BUONA LETTURA
del numero digitale di Gennaio-Febbraio
2022
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SOMMARIO GENNAIO/FEBBRAIO 2022 – N.1
MACCHINE 26 Liebherr Un nuovo record mondiale di Ettore Zanatta
30 Jekko Accumulatore di sinergia di Stefano Vitali
34 Manitowoc Strategie di espansione di Ettore Zanatta In copertina: HAULOTTE
38 Nest Rental The “Nest” level di Mirko Brusamolino
40 Jekko 4
Editoriale di Ettore Zanatta
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Notizie a cura di Liliana Rebaglia
ATTUALITÀ
Versatilità “sostenibile” di Mirko Brusamolino
ATTREZZATURE 52 MP Filtri La ricalibrazione al “centro” di Stefano Vitali
COMPONENTI 56 Moveco Il futuro è “smart”! di Ettore Zanatta
TECNOLOGIE 60 Haulotte Connessione alla transizione di Ettore Zanatta
SERVIZI 64 Mollo Noleggio Il noleggio in primo “piano” di Ettore Zanatta
DOSSIER 68 Ibrido ed elettrico In principio era il Diesel... di Gianni Gennari e Cristina Cassinari
ON SITE 76 Sollevamento e movimentazione
di elementi prefabbricati in legno La reinvenzione della polifunzionalità
20 Scenario europeo Transizione verde e digitale al centro della ripresa
di Ettore Zanatta
FIERE
di Gianni Gennari
84 CICEE
Hands On
Alla fiera dell’est di Liliana Rebaglia
LA PIATTAFORMA A PANTOGRAFO ELETTRICA JLG “DAVINCI”
INGEGNO UNIVERSALE
90 Prodotti
di Ettore Zanatta
a cura di Liliana Rebaglia
42 Direttore responsabile Luigi Zaffagnini - l.zaffagnini@capoversoeditrice.it
Stampa MDM - Forlì
Direttore editoriale Ettore Zanatta - ettore.zanatta@capoversoeditrice.it
Periodicità Sono previsti 5 numeri/anno
Responsabile commerciale Luisa Casazza - l.casazza@capoversoeditrice.it
Registrazione Registrazione Stampa Tribunale di Ravenna n. 26887 del 6/12/16 Iscrizione Roc: 26887 Capoverso Editrice Srl
Hanno collaborato a questo numero: Mirko Brusamolino, Cristina Cassinari, Gianni Gennari, Liliana Rebaglia, Stefano Vitali Ufficio amministrazione Roberta Fabbri - r.fabbri@capoversoeditrice.it tel. 0545 967722 Ufficio abbonamenti tel. 0545 967722 e-mail: info@capoversoeditrice.it Abbonamenti Italia: euro 30,00 (IVA compresa) Other countries: euro 42,00 (IVA compresa)
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ONSITELIFT - luglio-settembre 2017
ONSITE LIFT Capoverso Editrice srl Piazza Gramsci, 7 48017 Conselice (RA) tel. 0545 967722 info@capoversoeditrice.it www.capoversoeditrice.it
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EDITORIALE
Ettore Zanatta direttore editoriale
La speculazione criminale
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orremmo che la situazione fosse diversa, ma purtroppo la realtà è anche peggiore di quanto non fosse in passato. Quella degli incidenti sul lavoro è una ferita che in Italia continua a non rimarginarsi, al punto da risultare ormai infetta e senza un rimedio che non sia quello affidato alla via giudiziale e alla condanna totale di un mondo che non vuole cambiare. Gru che crollano, provocando morti e feriti gravi, “fatalità” che sconcertano per la consuetudine con cui accadono quotidianamente, piattaforme aeree che “improvvisamente” schiacciano l’operatore senza che una spiegazione plausibile possa definirsi nell’immediato. Se guardiamo alla situazione non possiamo non rilevare l’ipocrisia dei vari punti di vista sposati dalle maggioranze altalenanti che si occupano di considerare e analizzare criticamente il fenomeno delle morti sul lavoro in edilizia (e in particolare nelle professioni legate al sollevamento e al lavoro in quota). Innanzitutto, la superficialità e l’inconsistenza dell’osservatore stesso: come si può descrivere una realtà drammatica, un problema grave come quello degli incidenti sul lavoro nel mondo delle costruzioni se di quel mondo non si sa praticamente nulla? Un giornalista che definisce gru una piattaforma aerea, “ruspa” un escavatore, confondendo magari un’operazione con un’altra, senza neppure fare uno sforzo minimo di lettura del contesto in cui si è svolto l’incidente mortale in cantiere non dovrebbe scrivere, non dovrebbe avere legittimità per scrivere, pena il contributo pernicioso alla confusione e all’inadeguatezza del dibattito. In secondo luogo la condanna imprecisata, generalizzata, che non punta mai il dito contro niente e nessuno. La causa degli incidenti e delle morti sul lavoro nel settore del sollevamento, così come in quello delle costruzioni in generale, ha origini ben precise: posto il fatto che siamo al cospetto di professioni rischiose, che richiedono un alto livello di perizia, professionalità e attenzione, le prime colpe capitali da condannare sono senz’altro quelle della formazione inadeguata e dell’incoscienza d’azione. Lavorare in modo imprudente per risparmiare tempo o per evitare l’uso “scomodo” di un dispositivo di sicurezza rende colpevole l’impresa (che non fornisce adeguata formazione al lavoratore e lo manda allo sbaraglio) ma anche l’operatore che, esperto e preparato, si ritiene immune dalle regole e dagli obblighi di sicurezza. In terzo luogo, ancora la professionalità, da mettere al primo posto ovunque. Nel noleggio di macchine da sollevamento e nella fornitura di qualsiasi servizio professionale, ad esempio, non può esistere il neofita che viene dalla finanza, l’”innovatore digitale” che nulla sa della professione di gruista, del lavoro in quota, di una macchina sofisticata come una piattaforma aerea o un qualsiasi mezzo di movimentazione dei materiali. Non siamo su Amazon e non ci sono i desideri di un consumatore da soddisfare. Si parla di vite umane e di lavoro. E speculare sulla vita umana non è innovativo, è solo criminale. 4
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BATTERIE AL LITIO HEAVY DUTY PER MACCHINARI DA COSTRUZIONE
NOTIZIE a cura di Liliana Rebaglia UNACEA
Il mercato 2021 delle macchine per costruzioni
Nei dodici mesi del 2021 sono state immesse sul mercato italiano 22.000 macchine per le costruzioni, con una crescita del 30% rispetto al 2020. Questi i dati presentati recentemente da Unacea e commentati dal CER - Centro Europa Ricerche, nell’ambito di un’apposita conferenza stampa. Le macchine movimento terra vendute nel 2021 sono state
21.107 unità (+30%), 893 le macchine stradali (+26%). Positivi gli scambi internazionali di settore secondo il Report commercio estero Unacea-Cer, con l’export che tra gennaio e ottobre 2021 ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro, con una crescita del 19% rispetto allo stesso periodo del 2020. Positive anche le importazioni, che crescono del
42%, per un valore di 1,2 miliardi di euro. Positivo per oltre un miliardo di euro il saldo della bilancia commerciale, avanzo che cresce del 2% su base annua. “Il 2021 si è chiuso con un risultato sicuramente positivo per il settore delle macchine per costruzioni”, ha dichiarato Luca Nutarelli, segretario generale di Unacea. “La crescita, sperimentata in tutti i trimestri dell’anno, ha certamente contribuito a recuperare parte di quanto perso con la crisi iniziata nel 2008. Restano inoltre positive le aspettative per il 2022. D’altra parte le dinamiche inflazionistiche, il crescente costo dell’energia e le difficoltà di approvvigionamento rischiano di compromettere la fase espansiva in corso, riducendo la profittabilità delle aziende nel medio periodo. Ci auspichiamo quindi che questi aspetti possano essere presi in seria considerazione dalle autorità pubbliche, al fine di non vanificare lo sforzo del piano di rilancio del sistema paese”.
DONATI SOLLEVAMENTI
Eccellenza tra le eccellenze Lo scorso dicembre, nella sala del Campidoglio a Roma, si è tenuta la settima edizione del premio “100 Eccellenze Italiane”. La finalità del premio è, infatti, premiare i protagonisti nazionali che si sono contraddistinti nel contributo alla crescita del Paese. Il riconoscimento “Storie di Eccellenza” della settima edizione del premio 100 Eccellenze Italiane è stato conferito a Donati 6
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Sollevamenti per la sezione “Sollevamento Carichi e Movimento Interno”. A ritirare il riconoscimento e a rappresentare Donati all’esclusiva serata di gala, il presidente e amministratore delegato della società, l’ingegner Valerio Del Curto, che ha colto l’occasione per ringraziare tutti i lavoratori che hanno contribuito a questo successo.
MANITOU
Sollevatori “su misura” I sollevatori telescopici Manitou si prestano a molte applicazioni, alcune delle quali richiedono forze di trazione particolari, e per questo i progettisti hanno messo a punto un jib con cella di carico. La misurazione della forza di strappo viene visualizzata su tre schermi all’interno e all’esterno del carrello elevatore; quando viene raggiunta la forza massima viene attivato un allarme acustico e visivo. Questo sistema, validato da Apave (gruppo che supporta le aziende nei settori del controllo attraverso servizi di ispezione, collaudo e misurazione), si sta dimostrando efficace. Per una maggiore sicurezza, sul parabrezza è applicata una pellicola protettiva per rendere più
sicura la cabina di guida, mentre uno spot luminoso proiettato sul pavimento fornisce un’indicazione visiva della corsa in avanti della macchina. Quattro telescopici sono stati dotati di questo nuovo accessorio per lo stesso cliente: si tratta dei modelli MLT 630, MHT 790, MHT 10180 e MHT 10230. Le macchine sono inoltre dotate di attrezzature innovative: quattro telecamere posizionate attorno ad esse che offrono una visione a 360° sullo schermo della cabina, due pulsanti di arresto di emergenza esterni e un ausilio al parcheggio posteriore. Questa soluzione “su misura” ha comportato quattro anni di sviluppo in collaborazione con il cliente finale e il rivenditore.
Laurent Cuvelier, Special Solutions Manager, ha spiegato: “Quello che il nostro team sta cercando di fare è offrire ai nostri clienti un servizio su misura soddisfacendo tutte le loro esigenze; siamo in grado di soddisfare molti mercati di nicchia offrendo soluzioni complete e innovative che consentono agli operatori di lavorare in completa sicurezza”. Le opzioni citate sono state progettate nel sito di Ancenis come risultato delle competenze combinate degli uffici di progettazione in Francia e in Italia, dove ha sede il Mining Competence Center.
NOTIZIE LIEBHERR
Quattro LG 1750 nel più grande parco eolico di Spagna Quattro gru cingolate Liebherr LG 1750, 67 turbine eoliche e un’altezza di installazione a 120 m: l’impresa dei pesi massimi del sollevamento ha come autore lo specialista iberico Transbiaga e si svolge a Gecama, nella provincia di Cuenca, per la creazione del più grande parco eolico di tutta la Spagna. I componenti delle torri in calcestruzzo pesano fino a 255 t. Ogni turbina, compreso il generatore, pesa 140 t, mentre le pale del rotore arrivano a 21 t e sono lunghe 74 m. “Oltre alle nostre tre nuove gru cingolate LG 1750 abbiamo in campo anche un’altra LG 1750, di proprietà dell’impresa Grúas Ibarrondo, nostro partner in questo progetto”, spiega Jon Usabiaga, CEO di Transbiaga. Le turbine eoliche sono state prodotte dal Gruppo Nordex, uno dei maggiori produttori mondiali, con sedi ad Amburgo e Rostock. Transbiaga ha un’esperienza consolidata nell’uso
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della gru cingolata Liebherr LG 1750, con cinque unità presenti nella propria flotta. “Oltre che per la notevole funzionalità, abbiamo scelto questo modello di gru anche per la sua elevata capacità di carico e di mobilità, fattori che soddisfano le esigenze e i requisiti di intervento in un parco eolico”, sottolinea ancora Usabiaga.
“Abbiamo acquistato i nuovi modelli con l’implementazione del braccio SX, ancora più potente rispetto agli allestimenti precedenti. Le gru sono configurate con braccio principale da 165 m e configurazione a F”. Le tre nuove gru cingolate Liebherr LG 1750 completano idealmente la dotazione della flotta attuale Transbiaga. “Le utilizziamo come gru principali per l’assemblaggio dei parchi eolici”, conferma ancora il CEO della società spagnola. “Sono indispensabili per realizzare questo tipo di progetti nel modo più efficiente e con la massima qualità possibile. Hanno una grande autonomia di movimento, nei trasferimenti da una turbina all’altra, nel corso delle operazioni di installazione. Inoltre, hanno una larghezza inferiore rispetto a qualsiasi gru cingolata disponibile sul mercato in questa classe”. Transbiaga concentra oggi il core business dell’allestimento di parchi eolici, soprattutto in Europa e in America Latina. Per poter realizzare questo tipo di progetti, l’azienda dispone anche di otto gru cingolate Liebherr LR 1600/2W a carreggiata stretta, per una mobilità ancora più agile all’interno degli stessi parchi eolici.
PALAZZANI INDUSTRIE
Nuovi obiettivi per il 2022 ha deciso di aderire alle iniziative IPAF di cui è socia da diversi anni, con l’obiettivo di promuovere e sensibilizzare tematiche sulla sicurezza, attraverso webinar e congressi. L’azienda lombarda sarà presente a Bauma 2022, durante la quale ha in programma di mostrare delle novità su cui sta lavorando da tempo. Non solo i suoi designer, ma anche i softweristi
sono impegnati e nello specifico stanno lavorando sull’evoluzione dell’attuale Palconnect, una piattaforma di interconnessione più ricca rispetto a quella precedente, che prenderà il nome di Palcontrol. A breve sarà poi online il nuovo sito web di Palazzani Industrie, più veloce, intuitivo e dotato di un configuratore che guiderà l’utente nelle sue ricerche.
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Nonostante la situazione sia stata tutt’altro che facile, Palazzani Industrie ha affrontato il 2021 con caparbietà e tenacia, ottenendo risultati importanti, grazie anche ai suoi fornitori, collaboratori e clienti. L’avvento del nuovo anno simboleggia sempre un traguardo, un momento in cui si tirano le somme su tutti gli obiettivi raggiunti e su quelli mancati durante i mesi precedenti. In genere ci si augura che il nuovo anno possa essere migliore di quello appeno concluso e Palazzani Industrie si è rimessa al lavoro per programmare al meglio il 2022, che sarà ricco di grandi novità e obiettivi da raggiungere. Innanzitutto, Palazzani Industrie
Due brand come OLMARK e MARKHIP messi insieme rappresentano un'accoppiata vincente in tema di componentistica delle connessioni ad alta pressione per caratteristica applicativa. Attendibilità mai in ombra, neppure nelle più estreme condizioni di servizio.
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NOTIZIE SOCAGE
Due consegne prestigiose Recentemente Socage ha consegnato 10 forSte 20D SPEED ad ATI, azienda italiana che opera da oltre 50 anni nella fornitura di piattaforme aeree, carrelli elevatori, autocarrate e sistemi di logistica e automazione. Per permettere ai propri clienti di lavorare con efficienza e in sicurezza, ATI offre soluzioni elevate in grado di soddisfare ogni esigenza professionale. L’ampio parco di macchine a noleggio offre ora anche la nuova piattaforma Socage forSte 20D SPEED. Questo modello è un camion con cestello unico e innovativo che si distingue per la stabilizzazione automatica di serie, l’attacco frontale del
cesto, l’ampia area di lavoro e la possibilità di lavorare sui dislivelli. La forSte 20D SPEED è una piattaforma a doppia articolazione montata su autocarro da 3.500 kg, in grado di raggiungere un’altezza di lavoro di 19,6 m e uno sbraccio laterale di 9 m. È dotata dell’allestimento SPEED H+H con stabilizzatori fissi che, essendo verticali, non sporgono dal carrello e ottimizzano al massimo lo spazio di lavoro. Tutto ciò consente una corretta manovra di stabilizzazione che offre sicurezza all’operatore e rende questo modello una delle piattaforme più apprezzate e più facili da utilizzare. Uno dei principali vantaggi della 20D SPEED rispetto ad altre 10 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
piattaforme autocarrate del settore è l’attacco frontale del cestello: ciò consente un migliore approccio alle manovre di lavoro e una maggiore precisione, riducendo così il rischio di collisione. “Consegnare una macchina alla società ATI è sicuramente una grande soddisfazione, essendo da anni un punto di riferimento nel settore del noleggio di piattaforme aeree. Con la consegna di queste forSte 20D SPEED, dotate di stabilizzazione e chiusura automatica, il noleggio a freddo sarà ancora più semplice, performante e sicuro”, ha dichiarato Alessandro Flisi, Test Manager e Production Director di Socage. Il 2021 si è poi concluso con una consegna molto importante: l’azienda MinoEge ha ampliato la propria flotta con l’acquisto di una seconda forSte75TJJ. “La società MinoEge è sempre stata una scuola per noi, fonte d’ispirazione in grado di dare soluzioni precise e innovative. Sono davvero onorato che Dario e Matteo, insieme al loro staff, ci abbiano scelto ancora una volta come fornitori”, ha aggiunto Alessandro Flisi. La società MinoEge, con una
consolidata esperienza nel noleggio di piattaforme aeree e autogrù, settore in cui opera dal 1991, ricerca un continuo e costante rinnovamento delle macchine al fine di offrire un aggiornato parco mezzi e soddisfare le più svariate esigenze lavorative svolte in quota. La Socage forSte 75TJJ, oltre a fungere da piattaforma aerea con un ampio cestello con portata massima di 600 kg e uno sbraccio laterale massimo di 40 m, è anche dotata di un argano che può sollevare 2,5 t, mentre il modello precedente aveva una capacità massima di 1,5 t. Dispone inoltre di un radiocomando a distanza, che rende il lavoro dell’operatore più semplice, preciso e sicuro. “Sono questi gli elementi fondamentali e caratteristici che rafforzano il rapporto tra fornitore e cliente, la disponibilità di ascoltarti condividendo il miglioramento costante del prodotto”, afferma Dario Giro, presidente di MinoEge. A consolidamento del rapporto di fiducia reciproca, Fiorenzo Flisi e Dario Giro hanno poi sottoscritto la fornitura di una forSte 100TJJ.
POTAIN
Sette gru per Irgenre Per la realizzazione del suo ultimo progetto, Maximall Pompeii, il Gruppo Irgenre ha selezionato un parco di gru a torre Potain dalla flotta del rivenditore di zona Edilcom Gru. La flotta comprende cinque gru topless Potain MCT 88, montate a un’altezza compresa tra 21 e 31,5 m, con braccio di 52 m e capacità variabile da 5 t vicino alla torre a 1,1 t in punta, oltre a due gru Potain MDT 189 topless. Entrambe le MDT 189 sono alte 40 m, con braccio da 60 m e portata massima di 8 t vicino alla torre e 1,8 t in punta. Le sette gru coinvolte nel progetto sono equipaggiate con il sistema di controllo Manitowoc, Crane Control System (CCS), che consente una rapida installazione e un utilizzo semplificato, e con la tecnologia anticollisione Top-Tracing III. Prima di iniziare le fasi di costruzione del progetto le gru saranno utilizzate per il trasporto del materiale di cantiere, perciò il loro corretto posizionamento all’interno del cantiere è di fondamentale importanza. Edilcom Gru ha prodotto un accurato layout di cantierizzazione per determinare la posizione ottimale di ogni gru e il Gruppo Irgrenre è rimasto positivamente colpito dallo studio scrupoloso degli ingegneri. “Sia la realizzazione dei plinti di fondazione delle gru – di dimensioni 7,5 x 7,5 x 1,7 m –
che l’assemblaggio delle gru sono stati perfettamente studiati e non hanno creato alcun problema,” ha confermato D Corrado Negri. “Potain è uno dei principali esponenti nel mondo del sollevamento; le gru in oggetto sono
famose per affidabilità, capacità di carico e poca manutenzione, motivi per i quali - unitamente alla professionalità del nostro fornitore Edilcom Gru ci è risultato facile far ricadere la scelta su tale brand”.
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NOTIZIE LINDE MH
Risparmiare tempo ed energia nei prelievi La produttività nel prelievo a terra è vincolata a precisione e rapidità dell’operatore. Brevi distanze percorse in macchina o a piedi sono in grado di far risparmiare tempo e fatica, incrementando l’efficienza del processo. I fornitori di servizi logistici e le catene di vendita al dettaglio possono ora sfruttare questo potenziale di ottimizzazione utilizzando i commissionatori semiautomatici Linde N20 SA e N20 C SA, insieme a una nuova opzione di equipaggiamento (semiautomatico) che offre due modalità di guida in cui i veicoli seguono automaticamente l’operatore o guidano in avanti. Grazie a questa
novità i dipendenti vengono sollevati da attività non ad alto valore e le prestazioni di prelievo possono essere incrementate fino al 20%. L’allestimento degli ordini è un’attività ad alta intensità di lavoro, che richiede resistenza e
attenzione da parte del personale di magazzino. Che sia effettuato in un negozio di bricolage, in un grossista di prodotti alimentari, in un fornitore automobilistico o in una società di logistica a contratto, non c’è una differenza. Gran parte del processo consiste nel camminare verso gli scaffali e tornare
ogni operazione di movimentazione si sommano a tempo perso nel corso della giornata di lavoro e solo pochi passi, ripetuti più volte, aumentano la fatica degli operatori e assorbono energia che sarebbe meglio impiegare per completare il processo di prelievo senza errori. Le richieste al personale di magazzino
al commissionatore. Un’attività che richiede tempo ed energia ma che, a differenza del prelievo delle merci dagli scaffali e del loro posizionamento sul portacarichi, non crea alcun valore aggiunto. Anche solo pochi secondi spesi durante
continuano a crescere: i tassi di prelievo devono aumentare, i tassi di errore devono essere ridotti e i problemi di salute devono essere evitati. In un simile scenario il processo di picking offre un grande potenziale per aumentare l’efficienza complessiva della logistica di magazzino, un potenziale di ottimizzazione che ora può essere sfruttato utilizzando l’opzione SA dei commissionatori Linde con capacità di carico fino a 2,5 t. Ciò si rende possibile perché le modalità di guida semiautomatica mirano a ridurre le distanze di viaggio e di cammino durante il prelievo degli
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ordini nelle corsie. Allo stesso tempo, non è più necessario salire e scendere costantemente dal veicolo, il che riduce il rischio di incidenti. Un processo che ha quindi effetti positivi sia sulle prestazioni di movimentazione che sulla produttività del magazzino. Uno dei processi più comuni che hanno luogo nei magazzini dotati di scaffalature alte, è quello del picking su un lato. L’operatore cammina avanti e indietro lungo il corridoio e la sua attività viene supportata dalla funzione semi-automatica “follow-me” del veicolo di accompagnamento. Se l’operatore si ferma, anche il veicolo si ferma, permettendogli di posizionare la merce direttamente dallo scaffale sul pallet. Se l’operatore continua a camminare, anche il carrello continua ad avanzare. In tal modo, l’operatore si muove lungo la scaffalatura e raccoglie la merce senza dover continuamente andare avanti e tornare indietro. Il movimento in avanti è innescato dal passaggio dell’operatore su un certo punto del veicolo, il cosiddetto “muro virtuale”. Se il veicolo deve essere caricato da entrambi i lati, con la funzione “stop-and-go” il mezzo si muove al centro del corridoio a una velocità costante e viene guidato dall’operatore attraverso un telecomando, che
può essere indossato su una cintura. L’operatore può così camminare avanti e indietro, dietro il veicolo, tra i bordi delle scaffalature per prelevare o posizionare la merce. Entrambe le funzioni si basano sulla tecnologia radio a banda ultralarga e possono essere impostate con precisione centimetrica. Alla fine del corridoio il carrello si ferma automaticamente per evitare collisioni con altri veicoli. Salendo sul carrello, il dipendente può abbandonare la modalità semiautomatica e dirigere il veicolo manualmente verso la corsia successiva. Per far fronte a una delle maggiori preoccupazioni riguardo ai veicoli automatizzati (la sicurezza), Linde Material Handling ha equipaggiato i suoi commissionatori N20 SA e N20 C SA con uno scanner di sicurezza ad alte prestazioni in grado di rilevare le persone e altri camion industriali nell’area circostante. Montato molto in basso sul telaio, lo scanner può individuare ostacoli imprevisti ed è quindi in grado di prevenire collisioni e incidenti. Per evitare danni alle scaffalature e dare agli operatori abbastanza spazio per le loro attività, il veicolo mantiene una distanza minima di 50 cm dalle scaffalature, ma può anche essere posizionato a una distanza maggiore all’inizio del corridoio, se lo si desidera. L’allestimento semiautomatico è già stato ampiamente esaminato: I test Linde,
basati su cicli di lavoro reali, hanno dimostrato che il rendimento può essere aumentato fino al 20% rispetto al prelievo manuale. La nuova opzione del veicolo si ripaga di solito in breve tempo grazie a percorsi più brevi, maggiore comodità operativa e quindi migliori prestazioni di picking, nonché la prevenzione di errori costosi.
