2019_8_Rivista OPAM_Novembre Dicembre 2019

foto di Fred Rockwood

Editoriale

RISCOPRIAMO IL VERO SENSO DEL NATALE di Don Robert KASEREKA NGONGI

l Natale è ormai alle porte. Con sempre maggior anticipo si avverte nell'aria un profumo di gioia e di festa. Decorazioni e giochi di luce sono ovunque e già da metà ottobre i grandi centri commerciali hanno allestito scaffali riservati a questa festa. Le persone hanno già iniziato l’affannosa ricerca dei regali da donare a familiari, amici, colleghi di lavoro… Ogni cosa appare bella e perfetta, come in una favola.

Ma se osserviamo la realtà con attenzione ci rendiamo conto che è ben diversa da come appare ai nostri occhi.

Il Natale, festa tradizionale per eccellenza nata per celebrare l’ingresso di Dio nella storia dell'umanità, anno dopo anno, sta perdendo il suo significato originale.

Oggi, la dimensione commerciale ha preso il sopravvento offuscando il senso autentico del Natale per rispondere

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Foto Pedro Ribeiro Sim‰es

alle esigenze di mercato, incentivando un consumismo sfrenato e alimentando una visione sempre più edonistica della vita.

I valori religiosi originali che hanno forgiato secoli di civiltà sia in Oriente che in Occidente stanno scomparendo. La centralità della figura del Bambino Gesù è stata sostituita da quella di Babbo Natale di cui si sono perse le origini religiose. Babbo Natale, infatti, è la versione laica di un personaggio reale del IV secolo: San Nicola, vescovo di Myra, l’attuale Derme nell’odierna Turchia.

San Nicola era considerato protettore dei bambini per aver riportato in vita 5 piccoli rapiti e uccisi da un oste.

A lui dalla tradizione era stato affidato il compito di portare doni ai bambini il 5 dicembre, vigilia della sua festa.

In Oriente la stessa tradizione era affidata a San Basilio.

Per diversi anni questa immagine rievocava il senso cristiano del Natale, festa in cui si accoglie Gesù, dono di Dio per il mondo. Per molto tempo nelle tradizioni contadine è Gesù Bambino stesso a portare i doni ai bambini nella notte di Natale. A poco a poco le rappresentazioni postmoderne del santo portatore di doni si allontanano sempre più dall’evento della natività di Gesù, e Santa Claus, questo è il nome anglosassone di San Nicola, finisce con l’assumere il ruolo di protagonista di questa festa.

La scomparsa del festeggiato dalla festa di Natale è un processo lento ma inesorabile a tal punto che in tutto il mondo, anche in Cina, Giappone, Arabia il mese di dicembre vibra al ritmo del Natale, senza alcuna idea di chi si festeggia il compleanno.

Il Natale è diventato semplicemente un'occasione internazionale intorno alla quale si concentrano enormi interessi economici.

Il valore della condivisione dei doni, della solidarietà ancora legata al periodo natalizio, appare come una reliquia, come residuo del significato profondo di questa celebrazione. È imperativo pensarci un po' di più per riscoprire le sue ricchezze dalle sue fonti. Oggi, più che mai, sarebbe opportuno riaffermare la tradizione del presepe, istituito da San Francesco d'Assisi, convinto che la rappresentazione della nascita di Cristo aiutasse a manifestare la pre-

senza di Dio in ogni casa e comunità. Ed è proprio quello che si è perso.

L'Essere Supremo, la cui esistenza l'uomo di tutti i tempi ha immaginato o intuito attraverso la creazione, ha fatto irruzione nella storia dell'umanità attraverso la persona di Gesù di Nazareth: "il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini” (Fil 2,6-7). Il nome Gesù significa "Dio salva". La solidarietà è il mezzo scelto da Dio per salvare l'uomo dall’autodistruzione che origina dalla negazione della propria fragilità, del proprio limite. È nella condivisione della nostra fragilità che Gesù ci mostra la strada per sconfiggere ogni limite, persino la morte e riconquistare così quella dignità originaria perduta nel tentativo di affermare la nostra libertà negando la nostra condizione di creature e divenendo autoreferenziali. In Gesù tutti gli esseri umani, non solo si riscoprono solidali per natura perché condividono la stessa umanità, ma comprendono di essere fratelli, chiamati a vivere come figli di un unico Padre.

Foto di Alex Strachan da Pixabay

sione capitalista e utilitaristica dello sfruttamento delle risorse naturali e della mercificazione della vita del creato.

Grazie all’istruzione oggi questi popoli emarginati e in continuo pericolo possono iniziare a far sentire la propria voce, trovano il coraggio di battersi per ritrovare la dignità ferita e rivendicare i propri diritti… ma non solo. Oggi questi indios possono essere protagonisti della loro storia, aiutare il mondo intero a comprendere le interconnessioni che legano indissolubilmente Popoli e Nazioni e dimostrare che la cooperazione globale per un mondo migliore è possibile e urgente.

Il fondatore dell'OPAM, Don Carlo Muratore, scriveva: "Sogno il giorno in cui questi nostri fratelli saranno istruiti e avranno un mestiere in mano perché quel giorno segnerà la fine della miseria e il principio di un’era fatta di operosità e di pace".

Che il Natale, nella contemplazione del Bambino di Betlemme, sia davvero l'occasione per irrigare questo sogno e per costruire, attraverso gesti di solidarietà e di giustizia, un mondo sempre più fraterno!

