Nr. 08 - Opinione Liberale - 05 marzo 2021

Anno 30 /G.A.A. Camorino

5 marzo 2021 /

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Opinione Liberale Settimanale del Partito Liberale Radicale Ticinese

Un’esperienza che conta

03 / Christian Vitta / consigliere di Stato Il Comune è una palestra di dibattito politico importante, un terreno fertile per chi inizia a prendere parte con passione alla vita pubblica.

Impulso all’estensione del 5G

05 / Fabio Käppeli / granconsigliere Il documento dell’Ufficio federale dell’ambiente sull’estensione della rete 5G è una tappa fondamentale nel processo di digitalizzazione.

Test salivari rapidi e ripetitivi

06 / Una presa di posizione del PLR ticinese È quanto chiede il PLR in risposta all’evoluzione della pandemia che impone alla politica scelte incisive per permettere al Paese di ripartire.

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Aggregazioni e città Ticino, progetto o utopia?

Alessandro Speziali presidente PLR

Visioni, sensibilità e grandi progetti

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gni tanto le aggregazioni sono vere e proprie professioni di fede. Da una parte c’è chi le rincorre come fossero l’elisir del buongoverno, dall’altra chi le avversa perché sono il Male in terra. Le “fusioni”, per usare un termine ormai vintage, sono uno strumento – né più, né meno. La sfida è intrecciare la prossimità e la cura dei bisogni quotidiani con le visioni del Comune che vogliamo tra 20 anni, individuando i grandi progetti. Occorre una sensibilità e un’operatività tutt’altro che scontata, sia a livello delle amministrazioni comunali sia delle forze politiche. Il PLR, che ha il federalismo scritto nel proprio DNA, lo sa bene.

Alex Farinelli consigliere nazionale

Al centro la qualità di vita dei cittadini

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on vi è una regola fissa e sempre valida che possa dire a priori se un’aggregazione sia positiva o negativa. L’essenziale è affrontare questa tematica senza preconcetti e soprattutto tenendo presente che al centro di ogni ragionamento vi deve essere la qualità di vita dei cittadini, a seconda delle realtà si potrà poi dire se un’aggregazione è necessaria, auspicabile oppure da evitare. Per questo di principio sono contrario alle posizioni per partito preso in questo campo, in un senso o nell’altro.

Alessandra Gianella capogruppo PLR in Gran Consiglio

I

l nostro partito ha sempre ritenuto fondamentale avere Comuni efficaci, sostenibili e in grado di dare risposte ai cittadini. Questo presuppone una vicinanza alle persone. Ogni realtà comunale conosce una sua dinamica ma l’obiettivo comune dev’essere quello di promuovere iniziative in grado di migliorare la qualità di vita dei cittadini e rafforzare i legami tra le diverse generazioni. L’apertura del tunnel di base del Ceneri renderà più facili gli spostamenti sul nostro territorio, sviluppando ulteriormente l’idea di città Ticino. Idea da sostenere laddove il progetto aggregativo è richiesto, voluto e sostenuto dalla popolazione locale che meglio conosce le proprie esigenze.

Ripartiamo dalla luce del sole

Rocco Cattaneo consigliere nazionale

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a luce del Sole è di tutti. Capire come sfruttarla in modo durevole non è né di destra né di sinistra. L’investimento nell’energia solare dà subito un reddito sicuro a partire dalla sua messa in funzione e per almeno 30 anni. Non occorre cercare il mercato, la vendita del prodotto è garantita. Per effettuare la svolta energetica, è necessario tuttavia che ogni parte coinvolta giochi bene il proprio ruolo. Ricerca e sviluppo, finanza, condizioni quadro, mercato elettrico, eccetera. Ognuno deve trovare le proprie motivazioni in questo contesto nazionale di svolta energetica entro il 2050.

Con i ritmi attuali il processo di sostituzione dell’energia nucleare e di quella del petrolio non arriva all’obiettivo che la politica ha posto. Occorre cambiare marcia. Lo sviluppo dell’energia elettrica con il fotovoltaico deve essere accelerato: meno ostacoli burocratici sia a livello federale che cantonale, più incentivi soprattutto a sostegno della vendita di energia rinnovabile e più convinzione e determinazione da parte del settore privato, finanziario e imprenditoriale. Si tratta di una sfida importante da cogliere anche e soprattutto per il Ticino.

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Politica comunale, un’esperienza che conta Christian Vitta consigliere di Stato

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e elezioni comunali del 18 aprile sono sempre più vicine. Saranno delle elezioni particolari, contraddistinte da una campagna elettorale che sarà per forza di cose diversa: questa volta, infatti, lo spazio virtuale prenderà il posto dei comizi e degli eventi, mettendo in primo piano i temi e le idee e in secondo, anche se solo in parte, il contatto umano e diretto tra candidati ed elettori. Non per questo, però, i nostri aspiranti municipali e consiglieri comunali sono meno stimolati ad assumersi la responsabilità di rappresentare i propri cittadini negli organi esecutivi e legislativi dei propri Comuni, in particolare penso a quelli di Alto Malcantone, Lumino e S. Antonino

a cui è dedicata l’edizione speciale di Opinione liberale.

L’attività a livello comunale è una palestra di dibattito politico importante dove, una volta consapevoli dell’importanza della carica assunta per il proprio Comune e il suo futuro, la passione per la politica inizia a trovare terreno fertile. Si imparano il confronto con gli altri, la difesa e il sostegno delle proprie idee, ma anche il dialogo e i principi che reggono le azioni del Comune. E con il passare del tempo, soprattutto, si possono cogliere i frutti del proprio lavoro a favore della cittadinanza. Il benessere dei cittadini è infatti ciò a cui aspirano municipali e consiglieri comunali, a cui possono contribuire con il proprio lavoro e con il proprio impegno.