NOTIZIE EASY LIFT
Un 2021 da record Da anni in trend di crescita (+ 20% nel 2020) nel 2021 Easy Lift, costruttore di piattaforme aeree cingolate con altezze di lavoro da 13 a 42 m, ha registrato un fatturato record, superando di oltre il 50% quello dell’anno precedente e le previsioni per il 2022 appena iniziato sono altrettanto rosee. Grazie alla fidelizzazione di alcuni dealer di vecchia data e ad alcune più recenti collaborazioni che hanno già portati ad ottimi risultati in termini di vendite e penetrazione del mercato, Easy Lift, la cui produzione è rivolta per l’85% all’estero, ha iniziato il nuovo anno con un portafoglio ordini importante che fa ben sperare in un risultato altrettanto
positivo come quello dello scorso anno. I principali distributori delle piattaforme cingolate del brand hanno infatti pianificato in anticipo programmi di acquisto annuali per ridurre i tempi di consegna e soddisfare in modo quanto più possibile tempestivo le esigenze dei loro clienti, tra cui imprese di costruzione, manutenzione e tinteggiatura, compagnie elettriche e potatori, senza dimenticare il
mondo del noleggio. L’incremento delle vendite e quello della produzione sono andati di pari passo con il potenziamento del personale e della forza lavoro. Nel 2021 il numero di collaboratori è salito da 35 a 45, con una maggiore presenza di quote rosa (passate da due a cinque), impiegate in settori chiave quali commerciale, acquisti ed amministrazione. Ma la crescita continua. Easy Lift è infatti ancora alla ricerca di nuove figure da inserire all’interno del reparto produttivo e per far fronte ai numeri crescenti della produzione e del personale ha avviato il progetto di una nuova sede, molto più ampia e spaziosa, che dovrebbe essere ultimata per la fine dell’anno.
NIEDERSTÄTTER
Il BIM per i nuovi mercati Il comparto delle costruzioni sta attraversando un momento di grande trasformazione in cui l’approccio al digitale e alle nuove tecnologie è sempre maggiore. A farsi strada nel settore, specie per quanto riguarda la pianificazione dei cantieri e la fase di sviluppo ed esecuzione dei lavori, è il metodo BIM, Building Information Modeling. Questo approccio digitale permette la gestione e realizzazione di costruzioni mediante l’utilizzo di un software specifico. Quest’ultimo raccoglie, combina e collega digitalmente tutti i dati rilevanti del progetto permettendo così
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la visualizzazione di un modello geometrico virtuale su computer o tablet. Un metodo che da diverso tempo viene sfruttato anche da Niederstätter, azienda altoatesina specializzata nel mondo del noleggio edile, che ha dedicato all’argomento un webinar online svoltosi lo scorso 21 gennaio. L’azienda ha avviato nei mesi scorsi una collaborazione con l’istituto di ricerca Fraunhofer Italia, che si è concentrata sull’applicazione del BIM all’interno di due reparti molto importanti per l’azienda, quello dei container e delle gru. “Il BIM è un’opportunità per tutti gli attori del settore delle costruzioni. Per poter utilizzare il BIM in modo ottimale bisogna innanzitutto definire una strategia chiara. Su questa base si possono poi sviluppare le misure necessarie per l’introduzione graduale del BIM in azienda”, spiega Carmen Marcher, di Fraunhofer Italia. “Come azienda siamo sempre attenti alle possibilità che il mondo dell’innovazione ci mette a disposizione per migliorare il comparto e il nostro lavoro quotidiano”, spiega Daniela Niedertsätter, membro del consiglio d’amministrazione dell’azienda. “Crediamo fortemente nei benefici che il BIM porta a chiunque lo usi. La digitalizzazione può aumentare la produttività del processo di pianificazione in termini di costi, scadenze e qualità”.
IPAF
Il Summit 2022 di nuovo “in presenza” Dopo due anni di assenza (l’edizione dello scorso anno fu in “digitale”), IPAF - International Powered Access Federation e KHL Group hanno definito gli ultimi dettagli per il Summit IPAF e gli International Awards for Powered Access (IAPA) che si terranno presso il Millennium Gloucester Hotel, Kensington, Londra, il prossimo 10 marzo. Peter Douglas, CEO di IPAF, ha intanto affermato: “Il Summit annuale IPAF e gli IAPA sono il momento clou del calendario degli eventi del mondo dell’accesso aereo a livello mondiale. Nel 2020 l’evento è stato rinviato e nel 2021 optammo per un formato ‘digitale’ a causa della pandemia. Siamo in trepidante attesa di poter rivivere un incontro fisico per godere di presentazioni di alta qualità, networking faccia a faccia e per celebrare i vincitori degli IAPA. Speriamo davvero che con l’edizione di marzo possiamo metterci alle spalle questo triste momento e tornare ad assaporare il gusto dello stare insieme”. Sono ben 13 le categorie IAPA, inclusa una nuova categoria per il 2022, il Sustainability Award, aperto alle aziende di tutto il settore che possono dimostrare un notevole balzo in avanti nell’impegno ambientale. Intanto IPAF ha preannunciato che il prossimo 26 maggio, nella splendida cornice
del Savoia Regency Hotel, si svolgerà la seconda edizione di “IPAF Anch’io”. Sarà un’occasione di incontro e scambio tra i soci, i centri di formazione e i produttori, i noleggiatori e i
distributori di piattaforme aeree. Sarà peraltro un momento di presentazione di prodotti e attrezzature, di riflessioni sui temi più attuali del settore e di creazione di legami professionali.
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NOTIZIE CLS IMATION
Partnership con VersaBox CLS iMation, la business unit di CLS dedicata alle Intelligent Solutions for Logistics Automation, ha annunciato di avere siglato una nuova partnership con VersaBox, società di Smart Robotics che offre soluzioni efficienti e flessibili per la gestione dei processi di intralogistica. La nuova alleanza permetterà di allargare ulteriormente il portfolio di soluzioni di CLS iMation dedicate all’automazione intelligente e all’ottimizzazione dei processi unendosi alla crescente rete di partner presente a livello europeo.
Con l’intento di supportare le esigenze in continua evoluzione di ottimizzazione dei processi espresse dai clienti internazionali, CLS iMation era alla ricerca di una partnership in grado di ampliare ulteriormente la propria offerta come “one-stop provider” di soluzioni per l’automazione e la digitalizzazione dei processi intralogistici. In particolare, CLS iMation si avvarrà della piattaforma di Smart Intralogistics AUTONOMY@WORK che si avvale di robot autonomi (AMR) per offrire sistemi di trasporto autonomo all’avanguardia alle aziende di produzione e di stoccaggio in tutta Europa. 16 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
La domanda di robot autonomi sta crescendo rapidamente, riflettendo la necessità di migliorare l’efficienza e la flessibilità dei processi di movimentazione dei materiali: “Sempre più di frequente constatiamo che i sistemi di trasporto autonomi stanno diventando una significativa opportunità di investimento per i clienti”, ha dichiarato Michele Calabrese, Business Unit Manager di CLS iMation. “CLS iMation vanta un’esperienza consolidata nell’affrontare le esigenze dell’intralogistica e nel supportarne la trasformazione digitale. Abbiamo scelto VersaBox come partner dell’area dedicata ai sistemi di trasporto
autonomo perché ne apprezziamo la progettazione industriale e le capacità di navigazione di Versabots, così come la piattaforma software che supporta una progettazione affidabile, un’implementazione veloce e un’esecuzione impeccabile dei processi di trasporto gestiti da robot autonomi. In particolare, il suo approccio basato sulla simulazione rappresenta un vero e proprio game changer, in quanto ci permette di ottimizzare le soluzioni dei clienti e ridurre radicalmente i rischi di implementazione”. “Apprezziamo il percorso intrapreso da CLS iMation nell’offrire prodotti tecnologici innovativi in grado di soddisfare anche le esigenze più specifiche dei clienti. L’innovazione della nostra soluzione offre un miglioramento istantaneo delle prestazioni intralogistiche e un’implementazione rapida e senza rischi grazie a un approccio unico basato sulla simulazione. Riteniamo anche che possa rappresentare una vera e propria leva per i partner che offrono e implementano i nostri prodotti. Inoltre, la collaborazione con CLS offrirà a VersaBox la possibilità di approcciare nuovi clienti del settore industriale in Europa”, ha commentato Jakub Michalski, co-founder di VersaBox e responsabile delle vendite internazionali.
JEKKO
La nuova SPX650CDH arriva in Spagna Dopo il successo ottenuto con la SPX650 alimentata a batterie al litio, è ora disponibile la versione con motore diesel e motore elettrico. Questa macchina è stata oggetto di una prima consegna avvenuta recentemente con destinazione Spagna. Parliamo di una macchina dalle alte prestazioni e dalle dimensioni compatte, versatile e maneggevole con capacità massima di sollevamento pari a 5 t e area di stabilizzazione estremamente ridotta, ma soprattutto adattabile a qualsiasi situazione di lavoro. A differenza del modello precedente, concepito con alimentazione a batteria agli ioni di litio, questa volta ci troviamo di fronte alla nuova versione con motore diesel, che permette alla gru di essere utilizzata all’esterno come in spazi chiusi lavorando direttamente allacciati alla rete elettrica, senza emissioni e senza emissioni sonore. Il modello è stato acquistato da Talleres Laguillo, azienda che si occupa di manutenzione industriale e costruzione di
caldaie in Cantabria, che ha deciso di affidarsi a Jekko per ampliare la propria gamma prodotti e differenziarsi dai concorrenti. Talleres Laguillo necessitava di una macchina dalle piccole dimensioni, ma allo stesso tempo potente, che
gli permettesse di svolgere lavori sia in ambienti esterni che interni. Una volta visionata l’offerta presente sul mercato, il cliente ha deciso di optare per Jekko. La scelta è dunque ricaduta sul modello SPX650CDH, versione in grado di raggiungere l’altezza massima di 23,5 m con jib, fattore che consentirà in futuro al cliente di ampliare la gamma di servizi
grande successo dopo l’esperienza fatta con la SPX532. È un modello altamente performante. Attualmente abbiamo già venduto quattro unità e altre tre sono in arrivo: pensiamo di poterne vendere molte altre, specialmente alle aziende di noleggio che si sono già dimostrate molto interessate”. Il direttore commerciale di Jekko, Alberto Franceschini, aggiunge: “È motivo di particolare soddisfazione per
offerti. Ian Trenzano, direttore vendite del dealer spagnolo Transgrúas, commenta: “Siamo molto soddisfatti della vendita della SPX650CDH perché è una gru molto compatta, dai movimenti fluidi e veloci allo stesso tempo, ed eravamo certi che avrebbe avuto un
Jekko aver consegnato la prima SPX650 diesel in Spagna. Paesi come la Spagna e l’Italia stanno vivendo la transizione ecologica alla stessa maniera: sensibili al tema, ma consapevoli che l’alimentazione diesel è ancora molto importante. Con l’unione del motore elettrico la SPX650CDH è a tutti gli effetti una gru ‘ecofriendly’, ma allo stesso tempo inesauribile per i cantieri spagnoli e italiani. Potremmo definire questo modello come ‘la macchina della ripresa’ auspicando per essa, da qui in avanti, un forte successo commerciale nel mercato iberico e non solo”. gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 17
NOTIZIE MANITEX VALLA
Fabrizio Girotti è il nuovo direttore generale Manitex Valla, specializzata nel settore delle gru semoventi elettriche con sede in Italia e parte di Manitex International, ha annunciato la nominata di Fabrizio Girotti come nuovo direttore generale di Manitex Valla, incarico che va ad aggiungersi alle sue attuali responsabilità di direttore generale di Oil&Steel. “Il nostro obiettivo - ha affermato ha affermato Steve Filipov, CEO di Manitex International -
è continuare a investire e aumentare la quota di mercato in questo entusiasmante segmento
del sollevamento a emissioni zero”. Nel dare l’annuncio, Filipov ha colto l’occasione per ringraziare Carlo Forini, precedente direttore generale Manitex Valla, per il suo contributo all’azienda negli anni passati. Steve Filipov ha concluso l’annuncio con le più sentite congratulazioni a Girotti e ha espresso piena fiducia che il neo direttore generale migliorerà ulteriormente i risultati di Manitex Valla.
MULTITEL PAGLIERO
Sedici ragni in Inghilterra Sedici piattaforme cingolate SMX250: questo l’ultimo ordine di DJB Machinery LTD a Multitel UK & Ireland, che porta a 28 il numero di “ragni” acquistati dall’azienda di Daniel Bryce. DJB Machinery LTD, la cui sede e officina si trovano a Buxted (Uckfield, East Sussex), fornisce le imprese di manutenzione del verde di tutto ciò che è necessario per la loro attività:
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motoseghe, fresaceppi, trincia erba e arbusti, trinciatutto forestali, benne, pinze, cesoie miniescavatori, minipale, minidumper, abbigliamento e dispositivi di protezione. “A metà 2020 – racconta Greg Moore, General Sales Manager di Multitel UK & Ireland – Daniel Bryce ci ha contattato per chiederci se potevano acquistare la nostra gamma SMX per venderla ai loro clienti, perché erano venuti a conoscenza del successo
che stava riscuotendo nel settore degli arboristi”. Design pulito, caratteristico braccio in alluminio, alimentazione termica ed elettrica, la piattaforma cingolata SMX250 offre un’altezza di lavoro di 25,2 m, uno sbraccio orizzontale massimo di 11,6 m e una portata in cesta di 80 kg (250 kg con sbraccio di 7,9 m). Le dimensioni compatte e il peso di 2.600 kg consentono il trasporto su un rimorchio e di accedere in luoghi ristretti. Fondamentali per chi deve lavorare in altezza in prossimità di alberi, la rotazione della torretta di 360° e la cesta con rotazione 90°+90° permettono all’operatore di aggirare gli ostacoli e di posizionarsi con precisione sull’area di lavoro. Nel novembre 2020, quindi, DJB Machinery è diventato distributore ufficiale della gamma SMX, ma soltanto per gli arboristi, mentre Multitel UK continua a trattare direttamente con il resto dei clienti, sia per la vendita che per il noleggio. Il riscontro sul mercato del Regno Unito è stato immediato, tanto che più della metà delle 16 piattaforme dell’ultimo ordine è stata già venduta.
recycling-aktiv.com
tiefbaulive.com
Fiera dimostrativa sullo smaltimento e il riciclo dei rifiuti & sull'ingegneria stradale e civile
Fiera Karlsruhe 5 – 7 maggio 2022 Nuove date!
ATTUALITA’. SCENARIO EUROPEO
TRANSIZIONE VERDE E DIGITALE AL CENTRO DELLA RIPRESA
L’ORGANISMO EUROPEO CHE RAPPRESENTA L’INDUSTRIA DELLE MACCHINE E ATTREZZATURE PER LE COSTRUZIONI APRE UN NUOVO CICLO SOTTO LA GUIDA DI ALEXANDRE MARCHETTA, CHE PUNTA DIRITTO ALLA RIPRESA ANCHE GRAZIE ALLA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA DIGITALE E “DECARBONIZZATA” DEL SETTORE di Gianni Gennari
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el corso dell’ultimo evento internazionale del CECE (Committee for European Construction Equipment) dal titolo #WeMake2Build, che ha avuto luogo a Bruxelles alla fine del 2021, si è discusso del futuro del settore delle macchine per costruzioni in Europa. Il vertice CECE ha delineato quelle che saranno le linee strategiche per i produttori europei di macchinari per costruzioni nei prossimi mesi, ha guardato agli scenari futuri nei cantieri e ha esaminato le innovazioni nei settori connessi. Quella delle macchine movimento terra è un’industria in evoluzione,
sempre più moderna e digitalizzata, che sarà fondamentale nel costruire l’Europa di domani e attrarre le giovani generazioni. Il CECE, Federazione Europea delle Macchine per Costruzioni, è l’organismo ufficiale che, in Europa, rappresenta e promuove l’industria delle macchine per costruzioni e i settori a essa collegati. Rappresenta gli interessi delle associazioni nazionali e dei loro membri in 13 Paesi, per un settore che conta circa 1.200 aziende, con un fatturato annuo di circa 40 miliardi di euro e oltre 300.000 persone impiegate in totale.
Cambio al vertice per il biennio 2022-2023 Innanzitutto, una novità: dal 1° gennaio 2022 Alexandre Marchetta, presidente e CEO del Gruppo Mecalac, è il nuovo presidente del CECE. Assume questo ruolo per guidare l’associazione industriale europea nel biennio 2022 e 2023. Nel suo percorso professionale è entrato nell’azienda di famiglia prima nell’ufficio progettazione, poi dirigendo la produzione per sette anni. Nel 2009 ha assunto l’incarico di manager per lo sviluppo del business del Gruppo Mecalac. gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 21
ATTUALITA’. Oltre a essere il CEO è anche presidente del Consiglio di Amministrazione di Mecalac, azienda a conduzione familiare che impiega oltre 1.000 persone e opera a livello globale dal punto di vista produttivo e commerciale. Il suo mandato si caratterizzerà per il focus sulla transizione verso un’economia digitale e “decarbonizzata”, oltre che per l’impegno nel guidare i membri del CECE attraverso quello che viene descritto come un momento chiave nella ripresa economica dell’Europa dopo l’impatto del Covid-19. Marchetta, inoltre, dedicherà importanti sforzi all’agenda normativa dell’UE, in particolar modo lavorerà a un sistema armonizzato di requisiti per la circolazione stradale in tutta l’UE.
IL CECE IN NUMERI
L’edilizia nella strategia industriale europea Intervenendo all’evento CECE Gerassimos Thomas, direttore generale del dipartimento
UN MOMENTO DECISIVO NEL PANORAMA NORMATIVO In qualità di presidente della CECE, Alexandre Marchetta dedicherà importanti sforzi all’agenda normativa dell’UE. Infatti, nel 2022 ci si attende la proposta per un sistema armonizzato di requisiti di circolazione stradale attraverso l’Unione Europea. Il 2022, inoltre, sarà l’anno chiave per il Regolamento Macchine: “La normativa sulle macchine è una delle più importanti per l’industria che il CECE rappresenta, che si è impegnata sin dall’inizio del processo di consultazione, durante la presidenza di Niklas Nillroth, e continuerà a partecipare alla discussione con i legislatori e portare la voce degli associati, stimolando il dibattito relativo a ciò di cui l’Europa ha bisogno per rimanere competitiva e affidabile nel nostro comparto produttivo” ha spiegato Alexandre Marchetta.
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ALEXANDRE MARCHETTA PRESIDENTE DEL CECE
L’altra grande direttrice su cui si muoverà il CECE è quello della trasformazione in chiave green. “L’inizio della mia presidenza coincide con l’assunzione da parte della Francia del turno di Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. In qualità di Presidente della CECE
dedicherò particolare attenzione alla questione della ripresa economica, una delle priorità chiave della Francia mentre guida l’UE”, ha affermato Alexandre Marchetta. In quest’area, il CECE ritiene che sia giunto il momento di cogliere le opportunità di mercato derivanti dal piano di ripresa dell’UE e dagli investimenti dedicati al settore delle costruzioni. Il CECE monitorerà l’introduzione delle proposte del Green Deal e si adopererà per posizionare l’Europa come leader nelle soluzioni a basso impatto ambientale. Nel primo giorno del suo mandato presidenziale, Alexandre Marchetta ha anche svelato la sede e la data del prossimo grande evento CECE: il prossimo congresso sarà ospitato da Evolis a Chamonix, in Francia, dal 18 al 20 gennaio 2023.
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PER LA TRANSIZIONE GREEN, IL CECE RITIENE SIA GIUNTO IL MOMENTO DI COGLIERE LE OPPORTUNITÀ DI MERCATO DERIVANTI DAL PIANO DI RIPRESA DELL’UNIONE EUROPEA
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Alexandre Marchetta Taxation and Customs Union della Commissione Europea, ha sottolineato come l’edilizia sia uno dei 14 ecosistemi considerati “strategici” dall’Europa nel suo piano industriale. Il ruolo dei produttori di macchinari e componenti è quindi determinante per riuscire a realizzare gli obiettivi a lungo termine che il piano industriale si pone, che riguardano la ripresa economica e la volontà di intraprendere un percorso di cambiamento in chiave sostenibile. La sfida è quella di ridurre del 55% le emissioni da qui al 2030 e di diventare il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050. Il mondo dei produttori di macchinari per le costruzioni sta già contribuendo al futuro investendo in ricerca e sviluppo, aumentando la “diversity” nella forza lavoro, cercando di rendere i propri processi sempre più sostenibili e attenti all’ambiente. Il pacchetto Next Generation EU, a cui si affiancano gli incentivi a supporto della transizione verde, aiuterà l’industria delle costruzioni a essere più forte e resiliente nell’era post pandemica.
IL MERCATO UE IN PILLOLE •N el 2020 calo delle vendite del 15% rispetto al 2019 • C rescita stimata per il 2021 (media tra i Paesi UE) del 15% rispetto al 2020 • P revisioni al 2025: l’Europa si stabilizzerà a circa 175.000 macchine vendute all’anno • D a oltre dieci anni, più della metà del mercato europeo è formato da miniescavatori, midi escavatori ed escavatori cingolati. • L e terne e le pale compatte rappresentano meno del 5% del mercato europeo Fonte: CECE/Off-Highway Research
tiere è unico, il Prof. Jürgen Weber, direttore dell’Institute of Mechatronic Engineering, Technische Universitat di Dresda,
ha mostrato come nell’ambito del progetto di ricerca Bauen 4.0 – che coinvolge 22 partner industriali e due università, con un budget di 10 milioni di euro – si stia lavorando per migliorare gli standard di comunicazione e connettività e per portare nel mondo delle costruzioni le tecnologie di “track&trace”, sensori e dispositivi connessi, l’IoT, automazione, il 5G, il Cloud, il BIM e le tecnologie di simulazione virtuale. L’obiettivo è quello di spingere la digitalizzazione del settore: le macchine saranno sempre più connesse, controllabili anche da remoto, per favorire l’integrazione di dati interoperabili e migliorare l’efficienza e la produttività del comparto. I dati collezionati da tutti i compo-
MERCATO MACCHINE E ATTREZZATURE PER LE COSTRUZIONI IN EUROPA serie storica e previsione per unità vendute
Gli scenari futuri L’evento CECE è stato anche l’occasione per guardare al futuro del comparto, tra nuove tecnologie e trasformazione digitale in ottica 4.0. Con la premessa che ogni can-
Fonte: CECE/Off-Highway Research gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 23
ATTUALITA’. MERCATO MACCHINE E ATTREZZATURE PER LE COSTRUZIONI IN EUROPA composizione per tipologie
Fonte: CECE/Off-Highway Research
nenti delle macchine serviranno non solo per la “classica” manutenzione predittiva o manutenzione da remoto, ma anche per ridurre i consumi, migliorare la logistica, ottimizzare i tempi... ed è solo l’inizio. Questo apre alla possibilità di abbracciare nuovi modelli di business basati sul servizio e sull’utilizzo effettivo dei macchinari. Anche l’edilizia potrà entrare nelle logiche “pay per use” e “as a service” che stanno rivoluzionando tanti altri settori. Un altro trend riguarda l’elettrificazione e l’automazione, che diverranno elementi fondamentali in un comparto che punta ad abbattere le proprie emissioni e abbassare l’impatto ambientale. Le macchine elettriche, del resto, garantiscono ormai ottime performance in termini di efficienza e affidabilità.
Il nuovo Regolamento Macchine Focus anche sulle conseguenze che avrà sul comparto il nuovo Regolamento Macchine – presentato dalla Commissione Ue ad aprile 2021 assieme alla proposta di Regolamento sull’Intelligenza Artificiale – che si appresta a sostituire la Direttiva Macchine oggi vigente (Direttiva 2006/42/CE). Il testo non è ancora in vigore ed è attualmente in fase di revisione, al vaglio del Parlamento Europeo e della Commissione; la pubblica24 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
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IL CECE MONITORERÀ L’INTRODUZIONE DELLE PROPOSTE DEL GREEN DEAL E LAVORERÀ PER POSIZIONARE L’EUROPA COME LEADER DELLE SOLUZIONI A BASSO IMPATTO
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Alexandre Marchetta zione del testo definitivo è attesa proprio nel 2022. In particolare, il nuovo Regolamento tiene conto dei mutamen-
ti prodotti dalla transizione digitale e dell’impatto delle nuove tecnologie in materia di sicurezza dei prodotti, che pongono nuove sfide in termini di sicurezza e responsabilità. Si parla di aspetti come la connettività, l’autonomia, la dipendenza dai dati, l’opacità, la complessità dei prodotti e dei sistemi, gli aggiornamenti del software e una gestione di sicurezza e supply chain più complessa. L’obiettivo è quello di affrontare i nuovi rischi relativi alle tecnologie digitali emergenti, assicurare un’interpretazione coerente dell’ambito di applicazione delle definizioni e migliorare la sicurezza delle tecnologie tradizionali. Ad esempio, il testo in bozza aggiunge nella definizione di “componente di sicurezza” delle macchine anche i componenti digitali, inclusi i software. Quindi i software utilizzati per soddisfare funzioni di sicurezza e introdotti sul mercato in maniera indipendente dovranno in futuro essere accompagnati da una dichiarazione di conformità UE e, se del caso, da istruzioni e informazioni necessarie per l’utilizzo, nonché riportare la marcatura CE. Tutto questo porterà i produttori di macchinari e attrezzature, e anche i distributori e gli importatori, ad affrontare nuove sfide, adeguandosi al nuovo contesto tecnologico, normativo e di mercato. ■
celebrating 40 years of Hillhead
21–23 June 2022 Hillhead Quarry | Buxton Derbyshire | UK
Find out more at hillhead.com
Email: hillhead@qmj.co.uk Phone: +44 (0) 115 945 4367
Join the conversation @Hillheadshow #hillhead2022
MACCHINE LIEBHERR
UN NUOVO
RECORD MONDIALE L’AUTOGRÙ LTM 1300-6.3 DA 300 T CON BRACCIO TELESCOPICO DI 90 M, VERSATILE ED ECONOMICAMENTE CONVENIENTE, A MONTAGGIO RAPIDO, VA A COMPLETARE LA GAMMA DI MODELLI A 6 ASSI DEL COSTRUTTORE TEDESCO. LA VERSIONE LTM 1300-6.2 RIMANE COMUNQUE NELLA GAMMA COME MODELLO D’INGRESSO ALLA CATEGORIA DI AUTOGRÙ CON FALCONI A VOLATA VARIABILE di Ettore Zanatta
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C
on la presentazione dell’autogrù LTM 1300-6.3, Liebherr stabilisce un nuovo record mondiale: non era mai successo che si portasse un braccio telescopico di 90 m su una gru mobile con un carico per asse di 12 t. La nuova gru da 300 t completa la gamma di gru a 6 assi del costruttore tedesco. Le più recenti innovazioni di Liebherr sono integrate in questa macchina, per garantirle un funzionamento conveniente, sicuro e potente: ECOmode, ECOdrive, VarioBase Plus, VarioBallast, Auto-Ballast, concetto a motore singolo e Windspeed Load Charts (Tabelle di carico in base alla velocità del vento).
