Nr. 26 - Opinione Liberale - 4 settembre 2020

Anno 29 /G.A.A. Camorino

4 settembre 2020 /

26

Opinione Liberale Settimanale del Partito Liberale Radicale Ticinese

Un gioco ad alto rischio

02 / Karin Keller-Sutter / consigliera federale L’iniziativa UDC per la limitazione è un gioco ad alto rischio: il 27 settembre dobbiamo fare in modo che si possa proseguire sulla via bilaterale.

L’amore di Buffi per la libertà

03 / Marina Masoni / già consigliera di Stato Giuseppe Buffi, uomo di governo, era un costruttore paziente di consenso per far avanzare il Paese sulla strada della modernità.

Si apre la galleria del Ceneri

07 / Alex Farinelli / consigliere nazionale Il Ceneri da oggi è una solida realtà, adesso è il momento di sognarne il futuro, ed evitare che AlpTransit resti una grande incompiuta.

Editoriale / Petra Gössi / presidente PLR svizzero

La strada giusta per la Svizzera La crisi Covid-19 ha presentato alla nostra società, all’economia e alla politica una sfida straordinaria in un periodo di tempo molto breve. Soprattutto in questi tempi difficili, che hanno richiesto (e richiedono) molto a tutti noi, dobbiamo guardare al futuro e stabilire la strada giusta per il nostro Paese, per i nostri figli e i nostri nipoti. La Svizzera ha bisogno di una strategia a lungo termine che garantisca che il Paese rimanga ai vertici mondiali come piazza economica, che il sistema di previdenza sociale sia salvaguardato per le generazioni future, alle quali consegnare un ambiente intatto. Vogliamo sviluppare questa strategia per i nostri figli e nipoti insieme a voi.

In questo senso, possiamo prendere delle decisioni importanti già dal 27 settembre prossimo dicendo no alla dannosa iniziativa per la limitazione, impedendo così la risoluzione degli accordi bilaterali. Perché non dobbiamo dimenticare: la Svizzera guadagna due franchi su cinque nel commercio estero e oltre la metà delle esportazioni svizzere è destinata all’UE. Soprattutto in tempi incerti, come quelli che stiamo vivendo, non c’è bisogno di esperimenti ad alto rischio che mettano a repentaglio le relazioni con il nostro partner commerciale più importante.

Questa crisi dimostra che dobbiamo essere sempre pronti ad affrontare l’imprevisto.

Questo vale anche per le minacce provenienti dall’aria. Pertanto, è giunto il momento di procurarsi nuovi aerei da combattimento e di contribuire a garantire che il nostro spazio aereo possa continuare ad essere protetto anche in futuro.

Non solo il PLR, ma anche i giovani sono pienamente impegnati a garantire che anche le generazioni future abbiano buone prospettive. La loro iniziativa previden-

ziale prevede una pensione sicura e sostenibile a lungo termine e consente ai nostri figli e nipoti di beneficiare dello stesso scudo di protezione sociale dei pensionati di oggi. Sarei lieta se anche voi firmaste l’iniziativa e contribuiste così in modo importante a garantire la nostra previdenza per la vecchiaia per il futuro.

. o p o d i n n ‘a t n e v , Giuseppe Buffi ARNO. - Palacinema LOC 0 .0 10 e or e, br em tt se Sabato 12

Iscrizione obbligatoria allo 091 821 41 81 POSTI LIMITATI

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ladue

Un gioco ad alto rischio Il 27 settembre prossimo saremo chiamati a votare sull’iniziativa “Per un’immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)” che chiede la fine della libera circolazione delle persone con l’UE. L’iniziativa dell’UDC è rischiosa in quanto conduce a un isolamento politico ed economico della Svizzera.

La consigliera federale Karin Keller-Sutter illustra gli argomenti del no all’iniziativa.

Signora Keller-Sutter, quali sarebbero le conseguenze se l’iniziativa per la limitazione venisse accettata?

L’iniziativa per la limitazione è un gioco ad alto rischio, poiché chiede che il Consiglio federale conduca negoziati affinché l’Accordo sulla libera circolazione delle persone cessi di essere in vigore entro un anno dall’accettazione dell’iniziativa. Se i negoziati fallissero, l’Accordo dovrebbe essere denunciato entro 30 giorni. In caso di denuncia della libera circolazione delle persone, gli altri sei accordi dei Bilaterali I decadrebbero automaticamente e ci troveremmo senza accordo con il nostro principale partner commerciale in diversi campi. Ne conseguirebbe una minore prosperità e la perdita di posti di lavoro. Noi liberali radicali abbiamo sempre sostenuto la via bilaterale e il 27 settembre dobbiamo fare in modo che si possa proseguire su questa via.

Perché abbiamo bisogno di più immigrazione nonostante l’aumento della disoccupazione?

Il Consiglio federale intende limitare l’immigrazione allo stretto necessario. Per questo, d’intesa con le parti sociali, ha adottato misure per promuovere la manodopera residente. È vero che la disoccupazione è aumentata in seguito al coronavirus, ma noi tutti stiamo lavorando affinché lo shock economico che abbiamo subito sia passeggero. Denunciando la libera circolazione delle persone e mettendo a repentaglio i Bilaterali I, prolungheremmo la crisi e provocheremmo un ulteriore aumento della disoccupazione. Non si può combattere una crisi con una nuova crisi.

Quali effetti avrebbe l’accettazione dell’iniziativa sulla Svizzera come luogo di formazione e ricerca?

I soggiorni di studio in Gran Bretagna e Canada sono stati molto preziosi e formativi per me. Sono grata ai miei genitori per avermelo permesso.

