16 novembre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Lunedì 16 Novembre 2015

Anno IV Numero 160

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

MOSCA, ALLARME BOMBA: EVACUATE MILLE PERSONE DA UN HOTEL a pagina 2

FIGLI DI UN DIO ASSASSINO ATTENTATO ALL’UMANITÀ

Non si è più liberi di uscire a concerti o caffè o di prendere la metro o di mangiare in un fast food o di fare la spesa

senza avere il terrore di essere uccisi a sangue freddo da estremisti islamici che chiamano in causa Allah L’editoriale

di Chiara Rai

IL DIO DEGLI INFEDELI

Si potrà contrastare a muso duro il terrorismo. Con la testa alta tutti insieme potremmo dire “io non ho paura”. Ma il punto è che da venerdì sera una ...

di Roberto Ragone

Continua a pagina 2

V enerdì sera, e per tutta la notte,

Il commento

abbiamo potuto seguire le cronache dell’attentato degli estremisti musulmani a Parigi e i tragico bilancio dei morti. Morti che sono persone innocenti, gente comune; uomini, donne, perfino bambini che erano al bar, seduti all’esterno con la loro mamma e, si presume, anche con il loro padre. Persone non coinvolte in guerre di religione, né in nessun’altra guerra; persone che avrebbero voluto continuare a vivere, a vedere i propri figli crescere, avrebbero voluto conoscere i propri nipoti; andare in vacanza, litigare, ammalarsi, guarire, commuoversi: andare in chiesa, forse, cattolica o protestante, o in sinagoga; cristiani, buddisti, forse altri musulmani, ebrei. Persone che in quel momento a tutto pensavano tranne che alla morte, quella brutta bestia che non chiede permesso, che non aspetta, che non si fa annunciare, ma arriva all’improvviso. Persone che pensavano d’avere innanzi a sé ancora un bel numero d’anni da vivere, nel bene e nel male; persone che, come un po’ tutti, si auguravano di cessare di vivere nel proprio letto, circondati dagli affetti ... Continua a pagina 2

DEGRADO SENZA PRECEDENTI di *Fabrizio Santori

L e strutture dell'ex ospedale Forla-

nini sono in un degrado senza precedenti ed oggi, al di là degli annunci del presidente Nicola Zingaretti non si è vista neanche l'ombra di un progetto per il futuro della struttura. Altro che bando delle idee che sarebbe dovuto partire a settembre. La notte scorsa mi sono recato all'interno del Forlanini per accertare personalmente le condizioni del plesso. Ebbene, è stato come vivere un incubo: un patrimonio di tutti lasciato alla mercè di nomadi, clochard, tossicodipendenti, immigrati clandestini, nonché prostitute che esercitano nei dintorni della camera mortuaria. La questione del recupero dell'ex nosocomio deve essere affrontata quanto prima dal prefetto di Roma che, anziché gironzolare per i municipi e rendere invivibile lo stadio Olimpico, dovrebbe pensare a garantire la sicurezza ed il decoro di un edificio carico di storia e con delle potenzialità socio sanitarie ... Continua a pagina 2

MOIRA ORFEI: MUORE LA

REGINA DEL CIRCO

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

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G20: LA PAROLA D’ORDINE

“RISOLVERE CRISI IN SIRIA”

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Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

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dalla prima l’editoriale di Roberto Ragone ... più cari da salutare fino all’ultimo, dandosi appuntamento in un mondo migliore, ‘sazi di giorni’, come dice la Scrittura. Non è andata così, e i marciapiedi di Parigi sono intrisi di sangue, testimonianza di una furia cieca e irragionevole, segno di un fanatismo che non può condurre a nulla, se non all’entropia, all’annullamento di ogni cosa. Non conosco a fondo la storia di Maometto,

