11 novembre 2015

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L’ osservatore d’ Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT

Mercoledì 11 Novembre 2015

Anno IV Numero 158

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 - Fax. 02700505039 - Email: direzione@osservatoreitalia.it Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

MAFIA CAPITALE: ODEVAINE SPARA A ZERO. DA ALEMANNO, AI CAMION BAR A TOTTI

COLPO DI SCENA a pagina 5

CASO LORIS STIVAL

Un altro elemento che nel mese di maggio ha suscitato forte motivo di discussione sul caso è stato il definitivo esame autoptico che ha stabilito che il piccolo sarebbe morto tre o quattro minuti dopo essere caduto nel canale di scolo e di aver sbattuto il cranio. L’editoriale

"Quella mattina il bambino io non l'ho accompagnato a scuola": lo avrebbe detto Veronica Panarello al marito, Davide Stival, ammettendo che il figlio, Loris di 8 anni, sarebbe salito a casa da solo, ma ribadendo: "non l'ho ...

NELLE PIEGHE DELLA

STABILITÀ - PARTE TERZA di Emanuel Galea

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D isoccupazione giovanile al 12,7%

Il commento

- dati Istat luglio 2015: Scandagliando le 511 pagine che compongono il disegno di legge presentato dal Ministro Padoan al Senato per l’approvazione, in cerca di provvedimenti di natura urgente a favore dell’occupazione giovanile, qualcosa ho trovato, poca e non di natura che si potrebbe definire urgente. Nell’intento di approfondire ulteriormente la mia conoscenza ho visitato il sito “governo col segno in più”. A dire la verità non è che mi ha rinfrancato più di tanto. Ecco il dazebao che ho trovato: “- Italia più forte - Italia più semplice - Italia più giusta -Italia più orgogliosa - Ancora sgravi per chi assume, meno di prima però, affrettarsi prego - assunzione 500 se lezionati fra i cervelli all’estero”. Mi astengo dal fare qualsiasi commento e lascio al lettore ogni giudizio. In merito alla parte che potrebbe interessare l’occupazione giovanile, confesso, di non aver capito cosa stia a significare quel “affrettarsi prego”, comunque… La disoccupazione è risalita al 44,2% e i giovani senza lavoro sono 12,7%. Renzi tranquillizza gli italiani e ... Continua a pagina 2

LA MALATTIA È GRAVE, E IL

DOTTORE NON CI SENTE di Roberto Ragone

E sortati in televisione dal prefetto di

Pisa dott. Visconti dovremmo tutti mettere grate in ferro a porte e finestre, come se questa fosse una panacea universale. E perchè non un paio di pitbull, e un robusto e costoso impianto d'allarme? Pensa davvero, sig. Prefetto, che tutte queste misure impediscano i furti? Non legge i giornali, non segue i rapporti delle Forze dell’Ordine, sempre deficitarie di numero, sempre costrette ad intervenire a crimine avvenuto e concluso? Chi si vuole introdurre in casa – non la sua, lei è al riparo, ha una scorta e una posizione tali da scoraggiare chiunque – si attrezza. Esistono piccoli cannelli a gas in grado di forare i cristalli antiproiettile; piccole e silenziose seghe elettriche – in gergo ‘frullini’ – per tagliare in un istante grate di ferro e lucchetti cementati, tronchesi di grande efficienza, dai manici lunghissimi. In più d’un caso – si documenti – i ladri ... Continua a pagina 3

MATTARELLA, CORRUZIONE: “L'ITALIA LA COMBATTE"

Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma

a pagina 2

PAPA A FIRENZE: "MI PIACE UNA CHIESA INQUIETA"

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Eleganza e accoglienza al centro del mondo Grand Hotel Palace - Roma


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PRIMO PIANO

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dalla prima l’editoriale di Emanuel Galea ... minimizza" L'occupazione è l'ultima a ripartire dopo una crisi". E Poletti gli va dietro "fluttuazione che caratterizza fase di ripresa". Renzi insiste che nella Legge di Stabilità ci sono provvedimenti a favore dell’occupazione. Difatti ci sono davvero. Al Cap.II, art.11 ne troviamo uno dei provvedimenti che si spera possano cambiare il trend ne-

gativo. Trattasi di “Proroga esonero contributivo per assunzioni a tempo determinato. Dice questo articolo: “Ai sensi delle disposizioni in esame, è riconosciuto, l’esonero del versamento del quaranta per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di un importo pari a 3.250 euro, su base annua, con riferimento alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, stipulati nell’arco del 2016”. L’art.12 – “Regime fiscale dei premi di produttività” è un altro provvedimento che mira a favorire l’occupazione. Ci sono in programma misure a favore dei lavoratori autonomi. Qualcosa ci sta, solamente di natura molto timida e lasciano il tempo che trovano. Purtroppo la disoccupazione è il problema dei problemi e nessuno si illuda di poterlo risolvere dall'oggi al domani. La stessa Ocse valuta la disoccupazione giovanile a livelli inquietanti. “Il 61% dei giovani italiani pronto ad emigrare per cer care lavoro all'estero”. La legge di Stabilità per quanto concerne l’occupazione si rivela, ahimè, deficitaria. L’articolo 16 che guarda al ricambio generazionale per l’assunzione di 50 dirigenti nei profili della carriera prefettizia, 10 avvocati e 10 procuratori dello stato per il triennio 2016-2018, da una parte svela la preoccupazione del governo e dall’altra la