L’accettazione dell’iniziativa limiterebbe la mobilità degli studenti e dei ricercatori. I ricercatori e gli studenti svizzeri avrebbero difficoltà a evolversi in Europa e la loro carriera ne potrebbe risentire. Per questi motivi, l’organizzazione delle università svizzere swissuniversities è contraria all’iniziativa.

Durante la sua formazione ha trascorso un soggiorno di studio a Londra e ha frequentato per un semestre l’Università di Montreal.

Se potesse guardare nella sfera di cristal-

Non sarebbe sufficiente un semplice accordo sul commercio con l’UE? Pur essendo prezioso, l’accordo di libero scambio firmato nel 1972 con l’UE non prevede, contrariamente agli accordi bilaterali, l’accesso facilitato al mercato, poiché disciplina soprattutto questioni doganali. Essendo un Paese piccolo con una forte esportazione, il commercio senza ostacoli con l’UE è per noi d’importanza centrale. Due terzi dei beni industriali esportati, ad esempio, sono contemplati dall’Accordo sugli ostacoli tecnici al commercio. La cessazione di questo accordo, oltre a ostacolare l’accesso al mercato, condurrebbe a un aumento dei costi e della burocrazia.

lo: come vede il rapporto tra la Svizzera e l’UE tra cinque anni?

Preferisco attenermi alla realtà. Di fatto, il 27 settembre decidiamo se la Svizzera intende proseguire la via bilaterale o meno. Negli ultimi mesi, il Consiglio federale ha fatto il possibile per guidare il nostro Paese attraverso e fuori dalla crisi. Questo percorso comprende anche un No all’iniziativa per la limitazione e un Sì alla via bilaterale.

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Sabato 12 settembre il PLR commemora Giuseppe Buffi, a 20 anni dalla morte.

In questa intervista il ricordo di chi ha lavorato a stretto contatto con lui in governo, Marina Masoni, già consigliera di Stato, che cita un articolo – La Legge del gregge – per affermare l’amore di Buffi per la libertà: “Era l’unica legge che Giuseppe non applicava.

Da vero liberale”.

Marina Masoni e Giuseppe Buffi al congresso di Lugano del 2000 fotografia di Massimo Pacciorini

L’amore di Buffi per la libertà Marina Masoni. Cosa ricorda in particolare della figura di Giuseppe Buffi?

Sul piano politico, la sua grande capacità di trasformare i motivi di scontro in punti di incontro: era un costruttore paziente di consenso per far avanzare il Paese sulla strada della modernità.

Sul piano personale, l’arguzia intelligente che sdrammatizzava anche le situazioni più difficili e tese. Se sovrapponiamo i due piani, abbiamo una carta d’identità di Giuseppe Buffi uomo di governo. Qualità rare oggi.

Ha un aneddoto particolare che ci può raccontare?

Un giorno, il Cantone era stato chiamato in causa, insieme con la Banca Nazionale, da una persona all’estero che riteneva di essere stata danneggiata in una procedura e chiedeva un risarcimento miliardario. Era il caso Granville.

Naturalmente io ero molto preoccupata, anche se la questione non sembrava fondatissima.

Immaginavo però una causa di quella portata e i rischi che comunque avrebbe comportato.

Giuseppe, con il suo sorriso e alzando una mano, mi disse: “Ma no! Se mi chiedono 100mila franchi mi preoccupo, ma se mi chiedono 100 miliardi non mi preoccupo per nulla”. Naturalmente aveva ragione. La questione venne poi liquidata

agevolmente e il Cantone non ha dovuto pagare nulla.

Come reagirebbe Giuseppe Buffi di fronte all’attuale e delicata situazione che stiamo vivendo?

Non possiamo sapere come agirebbe, ma di certo userebbe la sua capacità di ascoltare per capire cosa preoccupa i ticinesi e la sua indipendenza per non accomodarsi su qualche pseudo soluzione solo perché richiesta a gran voce da chi si fa sentire di più. La crisi causata dalla pandemia ha anche risvolti emotivi e umani molto forti: lo abbiamo purtroppo constatato tutti noi, nelle settimane più buie di marzo e aprile. Un profondo conoscitore dell’animo umano quale Giuseppe era, avrebbe saputo integrare in ogni decisione politica la massima attenzione per la dimensione “extra statistica”, emotiva e umana della crisi.

Cosa manca di Buffi al Ticino di oggi?

Politicamente, le doti che mancano di più sono l’indipendenza e la capacità di costruire soluzioni superando pregiudizi, steccati e barriere di tutti i tipi, di partito, di fazione, di regione. È grazie a queste sue qualità che abbiamo l’Università. A me poi manca molto (e dovrebbe mancare a tutti i liberali) il suo amore per la libertà.

Un valore fondamentale sempre più messo in disparte, con rischi gravissimi per la nostra società. Nel 1999 scrisse uno dei suoi magistrali articoli. Si intitolava La legge del gregge, che veniva argutamente analizzata e criticata, anche nel dialogo con la sua mitica vecchia zia. La legge del gregge era l’unica legge che Giuseppe non applicava. Da vero liberale.

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Crisi della politica, crisi del liberalismo L

a categoria attraverso cui la modernità politica ha pensato e legittimato se stessa è quella di emancipazione. In relazione, dapprima, alla sfera teologica e poi a tutte le possibili forme di tutela (di potere) che intervengono a inibire la formazione di soggetti politici razionali in grado di far valere, grazie a una responsabile capacità negoziale, la propria volontà. Se in questo senso si può parlare di una narrazione della modernità politica, ebbene si tratta di una narrazione che ha nell’autonomia il suo eroe. È il racconto di come questo eroe si sia infine fatto strada, liquidando il suo antagonista, il cui nome è eteronomia. La modernità politica legge dunque il suo avvento come affermazione di una sfera della governabilità autodiretta, che dispone cioè delle risorse per mediare il gioco delle volontà e pervenire a decisioni che non abbiano altro fondamento se non questo stesso gioco mediato delle volontà. Per questo si può dire che la modernità politica concepisce se stessa a partire da un piano di pura immanenza.

