


n a t o a S o r a , v i v e a N e w Y o r k d o v e l a v o r a c o m e Counselor e Personal Life
Coach D o t t o r e i n S c i e n z e M o t o r i e , c o m p l e t a i s u o i s t u d i i n F u n d a m e n t a l o f N e u r o s c i e n c e a l l a H a r v a r d U n i v e r s i t y . D o p o a v e r c o n s e g u i t o l a c e r t i f i c a z i o n e i n E x e c u t i v e L e a d e r s h i p a l l a O x f o r d U n i v e r s i t y , t o r n a a l l a s c u o l a d i B u s i n e s s d e l l a H a r v a r d U n i v e r s i t y d o v e c o n s e g u e l a c e r t i f i c a z i o n e i n T e c h n o l o g y E n t r e p r e n e u r s h i p . È u n P e r s o n a l C o a c h C e r t i f i c a t o e p o s s i e d e u n C e r t i f i c a t e i n P s y c h o l o g y a l l a N S A d i N e w Y o r k L a s u a a t t i v i t à è m o l t o a p p r e z z a t a t r a i p r o f e s s i o n i s t i d i N e w Y o r k . È m o l t o c o n o s c i u t o p e r l a s u a a t t i v i t à d i e d u c a t o r e n o n c h é c o m e r e g i s t a e d a u t o r e d i d a n z a c o n t e m p o r a n e a . È s t a t o d o c e n t e a l l a S a m H o u s t o n S t a t e U n i v e r s i t y d i H u t s v i l l e ( T e x a s ) A l S a r a h L a w r e n c e C o l l e g e d i N e w Y o r k ( N e w Y o r k ) , a l l a E B A U n i v e r s i t à d e l M i n a s G e r a i s d i B e l o H o r i z o n t e ( B r a s i l e ) , a l B a s h k o r t o s t a n S t a t e A c a d e m y d i U f a ( R u s s i a ) , a l C C N d e M o n t p e l l i e r L e s U r s u l i n e s ( F r a n c i a ) D a l l ’ A g o s t o 2 0 2 1 è B u s i n e s s D e v e l o p e r a l P e r i d a n c e C e n t e r d i N e w Y o r k
"HO UN MESSAGGIO TATUATO SULLA NUCA CHE DEVO PORTARE IN GIRO PER IL MONDO. "
T u t t i i d i r i t t i s o n o r i s e r v a t i : C o p y r i g h t © 2 0 2 2 e n z o c e l l i c o m N e s s u n a p a r t e d i q u e s t o p r o d o t t o p u ò e s s e r e r i p r o d o t t a s e n z a e s p l i c i t a a u t o r i z z a z i o n e d a p a r t e d e l l ’ A u t o r e E ’ v i e t a t o i n v i a r e a d a l t r i q u e s t o d o c u m e n t o i n o g n i f o r m a p o s s i b i l e s i a i n f o r m a t o c a r t a c e o o e l e t t r o n i c o s i a g r a t u i t a m e n t e o d i e t r o c o r r i s p e t t i v o i n d e n a r o
I c o n c e t t i e s p r e s s i i n q u e s t o e B o o k s o n o o p i n i o n i p e r s o n a l i e c o m e t a l i v a n n o c o n s i d e r a t e I c o n t e n u t i d e l l i b r o n o n s o n o d a c o n s i d e r a r s i c o m e s o s t i t u t i v i d i n e s s u n a t e r a p i a m e d i c a o p s i c o l o g i c a S e l ’ u t e n t e r i t i e n e d i n e c e s s i t a r e d i u n a c o n s u l e n z a m e d i c a o p s i c o l o g i c a a c a u s a d i s o s p e t t i d i s a g i o d i s t u r b i s i c o n s i g l i a d i c o n t a t t a r e u n m e d i c o
L a u t o r e d e l l i b r o d e c l i n a o g n i r e s p o n s a b i l i t à r i g u a r d o a c o m p o r t a m e n t i i a z i o n i p r o r o t t e a s e g u i t o d e l l ’ i n t e r p r e t a z i o n e d i q u e s t o l i b r o M e t t e n d o i n p r a t i c a i c o n t e n u t i d i t a l e d o c u m e n t o l ’ u t e n t e a c c e t t a d i e s s e r e l ’ u n i c o r e s p o n s a b i l e d e l l e p r o p r i e a z i o n i
INTRODUZIONE 1 . 1 G U A R D A R E I L P R O B L E M A I N F A C C I A 1 2 P E R C H È S I P R O C R A S T I N A 1 . 3 A C H E C O S T O ? 1 4 L ' A R T E D E L R I P O S O
A U T O C O S C I E N Z A 3 1 2 . M O T I V A Z I O N E . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 0 2 . 1 C R E A R E U N ' A B I T U D I N E 2 2 I L M O T I V O D E L L ' A G I R E : M O T I V A Z I O N E E C O N V I N Z I O N E 2 3 S E V U O I E S S E R E E S I G E N T E C O N T E S T E S S O , N O N P O U O I E S S E R E S E V E R O C O N T E S T E S S O 2 . 4 V I S U A L I Z Z A Z I O N E 2 4 1 E S E R C I Z I 3 P R A T I C A 2 2 3 1 C O S A N O N F A R E 3 . 2 C O S A F A R E 3 3 S C E G L I U N A S C E L T A 3 . 4 D E C O M P O N I 3 5 N U O V E A B I T U D I N I P E R S M E T T E R E D I P R O C R A S T I N A R E 4 C O N C L U S I O N I 3 5
Cosa vuol dire vivere ora? Hic et nunc, come avrebbe detto Orazio Spesso siamo così affannati nel vivere appieno il momento che, paradossalmente, perdiamo di vista ciò che conta davvero Ce ne stiamo tranquilli a creare congetture future su cose frivole, passeggere, dimenticandoci che la felicità va costruita con le mani nella terra, un chicco per volta; dimenticandoci che non possiamo aspettare che sia qualcun altro a venire a riempire la nostra tazza di felicità ogni mattina; dimenticandoci perfino che siamo così potenti, se davvero lo vogliamo, da bastare a noi stessi: tutto quello che ci serve è già dentro di noi.
Allora perché questa corsa continua? Perché questa paura di non vivere davvero? Gli americani la chiamano FOMO, fear of missing out, la paura di perdersi qualcosa. Questa paura si palesa quando non riusciamo a delineare un percorso di crescita che sia solo nostro, quando il nostro tracciato di vita si confonde e si lascia influenzare da altri tracciati che ci sembrano sempre più belli, sempre più giusti, sempre migliori del nostro Eppure se la crescita è personale ci sarà un perché, no?
Se i nostri obiettivi si basano sulle vite degli altri, non sono obiettivi autentici, se si basano sull’apparente felicità altrui che davvero non possiamo conoscere, cosa resta della nostra? Non ti manca niente per raggiungere qualsiasi cosa tu voglia, ma il tempo è ORA
Tempo di rimetterti al centro, tempo di fare spazio alla vita vera, al sorriso delle cose costruite da soli, al domani che sarà solo tuo, e che così fa un po’ meno paura.
Allora iniziamolo questo cammino: agiamo oggi per non subire domani.
L’intento di questo manuale è quello fornirti degli strumenti che possano permetterti di mettere in atto delle azioni e dei comportamenti che possano produrre un risultato tangibile nella tua personale lotta alla procrastinazione. Tuttavia, dobbiamo tenere a mente che qualsiasi metodo, anche il migliore, non bastano da solo per raggiungere i nostri risultati: è necessario infatti, prima di ogni altra cosa, essere coscienti e prendere consapevolezza di sé. Finché quindi non abbiamo raggiunto lo stato di coscienza che realmente ci spinge verso un nuovo spazio mentale, difficilmente sapremo tradurre in risultati la mera applicazione di un metodo
La crescita personale è una disciplina che fa parte della cura di sé: è dal nostro essere che parte, non solo dal nostro fare, dalla nostra produttività. Quello che cerchiamo è il raggiungimento di una crescita olistica, completa; di certo non siamo qui per riprogrammare un algoritmo mentale affinché produca gli effetti che desideriamo Come per molte altre tematiche legate alla crescita personale e al miglioramento di sé, combattere la procrastinazione significa passare per dei punti cardine che ci accompagnino gradualmente e in maniera organica all’estirpazione di ciò che è per noi tossico. Anche per la procrastinazione, quindi, dovremo prima renderci conto di dove siamo rispetto ad essa, di quanto sono consapevole della sua presenza nella mia vita. L’autocoscienza (o auto conoscenza) di sé e del fenomeno che stiamo elaborando, ci permette infatti di capire prima di tutto perché siamo chiamati a intraprendere un percorso L’autocoscienza produce il secondo punto fondamentale: la motivazione che non è altro che il motivo della azione, il perché decidiamo di dover cambiare la nostra situazione. Per ultimo, ma non meno importante, abbiamo bisogno della pratica che ci consentirà di intraprendere il percorso precedentemente delineato tramite il giusto mind set (autocoscienza) e il giusto focus(motivazione).
L'autocoscienza di sé, la consapevolezza dei perché siamo mossi verso un cambiamento, la visione di ciò che vogliamo essere e che diventeremo è fondamentale per qualsiasi percorso di crescita personale. Uno dei primi esercizi che facciamo con le persone che seguo è quello di descrivere la vita ideale che vorremmo vivere tra sette anni Diversamente da quello che potrebbe sembrare non è affatto un'operazione semplice. Molte persone non si sono mai nemmeno poste il problema, altre persone non hanno nessuna idea di come saranno tra 7 anni, alcuni arrivano addirittura a rifiutare il concetto (almeno in una fase iniziale).
La capacità di visualizzarci in quella che vorremmo fosse la nostra vita ideale nel futuro porta in sé un grande valore ed un grande potenziale. Troppe volte però è una pratica totalmente sconosciuta e inapplicata dalla maggior parte di persone che, comunque, vogliono intraprendere un cammino di crescita personale. Sapere cosa voglio essere e cosa voglio diventare o prendere consapevolezza che, ad oggi non lo so, è in realtà il primo ed inevitabile passo per iniziare il tuo percorso. È davvero possibile intraprendere un cammino senza avere un orientamento? Essere in grado di vederci come vorremmo essere diventa per noi una bussola che ci guiderà sempre. Naturalmente, nel momento in cui io compio lo sforzo per delineare ciò che voglio diventare, sto anche delineando cosa non voglio diventare. Automaticamente vado ad indicare tutta una serie di comportamenti, persone, situazioni, posti che non vorrò avere presenti nella mia vita.
Se non riesci ancora ad agire, se ti senti bloccato, se vorresti…ma non sai come, se senti la vertigine ma non ti riesci a lanciare, questo libro ti sarà d’aiuto per fare il primo passo verso la consapevolezza: il passo più difficile Lo stesso passo che ti porterà a scoprire e accettare il perché della tua procrastinazione.
Quando diventiamo consci della nostra reale condizione iniziamo, anche se in una forma primordiale, a prendere in mano gli strumenti che ci aiuteranno a coltivare il nostro personale giardino interiore. Eppure per estirpare la procrastinazione dalle nostre vite, è necessario prima avere una visione più ampia del fenomeno più diffuso di quanto si pensi della procrastinazione. Iniziamo capendo quindi se tutti i modi di procrastinare sono malati o se ne esistono di buoni, quali sono i perché che mi spingono a procrastinare, quali sono i frutti che produce il mio atto di procrastinare
La procrastinazione è la prima causa di fallimento. Ciò significa che se stiamo avendo dei problemi nell'ambito del nostro cammino di crescita personale, molto probabilmente la causa principale si trova in una qualche forma di procrastinazioni che tendiamo ad applicare, talvolta proprio perché non sappiamo riconoscere i segnali che anticipano questo fenomeno. Vediamo allora quali sono i sintomi della procrastinazione:
OConfusione mentale
Senso di inerzia che si ripercuote sulla realizzazione dei propri obiettivi
Una derivante Insoddisfazione permanente E la Sensazione di essere meno capaci degli altri
Le cause della procrastinazione invece possono essere:
Scarso interesse per il compito che tendo a rimandare Perfezionismo
RPaura dell’insuccesso o delle responsabilità Ricerca di attività più piacevoli Sensazione di essere sopraffatti da troppe cose
Un’altra possibile spiegazione è che gli obiettivi prefissati siano fuori dalla nostra portata e controllo Per esempio, decidere di iniziare una nuovo corso può essere difficile, perché si è poco fiduciosi rispetto alla sua efficacia (“mi aiuterà veramente a trovare lavoro?”), o perché si ha poca fiducia nelle proprie capacità. In ogni caso, gli obiettivi poco realistici portano a procrastinare con maggiore facilità: ad esempio, nel caso di una dieta, darsi come obiettivo perdere 10 chili in un mese potrebbe rivelarsi controproducente.
In una società che enfatizza efficienza e produttività, è facile sentirsi sotto pressione. È così che si finisce per ricercare una gratificazione immediata, rimandando ciò che è davvero importante. Distogliere il pensiero da un compito impegnativo fa sentire immediatamente meglio, ecco perché si cade nella trappola. A volte procrastinare è una strategia per gestire stress e ansia: ma procrastinando si generano vergogna e senso di colpa, emozioni che rendono ancora più difficile dare inizio a un’attività.
