20 novembre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Venerdì 20 Novembre 2015

Anno IV Numero 164

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

GUERRA ALL’ISIS: GENTILONI ESCLUDE INTERVENTO IN SIRIA di Matteo La Stella a pagina 3

L’ATTENTATO È SERVITO PREVENZIONE ATTI TERRORISTICI

Gentiloni allarmato dall’FbI non solo ricorda quali sono i luoghi ad alto rischio attentato, secondo la spifferata a stelle strisce, ma dice pure che l’Italia sta dando la caccia a cinque presunti terroristi. L’editoriale

di Chiara Rai

DOBBIAMO REAGIRE MA

No, parliamoci chiaro adesso con il terrore islamico che ci perseguita i posti più sicuri sono il Vaticano e il Duomo di Milano. Lo sappiamo noi (...)

NON RINUNCIARE A VIVERE

D

di *Matteo Renzi

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La nota storica

obbiamo reagire, certo. Ma dobbiamo farlo senza rinunciare a vivere. E dobbiamo farlo con un approccio serio e rigoroso, forte ed equilibrato. I nostri cuori piangono insieme ai fratelli e alle sorelle francesi. Insieme a tutta Europa scossa da tanto atroce dolore. Insieme alla famiglia e agli amici di Valeria Solesin, ricercatrice veneziana che lavorava alla Sorbona e che ha perso la vita mentre stava semplicemente assistendo a un concerto. La sua famiglia e i suoi amici stanno dando in queste ore una lezione di dignità che resta scolpita nell’anima.Gli investigatori francesi chiariranno, forse, la reale dinamica della tragedia di venerdì sera. Ma quello che è chiaro è che i terroristi vogliono colpire la nostra quotidianità. Non colpiscono obiettivi militari, caserme, palazzi del potere. No, loro attaccano i luoghi normali, i luoghi della nostra identità. Come hanno colpito un museo a Tunisi, una università in Kenya, una scuola in Pakistan, adesso si sono concentrati a Parigi su posti comuni: lo stadio, il teatro, il ristorante. Il loro obiettivo è farci morire come ... Continua a pagina 2

VILLA LANTE

TRA MITI, ARTE E STORIA

V

di Edoardo Caielli illa Lante al Gianicolo, gioiello dell’architettura cinquecentesca dovuta a Giulio Romano, mirabile punto panoramico su Roma e, oltre, sulle colline che la contornano e, più in là, sui principali monti laziali. Nelle buie serate autunnali, le luci della città proseguono, affievolendosi, fino ai centri abitati più lontani. Villa Lante, acquistata dallo Stato finlandese nel 1950, ospita l’Istitutum Romanum Finlandiae e, recentemente, in una di quelle affascinanti serate romane, su invito del suo Direttore Tuomas Heikkilä, il Prof. Bernhard Schirg della “Freie Universitat Berlin” e, in questa, ricercatore del “Department of Medieval and Neo-Latin Philology”, ha svolto una conferenza iniziata con la descrizione di quattro affreschi di Giulio Romano e aiuti, realizzati nell’ampia sala della Villa, successivamente staccati e ora visibili a Palazzo Zuccari. ... Continua a pagina 3

VALLS LANCIA ALLARME ARMI CHIMICHE

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

di M.L.S. a pagina 4

ISIS: ABDELHAMID ABAAOUD È MORTO

a pagina 2

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

L’osservatore d’Italia

dalla prima l’editoriale di *Matteo Renzi ... piace a loro. Ma quando non ci riescono si accontentano – si fa per dire – di farci vivere come piace a loro. Ecco perché dobbiamo reagire con determinazione e non permettere alla paura di oscurare la libertà. Dobbiamo reagire, certo. Ma dobbiamo farlo senza rinunciare a vivere. E dobbiamo farlo con un approccio

serio e rigoroso, forte ed equilibrato. Due sono i rischi, opposti, che non possiamo permetterci: la sottovalutazione e l’isteria. Ogni segnale va monitorato, ogni controllo va effettuato, ogni allarme va considerato: diamo massima attenzione a tutte le segnalazioni che arrivano, perché troppo grande è la posta in gioco per scartare alcunché. Allo stesso tempo dobbiamo essere consapevoli che ci vorranno mesi, forse anni per sconfiggere l’agguato del terrore. Che non basterà insomma reagire sull’onda dell’emozione. Chi fa politica non può concedersi il lusso della superficialità. Questa partita è molto più complessa di come in tanti la raccontano. Interventi spot possono creare danni ancora più grandi come accaduto in Libia, vicenda di cui noi italiani conosciamo bene le conseguenze. E a quelli che dicono: “chiudiamo le frontiere dell’Europa” voglio ricor-

