20 ottobre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Martedì 20 Ottobre 2015

Anno IV Numero 144

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

L’INCHIESTA: ALBANO LAZIALE: AMMINISTRATORI E SOLDI PUBBLICI di Chiara Rai a pagina 6

PRIMI PASSI IN PROCURA IGNAZIO MARINO SCONTRINOGATE

Marino è stato ieri in Procura a colloquio con il pm Roberto Felici, titolare del fascicolo aperto sulle spese sostenute dal primo cittadino. Il fascicolo era stato aperto nei giorni scorsi dopo gli esposti di FdI e del M5S L’editoriale

Un Commissario ai trasporti di Roma con il compito di gestire il nodo del trasporto pubblico capitolino durante il Giubileo, da affiancare al commissario che prenderà il posto di Ignazio Marino in Campidoglio. ...

LA CIOCIARIA

E LA “MACRO REGIONE”

Michele Santulli

Il

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progetto di Legge governativo sulla fine delle province prevede una contrazione del numero delle regioni da venti a dodici, allora si pone la questione degli ‘accorpamenti’ cioè delle concentrazioni. Qualcosa si sente in giro. Pare che già abbia avuto luogo una riunione di sindaci. L’ipotesi governativa contempla che Latina e Frosinone confluiscano nella cosiddetta grande regione Tirrenica: cioè con la Campania. E, curiosamente a dir poco, si afferrano i primi commenti, netti e rumorosi: mai andare con la Campania! Se accorpamento deve esserci dicono, e in molti, che sia co l’Abruzzo: gli Appennini che ci separano sono poca cosa, essi dicono: per superarli e valicarli faremo tre o quattro superstrade con bei viadotti panoramici come quello che la Provincia ha progettato anni addietro (ottomilioni di Euro per la sola progettazione! dicono) per sventrare e distruggere la Valle di Comino e unirla a Isernia, naturalmente per accrescere il pubblico benessere. Al contrario che una parte consistente delle attuali province di FR e di LT abbiano fatto parte per secoli del Regno di Napoli, nonché ... Continua a pagina 2

Il Commento

TV LOCALI E DISINTERESSE

DELLE ISTITUZIONI di *Fabrizio Santori

La questione di Roma Uno Tv pone il problema della crisi delle emittenti locali, elemento che sta caratterizzando il contesto romano e laziale e su cui le Istituzioni sembrerebbero dimostrare negligenze, disinteresse e anche connivenza. Si tratta di numerose famiglie, di giornalisti, operatori e impiegati che da tempo vivono uno stato di frustrazione emotiva e professionale e che stanno subendo danni reddituali enormi. Mi aspetto una presa di posizione chiara da parte delle Istituzioni su cosa si intenda fare per tutelare il settore, l’occupazione e la tutela di un importante capitale umano sia attraverso specifici provvedimenti sia nel monitoraggio del comportamento dei privati che hanno contribuito a produrre l’attuale situazione. A tal proposito ho inviato una nota urgente all’assessore regionale al Lavoro, Lucia Valente, al fine di convocare un tavolo urgente con tutti gli attori interessati. Con l'occasione intendo ... Continua a pagina 2

VESCOVI AL GOVERNO:

"FAMIGLIA DIMENTICATA"

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

a pagina 3

RIFORMA DELLA RAI: ECCO

COSA CAMBIA

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Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

L’osservatore d’Italia

dalla prima l’editoriale di Michele Santulli ... secolari relazioni politiche abbiano segnato Roma e Napoli, non contano. Giustamente cemento e asfalto danno il tono. Tra le voci che si sono alzate a proposito delle alternative al progetto governativo, significativa e seria a mio avviso è quella di Maurizio Stirpe, industriale, reggitore della società sportiva Frosinone calcio e presidente Unindustria del Lazio: gli elementi culturali ed economici della terra ciociara, dichiara, sono presupposti inderogabili e irrinunciabili di ogni proposta, si deve tener presente che solo in cielo è scritto che debba esistere una cosiddetta Roma metropolitana avulsa dagli ordinamenti, si deve tenere a mente che le province dell’attuale Lazio specie quelle rappresentate da Frosinone e da Latina e da Roma sono state per quindici secoli strettamente connnesse con Roma medesima fino a costituire in certe epoche una sola entità: e continua: prescindere e addirittura ignorare la Storia e le vicende che contrassegnano il territorio a Sud di Roma, cioè la Ciociaria, è pregiudizievole. Solitari, ci occupiamo della fine delle province già da almeno due anni nell’intendimento di richiamare alle contingenze storiche, tra le quali la unità e unitarietà, che da sempre hanno caratterizzato tale immensa regione ai piedi di Roma fino al Garigliano, dagli inizi della storia: che tale territorio è stato il primo su cui si è innestata la Storia di Roma; che tale territorio è stato tributario della Città Eterna di uomini di comando, di approvviggionamenti, di soldati, incessantemente tanto che per qualche secolo ha perfino preso il posto di Roma; che da qui sono usciti non solo pane e soldati per Roma, altresì papi e gerarchie ecclesiastiche; che tale regione è stata la vera e propria sacrestia di Roma per quindici secoli: cioè il suo fondamento! Voglio dire che nessuna ipotesi aggregativa è da prendere in seria attendibile considerazione se non si conoscono siffatti presupposti storici alla base. Oltre a quanto più sopra, altri due fatti diventano imprescin dibili: - il rapporto di questa regione a Sud di Roma che identifichiamo per facilità come ‘Ciociaria’ è stato unico nella storia d’Italia perché unica e irripetibile è stata Roma: le rispettive vicende storiche si intersecano e si aggrovigliano perfino. Per ripetere le parole apparse in un