Così facendo, inoltre, non solo viene meno il senso di autoefficacia ma nel perpetuare questa attività nel tempo avviene che anche le attività semplici diventano complesse, le complesse ancora più difficili o impossibili
Il procrastinatore è comunque una persona di buona intelligenza, sveglio e avveduto. Allo stesso tempo, il procrastinatore è complice della sua procrastinazione, questo rende la risoluzione del problema in sé ancora più difficile.
Sempre nel tentativo di dare un volto alla procrastinazione dobbiamo dirci che essa non è innata: procrastinatori si diventa. Come tante altre cattive abitudini nasce prevalentemente in ambito familiare. Può anche rappresentare una forma di ribellione: i figli tendono a ribellarsi al ruolo del genitore rafforzando l'abitudine a rimandare gli impegni, dapprima in maniera molto evidente quelli scolastici, in seguito quelli della vita in genere.
R AOAnche grazie a queste dinamiche adolescenziali il procrastinatore tende a mentire non solo agli altri ma soprattutto a se stesso Convincersi con metodo che il rimandare al domani, che le cose che stiamo facendo non sono così importanti, o addirittura convincersi che il lavoro sotto pressione è un lavoro qualitativamente migliore, non è altro che un'operazione creata dal nostro subconscio nel tentativo di proteggere la nostra identità, il nostro io Una protezione che, tuttavia, non ci protegge davvero, perché ciò che stiamo mettendo in atto è una scelta dannosa per la cura e la crescita dell’io stesso Il procrastinatore tende a rafforzare la sua opera di rinvio orientandosi alla ricerca di continue distrazioni che, seppur non richiedendo nessun impegno dal punto di vista fisico o mentale, vengono rivestite di importanza cruciale tanto da poter giustificare il rimandare i nostri impegni. Altra tendenza del procrastinato ore è quella di continuare a rimuginare sugli impegni, su come potrebbe organizzarsi meglio per completarli, pensando alle scadenze, pensando anche alle conseguenze che la loro latitanza provoca, ma paradossalmente questa attività ha il solo compito di ingigantire i compiti che dobbiamo portare a termine, facendo sì che diventi più facile per noi mollare la spugna e rassegnarci Da quello che abbiamo visto finora, risulta chiaro che il problema della procrastinazione è un problema da non trascurare, soprattutto perché è molto facile che quest’azione si trasformi presto in abitudine L’abitudine al rimandare si innesca attraverso piccole cose, piccoli doveri quotidiani che con il tempo ci portano a rimandare scelte sempre più importanti e sempre più gravi. Molte volte questa abitudine a procrastinare tocca anche l'ambito della salute della persona, per cui molte volte è veramente molto facile saltare una seduta di controllo dal medico perché ci convinciamo che ci sono impegni maggiori ai quali dobbiamo far fronte… che poi magari procrastiniamo Il procrastinatore tende comunque a giustificare il problema sostenendo che è soltanto un’incapacità di gestione del tempo o dell’agenda. Il procrastinatore seriale è una persona che addirittura tende, proprio per quello che abbiamo appena detto, ad essere sempre informato e aggiornato alla costante ricerca di "qualcosa" che possa creare una maggiore gestione del tempo e del lavoro In questo modo continua soltanto a stordirsi di scuse ed escamotage invece di affrontare di petto la situazione.
I procrastinatori mettono in atto una forma di evitamento che li pone al riparo dall’impegno e dalla fatica di portare a termine il compito che devono adempiere Evitare questo impegno impedisce loro anche di avere a che fare con le proprie insicurezze, i propri limiti e le proprie paure.
Evitare diventa quindi una strategia per sfuggire alle emozioni negative I procrastinatori cronici tendono, inoltre, a mettere il piacere in cima alla scala delle loro priorità. Così facendo, evitando gli impegni da portare a termine, sacrificano molti aspetti della loro vita e mettono a rischio il proprio futuro. Abbiamo anche detto in precedenza che la procrastinazione si fonda su alcuni tratti cognitivi che possono essere molto diversi, talora agli antipodi Tra questi, il più inaspettato tra tutti il perfezionismo. Il procrastinatore perfezionista rimanda quando non si sente capace di portare a termine un compito nel modo che lui ritiene perfetto. Questo soggetto ha la sensazione di non essere mai sufficientemente preparato, non è mai sicuro delle proprie abilità, capacità e conoscenze Il motivo fondamentale per cui il perfezionista procrastina è il porsi standard troppo elevati, a volte addirittura irraggiungibili
Il procrastinatore perfezionista ha bisogno di essere totalmente sicuro di riuscire nell’obiettivo che si è assegnato (o che gli hanno assegnato): non tollera il dubbio, anche il minimo sentore dell’insuccesso lo spinge a non agire. Questo è il risultato della tendenza a nascondere anche a sé stesso le proprie imperfezioni
Continuare a rimandare a domani viene percepito come una scappatoia dalla tensione cognitiva ed emotiva, ma bisogna ricordare che, nella maggior parte dei casi ciò che ci blocca sono paure irrazionali Quante volte vi è capitato che mentre affrontavate un problema vi siete resi conto che le previsioni pessimistiche che avevate fatto erano, in realtà, infondate? Bisogna però dire che una certa dose di procrastinazione è funzionale ad un investimento logico e produttivo delle nostre energie Si dice che addirittura Leonardo Da Vinci fosse un procrastinatore e che non portasse a termine le cose. Esiste quindi una ‘procrastinazione buona’? Forse non è questo il punto: il punto è sempre nella misura delle cose. Usata con moderazione la procrastinazione rappresenta una strategia adattiva e funzionale, ma se si perde il controllo e diventa cronica, compromette il nostro percorso di vita e di crescita personale, instaurando il famigerato circolo vizioso del meno faccio, meno mi sento capace di fare e meno farò Allenarsi a gestire compiti è come allenare un muscolo, più si allena, più le prestazioni sono ottimali. Di conseguenza, la gratificazione che ne deriva rinforza l’autostima e la capacità di credere in sé stessi Nel tentativo, dunque, di mettere a terra il problema della previsione pessimistica costante, cerchiamo di individuare alcune tendenze che facilitano la messa in atto questo sistema di autosabotaggio, in modo da saperlo riconoscere e bloccare:
Sicuramente l'uso spasmodico del cellulare, o dei sistemi tecnologici connessi ad Internet, ha alimentato molto il problema di dipendenza dalla dopamina. Tornare in maniera compulsiva a controllare la bacheca di Facebook, o gli ultimi like su Instagram, come anche la gestione smodata delle e mail, è un metodo provato per alimentare considerazione e autostima
Indugiare però in queste gratificazioni immediate non fa altro che rimandare i nostri impegni, diminuire la concentrazione sui nostri progetti, in alcuni casi fino arrivare al punto di minare il nostro percorso di vita
Il guaio principale di questa attitudine è la tendenza a sottovalutare il problema convincendoci che sia un comportamento normale quando in alcuni casi si traduce in una vera e propria dipendenza
b) Mancanza di supporto specialistico Dobbiamo anche dirci che non avere chiaro quelli che sono i nostri obiettivi, e soprattutto quali sono i percorsi per poterli raggiungere diventa proprio il terreno fertile sul quale far fruttare il seme della procrastinazione.
Molte volte trovarci davanti ad un problema di cui non abbiamo l'immediata risoluzione ci porta, con grande facilità, a distogliere l’attenzione orientandoci su problemi più piccoli e che a noi sembrano di più facile soluzione In questo caso il procrastinatore si trasforma in autosabotatore dedicando tutte le sue energie ad una serie di problemi che comunque non rappresentano il problema centrale da affrontare
Oc) Il solito problema della paura
Molto spesso però dietro questo problema apparentemente tecnico si cela la nostra paura di fallire. Chi mi conosce sa quanto ho trattato il tema della paura e quanto essa sia al centro del mio operato Cercare di risolvere qui la questione paura all'interno di queste righe potrebbe sviare troppo dall’argomento di questo manuale. In ogni caso mi preme ricordare che ogni volta che la paura ci blocca nella posizione in cui si trova ha praticamente vinto. L'unico modo per non essere bloccati dalla paura e decidere di affrontarla Capisco che molte volte può non essere facile da soli, in questo caso se ritenete di dover chiedere l'aiuto di uno specialista di un tecnico, di un coach, di uno psicologo, non esitate.
R Ad) L'ottimismo non è sempre un bene È anche vero che, a volte, come reazione alla paura, o ai problemi che ci si presentano, utilizziamo procedimenti molto rumorosi e ottimistici. Capita spesso di vedere persone sovrastimare volutamente le proprie capacità Nell'immediato questa azione non fa altro che placare i nostri sensi di colpa convincendoci di avere ancora tempo, risorse, in modo di poter affrontare i nostri problemi in seguito È questo bug mentale che ci porta alla procrastinazione estrema, quella ridotta all'ultimo minuto, intossicati dalla convinzione che possiamo risolvere tutto con una nottata di lavoro
Procastinare, tuttavia, il più delle volte risulta un’azione eccessiva: la ‘procrastinazione buona’ è difficile da instaurare, mantenere e controllare. Il più delle volte diventiamo procrastinatori seriali senza nemmeno accorgercene
Ma cosa facciamo veramente quando procrastiniamo? Ci siamo mai chiesti cosa otteniamo, realmente, quando questo modo di agire diventa abitudine, e quindi malsano? Quando rimandiamo i nostri impegni, il nostro lavoro, lo studio, ma anche i nostri doveri in ambito familiare, quello che facciamo è comunicare a noi stessi che, in qualche modo, non meritiamo di essere felici, non meritiamo di avere il meglio. Più procrastiniamo, più rimandiamo, più giriamo la testa dall'altra parte, più ci stiamo comunicando, e ci stiamo convincendo, che il lato più pigro, indolente, demotivato, perdente di noi sia in realtà il nostro io più vero Questo mina profondamente la nostra autostima depotenziando, ed in molti casi minando, il nostro futuro. Rimandare qualcosa non fa altro che potenziare l'effetto negativo che quella cosa ha su di noi. Più rimando un compito che devo svolgere più quel compito diventa grande, importante, pesante, faticoso da portare a termine. Questo farà sì che nel momento in cui saremo comunque obbligati a svolgere quel compito dovremo impiegare molte più energie e risorse di quelle che avremmo impiegato se avessimo deciso di svolgerlo subito.
OInoltre, il tentativo disordinato di allontanarci mentalmente dal compito che non vogliamo svolgere fallisce miseramente producendo un pensiero costante e continuo sulla nostra inadempienza. Quello che otteniamo in questo modo non è soltanto provocare un'ansia da questo momento perpetuo, ma anche dalla consapevolezza che stiamo riducendo il tempo a nostra disposizione per poter svolgere quel compito Ma la domanda delle domande è: sappiamo esattamente cosa stiamo procrastinando? Siamo consapevoli di ciò che stiamo rimandando, o siamo solo convinti che stiamo spostando una semplice deadline, un compito a casa, una scadenza? Sì, è vero che molte volte la nostra azione procrastinatoria prende forma nel rimandare il pagamento di una bolletta, o della lavare i piatti al giorno dopo, ma la maggior parte delle volte procrastiniamo per cose molto più importanti della nostra vita Chi ammette un rammarico per la sua attitudine a procrastinare spesso lo fa perché prende coscienza di star rimandando delle cose, dei compiti, dei progetti, che migliorerebbero sensibilmente la propria vita, in termini di qualità, finanza, salute. Non dimenticate mai il passo del Vangelo di Luca che dice chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti.
Dopo aver parlato tanto della negatività che il non agire, il non fare, il non scegliere portano, voglio prendermi questo capitoletto per riflettere ed elogiare l'arte del riposo Diventa importante per me in questo momento per assicurarmi di non tediare questo percorso. Noi stiamo combattendo un problema come quello della procrastinazione, non ci stiamo spingendo verso procedimenti di iperproduttività, che possono portare a stress mentali e fisici.
ROIl riposo come anche il silenzio sono doni importanti, beni preziosi in continuo pericolo di estinzione all'interno di questa società Sono ormai diventati un lusso, un regalo, quando in realtà rappresentano due beni primari per la persona Ovidio stesso ci diceva che qualsiasi vita in cui non c'è riposo svanisce presto, ed il poeta latino aveva assolutamente ragione. La mancanza di riposo, il vivere in regime e in ambienti fortemente stressanti, o sovra stimolati, minano la nostra salute e incidono negativamente sulla nostra qualità della vita. La maggior parte di noi vive costantemente immersa in situazioni in cui regna un’abituale cacofonia: traffico, rumore di fondo, inquinamento luminoso, telefoni che squillano, televisori e persino la costante ventola di un computer, danno luogo ad un incessante stato di reattività in grado di cambiare il nostro umore producendo stanchezza e perdita di concentrazione. L'aspetto più inquietante è che ormai siamo completamente assuefatti a questa realtà Non lo riconosciamo nemmeno più come uno stile di vita ma come la vita stessa, cercando ristoro e rifugio prendendo un telefono e tuffandoci all'interno di un mondo virtuale offerto dai social In Italia ancora non ha un nome, in altri paesi tristemente abituati a questa realtà il nome le è stato già dato: i giapponesi la chiamano “Karoshi”, i Cinesi “Guolaosi”, i Coreani “Gwarosa”. È la morte per super lavoro. In questi paesi in cui lo stile di vita è dettato da ritmi e modalità irreali, il silenzio e riposo non solo sono un lusso ma sono sempre più rari. Ciò che tristemente accade in questi paesi è che la mancanza di riposo, di sonno, e lo stress si traducono in suicidio Esaurimento e disperazione sono tali che molte persone non trovano altra soluzione alla propria realtà se non quella della scelta più drammatica. In Occidente la cosa cambia leggermente Sia in America che in Europa non esistono dati rilevanti che colleghino il sovraccarico di lavoro al suicidio, è però acclarata l'esistenza di malattie cardiovascolari e alti tassi di depressione, ansia, stress, insonnia legati alla mancanza di riposo programmato. Come ha detto bene il dottor Michael Roizen, Direttore della Cleveland Wellness Clinic nella società attuale il riposo è l'abitudine legata alla salute più sottovalutata. Silenzio e riposo sono due parole che si stanno trasformando in un vero e proprio business. Sul mercato troviamo già maschere per dormire che monitorando le onde cerebrali e la fase R.E.M. o capsule high tech per schiacciare un pisolino al lavoro, centri di cura e centri del sonno che ci permettono di portarci nel mondo dei sogni il più velocemente possibile. Continuando nella nostra missione di sviluppare la crescita dell'individuo, è quindi importante per me porre una distanza dal problema della procrastinazione e quello del lavoro ossessivo.