Espansione verso l’alto Liebherr ha dunque espanso la sua gamma di versioni “tutto terreno” con l’autogrù LTM 1300-6.3, progettata come una gru ad allestimento rapido, con alte prestazioni ad altezze di sollevamento elevate e a braccio impennato. Ciò la rende ideale per il montaggio di gru
a torre e antenne, nonché per la manutenzione di turbine eoliche. La LTM 1300-6.2, con braccio telescopico di 78 m e offerta parallelamente da Liebherr, rimane il modello d’ingresso alla categoria di autogrù con falconi a volata variabile e in questa configurazione offre già capacità di carico importante per una gru mobile a 6 assi. Per una mobilità conveniente in tutto il mondo, Liebherr ha ideato diverse configurazioni di guida di carichi sugli assi e pesi totali per la nuova autogrù LTM 1300-6.3: per ottenere carichi sugli assi inferiori a 12 t, i componenti come le sezioni telescopiche e gli stabilizzatori possono essere montati e smontati facilmente e rapidamente. Di particolare interesse è la possibilità di smontare velocemente le sezioni T2-T7 con il sistema di sgancio degli elementi telescopici (denominato “Teletrennung”): in tal modo si agevola una condizione di guida con un peso totale inferiore a 60 t e carichi sugli assi inferiori a 10 t. Liebherr offre poi una soluzione di
autoassemblaggio che permette di smontare e rimontare alcune parti telescopiche senza una gru ausiliaria. Questa soluzione è compatibile con altri tipi di autogrù come il modello LTM 1650-8.1 e il modello LTM 1450-8.1.
Un “braccio” record La nuova autogrù LTM 1300-6.3 raggiunge la lunghezza di 90 m con un braccio telescopico a otto sezioni, una sezione base e sette sfili telescopici: si tratta di una sezione in più rispetto ai modelli equivalenti di questa classe. Per ottenere la configurazione stradale con tutto il braccio, con gli stabilizzatori, con il bozzello e un carico per asse di 12 t per le strade pubbliche, Liebherr ha qui riprogettato l’intera struttura in acciaio della gru, rendendola più leggera. Anche se la LTM 13006.3 non è stata progettata per essere accessoriata con il falcone a volata variabile, ha però a disposizione un’ampia gamma di falconi tralicciati: falcone doppio da 11,5 a 20 m, due elementi tralicciati da 7 m
IL VALORE AGGIUNTO APPORTATO DALLA NUOVA AUTOGRÙ LIEBHERR LTM 1300-6.3 È IL BRACCIO TELESCOPICO DA 90 M
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MACCHINE come estensione del braccio telescopico, falcone fisso da 39 m che può essere reso regolabile idraulicamente con lunghezza fino a 43 m. Ciò le permette di raggiungere altezze di sollevamento fino a 120 m. Un aspetto particolarmente conveniente è il fatto che diverse sezioni tralicciate sono compatibili con altri modelli della gamma Liebherr.
Un’ampia gamma di innovazioni Per l’autogrù LTM 1300-6.3 sono disponibili tabelle di carico in funzione delle diverse velocità di vento massime ammissibili (sistema
Windspeed Load Charts): ciò offre una maggiore sicurezza e tempistiche operative migliorate in presenza di vento. Al calcolo delle tabelle di carico delle autogrù si applica generalmente una velocità delle raffiche di vento fino a 9 m/s: per
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LA NUOVA GRU MOBILE LIEBHERR LTM 1300-6.3 STABILISCE NUOVI STANDARD NELLA CLASSE DELLE 300 T
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L’AUTOGRÙ LTM 1300-6.3 PUÒ ESSERE UTILIZZATA CON DUE DIVERSI RAGGI DI ZAVORRA. NELLA FOTO, UNA FASE DELLA REGOLAZIONE DEL SISTEMA VARIOBALLAST 28 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
garantire l’operatività in sicurezza anche con venti più forti, Liebherr ha calcolato tabelle di carico per velocità massime del vento superiori e le ha programmate nel sistema di controllo della gru. Sulla LTM 1300-6.3, ad esempio, si possono trovare tabelle di portata con vento fino a 11,2 m/s e 13,4 m/s con configurazioni di braccio combinati a sezioni tralicciate; operando invece solo con il braccio telescopico si aggiungono anche tabelle con 15,6 m/s di vento. Se permesso dalle configurazioni durante l’utilizzo, qualora la velocità del vento misurata sul sistema di braccio della gru supera la velocità del vento ammessa dalla tabella impostata; l’operatore può semplicemente passare a una tabella di carico con una velocità del vento ammissibile più alta con ricalcolo delle prestazioni e con più probabilità di continuare il suo lavoro con la gru. Grazie al sistema VarioBase Plus, invece, gli stabilizzatori posteriori a doppia trave raggiungono una larghezza di stabilizzazione di 9,4 m, 2 m in più rispetto alla parte anteriore. Ciò migliora ulteriormente la prestazione sugli stabilizzatori posteriori (gli stabilizzatori anteriori monotrave consentono di risparmiare peso, a vantaggio della lunghezza del braccio). Con la modalità ECOdrive, invece, un motore diesel Liebherr a otto cilindri da 455 kW e una coppia di 3.068 Nm fornisce all’autogrù tutta la potenza di cui ha bisogno (viene trasmessa agli assi tramite un sistema di trasmissione con il cambio ZF TraXon a 12 velocità). Un convertitore di coppia permette una manovrabilità ottimale. In questa modalità, inoltre, può essere selezionato in modo specifico un assetto di guida che consente di ottimizzare il risparmio di carburante e di ridurre la rumorosità. Interessante anche il concetto a motore singolo con ECOmode: anche per la nuova autogrù LTM 1300-6.3, Liebherr ha optato per la strategia monomotore con giunto meccanico per l‘azionamento del-
la torretta. Anche con questo modello la riduzione di peso totale che si ottiene con l’installazione di un unico motore è stata utilizzata per ottenere un braccio telescopico più lungo restando entro il carico massimo per asse di 12 t. L’ECOmode aiuta a risparmiare carburante e a ridurre la rumorosità durante la fase operativa della macchina. Il sistema di azionamento della pompa viene disconnesso automaticamente quando il motore è al minimo e nel momento in cui è richiesta potenza viene riconnesso nel giro di qualche secondo attraverso un sistema di LA NUOVA AUTOGRÙ LIEBHERR LTM 1300-6.3. PROGETTATA COME UNA GRU A MONTAGGIO RAPIDO, CON ALTE PRESTAZIONI AD ALTEZZE DI SOLLEVAMENTO ELEVATE E A BRACCIO IMPENNATO, È IDEALE PER IL MONTAGGIO DI GRU A TORRE E ANTENNE, NONCHÉ PER LA MANUTENZIONE DI TURBINE EOLICHE
controllo intelligente. La nuova autogrù LTM 1300-6.3, poi, può essere utilizzata con due diversi raggi di zavorra: 4,94 m o 5,94 m. Il raggio di zavorra viene ridotto rapidamente e facilmente di 1 m tramite cilindri di zavorra standard orientabili meccanicamente. In spazi ristretti, questa soluzione (VarioBallast) rappresenta un grosso vantaggio. Le massime prestazioni si ottengono con un ampio raggio di zavorra. Rispetto alla versione LTM 1300-6.2, la nuova autogrù può fare a meno di 8 t di zavorra senza alcuna perdita significativa di capacità di carico, proprio grazie al VarioBallast, e ciò consente di risparmiare logistica del trasporto ed emissioni inquinanti. Una citazione, infine, per il
sistema Auto-Ballast: basta premere un pulsante in cabina per fissare la zavorra alla piattaforma girevole e ciò ottimizza il compito dell’operatore, perché l’operazione è automatica, semplice, veloce e conveniente. Inoltre, la sicurezza au-
menta ulteriormente, specialmente durante le procedure di routine. Di rilevante interesse anche gli optional disponibili con la nuova LTM 1300-6.3, come il sistema di lubrificazione centrale del carro per i perni di articolazione degli assi. Sfruttando questo optional i 24 punti di articolazione sui 6 assi dell’autogrù si lubrificano automaticamente. Un altro optional da citare sono i sei proiettori di retromarcia a LED, che illuminano l’ambiente di lavoro con una luce nitida e intensa durante le manovre in cantiere. ■
QUANDO LA ZAVORRA NON È UN “PESO” La zavorra massima della LTM 1300-6.3 è di 88 t. Le piastre di zavorra da 10 t a destra e a sinistra sono compatibili con i modelli LTM 1230-5.1 e LTM 1250-5.1. Si tratta di una soluzione economicamente conveniente per le aziende che hanno questi modelli nel loro parco mezzi. Inoltre, le singole piastre di zavorra sono ottimizzate in termini di peso e dimensioni per un trasporto economico e un’installazione rapida e semplice in cantiere. Con solo cinque movimentazioni l’intera zavorra può essere posizionata sulla gru. La zavorra base da 42 t ha una larghezza di soli 3 m e rientra quindi nella larghezza totale del veicolo. Ciò migliora significativamente l’operatività della nuova gru mobile nei cantieri con spazi ristretti.
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MACCHINE JEKKO
ACCUMULATORE
DI SINERGIA
IL COSTRUTTORE TREVIGIANO SPECIALIZZATO NELLA REALIZZAZIONE E VENDITA DI MINI GRU HA AVVIATO NEL 2019 UNA PROFICUA PARTNERSHIP CON ALIANT BATTERY, UNA SINERGIA CHE HA PORTATO ALL’IMPIEGO DI BATTERIE AL LITIO SULLE PROPRIE MACCHINE E ALLA CONDIVISIONE DI PROGETTI IMPORTANTI E INNOVATIVI
di Stefano Vitali
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L
a Jekko di Colle Umberto (TV) è un marchio di riferimento a livello internazionale per ciò che concerne la produzione di mini gru. Situata nel cuore industriale dell’Italia, l’azienda veneta è riuscita a unire la grande qualità della tradizione manifatturiera del Nord-est con idee innovative che oggi vengono esportate in tutto il mondo. Grazie agli oltre 45 anni di esperienza che la società ha maturato nel campo della movimentazione e del sollevamento, le mini gru Jekko nascono come una soluzione alle esigenze speciali dei clienti e sono progettate per lavorare in spazi ristretti e limitati, con pesi e dimensioni che non penalizzano la capacità di sollevamento, né il raggio di lavoro. Un esempio è la mini gru SPX650 da 5 t e altezza massima di lavoro di 23,5 m (con jib): questa macchina presenta numerose innovazioni all’avanguardia e promette di diventare un modello di punta dell’azienda trevigiana. Sulla scia del successo riscontrato dai modelli SPX532 e la SPX1280, peraltro, Jekko ha potuto concentrare in un unico mezzo le caratteristiche migliori e le soluzioni tecniche più avanzate già applicate con successo precedentemente. La SPX650, infatti, è dotata di un sistema idraulico e di un sistema di stabilizzazione innovativi, di un jib idraulico da 1,2 t, di un nuovo jib meccanico da 2 t (entrambi con attacco plug & play) e di un’alimentazione con batteria a litio da 48V, con un pratico radiocomando.
Le batterie Aliant EK Come accennato, la mini gru Jekko SPX650 è dotata di un pacco batterie a litio da 48V progettato su specifiche Jekko, con capacità 440 Ah, che alimenta un motore elettrico trifase da 16 kW. Grazie al caricabatterie monofase da 220V presente a bordo macchina è possibile lavorare anche sotgennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 31
MACCHINE
LA TECNOLOGIA NEL DNA
ELSA Solutions nasce nel 1982. Nel 2009 nasce la divisione interna dedicata alla produzione di batterie al litio, denominata Aliant Battery, attiva inizialmente nel mondo del Motorsport e poi nel tempo cresciuta nel mondo dell’industria e dei veicoli elettrici, fino a raggiungere le dimensioni attuali. Innovazione, ricerca e tecnologia sono gli elementi principali della sua attività, ma anche passione e dedizione, necessarie per portare avanti progetti impegnativi con efficienza e rapidità. L’importante bagaglio tecnologico accumulato in tema di elettronica di potenza consente all’azienda di affrontare i progetti nuovi con spirito costruttivo e un occhio di riguardo alla praticità e al post-vendita. Il settore del sollevamento è una delle sfide affrontate più complesse, un ambito esigente che vanta importanti costruttori nazionali e internazionali. Oggi le batterie al Litio Ferro Fosfato e Litio Polimero per piattaforme aeree di Aliant - con assemblaggio diretto sul veicolo o all’interno della carpenteria del cliente, per un’integrazione totale con il design esistente - sono equipaggiate sulle macchine dei principali produttori italiani, installate e utilizzate in oltre 50 Paesi del mondo. 32 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
LE BATTERIE ALIANT EK SONO REALIZZATE CON CELLE LITIO FERRO FOSFATO LIFEPO4 E GARANTISCONO UNA VITA UTILE TRA CINQUE E DIECI VOLTE SUPERIORE RISPETTO A QUELLE TRADIZIONALI
to carica; come optional è invece disponibile un carica-batterie esterno trifase da 400V. L’alimentazione con batterie a litio non richiede manutenzione e le batterie possono garantire una vita utile pari a quella della gru stessa. Inoltre, ciò consente prestazioni inalterate e constanti anche in caso di uso intenso con carichi pesanti, senza dimenticare la possibilità di lavorare in ambienti chiusi senza alcun tipo di emissione. Le batterie in questione sono le Aliant EK: si tratta di sistemi a batteria realizzati con celle litio ferro fosfato LiFePO4, con una vita utile tra 5 e 10 volte superiore rispetto a quelle tradizionali. L’assemblaggio viene fatto direttamente sul veicolo o all’interno della carpenteria del cliente, per garantire un’integrazione totale. L’elettronica di gestione BMS Pegasus integrata nel modulo batteria, l’interfaccia di comunicazione CANBus 2.0a / CANOpen
LA MINI GRU JEKKO SPX650 È DOTATA DI UN PACCO BATTERIE A LITIO DA 48V PROGETTATO SU SPECIFICHE JEKKO, CON CAPACITÀ 400 AH, CHE ALIMENTA UN MOTORE ELETTRICO TRIFASE DA 16 KW
CiA301 e il sistema di diagnostica Athena per monitoraggio remoto con sistema di allerta proattivo permettono di avere un controllo completo dell’insieme. Le soluzioni proposte sono a 24V e 48V, con energia complessiva compresa tra i 5 e i 20 KWh, e a 96V, con energia complessiva a 40 KWh. I vantaggi di quest’ultima rispetto alle precedenti citate risiedono sia nell’efficienza complessiva del sistema, potendo contare su correnti inferiori a parità di potenza erogata, sia nell’efficienza e nelle dimensioni del motore elettrico, sensibilmente più compatto. Tuttavia, i 48V nominali di batteria consentono notevoli semplificazioni essendo in condizioni di Utra Low Voltage (<60V cc fine carica), con conseguenti vantaggi in termini di sicurezza contro il rischio elettrico.
La parola ai protagonisti
avevamo delle necessità specifiche a livello di capacità di batteria, durata, tempi di ricarica e scarica, messaggi software (allarmi, stato delle batterie, eccetera), nonché in termini meccanici, per via delle dimensioni della batteria. In questo progetto Aliant ci ha affiancato fino ad arrivare a sviluppare una batteria su misura per noi”. “Abbiamo incontrato delle persone educate, sempre molto disponibili e molto competenti, pronte a collaborare per sviluppare anche i servizi di diagnostica a cui stiamo attualmente lavorando per un’ulteriore implementazione”, aggiunge Igor Pachera, responsabile Post-vendita di Jekko. “Aliant si è dimostrata sempre disponibile e pronta a rispondere e fornire
tutto il supporto necessario per la risoluzione dei problemi che fino a ora sono stati sempre molto limitati: ciò ha permesso non solo a noi di lavorare in maniera più agevole, ma anche di poter garantire un servizio migliore anche ai nostri clienti e rivenditori”. “La gamma Aliant è completa, con prodotti correlati rispondente alle esigenze del cliente e con proposte di upgrade tecnologico”, conclude Federico De Stefani, responsabile Ufficio acquisti dell’azienda trevigiana. “Con la giusta pianificazione i tempi di consegna, fino a oggi, sono stati rispettati. Aliant si è rivelato un partner davvero affidabile, dinamico e disponibile al confronto con le nostre proposte tecniche”. ■
GRAZIE AL CARICA-BATTERIE MONOFASE DA 220V PRESENTE A BORDO DELLA MINI GRU JEKKO SPX650 È POSSIBILE LAVORARE ANCHE SOTTO CARICA
“L’esperienza e la formazione del team tecnico di Aliant - spiega Marco Zava, direttore tecnico Ricerca e Sviluppo di Jekko - ci ha permesso di definire fin dall’avvio del progetto le corrette specifiche delle batterie per le nostre gru e, pertanto, di sviluppare e condurre le attività nei tempi e modi pianificati. Se a ciò si aggiunge la reattività e flessibilità nell’affrontare le difficoltà e gli imprevisti riteniamo di aver trovato in loro un partner tecnologico all’altezza delle nostre aspettative. Non solo crediamo di aver raggiunto gli obiettivi di progetto, quindi, ma crediamo che il clima proattivo che si è formato dalla collaborazione di entrambi i team ci abbia portato anche a qualche risultato in più”. “Nella collaborazione avviata con Aliant abbiamo incontrato un team competente e professionale”, conferma Enrico Spampinato, responsabile Progettazione elettrica di Jekko. “Siamo soddisfatti dalla competenza dimostrata da Aliant e dalla loro disponibilità: nel momento in cui abbiamo avanzato delle richieste, il team dell’azienda è riuscito a esaudirle prontamente. Per quanto riguarda lo sviluppo della nostra mini gru SPX650CL gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 33
MACCHINE MANITOWOC
STRATEGIE DI ESPANSIONE
IL GRUPPO AMERICANO SI È DISTINTO NEGLI ULTIMI ANNI PER GLI IMPORTANTI INVESTIMENTI FATTI NELLE FABBRICHE EUROPEE DI GRU A TORRE A MARCHIO POTAIN. INVESTIMENTI CHE COMPRENDONO NUOVI EDIFICI, L’ESPANSIONE DELLE AREE DI PRODUZIONE E RINNOVATE LINEE DI PRODUZIONE CON SALDATURE AUTOMATICHE, ATTREZZATURE SU MISURA E PROCESSI INNOVATIVI
di Ettore Zanatta
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P
er costruire gru che si affermino nel settore come leader di mercato sono necessarie unità di produzione ugualmente affidabili ed efficienti. Per questo motivo Manitowoc investe continuamente nei suoi stabilimenti di produzione. Negli ultimi tre anni, in particolare, il Gruppo ha investito nelle sue fabbriche europee di gru a torre Potain, la cui area totale è ora pari a 400.000 m2. Investimenti, questi, implementati secondo i dettami del “The Manitowoc Way” (il sistema aziendale che si basa su principi lean per mantenere l’eccellenza operativa e aumentare la fiducia del cliente nei confronti dell’azienda) e che hanno portato a miglioramenti significativi in termini di sicurezza, qualità e produttività, riducendo l’impatto ambientale.
Linee “su misura” in Francia Nello stabilimento Potain di Charlieu, in Francia, Manitowoc ha investito in una nuova linea di produzione di perni da 2,45 m per le gru a rotazione alta, con l’obiettivo di migliorare la qualità e ridurre i tempi di consegna. La nuova linea comprende strumenti di regolazione del volume per una migliore ergonomia e sicurezza, oltre a un innovativo processo di saldatura ad arco sommerso automatica. Il processo consente non solo il deposito abbondante della lega di saldatura, ma anche una penetrazione ottimale, che consente di migliorare la qualità e risparmiare tempo. Nello stabilimento di Moulins, sempre in Francia, Manitowoc ha sostituito la vecchia linea di taglio dei tubi, installata 30 anni fa, con una nuova linea automatica lunga 35 m e larga
LA NUOVA SALDATRICE SOMMERSA AUTOMATIZZATA INSTALLATA NELLA FABBRICA POTAIN DI CHARLIEU, IN FRANCIA
PANORAMICA DELLA FABBRICA FRANCESE DI CHARLIEU DI 150.000 M2, FONDATA NEL 1969, CHE OLTRE A OSPITARE L’OFFICINA ENCORE, PRODUCE GRU AUTOMONTANTI IGO T E COMPONENTI PER TUTTE LE GAMME POTAIN EUROPEE E ALCUNE ASIATICHE LO STABILIMENTO POTAIN DI NIELLA TANARO, FONDATO NEL 1969, DOVE SI PRODUCONO LE GAMME AUTOMONTANTI IGO, IGO M, HUP E HUP M. QUI SORGE UN NUOVO EDIFICIO DEDICATO ALLA PRODUZIONE DEGLI ASSALI PER IL TRASPORTO DELLE GRU. I MIGLIORAMENTI APPORTATI ALLA LINEA DI VERNICIATURA HANNO PORTATO A UNA RIDUZIONE DEI TEMPI DI INATTIVITÀ E DEL CONSUMO DI VERNICE, MENTRE I SOLVENTI ATOSSICI HANNO RIDOTTO L’IMPATTO AMBIENTALE
11 m: progettata appositamente per le specifiche di Potain, è operativa dallo scorso mese di ottobre e consente di ottenere una maggiore precisione, qualità e sicurezza. Lo stabilimento di Moulins è stato inoltre dotato di una nuova attrezzatura su misura per consentire la produzione di massa di torri K Mast da 3,33 m monoblocco e 5 m. Aumentando la capacità di gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 35
MACCHINE
FONDATA NEL 1959, LA FABBRICA POTAIN DI 133.000 M2 A MOULINS, IN FRANCIA, PRODUCE LE GRU TOPLESS “MDT”, LE GRU A BRACCIO TELESCOPICO “MD” E LE GRU A BANDIERA “MR”, COSÌ COME ALCUNI PEZZI PERSONALIZZATI LA NUOVA LINEA DI TAGLIO DEI TUBI INSTALLATA NELLA FABBRICA DI MOULINS
produzione, la nuova attrezzatura fornirà ai clienti tempi di consegna ridotti per questa tipologia di torri.
Espansione in Portogallo Tra il 2017 e il 2020 Manitowoc ha intrapreso un progetto per trasformare lo stabilimento portoghese di Baltar, trasferendovi la produzione dello storico stabilimento di Fanzeres. Il progetto comprende l’espansione delle aree di saldatura e assemblaggio e delle zone di rimessaggio al coperto e all’esterno, aumentando la capacità, l’efficienza e la qualità. Inoltre, Manitowoc ha installato un nuovo centro di lavorazione ad alte prestazioni per produrre grandi elementi a saldatura meccanica - come le torri delle cabine e i perni - al termine del processo di produzione: ciò ha permesso a Potain di migliorare la qualità di questi elementi, la conformità delle tolleranze e, nel complesso, 36 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
l’assemblaggio delle gru a torre sul campo. Anche gli ulteriori investimenti per l’acquisto di strumenti di saldatura hanno migliorato la qualità, la sicurezza e la produttività. I nuovi manipolatori, ad esempio, garantiscono condizioni di saldatura ottimali, per postazioni di lavoro più organizzate ed ergonomiche.
Investimenti “made in Italy” A Niella Tanaro (CN) Manitowoc ha costruito un nuovo edificio dedicato alla produzione degli assali
di trasporto delle gru; allo stesso tempo, l’azienda ha investito nei collaudi dei prodotti finali all’interno dello stabilimento e ha ottimizzato il flusso logistico della spedizione delle gru. Finora i collaudi e la spedizione delle gru avvenivano in spazi ristretti; in seguito a questi investimenti la sicurezza dei dipendenti, la produttività e i tempi di consegna della fabbrica sono migliorati. Inoltre, il team di Niella Tanaro ha fatto grandi passi avanti sulla linea di verniciatura:
implementando una serie di misure per aumentare l’efficienza operativa, i tempi di inattività della linea di verniciatura sono diminuiti, il consumo totale di vernice è stato ridotto del 10% e i solventi non tossici hanno ridotto l’impatto ambientale. “La maggior parte dei miglioramenti realizzati sono il risultato del nostro processo chiamato ‘La voce del cliente’. Siamo fieri della qualità, dell’affidabilità e della tecnologia avanzata delle nostre gru, ma essere sempre all’avanguardia nel settore non è facile. Ogni giorno dobbiamo sforzarci di fare meglio, non solo nel campo del design delle nostre gru, ma anche per quanto riguarda la produzione. Nei nostri stabilimenti dobbiamo utilizzare le attrezzature più recenti, i processi più efficienti e personale altamente specializzato. In quest’ambito, ‘The Manitowoc Way’ è stata il nostro punto di riferimento”, ha affermato Cristophe Simoncelli, vicepresidente senior del settore Gru a torre per l’Europa di Manitowoc. ■ IL NUOVO CENTRO DI LAVORAZIONE AD ALTE PRESTAZIONI INSTALLATO NELLA FABBRICA DI BALTAR PER I MONTANTI DELLE CABINE
LA FABBRICA POTAIN DI BALTAR, IN PORTOGALLO, È DEDITA ALLA PRODUZIONE DI GRU A TORRE DELLA GAMMA “MCT” E “MDT TOPLESS CITY” gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 37
MACCHINE NEST RENTAL
THE “NEST” LEVEL!