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quotidiano ancora in questi giorni ”la Ciociaria tutta è una provincia mentale di Roma” cioè Roma e Ciociaria sono state consustanziali: in effetti essa è stata l’ombra di Roma! Se si ignorano tali fatti e realtà secolari, si costruiscono le cattedrali nel deserto cioè si distrugge e dilapida e si crea il vuoto; nel giornale summenzionato si scrive anche che un quarto di Roma è ciociaro: io preciserei: molto di più di un quarto; - la regione nata e connotata come Lazio, in epoca di Augusto Imperatore trasformata in ‘Campania’ estesa fino a Napoli, successivamente dal 1500-1600 come Campagna di Roma, poi ancora con altre appellazioni, con inizio dal fiume Garigliano prima, dal fiume Liri successivamente, è in assoluto di gran lunga la prima nata regione d’Italia. In aggiunta, come tale regione è ‘la madre di Roma’ per ripetere quanto qualcuno ha osservato, così l’Italia è nata da questi luoghi sacri a Sud del Tevere-Aniene! Conseguenza ne è che tutto tale contesto geografico e storico cioè l’attuale Lazio e le sue cinque province compresa Roma, sono un mondo a sé, una entità a parte e come tale va affrontato. Ma in maniera determinante e assoluta lo è la regione a Sud di Roma, cioè il Latium storico che non andava oltre il Nord del Tevere e dell’Aniene, cioè la Ciociaria! In conclusione questa regione che identifichiamo come Ciociaria, vale a dire Latina e Frosinone, vale a dire l’antico territorio di venticinque secoli or sono degli Ernici, dei Volsci, degli Equi, dei Sanniti, nella storia d’Italia e non solo d’Italia rappresenta un unicum a parte, la entità genitrice, il solo storicizzato. Perciò Roma e questo territorio sono indivisibili, sono una unità indissolubile e come tale da salvaguardare: intoccabile, intangibile: il territorio ‘metropolitano’ è questo, la ‘Roma metropolitana’ è questa: Roma e la Ciociaria in modo assoluto: solo la ignoranza disconosce tale realtà: perciò travolgere e stravolgere la storia è abortire, creare mostri. Il punto è uno solo: saranno i sindaci all’altezza di assimilare prima e di portare avanti poi e sostenere, tali peculiarità e requisiti così unici ed eccezionali nell’ambito della Storia nazionale? Io credo di sì. Dubito al contrario che gli uomini cosiddetti politici ora sulla scena possano risparmiarci il degrado e l’anomalia.

dalla prima “PRIMI PASSI IN PROCURA” ... E' l'ipotesi che starebbe valutando in queste ore il premier Matteo Renzi. Il Commissario, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, dipenderebbe direttamente da

Sempre da Archimede Sant'Eustachio, secondo Marino avrebbe cenato una sera per la presentazione del libro di Don Damiano Modena. Racconta il Corriere che don Da-

loquio con il pm Roberto Felici, titolare del fascicolo aperto sulle spese sostenute dal primo cittadino. Il fascicolo era stato aperto nei giorni scorsi dopo gli esposti di Fratelli

un'altra cena al Tre Galli di Torino. Dice don Damiano di non essere rimasto a Torino dopo la presentazione del libro ma di essere subito rientrato ad Alessandria.

palazzo Chigi. Il nome su cui si sarebbe in- miano smentisce: "Io e lui a cena? Mi pare centrata l'attenzione del governo è quello di proprio di no. Non ricordo nemmeno se Marco Rettinghieri, ex dirigente di Rfi e at quella sera rimasi a Roma o ripartii subito" (scontrino da 93 euro). La presentazione del tuale direttore di Expo. Intanto il sindaco dimissionario di Roma libro di don Damiano "Carlo Maria Martini: Ignazio Marino è stato ieri in Procura a col- il silenzio della parola" è al centro anche di

d'Italia e del Movimento 5 Stelle.