Il liberalismo si innesta su questo racconto, facendolo proprio. Alimenta la propria legittimità attraverso una personificazione dell’autonomia in cui riconoscere l’origine delle proprie aspirazioni, una volta sciolte dalle varie forme di condizionamento veicolate dalla tradizione. L’eroe di questa personificazione è l’uomo libero, il soggetto dove vedere riflessa la forza dell’autonomia, la legittimità di una volontà che si definisce solo a partire da se stessa. Il liberalismo assorbe que-

La prima lezione del Corso di cultura politica “Conoscere per crescere”, sostenuto dal PLR, avrà quale relatore Fabio Merlini, filosofo nonché responsabile regionale IUFFP. In questa riflessione Merlini pone alcune domande alle quali cercherà di rispondere durante la lezione di giovedì 17 settembre al Liceo di Lugano 1 (ore 18). sto tratto della modernità politica nella misura in cui si autointerpreta come attore di una liberazione che esautora dal suo campo d’azione tutto quanto pretende di poter definire norme estranee alle deliberazioni di una volontà autonoma, ossia libera. Come personificazione dell’autonomia, la libertà dell’uomo libero diventa il principio stesso della sua identità. Dire che la libertà è il prodotto di una emancipazione che neutralizza gli effetti della creaturalità e in generale della tradizione, significa vedere come essa ne prenda il posto: non siamo tutti uguali e fratelli perché creature di Dio, lo siamo in quanto uomini la cui natura è, universalmente, quella di essere o di diventare liberi. La libertà in questo quadro antropologico è al contempo la nostra natura e il nostro destino, senza che nessuno li abbia consegnati nelle nostre mani. Il liberalismo è, in primo luogo, l’autodichiarazione di una libertà che ci apparterrebbe in quanto esseri umani: anziché un dono di Dio, un modo di essere che definisce il compito preciso di non venire mai meno al suo esercizio, per ignoranza o per pigrizia. È questo il piano di immanenza che il

Rilancio del PLR: partecipate al sondaggio Il sondaggio “Progetto di rilancio PLRT” è stato lanciato. Avallata in novembre dal comitato cantonale di Locarno, l’inchiesta (promossa sia in forma digitale sia cartacea) è stata affidata all’istituto gfs.bern che si occuperà dell’analisi dei dati, i cui risultati intermedi saranno presentati al comitato cantonale di ottobre. Il sondaggio richiede 15 minuti per essere completato, ed è strutturato su una quarantina di domande che spaziano dalle scelte programmatiche e politiche del partito all’opinione della base su eventi e campagne elettorali, fino a toccare la comunicazione del PLRT. Il questionario è stato inviato alla base del partito a fine agosto e la raccolta dei dati proseguirà fino a domenica 20 settembre per il sondaggio digitale, per l’invio dei formulari cartacei c’è tempo fino a mercoledì 16 settembre.

Il PLRT desidera promuovere questo suo importante sondaggio tra tutti gli elettori liberali radicali in Ticino. Perciò invita tutti coloro che fossero interessati a contattare la segrete-

liberalismo condivide con la modernità politica.

La prima domanda che dobbiamo porci è quali siano stati, nel concreto delle vicende storiche, gli effetti di questa prospettiva sull’insieme della società e rispetto alle basi materiali della nostra vita. E poi perché si sia generata una spontanea commistione tra liberalismo, che è una prospettiva politica, e il liberismo, che è una dottrina economica. Ma soprattutto quale idea della libertà possa ancora essere affermata, nel contesto delle dinamiche interattive attuali, quando è ormai sotto gli occhi di tutti la crisi del modello moderno del rapporto tra civilizzazione e natura - se è vero che l’idea della libertà si trova oggi confrontata a vincoli che non concernono più solo l’allargamento dei diritti umani, per quanto auspicabile. Il che, come si vede bene, costituisce una notevole complicazione della situazione di partenza.

ria cantonale (info@plrt.ch o 091 821 41 81) per richiedere la versione cartacea o i dati d’accesso a quella digitale. L’invito arriva anche dal presidente Bixio Caprara: “È essenziale un’ampia partecipazione a questo sondaggio da parte di ogni cittadina e cittadino sensibile ai valori liberali radicali, per impostare correttamente il futuro del PLRT. I risultati del sondaggio porteranno a un costruttivo dibattito interno per definire, correggere e completare le priorità dell’Agenda PLRT 2030 così come alla definizione delle priorità organizzative e operative del partito”.

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dalcantone

lalettera

Non esiste solo il liceo Egregio Mauro Dell’Ambrogio,

Ora bisogna agire

N

elle scorse settimane si è appreso dalla stampa che l’EOC – stando alle parole del suo presidente Paolo Sanvido – intende spronare la politica verso decisioni coraggiose per la futura pianificazione ospedaliera con una maggior concentrazione delle specializzazioni. Il PLR si è chiaramente già espresso in questa direzione nel 2017 sostenendo con decisione un’iniziativa parlamentare che chiedeva la modifica della Legge cantonale sull’Ente Ospedaliero (LEOC) prevedendo l’istituzione di un Ospedale cantonale universitario di riferimento gestito dall’EOC nel quale concentrare i mandati di medicina altamente specializzata (MAS) attribuiti all’Ente con prospettive future di allargamento. Il PLR è quindi pronto a rinnovare il suo sostegno a questa soluzione, un passo avanti importante per la sicurezza dei pazienti ticinesi e per la qualità delle cure. Ora però bisogna agire.