Inizio questo capitolo puntualizzando cosa non è la motivazione La motivazione non sono i nostri obiettivi I nostri obiettivi sono delle pietre miliari attraverso le quali noi possiamo raggiungere e soddisfare il motivo dell’azione, In altre parole, attraverso il raggiungimento dei nostri obiettivi noi raggiungiamo e soddisfiamo il motivo che ci ha posto in azione. È proprio in questo senso che io definisco la motiv azione: il motivo della mia azione. Più forte e maturo è il motivo della azione, maggiori probabilità avrò di sconfiggere la procrastinazione In tal senso sarà necessario imparare ed applicare delle "discipline" (non farti spaventare dalla parola) che sapranno alimentare e nutrire la tua motivazione. Introdurremo in questa seconda parte alcune tecniche per fornire questo nutrimento, tra loro quella che io chiamo "la disciplina bianca" ed "il punto luce quotidiano”.
Se vuoi cambiare chi sei, cambia le tue abitudini Come già detto in inNATA il corso per conoscere e gestire le abitudini, le abitudini sono un sistema di auto pilotaggio della mente, guidano gran parte del nostro comportamento e in una certa forma definiscono che siamo. Per gli stessi motivi, cambiare abitudine è estremamente difficile. Tuttavia, gli studi di psicologia e antropologia più recenti hanno sviluppato moderni sistemi di "hackeraggio" del nostro cervello, che ci consentano di uscire dalla dinamica sterile delle cattive abitudini così come di ogni circolo vizioso, tra gli altri, il caso della procrastinazione
Ma cosa facciamo veramente quando procrastiniamo? Ci siamo mai chiesti cosa otteniamo, realmente, quando questo modo di agire diventa abitudine, abitudine malsana? Quando rimandiamo i nostri impegni, il nostro lavoro, lo studio, ma anche i nostri doveri in ambito familiare, quello che facciamo è comunicare a noi stessi che, in qualche modo, non meritiamo di essere felici, non meritiamo di avere il meglio. Più procrastiniamo, più rimandiamo, più giriamo la testa dall'altra parte, più ci stiamo comunicando, e ci stiamo convincendo, che il lato più pigro, indolente, demotivato, perdente di noi sia in realtà il nostro io più vero Questo mina profondamente la nostra autostima depotenziando, ed in molti casi minando, il nostro futuro. Rimandare qualcosa non fa altro che potenziare l'effetto negativo che quella cosa ha su di noi. Più rimando un compito che devo svolgere più quel compito diventa grande, importante, pesante, faticoso da portare a termine. Questo farà sì che nel momento in cui saremo comunque obbligati a svolgere quel compito dovremo impiegare molte più energie e risorse di quelle che avremmo impiegato se avessimo deciso di svolgerlo subito.
OInoltre, il tentativo disordinato di allontanarci mentalmente dal compito che non vogliamo svolgere fallisce miseramente producendo un pensiero costante e continuo sulla nostra inadempienza. Quello che otteniamo in questo modo non è soltanto provocare un'ansia da questo momento perpetuo, ma anche dalla consapevolezza che stiamo riducendo il tempo a nostra disposizione per poter svolgere quel compito
RIn psicocibernetica, Maxwell Maltz indica a 21 giorni il periodo minimo per instaurare una nuova abitudine. Come però di solito accade, le situazioni sono tendenzialmente più complicate del previsto e quindi, nella realtà, un’abitudine si prende un tempo sostanzialmente più lungo di 21 giorni per instaurarsi. C’è da dire che la variabilità di questo tempo è in stretta relazione alla tipologia di abitudine che vogliamo cambiare: sicuramente smettere di fumare sarà un'operazione molto più complessa che non abituarsi mangiare una mela al giorno Quello che però è certo è che più la ripetizione di una routine diventa frequente, più la stessa routine tende a diventare automatica, con il conseguente risparmio di forza di volontà per poterla mettere in essere
In altre parole, come spesso accade, il problema principale è affrontare la fase iniziale, cioè il tempo in cui non c'è nessun automatismo in cui il cervello si oppone al cambiamento. Più forte è l’attrito iniziale, più il livello di forza di volontà che viene richiesto per eseguire la nuova routine è sensibilmente più alto.
È però importante identificare due diversi tipi di attrito:
Attrito statico: persistenza nel mettersi in moto, c'è la sensazione spiacevole prima di iniziare un’attività;
Attrito dinamico: la resistenza nel continuare il moto cioè la sensazione spiacevole durante attività
La rilevanza di questi due attriti è pari In particolare però, la sensazione spiacevole è più alta prima dell'attività e tende a scomparire dopo averla iniziata. In altre parole quello che stiamo dicendo è che il nemico numero uno da combattere è l'attrito statico, la fase iniziale Una delle tecniche più efficaci è quella che Gianmarco David chiama il mantra del >0: in altre parole il “piuttosto che niente è meglio piuttosto”. Vale a dire che formare l'abitudine significa ripeterla e quindi che è più importante iniziare focalizzandosi sulla ripetizione e non sull’intensità
OVuoi studiare in maniera costante? Studia 20 minuti ogni giorno Vuoi abituarti a prendere note dai libri? Scrivi una nota ogni giorno Vuoi iniziare a meditare? Medita 5 minuti ogni giorno
RQuesti risultati non sono altro che esempi di obiettivi minimi che aiutano a diminuire l'attrito statico tipico degli inizi, siano essi in paura di iniziare e quindi procrastinare, che in sovreccitazione da novità e quindi eccessiva aspettativa e carico di lavoro che troveranno presto esaurimento e abbandono Naturalmente servirà molta meno forza di volontà per mettersi a studiare 20 minuti anziché tre ore, e naturalmente 20 minuti di studio al giorno sono insufficienti… ma sicuramente “piuttosto che niente è meglio studiare 20 minuti”. Ma il punto di svolta è in relazione a quello che dicevamo prima: dopo esserti messo a studiare la sensazione spiacevole andrà gradualmente sparendo e sarà più facile continuare anche oltre i 20 minuti È però importante e necessario essere consapevoli che andare oltre ai 20 minuti prefissati non è obbligatorio, è quindi importante riservarsi sempre il permesso di staccare raggiunto l'obiettivo minimo. Il rischio altrimenti è che il cervello si convinca che quel minimo è una truffa illusoria, cosa che aumenterebbe di fatto l'attrito, distruggendo l'abitudine che stiamo cercando di far nascere Non dobbiamo dimenticare che la chiave non è aumentare l'intensità, ma lavorare sulla frequenza, vale a dire ripetere la routine.l'aumento dell'intensità sarà un naturale risultato che consegue a questo procedimento
P I Ù R I P E T I Z I O N I
O B I E T T I V I P I C C O L I
A B I T U D I N E P I Ù S O L I D A
R I P E T I Z I O N I P I Ù F A C I L I
o g n i t a n t o
Questa tecnica che è molto utile nelle abitudini, è in generale fruttuosa per qualsiasi attività In particolar modo, è estremamente efficace se applicata come resistenza a qualsiasi desiderio di procrastinazione. Anche la procrastinazioni può assumere la qualità di statica o dinamica La procrastinazioni statica è quella che incontriamo ogni volta che dobbiamo iniziare un nuovo lavoro, affrontare un nuovo progetto, in altre parole ogni volta che partiamo da zero; la procrastinazione dinamica si compone da quell'insieme di abitudini, distrazioni e novità che interferiscono nel momento in cui abbiamo iniziato a lavorare Il combattimento alla procrastinazione si sviluppa proprio in funzione di queste due qualità: servono infatti protocolli diversi per la procrastinazioni statica e la procrastinazione dinamica
Abbiamo già speso qualche parola sull’etimologia della parola motivazione, abbiamo anche detto che essa non è insita all'interno degli obiettivi che ci prefiggiamo ma questi ultimi non sono altro che delle tappe che noi riconosciamo di dover raggiungere per soddisfare e nutrire il motivo principale che ci spinge ad agire The Oxford Dictionary definisce la motivazione in diversi modi: 1. 2. 3
La ragione o le ragioni che si hanno per agire o comportarsi in un certo modo Il desiderio o la volontà generale di qualcuno di fare qualcosa La motivazione è il processo che avvia, guida e mantiene un comportamento orientato all’obiettivo
Possiamo concludere da queste definizioni che la motivazione è la forza trainante di ciò che facciamo e l'ingrediente chiave per raggiungere gli obiettivi.
Esistono due tipi principali di motivazione: estrinseca e intrinseca La motivazione estrinseca è svolgere un'attività per ottenere un risultato, di solito una ricompensa di qualche tipo D'altra parte, la motivazione intrinseca è "una spinta interna per il successo o senso di scopo". La ricerca afferma che la più efficace delle due, la motivazione che porta ai migliori risultati, è quella intrinseca. Io personalmente identifico nella motivazione estrinseca la convinzione e do al concetto generale di motivazione la qualità intrinseca
Solitamente in psicologia si tende a dare alle convinzioni connotazioni prevalentemente negative Al contrario, le convinzioni positive possono aiutare a raggiungere le mete prefissate, agendo in tal caso come rinforzo della propria autostima e delle proprie risorse personali. Questo aspetto è particolarmente prezioso nel caso in cui bisogna combattere per affrontare una malattia, o quando è necessario sostenere una prova importante.
Sotto quest'ottica io trovo nella motivazione la spinta per far fronte alla procrastinazioni statica mentre la convinzione diventa essenziale nel combattimento della procrastinazioni dinamica. È infatti vero che io posso essere motivato quanto voglio nel raggiungimento di un obiettivo ma se non sono convinto che quello obiettivo potrò raggiungerlo questa motivazione diventa nulla. In altre parole, se è la motivazione che mi spinge ad intraprendere un nuovo progetto, e quindi a combattere la procrastinazioni statica, e la convinzione di poter attuare delle azioni quotidiane che mi permette di combattere la procrastinazioni dinamica In questo modo quando un progetto è attivato dalla motivazione, grazie alla convinzione di porre in atto delle azioni io raggiungo degli obiettivi. Il raggiungimento di questi obiettivi si trasforma in nutrimento per la mente così da andare a rinvigorire la mia motivazione.
RChe tipo di rapporto hai nei confronti della crescita? Sei sicuro di approcciarti alla crescita nella maniera giusta? Di solito quando parliamo di crescita personale, le persone hanno un approccio di carattere erotico: tutto e subito, nessuna capacità di dire di no, altissima ansia di prestazione. Immagina se tuo figlio avesse messo tutti i denti da latte in una sola notte Sicuramente saresti corso dal pediatra in preda al terrore nella convinzione che gli stesse esplodendo la faccia, questo perché l’evoluzione dell’uomo, come quella della natura, avviene per passi graduali ed organici Richiede tempo, passi intermedi, soste e rigenerazione. La vita detta per tutti un ritmo ben preciso. La crescita è un passo alla volta, un dentino alla volta, appunto Allora perché mai tu dovresti pretendere da te di risolvere tutti i problemi della tua vita nell'arco di una settimana? Non è reale, non è organico, non appartiene al concetto di crescita Oltre a volere qualcosa subito, la pretendiamo per intero. Questo non è possibile, mettitelo in testa, facci pace Solitamente noi abbiniamo al concetto di novità il concetto di opportunità, ma non è sempre così. Se sei concentrato su un percorso, se hai già delineato degli step e degli obiettivi da raggiungere devi sviluppare la capacità di rinunciare a quelle cose che capisci essere non organiche ed integrate con il percorso che stai facendo Insomma, devi imparare a dire di no a ciò che non va bene per te.
Hai presente cosa fanno gli adulti con un bambino quando inizia a camminare? Siamo lì, lo circondiamo, lo incitiamo, aspettiamo che si alzi sui piedi, lo guardiamo fare i suoi primi passi attendendo che cada sul sedere Proprio nel momento in cui lo vediamo cadere battiamo le mani, diventiamo rumorosi, urliamo evviva e lo inondiamo con un “Dai rimettiti in piedi provaci altra volta”. Quand'è il momento in cui nella nostra crescita umana smettiamo di incoraggiarci perdendo la capacità di riconoscere in quei passi tentennanti un’evoluzione?