povertà dell’offerta. Esperti di politiche pubbliche denunciano mancanza di esperienza e competenze pratiche sono quelli che penalizzano i plurilaureati così come chi abbandona gli studi dopo la scuola dell’obbligo. Secondo una ricerca di Eurbarometer su 7000 aziende europee l’81% degli imprenditori italiani considera l’esperienza lavorativa un requi-

sito cruciale al momento dell’assunzione, indipendentemente dalla mansione. Questo per spiegare che la disoccupazione ha radici complesse e le soluzioni non risiedono principalmente in provvedimenti fiscali e facilitazioni contributivi. Nella riforma della cosiddetta “buona scuola” è stata persa un’occasione in questo senso. Oggi tutti si sentono di dire qualcosa sulla disoccupazione. Ecco, Monti ricorda: “la disoccupazione giovanile di oggi è in gran parte il frutto delle politiche del debito degli anni 70 e 80. Sui giovani di oggi sono ricaduti gli oneri di allora”. Si può domandare cosa ha fatto lui quando faceva il pre sidente? Al Senato ci sono 3583 emendamenti. Il M5S da solo ha presentato 589 e Fi altre 478. Il Pd ne ha presentato 444. Quanti di questi emendamenti parlano della di soccupazione giovanile? La politica è in declino e i partiti sono allo sbando. Guardando in giro non si trova alcuna scelta appetibile. La destra è frastornata e la sinistra non è pervenuta. L’apparato vecchio resiste e si mette di traverso. La faida continua. Il popolo è sovrano a fare che cosa? Renzi ci prova! I suoi avversari pure. La soluzione c’è. Occorre prima ricostruire la società e solo dopo sarà possibile dare le risposte che la politica, ormai, non è più in grado di dare.

MATTARELLA: "LA CORRUZIONE C'È MA L'ITALIA LA

COMBATTE"

Pugno duro del presidente della Repubblica. "La corruzione purtroppo esiste, ovunque. Ho lanciato tante volte l'allarme però ho anche sottolineato che nel nostro Paese viene perseguita e scoperta, cosa che non sempre avviene nel mondo". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella in un colloquio con i gior nalisti a Jakarta in Indonesia. 'Giubileo, stiamo vigilando bene' - "L'importante è essere preparati e vigilare bene. E fare un'azione preventiva efficace, che è quello che si sta cercando di fare. Io credo che questo possa rassicurare". Così il presidente Sergio Mattarella ha risposto a Jakarta ai giornalisti che gli chiedevano quanto fosse alto l'allarme terrorismo per il Giubileo.

'Bene dialettica politica, poi agire insieme' "Che vi sia una dialettica politica in Parlamento è altamente positivo. Sarebbe singolare se non ci fosse. L'esigenza è che si sia capaci, una volta assunte le decisioni, di sviluppare insieme tutta la potenzialità del Sistema Italia". Lo ha detto il presidente Sergio

Mattarella parlando con i giornalisti a Ja karta. Il presidente Sergio Mattarella, dopo aver citato il successo dell'Expo come esempio di capacità della politica di fare sistema, ha spiegato che la collaborazione "non comprime e non fa rimpiangere - al contrario - la dialettica politica anche intensa, anche forte. Questo fa parte della democrazia. Non è una nostra esclusiva caratteristica, avviene - ha sottolineato - in tutte le democrazie ed è un motivo per essere lieti".

dalla prima “COLPO DI SCENA” ... ammazzato io". Il colloquio, ricostruito dal quotidiano La Sicilia, sarebbe avvenuto 4 giorni fa nel carcere di Agrigento, dove la donna è detenuta per l'omici dio del figlio. "Ho un buco, mi ricordo solo questo - aggiunge - non ti basta? Ora stammi vicino...". Gli indagati per la morte del piccolo Loris sono ancora due: Il cacciatore e la madre. Orazio Fidone, il cacciatore che per primo trovò il cadavere del piccolo vicino al mulino e avvertì le forze dell’ordine. Lui è stato il primo a cadere sotto la lente d’ingrandimento del sospetto, sono state effettuate numerose perquisizioni presso la sua abitazione, è stato posto il sequestro anche alle sue autovetture che successivamente sono state dissequestrate. Veronica Panarello invece, la madre di Loris, si trova in cella dal 9 dicembre scorso e su di lei pende la pesante accusa di aver ucciso il figlio con delle fascette. Le fascette che avrebbe utilizzato la donna per uccidere il figlio sono state consegnate dalla stessa con la spiegazione che tale fascette fossero state richieste e utilizzate dalla maestra di Loris per dei lavori a scuola. A maggio inoltre era stata respinta la richiesta di scarcerazione. Nel mese di maggio di quest’anno la Corte di Cassazione ha deciso che Veronica doveva rimanere in carcere. Il ricorso era stato presentato dall’avvocato Francesco Villardita e puntava alla scarcerazione della donna, ma è stato rigettato dalla I Sezione Penale della Corte di Cassazione, confermate dal Tribunale di Catania con l’ordinanza di rigetto del 3 gennaio. Il ricorso presentato dagli avvocati era costituito da 21 motivazioni che avrebbero dovuto far uscire dal carcere la donna. Il movente del delitto. Uno dei punti era l’assenza del movente del delitto, l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e l'illogicità dell'ordinanza del riesame. Nei punti è indicato un elemento che avrebbe potuto far uscire la donna dal carcere poiché l’orario della morte non sarebbe tra le 9 e le 10, come dichiarato dalla perizia della Procura, ma sarebbe da collocare ad un orario più postumo, e proprio in quell’ora la donna aveva un alibi. Questa circostanza era stata esposta durante una puntata di “Quarto Grado” in cui è stato detto che il definitivo esame autoptico effettuato

