OPBG Magazine - Speciale Attività Internazionali - Luglio 2019

LUGLIO 2019

Magazine

L’Ospedale dei Figli del Mondo

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PICCOLI SEMI DI SOLIDARIETÀ UN OSPEDALE PER PAPA FRANCESCO

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Reportage

LA NOSTRA MISSIONE IN SIRIA

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Reportage

LA NOSTRA MISSIONE IN GIORDANIA: AMMAN

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Reportage

LA NOSTRA MISSIONE IN GIORDANIA: AMMAN

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News

LA COLLABORAZIONE Pag. TRA BAMBINO GESÙ E CINA

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News

Un nuovo accordo per la difesa della salute dei bambini in Cambogia La nuova Kangaroo Room di Takeo Un ospedale in movimento: la clinica mobile di Takeo

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4 Pag.

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IL MONDO OPBG LA SANITÀ PER TUTTI: IL PROGETTO DI NGOUMA News

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ETIOPIA, IL NEWBORN SURVIVAL PROJECT News

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OPBG IN COREA: DA SEOUL A PYONGYANG Reportage

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LA NOSTRA MISSIONE IN TANZANIA Le storie

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GIRMA E UN NUOVO FUTURO

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Le storie

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LA STORIA DI ALEXANDRO, DAL PERÙ IN ITALIA

Reportage

LA NOSTRA MISSIONE IN GIORDANIA: KARAK

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News

RUSSIA E BAMBINO GESÙ INSIEME PER ASSISTENZA SANITARIA E RICERCA

News

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INDIA E OPBG INSIEME PER I PAZIENTI

LA FONDAZIONE BAMBINO GESÙ ONLUS

I

Piccoli semi di solidarietà

l 9 aprile 2019 in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario della fondazione del nostro ospedale Papa Francesco ci ha offerto delle indicazioni per lo sviluppo futuro attraverso un Rescriptum indirizzato a S. Em. Cardinale Pietro Parolin. Nelle sue parole troviamo un incentivo a proseguire il nostro operato e soprattutto la richiesta di attenzione affinché il Bambino Gesù sia «aperto al mondo, così come è proprio della Chiesa Cattolica, segno concreto di carità e misericordia» Ancora una volta ci è richiesto di essere l’ospedale dei figli del mondo. Questo per noi innanzitutto significa fare rete per crescere "insieme"; significa offrire il nostro aiuto per promuovere lo sviluppo nelle aree del mondo dove si sono accumulati ritardi. Abbiamo il dovere di rispondere e contrastare l’ideologia dell’economia dello scarto gettando nel sistema di un mondo globalizzato piccoli semi, che costruiscono solidarietà, che possano trasformare i meccanismi perversi in idee generative.

Le missioni internazionali in cui siamo coinvolti possono essere distinte in due grandi filoni. Da un lato ci sono progetti di cooperazione sanitaria

a vantaggio delle popolazioni vulnerabili, dall’altro lato si collocano le nostre attività di formazione e aggiornamento scientifico. Tuttavia lo stile che adottiamo è comune e passa dalla ricerca di collaborazione con le strutture sanitarie locali, con le autorità e le istituzioni nazionali, le Ong, le istituzioni sovranazionali. In questo modo siamo convinti che si possano attivare processi di trasformazione, perché le varie iniziative una volta avviate possano camminare con le loro gambe.

Dove si aprono le porte della cooperazione cerchiamo dunque di “donare sapere” perché la ricerca finalizzata alla cura è la forma moderna della carità.

Non è uno slogan, ma lo spirito che anima i diversi progetti di cooperazione. Crediamo che nella condivisione della conoscenza raggiunta a livello clinico e scientifico si possa crescere ulteriormente.

Come ci chiede ancora Papa Francesco nel Rescriptum: «Incoraggio a continuare in questa missione, ed assicurare, innanzitutto, la formazione e lo sviluppo delle conoscenze e competenze, affinché le scoperte e le innovazioni per la cura delle malattie possano essere patrimonio di tutti».

Di Mariella Enoc

PRESIDENTE DELL'OSPEDALE BAMBINO GESÙ 3

IL MONDO OPBG

SIRIA

GIORDANIA

REPUBBLICA CENTRAFRICANA 4

ETIOPIA

TANZANIA

RUSSIA

IL MONDO OPBG

CINA

COREA DEL SUD

CAMBOGIA

INDIA

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e l a d e p s O n U o c s e c n a r F per Papa

Durante il soggiorno a Bangui, il Papa visitò il “Complexe pédiatrique” della capitale, che ogni anno cura 70 mila bambini.

Le malattie più frequenti sono malaria, diarrea, infezioni respiratorie, HIV e tubercolosi insieme alla malnutrizione.

Francesco vide molti bambini malnutriti ricoverati sotto delle tende.

A chi Papa Francesco poteva chiedere di fare qualcosa per i piccoli pazienti del Complexe pédiatrique di Bangui se non al “suo” ospedale?

Il 29 novembre 2015 Bergoglio scelse di aprire la Porta Santa del Giubileo della Misericordia proprio in Centrafrica, uno dei paesi più poveri del mondo e martoriato dalla guerra civile.

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Su richiesta del Papa, il Bambino Gesù, insieme alla Nunziatura Apostolica della Santa Sede in Centrafrica e in accordo con il Governo locale, ha ristrutturato parte dell’ospedale esistente e ha costruito un nuovo “Centro per la re-nutrizione terapeutica dei bambini malnutriti”.

Il 12 luglio 2017 è stata posta la prima pietra della nuova costruzione.

I lavori sono proseguiti per tutto il 2018.