ma a memoria mi sembra di ricordare che la sola alternativa alla conversione alla sua religione fosse il taglio del collo, della decapitazione tanto adoperata in questi ultimi tempi. Soluzione proposta agli ‘infedeli’, cioè a tutti coloro che non credevano in Allah il Misericordioso, come recita il Corano. Allora bisogna pensare che i non misericordiosi sono gli uomini, e non il loro dio, anche se – e questa questione non è stata ancora chiarita – il dio di cui Maometto è il profeta sembra che nelle pagine della sua Sacra Scrittura prescriva l’obbligo di ‘uccidere l’infedele’. A coloro che muoiono uccidendo gli infedeli, sembra sia garantito un Paradiso ricco di meraviglie, compreso un certo numero di vergini da deflorare – vado a memoria, accetto correzioni. A tutto ciò si aggiunge, in questi ultimi tempi, un’operazione politico-militare- economico-religiosa, cioè il Califfato Islamico, di cui l’ISIS è il braccio armato. Questa operazione, come ho letto anni fa, dovrebbe portare all’islamizzazione di tutta l’Europa entro il 2050; ragion per cui non è vero, come asseriscono alcuni politici, che questa non è una guerra di religione, e che non bisogna che i fatti si trasformino in questo senso: siamo sotto scacco, noi occidentali, e la volontà dei no stri aggressori è ben chiara, e ben espressa. Prova ne siano tutte le moschee che, a torto o a ragione, finanziate con petrodollari da parte di Paesi che fanno il pesce in barile, sono sorte e continuano a sorgere in tutta Italia, in qualche caso anche come una sorta di velato ricatto fondato sulla predisposizione all’accoglienza e all’integrazione dei nostri politici. In alcuni casi si arriva a vietare di esporre i segni della nostra fede, come se essi dovessero inquinare l’animo dei bambini i cui genitori seguono un’altra religione. Ma purtroppo queste attenzioni non vengono ricambiate nei Paesi islamici, nei quali è vietato fare proselitismo – quello che noi cristiani chiamiamo ‘evangelizzazione’, - pena la morte; è vietato possedere una Bibbia, è vietato seguire i culti cristiani, è vietato ‘essere’ cristiani, cioè ‘infedeli’.

dalla prima “FIGLI DI UN DIO ASSASSINO”

la lapidazione, l’esser bruciato vivo – vedi i Boko Haram in Nigeria – e via così. Di questo fa fede un sito Internet che si chiama ‘Porte Aperte’, che da anni pubblica tutte le persecuzioni dei cristiani nel mondo. Si dice che non tutti i Musulmani sono fanatici estremisti: ma allora, la domanda – come diceva quel personaggio in TV, e io ne abuso, lo so – sorge spontanea: come si può essere

seguaci di una religione se non se ne seguono i comandamenti? Allora delle due l’una: o si è musulmani fino in fondo, adottando i precetti del Corano che si sono imparati a memoria nell’infanzia, compreso quello di uccidere gli infedeli, oppure non si è musulmani; o ancora si finge una moderazione che cova invece un sentimento ben diverso. Questo non è stato mai spiegato esaurientemente. Un fatto preciso è che l’Islam, almeno nei Paesi mediorientali, odia il Cristianesimo, non foss’altro che per la sua ‘esclusiva’: ‘Non avrete altro dio all’infuori di me’, recita il primo comandamento, e questo si scontra con la dottrina dell’Islam. Potremmo dire anche noi che l’Islam ci dà fastidio, e che lo odiamo, e che ci piacerebbe che tutti si convertissero al cristiane simo, pena il taglio del collo. Ma una differenza fondamentale fra Cristo e Maometto è questa: che il Dio dei cristiani non ha mai costretto nessuno, e continua a non farlo. Fin da Adamo ed Eva, il Signore ha sempre dato libertà di scelta, il famoso ‘libero arbitrio’, per cui ognuno ha la libertà di adorare il proprio dio. Un cristiano non biasimerà mai il credente di un’altra religione, né lo giudicherà: ‘Non giudicate se non volete essere giudicati’. Gesù è venuto sulla terra – è un fatto storico accertato – e ha portato l’amore, il perdono, la grazia, la salvezza dell’anima. ‘Pregate per i vostri nemici, perché che merito ne avrete se pregate per coloro che vi amano?’ ‘Se qualcuno ti chiede di fare un miglio, fanne con lui due’; ‘Se qualcuno ti chiede la tunica, dagli anche il mantello’. Nel Vangelo di Matteo, i capp. 5,6 e 7 sono dedicati al ‘Sermone sul Monte’, ciò che si chiama ‘le beatitudini’, il monumento dottrinale che Gesù ha portato agli uomini per ‘compiere’ la legge mosaica: ‘Non sono venuto ad abolire la legge, ma a completarla.’ Questo è il vero cristianesimo. Che fare? Tanti martiri cristiani decapitati, lapidati e impiccati nei Paesi in cui vige la legge islamica sono morti pregando per i loro persecutori. Questo sì, garantisce l’ingresso nel

La pena è sempre quella, con tappe inter- Paradiso dei cristiani, dove l’esser beati medie come la fustigazione e altre pene non è previsto dalle vergini, ma dalla luce corporali; ma può essere la decapitazione, del volto del Signore.