sul piccolo Loris ha stabilito che il bimbo sarebbe morto tre o quatto minuti dopo essere caduto nel canale di scolo del “Mulino Vecchio” e di aver sbattuto il cranio. Un’altra contestazione che viene fatta riguarda gli esiti delle immagini delle telecamere e secondo l’avvocato della donna il fatto che la macchina si dirigesse verso il canalone non può considerarsi un indizio di colpevolezza che può portare alla custodia in carcere della donna. L’accusa sostenuta dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota si basa sulle presunte bugie dette dalla donne, poiché sostiene di aver accom-

pagnato il figlio a scuola, ma le videocamere del paese non la inquadrano, altro elemento sono le fascette consegnate alla maestra che risultano compatibili con il laccio usato per strangolare Loris. La ricostruzione ha retto al vaglio del Gip e ha portato al fermo avvenuto il 12 dicembre. Ma un altro elemento che nel mese di maggio ha suscitato forte motivo di discussione sul caso è stato il definitivo esame autoptico che ha stabilito che il piccolo sarebbe morto tre o quattro minuti dopo essere caduto nel canale di scolo del “Mulino Vecchio” e di aver sbattuto il cranio. Questo dettaglio è di estrema importanza ai fini investigativi perché cambierebbe radicalmente la posizione di Veronica, infatti l’ora della morte di Loris si collocherebbe intorno alle ore 9.00, proprio questo dettaglio farebbe cadere l’accusa di omicidio contro Veronica poiché i video di Santa Croce Camerina dimostrano che Veronica alle 9.00 si trovava presso la sua abitazione. Si è parlato tanto anche dello zainetto di Loris, è stato tanto cer cato ma non è stato trovato.


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dalla prima - Il commento di Roberto Ragone sono entrati di notte dopo aver eliminato quelle protezioni che lei ci vuole consigliare come rimedio. Senza parlare di quando i malintenzionati ti aspettano fuori di casa. La verità è diversa, come sempre. Abbiamo uno Stato che non ci difende, e che non vuole delegare a ciascuno di noi la possibilità di farlo, come nei Paesi civili, pur se in extrema ratio. E' di qualche giorno fa la notizia di due anziane aggredite a bastonate in casa loro, rapinate di trecento (!) euro e ridotte in fin di vita da due rumeni, di 22 e 26 anni, già precedentemente sottoposti a fermo per rapina e tentato omicidio. Il giudice che li ha messi fuori, magari denunziati a piede libero in attesa di giudizio, si rende conto della pericolosità di certa gente? Vi rendete conto del fatto che questa è feccia che va stroncata, e che oggi le due vittime 84 e 53 anni - sarebbero vive e in buona salute, mentre ora la loro vita è appesa ad un filo, e se si riprenderanno porteranno per il resto dei loro giorni la cicatrice di questa aggressione, non nel corpo, ma nell'animo? Capite che la reiterazione della fattispecie di reato vuol dire recidiva e delinquenza abituale? Volete trattare questa gentaglia come un incensurato al primo 'errore'? Senza contare il paradosso della vicenda di Ermes Mattielli, il rigattiere derubato da anni, che si era rivolto ai Carabinieri, impotenti di fronte a ladri che agiscono indisturbati. Dopo averli beccati nella sua proprietà, una volta su tante, e averli feriti a colpi d'arma da fuoco - due rom è stato condannato a cinque anni di carcere, 135000 euro di risarcimento, e multato da Finanza e ASL - per 'presunto' inquinamento - per un totale di 6000 euro. In seguito a ciò, il Mattielli, sfortunatamente 'cittadino comune', ha avuto un infarto che lo ha condotto alla tomba. Paradosso dei paradossi: i ladri erediteranno la sua proprietà, un po' di rottami, un orto, e qualche gallina, dopo che per soprammercato la sua attività gli è stata chiusa per sei mesi o più, impedendogli di lavorare. Due ladri recidivi e riconosciuti, il reato dei quali è passato inosservato a chicchessia, giudici compresi. E' questa la 'cultura rom' di cui parla la Boldrini, e a cui ci dovremmo inchinare? E' questo un segnale di 'integrazione'? Oggi, mentre scrivo, 7 novembre, un morto a Milano, accoltellato, un uomo di 49 anni. E' questo che significa che gli omicidi stanno diminuendo, come vanno farneticando alcuni personaggi in TV, mentendo spudoratamente? Vorrei proprio che qualcuno mi rispondesse: perché avete paura che i cittadini possano avere un’arma in casa? Perché vi accontentate di leggere sui giornali di rapine con il morto, che normalmente è il rapinato, mentre fate chiasso quando il morto è il rapinatore? E quando succede ciò che è capitato al povero Ermes Mattielli, rapinato nel corso degli anni, invalido della gamba destra persa sotto la motozappa, e senza pensione di invalidità, che ha