Intanto, Medici con l'Africa Cuamm, in collaborazione con ACF - Azione contro la fame, ha preso in carico l’ospedale per affiancare il personale locale in attesa che possa riprenderne la gestione dopo la guerra civile.

Il 2 marzo 2019 il “Centro per i bambini malnutriti” è stato inaugurato dall’elemosiniere pontificio, il Cardinale Konrad Krajewski, inviato di Papa Francesco, dalla Presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, dal Presidente della Repubblica Centrafricana Faustin-Archange Touadéra e dal comandante del Corpo della Gendarmeria vaticana, Domenico Giani.

Il Bambino Gesù ha firmato un accordo con l’Università di Bangui per la formazione dei medici e del personale sanitario.

Nel 2018 ci sono state delle sessioni di formazione a Bangui con alcuni dei nostri medici ma si è anche dato avvio a un sistema di didattica a distanza in collaborazione con la Fondazione Humanitas di Milano.

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PARTNER DI PROGETTO

Ospedale Pediatrico di Bangui; Ministero della Salute, dell’Igiene Pubblica e della Popolazione; Ministero dell’Educazione Nazionale, dell’Istruzione Superiore e della Ricerca Scientifica; Medici con l’Africa-Cuamm; Facoltà di Scienze della Salute - Università di Bangui; Università Humanitas di Milano

SPECIALITÀ PEDIATRICHE Tutte le specialità pediatriche

DURATA DEGLI ACCORDI 2015-2022

OGGETTO DEGLI ACCORDI

Sostegno per la ristrutturazione del complesso pediatrico esistente, assunzione e la formazione del personale operante nella struttura e stage di perfezionamento in Italia per neo-specializzati e professori della Facoltà di Medicina di Bangui

REPUBBLICA CENTRAFRICANA BANGUI

La sanità per tutti: il progetto di Ngouma

P

ortare la sanità anche fuori dalla Capitale. È questo l’obiettivo del nuovo progetto dell’Ospedale Bambino Gesù in Repubblica Centrafricana, a Ngouma.

“Si tratta di uno sforzo – spiega la Presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc – che è figlio del progetto di Bangui e del rapporto che abbiamo instaurato con il Governo. L’obiettivo è portare la sanità dappertutto, anche agli ultimi, a coloro che nel paese più povero del mondo sono i più poveri tra i poveri: anche per loro dobbiamo fare qualcosa”.

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Attualmente, a Ngouma esistono una scuola e un piccolo punto salute. L’impegno del bambino Gesù è migliorare le condizioni del villaggio. “Abbiamo cominciato con la costruzione della strada, che è un’infrastruttura necessaria per l’accesso al punto salute. In non più di 2 mesi completeremo la strada e il centro: per agosto spero di trovare tutto pronto”.

Un traguardo importante, dopo l’inaugurazione, lo scorso 2 marzo, del Complesso Pediatrico di Bangui. “Siamo molto soddisfatti – conclude la Presidente Enoc – del lavoro fatto a Bangui: il bilancio è sicuramente positivo”.

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PARTNER DI PROGETTO

Ospedale Pediatrico Universitario; Centro Cardiologico e Cardiochirurgico Universitario; Ufficio Regionale in Siria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)

SPECIALITÀ PEDIATRICHE

Chirurgia laparoscopica, Radiologia interventistica, Terapia Intensiva, Cardiochirurgia

DURATA DELL’ACCORDO 2017-2020

OGGETTO DELL’ACCORDO Formazione del personale medico e infermieristico locale

LA NOSTRA MISSIONE IN

Siria Damasco

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L’arrivo a Beirut del team dell’Ospedale Bambino Gesù. Osama Katramiz (il secondo da sinistra) operatore della logistica dell'Ufficio Regionale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in Siria (OMS), ha successivamente condotto il team a Damasco.

Il team, che ha svolto la missione dal 9 al 16 febbraio 2019, era composto da Massimo Rollo Responsabile Unità Operativa di Radiologia Interventistica, Tamara Caldaro chirurgo della U.O. di

Chirurgia Endoscopica Digestiva, Emanuele Rossetti intensivista e Sofia Cestra infermiera dell' U.O. A.R.C.O. Roma. Il progetto che l’Ospedale Bambino Gesù porta avanti in Siria si rivolge all’Ospedale Pediatrico Universitario e al Centro Cardiochirurgico Universitario di Damasco ed è destinato alla formazione on-the-job del personale medico e infermieristico locale nel campo della chirurgia laparoscopica, radiologia interventistica, terapia intensiva e cardiochirurgia.

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Massimo Rollo e Yazane Abdallah, radiologo dell’Ospedale di Damasco, si preparano per uno studio ecografico transcranico.

Sono state effettuate anche diverse procedure di radiologia diagnostica e interventista.

Dopo ognuna delle vostre missioni percepisco miglioramenti più grandi. Non è solo l’apprendimento delle singole procedure, ma soprattutto l’approccio e la metodologia. Massimo mi sta aiutando a cambiare il modo di pensare.

Yazane

RADIOLOGO DELL’OSPEDALE DI DAMASCO

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Emanuele Rossetti visita, insieme ai colleghi siriani, i bambini della terapia intensiva pediatrica.

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Tamara Caldaro e Sofia Cestra effettuano una colicistectomia per via laparoscopica.

I chirurghi siriani partecipano all’intervento sotto la loro supervisione. Nella formazione è coinvolta anche Hiba Malaheffji, una chirurga dall’Ospedale di Aleppo.

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Wail Ismail, Trauma Officer dell’OMS, controlla con i colleghi a che punto sono le consegne dello strumentario che l’Ospedale Bambino GesÚ aveva richiesto per poter effettuare gli interventi a Damasco.