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dare che gli attentatori di Parigi erano francesi, che il boia dell’Isis in Siria – appena ucciso da un drone americano – era un cittadino inglese, che le ricerche di queste ore si stanno concentrando in Belgio e nelle periferie della capitale transalpina, non in Medio Oriente. Perché una parte dei nostri nemici è nata e

cresciuta ed è stata educata in Europa. Ecco perché occorre una strategia di lungo periodo, che contempli investimenti nelle periferie, nelle scuole, nello sport giovanile, nei luoghi di integrazione. Avverto la responsabilità di queste ore. Per questo ho chiesto a tutte le forze politiche la massima unità. Di non perderci in polemiche di parte. Di non strumentalizzare a fini elettorali il clima di questi giorni. Io per primo so che abbiamo il dovere della responsabilità. E che dobbiamo parlare chiaro agli italiani: non è una sfida facile quella che ci viene lanciata dal terrorismo internazionale. Ma noi italiani siamo un grande popolo, anche se a volte facciamo di tutto per denigrarci. Nostri connazionali hanno rilevanti responsabilità militari e politiche dall’Afghanistan all’Iran, dalla Siria alla Libia, dalla Somalia al Kosovo.

*Presidente del Consiglio dei Ministri

PARIGI: ABDELHAMID ABAAOUD

È MORTO CRIVELLATO DI COLPI

dalla prima “L’ATTENTATO È SERVITO” di Chiara Rai ... come lo sanno anche quei vigliacchi terroristi che ora sposteranno la loro attenzione da un’altra parte: loro non dicono dove però. A differenza nostra che addirittura gli diremo quanti militari e cecchini abbiamo a San Pietro e quanti nei punti sensibili milanesi. Ma si può essere così imprudenti? E nessuno ha sollevato questo problema: abbiamo fatto sapere ai terroristi le nostre mosse d’intelligence. In questo ci ha aiutato il prefetto Gabrielli e il ministro degli Esteri Gentiloni. Quest’ultimo, allarmato dall’FbI non solo ricorda quali sono i luoghi ad alto rischio attentato, secondo la spifferata a stelle strisce, ma dice pure che l’Italia sta dando la caccia a cinque presunti terroristi. Manca solo che li avvisiamo a che ora faremo il blitz e dove e gli jihadisti ci aspetteranno con thè e pasticcini… al tritolo però perché questi luridi sono degli spietati assassini che uccidono in nome di Allah e come dice il Papa chi uccide in nome di Dio “bestemmia”. Insomma Geniloni a proposito dell'allarme Usa per potenziali attacchi terroristici che potrebbero avere come obiettivi a Roma la basilica di San Pietro nella città del Vaticano e "il Duomo e il teatro la Scala a Milano, non nega che ci sia un allerta veramente molto elevata ma al contempo invita a "non essere prigionieri di questa preoccupazione" come se non si fosse accorto della tensione che si vive in queste ore in Italia tra allarme bomba nelle metropolitane romane e controlli di militari ovunque: siamo in guerra ma forse Gentiloni, questo concetto, non vuole proprio assorbirlo tant’è che ha mandato subito in bianco il “fratello” francese Hollande che ha chiesto agli Stati d’Europa un aiuto per contrastare l’Isis in Siria. E l’Italia come ha risposto? “Ni” come al solito. Siamo vicini, solidali ma niente azioni militari: "Nessuno – ha detto il nostro ministro - metterà gli scarponi in Siria: nè Hollande, nè Obama, nè noi. Siamo pronti ad aiutare i nostri fratelli francesi ma nè noi, nè loro, nè gli americani faremo