ATTILIO VISCONTI - PREFETTO DI PISA

sparato nella sua proprietà a due ladri rom? Caro signor Prefetto, anche lei si nasconde dietro un dito. Il problema non è se avere in casa un’arma o no, e se saperla o poterla usare, oppure se sia lecito uccidere chi ti entra in casa di notte certamente non come fa Babbo Natale. Il problema è più grave e più profondo: il problema siete voi, voi che siete al potere, e che lo gestite come meglio vi aggrada; voi che decidete della nostra vita; voi che decidete del nostro lavoro, del nostro denaro, della nostra famiglia, della nostra istruzione. Avete in mano, voi Stato, e lei ne è una parte importante, tutte le leve del potere. Purtroppo questo potere a volte lo utilizzate pro domo vostra, staccati come siete dai problemi di tutti i giorni, quelli che noi comuni cittadini (o sudditi?) dobbiamo quotidianamente affrontare. Devo dirle che nell’affrontare le nostre giornate non vi sentiamo vicini, come dovrebbe essere, anzi sentiamo che siete lontani da noi, affaccendati in tutt’altre faccende. Ci subissate di noiosissimi programmi televisivi che riguardano la politica – è una cosa vostra, ormai, noi non abbiamo possibilità di intervenire in alcun modo : ne abbiamo abbastanza, e l’assenteismo alle elezioni ne è la prova – e la cesura fra noi e voi è netta. Parlate di miliardi di euro, di ma-

novre, di spese da affrontare, di Expo 2015, quattordici miliardi e rotti di spesa a vuoto a pro dei soliti noti, e chissà quale sarà la destinazione d’uso finita la manifestazione - di TAV, di Ponte sullo Stretto, passato chissà per quale magia da Berlusconi a Renzi, quando le pensioni sono sotto al minimo di sopravvivenza. Oppure concedete un’elemosina di 80 euro a scopo elettorale, subito revocata. Oppure ancora bloccate gli adeguamenti delle pensioni o gli aumenti di stipendio agli statali. Vitalizi, stipendi assurdi, liquidazioni, premio di presenza e di efficienza; stipendi da capogiro ai commessi

del Parlamento, stipendi ai burocrati che di fatto tengono in mano le fila della Pubblica Amministrazione, e se ne fanno una forza. Scandali a ripetizione, sui giornali, nei tribunali, in TV, e non succede NULLA! Ora lei viene a dirci che dobbiamo mettere le grate alle finestre! Non le sembra di essere un po’ fuori tema? Certamente la sua è una proposta sensata, è meglio prevenire che curare, quando il danno è già fatto. Ma meglio sarebbe se i malintenzionati fossero scoraggiati non da una inefficace grata alla finestra, o da una serratura di sicurezza - esiste la 'chiave georgiana' che apre le porte blindate - ma dalla certezza del castigo, ove la galera non sia soltanto rieducazione di chi rieducato non vuole o non riesce proprio ad essere; da uno Stato che non punisce le vittime, ma i malfattori, uno Stato che giustifica una reazione - soggettiva e non necessariamente a colpi di '45 - da parte di chi vede violata la propria intimità più segreta, quella casa che ognuno di noi vede come deposito dei valori affettivi e sociali più importanti. Perchè questo? Perchè le vittime sono sempre e soltanto i derubati? La vicenda di Mattielli sarà di certo un bell'incoraggiamento per chi vorrà domani continuare a rubare, con la prospettiva di acquisire un bel risarcimento,

e magari - paradosso dei paradossi anche l'eredità del derubato. Sono stanco, a fronte di questi avvenimenti, sentirmi dire 'Siamo in Italia', come se questo spiegasse tutto. E poi nessuno si perita di andare a controllare i giudici che emettono certe sentenze: è vero che le leggi ci sono, e danno discrezionalità nell'interpretazione, ma è pur vero che esiste qualcosa che si chiama 'Senso comune', completamente disatteso. Perché invece lei non si presenta al pubblico dei cittadini per comunicarci che d’ora in avanti le pene saranno certe, gli sconti di pena eliminati, il carcere servirà sì alla rieducazione, ma per i recidivi sarà irre-

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versibile, con pene raddoppiate e triplicate, secondo la reiterazione del reato. Che Carabinieri e Polizia saranno reintegrati nell’organico, che le scorte saranno ridotte, che le auto delle Forze dell’Ordine saranno rinnovate, a scapito di quelle blu, costose, grosse, blindate, di lusso. Ora si annunciano altri tagli alla nostra sicurezza. Quante sono le auto blu? Qualcuno dice 165000, mi aspetto una smentita. Caro sig. Prefetto Visconti, glie lo dico con tutto il rispetto che le è dovuto, alla sua persona e alla carica che lei ricopre, certamente non facile, nè leggera: voi tutti siete al nostro servizio, e non il contrario. Voi avete assunto l’onere di amministrare questa nazione, e avete il sacrosanto dovere di provvedere alla nostra sicurezza, al nostro lavoro – creandone le condizioni e non come assistenza – ai nostri figli, ai nostri nipoti. La vostra, la nostra, è una famiglia allargata, siamo circa 65 o più milioni, e in una famiglia onesta ci sono tanti problemi da risolvere. Questo vi tocca, a lei, non propriamente un politico, ma che alla politica deve rispondere, come a tutti coloro che hanno voluto una posizione in Parlamento o al Senato, forse attirati soltanto dagli stipendi, dai vitalizi, dai gettoni di presenza, dalle bustarelle – purtroppo in qualche caso – e dal potere che ne deriva? Le sembra opportuno consigliare a noi di mettere le grate alle finestre, quando la situazione è grave, non solo per i furti negli appartamenti, ma soprattutto perché voi siete da una parte, e noi dall’altra, e voi non capite i nostri bisogni e non provvedete, mentre noi capiamo benissimo ciò che voi fate o non fate? Ad un malato di tumore al cervello non si da’ un’aspirina per il mal di testa, e invece questo è proprio ciò che voi volete fare, rendendo ancora una volta incomprensibile un fatto preciso, a cui dovrete prima o poi dare una risposta: perché tutelare la vita e l’incolumità dei delinquenti a scapito di quelle delle persone per bene, pistola o non pistola? Lei dice che i banditi sono più svelti e preparati: bene, può darsi che non sempre sia così; e può anche darsi che basti spaventarli sparando in aria, come mi è successo anni fa; può anche darsi che, consapevoli del rischio e della galera, gli ‘stranieri’ smettano di venire da noi a fare man bassa, grate o non grate. Gli Americani hanno un motto: 'More guns, less crime'. Senza volere in Italia fare gli sceriffi, sappiamo che gli USA sono un'altro pianeta; ma può darsi che qualche volta convenga accettare un consiglio. Allora? E’ cosciente lei di aver fatto tutto il suo dovere? E’ a posto con la sua coscienza nei confronti di noi ‘gente comune’? La prossima volta, visto il caso di Mattielli, chi proteggerà? Vorrà ancora disarmare noi persone oneste? Tanto i banditi da sempre non si fanno problemi in questo senso. Ci pensi, caro signor Prefetto Visconti, e che la notte le porti consiglio.


