OnSite Construction n.3 - Aprile 2024

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BUONA LETTURA

del numero digitale di Aprile 2024

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questa è la replica dell’edizione stampata

On

CT380-130 E CT430-140

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Luigi Zaffagnini - l.zaffagnini@capoversoeditrice.it

Direttore editoriale

Ettore Zanatta - ettore.zanatta@capoversoeditrice.it

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Hanno collaborato a questo numero:

Cristina Cassinari, Pietro Gabrielli, Marco Nava, Liliana Rebaglia, Daniele Smiraglia, Stefano Vitali

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ONSITE CONSTRUCTION

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Periodico associato a UNACEA e A.N.E.P.L.A.

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2017 42 Hidromec Alla conquista dell’Europa di Stefano Vitali 48 Kobelco Innovazioni ad alte prestazioni di Ettore Zanatta 54 Volvo Un (nuovo) mondo di opportunità di Pietro Gabrielli 58 CIFA Compleanno… Magnum! di Stefano Vitali ATTREZZATURE 72 Trimeccanica Obiettivi internazionali di Daniele Smiraglia COMPONENTI 76 Triangle Tyre “Tires for life” di Daniele Smiraglia 80 ZQuip Innovare la sicurezza di Stefano Vitali TECNOLOGIE 84 SIS – Safety Improvement Systems Il cantiere diventa più sicuro di Daniele Smiraglia DOSSIER 88 Cemento e calcestruzzo Al cuore delle costruzioni di Marco Nava DISTRIBUZIONE 96 Timeco Soluzioni innovative per grandi opere di Ettore Zanatta ON SITE 102 Estrazione e trasporto di calcare nella cava Boscarola Attacco a “due punte” di Ettore Zanatta 110 Lo sviluppo delle infrastrutture nel porto di Ravenna Il progetto “Ravenna Port Hub: Infrastructural works” di Ettore Zanatta FIERE 118 Hillhead “Faccia a faccia” con la tecnologia mineraria di Liliana Rebaglia 120 Prodotti a cura di Liliana Rebaglia
4 Editoriale di Ettore Zanatta 6 Notizie a cura di Liliana Rebaglia ATTUALITA’ 30 Macchine per le costruzioni Un anno di consolidamento dopo il boom del 2023 di Cristina Cassinari MACCHINE
DEVELON Obiettivo: massimo impatto! di Ettore Zanatta
APRILE 2024 - N.3
SOMMARIO
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In copertina: MB CRUSHER
C apoverso e d itric e
Hands
I RULLI VIBRANTI TANDEM JCB
COMPATTAZIONE IN TANDEM di Ettore Zanatta 62

Cresce la filiera delle costruzioni

Negli ultimi anni le costruzioni hanno trainato l’economia del Paese e la crescita del Pil. Favorita dagli incentivi, la filiera ha determinato la metà dell’incremento del Pil italiano del +8,3% nel 2021 e del +4% nel 2022; tuttavia, complici uno scenario geopolitico incerto, l’inflazione e una politica monetaria restrittiva, nel 2023 la crescita ha rallentato, con l’Istat che stima un aumento del Pil del +0,9%. Allo stesso modo, anche il settore delle costruzioni cresce, pur a ritmi più bassi, soprattutto a causa dello stop al superbonus, alla cessione del credito e al ridimensionamento degli incentivi per l’efficientamento energetico e sismico. In controtendenza vanno gli investimenti pubblici, che grazie al PNRR ha dirottato sulle costruzioni il 59% dei 45,6 miliardi spesi a fine 2023. In questo quadro si inserisce anche la direttiva europea “Casa Green”, che avrà un impatto rilevante sull’economia italiana. Di questo e non solo si è discusso durante la recente conferenza stampa di presentazione di SAIE, La Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti, manifestazione, che si terrà dal 9 al 12 ottobre prossimi a Bologna. La domanda emersa è stata: “Ma come sta andando il settore, in dettaglio”? La risposta l’ha data Federcostruzioni, che ha stimato una crescita del 3% della produzione della filiera per il 2023. Si tratta di un valore che indica un mercato sempre in lieve crescita, che si mantiene intorno al livello di 600 miliardi di euro raggiunto nel 2022. Per quanto riguarda i comparti, nel 2023 si è registrato un +5% per gli investimenti in costruzioni, +18% per le opere pubbliche, +5% per il non residenziale privato, + 1,3% per le nuove abitazioni, +0,5% per la riqualificazione. Capitolo importante è stato riservato al PNRR: dei 45,6 miliardi di euro di spesa totale al 31 dicembre 2023, il 59% è relativo al settore delle costruzioni. Superbonus 110% e lavori pubblici hanno coperto il 56% della spesa sostenuta con, rispettivamente, 14 e 10,1 miliardi. Inoltre, è stata aggiunta una Missione 7 Repower EU, con una dotazione di 11,2 miliardi di cui 8,3 miliardi derivanti da definanziamenti di altre missioni e 2,9 miliardi di nuovi fondi EU.