L’esperienza comunale è quindi una tappa fondamentale per chi ama far politica. L’ho potuta vivere anch’io grazie al periodo trascorso, dapprima nelle vesti di consigliere comunale e in seguito in quelle di sindaco, nel mio Comune di S. Antonino. Un’esperienza che, arricchita dagli anni trascorsi in Gran Consiglio, mi ha fornito le migliori basi per svolgere la mia attuale attività di consigliere di Stato.

Il mio augurio a tutti i candidati è pertanto

quello di sfruttare appieno questa opportunità, acquisendo le fondamenta e le competenze necessarie per poter esercitare la propria carica politica con consapevolezza, passione e spirito di servizio, dimostrando di voler diventare una risorsa preziosa per il proprio Comune ma anche, di conseguenza, per il Cantone.

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05.10.2020

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Un nuovo impulso all’estensione della rete 5G Il potenziamento della rete 5G con antenne adattative sarà reso possibile, nel rispetto degli attuali valori limite per gli impianti di telefonia mobile. È il punto centrale del documento pubblicato dall’Ufficio federale dell’ambiente e destinato a Cantoni e Comuni; il documento fa chiarezza su come calcolare le radiazioni delle antenne adattative, ed è una tappa fondamentale nel processo di digitalizzazione: un tema caro al PLR. Le considerazioni del granconsigliere Fabio Käppeli.

Fabio Käppeli granconsigliere

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l consumo di dati nella quarta rivoluzione industriale è ormai oltre 120 volte quello di soli 10 anni fa. Ad esempio nel 2019 il volume di dati sulla rete mobile è salito a 141’000 Gbit al giorno, vale a dire il 29% in più rispetto all’anno precedente, mentre la capacità della rete stenta a tenere il passo e nello stesso anno è cresciuta solo del 5%.

Senza uno sviluppo più convinto della rete incombe la minaccia di una congestione del traffico di dati già nei prossimi anni, e per garantire un’elevata larghezza di banda in modo diffuso sul territorio il 5G risulta essere imprescindibile.

Purtroppo quest’espansione è ancora bloccata, ed è soprattutto chiaro che il nostro Cantone non sarà in prima fila in questo sviluppo.

Tuttavia la scorsa settimana è arrivato un nuovo impulso all’estensione della rete 5G. L’Ufficio federale dell’ambiente ha infatti pubblicato un documento volto a chiarire come calcolare le radiazioni emesse dalle antenne destinate alla tecnologia 5G nel rispetto della protezione della popolazione. Si tratta da un lato di uno strumento necessario per rassicurare la popolazione, che costituisce però anche una vera e propria pietra miliare nel processo di digitalizzazione.

Sappiamo che per sfruttare appieno la nuova tecnologia occorrono antenne di ultima generazione di tipo adattativo, un sistema che ottimizza la trasmissione convogliandola là dove effettivamente richiesta dai dispositivi mobili. Fino ad oggi mancava uno strumento per misurare la quantità di radiazioni emesse da questo tipo di antenne, che funzionando in modo differente da quelle utilizzate in precedenza richiede un adattamento del metodo di calcolo.

L’autorità federale ha dunque precisato le norme per tali misurazioni, fornendo uno strumento unico per il rilascio delle autorizzazioni alla costruzione di nuovi impianti o al potenziamento di quelli esistenti. Grazie a condizioni finalmente chiare, Cantone e Comuni potranno misurare con precisione il rispetto dei

valori limite, che non cambiano, oltre a monitorarne il funzionamento una volta attive.

Ora si potranno quindi sbloccare le numerose procedure pendenti, le quali dovranno riprendere il loro corso a ritmo sostenuto verso la digitalizzazione del Paese, a beneficio di tutta l’economia e la popolazione.

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laposizione

Test salivari rapidi e ripetitivi per tornare alla normalità S ostegno e promozione ai test rapidi e ripetitivi anche in Ticino: è quanto chiede il PLR in risposta all’attuale evoluzione della pandemia che impone alla politica scelte rapide ed incisive per permettere al Paese di ripartire. E di certo l’introduzione dei test salivari rapidi a tappeto è una misura di facile attuazione, che permette alle aziende, tra le altre cose, di lavorare con prospettive più chiare e con maggiore sicurezza; a beneficiare delle analisi sarebbero pure i dipendenti che potranno così lavorare con maggiore tranquillità.

Il PLR invita pertanto il Consiglio di Stato di accelerare nello sfruttare meglio i margini di manovra concessi dall’ordinanza federale in vigore che permette non solo il test tampone nasale, ma anche i test rapidi (analisi della saliva), che in Ticino si stenta a promuovere.

I vantaggi dei test rapidi salivari sono sempre più condivisi e ampiamente utilizzati all’estero. L’esperienza grigionese insegna che possono rappresentare uno strumento utile alle aziende per lavorare con prospettive più chiare e in maggiore sicurezza. Il PLR fatica sempre più a capire l’esitazione del Consiglio di

Il PLR chiede al Consiglio di Stato di sfruttare meglio i margini di manovra dell’ordinanza federale che permette non solo il test tampone nasale, ma anche i test rapidi (analisi della saliva), che in Ticino si stenta a promuovere.

Stato, anche alla luce dell’introduzione del medesimo sistema nella sessione delle Camere federali in corso a Berna. Il test rapido salivare permette infatti di avere i risultati in pochissimo tempo per SMS (in generale 2-3 ore) e spezzare così un’eventuale catena di contagi.

L’introduzione sistematica di questi test rapidi aiuterebbe le aziende ticinesi ad avere migliori prospettive per quanto riguarda questioni organizzative, assenze di personale e gestione delle quarantene. Infatti i test rapidi sono accettati dalle ordinanze federali anche per ridurre a 7 giorni (con test negativo) i giorni di quarantena.

Per un’azienda questo significa in molti casi evitare ritardi nella produzione e scongiurare il non rispetto dei contratti di fornitura per mancanza di personale.

Alex Farinelli, consigliere nazionale, ai microfoni di Radio 3i.