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PAPA FRANCESCO A FIRENZE: "MI PIACE UNA CHIESA INQUIETA" Nel discorso in Cattedrale ha citato le figure popolari di Don Camillo e Peppone magistralmente raccontate da Giovannino Guareschi "Che Dio protegga la Chiesa italiana da ogni surrogato di potere, d'immagine, di denaro. La povertà evangelica è creativa, accoglie, sostiene ed è ricca di speranza". Papa Francesco ha elevato questa invocazione nella Cattedrale di Firenze, dove si celebra il Convegno Ecclesiale Nazionale, a 30 anni esatti dal discorso di Giovanni Paolo II al Convegno di Loreto. Con la richiesta di una più forte presenza dei cattolici nella società italiana quel discorso di Wojtyla rimase celebre e segnò la nascita del ruinismo, come modo di vivere la fede in un confronto "politico" per negoziare le soluzioni meno scomode, fermi restando i valori non negoziabili. Di tutto questo Bergoglio ha decretato il definitivo superamento proprio con l'intervento di oggi. "Non dobbiamo essere ossessionati dal potere, anche quando

questo prende il volto di un potere utile e funzionale all'immagine sociale della Chiesa. Se la Chiesa non assume i sentimenti di Gesù, si disorienta, perde il senso" ha avvertito con parole davvero severe. "Non voglio una chiesa preoccupata di essere il centro e che finisce in un groviglio di ossessioni e procedimenti" ha ricordato ammonendo ancora: "davanti ai mali o ai problemi della Chiesa è inutile cercare soluzioni in conservatorismi e fondamentalismi, nella restaurazione di condotte e forme superate che neppure culturalmente hanno capacità di essere significative". Poi Francesco, che nel discorso in Cattedrale ha citato le figure popolari di Don Camillo e Peppone magistralmente raccontate da Giovannino Guareschi, ha spiegato come ci si debba rapportare nel "dibattito culturale": attenzione, ha avvertito, "dialogare non è negoziare per ricavare la propria fetta della torta". E poiché oltre al ruinismo c'è stato anche il bertonismo, nel suo potente intervento il Papa ha segnalato che le principali tentazioni sono due ("non spaventatevi: non 15 come alla Curia Romana", ha scherzato): oltre "allo gnosticismo che porta a confidare nel ragionamento logico e chiaro, il quale però perde la tenerezza della carne del fratello", c'è infatti anche "il pelagianesimo che ci porta ad avere fiducia nelle strutture, nelle organizzazioni, nelle pianificazioni perfette perché astratte". "Ai vescovi chiedo di essere pastori, non di più" ha chiarito Francesco. La visita a Firenze ha avuto un prologo a Prato, dove alle 8 di questa mattina il Papa ha incontrato il mondo del lavoro e reso omaggio alle 7 vittime cinesi del rogo del primo dicembre 2013. "La vita di ogni comunità - ha gridato - esige che si combattano fino in fondo il cancro della corruzione, il cancro dello sfruttamento e il veleno dell'illegalità" 17.09 - Il papa è partito in elicottero da Firenze. Il velivolo è decollato dallo stadio 'Ridolfi' dove ad attenderlo c'erano

le autorità e circa 5.000 fedeli che non erano riusciti ad entrare allo stadio 'Franchi' ma che hanno seguito la Messa attraverso un maxischermo e che hanno salutato il pontefice con il coro 'France sco, Francesco'.