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PARTNER DI PROGETTO

Medici con l’Africa Cuamm (capofila), St. Paul Teaching Hospital, St. Luke Hospital, Tulu Bolo District Hospital, DPUO (Dipartimento Pediatrico Universitario-Ospedaliero) Università di Roma Tor Vergata

SPECIALITÀ PEDIATRICHE Neonatologia

DURATA DELL’ACCORDO 2018-2021

OGGETTO DELL’ACCORDO

Formazione del personale sanitario locale dei tre ospedali etiopi

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Etiopia Addis Abeba Wolisso Tulu Bolo

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Newborn Survival Project:

NEWS

un progetto dedicato ai neonati

Si chiama Newborn Survival Project il progetto di Medici con l'Africa Cuamm, selezionato per il finanziamento dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in giugno 2018, a cui l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù partecipa come partner insieme all'Università di Roma Tor Vergata.

"I primi sei mesi del 2019 sono stati utilizzati per effettuare un assessment delle apparecchiature biomedicali dei tre ospedale etiopi che abbiamo coinvolto: il Tulu Bolo District Hospital, il St. Luke Hospital a Wolisso e il St. Paul Teaching Hospital ad Addis Abeba, per poi procedere all’approvvigionamento spiega Fabio Manenti, Responsabile del settore Progetti di Medici con l'Africa Cuamm -. Sono, inoltre, stati avviati i lavori di costruzione della nuova neonatologia al St Luke Hospital. Quest'ultima sarà composta da tre nuove stanze: una destinata alla Kangaroo Room , una di isolamento dedicata ai neonati settici e una riservata ai nati pretermine.

È prevista anche la realizzazione di un nuovo impianto di distribuzione dell’ossigeno.

Al Tulu Bolo District Hospital si sono invece definiti i lavori di ampliamento necessari che consentiranno di aumentare i posti letto a disposizione dei neonati che necessitano cure.

Stiamo anche lavorando con Andrea Dotta, Responsabile della Terapia Intensiva Neonatale del Bambino Gesù e Andrea Finocchi, Responsabile di Alta Specializzazione del Dipartimento Pediatrico Universitario Ospedaliero ad un protocollo di ricerca sull’asfissia prenatale che verrà sviluppato nei prossimi mesi in collaborazione con i pediatri del St. Paul Teaching Hospital di Addis Abeba”.

Nell’ambito del Newborn Survival Project i medici dell’Ospedale Bambino Gesù sono impegnati anche nel trasferire competenze e conoscenze nell'ambito della neonatologia al personale sanitario locale di tre ospedali etiopi sia attraverso missioni in loco che accogliendo e formando il personale sanitario in Italia.

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PARTNER DI PROGETTO

Ospedale Universitario Giordano, Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (UNHCR)

SPECIALITÀ PEDIATRICHE Cardiochirurgia

DURATA DELL’ACCORDO 2017-2019

OGGETTO DELL’ACCORDO

Formazione del personale sanitario locale e assistenza specialistica alla popolazione pediatrica rifugiata e vulnerabile

LA NOSTRA MISSIONE IN

Giordania Amman OSPEDALE UNIVERSITARIO

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Dal 14 al 21 giugno 2019 si è svolta la missione del team di cardiochirurgia dell’Ospedale Bambino Gesù presso l’Ospedale Universitario Giordano ad Amman. Il progetto di cooperazione, che prevede formazione del personale locale e assistenza alla popolazione pediatrica rifugiata e vulnerabile in Giordania, ha consentito di effettuare interventi salvavita su 9 piccoli pazienti. Il team era composto da Fiore Salvatore Iorio, Direttore del Di-

partimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica, da Sergio Filippelli cardiochirurgo dell' Unità Operativa di Cardiochirurgia Generale, Luca di Chiara Responsabile della U.O. di Anestesia e Rianimazione Cardiochirurgica, Stefano Tozzi infermiere e Marco Della Porta perfusionista della U.O. di Cardiochirurgia Generale, Floriana Di Iorio, infermiera del Servizio Tecnico, Riabilitativo, Ausiliario.

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Il team controlla la TAC del paziente prima dell’intervento.

Con loro una delle infermiere dell’Ospedale Universitario Giordano.

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Floriana Di Iorio, mentre assiste un paziente ricoverato in Terapia Intensiva.

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PARTNER DI PROGETTO

Catholic Medical Center of the Catholic University of South Korea

SPECIALITÀ PEDIATRICHE Neonatologia, Pediatria

DURATA DELL’ACCORDO 2019-2020

OGGETTO DELL’ACCORDO

Dichiarazione di intenti per la realizzazione di un progetto congiunto per la salute materno-infantile nella Corea del Nord

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Corea del Sud

Seoul

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OPBG in Corea: da Seoul a Pyongyang Formazione, ricerca scientifica e cooperazione internazionale. Sono questi i tre punti chiave dell’accordo sottoscritto tra l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Catholic Medical Centre of the Catholic University of Korea di Seoul.

Nel dettaglio, si tratta di un accordo che prevede la collaborazione tra le due istituzioni per progetti di pubblica utilità, formazione del personale sanitario, ricerca scientifica, con l'obiettivo di sviluppare future attività di cooperazione sanitaria nell'ambito materno-infantile in Corea del Nord.

La missione si è svolta dal 7 all’11 maggio 2019.

Nell’occasione, i membri della delegazione del

NEWS

Bambino Gesù sono intervenuti al Simposio organizzato dal Catholic Medical Angels (CMA), una nuova divisione del Catholic Medical Centre creata dalla Chiesa Cattolica di Corea.