“Facciamo due test alla settimana – lunedì e mercoledì – in modo di garantire che non ci siano focolai all’interno dei Consigli, perché sarebbe ovviamente problematico se una parte consistente dei parlamentari fosse messa in quarantena. Una persona raccoglie un campione salivare in due minuti, lo mette in una provetta e lo consegna.

Nell’arco della giornata riceve il risultato del test. È qualcosa di rapido e soprattutto non complicato.

Già da settimane ci si interroga perché il Ticino non adotti un test del genere. Anche perché va detto che in altri Cantoni c’è molta più mobilità intercantonale, in Ticino molto meno e quindi sarebbe estremamente efficace come strategia per andare a combattere la pandemia”.

l’ospite

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Fanny Noghero in visita È

un incontro tra “facce nuove” quello avvenuto la scorsa settimana in segreteria a Camorino. Il fresco presidente del PLRT Alessandro Speziali ha infatti ricevuto la gradita visita della nuova segretaria generale del PLR svizzero, Fanny Noghero, scesa in Ticino per una giornata di confronto con la principale realtà italofona liberale radicale del Paese. Ne è scaturita una chiacchierata informale e costruttiva a cui hanno partecipato anche la capogruppo in Gran Consiglio Alessandra Gianella, il segretario Andrea Nava, Massimo Schira e Laura Codiroli. Fanny Noghero ha tra le altre cose sottolineato la propria spiccata sensibilità nei confronti della pluralità linguistica anche nel contesto del PLR svizzero.

La politica PLR nazionale e cantonale Al centro delle discussioni, diversi aspetti dell’attività politica e partitica tra Berna e Bellinzona, su tutti la nuova impostazione voluta dalla presidente nazionale Petra Gössi, che ha posizionato il partito su una strada decisamente più “green” con progetti come quello del sito Blueprints.ch che raccoglie tutta l’attività del PLR in Svizzera sul piano comunale, cantonale e

federale per quanto concerne la politica climatica e ambientale. Importanza sta poi assumendo anche un altro capitolo della presidenza Gössi, ovvero la “Strategia per le future generazioni” che caratterizzerà l’azione politica liberale radicale nei prossimi anni, con focus a breve termine in particolare sulle misure di uscita dalla pandemia e di rilancio del paese.

Proprio in questo senso, Speziali e Noghero hanno condiviso l’importanza di puntare alla riapertura di attività fondamentali come la ristorazione per il prossimo 22 marzo, rispettando beninteso severe regole di protezione. Si tratta infatti di ridare prospettive ad un intero settore – quello della gastronomia e del turismo – ma anche sostenere una popolazione

sempre più a disagio nei confronti dell’assenza di socializzazione.

Sostenere le iniziative promosse in casa liberale radicale L’incontro tra Alessandro Speziali e Fanny Noghero è stata l’occasione per sottolineare la necessità di sostenere le due iniziative attualmente attive in casa liberale radicale: l’iniziativa dei Giovani che mira a garantire un futuro all’AVS attualmente in fase di raccolta firme; e quella in rampa di lancio delle Donne liberali radicali, che verrà ufficialmente presentata il prossimo 8 marzo, e che chiede l’introduzione della tassazione individuale in Svizzera.

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7 marzo, il perché di no e si nelle urne C

ari liberali radicali

Il 7 marzo 2021 voteremo su tre diversi punti e vorrei perciò spiegarvi la posizione del PLR svizzero. La pandemia ci ha mostrato l’importanza delle possibilità che la tecnologia digitale può offrire; potremo utilizzarle ancora meglio con l’aiuto dell’identificazione elettronica. Anche l’accordo di libero scambio con l’Indonesia è anch’esso positivo, perché dà impulso alla nostra economia e offre importanti opportunità sulla scia della crisi pandemica. Infine, ci opponiamo all’iniziativa anti-liberale e centralista sul burqa. Sia l’iniziativa sia il burqa stesso sono in contrasto con i valori fondamentali del PLR. Siamo contrari all’introduzione di codici di abbigliamento nella Costituzione, anche se non ci piacciono gli atteggiamenti anti-liberali.

Siamo una nazione costruita sulla diversità. E quando si tratta di valori, come liberali radicali attribuiamo maggiore peso alla libertà che alla coercizione statale.

Cogliere le opportunità della digitalizzazione: sì all’e-ID La proposta è tempestiva: la pandemia ha chiaramente sottolineato la necessità e le possibilità offerte dalla digitalizzazione. Allo stesso tempo, però, i problemi emersi in seno all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) hanno anche dimostrato che la Confederazione è in difficoltà in questo campo. Per questo motivo, sosteniamo il sì ad una e-ID nella quale i fornitori pubblici e privati si completano a vicenda. Se la rifiutassimo, il processo di digitalizzazione risulterebbe notevolmente ritardato - ci vorrebbero anni prima di poter fare significativi progressi in ambito digitale. Cogliamo quindi l’oppor-

Petra Gössi presidente PLR svizzero

tunità di accedere ora ai servizi pubblici e privati attraverso un’e-ID ed evitiamo così, tra le altre cose, noiose code allo sportello. Vota sì all’e-ID e sì alla digitalizzazione!

Sì a una forte partnership per un commercio sostenibile con l’Indonesia L’accordo economico con l’Indonesia apre alle imprese svizzere la porta di un mercato che, con i suoi 267 milioni di abitanti, è uno dei più importanti al mondo tra quelli in crescita. A medio termine, l’accordo permetterà di eliminare fino al 98% dei dazi doganali. Né le imprese europee né quelle statunitensi beneficiano per ora di un tale accesso privilegiato a questo mercato. Votando a favore dell’accordo di libero scambio con l’Indonesia, la Svizzera si assicurerà importanti vantaggi competitivi. La combinazione tra riduzioni tariffarie e sostenibilità lo rende poi l’accordo più progressista della Svizzera - aspetto particolarmente importante per quanto riguarda il delicato tema della produzione sostenibile dell’olio di palma.