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ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024
Ettore Zanatta direttore editoriale
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NOTIZIE

a cura di Liliana Rebaglia

TRANSIZIONE ENERGETICA

L’idrogeno unisce Italia e Germania

L’idrogeno è sempre più al centro della corsa verso la transizione energetica. Vale per tutta l’Europa e, in particolar modo, per Italia e Germania, che negli ultimi mesi hanno consolidato la loro cooperazione strategica nell’ambito dell’energia pulita, con un focus particolare su questo elemento. Lo dimostrano il Piano d’azione Italia-Germania siglato dai due Paesi lo scorso novembre e il progetto South H2 Corridor, che mira a collegare il Nord Africa con l’Europa centrale anche per il trasporto di idrogeno verde nonché lo sviluppo della mobilità sostenibile con il rafforzamento del corridoio TEN-T che collega i due Paesi. Il futuro della cooperazione tra Italia e Germania, e con la Baviera in particolare, è stato al centro del Bavarian-Italian Hydrogen Forum, organizzato da H2IT - Associazione Italiana Idrogeno con H2.B (Hydrogen Center Bavaria)e ITALCAM (Camera di Commercio Italiana Monaco-Stoccarda), tenutosi a Monaco lo scorso 20 marzo. In più, sempre per rinsaldare il legame tra imprese e istituzioni italiane e bavaresi, H2IT è stata ospite di un convegno organizzato da IKH di Monaco e dalla Camera di Commercio ItaloGermanica (AHK Italien) per parlare di trasformazione dell’industria italo bavarese su diversi temi, tra cui l’idrogeno. In questo contesto, H2IT è pronta a svolgere un ruolo chiave nell’incoraggiare e nel facilitare il dialogo e i partenariati strategici tra Italia e Germania, spingendo l’Europa verso un futuro energetico più verde. Il Bavarian-Italian Hydrogen Forum ha rappresentato un passo avanti nella cooperazione transfrontaliera tra Italia e

Baviera con al centro l’idrogeno. La vicepresidente di H2IT, Dina Lanzi, ha evidenziato l’importanza strategica dell’Italia nel panorama energetico europeo, presentando le politiche e i progetti nazionali attualmente in fase di sviluppo, un segnale chiaro del ruolo centrale che il nostro paese intende giocare nel futuro dell’idrogeno verde. Con oltre 120 rappresentanti dell’industria dell’idrogeno di Baviera e Italia e la presenza di figure politiche di alto livello - tra cui Hubert Aiwanger, Ministro dell’Economia della Baviera, Sergio Maffettone, Console Generale italiano, Giorgio Maione, Assessore all’Ambiente e al Clima della Regione Lombardia, e Dina Lanzi, vicepresidente di H2IT - il forum ha offerto una piattaforma ideale per approfondire la collaborazione italo-bavarese in questo campo. “Zusammen” (“insieme”), come ha più volte sottolineato il Ministro bavarese dell’Economia, Hubert Aiwanger,

diventa la parola chiave per una cooperazione efficace e orientata al futuro tra diversi Paesi nel settore dell’idrogeno. Questo evento non solo ha messo in luce le strategie e i progetti regionali legati all’idrogeno di entrambi i paesi, ma ha anche aperto la strada a nuove possibilità di domanda, fornitura e trasporto di idrogeno, inclusa l’innovativo Sout H2 Corridor. Il confronto tra la filiera italiana idrogeno e le realtà omologhe bavaresi è stato approfondito da H2IT anche grazie alla partecipazione, il 21 marzo, all’evento organizzato da IKH di Monaco e della Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien) presso la Camera di Commercio di Monaco. In quest’occasione la vicepresidente Dina Lanzi ha descritto lo stato dell’arte dello sviluppo del settore idrogeno in Italia e le potenziali collaborazioni con la Germania e la Baviera.

