27 novembre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Venerdì 27 Novembre 2015

Anno IV Numero 169

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

GIUBILEO: TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE SULLA SICUREZZA

MISSION POSSIBLE di Matteo La Stella a pagina 4

GUERRA AGLI ASSASSINI DELL’ISIS

Putin a Hollande: “pronti a cooperare con Parigi.” Cameron ha chiesto il via libera ai deputati per far partire i raid in Siria.

La Germania invierà i Tornado nella guerra contro l'Isis. Matteo Renzi: “serrare i ranghi dell'Ue” L’editoriale

di Angelo Parca

SENTIAMOCI UN PÒ PIÙ

La Germania accoglie la richiesta del presidente francese Francois Hollande di fare di più contro l'IS e ufficializza il suo contributo militare: tornado ...

TRICOLORE

L

di Chiara Rai

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Il commento

a Capitale d’Italia non è Milano. Bruxelles non è Parigi. Lo Stivale non funziona come la Germania. La Russia non ragiona come i turchi. Evidenzio l’ovvio perché si è perso di vista. Mentre il commissario straordinario Tronca se la prende con i centurioni c’è il business dei migranti e dei vestiti usati, il mercato della monnezza, il pizzo, le tangenti negli appalti pubblici più grossi d’Italia, il mercato dei farmaci, le operazioni chirurgiche di convenienza, lo sfruttamento dei lavoratori, i femminicidi, la disoccupazione dei giovani e due nostri connazionali, Salvatore Girone e Massimiliano La Torre, che continuano a essere sotto scacco dell’India sebbene l’autopsia sui corpi dei due pescatori indiani parli chiaro: i marò non li hanno uccisi, non sono stati i loro proiettili a colpirli. Riportiamoli a casa una volta per tutte. Forse Girone potrà tornare almeno per le vacanze di Natale: tratteniamolo se siamo un Paese con gli attributi. Se fossero stati gli Stati Uniti nella nostra situazione non avrebbero lasciato tornare un loro connazionale a subire un ingiusto ... Continua a pagina 2

E ORA CHE FINE FANNO?

A

di *Alessandro Capriccioli

pprendiamo che si è finalmente deciso di mettere fine alla convenzione con la cooperativa che gestiva il 'centro di raccolta' per rom di via Visso, una delle situazioni più gravi in termini di segregazione abitativa e sociale presenti a Roma, al centro, in questi anni, della nostra attività di denuncia, monitoraggio e proposta. All'interno della struttura, gestita finora dalla Cooperativa Inopera e del tutto priva dei requisiti di civile abitazione, al punto da essere registrata addirittura come deposito merci, gli spazi destinati alle famiglie sono inadatti e lontani dall'assicurare condizioni di vita accettabili: spazi strettissimi, senza fonti di luce e aria naturale, per la cui gestione sono stati spesi ogni anno oltre 2 milioni di euro. La struttura, denominata 'Best House Rom', è stata oggetto di visite, interrogazioni, incontri istituzionali: abbiamo cercato con tutti i mezzi a ... Continua a pagina 2

SQUINZI: “SEGNALI DI RIPRESA MA PESA LA PAURA”

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

a pagina 3

UNO BIANCA: NIENTE SCONTO DI PENA PER OCCHIPINTI

di Angelo Barraco a pagina 5

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

L’osservatore d’Italia

dalla prima l’editoriale di Chiara Rai ... processo. Figurarsi la Russia. Si può trattare diplomaticamente restando ognuno a casa propria. Perché intendiamoci che questa dei due Marò è soltanto un terribile inciampo diplomatico gestito malissimo. E poi dedichiamoci ad inasprire le pene per questi ladri pregiudicati che ci vengono in casa a rubare, a violare la nostra intimità a sgozzarci a sangue freddo per un cellulare e un pc. La pulizia del rottamatore, qualora ci fosse, dev’essere totale fino a che non viene raschiato quel sudicio fondo che la corruttela ha invaso. Decomposti, disfatti, affaticati, gli italiani cercano difficilmente di trovare il lato bello di questo paese del quale abbiamo calpestato persino l’identità. E la cosa più sorprendente è che ci riescono, anzi ci riusciamo.