Per l'Ospedale Bambino Gesù, hanno partecipato alla missione Pietro Bagolan, Direttore del Dipartimento di Neonatologia Medica e Chirurgica, Luca Dello Strologo, Responsabile dell'Unità Operativa di Clinica del Trapianto Renale, Sandro Cristaldi, Resposabile della Funzione Comunicazione e Attività Internazionali e Paola Giovanna Volpi, Responsabile Attività Internazionali.

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PARTNER DI PROGETTO

Ospedale Italiano, Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (UNHCR)

SPECIALITÀ PEDIATRICHE Chirurgia Generale

DURATA DELL’ACCORDO 2017-2019

OGGETTO DELL’ACCORDO

Formazione del personale sanitario locale e assistenza specialistica alla popolazione pediatrica rifugiata e vulnerabile

LA NOSTRA MISSIONE IN

Giordania Amman OSPEDALE ITALIANO

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Dal 10 al 15 febbraio 2019 si è svolta la missione di chirurgia generale presso l’Ospedale Italiano di Amman.

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L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù nel 2017 ha siglato un accordo con l’Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l’ospedale giordano per l’assi-

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stenza della popolazione pediatrica rifugiata e giordana vulnerabile. Sono stati 20 gli interventi di chirurgia generale effettuati durante i cinque giorni di missione.

Il team del Bambino Gesù appena atterrato all’aeroporto Queen Alia di Amman, in Giordania. Il team era composto da Antonio Maria Zaccara, chirurgo dell'Unità Operativa di Chirurgia della Continenza e Neurologia. Ivan Pietro Aloi chirurgo della U.O. di Chirurgia

Generale e Toracica, Marco Carretti ed Emanuela Sitzia otorinolaringoiatri della U.O. di Otorinolaringoiatria, Francesco Bruno, infermiere della U.O. Sala Operatoria Ortopedica di Palidoro. Francesco Polisca anestesista della U.O. A.R.C.O. Roma.

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Francesco Polisca controlla, insieme al personale sanitario giordano, il ventilatore meccanico prima dell’inizio dell’intervento.

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Antonio Maria Zaccara e Ivan Pietro Aloi eseguono uno degli interventi di chirurgia urologica.

L’infermiere Francesco Bruno assiste come strumentista.

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Emanuela Sitzia controlla la cartella clinica del paziente prima dell’intervento.

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Marco Carretti ed Emanuela Sitzia durante uno degli interventi di adenotonsilectomia.

Francesco Polisca monitora la ventilazione del paziente.

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PARTNER DI PROGETTO

St. Gaspar Referral and Teaching Hospital, Congregazione dei Padri Missionari del Preziosissimo Sangue

SPECIALITÀ PEDIATRICHE

Chirurgia Plastica e Maxillo-facciale, Radiologia

DURATA DELL’ACCORDO 2018-2021

OGGETTO DELL’ACCORDO

Formazione del personale sanitario locale, assistenza di second-opinion in radiologia

LA NOSTRA MISSIONE IN

Tanzania Itigi

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La partnership tra l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il St. Gaspar Referral and Teaching Hospital di Itigi in Tanzania, amministrato dalla Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, è stata siglata a settembre 2018 con la finalità di trasferire al personale medico

dell’ospedale africano conoscenze e competenze su specifici percorsi terapeutici, diagnostici e assistenziali nell’ambito della chirurgia plastica e maxillofacciale. È prevista anche assistenza di second-opinion in ambito radiologico e per la lettura delle TAC.

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Il team di Chirurgia Plastica e Maxillo Facciale all’aeroporto di Dodoma in Tanzania. Il viaggio è proseguito via terra verso Itigi.

Il team è composto da: Mario Zama, Responsabile dell'Unità Operativa di Chirurgia Plastica e Maxillo-Facciale, Francesca Grussu chirurgo della U.O. di Chirurgia Plastica e Maxillo-Facciale, Saverio Cristini anestesista Responsabile della 34

U.O. di Day Surgery di Palidoro e Luciana Di Rienzo infermiera della U.O. Sala Operatoria Pio XII. Durante la missione, che si è svolta dall'8 al 19 maggio 2019, sono stati visitati complessivamente 32 pazienti affetti da labiopalatoschisi, esiti di ustione e tumefazioni, 18 di questi sono stati sottoposti ad intervento chirurgico.

Mario Zama e Francesca Grussu durante le visite pre-operatorie insieme al personale infermieristico tanzaniano.

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Mario Zama e Francesco Grussu durante uno degli interventi chirurgici di labiopalatoschisi.

Luciana di Rienzo assiste come strumentista.

Agli interventi ha partecipato anche Oscar Boniface del St. Gaspar Hospital, il medico tanzaniano attualmente in formazione presso il Dipartimento di Chirurgia Plastica e Maxillo-facciale del Bambino GesĂš.

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Oscar Boniface dopo aver assistito ad un intervento durante il suo periodo di formazione.

Saverio Cristini effettua il monitoraggio del paziente prima dell’inizio dell’intervento.

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PARTNER DI PROGETTO

Children’s Hospital of Hebei Province

SPECIALITÀ PEDIATRICHE Tutte le specialità pediatriche

DURATA DELL’ACCORDO 2017-2020

OGGETTO DELL’ACCORDO

Formazione specialistica del personale locale nelle diverse specialità pediatriche

S EW

N Il numero di bambini che sviluppa sintomatologie asmatiche è elevatissimo a causa di fattori ambientali. È sufficiente, infatti, fare pochi passi per strada e subito si inizia a manifestare tosse, fastidio agli occhi e si inizia a respirare con difficoltà. Il numero elevato di pazienti diminuisce il tempo che i colleghi cinesi riescono a dedicare ad ogni bambino per ogni visita.