1 - https://www.fondazionedallefabbriche.it/wp-content/uploads/2010/04/ zamagni.pdf

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L'economista Stefano Zamagni scrive: "Ma qual è la differenza tra solidarietà e fraternità? Che una società fraterna è anche solidale, mentre non necessariamente una società solidale è fraterna. In una società non fraterna, la gente appena può se ne va via. La solidarietà è il principio di organizzazione sociale che tende a rendere uguali i diseguali. Con la solidarietà tendiamo a ridurre le disuguaglianze e questa è una cosa buona. Cos’è invece la fraternità? Quel principio di organizzazione sociale che consente agli eguali di essere diversi. Non è un gioco di parole. L’uguaglianza è il contrario della disuguaglianza, e il contrario della diversità qual è? È l’uniformità! Il principio di fraternità consente agli uguali di esprimere in maniera diversa la propria vocazione, il proprio carisma, o piano di vita... Allora capite che la società che è solo solidaristica tende ad essere uniforme, come la marmellata, mentre la società fraterna consente a ciascuno di esprimere il proprio talento, la propria vocazione o carisma."1 Attraverso l’OPAM, cerchiamo di promuovere la fraternità impegnandoci ad aiutare fratelli e sorelle che vivono in condizioni di povertà a scoprire e sviluppare i propri talenti, identificando nell’istruzione e nell’educazione gli strumenti privilegiati di questo processo perché ciascuno possa scoprire il proprio valore, la propria vocazione, le risorse culturali ed ambientali e il potenziale economico della propria terra, per poter godere della propria dignità e mettere il meglio di sé stessi al servizio dei propri simili.

Nel mese di ottobre il Sinodo Amazzonico, voluto da papa Francesco, ha rappresentato un laboratorio per offrire al mondo una rinnovata consapevolezza di cosa significhi vivere da fratelli e prendersi cura insieme della «casa comune». Le condizioni in cui si trova l’Amazzonia e le sofferenze dei popoli che vi abitano rappresentano una lente d’ingrandimento dei danni causati da una vi-

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Vita associativa

UNA PORPORA PER UN FUTURO DI PACE E SPERANZA IN CONGO di Anna Maria Errera

omenica 1 settembre 2019 Papa Francesco, durante l’Angelus, annunciava la nomina di 13 nuovi cardinali e fra di loro c’era Mons. Fridolin Ambongo Besungu, Arcivescovo di Kinshasa. Tutti gli amici di vecchia data dell’OPAM conoscono Mons. Ambongo e il legame di affetto e stima che ci lega da molti anni a lui.

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Lo stupore e l’emozione sono immensi. Provo a contattare Mons. Ambongo per telefono ma è sempre occupato. Finalmente riesco a raggiungerlo. La nomina è stata una sorpresa anche per lui. Ha cominciato a ricevere messaggi di felicitazione dai tanti amici. Non riusciva a crederci ma, contattato il Nunzio, ha saputo che era proprio così. Mi dice: “Ciò che mi rende felice e mi commuove è che questa nomina rappresenta un riconoscimento da parte di Papa Francesco, un apprezzamento da parte della Chiesa per il lavoro svolto in questi anni a fianco del nostro popolo che soffre… mi sembra una conferma che la via che abbiamo scelto è quella giusta e che dobbiamo continuare a far crescere la speranza nel nostro popolo.”

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Abbiamo ripercorso con commozione i 12 difficili anni trascorsi da quel 24 maggio 2007, giorno in cui per la prima volta, giovanissimo vescovo, aveva messo piede all’OPAM. Sono stati anni densi di avvenimenti e abbiamo lodato insieme il Signore che ci ha dato la gioia di condividere in ogni istante il ministero di questo suo umile pastore dal cuore grande. Sin da quel primo incontro abbiamo avuto la percezione di trovarci davanti ad una persona davvero speciale e il susseguirsi vertiginoso di avvenimenti in questi 12 anni non ha fatto che confermarci in questa prima impressione.

La prima volta che lo abbiamo incontrato, Mons. Ambongo aveva 47 anni e da due anni era vescovo di Bokungu-Ikela, una delle diocesi più povere e difficili fra le 450 con le quali l’OPAM collabora, estesa su un territorio di 42.000 Kmq in piena foresta equatoriale nella parte ovest della Repubblica Democratica del Congo. A

causa della guerra, dell’isolamento geografico, della totale mancanza di strade e infrastrutture e della miseria della sua popolazione, per 9 anni la diocesi è rimasta senza un Vescovo perché non si trovava nessuno disposto ad accettare questo difficile ruolo; finché questo coraggioso prete cappuccino lascia il suo posto da vice provinciale dei cappuccini, il suo insegnamento di Teologia Morale all’università di Kinshasa, il suo impegno come responsabile delle congregazioni religiose in Congo e quello nella Commissione Giustizia e Pace della fraternità francescana, e accetta l’incarico con generosità e abbandonandosi fiducioso alla volontà del Signore.

Era venuto all’OPAM a presentarci la realtà della sua diocesi africana e a chiedere un aiuto per la costruzione del seminario minore. “Per un territorio così vasto posso contare soltanto su 16 preti diocesani e 4 religiosi distribuiti in 14 parrocchie, ciascuna delle quali è grande come una delle vostre diocesi. Il problema che dobbiamo risolvere è la formazione dei futuri sacerdoti. A causa della situazione delle scuole della zona, con classi sovraffollate e insegnanti non qualificati, i giovani ricevono una preparazione di base in-

Vita associativa

zioni degli allievi infermieri A2. Oggi circa 80 infermieri ben formati operano sul territorio migliorando lo stato di salute della popolazione.

Ma dopo soli due anni alla guida di questa diocesi grande come Piemonte e Lombardia, ad ottobre 2008 a Mons.

Sarà l’inizio di una grande amicizia e di fruttuose colla- Ambongo viene affidata in qualità di Amministratore borazioni che ci apriranno gli occhi e il cuore offrendoci Apostolico anche la diocesi di Kole, che si estende per 66 una visione nuova, non solo sulla Repubblica Democra- Kmq. Se dopo aver conosciuto la diocesi di Bokungu avetica del Congo, ma anche sul ruolo di un’associazione vamo pensato di aver toccato il fondo della miseria, delcome l’OPAM e sul suo modo di operare. l’isolamento e della povertà abbiamo dovuto ricrederci: a Contemporaneamente alla costruzione del seminario ab- Kole la situazione, se possibile, era anche peggiore. biamo iniziato le adozioni scolastiche dei seminaristi e a progettare una scuola infermieri a Bokungu per evitare Un solo vescovo per la cura dei cristiani di un territorio che personale sanitario formato a Kinshasa a spese della grande come tutto il nord Italia, percorribile quasi del diocesi, una volta diplomato, non tornasse più a lavorare tutto unicamente in moto. Eppure la sua sollecitudine di in foresta. Bisogna ricordare che la gestione del 60% delle Pastore non ha abbandonato per un solo istante questo strutture scolastiche e sanitarie dallo Stato congolese sono gregge affidato alle sue cure. E quando condivideva le imdate in carico alle diocesi, nelle cui mani non sono solo magini e i racconti delle sue visite pastorali, traspariva l’evangelizzazione e la pastorale ma anche lo sviluppo del sempre una gioia grande, capace di seppellire, in un rinterritorio e la promozione umana della popolazione. novato slancio missionario, fatiche, sofferenze, stenti.