Ci reinventiamo e dalle nostre idee nascono grandi imprese. E allora, ameno oggi, sentiamoci un po’ più tricolore: apriamo le finestre a cantiamo un bell’inno di Mameli. Sfoghiamoci alla faccia delle canzoni internazionali e di una multiculturalità che abbiamo male inteso e male interpretato perché non abbiamo ca-

pito che è molto più razzista un benpensante ipocrita che sfoggia lo sdegno e si vergogna del sentimentale patriottico che un siciliano che nonostante riconosca la tragedia di una vita difficile tende la mano all’immigrato appena sbarcato ma chiede che le regole vengano rispettate per il bene di tutti. Siamo tutti fratelli. Ma alcuni vengono trattati come bestie. E i primi sono proprio gli italiani.

dalla prima - Il commento di *Alessandro Capriccioli ... nostra disposizione di ottenere dall'amministrazione capitolina che quella vergogna finisse, arrivando anche al digiuno di dialogo da parte del consigliere comunale radicale Riccardo Magi. Ma nonostante il nostro interesse costante, il coinvolgimento della Commissione Diritti Umani del Senato e l'impegno preso dal sindaco Marino e dall’Assessore alle politiche sociali Danese a gennaio 2015 di chiudere il 'Best House Rom' e di trovare per i suoi occupanti delle soluzioni abitative più dignitose, il centro è rimasto lì, nelle stesse inaccettabili condizioni. La notizia della chiusura ci sembra quindi positiva, ma può esserlo del tutto solo a condizione che

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alle persone ospitate sia assicurata una sistemazione alternativa dignitosa e che rispetti le loro esigenze. Sulla loro pelle troppe persone si sono arricchite. Al prefetto Tronca e al vice prefetto Vaccaro, chiediamo di gestire con cautela e intelligenza la situazione e di farsi garanti del destino delle decine di famiglie costrette a vivere per anni nel degrado: famiglie a cui andrebbe finalmente data la possibilità di avviare un percorso condiviso di inclusione e autonomia nella nostra città, come del resto abbiamo proposto nelle delibere di iniziativa popolare 'Accogliamoci', firmate da oltre seimila cittadini romani. *Segretario di Radicali Roma

CASA BIANCA: ARRESTATO UN UOMO MENTRE TENTA

DI SCAVALCARE IL CANCELLO

dalla prima “MISSION POSSIBLE” di Angelo Parca ... per missioni di ricognizione, una fregata, aerei cisterna per il rifornimento in volo e satelliti. Nella giornata di ieri le forze speciali tedesche hanno fatto irruzione in una moschea a Berlino, nel quartiere di Charlottenburg e successivamente hanno arrestato in un centro culturale due persone che "pianificavano attentati": momenti di paura a Britz, altro quartiere della capitale, in cui sono state evacuate diverse abitazioni per la presenza di un'auto, secondo gli investigatori collegata ai due fermati, ma all'interno della quale non sono stati poi trovati esplosivi, come si temeva. Non demorde quindi l'offensiva diplomatica del presidente francese Francois Hollande alla continua ricerca di alleati per distruggere l'Isis, dopo gli attentati del 13 novembre. Hollande ha incontrato il premier italiano, Matteo Renzi, e poi è volato a Mosca dove è stato ricevuto al Cremlino da Vladimir Putin. Quest'ultimo appuntamento il più delicato in considerazione anche dell'escalation di tensione con la Turchia dopo l'abbattimento del caccia russo. Putin a Hollande, pronti a cooperare con Parigi - Pronti a cooperare con la Francia: ha affermato Vladimir Putin rivolgendosi ad Hollande. "Sono a Mosca con lei per vedere come possiamo agire insieme e coordinarci in modo da poter attaccare questo gruppo terroristico, ma anche per raggiungere una soluzione politica per la pace in Siria", ha dichiarato Hollande all'inizio dell'incontro con Putin. "Ora e' il momento di assumersi la responsabilità per quanto sta accadendo", ha inoltre detto il pre sidente francese. Nel frattempo la Germania invierà i Tornado nella guerra contro l'Isis "come conseguenza degli attentati di Parigi". Questa la decisione di Angela Merkel insieme ai suoi ministri, mentre in Inghilterra Cameron ha chiesto il via libera ai deputati per far partire i raid anti-Isis in Siria. "Dobbiamo colpire questi terroristi ora". Per Cameron si