L’istituzione nel 2009 – nell’ambito delle norme previste dalla LAMal sulla pianificazione ospedaliera – della convenzione intercantonale relativa alla medicina altamente specializzata (MAS) ha

determinato una selezione sul piano nazionale degli ospedali autorizzati ad eseguire prestazioni altamente specializzate secondo il numero degli interventi effettuati e l’organizzazione della struttura, rendendo ancor più necessaria una maggiore razionalizzazione e una crescente concentrazione delle risorse anche in Ticino, pena l’assegnazione dei mandati in altre strutture fuori Cantone. Una concentrazione di questi specifici settori è dunque più che mai necessaria, senza per questo pregiudicare la qualità dell’offerta ospedaliera regionale presente sul nostro territorio. Anzi.

Per la sanità ticinese è importante che non si pregiudichi il mantenimento di un’offerta ospedaliera di punta dando l’opportunità, soprattutto ai pazienti, di vedere aumentare ulteriormente la qualità e la sicurezza delle prestazioni in un ospedale di punta il cui personale medico e infermieristico abbia a praticare frequentemente e quindi con competenza determinate operazioni, oltre che a poter contare anche in futuro di cure specialistiche e posti di lavoro attrattivi e ad alto valore aggiunto in Ticino.

sono una studentessa di quarta media e ho letto con interesse il suo articolo su Opinione Liberale. Concordo in un cambiamento nel piano di studio nelle SM come ad esempio anticipare il tedesco in prima media. Rimango perplessa della sua idea di puntare sugli allievi bravi che potranno proseguire gli studi e accedere al liceo: non esiste solo il liceo!

Ho avuto l’esperienza che durante la presentazione d’orientamento, l’orientatrice ha presentato solo il liceo e la scuola commerciale, le scuole professionali e l’apprendistato sono di serie B? In Ticino abbiamo buone scuole professionali con la possibilità della maturità professionale e con l’anno passerella accedere ai corsi SUPSI. Grazie a un colloquio alla Città dei mestieri mi hanno informata che per alcune professioni è meglio intraprendere questa strada che frequentare il liceo e poi l’università.

Le assicuro che entrare in una scuola professionale non è così facile, livelli A e media finale; dovrò studiare e applicarmi magari ancora di più che i miei compagni che vorranno andare al liceo il prossimo anno.

La ringrazio per l’attenzione.

Con cordialità, Lea, studentessa

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l’approfondimento

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Ceneri, l’inizio di una rivoluzione C

orreva l’anno 1980 quando il 5 settembre veniva inaugurato il tunnel autostradale del San Gottardo. Una rivoluzione nei trasporti nazionali e internazionali prendeva forma con tutto quanto questo comportava, sia dal profilo degli indubbi vantaggi sia di alcuni disagi oggettivi. Sarà un segno, ma a praticamente 40 anni esatti di distanza, il 4 settembre 2020 si apre il tunnel di base del Monteceneri.

Un’opera che sarà senza alcun dubbio rivoluzionaria per la mobilità del Canton Ticino. Questa volta gli svantaggi saranno de facto inesistenti, a fronte di vantaggi enormi per la mobilità interna: Lugano-Bellinzona in 12 minuti o Lugano-Locarno in 25 minuti, solo per fare due esempi nei quali vivremo un dimezzamento per quanto riguarda i tempi di percorrenza. A questo si aggiungerà un sostanzioso aumento dell’offerta di trasporto pubblico andando quindi a introdurre i due elementi chiave per avere successo:

servizio rapido e servizio frequente.

Per una volta, e questo va riconosciuto, non ci si fa trovare impreparati, infatti sia le reti locali, sia i nodi intermodali sono pronti. Di questo va dato atto al Cantone, ai fornitori di prestazioni (in particolare alle FFS) e ai Comuni, per il tramite delle commissioni regionali dei trasporti. Bene, ma non è tuttavia il momento di dormire sugli allori, in quanto la storia recente ci insegna che per realizzare le infrastrutture i tempi sono oramai sempre biblici. E allora è necessario impegnarsi per il completamento di AlpTransit, avendo quale primo obiettivo quello di fare in modo che sempre di più le merci possano essere trasferite dalla strada alla ferrovia. È questa infatti la tela di fondo sulla quale sono state realizzate le trasversali ferroviarie di base. È necessario quindi continuare a pressare il nostro vicino, l’Italia, affinché si possa trovare una soluzione, visto che ad oggi non è ancora veramente chiaro quale sia l’asse di sviluppo preferibile. È chia-

Alex Farinelli consigliere nazionale PLR

ro che per noi sarebbe quello a sud di Lugano, tuttavia non va nemmeno scartata la possibilità di avere un tunnel per le merci verso Luino, che liberi spazio a sud per il traffico passeggeri, portando comunque ad un chiaro beneficio. Evidentemente se non ci sarà chiarezza in questo senso sarà impossibile fare pressione sulla Confederazione affinché decida di investire ancora miliardi di franchi in Ticino; la risposta che ci sarebbe data è semplicemente che ci sono tanti investimenti che attendono in tutto il Paese e che prima vanno chiariti questi aspetti.

Il Ceneri da oggi è una solida realtà, adesso è il momento di sognarne il futuro, ed evitare che AlpTransit resti una grande incompiuta.