Per questo nel 2008 a Bokungu abbiamo iniziato le ado- Ricordo il racconto di quando raggiunse un villaggio in

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sufficiente e quando cercano di entrare al seminario maggiore vengono respinti. Senza un seminario minore non c’è alcuna speranza di rispondere alle vocazioni che stanno nascendo e di aumentare il numero dei preti in questa diocesi.”

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Vita associativa

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cui da oltre 10 anni non arrivava un vescovo: accolto dalla gente in festa celebra 900 cresime in un solo giorno.

O quando, raggiunto dopo un lungo cammino in moto e a piedi uno dei tanti villaggi della foresta, nonostante fosse sotto un brutto attacco di malaria non rinunciava a celebrare la Messa e a cresimare oltre 300 persone.

Attraverso il suo ministero abbiamo conosciuto il volto missionario della Chiesa del Sud del Mondo del quale purtroppo poco si parla nelle nostre parrocchie e che sembra ancora vivere l’entusiasmo e la forza di una rinnovata Pentecoste. Abbiamo conosciuto il ruolo fondamentale dei laici, e in modo particolare delle famiglie catechiste, per portare l’annuncio del Vangelo in ogni angolo della foresta e ridonare dignità ad ogni creatura attraverso l’alfabetizzazione e l’educazione. La sua testimonianza crediamo sia stata fondamentale per l’evangelizzazione di tante persone. Nella diocesi di Bokungu, nel periodo del suo episcopato, la percentuale di cattolici è passata dall’8% al 60% con un popolazione totale praticamente stabile. In quella di Kole dal 21,1% al 36,6%, ma bisogna tener conto del numero assoluto perché in questo territorio il numero di abitanti si è duplicato.

Mons. Ambongo è stato vescovo di queste due diocesi contemporaneamente per ben 7 anni portando avanti anche il suo impegno come presidente della Commissione Episcopale Giustizia e Pace e poi della Commissione delle Risorse Naturali. Con coraggio e senza fermarsi di fronte alle minacce ricevute, a prezzo della sua stessa vita, ha denunciato apertamente la drammatica situazione del Congo, quello ”scandalo geologico” che fa sì che questo che è il Paese più ricco del mondo in risorse naturali, proprio a causa delle sue ricchezze depredate dalle multinazionali con la compiacenza di governanti corrotti, abbia la popolazione più povera del mondo. Ha interpellato governi, denunciato all’ONU e agli altri organismi internazionali quello che il popolo congolese stava vivendo.

Nominato finalmente un Vescovo per la diocesi di Kole, nell’agosto del 2015 ritorna ad essere unicamente Vescovo di Bokungu-Ikela: spera di riuscire a dare di più a questi fedeli che hanno dovuto condividere il proprio Pastore con altri per così tanti anni. Ma 7 mesi più tardi, nel marzo 2016, viene nominato Amministratore apostolico dell’Arcidiocesi di Mbandaka-Bikoro di cui diventerà Arcivescovo il 25 novembre dello stesso anno.

Resterà Amministratore di Bokungu-Ikela fino al 6 febbraio 2016, giorno della sua inattesa nomina come Ar-

civescovo coadiutore dell’Arcidiocesi di Kinshasa di cui diventerà Arcivescovo il 1 novembre 2018. Da giugno 2017 è anche Vice Presidente della CENCO (Conferenza Episcopale Nazionale del Congo).

Il 5 ottobre 2019 in una cerimonia solenne papa Francesco ha innalzato Sua Eminenza Fridolin Ambongo Besungu alla dignità cardinalizia. Eravamo presenti anche noi, uniti a numerosi Vescovi, preti, religiose e laici della comunità congolese e non, giunti da Kinshasa, da Roma, Londra, Parigi e da diverse parti del mondo. Al termine della cerimonia una folla immensa di persone si è messa in fila per salutare il novello Cardinale che ha donato a tutti la sua benedizione e il suo sorriso.

Ma la cosa che ci ha impressionato di più è stata la partecipazione dell’attuale Presidente della Repubblica Democratica del Congo, Felix Tshisekedi, assieme al candidato escluso Martin Fayulu e a politici di diversi partiti dell’opposizione come Moise Katumbi, Jean Pierre Bemba, e altri leader delle principali forze politiche, e dei rappresentanti delle diverse religioni. Tutti erano felici e si respirava un clima di festa. L’entusiasmo e l’orgoglio per questo figlio del Congo rivestito della porpora rossa univa ogni diversità in un’unica speranza.

Il clima di partecipazione gioiosa e pacifica di tutte queste persone ci ha fatto comprendere che il motto Omnia omnibus (“Tutto a tutti”), scelto dal Cardinal Ambongo in occasione della sua nomina alla guida dell’arcidiocesi di Kinshasa, è già una realtà viva e reale. La comunione che si è creata attorno a lui ci ha fatto pregustare la possibilità che persone con idee diverse possano unirsi per assicurare finalmente un futuro di Pace e di serenità per questo amato popolo. E questa sarebbe la ricompensa più grande per questo Cardinale che, se pur rivestito di porpora rossa, resta autenticamente francescano cappuccino in ogni piega del suo essere.