Conto da 125 euro.

Marino e le cene. Non quadra la cena al Gi- Ci sono poi le cene al Sapore di Mare (113 rarrosto toscano, che Marino dice di aver of- euro) e alla Taverna degli Amici (120 ferto a Santo Stefano alla stampa per motivi euro). Nel primo caso si tratterebbe di una istituzionali. Riporta il Corsera che secondo cena con i rappresentanti della Comunità di il titolare del ristorante il sindaco era lì con Sant'Egidio. Dallo scontrino risultano 5 spala famiglia, ed erano in sei persone (conto di ghetti all'aragosta e una bottiglia di vino da

80 euro. La Comunità ha smentito categoricamente: "Nessun nostro rappresentante è mai an dato a cena con il sindaco". Nel secondo caso, il sindaco avrebbe offerto campo della medicina solidale. Riporta sempre il Corsera che Lorenzo Som- la cena a un rappresentate della World Hemella, all'epoca commissario dell'azienda alth Organization. Il ristoratore ha smentito ospedaliera, ha smentito dicendo che lui a a Repubblica, dicendo che il sindaco era a

260 persone). C'è poi la cena da Archimede Sant'Eustachio, conto da 104 euro che il sindaco avrebbe pagato a un dirigente del San Filippo Neri per eventuali collaborazioni nel

quella cena non c'era, né nessun altro diri- cena con la moglie: ricorda anche il tavolo gente incaricato e di non aver mai saputo di al quale erano seduti e il vino bevuto (lo collaborazioni tra il San Filippo Neri e Roma stesso della cena al Sapore di Mare): un Vintage tunina. Capitale.

dalla prima Il commento di *Fabrizio Santori

... altresì esprimere la mia vicinanza ai lavo- mento di un piano redazionale e per il pa ratori di Roma Uno Tv e delle altre emittenti gamento degli arretrati. televisive locali che lottano per il riconosci- *consigliere regionale del Lazio

MANOVRA: VERSO LA CONDIVISIONE, PAROLA DI PADOAN L'Italia riuscirà ad uscire dalla crisi ma soprattutto a portare a casa una manovra che adesso sembra essere condivisa. C'è "buon clima" in Commissione, dopo una prima lettura della Legge di stabilità. Qualificate fonti

miglie e alle imprese. Quindi è la quadratura del cerchio".

"La trattativa con Bruxelles è un processo continuo, vale per la legge di stabilità e per indicano che l'Italia è "più solida" del 2014 il piano nazionale di bilancio che verrà vae "non ci sarà rinvio" della manovra al mit- lutato a novembre". Padoan intervenendo a tente entro la settimana, possibilità prevista un convegno sulle pensioni: "Questo non

dal 'six pack' in caso di gravi mancanze. vuol dire - ha puntualizzato - che le opinioni Resta aperta però la questione dello 'sconto di governo e commissari siano assoluta mente identiche". migranti'. Padoan: avanti con i tagli, soprattutto ai ministeri - "Con la Legge di Stabilità dell'anno passato, di cui ci siamo dimenticati, abbiamo tagliato moltissimo. Quest'anno continueremo con i tagli, toglieremo soprattutto ai ministeri e, per quanto riguarda gli

Sangalli, bene contanti, rilancia i consumi - L'aumento della soglia di utilizzo del contante a 3mila euro "è certamente una scelta buona, una scelta che si aspettava, una

scelta in linea con l'Europa e, in un momento anche di ripresa difficile, semplifica altri enti di governo, si tratterà di un minore la vita delle aziende. Certamente va a favore aumento di spesa". Lo ha detto in un'inter- del rilancio dei consumi". Lo afferma il prevista ad Agorà su RaiTre il ministro dell'Eco- sidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. nomia, Pier Carlo Padoan, secondo quanto riporta una nota della trasmissione.

"L'abolizione della Tasi sulla prima casa e di altre imposte comunali sarà totalmente restituita ai comuni. Le coperture per tali operazioni sono nella Legge di Stabilità". Pa-

doan ha sottolineato che "come l'anno scorso" il "deficit si riduce e il debito diminuisce (dall'anno prossimo), ma allo stesso tempo forniamo sostegno espansivo alle fa-


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VESCOVI AL GOVERNO: "FAMIGLIA DIMENTICATA"