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MINI MA POTENTE

Adattamento perfetto

Progettata per essere protagonista nei progetti di movimento terra, paesaggistica, servizi pubblici, costruzioni generali e stradali, la gamma dei miniescavatori Hitachi va da una a sei tonnellate e può essere utilizzata insieme a numerose benne e accessori.

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NOTIZIE

Un escavatore da demolizione

ZX400MC-7 per Edil-Scavi

Presentato al Bauma 2022, il primo escavatore da demolizione Hitachi ZX400MC-7 da 40 t è stato venduto dal dealer Massucco T. alla EdilScavi di Cuneo, per sostituire uno ZX350NLC-5 Demolition. I lavori di demolizione e ricostruzione sono infatti sempre più importanti e numerosi per l’azienda piemontese, che ha voluto così rinnovare la fiducia nel costruttore giapponese. Quest’escavatore, nato dalla collaborazione con Kiesel tramite la joint-venture KTEG (Kenki Technology Group), prevede un braccio da demolizione in configurazione da 21 e da 24 m, il secondo da scavo rigido, il terzo da scavo con triplice articolazione. Grazie alla tecnologia Oilquik è possibile sostituire braccio e accessorio e cambiare l’assetto operativo della macchina, che può affrontare lavorazioni completamente differenti nella stessa giornata e nel medesimo cantiere. Un’operazione che con il Boom Quick Connect e il Tool Quick Connect richiede pochi

secondi da parte dell’operatore in cabina, ribaltabile fino a 30°, appositamente rinforzata di livello FOPS 2 con protezione anteriore e vetro P5A. Numerose telecamere e il sistema Aerial Angle con vista a 270° assicurano all’operatore il pieno controllo dell’area di lavoro. La dotazione base scelta da EdilScavi consta di due bracci da demolizione e uno da scavo: i primi

due permettono di essere operativi a 21 e 28 m, mentre quello da scavo consente la demolizione secondaria e di utilizzare lo ZX400MC-7 anche in cantieri ordinari per operazioni di movimento terra. Il nuovo escavatore è stato impiegato nella demolizione di un ex albergo di quattro piani a Beinette (Cuneo) dove, alternando i bracci da demolizione e scavo a seconda

delle necessità, ha dispiegato tutta la polivalenza e versatilità. Il primo è stato impiegato per la demolizione primaria con una pinza dal peso operativo di circa 1.500 kg, il secondo in secondaria con un frantumatore girevole Everdigm EHP45R dal peso operativo di 4.500 kg. Attrezzatura che ha permesso di affrontare la riduzione volumetrica e la separazione del ferro di armatura in modo rapido ed efficiente. Nel cantiere di Beinette, a supporto dello ZX400MC-7, hanno lavorato anche una pala gommata

Hitachi ZW1805 e un escavatore

Hitachi ZX210NLC-7, che nell’arco di pochi giorni hanno completamente ripulito l’area.

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NOTIZIE

BOBCAT

In prima linea per il Giubileo 2025

C’è grande attesa per il Giubileo 2025, denominato “Giubileo della Speranza”, evento che si tiene ogni 25 anni e che inizierà il 24 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa di San Pietro. Un evento di questa portata ha previsto un piano di interventi finalizzati ad agevolare l’accessibilità di milioni di pellegrini e visitatori che varcheranno nell’occasione le mura di Roma. Particolare attenzione è stata dedicata alle vie di accesso ai luoghi

