1 dicembre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Martedì 1 Dicembre 2015

Anno IV Numero 172

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

TERRORISMO: MINISTRO PINOTTI ESCLUDE BOMBARDAMENTI a pagina 2

GELO TRA MOSCA E ANKARA

“TURCHIA COMPLICE DELL’ISIS”

Putin: "Abbiamo ragione di credere, che la decisione di abbattere un nostro aereo è stata dettata dalla

necessità di difendere le forniture di petrolio (dall'Isis) alla Turchia". L’editoriale

DISCIPLINARE È SINONIMO DI

Il freddo della steppa russa è arrivato fino a Ankara. I rapporti sono davvero molto tesi perché la Russia e Turchia, già sul filo in tempi non ...

CENSURA

D

di Vincenzo Giardino

Continua a pagina 2

Il commento

isciplinare le attività di ripresa audio-video con autorizzazioni, accreditamenti preventivi dei giornalisti e regolamenti vari, è quello che stanno attuando le amministrazioni di parecchi comuni italiani, che non gradiscono la divulgazione di immagini e contenuti di sedute consiliari, nonostante siano formalmente aperte al pub blico. Una palese offesa al diritto d’informazione di ogni cittadino, una violazione alla trasparenza della quale molti politici si fregiano prima delle elezioni. Impedire ad un qualunque cittadino di raccogliere documentazione filmata opponendo un macchinoso sistema di regolamentazione sul diritto di divulgazione dell’operato in una sede pubblica, è un atto di malcelata censura . Ogni Cittadino elettore dovrebbe pretendere che, qualunque schieramento politico ambisca alla gestione dell’amministrazione comunale, nel programma elettorale abbia come punto il dovere alla divulgazione delle sedute pubbliche, in modo chiaro ed inequi vocabile. ... Continua a pagina 2

ECCO COS’ È LA JIHAD

È

di Roberto Ragone

chiaro agli occhi di tutti che l’Islam ha sferrato un attacco decisivo all’Occidente. Scontro di culture? Certamente. Scontro di religioni? Sicuro! Scontro di civiltà? Anche. L’Islam, insomma, ci attacca da tutti i fronti, dopo averci ‘accerchiati’. Questo è evidente, e solo chi non vuol vedere per ragioni politiche non vede. Da uno studio approfondito dell’ing. Roberto Piazzini, studioso di storia antica e moderna, relativo a Eugenio di Savoia, - colui che salvò l’Occidente dall’invasione turco-ottomana definitivamente nel 1697 a Zenta (Yugoslavia), dopo che gli stessi avevano subito una sconfitta nella battaglia di Vienna del 1683 - relativo ad una sua conferenza tenuta l’11 settembre del 2010 a Ronciglione (VT), traggo questi periodi: "Maometto instaurò una religione monoteistica in cui si fondono e si identificano legge civile e religiosa, e non si distinguono potere temporale ... Continua a pagina 3

BRACCIANO: IL VENTO DELLA

PROCURA SOFFIA SUL PD

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

di Ivan Galea

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PARIGI, AL VIA

LA CONFERENZA SUL CLIMA

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Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

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dalla prima l’editoriale di Vincenzo Giardino ... Bisogna ammettere che l’unico movimento che si è fatto “gonfaloniere” di questo principio è stato il M5S, in tutte le amministrazioni nelle quali sono presenti sul territorio nazio nale. Un atteggiamento tanto restrittivo sulla diffusione di immagini e dibattimenti registrati nel corso di lavori di interesse pubblico, dimo-

stra malafede da parte di chi lo attua. In Italia, a piccoli passi, con la tecnica di chi “affetta l’elefante per farlo entrare in una utilitaria”, il sistema politico ci sta defraudando di importanti diritti democratici.

Le manovre di distrazione di massa di un certo tipo di potere, distolgono la gente sull’importanza della perdita di diritto come quello dell’informazione che è alla base dei suddetti principi. Spesso ad attuarli sono proprio coloro che, nella retorica dei comizi, ostentano valori democratici in cui

probabilmente non hanno mai creduto. Sono gli stessi che troppo spesso, anacronisticamente, appellano col “fascisti” oppositori politici per allontanare da loro l’idea di censori della libera opinione.