tratta di "interesse nazionale", oltre che schierarsi "con la Francia" dopo i fatti di Parigi. Il premier britannico esclude che i raid possano fare della Gran Bretagna "un bersaglio più grande" ed ha riconosciuto che la "la chiave in Siria è una soluzione politica", insistendo che dal punto di vista di Londra questa soluzione deve prevedere che il presidente Bashar al-Assad "se ne vada". Cameron ha quindi ribadito che "non si può attendere che questo accada prima di assumere un'azione militare" su quella che ha chiamato "la roccaforte". Il premier inglese ha escluso il coinvolgimento di forze di terra britanniche. "Contro l'Isis occorre avviare iniziative militari comuni", ha dichiarato Hollande durante una conferenza stampa congiunta con il premier italiano all'Eliseo. "Italia e Francia sono unite contro il terrorismo", ha affermato Hollande. "E' stato compiuto un attentato non solo contro la Francia e contro l'Europa ma contro l'umanità" ha detto Renzi, sottolineando che "c'è la necessità di una coalizione sempre più ampia che porti alla distruzione" dell'Isis "e del disegno atroce che esso rappresenta". Matteo Renzi ha anche sottolineato il fatto che contro il terrorismo serve "una risposta culturale", non solo militare. "I nostri valori sono molto più importanti della loro barbarie", ha detto Renzi. Poi ricordando gli attentati di Parigi ha detto: "abbiamo sentito il dolore di questa nazione come il nostro dolore". Matteo Renzi ha poi aggiunto: "Bisogna serrare i ranghi dell'Ue e contrastare le forze centrifughe che attraversano il continente: dal rischio di Brexit, alle conseguenze politiche della crisi economica e finanziaria, ci sono troppi strappi nel tessuto dell'Unione, ma il rischio maggiore è lo strappo tra le istituzioni e i cittadini". Il ministro degli Interni Angelino Alfano alla domanda se l'Italia si unirà a Francia e Germania ha risposto: "Abbiamo ancora quelle cicatrici aperte: vogliamo sapere se la Siria diventa una Libia bis oppure se c'è un quadro, un piano chiaro per il dopo, prima di co minciare".

VERTICE ANTITERRORISMO: INTERCETTARE TABLET E

PLAYSTATION

Allarme alla Casa Bianca, dove gli agenti del Secret Service hanno arrestato un uomo che stava tentando di scavalcare la cancellata della residenza del presidente degli Stati Uniti. Dopo l'arresto l'intera aerea è stata bloccata, messa in 'lockdown', per verificare possibili ulteriori tentativi di violazione. Il controllo è particolarmente importante perché il presidente Barack Obama si trova alla Casa

Bianca per celebrare la Festa del Rin graziamento con la sua famiglia. Mercoledì scorso Obama aveva inviato un messaggio agli americani esortandoli a viaggiare e celebrare in serenità la Festa rimanendo comunque vigili e attenti a qualsiasi possibile minaccia terroristica. Il presidente ha poi reso noto che al momento non vi sono notizie specifiche e credibili di minacce terroristiche contro gli Stati Uniti.

"Più strumenti di intercettazione, nuovi supporti di informatizzazione, più traduttori e mediatori culturali nelle carceri": sono le tre richieste emerse dal vertice antiterrorismo durato un paio d'ore al ministero della Giustizia, riferite dal guardasigilli Andrea Orlando. "Occorre rafforzare la capacità di far viaggiare e di scambiare informazioni attraverso nuovi supporti informatici sottolinea Orlando - Poi, dobbiamo rafforzare la presenza di traduttori e di mediatori culturali nelle carceri. Infine, si deve rafforzare la capacità di intercettazioni, che non possono più riguar-

dare solamente telefoni e cellulari, ma ogni mezzo usato per trasmettere informazioni, dai tablet ai computer e alle PlayStation".