spedizioni in Siria". Però ci siamo per i “fratelli francesi”…sì ci siamo a parole. Gabrielli invece è stato dettagliatissimo e sono sicura che il prossimo numero della rivista jihadista sarà dedicata alle “istruzioni per un attentato a Roma” con tutte le accortezze del caso. Meglio non fare troppa ironia su questo dramma ma adesso la situazione di Roma è più chiara: assisteremo ad un Giubileo blindato e purtroppo la paura la farà da padrone. Durante il Giubileo la no-fly zone sarà estesa praticamente a tutta la città . Gabrielli ha però aggiunto che "ha l'obiettivo di far sì che le persone per bene non affollino i cieli, ma ha assolutamente poca incidenza su chi ha un'intenzione negativa. Quindi - ha concluso - non è che con l'emissione del Notam stiamo tranquilli". Questo significa che quando dovesse verificarsi l'intercettazione di uno di questi velivoli, sia un drone o un ultraleggero, in determinate situazioni per le quali si riterrà che il contesto sia degno di particolare attenzione, queste interferenze verranno gestite anche con l'ipotesi dell'abbattimento. E nel frattempo, visto che tutti si preoccupano di non diffondere psicosi e allarmismo, consiglierei alle forze speciali che navigano in internet di iniziare a gettare un sipario su video, riviste shock e messaggini di morte di questi individui. Magari, così, loro non si auto fomentano e noi non ci terrorizziamo. O è libera espressione di pensiero anche quella?

GUERRA ALL’ISIS: ARRESTATI DUE SIRIANI IN PARTENZA PER MALTA

Abdelhamid Abaaoud, il jihadista considerato la mente degli attentati di Parigi, è stato identificato tra le vittime dell'assalto della polizia al covo di Saint Denis, alla periferia di Parigi. L'esame delle impronte papillari - ha aggiunto - ha permesso di stabilire che è stato ucciso durante l'assalto condotto dal Raid rue Corbillon nella notte del 18 novembre a Saint-Denis. Il suo corpo è stato ritrovato all'in-

terno dell'edificio, crivellato di colpi. La notizia era stata anticipata dai media belgi ieri a margine dei blitz a Saint Denis. Ma c'è dell'altro, secondo il quotidiano belga Derniere Heur manca solo la conferma della prova del Dna, ma nel blitz a Saint Denis, insieme alla mente delle stragi di Parigi, Abdelhamid Abaaoud, sarebbe morto anche il super-ricercato Salah Abdelslam.

Stavano tentando di imbarcarsi su un volo per Malta con passaporti falsi. Per questo due uomini di origine siriana sono stati arrestati ieri all'aeroporto di Bergamo. Lo riporta l'Eco di Bergamo, secondo cui a fare insospettire gli agenti sarebbe stato il fatto che malgrado i documenti intestati a un cittadino austriaco in un caso e a uno norvegese nell'altro, i due parlavano solo in arabo. Dalla perquisizione, si è scoperto che sui telefonini di entrambi erano custo-

dite foto di guerra e immagini riconducibili all'Isis. Uno dei due, tra l'altro, ne aveva una dove appariva con un mitragliatore in mano. Entrambi sono stati arrestati e processati per direttissima. Foto e materiali sono ora nelle mani della Digos per ulteriori accertamenti.


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PRIMO PIANO

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dalla prima - La nota storica di Edoardo Caielli ... Il Prof.Shirg si è soffermato in particolare su due affreschi, l’uno raffigurante l’incontro tra le divinità Giano e Saturno, l’altro incentrato sul ritrovamento della tomba di Numa Pompilio. Il committente originario, Baldassarre Turini, nel 1518, volle che la Villa nascesse sul monte dove il mito racconta della nascita della città preromana ad opera del Dio Giano, cioè sulla sommità del Gianicolo. Non è sorprendente che Giano fosse una divinità molto invocata dagli antichi Romani. Il Dio degli inizi, dei passaggi, rappresentato bifronte, che può riflettere sul passato e contemporaneamente guardare al futuro. Giano da ianua, porta ideale dalla quale, passandovi, poter guardare “dentro” e “fuori”, nell’interno e all’esterno, gli aspetti materiali e immateriali dell’esistenza . Allora, le porte dei templi dedicati a Giano si aprivano in tempo di guerra; i sacrifici offerti avrebbero favorito la riuscita di imminenti imprese militari. Numa Pompilio, assumeva grande rilievo tra gli antichi romani perché ritenuto collegato all’olimpo romano e, nel mito, aiutato dalla ninfa Egeria che nel corso di numerosi incontri notturni trasferiva al re i misteri e i segreti di tutte

