17 novembre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Martedì 17 Novembre 2015

Anno IV Numero 161

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

G20, BARACK OBAMA: "L'ISIS È IL VOLTO DEL DIAVOLO, DISTRUGGERLO"

WANTED a pagina 3

CACCIA ALL’OTTAVO ATTENTATORE

La polizia ha lanciato un appello per trovare testimoni che possano dare notizie su Abdeslam Salah, belga, nato il 15 settembre del

1989, alto 1 metro e 75 centimetri, occhi marroni. Se si hanno informazioni utili per localizzarlo, telefonare subito L’editoriale

La polizia francese si è lasciata sfuggire il super ricercato Abdeslam Salah, 'l'ottavo attentatore' di Parigi, dopo averlo fermato per controlli, quando già si sapeva che l'uomo faceva parte del commando jihadista ...

RENZI E GLI ALLEGRI

COMPARI... NON SOLO SATIRA

“F

di Emanuel Galea

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L’opinione

alstaff e gli allegri compari dell'Osteria del Cinghiale” è una commedia di Angelo Savelli rappresentata al teatro di Rifredi di Firenze qualche anno fa. Con quanto mi accingo a scrivere non c'è alcun nesso, eccetto per il fatto di fornire un trait d'union tra la storia originale e la odierna ri flessione.La locandina è datata, l’abbiamo già detto, la commedia delle allegre comari è vecchia, opera di Shakespeare, pubblicata nel 1602, i nostrani compari però sono personaggi veri, attuali, si muovono e movimentano la scena politica più nelle piazze e in tv che nelle sedi istituzionali. C’erano una volta in Italia i partiti politici. Venne Monti e poi Letta ed infine giunse Renzi, non dal teatro Rifredi bensì dal Palazzo Vecchio di Firenze, e portò lo scompiglio persino nello stesso suo partito. C’è stato un fuggi fuggi e poi il “rompi le righe”. Ma il danno irreparabile lo combinò Prodi nel 1998. Aveva iscritto l’Italia nel club dell’euro senza considerare le conseguenze, senza valutare le condizioni d’ingaggio e peggio ancora senza consultare il Popolo italiano. ... Continua a pagina 2

IDEE E IDEOLOGIE

L

di Roberto Ragone e idee. Sono quelle che hanno mandato avanti il mondo da sempre. Sono il prodotto migliore dell’anima dell’uomo, e sono sempre ‘work in progress’, in evoluzione. Cosa rimane dell’uomo, una volta che ha terminato il suo viaggio terreno, se non le idee? Filosofi, scienziati, musicisti, scrittori, pittori, chi ricorderebbe il loro passaggio sulla terra se non ciò che loro hanno lasciato ai posteri? Cos’è un brano musicale, un dipinto, un libro, una scoperta scientifica, se non il risultato delle idee, dell’intuizione, il parto dell’anima di una persona? Cosa sono invece le ideologie? A volte le idee – anche se buone utopie, come quella per antonomasia di Thomas Moore – vengono distorte e codificate, così da creare una sorta di Codice Civile o Penale. Diceva S. Paolo che la legge mosaica gli aveva dato la conoscenza del peccato “il bene che voglio non faccio, mentre il male che non voglio, quello faccio”. ... Continua a pagina 3

L’APPELLO DI RENZI: NO A

LITI E DIVISIONI

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

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TORRE EIFFEL: RIACCESA CON

I COLORI DELLA FRANCIA

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Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