ATTRAVERSO UNA FORMA DI NOLEGGIO INNOVATIVA PER IL SETTORE L’AZIENDA BRASILIANA OFFRE UNA GAMMA DI PIATTAFORME AEREE VERSATILI E IN GRADO DI ESEGUIRE LAVORI AD ALTEZZE RIDOTTE IN MODO SICURO ED EFFICIENTE, CON L’INTENTO DI RIVOLUZIONARE LA MENTALITÀ DEGLI OPERATORI SUDAMERICANI. PROSSIMAMENTE ANCHE IN EUROPA? di Mirko Brusamolino
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N
est Rental è un’azienda brasiliana fondata nel 2018 con l’intento di soddisfare la crescente domanda di attrezzature LLA (Low Level Access), ovvero piattaforme estremamente compatte progettate per eseguire lavori ad altezze ridotte, comprese tra i 4 e gli 8 m. Al fine di raggiungere tale obiettivo, Nest Rental offre attraverso una partnership esclusiva stretta con JLG e un’innovativa formula di noleggio - una gamma di macchine semplici da utilizzare, sicure e convenienti per una molteplice varietà di settori (petrolio, gas, costruzioni).
Produttività a costi inferiori L’attività di Nest Rental ha avuto recentemente inizio nei mercati dell’America Latina proponendo un nuovo paradigma nella regione
Sicura ed efficiente
PAULO ESTEVES CEO DI NEST RENTAL
e incentivando un cambio di mentalità da parte delle aziende attive nel settore del sollevamento, all’oscuro delle innumerevoli potenzialità di un segmento di mercato come quello delle attrezzature LLA quale soluzione alternativa per i lavori in quota. Promotore del nuovo progetto di Nest Rental è Paulo Esteves, CEO dell’azienda con oltre 30 anni di esperienza nel settore, che ha svolto un ruolo fondamentale nell’introduzione di questa tipologia di attrezzatura sul mercato: “Molte aziende sono ancora legate a metodi tradizionali di lavoro a bassa quota e non conoscono le infinite possibilità offerte da queste attrezzature, in grado di garantire una riduzione dei costi di manodopera e un aumento della produttività, evitando al contempo (costosi) incidenti. Dopo anni di esperienza nel settore del sollevamento sono venuto a conoscenza di come le macchine LLA appartengano a un mercato non ancora sfruttato in queste aree; anche attraverso il nostro lavoro, negli ultimi anni le piattaforme Low Level stanno diventando sempre più popolari in America Latina, con società che hanno modificato la loro concezione di lavoro in favore di una metodologia più efficiente e caratterizzata da bassi costi di gestione”.
Attrezzature quali scale o impalcature possono contribuire a cadute che possono portare ad assenze degli operatori e a spese aggiuntive per le aziende. Le piattaforme LLA non solo garantiscono importanti risparmi di tempo, come quelli relativi all’installazione delle impalcature, ma consentono anche agli operatori di eseguire interventi senza la necessità di un secondo addetto a gestire le operazioni. La gamma di attrezzature da lavoro ad altezze ridotte offerta da Nest Rental si propone come un’alternativa sicura ed efficiente, attraverso una varietà di piattaforme di elevata qualità prodotte da un’azienda leader del settore dell’accesso aereo quale JLG: modelli delle serie LiftPod, EcoLift e 1030P Duo, così come gli elevatori a movimentazione manuale Power Towers. In ogni caso, una gamma capace di garantire prestazioni d’eccellenza agli utilizzatori e che rafforzerà la posizione di Nest Rental nel settore, come conferma lo stesso CEO dell’azienda: “Più del 90% della domanda di macchine per lavori in quota si attesta su attività a meno di 6 m da terra e i livelli di produttività per questa tipologia di lavorazioni possono essere fino a tre volte superiori quando si utilizza una piattaforma
GRAZIE AL SERVIZIO OFFERTO DA NEST RENTAL E ALLE MACCHINE JLG È POSSIBILE AUMENTARE L’EFFICIENZA E RIDURRE I COSTI CONSENTENDO PARALLELAMENTE AGLI OPERATORI DI LAVORARE IN SICUREZZA gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 39
MACCHINE
L’OPINIONE
LUCA RIGA MARKETING MANAGER DI JLG INDUSTRIES PER L’AMERICA LATINA
“La collaborazione tra JLG e Nest Rental ha avuto inizio nel 2017 in seguito a un incontro avuto con Paulo Esteves durante una presentazione della loro gamma LLA al Conexpo di Las Vegas. Pur avendo oltre 10 anni d’esperienza nel settore, quando mi trovai di fronte a questa innovativa attrezzatura rimasi letteralmente folgorato. Così, insieme a Paulo, abbiamo iniziato a sviluppare un business plan dedicato al mercato brasiliano con l’idea di realizzare una gamma basata su attrezzature LLA, ma con un approccio al noleggio diverso rispetto alla classica forma europea. Nel corso di due anni abbiamo sviluppato varie strategie per un mercato totalmente neofita per quanto concerne il settore delle piattaforme aeree, in ritardo rispetto ad altri mercati ben più avanzati e dove si prospettavano enormi opportunità. Credo che attraverso il progetto del ‘Nest Express Totem’ e l’introduzione di nuovi prodotti – avvenuta nel corso del 2021 e che continuerà nel 2022 - sarà possibile raggiungere nuovi mercati, permettendo ad altre aziende di conoscere questo segmento di nicchia dalle grandissime potenzialità. Il lavoro che siamo riusciti a realizzare in un mercato molto complesso come quello brasiliano, dove la burocrazia è ancora più lenta e gravosa di quella in Italia e che vive da oltre sei anni una crisi estremamente dura, ci rende fiduciosi che questo progetto possa essere accolto positivamente anche in un mercato come quello europeo. Nei prossimi anni lavoreremo per divulgare il concetto di lavoro in totale sicurezza anche in Europa, consentendo di scoprire nuove attrezzature a tutti coloro che normalmente utilizzano scale o ponteggi e un sistema di noleggio rivoluzionario rispetto alla forma tradizionale”. 40 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
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ATTRAVERSO IL PROGETTO DEL “NEST EXPRESS TOTEM” SARÀ POSSIBILE RAGGIUNGERE NUOVI MERCATI, PERMETTENDO ANCHE AGLI OPERATORI EXTRA AMERICA LATINA DI CONOSCERE LE POTENZIALITÀ DI QUESTO SEGMENTO DI NICCHIA
NEST RENTAL, SUPPORTATA DA JLG INDUSTRIES, HA L’OBIETTIVO DI IMPORSI COME PROTAGONISTA NEL MERCATO SUDAMERICANO DEL NOLEGGIO
aerea Low Level. Queste macchine, dal peso variabile tra i 150 e i 300 kg, sono compatte e leggere, caratteristiche che le consentono di lavorare anche su lastre con limitata capacità di carico, oltre che di essere trasportate tramite ascensori in edifici residenziali e commerciali. Questa tipologia di attrezzatura è equipaggiata con telai
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leggeri che possono essere facilmente smontati e riassemblati in cantiere e, inoltre, offrono maggiore pulizia e un minore inquinamento acustico durante le lavorazioni, aspetti fondamentali in contesti urbani e al chiuso. Abbiamo intenzione di espandere la nostra rete con l’apertura di ulteriori filiali in Brasile e siamo già attivi nello sviluppo di nuovi mercati come quelli Argentino e Messicano”.
La sinergia con JLG Nonostante la pandemia abbia rallentato i piani di produzione e la disponibilità di attrezzature, Nest Rental ha ottenuto nell’ultimo biennio importanti risultati di fruizione dei suoi servizi di noleggio. NEL CORSO DEL 2021 NEST RENTAL HA INCREMENTATO LA GAMMA DI PRODOTTI DISPONIBILI PER GLI UTILIZZATORI, INSERENDO MODELLI JLG DI ULTIMA GENERAZIONE, AL FINE DI OFFRIRE ALLE AZIENDE LA MASSIMA VERSATILITÀ OPERATIVA IN OGNI CONDIZIONE DI LAVORO
Un successo che ha spinto l’azienda ad ampliare nel corso del 2021 la propria gamma di macchine con numerose aggiunte. In particolare, con il nuovo EcoLift WR, adatto per lavori in condizioni meteorologiche avverse e che permette all’operatore di lavorare in tutta sicurezza anche in presenza di forte vento. Numeri che hanno persuaso l’azienda non solo ad ampliare la propria offerta a disposizione della clientela, ma a inseguire nuovi traguardi di espansione dei propri mercati. Infatti, dopo aver recentemente prolungato il suo contratto con JLG, l’azienda brasiliana è pronta a perseguire un nuovo importante obiettivo: espandere in futuro il suo servizio “Nest Express Totem”
sul mercato europeo: “Al fine di avviare i nostri servizi sul mercato dell’America Latina abbiamo organizzato e promosso numerose dimostrazioni pratiche sul campo, per presentare ai clienti nuove opportunità di noleggio e di lavoro attraverso il nostro servizio ‘Nest Express Totem’”, ha dichiarato Esteves. “JLG è un partner eccellente nell’attuare una proficua campagna di informazione sui vantaggi offerti dalle piattaforme LLA, e ci supporta
nel marketing e nella fornitura delle macchine, in modo da dimostrarne le capacità e le potenzialità. Sono molto orgoglioso di essere partner di un marchio leader come JLG e credo che attraverso il lavoro svolto in questi anni e con il contributo di un’azienda con tale elevata esperienza internazionale sarà possibile - anche in un mercato altamente competitivo come quello europeo - far conoscere nuove forme di lavoro e di noleggio per il settore del Low Level”. ■
“PLATFORM SHARING”: STAZIONE DI CONDIVISIONE Fin dalla sua fondazione, Nest Rental ha sempre avuto tra i suoi obiettivi quello di fornire un servizio che permettesse ai clienti di accedere facilmente alle sue attrezzature. A tal proposito, l’azienda brasiliana ha dato vita alla stazione di condivisione “Nest Express Totem” che consente ai clienti di noleggiare macchine e averle in consegna direttamente in cantiere. Utilizzando un’apposita app, un computer o direttamente attraverso una colonnina “Totem Express”, i clienti possono registrarsi, pagare con carta di credito e ricevere un codice che consente loro di accedere alla macchina, in una logica di “Car Sharing”. L’apparecchiatura viene prelevata e restituita dagli utenti stessi e può essere noleggiata a ore, giorni e settimane, senza burocrazia e costi di trasporto, offrendo una flessibilità di utilizzo e di spesa per il solo tempo necessario a eseguire il lavoro: “Il noleggio ‘su richiesta’ di piattaforme per il sollevamento attraverso un Totem Express è una modalità innovativa per il settore”, ha spiegato Paulo Esteves. “Siamo stati ispirati dalle ultime tendenze in materia di condivisione di veicoli - quali auto, bici e moto - e crediamo che il servizio possa essere una vera innovazione nel settore del noleggio di attrezzature Low Level, consentendo ai clienti di noleggiare una macchina con la stessa facilità con cui acquistano una bibita a un distributore automatico. Ci piace provare nuovi approcci che semplifichino il modo di fare business ai nostri clienti e che facilitino loro lo svolgimento delle attività, rendendo al contempo il lavoro più efficiente e avendo la possibilità di ottimizzare il tempo risparmiando denaro”.
LE MACCHINE JLG PROPOSTE DA NEST RENTAL SONO COMPATTE E LEGGERE, OFFRONO UNA MAGGIORE PULIZIA DURANTE LE OPERAZIONI DI LAVORO E UN MINORE INQUINAMENTO ACUSTICO, ASPETTI CHE LE RENDONO IDEALI IN CONTESTI OPERATIVI URBANI E AL CHIUSO gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 41
Hands On
INGEGNO
UNIVERSALE
DENOMINATA IN QUESTO MODO IN ONORE DEL GENIO LEONARDO, LA PIATTAFORMA A PANTOGRAFO “DAVINCI” APPARTIENE A UNA NUOVA GENERAZIONE DI MACCHINE JLG A ESCLUSIVA ALIMENTAZIONE ELETTRICA, PARTICOLARMENTE VERSATILE ANCHE GRAZIE ALLE EMISSIONI AZZERATE E ALLA QUASI ASSENZA DI RUMORE di Ettore Zanatta 42 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
LA PIATTAFORMA A PANTOGRAFO ELETTRICA JLG “DAVINCI”
J
LG Industries Inc., azienda del gruppo Oshkosh Corporation, specializzato nella produzione di piattaforme di lavoro aeree (AWP) e sollevatori telescopici, ha recentemente consentito - ancora una volta - all’industria dell’accesso aereo di elevarsi a un livello più alto grazie alla piattaforma a pantografo completamente elettrica “DaVinci”. L’assenza di elementi idraulici, fondamentale per eliminare le perdite in cantiere, e l’azzeramento delle emissioni, per abbattere l’inquinamento, fanno di questa piattaforma aerea da 5,79 m una macchina ideale per eseguire interventi in luoghi in cui è necessario adeguarsi a norme ambientali (anche particolarmente) rigorose. Ogni componente della piattaforma elettrica a pantografo “DaVinci” è ottimizzato, dai comandi al meccanismo di salita, dalla trasmissione allo sterzo, al fine di ridurre i consumi energetici fino al 70% rispetto alle macchine tradizionali e di riuscire a utilizzare un’unica batteria a ioni di litio.
La piattaforma a pantografo elettrica JLG “DaVinci” raggiunge un’altezza di 5,7 m, è larga 0,8 m e ha una portata di 275 kg gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 43
Hands On Generazione elettrica Il grande inventore Leonardo Da Vinci intuì a suo tempo che “comprendere esattamente come funziona ogni parte di una macchina significa poterla modificare e assemblare in modi diversi per migliorarne la tecnologia”. Questa piattaforma a pantografo elettrica di JLG, concepita sulla base di quest’approccio, è realizzata con componenti di massima qualità che permettono l’alimentazione mediante una singola batteria a ioni di litio, senza compromettere le prestazioni. “Le piattaforme a pantografo elettriche di JLG sono da tempo riconosciute come punti di riferimento del settore in termini di prestazioni”, hanno dichiarato i tecnici progettisti dell’azienda nel momento del suo lancio sul mercato. “Quando i clienti ci hanno chiesto di ridurre i costi di manutenzione e di minimizzare le perdite idrauliche ci siamo chiesti come potevamo essere all’avanguardia con un nuovo prodotto di riferimento. Abbiamo così sviluppato un mezzo privo di componenti idrauliche e, quindi, di perdite”.
UN’APPLICAZIONE
La piattaforma a pantografo elettrica JLG “DaVinci” può essere ricaricata in 3,5 ore (nella foto si intravede il carica-batterie, posto all’interno del telaio). Il suo utilizzo nell’arco della giornata risulta ottimizzato rispetto alle macchine tradizionali, che richiedono un tempo di ricarica tre volte superiore. La produttività è ulteriormente favorita dal fatto che il sistema, con cinque minuti di ricarica, garantisce un’autonomia di 30 m e una coppia sufficiente per caricare il cestello
All’interno del lato sinistro della piattaforma si trova la batteria a ioni di litio da 24 V, coperta da cinque anni di garanzia. Può durare fino a 10 anni senza necessità di sostituzioni e non richiede manutenzione per tutto il ciclo di vita della macchina. È possibile effettuare cariche periodiche durante la giornata senza rischi di danneggiamento della batteria. La piattaforma si caratterizza per un sistema di gestione avanzato che ne monitora la carica e l’utilizzo, oltre a fornire informazioni diagnostiche dettagliate sul suo stato tramite l’app “DaVinciGo”
PER LA DIAGNOSTICA “INTELLIGENTE” JLG Industries Inc. consente ai tecnici dell’assistenza di collegarsi alla piattaforma a pantografo DaVinci AE1932 tramite l’app DaVinciGO, uno strumento che fornisce una diagnostica “intelligente” attraverso uno smartphone o un tablet e che può essere utilizzato su dispositivi iOS e Android per visualizzare, diagnosticare e risolvere i problemi della macchina in tempo reale, da qualsiasi luogo. L’applicazione, che viene fornita di serie sulle piattaforme “DaVinci”, elimina la necessità di uno strumento esterno specifico per eseguire la diagnostica del mezzo. “L’App DaVinciGO permette al personale di servizio, come un tecnico sul campo, di eseguire operazioni, come 44 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
aggiornamenti software, configurazione, calibrazione e altro, tramite qualsiasi dispositivo collegato”, afferma Randi McClure, responsabile marketing per le piattaforme a pantografo JLG. “Sfruttando la più recente tecnologia digitale questa App riduce i tempi di diagnostica dando agli utenti la possibilità di identificare e risolvere rapidamente i problemi della macchina. Quand’è necessario un supporto, gli utenti possono usare l’app per mettersi in contatto a distanza con il centro di assistenza JLG. Utilizzando i loro smartphone come un ‘modem’, possono utilizzarla per collegare la macchina direttamente al centro di assistenza,
LA PIATTAFORMA A PANTOGRAFO ELETTRICA JLG “DAVINCI” Come in tutte le piattaforme a pantografo elettriche JLG anche nella “DaVinci” uno dei plus è rappresentato dai motori elettrici singoli applicati alle ruote. Questi elementi contribuiscono a ridurre i consumi, a eliminare i “ritardi” di movimento e ad aumentare la durata delle batterie. La macchina è dotata di pneumatici pieni antitraccia. Nella parte frontale della piattaforma è presente la presa di corrente a 24 V CA e specifici alloggiamenti laterali – oltre ad appositi punti di ancoraggio delle funi – che consentono agli operatori di caricare la macchina su un mezzo di trasporto tramite carrello elevatore
Nella parte destra della macchina si trova il pannello di comando a terra. All’interno del vano laterale apribile, a garanzia di un’agevole manutenzione, si trova il sistema di gestione della piattaforma, facilmente accessibile in ogni suo elemento
Anche per questo motivo la piattaforma a pantografo elettrica “DaVinci” è ideale per centri elaborazione dati, alberghi, casinò, musei, centri commerciali e spazi urbani, dove l’impatto ambientale è minimo grazie alle emissioni azzerate e alla quasi assenza di rumore. che potrà visualizzarne a distanza le informazioni, come il numero di serie, i codici diagnostici di risoluzione dei problemi o il valore su uno specifico ingresso, uscita o canale interno, in tempo reale. Gli utenti possono usare l’app DaVinciGO anche per calibrare e configurare la loro piattaforma a pantografo “DaVinci”, regolando ingressi, uscite e parametri in tempo reale. Inoltre è possibile usare l’app per ripristinare le impostazioni ai parametri di fabbrica e, infine, permette di inviare o ottenere aggiornamenti software e visionare le impostazioni della piattaforma senza bisogno di un computer”. gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 45
Hands On I PUNTI DI FORZA LA COMPATTEZZA LA FACILITÀ D’USO LA STRUTTURA SEMPLIFICATA L’ASSENZA DI PARTI IDRAULICHE LA RICARICA DELLA BATTERIA IN FASE DI DISCESA
LA SCHEDA TECNICA La piattaforma a pantografo elettrica Da Vinci Altezza di calpestio:
5,8 m
Capacità di carico:
275 kg
Capacità di carico del piano esteso:
120 kg
Persone in cesta: Tempo di salita/discesa: Altezza di guida max. (in interni):
24/26 sec. piena elevazione
Peso *:
1.565 kg
Pressione sul terreno max.:
150 psi
Velocità di traslazione (in piena elevazione/ripiegata):
0,8/6,4 km/h
Pendenza superabile: Inclinazione max. da lato a lato:
25% 1,75° in interni; 1,50° in esterni
Inclinazione max. avanti e indietro:
3,75°
Raggio di sterzata (interno/esterno):
0/1,7 m
Pneumatici:
antitraccia, 323 x 100 mm
Freni:
ad attrito a dischi multipli
Batteria: Caricatore: Trasmissione:
singola, a ioni di litio, 24 V, 72 A/h 27 A, 650 W elettrica, 24 V CA
Sistema di guida:
elettrico
Sistema di sollevamento:
elettrico
* il peso può variare in base alle opzioni e agli standard locali
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due in interni; una in esterni
LA PIATTAFORMA A PANTOGRAFO ELETTRICA JLG “DAVINCI” COMANDI INTUITIVI IN CESTA PARAPETTI “QUICKFOLD” PRIVI DI PERNI
CANCELLETTO A CHIUSURA AUTOMATICA
SENSORI DI RILEVAMENTO CARICO CON ARRESTO AUTOMATICO
ESTENSIONE PIANO D’APPOGGIO (CAPACITÀ DI CARICO 120 KG)
SISTEMA DI SOLLEVAMENTO ELETTROMECCANICO
SISTEMA DI TRASMISSIONE TOTALMENTE ELETTRICO BATTERIA AGLI IONI DI LITIO (24 V CA)
SISTEMA STERZANTE AD ALTA EFFICIENZA
TECNOLOGIA DELL’INCLINAZIONE VARIABILE
SISTEMA DI GESTIONE BATTERIA AVANZATO
PNEUMATICI PIENI ANTITRACCIA
FRENI ELETTRICI AD ATTRITO
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Hands On La tecnologia sviluppata da JLG è durevole e tempestiva, perché si inserisce nel cambiamento rilevato nei comportamenti della clientela e nelle nuove regolamentazioni in materia di ambiente. Applicata a questa piattaforma, questa nuova tecnologia permette di usufruire di una soluzione a pantografo dalle elevate prestazioni in termini di produttività, con una riduzione della manutenzione.
La piattaforma a pantografo elettrica “DaVinci” è concepita in modo che ogni funzione (sollevamento, trasmissione, sterzo, eccetera) possa essere connessa in modo indipendente, con riduzione di cali di tensione. Allo stesso modo, il sistema di controllo della macchina può connettersi e comunicare direttamente con ogni singola funzione. La consolle dei comandi in piattaforma - tramite la quale è possibile gestire i movimenti della macchina - presenta un’apposita protezione del display. Tramite il joystick è possibile eseguire sia le operazioni di sollevamento che di traslazione e di sterzata
Prestazioni al top
La struttura semplificata della piattaforma fa una notevole differenza quando si lavora in altezza. Le macchine a batteria tradizionali presentano tubi che salgono lungo il pantografo, mentre il modello “DaVinci” non ha parti idrauliche: ciò gli conferisce un aspetto ordinato e lo rende molto meno soggetto a manutenzione e interventi di assistenza. Il sistema di sollevamento è peraltro concepito per recuperare energia durante la discesa della cesta, che viene rimandata alla batteria ottimizzando i tempi di utilizzo tra una carica e l’altra
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La piattaforma a pantografo elettrica JLG “DaVinci” raggiunge un’altezza di 5,7 m, è larga 0,8 m e ha una portata di 275 kg, il 20% in più rispetto ad altre piattaforme tradizionali, in conformità con gli standard A92.20. Con una velocità due volte superiore e tempi di ricarica tre volte e mezzo più rapidi, inoltre, assicura tempi di lavoro e flessibilità importanti sul luogo di lavoro. Le ruote sono manovrate in modo indipendente per ridurre l’usura degli pneumatici e limitare il danneggiamento di pavi-
LA PIATTAFORMA A PANTOGRAFO ELETTRICA JLG “DAVINCI” mentazioni delicate. La batteria a ioni di litio è coperta da una lunga garanzia ed è programmata per durare più di 120 mesi: in tal modo, non deve essere sostituita durante l’arco di vita della macchina, che è in grado di recuperare energia durante la discesa della piattaforma con una riduzione del 70% dei consumi e una carica più prolungata. Sul display, tramite comandi intuitivi, è possibile visualizzare i dati di gestione della piattaforma. Gli operatori possono così facilmente manovrare la “DaVinci” ovunque, anche in presenza di accessi ristretti e di difficile accesso e in presenza di spazi ridotti
GENERAZIONE DI FENOMENI La piattaforma a pantografo elettrica “DaVinci” rappresenta una nuova generazione di elettriche proposte da JLG. Sul mercato non mancano certo macchine a batteria o elettriche, ma questo modello si distingue su molte di queste essendo priva dei meccanismi a cilindri idraulici che richiedono l’utilizzo di oli e producono (eventuali) conseguenti perdite, anche dove non le si può tollerare. JLG, dunque, non smette di spingersi oltre i limiti dell’innovazione per l’intero ecosistema delle costruzioni, dal noleggio al cantiere. Questa piattaforma a pantografo totalmente elettrica apre dunque la via a nuove possibilità e applicazioni in luoghi in cui prima non si potevano usare macchine di questo genere.
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Hands On INNOVAZIONE DA PREMIO La piattaforma a pantografo elettrica “DaVinci” ha vinto il premio “Prodotto dell’anno - categoria Piattaforme semoventi fino a 6 m” agli Italplatform Awards 2021 (Italian Access Platform Awards). La motivazione della giuria è stata la seguente: “La piattaforma a pantografo ‘DaVinci’ rappresenta lo stato dell’arte e il futuro in questa tipologia di macchine con attuatori e traslazione completamente elettrici. Consumi ridotti al minimo, zero consumo di olio idraulico e relative perdite, manutenzione ridottissima e diagnostica remota con conseguenti bassi costi di gestione ne fanno un’eccellenza nella sua categoria”. Nell’occasione ha ritirato il premio Nicola Pontini, General Manager di JLG Italia, che ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti di questo riconoscimento, che premia l’impegno e gli sforzi di JLG nella messa a punto del
cantiere del futuro, in cui la tecnologia sostenibile incontrerà le reali esigenze dei clienti”.