INTERNI

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Domenica la brusca frenata di Maria Elena Boschi sulle unioni civili e l'affondo della Cei, con il segretario generale Nunzio Galantino, contro una politica "strabica" Un grosso freno arriva dai Vescovi. Nuovo stop della Chiesa sulle Unioni Civili che, dopo la presa di posizione di

tolici della maggioranza (tanto quelli del Pd che quelli di Ap) si confortavano a vicenda dicendo che Renzi non avrebbe

ieri dei vescovi arriva per voce del cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa a Roma. "La famiglia è un'altra cosa" sottolinea dicendosi "contrario" alle unioni civili. Tra i punti più "delicati" l'adozione dei figli. "Il governo farà le sue scelte, ma bastava il codice civile", ha sottolineato Vallini. Domenica la brusca frenata di Maria Elena Boschi sulle unioni civili e l'affondo della Cei, con il segretario generale Nunzio Galantino, contro una politica "strabica" che investe energie su "queste forme di unioni particolari" e di fatto "sta mettendo all'angolo la fami-

glia tradizionale, pilastro della società". L'attacco dei vescovi piomba sul governo quando il ministro delle Riforme aveva appena ritirato l'aut aut di ieri agli

alleati centristi: "Sulla stepchild adoption ci sono opinioni diverse e trasversali, il Pd lascerà libertà di coscienza. Non ci sarà nessuna rottura del governo e di maggioranza, ci confronteremo ed è possibile trovare un accordo". Pace fatta invece con il leader di Ap Angelino Alfano: "Per noi va bene quel che

ha detto la Boschi e ribadiamo le nostre posizioni: sì ai diritti patrimoniali di ciascun soggetto della coppia no all' equiparazione al matrimonio e all'adottabilità dei figli per le coppie dello stesso sesso, perchè un grande errore". Il monito della Cei arriva ad impensierire il governo, anche se da giorni i cat-

mai spinto l'acceleratore sulla adozione gay, sgradita ai due terzi degli italiani secondo sondaggi riservati noti al governo. "Come noi la pensa il 75 per cento degli italiani", rimarca non a caso il capogruppo di Ap alla Camera Maurizio Lupi, elogiando il retrofront della Boschi, così come fa il capogruppo al Se nato Renato Schifani. Le parole di Monsignor Galantino non lasciano spazio ad equivoci, sono un monito severo ad un governo "che sta investendo tantissime energie per queste forme di unioni particolari e di fatto sta mettendo all'angolo la famiglia tradizionale fatta da padre, madre e figli". Per questa la Conferenza episcopale italiana invoca attenzione, senza che ci sia bisogno di 'appelli', perchè "un parlamentare cattolico non deve aver bisogno del giogo del prete".

RIFORMA DELLA RAI: ECCO COSA CAMBIA La riforma, nonostante le contestazioni, si sta avviando verso la fase conclusiva. "Pagare il canone Rai? Ma non ci penso neanche. Io non ho il televisore. Arriva il bollettino da una vita e faccio la raccolta differenziata, da buon cittadino". Matteo Salvini, segretario della Lega Nord ai microfoni di '24 Mattino' su Radio 24, dice chiaro come la pensa della scelta del governo di mettere nella manovra il pagamento il bolletta del canopne Rai. Salvini ha aggiunto: "Dovrei pagarlo se ho un iPad? Ma neanche a Cuba succede! Se io fruisco di un servizio lo pago. Se io non fruisco di un servizio perché dovrei pagarlo?". Se la Rai è un servizio pubblico io sono Babbo Natale", ha aggiunto. Intanto in Aula alla Camera approda la riforma del sistema della tv pubblica. L'introduzione della figura dell'amministratore delegato, un cda più snello non più eletto dalla Vigilanza, il presidente di garanzia. Sono i punti salienti della riforma della governance Rai, che, dopo il passaggio al Senato e le modifiche (per lo più tecniche) nelle commissioni Cultura e Trasporti alla Camera, approda domani in Aula a Montecitorio per la discussione generale. L'obiettivo del governo è arrivare al via libera definitivo di Palazzo Madama, dove il provvedimento dovrà tornare, a fine novembre. I relatori, i dem Lorenza Bo-

naccorsi e Vinicio Peluffo, si preparano a riformulare alcuni emendamenti accantonati in commissione, in particolare sui tempi certi di approvazione del contratto di servizio, sulla consultazione in vista del rinnovo della concessione e sulla normativa degli appalti, punto su

cui promette battaglia il M5S così come su nomina e poteri del capo azienda. Dall'entrata in vigore della legge, l'attuale dg Antonio Campo Dall'Orto acquisirà le competenze previste dalla riforma per l'ad, mantenendo comun que quelle attuali. L'ad, secondo quanto previsto dall'art.2, è nominato dal cda su proposta dell'assemblea dei soci (dunque del Tesoro), resta in carica per tre anni e può essere revocato dallo stesso consiglio. Può nominare i dirigenti, ma per le nomine editoriali deve avere il parere del cda (che, nel caso dei direttori di testata, se fornito a maggioranza dei due terzi è vincolante). Secondo un emendamento approvato in commissione alla Camera, assume, nomina, promuove e stabilisce la collocazione anche dei giornalisti, su