L’intervento prevede la sostituzione dell’attuale pavimentazione in selciato. Per questa tipologia di lavoro è risultato determinante il miniescavatore Bobcat E55z, responsabile della rimozione in profondità dell’intera pavimentazione, dalla delicata operazione di estrazione dei blocchi di pietra fino al terreno sottostante. L’opera ha avuto inizio all’esterno del colonnato di Piazza San Pietro e proseguirà per una

giubilari e alla riqualificazione di pavimentazioni storiche. Molte strade romane, infatti, conservano ancora l’antica pavimentazione, costituita da selciati in cubetti denominati proprio “sanpietrini” perché di uso comune nel centro storico di Roma e in piazza San Pietro, che contribuiscono a preservare l’atmosfera autentica della città e offrire un viaggio nel passato di questa città millenaria. La ditta Squalo 7 di Roma, esperta in lavori stradali, è stata incaricata del rifacimento e la riqualificazione delle pavimentazioni storiche delle vie adiacenti al colonnato di Piazza San Pietro.

superficie totale di 7.055 m2

Il direttore dei lavori, Angelo Melato, del Dipartimento lavori Pubblici di Roma Capitale, spiega: “Il miniescavatore Bobcat E55z ha superato le nostre aspettative dimostrando una straordinaria capacità nella rimozione di estensioni di pavimentazione, ben oltre i limiti tradizionali e gestendo un notevole numero di metri quadrati al giorno. Questo aspetto è determinante per un cantiere in un’area a forte percorrenza, che necessita chiusure stradali. Il cantiere, avviato a novembre 2023, dovrà essere completato entro maggio 2024. È stato

quindi necessario suddividere l’operazione in quattro fasi operative per consentire la viabilità di traffico cittadino in un’area forte percorrenza. L’E55z, grazie alle sue prestazioni, ci garantisce il rispetto delle tempistiche stabilite contribuendo, di conseguenza, a facilitare la circolazione”. Altri due protagonisti in cantiere sono il Bobcat E20z ed E17, che svolgono un ruolo cruciale nella preparazione del manto stradale. Daniele Germani, direttore di cantiere della ditta Squalo 7, afferma:

“Da anni siamo fedeli ai mezzi

Bobcat, che ci soddisfano a tal punto da vantare l’esclusiva presenza nei nostri numerosi cantieri a Roma e non solo. Il nostro parco macchine è ricco di parecchi escavatori e minipale ed è in continua evoluzione. Abbiamo infatti appena acquistato una pala T590 e un miniescavatore E10z. Per l’acquisto dei mezzi

Bobcat ci affidiamo da sempre a MCI Lazio, avvalendoci della competenza di Raffaele Proietti. La sua professionalità è sempre stata garanzia di una pronta risposta ad ogni nostra esigenza”. Raffaele Proietti, responsabile della filiale della MCI Lazio a Monterontondo, commenta: “Siamo orgogliosi di essere al servizio di Squalo 7, un cliente consolidato da anni. La loro fiducia nei confronti di Bobcat e di Ridolfi - MCI Lazio è un segno del nostro impegno costante e della qualità dei servizi che offriamo”. Nella foto di gruppo, da sinistra: Angelo Melato, direttore dei lavori del Dipartimento lavori Pubblici di Roma Capitale; Francesca

Ridolfi, responsabile Marketing Divisione Noleggio e Vendite presso Gruppo Ridolfi; Raffaele Proietti, responsabile della filiale MCI Lazio a Monterontondo; Daniele Germani, direttore di cantiere della ditta Squalo 7.

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NOTIZIE

Un treno di riciclaggio a freddo in Grecia

Per la manutenzione di due tratti di autostrada nei pressi delle città greche di Lamia e Kamena Vourla è stato scelto il procedimento di riciclaggio a freddo in sito. Il procedimento sostenibile, rapido ed economico, è ideale per il risanamento delle autostrade molto trafficate. A causa delle alte temperature tutti i lavori di costruzione stradale sono stati svolti nel periodo tra la mezzanotte e la prima mattina. Oltre al “cuore” del treno - una riciclatrice a freddo Wirtgen W 380 CRi - sulla E 75 sono state impiegate una finitrice stradale Highway Class dell’ultima generazione SUPER 2100-5i e una finitrice Universal Class SUPER 1800-3 di Vögele, oltre a tre rulli Hamm, rappresentati da due rulli tandem del tipo HD+ 140i e un rullo gommato del tipo HP 280i. I tratti autostradali che avevano bisogno di essere risanati sono punti nevralgici importanti e trafficati. È stato necessario risanare un’area totale di 50.000 m²: la chiusura dell’autostrada avrebbe avuto conseguenze molto gravi sulla circolazione stradale. Grazie al riciclaggio a freddo in sito è stato possibile ridurre la durata dei lavori