I componenti di alta qualità e il numero limitato di parti di ricambio, poi, riducono ulteriormente la necessità di assistenza. La piattaforma a pantografo elettrica “DaVinci”, poi, è una macchina “intelligente” che esegue un’autodiagnostica e permette agli operatori di testare i sistemi con un dispositivo mobile: eliminando gli analizzatori manuali tradizionali si ha la possibilità di monitorare in modo proattivo lo stato del mezzo e l’intero costo di proprietà diminuisce. Tra le dotazioni di serie ci sono i parapetti QuikFold e la app JLG “Mobile Control”, che permette di muovere e caricare il sollevatore rimanendo fino a 12 m di distanza. Con una velocità fino a 6,4 km/h (ripiegata), la piattaforma si muove due volte più rapidamente dei modelli a pantografo tradizionali, velocizzando gli spostamenti in cantiere.
L’accesso dell’operatore in cesta avviene tramite l’apertura dell’apposito cancello posto nel lato posteriore. I parapetti QuickFold, privi di perni, si ripiegano e si aprono in pochi secondi quando serve passare attraverso porte e spazi ristretti. Il piano della pedana è in acciaio con finitura a losanghe
La cesta della piattaforma elettrica “DaVinci” ha una capacità di carico di 275 kg e può ospitare due persone in interni e una in esterni. È prevista un’estensione del piano di appoggio, attivabile tramite un apposito pedale, con una capacità di carico di 120 kg
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LA PIATTAFORMA A PANTOGRAFO ELETTRICA JLG “DAVINCI”
Il sistema di sollevamento della piattaforma si basa su un attuatore elettromeccanico che sostituisce i cilindri idraulici delle piattaforme elettriche tradizionali. L’assenza di meccanismi idraulici azzera le perdite e rende superflui i teli di contenimento
può superare pendenze fino al 25%; è inoltre conforme ai più recenti standard ANSI e CSA, grazie al sistema di rilevamento carico, al cancelletto a chiusura automatica e al sistema “QuickFold” di JLG, è compatibile con il sistema JLG “Mobile Control” e può
essere quindi gestito e caricato con qualsiasi dispositivo mobile iOS o Android. Questa piattaforma si unisce ai modelli a motore idraulico R1932 e alla serie elettrica ES1932, per completare la proposta di JLG di sollevatori a pantografo da 5,8 m. ■
Il raggio di sterzata dalla piattaforma elettrica a pantografo JLG “DaVinci” è di 0° (interno) e di 1,7° (esterno). Il controllo indipendente del sistema di sterzata è concepito per ridurre l’impatto degli pneumatici sul terreno, con riduzione dei danni alle pavimentazioni sensibili
Un altro punto di forza è la velocità progressiva in elevazione, una delle conquiste di JLG: questa funzione fa rallentare la macchina man mano che sale in elevazione, invece di ridurne la velocità di 0,80 km/h come nelle macchine tradizionali. Con un peso di 1.565 kg, la “DaVinci”
La tecnologia dell’inclinazione variabile permette di limitare l’elevazione sulle superfici in pendenza e, quindi, di aumentare lo spazio di azione della piattaforma
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ATTREZZATURE MP FILTRI
LA RICALIBRAZIONE AL “CENTRO”
NELLA SEDE DELL’AZIENDA LOMBARDA È OPERATIVO UN CENTRO SPECIALIZZATO NELLA RIPARAZIONE E RICALIBRAZIONE PERIODICA DEI MONITOR DI CONTAMINAZIONE DA PARTICELLE, CHE VENGONO RICONSEGNATI AI CLIENTI DOPO 10 GIORNI. ATTIVITÀ SVOLTA ASSICURANDO I VANTAGGI DERIVANTI DA INDUSTRIA 4.0 E DAL “SERVICE DA REMOTO”, GARANTITO IN QUALUNQUE MOMENTO E LUOGO di Stefano Vitali
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A
bbiamo imparato a conoscerla molto bene l’attività di MP Filtri, azienda “familiare” fondata nel 1964 divenuta oggi una multinazionale a tutti gli effetti, un vanto “made in Italy” che staziona costantemente nella classifica dei “top player” in grado di offrire soluzioni altamente efficienti per l’industria oleodinamica. Il percorso di crescita continua intrapreso dall’azienda di Pessano con Bornago (MI), nella fattispecie, l’ha portata ad assumere una posizione di leadership, su scala
IL MONITOR DI CONTAMINAZIONE DA PARTICELLE IN LINEA ICM 4.0, PRONTO PER L’INDUSTRIA 4.0, CON COMUNICAZIONE WI-FI INTEGRATA E CANBUS PER L’ACCESSO AI DATI DA REMOTO, IN QUALUNQUE MOMENTO
IL MONITOR DI CONTAMINAZIONE AZ2, ADATTO AD AMBIENTI ATEX ZONA 2, CAT. 3G, MISURA E SALVA AUTOMATICAMENTE LA CONTAMINAZIONE DA PARTICOLATO, L’UMIDITÀ E LA TEMPERATURA IN VARI FLUIDI IDRAULICI
mondiale, nell’ambito delle soluzioni di filtrazione, dei dispositivi di monitoraggio della contaminazione e di componenti per la trasmissione di potenza nei circuiti idraulici. MP Filtri vanta una presenza diretta in Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Russia, India, Cina e Singapore, nonché un network di distributori presenti in oltre 100 Paesi. Grazie a incessanti investimenti in R&D e all’alta specializzazione del suo staff tecnico, MP Filtri sviluppa prodotti sempre tecnologicamente avanzati, che ampliano
e innovano le gamme “Hydraulic Filtration”, “Power Transmission”, “Contamination Control Solutions” e “Tank Accessories”.
Procedura di ricalibrazione I software di selezione, l’analisi degli oli e la ricalibrazione dei dispositivi di monitoraggio, in particolare, rappresentano una gamma di servizi ad alto valore aggiunto appositamente ideati da MP Filtri al fine di assicurare ai propri clienti un supporto completo nella pulizia dei fluidi, a vantaggio della continuità di esercizio dei circuiti oleodina-
mici. Ed è proprio nell’ambito della ricalibrazione e della riparazione che MP Filtri presenta oggi una novità estremamente importante e strategica: all’interno del centro di Ricerca e Sviluppo di MP Filtri di Pessano con Bornago è ora operativo il nuovo “Centro di Riparazione e Ricalibrazione” CMP Italia, dove vengono eseguiti tutti gli interventi di manutenzione, aggiornamento e ricalibrazione periodica dei monitor di contaminazione da particelle realizzati dall’azienda. “La ricalibrazione periodica di uno strumento di misura - spiegano i tecgennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 53
ATTREZZATURE
to di cui è nota la distribuzione della dimensione e il numero di particelle per unità di peso. Al termine di questa operazione viene rilasciato un certificato di avvenuta ricalibrazione che ha validità un anno”.
Soluzioni su misura
ALL’INTERNO DEL CENTRO DI RICERCA E SVILUPPO DI MP FILTRI DI PESSANO CON BORNAGO (MI) È ORA OPERATIVO IL NUOVO “CENTRO DI RIPARAZIONE E RICALIBRAZIONE” CMP ITALIA
nici di MP Filtri - è un’azione necessaria per garantirne il corretto funzionamento e per prendere un’adeguata confidenza dei risultati letti. Inoltre, è un requisito fondamentale per ciò che concerne i sistemi di qualità per la gestione degli strumenti di misura. La procedura inizia con la verifica di tutte le caratteristiche di funzionamento dello strumento oggetto dell’intervento e delle impostazioni scelte dal cliente, che saranno poi reimpostate al termine della ricalibrazione stessa; il secondo passo consiste nella connessione con il modulo 54 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
di interfaccia di dialogo al PC per l’aggiornamento dei firmware e, per la serie ICM 4.0, se presente, anche la verifica del funzionamento tramite l’app dedicata. L’ultima operazione preliminare è la sostituzione delle parti e dei componenti di consumo”. La calibrazione dei monitor di contaminazione da particelle è eseguita sulla base della normativa ISO 11171 tramite un banco di prova certificato secondo la ISO 11943 da IFTS. “La verifica - concludono i tecnici di MP Filtri - viene svolta con un contaminante calibra-
In MP Filtri ogni prodotto è progettato e valutato grazie ad accurati test di laboratorio, che permettono di coniugare tecnologia ed efficienza, affinché l’innovazione sia sempre un’opportunità da cogliere. La ricalibrazione di alcuni di essi, che oggi quindi è svolta in toto nella sede centrale dell’azienda, è necessaria per renderli sempre efficienti ed efficaci. Ma quali sono, in dettaglio, i prodotti MP Filtri soggetti a questa procedura? Uno di questi è sicuramente l’ICM 4.0 (Inline Contamination Monitor), uno strumento integrato con una connessione wi-fi che rende possibile l’accesso ai dati registratati ovunque ci si trovi, in qualunque momento lo si desideri. Si tratta di un innovativo sistema di monitoraggio in tempo reale 24 ore su 24, sette giorni su sette, con un sistema di allarme rapido. Il dispositivo offre il massimo in termini di controlli nei sistemi idraulici e tutti i dati sono accessibili tra-
IL CONTATORE DI PARTICELLE PORTATILE LPA3 OFFRE UN CONTROLLO DELLO STATO DEL FLUIDO RAPIDO, ACCURATO E COMPLETO, CHE MIGLIORA L’AFFIDABILITÀ E LA LONGEVITÀ DEI SISTEMI IDRAULICI
mite un software e una app utilizzabile su tutti i dispositivi mobili. Ciò vale anche per la versione ICM 2.0, progettata per misurare e visualizzare automaticamente i livelli di contaminazione da particolato, l’umidità e la temperatura in vari fluidi idraulici, e per essere montato direttamente sui sistemi, dove sono richieste misurazioni o analisi continue e dove lo spazio e i costi sono limitati (l’ICM può essere utilizzato come prodotto autonomo o può essere controllato da un PC esterno, da PLC o tramite ICM-RDU, un’unità di visualizzazione remota con controllo da 10 m fornito di serie). Naturalmente la ricalibrazione coinvolge anche il contatore di particelle portatile LPA3: caratterizzato da un’innovativa tecnologia ottica e a fotodiodo, questo strumento offre un controllo dello stato del fluido rapido, accurato e completo, che migliora l’affidabilità e la longevità dei sistemi idrauL’ACMU È UNO STRUMENTO PROGETTATO PER IL MONITORAGGIO DELLA CONTAMINAZIONE PER SISTEMI VISCOSI O DI LUBRIFICAZIONE
IL CML2 È UN ANALIZZATORE DI PARTICELLE LASER PORTATILE E PRECISO PROGETTATO DA MP FILTRI PER APPLICAZIONI “ON-SITE”
lici e riduce al contempo i costi di manutenzione, di fermo impianto e di funzionamento. Anche la versione LPA2 è precisa, leggera, portatile e adatta per applicazioni in loco e di laboratorio: può misurare e visualizzare automaticamente i livelli di contaminazione da particolato, l’umidità e la temperatura in vari fluidi idraulici e può essere collegato alla gamma MP dei campionatori di bottiglie per consentire il conteggio delle particelle in laboratorio. L’LPA2, in particolare,
è una soluzione per il monitoraggio online della contaminazione del fluido idraulico che fornisce un immediato controllo dello stato del fluido e che impiega procedure di manutenzione predittiva per aiutare a ridurre i tempi di fermo macchina e di conseguenza i costi. Non è escluso dal processo di ricalibrazione nemmeno il CML2, un analizzatore di particelle laser portatile e preciso adatto per applicazioni “on-site” (questo strumento può misurare e visualizzare automaticamente i livelli di contaminazione da particolato, l’umidità e la temperatura in vari fluidi idraulici), così come il monitor di contaminazione AZ2, che può misurare e salvare automaticamente la contaminazione da particolato, l’umidità e i livelli di temperatura in vari fluidi idraulici (è progettato specificamente per essere montato direttamente sui sistemi, dove sono richieste misurazioni o analisi continue, in ambienti ad alto rischio o esplosivi) e l’ACMU, strumento specificatamente progettato per il monitoraggio della contaminazione per sistemi viscosi o di lubrificazione dov’è presente aerazione. ■ gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 55
COMPONENTI MOVECO
IL FUTURO
È “SMART”!
L’AZIENDA PIEMONTESE OPERA DA OLTRE 15 ANNI NELL’AMBITO DEL SOLLEVAMENTO, SUPPORTANDO I MAGGIORI OEM ITALIANI E INTERNAZIONALI DEL SETTORE ATTRAVERSO LA FORNITURA DI DUE FAMIGLIE DI PRODOTTI: GLI ATTUATORI ROTANTI ELICOIDALI E I CIRCUITI IDRAULICI INTEGRATI di Ettore Zanatta
M
oveco è una società di progettazione e produzione di sistemi oleodinamici tecnologicamente evoluti fondata nel 1988, con sede a Grignasco (NO). Il sito produttivo dell’azienda piemontese di circa 8.000 m2, insediato su un’area di oltre 20.000 m2, comprende uffici, reparti di lavorazione macchine utensili, di saldatura, di verniciatura, di montaggio, di collaudo e di magazzino. La razionale e ampia ubicazione dei vari reparti consente di ottimizzare la sequenza delle la56 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
FOTO DI GRUPPO DEL TEAM MOVECO DAVANTI ALLA SEDE DI GRIGNASCO (NO)
vorazioni, caratteristiche indispensabili per ottenere prodotti di alto livello e competitivi sul mercato. La produzione Moveco era inizialmente incentrata sulla produzione di cilindri, di circuiti integrati oleodinamici per attrezzature da carrelli elevatori e di sistemi di movimentazione per prodotti pallettizzati. Nel 2003 l’azienda ha avviato un rapporto di collaborazione con il gruppo multinazionale HydraForce, dando vita a una nuova fase nella progettazione e produzione di circuiti idraulici integrati, accrescendo le proprie competenze e approcciando a nuove e prestigiose applicazioni rivolte ad altri settori. Contemporaneamente l’azienda ha focalizzato il proprio impegno nella progettazione e produzione di attuatori rotanti elicoidali per vari settori e applicazioni. Nel 2016, per consentire l’incremento della produzione di componentistica oleodinamica in forte crescita, Moveco ha deciso di scorporare il ramo aziendale focalizzato sulla realizzazione di sistemi e impianti per la movimentazione di merci pallettizzate dando vita a una nuova società, denominata Moveco Systems. Nel 2019, per supportare la forte e costante richiesta del mercato di Manifolds e attuatori, Moveco ha deciso di potenziare la capacità produttiva di entrambe le linee di prodotto attraverso l’ampliamento e la razionalizzazione dell’azienda.
EROS CROBU SALES ENGINEER MANAGER DI MOVECO
Per conoscere più da vicino l’attività dell’azienda e le applicazioni dei suoi prodotti abbiamo incontrato il suo Sales Engineer Manager, Eros Crobu. Qual è, oggi, il valore aggiunto apportato da Moveco, al di là della qualità intrinseca dei suoi prodotti? “Il punto di forza di Moveco è il supporto e la consulenza fornita ai propri clienti. L’azienda mette a disposizione l’esperienza di progettazione acquisita in 30 anni di presenza nel settore oleodinamico con l’obiettivo di sviluppare prodotti altamente customizzati in base alle specifiche esigenze. I tecnici e commerciali si attivano costantemente per analizzare le più svariate necessità applicative. L’utilizzo di software dedicati alla realizzazio-
ATTUATORE ROTANTE SERIE ARR HEAVY DUTY (ELEMENTO NERO) E ATTUATORE ROTANTE SERIE ARL PER ATTUAZIONE VALVOLE
ne di schemi idraulici, alla progettazione e alla simulazione consente di instaurare con il cliente una stretta collaborazione e di prestare la massima attenzione a ogni singola richiesta. Questo metodo di lavoro si applica a tutte le fasi che un componente oleodinamico richiede: lavorazioni meccaniche, collaudo e messa a punto. Le operazioni vengono pianificate in base all’applicazione finale sulla quale il componente sarà installato”. Com’è strutturata Moveco per sostenere tale approccio con la propria clientela e la conseguente attività produttiva? “Moveco è strutturata per soste-
ATTUATORE ROTANTE SERIE ARP PER LA ROTAZIONE CESTA DI PIATTAFORME AEREE CON FISSAGGIO CUSTOMIZZATO
nere l’intero ciclo produttivo delle due famiglie di prodotti, a partire dalle lavorazioni meccaniche fino ad arrivare al collaudo finale. L’azienda si avvale di circa 40 unità CNC, suddivise tra torni, centri di lavoro verticali, orizzontali e macchine speciali. Inoltre, l’azienda dispone di sistemi di saldatura robotizzati e di un impianto di verniciatura automatizzata. Dal 2001 un reparto Qualità certificato ISO 9001 sovrintende affinché i prodotti siano conformi a quanto richiesto dalla normativa di riferimento”. gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 57
COMPONENTI base alle esigenze del cliente”.
MANIFOLD CUSTOMIZZATO PER LA GESTIONE DEL SOTTOCARRO DI UNA PIATTAFORMA RAGNO CON INTEGRAZIONE DI UNA POMPA A MANO DI EMERGENZA
Abbiamo parlato di prodotti e ovviamente è necessario fare chiarezza su di essi e sulle relative applicazioni. Iniziamo con gli attuatori rotanti elicoidali… “L’attuatore rotante è un prodotto che trasforma il movimento lineare di un pistone in moto rotatorio, mediante dentature elicoidali realizzate sul pistone, sull’albero e sul corpo esterno. Questo prodotto può trovare varie applicazioni e rende possibile sostituire i classici sistemi rocchetto-cremagliera con numerosi vantaggi, come il ridotto
gioco angolare, grazie alla precisione dell’accoppiamento delle dentature interne. Il design compatto e il peso contenuto permettono l’utilizzo degli attuatori rotanti elicoidali su molte nuove applicazioni dove sono richieste robustezza, precisione e leggerezza. Altro grande vantaggio rispetto alle soluzioni tradizionali è la possibilità di supportare importanti momenti ribaltanti, consentendo l’eliminazione di supporti aggiuntivi. Il risultato è garantito sia con versioni standard che con struttura customizzata, in
PROIETTATI NEL FUTURO In occasione delle più recenti manifestazioni fieristiche di settore, Moveco ha presentato due novità proiettate verso il futuro, grazie all’integrazione di idraulica ed elettronica: si chiamano “Smart Actuator” e “Smart Manifold”. Lo “Smart Actuator” è un attuatore “intelligente” che, grazie all’integrazione di un sensore di controllo di posizione (indispensabile
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a controlli “Close-Loop”), è in grado di rilevare la posizione dell’attrezzatura su cui viene applicato, con una precisione di ±1°. Lo “Smart Manifold” è invece una soluzione particolarmente compatta che integra l’oleodinamica con l’interfaccia elettronica, rendendolo compatibile con i protocolli di comunicazione CAN-bus (Controller Area Network). Questa soluzione mette a disposizione del cliente un pacchetto completo di elettronica e idraulica già pre-cablato, semplice e veloce da installare. L’esigenza di mercato di avere soluzioni sempre più personalizzate spinge Moveco nell’integrazione sempre più spinta tra oleodinamica ed elettronica, con lo studio di nuovi ‘Smart Manifolds’ customizati, dando maggiore valore aggiunto al prodotto e renden-
Anche i circuiti idraulici integrati sono una soluzione che può offrire diversi vantaggi… “Decisamente sì, sia dal punto di vista funzionale che per l’adattabilità di questi prodotti a qualsiasi impianto oleodinamico. Per loro natura, infatti, essi hanno il notevole vantaggio di modellarsi perfettamente sulle specifiche esigenze dell’applicazione, sia come forma che in termini di prestazioni. La progettazione di questi sistemi, denominati anche ‘Manifolds’, permette di ottimizzare la componentistica necessaria, nonché di ottenere ingombri e pesi ridotti, con un risparmio anche in termini energetici. Questi prodotti, nel corso degli anni, si sono molto diffusi sia nelle applicazioni industriali che nel settore mobile, soprattutto grazie alle loro performance uniche”. Un momento importante nell’evoluzione dell’attività di Moveco è la partnership instaurata con HydraForce. In cosa consiste questa collaborazione? “Nel 2003 Moveco ha formalizzato un accordo di collaborazione con HydraForce, leader mondiale nel-
do l’idraulica ‘intelligente’, grazie ai citati protocolli di comunicazione CAN-bus.
la realizzazione di valvole ed elettrovalvole a cartuccia. Moveco ha progressivamente acquisito un prezioso know-how in quest’ambito, che si basa sulla vasta esperienza della casa americana nelle applicazioni in tutti i principali settori, dai mezzi mobili agli impianti industriali. La rete commerciale HydraForce conta oltre 120 distributori, che assicurano un servizio di assistenza capillare a livello mondiale. Negli ultimi anni questa collaborazione è cresciuta, ponendo le due aziende sempre più a stretto contatto nella progettazione di nuovi sistemi e nello sviluppo di nuova componentistica, indispensabile alla ‘customizzazione’ delle specifiche applicazioni”. Buona parte della produzione Moveco è destinata al settore del sollevamento. Come si svolge la sua attività in quest’ambi-
MANIFOLD CUSTOMIZZATO PER LA GESTIONE ELETTROIDRAULICA COMPLETA DI UNA PIATTAFORMA AEREA AUTOCARRATA, SOLUZIONE IDEALE PER RAZIONALIZZARE L’IMPIANTO IDRAULICO E GARANTIRE UN RILEVANTE RISPARMIO IN TERMINI DI PESO E INGOMBRI
to specifico? “Moveco opera da più di 15 anni nel settore del sollevamento, supportando i maggiori OEM italiani e internazionali con la fornitura dei suoi attuatori rotanti elicoi-
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MOVECO METTE A DISPOSIZIONE L’ESPERIENZA DI PROGETTAZIONE ACQUISITA IN 30 ANNI DI PRESENZA NEL SETTORE OLEODINAMICO CON L’OBIETTIVO DI SVILUPPARE PRODOTTI ALTAMENTE CUSTOMIZZATI
DOPPIA APPLICAZIONE SU SPIDER LIFT: ATTUATORE PER ROTAZIONE E ATTUATORE PER LIVELLAMENTO AUTOMATICO CESTA
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dali e dei ‘Manifolds’. Anche qui Moveco mette a disposizione la propria competenza ed esperienza in campo idraulico e la adatta alle specifiche esigenze delle varie applicazioni, rappresentando un vero e proprio partner nello sviluppo di soluzioni innovative. Moveco è diventata infatti leader in Italia nella produzione di attuatori rotanti elicoidali, con un alto livello di soluzioni customizzate su svariati modelli come, ad esempio, nei sistemi di rotazione e bilanciamento cesta/jib delle piattaforme aeree. Grazie alla collaborazione e al supporto tecnico di HydraForce, Moveco ha inoltre acquisito un know-how a 360° nello sviluppo di soluzioni idrauliche integrate per il controllo e la movimentazione dei vari servizi macchina, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza UNI EN ISO 13849 / UNI EN 280, che regolano la progettazione delle macchine di sollevamento. In quest’ambito, Moveco vanta sinergie con i principali costruttori di piattaforme aeree autocarrate, cingolate (ragni), a pantografo cingolate bi-livellanti, a pantografo, semoventi e semoventi cingolate bi-livellanti, nonché di gru Pick & Carry e gru retrocabina, mini gru cingolate, mezzi speciali per trasporti eccezionali, sollevatori telescopici e carrelli elevatori”. ■ gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 59
TECNOLOGIE HAULOTTE
CONNESSIONE
ALLA TRANSIZIONE IL COSTRUTTORE FRANCESE, IMPEGNATO NELLA RICERCA DI NUOVE SOLUZIONI DI MOBILITÀ PIÙ SOSTENIBILI E RISPETTOSE DELL’AMBIENTE, HA MESSO A CONFRONTO LE IDEE DEGLI ESPERTI E DEGLI OPERATORI SUL TEMA DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA APPLICATA ALLE MACCHINE PER LA CANTIERISTICA di Ettore Zanatta
I
n questo momento l’energia è il tema più significativo per i progettisti e i costruttori di veicoli e mezzi utilizzati per la mobilità, sia nell’ambito personale che in quello profes-
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sionale. In veste di protagonista di primo piano nel segmento industriale delle piattaforme aeree, Haulotte è impegnata da diverso tempo nello sviluppo di nuove tecnologie di alimentazione “pulita”
per le sue piattaforme aeree, al fine di limitare le emissioni di CO2 e di rispettare l’ambiente, portando il proprio contributo a questa sfida, ancora impegnativa. C’è urgente bisogno, infatti, di risponde-
re alle sfide climatiche e agli obiettivi fissati dall’Unione Europea di “zero carbon” entro il 2050: queste nuove soluzioni tecnologiche, come quelle elettriche (sia a batteria che a “fuel cell”), per imporsi appieno non devono solo rispettare l’ambiente, ma devono anche essere economicamente competitive ed efficienti nel loro utilizzo e soddisfare le esigenze dei clienti. Per approfondire questo tema Haulotte ha organizzato una tavola rotonda per mettere a confronto le voci di alcuni operatori esperti - un’azienda di noleggio, un produttore di componenti per il settore automobilistico, un’azienda del comparto energetico e alcuni ricercatori – che hanno discusso del futuro dell’energia, in particolare nel campo della motorizzazione, e delle azioni da intraprendere per una transizione di successo dal termico all’elettrico.