proposta dei direttori di testata e nel rispetto del contratto di lavoro giornalistico; può firmare contratti fino a 10 milioni di euro e ha massima autonomia sulla gestione economica. Prevista l'incompatibilità con cariche di Governo, anche se ricoperte nei dodici mesi precedenti alla data della nomina; l'ad deve, inoltre, essere nominato tra coloro che non abbiano conflitti di interesse e non cumulino cariche in società concorrenti; all'ad spetta anche l'approvazione del piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale, oggetto di alcune modifiche in Commissione alla Camera. Al Senato, con un emendamento di Forza Italia, è stata introdotta la figura del presidente 'di garanzia', che viene nominato dal cda tra i suoi membri, ma deve ottenere il parere favorevole della

Commissione di Vigilanza con i due terzi dei voti. I componenti del cda sono sette al posto degli attuali nove: quattro eletti da Camera e Senato, due nominati dal governo e uno designato dall'assemblea dei dipendenti. Previsti precisi requisiti di onorabilità per i consiglieri. In fase di prima applicazione della legge, al direttore generale sono conferiti i poteri dell'amministratore delegato. Un emendamento dei relatori approvato in Commissione alla Camera specifica che il dg mantiene anche le at tuali competenze. Mentre il nodo canone viene affrontato nella legge di stabilità, la riforma prevede una delega per il riordino e la semplificazione dell'assetto normativo. Al Senato è stata ridotta la sua ampiezza con la soppressione del riferimento all'evoluzione tecnologica e di mercato. Il contratto di servizio - L'articolo 1 prolunga a cinque anni la disciplina dei contratti per lo svolgimento del servizio pubblico e potenzia il ruolo del Consiglio dei ministri, che delibera indirizzi prima di ciascun rinnovo del contratto nazionale. L'articolo 3 detta norme sulla responsabilità dei componenti del cda e prevede la deroga, rispetto all'applicazione del codice dei contratti pubblici, per i contratti aventi per oggetto l'acquisto, lo sviluppo, la produzione o la commercializzazione di programmi radiotelevisivi e i contratti aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria.


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LEGGE DI STABILITÀ: SCONTRO BERSANI - RENZI Il presidente del Consiglio non vuole tornare indietro sullo stop alla Tasi e all'Imu Lo scontro tra i due non si è mai placato. Nuovo affondo di Pier Luigi Bersani contro il governo. L'accusa, questa volta, è di aver violato la Carta costituzionale: la scelta infatti di cancellare per tutti la tassa sulla prima casa va contro - dice l'ex segretario del Pd - il principio della progressività delle imposte. Attacchi strumentali, replicano i renziani, che irridono all'ex segretario ("siamo alle barzellette") e accusano la minoranza Dem di "fare un congresso permanente". La sinistra del Pd intanto chiede un "confronto" e in vista dell'avvio dell'esame della manovra in Parlamento prepara un documento con tanto di preambolo politico ed elenco dei punti sui cui aprire un dibattito. E c'è anche chi come Roberto Speranza vuole "sentire gli iscritti" per capire "cosa ne pensano di questo meccanismo da Robin Hood al contrario per cui si fa un regalino a chi ha già di più". La replica di Renzi - è la convinzione di Bersani - sfida l'intelligenza degli italiani perché "dire che, a parità di welfare, abbassare le tasse è buono e giusto è come dire viva la mamma". Il ragionamento infatti di molti senatori e deputati della sinistra del Pd ruota intorno al timore che nelle pieghe della manovra vi siano tagli ai servizi essenziali, a partire dalla sanità, che potrebbero essere evitati scegliendo di non utilizzare le risorse per un taglio delle imposte senza distin zioni di reddito.

- ma non è mai stata nel programma elettorale del Pd". E così in vista dell'esame parlamentare, che dovrebbe entrare nel vivo nei primi giorni di novembre, la sinistra Dem sta mettendo insieme l'elenco delle "criticità", dalle tasse sulla prima abitazione al Sud passando per il welfare, da discutere poi all'interno dei gruppi e del partito. E che in un momento successivo diventeranno la base per gli emendamenti alla "L'abolizione totale della tassazione manovra. sulla prima casa non solo non è equa sottolinea il senatore Federico Fornaro Renzi, che ufficialmente fa sapere di

essere disponibile a modifiche, non sembra però al momento incline a rivedere uno dei pilastri intorno a cui ha costruito la legge di stabilità 2016, vale a dire lo stop alla Tasi e all'Imu. Almeno non nel suo impianto base, perché non è invece escluso che qualche ritocco per i super ricchi che possiedono ville e castelli possa arrivare. Stesso ragionamento vale per i contanti, misura che tra l'altro Alfano continua a rivendicare, mentre una partita potrebbe aprirsi di nuovo sul fronte delle pensioni qualora arrivi l'ok dell'Ue all'uti-

