
8 minute read
Che futuro attende le agenzie di viaggio tradizionali?
Economia
Che futuro attende le agenzie di viaggio tradizionali?
La crisidegliultimiannista eliminando tantepiccole realtàterritorialichegiàsoffrivano della concorrenza deigrandiportalidiprenotazione aeree e alberghiere. Come sopravvivere?
Solo quando la pandemia sarà un brutto ricordo si potrà stilare l’elenco dei settori economici che più hanno sofferto la crisi che all’improvviso si è abbattuta e ha travolto l’Italia e il mondo intero. Allora risulterà che le imprese del
Giorgio Maggiore commercio e della ristorazione, della cultura, dei servizi, dei trasporti e del turismo occupano sicuramente e stabilmente, da almeno due anni, i primi posti. Quella delle agenzie di viaggio e dei tour operator è una specifica categoria in crisi, anche perché stava già vivendo un momento di diffoltà, sotto attacco a causa della trasformazione digitale dei modelli di acquisto dei viaggi e delle vacanze. Solo in Italia stiamo parlando di oltre 13 mila imprese e ottantamila addetti che corrono il
Cambiare le regole in corso creapiùconfusione. Le modifiche che ilsuper greenpassper tuttii mezziditrasporto e negli hotelhannoprocurato moltiproblemialle agenzie alleprese con iclienti che avevanoprenotato prima che venissero approvate. Anche le liste dei Paesistranieri, sono fonte diincertezza agliagentidi viaggiche non sono sicuri delle informazioniche possono fornire riguardo i tempidiquarantena alritorno in Italia oppureper gliitalianibloccatiall’esteroperchépositivi Non è facile programare
La pianificazione di incentive, eventi e congressi è ancora scarsa e ciò rende l’orizzonte cupo per un settore che vive inevitabilmente di programmazione
Le formule ibride digitali e in presenza, per alcun iniziative rischiano di sostuire il MICE, anche se non offrono la stessa interazione sociale

rischio di chiudere e rimanere definitivamente a casa. L’intero comparto del turismo organizzato è rimasto quasi bloccato per lunghi periodi, in pratica, durante tutta la pandemia. Il settore, pre-covid, generava un volume d’affari di oltre 13 miliardi l’anno, un vlume di affari che gli interventi e sostegni governativi non sono evidentemente stati in grado di ripristinare. Da tempo le principali associazioni del comparto Astoi, Fiavet, Fto-Confcommercio, Assoviaggi-Confesercenti, Aidit e Maavi, si sono coordinate per affrontare in maniera unitaria la crisi e per gridare con una sola voce che il tempo è ormai scaduto. Neanche il minimo risveglio del mercato registrato prima che la terza ondata del Covid ributtasse il paese nel panico, sarebbe bastato a ridare energia alle tante piccole e grandi agenzie di viaggio sparse sul territorio nazionale ma, almeno, si era aperto uno spiraglio in uno scenario dalle prospettive a dir poco catastrofiche. Il settore infatti, ha visto un crollo di 3 miliardi di euro nel 2020 e ha chiuso il 2021 in una situazione ancora peggiore, probabilmente in-
EMOZIONI IBRIDE
Gran parte del successo degli eventi in presenza è legato alle emozioni che nascono dalle relazioni sociali che si stabiliscono fra i partecipant. Interazioni emotive che invece gli eventi digitali non facilitano. Sulla rete, nonostante i social e i sistemi virtuali sempre più sofisticati, non si può contare sul networking che è alla base di molti contratti. L’emozione in un evento è una componente imprescindibile e non è facile trasmetterla in un webinar o una fiera virtuale. La modalità ibrida, è stata una scelta obbligata che ha permesso di mantenere rapporti e connessioni commerciali e professionali, ma se si dovesse assestare - come gli esperti ritengono - su un 70-75% del valore del giro d’affari pre Covid, la crisi per la filiera del settore MICE sarebbe definitiva. Le aziende avrebbe difficoltà a realizzare meeting motivazionali, la formazione e il coaching per il personale rimarrebbe un’attività digitale con le agenzie specializzate costrette a gare basate non sulla qualità dei programmi e del personale dedicato ma sull’affidabilità e l’innovazione tecnologica messe a disposizione. In altre parole la tecnologia, la cybersicurezza e la tracciabilità dei dati dei partecipanti avrebbe il sopravvento sul fattore umano che finora ha invece molto caratterizzato la scelta di un partner organizzativo.
Economia
torno ai 2,5 miliardi di ricavi, con una riduzione superiore all’80%. Sono scesi quasi a zero i viaggi degli italiani verso l’estero che nel 2021 hanno manifestato una flessione superiore al 92% a causa della chiusura di quasi tutte le mete extra Ue. Anche il business travel ha perso tre quarti del suo giro d’affari e il settore eventi ha registrato un tonfo dell’80%. Grandi le difficoltà per l’incoming organizzato che è crollato l’assenza di stranieri con un calo del 54,6%, mentre il turismo scolastico è stato completamente azzerato per il terzo anno consecutivo. Queste le cifre segnalate dagli operatori che chiedono con urgenza nella legge di bilancio la proroga almeno fino a giugno 2022 della CIG covid che è scaduta il 31 dicembrescorso, e il rifinanziamento del