Per cercare di andare incontro a questa problematica, abbiamo condiviso con i colleghi cinesi il programma Self Management dell’asma. Questo programma prevede incontri gestiti direttamente dagli infermieri che insegnano ai genitori gli elementi base sull’assistenza.

Renato Cutrera

RESPONSABILE DELLA U.O.C. DI BRONCOPNEUMOLOGIA 38

Cina

Shijiazuang

NEWS

La collaborazione tra Bambino Gesù e Cina nell'ambito della broncopneumologia Il Children’s Hospital of Hebei Province, con cui collabora l’Ospedale Bambino Gesù in Cina a Shijiazhuang conta circa 12 milioni di utenti - l’intera Provincia di Hebei arriva a circa 75 milioni di abitanti -, ed è l’unico ospedale pediatrico di riferimento dell’area, con 2000 posti letto. L’accordo di collaborazione siglato con l’ospedale cinese è volto a fornire al personale sanitario locale formazione specialistica in diverse discipline pediatriche sia in loco che al Bambino Gesù.

Oltre all’oncologia pediatrica e alla cardio-

chirurgia già avviate lo scorso anno, è iniziato anche il supporto formativo nell’ambito della broncopneumologia.

Attualmente sono in formazione presso il Bambino Gesù due medici cinesi che stanno facendo training sui disturbi del sonno ed in particolare sul sonno cardiorespiratorio. Il percorso formativo prevede anche la frequenza presso il servizio di endoscopia bronchiale, il servizio funzionale di medicina cardiorespiratoria e l’area di semintensiva pediatrica respiratoria.

È importante vedere come da un punto di vista medico in Cina ci sia una società in forte crescita con una grande voglia di imparare, di colmare la distanza che oggi hanno rivolgendosi a strutture come la nostra.

Renato Cutrera

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Le Storie

Non vi sarò mai grata abbastanza per tutto quello che fate e che state facendo per noi.

Girma e un nuovo futuro 40

Le Storie a storia di Abem inizia come tante altre. A raccontarcela è la mamma Amanuel, una signora mite, riservata, piena di coraggio e di dignità.

Prima di sposarsi Amanuel viveva in un villaggio con la numerosa famiglia; una volta conosciuto l’amore della sua vita si trasferisce nella capitale Addis Abeba, dove lavora come maestra in un asilo nido e dove dà alla luce i suoi due bambini, Joseph e Abem.

Fino a sette mesi – è il racconto di Amanuel – Abem cresceva bene e sana fino al ricovero in ospedale per quella che sembrava essere solo una brutta influenza. La bimba continuava ad avere febbre, a respirare male e a diventare sempre più pallida. Dopo 10 giorni la terribile diagnosi: leucemia.

Inizia il calvario ma Amanuel non si perde d'animo: scatta subito in lei il desiderio profondo di salvare la figlia e si attiva immediatamente intorno alla famiglia una rete di solidarietà.

Grazie all’aiuto di seminaristi etiopi che studiavano e vivevano a Roma, Amanuel viene a conoscenza della possibilità di curare Abem presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Da quel giorno la sua vita è cambiata. L’8 novembre 2018 Abem ha festeggiato in Italia, con una bellissima festa, il suo secondo compleanno nella struttura che la accoglie e che è diventata la sua seconda casa. Cresce a vista d’occhio e sorride a tutti quelli che la circondano. La mamma, nonostante le difficoltà linguistiche e culturali e nonostante la prolungata lontananza dai propri cari, ogni volta che le si chiede come vanno le cose risponde: “Non vi sarò mai grata abbastanza per tutto quello che fate e che state facendo per noi”.

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PARTNER DI PROGETTO

Takeo Provincial Referral Hospital, Ministero della Salute cambogiano, Catholic Community Health Service (Vicariato Apostolico di Phnom Penh)

SPECIALITÀ PEDIATRICHE Neonatologia, Pediatria

DURATA DEGLI ACCORDI 2019-2020 2019-2022

OGGETTO DEGLI ACCORDI

Formazione del personale infermieristico e medico cambogiano, fornitura di materiale sanitario, sostegno alle attività sanitarie della diocesi locale

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Cambogia Takeo

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NEWS

Un nuovo accordo per la difesa della salute dei bambini in Cambogia Per Papa Francesco, la fede non è fuori dal tempo e dallo spazio, quasi fosse un qualcosa di asettico o a sé stante rispetto al fluire della Storia umana. E la sua “Diplomazia della misericordia” ne costituisce un esempio emblematico. Si tratta di un’azione di confronto, solidale, ispirata al Vangelo che pone la Chiesa come realtà decentrata, in uscita da se stessa, non autoreferenziale e soprattutto scevra dalla tentazione di voler acquisire margini di influenza, in competizione con i poteri costituiti.

Lo spirito che anima gli interventi dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (Opbg), nelle periferie del mondo, rientra in questa cornice, nella cristiana certezza che i gesti devono precedere le parole. Significativo è il contributo offerto dal centro pediatrico di Takeo, una settantina di chilometri dalla capitale cambogiana Phnom Penh, realizzato con l’obiettivo di offrire servizi clinico-chirurgici di alto livello pediatrico, nonché formare operatori in servizio presso l’ospedale locale, sia in loco che in Italia. I proficui colloqui avvenuti tra il Professor Eng Huot, Secretary of State del Ministero della Salute cambogiano e la dottoressa Mariella Enoc, Presidente del Bambino Gesù, in vista della firma di un nuovo protocollo di intesa (Memorandum of Understanding), tra il dicastero di Phnom Penh e l’ospedale del Papa, ne sono la conferma eclatante. Un’iniziativa perspicace in un Paese, la Cambogia appunto, sopravvissuta al genocidio di Pol Pot e che sta certamente cambiando in fretta, secondo le leggi della globalizzazione.