lizzo della cosiddetta clausola migranti: Palazzo Chigi e il Tesoro hanno sempre detto di voler usare le eventuali risorse per l'anticipo del taglio dell'Ires ma è evidente che il 'tesoretto' sarebbe forte mente conteso in Parlamento. Anche perché durante l'iter alla Camera e al Senato, le posizioni dei 'dissidenti' del Pd potrebbero facilmente saldarsi con quelle di Sel e in taluni casi con il M5S, rischiando così, soprattutto a Palazzo Madama dove i numeri sono sempre sul filo, di mettere in difficoltà l'Esecutivo.

TERRA DEI FUOCHI, VINCENZO DE LUCA: BONIFICA DEL TERRITORIO IN TRE ANNI" Il governatore della Campania rassicura: "Il 97 per cento del territorio è pulito e controllato" Ad Expo per la settimana dedicata alla Campania, il presidente della Regione Vincenzo De Luca, assieme al ricercatore del CNR Mario Tozzi, il commissario dell'istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno Antonio Limone, il referente di OMS e FAO Roberto Bertollini, ha presentato i risultati

campionamento ed all’acquisizione delle informazioni relative ai pozzi oggetto di indagine. I dati raccolti con le campagne di monitoraggio insieme con l’impiego di modelli matematici di simulazione consentiranno, in particolare, valutazioni circa i processi di trasporto nel suolo sia verso la pianta sia verso la

fase del monitoraggio dell'aria. Le letture saranno pronte a maggio ma i primi dati incompleti saranno disponibili tra tre mesi. Sono infine, 2942 i campioni di vegetali e 1655 quelli animali analizzati. Il monitoraggio ha interessato ruminanti, bufalini, bovini, capre, volpi, lumache, api. In alcuni casi è stata

della prima fase di monitoraggio del ter- falda sotterranea. Effettuata con meto- registrata la presenza di diossina in latte ritorio campano. Le analisi hanno inte- dologie standard basato su organismi caprino, prodotto in un allevamento che ressato suolo, acqua, aria, suoli, matrici vegetali, non è ancora completa la prima nasceva a ridosso di una zona contamivegetali ed animali. Rispetto al monitoraggio dei suoli, sono stati analizzati 4400 dei 4700 campioni con un modello scientifico basato sulla biodisponibilità con l'intento di individuare il possibile passaggio degli inquinanti dal suolo alla pianta. Per quanto riguarda i campionamenti delle acque, sono stati prelevati 659 campioni, a fronte dei 2500 previsti da pozzi aziendali, distribuiti su tutto il territorio campano, ponendo particolare attenzione alle aree di maggiore interesse ambientale, alle metodiche di

nata per i roghi tossici. Tutti i dati sono stati pubblicati su campaniatrasparente.it "Questo è il giorno della Campania Buona, siamo la terra buona e non è uno slogan ma una ricerca scientificamente valida - ha detto il governatore Vincenzo De Luca in conferenza stampa -. Se c'è una terra, in Italia, che è davvero

buona è la Campania, la nostra Campania Felix". De Luca ha detto che la Regione è pronta a "voltare pagina. Siamo al primo posto in Italia per il controllo ed il monitoraggio. Sono decine di migliaia in tutto il territorio e da questo progetto di monitoraggio, da questa prima fase, si evince che il 97% del territorio della Campania è pulito, vergine, gradevole e protetto". Durante il suo intervento, il governatore ha anche annunciato che "tra 2,5 o 3 anni concluderemo la bonifica della Terra dei Fuochi. Dobbiamo rimuovere 5 milioni e 600mila ecoballe per risolvere una emergenza che dura da 16 anni".


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TAV: LO SCRITTORE ERRI DE LUCA ASSOLTO

Torino - Uno scrittore finisce in tribunale sostanzialmente per aver espresso una contraria opinione. Assoluzione per Erri De Luca, imputato a Torino per istigazione a delinquere per aver detto che la Tav 'va sabotata'. Una posizione confermata nel giorno della sentenza del processo nel quale ha accusato di censura e sottolineato che il termine sabotare "e' stato praticato da figure come Ghandi e Mandela". I giudici hanno deciso di assolverlo "perché il fatto non sussiste". La sentenza è stata accolta dagli applausi dei numerosi No Tav presenti in tribunale a Torino. Conferma e rilancio - Confermo la mia convinzione che la linea sedicente ad Alta Velocità va intralciata, impedita e sabotata per legittima difesa del suolo, dell'aria e dell'acqua". Così Erri De Luca nelle dichiarazioni spontanee rilasciate in tribunale, a Torino, al processo che lo vede