AdV: le tecnologie per sopravvivere alla crisi
Il miglior patrimonio di un’agente di viaggi è la fiducia dei propri clienti. A cui non si offre solo il servizio di prenotazione ma una consulenza esperta e globale, si risolvono problemi, si esaudiscono desideri, si assecondano le necessità. Per poter affrontare la concorrenza che arriva dalle nuove tecnologie, in primo luogo internet e profilature effettuate dall’Intelligenza Artificiale, non basta più aver girato il mondo e una buona dote di psicologia di vendita: c’è bisogno di ricorrere alla tecnologia. Lontani i tempi in cui bastava stampare un biglietto da visita su carta e grafica di ottima qualità, o puntare tutto sul brand dell’azienda. Certamente valgono ancora la cura dei dettagli, la location, l’arredo e il confort dell’agenzia, ma non sempre sono sufficienti a garantire l’acquisizione di nuovi clienti. Prima ancora di saper ascoltare il cliente e vendergli un viaggio con soluzioni personalizzate, è necessario attrarre la sua attenzione sulla rete e invogliarlo ad affidarsi per ottenere qualcosa in più che la stessa rete non può dagli. In questa impresa la concorrenza arriva non solo da altre agenzie ma soprattutto dai grandi portali di prenotazione alberghiera tipo Trivago, e può non essere conveniente creare un bel sito della propria agenzia con immagini, annunci e pacchetti, oppure investire a pagamento per la propria pubblicità su altri siti. Bisogna invece acquisire reputazione e autorevolezza in una particolare nicchia di mercato in modo che i motori di ricerca, tramite i sistemi di ottimizzazione, indirizzino i potenziali clienti verso i social, il blog, il canale youtube o il podcast in cui l’operatore racconta i viaggi che vuole raccomandare.Vanno anche bene brevi racconti video di un paio di minuti con cui sostituire le aride liste dei luoghi da vedere, corredati invece dall’offerta di immagini e clip su dove dormire, mangiare, bere, divertirsi. Per avere successo i materiali, le newsletter e articoli pubblicati su riviste specializzate, non più solo cartacei, vanno trasmessi per posta elettronica costruendo un indirizzario e-mail attraverso cui tenere informato il cliente sui prezzi e sulle condizioni sanitarie e di sicurezza dei paesi dove viaggiare. Per un’agenzia di viaggi di media grandezza tutto ciò può sembrare difficile e costoso, ma i nuovi media rappresentano un mezzo per superare i confini territoriali, stabilire rapporti di fiducia, fare pubbliche relazioni, offrire consulenza turistica e vendere pacchetti indipendentemente dall’incontro vis a vis.
Meno eventi meno pernottamenti
In un anno si organizzavano più di 400.000 eventi, con 42 milioni di presenze e il 40% dei pernottamenti alberghieri legato a eventi, meeting e congressi Restarting MICE
Prima della pandemia il MICE Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) - in Italia muoveva normalmente un giro d’affari pari a 20 miliardi di euro
fondo ad hoc per agenzie viaggio e tour operator con almeno altri 500 milioni di euro. Agenzie di viaggio e tour operator pensano che anche l'estensione del credito d’imposta sulle locazioni commerciali e affitto d’azienda fino al 30 giugno 2022 potrebbe rappresentare una goccia nel mare della crisi. Ci si aspetta che a breve si possano aggiungere, con l’ampliamento della platea vaccinale, la rimozione del divieto di viaggiare per Turismo e un ricorso maggiore a protocolli di sicurezza

Si è chiusa una storia
La crisi delle agenzie di viaggio ha origini antiche, da quando grazie a Internet è cambiato il modo di acquistare pacchetti turistici e viaggi. La stessa. Thomas Cook, il più antico operatore britannico nel 2019 è fallito e ha chiuso 200 agenzie e licenziato oltre 2500 dipendenti. Oggi, il numero delle persone che in Inghilterra continua a usare un’agenzia per prenotare un viaggio o un aereo è meno del 10% della popolazione, il restante preferisce ormai utilizzare i servizi web prenotando direttamente dal sito web (23%) o rivolgersi alle agenzie di viaggio online (OLTA) (27%). Per informarsi scelgono le riviste di turismo o le recensioni di viaggio (38%). efficaci, in maniera da premiare i viaggiatori immunizzati, e non ultimo, interventi di natura finanziaria con la creazione di un prestito ponte di almeno 24 mesi a tasso zero per consentire alle imprese di rimborsare i voucher viaggio non utilizzati che scadranno a breve. A fronte di una perdita del settore che in in 20 mesi ha raggiunto circa 20,5 miliardi, non è solo una questione relativa alla quantità di aiuti governativi previsti - il Governo ha finora stanziato meno di 700 milioni - ma anche dei tempi con cui gli aiuti sono arrivati, apparentemente con il contagocce, tant’è che ci sono ancora decine di milioni da distribuire. Il quadro è certamente molto negativo ma ad onor del vero, lo Stato italiano per Tour operator e agenzie di viaggio ha già speso molto di più, visto che dall’inizio della pandemia è stato fatto ricorso a un uso massiccio degli ammortizzatori sociali con la quasi totalità delle imprese con il personale in cassa integrazione al 100%. Non bisogna infatti dimenticare che il 98% delle aziende non sarebbe stato in grado di coprire il costo del lavoro senza ammortizzatori e più dell’80% ha pensato di fare licenziamenti. Certamente i dati e gli scenari futuri sono estremamente preoccupanti soprattutto poiché nel comparto delle agenzie turistiche, il 70% degli occupati sono donne, circa 60mila, cui questa crisi se dovesse prolungarsi a lungo farebbe perdere il lavoro. In questa maniera si butta all’ortica non solo l’occupazione, ma anche tanta professionalità e numerose imprese in rosa. 9