di circa il 50% rispetto ai metodi tradizionali ed è stato possibile convogliare il traffico scorrevole accanto al cantiere mobile. Inoltre, è stato possibile risparmiare sui costi del materiale e del trasporto. Il fulcro dell’intervento di risanamento è stato rappresentato da una W 380 CRI. La macchina è in grado di riciclare la carreggiata danneggiata in una passata. In questo contesto, con il materiale presente sul posto (in sito) viene prodotto un materiale stabilizzato con bitume, in breve BSM, con l’aggiunta di cemento, acqua e bitume schiumato. Questo materiale edile pregiato può essere steso immediatamente sul posto. A Lamia sono state risparmiate circa 24.000 t di nuovo materiale: ciò ha permesso di risparmiare risorse preziose e di ridurre le emissioni di CO2 del cantiere. L’illuminazione a LED sulla W 380 CRi e il nuovo pacchetto luci Plus sulla SUPER 2100-5i hanno offerto ottimali condizioni di luce durante i lavori di risanamento. Un sistema integrato ha fornito un’illuminazione uniforme dell’intera area di lavoro. In tal modo è stato possibile aumentare la sicurezza in cantiere e

nelle vicinanze, tanto per il traffico di passaggio quanto anche per la squadra al lavoro. In primo luogo, il cemento è stato sparso su di una larghezza operativa di 3,8 m. La posizione successiva nel treno è stata occupata dalle autocisterne, che hanno alimentato la W 380 CRi con l’acqua e con il bitume caldo per la produzione di bitume schiumato. Il bitume schiumato e l’acqua sono stati dosati esattamente e spruzzati nel vano di miscelazione della riciclatrice a freddo per mezzo della barra di spruzzatura Vario. Con il manto stradale fresato, la riciclatrice ha prodotto un nuovo conglomerato stabilizzato con bitume e lo ha trasferito alla finitrice SUPER 2100-5i Vögele che la seguiva, che ha steso il conglomerato in modo preciso rispetto al profilo e alla posizione. Con la tramoggia aggiuntiva, la finitrice Highway

Class di ultima generazione è in grado di contenere fino a 20 t di conglomerato e di posarne in opera fino a 1.100 t/h. Il banco estensibile AB 500 TV è stato equipaggiato con il “Tamper Plus”. Questo tamper ha una geometria speciale e, insieme a una corsa di 8 mm, garantisce un’alta precompattazione e un galleggiamento ottimale del banco. La corsa del tamper, con l’opzione Dual Power Shift, può essere impostata con un pulsante su 4 o 8 mm. Per ottenere una carreggiata stabile e durevole, due rulli tandem del tipo HD 140i hanno compattato il materiale steso tramite sette passate.

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Gli escavatori Volvo EC530E ed EC550E sono realizzati per offrire forze di scavo e di strappo straordinarie per una produttività ottimale. Questi escavatori Volvo definiscono nuovi standard per una macchina da 50 ton e consentono di ottenere un’efficienza dei consumi superiore del 25% e un miglioramento della produttività del 20%.

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NOTIZIE

Un trituratore UNTHA XR3000C per Laarkirchen Papier AG

L’industria cartaria, nell’ottica dell’economia circolare, sta sempre più puntando sul riciclo della carta esausta e su processi più sostenibili. In questo contesto, i rifiuti prodotti durante la produzione della carta, come le trecce pulper e i reietti (materiale scartato), vengono riutilizzati.

