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TTG Travel Experience ottimismo e preoccupazioni

TTG Travel Experience - Rimini Fiere

Ottimismo e preoccupazioni

Dalla manifestazione di Riminiarrivano analisie tendenzeper ilsettore turistico e dell’ospitalitàche raccontano ilpassato, ma servonopocoper scenari futuri

diDanilo Panicali

Dopo la grande crisi, il turismo sembrava essersi rimesso in moto. Questo è quanto era emerso dal TTG Travel Experience tenutosi lo scorso ottobre nel quartiere fieristico di Rimini insieme a SIA Hospitality Design e SUN Beach& Outdoor Style. Una ripartenza che appena qualche mese fa si alimentava nella fiducia e sui numeri aveva esordito il ministro del Turismo Massimo Garavaglia Nel 2021 il nostro PIL è cresciuto del 6% e continuerà a crescere di almeno un altro 4% l´ anno venturo, e ciò ci porterà a riassorbire questi due anni di pandemia” . Un ottimismo non esagerato ma che oggi dovremo forse riconsiderare. “Il turismo, per l´Italia, ha sostenuto il ministro Garavaglia - può tranquillamente arrivare al 20% del Pil, l´importante è organizzarsi e programmare. Nel Pnrr i fondamentali ci sono, anche per il digitale, e poi ci sono i due miliardi per la qualità del sistema ricettivo” . Andamento della pandemia permettendo, si tratta di una grande opportunità che l´Italia deve saper cogliere per dotarsi di infrastrutture adeguate e per far rifiorire le proprie bellezze e intercettare e gestire al meglio i flussi europei e internazionali verso il nostro Paese. “L´Italia ha bisogno di normalità, i turisti torneranno - ha assicurato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca - Per il 2022 bisogna attuare un piano di ristrutturazione,

Non è facile rinnovare e rilanciare in pochi mesi una compagnia aerea. Questa la sfida assunta da Fabio Lazzerini Ceo di ITA che ha appena ordinato 80 aerei di nuova generazione. Digitalizzazione, persone e sostenibilità ambientale ed economica sono i pilastri su cui si baserà la politica aziendale in uno scenario che sta cambiando. Soggiorni più lunghi richiedono voli diretti. L’ obiettivo di ITA è intercettare questa domanda.

dopo un anno in cui per gli alberghi è mancata la componente intercontinentale dal Far East e Russia. Le imprese hanno perso circa il 70% del fatturato. Siamo il primo Paese in Europa per numero di alberghi, 33 mila hotel e 1,3 milioni di camere. L´ unica cosa che bisogna fare è ristrutturare e dare aiuti selettivi in base al fatturato” . Oggi è evidente che la fiducia e la speranza sono tutte riposte sull’azione dei vaccini e la protezione garantita dal Green Pass. C’è ancora bisogno, però, di misure di sostegno per le imprese, come il fondo rotativo per le imprese alberghiere, e oltre al PNRR si dovrà attingere anche ai fondi strutturali europei. “La pandemia ha accelerato processi già in corso e ha fatto sì che gli Italiani riscoprissero l´Italia come destinazione per le loro vacanze - ha ricordato Giorgio Palmucci, presidente di ENIT - ma per raggiungere e riportare da noi i turisti provenienti da tutto il mondo, abbiamo sviluppato nuove strategie e attività per l´hub digitale. Ora è importante lavorare assieme per tornare a portare in alto le eccellenze italiane e per la ripresa dei flussi turistici, soprattutto quelli intercontinentali dal Medio Oriente, Asia e le Americhe” . La domanda che oggi in molti operatori si pongono è se possibile programmare per il 2022 e gli anni a venire, le proprie iniziative partendo dai dati del 2021. (+46% per il turismo balneare e circa il 20% per quello montano, lacuale e termale). La risposta è positiva per quanto riguarda gli italiani che continueranno a scegliere località vicine. Per circa l’80% nelle regioni limitrofe, e la quota restante nella stessa regione. Come favorire gli arrivi nelle città d´ arte, che da sempre sono state una tradizionale meta degli stranieri? Una quarta ondata e l’incertezza sulle riaperture totali delle frontiere e sulle restrizioni sanitarie per i turisti europei ed extra Ue potrebbero rimettere in discussione le più rosee previsioni. Un nuovo calo dei fatturati dei servizi turistici nel loro complesso che ricada ancora soprattutto sulle attività ricettive, si ripercuoterebbe sull´ occupazione del comparto alberghiero, già diminuita di circa il 40% fra tempo indeterminato e determinato. 9

