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L'IMPEGNO
I poveri e le povertà:
breve riflessione dalla Cardinal Ferrari
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Pasquale Seddio - Presidente Opera Cardinal Ferrari
Quando si parla di povertà in senso generale si associano significati e attributi concettualmente molto differenti. Una cosa è parlare di povertà intesa come
privazione del necessario per vivere, mancata soddisfazione dei bisogni primari: sussistenza, cure, protezione, sicurezza, sane relazioni affettive, socialità,
educazione, lavoro. Tali carenze possono portare persone non particolarmente resilienti alla povertà spirituale, morale e
culturale, produrre situazioni di disagio personale, fisico, psichico, sociale e tradursi in devianza, marginalità, degrado,
inedia (digiuno prolungato), violenza. Naturalmente non è il singolo fattore o la semplice circostanza occasionale a determinare questo tipo di scenari ma la concatenazione di cause, l’assenza di opportunità e stimoli, il momento della vita in cui alcune cose accadono, le risorse personali di ciascuno, la risposta del contesto a cui si appartiene. Questo genere di povertà va combattuta e contrastata preoccupandosi certamente di ripristinare sufficienti condizioni di benessere materiale, ma avendo in mente che, proprio per la circolarità e concatenazione dei fattori, non può essere l’unico elemento di attenzione o l’unico obiettivo. È la cura complessiva
della persona e l’attenzione a tutte le sue dimensioni che può far scaturire un benessere generale e soddisfacente con recipro-
ca contaminazione dei vari ambiti. Quando si parla di cura si deve intendere creazione
di opportunità, stimoli, non solo a livello individuale ma forse prioritariamente a li-
vello ambientale, sociale, comunitario. Dove possibile, le persone devono poter essere coinvolte attivamente e responsabilmente nei processi che li riguardano tenendo conto delle loro differenti potenzialità e capacità di attivazione/partecipazione pur sapendo che non per tutti la fruizione potrà essere ugualmente efficace e non tutti potranno trarre i medesimi benefici dalle stesse occasioni. È però un ecosistema sano, permeabile e adattabile che
VI GIORNATA MONDIALE DEI POVERI 13 NOVEMBRE 2022
Anche Gesù era un Carissimo La lotta alla povertà, ieri e oggi, raccontata a Milano
In occasione della VI Giornata Mondiale dei Poveri, che ricorre il 13 novembre, ha luogo presso il Boga Space, in centro a Milano, la presentazione del libro Anche Gesù era un Carissimo, realizzato da Opera Cardianal Ferrari e scritto a quattro mani dal Presidente Pasquale Seddio e da Massimiliano Fratter, autore e narratore. La giornata ha come tema “la lotta alla povertà, ieri e oggi, raccontata a Milano”, attraverso il racconto di come è nata e si è evoluta la nostra Onlus. L'urgenza dell’attuale fase di impoverimento, che in questi ultimi anni fagocita fasce sempre più ampie della popolazione, suggerisce di portare l’attenzione sulle radici storiche da cui l’Opera è nata. E si fa occasione per riflettere sul contesto socio-economico attuale, sulla crisi energetica, sui rincari e sull’inflazione e di come tutto ciò sta colpendo migliaia di persone e, in particolare, il territorio milanese. A distanza di oltre 100 anni il messaggio dell’Opera Cardinal Ferrari rimane chiaro e attualissimo: la sfida alla povertà che
include poi l’assistenza alle fasce più deboli e svantaggiate, i Carissimi, comincia soprattutto con l’attenzione ai giovani, agli studenti, ai lavoratori affinché siano messi nelle condizioni di
rifiutare il degrado e ricerchino con ostinazione una vita migliore. La presentazione di questo libro ha lo scopo di riaccendere il dibattito sulle tematiche legate alla povertà in un anno, il 2022, che ha rappresentato per la maggior parte un anno di svolta, che ha messo in ginocchio intere famiglie e le ha messe di fronte ad una fragilità mai conosciuta prima.