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RUSSIA: FERMATI 50 IMPRENDITORI TURCHI

PRIMO PIANO

pag. 3

Mosca prepara misure economiche restrittive contro Ankara "La Turchia avrebbe reagito diversamente se avesse saputo che l'aereo era russo". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sul jet abbattuto martedì dai caccia di Ankara al confine con la Siria. Putin non ha risposto alle telefonate fatte dal suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan dopo l'abbattimento del jet russo. Lo ha rivelato lo stesso Erdogan in un'intervista a France 24, criticando Putin per questo compor tamento. Il presidente russo Vladimir Putin si è chiesto perchè Mosca debba passare informazioni agli Usa sui propri raid in Siria dato che questo non ha impedito l'abbattimento del jet russo da parte di Ankara, che fa parte della coalizione anti Isis guidata da Washington. "La Russia aveva informato la coalizione guidata dagli Usa su ora e luogo in cui sarebbe passato il jet che è stato abbattuto", ha sottolineato nella conferenza stampa con il presidente francese Fran cois Hollande. Un gruppo di circa 50 imprenditori turchi è stato fermato dalle autorità russe a Krasnodar, nella Russia meridionale, con l'accusa di aver mentito sul motivo del loro ingresso nel Paese. Lo riferisce la Cnn Turk. Secondo quanto raccontato da uno degli imprenditori, la comitiva sarebbe stata fermata ieri per poi comparire stamani davanti a un giudice, che li avrebbe condannati a dieci giorni di detenzione e una multa di 4 mila rubli (poco meno di 60 euro). Resta altissima, dunque, la tensione tra Russia e Turchia dopo l'abbattimento due giorni fa di un Jet che Ankara sostiene abbia invaso lo spazio aereo turco. Il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito le critiche alla Turchia per quanto accaduto al caccia. Mentre Erdo-

gan fa sapere di non essere disposto a chiedere scusa. Il ministero degli esteri russo ha raccomandato ai propri connazionali di non visitare la Turchia e a quelli che si trovano attualmente in quel Paese di rimpatriare a causa della mi naccia terroristica. Sono "assolutamente inspiegabili - ha dichiarato - le pugnalate alla schiena a tradimento da coloro che ritenevamo partner e alleati nella lotta al terrorismo". "Finora non abbiamo sentito le scuse dal massimo livello politico turco né tantomeno le proposte di risarcire i danni e di punire i criminali per il reato commesso". "Penso che se c'è una parte che deve scusarsi, non siamo noi. Deve scusarsi chi ha violato il nostro spazio aereo. I nostri piloti e le forze armate hanno semplicemente fatto il loro do-

vere". Ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un'intervista alla Cnn. "C'e' l'impressione che le autorità turche portino deliberatamente i rapporti con la Russia in un vicolo cieco, ha detto Putin ricevendo al Cremlino le credenziali dei nuovi ambasciatori stranieri. Erdogan risponde alla accuse di Mosca: "Quelli che dicono che noi compriamo il petrolio da Daesh (l'Isis, ndr) devono provarlo". E poi aggiunge: "La Russia non sta combattendo davvero l'Isis in Siria, sta uccidendo turcomanni e siriani a La takia". Mosca prepara misure economiche restrittive contro Ankara: lo annuncia il premier Medvedev precisando che il governo russo entro 2 giorni presenterà proposte in tal senso e che le misure non avranno una scadenza prefissata. Il

premier russo propone anche di interrompere i negoziati con Ankara per il trattamento economico preferenziale. Il rafforzamento dei controlli delle autorità russe sui prodotti alimentari turchi e' "dovuto a diversi fattori" tra cui anche una possibile minaccia terroristica: lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Sulla questione sono intervenuti nuovamente gli Stati Uniti: "La decisione di Mosca di schierare i sistemi di difesa anti missilistica S-400 alla base militare russa a Latakia non fa che complicare la situazione e non favorisce la lotta all'Isis, sostiene l'ambasciata Usa in Russia, citata da Interfax, aggiungendo di augurarsi che gli S-400 non siano rivolti contro gli aerei della coalizione a guida Usa.