Il centro pediatrico di Takeo

La cooperazione promossa dal Bambino Gesù rientra in una logica di collaborazione che ricerca il bene dei poveri, secondo il Magistero di Papa Francesco, andando al di là di ogni forma di proselitismo e ricercando il bene delle persone create ad immagine e somiglianza di Dio, indipendentemente dalla loro identità religiosa.

Il centro pediatrico di Takeo ospita pazienti tra 0 e 15 anni. Le patologie più frequenti riguardano le malattie infettive (in particolare dengue), diarrea, emorragie, meningite, encefalite, malattie respiratorie e del neonato. Il tasso di mortalità neonatale è diminuito nel corso degli anni, grazie a programmi dell’Organizzazione mondiale della sanità e ai fondi messi a disposizione da Opbg per i pazienti più poveri.

Tuttavia, in base a quanto riferito dal Direttore del Dipartimento Provinciale di Salute, rispetto ai dati nazionali, nella provincia di Takeo circa il 27% dei bambini nati vivi muore nel primo mese di vita mentre un 5-6% nel primo anno di vita. La mortalità materna si attesta invece al 205 su 100.000 nati vivi.

La difesa della salute dei bambini

Sempre in Cambogia, è stato siglato nel 2019 un accordo di partenariato tra l'Ospedale Bambino Gesù e il Catholic Community Health Service, rispettivamente rappresentati dalla Presidente Enoc e dal Vicario Apostolico di Phnom Penh, Monsignor Olivier Schmitthaeusler. In questo caso, l’intesa rientra nell’ampio quadro d’iniziative promosse dalla comunità cattolica cambogiana, in difesa della salute dei bambini, attraverso dispensari disseminati nelle province di Takeo, Kampot, Sihanoukville, Kandal e Phnom Penh. Sebbene la Cambogia attraversi una transizione sociale alquanto complessa - dal momento che sta passando dal millenario contesto rurale al mondo moderno – la Chiesa locale guarda al futuro con speranza. Pur essendo un’esigua minoranza di 23mila fedeli su 17 milioni di abitanti (in un Paese al 98% buddhista), essa sta offrendo alla società un prezioso contributo all’insegna della misericordia, a fianco dei poveri, dei giovani e degli ammalati. La presenza dell’Opbg s’inserisce su questo solco come piccolo seme di una nuova umanità.

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NEWS

La nuova Kangaroo Room di Takeo La conferma della collaborazione tra l’Ospedale Bambino Gesù il Provincial Referral Hospital di Takeo nell’ambito della neonatologia ha consentito di realizzare un’unità di Kangaroo Mother Care.

Si tratta di una terapia curativa indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come ideale per i bambini nati pretermine o con basso peso, ma senza patologie severe.

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Il neonato pre-termine, Invece di essere posto in incubatrice, ed allontanato dalla mamma, viene messo a contatto pelle a pelle con la madre che assume quindi un ruolo attivo nella terapia. Questo consente l’allattamento al seno esclusivo e la possibilità di continuare la terapia anche a casa.

NEWS

Un ospedale in movimento: la clinica mobile di Takeo

In Cambogia è stato avviato il progetto della Clinica Mobile. Questa nuova iniziativa è nata all’interno della collaborazione fra l’Ospedale Bambino Gesù e il Provincial Referral Hospital di Takeo e la Diocesi di Phnom Penh. La clinica mobile ha come obiettivo quello di migliorare la qualità dell’assistenza nelle aree remote della Provincia di Takeo e delle Provincie dove sono presenti gli asili nido gestiti dalla diocesi.

Le attività di assistenza hanno coinvolto fino ad oggi 3 asili: quello di Koh Sla, nella provincia di Kampot e quelli di Kirivong e Prey Kabbas nella provincia di Takeo. E’ stato effettuato un primo screening dei bambini presenti negli asili nido e la distribuzione gratuita di medicinali. I casi più complessi invece sono stati indirizzati al Provincial Referral Hospital di Takeo. In totale sono 94 i bambini che hanno ricevuto assistenza, di questi 10 hanno ricevuto cure in ospedale.

Perché il nostro lavoro in Cambogia possa portare più frutti e in modo più capillare è necessaria la collaborazione con chi lavora nello stesso campo. Lavorare insieme per raggiungere obiettivi più complessi e offrire un servizio che non vada solo a tappare buchi, ma che sia realmente costruttivo. Dove non si può arrivare da soli, si arriva in due!

Valeria Spelta COUNTRY MANAGER DELL’OSPEDALE PEDIATRICO BAMBINO GESÙ A TAKEO

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Le Storie

Speriamo in Dio e nei medici, che sono lo strumento di Dio.

La storia di Alexandro,

dal PerĂš in Italia

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Le Storie lexandro ha un sorriso che conquista: solo a vederlo mette di buonumore quelli che gli stanno intorno. Si tratta di poche persone perché in TECT (Trapianto Emopoietico e Terapie cellulari) possono entrare solo i genitori oltre a medici e infermieri, ma quando potrà tornare guarito in Perù di sicuro lo aspetta un futuro da rubacuori.

Nel suo primo anno di vita che compirà il 17 luglio, Alexandro ha visto solo ospedali, prima quello della regione di Ancash, dove è nato, nella Cordillera blanca andina, poi quello della capitale Lima e infine il Bambino Gesù dove è arrivato a febbraio. Il suo problema si chiama

IPEX, una rara e grave malattia autoimmune sistemica congenita che ha richiesto il trapianto di cellule staminali emopoietiche.