Qual è il momento in cui sviluppiamo la capacità miope di vedere in un esito negativo il bilancio di tutta una esistenza? Perché tutta quest’ ansia di giudizio? Perché questo desiderio smodato di fallimento? Permettimi di ricordarti che il fallimento si palesa soltanto nel momento in cui tu smetti di provarci. Fin quando accetti esiti negativi riprendendo il tuo percorso rimani nell'ambito della ricerca, perché apri davanti a te una nuova possibilità Nel momento in cui smetti di ricercare, chiudi la strada davanti a te rinunciando a percorrerla, lì tu realizzi il fallimento. In altre parole, ricorda che il fallimento non è negli esiti negativi: il fallimento e nell'interruzione del percorso.
Prima di tutto, togliti dalla testa che la crescita sia un processo lineare: non lo è Non basta pensare che impegnarsi quotidianamente possa garantirci il raggiungimento dei nostri risultati. In natura, come abbiamo detto prima, non esiste alcuna crescita lineare Esistono fasi, stagioni, condizioni, e quello che avviene in natura è che tutto ciò che cresce è soggetto a un periodo di "gravidanza" che potremmo chiamare tecnicamente accumulo: è un periodo di fioritura
OUno dei motivi principali per cui le persone smettono e falliscono in un percorso di crescita personale sta nella incapacità di gestire questo periodo di gravidanza o di accumulo. In tutte le cose è naturale avere la sensazione di essere fermi, fa parte stesso del concetto di moto, di ciclicità, questo non vuol dire che non stiamo crescendo Anzi, è proprio durante questa fase che noi metabolizziamo i procedimenti che stiamo imparando rendendoli sempre più nostri, più organici, con il nostro essere e la nostra mentalità. È quindi importante trovare delle fonti di nutrimento per la nostra motivazione, affinché possiamo essere in grado di gestire questi periodi di accumulo Andiamo quindi a vedere tre piccoli procedimenti che possono aiutarci a proteggere la nostra crescita personale:
1. Zero tossicità
RPrendi carta e penna e fai una lista di tutte le cose e persone, che sono fonte di tossicità, pensieri negativi e cattiva energia. Una volta compilata la lista prova ad identificare per ciascuna voce fino a tre azioni che puoi mettere in pratica per evitare di immagazzinare la loro negatività. Se sono persone chiediti se è davvero indispensabile che facciano parte della tua vita, se non è così chiediti perché ne fanno ancora parte, e alla fine, se vedi che non c'è un reale motivo che giustifichi la loro presenza, è meglio che tu non abbia nessun dubbio e che tu li allontani della vita quotidiana Se si tratta di cose, cerca di capire come puoi intervenire su di esse. Molto spesso i miei clienti mi dicono che trovano fonte di tossicità nei social Non dimenticare che in qualche modo puoi “educare la tua bacheca”: a volte basta cambiare una geo localizzazione o scegliere di seguire per primi alcuni mirati contenuti Molte volte bastano piccole ma efficaci azioni per poter risolvere problemi che possono provocare effetti davvero negativi.
Quella che ti sto per suggerire è una piccola operazione dalla potenza grandissima Ho avuto modo di verificare la sua efficacia su me stesso, ed è la prima cosa che chiedo di fare alle persone che seguo come coach. Compra un piccolo quaderno da mettere sul comodino in camera da letto
Ogni sera prima di andare a dormire scrivi su questo quaderno un buon motivo per dirti “bravo” in quel giorno All'inizio può sembrare facile, semplice e carino ma ti assicuro che con l'andar del tempo non sarà così automatico Molte volte ti troverai nella condizione di non trovare nemmeno un motivo per cui dirti “bravo”. Naturalmente questa cosa è impossibile, è davvero improbabile che tu non abbia fatto nulla di buono durante la giornata Ma allora perché non riesci a vederlo? Esatto, nella domanda c’è già la risposta: il problema è un problema di osservazione. Sicuramente non sei in grado di vederti nella maniera giusta e guardi a te stesso con marginalità.
L'essere umano è composto da tre componenti, corpo, mente, spirito. La "macchina uomo" funziona se questi tre elementi sono in equilibrio Saprai esattamente come me che, raggiungere l'equilibrio perfetto di queste tre componenti è davvero molto difficile, quasi impossibile. Quello però che possiamo fare, e che è più importante in questa fase, è capire che tipo di sbilanciamento abbiamo all'interno della nostra vita. Capita che molte persone si dedichino soltanto alla dimensione corpo trascurando mente e spirito. Altri sono molto più concentrati sulla questione mente, trascurando corpo e spirito. Alcuni sono totalmente concentrati sullo spirito e non su corpo e mente Cercare di mettere in equilibrio queste tre componenti è una disciplina fondamentale per il nostro cammino di crescita ma anche per il nostro benessere e qualità di vita.
OCerca di dedicare almeno mezz'ora al giorno per la cura del corpo, mezz'ora al giorno per la cura della mente, mezz'ora al giorno per la cura dello spirito. Attenzione, non ti sto chiedendo di trovare un'ora e mezza in più al giorno da dedicare a queste tre componenti Molte volte durante la nostra giornata noi facciamo già delle cose che hanno in sé la qualità della cura per questi elementi, l'unica cosa da fare è imparare a essere in grado di riconoscerle
R ALasciami fare un esempio Il mio lavoro mi implica di rimanere sempre aggiornato e mi richiede molte ore di studio settimanale. Questa è una cosa che a me piace molto. Anche se a volte devo rimanere aggiornato su tematiche che non mi entusiasmano, la maggior parte delle volte studiare per il mio lavoro ha un effetto rigenerante sulla mente. Questa componente della mia vita quotidiana può essere considerata senza dubbio all'interno della mezz'ora per la mia cura della mente. Probabilmente accade anche lo stesso nella tua vita, quindi potresti chiedermi: come faccio a riconoscere come elemento di cura le cose che appartengono al mio quotidiano? Riesci a riconoscerle perché non devono avere in sé la componente del dovere Ogni cosa che fai per il piacere di farla, per arricchimento e non per soddisfare un compito può essere annoverata all'interno della cura di uno di questi tre elementi. Se la cura del corpo è forse più facile da individuare, quella dello spirito rimane un po' più misteriosa. Non voglio soffermarmi qui troppo a parlare della cura dello spirito, essendo questa una pratica del tutto personale che tocca sensibilità diverse Quello che voglio dire è che cura dello spirito non deve per forza essere sinonimo di religiosità. Io personalmente mi sveglio molto presto la mattina e dedico alla cura dello spirito almeno tre ore prima di cominciare la mia giornata.
So che può sembrare un po' estremo ma credetemi, al netto della fatica iniziale per dettare questo regime, per me è diventata una pratica indispensabile senza la quale i miei ritmi personali e anche il mio ritmo professionale subisce una notevole flessione
Essere in grado di visualizzare, o meglio di visualizzarci, all'interno della vita che vorremmo avere, o al compimento degli obiettivi che ci siamo posti, è una delle tecniche più efficaci per ottenere ciò che vogliamo Non voglio fermarmi qui a parlare troppo di visualizzazione, esistono interi libri scritti a riguardo; voglio soltanto condividere con te un esercizio che faccio con i miei clienti Alla prima sessione io chiedo ai miei clienti di proiettarsi tra sette anni e di visualizzarsi nella loro vita ideale nella data del giorno di oggi ma con l'anno spostato nel futuro di sette anni. Questo esercizio consente di rispondere sempre in maniera pensante senza condizionali, e senza dubbi, a qualsiasi domanda io pongo Le domande toccano differenti arie della vita: professione, luogo in cui sei, quanto guadagni all'anno, situazione sentimentale, in che tipo di casa sei, che tipo di macchina guidi, che tipo di vacanze fai, che tipo di amici hai, qual è la condizione di salute, addirittura qual è il tuo peso, il tuo outfit. Riuscire a visualizzare noi stessi all'interno della vita ideale che vogliamo svolgere tra sette anni ci aiuta per indirizzarci verso un percorso, ma allo stesso tempo ci aiuta a capire quello che non vogliamo accada nella nostra vita Non dimenticare che nel momento in cui tu dici cosa vuoi allo stesso tempo stai dicendo cosa non vuoi avere.
RRiuscire a vivere nella nostra mente le attività e gli obiettivi futuri, e quindi la vita che noi desideriamo, è la tecnica più efficace per ridurre la procrastinazione statica Senza entrare troppo nello scientifico, il nostro cervello non è bravo a distinguere tra realtà e realtà immaginata Gli incubi ne sono un esempio lampante. Questa caratteristica della nostra mente se da un lato può essere un limite, per altri versi può essere una qualità molto preziosa. Riuscire a visualizzare nella nostra mente la vita che vorrai, come anche il percorso che ti permetterà di raggiungerla attraverso gli obiettivi che ti prefiggerai, per una parte della nostra mente ha la stessa valenza della prima azione che compirai per cercare di combattere la procrastinazioni statica
Consentimi una piccola nota scientifica per farti capire come funziona uno dei più importanti sistemi che noi abbiamo all'interno della nostra mente e che riguarda questo processo di visualizzazione: il sistema reticolare attivatore ascendente Il sistema reticolare attivatore ascendente, noto anche con gli acronimi ARAS (in lingua inglese ascending reticular activating system) o RAS (reticular activating system), è un complesso di neuroni del sistema nervoso centrale, specializzati nel controllo dello stato di veglia e del ritmo circadiano, mediante eccitazione della corteccia cerebrale, dove vengono elaborati gli stimoli sensoriali.
Il sistema si sviluppa a rete sia nel mesencefalo, sia nel mielencefalo, collegando la formazione reticolare, situata a livello del ponte di Varolio, con il talamo e, attraverso questo, portandosi all'ipotalamo e alla corteccia cerebrale
ROIl sistema si attiva a ogni stimolazione sensoriale ed eccita, a livello della corteccia, i centri deputati al loro riconoscimento. La sua funzione principale è quella di amplificare e diffondere le informazioni riguardanti le variazioni delle condizioni ambientali e favorire l'elaborazione da parte delle strutture corticali e sottocorticali. Questi circuiti neurali sembrano quindi costituire la base neuroanatomica almeno di alcune delle funzioni attentive. In poche parole, il RAS tende a filtrare dalla realtà tutte quelle informazioni che tendono a confermare quello che pensiamo A prescindere dalla qualità del nostro pensiero il compito del RAS è tendenzialmente quello di darci ragione filtrando tutte quelle informazioni che possano tradursi nel risultato che ci aspettiamo Quindi se vogliamo vedere il mondo in maniera positiva, il RAS col tempo tenderà a confermarci positività intorno a noi; se vogliamo vedere tutto nero, il RAS confermerà che intorno a noi è davvero tutto negativo. Questa piccola parentesi scientifica serve a farci capire come la nostra mente giochi in maniera, a volte, autonoma ruoli fondamentali per la vita che vogliamo vivere. Le tecniche di visualizzazione in questo senso sono uno degli strumenti più potenti e più efficaci Durante gli Anni ’80 vennero fatte delle ricerche su degli atleti olimpici. Questi atleti, tutti appartenenti alla stessa nazione, vennero divisi in quattro gruppi di allenamento diversi Il primo gruppo si dedicava all'allenamento fisico per quattro quarti del programma di allenamento. Il secondo gruppo si dedicava all'allenamento fisico per tre quarti del programma e un quarto di allenamento veniva dedicato all'allenamento mentale attraverso le visualizzazioni. Il terzo gruppo divideva in maniera omogenea e l'allenamento fisico e l'allenamento mentale attraverso le visualizzazioni il quarto gruppo si dedicava soltanto per un quarto del programma all'allenamento fisico e per tre quarti all'allenamento mentale sempre attraverso lo stesso sistema di visualizzazioni. Il gruppo di atleti che ebbe maggior risultato durante le gare fu prono gli atleti del gruppo quattro, quelli che avevano dedicato all'allenamento tecnico atletico solo
un quarto della preparazione lasciando gli altri tre quarti alle tecniche di visualizzazione Gli scienziati scoprirono che gli atleti erano in grado di riprodurre e simulare perfettamente i movimenti reali imprimendo il ricordo di questi movimenti nella memoria anatomica Oltretutto gli atleti che dedicavano la maggior parte della preparazione alle tecniche di visualizzazione erano in grado di potersi allenare mentalmente più allungo degli altri compagni
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Cerca un luogo tranquillo, dove non ti disturba nessuno chiudi gli occhi e sposta la tua concentrazione sul respiro. Conta mentalmente fino a 40 sincronizzando il conteggio con il ritmo di inspirazione ed espirazione. Visualizza l'obiettivo che vuoi raggiungere Delinea tutti i dettagli, più dettagli possibili Cerca di realizzare una riproduzione veramente credibile e dettagliata di ciò che vuoi raggiungere. Cosa vedi? Che emozioni provi mentre lo vedi? Riesci a sentire dei suoni in particolare mentre lo visualizzi? Riesci a sentire dei profumi c'è qualcosa che stai toccando?
Ora visualizzati compiere il percorso ed attivare quelle operazioni che ti hanno consentito di raggiungere quel traguardo. Trasferisci tutte le sensazioni positive che hai sentito grazie al raggiungimento di quell'obiettivo e anche grazie al percorso ed ai processi che hai dovuto mettere in pratica per poterlo raggiungere.