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l’approfondimento

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Innovare per il bene dell’uomo e dell’ambiente Per il dopo centrali nucleari la via da seguire è l’idroelettrico La decisione della Confederazione di abbandonare progressivamente l’energia atomica quale fonte di approvigionamento energetico apre nuove prospettive per un settore fondamentale per la Svizzera: l’idroelettrico. Si torna perciò a parlare di importanti investimenti su queste infrastrutture per sfuttare l’enorme

potenziale dell’acqua in Ticino e nel resto del Paese. Una soluzione che il PLR sostiene. Accanto a questa tecnologia, bisognerà puntare su solare, eolico e soprattutto sul miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Iniziando da concreti e solidi investimenti in quelli di proprietà pubblica, dove siamo in netto ritardo.

56.4%

Produzione di elettricità in Svizzera nel 2019 per tipo di impianto Fonte: UFE

4.2% Centrali termiche

Centrali idroelettriche

4.2%

35.2%

Fonti rinnovabili

Centrali nucleari

Lo sviluppo della tecnologia 5G come aiuto alla protezione del clima La crisi di Covid-19 ha dimostrato la necessità di disporre di una rete di telecomunicazioni di alta qualità sia per il lavoro sia per la vita privata.

Ma la Svizzera è in ritardo nella modernizzazione della sua rete e in particolare nell’introduzione della tecnologia 5G. Per una protezione del clima efficace, è fondamentale che

in futuro si utilizzino ovunque solo le tecnologie più efficienti dal punto di vista energetico. Inoltre, le nuove tecnologie consentiranno nuove applicazioni che ci permetteranno di ridurre ulteriormente le nostre emissioni di gas serra. Il 5G, come dimostrato da un recente studio dell’Università di Zurigo, rientra tra queste tecnologie.

0.2 watt

Energia necessaria per trasmettere un megabyte di dati con la rete 5G

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Ricerca e innovazione quale base per un concreto aiuto all’ambiente Per il PLR l’innovazione rappresenta da sempre un punto cardine dell’azione politica. Vale anche per quella ambientale. Con l’aiuto delle nuove tecnologie, bisogna ad esempio puntare maggiormente sul lavoro da casa per ridurre il traffico, oppure puntare a veicoli con un’efficienza energetica sempre migliore. La ricerca di punta in questo settore può far diventare la Svizzera un vero e proprio punto di riferimento anche dal profilo della protezione ambientale. Per questo motivo è necessario garantire gli investimenti necessari e assicurare la collaborazione a livello mondiale.

22,6

miliardi di CHF Cifra destinata dal nostro Paese a ricerca e sviluppo nel 2017

– 2.000.000

Emissioni di CO₂ (in t), secondo il vettore energetico, in Ticino, dal 1980

– 1.600.000 – 1.200.000

Olio combustibile Gas Carburanti Rifiuti

– 800.000

15,4

chilometri Lunghezza della galleria di base del Ceneri

–0

Faonte: ISAAC

2015 –

2010 –

2005 –

2000 –

1995 –

1990 –

1985 –

1980 –

– 400.000

Il completamento di AlpTransit non si ferma al Monte Ceneri Il completamento di AlpTransit, rappresenta per il Ticino un’opera intergenerazionale strategica che non può fermarsi al Monte Ceneri.

Dobbiamo avere il coraggio di prendere oggi delle decisioni per permettere alle future generazioni di usufruire di una rete nazionale completa, che liberi le tratte attuali già intasate dal traffico merci, affinché si possa ulteriormente

potenziare l’offerta di trasporto pubblico per le persone. Per il Ticino l’apertura della galleria di base del Monte Ceneri è un passo sicuramente importante per la futura città Ticino, ma la rete partirà già intasata da una frequenza elevata di traffico merci. Se l’obiettivo è di togliere i camion dalle nostre strade, la via da seguire è chiara.

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l’approfondimento

Clima e generazioni future nel cuore liberale radicale Una settimana di “disobbedienza civile non violenta e di massa” e un nuovo sciopero (in agenda oggi) segneranno questo mese di settembre: l’obiettivo è di incalzare la politica parlamentare a trattare la politica climatica come una crisi. Le azioni di protesta si svolgeranno infatti dal 20 al 25 settembre in concomitanza con l’ultima settimana della sessione autunnale delle Camere federali che dibatterà proprio di clima con la revisione della legge sul CO2.

Assicurare un ambiente intatto Il PLR non concepisce la politica come una semplice risposta alle preoccupazioni di oggi ma ritiene di avere una responsabilità nei confronti delle generazioni future, anche in ambito climatico e ambientale. Lo scorso anno ha dedicato al tema un sondaggio, l’esperienza positiva ha stimolato la dirigenza a sondare nuovamente la base (il sondaggio partirà a giorni) su altre questioni importanti, oltre al clima. È un progetto a lungo termine che richiama alla politica liberale radicale in tre settori chiave per la Svizzera: un ambiente di vita intatto sia dal punto di vista ambientale sia delle infrastrutture e dell’approvvi-

gionamento energetico; un’economia attrattiva che garantisca a tutti un lavoro e quindi un’indipendenza; una sicurezza sociale certa anche per le generazioni di domani così che possano beneficiare degli stessi servizi di prevenzione e di salute delle generazioni di oggi.