Quale transizione energetica? “Il settore dell’energia è cambiato più negli ultimi 10 anni che in un intero secolo. Petrolio, gas e combustibili fossili sono ancora dominanti, ma è in corso la transizione verso alternative come il fotovoltaico, l’eolico, il biogas e l’idrogeno e queste nuove fonti di energia diventeranno sem-
pre più accessibili”: è, questa, l’opinione dell’esponente dell’azienda coinvolta che opera nel campo della fornitura di energia elettrica, molto attiva nello sviluppo di celle a combustibile a idrogeno. “Oggi le grandi rivoluzioni in campo industriale sono quelle dell’ambiente e della transizione energetica, oltre che dei dati. I veicoli elettrici, ad esempio,
HAULOTTE È IMPEGNATA DA DIVERSO TEMPO NELLO SVILUPPO DI NUOVE TECNOLOGIE DI ALIMENTAZIONE “PULITA” PER LE SUE PIATTAFORME AEREE
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TECNOLOGIE sono equipaggiati con dispositivi ‘intelligenti’ gestiti telematicamente da remoto. A tutto ciò si aggiunge l’altra sfida del nostro ecosistema: l’economia circolare. Oggi, quando una parte è danneggiata, cambiamo tutto”. Su quest’ultimo tema la visione dell’esponente dell’azienda produttrice di componenti pe il settore automotive è chiara: “Dobbiamo passare al riciclo e alla rigenerazione dei prodotti”. A tal proposito, conferma uno dei ricercatoci della tavola rotonda: “Il termine ‘transizione energetica’ implica il passaggio da una mobilità a propulsione unica, con il petrolio quale fonte di energia IL TERMINE ‘TRANSIZIONE ENERGETICA’ IMPLICA IL PASSAGGIO DA UNA MOBILITÀ A PROPULSIONE UNICA, CON IL PETROLIO QUALE FONTE DI ENERGIA E LA COMBUSTIONE COME CONVERTITORE, A MOBILITÀ DIVERSIFICATE, CON PIÙ SOLUZIONI DI ALIMENTAZIONE ENERGETICA E DI CONVERSIONE, A SECONDA DELL’UTILIZZO
e la combustione come convertitore, a mobilità diversificate, con più soluzioni di alimentazione energetica e di conversione, a seconda dell’utilizzo. E i dati sono essenziali per qualificare questi usi, sono uno strumento per supportare e guidare le decisioni verso la migliore strategia nell’uso dell’energia. L’altra sfida in questa transizione è considerare l’impatto in termini di emissioni di CO2 dell’intero processo produttivo e di fine vita, studiando quindi l’intero ciclo”. Oggi il mercato esprime una domanda forte di macchine competitive, ad alte prestazioni e “carbon free” destinate ai professionisti della mobilità, specialmente nei cantieri. “I nostri clienti le esigono nei cantieri, anche perché nelle richieste degli 62 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
appaltatori la limitazione delle emissioni di CO2 sta diventando sempre più centrale. E nelle grandi città, con le aree a traffico limitato, sarà sempre più difficile circolare con macchine diesel. Bisogna quindi trovare rapidamente soluzioni concrete”, sottolinea l’operatore della società di noleggio. Ma per il momento i veicoli “carbon free” soffrono di un handicap rispetto ai motori a combustione: la difficoltà di accesso alle fonti di ricarica dei motori.
Oltre l’elettrico “Non sappiamo ancora come rendere competitivo l’idrogeno e per i veicoli elettrici gli ostacoli sono due: l’autonomia, reale o presunta, e il costo di acquisto. L’energia nuclea-
re fornisce elettricità a basso costo e a basse emissioni di carbonio, ma è una tecnologia che genera rifiuti e scorie sul lungo periodo. Occorre quindi guardare al bilancio energetico complessivo e orientarsi verso le energie rinnovabili con il minor spreco possibile”, afferma il rappresentante di un istituto di ricerca specializzato in energia e mobilità. “L’elettricità offre un maggiore comfort, soprattutto in termini di acustica, ma l’autonomia dei mezzi elettrici nei cantieri resta un problema reale: per le macchine da interno non ci sono particolari problemi ma all’aperto, ad esempio, una pala elettrica garantisce solo circa 2,5 ore di autonomia. La ricarica richiede quindi un cambiamento nel modo in cui è organizzato il lavoro. Stiamo ancora testando queste nuove macchine per fornire un feedback al produttore sul loro utilizzo con i dati raccolti. Riteniamo infatti che queste macchine possano godere di benefici derivanti dallo sviluppo coordinato tra costruttori e utenti”, sottolinea il noleggiatore professionale.
L’utilizzatore come figura centrale “La situazione è differente tra i vari mezzi utilizzati nel mondo professionale. Il settore dell’edilizia e dei lavori pubblici, ad esempio, è più avanti in termini di uso condiviso dei mezzi grazie alla diffusione delle società di noleggio. Se i veicoli a idrogeno sono costosi da produrre, una delle soluzioni sta nella condivisione. Oggi mancano materiali e metalli rari, il cui prezzo è in costante aumento e stanno così diventando molto costosi, proprio come l’energia. Sarà quindi necessaria una buona gestione delle risorse e dei materiali attraverso la condivisione, passando cioè da una società del possesso a un’economia dei servizi”, afferma uno dei ricercatori presenti alla tavola rotonda, specializzato nelle nuove mobilità. “L’idrogeno è la giusta soluzione per i veicoli e i mezzi professionali perché fornisce molta energia per un uso intensivo con un tempo di ricarica rapido. Oggi l’idrogeno costa circa 1.000 euro per kWh, ma l’obiettivo è raggiungere i 30 euro. Ciò ovviamente non succederà da un giorno all’altro, anche per le immaginabili ‘resistenze’. Le innovazioni tecnologiche per i veicoli elettrici, inoltre, non sono arrivate dalle grandi case automobilistiche tradizionali, ma da ‘newcomer’ come Tesla”, sottolinea l’esperto dell’azienda del settore energia.
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LA SFIDA ATTUALE È TRASFORMARE LA FLOTTA DI PIATTAFORME AEREE DA TERMICA A ELETTRICA
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di mobilità”, afferma il produttore di componenti automobilistiche. “La sfida è trasformare la flotta da termica a elettrica: ci vorranno 10 anni circa e dovremo quindi trovare nuove economie di scala e lavorare sui volumi. E questo a breve termine”, conclude l’imprenditore del noleggio professionale. ■
Una transizione rapida “La Cina è sempre stata nelle retrovie per quanto riguarda le innovazioni dei motori termici. Anche per questo motivo hanno scelto di abbandonare questa competizione per fare un salto tecnologico e mettere tutte le loro forze nell’elettrico. I veicoli elettrici saranno dominanti nel settore automobilistico: a lungo termine sappiamo che i nostri impianti di produzione di frizioni e alternatori sono condannati a sparire, perché queste componenti non saranno utilizzate nei veicoli elettrici. Stiamo quindi trasformando le nostre linee in fabbrica per produrre motori elettrici per piccoli oggetti
OGGI IL MERCATO ESPRIME UNA DOMANDA FORTE DI MACCHINE COMPETITIVE, AD ALTE PRESTAZIONI E “CARBON FREE” DESTINATE AI PROFESSIONISTI DELLA MOBILITÀ, SPECIALMENTE NEI CANTIERI gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 63
SERVIZI MOLLO NOLEGGIO
IL NOLEGGIO
IN PRIMO “PIANO”
L’INCONTRO CON MOLLO NOLEGGIO È ORMAI DIVENTATO UN APPUNTAMENTO ANNUALE, PUNTUALE, UN MOMENTO DI RIFLESSIONE DURANTE IL QUALE CI È POSSIBILE FOTOGRAFARE L’INTERO SETTORE DEL NOLEGGIO, ANALIZZANDONE LE PARTICOLARITÀ E PREVEDENDONE LE DINAMICHE. IN QUEST’OCCASIONE ABBIAMO POTUTO RILEVARE COME IL PIANO TRIENNALE ATTUATO DALL’AZIENDA ALBESE È IN PERFETTA LINEA CON LE ASPETTATIVE di Ettore Zanatta
MOLLO NOLEGGIO SEDE DI ALBA (CN)
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urante l’incontro avvenuto alla fine del 2020 avevamo stilato lo stato dell’arte di Mollo Noleggio, indiscusso punto di riferimento nel panorama italiano del noleggio, evidenziando la sostanza del parco mezzi (sempre più consistente) offerto al mercato attraverso le decine di centri (sempre più numerosi) dislocati tra il Centro e il Nord Italia. Non avevamo mancato di analizzare i risultati ottenuti fino a quel momento dal Gruppo, sempre sopra le aspettative e in costante crescita, nonostante le vicissitudini e le difficoltà imposte nei due anni appena trascorsi, rimarcando in modo deciso le iniziative legate alle attività della divisione “Mollo Academy”. Avevamo peraltro parlato delle strategie propositive con cui Mollo Noleggio avrebbe affrontato il 2021, fondate su un piano d’investimenti che oscilla ogni anno tra i 30 e i 38 milioni di euro. La strada è stata tracciata da tempo, il ritmo mantenuto secondo i piani e nuovi tasselli sono entrati a integrare l’evoluzione dell’azienda albese, come ci ha confermato Mauro Mollo in occasione del nostro recente incontro.
essere in perfetta linea con le aspettative… “Sì, nel 2019 i punti operativi erano 35: nonostante quanto si sia verificato nel periodo immediatamente successivo, a causa della pandemia, l’evoluzione di Mollo Noleggio non ha subito interruzioni e contiamo di centrare l’obiettivo prefissato, sia in termini numerici di aperture che di copertura territoriale”.
MAURO MOLLO PRESIDENTE DI MOLLO NOLEGGIO
Nord e Centro Italia, di 50 punti operativi entro il 31 dicembre 2022, mantenendo una media di tre-cinque aperture ogni anno. Il processo di espansione sembra
Il programma prevedeva anche l’acquisto di nuove macchine, per un valore di circa 85 milioni di euro, ponendo una grande attenzione ai prodotti elettrici, al litio, ibridi ed Euro 6. Detto, fatto: nel 2021 sono stati stretti due importanti partnership con altrettanti costruttori di riferimento nel settore del sollevamento, Manitou e Merlo. Quali sono le basi e i dettagli di queste collaborazioni?
Il piano triennale di investimenti attuato da Mollo Noleggio prevedeva il raggiungimento, nel LA CRESCITA DI MOLLO NOLEGGIO NON HA SUBITO INTERRUZIONI NEGLI ULTIMI ANNI. L’AZIENDA DI ALBA CONTA DI CENTRARE GLI OBIETTIVI PREFISSATI CON L’INGENTE PIANO TRIENNALE DI INVESTIMENTI ATTUATO A PARTIRE DAL 2020
“Grazie a un accordo commerciale stretto con Manitou sono 160 le nuove macchine di questo marchio entrate a far parte della nostra flotta noleggio: oggetto di quest’accordo sono 130 sollevatori telescopici rotativi e fissi da 4 a 30 m e 30 tra piattaforme semoventi articolate e carrelli elevagennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 65
SERVIZI partnership. La completezza della gamma Merlo è in grado di soddisfare le più diverse esigenze dei nostri clienti, che cercano soluzioni che coniughino tecnologia, performance e sicurezza. Siamo soddisfatti dell’efficienza e affidabilità dei mezzi Merlo e del servizio post-vendita che ci hanno sempre garantito nel corso degli anni. Con questo accordo prevediamo un’ulteriore crescita che porterà entrambi a rafforzare le rispettive leadership in Italia; un risultato frutto dell’ottimo lavoro svolto nel soddisfare al meglio i clienti offrendo prodotti e servizi di altissimo profilo”. MOLLO NOLEGGIO E MANITOU HANNO SIGLATO NEL 2021 UN ACCORDO COMMERCIALE CHE HA PORTATO ALL’INSERIMENTO DI 160 NUOVI MEZZI - TRA SOLLEVATORI TELESCOPICI ROTATIVI E FISSI, PIATTAFORME SEMOVENTI ARTICOLATE E CARRELLI ELEVATORI - NELLA FLOTTA DELL’AZIENDA ALBESE
tori. Abbiamo stipulato quest’accordo con Manitou per due ragioni: la prima è quella che attiene ai programmi di rinnovamento periodico del nostro parco macchine, per offrire ai clienti mezzi nuovi e all’avanguardia; la seconda riguarda l’esigenza di incrementare la fornitura di mezzi ai centri noleggio di recente e prossima apertura. L’accordo sottolinea il rapporto tra le due aziende, fondato sulla reciproca fiducia fin dal 2005, quando acquistammo i primi sollevatori rotanti. Il nostro parco macchine necessita di espansione, come accennato, e con Manitou abbiamo la garanzia di una qualità comprovata dei prodotti e di una versatilità negli allestimenti proposti che soddisfano la totalità delle esigenze dei nostri clienti. L’accordo con il Gruppo Merlo, invece, ha previsto l’acquisto di 101 sollevatori telescopici. Si tratta peraltro del più importante ordine mai registrato da Merlo in Italia e uno dei più importanti della sua storia. Tra i modelli inseriti nell’accordo spiccano i nuovi sollevatori telescopici elettrici ‘eWorker’, lanciati sul mercato a ottobre 2021”. 66 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
Mollo e Merlo, in particolare, sono due aziende familiari che hanno basato il loro successo sulla capacità di rispondere alle esigenze del mercato investendo su prodotti sempre più performanti e facili da utilizzare… “Anche quella con Merlo è una relazione di lunga data, cresciuta nel tempo e sempre all’insegna della fiducia, della stima e della collaborazione, che si è consolidata ulteriormente con questa
Gli sforzi di Mollo Noleggio vengono premiati praticamente ogni anno: alla fine del 2021 un nuovo prestigioso riconoscimento si è aggiunto al vostro già ricco palmarès… “Dopo aver ottenuto nel 2020 il primo premio nell’ambito dell’internazionale ‘European Rental Awards’ in qualità di ‘Large Rental Company of the Year’ (riconoscimento conferito per la prima volta a una realtà italiana), nel 2021 abbiamo vinto per la terza edizione consecutiva gli Italplatform Italian Access Platform Awards, nella categoria ‘Azienda di no-
UN ACCORDO COMMERCIALE CON IL GRUPPO MERLO HA PREVISTO, SEMPRE NEL 2021, L’ACQUISTO DI 101 SOLLEVATORI TELESCOPICI, TRA CUI SPICCANO I NUOVI ‘EWORKER’
leggio PLE dell’anno’. Questo premio è stato ideato per celebrare l’eccellenza italiana, riconoscendo nelle aziende premiate valori di merito quali lo sviluppo tecnologico e la professionalità, l’innovazione e lo sviluppo, quindi è una grossa soddisfazione per noi essere stati premiati anche questa volta. Siamo stati selezionati su una base di circa 800 noleggiatori professionali di piattaforme per i lavori in quota attivi in Italia”. Ma non è tutto, perché Mollo Noleggio è anche arrivata in finale nel concorso organizzato sempre da ERA (European Rental Association), in questo caso nella categoria “Best Digital MOLLO NOLEGGIO METTE A DISPOSIZIONE DEI SUOI CLIENTI UNA APP DI SEMPLICE E INTUITIVO UTILIZZO, A PORTATA DI SMARTPHONE, CON LA QUALE È POSSIBILE SFRUTTARE MOLTE PREZIOSE FUNZIONALITÀ
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I RISULTATI DI MOLLO NOLEGGIO SONO IN LINEA CON GLI OBIETTIVI PREFISSATI DAL PIANO DI INVESTIMENTI TRIENNALE ATTUATO NEL 2019
Innovation”. Di cosa si tratta? “Siamo stati la prima e unica società italiana finalista da che è stato istituito il premio in questa categoria. Il progetto d’innovazione tecnologica con cui ci siamo distinti si basa sulla firma digitale dei contratti di noleggio. In pratica, chi noleggia un mezzo può sottoscrivere il contratto in modo semplice e veloce, firmare il documento in qualsiasi momento e ovunque si trovi, anche in cantiere, semplicemente con un click dal proprio smartphone. Addio ai contratti cartacei, quindi: è tutto online, facilmente tracciabile, con garanzia di sicurezza e inalterabilità del documento. La firma digitale consente di semplificare i processi e ridurre i tempi necessari per ritirare e riconsegnare le macchine noleggiate”.
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Una vera e propria rivoluzione per un’azienda come Mollo Noleggio, che sottoscrive oltre 60.000 contratti all’anno... “Sì. Il servizio di firma digitale s’inserisce in una strategia aziendale più ampia che, nel corso degli anni, ha portato Mollo Noleggio a investire (anche) nella digitalizzazione di tutti i comparti aziendali, dall’officina alla logistica, fino alle aree amministrative, tecniche e commerciali. Altra importante novità, lanciata nel 2021, è la app ideata per semplificare l’esperienza di noleggio dei clienti, renderli più autonomi, snellire e velocizzare le procedure e comunicazioni. Facile da utilizzare, comoda e sicura, la nuova app garantisce una ‘user experience’ ricca di numerose funzionalità e con continue implementazioni”. ■ gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 67
Dossier
IN PRINCIPIO
ERA IL DIESEL... …POI SONO ARRIVATI L’IBRIDO E GLI ALLESTIMENTI BIFUEL, E ORA ANCHE IL SETTORE DEL SOLLEVAMENTO SEMBRA PUNTARE CON DECISIONE SULLA PROPULSIONE “FULL ELECTRIC” ANCHE NEI SEGMENTI TRADIZIONALMENTE DOMINATI DAL MOTORE TERMICO. RADIOGRAFIA DI UN COMPARTO CHE, GRAZIE ALL’EVOLUZIONE DELLA TECNOLOGIA, STA DIVENTANDO SEMPRE PIÙ “GREEN”. SENZA COMPROMESSI IN TERMINI DI PRESTAZIONI di Gianni Gennari ha collaborato Cristina Cassinari 68 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
IBRIDO ED ELETTRICO
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ll’inizio era considerata poco più di una moda o, nel migliore dei casi, un esercizio tecnologico scientificamente interessante ma con scarse possibilità di una vera proiezione industriale nel breve-medio periodo. Poi – complici una serie di driver in prima battuta ambientali, ma successivamente anche funzionali e operativi – quello delle propulsioni alternative al tradizionale motore termico è diventato un tema tecnologico di grande attualità, prima nel settore automotive, in seconda battuta (ma in misura sempre più importante),
anche nelle applicazioni industriali. Se per alcune di queste, come il Construction, questa è una vera e propria rivoluzione copernicana che ha impresso un’importante evoluzione all’architettura stessa delle macchine operatrici, iniziata con step intermedi come l’implementazione di varie tipologie di sistemi ibridi per arrivare solo in questi ultimi anni a declinazioni full electric, peraltro ancora connotate da importanti limiti in termini di dimensioni e erogazioni di potenza, altri segmenti si trovano ormai da tempo alle prese con questa transizione, che vede il tradizionale
propulsore diesel prima affiancarsi, poi in proiezione futura lasciare il campo aperto alla propulsione elettrica. Fra questi senza dubbio il sollevamento, in cui ormai da diversi anni questa soluzione ha uno spazio importante per motivazioni che, almeno inizialmente, sono state dettate più che da motivazioni ambientali dalla necessità di eliminare emissioni inquinanti e acustiche, sia in situazioni operative che lo rendono indispensabile come i lavori in ambienti indoor, sia in contesti – ad esempio quelli urbani – dove la necessità di ridurre l’impatto della loro presenza è opgennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 69
Dossier
portuna quando non obbligatoria. Detto questo, quello del sollevamento è un segmento composito e variegato e come tale le diverse tipologie di macchine e attrezzature che gli appartengono hanno affrontato il percorso dell’elettrificazione a diverse velocità e con diverse soluzioni tecnologiche e costruttive. Se in alcuni segmenti di prodotto – come quello delle piattaforme a pantografo – l’alimentazione elettrica è da diversi anni (e non casualmente) protagonista vista la loro particolare vocazione ai lavori in interni, e analoghe considerazioni possono esprimersi in
rapporto al settore della logistica, dove carrelli elevatori e piattaforme aeree a colonna sono assoluti protagonisti, in altri segmenti di prodotto come quello delle piattaforme aeree telescopiche e articolate la transizione è stata assai più lenta e tuttora è caratterizzata dalla convivenza, all’interno delle stesse gamme di prodotto, di versioni a motore termico ed elettriche, dinamica quest’ultima ancor più accentuata nel settore dei sollevatori telescopici, dove solo in epoca molto recente si è assistito alla comparsa sul mercato di versioni full electric. Alla luce di questa eterogeneità non è semplice tracciare uno stato dell’arte di questa transizione, non ultimo per il fatto che evoluzione tecnologica e dinamiche di mercato tendono a procedere a diverse velocità per una serie di fattori produttivi, industriali ed economici. La macchina è tuttavia avviata e soprattutto in quest’ultimo biennio, per continuare la perifrasi motoristica,
sembra davvero avere messo il turbo, complici le evoluzioni normative e gli obiettivi fissati dall’Unione Europea in materia di riduzione delle emissioni inquinanti. Vediamo a che punto siamo.
Obiettivo: “full electric” Anche se quello che stiamo analizzando è un panorama eterogeneo che procede a diverse velocità, ad accomunarne i diversi segmenti è l’obiettivo ultimo, ovvero la completa transizione verso l’alimentazione elettrica. Con ogni probabilità i tempi di questa dinamica saranno più lunghi e progressivi rispetto a quelli, forse un po’ ottimisticamente definiti, di settori come l’automotive. Ci sono pochi dubbi, però, sul fatto che l’orizzonte tecnologico sia chiaramente orientato in questa direzione. A obiettivi di questa portata e impatto ci si prepara ovviamente per tempo, e quasi sempre per step successivi, dovendo inoltre tenere inevitabilmente conto di una serie di limiti tecnologici tuttora esi-
IBRIDO ED ELETTRICO NELL’OFFERTA AIRO Airo è un produttore di piattaforme di lavoro aereo che offre una gamma molto ampia che spazia dai classici scissor alle piattaforme a braccio articolato, dai modelli verticali o cingolati ai boom telescopici. In questo quadro le alimentazioni sono tradizionalmente il motore diesel o quello elettrico, ma negli ultimi anni, anche in risposta a una forte domanda di modelli con nuove caratteristiche “ambientali”, lo sviluppo di forme di alimentazione alternativa ha interessato in particolare la gamma dei brai articolati. La gamma di piattaforme articolate di Airo offre altezze di lavoro da 12 a 23 m per l’industria e l’edilizia. Airo ha destinato risorse ingenti anche allo sviluppo di alcuni modelli fuori strada ad alimentazione ibrida o elettrica,
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come per esempio il modello presente in gamma già da diversi anni come la piattaforma articolata elettrica da 23 m A23JRTE. Oggi la gamma Airo di bracci articolati A18 PLUS ha introdotto anche l‘opzione ibrida, l’A18JRTH Plus, modello con altezza di lavoro di 18 m con quattro ruote motrici sterzanti e assale oscillante, una batteria a Ioni di Litio e un generatore diesel; offrendo caratteristiche come l’opzione supercharger che ricarica le batterie in quasi due ore, carica
incustodita per esempio durante la notte e, ultimo ma non meno importante, permette di lavorare con la piattaforma, in silenzio elettrico all’interno, durante la ricarica sotto rete domestica da 230V. La gamma A18 PLUS è stata completata poi con una versione completamente elettrica, l’A18 JRTE Plus, che offre caratteristiche uniche per una 18 m elettrica, come la doppia portata da 300/400 kg, quattro ruote motrici e sterzanti, l’assale oscillante, e operativa su pendenze fino a 5°. L’A18JRTE Plus include l’ergonomico e intuitivo touchscreen (Acts) con diagnostica di bordo, selezione della lingua, impostazione dei parametri della macchina e come optional, un avanzato sistema di gestione della flotta disponibile in tutto il mondo con accesso remoto ai codici di errore.
IBRIDO ED ELETTRICO stenti e, non ultimo, delle peculiarità di un mercato in cui il canale del noleggio, con tutte le sue specificità, ha un peso davvero rilevante in termini di numeri. Proprio i numeri sono un buon punto di partenza per tastare il polso dell’evoluzione verso l’elettrico, che come abbiamo accennato procede a diversa velocità nei molteplici segmenti che compongono il settore del sollevamento: avanzata in quello delle piattaforme a forbice e delle piattaforme aeree e a braccio articolato – dove non sono rari anche gli allestimenti bifuel diesel/elettrico, così come in quello delle attrezzature di sollevamento per la logistica – e più lenta in altri, con alcuni che solo ora stanno entrando nel mondo del full electric con una vera produzione industrializzata, come quello dei sollevatori telescopici. A questa diversificazione tipologica se ne aggiunge una funzionale, in particolare per quanto riguarda le altezze operative: sulle macchine di fascia alta il motore termico continua ad avere un ruolo importante per motivi e limitazioni di carattere tecnico che analizzeremo dettagliatamente nel prossimo paragrafo, ma è facile attendersi con l’evoluzione della tecnologia una forte crescita dell’elettrico anche in questi segmenti.