Questo impulso commerciale sostenibile arriva al momento giusto anche per stimolare una forte ripresa dalla crisi economica causata dalla crisi del coronavirus.

No a soluzioni antiliberali ad un problema inesistente Si può essere contro l’imposizione del burqa anche votando no all’iniziativa: non c’è alcuna contraddizione. Siamo una nazione costruita sulla diversità. Quando si tratta di valori, come liberali radicali attribuiamo più peso alla libertà, rispetto alla coercizione statale.

Ecco perché non sosteniamo nessuna iniziativa volta ad includere i codici di abbigliamento nella nostra Costituzione per motivi ideologici. Tanto più che si tratta di un problema inesistente: oggi vivono in Svizzera appena 30 donne che indossano il niqab. In ogni caso, sono già in vigore norme efficaci su questo aspetto: la legge attuale rende già punibile l’imposizione forzata del velo (reato di coercizione ai sensi dell’articolo 181 del codice penale). Il PLR è a favore di una regolamentazione intelligente e sostiene quindi il controprogetto, che entrerà in vigore se l’iniziativa venisse respinta. Senza interferire con l’autonomia cantonale, il controprogetto affronta le preoccupazioni centrali dell’iniziativa e completa le leggi cantonali esistenti e questo lo rende la soluzione migliore.

Io respingo l’iniziativa e vi invito a fare lo stesso.

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PLR e Cina, un’apertura pragmatica

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’ascesa della Cina sul piano internazionale continua. Innanzitutto, lo sviluppo economico positivo degli ultimi decenni ha suscitato l’interesse delle imprese svizzere verso il “Celeste impero”. La Cina rappresenta un interessante mercato per le esportazioni e un luogo di produzione e innovazione con un grande potenziale di crescita anche dal punto di vista dell’economia svizzera. La Cina è già oggi il terzo partner commerciale del nostro paese dopo l’UE e gli USA. Inoltre, l’importanza dei viaggiatori cinesi per il turismo svizzero continua a crescere. Con il suo sistema autoritario, tuttavia, la Cina rappresenta una grande sfida per le democrazie dell’Occidente.

La Cina si presenta abilmente al resto del mondo come contro-modello di successo alle nazioni occidentali industrializzate con i loro sistemi sociali ed economici liberali. Contrariamente alle speranze iniziali, l’apertura economica della Cina non ha portato alla sua democratizzazione. È quindi essenziale che la cooperazione con la Cina non si limiti agli aspetti economici.Solo una visione globale e una riflessione continua permetteranno alla fine di dare una forma produttiva al nostro commercio con la Cina.

In questo contesto, anche le questioni politiche, in particolare quelle relative ai diritti umani, devono essere affrontate apertamente.

Per il PLR il motto nelle trattative con la Cina è “apertura pragmatica con limiti chiari”.

I tre punti chiave 1. La Svizzera difende con convinzione i suoi principi, cioè la democrazia, lo stato di diritto, i diritti umani, il federalismo e l’economia di mercato, anche nei confronti della Cina. I nostri valori sono la nostra forza.

2. La cooperazione, il commercio e il dialogo sono più fruttuosi dell’isolamento e della repressione. La Svizzera continuerà quindi a cooperare con la Cina in vari campi, senza ingenuità e con occhio vigile. Valutando costantemente le opportunità e i rischi.

3. La Svizzera rafforza la sua conoscenza del funzionamento della Cina facilitando la messa in rete, lo scambio e il coordinamento tra gli attori svizzeri in Cina, dal profilo economico politico, sociale e accademico.

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Soluzioni PLR nella legge sul riciclaggio di denaro L

a piazza finanziaria svizzera gode di un’importanza internazionale e ha una reputazione da difendere. Il PLR è favorevole a una difesa forte e praticabile contro il riciclaggio di denaro, affinché i fondi e i valori patrimoniali provenienti da crimini come l’estorsione, la corruzione, la tratta di esseri umani, il traffico di droga, il traffico di armi o gravi reati fiscali non possano essere riciclati attraverso la piazza finanziaria svizzera. La Svizzera dispone già oggi di un buon meccanismo di difesa contro il riciclaggio, fatto confermato anche dalla Financial Action Task Force (FATF) nella sua ultima revisione della valutazione del nostro paese. Tuttavia, un aggiornamento della legge sul riciclaggio di denaro si è rivelata necessaria e sensata per rispettare i più recenti standard internazionali. Questa conformità internazionale è importante per la nostra piazza finanziaria e i suoi attori, così come per la reputazione internazionale del nostro paese.

Anche gli attori della piazza finanziaria elvetica, del resto, sostengono questa revisione.

Scongiurata un’alleanza contro natura Durante l’ultima sessione, la legge sul riciclaggio di denaro rischiava di fallire a causa del formarsi di un’alleanza contro natura tra destra e sinistra.

Grazie all’impegno del PLR, in particolare a una mozione di Christa Markwalder, si è evitato che il progetto di legge venisse affossato, rinviandolo in Commissione per ulteriori discussioni.

Questo sforzo ha dato i suoi frutti. Le nuove discussioni in Commissione hanno infatti permesso di elaborare un progetto di modifica capace di raccogliere la maggioranza parlamentare, impedendo il formarsi di quest’alleanza contro natura.

Energia solare, il Consiglio federale accoglie il postulato Cattaneo

La revisione della legge sul riciclaggio di denaro è stata salvata in dirittura d’arrivo. La Svizzera riesce ora a soddisfare gran parte delle raccomandazioni della FINMA e rispettare i parametri internazionali.