L’osservatore d’Italia

edizione di Martedì 17 Novembre 2015 - Anno IV Numero 161

dalla prima l’editoriale di Emanuel Galea ... Vecchi attori della scena politica, come Fini, D’Alema, Amato, Dini e Antonio Di Pietro e altri, si erano già messi da parte. Forse avevano fiutato l’aria che tirava nel transa tlantico. Incombe la crisi ma lo spettacolo deve continuare. La politica intesa quale scienza del governo e dell'amministrazione dello Stato è demodé, cosa per i matusa, come si usa

dire oggi tra le persone chic, sistema in uso nel medioevo. Oggi la politica vuol dire tutt’altra cosa: occupare lo Stato, spartirsi il potere, accumulare vitalizi, favorire gli amici, distribuire appalti, corrompere per assicurarsi il silenzio di coloro che potrebbero, a loro volta, accusare di corruzione, arraffare finanziamenti pubblici, attaccarsi alle poltrone, governare e amministrare il proprio conto corrente bancario e, in pubblico, gridare allo scandalo, farsi passare per icona castigatrice dei corruttori. Si sta vivendo in tempi dove tutto è possibile. La società non bada e il deputato s’approfitta. Ormai non c'è nè destra né sinistra, è sparito il centro. C'è solo la poltrona, non importa dove collocata, e tutti sono consapevoli che chi la lascia potrebbe non trovarla più. I compari questo l’hanno ben capito e si muovono come pazzi. Hanno risuscitato Berlusconi e s’illudono di riproporre le vecchie alleanze. La sinistra si è sfaldata. È diventata un rebus. Monti si è defilato, Letta pure ed in piazza rimangano gli urlatori. Alfano, smarrito si guarda in giro e cerca di capire cosa stia succedendo intorno a lui. Renzi ostenta sicurezza e va avanti. Pertanto lasciate ogni speranza voi che auspicate nelle elezioni anticipate. Renzi lo sa e in questo consiste la sua forza. La crisi incombe ma lo spettacolo non può fermarsi. Renzi,” vesti la giubba/ la faccia infarina/ la gente paga e rider vuole…/Tramuta in lazzi lo spasmo/ e il pianto, in una smorfia/ il singhiozzo e il dolor/ ridi pa gliaccio…” La gente paga e amaramente, spasima, piange, singhiozza! I compari ballano e recitano in piazza, a Bologna come a Roma al teatro Quirino, i grillini ad Albinia, Caserta, Brindisi. Sel si fa vivo a Viterbo per organizzare un evento di sinistra. I partiti si agitano, sgomitano, urlano ma poco possono fare. Come abbiamo avuto occasione di dire altre volte la gente guarda in giro e non trova alcuna scelta appetibile. La società è confusa, indecisa ed in parte rassegnata. “Secondo lei

quanti sono i corrotti in Italia? – Intende al metro quadro?” domandava Origone. Tacito è stato più esplicito dicendo “Più è corrotto lo Stato, più numerose sono le leggi”. E in Italia quante sono le leggi? Quanti compari, quanti indagati. Deputati,

senatori, consiglieri regionali e non solo. Indagati, condannati, agli arresti domiciliari e corruttori a piede libero. Una lista ben nutrita degli indagati/condannati in parlamento che spaziano da Pdl, Pd, Lega Nord, sfiorano la lista Monti, Udeur, Udc. A leggere i reati a loro ascritti c'è da farsi una vera cultura: Dissipazione post-fallimentare/ associazione a delinquere/truffa