La donatrice è stata la sorellina Valentina, un “terremoto” di 4 anni che ha accompagnato il piccolo in Italia insieme a mamma e papà e qui è riuscita a frequentare anche la scuola materna per qualche mese imparando l’italiano. Tra poco Valentina ripartirà con il papà richiamato da esigenze di lavoro.

Resta mamma Pilar ad aspettare che la condizione di Alexandro si stabilizzi e tutti i parametri si allineino nel modo giusto.

“Speriamo in Dio – afferma la giovane mamma contenta per l’accoglienza e l’assistenza ricevuta – e nei medici, che sono lo strumento di Dio”.

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PARTNER DI PROGETTO

Ospedale Italiano di Karak (OIK) gestito dalle Suore Missionarie Comboniane, Mutah University, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)

SPECIALITÀ PEDIATRICHE

Neurologia, Neuropsichiatria, Neuroriabilitazione

DURATA DELL’ACCORDO 2017-2020

OGGETTO DELL’ACCORDO

Formazione del personale locale e assistenza specialistica in neurologia pediatrica per tutti i bambini affetti da disabilità neuromotorie quali epilessia, ritardi, sindromi neurologiche/genetiche e disturbi dello spettro autistico

LA NOSTRA MISSIONE IN

Giordania Karak

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La seconda missione di neuroriabilitazione del 2019 presso l’Ospedale Italiano di Karak in Giordania si è svolta dal 12 al 21 giugno. Il team, composto da Michelina Armando, medico fisiatra e da Mauro Ventura tecnico di riabilitazione dell' Unità Operativa di Neuroriabilitazione pediatrica, ha portato avanti le attività di formazione del personale locale e di assistenza ai piccoli pazienti presi in carico dall'Ospedale italiano previste dal progetto.

L’accordo di cooperazione siglato con le Suore Missionarie Comboniane che gestiscono la struttura ospedaliera giordana prevede la creazione di un servizio di neurologia, neuropsichiatria e neuroriabilitazione pediatrica all’interno della struttura locale per l’assistenza ai numerosi bambini, tra cui anche profughi del conflitto siriano. L’intesa è stata rinnovata nel 2017 e vede l’Ospedale Bambino Gesù come partner anche della Mutah University per l’avviamento di un corso di specializzazione sui Disturbi del Neurosviluppo.

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Michelina Armando e Mauro Ventura insieme al personale sanitario giordano all’interno della palestra di riabilitazione neuromotoria realizzata grazie al sostegno dell’Ospedale Bambino GesÚ.

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Michelina Armando effettua una valutazione clinica articolare e muscolare.

Michelina Armando visita una bambina con paralisi ostetrica sinistra.

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Una delle infermiere giordane mentre effettua il posizionamento di ortesi per consentire l’appoggio del piede al suolo e facilitare il cammino della piccola paziente.

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Mauro Ventura assiste una piccola paziente per un esercizio di equilibrio su pedana oscillante.

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PARTNER DI PROGETTO

Saint John’s Medical College and Hospital, Società Internazionale di Nefrologia, Società Internazionale di Trapiantologia

SPECIALITÀ PEDIATRICHE Nefrologia, Trapiantologia

DURATA DELL’ACCORDO 2019-2020

OGGETTO DELL’ACCORDO

Formazione del personale sanitario locale, consulenza ed assistenza a distanza sui casi complessi

S EW

N Il nostro obiettivo è anche quello di aiutare i colleghi del Saint John’s ad identificare le cause che impediscono l’accesso al trapianto di reni per i pazienti pediatrici. “Basti pensare che dei 138 bambini che hanno raggiunto l’insufficienza renale terminale solo 24 hanno ricevuto un trapianto e, dei rimanenti, il 20% non è stato neanche avviato ad un percorso di dialisi. Per quanto limitazioni economiche siano spesso presenti, un ruolo preminente è oggi rivestito da barriere di natura culturale da parte delle famiglie e da ostacoli di natura tecnica al trapianto, ritenuti controindicazioni assolute, ma che sarebbero invece in larga parte correggibili. Nell’ambito del nostro progetto, anche in collaborazione con la Società Internazionale di Trapianto Pediatrico, intendiamo supportare i colleghi sia per ridurre queste barriere che per migliorare le percentuali di sopravvivenza dei reni e dei pazienti a medio e lungo termine, ancora marcatamente inferiori rispetto alle strutture di riferimento.

Luca dello Strologo

RESPONSABILE DELLA U.O DI CLINICA DEL TRAPIANTO RENALE DEL BAMBINO GESÙ 54

India Bangalore

India e OPBG insieme per i pazienti Il progetto di formazione del personale sanitario locale del Saint John’s Medical College and Hospital di Bangalore nell’ambito della trapiantologia renale è iniziato nel 2015. La collaborazione nasce all’interno del programma internazionale “Sister Centers” promosso e finanziato dalla Società Internazionale di Nefrologia e dalla Società Internazionale di Trapianto che hanno rinnovato, a gennaio di quest’anno, il supporto al progetto per un altro biennio.

Il progetto portato avanti dall’Ospedale Bambino Gesù prevede sessioni di formazione dei medici indiani sia presso la loro sede a Bangalore che in Italia.

NEWS

Nel giugno 2019 è stato ospitato, presso la U.O. di Nefrologia, il Prof. Anil Vasudevan, nefrologo e ricercatore del Saint John’s Medical College and Hospital che ha potuto osservare per una settimana l’attività clinica dei colleghi italiani.