La soluzione trovata adegua la legge agli standard internazionali, il che è essenziale per il settore finanziario, ma tiene anche conto delle peculiarità svizzere. Resta da appianare una differenza con il Consiglio degli Stati, che chiede di migliorare la formulazione per quanto riguarda i limiti di segnalazione. Allo stesso tempo, il Consiglio degli Stati deve riesaminare alcune singole questioni che avevano trovato maggioranze nelle prime delibere della Commissione

degli affari giuridici del Consiglio nazionale. Il disegno di legge definitivo potrebbe quindi andare al voto finale nell’estate del 2021. Ciò che è preoccupante è la volontà della sinistra di avversare questa revisione e quindi rifiutare regole più severe per combattere il riciclaggio di denaro, soltanto per non aver trovato sostegno per tutte le loro proposte. La revisione è nell’interesse della Svizzera e della sua piazza finanziaria, ne protegge la buona reputazione e l’integrità.

Il Consiglio federale accoglie il postulato (20.4561) di Rocco Cattaneo, dando competenza al DATEC (Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni) per uno studio dettagliato a livello nazionale sul potenziale di produzione di energia fotovoltaica grazie alla sfruttamento delle superfici delle opere delle centrali idroelettriche e delle superfici dei laghi artificiali. Lo studio dovrà pure contenere eventuali cambiamenti a livello normativo. Le recenti realizzazioni di nuovi impianti fotovoltaici come sulla Diga dell’Albigna in Val Bregaglia (GR) o sulla superficie del Lac des Toules (VS) rappresentano pratici esempi di opportunità notevoli.

La Svizzera deve sviluppare in modo tempestivo e progressivo durante i prossimi 30 anni fonti energetiche rinnovabili per colmare questo enorme vuoto energetico. L’energia solare è la risposta a questa sfida, e il postulato di Rocco Cattaneo chiede appunto di sfruttarla su impianti idroelettrici e laghi artificiali che possono costituire in questo senso un importante tassello per la produzione di ulteriore energia pulita in perfetta sintonia con la Strategia energetica 2050 della Confederazione

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No a un sovvenzione diretta dei media online Sono tempi difficili per l’industria dei media a causa del calo delle entrate pubblicitarie e del crescente consumo di informazioni online.

Un aiuto da 150 milioni è arrivato martedì dal Nazionale, di cui 30 annui per i media online. Ed è proprio il sostegno ai media elettronici la controversia: secondo il PLR deve essere limitato nel tempo. Il pacchetto di aiuti ai media torna agli Stati.

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a proporzione della popolazione che si informa principalmente o esclusivamente attraverso contenuti online è in costante aumento. Per poter fornire al pubblico un’informazione di qualità e affidabile a lungo termine e per essere in linea con le attuali abitudini, i media si trovano nella necessità di rendere disponibili i loro contenuti anche online. I principali beneficiari del pacchetto di aiuti adottato dal Nazionale (il dossier ritorna al Consiglio degli Stati per appianare alcune divergenze), sarebbero quindi le società di media esistenti, che hanno sviluppato offerte digitali in aggiunta alle loro offerte tradizionali (in particolare gli editori di giornali con un’edizione online, portali e applicazioni online a pagamento), così come alcuni portali che offrono esclusivamente contenuti online. Ed è proprio su questo punto che il PLR è scettico.

Aiuti ai media online: il nodo del problema Nelle cinque ore di discussione, tutti i gruppi parlamentari hanno sottolineato l’importanza dei media e le difficoltà in cui versano attualmente. E la stessa commissione, per voce del liberale radicale vodese Frédéric Borloz, ha perorato il sostegno al pacchetto di aiuti che deve consentire di evitare un impoverimento dell’offerta durante gli anni di transizione che deve affrontare la stampa. Il nodo del problema è

però il contributo federale di 30 milioni all’anno per i media elettronici. Lo scorso autunno il plenum aveva rinviato il progetto in commissione proprio allo scopo di integrare tale tema nella nuova legge. Martedì i deputati si sono espressi a favore.

Da un punto di vista liberale, “la sovvenzione diretta dei media online non è auspicabile” ha sostenuto il bernese PLR Christian Wasserfallen, che ha deplorato il declino del vero giornalismo, sempre più raro, a vantaggio delle “fake news” e della “corsa ai clic”. Secondo Wasserfallen “questo modello porterebbe ad una crescita a cascata di media online, che non potrebbero sopravvivere senza sovvenzioni statali”. Il mercato dei media online può essere difficile, ma garantisce grande diversità. L’intervento dello Stato è quindi difficile da giustificare.

Il PLR è a favore di un sostegno indiretto alla stampa poiché questo genere di aiuto si è dimostrato efficace. E sostiene pure un aiuto finanziario, su un periodo transitorio, per la distribuzione mattutina di prodotti mediatici.

Tuttavia, il sostegno previsto dovrebbe essere limitato a cinque anni e non a dieci come proposto dal Consiglio federale. Il PLR accoglie anche il sostegno alle istituzioni di istruzione e formazione, alle agenzie di stampa e agli organismi di autoregolamentazione, così come agli investimenti nelle tecnologie informatiche. Dopo tutto, anche questa è una forma di sostegno indiretto a beneficio di tutti i media.

Il pacchetto di aiuti – che avrà una durata limitata di 5 anni sia per la promozione indiretta della stampa sia per l’intera legge sulla promozione dei media online – torna ora agli Stati.

Sostegno indiretto ma limitato nel tempo Con la legge sulla radio e la televisione (LRTV), i media privati dovrebbero beneficiare di un potenziale di mercato un po’ più imporante.

Inoltre, l’attività della SSR, che offre contenuti online liberamente accessibili, deve essere ridefinita. In un momento in cui diversi media privati sono costretti ad offrire contenuti a pagamento per sopravvivere, sarebbe contraddittorio se la SSR fosse in grado di espandere ulteriormente la propria offerta online a libero accesso.