ROMA, MARCIA PER IL CLIMA: BOLDRINI CAMMINA IN MEZZO AL POPOLO

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dalla prima “TURCHIA COMPLICE DELL’ISIS” di Ivan Galea ... troppo lontani, ora sono ai ferri corti da una settimana dopo l'abbattimento di un caccia russo da parte di un aereo militare turco ai confini con la Siria. Non sappiamo se l’epilogo può essere simile al’esito che fu nel 1877-1878 quando dopo una serie di battaglie e il lungo assedio di Pleven, i russi ebbero ragione dell’esercito turco, arrivando alle porte della capitale ottomana Costantinopoli, l’odierna Istanbul. Poi, nella guerra di Crimea del 1853-1856 la Russia fu sconfitta da una coalizione di Stati formata da Turchia, Francia, Gran Bretagna e Regno di Sardegna. Le gravi clausole del Congresso di Parigi imposero a San Pietroburgo alcune perdite territoriali e la smobilitazione della flotta del Mar Nero. La Francia divenne allora la prima potenza europea. E tutt’oggi, sul caso del caccia russo abbattuto, la Turchia ha ricevuto la solidarietà di Obama e di Hollande e non solo quella: questi big sono convinti che la Turchia abbia fatto bene a difendere il proprio territorio. Ma la storia di questi giorni di tensione è ancora tutta da scrivere. Durissimi gli anatemi lanciati dal presidente russo, Vladimir Putin contro il presidente turco Recep Tayyp Erdogan. "Abbiamo ragione di credere", ha detto Putin "che la decisione di abbattere un nostro aereo è stata dettata dalla necessità di difendere le forniture di petrolio (dall'Isis) alla Turchia". A Parigi invece Putin ha parlato con Obama. I due hanno affrontato il nodo della Siria e il presidente americano ha detto al presidente russo "Bashar al-Assad deve lasciare il potere nell'ambito di una transizione politica

in Siria. Il "presidente Obama ha reiterato la sua convinzione circa il fatto che è necessario che Assad lasci il potere come parte della transizione e ha sottolineato l'imperativo di focalizzare gli sforzi militari contro l'Isis, come sta facendo la nostra coalizione internazionale, piuttosto che prendere di mira l'opposizione moderata", ha riferito la fonte ufficiale della Casa Bianca. Il presidente Usa ha inoltre espresso il suo "dispiacere per la recente perdita di un pilota russo e ha ripetuto che gli Usa sostengono una de-escalation tra Russia e Turchia", ha aggiunto la fonte, alludendo alla crisi diplomatica tra Mosca e Ankara in seguito all'abbattimento del caccia russo al confine con la Siria. Obama ha anche parlato della crisi ucraina, offrendo la prospettiva di un ritiro delle sanzioni contro Mosca se la Russia implementerà in pieno gli accordi di Minsk firmati a febbraio

TERRORISMO: MINISTRO PINOTTI ESCLUDE

Certo Laura Boldrini presidente della Camera ha mille modi per lanciare un messaggio ai governi. Ma ha preferito mettersi una sciarpa al collo e marciare per il clima a Roma oggi. "La parola d'ordine è sollecitare i governi ad un accordo globale vincolante". Così il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, presenta la marcia per il clima organizzata a Roma in occasione della conferenza di Parigi Cop21. A Roma i manifestanti si sono dati appuntamento a Campo de' Fiori per poi marciare fino a via dei Fori imperiali. Palloncini rossi e gialli, striscioni contro le trivelle in Italia e un grande pallone a rappresentare il pianeta caratterizzano la manifestazione alla quale ha preso parte anche la presidente della Camera Laura Boldrini. Sono diversi i parlamentari della nuova formazione di Sinistra Italiana arrivati a Campo de' Fiori, da Stefano Fassina alla capogruppo al Senato Loredana De Petris. "La questione ambientale è collegata ad altri problemi

che esistono, la partita climatica influenza ed è influenzata da tutte le vicende" geopolitiche e finanziarie del pianeta, sottolinea il deputato Pd Ermete Realacci, osservando come "la più importante forma di energia da mettere in campo ora, un'energia non inquinabile e rinnovabile, è l'intelligenza umana". Presente all'appuntamento anche una delegazione tibetana che esponendo un'enorme bandiera della regione himalayana chiede "lo stop alle megadighe e alle deviazioni dei fiumi in Tibet". "La manifestazione di oggi - ieri ndr. è la manifestazione di un impegno civico che deve essere di tutti i cittadini per dire che noi tutti siamo disposti a fare la nostra parte per non andare verso il precipizio". Lo afferma la presidente della Camera Laura Boldrini mentre guida la marcia per il clima a Roma. Una marcia, sottolinea, che è anche "un'esortazione ai governi a non fare a Parigi un accordo a ribasso. Questo è un punto di non ritorno".