ROMA, VILLA LANTE -

Foto di Gianfranco Nitti

le divinità. Queste premesse sono state utilizzate dal Prof. Schirg per orientare la conferenza sull’opera barocca di Olof Rudbeck, scienziato, medico, scrittore, rettore dell’Università di Uppsala, che tra il 1672 e il 1702, scrive, con successo, un corposo trattato di quattro volumi, intitolato ATLANTICA, nel quale sostiene, con dovizia di prove, che l’isola di Atlantide, descritta da Platone nei Dialoghi, altro non era che un punto dell’antico territorio svedese, prima che un cataclisma lo facesse sprofondare nell’oceano portando con sé le mitiche ricchezze. Il frontespizio del primo vo-

nografia di Giano bifronte è ritrovabile ancor prima in Svezia, che lo stesso nome Giano origina dal solstizio d’inverno, passaggio alla nuova stagione e al nuovo anno, che gli incontri notturni di Numa Pompilio con Egeria rimandano a periodi di buio delle alte latitudini, che i calendari adottati dai Romani derivano dalle osservazioni eseguite prima in Svezia, che le stesse lingue mediterranee, attraverso l’analisi dei suoni e dei segni sono riconducibili a elementi usati dagli antichi popoli svedesi, e così via. Il Prof. Schirg accenna anche alle ragioni dell’ampio successo di quelle tesi. La Svezia di quel tempo stava assumendo un ruolo rilevante nello scacchiere europeo. Il suo crescente potere doveva trovare una giustificazione politica;in chiave nazionalistica l’opera di Rudbeck forniva un prezioso contributo ed era utile sostenerla da parte della Casa Reale. Così ci si aspettava che ogni ambito culturale, in particolare l’università, alimentasse e arricchisse il materiale a sostegno di quella posizione culturale. La serata si è conclusa con molte domande, attento interesse e sorpresa verso il tema trattato.

lume ritrae Rudbeck accanto al globo, indicante la Svezia e con un compasso l’area interessata, attorniato da famosissimi personaggi (Platone, Aristotele, Tacito, Apollodoro, Odisseo, Tolomeo, ecc,) a confermare le sue argomentazioni. Atlantide come origine delle civiltà, dalla quale tutto scaturisce. Rudbeck per dare forza alle sue tesi, prende in esame tutti gli aspetti della mitologia greco-latina e altro. Dimostra che gli stessi derivano da miti nati prima in Svezia e soltanto modificati e adattati dalle culture successive. Su questa linea di pensiero, Rudbeck sostiene che le colonne d’Ercole sono in Svezia, che l’ico- (Ha collaborato Gianfranco Nitti)

GUERRA ALL’ISIS: GENTILONI ESCLUDE INTERVENTO IN SIRIA

“Nessuno metterà gli scarponi in Siria: nè Hollande, nè Obama, nè noi. Siamo pronti ad aiutare i nostri fratelli francesi ma nè noi, nè loro, nè gli americani faremo spedizioni in Siria”. di Matteo La Stella