MOSCA, ALLARME BOMBA: EVACUATE MILLE PERSONE DA UN HOTEL Oltre 900 persone sono state evacuate dall'hotel Cosmos di Mosca a seguito di una telefonata che segnalava la presenza di una bomba. Lo riferisce RIA Novosti, citando fonti delle forze di sicurezza. Le operazioni delle forze di sicurezza sono proseguite per dre speciali.

tutta la serata di ieri su tutto l'edificio che è stato viene ispezionato dalle squa-

di Chiara Rai ... grossa ferita è stata inferta all’umanità tutta. Non si è più liberi di uscire a concerti o caffè o di prendere la metro o di mangiare in un fast food o di fare la spesa senza avere il terrore di essere uccisi a sangue freddo da estremisti islamici che chiamano in causa Allah e sparano in nome di un Dio e di una religione che hanno alterato, distorto, profanato sporcato di sangue. Uccidono i loro stessi fratelli: che siano islamisti, francesi, italiani. Valeria Solesin la studentessa italiana è morta. Era al 'Bataclan' quando i terroristi hanno aperto il fuoco. La ventottenne, era andata al concerto assieme al fidanzato, Andrea Ravagnani, la sorella di questi, Chiara, entrambi trentini, e il fidanzato di quest'ultima, il veronese Stefano Peretti. Loro si sono messi in salvo; oltre allo shock non hanno riportato conseguenze. Quella ragazza è morta in nome di Allah? Non ci si può pensare. Una giovane vita spezzata all’improvviso. Una ragazza che stava cercando di costruirsi un futuro. Valeria stava svolgendo un dottorato in demografia all'Idem, l'istituto di Demografia dell'Università della Sorbona Parigi 1, si trovava con il fidanzato e i due amici all'ingresso del 'Bataclan' nel momento del primo blitz dei terroristi. Non erano ancora nella sala, ha spiegato dopo la strage un'amica veneziana della famiglia, che per prima ha dato la notizia della scomparsa di Valeria sui social media. Ma lì si sono staccati; nella calca gli altri tre hanno perso contatto con Valeria. Nessuno l'ha più vista. "Già nella notte - racconta l'amica - abbiamo tentato di contattarla ma non c'è stato nulla da fare nel caos che è seguito all'assalto"."Stava entrando nel teatro quando deve esserci stato

l'assalto. Proprio in questa fase sarebbe stata separata dal gruppo, perdendo la borsa con cellulare e documenti che è stata raccolta da una sua amica; poi il nulla". Valeria studiava in Francia da quattro anni ed è definita dagli amici come "uno dei cervelli in fuga dall'Italia". Dopo aver conseguito la laurea a Trento, si era trasferita a Parigi per il dottorato in demografia. Nell'ateneo francese si occupava di temi legati alla famiglia e ai bambini, oltre alla comparazione sociologica tra sistema francese e italiano. Il premier, Matteo Renzi, dal G20 di Antalya, esprime il cordoglio del governo. "Esprimo il cordoglio del governo e di tutti noi alla famiglia di Valeria - afferma il presidente del consiglio -. Credo che non ci siano parole, faremo di tutto per ricordare questa giovane ricercatrice. Penseremo con la famiglia un modo, magari una borsa di studio". Fine di una giovane vita. E intanto i terroristi ridono, rivendicano gli attentati, ci terrorizzano. Siamo figli di un Dio assassino? Il loro Dio. Quello che predica l’odio e che ci vuole educare alla jihad. Non basta una conversione a guarirci dobbiamo estirpare questo maledetto cancro prima che ci divori e per farlo ci vuole ordine ma anche pulizia. Il cancro va bersagliato e rimosso altrimenti continuerà con le sue metastasi a far tremare il mondo.

dalla prima - Il commento di *Fabrizio Santori ... incalcolabili per il quartiere. In queste condizioni ogni giorno è un giorno perso per dare ser vizi utili ai cittadini. Abbiamo fatto un calcolo del risparmio che si otterrebbe spostando al Forlanini alcuni uffici regionali, come la sede di via del Giorgione, via del Tintoretto e via del Serafico, oltre che la Asl Roma D e la sede del Municipio XII, e la lista è ancora lunga. Solo in questo modo si risparmierebbero circa 30 milioni euro.