Una transizione complessa Prescindendo da un’evoluzione normativa che spinge chiaramente in questa direzione, i vantag-
DA GENIE LA TECNOLOGIA IBRIDA “2 IN 1”
Né puramente elettrico né completamente diesel: la tecnologia ibrida Genie FE segna l’introduzione di una nuova famiglia di piattaforme a braccio 100% ibride. Permette di dire addio alle batterie scariche, offrendo una soluzione “2-in-1” che è contemporaneamente ecologica ed estremamente versatile per adattarsi a una gamma estremamente ampia di applicazioni. Non consentendo agli operatori la possibilità di lasciare sempre in funzione il generatore, che deteriora le batterie, oggi è la macchina stessa a decidere quando il generatore è necessario. Con questa innovativa tecnologia di alimentazione ibrida, l’autonomia delle batterie è prolungata ed allo stesso tempo riduce lo spreco di energia. In questo modo, gli operatori sono in grado di lavorare in modalità elettrica per più di due turni di lavoro in un giorno intero senza bisogno di una ricarica. In modalità ibrida, questo sistema assicura più di una settimana di funzionamento con un singolo serbatoio di carburante. La tecnologia ibrida “seriale”, il
gi dell’alimentazione elettrica sono evidenti e ormai ben noti tanto in termini ambientali quanto, come abbiamo già ricordato, funzionali e operativi. Molto più interessante focalizzarsi sulle criticità, perché è nella loro risoluzione il futuro del segmento. Criticità che risiedono in cinque elementi chiave: potenza, autonomia, tempi di ricarica, gestione della macchina e costi. Elementi
sistema utilizzato da Genie, è stata progettata per ottimizzare i consumi energetici in tempo reale. Che si tratti di modalità a carburante convenzionale o di modalità 100% elettrica di nuova generazione, questa tecnologia elimina gli sprechi di energia grazie ad un sistema di alimentazione “intelligente” che utilizza solo l’energia necessaria, aumentando l’efficienza energetica della macchina. Le piattaforme a braccio articolato ibride Genie FE (nella foto il modello Genie Z-60 FE) uniscono un motore elettrico, che funge anche da generatore quando la macchina si trova in modalità ibrida, a un motore diesel. Il motore/ generatore elettrico alimenta la batteria e aziona una pompa idraulica che attiva i movimenti di sollevamento della macchina. La batteria alimenta anche i quattro motori a corrente alternata che fungono anch’essi da generatori, recuperando l’energia prodotta durante la frenata, che carica la batteria e il motore elettrico. Come per qualsiasi macchina elettrica la batteria deve essere ricaricata, ma molto meno spesso rispetto alle macchine elettriche convenzionali. Questo avviene perché mentre la macchina sta operando in modalità ibrida, il motore diesel subentra automaticamente alla batteria quando il livello di carica diminuisce, azionando direttamente la pompa idraulica e ricaricando le batterie stesse.
che a loro volta riconducono al cuore dell’alimentazione elettrica, le batterie. L’efficienza nettamente superiore del motore elettrico rispetto a quello termico deve fare i conti con una richiesta di potenza che, soprattutto nelle applicazioni più impegnative per altezze e carichi, può essere molto onerosa e incidere oltre che sull’erogazione anche sulla durata della batteria. gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 71
Dossier IL SOLLEVAMENTO È PRONTO PER LA RIVOLUZIONE ELETTRICA
MARCO RIGHI CEO E FOUNDER DI FLASH BATTERY
Elettrificazione è la nuova parola d’ordine per la maggior parte dei settori industriali, incluso quello dei macchinari per il sollevamento. Oggi la sfida porta a ridurre i volumi delle batterie e ad aumentarne l’autonomia: sono questi gli obiettivi che guidano la continua ricerca del reparto R&D di Flash Battery, azienda di riferimento nel settore delle batterie al litio per macchinari industriali e veicoli. L’attenzione per l’elettrico sta continuando a evolvere; massimizzare la densità energetica della batteria e offrire un ventaglio di soluzioni dedicate alle singole applicazioni è l’esigenza più sentita, come racconta Marco Righi, CEO e Faunder di Flash Battery: “Le ultime tendenze di elettrificazione riguardano macchinari sempre più grandi ed energivori. Anche dove fino a poco fa il sistema di trasmissione era completamente oleodinamico e non si pensava di poter passare all’elettrico, ora ci si sta spostando verso ‘powertrain’ ad azionamento elettrico. Ad esempio, citiamo Eurogru Amici, che ha deciso di elettrificare le sue grandi autogrù con batterie al litio di nuova generazione”. Un altro esempio è sicuramente quello di Platform Basket, vero e proprio precursore in ambito di elettrificazione, che già nel 2012 ha deciso di puntare sulle batterie al litio Flash Battery in sostituzione delle tradizionali batterie al piombo con l’obiettivo di realizzare macchine industriali più fles-
sibili e senza manutenzione. O ancora il “crane inventor” Brennero Gru, che ha trovato nella tecnologia Flash Battery un valido alleato per massimizzare le prestazioni delle proprie gru cingolate in termini di maggiore efficienza, minori costi di gestazione e abbattimento dei consumi e delle emissioni. Negli ultimi anni c’è stato decisamente un cambio di paradigma: “Se rapportiamo l’attività di elettrificazione odierna sui numeri globali stiamo an-
La batteria è “intelligente” La batteria, oggi, non deve essere considerata un componente a sé della macchina: non è “solo” una fonte di energia, ma dialoga con tutto il mezzo ed è un sistema che permette una gestione integrata di ogni parte veicolo. “BMS (Battery Management System) ed elettronica, se progettati in maniera attenta, sono in grado di gestire la sicurezza e l’autonomia del veicolo in modo intelligente, misurando e analizzando informazioni fondamen-
più: viene ormai comunemente considerato il “cervello” di una batteria al litio: monitora in real time tutti i parametri della batteria, invia informazioni alla centralina veicolo, al controllo motore o al display di bordo, riscalda e raffredda il pacco batterie al litio ed effettua analisi predittiva durante tutta la vita del mezzo. L’esatto utilizzo di ogni singola batteria al litio installata su ogni macchina industriale o veicolo elettrico permette di conoscere con largo anticipo quando sono necessari interventi grazie al sistema di segnalazione automatica Automatic Alert System, che consente di prevenire situazioni anomale prima che si verifichino.
cora parlando di una piccola percentuale, ma il segmento è in forte crescita e si sta sviluppando rapidamente. È decisamente il momento di evolvere e noi vogliamo accompagnare i produttori di macchine e veicoli industriali in questo cambio tecnologico”. “ La batteria Flash Battery è ‘customizzata’”, spiega Marco Righi. “Non abbiamo un catalogo prodotti; ogni offerta è tagliata sulle precise esigenze del cliente e sulla tipologia di applicazione. L’analisi di ogni singolo dettaglio del mezzo può fare la differenza e per dare vita alla batteria al litio più adatta”. Tra le variabili da considerare ci sono la tipologia di applicazione, i consumi, le dimensioni della macchina, gli spazi, il peso, il contesto e le modalità di utilizzo. “Tutte queste informazioni sono essenziali per poter studiare il progetto di elettrificazione più consono ed è per questo che la scelta di un fornitore con il giusto know-how ed esperienza gioca un ruolo strategico per tutti quei costruttori che si stanno affacciando alla conversione elettrica dei propri mezzi”, sottolinea Marco Righi.
tali di funzionamento”, spiega Marco Righi. “Il BMS di una batteria garantisce la stabilità delle prestazioni nel tempo, previene eventuali anomalie e svolge autodiagnostica e manutenzione predittiva, fornendo un controllo completo del pacco batteria”. In particolare, il Flash Balancing System proprietario di Flash Battery, agendo in attivo e in passivo, con una potenza di bilanciamento molto superiore rispetto ai sistemi BMS tradizionali, garantisce un tempo di bilanciamento ultraveloce, assicurando sempre il massimo dell’autonomia alle batterie al litio. Ma Battery Management System vuole dire molto di
Il futuro è “elettrizzante” Fin qui la realtà odierna. E Flash Battery nel prossimo futuro? “In Flash Battery stiamo continuando a investire in materiali e competenze orientate ad una sempre maggiore efficienza e sostenibilità. Siamo leader italiani e ci stiamo espandendo rapidamente anche a livello europeo. Ci stiamo focalizzando sia su nuovi sviluppi tecnici ed elettronici, che sull’industrializzazione del prodotto. Svolgiamo un continuo miglioramento degli algoritmi di intelligenza artificiale per potenziare ulteriormente il nostro Flash Data center”, conclude Marco Righi. (a cura di Cristina Cassinari)
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IBRIDO ED ELETTRICO A loro volta questi aspetti incidono sui tempi e sulle frequenze di ricarica degli accumulatori, con evidenti riflessi sia sulla disponibilità della macchina che sulla durata delle batterie, voce quest’ultima che ha riflessi importanti anche dal punto di vista economico dato il loro costo, attualmente ancora piuttosto elevato. Oltre all’autonomia, il tema della gestione della macchina coinvolge inevitabilmente un aspetto altrettanto importante, ovvero la disponibilità di fonti di ricarica, che in alcune situazioni – tipico esempio, quello del cantiere edile – può risultare problematica. Per ultimi i costi, che tuttora vedono in vantaggio le macchine equipaggiate con motore termico anche se la forbice – vuoi per l’evoluzione della tecnologia elettrica, vuoi per la continua crescita del costo dei combustibili fossili – è senz’altro destinata a ridursi. Fin qui le problematiche: e le soluzioni?
Le risposte? Nella tecnologia Nell’ipotizzare le possibili risposte alle criticità che abbiamo sopra evidenziato partiamo dal fondo, vale a dire dal tema dei costi. Quanto a questo aspetto è esperienza comune che al consolidarsi e diffondersi di una nuova tecnologia i suoi costi tendono fisiologicamente a calare sia per questioni di ordine econo-
mico e di scala, sia per il tendenziale affinamento e ottimizzazione della stessa. Questa considerazione ci porta ad affrontare i diversi risvolti tecnici, che come anticipato si concentrano soprattutto sul fronte della tecnologia degli accumulatori. Ma prima di approcciare questo complesso tema va sottolineato l’importante lavoro compiuto
PULSEO È LA VIA “FULL ELECTRIC “ DI HAULOTTE Ideata per muoversi “in silenzio”, la gamma di piattaforme di lavoro aereo PULSEO di Haulotte rispetta l’ambiente e le persone presenti nelle vicinanze. L’architettura completamente elettrica delle piattaforme consente di lavorare nei centri urbani, nelle zone con emissioni ridotte e negli eco-cantieri. Dotata di ruote antitraccia, questa nuova generazione di piattaforme elettriche è perfettamente adatta alle applicazioni interne e esterne. Pensate per poter accedere a qualunque tipo di cantiere, offrono ottime capacità di superamento degli ostacoli, grazie anche all’assale oscillante e alle quattro ruote motrici con blocco del differenziale, che garantiscono una motricità ottimale e una buona aderenza anche sui terreni più accidentati. Tra i modelli della generazione
PULSEO, la piattaforma a braccio articolato HA20 LE (disponibile in Italia anche come HA 20 LE PRO) si sposta silenziosamente su qualsiasi terreno, ha una velocità di sollevamento ultrarapida, rotazione continua a 360°, simultaneità dei movimenti;
inoltre, il modello dotato di doppia portata permette di aumentare la capacità di carico adattando lo spazio di lavoro. Le batterie di grande capacità offrono l’autonomia necessaria a una giornata di lavoro. Se questa autonomia deve essere estesa, il generatore di corrente installato a bordo garantisce una ricarica rapida delle batterie. Durante questa fase l’operatore conserva la capacità di utilizzo totale della macchina. Alla fine del lavoro il caricatore integrato e il suo modulo di gestione intelligente ottimizzano il caricamento e la durata delle batterie. Il sistema Haulotte Activ’Energy Management consente di ottimizzare le prestazioni e la durata di vita delle batterie. Il riempimento centralizzato delle batterie, manuale o automatico, riduce il tempo necessario per la manutenzione.
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Dossier ELETTRICO ANCHE ALLE GRANDI ALTEZZE CON JLG
È costante l’impegno di JLG nello sviluppo di attrezzature di accesso sempre più rispettose dell’ambiente. Grazie alle batterie a ioni di litio a rapida ricarica e a due motori elettrici, i sollevatori a braccio serie EC di JLG permettono di operare senza emissioni e con grande efficienza energetica su qualsiasi cantiere. Senza contare il vantaggio della loro flessibilità, che permette di avere un’unica macchina
da molti costruttori finalizzato a migliorare già da ora autonomia e tempi di ricarica delle macchine a propulsione elettrica. In questo ambito rientrano ad esempio soluzioni come l’implementazione di sistemi di frenata a recupero di energia, che
per lavori in esterni e in interni. Questa gamma di macchine, che fornisce un’alternativa alla consueta alimentazione a carburante, risulta ottimale per i cantieri urbani, dove vi sono severe limitazioni di emissioni di polveri e livelli di rumore. Nel progettare la nuova gamma, l’obiettivo imprescindibile di JLG è stato che le prestazioni fossero identiche a quelle dei sollevatori a braccio convenzionali, ma senza emissioni e rumore. La linea di piattaforme di lavoro aereo elettriche e ibride di JLG è “verde”, efficiente dal punto di vista energetico e aiuta a mantenere alta la produttività. Per spazi interni ed esterni impegnativi in cui si devono affrontare molte angolazioni con un impatto minimo, serve una macchina che offra uno sbraccio orizzontale e verticale ottimale. I bracci di sollevamento JLG offrono
l’altezza e la capacità necessarie insieme a un funzionamento pulito e un’eccellente manovrabilità. Tra i modelli della gamma EC ci sono modelli ad azionamento elettrico o ibrido, con jib standard o jib oscillante orizzontalmente, con due o tutte le ruote motrici. Indipendentemente dal fatto che i lavori includano applicazioni industriali, manutenzione, edilizia o qualsiasi altra via di mezzo, la serie EC offre emissioni zero e livelli di rumorosità ridotti per il funzionamento su quasi tutti i terreni in molti ambienti. Il modello a braccio articolato EC520AJ (nella foto) da 18 m è ad azionamento elettrico con batterie a litio ed è equipaggiato con un motore a regime variabile per una maggiore efficienza e riduzione dei costi.
vengono utilizzati per integrare la carica della batteria, e l’adozione di impiantistica idraulica in grado di rigenerare il flusso dell’olio in fase di discesa del braccio, riducendo in questo modo l’assorbimento di energia e prolungando di con-
seguenza l’autonomia di funzionamento della macchina. Un altro fronte su cui i costruttori sono particolarmente attivi è quello della gestione della ricarica, che viene affrontato su un duplice versante, quello dei tempi e quello del-
IL “DOPPIO FUTURO” DI JCB TRA ELETTRICITÀ E IDROGENO JCB ha avviato da alcuni anni un importante progetto di sviluppo di macchine con alimentazione ad energia alternativa, concentrandosi su due filoni: l’elettrico e l’idrogeno. Nel primo campo di applicazione, l’alimentazione “full electric”, JCB ha già reso disponibile sul mercato una gamma di macchine che comprende mini escavatori, sollevatori telescopici (nella foto il modello JCB 525-60E), carrelli elevatori a braccio telescopico, dumper, piattaforme di lavoro aereo. Ma nella strategia di sviluppo di JCB c’è anche la convinzione che le batterie non siano la soluzione più adatta per macchine con elevate esigenze di potenza e per mezzi che lavorano in località remote, come terne e grandi escavatori. In questo caso, infatti, le batterie peserebbero 74 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
troppo, costerebbero troppo e non ci sarebbe abbastanza tempo per caricarle, anche se esistesse un’infrastruttura di ricarica in loco. Ecco quindi aprirsi la seconda linea di sviluppo JCB, l’idrogeno. Secondo il costruttore inglese ora l’idrogeno inizia ad avere molto senso come possibile alternativa: tanto per cominciare, è l’elemento più abbondante nell’universo. Sulla base di queste premesse gli
ingegneri di JCB Power Systems hanno sviluppato il primo motore a idrogeno del settore costruzioni. Utilizzando e adattando la consolidata tecnologia dei motori JCB con componenti prontamente disponibili, l’idrogeno viene bruciato e la potenza viene erogata esattamente come in un motore diesel. Inoltre, la tecnologia è molto meno complicata della tecnologia delle celle a combustibile a idrogeno. Nient’altro che vapore viene emesso dal tubo di scappamento: zero CO2 al punto di utilizzo. La ricerca JCB ha portato a realizzare tre prototipi di macchine con alimentazione a idrogeno: un escavatore cingolato Heavy Duty e una terna. Prototipi perfettamente funzionanti e che stanno producendo dati e informazioni utili alla possibile industrializzazione futura di questi modelli.
IBRIDO ED ELETTRICO le fonti di energia. Quanto al primo, un numero crescente di modelli implementa a bordo sistemi di ricarica rapida in grado di accorciare notevolmente i tempi (anche se con qualche riflesso sulla vita utile degli accumulatori); per quanto riguarda invece il secondo, sono già disponibili sul mercato power pack di diverse capacità e dimensioni che possono essere utilizzati come stazioni di ricarica mobili nelle situazioni in cui la disponibilità di un’alimentazione elettrica di rete di adeguato voltaggio e capacità non sia disponibile. Ma, come detto, il vero fronte è quello della tecnologia degli accumulatori.
Batterie: dal litio allo stato solido La tradizionale tecnologia degli accumulatori al piombo è tutt’altro che defunta, ma non c’è dubbio che tutti i costruttori stanno puntando con decisione sulle batterie al litio, che attualmente è la tecnologia più consolidata e con ancora margini di miglioramento a disposizione sia in termini di densità di potenza che di tempi di ricarica. Le attuali batterie al litio utilizzano per l’anodo la grafite e per il catodo gli ioni di litio, in questo caso quindi l’elettrolita adottato è un sale di litio sciolto in un solvente. Rispetto agli accumulatori tradizionali quelli al litio hanno un effetto memoria più ridotto, una bassa “autoscarica” e una maggiore densità di energia, risultando in sostanza in grado di immagazzinare più elettricità a parità di dimensioni; a fronte di tali vantaggi, tuttavia, restano alcune criticità che si sostanziano nei costi di produzione, tuttora elevati, in una durata di vita utile meno problematica rispetto ad altri settori come l’automotive ma comunque da considerare e, in ottica ambientale, nel richiedere per la loro produzione elementi rari e nel risultare difficili da riciclare soprattutto a una scala industriale. Per questo motivo la ricerca si sta
orientando verso soluzioni alternative che, senza penalizzare e anzi migliorando le caratteristiche di accumulo, densità e ricarica veloce, siano in grado di garantire cicli di produzione più semplici ed economici. Al momento la tecnologia più promettente in tempi brevi è quella delle batterie a stato solido, che utilizzano un materiale elettrolitico per l’appunto solido e nuovi anodi e promettono autonomie superiori fino al 50% in più rispetto agli attuali accumulatori al litio, con costi di produzione che vengono stimati fino al 40% in meno. Altre sperimentazioni, in particolare in ambito automobilistico, si
stanno indirizzando verso tecnologie con elettrolita ceramico e tempi di ricarica estremamente ridotti (nell’ordine dei minuti), mentre più futuribili ma non troppo lontane nel tempo sono le soluzioni al grafene, con prototipi ricaricabili in tempi al di sotto del minuto. Se già ora le soluzioni full electric disponibili sul mercato garantiscono prestazioni equiparabili alle versioni allestite con motore termico e un’autonomia sufficiente a coprire l’ordinario turno giornaliero di lavoro anche quando soggette a profili di carico importanti, insomma, il futuro sembra davvero dietro l’angolo. ■
LA PRIMA ELETTRICA DELLA “GENERAZIONE ZERO” DI MERLO Da molti anni Merlo sta lavorando su diversi progetti per consentire al mondo della movimentazione un ulteriore salto in avanti, partendo da un nuovo concetto, semplice eppure rivoluzionario: quello della Generazione Zero. Il primo passo di questo innovativo concetto è stato fatto con il lancio dell’eWorker, il primo telescopico “full electric” Merlo. Si tratta di un concetto ingegneristico totalmente nuovo, che cambierà il modo di movimentare persone e materiale. L’eWorker nasce da anni di ricerca di una soluzione alternativa ai mezzi equipaggiati con motori termici. A partire dal primo telescopico ibrido al mondo, che Merlo ha realizzato nei primi anni Duemila e che gli ha permesso di fare esperienza in un settore nuovo, oggi il Gruppo Merlo ha fatto un ulteriore passo in avanti. Non si tratta però di un punto di arrivo, perché la nuova “Generazione Zero” crescerà fino a diventare una famiglia di prodotti “green” sempre più performanti e tecnologici. Il sollevatore telescopico Merlo eWorker è stato progettato con la volontà di realizzare una macchina: “full electric”, con l’autonomia di un’intera giornata
lavorativa; compatta, con dimensioni simili a quelle di un carrello industriale; dotata di braccio telescopico, per definire un nuovo standard lavorativo nel settore dei carrelli; con quattro ruote isodiametriche, tutte motrici, di dimensioni adeguate a lavorare oltre che in luoghi chiusi, anche su terreni fuoristrada nei settori delle costruzioni e dell’agricoltura. Le due soluzioni, a due o quattro ruote motrici, offrono grossi vantaggi e sono state concepite per migliorare le performance sul lavoro. Al fine di ottimizzare l’efficienza energetica, una centralina elettronica dedicata gestisce i giri del motore elettrico e la portata d’olio del distributore idraulico. Inoltre, per ridurre i consumi della batteria, la discesa del braccio telescopico avviene per gravità tramite una valvola controllata dalla stessa centralina.
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ON SITE SOLLEVAMENTO E MOVIMENTAZIONE DI ELEMENTI PREFABBRICATI IN LEGNO
UN SOLLEVATORE TELESCOPICO ROTATIVO BOBCAT TR50.250 SI STA DISTINGUENDO IN UN CANTIERE IN UMBRIA, GARANTENDO AFFIDABILITÀ E VERSATILITÀ NELLE OPERAZIONI DI SOLLEVAMENTO E MOVIMENTAZIONE NECESSARIE ALLA COSTRUZIONE DI QUATTRO EDIFICI IN LEGNO UTILIZZANDO IL SISTEMA COSTRUTTIVO A PANNELLI X-LAM di Ettore Zanatta
LA REINVENZIONE
DELLA POLIFUNZIONALITÀ 76 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
I
l settore delle costruzioni in legno ha registrato una crescita positiva anche durante questi ultimi e complicati anni per l’edilizia. Recenti rapporti di settore hanno messo in luce il crescente interesse anche da parte degli utenti finali, sempre più convinti dei benefici apportati da questa tipologia costruttiva. I vantaggi sono certamente noti in termini di risparmio energetico, sostenibilità, leggerezza, velocità di realizzazione, comportamento sismico e resistenza al fuoco. Negli ultimi tempi si è sentito spesso parlare di case realizzate in legno o in “bioedilizia” soprattutto
nell’ambito dell’edilizia residenziale privata; nell’immaginario collettivo, però, ciò viene ancora spesso associato alle tipiche casette di montagna o ai bungalow da campeggio o, addirittura, alle casette in legno smontabili da giardino. In legno, invece, vengono oggi realizzate costruzioni a tutti gli effetti, estremamente solide - come quelle tradizionali in muratura o cemento - e che possono arrivare a coprire anche ampie metrature, passando dalla semplice casetta unifamiliare su un piano a vere e proprie ville su più livelli. Come nel caso in cui si sta distinguendo la Edil Wood di Marsciano
(PG), impegnata dallo scorso ottobre nella costruzione di quattro edifici antisismici in legno e che per la movimentazione degli elementi prefabbricati in cantiere sta utilizzando un sollevatore telescopico rotativo Bobcat TR50.250 acquistato recentemente dalla Idio Ridolfi & Figli di Avezzano (AQ).
L’importanza del legno Nel cantiere in cui sta operando la Edil Wood abbiamo incontrato Stefano Cavalletti e Daniele Pace, rispettivamente amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda umbra, i quali ci hanno raccon-
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ON SITE tato le particolarità della loro attività e le motivazioni che li hanno spinti a scegliere il sollevatore telescopico rotativo Bobcat TR50.250 per lo svolgimento delle attività di movimentazione e sollevamento. “La Edil Wood è stata fondata nel 2012 sulla base di una significativa esperienza acquisita in oltre 20 anni di lavoro nel settore dell’edilizia industriale e civile e, in particolare, nel settore della realizzazione e posa in opera di strutture in legno e/o legnoacciaio. Basata sull’esperienza e professionalità maturata nel tempo, in particolare, la Edil Wood si occupa prevalentemente della realizzazione o anche solo della posa in opera - di case in legno, strutture in legno masIL SOLLEVATORE TELESCOPICO TR50.250 È DOTATO DI UN AMPIO DISPLAY TOUCH-SCREEN E DI COMANDI INTUITIVI. LE IMPOSTAZIONI DELLA MACCHINA SONO GESTITE SU CINQUE DIVERSE SCHERMATE. LA NAVIGAZIONE TRA QUESTE È FACILE E AVVIENE MEDIANTE IL TOUCH-SCREEN O IL SELETTORE DI JOG
IL SOLLEVATORE TELESCOPICO ROTATIVO BOBCAT TR50.250 È UTILIZZATO DA EDIL WOOD PER IL SOLLEVAMENTO E LA MOVIMENTAZIONE DEGLI ELEMENTI NECESSARI ALLA COSTRUZIONE DI QUATTRO EDIFICI ANTISISMICI IN LEGNO 78 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
sello o lamellare, X-Lam (tecnologia su cui stiamo puntando in modo specifico la nostra attenzione e le nostre risorse in questo periodo), strutture a telaio, elementi di arredo giardino, case prefabbricate e coperture. In generale, per quest’attività utilizziamo sistemi innovativi, con particolare rispetto per le tematiche ambientali. La Edil Wood è impegnata inoltre nella realizzazione di nuove costruzioni e nella ristrutturazione di immobili in cemento armato ed edilizia tradizionale”. La Edil Wood dispone peraltro di attrezzature tecniche e di macchine operatrici di proprietà adeguate alle lavorazioni svolte che le permettono di essere autosufficienti nella realizzazione delle opere o nell’esecuzione della posa in opera. “Operiamo prevalentemente nella nostra regione – continuano Cavalletti e Pace – ma grazie alla collaborazione con importanti realtà locali del settore raggiungiamo anche regioni limitrofe centrali e, in particolare, le zone terremotate della provincia de L’Aquila, nonché
di Modena e Ferrara, dove eseguiamo lavorazioni di posa in opera di strutture, tetti in legno e/o legno-acciaio, coibentazioni, manto impermeabile, lattoneria per aziende impegnate nella ricostruzione post-sisma”. Per quanto riguarda la realizzazione del progetto di costruzione delle quattro unità immobiliari in oggetto, la Edil Wood sta eseguendo direttamente tutte le opere strutturali in cemento armato e in X-LAM, oltre che la realizzazione del tetto in legno lamellare. “Gli edifici realizzati con sistema costruttivo a pannelli X-Lam, in particolare, sono leggeri e resistenti e, in caso di terremoto, la sollecitazione che subiscono è minore e garantisce una maggiore sicurezza per le persone e la possibilità di recuperare l’edificio dopo il terremoto. Per le altre opere relative alla realizzazione degli impianti, dei lavori di finitura e degli infissi - concludono i nostri interlocutori - ci appoggiamo a imprese artigianali esterne locali, di alto profilo professionale e ognuna specializzata nel proprio campo, con cui col-
STEFANO CAVALLETTI (A SINISTRA) E DANIELE PACE, RISPETTIVAMENTE AMMINISTRATORE DELEGATO E PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI EDILWOOD laboriamo da molti anni e che per di più sono strettamente collegate alla nostra struttura per la realizzazione dei lavori legati al Superbonus 110%, come in questo caso”.