ECONOMIA, SQUINZI: “SEGNALI DI RIPRESA MA PESA LA PAURA” "La paura del terrorismo pesa sull'economia globale e anche quella italiana ne risentirà". Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi all'assemblea dell'Unione industriali di Napoli. Il leader di Viale dell'Astronomia ha però

precisato che, nonostante i numeri negativi prodotti dalla Crisi, vede mezzo pieno il bicchiere del Mezzogiorno, per cui intravede segnali di ripresa anche nel 2016. Nel giorno in cui l'Istat certifica che il divario tra Nord e Sud è aumentato in termini di reddito e di Pil, Confindustria vede il bicchiere mezzo pieno per il Mezzogiorno di cui evidenzia i dati in controtendenza su turismo, export e nuovi occupati. Anche se su tutta l'economia nazionale - avverte il numero uno di viale dell'Astronomia Giorgio Squinzi - pesa la paura del ter rorismo. "Pesa sull'economia globale spiega Squinzi - Tuttavia è ai dati posi-

tivi che bisogna dare importanza non perché la crisi sia passata ma perché indicano la strada da percor-

rere, quella delle imprese". "In effetti - ha ricordato - i numeri negativi prodotti dalla crisi ci sono tutti e non possono essere trascurati, né negati: il Pil meridionale del 2014 è di 50 miliardi inferiore a quello del 2008 e ci sono oltre mezzo milione di occupati in meno. Tuttavia in questi mesi abbiamo guardato non alle imprese che hanno chiuso i battenti, ma a quanti hanno superato la crisi. Così come abbiamo salutato positivamente l'aumento degli occupati al Sud (+120mila nella prima parte del-

l'anno), l'andamento positivo dell'export (+3,5% nello stesso periodo), la ripresa della natalità e il calo delle cessazioni delle imprese. Ed è molto positivo - ha osservato Squinzi - che sia di pure di poco, il segno più torni a farsi vedere

nelle previsioni per il 2016 relative al l'economia del Mezzogiorno". In questo senso Confindustria giudica "interessanti le linee guida per la definizione del Masterplan per il Mezzogiorno, in quanto invitano le amministrazioni e le istituzioni, a tutti i livelli, a confrontarsi non con astratte linee di programmazione, ma con le concrete necessita' dei sistemi produttivi locali". "Con queste linee guida - ha precisato il governo trasferisce a livello locale l'onere e l'onore di far emergere fabbisogni, potenzialità, idee e progetti coerenti con le caratteristiche del sistema economico. E' una scelta - ha proseguito

il leader di Confindustria - che chiama in causa i territori meridionali e tutte le forze, istituzionali ma anche economiche e sociali". Idee e progetti che devono concretizzarsi in risultati concreti. Squinzi elenca cinque sfide "per trasformare la Campania e il Mezzogiorno da problema a soluzione". E per fare l'agognato salto di qualità. Nell'ordine un piano per la rigenerazione urbana di Napoli; un grande sforzo di integrazione a completamento della rete infrastrutturale; il rilancio del porto di Napoli; la valorizzazione economica del patrimonio culturale e un rinnovato impegno a favore della ricerca. "Situazioni concrete conclude il leader di Confindustria - che rappresentano solo l'inizio di tante azioni, tutte alla nostra portata". E tutte con al centro l'impresa "unica forza che può portare il Sud e il Paese fuori dalla crisi".


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CRONACA

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GIUBILEO: TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE SULLA SICUREZZA Con le misure racchiuse nel dossier firmato dalla Questura, Roma fissa negli occhi la bestia del terrorismo. di Matteo La Stella Roma - Tra paure ed allarmi che rimbalzano qua e là, la Capitale si è “vestita” di una corazza in vista dell'evento giubilare che prenderà piede tra 12 giorni, schierando in campo le misure previste dal dossier stilato dal questore Nicolò D'Angelo. Con queste misure, Roma fissa negli occhi la bestia della minaccia terroristica, concentrando l'attenzione sugli obiettivi sensibili e gli eventi più affollati. Obiettivi sensibili Ad oggi, gli obiettivi sensibili nell'Urbe raggiungono quota 1400. Un numero provvisorio e che dovrà fare i conti con i “consigli” dettati dall'inteligence, pronto in qualsiasi momento a dirottare uomini e mezzi su nuove zone a rischio. Tra questi, dopo l'allarme per “attacchi chimici” lanciato dal premier francese Valls, spuntano nel dossier sorvegliati speciali come impianti idrici, stazioni Acea, impianti Enel ed Eni, oltre ai trasporti di sostanze chimiche pericolose, ma anche di armi, mu-