Già a giugno scorso presentai un esposto alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti, riguardante la gestione dell'ex complesso del Forlanini. Non mi sono mai fermato e continuerò a chiedere che il complesso sia destinato al quartiere per servizi socio sanitari utili ed efficienti proteggendolo dalla speculazione e dal degrado e facendo risparmiare milioni di euro ai contribuenti più tartas sati d'Italia. *consigliere regionale del Lazio


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ESTERI

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STRAGE DI PARIGI, IMAM CANTANO LA MARSIGLIESE AL BATACLAN Tutto il mondo si stringe attorno alla Francia. In una Parigi attonita per l'attacco subito commuove il gesto di una delegazione di imam che ha reso omaggio alle vittime della strage del Bataclan pregando per alcuni minuti davanti al teatro. Alla presenza di centinaia di parigini che in queste ore affollano il luogo dell'attacco terrorista, gli imam hanno intonato la Marsigliese. Intanto si delineano sempre di più i dettagli sulla cellula terroristica che ha causato il massacro. Tre sarebbero di origini francesi, due dei quali sono stati identificati a Bruxelles dove sono state fermate sette persone durante alcune perquisizioni, è giallo, invece, su un passaporto da rifugiato siriano ritrovato ad uno dei kamikaze ma che potrebbe essere falso. Ritrovata in una banlieu parigina, Montreuil, la seconda auto del commando, una Seat nera nella quale sono state ritrovate alcune armi. Il padre e il fratello di uno dei kamikaze del teatro Bataclan che è stato identificato come Ismail Mostefai di Parigi e altre quattro persone

legate alla loro cerchia sono stati fer mati dalla polizia a Parigi. Un attacco terroristico a Parigi senza precedenti in Europa: il drammatico, bilancio è di 129 morti, 352 feriti, di cui 99 gravi, secondo quanto riferito dal procuratore della Repubblica di Parigi Francois Molins. Tra le vittime Valeria Solesin, la giovane studentessa veneziana che studiava alla Sorbonne e che era fuori dal Bataclan quando è iniziato il massacro. Solo al tetro si contano 89 morti. Secondo la procura di Parigi "tre squadre di terroristi coordinate sono all'origine della barbarie". Uno dei kamikaze avrebbe tentato di entrare allo stadio. Intanto si muovono i grandi del mondo e il G20, in corso in Turchia, dovrebbe preparare un documento ad hoc sul terrorismo. Resta altissimo l'allarme. In Gran Bretagna - ha fatto sapere il ministro dell'Interno britannico - resta a livello "grave" (severe) alla luce dei fatti di Parigi e quindi il rischio di attentati è considerato "altamente probabile". Mentre il ministro degli Interni francese

Bernardi Cazeneuve ha chiesto e ottenuto una riunione straordinaria dei mi nistri degli Interni Ue. Il Papa: 'Usare Dio per giustificare l'odio è una bestemmia L'Isis ha rivendicato ufficialmente gli attacchi di Parigi: ''E' la capitale dell'abominio e della perversione''. E arrivano nuove minacce dei jihadisti, che hanno pubblicato un video, senza data, in cui fanno sapere alla Francia: "Non vivrete in pace finché continueranno i bombardamenti". Si tratta della seconda rivendicazione indiretta. "E' un atto di guerra pianificato dall'esterno con complicità interne", un "atto di guerra compiuto dall'esercito dell'Isis". Lo ha detto il presidente francese, Francois Hollande, parlando in diretta tv ai francesi. "Le forze di sicurezza e l'esercito sono mobilitate al massimo livello". Annunciati tre giorni di lutto nazionale. Dopo che la rivista ufficiale dell'Isis in francese, Dabiq, si era assunta nella notte la paternità del massacro, evocando una "vendetta per i raid in Siria", e un successivo video di minacce, i jiha-

disti dello Stato islamico hanno diffuso un comunicato ufficiale e un audio per rivendicare gli attacchi e lanciare nuovi anatemi. Parigi è stata presa di mira perché "capitale dell'abominio e della per versione". "E' solo l'inizio della tempesta": la Francia, e chi la sostiene, "rimarrà tra gli obiettivi principali" dell'Isis e "continuerà a sentire l'odore della morte per aver preso la guida della crociata, aver insultato il Profeta e essersi vantata di combattere l'Islam". Alcuni testimoni della strage della sala da concerti Bataclan hanno affermato di aver visto una donna nel commando. Dopo Parigi, ora "tocca a Roma, Londra e Washington": è il sinistro proclama che ha accompagnato le celebrazioni dei sostenitori dell'Isis, su Twitter, degli attacchi a Parigi, con l'hashtag '#Parigi in fiamme'. "Ricordate, ricordate il 14 novembre di #Parigi. Non dimenticheranno mai questo giorno, così come gli americani l'11 settembre". Lo scrive Rita Katz sul Site citando canali dell'Isis