BOMBARDAMENTI

L'ipotesi che l'Italia partecipi ai bom- un tema di oggi". bardamenti in Siria contro l'Isis "non e' Tuttavia, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, non esclude che in futuro la situazione possa cambiare. Ospite de L'intervista su Sky Tg24, Pinotti ha spiegato di aver detto che "bombardare non e' un tabu'" perche' "l'Italia lo ha gia' fatto, nei Balcani e in Libia. Ma oggi semmai la discussione e' se e' stato sensato farlo in Libia senza prevedere un dopo", perche' "dopo i bombardamenti degli alleati sulla Libia non si e' costruito un futuro politico stabile". Insomma, per il ministro i bombardamenti "sono uno degli strumenti possibili, ma guai a farlo diventare lo strumento, oggi non c'e' questa discussione in campo. Non si puo' escludere, ma oggi abbiamo fatto scelte precise: l'aumento del contingente anti Isis che arrivera' a 750 e abbiamo li' una presenza significativa che fa ricognizioni. Oggi questa e' la strategia, in futuro nessuno puo' saperlo", ha concluso Pinotti.


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LEGGE DI STABILITÀ: PROTESTA DEI LAVORATORI E BLOCCO DEGLI IMBARCHI PER LA SICILIA Sono stati circa un centinaio i lavoratori che ieri sono scesi in strada, in Calabria, e hanno protestato contro la legge di stabilità bloccando gli imbarchi per la Sicilia. La protesta è stata indetta da Cgil, Cisl e Uil. I manifestanti, durante il corteo, hanno occupato l’autostrada A/3 all’altezza dello svincolo verso Co-

senza, l’imbarco di Villa San Giovanni, Strada Statale 106. I Sindacati ritengono che il governo non abbia rispettato gli impegni assunti sulla stabilizzazione dei precari, per il porto di Gioia Tauro e per il rifinanziamento dei fondi per la forestazione. Il segretario della Uil Calabria, Santo Biondo ha parlato ai micro-

foni dell’Agi riferendo: “E' una legge di stabilità che ignora il Mezzogiorno e non rispetta gli impegni assunti dal presidente del Consiglio e segretario del Pd nel luglio scorso. Non c'e' nulla di quei provvedimenti che chiedevamo per sostenere l'occupazione in Calabria e nel Mezzogiorno con strumenti come la de-

contribuzione del costo del lavoro e del credito d'imposta”. Inoltre i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Michele Gravano, Paolo Tramonti e Santo Biondo evidenziano che “se la Legge di stabilità resta uguale per la Calabria sarà una ecatombe. Vengono decurtati o revocati fondi storicizzati”.

missione, nè civiltà; sempre più centri culturali che mascherano moschee non autorizzate, e in cui lo scopo delle loro dissertazioni culturali è ambiguo; sempre più - grazie al nostro Dio - Imam che vengono espulsi perchè ritenuti pericolosi per la nostra sempre meno considerata Nazione. Tutto questo alla luce di una 'democrazia' disattesa in altre situazioni, e di un 'buonismo' tanto più ipocrita quanto dannoso. Sembra che il flusso migratorio verso l'Italia e l'Europa sia causato dal conflitto fra Sunniti e

stata' chi si converta al Cristianesimo, pretendono moschee, quando nei loro Paesi il solo possesso di una Bibbia è una condanna a morte. Questo è il carattere intransigente dell'Islam, contro il quale si scontra la nostra cultura cristiana, fatta di pace, amore, grazia, salvezza - quella che Gesù portò morendo sulla croce - tolleranza. Nessuno in Italia costringerà mai un musulmano a convertirsi al Cristianesimo pena la morte, nè accuserà di apostasia un Cristiano convertito all'Islam: in questo caso po-

dalla prima - Il commento di Roberto Ragone ... spirituale: la ‘Sharia’ è contenuta nel Corano dettato da Dio stesso a Mao metto tramite l’Arcangelo Gabriele. L’Islam prevede 5 obblighi fondamentali – pilastri della fede – per un musulmano: la professione di fede in un unico Dio con totale sottomissione alla sua volontà, la preghiera, il digiuno nel Ramadam, il pellegrinaggio alla Mecca, l’elemosina; a questi se ne aggiunge un sesto, quello della guerra santa – Jihad – applicato specialmente durante tutto il periodo dell’espansione araba. ‘Jihad’