bile, perché praticato da figure come Ghandi e Mandela, e democratico. Sono disposto a subire la condanna penale - ha concluso - ma non a farmi censurare o ridurre la lingua italiana. Si incrimina il sostegno verbale a un'azione simbo lica". Il pm Antonio Rinaudo, che con il collega Andrea Padalino ha condotto le indagini, aveva chiesto una condanna a otto mesi di reclusione con le attenuanti generiche perché "con la forza delle sue parole ha sicuramente incitato a commettere reati". "Sono un testimone della volontà di censura della parola, questa sentenza sarà un messaggio sulla libertà di espressione", ha sostenuto nelle scorse settimane De Luca, difeso dall'avvocato Gianluca Vitale. "Questo non è un processo al sottoscritto, ma alla libertà di pensiero nel nostro Paese", ha ancora sostenuto De Luca, che nei giorni scorsi si è detto disposto

imputato per istigazione a delinquere. "Anche anche al carcere pur di difendere le sue parole. se non fossi io lo scrittore incriminato - ha ag- Molti gli intellettuali che nel corso del processo

giunto De Luca - sarei comunque qui dove si sta compiendo un esperimento, un tentativo di mettere a tacere parole contrarie". Lo scrittore ha quindi detto di sentirsi "parte lesa" nei confronti "di ogni volontà di censura e sono in quest'aula per sapere se il capo d'accusa invaliderà l'articolo 21 della Costituzione". "Ciò che è costituzionale - ha proseguito - si decide e difende in luoghi pubblici come questo, come le scuole, le prigioni, i luoghi di lavoro, le frontiere attraversate dai richiedenti asilo. Si decide al piano terra della società". Quanto alle accuse, De Luca ha osservato che "sono incriminato per aver usato il termine sabotare, un termine che considero no-

si sono schierati al fianco dello scrittore, diven tato il simbolo della lotta No Tav.

Legali società francese Tav - "Rispettiamo la decisione del giudice, non ne faremo una battaglia campale, ma nei momenti di tensione sociale ci sono dei limiti che soprattutto gli intellettuali dovrebbero rispettare". Lo afferma l'avvocato Alberto Mittone, legale di Ltf, la società italo-francese che si è occupata del progetto e delle opere preparatorie della Torino Lione che nel settembre 2013 aveva denunciato Erri De Luca per le interviste in cui sosteneva che la Tav Torino-Lione "va sabotata".

CRONACA

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BRESCIA, OPERAIO MORTO:

RILIEVI RIS NELL'ALTOFORNO Brescia - Un giallo che ancora non riesce ad essere risolto. "Mario era sereno quella sera e non ho visto movimenti strani in azienda". Lo ha detto un operaio della fonderia Bresciana Bozzoli presente in azienda la sera della scomparsa dell'imprenditore Mario Bozzoli e collega di Giuseppe Ghirardini, altro dipendente trovato cadavere ieri nei boschi di Ponte di Legno, nel Bresciano. "La sera dell'8 ottobre, il giorno della scomparsa, Bozzoli mi aveva chiesto di non andare via alle 18, ma di aspettare le 19. L'ultima volta che l'ho visto era impegnato sul muletto" ha spiegato l'operaio, da 14 anni dipendente di Bozzoli. Sulla possibilità che l'imprenditore sia finito in uno dei forni dell'azienda, l'operaio ha detto: "Impossibile prendere un uomo della struttura fisica di Mario e buttarlo dentro il forno con fa cilità". Da domenica mattina alle 8.30, i militari del Ris dei carabinieri e l'anatomopatologa Cristina Cattaneo stanno effettuando un sopralluogo nella fabbrica di Marcheno (Brescia) dalla quale è scomparso, l'8 ottobre scorso, l'imprenditore Mario Bozzoli. Bozzoli era stato visto, quel giorno, da un suo dipendente, Giuseppe Ghirardini, che ieri è stato trovato morto nella Valle Camonica. Il legale della famiglia di Mario Bozzoli, Patrizia Scalvi, ha intenzione di nominare un consulente affinché verifichi le caratteristiche tecniche del forno che si trova nell'azienda dalla quale l'imprenditore è scomparso l'8 ottobre scorso. A questo proposito, l'avvocato ha incontrato stamani il pm titolare delle indagini, Alberto Rossi. "E' necessario avere i dati tecnici di quel forno", ha detto il legale. "Bisogna capire - ha aggiunto l'avvocato - se quel forno possa essere aperto in presenza di alte temperature". Patrizia Scalvi ha ribadito, infatti, che "tutto deve essere accaduto in quella fabbrica: sia che Bozzoli sia ancora lì, sia che sia stato portato via". Da qui l'intenzione di nominare un consulente tecnico, probabilmente un ingegnere metallurgico, per verificare il funzionamento del forno dell' azienda. Nel frattempo si è avuto conferma del fatto che il corpo di Giuseppe Ghirardini, l'operaio della Bozzoli, tra gli ultimi a vedere l'imprenditore vivo e che è stato trovato morto ieri sulle montagne di Ponte di Legno, dopo essere scomparso da mercoledì scorso da Marcheno, non presentava segni evidenti di violenza. L'autopsia dovrebbe svolgersi nelle prossime ore.