Dedica a questa pratica di visualizzazione non più di 10 minuti, è più che necessario per il tuo cervello affinché la tua mente possa godere dei benefici di questa tecnica di visualizzazione. Questo ti consentirà di avere una gradevole sensazione di serenità una maggiore chiarezza mentale, chiarezza anche nelle azioni che devi intraprendere, e l'energia necessaria per intraprendere questo percorso. Metti in pratica questa tecnica di visualizzazione tutti i giorni e vedrai che nel giro di poco tempo, circa tre settimane, riuscirai a godere dei benefici di questa tecnica in qualsiasi situazione ti trovi.
Abbiamo parlato finora di motivazione, di convinzione, di visualizzazione creativa, vedendo anche nella pratica come questa possa aiutarci, tramite un piccolo momento di riflessione quotidiana, nel raggiungimento dei nostri obiettivi È però anche necessario fare una riflessione sulla qualità degli obiettivi che ci prefiggiamo, e quindi sulla qualità di ciò che ci spinge per raggiungerli. Esiste un secondo semplicissimo esercizio che, nella sua banalità, porta risultati significativi: l’esercizio di 10 perché.
Prendi carta e penna, scrivi l'obiettivo che ti sei prefissato Una volta scritto l'obiettivo rispondi alla domanda voglio davvero raggiungere questo obiettivo? Se la risposta è no, è inutile sprecare energie. Se la risposta è sì scrivi un elenco di 10 perché vuoi raggiungerlo Si completerà l'esercizio correttamente riuscendo a trovare 10 perché a raggiungimento del tuo obiettivo scoprirai anche di aver elaborato una nuova motivazione, la riconoscerai perché avrà una qualità peculiare che è quella dell'euforia.
Quando arriverai a questo punto del libro sarai indubbiamente più vulnerabile alla tua tentazione di procrastinare
Quello che ti sto dicendo è che quando sarei arrivato a questo punto, molto probabilmente sentirai la spinta di smettere, o di prendere una pausa, o subirai l'effetto dei primi chili persi durante la dieta. È l'effetto di chi inizia una dieta per perdere 10 kg ed una volta persi i primi quattro fa esperienza di un deviato senso di soddisfazione che lo porta ad accontentarsi.
Quello di cui mi raccomando è questo: resisti Questo è il momento in cui riceverai gli strumenti adatti per poter risolvere la tua condizione di procrastinatore; ma soprattutto utilizza questo momento come primo esercizio per affrontare questo percorso.
È in questa fase che dovrai chiamare a te tutta la convinzione (c'è una cosa diversa dalla motivazione) possibile per portare a termine questo percorso. Sul concetto di convinzione torneremo all'inizio del capitolo che riguarderà la pratica. Siamo quindi al punto di tradurre in azione quello che abbiamo detto finora per attivare rendere saldo il cambiamento. Mettere a terra i concetti di cui abbiamo parlato finora farà si che noi si possa sconfiggere la procrastinazione. Se fin qui hai letto e seguito ciò che abbiamo fatto parlando di autocoscienza e motivazione ti assicuro che adesso hai tutto ciò che ti serve per iniziare e concludere in maniera vincente questo percorso. In questa ultima parte parleremo proprio di tutte quelle resistenze che ostacolano la tua pratica e che ti inducono istintivamente a procrastinare E al termine del capitolo troverai 9 abitudini virtuose che una volta fatte due e ti aiuteranno a cancellare definitivamente il problema della procrastinazioni, rendendoci una persona nuova.
Come ci siamo detti, questo terzo capitolo è dedicata alla pratica, alla messa in opera di tutte quelle operazioni che ci serviranno a vincere la nostra battaglia contro la procrastinazione. Credo che però sia importante identificare prima quali siano le cose da non fare, la pratica da non seguire
1 Non esiste un tempo giusto o una condizione giusta Non esiste un giorno, un'ora, un momento, addirittura una condizione giusta per iniziare questo percorso. Non esistono primi dell'anno, non esistono lunedì, non esistono giornate di bel tempo Il momento giusto per iniziare questo percorso è solo uno: ora. Di certo non puoi fare affidamento alla tua capacità di programmare ed iniziare, se fossi stato così efficace in questo momento non staresti frequentando un corso per non procrastinare. Ogni volta che hai tentato di impostare una data per partire per iniziare quello che è successo è stato semplicemente il nulla Aspettare tempi e condizioni giuste è quantomeno fanciullesco. La vita interviene in maniera del tutto inaspettata sulla nostra esperienza umana: cercare di controllare questo meccanismo è soltanto fronte di frustrazione. Accetta che, molto probabilmente, dovrai iniziare in condizioni che non sono le ottimali; non importa: ciò che importa è iniziare.
O2 Non dare un senso a ciò che un senso non ha Ogni volta che decidiamo di procrastinare, ogni volta che rimandiamo ad un ipotetico domani, quello che stiamo facendo è cercare di tare contenuto alla nostra azione di procrastinazione.
Es Ok, devo fare delle analisi dal medico, però sono passate le festività di Natale da poco. Beh sicuramente se vado dal medico ora mi trova il colesterolo alto Ok, aspetto qualche giorno, magari bevo tanta acqua, mangio tante verdure, così poi quando farò le analisi il medico avrà un quadro più chiaro di quella che è la mia situazione
RQuesto è un tipico esempio di come razionalizzare una procrastinazione, di cercare di dare un contenuto ed una motivazione a qualcosa che è totalmente immotivabile. Questa è la tipica situazione in cui diventiamo davvero il peggior nemico di noi stessi Ricorda: se accetti di raccontarti balle non accetterai mai di accogliere la verità, e la verità è che tu puoi far fronte a questa situazione. Credi in te stesso, dà un'opportunità a quella parte di te che ancora non conosci e che deve arrivare Sei più forte di quello che pensi, perciò senza piangere, si comincia.
3 Questo corso non è perfetto
Ho perso il conto di quante volte ho avuto la sensazione che in questo corso mancasse qualcosa, che dovessi tornare indietro per approfondire qualche tema, o che magari su qualche altro mi stessi dilungano troppo. Sicuramente una frase fatta ma è anche una frase che contiene all'interno una grande verità: la perfezione non può esistere La cattiva interpretazione dell'idea di perfezione può diventare un vero e proprio blocco, il blocco preferito dei procrastinatori
Ricordi la frase "piuttosto che niente meglio piuttosto”? Ecco esatto a volte questo "piuttosto" può rappresentare qualcosa di qualitativamente molto significativo.
Abbandona il concetto di perfezione ed abbraccia quello di azione Abbandona il concetto di perfetto ed abbraccia quello di benfatto.
4 Stai su ciò che stai
Il problema principale per combattere la procrastinazione azione dinamica è quello della distrazione Tutti quanti noi ne siamo vittime e su tutti quanti noi ha un effetto verso che chirurgico.
La prima cosa da fare è non commettere l'errore di catalogare la distrazione soltanto come qualcosa di frivolo, soltanto come un capriccio che ti allontana dal tuo dovere. Esistono vari livelli di distrazione, alcuni molto nobili, uno di esso è la novità Molto spesso noi abbiniamo al concetto di novità il concetto di opportunità, e non sempre è così. La novità di per sé rappresenta una delle distrazioni più potenti. Una volta che hai delineato un percorso per te stesso e stai compiendo lo sforzo di percorrerlo devi sviluppare la capacità di analizzare le cose che ti succedono Devi riuscire ad essere in grado di analizzare ciò che di nuovo si presenta nella tua vita, capire se è organico con il tuo percorso, e quindi accoglierlo, oppure maturare la convinzione che questa novità rappresenta una distrazione, un rallentamento, o addirittura un impedimento, ed in questo caso devi sviluppare la capacità di dire dei no.
RAbbiamo parlato prima di procrastinazioni statica e procrastinazioni dinamica, abbiamo visto come motivazione e convinzione agiscono su di esse. In questo capitolo indagheremo più profondamente le dinamiche inerenti alla distrazione dinamica e a come nutrire la nostra convinzione. Scenderemo nel dettaglio per fornirti strategie e mezzi per poter affrontare questo percorso. Vediamo quindi da subito sei modi per lavorare in modo più intelligente e migliorare la tua produttività
Una frase comune sentita spesso legata negli ultimi tempi soprattutto allo smart working: “lavorare in modo più intelligente, non di più”, ma cosa significa veramente? Sicuramente lavorare in modo più intelligente significa ancora lavorare sodo, giusto?
In un certo senso, hai ragione: per poter lavorare in modo più intelligente, devi prima dedicarti al duro lavoro. Dovrai assicurarti preciso con la tua agenda, la tua posta elettronica, il tuo elenco delle attività ed ai tuoi progetti. C’è così tanto che deve essere gestito che il lavoro richiesto per lavorare in modo più intelligente può sembrare scoraggiante.
Ma quando riesci a tenere sotto controllo queste aree della tua vita, scoprirai presto che non devi impegnarti nel tuo lavoro come facevi prima. Il tuo lavoro sembrerà senza soluzione di continuità e scorrerà meravigliosamente nella tua giornata Quindi, come si ottiene questo stato? Ecco 6 suggerimenti che ti aiuteranno a lavorare in modo più intelligente e a prepararti per la massima produttività
1 Organizza la tua giornata il giorno prima Se non pianifichi il lavoro che devi fare, la giornata determinerà quello che devi fare. Quando trascuri il tuo lavoro e lavori sulle loro emergenze, il tuo lavoro si accumula velocemente e lavori per più ore, senza lasciare tempo per te stesso.
Per pianificare la tua giornata, tutto ciò di cui hai veramente bisogno è un pezzo di carta e una penna Consiglio ai miei clienti di utilizzare un metodo che chiamo metodo di priorità 2 + 8.
Fondamentalmente, ciò significa che scrivi le dieci attività più importanti che devi svolgere e quindi selezionane due come le tue due attività oggettive o attività “da fare” per la giornata. Le otto attività rimanenti sono le tue attività “da svolgere” e farai tutto il possibile per completarle.
Ora, la chiave qui non è di riempirti solo di lavoro Ricorda, hai una vita dopo il lavoro! Quindi, puoi decidere di avere un obiettivo di lavoro per la giornata e un obiettivo personale. Ad esempio, oggi, i miei due obiettivi sono scrivere questo capitolo e fare esercizio. Finché oggi svolgerò questi due compiti, sarò felice. Dei miei altri otto compiti, sei sono legati al lavoro e due sono compiti personali Pianificare la giornata richiede solo dai cinque ai dieci minuti, ma ti fa sentire molto più rilassato perché il tuo cervello non ti ricorderà un compito di lavoro alle 23 00 Ti dà anche un focus quando inizi la giornata e un elenco di dieci attività, che non è travolgente.
RO2. Programma il tuo lavoro per la settimana, non per il giorno Fino a pochi anni fa, vedevo sempre il mio elenco di attività come un elenco che doveva essere completato ogni giorno Il problema di questo approccio è che non considera i nuovi input che inevitabilmente arriveranno ogni giorno Non sarai mai in grado di completare l’elenco delle attività. Ci saranno sempre più attività che tempo a disposizione. Scegli invece i tuoi compiti per la settimana. Quali attività vorresti completare entro la fine della settimana? Ciò significa che se non hai tempo per completare alcune attività lunedì o martedì, hai ancora tre giorni in più per completarle Non tutto ciò che fai avrà una scadenza difficile. Consentire una certa flessibilità nel tuo programma ti toglie molta pressione. Siamo esseri umani e non macchine. La nostra capacità di concentrazione dipende da tante cose: la quantità di sonno che hai dormito la scorsa notte, se non ti senti bene, se hai litigato con una persona cara o un collega, ecc Tutti questi fattori influenzeranno la tua produzione lavorativa. Togliendoti pressione invece ti libera per lavorare in base al tuo stato fisico e mentale.
3. Non consentire mai ad altri di controllare la tua agenda Oggi è facile consentire ai nostri assistenti, capi e colleghi di programmare riunioni nella nostra agenda, e sembra una buona idea perché tutto ciò che dobbiamo fare è guardare l’agenda e vedere quali riunioni ed eventi abbiamo per la giornata Il problema è che il tuo assistente, i capi e i colleghi non sanno che lavoro devi fare. Non sanno quali scadenze si stanno avvicinando, se devi andare a prendere i tuoi figli a scuola o altro
Per lo meno, imposta il calendario in modo da poter accettare o rifiutare gli eventi Se vuoi davvero lavorare in modo più intelligente, devi avere il controllo completo della tua agenda.
4. Imposta un Block Time Out (Blocco il tempo) sul calendario Il blocco del tempo è un ottimo modo per avere il controllo di esso e ti dà abbastanza margine per andare avanti con il tuo lavoro Il blocco del tempo non significa che pianifichi ogni minuto della giornata. Ciò significa che blocchi due o tre ore al giorno per un lavoro mirato Ora, c’è un trucco speciale per far funzionare questo metodo: devi sapere quando sei più concentrato. Ad esempio, al mattino sono più creativo e concentrato Il mio miglior tempo è tra le 8 e le 11 Dopo quel tempo, trovo più difficile concentrarmi, infatti è prevalentemente in quella fascia orario che mi dedico a scrivere
Ovviamente, non puoi farlo tutti i giorni. Spesso abbiamo incontri settimanali il lunedì mattina o potresti avere incontri con i clienti in certi orari Ma se puoi avere due o tre giorni alla settimana per bloccare il tempo per andare avanti con il tuo lavoro, rimarrai sorpreso di quanto sarai più produttivo
So che molte persone creano elenchi di cose da fare casuali su pezzi di carta e app per appunti sui loro telefoni. Il problema con questa casualità è che è facile perdere le priorità Invece, preparati con un task manager Puoi scegliere un task manager completo come Todoist (personalmente il mio preferito) o Trello, oppure puoi semplicemente usare le app integrate di Apple o di Microsoft Utilizzando un unico task manager digitale, hai tutte le tue attività in un unico posto Questo semplifica la pianificazione della giornata puoi vedere cosa devi fare in un unico posto e ti impedisce di cercare di ricordare tutto nella tua testa.