significa tentativo, sforzo inteso anche in senso militare, combattivo, quale obbligo imposto da Dio a tutti i musulmani, giacchè la rivelazione di Allah si rivolge a tutto il genere umano, ed è quindi compito di coloro che l’hanno accettato – i musulmani – di lottare senza sosta per convertire, o almeno soggiogare, coloro che ancora non l’hanno fatto, fino al trionfo dell’Islam. E’ questo un obbligo che non conosce limiti di tempo e di spazio, e che deve protrarsi finchè il mondo intero non abbia accettato la fede islamica, o non sia stato sottomesso al potere dello stato islamico. Questo tentativo potrà anche essere sospeso, ma potrà terminare solo con la vittoria dell’Islam”. Alla luce di quanto esposto, ciò che sta accadendo oggi ci porta ad una sola conclusione: l'intenzione degli Islamici di portare a termine ciò che è stato loro comandato nell'osservanza della Jihad. Oggi però la situazione è molto più complessa. Possiamo distinguere tre diverse situazioni: da una parte gli Stati in cui la legge coranica viene applicata, condannando a morte gli 'apostati' - i convertiti al cristianesimo - le donne adultere, anche se violentate, i gay, chi possiede una Bibbia, e così tutti coloro che alla luce della Sharia sono considerati 'infedeli'. Le esecuzioni vengono messe in atto tramite decapitazione, lapidazione, impiccagione, oppure bruciando vivi i colpevoli. Esecuzioni di soldati cristiani prigionieri che sono state postate sui social network mostrano i malcapitati eliminati con un colpo alla nuca, in barba ad ogni convenzione di guerra o di umanità, al grido di 'Allah è grande'. Ricordiamo i 'Boko Haram', che significa 'la cultura occidentale è peccato', in Nigeria; oppure la distruzione di antiche vestigia di civiltà precedenti all'Islam, tutte manifestazioni di oscurantismo fanatico, tranne poi a far commercio di opere d'arte per finanziare la causa, dove 'il fine giustifica i mezzi'. Al secondo posto i Musulmani emigrati

in Occidente per motivi di lavoro ma che conservano le loro idee fondamentaliste e mai si integrerebbero con la nostra cultura, nè obbedirebbero alle leggi dello Stato italiano, anche giovani di seconda o terza generazione; affollano moschee più o meno ufficiali, in cui gli imam predicano nelle loro lingue; ritengono giusto uccidere, con l'approvazione della famiglia, ragazze fidanzate con giovani cristiani, o che abbiano mostrato di voler condurre una vita troppo 'occidentale', a volte sepolte in giardino;

oppure consorti giudicate 'infedeli' . Al terzo posto troviamo i musulmani solo di nome, di tradizione, di abitudine, che non osservano le prescrizioni, bevono alcol, mangiano anche carne di maiale, non osservano il ramadam, le cui donne non portano il velo e così via; persone che magari gestiscono un piccolo commercio in rioni ormai popolati di solo correligionari; gente all'apparenza tranquilla, che fa la propria vita, pur conservando una radice attaccata al suolo natìo: i cosiddetti 'moderati', in realtà musulmani solo di nome, anche se il Corano prevede una sorta di 'riserva mentale' che li rende poco affidabili e bugiardi a pro della loro religione. Ricordo una frase, che lessi tempo fa, e che oggi è più che mai d'attualità: "Vi invaderemo con la vostra democrazia, vi conquisteremo con le vostre leggi, vi governeremo con le nostre", un'intenzione che, come abbiamo visto, viene da molto lontano. Tirando le somme, l'invasione è già incominciata da tempo, e il programma dell'islamizzazione di tutta l'Europa entro il 2050, come scrisse un quotidiano anni fa, sembra a portata di mano, dato anche il carattere intransigente dell'islamismo. Il risultato è che vediamo sempre più in giro donne con la testa fasciata da un panno rituale, sempre più bambini che a scuola rifiutano il crocifisso o il presepe - o i genitori per loro -, sempre più 'responsabili di comunità islamiche' che parlano un italiano perfetto, avendo assunto un secondo nome islamico, come fece Cassius Clay che si chiamò Muhammad Alì; sempre più ragazze che, con il capo coperto, vanno in TV - e di questo è colpevole il governo che ha in mano le fila della RAI - a sbandierare la loro conversione ad una religione che di fatto odia i Cristiani, quali noi siamo di origine e tradizione, oltre che di fede, e ad attirare sempre più coetanee verso quella che loro dichiarano essere una religione di pace, quando Islam vuol dire 'sottomissione', e non c'è pace dove c'è sotto-