Una scelta versatile Come accennato, per svolgere tutte le operazioni di sollevamen-
to all’interno del cantiere la Edil Wood sta utilizzando un sollevatore telescopico rotativo Bobcat TR50.250, un mezzo compatto ma dalle prestazioni elevate in grado di sollevare carichi fino a un’altezza di 25 m e dotato di stabilizzatori che garantiscono stabilità e sicurezza durante le ma-
L’INNOVATIVO DESIGN BREVETTATO DELLA CABINA CONSENTE DI LAVORARE IN SICUREZZA IN CANTIERE IN QUANTO OFFRE UN AMBIENTE PRESSURIZZATO, UNA FILTRAZIONE DELL’ARIA AL 100%, RISCALDAMENTO E ARIA CONDIZIONATA, FINESTRINI AMPI PER UNA VISIBILITÀ OTTIMALE, PIANTONE DELLO STERZO FACILMENTE REGOLABILE E CERTIFICAZIONE ROPS/FOPS
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ON SITE IL TR50.250 È STATO ACQUISTATO DA EDIL WOOD LO SCORSO NOVEMBRE DALLA IDIO RIDOLFI & FIGLI DI AVEZZANO (AQ)
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novre. “Questa macchina – spiegano Stefano Cavalletti e Daniele Pace - è compatibile con numerosi accessori, grazie anche alla tecnologia RFID che permette il riconoscimento automatico e la creazione delle tabelle di carico corrispondenti. Abbiamo scelto questo modello, acquistato dalla Idio Ridolfi & Figli nel mese di novembre 2021, anche per questo e perché, grazie alla sua versatilità, può essere utilizzato in svariate applicazioni edili e industriali. Inoltre, può essere facilmente spostato tra i vari cantieri in cui siamo presenti (targato, può viaggiare anche su strada) e rappresenta una valida alternativa alla locazione di altre tipologie di macchine che ci consentirebbero di svolgere le medesime operazioni in quota, quali piattaforme aeree e/o gru”. Fin dal primo movimento, il sistema di gestione elettronica del sollevatore telescopico rotativo Bobcat TR50.250 assume il controllo e regola automaticamente
LA PROFESSIONALITÀ AL… “CENTRO”! Da oltre 50 anni la Idio Ridolfi & Figli è un riferimento importante nel Centro Italia per la vendita, il noleggio, l’assistenza e la fornitura di ricambi di macchine e attrezzature per l’edilizia. Bobcat è uno dei marchi che è possibile trovare nella sede centrale di Avezzano (AQ) e nelle altre strutture di proprietà. Fondata nel 1953 la Idio Ridolfi & Figli nasce come ditta individuale, trasformandosi nell’attuale denominazione nel 1984: rivolta inizialmente alla vendita di macchine agricole e industriali, l’azienda abruzzese si è poi specializzata nel settore del movimento terra ed edilizia e, tra il 1992 e il 1996, con l’apertura di una nuova sede e l’acquisizione di marchi leader del settore, ha allargato le sue aree di competenza e individuato una rete di oltre 20 officine autorizzate in grado di fornire un sempre migliore servizio di post-vendita, anche grazie all’impiego di diversi furgoni attrezzati con officina mobile. Ulteriori investimenti vengono inoltre fatti per sviluppare il settore del noleggio, con l’apertura di vari centri affiliati in diverse località del territorio. Nel 2000 la Idio Ridolfi & Figli viene certificata ISO 9002. L’azienda è concessionaria Bobcat per l’Umbria dal 2010 e per le Marche dal 2012.
il regime del motore e il sistema idraulico di rilevamento del carico. L’operatore, dunque, può così concentrarti sulla sua priorità, cioè eseguire il lavoro con precisione e
nella massima sicurezza. “La rotazione fluida e continua della torretta - confermano Cavalletti e Pace - migliora ulteriormente il raggio di azione e l’efficienza in qualsiasi tipo
IL TR50.250 È UNA MACCHINA “3-IN-1” PERCHÉ COMBINA LE CARATTERISTICHE DI UN SOLLEVATORE TELESCOPICO CON QUELLE DI UNA PIATTAFORMA DI LAVORO AEREO E UNA GRU. LE APPLICAZIONI SONO PRINCIPALMENTE NEL SETTORE DELL’EDILIZIA, MA ANCHE IN QUELLO DELLA MANUTENZIONE INDUSTRIALE
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ON SITE di cantiere in cui operiamo, migliorando la versatilità della macchina. Gli stabilizzatori si attivano in modo semplice e rapido; le loro prestazioni risultano ottimizzate grazie al rilevamento della pressione a terra e al livellamento automatico mediante un pulsante per preparare rapidamente la macchina a lavorare alla capacità massima e alle altezze che caratterizzano i nostri cantieri, solitamente di circa 10 m, raggiunti utilizzando un cestello da 5 m, che può prevedere fino a quattro operatori in quota, in conformità con la normativa EN280. L’operatore può inoltre regolare l’angolo del telaio per mantenere la macchina livellata quando si lavora su una pendenza laterale e garantire così la massima facilità d’uso.
IL TR50.250 È DOTATO DI UN MOTORE DEUTZ TCD 3.6 L4, 4 CILINDRI, STAGE V, DA 100 KW A 2.200 GIRI/MIN
EDIFICI CON L’”X(LAM) FACTOR” Come evidenziato all’interno dell’articolo, la Edilwood sta realizzando molte opere strutturali in X-LAM. Ma di cosa si tratta, in dettaglio? I pannelli X-LAM, in inglese CLT (Cross Laminated Timber), sono elementi prefabbricati di legno massiccio - solitamente di conifera - a strati incrociati composti da più strati di lamelle (o tavole), sovrapposti e incollati uno sull’altro, utilizzando colla senza formaldeide, in modo che la fibratura di ogni singolo strato sia ruotata nel piano di 90° rispetto agli strati adiacenti. I pannelli – che possono avere uno spessore, una lunghezza e una larghezza variabili e diversi strati – sono preventivamente sottoposti a un processo di essicazione per assicurare la protezione dagli attacchi di vari agenti biologici. I pannelli X-LAM, dunque, si possono utilizzare per costruire la struttura di un edificio, in particolare gli elementi portanti come le pareti e i solai. Questi elementi assicurano un valore aggiunto in termini di efficienza energetica, durabilità nel tempo e isolamento acustico, garantendo altresì molteplici vantaggi nel rapporto costi/benefici e un’elevata resistenza alle sollecitazioni sismiche e al fuoco.
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Inoltre, può cambiare facilmente la modalità di sterzo per scegliere quella al momento più adatta: la funzione di allineamento semiautomatico delle ruote lo assiste nell’assicurarne il corretto allineamento nel passaggio tra le diverse modalità di sterzata. Da evidenziare sono anche gli assali in bagno d’olio con ingranaggi planetari: quello anteriore è oscillante e sterzante con livellamento ±8°, quello posteriore è oscillante e sterzante con bloccaggio idraulico”.
Il futuro è ora Oltre alle peculiarità evidenziate, questa macchina - sviluppata in collaborazione con Magni TH, così come la recente linea di rotativi Bobcat di nuova generazione destinata al mercato europeo, composta anche dai modelli TR40.180, TR50.180, TR50.210, TR60.210, TR60.250, TR70.260, TR60.300, TR60.350 e TR60.390 si evidenzia anche per gli assali a bagno d’olio per impieghi gravosi, controllati da una trasmissione idrostatica con motore e pompa a cilindrata variabile gestita elettronicamente. Questo telescopico è progettato per resistere ai lavori edili più impegnativi anche grazie al telaio monoblocco saldato e ai flessibili idraulici racchiusi all’in-
terno del braccio, realizzato in acciaio ad alta resistenza, quindi estremamente robusto e rigido ma allo stesso tempo leggero. La tecnologia CANBus incorporata, poi, riduce il numero di cavi e connettori e riduce i tempi d’inattività, grazie al sistema di autodiagnostica e ai codici di errore visualizzati sul pannello touch-screen in cabina. Da citare anche il freno di stazionamento automatico, che assicura un ulteriore livello di sicurezza nell’uso del sollevatore: viene innestato automaticamente quando il motore gira a basso regime o viene spento, rendendo le operazioni più semplici e veloci per l’operatore concentrato sul lavoro. La protezione della cabina ROPS/FOPS, inoltre, è progettata per migliorare la visibilità, in particolare in situazioni difficili quando si sollevano carichi all’altezza massima. Il TR50.250, così come tutti i sollevatori telescopici rotativi Bobcat, è dotato di serie di una linea idraulica ausiliaria sulla testa del braccio e di una linea di ritorno al serbatoio idraulico, per massimizzare la versatilità quando si usano accessori idraulici (piattaforme di lavoro aereo rotative, verricelli), sempre utili in ambiti operativi come quello in cui si sta distinguendo la Edil Wood. ■
IL RADIOCOMANDO È UTILIZZATO PER AZIONARE LA MACCHINA SIA DAL CESTELLO PORTA-PERSONE IN POSIZIONE ELEVATA CHE DA REMOTO, PER MIGLIORARE LA VISIBILITÀ E LA PRECISIONE SUL LAVORO
LA SCHEDA TECNICA Il sollevatore telescopico Bobcat TR50-250 Altezza di sollevamento max. (stabilizzatori estesi):
24,6 m
Capacità alla massima altezza (stabilizzatori estesi):
2.000 kg
Motore:
Deutz TCD 3.6 L4 Stage V
Potenza motore (ISO 14396):
100 kW a 2.200 giri/min
Coppia max.:
500 Nm a 1.600 giri/min
Rotazione torretta:
360° (continua)
Velocità di traslazione:
40 km/h
Pendenza superabile:
43%
Forza di traino:
72 kN
Raggio di sterzata (alle forche): Modalità di sterzata: Peso operativo:
4m due o quattro ruote sterzanti, a granchio 16.600 kg
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FIERE CICEE
ALLA FIERA DELL’EST
SI TERRÀ NEL 2023 LA PROSSIMA EDIZIONE DEL CICEE, EVENTO CHE INTENDE ASSUMERE UN RUOLO SEMPRE PIÙ DA PROTAGONISTA NEL MERCATO MONDIALE DELLE MACCHINE PER LE COSTRUZIONI E DELLE PARTI DI RICAMBIO di Liliana Rebaglia
L
a prima conferenza stampa internazionale in vista dell’edizione 2023 del CICEE (Changsha International
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Construction Equipment Exhibition) si è svolta a Shanghai lo scorso anno durante la manifestazione China International Import Expo.
All’incontro hanno partecipato esponenti di 64 media nazionali e più di 10 media internazionali, nonché rappresentanti di 11 associazioni nazionali e 30 espositori tra le prime 50 aziende internazionali costruttrici di macchine per le costruzioni o di parti di ricambio. La fiera è co-organizzata dalla China Machinery Industry Federation, dalla China Construction Machinery Society e dal Governo popolare municipale di Changsha. L’edizione 2021 del
CICEE si è svolta lo scorso maggio, su un’area espositiva di oltre 300.000 m2 e con la partecipazione di oltre 1.450 imprese, di cui 32 provenienti dalle prime 50 imprese mondiali di macchine edili. Gli ingressi “fisici” hanno raggiunto quota 300.000, mentre sono state 3 milioni le visite “virtuali”, online.
Una “vetrina” mondiale Il People’s Daily, il più autorevole media cinese, ha riferito che
“la manifestazione fieristica CICEE sta diventando una vetrina in grado di mostrare i risultati raggiunti nell’innovazione tecnologica”. Shen Yumou, il direttore del comitato organizzatore del CICEE e direttore generale del Dipartimento del Commercio della provincia di Hunan, ha pronunciato un discorso durante la conferenza stampa durante il quale ha affermato che “le formule politiche ed economiche impostate offrono un potenziale illimitato e grosse opportunità com-
merciali. Il comitato organizzatore della manifestazione sfrutterà nel migliore dei modi l’esperienza internazionale acquisita per trasformare il CICEE in un evento di livello mondiale”. Peng Huasong, direttore esecutivo del Comitato Organizzatore e vice sindaco del Governo popolare municipale di Changsha, è entrato nei meriti del progetto per il CICEE 2023, che si terrà presso il Changsha International Convention and Exhibition Centre dal 12 al gennaio-febbraio 2022 - ONSITELIFT 85
FIERE
L’EDIZIONE 2021 DEL CICEE SI È SVOLTA LO SCORSO MAGGIO, SU UN’AREA ESPOSITIVA DI 300.000 M2 E CON LA PARTECIPAZIONE DI OLTRE 1.450 IMPRESE, DI CUI 32 PROVENIENTI DALLE PRIME 50 IMPRESE MONDIALI DI MACCHINE EDILI
IL MOMENTO DELLA FIRMA DURANTE LA CERIMONIA ORGANIZZATA PER L’ACCORDO DI COOPERAZIONE STRATEGICA INTERNAZIONALE IN VISTA DELL’EDIZIONE 2023 DEL CICEE 86 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
15 maggio 2023: “Si stima che nell’area espositiva di 300.000 m2 saranno 1.800 le aziende che esporranno e 400.000 quelle che visiteranno la fiera, inclusi 30.000 visitatori stranieri. Sono previste peraltro 10 milioni di visite virtuali. La fiera sosterrà i criteri di ‘digitalizzazione, internazionalizzazione e specializzazione’ e di ‘sviluppo, apertura, tolleranza, co-costruzione e condivisione’ e perseguirà alcuni obiettivi principali. Il primo è sicuramente rinnovare e ottimizzare il concetto di ‘competitività’: con il CICEE 2023 si insisterà nel rendere la mostra una piattafor-
SHEN YUMOU, DIRETTORE DEL COMITATO ORGANIZZATORE DEL CICEE E DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DEL COMMERCIO DELLA PROVINCIA DI HUNAN
ma di servizi per le aziende globali di macchine edili al fine di entrare nel mercato cinese, per quelle locali per accedere al mercato internazionale e per i costruttori internazionali di macchine per le costruzioni per scambiare e collaborare in sinergia, concentrandosi su tecnologie, prodotti e soluzioni in termini di ‘intelligenza, digitalizzazione e nuova energia’, facendo così diventare il CICEE una manifestazione mondiale con caratteristiche uniche a Changsha. Utilizzando elementi quali 5G, AR, VR, l’interazione immersiva, strumenti di gestione digitale, processi e servizi all’avanguardia, quest’evento non potrà che non essere innovativo. Occorre poi ampliare la cooperazione e la promozione internazionale, instaurando rapporti sinergici con organizzazioni estere, governi, associazioni e media”. Il comitato organizzatore del CICEE ha istituito il Changsha International Construction Machinery Market Research Institute, in collaborazione con le associazioni nazionali di settore, che rilascerà le informazioni sul mercato internazionale delle macchine per l’edilizia una volta al mese, pubblicherà un indice di approvvigionamento internazionale ogni sei mesi e modificherà e pubblicherà un “Rapporto internazionale sullo sviluppo delle macchine per l’edilizia” ogni anno. Saranno orga-
PENG HUASONG, DIRETTORE ESECUTIVO DEL COMITATO ORGANIZZATORE E VICE SINDACO DEL GOVERNO POPOLARE MUNICIPALE DI CHANGSHA
nizzati anche concorsi internazionali e svariati forum di settore.
ZHOU XIANBIAO, SEGRETARIO GENERALE DELLA “CHINA CONSTRUCTION MACHINERY SOCIETY”
LA CARTA D’IDENTITÀ
Cooperazione strategica Durante la conferenza stampa dello scorso anno, la “China Chamber of Commerce for Import and Export of Machinery and Electronics” e la “China Foreign Contractors Association” hanno firmato un accordo di cooperazione strategica con il comitato organizzatore del CICEE. Zhou Xianbiao, segretario generale della “China Construction Machinery Society”, ha affermato che “per stimolare gli espositori a presentare nuovi prodotti e tecnologie innovative in occasione della fiera è stato istituito il premio ‘Golden Gear’” e ha invitato numerosi esperti di settore internazionali a far parte della giuria. Chen
• Organizzatore: China Machinery Industry Federation, China Construction Machinery Society, Governo popolare municipale di Changsha • Luogo/data evento: Changsha (Cina), 12-15 maggio 2023 • Frequenza: biennale • Settori merceologici: macchine per le costruzioni e parti di ricambio • Espositori previsti: 1.800 • Visitatori previsti: 400.000 • Area espositiva: 300.000 m²
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FIERE
UNA TESTIMONIANZA AUTOREVOLE
HU SHENGLI CHIEF REPRESENTATIVE DI HERRENKNECHT
In qualità di rappresentante degli espositori Hu Shengli, Chief Representative di Herrenknecht, ha dichiarato: “Nel 2021 Herrenknecht ha partecipato con successo al ‘China Construction Machinery Technology Development Summit
Bin, vicepresidente della “China Machinery Industry Federation”, ha analizzato i dati relativi al piano di sviluppo dell’industria meccanica cinese mentre Yang Huayong, dell’Accademia cinese di ingegneria, Oemer Sahin dell’Accademia tedesca di scienza e ingegneria e il presidente Bian Yongming della “China Construction Machinery Society” hanno tutti tenuto discorsi a supporto dell’importanza della manifestazione, così come il presidente esecutivo di Sany Heavy Industry, Yi Xiaogang, il vicepresidente di Zoomlion, Fu Ling, l’ingegnere capo di Liugong Co., Lin Mingzhi., e diversi rappresentanti cinesi di organizzazioni di fama internazionale. Durante l’edizione 2021 la “China Construction Industry Association” ha colto l’occasione per scambiare insieme a oltre 300 esperti professionisti delle esperienze lavorative in termini di sicurezza.
Forum’, tenutosi a Changsha dalla China Construction Machinery Society e dal CICEE. In qualità di azienda specializzata nel campo delle TBM, Herrenknecht ha partecipato con entusiasmo a quest’evento; è stata una grande opportunità di mostrare le nostre tecnologie avanzate di tunnelling e le prestazioni delle nostre macchine in progetti sparsi in tutto il mondo. Il CICEE ha rappresentato anche una piattaforma per incontrare molti clienti e conoscerne di nuovi, nonché per confermare quanto Herrenknecht continuerà a dare un contributo all’industria cinese di settore. Non vediamo l’ora di partecipare all’edizione del prossimo anno”.
Foreign Contractors Association”, “China Chamber of Commerce for Import and Export of Machinery and Electronics”, “China Construction Enterprise Management Association”, “China Chemical Construction Enterprise Association” e “China Railway Construction Heavy Industry Co. Ltd”, nonché da numerosi espositori attivi nella costruzione di strade e infrastrutture, nella tecnologia ap-
plicata alle macchine edili e nell’innovazione gestionale, nello sviluppo del settore del sollevamento, nelle attrezzature per il sotterraneo, nello sviluppo industriale e nel noleggio di macchine e attrezzature. Dal comitato organizzatore assicurano che “la ‘China Construction Machinery Society’ lavorerà a stretto contatto con il comitato organizzatore del CICEE per migliorare ulteriormente la qualità del servizio espositivo durante l’edizione 2023, nonché per ottimizzare il contenuto di forum e concorsi e di altre attività coinvolte nella manifestazione, contribuendo al progresso tecnologico e allo sviluppo coordinato dell’industria globale delle macchine edili”. Yung Han Shen, direttrice generale di Asia Reps in Cile, ha infine inviato i suoi saluti in collegamento telefonico al comitato organizzatore del CICEE: “A causa della pandemia non siamo stati in grado di visitare di persona il CICEE 2021, ma ci congratuliamo - insieme a molte associazioni qui in Sud America – per il successo ottenuto. In occasione dell’edizione 2023, se – come tutti ci auspichiamo – ci saranno le condizioni per farlo, organizzeremo una delegazione di 1.000 membri a Changsha per visitare la fiera”. ■
Vista sul progresso Tutte le attività citate sono state sostenute da figure autorevoli quali “China Highway Society”, “China 88 ONSITELIFT - gennaio-febbraio 2022
UN MOMENTO DELLA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL CICEE 2023 TENUTASI LO SCORSO ANNO A SHANGHAI, DURANTE L’EDIZIONE DEL “CHINA INTERNATIONAL IMPORT EXPO”
PRODOTTI
a cura di Liliana Rebaglia
JLG
Kit di conversione elettrica JLG Industries Inc. ha annunciato il lancio di un kit di conversione per il suo modello 660SJ, che sostituisce il motore con una batteria a emissioni zero. In risposta alla domanda sempre crescente di mezzi elettrici di accesso per lavorare in cantieri a basse o zero emissioni, JLG ha creato un kit di conversione per specifici modelli diesel. Si tratta di una soluzione conveniente ed efficiente per le società di noleggio riuscendo prolungare la durata della loro flotta, convertendola in mezzi a emissioni zero. La conversione delle macchine diesel in alimentazione a batteria elettrica contribuisce ad aumentare il valore residuo e a ridurre il costo totale di proprietà. L’utilizzo e le tariffe di noleggio potrebbero essere migliorati poiché l’attrezzatura convertita può essere utilizzata su una più ampia varietà di progetti, in particolare quelli che richiedono bassi livelli di emissioni e di rumore, come le aree urbane residenziali. Inoltre, estende la durata dei mezzi rendendoli conformi a normative più rigorose, che dovrebbero rispettare la scadenza del 2030 dell’UE per una
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riduzione del 50% delle emissioni. E poiché il kit di conversione elettrica è coperto da garanzia, i clienti avranno la certezza che la loro macchina funzionerà in modo ottimale e secondo gli elevati standard previsti da JLG.
Barrie Lindsay, Director of Engineering JLG EMEA, ha affermato: “Il processo di conversione diminuisce drasticamente le emissioni di CO2 di una flotta a noleggio, con una riduzione stimata di 200 kg in cinque anni per macchina. I costi di esercizio possono essere ridotti fino all’80% grazie alla riduzione del consumo di carburante. Anche i costi di manutenzione sono notevolmente inferiori, poiché con batterie elettriche ci sono meno parti di consumo che richiedono una sostituzione regolare rispetto ai motori diesel”. Il kit di conversione al piombo è ora disponibile, la versione al litio sarà disponibile nella primavera del 2022. Altri modelli saranno aggiunti nel prossimo futuro.
MTA
Partnership con Dieci
MTA, multinazionale rinomata per lo sviluppo e la produzione di un’ampia gamma di prodotti elettrici ed elettronici per il mondo automotive, ha annunciato l’inizio della collaborazione con Dieci, grazie alla fornitura di Idea, il quadro di bordo “off-theshelf” e customizzabile tramite il software tool proprietario MTA Studio. Idea equipaggerà i sollevatori telescopici Agri Max e Agri Plus, adottati in agricoltura, e Apollo Smart, destinato al mondo dell’edilizia. La facilità di utilizzo di MTA Studio ha consentito a Dieci, a seguito di un semplice training con gli ingegneri di MTA, di sviluppare il software applicativo totalmente in-house, portandone la personalizzazione al massimo delle potenzialità, sia per le grafiche che per le logiche operative.
Ad esempio, le barre sulla destra del display Idea sono state programmate da Dieci come spie antiribaltamento, caratteristica che consente di accorpare nel quadro di bordo anche questa funzione di sicurezza, per la massima efficienza. Inoltre, grazie alla vasta memoria e alle prestazioni messe a disposizione da MTA Studio, nel TFT da 7” sarà visualizzata un’immagine della macchina con livello di dettaglio e profondità simili a un 3D. Sul lato destro del TFT sono presenti quattro pulsanti per la navigazione attraverso le diverse schermate. La collaborazione tra MTA e Dieci è destinata a rafforzarsi nel tempo grazie alla fornitura del quadro di bordo Idea ad altre macchine che saranno lanciate nei prossimi anni dal costruttore emiliano.
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CMC
Nuovi ragni serie “i”
La sicurezza non è mai troppa quando si parla di PLE. Lo sa bene CMC, una delle marche più innovative tra i produttori di piattaforme ragno, che si appresta a presentare sul mercato la sua i23, primo modello della nuova serie “i” elettricamente isolata fino a 46 kV. Come si evince dall’ultimo report globale IPAF sulla sicurezza, la folgorazione è al secondo posto tra le cause di incidente, anche mortale, per gli utenti delle PLE. Il rischio di elettrocuzione, in realtà, non riguarda solo chi è al lavoro sulle linee di media e alta tensione, ma anche chi si trova in prossimità delle stesse, poiché aumenta con il diminuire della distanza con la linea elettrica. La piattaforma CMC i23 è progettata per ridurre al minimo questo rischio, grazie alla cesta monoposto in vetroresina e agli speciali bracci in fibra, uniti all’impiego di materiali speciali come olio e tubi non-conduttivi. La piattaforma CMC i23 offre massima sicurezza anche nelle manovre. “Di solito non parliamo di sicurezza poiché la consideriamo un requisito indispensabile per le nostre piattaforme”, ha dichiarato Alessandro Mastrogiacomo, direttore commerciale di CMC. “Con la piattaforma i23, però, abbiamo davvero dato il massimo per dare una risposta innovativa a una specifica richiesta di sicurezza di tanti utilizzatori”.
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