Auguri di cuore, Cardinale Ambongo! La nostra preghiera continuerà ad accompagnarti anche in questo nuovo impegno a servizio della Chiesa in Congo e nel mondo intero.

E tu prega perché l’OPAM possa svolgere la sua missione a fianco di quanti, come te, ogni giorno offrono la propria vita perché venga presto quel Regno di Giustizia e di Pace che il Signore ha annunciato.

Progetto 2199

Rep. Dem. del Congo

Banchi per la scuola di Bumba Luogo: Bumba Scuola: secondaria Tipologia: arredi scolastici Beneficiari diretti: 300 studenti Partner locale: Suore Francescane Missionarie di Maria Contributo richiesto: € 9.000 Per sostenere questo progetto seguite le indicazioni nella retro copertina su come fare una donazione.

Se il progetto scelto è già stato finanziato la vostra offerta sarà attribuita ad un altro non ancora coperto.

rispondere alle richieste dei genitori desiderosi di avere una scuola secondaria cattolica in grado di assicurare la continuità nell’educazione e nell’insegnamento di qualità. “Il Lycée Hélène de Chappotin – ci scrive la direttrice Suor Faustine Ziondisa – ha iniziato la sua attività a settembre del 2017, e oggi ha due edifici con 4 aule ciascuno ed è in continua crescita. Nel primo anno scolastico ha avuto 3 classi del 1° livello con 120 alunni, 60 maschi e 60 femmine. Ci sono già le iscrizioni per 300 alunni, ma le altre 5 aule sono ancora vuote, senza banchi e arredi e dal prossimo anno scolastico dovranno essere occupate dalle classi del 2° livello e successive. Per questo ci rivolgiamo alla generosità dei benefattori dell’OPAM perché ci aiutino ad arredare le 5 aule. Occorrono 200 banchi con scrittoi e il costo totale è di 10.000 €. Possiamo contare su un contributo locale di 1.000 € per cui vi chiediamo di completare il finanziamento del progetto con 9.000 €. Vi ringraziamo in anticipo per quanto potrete fare per aiutare la nostra scuola ad accogliere i suoi allievi in ambienti idonei per assicurare loro un’educazione di qualità.”

Dona adesso... ...con un click Oppure utilizza il QR code per sostenere questo progetto

opam novembre-dicembre 2019

CONTESTO. Bumba è una piccola città nella Provincia di Mongala nel nord della Repubblica Democratica del Congo (RDC). Situata sulla riva destra del fiume Congo, dista una settimana di navigazione da Kinshasa, la capitale del Paese. La sua popolazione vive essenzialmente di un’agricoltura di sussistenza, basata su coltivazioni di riso, mais, manioca, di pesca e piccoli allevamenti. La mancanza di strade rende difficile la commercializzazione dei prodotti e questo isolamento unito alla carenza di infrastrutture mantiene la popolazione in condizioni di arretratezza e di grande povertà.

A causa della povertà il tasso di analfabetismo e la dispersione scolastica sono molto elevati (80%) soprattutto tra le ragazze spesso costrette a contrarre matrimoni forzati e precoci. A Bumba, le poche scuole esistenti non rispondono ai requisiti: in diverse situazioni le lezioni si svolgono sotto gli alberi o al massimo in edifici senza tetto, se piove o fa troppo caldo (la linea dell’equatore è assai vicina, a 150 km) i bambini restano a casa.

PROGETTO. In questo contesto le Francescane Missionarie di Maria (FMM), presenti nella RDC dalla fine del 1896 e nella diocesi di Lisala, a Bumba, dal 1937, operano per lo sviluppo integrale delle comunità locali attraverso l’educazione, l’assistenza sanitaria, le attività sociali e pastorali. Le suore, convinte che l’educazione, l’alfabetizzazione e la sensibilizzazione costituiscono i prerequisiti per uno sviluppo armonioso delle comunità locali, e avendo il sostegno delle famiglie, sono impegnate ad offrire una formazione di qualità in ambienti rispettosi delle normative scolastiche in cui bambini e ragazzi possano sviluppare le proprie capacità intellettuali, morali e spirituali. A Bumba, gestiscono tre scuole, una materna, una primaria e una secondaria. Delle tre scuole, la secondaria, il Lycée Hélène de Chappotin, è la più recente, avviata dopo il successo della scuola primaria, riconosciuta come una delle migliori scuole della città, per

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Progetto 2200

Rep. Dem. del Congo

Una nuova scuola materna per i piccoli di Mahagi Luogo: Mahagi Scuola: materna Tipologia: edilizia scolastica Beneficiari diretti: 135 bambini Partner locale: diocesi di Mahagi-Nioka Contributo richiesto: € 6.224 Per sostenere questo progetto seguite le indicazioni nella retro copertina su come fare una donazione.

Se il progetto scelto è già stato finanziato la vostra offerta sarà attribuita ad un altro non ancora coperto.

opam novembre-dicembre 2019

CONTESTO. Mahagi, è un territorio della Provincia dell’Ituri nel nord-est della Rep. Dem del Congo, nei pressi del lago Alberto al confine con l’Uganda. E’ una zona molto povera, ancora interessata dai conflitti armati tra i Lendu, agricoltori, e gli Hema, pastori. La rivalità tra queste etnie è molto antica, ma ancora oggi esse rivendicano i diritti sulla terra e sui pascoli e spesso le dispute sfociano in conflitti sanguinosi con gravi perdite umane.

La diocesi di Mahagi-Nioka, come il capoluogo Mahagi, ha una popolazione in continua espansione, nel 2016 su un territorio di 21.000 kmq. gli abitanti erano oltre 2.000.000.

Le grandi guerre prima (nel territorio della diocesi c’erano campi profughi con 45.000 persone fuggite dal Sud Sudan), il susseguirsi dei conflitti interetnici con i loro effetti disastrosi sulla popolazione, la mancanza di sicurezza, l’instabilità politica non hanno risparmiato alcun settore socio-economico. Tra questi anche quello dell’educazione, per la carenza di scuole, per l’insicurezza del territorio e per la povertà delle famiglie. Dai dati 2017, in questa provincia il tasso di iscrizione al 1° anno di scuola primaria era del 42% e di questi soltanto il 39,6% completava il ciclo scolastico. L’analfabetismo così resta elevato.