Bocciata l’idea PLR di buoni ai giovani Il PLR ha proposto di offrire dei buoni d’acquisto “media” ai giovani. L’iniziativa darebbe alle generazioni future l’opportunità di avere voce in capitolo su ciò che vogliono consumare a livello mediatico. La maggioranza di sinistra del Nazionale si è tuttavia opposta: pur ritenendo l’idea allettante, ha ritenuto che i dettagli “di una proposta dell’ultimo momento” siano ancora troppo vaghi, in particolare per quanto riguarda la questione del finanziamento.

Conto donazioni: 30-882-0 legapolmonare.ch

VOTA SÌ

7 marzo 2021

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l’opinione

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Coesione sociale piuttosto che lotta di classe Christian Lüscher consigliere nazionale PLR Ginevra

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’iniziativa 99% di Gioventù socialista distorce la realtà e alimenta solo conflitti inutili.

Come il Consiglio nazionale, il Consiglio degli Stati rifiuta di mettere in pericolo la distribuzione del reddito tassando eccessivamente una parte della popolazione che da sola rappresenta il 40% delle entrate fiscali.

“Dividi e impera”? Sembra essere la parola d’ordine di Gioventù socialista, e non è certo questo che farà avanzare la Svizzera. L’iniziativa populista 99% si basa su constatazioni e

calcoli aberranti e soprattutto errati, sostenendo che il capitale è sottotassato mentre in Svizzera i redditi da capitale sono già molto tassati. Chiedendo una tassazione del 150%, il testo prende deliberatamente di mira i contribuenti che già oggi pagano una quota importante ed essenziale delle entrate fiscali, e che sono i principali contribuenti dei vari bilanci statali.

Agendo in questo modo, i giovani socialisti cercano ancora una volta di destabilizzare il nostro Paese e ciò che ne fa il suo successo. Invece di tentare l’ennesimo esperimento socialista, dovremmo piuttosto fare in modo che il nostro Paese rimanga attraente e competitivo, alfine di continuare a garantire la nostra ricchezza, ossia la nostra stabilità.

In un momento in cui l’iniziativa dice di voler combattere le cosiddette élite, siamo ancora una volta di fronte a una proposta totalmente disconessa dalla realtà. I giovani socialisti dimenticano che l’1% dei contribuenti con i redditi più alti genera quasi il 40% delle entrate fiscali. Volerli

tassare ancora di più è semplicemente darsi la zappa sui piedi. Il sistema ha dimostrato il suo valore: il capitale viene investito e crea innovazione e posti di lavoro. Se, d’altra parte, il capitale viene tassato troppo pesantemente, gli investimenti, l’innovazione e l’imprenditorialità diminuiscono – a scapito di tutti.

Il nostro Paese, nel confronto internazionale, è molto equilibrato in termini di distribuzione del reddito. Invece di lottare contro i mulini a vento, come fa regolarmente la sinistra, il PLR investe in sfide concrete. Ci impegniamo a far sì che la Svizzera continui ad essere una piazza economica attraente e che il nostro sistema educativo rimanga a un alto livello. Questi obiettivi sono realistici, intelligenti e universalmente redditizi. Come partito responsabile, rifiutiamo questa iniziativa che è tutt’altro che responsabile, e che non fa altro che mettere una parte della popolazione contro un’altra. Noi, ci teniamo alla nostra coesione sociale perché è il collante che tiene unita la Svizzera.

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Fondazione sede liberale radicale di Preonzo, i primi 30 anni Marco Genazzi presidente della Fondazione sede liberale radicale

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a storia attesta che l’iniziativa si deve ai coraggiosi intenti dell’allora Unione liberale radicale di Preonzo e della Sezione giovani liberali, ispirati dal fatto che nel lontano anno 1953 il Comitato promotore del Fondo sede liberale riuscì, attraverso donazioni e cessioni di appezzamenti a prezzo estremamente favorevole da parte principalmente di cittadini liberali radicali, ma anche di altra fede politica, a realizzare

9 febbraio 1990: l’assemblea dell’Unione liberale radicale di Preonzo (ULRP), designata quale fondatrice, costituì la Fondazione sede liberale radicale Preonzo. Fondazione che nel 2020 ha coronato i suoi 30 anni di vita.

un sedime di 3’356 metri quadrati nella zona chiamata Risera, iniziativa resa possibile in quanto le caratteristiche di quei terreni erano inadatte per le esigenze agricole dell’epoca.

Dopo anni di tentennamenti, e non da ultimo per mancanza di mezzi, il sogno per la realizzazione di una sede liberale radicale si concretizzò con iscrizione al FUSC del 23 gennaio 1991, il cui statuto stabilisce: “di sostenere e favorire lo studio, l’approfondimento e la diffusione del pensiero e della cultura liberale radicale in tutte le manifestazioni della vita sociale in particolare mediante la realizzazione di un edificio da destinarsi a sede liberale radicale e a centro di manifestazioni culturali e ricreative”.

A inizio anno 2020, dopo la nascita della grande Bellinzona e conseguenti modifiche nell’organizzazione partitica delle Sezioni, in sostituzione della fondatrice iniziale, con stesse competenze e diritti, è stato designato iI Partito liberale radicale ticinese rappresentato dall’avvocato Fulvio Pelli. Il consiglio venne anche completato con Francesco Genazzi quale nuovo membro.

Una splendida avventura L

e pratiche realizzative iniziarono con la determinante collaborazione della Cooperativa edilizia del Mendrisiotto (CEM) che faceva capo al Partito liberale radicale svizzero. Fu quindi edificato, con l’aiuto federale e cantonale WEG tramite la garanzia di anticipazioni (riduzione di base) e contributi per ridurre le pigioni, uno stabile locativo denominato La Risera di 12 appartamenti sussidiati, con al piano terreno la sede da sempre sognata.

Il costo totale dell’opera ammontò a 4’070’000 franchi, e viene ammortizzato annualmente: in totale fino a tutt’oggi per 1’100’000 franchi. È da sottolineare che, ad eccezione dei sussidi a fondo perso concessi agli inquilini che rientravano nei limiti fiscali imponibili, le riduzioni di base, dopo un determinato periodo, dovevano essere rimborsate mensilmente a carico dei locatari.