Sale l'allerta antiterrorismo sulla scia dell'informativa inviata dal FBI e raccolta dalla Dea riguardo i possibili obiettivi di eventuali attacchi all'Italia. Intanto, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ospite della trasmissione Agorà, ha definito i "confini" entro cui la nazione agirà rispetto alle richieste di aiuto francesi per l'allarme terrorismo. Escluso l'intervento militare, l'Italia in terverrà politicamente. No ad intervento militare in Siria. “Nessuno metterà gli scarponi in Siria: nè Hollande, nè Obama, nè noi. Siamo pronti ad aiutare i nostri fratelli francesi ma nè noi, nè loro, nè gli americani faremo spedizioni in Siria”. Queste le parole riferite dal ministro che poi ha sottolineato:”La via d'uscita per la crisi siriana è di natura politica, non abbiamo bisogno di ripetere gli errori fatti in Iraq o Libia”. Una risposta forte, che se da una parte intende accordare l'assistenza al Governo francese, dall'altra pone delle restrizioni in attesa di maggiori specifiche riguardo il contributo italiano ai “fratelli francesi”. Lavoro in Siria. Il ministro degli Esteri, dunque, ritiene possibile l'individuazione di un percorso in grado di allontanare Assad dalla Siria senza lasciare spazio ai tagliagole dell'Isis:”Questo è il lavoro che dobbiamo fare in Siria, con

serietà e senza proclami roboanti”. Riguardo invece l'utilizzo dei Tornado, Gentiloni ha spiegato che sono necessari per le ricognizioni, prima di lasciare in bilico la posizione italiana al fronte. In futuro potrebbe mutare, ma: ”Per il momento quella è la funzione che ci

chiede la coalizione e che noi svol giamo”. Allarme Usa. In merito all'informativa giunta dagli Stati Uniti, recante i nomi di 5 possibili attentatori presenti in Italia e degli obiettivi a rischio attentato- La Basilica di San Pietro a Roma, il Duomo e il

teatro della Scala a Milano- , Gentiloni ha confermato il rischio, invitando però a: ”Non essere prigionieri di questa pre occupazione”. “Da ieri – ha riferito il ministro - le nostre forze di sicurezza stanno lavorando per identificare cinque persone”.


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ESTERI

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ALTA TENSIONE IN FRANCIA: BLITZ A CHARLEVILLE. L'UE BLINDA

LE FRONTIERE

Resta alta la tensione in Francia. E dopo la conferma dell'uccisione della "mente" degli attentati di venerdì 13 si susseguono i blitz della polizia contro i terroristi. Un vasto blitz di polizia è stato effettuato a Charleville, nelle Ardenne francesi. Nel raid, riferiscono i media francesi, è stata udita una forte esplosione. Il quartiere della Ronde-Couture di CharlevilleMezières - cittadina operaia non lontana dal confine con il Belgio - è stato chiuso al traffico in vista della vasta operazione di polizia, riferisce France 3. Secondo l'emittente sul posto è stata sentita una forte esplosione. A quanto si apprende si tratterebbe solo del modus operandi degli agenti per sfondare la porta di un appartamento e stordire le eventuali persone all'interno. "Crivellato di colpi", il corpo di Abdelhamid Abaaoud è stato ritrovato fra le macerie dell'appartamento di Saint Denis devastato da uno scontro a fuoco durato sei ore. Il cadavere della presunta "mente" degli attentati è stato formalmente riconosciuto grazie alla comparazione delle tracce di campioni di DNA.

E Abaaoud è probabilmente coinvolto in almeno quattro dei sei attentati sventati dalla primavera scorsa in Francia. Il terrorismo è stato l'argomento del colloquio telefonico tra il presidente americano, Barack Obama e il presidente francese, Francois Hollande. I due leader sono impegnati a ''indebolire e sconfiggere l'Isis''. Hollande sara' a Washington il 24 novembre prossimo. Dopo i sanguinari attacchi a Parigi l'Ue si blinda. "Gli Stati membri si impe-

gnano ad effettuare i necessari controlli sistematici e coordinati alle frontiere esterne, anche per i cittadini dell'area di libera circolazione". Si legge nella bozza di conclusioni del consiglio Interni straordinario di domani, di cui l'ANSA ha copia. L'allarme arriva anche dall'Europol: "Con gli attacchi di venerdì a Parigi c'è stata una grave escalation della minaccia terroristica dell'Isis, è il primo esempio stile Mumbai 2008. E' un fenomeno di-