e falso/abuso d’ufficio/ frode fiscale/ truffa aggravata alla regione/ ricettazione/ resistenza a pubblico ufficiale/ millantato credito/ false dichiarazioni ai pm/associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata/ false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata/associazione camorristica./truffa ai danni di palazzo Chigi/ turbativa d’asta/banda armata e associazione eversiva/ concorso in corruzione/ falso e finanziamento illecito/ associazione a delinquere/ truffa e associazione segreta/ abusivismo edilizio e non solo. Altri ex deputati, oggi non più in parlamento, anche loro furono condannati a risarcire le loro collaboratrici. Ciò detto, nessun movimento può vantare di non avere mai avuto alcun loro appartenente in dagato o condannato. Marino a Roma e Crocetta in Sicilia sono le due spine nel fianco di Renzi. Come se ciò non bastasse gli è scoppiata in mano la grana di De Luca. Matteo forse avrà male calcolato il succedersi degli eventi. A questo punto sento di condividere il pensiero di Gervaso: "La corruzione dilaga: i moralisti tripudiano e la gente se n’infischia”. Non è facile tirare giù le conclusioni. Una cosa emerge chiara. Qualsiasi progetto attuale per ricompattare partiti e movimenti da tempo assopiti, disgregati e frantumati pare essere un’impresa insensata. Non ci sono i presupposti. C'è prima bisogno di ricostruire la società dalle basi con i fatti,bonificare i costumi, moralizzare i comportamenti. Bisogna mirare a interventi urgenti cominciando dalle periferie. Un governo centrale, regionale o comunale che ignora le periferie, è destinato a fallire miseramente. Renzi e gli allegri compari che affollano i vari talk show televisivi, le prime pagine della stampa che beneficia dei finanziamenti pubblici, che lascino, per una volta, la loro macchina in garage. Che prendano i mezzi pubblici, che vadano nelle periferie, parlino con la gente, dopodiché che si ritirino per studiare il da farsi. Non si deve sentire più il “faremo”. La gente vuole sentirsi dire “da oggi sarà fatto…” Questo monito però, che serva anche a noi, cittadini, perché ha ragione George Orwell: “Un popolo che elegge corrotti, impostori, ladri, traditori, non è vittima, è complice”.

L’APPELLO DI RENZI: NO A LITI E DIVISIONI Dal G20 di Antalya il presidente del Consiglio Matteo Renzi lancia un appello alle forze politiche "perché non ci siano divisioni e liti, ci

sono valori fondamentali su cui bisogna stare uniti". L'unità tra i partiti servirà ad "affrontare una sfida per la quale occorreranno mesi e anni", sostiene ancora il premier, che dal summit porta casa anche il riconoscimento dei leader del Pianeta per i progressi fatti dal Paese.

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dalla prima “WANTED” ... responsabile delle stragi nella capitale francese. A rivelarlo all'AP sono stati alcuni funzionari della sicurezza francese. La polizia ha quindi lanciato un appello per trovare testimoni che possano dare notizie su Abdeslam Salah, belga, nato il 15 settembre del 1989, alto 1 metro e 75 centimetri, occhi marroni. "Se si hanno informazioni utili per localizzarlo, telefonare subito al numero indicato". Ma sopratutto, avverte la polizia, non intervenire per proprio conto visto che si tratta di un "individuo pericoloso". In un primo momento si pensava che l'uomo fosse fuggito in Belgio, ma sembra che l'ipotesi sia caduta. Non si esclude infatti che il jihadista si sia diretto verso un altro dei Paesi confinanti per trovare rifugio. E tra i Paesi confinanti 'segnalati' ci sono Italia, Spagna e Germania. Chi sono gli altri terroristi degli attacchi di Parigi? ll puzzle dell'azione terroristica di venerdì comincia a prendere forma: del primo gruppo di kamikaze, quello del Bataclan, si conosce il nome di Ismael Omar Mostefai, francese, 29 anni, un soggiorno in Turchia nel 2013. Del secondo, i tre kamikaze dello Stade de France, si conoscono Bilal Hadfi (viveva in Belgio e aveva combattuto in Siria con l'Isis) e Ahmad al Mohammad (presunto siriano entrato in Europa da rifugiato, ma la sua identità non è certa); nel terzo gruppo c'era il super ricercato Abdeslam Salah, il fratello Brahim morto suicida al ristorante, e forse un terzo uomo. La polizia francese continua a interrogare le sette persone della famiglia di Moustefai per cercare ogni indizio utile e ormai ha in mano diversi elementi per risalire a complicità e appoggi logistici. E' stato poi identificato uno dei kamikaze del Bataclan. Si chiamava Samy Amimour, aveva