R ASe non raccogli tutto in un posto di cui ti fidi, tornerai a cercare di ricordare tutto, e non lo farai. Dimenticherai qualcosa e spesso quel qualcosa è importante Non fidarti della tua testa per ricordare tutto Raccoglilo nella casella di posta in arrivo di un task manager e alla fine della giornata concediti qualche minuto per organizzare ciò che hai raccolto
6 Creare un flusso di
I flussi di lavoro sono una sequenza di passaggi che segui per portare a termine il tuo lavoro. Un semplice esempio potrebbe essere una routine mattutina: svegliarsi, preparare il caffè, fare degli esercizi di stretching, scrivere il diario, ecc.
Portare questo concetto nel modo in cui svolgiamo il nostro lavoro significa iniziare la giornata nello stesso modo e concludere la giornata nello stesso modo.
Ad esempio, inizi la giornata con una sessione di lavoro mirata di due ore. È qui che svolgi il lavoro che richiede più capacità intellettuali. Quindi fai la tua email, rispondi ai messaggi di ritorno alle chiamate e quant’altro Forse fai un’altra ora di lavoro concentrato Allo stesso modo, quando arrivi alla fine della giornata, trascorri circa quindici minuti a rivedere l’elenco delle attività e pianificare la giornata per domani, quindi chiudere la giornata.
Il vantaggio di creare flussi di lavoro è che puoi personalizzarli per adattarli al tuo modo di lavorare e al tipo di lavoro che svolgi
I flussi di lavoro creano anche slancio verso il raggiungimento dei tuoi obiettivi e il completamento dei tuoi progetti Nel tempo, i tuoi flussi di lavoro diventano abitudini e, sebbene tu possa modificare i tuoi flussi di lavoro di volta in volta, svilupparli significa che il tuo lavoro importante viene svolto in tempo ogni volta.
Tutto questo lavoro però non ci mette al sicuro dalle distrazioni, fermiamoci quindi per fare alcune considerazioni e capiamo come fare per rimanerne vittima il meno possibile
Oa) Elimina le notifiche dal telefono È una delle operazioni standard che tutti i coach e di counselor danno ai propri clienti. Le notifiche, soprattutto quelle push, sono un potente deterrente ed una vera e propria mina per la nostra concentrazione e la nostra produttività. Se non riesci a togliere definitivamente tutte le notifiche dal telefono cerca almeno di identificare quali sono quelle superflue Credi veramente che buttare un occhio al telefono ogni tre minuti non abbia nessuna conseguenza su quello che stai facendo? Anche per quanto riguarda le e mail, hai tutta la libertà per rispondere mezz'ora dopo aver ricevuto un messaggio nella tua inbox. Programma un tempo per leggere e rispondere alle e mail. Non andare oltre quel tempo che ti sei prefissato Rimani nella disciplina Crea degli spazi temporali in cui non permetti a nessuna notifica di entrare nel tuo lavoro. Puoi decidere tu la durata di questi spazi, dalla mezz'ora, allora, fino ad arrivare alle tre ore Inizialmente avrei la sensazione di non riuscire a gestire questa cosa, e sentirai l'impulso di dover andare a controllare il telefono. Ti assicuro, credimi, te lo dico per esperienza, che una volta maturata questa capacità il tuo lavoro e anche le tue relazioni digitali miglioreranno considerevolmente
b) Ad ogni tempo il suo tempo
R ASe come me usi i social per lavoro, o se sono la fonte di ricerca e di ispirazione, ti capiterà facilmente di non riuscire a gestire i tempi che dedichi alla produzione e quelli che dedichi alla ricerca Capita spesso che senti la necessità di tornare su un argomento per approfondirlo di più, quindi smetti di lavorare per tornare di nuovo online per approfondire quello che stai facendo Se tutto questo può sembrare avere un senso in realtà alla lunga non lo ha.
Programma un tempo per la ricerca e per lo studio e programma un tempo per la produzione. Tienili sempre più separati e cerca di non contaminare l'uno con l'altro. Quando produci elimina qualsiasi fonte di distrazione ed orienta tutte le tue forze al lavoro che stai facendo
c) Esisti anche offline
Quando è arrivato il momento di produrre cerca di ricordarti che sei un essere essenzialmente off line, vale a dire che hai la capacità di poterti gestire anche senza essere connesso ad Internet Quando stai producendo e ti stai dedicando totalmente al tuo lavoro non dimenticare che la fonte più preziosa della tua creatività e della tua “arte" e all'interno di te Quindi allontana il telefono o i dispositivi collegati ad Internet e fai una esperienza off line su quello che stai producendo. Crea una sola connessione, quella con te stesso
Ti sembrerà banale ma in realtà questo è il più grande dono che puoi fare a te stesso Non dimenticare che nella vita online c'è sempre una tentazione di "copia incolla" che ha come unico risultato renderti uguale agli altri
d) Rispetta il tuo spazio
Ti è mai capitato durante un talent di cucina vedere chef stellati inveire su aspiranti cuochi dilettanti a causa di un grembiule molto sporco? Se anche può sembrare paradossale ha in sé una grande verità Il rispetto del tuo spazio, il rispetto dell'ambiente in cui lavori crea uno stato mentale fortemente delineato, che a sua volta produce risultati delineati. Un ambiente caotico, confuso, disordinato, produce un lavoro caotico, confuso, disordinato. Avere un posto di lavoro ordinato riduce inoltre fortemente le distrazioni e le perdite di tempo Come si diceva una volta agli scout un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto. Stesso tipo di ragionamento vale anche per il tuo spazio virtuale, il tuo computer. meno tempo perdi a cercare file in giro meno arrabbiature avrai Meno arrabbiature avrai, meno umori cambierai. Meno umori cambierai, più rilassato sarai Più rilassato sarai, miglior tempo per te avrai
Per cercare di ridurre al massimo le distrazioni durante il tuo lavoro cerca di dettagliare le tue aree di produzione. Crea una lista di attività limitate da svolgere durante la giornata Non puoi pensare di svolgere 10 attività all'interno della tua area produttiva. Di solito il numero di attività che un individuo riesce a svolgere giornalmente varia tra le tre e le quattro. Naturalmente parliamo di attività completate Datti una scadenza, la famosa deadline.
A volte continuiamo a procrastinare e rimandare perché pensiamo di avere un tempo limitato per chiudere il nostro lavoro, non è così. Datti una deadline reale o fittizia che sia entro la quale devi consegnare o consegnarti il lavoro Pianifica un tempo stabilito allo svago Stabilisci quando e quanto dedicare a social network, e mail, vita digitale in genere. Se hai bisogno di aiuto ci sono diverse estensioni per browser che ti permettono di gestire il tempo che trascorri online, riescono a farlo sia misurandolo che limitandolo.
Tutti noi abbiamo sentito parlare di curva di attenzione Le capacità attentive si comportano in questo modo perché l’attenzione è un fenomeno complesso, costituito da un insieme di processi neuropsicologici, tra i quali rientrano i fenomeni di:
Arousal: la preparazione fisiologica a ricevere stimoli dall’ambiente esterno Attenzione sostenuta: la capacità di tenere alto il livello di concentrazione per un lungo periodo Attenzione selettiva bottom up: un fenomeno che si verifica quando alcuni input ambientali catturano la nostra attenzione indipendentemente dalla nostra volontà
Questo iter si traduce in un grafico come questo:
Capiamo quindi facilmente che è inutile ostinarsi nel tentativo di mantenere un livello di concentrazione elevato oltre la soglia dei 30 minuti Che fare quindi? Concediti una pausa di cinque minuti ogni 30 e concediti una pausa di 10 minuti ogni un'ora e mezza di lavoro. Quello che ti suggerisco io è alza dalla scrivania e vai all'aria aperta Cambia ambiente cambio rispettiva attorno a te, questo ci aiuterà notevolmente a produrre un lavoro qualitativamente alto.
Attenzione a non indugiare nelle opportunità Molte volte rimaniamo bloccati perché abbiamo un numero di opzioni sul tavolo molto vario, perché abbiamo davanti a noi la capacità e l'opportunità di compiere molte scelte Questo meccanismo può creare una situazione di stallo e creare l'effetto "opportunità mancata”.
In questo caso avere una gamma di scelte molto ampia si traduce nel paradosso di una insoddisfazione che scaturisce dalla consapevolezza che la scelta che per la quale opteremo sarà sicuramente non la scelta ottimale ma la miglior scelta tra le possibili Quando ci troviamo nella condizione di dover scegliere tra molteplici opzioni dobbiamo ridurre sensibilmente il numero delle scelte a nostra disposizione cercando di metterci nella situazione in cui alcune condizioni obbligate sono utili per raggiungere i nostri obiettivi. In altre parole, la cosa importante è che tu sia concentrato sul raggiungere il tuo obiettivo a tal punto da eliminare drasticamente ciò che non ti aiuta, costringendoti a concentrarti unicamente su ciò che conta In questo caso la chiave e fare ciò che è necessario fare non ciò che ti piacerebbe fare.
Ogni volta che devo aiutare un cliente a risolvere un problema complesso la prima cosa che gli dico è "mettilo a terra”. Non lasciare mai un progetto a mezz'aria, perché vorrebbe dire che navighi in maniera disordinata nella tua mente senza un approdo sicuro.
Quando i pensieri rimangono a mezz'aria producono soltanto confusione, distrazione, senso di incompletezza. Come fare quindi per mettere a terra un progetto? In altre parole come fare a metterlo su carta? La cosa più importante di un progetto per me è quella di essere in grado di vederlo. In questo senso il Work Breakdown Structure (WBS) è un ottimo metodo
Con WBS, detto anche struttura di scomposizione del lavoro (traduzione letterale) o struttura analitica di progetto, si intende l'elenco di tutte le attività di un progetto. Molto spesso i progetti sono composti da migliaia di attività: per facilitare il lavoro di organizzazione delle varie attività esistono delle WBS tipo che elencano tutte le possibili attività (generiche) per i progetti del rispettivo ambito. L'insieme delle attività può quindi essere confrontata con una checklist
OUno dei più importanti principi alla base della WBS è noto come Regola del 100%. La regola del 100% precisa che la WBS debba includere il 100% del lavoro definito dal progetto e includere tutto il necessario inclusa la gestione del progetto stesso La regola del 100% è una delle più importanti linee guida per lo sviluppo, la decomposizione e la valutazione della WBS
La regola si applica a tutti i livelli della gerarchia: la somma del lavoro dei livelli "figli" deve essere uguale al 100% del lavoro rappresentato dal loro "padre" e la WBS non dovrebbe includere alcun lavoro al di fuori dai limiti del progetto, ovvero non può includere più del 100% del lavoro
RÈ importante ricordare che la regola del 100% si applica anche al livello di attività Il lavoro rappresentato dalle attività in ciascun pacchetto di lavoro deve dare, sommato, il 100% del lavoro necessario per completare il progetto
Se il progettista della WBS tenta di comprendervi ogni dettaglio relativo alle azioni, probabilmente includerà troppe azioni, o troppo poche Troppe azioni eccederanno il 100% dei limiti del nodo superiore, mentre troppo poche non arriveranno a quella percentuale. Il modo migliore di seguire la regola del 100% è di definire gli elementi della WBS in termini di risultati.
Questo assicura che la WBS non dia raccomandazioni eccessive riguardo ai metodi, dando più spazio al pensiero creativo dei partecipanti al progetto
Le WBS che suddividono il lavoro in fasi di progetto (per esempio, fase di progetto preliminare, fase di progetto esecutivo) devono assicurare che le fasi siano chiaramente separate da qualcosa che definisca anche i criteri di delimitazione delle fasi stesse (per esempio, l'approvazione del progetto preliminare o del progetto esecutivo) che comunemente vengono denominati milestone
Se tutto ciò può sembrarti esagerato applicato al tuo caso tieni in mente che tutto quello che devi fare è prendere il tuo progetto ed iniziare a "smontarlo" fin quando non hai individuato dei mattoni primari che possano rappresentare le attività base da compiere e soprattutto in che ordine di priorità. Riuscire a creare questo smantellamento vuol dire avere visivamente una mappa del tuo progetto ma soprattutto sferrare un attacco potentissimo alla procrastinazione.