A questo proposito la Fondazione nell’anno 1994, con l’assunzione di una cifra concordata con l’autorità federale quale liquidazione, nella pura interpretazione dello scopo sociale al fine

da evitare un onere eccessivo alle famiglie, è riuscita ad ottenere la cancellazione dell’intero importo oggetto del rimborso di 287’200 franchi.

La locale sede liberale radicale è stata – e lo è tuttora – luogo di riunioni in via preferenziale per le manifestazioni politiche del PLR, oltre che per ritrovi di associazioni civili della regione, ricorrenze e incontri delle famiglie del palazzo. Ha pure ospitato a più riprese delle classi scolastiche dell’infanzia e delle elementari, quando la capienza delle aule pubbliche si rivelava insufficiente.

Lo scopo e lo spirito ideale prettamente partitico, contemperati da altre attività ai fini sociale, civico e ricreativo, si può dire che è stato onorato e l’augurio che ci facciamo è quello di poter continuare anche in futuro in immutato entusiasmo, con un pensiero di riconoscenza in special modo all’emerito presidente fondatore Fabio Genetelli, scomparso lo scorso dicembre alla soglia dei 100 anni e a tutti coloro che hanno generato questa splendida avventura.

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Opinione Liberale

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Il principio dei subentranti Franco Celio

I

subentranti sono, per definizione, coloro che succedono a consiglieri di Stato o a deputati al Gran Consiglio che lasciano la carica, per dimissioni o per decesso, prima del termine dalla legislatura. Nei sistemi elettorali maggioritari, la designazione dei successori avviene mediante elezioni supplementari, parziali. Nei sistemi proporzionali, come il nostro, valgono invece altre regole. In linea di principio, i subentranti sono coloro che alle elezioni si sono classificati subito dopo gli eletti (e che in effetti sono detti “primo – o secondo o terzo – subentrante”). Non sempre però, specie per il Consiglio di Stato, questo principio viene rispettato. Spesso, infatti, i “candidati” figurano sulle liste per motivi (di rappresentatività regionale, di riconoscenza di prestigio, eccetera) che non hanno nulla a che vedere con un loro eventuale subingresso.

Qualora i subentranti rinunciassero, più o meno volontariamente alla carica, la legge assegna ai

Se un seggio diventa vacante durante una legislatura, ad essere eletto è il primo subentrante della lista, ossia il candidato non eletto che ha ottenuto il maggior numero di voti dopo coloro che sono entrati nell’esecutivo o nel legislativo. Non sempre però questo principio viene rispettato, può succedere che i subentranti rinuncino alla carica o che non ve ne siano di eleggibili: il perché ce lo spiega Franco Celio. proponenti (vale a dire al partito che il dimissionario rappresentava) il diritto di designare il successore, che in quel caso entra in carica senza passare attraverso un’elezione popolare.

In passato, ciò succedeva abbastanza spesso.

Ad esempio negli anni ‘50 e ‘60 era quasi usuale che i subentranti ufficiali venissero ignorati, nel caso che ad un eletto occorresse trovare un successore. Oggigiorno, invece, a causa della sempre più marcata contestazione dei partiti, ciò non solleverebbe una quantità di critiche.

Attualmente l’unico consigliere di Stato entrato in Governo grazie a questa “scorciatoia” è l’onervole Zali. In effetti, quando l’onorevole Borradori lasciò il governo per candidarsi al Municipio di Lugano, il primo e il secondo subentrante (Quadri e Foletti) rinunciarono a prenderne il posto, che andò invece al terzo subentrante, Michele Barra.

Il quale morì tuttavia pochi mesi dopo. A quel momento, non essendovi più subentranti “di di-

ritto”, la Lega designò appunto il giudice Claudio Zali, il quale poté così entrare in carica, anche se la procedura suscitò diverse critiche, non dovute alla persona del designato, ma alla procedura che ai meno informati (ignari della legge e dei precedenti degli anni ‘50 e ‘60) appariva poco democratica. In questi casi, organizzare un’elezione parziale, come nei sistemi maggioritari, rischierebbe infatti, almeno in teoria, di modificare la ripartizione dei seggi governativi determinata nelle precedenti elezioni generali.

Viceversa nei legislativi questa situazione non si presenta praticamente mai, sia perché la carica è meno impegnativa, sia per altre ragioni. Occorre tuttavia osservare che nel caso di granconsiglieri di un partito che ha suddiviso la sua lista in circondari, secondo quanto spiegato la volta scorsa, il successore sarà il primo subentrante (o eventualmente il secondo o il terzo...) del circondario in cui è stato eletto il dimissionario.

l’agenda Martedì 9 marzo

Opinione Liberale Responsabile politico Alessandro Speziali

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Direttore editoriale Andrea Nava

Abbonamento annuale Fr. 100.–

Redazione Massimo Schira Vania Castelli

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PLR LUGANO Assemblea digitale – ore 18.30

Giovedì 11 marzo

Grafica e design redesign.swiss Camorino Stampa Centro Stampa Ticino SA Muzzano

PLR BELLINZONA “Educatore di prossimità” Chiacchierata online – 20.00

«Sostenitore» Da Fr. 200.– CCP 69-7730-5 Pubblicità Laura Codiroli

CLUB DEI 1000 Il vaccino per l’economia ticinese e svizzera Intervista digitale – ore 18.00

CARTA SVIZZERA

Agenda completa e modalità d’iscrizione alle assemblee digitali su www.plrt.ch.