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PROGETTO. La diocesi, attraverso la Caritas Développement Mahagi-Nioka (CDM), promuove lo sviluppo umano e sociale delle comunità locali. “In particolare – ci scrive l’Abbé Prosper Rugamba Birassa, Direttore del CDM – nel settore dell’educazione dove sono state avviate scuole materne, primarie, secondarie e una università. Nel comune di Mahagi, però, dove ci sono 6 scuole primarie e 2 secondarie diocesane, manca una scuola materna cattolica, mentre ci sono diverse materne private. Queste scuole sono sovraffollate e non assicurano le migliori condizioni pedagogiche. Sollecitato dalla popolazione, il CDM ha deciso di aprire una scuola materna in grado di preparare i bambini ad affrontare gli studi successivi con una formazione di qualità. Abbiamo iniziato con alcune aule allestite temporaneamente presso l’Istituto Anuarite di Mahagi in attesa di

costruire un nuovo edificio. La scuola, chiamata “I Santi Bambini di Fatima”, è stata autorizzata e accreditata dallo Stato, ha tre livelli ed è attualmente frequentata da 110 bambini. E’ diretta da una suora qualificata per l’insegnamento coadiuvata da 3 pedagogisti e un tecnico. Ora, però è urgente per la scuola costruire un proprio edificio che avrà inizialmente 3 aule e un ufficio per la materna, ma nel tempo potrà crescere e offrire gli altri livelli di insegnamento, primario, secondario e professionale.

Stanno arrivando nuovi bambini, quelli del 3° livello andranno nella primaria e prevediamo di avere almeno 135 alunni, il terreno dove edificare la scuola c’è già e il progetto è pronto, il costo totale previsto è di 8.031 €. Quindi, avendo un contributo locale di 1.807 €, l’importo rimanente è di 6.224 € che chiediamo alla generosità dei benefattori dell’OPAM di finanziare. Insieme con le famiglie e gli insegnanti vi ringraziamo per quanto potrete fare per aiutare la nostra scuola a dare una formazione di qualità ai piccoli di 3-5 anni ospitati in ambienti sani, sicuri e a rinforzare nella nostra comunità la sensibilizzazione e la partecipazione attiva alla vita della scuola.”

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Progetto 2201

Madagascar

Arredi scolastici per cinque scuole Luogo: Andolofotsy, Firavahana, Ambonisoa, Amberobe, Mahavelona Scuola: primaria Tipologia: arredi scolastici Beneficiari diretti: 751 bambini Partner locale: diocesi di Miarinarivo Contributo richiesto: € 7.025 Per sostenere questo progetto seguite le indicazioni nella retro copertina su come fare una donazione.

Se il progetto scelto è già stato finanziato la vostra offerta sarà attribuita ad un altro non ancora coperto.

villaggi e delle scuole. In questa situazione la diocesi intende rafforzare il suo impegno nell’educazione, nel preparare i giovani ad affrontare la propria vita e diventare cittadini responsabili.

La diocesi ha 281 scuole, dalle materne fino alle professionali, con circa 39.000 studenti, di cui quasi 20.000 sono le femmine e quasi 24.000 i cattolici, oltre 1.300 gli insegnanti. Lo stato provvede solo in parte allo stipendio degli insegnanti. Così i genitori devono contribuire al loro salario, che resta comunque molto basso, e alle spese della scuola. Nonostante tutte le difficoltà, i risultati agli esami dei nostri allievi sono tra i migliori di tutte le scuole private. Tra i tanti problemi che abbiamo è ora diventato urgente, per la qualità dell’insegnamento, rinnovare gli arredi scolastici e il materiale didattico, problema rimandato finora per i costi elevati. Il presente progetto riguarda 5 scuole primarie tra le più bisognose di 5 villaggi rurali che distano tra i 10 km. e i 90 km. da Miarinarivo. Queste scuole hanno 751 allievi ma il loro numero è in crescita. Iniziamo con l’acquisto di 125 panche e tavoli, 5 cattedre e sedie, 5 armadi e 5 lavagne, il costo totale è di 8.025 €, il contributo locale è di 1.000 € per il trasporto. Ci rivolgiamo all’OPAM e alla generosità dei suoi benefattori per finanziare l’importo restante di 7.025 € e realizzare così questo primo progetto. Gli studenti, le loro famiglie, e noi con loro, vi ringraziamo in anticipo per quanto potrete fare per aiutarci.”

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opam novembre-dicembre 2019

CONTESTO. Il Madagascar è uno stato insulare situato nell'Oceano Indiano, al largo della costa orientale dell'Africa.

E’ la quarta più grande isola del mondo, ricca di risorse naturali (foreste, minerali, pietre preziose), di cui si avvantaggiano le multinazionali che le sfruttano senza apportare benefici al Paese e lasciando nella miseria la popolazione. Il 70% delle persone vive sotto la soglia di povertà: il 30% dei bambini soffre di malnutrizione, l’accesso alle cure mediche e all’istruzione è privilegio di pochi. Gran parte della popolazione adulta specie nelle zone rurali è analfabeta e la carenza di strutture scolastiche rischia di aggravare la situazione, considerando che il 60% della popolazione ha meno di 20 anni. Sebbene l’istruzione sia gratuita fino al 5° anno di scuola primaria, non ci sono scuole pubbliche a sufficienza e sono pochi i bambini e ragazzi che possono accedere a quelle private. La dispersione scolastica al termine della scuola primaria è del 55%. Nei genitori sta crescendo la consapevolezza dell’importanza dell’educazione dei propri figli, ma a causa della povertà essi non sono in grado di risolvere da soli il problema.

