Quaderno 2-2016

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roma mente semplici per rifiuti a bassa attività [21]. Vi sono aspetti relativi alla formulazione del modello matematico che sono stati segnalati come fonte di particolari difficoltà, ad esempio: • multidimensionalità; • possibile marcata variabilità spaziale di talune caratteristiche dei suoli (es.: permeabilità) anche nell’ambito dello stesso sito; • necessità di simulare eterogeneità di limitate dimensioni, comunque significative e disseminate su aree ampie, e mezzi anisotropi; • discontinuità temporali piuttosto significative nel verificarsi dei fenomeni di infiltrazione di acqua (variazioni annuali delle piogge, delle precipitazioni nevose, diverse caratteristiche delle precipitazioni, modifiche negli anni della vegetazione etc.); • approssimazioni che si rendono necessarie nell’attribuzione di caratteristiche specifiche del terreno (es.: mezzo caratterizzato da fratture simulato come poroso) e nella simulazione dell’evoluzione delle proprietà dei materiali; • flussi bifase; • scambi termici e disseccazione; • caratterizzazione appropriata dei parametri chimici quali, ad esempio, i limiti di solubilità dei singoli radionuclidi in fase acquosa nell’ambiente chimico del sito e nelle diverse condizioni, altri parametri determinanti

per tener conto dei ritardi nel trasporto; caratteristiche diverse dei rifiuti in termini di composizione fisico chimica e di trattamento subito che, tra l’altro, determinano le diverse tipologie di attacco da parte dell’acqua (lavaggio di contaminazione superficiale, diffusione all’interno di matrici porose, corrosione di metalli, estrazione da sostanze assorbenti…); • la necessità di definire una velocità di degradazione ed una soglia temporale di efficacia delle barriere ingegneristiche utilizzate per queste tipologie di deposito, da definirsi, quest’ultima, in relazione alla impossibilità di disporre di dati affidabili di esperienza al di là di quella soglia (es. 500-1000 anni per la NRC [21- att. B1-1]); ciò non toglie che l’influenza delle caratteristiche chimiche degli elementi costituenti le barriere possa essere tenuta in conto negli studi di sicurezza11 anche per tempi successivi alla degradazione, infatti la scelta dei materiali costruttivi, in fase di progettazione, viene orientata anche alla ottimizzazione della ritenzione dei radionuclidi. L’inadeguatezza del modello concettuale può essere una delle più importanti fonti di errore nei risultati dello studio di sicurezza. È un dato di esperienza che modelli concettuali molto complessi, talvolta, possano condurre a risultati apparentemente irragionevoli. In tali ca•

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