nizioni e fuochi d'artificio. Occhi aperti ovunque, per la sicurezza a cui già stanno provvedendo 700 unità dell'esercito, coadiuvate dalla Polizia, che dalla giornata di giovedì conterà altri 400 agenti pronti a dare manforte. Infatti, insieme alla quota aggiunta di uomini, la Polizia disporrà anche di 140 nuove volanti, 50 moto e 100 automobili. Eventi “caldi” Nelle 220 pagine dell'or-

dinanza si evince che durante il Giubileo Straordinario ci saranno 4 snodi principali. Si salperà il 18 dicembre, quando l'egida della Questura dovrà arginare possibili pericoli in Via Marsala, dove il Santo Padre scenderà per l'apertura della porta Santa all'ostello della Caritas. Il 6 di gennaio avverrà lo stesso al santuario del Divino Amore, mentre dall'8 al 14 febbraio, tutte le attenzioni saranno traslate in Vaticano, dove si esporranno le spoglie di Padre Pio. Per finire, nella giornata del 4 settembre, gli occhi saranno puntati sulla canonizzazione di Madre Teresa, evento che si preannuncia affollatissimo. Basiliche e percorsi Sotto la lente di ingrandimento anche le basiliche. Più unità a piantonare il loro perimetro, grazie all'esenzione di Polizia e Carabinieri dal servizio anti-abusivismo, deputato nel periodo giubilare agli agenti della Polizia Locale. Due pattuglie a piedi ed una in auto batteranno l'area intorno a Santa Maria Maggiore, San Giovanni e San Paolo, dalle 7 del mattino fino al calar del sole. A completare il quadro sicu-

rezza, poi, sarà un ufficio mobile delle forze dell'ordine e la vigilanza costante dell'esercito. La tranquillità delle basiliche minori e delle chiese confessionali, invece, sarà garantita da due pattuglie, una della Polizia ed una dei Carabinieri. I percorsi giubilari, invece, sono stati divisi in 4 parti: Tridente, Spagna, Colos seo e Barberini. Trasporto pubblico. L'ordinanza, peraltro, pone sotto uno stretto controllo anche i mezzi pubblici, pattugliati dall'interno grazie a squadre di agenti e guardie giurate di Atac che si faranno largo tra le persone e i sedili dei mezzi deputati al trasporto di superficie, ma anche e soprattutto di quello metropolitano. I nodi di scambio delle linee metro: Laurentina, Anagnina, Termini, Tiburtina, Ostiense e Stella Polare, saranno sempre sorvegliati da gruppi di 6 unità dell'esercito. Nel frattempo, l'area della stazione Termini verrà sezionata in due parti, Marsala e Giolitti, ognuna delle quali sarà affidata a 3 pattuglie di Carabinieri o Polizia.

BRACCIANO, APPALTI NEL MIRINO DELLA PROCURA: IL SINDACO PENSA AL "COMPLOTTO POLITICO"

Blitz dei carabinieri della Compagnia di Bracciano presso il Comune e presso gli uffici e le abitazioni di 17 persone di Ivan Galea Bracciano (RM) - Bufera giudiziaria sull'amministrazione comunale di Bracciano, guidata dal sindaco Pd Giuliano Sala, dopo che all'alba di giovedì 26 novembre è scattato il blitz dei carabinieri della Compagnia di Bracciano presso la sede del Comune e presso gli uffici e le abitazioni di 17 persone, tra cui imprenditori locali, indagate dalla Procura di Civitavecchia per reati contro la pub blica amministrazione. Le perquisizioni sono state ordinate dal sostituto Procuratore della Repubblica presso la Procura di Civitavecchia dr. Lorenzo Del Giudice e sono state effettuate al fine di acquisire la documentazione relativa le varie procedure di affidamento per i lavori pubblici degli ultimi anni al fine di verificarne la cor rettezza. Con tutta probabilità nel fascicolo della Procura anche la presunta irregolarità del protocollo. Lo scorso 9 ottobre su questo quotidiano abbiamo evidenziato come la sequenza degli atti, così come risulta dallo storico dell’Albo Pretorio del Comune di Bracciano per gli anni 2011-2012-2013, denoti la mancanza del numero degli atti per ben due documenti oltre al fatto che non si comprende la logica di inserimento degli atti stessi sull'Albo Preto-

rio rispetto la numerazione delle pagine. Evidenziavamo quindi il fatto che le pagine dell'Albo Pretorio del Comune di Bracciano non corrisponderebbero alla effettiva consequenzialità delle date, con il risultato di una scarsa chia rezza nel comprenderne la logicità. "Aspettiamo fiduciosi l'esito delle indagini della Procura - commentano dal Comitato Cittadini di Bracciano in