La diocesi di Miarinarivo, con oltre mezzo milione di abitanti, si estende per 18.000 kmq nella regione di Itasy, al centro del Madagascar, la regione più piccola e tra le più popolose del Paese, con un territorio fertile, ricco di acque con laghi e fiumi che l’attraversano. Ma, nonostante il potenziale economico e il clima favorevole all’agricoltura, per la mancanza di strade e infrastrutture il commercio è difficoltoso e la popolazione vive di piccoli allevamenti e dei prodotti di un’agricoltura di sussistenza, praticata ancora con metodi tradizionali e col sistema degli incendi boschivi per procurarsi il terreno che, però, diventa sempre più povero e improduttivo.

PROGETTO. Ci scrive Padre Jean Pierre Ravelomanantsoa, vicario generale della diocesi: “Nel nostro territorio, come in tutto il Paese, il degradarsi della situazione socio-economica ha gravi effetti, come l’aumento dell’analfabetismo nei giovani, la descolarizzazione a tutti i livelli in lenta ma pericolosa crescita.

Da qualche anno, poi, si susseguono atti di banditismo, furti di bestiame, cresce l’insicurezza con conseguente abbandono dei

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Progetto 2202

India

Sostegno a 13 insegnanti “Mizo” Luogo: Khawalailun Scuola: materna, primaria e media Tipologia: stipendio insegnanti Beneficiari diretti: 13 insegnanti Partner locale: Carmelitani nord-est India Contributo richiesto: € 5.200 Per sostenere questo progetto seguite le indicazioni nella retro copertina su come fare una donazione.

Se il progetto scelto è già stato finanziato la vostra offerta sarà attribuita ad un altro non ancora coperto.

opam novembre-dicembre 2019

CONTESTO. Mizoram è uno stato del Nord Est dell’India che confina con il Myamnar a sud e con il Bangladesh ad ovest. Aizawl è la città principale. La zona è conosciuta come “la terra del popolo della collina” perché i suoi 1.100.000 abitanti vivono in decine di piccoli villaggi sparsi nel suo territorio montuoso. Si tratta di popolazioni appartenenti a diverse tribù (Paite, Hmar, Lakher, Pawi, Sailo...) con tradizioni e culture diverse e che comunicano fra di loro in lingua Mizo. In quest’aerea operano i missionari giunti in aiuto della diocesi di Aizawl non solo per svolgere attività pastorale ma anche per occuparsi di sviluppo integrale, di educazione e di formazione professionale delle nuove generazioni.

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PROGETTO. Fra le diverse missioni avviate c’è quella di Khawalailun, nel distretto di Serchhip, affidata dal 2012 ai Carmelitani Scalzi. Questa missione si trova a 150 Km da Aizawl, comprende 7 villaggi distribuiti su un territorio caratterizzato da montagne e profonde vallate. Il 90% delle famiglie vive di agricoltura coltivando piccoli appezzamenti di terreno poco produttivi che assicurano un reddito mensile che non supera i 20 €.

Molti bambini iniziano a lavorare sin da piccoli per aiutare le famiglie e perché la povertà non permette loro di andare a scuola.

Ci scrive Padre Sabu Xavier Jayaraj, Vicario Regionale dei padri Carmelitani: “Al nostro arrivo nella Missione di Khawalailun, la diocesi ci ha affidato una scuola, la “St. Francis School”, la cui costruzione, iniziata nel 1993, non era mai stata completata per mancanza di risorse.

Oggi la scuola si chiama “Mount Carmel School” e dispone di un bell’edificio di due piani che siamo riusciti a completare grazie al sostegno di amici di tutto il mondo.

La scuola ospita 200 alunni dalle classi di scuola materna alla X classe.

Le famiglie pagano una retta mensile di 3 euro che però è del tutto insufficiente ad assicurare ai nostri insegnanti stipendi dignitosi, che variano da 42 a 94 € mensili a seconda delle ore d’insegnamento, per un totale di 776 € al mese.

Ci rivolgiamo a voi, amici dell’OPAM, nella speranza che possiate assicurare un contributo di 5.200 € per integrare gli stipendi annui dei nostri insegnanti.

Da parte dei nostri alunni e degli insegnanti che beneficeranno della vostra generosità vi diciamo anticipatamente "kalaw mein" (grazie in lingua Mizo) dal profondo del cuore.”

Dona adesso... ...con un click Oppure utilizza il QR code per sostenere questo progetto

A TEATRO CON L’OPAM

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opo il successo e la partecipazione dello scorso anno, vi invitiamo a venire a teatro con noi per una serata di raccolta fondi a sostegno dei progetti dell’OPAM.

Lo spettacolo che vi proponiamo quest’anno è

La Matematica Dell’Amore – (Radice di 2) di Adriano Bennicelli, testo vincitore dei premi di scrittura teatrale Diego Fabbri 2006 e Oltreparola 2008. La regia è di Enrico Maria Lamanna.

Edy Angelillo e Michele La Ginestra tornano insieme per il decimo anno consecutivo, per ripresentare uno spettacolo che ormai è diventato un cult nel panorama teatrale italiano.

I biglietti prenotabili ed acquistabili esclusivamente presso l’OPAM hanno il seguente costo: Intero € 25,00 Ridotto (ragazzi fino a 18 anni) € 18,00 Gruppo (oltre 6 persone) € 20,00 Parte del costo del biglietto andrà alla raccolta per i progetti dell’OPAM. Per maggiori informazioni visitate il nostro sito OPAM (www.opam.it) o contattateci direttamente: segreteria@opam.it tel. 06.3203317 WhatsApp +393756484845

opam novembre-dicembre 2019

La Matematica Dell’Amore (Radice di 2) è la storia di un uomo alle soglie della pensione, che fa il consuntivo della sua vita.

Lo accompagna una donna.

Lo accompagna da quando erano bambini.

Tom e Gerri, l’uomo e la donna… bambini, adulti, vecchi.

Ricordi, emozioni e giochi di sessant’anni di vita insieme, tra alti e bassi, tra prendersi e lasciarsi, raccontati con la voglia di sorridere, anche delle difficoltà.