Passo a passo, verso un zero netto L’urgenza della politica climatica e ambientale è un dato di fatto, l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050 potrà essere conseguito solo se si agirà in modo mirato, convincendo le persone passo dopo passo. Un passo è la neutralità tecnologica affinché la via sia libera per l’innovazione, la ricerca e l’imprenditorialità, e di riflesso per la creazione di nuovi posti di lavoro. Ed è la ragione per la quale il PLR si impegna a favore di una legge sul CO2 efficace, una legge la cui revisione sarà uno dei temi centrali della sessione d’autunno che si aprirà lunedì. Sarà un dibattito impegnativo per le differenti visioni su alcune questioni importanti, come nel settore dell’aviazione o il fondo per il clima. Il gruppo PLR lavorerà in modo costruttivo per un disegno di legge che possa essere approvato a maggioranza.

L’iniziativa “Per una Svizzera senza pesticidi sinte-

tici” è un altro grande problema per l’ambiente.

La questione è a sapere se ci sarà o meno un denominatore comune tra un controprogetto e la politica agricola 2022+. Il PLR respinge tuttavia l’iniziativa in quanto ritiene vada troppo oltre.

Mozione Dobler per riciclare piu plastica Nella sessione estiva il gruppo PLR ha contribuito con successo all’introduzione di misure concrete (una quarantina) per il clima, molte delle quali sono state condivise. La mozione di Marcel Dobler è di giugno e chiede al Consiglio federale di promuovere l’economia circolare, riciclando più plastica.

La Svizzera è in linea di massima un leader nell’ambito del riciclaggio, in particolare per quanto riguarda il vetro, l’alluminio, il PET o la carta. Tuttavia, la raccolta separata e il riciclaggio dei rifiuti di plastica presentano ancora un notevole potenziale: la Svizzera ricicla appena l’11% dei rifiuti di plastica smaltiti nonostante sarebbe possibile riciclarne fino al 31%. Ebbene, notizia di qualche giorno fa (26 agosto) è che il Consiglio federale propone di accogliere la mozione Dobler. Un altro bel esempio dell’impegno del PLR per il clima e l’ambiente.

daberna

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Una sessione autunnale ancora speciale L

e Camere federali tornano a riunirsi a Palazzo federale dalla prossima settimana.

La sessione autunnale inizierà infatti lunedì 7 settembre ma sarà un ritorno “relativo” alla normalità in quanto le misure di sicurezza introdotte (pannelli in plexiglas nelle sale riunioni e nel plenum) ricordano che non siamo ancora usciti dalla crisi; a rammentarcelo è pure l’elevato numero di atti e interventi (mai visto prima) e l’inserimento nel programma di una seduta speciale dedicata al coronavirus. Per quanto riguarda l’ordine del giorno, i temi principi saranno il clima e l’ambiente (vedi pagina 10), la previdenza, l’educazione e la fiscalità. Ecco la posizione del gruppo parlamentare PLR su questi temi.

Crisi da Covid-19 La crisi innescata dall’epidemia da coronavirus ha richiesto molto impegno alle Camere federali e allo stesso tempo ha scatenato un enorme attivismo legislativo. A risentirne è ancora una volta il lavoro del parlamento chiamato anche a decidere su misure adotattate dal Consiglio federale.

Un esempio è il sostegno alle aziende nel settore dei trasporti pubblici o ancora la legge Covid-19 che mira a creare una base giuridica per le misure federali a carattere temporaneo. Il gruppo PLR si impegnerà per garantire che le competenze del Consiglio federale siano mantenute entro limiti

ristretti. Al parlamento non sarà risparmiata nemmeno un’ulteriore sessione straordinaria incentrata sulle misure attinenti alla pandemia.

Infine, Nazionale e Consiglio degli Stati dovranno concordare una controproposta all’iniziativa sulle cure infermieristiche che sia in grado di convincere una maggioranza. La crisi da coronavirus ha confermato la necessità di un’offensiva educativa nel settore dell’assistenza sanitaria.

Riforma delle pensioni Una questione particolarmente urgente è la discussione del progetto AVS21 al Consiglio degli Stati. Questo è il preludio di un accordo che sarà decisivo per questa legislatura. In collaborazione con i partiti di centro-destra dovrebbe essere possibile trovare una soluzione che permetta finalmente di armonizzare l’età pensionabile a 65 anni e che rimanga ragionevole in termini di misure di compensazione e di aumento dell’IVA. Promozione dell’educazione Diverse sono le questioni importanti e decisive nell’ambito del sistema educativo e di ricerca elvetico. Il messaggio “educazione, ricerca e innovazione” (ERI) dovrà infatti essere discusso rapidamente affinché le risorse finanziarie possano essere garantite per i prossimi quattro anni. Il pacchetto Horizon 2021-2027 deve inol-

Due chiacchiere con...

tre garantire l’accesso ai programmi di cooperazione e di finanziamento della ricerca europea per garantire la competitività della Svizzera.

Infine, ma non meno importante, è continuare a promuovere efficacemente la cooperazione internazionale e la mobilità dell’istruzione anche il futuro. Il PLR intende raggiungere questo obiettivo aggiornando la legislazione.

Tasse: iniziativa 99% L’iniziativa GISO “Sgravare i salari, tassare equamente il capitale” (conosciuta anche come iniziativa del 99%) arriva sui banchi del Nazionale. Il PLR si oppone con forza a un aumento arbitrario delle tasse che porterebbe a una riduzione degli investimenti, dell’innovazione e dell’imprenditorialità, a spese del 100% della popolazione svizzera.

Christian Vitta. Come evolve la situazione finanziaria dopo la crisi Covid-19?

Prevediamo per il biennio 2020-2021 delle perdite annue che possono oscillare tra i 230 e i 300 milioni. Sicuramente il 2020 presenterà una perdita maggiore, mentre per il 2021 speriamo di poter contenere almeno leggermente questo disavanzo.