"Dopo Parigi il G20 non sia solo un altro summit: le parole non bastano, è il momento di agire". E' il messaggio del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, in avvio dei lavori del G20 di Antalya in Turchia che varerà, tra l'altro, un documento ad hoc sul terrorismo. Gli Usa stanno lavorando con la Francia per intensificare i raid aerei contro l'Isis in Siria e Iraq: lo ha detto a margine del G20 il consigliere di Barack Obama per la sicurezza nazionale, Ben Rhodes. Per il summit, al quale è presente anche il premier italiano Matteo Renzi, sono state disposte imponenti misure di sicurezza. Dieci i fermati dei movimenti antagonisti che si sono scontrati con la polizia. E' stato osservato un minuto di silenzio per le vittime di Parigi. Commemorati anche attacchi terroristici a Bei rut e Ankara. Lotta agli asset finanziari del terrore La lotta al terrorismo riguarda anche gli "asset finanziari", il contrasto alle risorse che lo sostengono. Lo ha detto il presidente turco Recyp Erdogan nell'introdurre i lavori della sessione del G20 dedicata alla crescita e all'economia glo-

condo quanto riferiscono i media locali.

tutte le forze politiche. Di fronte al terrorismo è bene che le polemiche interne tra i partiti si abbassino di un tono" ha detto il premier aggiungendo che "l'Italia ha la forza per poter affrontare questa fase". L'Italia, ha proseguito il premier parlando dal G20 di Antalya, "è un grande Paese, ha sconfitto il terrorismo interno negli anni '70 e '80 e le stragi di mafia. Ha la forza per poter affrontare questa fase che stiamo vivendo". "Il Paese unito e compatto assieme agli altri partner europei sarà in grado di vincere" il terrorismo, un "tema che ci porteremo nei prossimi mesi e forse anni" ha aggiounto Renzi ad Antalya. "E' un momento delicato" in cui serve "buon senso ed equilibrio", ha aggiunto. Merkel, più forti di qualsiasi forma di terrorismo - "Al summit del G20 stiamo dando nel modo più determinato il messaggio che siamo più forti di qualsiasi forma di terrorismo". Lo ha detto ad Antalya la cancelleria tedesca Angela Mer kel, citata da Al Jazeera Turk.

verso il resort di Belek in cui si svolge il G20. "Non c'e' formula migliore di questo vertice per affrontare anche il problema del finanziamento al terrore che arriva da molti paesi", ha spiegato Tusk sottolineando che "solo cooperando, con lo scambio di informazioni sulle transizioni sospette potremo essere più effi caci". Renzi, obiettivi millennio Onu cruciali per terrorismo - Anche gli obiettivi del millennio Onu sono cruciali per la lotta al terrorismo. E' quanto ha sottolineato il premier Matteo Renzi nel suo intervento nella prima sessione dei lavori del G20. Il premier - secondo quanto si apprende - ha sottolineato l'importanza di questi obiettivi ribadendo il cambio di rotta dell'Italia che, come aveva annunciato ad Addis Abeba, ha iniziato ad investire di più nella cooperazione internazionale. Il premier ha ricordato anche l'Expo quale grande occasione per riflettere su agricoltura sostenibile e 'food security'. Obama, cieli oscurati dall'attacco di Parigi - I "cieli sono stati oscurati" dagli at-

TURCHIA, G20: LA PAROLA D’ORDINE “RISOLVERE CRISI IN SIRIA”

bale. Il "terrorismo minaccia tutti noi". Lo ha detto il presidente turco, Recyp Erdogan, aprendo i lavori della sessione del G20 dedicata alla crescita, l'economia ed il lavoro. "Economia e sicurezza non sono questioni distinte", ha ag giunto il presidente turco. Faccia a faccia Barack-Putin - Un colloquio privato tra il presidente Usa Barack Obama e il leader russo Vladimir Putin si sta svolgendo a margine dei lavori del G20 di Antalya, in Turchia. Lo indicano media locali. Durante il faccia a faccia informale Barack Obama, e il suo omologo russo, Vladimir Putin, hanno avuto un colloquio costruttivo sulla Siria se-