Movimento - confidando nel lavoro della Procura affinché vengano portate alla luce le varie vicende che hanno caratterizzato l'amministrazione comunale di Bracciano negli ultimi anni." Il sindaco di Bracciano Giuliano Sala “piena fiducia nella Magistratura” . L’amministrazione comunale di Bracciano, a seguito del clamore suscitato

dai controlli e perquisizioni dei carabinieri nel Palazzo Comunale, in alcune abitazioni di indagati e nei loro studi privati su disposizione della Procura di Civitavecchia, intende tranquillizzare i cittadini riguardo la normale continuità dell’azione amministrativa ed esprimere la sua piena fiducia nei confronti della Magistratura affinché venga fatta chiarezza assoluta in merito alle vicende oggetto delle indagini. Trattandosi di circostanze ora al vaglio della Magistratura, l’amministrazione si riserva di riferire nelle sedi opportune in merito alle contestazioni sollevate. Il procedimento è ad oggi alla fase delle indagini prelimi nari. “Senza entrare nel merito – sottolinea il sindaco Giuliano Sala – mi spiace constatare che l’amministrazione continui ad essere nel mirino per vicende non connesse tra loro. Pur non credendo alla teoria del complotto è evidente che in questi ultimi mesi l’amministrazione che guido, democraticamente eletta, è oggetto di una attenzione straordinaria che può far pensare all’obiettivo di rovesciare la giunta per via giudiziaria. Malgrado gli attacchi che da più parti ci giungono – aggiunge Sala – è nostra intenzione non cedere alle molte pressioni, restando alla guida di Bracciano. Siamo convinti che la Magistratura saprà chiarire ogni cosa”.


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BANDA DELLA UNO BIANCA: NIENTE SCONTO DI PENA PER L'EX POLIZIOTTO MARINO OCCHIPINTI

Occhipinti prese parte ad un’operazione dove fu uccisa la Guardia Giurata Carlo Beccari

CRONACA

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MILANO, RAPINA OROLOGERIA “PISA”: SGOMINATA BANDA PARAMILITARE

La rapina fu commessa il primo dicembre 2014 da

8 uomini armati di pistole, asce e machete

Milano - La Polizia di Stato ha individuato tutti i responsabili della rapina all’orologeria “Pisa” di via Verri, nei pressi di via Montenapoleone, commessa il primo dicembre 2014 a Milano quando otto uomini travisati, armati di pistole, asce e machete, fecero irruzione

nell’esercizio, in pieno “quadrilatero della moda”, ed asportarono orologi per un valore di oltre 820mila euro. Uno dei malviventi fu bloccato dalle guardie giurate ed arrestato. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Milano, coordinate dal Sostituto Procuratore dr Enrico Pavone e svolte in stretta cooperazione con le autorità romene, hanno portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di altri 6 degli esecutori (l’ottavo è infatti minorenne) nonché di colui che, dalla Romania, li ha reclutati, addestrati ed ha organizzato la rapina. Giá in carcere in Romania per altri reati simili, gli esecutori della rapina sono sei ragazzi giovanissimi: tutti dai 18 ai 23 anni, a cui si aggiunge un minorenne. Il loro capo, che organizza i colpi non spostandosi mai dalla Romania, è stato individuato in Adrian Marin Botez, 38enne, anche lui già in carcere. I romeni individuati come autori della rapina, secondo quanto emerso dalle indagini sono parte del più ampio gruppo di malviventi organizzato dal 38enne, con caratteristiche paramilitari. I giovani, individuati spesso per conoscenza diretta o passaparola, tra amici di amici, venivano portati per 4-5

di Angelo Barraco Bologna – Marino Occhipinti non avrà lo sconto di pena, lo ha deciso la Procura. L’ex poliziotto che prese parte ad un’operazione della Banda della Uno Bianca assaltando un furgone della Coop di Castel Maggiore, il 19 febbraio del 1988 dove fu uccisa la Guardia Giurata Carlo Beccari. L’arresto di Occhipinti