fatto l'autista di autobus della RATP, la compagnia del trasporto pubblico parigina, fino alle sue dimissioni nel 2012. Nato a Parigi nel 1987, era oggetto di un mandato di arresto internazionale per violazione della libertà vigilata ed era indagato per una vicenda legata al terrorismo. La mente degli attentati è il belga Abdelhamid Abaaoud, cervello della cellula di jihadisti neutralizzata dalle forze speciali a Verviers a gennaio scorso. Abaaoud sarebbe anche dietro agli attentati al treno Thalys. L'uomo è scappato in Siria lo scorso gennaio. Uno dei kamikaze di venerdì, fattosi esplodere fuori dallo Stade de France, era transitato per la Grecia. Non è invece confermata l'autenticità del passaporto siriano con cui è stato ritrovato. Gli attentatori di Parigi erano in contatto con alcuni membri dell'Isis in Siria con i quali hanno comunicato prima di sferrare gli attacchi, riporta il New York Times citando fonti investigative americane e francesi. I terroristi di Parigi potrebbero aver usato la PlayStation 4s per comunicare con i vertici dell'Isis immediatamente prima degli attacchi, scrive il Mirror online citando il ministro dell'Interno belga Jan Jambon, secondo il quale la consolle sarebbe quasi impossibile da monitorare, in ogni caso "molto più difficile ri spetto a WhatsApp".

TORRE EIFFEL: RIACCESA CON I COLORI DELLA

FRANCIA

È stata riaperta al pubblico la bolo della città è tornato ad acTour Eiffel che per tre giorni ri- cogliere i turisti, come aveva racmarrà accesa comandato il comune, ha con i colori confermato la Societé d'Exploiblu, bianco e tation della tour Eiffel, la società rosso. Meno che gestisce il sito. Lo stesso di tre giorni hanno fatto oggi altri importanti dopo l'atluoghi della città, dall'Opera, tacco di Paalla Filarmonica, mentre le sale rigi, alle da concerto Zenith e Bercy ri16.20, il moprenderanno le loro attività da numento simoggi.


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dalla prima - L’opinione di Roberto Ragone ... La fede in Cristo gli aveva invece dato la libertà dal peccato. Stiamo attenti a non confondere idee e ideologie. Le ideologie ci fanno schiavi, le idee ci fanno liberi. Le ideologie dividono, le idee accomunano. Senza le idee il mondo sarebbe ancora all’età della pietra. Il fascismo e il comunismo sono la stortura di idee sociali, di utopie, che si sono trasformate in ideologie totalitarie, di cui subiamo ancora oggi le conseguenze. Ricordiamoci dell’episodio riferito nella Bibbia, a proposito della moglie di Lot, che, invece di fuggire da Sodoma, si voltò indietro, e divenne una statua di sale. Questo è il rischio che corriamo ancora oggi facendoci schiavi di ideologie del passato, non importa di quale colore. Anche noi diverremo statue di sale, tetragone a qualsiasi evoluzione, vivi nel corpo ma morti nell’animo. Perciò, quando sento parlare di ‘indecisione ideologica’ mi vengono i brividi. Fuggiamo le ideologie, coltiviamo invece le idee, e confrontiamole con il nostro prossimo, con la massima tolleranza e rispetto per quelle degli altri. Ne avremo un arricchimento, noi e loro. E se tutti quanti contribuiamo ad arricchirci a vicenda, anche il mondo sarà migliore e potremo combattere i giganti, gli Anachiti, quelli che, in nome di false ideologie pretendono di governare il mondo, al solo scopo del loro profitto.