La triturazione delle trecce pulper è uno dei passaggi più importanti per recuperare materiali riciclabili e destinare i residui al recupero termico. L’azienda Laakirchen Papier AG - parte dell’internazionale Heinzel Group - da anni utilizza il trituratore XR3000C mobile di UNTHA per il recupero delle trecce pulper. “Le trecce pulper sono rifiuti difficili da gestire a causa della loro forma e consistenza. Tuttavia, ne vale la pena: contengono materiali preziosi come metalli riciclabili e altri rifiuti che possono essere utilizzati come combustibili sostitutivi per la produzione di energia”, afferma Martin Mairhofer, Managing Director di Ecotec Solution. Le trecce pulper sono un sottoprodotto del riciclo della carta esausta. Devono il loro nome al “pulper”, un grande recipiente mescolatore utilizzato nell’industria cartaria per la dissoluzione della carta e della polpa di cellulosa. La carta esausta di solito contiene contaminanti come plastica (pellicole, adesivi), piccoli pezzi metallici (graffette, punti metallici) e tessuti (filamenti dalla rilegatura dei libri), e altro ancora. Per separare questi materiali dalla miscela, si utilizzano cavi metallici immersi nel pulper, dove i materiali estranei vengono intrappolati. In tal modo si formano le cosiddette trecce pulper. All’interno della Laakirchen Papier AG, le trecce

raggiungono lunghezze da 4 a 7 m con un diametro fino a 70 cm. Inoltre, escono dal pulper umidi, il che li rende difficili da trattare. Tuttavia, i materiali contenuti al loro interno sono preziosi e possono essere riutilizzati o smaltiti: i metalli possono essere venduti e riciclati, mentre gli altri residui vengono utilizzati come combustibili sostitutivi per la produzione di energia. In questo modo, un rifiuto difficile da gestire viene utilizzato in modo economicamente vantaggioso. Per separare i vari materiali e prepararli per il riciclo e la produzione di combustibili sostitutivi, è necessario triturare preliminarmente le trecce pulper. I trituratori UNTHA XR sono all’altezza di questa sfida: i modelli XR2000/3000 (mobili e fissi) sono particolarmente efficienti dal punto di vista energetico grazie all’innovativo UNTHA Eco Power Drives e triturano le trecce pulper in un processo monostadio, ottenendo un granulato omogeneo. Grazie al funzionamento a bassa velocità, i trituratori a un solo

albero sono particolarmente resistenti ai materiali estranei e richiedono poca manutenzione. Il sistema di ricarica automatica assicura un’alimentazione continua del materiale. Con il sistema di taglio C (cutter), l’XR tritura le trecce pulper in una frazione definita di 50-150 mm, a seconda della griglia utilizzata. Tramite un separatore magnetico a nastro vengono estratti i componenti metallici dal granulato. I materiali separati vengono successivamente destinati al riciclo (metalli) e al recupero termico (plastica, tessuti). La Laakirchen Papier AG - parte dell’Heinzel Group attivo a livello internazionale - produce annualmente fino a 780.000 t di carta per pubblicazioni e imballaggi, completamente realizzata con fibre al 100% riciclate. Il 98,3% dei rifiuti prodotti durante la produzione viene destinato al riciclo o al recupero termico. Per triturare quotidianamente le 25 t di trecce pulper, Laakirchen Papier utilizza da anni il trituratore XR3000C mobile di UNTHA.

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ECOTEC SOLUTION

NOTIZIE

Fatturato 2023 al +54% e occupazione a +36,7% FLASH BATTERY

Si è attestato a 34 milioni di euro il fatturato 2023 di Flash Battery: con un balzo in alto del 54%, consolidando ulteriormente una posizione che già la collocava tra i leader europei nella produzione di batterie al litio per macchine industriali e veicoli elettrici.