Imperativo risolvere crisi Siria - Risolvere il conflitto in Siria è più che mai un imperativo alla luce degli attacchi di Parigi: questo - secondo quanto riporta la Casa Bianca - è l'impegno di Barack Obama e Vladimir Putin preso nel corso di un faccia a faccia a margine del G20 durato circa 35 minuti. I due leader - nel corso di una discussione che la Casa Bianca definisce costruttiva - hanno sottolineato i progressi diplomatici raggiunti a Vienna sulla Siria. Progressi che si sono tradotti nell'accordo del 14 novembre, i cui contenuti sono condivisi da Washington e Mosca: dalla necessità di un immediato cessate il fuoco a quella di una transizione politica che parta da una mediazione dell'Onu tra il regime di Damasco e i rappresentanti dell'opposizione. Juncker, in Italia lavoro eccezionale su riforme - Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha portato l'Italia ad esempio per le riforme compiute. Parlando ai leader nella sessione plenaria del G20, secondo

quanto riferiscono fonti europee, ha "parlato dell'eccezionale lavoro per le riforme strutturali fatto da Renzi, specificatamente nel campo del lavoro". Renzi, dal G20 riconoscimento ai traguardi dell'Italia - Dal G20 c'è stato un "riconoscimento per alcuni traguardi raggiunti dal nostro Paese, che è stato più volte citato". Lo afferma il premier Matteo Renzi dal G20 di Antalya sottolineando la "grande attenzione" registrata nel vertice "a molte sfide che riguardano l'Italia", dalla necessità di "investire in crescita e infrastrutture" alla lotta alla disoccupazione. "Abbiamo mandato un messaggio di unità ieri con

Dieci i fermati - La polizia turca ha fermato 10 persone per le proteste contro il G20 di Antalya, in Turchia. Lo riferiscono media locali. Sei persone, che sarebbero membri della sigla di sinistra turca Birlesik Devrimci Parti (Partito rivoluzionario unito), sono state bloccate durante alcuni scontri con la polizia avvenuti nel corso della manifestazione dei gruppi antagonisti in città, distanti dalla 'zona rossa' di Belek, dove sono in corso i lavori del summit. Altre 4 persone, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa Dogan, sono invece state fermate mentre con un'iniziativa isolata cercavano di recarsi a piedi proprio

tacchi di Parigi, che hanno preso di mira "il mondo civilizzato": così Barack Obama nell'incontro con il presidente turco Recep Tayyp Erdogan. Obama ha poi ribadito la "solidarietà" ai francesi assicurando il sostegno per "la caccia agli attentatori e consegnarli alla giusti zia". Erdogan, serve messaggio duro e forte - Il G20 "invierà un messaggio duro, forte, per la lotta al terrorismo". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyp Erdogan in un punto stampa al termine dell'incontro bilaterale con Barack Obama poco prima dell'inizio del ver tice.


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INTERNI

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PAPA FRANCESCO: "USARE DIO PER GIUSTIFICARE L'ODIO È UNA BESTEMMIA” Il Papa ha rivolto il pensiero alla Francia subito dopo aver recitato l'Angelus in piazza San Pietro Vicinanza al popolo francese e un interrogativo: come si può l'uomo ideare tanta barbarie? Così si è espresso Papa Francesco nell'Angelus a due giorni dal massacro che ha insanguinato Parigi. "Utilizzare il nome di Dio - ha detto - per giustificare questa strada (della violenza e dell'odio, ndr) è una bestemmia". Piango con la Francia - "Profondo dolore" del Papa per gli "attacchi terroristici" che hanno "insanguinato la Francia" e causato "numerose vittime". Al Presidente francese "e a tutti i cittadini porgo l'espressione del mio fraterno cordoglio. Sono vicino in particolare ai familiari di quanti hanno perso la vita e ai feriti", ha detto il Papa all'Angelus. Il Papa ha rivolto il pensiero alla Francia subito dopo aver recitato l'Angelus in piazza San Pietro. "Cari fratelli e sorelle, - ha detto - desidero esprimere il mio

dolore per gli attacchi terroristici che nella tarda serata di venerdì hanno insanguinato la Francia, causando nume rose vittime. Al Presidente della Repubblica Francese - ha aggiunto - e a tutti i cittadini porgo l'espressione del mio più fraterno cordoglio. Sono vicino in particolare ai familiari di quanti hanno perso la vita e ai feriti. Tanta barbarie - ha sottolineato papa Francesco - ci lascia sgomenti e ci si chiede come possa il cuore dell'uomo ideare e realizzare eventi così orribili, che hanno sconvolto non solo la Francia ma il mondo intero. Dinanzi a tali atti intollerabili, - ha affermato il Pontefice - non si può non condannare l'inqualificabile affronto alla dignità della persona umana. Voglio riaffermare con vigore che la strada della violenza e dell'odio non risolve i problemi dell'umanità e che utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada è una bestemmia. Vi invito - ha chiesto - ad unirvi alla mia

preghiera: affidiamo alla misericordia di Dio le inermi vittime di questa tragedia. La Vergine Maria, Madre di misericordia, susciti nei cuori di tutti pensieri di saggezza e propositi di pace. A Lei chiediamo di proteggere e vegliare sulla cara

Nazione francese, sull'Europa e sul mondo intero". Com'è possibile tale barbarie? - "Barbarie" che lascia sgomenti": come può "il cuore dell'uomo ideare e realizzare eventi così orribili" che sconvolgono la

Francia e "il mondo intero"? Il Papa condanna "tali atti intollerabili", "inqualificabile affronto alla dignità della persona umana": "la strada della violenza e dell'odio non risolve i problemi dell'umanità!".