I numeri contano e raccontano

Non bisogna fare troppo affidamento sulle statistiche ma, inevitabilmente, in una situazione in cuicisonopoche certezze idatipossono aiutare a non perdere la bussola

Ottimismo e fiducia sono il motore di un rilancio del turismo e del congressuale di cui l’Italia non può proprio fare a meno. Non bisogna, però, neanche dimenticare i numeri e i segni della crisi del 2020, che si è protratta anche nel 2021. Così come non si può cancellare con semplici parole di compassione tutte quelle imprese, e i loro dipendenti, che all’improvviso si sono viste crollare un mondo di investimenti e di lavoro dipendente. Vediamo allora quali sono i numeri della crisi perché solo un’obiettiva valutazione dell’impatto che la pandemia, e le conseguenti restrizioni per la mobilità e per i viaggi, hanno avuto sull’intera filiera potrà permettere di riconsiderare, una volta usciti definitivamente dall’emergenza, la parziale insufficienza degli aiuti offerti dallo Stato e quali potrebbero essere gli ulteriori danni ove una quarta ondata dell’epidemia convincesse - Dio non voglia a riemettere nuove e drammatiche direttive restrittive. Il fatturato dei servizi turistici nel loro complesso nel primo trimestre 2021 è diminuito del 44,8% rispetto al 2020 (quando ancora non erano state imposte forti restrizioni) e ha riguardato soprattutto le attività ricettive, mentre quelle di ristorazione hanno sofferto meno. Nei primi sei mesi del 2021, rispetto al primo semestre 2019, le presenze in hotel sono diminuite del 67,3% con il -44,4% di italiani e -87,1 di stranieri. Sempre nella prima metà del 2021, rispetto al 2019, il tasso di occupazione delle camere in albergo è diminuito del 60,3%. Ne ha risentito anche l´ occupazione del comparto alberghiero, diminuita del 37,3% (-23,8 occupati a tempo indeterminato, -45,5% occupati a tempo determinato). Positivo, seppur moderatamente, il saldo tra imprese alberghiere aperte e cessate, che nei primi sei mesi del 2021 è di +39 unità. Per quanto riguarda il numero complessivo di strutture alberghiere nel nostro Paese, a fine 2020 era di 32.202, il 5,3% in meno rispetto a dieci anni prima. Ma c ´è stato anche un forte processo di riqualificazione. Infatti, sono aumentate le strutture a 5 e 4 stelle, mentre sono diminuite quelle di categoria inferiore. A fine 2020 avevamo 571 alberghi a 5 stelle (+57,7% nel decennio), 6.144 a 4 stelle (+20,9%), 17.794 a 3 stelle (-0,9), 5.236 a due stelle (-22,6) e 2.456 con una sola stella (-36%). Buoni risultati si legano all´ e-commerce dei viaggi che ha ripreso a crescere in Italia, toccando quota 10,8 miliardi di euro (+51% rispetto all´ anno scorso). In molti puntano sulla digitalizzazione che può condurre a un never-ending tourism e invertire così la tendenza post-pandemia. I risultati dell´Osservatorio Innovazione Digitale del Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, mostrano chiaramente che i segni di ripresa più veloce, sono trainati dal digitale. Nel 2021 il mercato dei Trasporti nel suo complesso ha raggiunto quota 8,3 miliardi di euro (+30% sul 2020), ma vale ancora meno della metà del 2019 (18,4 miliardi), con una decrescita netta del -55%. Le transazioni di e-commerce, rappresentano oggi il 62% del totale mercato dei Trasporti (rispetto al 57% del 2020 e al 56% del 2019). Per chiudere ci piace utilizzare le parole dette al TTG di Rimini da Alessandro Nucara, presidente EBTL, che ha sintetizzato così la situazione: «I catastrofisti dicono che nulla tornerà come prima e gli ottimisti dicono che tutto tornerà come prima, come sempre la verità è nel mezzo: ritengo che molto cambiamenti positivi ci aiuteranno a stare meglio». 9

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