Nonostante la visita al Bambino Gesù sia stata breve, mi ha fornito una panoramica su come dovrebbe essere fatto il follow-up del trapianto. Sono stato anche ispirato dalla dedizione, passione e attenzione nella gestione dei pazienti.

Anil Vasudevan

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PARTNER DI PROGETTO

Morozow Children’s Clinical Hospital, Moscow Research and Clinical Center for Neuropsychiatry , Ministero della Salute della Federazione Russa

SPECIALITÀ PEDIATRICHE

Neurologia, Neurochirurgia, Genetica

DURATA DEGLI ACCORDI 2019-2022 2019-2024

OGGETTO DEGLI ACCORDI

Implementazione di protocolli diagnostici e terapeutici e formazione del personale locale nel campo dell’epilessia; progetto di ricerca sulla genetica applicata alla diagnosi dell’epilessia

S EW

N

Russia Mosca

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Russia e Bambino Gesù insieme per assistenza sanitaria e ricerca Il 4 luglio 2019 è stato siglato a Roma un memorandum d’intesa tra la Segreteria di Stato della Sante Sede a nome e per conto dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Ministero della Salute della Federazione Russa. L’obiettivo è potenziare la collaborazione bilaterale nell’ambito dell’assistenza medica e della ricerca scientifica, prevedendo lo sviluppo di progetti specifici che coinvolgeranno direttamente il Bambino Gesù e strutture sanitarie della Federazione Russa. La firma all’accordo è stata apposta da Mons. Paolo Borgia, Assessore per gli Affari Generali della Segreteria di Stato della Santa Sede e da Veronika Skvortsova, Ministro della Salute della Federazione Russa.

Nell’occasione, il Ministro Skvortsova e la sua

NEWS

delegazione, accompagnati dal presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc, hanno visitato i laboratori di ricerca di San Paolo. La delegazione era composta dall’Ambasciatore Russo presso la Santa Sede, Alexander Avdeev e dal direttore del Dipartimento Relazioni Esterne del Ministero della Salute, Sergey Muravyev Il Bambino Gesù è già impegnato in Russia con programmi di formazione specialistica in ambito neurologico e neurochirurgico del personale medico del Morozov Children’s Clinical Hospital di Mosca e del Moscow Research and Clinical Center for Neuropsychiatry e con progetti di sviluppo di protocolli per la diagnosi e la cura dei bambini affetti da epilessia.

L’obiettivo è potenziare la collaborazione bilaterale nell’ambito dell’assistenza medica e della ricerca scientifica, prevedendo lo sviluppo di progetti specifici che coinvolgeranno direttamente il Bambino Gesù e strutture sanitarie della Federazione Russa.

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La Fondazione Bambino Gesù Onlus al fianco dell’Ospedale nei progetti umanitari

La Fondazione Bambino Gesù Onlus è sempre più impegnata nel sostenere i progetti umanitari dell’Ospedale Pediatrico. Attualmente sono attive 2 campagne: Frammenti di Luce, che riguarda l’ac-

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coglienza delle famiglie dei bambini e le cure umanitarie, e Vite Coraggiose. Tutti figli del mondo, che punta a sostenere le attività di formazione svolte nei Paesi più bisognosi di pace e di assistenza

Frammenti di Luce ACCOGLIENZA DELLE FAMIGLIE 158 famiglie ospitate a Roma presso la casa delle Suore del Libano per una permanenza media di 22 giorni. Da novembre del 2018 le stanze a disposizione dell’Ospedale sono passate da 10 a 13 e, dal 2019, è in funzione una nuova piccola residenza.

CURE UMANITARIE • 118 ricoveri ordinari per un totale di 67 pazienti e per 2.445 giorni di degenza.

• 156 accessi al Day Hospital.

• 12 accessi al Day Surgery.

• 223 ricoveri riabilitativi.

• Pazienti da: Albania, Algeria, Armenia, Bosnia Erzegovina, Burkina Faso, Burundi, Repubblica Centrafricana, Congo, Costa d’Avorio, Ecuador, Egitto, Eritrea, Etiopia, Gibuti, Guinea, Iraq, Israele, Kenya, Libano, Libia, Mali, Marocco, Nigeria, Senegal, Siria, Ucraina, Venezuela.

• Principali patologie trattate: leucemia acuta, chemioterapia antineoplastica, trapianti di pelle e/o sbrigliamenti per ulcere pelle, tumori maligni della retina, problematiche sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo, tumori maligni della vagina, malattie di origine virale e febbre di origine sconosciuta, interventi su intestino crasso e tenue.

L’obiettivo per il futuro è continuare a curare e accogliere il maggior numero di bambini possibile. Bambini che nel loro Paese non potrebbero sopravvivere, bambini affetti da gravi malattie, come tumori, malattie rare e ultra-rare, ferite da armi da guerra. Bambini in larga parte provenienti da paesi in via di sviluppo o sconvolti da conflitti.

Vite Coraggiose.

Tutti figli del mondo Iniziata nel 2019

In programma 16 settimane di formazione in diversi paesi

La Siria ha già iniziato con esito positivo l’esperienza della formazione residenziale e dell’assistenza clinico-chirurgica in loco 59

Magazine

L’Ospedale dei Figli del Mondo

Puoi sostenere i progetti di cooperazione dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù con: BONIFICO BANCARIO

Intestato a: Fondazione Bambino Gesù Onlus IBAN: IT 05 B 03069 05020 100000016223 Banca Intesa Sanpaolo Causale: Vite coraggiose - Tutti i figli del mondo CONTO CORRENTE POSTALE

Intestato a: Fondazione Bambino Gesù Onlus n. 1000425874 Causale: Vite coraggiose - Tutti i figli del mondo