Abbiamo parlato allungo di procrastinazione, a questo punto è necessario dirci che per combatterla c'è bisogno, in ogni caso, di un percorso interiore Più che un intervento chirurgico dobbiamo pensare di attuare nuovi stili mentali che ci consentano, col passare del tempo, di accettare una nuova visione di noi. Creare questi nuovi stili mentali passa inevitabilmente attraverso l'instaurazione di nuove abitudini Se da un lato questo può sembrare un'incombenza dall'altro rappresenta una grande opportunità per noi, e per la nostra qualità di vita
Vediamo quindi quali sono 9 abitudini che possono aiutarci a combattere la procrastinazioni
1 Smettila di definirti un procrastinatore
Fin quando continuerai a sostenere la tua "identità di procrastinatore" sarà molto difficile che tu possa smettere di procrastinare, quello che farai sarà procedere con una visione miope di quello che puoi ottenere dalla vita. Inizia a mettere in atto adesso dei cambiamenti che vadano a minare questa tua finta identità Cerca di frequentare persone che siano una ispirazione per te, scegli bene la cerchia dei pari
2 Sviluppa un dialogo interno Inconsciamente è un'attività che già sviluppi nel momento in cui decidi di procrastinare ma questo dialogo viene influenzato da credenze e pensieri che tendono a sabotare ciò che vuoi fare. I pensieri che arrivano dall'inconscio sono la manifestazione di processi mentali che hanno conseguenze reali sia sulle tue emozioni che le tue azioni Diventare consapevole di questi pensieri vuol dire diventare consapevoli del dialogo interno
OQuesta consapevolezza è essenziale per smettere di procrastinare. Adesso cerca di annotare tutto ciò che pensi e ciò che ti dici prima di iniziare a rimandare tutto. Se vuoi scrivi le frasi che emergono più frequentemente e cerca di sostituirle con altri che invece ti aiutino a migliorare la tua motivazione
3 Smetti di farti influenzare dal giudizio Inizia a fare dei compromessi con la tua idea di perfezionismo, accetta di intraprendere azioni immediate anche se queste possono sembrarti incomplete.
RCrea una nuova associazione mentale positiva con il concetto di agire con rapidità Emancipati dal giudizio altrui, se sei troppo vulnerabile al giudizio degli altri sarà naturalmente molto più difficile per te agire e molto più facile procrastinare Probabilmente c'è un percorso da fare sulla autostima. Smetti di criticare costantemente te stesso e concentrati sulle cose buone che fai, se pensi ancora di dover avere più supporto riguardo l'autostima prendi in considerazione il nostro percorso madre della crescita personale, DIGNUS
4 Focus sui vantaggi che otterrai Molto probabilmente, visto che stai frequentando questo corso e perciò ritieni di avere problemi con la procrastinazione, potresti avere un'idea sbagliata del concetto di azione, o magari sei più orientato a vedere tutta una serie di svantaggi che si presentano nel momento in cui decidi di svolgere un compito o realizzare un progetto Decidere di imparare a concentrarti sui vantaggi che potresti ottenere mettendoti in azione non è di certo un cambiamento facile, esattamente come non lo è decidere di abbandonare una falsa identità o cercare di cambiare un'abitudine o un pensiero automatico. Concentrati sulle emozioni associate alla realizzazione di un progetto, smetti di concentrarti su ciò che potrebbe andar male
L'unico modo per creare nuove abitudini e agire con costanza e con fiducia riguardo le tue capacità Nel momento in cui decidi di procrastinare produci e raggiungi dei vantaggi che vengono definiti secondari
Per ogni volta che tendi a procrastinare cerca di individuare qual è il vantaggio secondario che ottieni. Fa attenzione e pensa a cosa potresti fare per trovare un altro modo più produttivo per ottenere lo stesso vantaggio secondario. In questo modo userai la tua energia e trasformerai il vantaggio secondario in una opportunità per combattere la procrastinazione. Se questi benefici secondari ti impediscono di andare avanti molto probabilmente è il caso di chiedere un aiuto.
Pianifica almeno 10 minuti al giorno in cui stacchi da tutte le incombenze, ti allontani da qualsiasi mezzo tecnico possa procurare una forma di contatto con l'umanità (telefonino, tablet, computer) e dedica quel tempo santo a sognare la persona che vuoi diventare Cerca di arricchire di dettagli questa pratica, esagera, non limitarti. Se sei nell'ambito dell'immaginazione puoi immaginare qualsiasi cosa Non sottovalutare la possibilità di concretizzare ciò che visualizzi, ricordi il detto "attenzione a quello che desideri perché potrebbe verificarsi"? Beh è proprio quello che stiamo cercando di fare
La grande maggioranza dei procrastinatori non ha idea di quanto tempo ci vuole per completare un progetto. Per superare questa situazione è fondamentale valutare il tempo richiesto per ogni attività prima di intraprenderla. Scoprirai che il tempo necessario per svolgere una mansione è molto più corto dell'idea che avevi Distinguere il tempo reale del tempo immaginario è una consapevolezza che ci aiuterà notevolmente a smettere di procrastinare.
RUna volta che hai individuato il tempo necessario per ogni azione che comporta un progetto cerca di concentrarti su una pianificazione efficace. Molte persone sono abilissimi nella pianificazione Sono in grado di programmare perfettamente un intero progetto ma a volte non sono in grado di compiere il primo passo per agire. Se ti trovi in questa situazione è veramente difficile smettere di procrastinare a meno che tu non decidi di sacrificare una parte di questa "perfetta pianificazione" per decidere di passare all’agire Agisci il più rapidamente possibile in modo che la tua mente conscia non abbia il tempo di frenarti. Se pensi che ci vuole troppo tempo ho troppe energie per completare questa attività usa il WBS
7 No ai “ one man band”
Non puoi non delegare Svolgere tutto il lavoro da solo non funziona Non è efficiente né in termini di tempi né in termini di qualità. Inoltre delegare molto spesso è un ottimo modo per combattere la procrastinazione. Se un compito diventa ingestibile per te puoi semplicemente decidere di delegarlo, questo vale sia nella vita professionale sia in quella privata Per ciascuno degli impegni che senti di dover delegare decidi anticipatamente la persona che pensi possa prenderli in carico
Delega i compiti che non sono importanti per te, che ti tolgono troppa energia, che gli altri possono seguire meglio di te, che ti costano troppo in termini di risorse personali e materiali.
8. Concentrati sul nocciolo
Sicuramente fin quando continuerai a concentrarti su compiti che ritieni non siano importanti per te sarà soltanto un continuo spreco di abilità ed energia.
Crea una lista delle azioni che stai rinviando e vedi se sono veramente importanti per te. Se non è così eliminale o, come abbiamo visto sopra, delega. Definisci quali sono gli obiettivi primari ed importanti per te, gli impegni che ti consentono di raggiungere il tuo massimo potenziale e agire in modo rapido e veloce. Come ci siamo detti prima pianifica la tua agenda con tempi di lavoro e di pausa Includi tutte le azioni che ti permettono di trasformare i tuoi obiettivi e ridurli in concretezza. Dai date e durate, valuta il lavoro che hai fatto, impara dei tuoi errori, applica correzioni e ricomincia
9 Elimina le distrazioni
OAbbiamo già parlato abbondantemente della questione concentrazione e distrazioni. Abbiamo già visto delle tecniche e delle metodologie per cercare di frenare questo “attacco distrattivo” al meglio Semplicemente riguardale, non sottovalutarle, mettere in pratica. Non hai idea di quanto grandi saranno i benefici che otterrai nell'applicare questo semplicissimo protocollo.
Bene, siamo arrivati al termine di questo percorso Adesso sta a te So che non è facile, so che non lo sarà anche nonostante gli strumenti che abbiamo condiviso… ma so che se vuoi ce la puoi fare.
Stai procrastinando da una vita, e questo sicuramente non ha portato i risultati, i vantaggi ma soprattutto lo stato d'animo che vorresti avere Quello che ti chiedo io oggi è di darti una possibilità, di darmi una possibilità. Investi seriamente due mesi della tua vita in questo percorso e ti accorgerai, te lo dico per esperienza personale, che apporterai quei cambiamenti nella tua vita che da troppo tempo attendi e che da troppo tempo meriti
Anche io come te ero un procrastinatore. So di aver perso tempo ed energie dietro situazioni sbagliate e dietro persone sbagliate Decidere di affrontare un percorso di crescita personale e di riscoperta di me è stato il più grande dono che io mi sia mai fatto durante tutta la mia esistenza. Certo, non tutto è cambiato, perché ancora sta cambiando, ma ti posso assicurare che aver scoperto di essere in grado di stabilire un dialogo interno con me stesso è stata la più grande forma di realizzazione che abbia provato in vita mia.
Datti la stessa possibilità. Non sottovalutare la persona che sarai. Credimi, accettare ciò che deve divenire di te è l'unica cosa che davvero devi fare se sei alla ricerca di una identità. D’altronde è vero o no che se stai leggendo queste parole vuole dire che sei arrivato alla fine di questo corso e che quindi hai già sferrato il primo colpo alla procrastinazione? Facendo questo hai migliorato la tua autocoscienza hai imparato a gestire la tua motivazione potenziando la tua convinzione, adesso dobbiamo solo tradurre in pratica.
Ti lascio con un articolo di Veronica Gianello pubblicato sul nostro blog orbonovo.com credo che non ci siano parole migliori per chiudere questo percorso che abbiamo fatto insieme
Io, con il mio lavoro, non sono altro che un sherpa, un portatore di necessità, l’alpinista sei tu Non esitare a contattarmi per qualsiasi difficoltà tu possa trovare durante questo percorso, ricorda che chiedere aiuto è un atto vincente, sempre
Ti lascio quindi con il saluto che i contadini tibetani offrono agli alpinisti quando partono per una spedizione: Kalipè Significa va con passo lento e sicuro. Sembra un invito alla prudenza ma è soprattutto un invito a prendersi cura dell’indispensabile
Agire oggi o subire domani?
Veronica Gianello da orbonovo comIl termine procrastinare ha trovato ampio spazio nel vocabolario, ormai comune, solo in tempi recenti Tempi in cui corriamo costantemente da una parte all’altra, in cui mille impegni riempiono le nostre giornate che cerchiamo di riempire ancora di più schiacciandoci dentro ancora qualcosa, fino al limite a volte oltre come vestiti invernali da riporre nell’armadio a primavera. Tempi in cui il Tempo è prezioso, ma più lo diventa meno ce ne accorgiamo Già, perché tutto questo comprimere, incastrare e accatastare momenti non significa usare il tempo a nostro favore Anche quando il nostro corpo riposa, fatichiamo a fermare allo stesso tempo anche il movimento della nostra mente. Ed ecco che puntuali arrivano pensieri e paranoie. O al contrario: perdiamo la percezione delle priorità, e quando dovremmo essere presenti, attivi e pronti, perdiamo tempo in cose futili, spesso senza consapevolezza di ciò che facciamo, spesso infastidendoci e lamentandoci ma senza poi portare a termine nulla. Procrastiniamo: differiamo, rinviamo, rimandiamo, spesso a un beckettiano tempo che mai arriva.
OEppure ci viene ricordato sempre fin da piccoli ‘Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi, ‘Il mattino ha l’oro in bocca’, ‘Prima il dovere e poi il piacere’, ’Carpe diem’ La cultura popolare è satura di proverbi e moniti contro la procrastinazione. Allora perché continuiamo a non fare, a dilatare l’azione, a non scegliere?
Innanzitutto la procrastinazione si radica in due tipi di azione: la più fastidiosa, quella che definisco la categoria dei ‘dovrei’, ovvero il desiderio di evitare o ritardare il più possibile il faccia a faccia con un problema o con qualcosa che non ci va di fare(che può essere parlare con un’amica dopo una discussione, pagare una bolletta, fare una chiamata che ci mette agitazione ) E così rimandiamo, sperando che tutto si risolva da sé. Così facendo affatichiamo il nostro corpo di ansia e non gli permettiamo di rilassarsi mai davvero Dovrei Ma aspetto fino all’ultimo, finché non sento il senso di urgenza che mi richiama all’azione immediata.
RIl secondo tipo di azione è legato ai nostri obiettivi, alla categoria del ‘vorrei’. Quante volte con uno stimolo minimo ti rendi conto che vorresti fare qualcosa? Quante volte usi questo desiderio, questo ‘quanto vorrei…’? Ma soprattutto: ti sei mai chiesta cosa vuoi davvero? Tanti di questi desideri si fondano su semplici riflessi del nostro essere all’esterno, e sono dati da una scarsa focalizzazione su noi stessi, da un desiderio effimero, non reale. Per questo delineare il nostro obiettivo principale è così importante: ci dà una direzione, ci aiuta a focalizzare tempo ed energie per ciò che realmente è importante per noi È frustrante e improduttivo osservare il percorso degli altri: ogni percorso di crescita è, per l’appunto, personale, e in questo percorso, ognuno è in una fase diversa. Se abbiamo piena coscienza di quanto vogliamo raggiungere il nostro obiettivo e se abbiamo delineato chiaramente come arrivarci la procrastinazione non farà più parte del nostro agire perché già avremo innescato un meccanismo di visualizzazione positiva che ci
permetterà di imparare a scandire i tempi di lavoro e recupero adatti a noi
Forse stai procrastinando perché il tuo obiettivo non rispecchia realmente quello che vuoi Va bene, ma riaggiusta il tiro
La felicità è faticosa: ci richiede lavoro, sacrificio, programmazione. Non vuol dire che non ci siano momenti di gioia nel cammino, e non vuol dire che dobbiamo sempre aspettare ‘il momento giusto’ Vuol dire far spazio a un terzo tipo di azione, aprendo a una terza possibile categoria: la categoria del ‘potrei’ Delinea il tuo domani, dall’obiettivo più grandi a scalare verso tutti gli obiettivi intermedi che ti porteranno dive vuoi arrivare. Cosa ti ostacola? Cosa ti sprona? Cosa ti fa alzare ogni mattina? Visualizzalo e vai Vai!