ziata. L'incontro, secondo quanto hanno riportato alcuni presenti, e' stato "molto commovente". Il pontefice si è intrattenuto con i malati, fra cui alcuni bambini, e si è fermato a pregare davanti all'immagine della Madonna lasciando davanti al dipinto una rosa bianca con due bi 16.52 - "Prima di darvi la benedizione glietti. vorrei ringraziarvi di questa calorosa accoglienza, e anche di tutta la giornata, 12:00 - Il Papa è arrivato in piazza Sanringraziare il cardinale arcivescovo, i tissima Annunziata a Firenze ed è encardinali e vescovi della Conferenza epi- trato nella basilica dove pregherà con un scopale italiana con il suo presidente, gruppo di malati. Tra loro anche il matutto quello che avete fatto oggi per me, resciallo Giuseppe Giangrande, il carabila testimonianza, è un ringraziamento niere rimasto gravemente ferito davanti per ognuno di voi". a Palazzo Chigi il 28 aprile 2013. "Ma specialmente - ha aggiunto - vorrei dire un grazie ai carcerati che hanno 11:23 - "Faccio appello soprattutto a voi, fatto questo altare dove Gesù oggi è ve- giovani", ha detto il Papa, "superate nuto. E a tutti voi grazie tante e per fa- l'apatia. Che nessuno disprezzi la vostra vore vi chiedo di pregare per me". Il giovinezza", "vi chiedo di essere costrutriferimento del Papa è stato all'altare tori dell'Italia, di mettervi al lavoro per dove è stata celebrata la messa, realiz- una Italia migliore. Non guardate dal zato dai detenuti del carcere di Sollic balcone la vita, ma impegnatevi, immerciano. getevi nell'ampio dialogo sociale e poli tico. 15.24 - Bianco, rosso e giallo: di questi Le mani della vostra fede si alzino verso colori è diventato lo stadio di Firenze, il cielo, ma lo facciano mentre edificano gremito di fedeli che sventolano fazzo- una città costruita su rapporti in cui letti con i colori del vaticano per salu- l'amore di Dio è il fondamento. E così satare il Pontefice, arrivato al Franchi. rete liberi di accettare le sfide dell'oggi, Francesco, sulla Papamobile insieme al di vivere i cambiamenti e le trasforma cardinale e arcivescovo di Firenze Giu- zioni". seppe Betori, ha compiuto il giro completo del prato per raggiungere il palco 11:22 - "Mi piace una Chiesa italiana indove celebrerà la messa, salutando tutti. quieta, sempre più vicina agli abbandoIl Papa celebra la messa per 50mila per nati, ai dimenticati, agli imperfetti. sone. Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, 13.59 - Oltre 50 mila fedeli si sono già accarezza. Sognate anche voi questa raccolti nello stadio Franchi di Firenze, Chiesa, credete in essa, innovate con liche tra non molto accoglierà la messa bertà". E' il mandato del Papa al V concelebrata da Papa Francesco. Il flusso di vegno della Chiesa italiana. "La Chiesa persone non si è mai interrotto dalla italiana - ha detto il Papa - ha grandi tarda mattinata. Dai fedeli è partito un santi il cui esempio possono aiutarla a grande coro con l'Ave Maria. vivere la fede con umiltà, disinteresse e 13:01 - Il Papa ha incontrato 33 infermi letizia, da Francesco d'Assisi a Filippo nella basilica della Santissima Annun- Neri. Ma pensiamo anche alla semplicità

di personaggi inventati come don Ca millo che fa coppia con Peppone". 10:57 - "La riforma della Chiesa poi - e la Chiesa è semper reformanda - è aliena dal pelagianesimo. Essa non si esaurisce nell'ennesimo piano per cambiare le strutture. Significa invece innestarsi e radicarsi in Cristo lasciandosi condurre dallo Spirito. Allora tutto sarà possibile con genio e creatività". 10:52 - "Non dobbiamo essere ossessionati dal 'potere', anche quando questo prende il volto di un potere utile e funzionale all'immagine sociale della Chiesa. Se la Chiesa non assume i sentimenti di Gesù, si disorienta, perde il senso". 13:42 - "Lei è la papessa, avete la papessa": così Papa Francesco alla mensa dei poveri della Caritas di Firenze appellando, con divertimento, la responsabile che stava redarguendo gli ospiti affinché si disponessero seduti nel refettorio per il pranzo con il pontefice. Poi c'è stato il pranzo preceduto da una preghiera. Papa Francesco, per pranzare con i poveri alla mensa della Caritas in piazza Santissima Annunziata a Firenze si è registrato come tutti, ricevendo quindi l'apposita tesserina. 13:29 - Una lunga serie di applausi ha scandito i passaggi più emozionanti del discorso che il Papa ha tenuto stamani nel Duomo di Firenze davanti ai delegati Cei e a un folto pubblico di fedeli, in occasione del convegno della Chiesa italiana. Prima di uscire dalla cattedrale Bergoglio ha accolto e salutato alcune decine di persone che gli si erano avvicinate, stringendo le mani e dedicando ad ognuno un po' di ascolto e alcune parole. Ma soprattutto il Papa ha salutato e abbracciato molti bambini che il pubblico gli porgeva al suo passaggio.


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MAFIA CAPITALE

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MAFIA CAPITALE: ODEVAINE SPARA A ZERO. DA ALEMANNO, AI CAMION BAR A TOTTI Roma - Sono state messe agli atti il 5 novembre le parole spese da Luca Odevaine durante l'interrogatorio del 15 ottobre scorso nell'ambito del processo a Mafia Capitale. L'imputato, Già membro del tavolo di coordinamento Nazionale sull'accoglienza dei richiedenti asilo, è ora agli arresti domiciliare dopo un periodo di detenzione nelle carceri di Torino e Terni. Un colloquio, quello verbalizzato agli atti del processo, in cui Luca Odevaine ha offerto al pm Paolo Ielo una disamina attenta in merito alle dinamiche che hanno permesso l'introduzione del sistema mafioso nell'ammi nistrazione dell'Urbe.