In fondo, lei e il suo giocare col mondo sono l’eccezione, mentre lui e il suo rifiuto della matematica sono la regola. È una storia d’amore, di matematica e di sentimenti. Uno spettacolo molto divertente, con risvolti dolci-amari, per divertirsi, per sorridere e, perché no, riflettere …

Lo scorso anno grazie allo spettacolo teatrale “Come Cristo Comanda”, con Michele La Ginestra e Massimo Wertmuller, abbiamo raccolto la somma di € 1032,00 per i nostri progetti di alfabetizzazione. Di questo vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito e sono intervenuti, oltre al Teatro7 e al suo direttore Michele La Ginestra che ci hanno dato la possibilità di questo evento.

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Auguri padre Vijai! l 17 Agosto, S. E. Bhagyaiah Chinnabathini, vescovo di Guntur ha ordinato sacerdote il gesuita Vijai, uno dei ragazzi che ha potuto studiare grazie alle Adozioni scolastiche dell'OPAM mentre frequentava la St. Xavier School di Darsi negli anni 1994-1997. Auguri p. Vijai! Rendiamo grazie a Dio per il dono di questo novello sacerdote e preghiamo perché custodisca sempre la gioia e l'entusiasmo del suo generoso "sì'".

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opam novembre-dicembre 2019

P. Vijai ringrazia la famiglia che attraverso l'OPAM ha sostenuto la sua formazione e assicura la sua preghiera perché la nostra Associazione continui a seminare speranza nel futuro di tanti giovani.

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l personale, i volontari e tutti gli amici dell'OPAM porgono le più sentite condoglianze a Tiziana e Manuela Margutta, rispettivamente impiegate dell'Amministrazione e dell'Ufficio Progetti, e alla loro mamma per la scomparsa del papà avvenuta lo scorso 20 ottobre.

Il Signore accolga papà Bruno nel suo abbraccio e consoli i vostri cuori nella certezza che, libero dalla sofferenza, dal Cielo continuerà a farvi giungere il suo Amore.

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Filo diretto Testimonianze di gratitudine che ci giungono dai responsabili dei progetti realizzati e che ci aiutano a capire che insieme si può contribuire realmente a rendere migliore il nostro mondo e a far rifiorire la speranza.

Looc - Filippine

Ntugamo – Tanzania

Nia Nia – R. D. Congo

Grazie dalle famiglie di Looc

Acqua per la scuola

Una scuola per i pigmei

Prog. 2160/2018

Prog. 2138/2017

Prog. 2128/2017

Cari Amici e Benefattori, sono lieta di informarvi che grazie al vostro aiuto i piccoli di Looc hanno finalmente una scuola materna. Il maltempo, le difficoltà di trasporto del materiale edile nell’isola e alcuni cambiamenti apportati al progetto iniziale (parte dello stabile vecchio è risultata pericolante e si è reso necessario aggiungere una parte nuova) hanno causato un ritardo nella realizzazione e un notevole aumento dei costi.

Con l’importo da voi generosamente donato siamo riusciti a completare la costruzione ma non ad acquistare l’arredo come previsto nel preventivo iniziale. Ma grazie ad un’offerta provvidenziale giunta nel mese di aprile siamo stati in grado di completare il progetto ed aprire la scuola a giugno, in tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico.

L’entusiasmo e la gioia delle famiglie per avere finalmente un servizio atteso da tanto tempo sono indescrivibili: ora possono andare sereni a lavoro sapendo che il loro piccoli sono in un luogo sicuro.

A nome mio, del parroco, Fr. Anthony Tria, dei bambini e di tutta la comunità di Looc, grazie di cuore! Il Signore vi benedica e protegga sempre.

Sr. Aldine Nifas

Carissimi Amici, sono il Segretario Esecutivo del dipartimento per l’Educazione della Diocesi di RulengeNgara, nella regione Kagera, Tanzania nordoccidentale.

Grazie al vostro prezioso aiuto abbiamo potuto realizzare il progetto e assicurare così l’approvvigionamento di acqua per il Training College “San Giovanni Battista”.

La regione in cui sorge la scuola è estremamente povera, qui vengono ancora utilizzati metodi di coltivazione e allevamento antichi e la poca disponibilità di acqua è dovuta alla scarsità delle piogge.

Come sapete, questa è una nuova, grande scuola che ospiterà circa 300 alunni. Ma c’era bisogno di 4 serbatoi per raccogliere l’acqua piovana, necessaria per far fronte alle numerose esigenze che una grande struttura richiede.

Qui da noi l’acqua potabile è costosa, ed accessibile solo per dissetarsi. Ma il vostro prezioso aiuto ci ha riportato il sorriso, perché i nostri insegnanti ed alunni potranno usufruire del bene prezioso dell’acqua piovana per far fronte ai loro fabbisogni di vita scolastica quotidiani: nei laboratori, negli orti, per l’igiene personale e per la pulizia dei locali.

Cari benefattori, vi giunga il nostro grazie immenso ed eterno. Dio vi benedica!

P. Juvenalis Mutalemwa

Carissimi Amici dell’OPAM, siamo lieti di trasmettervi il rapporto definitivo relativo al progetto “Una scuola per i Pigmei” che prevedeva la costruzione di una capanna-scuola primaria a Nia Nia, un villaggio a 11 Km da Wamba nell’Est della Rep. Dem. del Congo.

Per noi la realizzazione di questo progetto era importantissima: la scolarizzazione dei bambini Pigmei ci sta particolarmente a cuore perché rappresenta uno strumento importantissimo per l’inserimento sociale di questo piccolo popolo della foresta e la possibilità per loro di salvaguardare e valorizzare il proprio patrimonio culturale.

Grazie al vostro contributo abbiamo potuto realizzare 6 aule e un ufficio per la direzione.

Inoltre siamo riusciti ad assicurare alla scuola la copertura delle spese di funzionamento per un anno assicurando lo stipendio ai nostri 6 insegnanti e il materiale scolastico a tutti i 200 bambini che frequentano la nostra scuola e questo è molto importante perché la scuola non è ancora sovvenzionata dallo Stato.