verso: l'Isis vuole esportare in Europa la sua atroce violenza. Hanno enormi risorse e sono possibili altri attacchi", così il direttore Rob Wainwright. Tra le misure identificate nel documento per rafforzare le proprie fron tiere: l'aggiornamento di database e sistemi elettronici di controllo ai confini con connessioni agli archivi elettronici di Europol e Interpol; la registrazione sistematica e la raccolta delle impronte digitali di tutti i migranti che entrano nell'area Schengen, oltre a controlli di sicurezza in base al Sistema di informazione Schengen 2, il database dell'Interpol Sltd ed altri. Si prevede inoltre l'impiego delle squadre di intervento rapido (Rabit) e di polizia alle frontiere per garantire un monitoraggio sistematico e controlli di sicurezza. Frontex "contribuirà alla lotta contro il terrorismo e sosterrà la messa in pratica coordinata della lista degli indicatori di rischio, prima di fine 2015" inoltre assisterà gli Stati Membri nell'aumento dei controlli delle frontiere esterne, per individuare foreign fighter e trafficanti di armi.

GUERRA ALL’ISIS: VALLS LANCIA ALLARME ARMI CHIMICHE

Valls: ”Oggi non possiamo escludere niente- poiché esiste- il rischio di armi chimiche e biologiche. Siamo in guerra, non una guerra di

quelle a cui la storia ci ha abituato” di Matteo La Stella Desta preoccupazione l'allarme lanciato dal Governo francese in merito alla possibilità di attacchi chimici, mentre in Belgio sono in corso 6 blitz delle forze speciali nel quartiere di Molenbeek, ad ovest del centro di Bruxelles, e in altre zone della città. Armi chimiche. A Parigi, con le ferite

dello scorso 13 novembre ancora aperte, il premier Manuel Valls ha parlato all'Assemblea Nazionale:”Oggi non possiamo escludere niente- poiché esiste- il rischio di armi chimiche e biologiche”. “Siamo in guerra, non una guerra di quelle a cui la storia ci ha abituato – rincara la dose Valls - Questa nuova guerra resta una guerra pianificata condotta da un esercito criminale, quello che è nuovo sono i modi di operare, di

colpire, di uccidere, che evolvono senza sosta”. Un'immaginazione, quella dei mandanti degli attentati, che il premier definisce “macabra”, tra: “Fucili d'assalto, decapitazioni, bombe umane, armi bianche”. Dunque, conclude Valls: “Oggi non bisogna escludere niente, e lo dico con tutte le precauzioni che si impongono ma lo sappiamo e lo abbiamo in mente, può esserci anche il rischio di armi chimiche

e batteriologiche”. Un annuncio scioccante, che arriva a 24 ore dal raid nel quartiere di Saint-Denise, dove oltre al regista degli attentati Abdelhamid Abaaoud, sarebbe stato ucciso anche Salah Abdeslam, l'ultimo attentatore rimasto a piede libero dopo gli attacchi di venerdì 13 novembre. Lo riferisce il quotidiano belga la Dernière heure, specificando che si atten dono ancora i risultati del DNA. Blitz a Bruxelles. Intanto, in Belgio, le forze speciali hanno eseguito 6 blitz, concentrati soprattutto nei quartieri di Molenbeek e Jeet a Bruxelles. I raid delle forze speciali sono mirati a stanare soggetti ritenuti vicini a Bilal Hadfi, uno dei kamikaze esplosi nei

pressi dello Stade de France durante gli attentati parigini. Hadfi, Classe '95, era nato in Francia e aveva già combattuto in Siria tra le fila dell'Isis ma attualmente viveva in Belgio. Proprio il Belgio, sul versante politico, avrebbe stanziato 400 milioni di euro per rafforzare la sicurezza nazionale. Lo ha annunciato il premier Charles Michel, che davanti ai deputati ha rimbalzato le critiche pervenute nei confronti dei servizi di sicurezza prima degli attentati a Parigi. Come la Francia, peraltro, anche il Belgio sarebbe pronto ad una modifica della costituzione, così da allungare il fermo di Polizia da uno a tre giorni.