Iniziativa popolare federale «Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile (Iniziativa sulle pensioni)»

PLRT

Pubblicata nel Foglio federale il 05.11.2019. Le cittadine e i cittadini svizzeri sottoscritti aventi diritto di voto chiedono, in virtù degli articoli 34, 136, 139 e 194 della Costituzione federale e conformemente alla legge federale del 17 dicembre 1976 sui diritti politici (art. 68 segg.): ter 2 Art. 112 cpv. 2 lett. a Dal 1° gennaio del quarto anno dopo l’accettazione dell’articolo 112 2 ter In tale ambito [assicurazione vecchiaia, superstiti e invalidità] [la capoverso 2 lettera a , l’età di pensionamento delle donne è aumentata di quattro mesi ogni anno finché è pari a quella degli uomini.

Confederazione] si attiene ai principi seguenti: ter In seguito, è aumentata di due mesi ogni anno finché è pari a 66 anni. a l’età di pensionamento è legata alla speranza di vita media della 3 popolazione svizzera residente all’età di 65 anni; detta speranza di vita il Dal 1° gennaio del quarto anno dopo l’accettazione dell’articolo 112 ter capoverso 2 lettera a , l’età di pensionamento è legata alla speranza di 1° gennaio del quarto anno dopo l’entrata in vigore della presente vita media della popolazione svizzera residente all’età di 65 anni. disposizione funge da valore di riferimento; l’età di pensionamento è 4 pari alla differenza tra la speranza di vita e il valore di riferimento Se entro tre anni dopo l’accettazione dell’articolo 112 capoverso 2 ter lettera a le relative disposizioni d’esecuzione non sono entrate in moltiplicata per 0,8 più 66; l’età di pensionamento è adeguata ogni vigore, il 1° gennaio del quarto anno dopo l’accettazione di detto anno in scaglioni di due mesi al massimo; è comunicata agli interessati articolo il Consiglio federale emana mediante ordinanza le necessarie cinque anni prima che essi la raggiungano; disposizioni d’esecuzione. L’ordinanza ha effetto fino all’entrata in vigore delle disposizioni legislative. Nell’ordinanza il Consiglio federale Art. 197 n. 12 ter può derogare alla legislazione sull’assicurazione per la vecchiaia e per i 12. Disposizione transitoria dell’art. 112 cpv. 2 lett. a (Età di superstiti. pensionamento) 1 Dal 1° gennaio del quarto anno dopo l’accettazione dell’articolo 112 ter capoverso 2 lettera a , l’età di pensionamento degli uomini è aumentata di due mesi ogni anno finché è pari a 66 anni.

Sulla presente lista possono firmare solo aventi diritto di voto a livello federale nel Comune indicato. Chi appoggia la domanda deve firmarla personalmente.

Chiunque nell’ambito di una raccolta delle firme si rende colpevole di corruzione attiva o passiva oppure altera il risultato della raccolta delle firme è punibile secondo l’articolo 281 e rispettivamente 282 del Codice penale.

Cognome

Di proprio pugno, stampatello

Comune politico: Nome

Di proprio pugno, stampatello

Cantone: Data di nascita

Giorno/mese/anno

Indirizzo

Via e numero

Firma autografa

Controllo, lasciare in bianco

CAP:

1 2 3 4 5

Termine per la raccolta delle firme: 16.07.2021

Il Comitato promotore dell’iniziativa, composto dai seguenti promotori, è autorizzato a ritirare la presente iniziativa con decisione presa dalla maggioranza assoluta dei suoi membri aventi ancora diritto di voto:

Leroy Bächtold, Delphinstrasse 12, 8008 Zürich, Diane Barbier-Müller, Route de Frontenex 60F, 1207 Genève, Laura Bircher, Dennigkofenweg 67A, 3073 Gümligen, Gian Brun, Dersbachstrasse 12, 6333 Hünenberg See, Thierry Burkart, Mühlebergweg 23, 5400 Baden, Andrea Caroni, Rütistrasse 28, 9100 Herisau, Philipp Eng, Rötiquai 20, 4500 Solothurn, Patrick Eugster, Schlosshofstrasse 19, 8400 Winterthur, Nik Fiala, Krummackerstrasse 22, 8902 Urdorf, Thomas Juch, Am Stutz 42, 4314 Zeiningen, Nicolas Jutzet, le Burkli 83, 2019 Chambrelien, Fabio Käppeli, Via V. Vela 25, 6500 Bellinzona, Fabian Kuhn, Mühleweg 48, 3280 Murten, Elektra Langerweger, Weststrasse 110, 8048 Winterthur, Christa Markwalder, Erlenweg 3, 3400 Burgdorf, Alexander Martinolli, Zelgliweg 8, 3179 Kriechenwil, Alessio Mina, Via Centrale 63, 6594 Contone, Matthias Müller, Franklinstrasse 33, 8050 Zürich, Philippe Nantermod, Rte du Fraichier 4, 1875 Morgins, Melanie Racine, Florastrasse 11, 4565 Recherswil, Kim Rast, Chräigass 2, 6044 Udligenswil, Naomi Reichlin, Bölchenstrasse 9, 4411 Seltisberg, Noemie Roten, Langackerstrasse 68, 8057 Zürich, Marie-Cathrine Rudaz, Av. Maurice Troillet 63, 1950 Sion, Regine Sauter, Belsitostrasse 12, 8044 Zürich, Christian Wasserfallen, Gesellschaftsstrasse 78, 3012 Bern, Salome Zeintl, Feldstrasse 4, 9500 Wil SG

Si attesta che i summenzionati ______ (numero) firmatari dell’iniziativa popolare hanno diritto di voto in materia federale ed esercitano i diritti politici nel Comune indicato.

Il funzionario attestatore (firma autografa e qualità ufficiale): Bollo ufficiale: Luogo: Firma autografa: Data:

Qualità ufficiale:

Questa lista, anche se incompleta, deve essere spedita il prima possibile al comitato di iniziativa: Verein Renteninitiative, Postfach, 3001 Bern IBAN: CH78 0900 0000 1535 7311 9, conto postale: POFICHBEXXX Trovate altre informazioni e il modulo per la raccolta firme sul nostro sito: www.pensioni-sicure.ch