Ho scritto questo 'pezzo' due anni fa, in risposta ad un signore, certamente un uomo di cultura e di lettere, che, leggendo un mio commento su Facebook mi aveva tacciato di 'indecisione ideologica'; per non dirmi papale papale quello che pensava realmente. Oggi, a proposito della 'vexata quaestio' relativa alla nostra sicurezza, alla reazione dei derubati o picchiati, alla possibilità di detenere regolarmente un'arma, e di scegliere o no di usarla per difendere la nostra vita e quella dei nostri cari, o anche il nostro patrimonio; oppure a proposito dei giudici, della loro 'discrezionalità' tanto da loro difesa nell'applicare le leggi, con il risultato che - 'summum ius, summa iniuria' - a volte le vittime diventano colpevoli e viceversa, disattendendo ogni buona regola di senso comune e di - apparente giustizia; visto che i talk televisivi ci bombardano di opinioni contrapposte ad arte - malintesa 'par condicio' di infelice memoria - e ci lasciano allibiti di fronte alla insostenibilità di certe posizioni, giustificabili solo con l'alibi di una ben precisa ideologia, e non altro, per cui chi è cresciuto all'ombra di un albero, null'altro vedrà se non la di lui ombra; quando un direttore di giornale come Piero Sansonetti apostrofa - lui laico dichiarato - un parroco dicendo che 'dovrebbe cambiare mestiere', avendo definito, il parroco, gli autori -

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rumeni - di una crudele aggressione a due donne anziane come meritavano d'esser definiti - e non giudicati - 'bestie'; quando lui, cristiano forse della domenica, invoca il 'perdono', continuando col dire che sparare quattordici colpi di pistola - attrezzo odiatissimo - solo per il furto di un po' di rottami è un fatto da condannare, senza dire che rubare è un reato, senza voler capire che quei rottami erano la merce da cui dipendeva la vita di Ermes Mattielli, sfortunato rigattiere colpito da una sentenza che al pubblico appare decisamente iniqua, in seguito a ciò mosto d'infarto: oggi queste righe mi sembrano più attuali che mai. Siamo in eterna campagna elettorale, e ognuno tira l'acqua al proprio mu lino. Lasciamo stare le ideologie preconcette, impieghiamo un po' di buon senso, ascoltiamo la voce di chi non può difendersi altro che tramite le Istituzioni. Le quali non abbiamo capito se, come si dice a Roma, 'ce sono o ce fanno'. A dispetto di ciò che il nostro Presidente del Consiglio, giovane e rampante a prescindere, va predicando dai palcoscenici di tutto il mondo, ancora le pensioni sotto i mille euro sono più della metà, ancora la gente comune non arriva a fine mese, ancora un lavoro non si trova, ancora le case popolari non sono disponibili per chi ne ha diritto e bisogno, ancora lo Stato non riesce a difenderci

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dalla malavita, ancora la percezione dello spreco da parte delle 'caste' è diffusa, specie quando si sente parlare di 'grandi opere', quelle che dovrebbero portare prestigio alla Nazione: subito il pensiero dell'uomo della strada corre alle cifre stanziate, alle tangenti pagate, ai tempi faraonici di realizzazione, agli 'adeguamenti' che saranno richiesti. La percezione dell'uomo della strada è di una grande distanza fra 'noi' e 'loro'. Se poi invochi il carcere per i malviventi, ti chiamano 'giustizialista'; se non hai aderito ad una parte politica sei un 'qualunquista'; se ascolti la pancia della gente - quella che esprime i bisogni reali e immediati di tutta una classe sociale non privilegiata - sei un 'populista', dando a ciascuno di questi termini una connotazione dispregiativa. Bene, chiamatemi pure populista, qualunquista e giustizialista, faccio coming out, visto che è tanto di moda. E a buona ragione posso dire a molti che 'proteggono' le minoranze delinquenziali che sono 'buonisti', ma non che sono 'buoni'.E nel frattempo il ministro Orlando, con un decreto legislativo, 'depenalizza' i reati che comportino una pena fino ad un massimo di cinque anni. Così i truffatori, i ladri e chissà quanti altri potranno farla franca e come sempre la 'gente comune' sarà abbandonata a se stessa.