segue Odevaine - credo fosse da individuare nei contenuti di quell'incontro, che avevano ad oggetto delle delibere urbanistiche relative alla Fiera di Roma e alla Bufalotta”. Si trattava, è scritto ancora nell'atto istruttorio, di un: “Settore di interesse su cui vi era stata una forte pressione di Smedile e Marroni, pressione cui il commissario Mario Morcone (commissario straordinario del Comune di Roma dopo le dimissiono di Veltroni, ndr) ed io resistemmo, nel senso che facemmo passare le delibere che erano state già approvate in commissione, mentre bloccammo altre. Con Alemanno e il “sistema Buzzi”. “La de- Alemanno, i due ripresero la questione”. stra non aveva soggetti economici di riferimento, dunque l'amministrazione “Budget consiliare”. In un altro punto Alemanno, nel giro di qualche anno, in- del verbale spunta nuovamente il nome dividuò nel 'sistema Buzzi' il riferi- di Umberto Maroni, che, stando alle pamento nel settore del sociale per role di Odevaine:” Nella sua qualità di l'aggiudicazione dei lavori”. Questa la capo dell'opposizione Pd all'epoca delversione in merito ad un accordo sotter- l'amministrazione Alemanno, aveva raneo tra Alemanno e il ras delle coope- chiuso con il sindaco un accordo in rative. Il racconto di Odevaine, però, forza del quale ciascun consigliere coparte da prima. Precisamente dall'aprile munale aveva a disposizione una 2008, quando ci fu il passaggio del te- somma, originariamente quantificata in stimone al Campidoglio tra l'entrante 400 mila euro, da destinare a iniziative Alemanno e l'uscente Veltroni, di cui era di suo interesse”. Parole subito smentite stato già capo di gabinetto vicario. Un dal deputato Pd che denuncia Odevaine incarico che ricoprì anche con l'avvento per calunia e afferma:”Come sanno del neoeletto, il quale, confessa al pub- tutti, in quanto scritto nella legge del blico ministero: “Mi chiese di rimanere testo unico degli enti locali, i consiglieri fino a luglio. Nella sostanza mi resi comunali non hanno alcun 'potere di conto che egli non credeva di vincere e spesa' ma solo di indirizzo e controllo”. quindi non aveva una classe dirigente pronta al governo della città. Io accettai La risposta di Alemanno. Gianni alee in tale periodo egli mi presentò Ric- manno, dal canto suo, si difende e in cardo Mancini e l'onorevole Pisu, indi- una nota afferma: ”Dopo avermi lancandomeli come interlocutori per suo ciato addosso l'accusa di aver esportato conto per tutte le questioni di mio inte- soldi in Argentina, illazioni che la Proresse”. “Nella gestione del comune – cura stessa ha giudicato prive di fondacontinua l'imputato- Mancini e Piso mi mento, Luca Odevaine mi ha nuovamente dissero di voler inserire nei ruoli apicali inondato di chiacchiere e calunnie in lie dirigenziali persone che, a prescindere bertà: basandosi su una serie di "sentito dalla loro competenza e dalla compe- dire" e di teoremi personali ora cerca di tenza di chi in precedenza rivestiva quei dare un orientamento politico ai suoi inruoli, fossero di loro fiducia”. terrogatori, inventandosi tangenti inesistenti e accordi trasversali tra destra e Tangenti per l'edilizia. “Mancini - co- sinistra che mi dovrebbero riguardare”. munica ancora l'ex capo di gabinetto di “La balla più clamorosa – tuona l'ex sinVeltroni - mi disse che era stata pattuita daco di Roma- è quella relativa ad una una tangente, pagata da Caltagirone, in tangente di Caltagirone per la questione relazione all'affare edilizio della Bufa- di Bufalotta, che sarebbe stata indirizlotta, in direzione di Marroni (ex capo- zata ad esponenti di sinistra oltre che al gruppo del Pd in Campidoglio, ndr), sottoscritto. Luca Odevaine nel suo deSmedile (ex consigliere comunale del Pd lirio si dimentica un piccolo particolare: e poi del'Udc, ndr) e Alemanno”. Par- la nostra Amministrazione – conclude lando del periodo durante il quale era Alemanno- non ha approvato alcuna deincaricato a capo di gabinetto vicario al libera riguardante Bufalotta, i cui atti cospetto di Alemanno, Odevaine ri- politici e amministrativi risalgono tutti corda: “Mancini mi disse che non ero all'epoca di Veltroni”. Annuncia querela particolarmente amato neppure dai miei per diffamazione e denuncia per calunreferenti politici: in particolare, mi disse nia anche il Gruppo Caltagirone che in che in occasione di un incontro tra il una nota afferma: “La convenzione ursindaco e il capogruppo dell'opposi- banistica Bufalotta è di proprietà dei zione Marroni e il presidente della com- gruppi Parnasi e Toti; il Gruppo Caltagimissione urbanistica Smedile, entrambi rone ha costruito alcuni fabbricati resiappartenenti all'apposizione, era stata denziali nel quartiere acquistando le chiesta la mia testa”. “La ragione - pro- aree dai suddetti gruppi già convenzio-

