ o ‘vendetta’, secondo l’estrazione so-

ciale. E che certamente otterranno da qualche giudice poco illuminato un sostanzioso indennizzo, mentre – per citare il Santo Padre – settimo non rubare. Chi ruba, chi delinque, non deve avere diritti, vi ha rinunciato nel momento stesso in cui li ha sottratti agli altri con la sua azione criminale. Mandare in tv o sui giornali queste interviste è pericoloso, quello sì, perché aumenta la percezione di impunità da parte dei banditi; e magari poi la fidanzata, o la madre, o la moglie scriveranno un libro con presentazione in un talk tv, oppure si fa ranno pagare le loro presenze. Ciò che non accade quando a morire sotto i colpi di un malvivente armato è una guardia giurata, o un Carabiniere, o un poliziotto. Sembra che non vogliate capire che la misura è colma, e che viviamo in una sorta di paradosso kafkiano, che sfiora il ridicolo. Le reazioni della gente comune sono dettate da una esasperazione che sta montando sempre più. Chi parla di ‘giustizia fai da te’ è in malafede: la difesa di sé non è giustizia, è difesa; non è giustizia essere rapinati e picchiati, magari privati del lavoro di una vita. Il Far West è fra noi: se non guardate con attenzione a ciò che sta accadendo, nascondendovi sempre dietro il famoso dito, rischiate di avere in mano una situazione molto dif ficile. Avremmo preferito leggere di applicazioni delle leggi esistenti più vicine allo spirito delle leggi stesse, di certezza della pena, di discrimine nell’applicazione di benefici ai carcerati, di pene raddoppiate e triplicate in caso di recidiva della stessa fattispecie di reato, di stranieri restituiti alla loro nazione d’appartenenza per scontare le pene, di aumento dell’organico di Polizia e Carabinieri, di nuove carceri, di abolizione dei decreti svuota-carceri - sintomo evidente di una vostra incapacità -,di stanziamenti sostanziosi per le Forze dell’Ordine, di maggior controllo del ter ritorio. Di regole nuove, certe, e di organismi che le fanno rispettare, senza sconti per nessuno. La libertà si conquista anche così, con regole certe e qualcuno che le fa rispettare. A che servono i limiti di velocità se non c'è chi li fa rispettare - autovelox per fare cassa a parte? L'alta velocità continuerà a provocare incidenti. Qual'è la soluzione che proponete, visto che quelle di cui si discetta lasciano il tempo che trovano? Oltretutto quello 'stiamo per approvare un provvedimento che porta ad un inasprimento delle pene' , a prescindere dalla poco certa deterrenza, ci dice che i tempi non sono brevi, ammesso e non concesso che questa sia la soluzione. Anche perché può sembrare – è così? – che vi sta più a cuore la salute dei ladri, piuttosto che quella nostra, delle persone oneste, dei cittadini per bene, quelli che pagano le tasse e vi permettono di ricevere lo stipendio tutti i mesi. Qualcosa ce la dovete. O no?


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L’osservatore d’Italia

edizione di Giovedì 29 Ottobre 2015 - Anno IV Numero 149

www.osservatoreitalia.it


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