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CRONACA

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GIUBILEO, GABRIELLI: "ABBATTEREMO DRONI E ULTRALEGGERI IN VOLO SU CAPITALE" Roma - Durante il Giubileo la no-fly zone sarà estesa praticamente a tutta la città di Roma. Lo ha annunciato il prefetto della capitale, Franco Gabrielli. "Con le autorità deputate, Enac ed Enav -ha spiegato Gabrielli- è stato ampliato l'ambito della cosiddetta no-fly zone. Il cosiddetto Notam, cioè la comunicazione che viene fatta a tutti quelli che utilizzano lo spazio aereo, indica che ci sono alcune zone della capitale, praticamente in tutta la città, che sono interdette al volo aereo per tutto il periodo del Giubileo". Gabrielli ha però aggiunto che "ha l'obiettivo di far sì che le persone per bene non affollino i cieli, ma ha assolutamente poca incidenza su chi ha un'in tenzione negativa. Quindi - ha concluso - non è che con l'emissione del Notam stiamo tranquilli". "Quando dovesse verificarsi l'intercettazione di uno di questi velivoli, sia un drone o un ultraleggero, in determinate situazioni per le quali noi riterremo che il contesto sia degno di particolare attenzione, queste interferenze verranno gestite anche con l'ipotesi dell'abbattimento, ovviamente quando le condizioni lo favoriranno". E sui velivoli che possano minacciare la sicurezza della città ha aggiunto: "Se l'in-

tercettazione avverrà in un contesto che lo consentirà arriveremo anche a questo tipo di soluzione", ha aggiunto Gabrielli spiegando che "stiamo potenziando il sistema di intercettazione, cioè un sistema radar che ci consenta di verificare la presenza di questi velivoli non autorizzati in maniera preventiva, con i limiti che sono propri delle tecnologie perché sotto una certa quota anche i radar di terra non riescono a vedere". Infine il prefetto ha spiegato che "il tema dei droni si vince o si perde nel momento in cui li velivolo si stacca da terra: lo sforzo che dobbiamo compiere è quindi uno sforzo di intelligence di polizia per provare a intercettare preventivamente i soggetti che hanno in-

tenzione di nuocere attraverso l'utilizzo di questi mezzi". I terroristi come quelli che hanno agito a Parigi "sono criminali che vogliono cambiarci la vita e le loro prime vittime sono proprio gli islamici, cui chiedo di collaborare e che non possono non essere al fianco di chi questi crimini le combatte". Gabrielli ha sottilineato la linea di sicurezza durante la presentazione del logo 'Roma per il Giubileo'. "Mi aspetto che le comunità islamiche assumono una posizione 'senza se e senza ma'". "Abbiamo sconfitto il terrorismo interno non solo con i militari e le leggi speciali - ha ricordato Gabrielli - ma perché molti hanno capito che quelli non erano compagni che sba gliavano". "Credo che il paese e Roma

siano e possano essere oggetto di una minaccia per molti aspetti indefinita, come ci ha insegnato esperienza parigina", ma "i cittadini devono continuare a vivere la loro vita, mentre le istituzioni devono realizzare una cornice di sicurezza in una situazione in cui il rischio zero non esiste". "Esiste un sistema di pianificazione antiterrorismo che prende in considerazione ogni situazione possibile", ha poi assicurato il prefetto. "Di messaggi, allarmi e sollecitazioni ne avremo in quantità industriale, perché rispondono anche agli interessi di chi vuole creare confusione e puntare a obbiettivi anche più sofisticati". Lo ha ribadito il prefetto Gabrielli, parlando degli allarmi che arrivano anche da forze di intelligence straniere. "Anche l'orologio rotto, due volte al giorno, segna l'ora esatta - ha aggiunto Gabrielli - e con questa proliferazione di allarmi qualcuno potrà dire che eravamo stati avvisati". E ha concluso dicendo: "In questo momento non serve evidenziare le criticità del sistema ma mantenere raziocinio e sangue freddo, pur senza sottovalutare nulla. Il paese deve concorrere affinché il sistema risponda attraverso una giusta e corretta informazione, con risposte adeguate e con la partecipazione dei cittadini"