Sciiti, per cui riceviamo grandi quantità di profughi o presunti tali, difficili da controllare e da identificare, tra cui potrebbero - e in qualche caso è accaduto esserci anche jihadisti votati al martirio. La situazione non è per nulla semplice. Da una parte c'è il Califfato, un'entità politica e territoriale sostenuta e finanziata da un'Arabia Saudita 'double face', amica dell'Occidente, e che con l'Occidente fa affari; da una Turchia filoislamica che ciononostante è nella NATO e che vorrebbe entrare in Europa, e dal Qatar, governato alla luce della legge islamica; dall'altra la situazione in Italia, dove rischiamo di vedere cancallati i no stri valori cristiani. Senza contare il pericolo reale di subire attentati terroristici da parte di guerriglieri fanatici, per i quali farsi saltare uccidendo il maggior numero di persone corrisponde ad un biglietto di prima classe per il paradiso delle 27 - o 40 vergini. La questione del Califfato è un nodo da risolvere politicamente. I terroristi bisogna che siano controllati e prevenuti tramite un'azione efficace di intelligence, e sembra che l'Italia, alla luce dei fatti, sia molto efficace. Rimane il rischio di perdere i nostri valori cristiani, e questa è una faccenda non di oggi. Rimuovere il Crocifisso dalle aule scolastiche, non permettere il Presepe o la visita - come accaduto di recente - ad una mostra d'arte di grande rilevanza solo perchè erano presenti scene di crocifissione o di deposizione; o ancora vietare l'ascolto di musica che non sia la loro, imporre il velo, o un abbigliamento di sapore medioevale, oppure ancora pretendere una piscina per sole donne, tutto questo sa di legge coranica intransigente, in contrasto con la cultura e le leggi dei Paesi in cui si vuole abitare. La verità è che i musulmani non hanno firmato l'accordo con cui si impegnano con lo Stato italiano a rispettarne le leggi, non si sono integrati, nè hanno intenzione di farlo. Vogliono continuare ad esercitare anche qui le loro usanze, compreso il fatto di considerare 'apo-

tremo solo chiederci in cosa abbiamo sbagliato. In questo caso la Chiesa Cattolica dovrà interrogarsi sulla sua spiritualità ormai assente: forse la politica di una Chiesa povera - solo di nome - di papa Francesco non è quello che i fedeli si aspettano per riaccendere il fuoco della fede; forse ormai la Chiesa Cattolica è diventata un carrozzone difficilmente governabile, anch'essa troppo burocratizzata, troppo fitta di vescovi con il loro giornale, di arcivescovi, di cardinali, di riunioni, avendo smesso l'abito dell'immagine di quel Cristo a cui dicono di ispirarsi. La fede cristiana - e parlo di fede, e non di religione - è semplice. Quando si sconfina nell' "oltre ciò che è scritto" - 1^ lettera di Paolo ai Corinzi, cap. 4, versetto 6 - si va fuori strada. Le religioni sono più o meno tutte uguali: codici fitti di precetti a cui attenersi, come la legge mosaica, di cui S. Paolo diceva che solo tramite quella aveva conosciuto il peccato; la discriminante fra religione e fede è lo Spirito Santo, la Persona che Gesù lasciò sulla terra come Consolatore, il Paracleto, la terza persona di una Trinità che tanti non riconoscono, e che invece è contemplata nella Bibbia, la Parola di Dio. Come l'acqua è più pura alla sorgente, così dovremmo tutti andare a leggere cosa dice il Signore tramite quella vituperata opera plurimillenaria che è la Sua Parola, e scegliere ogni cosa secondo ciò che 'è scritto'. 'Tà Biblià' vuol dire 'I Libri', cioè Antico e Nuovo Testamento. Non si può guardare solo ad una parte della Bibbia, questo lo dico per rispondere a quei Musulmani che vanno in TV a dire che la Bibbia è un libro che pre dica la violenza. Gesù sconfisse Satana nel deserto soltanto rispondendogli con la Parola di Dio, dicendo ogni volta: "E' scritto'. Altrettanto dovremmo fare noi, per sconfiggere quello che alla luce dei fatti è un 'Satàn', un avversario, il nemico della nostra fede, propugnarne i valori autentici e originali, rispondendo soltanto: 'E' scritto'.