Per il 2021 l’obiettivo sarebbe quello di essere attorno ai 230 milioni di deficit, ma vedremo come evolverà la situazione nelle prossime settimane.

Quali i fattori che hanno maggiormente inciso?

Sicuramente a pesare è l’intervento effettuato in ambito sanitario, ma abbiamo comunque una spesa anche nell’ambito sociale che ha una sua evoluzione. Per cultura e start-up abbiamo una serie di misure complementari a quelle della Confederazione. Dall’altra parte, non va dimenticato che registreremo una contrazione importante del gettito fiscale. Anche in questo caso è difficile dare delle cifre esatte, ma potremmo aggirarci attorno ai 180 milioni.

Guarda tutte le video interviste sul canale YouTube del PLRT

Christian Vitta

Come valuta l’evoluzione futura?

Spero che dal 2023 si possa iniziare a risalire la china. Nel 2021 e 2022 non bisognerà però compromettere la situazione finanziaria in maniera eccessiva.

Altrimenti i “buchi” di oggi diventeranno oneri per i cittadini di domani. E questo non lo vogliamo.

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ilvoto

Opinione Liberale

La nuova Legge sulla caccia crea regole chiare per regolamentare specie protette e aumenta così la sicurezza per animali, natura e persone. Promuove inoltre la biodiversità grazie al sostegno federale per gli habitat naturali della fauna selvatica. Il PLR la sostiene e invita a votare sì il 27 settembre.

Caccia, nuove regole chiare Franco Celio già granconsigliere

I

l nostro partito invita a votare un convinto SÌ alla nuova Legge sulla caccia in votazione il 27 settembre, causa un referendum lanciato da “verdi” o ambienti di sinistra.

Il motivo principale sta nell’esigenza di aggiornare la legge attuale, vecchia di ben 34 anni. La nuova favorisce la protezione della natura, mediante la creazione di “corridoi faunistici”

per favorire il passaggio delle speci, la creazione di aree protette per uccelli migratori; temi ignorati dalla legge vigente. È pure prevista una miglior regolazione della caccia (con la nuova legge, la patente verrà rilasciata solo a chi supera un esame di tiro, e a condizione che i futuri cacciatori ricerchino le prede ferite, per evitare loro inutili sofferenze).

Vi è poi l’irritazione per le fandonie raccontate dai referendisti, a detta dei quali la nuova legge aprirebbe le porte all’abbattimento indiscriminato anche di speci protette. Essi hanno perfino la spudoratezza di mostrare “nel mirino” animali già cacciabili, come la lepre. A dar loro loro fastidio è in particolare la possibilità di gestire la presenza del lupo, che essi vorrebbero lasciar proliferare senza limiti. Ma questa specie rimane severamente protetta da convenzioni internazionali. C’è quindi da chiedersi cosa vogliano ancora di più costoro? Forse che i proprietari di capre e pecore si suicidino, per compiacere i “lupofili” più fanatici. Da notare che quest’ultimi evitano accuratamente di mettere l’accento su questo loro “prediletto”, tirando in ballo animali più “simpatici”, come il castoro, la lince o l’airone cinerino. È comunque chiaro che la nuova legge non comporterà grandi cambiamenti, tanto meno nel nostro Cantone, con autorità molto solerti nel “protezionismo”. Un motivo in più per approvare la legge è la necessità di impedire un successo dei contrari, che aspettano l’occasione per dare il colpo di grazia all’allevamento di montagna, con gravi conseguenze anche sull’ambiente.

Il comitato cantonale PLR ha preso posizione sull’iniziativa per la limitazione ieri sera, giovedì 3 settembre, quando OL era già in stampa.

ilvoto

Nuovi aerei, un sì coerente e responsabile U

no dei temi in votazione il 27 settembre riguarda l’indispensabile rinnovo della flotta di aerei militari legati alla protezione del nostro spazio aereo a partire dal 2030, non l’importo di 6 miliardi che è già coperto dal budget ordinario dell’Esercito ripartito su 10 anni e approvato dal parlamento; né tantomeno determinare quale apparecchio coprirà meglio i fabbisogni tecnici ed economici. Il processo di selezione, di valutazione e di scelta sarà compito di specialisti prima e del Consiglio federale dopo.

Se per i primi saranno i criteri atti a gestire i fabbisogni che coprono uno spettro molto ampio che si estende dall’attività di polizia aerea – che dal 2021 sarà in modalità 07/24 – fino alla protezione in caso di crisi, per il secondo rientrano le dimensioni politico-economiche tipo il grado di

cooperazione con il Paese di produzione.

Interessanti le valutazioni del professor Claude Nicollier, già astronauta, pilota collaudatore e militare. Ritiene la proposta giudiziosa come inserito nel suo concetto specifico delle prestazioni necessarie per la protezione aerea, commisurata al contesto geopolitico sempre più variabile, necessaria per coprire le esigenze determinate dal quadro geostrategico naturale dello spazio aereo svizzero, obbligatoria nella misura proposta con mezzi ad alto profilo in quanto unici a poter svolgere l’arduo compito, sopportabile nel quadro finanziario, opportuna per le ricadute economiche e necessaria a favore del prodotto “sicurezza Svizzera”.

Votando sì, coerenza e responsabilità implicano

Opinione Liberale

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Alle votazioni del 27 settembre il popolo svizzero dovrà esprimersi sull’acquisto di nuovi aerei da combattimento, per i quali la Confederazione prevede un credito massimo di 6 miliardi. Le ragioni del sì nelle considerazioni del colonnello Stefano Giedemann, vicepresidente della Società svizzera degli Ufficiali.