Spesso lasciamo spazio alla paura, che una volta entrata nella nostra mente si spande a macchia d’olio arrivando a paralizzarci: paura delle conseguenze, delle responsabilità, della ribellione altrui, del non essere all’altezza, dell’errore. Paura di noi stessi. Non possiamo lasciare che la paura guidi il nostro agire Quante cose vorremmo fare? Quante cose potremmo fare? Quante cose dovremmo fare?
ODai il giusto peso a ogni condizionale e incamminati. Se ti senti fermo, bloccato, in un circolo di procrastinazione che sembra non avere fine, fermati un attimo Immagina il prolungamento di questo tuo procrastinare in un futuro a medio termine: nessun obiettivo delineato, e quindi raggiunto, cose lasciate a metà, giornate pigre e lunghissime, scelte compiute quando le compi passivamente. È questa la tua visione di futuro?
RNon è necessario essere sempre nella nostra forma migliore, essere sempre sul pezzo, brillare, avere successo. Quello che è necessario è essere qui e ora, iniziando oggi ad agire per evitare di subire domani, trasformando i tuoi ‘potrei’ in realtà
Benvenuto in questo quaderno di lavoro, qui troverai dei passaggi essenziali per combattere la tua qualità di procrastinazione Gli esercizi contenuti in questo appendice sono da svolgersi al di fuori di quelli che troverai all'interno del percorso La loro caratteristica è che non hanno nessuna mappa temporale, quindi vuol dire che non sono esclusivamente legati ai temi che stiamo trattando, o a particolari capitoli
Una volta che hai iniziato questo quaderno lo potrai svolgere in maniera autonoma Il mio consiglio è però quello di non interrompere il percorso: cerca di creare continuità, in modo da rendere il tuo lavoro davvero completo e organico.
OPer qualche giorno osservati e tieni a portata di mano un bloc notes o un quaderno su cui prendere degli appunti, puoi anche utilizzare il tuo cellulare se preferisci
Inizia a segnare tutte le volte in cui pensi che smettere di rimandare potrebbe essere di aiuto Quando ti sentirai pronto prendi un po' di tempo per te e spingere oltre il quotidiano. La procrastinazione non agisce solo sulle normali azioni quotidiane ma alla capacità di deteriorare anche i sogni più belli, quelli a lungo termine.
RÈ probabile che oltre alle piccole cose tu stia rinviando anche obiettivi molto importanti. Osserva la tua vita e scrivi tutte le piccole e grandi cose che stai rimandando
In questa frase apri la mente a domande tipo: come sarebbe la mia vita se oggi iniziassi a fare quell'attività che vorrai fare da tempo? Come mi sentirei tra qualche mese se oggi iniziassi a fare la dieta che tanto vorrei iniziare? Come sarebbe la mia vita se finalmente decidessi di dichiararmi alla persona che tanto mi piace?
Farti domande di questo tipo ci aiuterà a renderti consapevole dei tuoi desideri e ti aiuterà a capire quanti danni sta provocando la procrastinazioni.
Fissa una deadline per completare questo passo. Di solito 4 o 5 giorni al massimo una settimana può bastare.Quando avrò preso nota di tutto ciò che non vuoi rimandare sarei pronto per il prossimo passo
Procrastinare è spesso un’abitudine ed è necessario ammettere che spesso dipende dalla mancanza di tempo, o da una pessima gestione di esso.
Saper gestire il tempo rappresenta la differenza tra riuscire a realizzare ciò che vuoi fare o rimanere bloccato in una vita in perenne ritardo sulle scadenze, una vita che non offre nulla se non il recuperare. E per gestire il tempo è necessario stabilire delle priorità.
Rileggendo quello che hai segnato al passo precedente capirai che ogni cosa che hai segnato implica una azione Questa azione ha necessità di un tempo per raggiungere il risultato che deve ottenere. È molto importante che tu selezioni le attività rispetto a delle priorità.
OAnalizzando la tua lista ti accorgerai che le priorità possono essere suddivise in quattro livelli:
importanti e urgenti, importanti non urgenti, non importanti ma urgenti, non importanti e non urgenti
Per ora definiamo cosa intendiamo per urgenti. Le urgenze devono essere risolte subito, fatto questo bisogna stabilire cosa è importante e cosa non lo è, cioè quale sono le azioni su cui conviene spendere energie e quali sono quelle che possono aspettare o non essere svolte
RLa procrastinazioni genera situazioni urgenti che necessitano di una immediata risoluzione In questo caso finiamo nel rincorrere un'urgenza dopo l'altra cadendo in un circolo vizioso che porta alla sensazione di non riuscire mai a gestire il tempo
Viviamo in una società dove i doveri sono tanti e si corre il rischio di essere sommersi da essi dimenticando il piacere, che spesso è dedicato anche alla famiglia e alle attività personali
È fondamentale una gestione degli impegni che aiuti a gestire doveri e piaceri allo stesso modo, una gestione che permetta di poter svolgere i doveri per il nostro lavoro senza dimenticarci di dedicare del tempo a noi stessi e alle cose per noi importanti
Gli impegni importanti sono quelli che hanno un valore emotivo nella nostra vita.
OAlcuni sono piacevoli, altri molto meno In ogni caso tutte queste attività sono fondamentali dal punto di vista pratico ed emotivo.
Le attività non importanti sono quelle che a cui non attribuiamo nessun valore emotivo.
Può capitare comunque di lasciarsi coinvolgere da queste attività che alla fine rappresentano soltanto una perdita di energia e di tempo Nello stabilire le tue priorità devi eliminare tutte le attività non importanti e non urgenti in modo da non disperdere più le tue energie. Le attività importanti dovrai selezionarle, capire quali tra essa sono più importanti e quali lo sono meno.
RQuindi finora hai preso nota di tutto ciò che dovresti o vorresti fare, è stabilito quali sono le urgenze del momento. Ora puoi stabilire ciò che è importante e in che misura, per poi eliminare dalla tua vita ciò che non lo è.
Nel momento in cui decidi di smettere di procrastinare è importante che anche le persone intorno a te non siano freno.
Potrebbe capitare che parenti, amici e datori di lavoro non siano d'accordo con la lista delle priorità che appena segnato Se assecondare le loro richieste si traduce in una nuova attività di procrastina azione deve avere la forza di dire di no.
Nel momento in cui questo tuo cambiamento dovesse essere ostacolato, dovrai essere in grado di trovare dei punti di mediazione e negoziazione Distingui tra quelli che sono i reali bisogno degli altri e quelli che sono semplici pareri o prese di posizione.
OLa capacità di mediare ti sarà importante per le persone a te care, quelle che fanno parte della tua vita.in ogni caso dovrei essere capace di dire dei no o di addirittura allontanare quelle persone che prendono solo che non offrono alternative.
Prendi un foglio e compila un la lista delle persone a te care con le quali pensi di dover mediare e crea una lista delle persone che pensi potrebbero creare dei problemi al tuo cambiamento e che eventualmente dovresti allontanare
Probabilmente a questo punto potrebbero essere emersi nuovi desideri che non è più voglia di lasciare in espressi, e che quindi vuoi realizzare.anche qui dobbiamo essere in grado di fare una scelta Purtroppo non si può avere tutto.
Concentrati sui risultati invece che sui sacrifici, man mano che raggiungerai traguardi intermedi questo ci aiuterà ad avere la sensazione che tutto stia procedendo secondo i piani Per ogni azione importante è che hai deciso di non rinviare, ma per la quale sai che io terrai risultati solo a lungo termine, crea un piano di azione.
OQuesto ci aiuterà quotidianamente ad andare avanti e a sentire che ciò che vuoi si sta avvicinando
Potrebbe avvenire che nella gestione delle priorità alcune azioni che vuoi smettere di rimandare vadano in conflitto tra loro Non dimenticare che il vero dramma della procrastinazione è la procrastinazione: il "lo faccio dopo" molto facilmente si traduce in "non lo farò mai"
C'è un concetto molto chiaro ed è la differenza tra posticipare e rinviare Se sei obbligato a rinviare dal tuo piano di azione, fissa una data per quell'obiettivo in modo tale che tu possa essere in grado di controllarlo e raggiungerlo, questo è sensibilmente diverso da rinviare
RSaper posticipare è l'indice che rappresenta chi non viene sopraffatto dagli eventi e che al contrario ha il controllo delle cose che fa
Pur avendo stabilito un ottimo piano di azione, incontrerai sicuramente degli ostacoli. Alcuni di questi sono prevedibili altri saranno del tutto imprevisti
Quando si presenta un ostacolo imprevisto ci si pone in uno stato di vulnerabilità in cui è facile avvertire la tentazione di mollare e riprendere il cammino solo che dopo questo ostacolo sarà rimosso.
È importante distinguere tra ostacoli che richiedono una certa attenzione ed ostacoli che possono essere affrontati subito o semplicemente aggirati
OSe hai deciso di combattere la procrastinazioni puoi affrontare il tuo ostacolo subito o trovare delle soluzioni alternative È possibile che alcuni ostacoli siano al momento insuperabili. Anche in questo caso posticipa senza rimandare, stabilisci nuove date
Se non puoi fare qualcosa subito stabilisci immediatamente un tempo realistico entro il quale poterlo fare Scrivi queste date su un’agenda, su un quaderno, o se vuoi puoi anche inserire un promemoria sul tuo telefono Ricorda con una frequenza stabilita a te stesso che questo posticipare non è rimandare, non stai procrastinando.
RSe senti di aver bisogno fatti aiutare, da persone care, da un counselor, da un coach Impegnarti con qualcun altro ci aiuterà a superare la tentazione di rinviare e ti motiverà ad agire
Se vuoi essere esigente con te stesso non può essere severo con te stesso.gratifica ad ogni traguardo intermedio che raggiungerai. E oggi cazzoni sono molto importanti per motivi diversi Il problema della progressi nazione è che permette di evitare un sacrificio immediato che avrà vantaggi solo nel futuro le gratificazioni servono a lasciare che la mente possa emozionarsi per risultati offerti dall'agire. È anche importante come metro di valutazione dei progressi fatti.fermarsi a riconoscere un traguardo raggiunto, un successo ottenuto, facilità a creare una nuova immagine mentale di noi stessi, l'immagine mentale di una persona che agisce e sa gestire le necessità quotidiane, i bisogni futuri, e che realizza i più importanti desideri.
Una volta smesso di procrastinare, gestirai al meglio tempi e priorità, sentirà anche la tua vita a fatto un salto di qualità e, sentirai di essere una nuova persona.ma attenzione questo è il tempo di essere guardinghi.
Le cattive abitudini in questo momento fanno presto a conquistare terreno se l'ambiente intorno a te, e la tua cerchia dei pari, non è ottimale Se vuoi un cambiamento reale, forte, agire deve essere la tua abitudine costante, devi allenarla quotidianamente per piccole e grandi cose.
Una volta raggiunto un obiettivo, il modo più efficace per allenare la tua abilità ad agire è passare immediatamente ad un altro obiettivo più stimolante. Se per esempio sei finalmente a riuscito a realizzare il viaggio dei tuoi sogni, al tuo ritorno a casa inizia subito a programmarne uno nuovo
Fa in modo che tu sia in grado di capire e scegliere cosa davvero importante per te senza permettere all'ambiente e alle persone che ti circondano di creare perdite di tempo. Nel rispetto di tutti, e di quelli che ti sono più vicini, non dimenticare che ciò che conta di più per te sei tu, lavora sempre affinché la qualità della tua vita sia per te soddisfacente.
Nel momento in cui ti accorgi di aver conquistato del nuovo tempo libero, stabilisci a cosa vuoi dedicarlo, non lasciare il vuoto, altrimenti la vita od altri lo riempiranno al posto tuo
Sei arrivato fino a qui sei pronto a compiere il tuo ultimo passo verso il cambiamento.questo ultimo passo ci aiuterà a confermare il tuo nuovo stile di vita, renderlo definitivo e stabile
Più di qualche volta all'interno di questo quaderno abbiamo accennato al "altro" come un possibile problema, come qualcuno che può influenzarti negativamente. Se hai smesso di procrastinare, ti accorgerai quante persone intorno a te hanno ancora il problema della procrastinazioni, rimandando il giorno dopo giorno un piacere che può essere dato dall'agire
OA questo punto hai imparato che attivarsi per tempo porta a migliori risultati in tempi più brevi e con minor fatica Hai imparato che la qualità della vita può migliorare tanto che si possono raggiungere traguardi meravigliosi Hai anche imparato che è una conoscenza così preziosa merita di essere condivisa con le persone a te care.
Aiutare qualcuno è un cambiamento di vita sarà qualcosa vantaggiosa per loro ma anche per te. Quello che ti sto dicendo è che condividere ciò che hai raggiunto sarà produrrà un circolo virtuoso dove l'abitudine a procrastinare non sarà presente ma quindi come insegnare anche gli altri come si smette di procrastinare?
RSicuramente puntare il dito contro qualcuno non è il modo migliore. A nessuno piace provare la sensazione di essere giudicati Il modo migliore per aiutare gli altri è sempre il solito, quello che nobile, è essere un esempio. Devi però prevedere che non tutte le persone possono essere intenzionate ad affrontare un cambiamento E lascia queste persone libere di vivere la loro vita a patto che non influenzino la tua.
Se invece qualcuno verrà positivamente condizionato dal tuo cambiamento e ti chiederà aiuto, bene offri la tua mano. Puoi parlargli di questo corso e puoi aiutarlo ad scriversi ed in seguito a metterlo in pratica Potrai aiutarlo a raggiungere e festeggiare insieme i progressi e dei risultati ottenuti.