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PARIGI, AL VIA LA CONFERENZA SUL CLIMA: I BIG DEL MONDO IN FRANCIA

Il presidente del vertice Laurent Fabius apre il summit: "No ad intese al ribasso". Hollande: "Il surriscaldamento crea più migrazioni delle guerre"

Si è aperta a Parigi la Conferenza sul clima. Il presidente francese Francois Hollande e il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon hanno accolto i circa 150 leader mondiali a Le Bourget, dove si svolgono i lavori. Un minuto di silenzio per le vittime degli attentati di Parigi sarà osservato poco prima dell'intervento del presidente francese Francois Hollande. Il ministro degli Esteri francese e presidente della conferenza, Laurent Fabius, in apertura dei lavori ha aperto con una esortazione agli Stati partecipanti: "Abbiamo un obbligo di successo" e "la posta in gioco è troppo importante per potersi accontentare di un accordo al ribasso". Il presidente francese, Francois Hollande, nel suo intervento al vertice ha detto che il surriscaldamento del clima "crea conflitti, crea più migrazioni delle guerre": "Dobbiamo intervenire - ha detto Hollande in nome ella giustizia climatica. Quello che è in gioco in questa conferenza è la pace", ha aggiunto il titolare dell'Eliseo. E un grande obiettivo lo ha prefissato anche il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama il quale ha detto che anche se "è quasi troppo tardi" per evitare che il cambiamento climatico distrugga il pianeta, i leader mondiali possono dimostrare al mondo che "uniti, se prendiamo le decisioni giuste e mettiamo da parte gli interessi a breve termine possiamo ancora invertire la tendenza". Il successo, ha osservato, "non arriverà da un giorno all'altro, ma lo vedremo a lungo termine, se riusciremo a proteggere il nostro pianeta. Forse la nostra generazione non vivrà abbastanza per vedere i frutti del lavoro di questi giorni a Parigi, ma le generazioni future sì: e se riusciamo a trasmettere ai nostri figli e nipoti quessti frutti, allora saranno orgogliosi di noi perché vivranno in un mondo più sicuro, prospero e libero di quello che noi abbiamo ereditato. Ora ha concluso - mettiamoci al lavoro " Il premier Matteo Renzi nel giorno del suo arrivo in conferenza affida a Face-

book i suoi pensieri: "C'è una sfida che riguarda tutti noi, i nostri figli e i nostri nipoti: il futuro del pianeta. Senza allarmismi inutili, ma dobbiamo prendere atto che siamo ad un bivio. L'Italia vuole stare tra i protagonisti della lotta all'egoismo, dalla parte di chi sceglie valori non negoziabili come la difesa della nostra madre terra".Il premier sottolinea anche che l'Italia è tra i paesi leader nella ricerca: "Quattro miliardi di dollari da qui al 2020, lo sforzo delle istituzioni e delle aziende a cominciare da Eni e Enel, un grande investimento educativo per le nuove generazioni. Siamo tra i paesi leader nella ricerca con scienziati di altissimo livello. Siamo tra i protagonisti della Green economy (biomasse, solare, geotermia). Abbiamo ridotto le emissioni del 23% negli ultimi 20 anni. Sull'efficienza energetica, con i contatori intelligenti, puntiamo alla leadership mondiale. Dunque - ribadisce Renzi

-, noi facciamo la nostra parte. Ma allo stesso tempo siamo consapevoli che abbiamo bisogno di un accordo internazionale, altrimenti tutto sara' inutile. Siamo a Parigi per trovare un compromesso alto. Il mondo di oggi e di domani guarda a Parigi. L'Italia non si tira indie tro". Il contesto del summit è particolarmente complesso, con un aumento delle preoccupazioni legate alla sicurezza dopo i recenti attentati di Parigi e un clima geopolitico instabile per le forti tensioni in Medio Oriente e le diverse posizioni dei leader sulla soluzione della guerra in Siria. Il bilancio destinato dalla Francia all'organizzazione della Cop21, pari a 182 milioni, potrebbe lievitare per i maggiori costi legati all'emergenza terrorismo. L'obiettivo minimo di trovare un accordo sulla riduzione al di sotto dei 2 gradi del riscaldamento climatico glo bale. L'obiettivo era stato fissato nel