avvenne il 29 novembre del 1994, quando era vice-sovrintendente della sezione narcotici della Squadra Mobile. L’uomo si trova in regime di semilibertà dal 2012 e aveva chiesto il rito abbreviato, il Pm ha respinto l’accoglimento dell’istanza, il Gip invece si è riservato. La semilibertà. Dopo diciassette anni, due mesi e due giorni di carcere, Marino Occhipinti ottiene il 3 gennaio del 2012 la semilibertà che gli consente di lasciare l’istituto penitenziario per lavorare presso una cooperativa sociale. Prima della semilibertà però aveva potuto usufruire di alcuni permessi come quello avuto nel 2010 per andare ad una via crucis e il 31 maggio del 2010 era uscito per una malattia del padre. Aveva anche scritto una lettera di ringraziamento al Sindaco di Santa Sofia,

paese in provincia di Forlì: “Dopo tutto quello che è successo, mi riferisco alla mia vicenda giudiziaria ero assolutamente sicuro che non sarei mai più tornato. Le parole di ringraziamento per come il paese di Santa Sofia ha saputo riaccogliermi che ho espresso in occasione delle esequie del mio babbo sono davvero sentite. Sono rimasto colpito quanto lei è venuto a porgere le condoglianze a me e

a mia mamma”. Il Sindaco aveva risposto con una lettera pubblica: “Crediamo nella redenzione degli uomini e Marino ha iniziato il percorso di riacquisizione della sua dignità e per questo merita il nostro plauso. Molti santasofiesi, amici e conoscenti, lo hanno già accolto con affetto. Auspichiamo un suo completo e totale rientro nella nostra comunità”, ma tale scambio di lettere ha suscitato parecchie polemiche soprattutto da parte del circolo Sel locale che disse: “La redenzione di un colpevole è un fatto privato e come tale dovrebbe essere trattato. Enorme e incancellabile è invece la tragedia pubblica della Uno bianca che purtroppo è anche una tragedia privata e indimenticabile per le famiglie che subirono quei tragici eventi”.

mesi in una zona boschiva disabitata della Romania per un addestramento pre-rapine. Per giorni e giorni vivevano in tende, abituandosi a dormire all'aperto in ogni condizione meteo. Durante l'allenamento i futuri rapinatori imparavano tecniche e modalità per mettere a segno i colpi con il ruolo o di "pistoleri" o di "raccoglitori". A gruppi di 6-7 venivano poi inviati per tre giorni in varie città europee tra cui Milano e Firenze, per rapinare gioiellerie e rientrare subito in patria consegnando il bottino al capo che "lo fa ceva sparire" in pochi giorni.

NAPOLI, PRIMARIE: BASSOLINO LANCIA LA SFIDA AI GIOVANI

"Cerco di essere sempre rispettoso verso tutti, anche avversari. Pronto a confrontarmi con De Luca e Renzi se diventassi sindaco. A differenza di De Luca, ho resistito alla tentazione di annunciare tempo prima la mia candidatura per poi fare un passo indietro: decise le primarie, mi sono candidato. Alle primarie, col Pd. Auspico che i giovani mi sfidino". Così Antonio Bassolino durante 'L'aria che tira' su La7. "La scelta per Napoli sia affidata ai napoletani. Non abbiamo bisogno di re e viceré, il partito si determini sui territori e le alleanze non diventino merce di scambio per altre realtà". Così il consigliere comunale Ncd di Napoli Marco Mansueto chiarendo le polemiche di queste ore. "Per quanto ci riguarda il percorso è segnato, va auspicata un'alleanza sul modello del Governo Renzi-Alfano. "Al contrario è singolare che a Milano qualcuno immagini di allearsi con la Lega, forza alternativa ad Area Popolare che quoti dianamente calunnia il nostro leader Angelino Alfano. Noi siamo senza se e senza ma con Ncd, non possiamo dire lo stesso di altri che incontrano quotidianamente i denigratori di Angelino Alfano. Se bisogna dire un 'basta' questo va detto chiaro e tondo rispetto alla Lega", conclude Mansueto.


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L’osservatore d’Italia

edizione di Venerdì 27 Novembre 2015 - Anno IV Numero 169

www.osservatoreitalia.it


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