MAFIA CAPITALE: IL 20 OTTOBRE IL PROCESSO

Roma - Martedì 20 ottobre primo processo per Mafia Capitale, prima del maxi del 5 novembre: rito abbreviato, imputato per corruzione l'ex Dg Ama Giovanni Fiscon. Ci sarà il sindaco Ignazio Marino, che vuol costituire il Campidoglio parte civile. A processo anche Emanuela Salvatori (ex capo coordinamento

nomadi Comune), Emilio Gammuto (uomo di Salvatore Buzzi), Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi, vicini a Massimo Carminati. Lunedì 26 a giudizio l'ex assessore Pd Daniele Ozzimo e pat teggiamento per manager La Cascina. "Mafia Capitale" è il nome con cui è stata indicata una presunta associazione per delinquere di tipo mafioso-politico-imprenditoriale, che ope rava a Roma a partire dal 2000 circa. Il 2 dicembre 2014, in seguito all'operazione Mondo di Mezzo, sono stati arrestati l'ex-terrorista dei NAR Massimo Carminati (considerato il capo dell'associazione) e altre 37 persone, di cui 8 agli arresti domiciliari, accusati di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio di denaro e altri reati. Il 4 giugno 2015, nell'ambito della stessa inchiesta, vengono arrestate altre 44 persone, di cui 25 agli arresti domiciliari, in gran parte ex manager delle Coop ed ex assessori e consiglieri.


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L’INCHIESTA

L’osservatore d’Italia

edizione di Martedì 20 Ottobre 2015 - Anno IV Numero 144

www.osservatoreitalia.it

ALBANO LAZIALE: AMMINISTRATORI E SOLDI PUBBLICI

Risica e Cassabgi hanno scritto alla Corte dei Conti numerose volte per far luce sulle lettere di padronage e sulle

farmacie comunali, ma soprattutto sulle partecipate Albafor, Albalonga e Volsca di Chiara Rai Continua l’inchiesta de L’Osservatore d’Italia sulla bufera che ha travolto il sindaco di Albano Laziale Nicola Marini (PD) imputato insieme ad altre 10 persone tra dirigenti, politici e imprenditori per concorso in abuso d’ufficio. L’udienza preliminare davanti al Gup è fissata per il prossimo 10 marzo 2016 al Tribunale di Velletri. Tra i diversi reati contestati, Nicola Marini in concorso con Roberto De Vitalini, Claudio Fiorani, Mario Rapisardi, Maurizio Sementilli, Mariella Sabadini Milano, Vin-

cenzo Santoro, Giuseppe Rossi quali componenti della giunta del Comune di Albano Laziale, hanno adottato la delibera 129 del 27 Giugno 2011 e dato mandato affinché il dirigente Sabadini adottasse quella stessa determina, senza procedura di evidenza pubblica e forma scritta, per far conseguire un vantaggio patrimoniale alla ATES del privato De Vitalini che, di fatto, è l’inquilino del sindaco Nicola Marini.

di Marco Risica e dell’ex consigliere comunale Nabil Cassabgi. L’intero fascicolo è stato trasmesso anche alla Corte dei Conti. Proprio la Corte dei Conti è oggetto di questa seconda puntata. I conti sembrano non tornare perché, a quanto pare, la procura contabile non ha inteso proseguire le indagini relative a 16 milioni di euro. Risica e Cassabgi hanno scritto alla Corte dei Conti numerose volte per far luce sulle lettere di padronage e sulle farmacie comunali, ma Alla ATES è stata affidata la gestione soprattutto sulle partecipate Albafor, Al degli spettacoli teatrali e musicali per balonga e Volsca. l’estate 2010 -2011 per 128mila euro. Le indagini sono partite da un esposto Si parla di soldi pubblici rispetto ai quali

diversi cittadini già si stanno riunendo in un comitato per costituirsi parte civile al processo che probabilmente prenderà il via da marzo in poi. Sicuramente la Corte dei Conti dovrà dare delle risposte. Solo lo scorso Agosto l’amministrazione di Nicola Marini è finita nel mirino della procura di Velletri con l’ipotesi di reato di concorso in corruzione elettorale: posti di lavoro in cambio di voti per parenti e affini dei candidati nelle liste del riconfermato sindaco. Adesso buona visione con l’intervista di Chiara Rai a Marco Risica.

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