2009 alla conferenza di Copenaghen, che con le sue tre pagine di conclusioni era stata considerata un fallimento dal punto di vista delle ambizioni. Dalla rivoluzione industriale, le temperature sono aumentate di poco meno di un grado e nei 23 anni trascorsi dalla conferenza di Rio le emissioni di gas a effetto serra sono ulteriormente aumentate, per raggiungere un nuovo record l'anno scorso. L'obiettivo di contenere l'aumento complessivo della temperatura al di sotto del 2% è considerato un limite non superabile da punto di vista scientifico per evitare danni irreversibili al pianeta. Gli impegni già presi dagli stati sulla riduzione dei gas inquinanti da qui al 2030, però, non riuscirebbero da soli a raggiungere tale obiettivo: se questo, come pare certo, sarà scritto nero su bianco a Parigi, occorrerà per raggiungerlo che tutti i paesi si impegnino a fare di più.

INQUINAMENTO: RECORD EUROPEO ALL’ITALIA PER MORTI PREMATURE L'Italia è il Paese dell'Unione europea che segna il record del numero di morti prematuri rispetto alla normale aspettativa di vita per l'inquinamento dell'aria. La stima arriva dal rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea): il Belpease nel 2012 ha registrato 84.400 decessi di questo tipo, su un totale di 491mila a livello Ue. Tre i 'killer' sotto accusa per questo triste primato. Le micro polveri sottili (Pm2.5), il biossido di azoto (NO2) e l'ozono, quello nei bassi strati dell'atmosfera (O3), a cui lo studio attribuisce rispettivamente 59.500, 21.600 e 3.300 morti premature in Italia.

Il bilancio più grave se lo aggiudicano le micropolveri sottili, che provocano 403mila vittime nell'Ue a 28 e 432mila nel complesso dei 40 Paesi europei con

siderati dallo studio. L'impatto stimato dell'esposizione al biossido di azoto e all'ozono invece è di circa 72mila e 16mila vittime precoci nei

28 Paesi Ue e di 75mila e 17mila per 40 Paesi europei. L'area più colpita in Italia dal problema delle micro polveri si conferma quella della Pianura Padana, con Brescia, Monza, Milano, ma anche Torino, che oltrepassano il limite fissato a livello Ue di una concentrazione media annua di 25 microgrammi per metro cubo d'aria, sfiorata invece da Venezia. Considerando poi la soglia ben più bassa raccomandata dall'Oms di 10 microgrammi per metro cubo, il quadro italiano peggiora sensibilmente, a partire da altre grandi città come Roma, Firenze, Napoli, Bologna, arrivando fino a Cagliari.


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CRONACA

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BRACCIANO: IL VENTO DELLA PROCURA PORTA ALLE DIMISSIONI DI MASSA DELLA GIUNTA PD

Giovedì 26 novembre è scattato il blitz dei carabinieri presso la sede del Comune e presso gli uffici e le abitazioni di 17 persone Bracciano (RM) - Nella giornata di lunedì 30 novembre 10 consiglieri comunali di maggioranza di Bracciano hanno presentato le dimissioni contestuali dal ruolo ricoperto, come previsto dal decreto legislativo 267/2000 comma 3 ar ticolo 141 capo 2. Le stesse sono state sottoscritte anche dal sindaco di Bracciano Giuliano Sala. Martedì alle 18.30 presso la sala dell’archivio storico comunale di Bracciano in piazza Mazzini 5 è in programma una conferenza stampa nel corso della quale verranno illustrate le motivazioni della scelta. Evidentemente il fatto che la Procura di Civitavecchia stia indagando sulla rego-

larità di appalti pubblici e presumibilmente su questioni che riguardano la potabilità dell'acqua ha inciso notevolmente rispetto a questo vero e proprio tsunami che ha sconvolto la maggioranza di Giuliano Sala. Cosa avrà spinto i consiglieri a dimettersi? Qualche giorno fa si è scatenata una vera vera e propria bufera giudiziaria sull'amministrazione comunale di Bracciano: giovedì 26 novembre è scat-

tato il blitz dei carabinieri presso la sede del Comune e presso gli uffici e le abitazioni di 17 persone, tra cui imprenditori locali, indagate dalla Procura di Civitavecchia per reati contro la pubblica am ministrazione. Le perquisizioni sono state ordinate dal sostituto Procuratore della Repubblica presso la Procura di Civitavecchia dr. Lorenzo Del Giudice e sono state effettuate al fine di acquisire la documentazione relativa le varie procedure di affidamento per i lavori pubblici degli ultimi anni al fine di verificarne la correttezza. Con tutta probabilità nel fascicolo della Procura anche la presunta irregolarità del protocollo.