ATTENTATI A PARIGI, RENZI: ”IN ITALIA NON ABBIAMO MINACCE CIRCOSTANZIATE” di Matteo La Stella Mentre il premier Renzi incontra i capogruppo di maggioranza ed opposizione delle Camere, asserendo che :”Compito di chi governa è quello di dire con chiarezza agli italiani che non abbiamo minacce circostanziate”, gli investigatori francesi iniziano a mettere a fuoco i profili dei terroristi implicati nella successione di attentati scoppiata venerdì sera a Parigi. A tal proposito, senza alcuna selezione per chi entra nel paese monta la preoccupazione: uno degli attentatori uccisi, infatti, sarebbe entrato in Europa solo lo scorso 3 ottobre tra mite la così detta “rotta dei Balcani”. Gli attentatori. Tra gli autori del blitz alla sala concerti del Bataclan sarebbe stato identificato un uomo parigino, già noto alla Dgsi (Direction generale de la

15enne la cui identità resta ancora ignota.

securite' interieure, ndr). L'attentatore, secondo la francese Bfm Tv, era già stato schedato dalle autorità per la vicinanza al mondo dell'Islam radicale. Stando invece alle rivelazioni del quotidiano belga “La Derniere Heure online”, 3 degli uomini del califfato avrebbero fatto parte della cellula jhiadista di Bruxelles, città che in queste ore sta ospitando perquisizioni a tappeto da parte della locale polizia. Vicino a ciò che è ri-

masto dei corpi di due kamikaze, invece, sono stati rinvenuti un passaporto egiziano, nei pressi dello Stade de France, ed uno siriano. Proprio in merito a quest'ultimo, il ministro dell'interno greco Nikos Toscas ha tuonato:” Apparteneva a un rifugiato siriano registrato il 3 ottobre sull'isola greca di Leros, secondo quanto prevedono le leggi Ue”. Tra i corpi degli jhiadisti senza vita, inoltre, sarebbe comparso anche quello di un

Renzi alle Camere. “Compito di chi governa è quello di dire con chiarezza agli italiani che non abbiamo minacce circostanziate ma l'attacco di Parigi è un cambio di passo della minaccia terroristica in Occidente”. Questa la tesi del presidente del Consiglio che invoca:” La responsabilità di tutti noi su come ci poniamo di fronte a questa nuova sfida che durerà anni”. “L'opinione pubblica è scossa e deve sentire l'Italia unita” ha spiegato Renzi prima di sottolineare come l'Italia è :”Un Paese forte che ha sconfitto il terrorismo interno e le stragi di mafia. Vinceremo anche questa sfida”. Quello che sta accadendo, ha osservato poi lo stesso Renzi e l'equivalente di:”Mettere in discussione un modello di vita”.


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MOIRA ORFEI: MUORE LA REGINA DEL CIRCO

Moira Orfei è morta nella notte a Brescia. La regina del circo avrebbe compiuto 84 anni il 21 dicembre. E' stata trovata questa mattina nella sua casa mobile dai familiari. Aveva proseguito quella che era la tradizione di famiglia, diventando il simbolo stesso dell'attività circense in Italia. Cavallerizza, trapezista, acrobata, domatrice di elefanti e addestratrice di colombe, Moira Orfei aveva fondato il suo circo nel 1960, portandolo in giro per il mondo. Unica la sua immagine, sempre curata: trucco con occhi cerchiati dall'eyeliner, rossetto brillante, un neo accentuato sopra il labbro, capelli raccolti a mo' di turbante. Un volto che le permise di essere protagonista anche al cinema, arrivando ad interpretare molti film soprattutto gnore & signori', o in commedie come canto a Marcello Mastroianni, 'Totò e negli anni '60, con registi impegnati 'Vacanze di Natale '90'. Note anche le Cleopatra' e 'Il monaco di Monza' a come Pietro Germi, che la volle in 'Si- sue interpretazioni in 'Casanova '70', ac- fianco del celebre comico napoletano,

CRONACA

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'Straziami, ma di baci saziami' con Nino Manfredi e 'Profumo di donna' con l'eclettico Vittorio Gassman, entrambi di Dino Risi. La sua ultima apparizione sul grande schermo è del 2003 quando interpreta brevemente se stessa nel film 'Natale in India'. Il 4 agosto 2006 Moira Orfei era stata colta da un ictus cerebrale durante uno spettacolo ma dopo una lunga convalescenza l'artista era tornata in pista in occasione dello show natalizio al "Magic world" nel dicembre 2007. Franceschini: un giorno triste "È un giorno triste per il mondo del circo. Con Moira Orfei scompare una delle principali protagoniste dell'arte circense internazionale che, nel corso della sua ricca carriera, ha saputo divertire e stupire intere generazioni". Così il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini.