MERCOLEDÌ 9 NOVEMBRE PRESSO IL SALONE NOBILE DEL BOGA SPACE
può contenere, sostenere e rilanciare le persone fin dove è possibile per ciascuno. Altra cosa è la povertà elettiva, la povertà intesa come rinuncia ai beni materiali e
al superfluo per concentrare le proprie energie su beni o obiettivi di natura su-
periore. In questo caso la povertà diven-
ta stile di vita, disposizione dell’animo. Diventa forza morale che spinge verso l’alto mentre la prima trascina verso il basso, diventa pieno contrapposto a
vuoto, scelta agita e non subita. Difficilmente questo tipo di povertà scaturisce dalla prima, anzi è spesso vero il contrario, ma il contatto stretto con quella può aprire all’intuizione, rinforzare la volontà e affinare le capacità. Per questo alla società e ai
singoli individui fa bene occuparsi dei
poveri: perché mentre si limitano i danni e si contengono le conseguenze della deprivazione, mentre si offrono opportunità e si guadagnano persone più libere e più capaci aumentando il benessere di tutti, si rinforza anche l’attenzione all’essenziale, si aumenta la capacità di concentrarsi sulle cose davvero importanti, si impara a dividere e condividere scoprendo che questo diventa fattore di moltiplicazione e non di sottrazione. Si diventa insomma
persone e società più sane, sobrie, resilienti e determinate. L’anima e il cuore di un'Opera, “La Cardinal Ferrari”, e di una Città, Milano, insieme intendono combattere e mettere in campo tutte le energie per sostenere quel patto civile basato sulla gratuità che in tutti questi anni ha aiutato ad affrontare le emergenze e le fragilità delle persone più esposte alle povertà.
CONCERTO PER LA FESTA DELLA RICONOSCENZA • 8 OTTOBRE 2022
Il biglietto? Solo un piccolo atto di solidarietá per scaldare un Carissimo 38 ANNI IN OPERA CARDINAL FERRARI AL FIANCO DEI PIÙ POVERI
Loredana Rossetti - Assistente sociale Opera Cardinal Ferrari
In occasione del mio prossimo pensionamento mi è stato chiesto di scrivere qualcosa su come è cambiata la povertà in questi quasi quarant'anni. Io però ho iniziato la mia collaborazione con Opera Cardinal Ferrari in quello che allora era l'ufficio "propaganda" - oggi Fundraising e Comunicazione - e le prime lettere di ringraziamento ai benefattori le ho battute su macchine da scrivere non elettriche. Quanto è cambiata la tecnologia! Ma anche i Carissimi. Quando nel novembre 1991 ho
iniziato a lavorare come assistente sociale, si accoglievano persone oltre i 60 anni e su 200 "tesserati" solo 2 erano stranieri, accolti perché rispondevano al requisito anagrafico.
Oggi sono quasi il 50%. Vero che si è abbassato il requisito dell'età, ma l'aumento significato
degli stranieri è dovuto soprattutto a percorsi di inclusione falliti o per sopravvenute problematiche sanitarie che hanno impedito lo svolgimento di attività lavorative, spesso in
nero. Nei primi anni in servizio sociale i Carissimi solitamente avevano un livello scolastico elementare o addirittura erano analfabeti; poi nel corso degli anni sono aumentate le persone con un livello di istruzione superiore e con percorsi lavorativi anche di un certo livello che si sono interrotti per il sopravvenire o l'acuirsi di problemi sanitari o di dipendenze. Per tutti e in
tutti questi anni, però, è rimasto il bisogno di aver un luogo dove sentirsi a casa, non solo per la soddisfazione di bisogni primari - mangiare, lavarsi, cambiarsi - ma anche un luogo dove riscoprire di avere ancora la capacità di intessere relazioni significative.
Il quartetto de I Pomeriggi Musicali
Il week end dell’8 e del 9 ottobre all’Opera Cardinal Ferrari si è celebrata la Riconoscenza. Dal 1950, anno in cui venne istituita, questa giornata ha un grande significato: è il giorno in cui tutti noi ringraziamo per il bene ricevuto. Un sentimento che esprime la gratitudine per chi ci sta accanto, ci accompagna e ci sostiene. Come segno di ringraziamento abbiamo aperto le nostre porte con un’iniziativa che arricchisce di valore l’Opera: abbiamo ospitato la Fondazione de I Pomeriggi Musicali - Istituzione Concertistico Orchestrale milanese di fama internazionale – per un con-