Lo scorso 9 ottobre su questo quotidiano abbiamo evidenziato come la sequenza degli atti, così come risulta dallo storico dell’Albo Pretorio del Comune di Bracciano per gli anni 2011-2012-2013, denoti la mancanza del numero degli atti per ben due documenti oltre al fatto che non si comprende la logica di inserimento degli atti stessi sull'Albo Pretorio rispetto la numerazione delle pagine. Evidenziavamo quindi il fatto che le pagine dell'Albo Pretorio del Comune di Bracciano non corrisponderebbero alla effettiva consequenzialità delle date, con il risultato di una scarsa chiarezza nel comprenderne la logicità.

SANT'AGATA DI MILITELLO: IL TORRENTE “VALLONE POSTA” A RISCHIO DISASTRO AMBIENTALE di Vincenzo Giardino Sant’Agata di Militello (ME) - I torrenti in Sicilia sono parte integrante del paesaggio e svolgono una importante funzione idrogeologica, ma se non sono puliti possono creare notevole disagio quando si trasformano in discariche a cielo aperto, oppure, possono esondare nei periodi di abbondanti precipitazioni. Il torrente “Vallone Posta” a Sant’Agata di Militello è l’esempio di uno dei tanti torrenti a rischio sul territorio siciliano. Gli abitanti della limitrofa via Cosenz hanno segnalato spesso il disagio che deriva dai cattivi odori di rifiuti che si ammassano proprio in prossimità dello sbocco del torrente verso il mare, presenza di ratti e rischio di incidenti per la mancanza di recinzione in prossimità di nuclei abitativi. Ci sono state anche interrogazioni nel corso di sedute consiliari, ma ad oggi non sembra essere stata presa alcuna iniziativa concreta.

Ad onor del vero, bisogna sottolineare che le competenze e le responsabilità sui torrenti, sono attribuite all’assessorato ai lavori pubblici della Regione Sicilia, essendo beni demaniali come espresso dagli artt. 7-8 D.P.R. 70/1979. "L’amministrazione comunale non può accettare che tale responsabilità da parte degli organi competenti sia disattesa - commentano alcuni residenti del luogo - e aspettare che succeda un disastro ambientale prima di denunciare questa evidente e insopportabile incu ria. Neanche i cittadini dovrebbero accettarla, - proseguono i residenti - nell’interesse della propria sicurezza e del diritto di igiene pubblico, ma sembra che ci sia una diffusa rassegnazione a tutto questo. Il problema - concludono i residenti - meriterebbe la creazione di un comitato cittadino, visto che nessun consigliere comunale riesce ad essere sufficientemente incisivo per avviare iniziative risolutive".

RIMINI, IMPRENDITORE GARANTIVA PER I CASALESI: SEQUESTRATI BENI PER 5 MLN DI EURO Rimini - Agenti della Dia di Napoli e Bo- lo stesso perseguiva la realizzazione di imprenditore della prefata consorteria, dell’erigendo centro commerciale "Il Prinlogna hanno eseguito un sequestro di un articolato disegno criminoso volto a l’Ingegnere Nicola Di Caterino, coinvolto cipe” in Madonna di Briano, frazione del beni per un valore di 5 milioni nei con- procurare garanzie finanziarie ad un nelle vicende relative alla realizzazione comune di Casal di Principe". fronti di un imprenditore 59enne di Rimini, Flavio Pelliccioni, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan dei Casalesi e già arrestato. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta del direttore della Dia e riguarda due imprese del settore turistico e una villa con piscina e campo da tennis, tutte e tre a Riccione in Romagna. "In qualità di intermediatore finanziario e faccendiere partecipava da esterno all’organizzazione camorristica, fornendo un contributo stabile nel settore della acquisizione e della gestione degli appalti e, più in generale, delle attività di reinvestimento. In particolare,


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L’osservatore d’Italia

edizione di Martedì 1 Dicembre 2015 - Anno IV Numero 172

www.osservatoreitalia.it


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