Una storia vera... anzi inverosimile!
possibile! parola diCecilia (Seconda puntata)
giorno conservo alcune foto e i miei
l’apertura e la pace, del “discorso alla
materna, Rosa, mia madrina in quel-
primi orecchini. Riguardare quelle
luna” così intenso...
l’occasione. Di lei porto il nome ac-
foto mi riportano ad un legame verso
Sono fiera di considerarlo tra i miei
canto a quello della nonna paterna,
Papa Giovanni come a quello che ho
Santi patroni, quelli di riferimento
Cecilia.
per il Santo del mio nome, i Patroni
per la mia storia personale.
Anche per la Cresima si preferì scegliere la chiesa di Ghiaie di Bonate,
della mia Parrocchia, il Santo del giorno di nascita: collegamenti non
Pochi mesi dopo la Prima Comunio-
mio paese natale. Ricordo che, suc-
scelti, ma che la vita mi ha resi fami-
ne ricevetti la Cresima. Mi ricordo di
cessivamente, la mamma mi spiegava
liari. Solo col tempo appresi di Lui,
un’altra foto macchiata di caffè, che
che avevano preferito che io ricevessi
dei suoi scritti e del suo impegno per
vi risparmio. Lì sono con la nonna
questi Sacramenti fuori parrocchia per evitare il disagio causato dalla curiosità… Risalendo agli albori della mia fede, i primi riferimenti sono legati all’esempio delle persone vicine, assorbiti, poi, attraverso la vita. Una domenica mattina, in pieno inverno, con la neve scesa abbondante la notte, ricordo mia mamma alzarsi per la Messa Prima e avviarsi a piedi, per tempo, verso la chiesa che non è a due passi da casa nostra, rischiando scivoloni. Nonostante il lavoro, gli impegni e le sofferenze per la situazione mia e di Livio, mio fratellino, non rinunciava mai alla Messa domenicale: ribadiva che da quei momenti traeva la forza per vivere il resto.
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