nate nonché completamente urbanizzate dai medesimi; che il Cav. Lav. Caltagirone non ha mai avuto rapporti né con l'onorevole Smedile né con l'onorevole Marroni, anzi quest'ultimo è stato uno dei più fieri avversari del Gruppo Caltagirone per lui 'reo' di avere legittimamente acquistato in borsa una partecipazione in Acea”. “Quanto al Sig. Mancini, che ha cercato per anni di prendere contatti con Caltagirone, tra l'altro, telefonando più volte in ufficio – conclude la nota - si precisa che Caltagirone non ha mai voluto nean che parlargli al telefono”. Tredicine e il monopolio dei camion bar. In un altro momento dell'interrogatorio, Luca Odevaine dedica la sua attenzione alla concessione di licenze per i camion bar, che spiega: “Di 500 licenze rilasciate, 430 erano tutte intestate a membri della famiglia Tredicine-Falasca che, fino all'avvento di Giordano Tredicine al consiglio comunale, finanziava tutta la politica romana”. Nell'era Veltroni, continua poi Odevaine: “Avevo individuato seri problemi nell'assegnazione delle concessioni. Si trattava di licenze che erano state rilasciate con il carattere della temporaneità e in relazione ad ambiti molto ristretti. Molte di esse erano state rilasciate da Gianmario Nardi (dirigente del Comune di Roma, ndr) ma via via si erano espanse illegittimamente quanto al contenuto e quanto ai tempi”. Nardi, presidente del primo municipio e successivamente direttore di Gabinetto con il sindaco Rutelli, tornò in forze con la giunta Alemanno in qualità di vicecapo di Gabinetto, gestendo, sempre secondo Odevaine: ”Insieme a Lucarelli tutti gli affari più rilevanti, e con lui riprendono i contrasti, culminati nella nomina del dirigente al decoro, che lui fece senza interpellarmi, di Mirko Giannotta”. L'imputato, allora: “Chiese al sindaco di mandare gli atti in Procura. Egli mi disse di aver sollecitato uno studio delle carte al segretario comunale e all'assessore competente e che io sappia non se ne fece nulla”. Totti e i vigili pagati in nero. Odevaine, durante l'atto istruttorio andato in scena nella casa circondariale di Terni, punta il dito anche contro il capitano della A.s. Roma. Una circostanza tutta da verificare quella raccontata dall'ascritto, secondo cui Francesco Totti avrebbe pagato agenti della Polizia Locale di Roma Capitale per effettuare la sorveglianza ai suoi figli. “E' vero che dei vigili urbani facevano vigilanza ai figli di Totti - ha confermato Odevaine, ribadendo quanto già sostenuto da Salvatore Buzzi - ma lo facevano fuori dall'orario di lavoro e venivano pagati in nero, dallo stesso Totti”. Secondo Odevaine: “L'esigenza era nata dal fatto che era giunta una voce di un progetto di rapimento del figlio di Totti”. La voce gli era giunta

da Vito Scala, preparatore atletico che gli disse: “Un tifoso ultrà della Roma, che era appena uscito dal carcere, era andato a dirgli che gli avevano offerto 50mila euro per rapire il figlio di Totti. Allora ne aveva uno, mi pare che c'avesse un anno, e dice 'io adesso francamente...' lui sostiene che non lo farà, si è rifiutato, era sì un bandito, ma di fronte al capitano...”. “Mi chiese - continua Odevaine - se era possibile verificare se la cosa avesse qualche fondamento o fossero solo chiacchiere perché ovviamente il padre e la madre erano preoccupati. Io parlai con l'allora comandante dei carabinieri Salvatore Luongo e col sindaco di Roma e con il questore Nicola Cavaliere, che dopo un po', mi pare proprio Luongo, mi confermarono che qualcosa c'era. Quindi, senza portarlo a livello di comitato dell'ordine pubblico e sicurezza e quindi affidare una scorta a un bambino così piccolo, dice: 'se tu c'hai un altro modo per proteggerlo sarebbe meglio, oppure se si possono rivolgere a un'agenzia privata' “. “Loro – prosegue Odevaine nel racconto- si rivolsero a due, tre agenzie private . Alla fine la scelta cade su alcuni vigili che avevano fatto parte di un gruppo, i Pics (Pronto Intervento Centro Storico, ndr) durante il Giubileo (giunta Rutelli, ndr): alcuni di loro stavano per andare in pensione”. “Dissi al capo di questo gruppo - racconta l'imputato 'senti, c'e' qualcuno che vuole fare dell'extra lavoro?'. Sei di loro effettivamente hanno svolto questa funzione, ma fuori dall'orario di lavoro e pagati direttamente da Totti, non pagati in straordinario dal Comune". La vicenda, secondo Odevaine, sarebbe verificabile dato che proprio lui avrebbe ricevuti gli assegni dal “Pupone” che in un secondo momento sarebbero stati girati agli uomini della Locale. Rispondendo al pubblico ministero, Odevaine ha precisato: “Si, loro facevano il doppio lavoro non nelle ore di servizio. Si erano organizzati in turni e non nelle ore di servizio e credo che questa cosa sia cessata l'anno scorso quando Totti si è trasferito nella nuova casa, dove ha messo un sistema di videosorveglianza, poi i bambini vanno alla scuola americana, alcuni vigili sono andati in pensione... Non ce n'era più bisogno”. Accuse sbagliate a Zingaretti. Durante l'interrogatorio, Odevaine smentisce la confessione di Salvatore Buzzi in merito ad una presunta tangente pagata a Nicola Zingaretti in virtù del Palazzo della Provincia. “Una dichiarazione falsa” risponde al quesito del pm.“Per quanto riguarda l'attuale presidente della Regione, Peppe Cionci (braccio destro di Zingaretti, ndr), Maurizio Venafro (ex capo di gabinetto del governatore, ndr) e Antonio Calicchia”. In fine, di Salvatore Buzzi spiega al pm:”Talvolta millanta rapporti che non ha”.


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L’osservatore d’Italia

edizione di Mercoledì 11 Novembre 2015 - Anno IV Numero 158

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