Non ci resta che ringraziare il Signore che ci ha dato la possibilità di terminare il progetto e di ringraziare tutti voi, cari benefattori, che ci avete consentito di concluderlo con grande successo.

Il Signore vi ricompensi con la gioia di questi bambini e delle loro famiglie.

Mons. Justin Amboko Asobee

Donazioni

NATALE SOLIDALE OPAM 2019 OPAM da tre anni a questa parte propone ai propri amici e sostenitori come regalo solidale le palline di Natale da collezione. Quest’anno la pallina ha come base il colore rosso che evoca immediatamente la dolce atmosfera natalizia. Siamo certi che sarà accolta con simpatia da quanti ne stanno facendo collezione per sé o per donarla a parenti e amici in occasione della festa della nascita di Gesù.

Visto il successo di questo dono natalizio abbiamo pensato di affiancarne un altro che avesse un significato simbolico: una cartolina ecologica a forma di cuore con al centro una pastiglia di terriccio e semi di campanella che, una volta innaffiati, daranno vita al fiore. E fiorirà un sorriso anche sui volti dei bimbi che potranno andare a scuola grazie alla generosità di quanti di voi aderiranno a questa iniziativa. Speriamo che il cuore incontri lo stesso favore delle palline. Può essere usato come biglietto di auguri, come regalo oppure come decorazione natalizia da appendere e, perché no, come chiudi-pacco, forse un po’ esagerato, ma si sa il gesto d’amore richiede sempre un po’ di esagerazione!

opam novembre-dicembre 2019

L’

Queste proposte per il Natale 2019 saranno a disposizione già dai primi di novembre presso la nostra sede a Roma.

La pallina e il cuore saranno vostre con una offerta minima di 5 euro ciascuno più le spese postali. Vi invitiamo a contattarci telefonicamente, per email o tramite WhatsApp al 3756424845 per le prenotazioni, vi verranno inviati immediatamente oppure li potrete ritirare direttamente presso la nostra sede.

Inoltre li potrete trovare anche durante la serata teatrale per la raccolta fondi a favore dei progetti OPAM che avrà luogo presso il Teatro 7 di Roma l’11 dicembre (visita il nostro sito www.opam.it), e nel corso dei vari eventi organizzati dai nostri gruppi locali di Noto, Ventimiglia, Pisa, Terrasini e Milano sui quali vi aggiorneremo sulla nostra pagina Facebook e per email.

A proposito perché non diventi anche tu un nostro sostenitore attivo impegnandoti a promuovere i regali solidali natalizi OPAM presso i tuoi colleghi di lavoro, gli amici e i parenti, o organizzando una vendita di beneficenza nella tua parrocchia, circolo sportivo, dopolavoro, mercatini natalizi…?

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Prenotali subito al numero 06.3203317 oppure al 06.3203318

PER NATALE DONA UN SORRISO Ci sono ancora tanti progetti che aspettano il tuo contributo.

Speravamo di fare un bel regalo di Natale a tanti bambini finanziando i progetti presentati nel mese di Novembre, ma purtroppo non siamo ancora riusciti a coprirli. Il tuo aiuto è estremamente prezioso e rappresenta un atto d’amore che può dare tanta gioia e speranza. In questo periodo natalizio ti chiediamo di orientare la tua donazione su questi particolari progetti. Un grande gesto di solidarietà per ridare il sorriso a tanti bambini.

ADOTTA UN INSEGNANTE € 180 L'ANNO

ADOTTA UN INFERMIERE € 360 L'ANNO

ADOTTA UN SEMINARISTA € 120 L'ANNO

ADOTTA UNA FAMIGLIA CATECHISTA 125 € L'ANNO

SOSTIENI L'ISTRUZIONE DI UNA DONNA 120 € L'ANNO

REGALAMI UNA SCUOLA 100 € L'ANNO

opam novembre 2018

ADOTTA UNA CLASSE € 312 L'ANNO

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CAMPAGNA ABBONAMENTI 2020 COME FARE UNA DONAZIONE: Versamento intestato a OPAM mediante: • conto corrente postale 749010 • bonifico bancario UniCredit IBAN: IT77X0200805017000401385075 BIC SWIFT UNCRITM1008 bonifici dall’estero

cod. fiscale

80192470583

IMPORTANTE La tua donazione è fiscalmente deducibile Conserva le ricevute delle offerte: potrai utilizzarle con la prossima dichiarazione dei redditi nei limiti previsti dalla legge in quanto l’OPAM è una ONLUS. Se desideri un estratto delle tue offerte invia una email a: segreteria@opam.it PRIVACY: La informiamo che i suoi dati saranno utilizzati esclusivamente per inviarle il nostro giornale, informazioni sulle nostre attività e ringraziamenti per eventuali donazioni. Essi saranno custoditi presso i nostri archivi informatici. Lei ha diritto ad accedere liberamente alle informazioni che la riguardano per aggiornarle e modificarle rivolgendosi al responsabile presso la nostra sede (In base al Regolamento UE 679/2016 sulla protezione dei dati (GDPR), in vigore dal 25 maggio 2018).

VUOI CONTATTARCI? OPAM: Via Pietro Cossa, 41 - 00193 Roma • telefono 06-32.03.317/318/320 • fax 06 56561168 e-mail segreteria@opam.it • sito web www.opam.it • opam onlus

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O.P.A.M. - Opera di Promozione dell’Alfabetizzazione nel Mondo - ONLUS. Mensile di informazione - Direttore: Robert Kasereka Ngongi Direttore Responsabile: Mario Sgarbossa - Redazione: Anna Maria Errera, Fabrizio Consorti, Fabrizio Corti, Carla Degli Esposti, Michele Lambiase, Debora Roncari, Franco Di Tella - Autorizz. del Tribunale di Roma n. 14589 del 7-6-1972.

Grafica: Stefano Carfora. Stampa: ABILGRAPH - Via Pietro Ottoboni, 11 - 00159 Roma, Tel. 06.4393933

Finito di stampare nel mese di novembre 2019 • Offerta

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