MAFIA LITORALE, SABELLA: "L'UFFICIO CONDONO DI OSTIA HA OCCULTATO GLI ABUSI" Ostia (RM) - "Sono 71 le concessioni ad Ostia per stabilimenti balneari, le ho fatte controllare tutte e ho trovato tantissime irregolarità e violazioni palesi che dovrebbero portare alla revoca o alla decadenza delle concessioni. Ho fatto l'errore grandissimo di rimandare tutto al 1 ottobre per non pregiudicare la stagione estiva, poi le vicende che hanno riguardato il Comune mi hanno impedito di completare il lavoro di revoca e l'avvio di decadenza delle conces- con cognizione di causa, presso l'ufficio condono che sicuramente saranno rigetsioni dove sono stati consumati abusi condono edilizio di Roma, dove giac- tate, visto che si tratta di abusi edilizi edilizi che sono stati occultati, lo dico ciono delle pratiche con domande di commessi sul demanio in zone ampia-

mente vincolate". Lo ha detto l'ex assessore alla Legalita' del Comune di Roma, Alfonso Sabella, nel corso dell'audizione in commissione Antimafia. "Dovrebbero essere rigettate 'de plano' - ha aggiunto - ma cio' non e' avvenuto e sono state messe nel calderone delle oltre 200 mila pratiche di condono edilizio e li' sarebbero rimaste per anni se non fossi intervenuto io, che ho chiesto di tirarle fuori dal mucchio e di istruirle, cosa che so si sarebbe dovuta iniziare a fare ma non so cosa sia avvenuto successivamente".

MILANO: LA COMUNITÀ MUSULMANA SCENDE IN PIAZZA PER DIRE NO AL TERRORISMO Milano - Una manifestazione organizzata dalle associazioni islamiche milanesi contro il terrorismo sabato prossimo alle 15 in piazza San Babila. Ad organizzarla il Caim (Coordinamento delle Associazioni Islamiche di Milano, Monza e Brianza), Partecipazione e Spiritualità Musulmana e i Gio vani Musulmani d'Italia. "I tragici attentati di Parigi rendono doverosa una netta presa di posizione e una riflessione profonda - spiega il comunicato degli organizzatori -. Questa spirale di guerra, violenza e distruzione che tiene in ostaggio il nostro mondo, vicino e lontano è quanto di più distante ci sia dal messaggio che attraverso le re-

ligioni giunge all'umanità ed è per questo che oggi è d'obbligo dire che mai e poi mai si può uccidere e prevaricare in nome di Dio. Oggi più che mai è necessario affermare che non si può uccidere e prevaricare in nome di Dio, e non si può fare in nome della libertà, della democrazia e non lo si può fare nel nome del profitto, vero idolo di questi tempi. Il sangue versato a Parigi è il nostro sangue, sono morti nostri fratelli e nostre sorelle come lo sono coloro che ogni giorno muoiono in Iraq e in Siria uccisi dall'ISIS, dal regime di Assad e dai bom-

bardamenti aerei, come sono nostri fratelli e sorelle i morti di Gerusalemme e i passeggeri russi, i civili della Turchia, quelli di Beirut e di Tunisi. Questa violenza non ci appartiene, non potrà mai essere la nostra via, mai, nemmeno quando si nasconde dietro la rivendicazione di giustizia e democrazia, nemmeno quando si maschera da risposta a un'altra barbarie. Noi - proseguono - saremo in piazza per dire No al terrorismo, per dire No alle guerre e per dire no all'Islamofobia degli sciacalli che per pochi voti vogliono alimentare paure, divisioni e discriminazioni odiose additando l'Islam e i musulmani come nemici. Per questo è venuta l'ora di rico-

noscere i musulmani italiani come cittadini a pieno titolo colmando le vergognose lacune nell'ambito di un diritto così fondamentale come quello di culto, abbiamo bisogno di moschee riconosciute e dignitose, abbiamo bisogno di essere sostenuti nel lavoro quotidiano contro l'estremismo. Il momento richiede unità nazionale, c'è bisogno di fare fronte comune contro l'orrore e cer care una via di pace. Crediamo che il ruolo della comunità islamica italiana debba essere compreso e valorizzato per non correre il rischio di frustrare le aspirazioni di chi ama l'Italia e vuole proteggerla e non deve mai sentirsi escluso".


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edizione di Venerdì 20 Novembre 2015 - Anno IV Numero 164

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