Stefano Giedemann colonnello

sostegno concreto all’industria ticinese con 180 milioni, favorendo l’acquisizione e l’accesso a tecnologie le più recenti, aumentando le competenze e l’indotto anche nel settore dell’aviazione locale, consolidando le nostre eccellenze aprendole a nuovi importanti mercati.

La natalità è un bene comune Natalia Ferrara granconsigliera PLR

F

a riflettere che molti di coloro che si stanno esprimendo contro il congedo paternità – in particolare per motivi economici, dicono – siano gli stessi che voteranno a favore dell’acquisto di nuovi aerei per l’esercito (dal costo di 6 miliardi). Ora, badate bene, io voterò sì all’acquisto dei caccia come voterò sì al congedo paterni-

tà. La sicurezza è un bene comune, così come lo è la natalità, ne va del nostro futuro, della nostra vita in comune e, non meno importante, delle nostre pensioni. Insomma, anche per chi non ci credesse per principio, l’invito è votare sì al congedo per i neo papà, perché non si fa un vero favore a nessuno ma si migliora un pochino il sistema a beneficio di tutti. E se davvero 10 giorni per il congedo paternità fossero troppi, forse dobbiamo rivedere anche la durata degli obblighi militari: i soldati semplici prestano servizio per 124 giorni di scuola reclute e ben 6 corsi di ripetizione di 19 giorni ciascuno, oltre a quelli di reclutamento, licenziamento e via di seguito. Davvero vogliamo metterci a contare le giornate? Un sì convinto il 27 settembre al congedo paternità, perché la grande famiglia elvetica ha bisogno di tanti tipi di sicurezza e anche di capacità di compromessi.

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31/08/20 14:50

Ricetta della settimana Polpette di zucchine Igredienti 500 gr di zucchine aglio in polvere qb 60 gr di ricotta 2 c. di parmigiano grattugiato

1 uovo 2 cucchiai di pangrattato 1 cucchiaio di prezzemolo tritato sale e pepe qb olio extravergine d’oliva qb

Pulite le zucchine e grattugiatele grossolanamente. Trasferitele in una padella, salatele, pepatele e aggiungete un filo d’olio. Fatele cuocere in modo che perdano un po’ della loro acqua di vegetazione. Ci vorranno circa una decina di minuti. Al termine fatele raffreddare.

Scaldate il forno a 200° in modalità ventilato. Preparate una teglia rivestita con la carta forno e spennellatela con un po’ d’olio.

Sbattete l’uovo, quindi aggiungete le zucchine, la ricotta il parmigiano, il curry, un pizzico di aglio in polvere e il prezzemolo. Lavorate il tutto con la forchetta e aggiungete progressivamente il pangrattato.

Aggiungete un cucchiaio alla volta per regolarvi con la giusta consistenza. Lasciate riposare il tutto in frigorifero per 30 minuti a rassodare.

Con le mani leggermente umide formate le polpette prelevando dei piccoli pezzi dall’impasto.

Mano mano che le preparate, adagiatele sulla teglia distanziate le une dalle altre.

Spennellatele ancora con un po’ di olio e infornate. Cuocete per 30 – 35 minuti fino a quando non saranno ben dorate. Potete gustarle calde, tiepide o fredde.

tempolibero Il Sudoku della settimana

Opinione Liberale

l’agenda Venerdì 4 settembre PLR LUGANO Assemblea – ore 19.30 Palazzo dei congressi (Sala B), Lugano

Sabato 5 settembre PLR MELIDE Assemblea – ore 10.30 Sala multiuso, Melide

Sabato 12 settembre

Le soluzioni del 28 agosto

PLR TICINESE Commemorazione Giuseppe Buffi ore 10.00 – Palacinema, Locarno

Il torneo di GLRT c’è!

Come sappiamo, quest’anno è stato caratterizzato da tutta una serie di problematiche e ha rappresentato per molti una vera e propria sfida.

Nonostante tutte le difficoltà nell’organizzazione di eventi, GLRT non si è arreso davanti alle complessità del caso ed è così riuscito – anche quest’anno – ad organizzare il famoso torneo di beach volley. Un torneo interpartitico annuale giunto alla sua 10a edizione e che rappresenta un punto fermo in questo periodo d’incertezza.

Il torneo è stato un successo e ha visto la partecipazione delle sezioni giovanili di diversi partiti ticinesi. È stato un momento di divertimento nel rispetto delle regolamentazioni Covid-19. Il torneo rappresenta per molti giovani vicini alla politica (e non) un momento gioviale dove trovarsi tra amici, conoscere persone nuove, discutere di politica ma anche di molto altro, un momento di sfida sportiva e confronto agonistico all’insegna di un sano fair play. Oserei addirittura dire che rappresenta una metafora della politica moderna e un piccolo tassello per la formazione dei leader di domani.

Nicola Camponovo, vicepresidente GLRT

Opinione Liberale Responsabile politico Bixio Caprara Direttore editoriale Andrea Nava Redazione Massimo Schira Vania Castelli Abbonamento annuale Fr. 100.– AVS/ AI/ Studenti Fr. 50.– «Sostenitore» Da Fr. 200.– CCP 69-7730-5

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IL CONFRONTO

Il futuro dei rapporti tra Svizzera e UE

2020

Fulvio Pelli vs Christoph Blocher Mercoledì 16 settembre 2020 ore 20.00 Il confronto: Pelli vs Blocher sul tema “Il futuro dei rapporti tra Svizzera e UE”

Università della Svizzera Italiana Aula magna, Via G. Buffi 13, Lugano Evento aperto al pubblico (posti limitati) Iscriviti subito Maggiori informazioni: www.plrt.ch/clubdei1000

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