G20, BARACK OBAMA: "L'ISIS È IL VOLTO DEL DIAVOLO, DISTRUGGERLO" "L'Isis è il volto del male. Dobbiamo distruggerlo": lo ha detto Barack Obama nella conferenza stampa al termine del G20.' 'L'Isis non e' uno stato ma un gruppo di killer'' e la lotta contro l'Isis e' ''non convenzionale'' afferma Obama, sottolineando che il successo richiedera' la fine della guerra in Siria. ''Siamo uniti di fronte alla minaccia dell'Isis E abbiamo raggiunto un nuovo accordo per semplificare la condivisione di informazioni di intelligence e militare con la Francia per prevenire nuovi attacchi". "I fatti di Parigi ci dicono che non basta colpire l'Isis in Siria e Iraq. Sappiamo che la battaglia contro l'Isis è di lungo termine" e "ci stiamo muovendo per ridurre le loro fonti di finanziamento", ha proseguito Obama, sottolineando come la strategia "richiede tempo, ma dobbiamo intensificare le nostre strategie contro ogni singolo gruppo terroristico", ha proseguito sottolineando che "l'invio di truppe di terra in Siria sarebbero un 'errore. "C'e' accordo sulla necessita' di fare di piu' per il popolo siriano e i rifugiati'', sottoilinea il presidente americano affermando che ''chiudere la porta ai rifugiati sarebbe tradire i nostri ideali. L'Isis non rappresenta l'Islam, anzi la stragrande maggioranza delle vittime del terrorismo è musulmana, gli stereotipi sono controproducenti. Molti rifu-

asset dei terroristi e sanzioni verso i re gimi che finanziano". Putin a Cameron, dobbiamo unire forze contro l'Isis - ''I recenti tragici eventi in Francia dimostrano che dobbiamo, e avremmo dovuto farlo molto tempo fa, unire le forze per combattere contro questo male'': lo ha detto Putin nel bilaterale con il premier britannico David Cameron, a margine del G20 di Antalya, come riferiscono le agenzie russe.

giati sono vittime del terrorismo. Tutti i Paesi devono controllare ma accettare ed accogliere i rifugiati", ha esortato il presidente USA lanciando un appello agli alleati "per intensificare il loro contributo alla lotta all'Isis". Le loro risorse sono necessarie "per prevenire un ulteriore flusso di combattenti da Siria e Iraq" La bozza del G20 - "Condanniamo con forza gli attacchi terroristici a Parigi ed Ankara: sono un inaccettabile affronto contro a tutta l'umanità". Lo sottolinea la bozza finale del G20 sul terrorismo esprimendo condoglianze alle vittime e riaffermando la lotta al terrore "in ogni forma e con qualsiasi mezzo sia neces

sario". "Siamo uniti nella lotta al terrorismo" che non può essere "giustificato in nessuna forma", prosegue la bozza sottolineando che si tratta della principale "priorità per tutti i paesi" da affrontare "insieme, con un lavoro comune" in stretto accordo con il ruolo centrale delle Nazioni Unite e le sue leggi su diritti umani e rifugiati. Il contrasto al terrorismo deve continuare "a far parte di un approccio complessivo", finalizzato anche alle ragioni strutturali del feno meno. Il G20 si impegna nella lotta per contrastare "i canali di finanziamento del terrorismo, in particolare per quanto riguarda la cooperazione nello scambio di informazioni, il congelamento degli

Matteo Renzi. "La nostra posizione è sempre la stessa: di fronte a un problema complesso che dura da anni non possiamo immaginare di risolvere tutto con eventi che durano un tempo limitato, occorre una grande strategia politica". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, rispondendo a margine del G20 ad Antalya ad una domanda sui bombardamenti francesi a Raqqa. "Un problema così grande - ha aggiunto nessuno può risolverlo con la bacchetta magica, ma siamo nella direzione giu sta". "Da tempo diciamo che serve una strategia e non solo una reazione di fronte al terrorismo, un dramma che non riguarda solo un Paese" ma molti, "fino alla superemergenza Siria e Iraq", ha aggiunto Rensi conversando con i giornalisti a margine del G20, dopo il bilaterale con il presidente russo.


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