NAPOLI, GIUNTA PD PRESSA DE LUCA: "RECUPERARE IL RAPPORTO"

Napoli - Lo strappo tra i democratici e rappresentanti del nostro territorio nel preso parte anche Assunta Capozzolo, nazionale del Pd con delega all'Agroaliil governatore Vincenzo De Luca po- Pd". Alla riunione odierna, infatti, ha democratica salernitana e responsabile mentare. trebbe essere ricucito con l’ingresso in giunta di un esponente del Pd. Su questa ipotesi il segretario regionale Assunta Tartaglione preferisce non intervenire: “E' prematuro parlare di questo, rafforzare questo rapporto è importante – spiega - tanto per il bene del Pd quanto per quello di De Luca”, dice alla fine della riunione della segreteria e i parlamentari e consiglieri dem. Azzerata nelle scorse ore da Assunta Tartaglione, la nuova segreteria regionale del Partito Democratico, che sarà più snella della precedente, sarà comporta da "figure molto autorevoli" ma probabilmente priva di esponenti nazionali del partito. Ad annunciarlo il segretario del Pd campano Assunta Tartaglione, a margine della riunione della segreteria svoltasi stamattina nella sede del partito in via Santa Brigida. "Non è necessario che ci siano sempre dei tutor nazionali - ha aggiunto Tartaglione - oggi comunque erano presenti dei rappresentanti della segreteria nazionale che sono anche

ROMA, MAFIA SOLIDALE: REVOCATO AFFIDAMENTO RACCOLTA DEGLI INDUMENTI USATI A SOL.CO E BASTIANI Roma - Ama Spa comunica "di aver disposto l’interruzione del servizio di raccolta differenziata di indumenti e accessori di abbigliamento usati sul territorio comunale, revocando l’affidamento ai consorzi aggiudicatari Sol.Co e Bastiani. Nei prossimi giorni, pertanto, i consorzi citati dovranno rimuovere i circa 1.800 contenitori gialli dedicati alla raccolta nella città di Roma. Si rende noto, inoltre, che il Consiglio di Amministrazione di Ama ha già deciso che tale servizio di raccolta differenziata verrà internalizzato. A questo fine, nel 2016, sarà bandita una gara ad evidenza pubblica per l’acquisto di cassonetti da

utilizzare per il conferimento dei rifiuti tessili e si procederà per dotare l’azienda capitolina di strutture atte alla valorizzazione in proprio di tali mate riali". "Il provvedimento, che si inserisce nel percorso di trasparenza e legalità intra-

preso dal nuovo management di Ama, è stato deciso in quanto nell’ambito del processo per Mafia Capitale, lo scorso 5 novembre è stata resa pubblica la 'Relazione sugli esiti dell’accesso presso Roma Capitale' del Prefetto di Roma - si legge nel comunicato - che contiene anche un capitolo riguardante questo servizio. All’interno del documento, si evidenziano condotte non corrette dei due consorzi nella gestione e nella partecipazione alla gara del 2008, nonché l’esistenza di gravi infiltrazioni mafiose che avrebbero interessato anche direttamente talune delle cooperative esecutrici del servizio. Gli attuali vertici di

Ama Spa, anche in questo caso, assicureranno la massima collaborazione alla Procura della Repubblica che, attraverso la Direzione Distrettuale Antimafia, ha richiesto gli atti relativi sia all’appalto del 2008 sia a quello risalente al 2013, riguardanti i medesimi soggetti. Nella lettera che l’azienda, a propria tutela, ha già inviato ai consorzi Sol.Co e Bastiani, vengono sottolineate le 'gravi ragioni di opportunità nonché di tutela del pubblico interesse' che hanno determinato la decisione di non procedere alla stipula dei nuovi contratti di affidamento e di 'interrompere la prosecuzione del servizio in essere'”.


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L’osservatore d’Italia

edizione di Lunedì 16 Novembre 2015 - Anno IV Numero 160

www.osservatoreitalia.it


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