Veleno&pozionid'amoreanteprima

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gulto. Continuò quando trovò la forza per dominare il pianto: «Sei una stronza impicciona!» urlò con tutto il fiato che aveva in gola, e finalmente scoppiò a piangere. Ma era inutile. Lyssa nemmeno rispose, continuando a riunire le pannocchie in un unico mazzo. Gli occhi velati di Dominique cominciarono a versa‑ re lacrime e, quando finalmente queste cessarono disse, con un filo di voce: «Non ti rendi conto di cosa hai fatto! Là sopra ho scritto cose che loro non dovevano sapere, cose che non volevo che sapessero!» «Magari è questo il problema,» osservò Lyssa con voce morbida, riprendendo il cammino verso casa, mentre Dominique sentì su di sé tutta la sfida implicita nelle palpebre socchiuse dell’amica. «Ma perché ti danni così?» diceva intanto. «Hai siste‑ mato le cose. Dovevano sapere cosa pensi di loro. Hai chiuso definitivamente con il passato e sei libera di rico‑ minciare la tua vita. Da capo! Con tutti i soldi che avrai, potrai darti alla pazza gioia, in piena libertà, senza vin‑ coli e legami, badando a scegliere meglio, questa volta!» «No! No e no!» Dominique si fermò e puntò i piedi. Lyssa non voleva capire. «Non morirò dando di me l’im‑ magine di una donna volgare e rancorosa. Voglio essere rimpianta, non odiata. Si vede che non mi capisci più, Lyssa. Sono adulta ora, ho una dignità. Non era questo che volevo!» Ma dovette interrompersi sotto una nuo‑ va puntura di pianto. Intanto Lyssa aveva cominciato a parlare con quella voce ipnotica da strega che sapeva rendere tanto convincente. 48


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