Alla sensibile crescita del volume d’affari corrisponde anche un forte incremento dell’occupazione: i dipendenti, infatti, si sono portati, a fine 2023, a 108 unità, con un aumento del 36,7%. “Nei primi due mesi del 2024 – sottolinea Marco Righi, co-fondatore, nel 2012, di Flash Battery e CEO dell’azienda con sede a Sant’Ilario d’Enza (RE) – il numero dei collaboratori è già salito a 115 e ciò rappresenta uno degli indicatori per noi più significativi del processo di crescita in atto sia sul mercato interno che su quelli internazionali”. In entrambi i casi, il fatturato 2023 di Flash Battery ha registrato consistenti aumenti. “In Italia – spiega Righi – l’incremento è stato del 54%, con un valore che si è attestato a 25,7 milioni di euro, mentre negli oltre 50 Paesi nei quali esportiamo abbiamo registrato una crescita del 46% e un valore dell’export salito a 8,6 milioni L’incidenza del fatturato estero si

è portata dal 21% al 25% e nei prossimi anni continueremo a investire molto su un processo di internazionalizzazione che è supportato da importanti partnership con integratori di sistemi powertrain in Germania, Benelux, UK, Spagna e Francia, con l’obiettivo di arrivare nel 2025 a configurarci tra i top player sul mercato europeo”. Anche a sostegno di questo obiettivo, Flash Battery ha in atto un piano strategico che, nel breve periodo, porterà a un investimento che supera i 7 milioni di euro. “Abbiamo in atto dallo scorso anno – spiega a tal proposito Marco Righi – un rilevante

ampliamento della nostra sede inaugurata due anni e mezzo fa, con il deciso potenziamento della capacità di stoccaggio e, soprattutto, della linea produttiva, che ci consentirà di gestire internamente una serie di processi, a partire dall’assemblaggio dei moduli al litio delle nostre batterie, sui quali ci renderemo autonomi rispetto a fornitori esteri. Contemporaneamente continueremo a investire nell’area ricerca, sviluppo e innovazione, che rappresentano il perno sul quale ruota l’affidabilità, la competitività e la sostenibilità che caratterizza i nostri prodotti. Tutto ciò si

tradurrà in un’ulteriore crescita dell’occupazione, che riguarda soprattutto i giovani (l’età media dei dipendenti si mantiene al di sotto dei 35 anni), ma anche in rilevanti impegni su quei percorsi di aggiornamento e formazione che nel 2023 hanno superato le 4.000 ore”. Tra gli obiettivi di Flash Battery, infine, il primo bilancio di sostenibilità:

“Supportati dal Group Reporting Initiative –conclude Righi – vogliamo dare conto ai mercati, e al tempo stesso alla comunità locale, degli impatti del nostro lavoro in termini di risorse umane, sostenibilità, ambiente e sicurezza”.

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ECCEZIONALE, DALLA A ALLA Z. Grazie al suo robusto design ed al vasto assortimento di rivestimenti per setaccio, il nuovo MSS 802 EVO si adatta facilmente a nuovi cantieri e differenti condizioni operative, rendendolo ideale per un’ampia gamma di applicazioni. L’impianto per lo screening grossolano dispone di un intuitivo sistema di controllo, che riduce il rischio di errori operativi. Tutte le funzioni più rilevanti possono essere effettuate a distanza, aumentando la sicurezza sul lavoro degli operatori. Il MOBISCREEN MSS 802 EVO, resistente e versatile soluzione per la pietra naturale ed il riciclaggio.

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NOTIZIE

Tre frantoi a urto nella Francia meridionale

La scorsa estate tre nuovi frantoi a urto mobili e un impianto di vagliatura sono stati utilizzati nel sud della Francia. Tra le sfide per cui gli impianti MOBIREX MR 110i EVO2 con unità di vagliatura secondaria a due piani e il MOBISCREEN MSC

953i EVO si dimostrano flessibili sono incluse diverse mansioni e diversi prodotti finali. I quattro impianti vengono impiegati sia nelle cave di pietra calcarea che per le attività di riciclaggio. Un argomento a favore dell’acquisto è stato il basso consumo: da un lato un passo verso la tutela climatica e dall’altro una riduzione dei costi operativi. Anche la maneggevolezza delle macchine è stata impressionante. Nella cava di Robion viene frantumata la pietra calcarea. Il materiale è molto morbido, fine e tende alla polvere. Risulta però anche appiccicoso, soprattutto in inverno a causa dell’umidità, aspetto che può influenzare negativamente il processo di frantumazione e vagliatura. Tuttavia, grazie al treno macchine flessibile, composto dal frantoio ad urto MOBIREX MR 110i EVO2 con unità di vagliatura secondaria a due piani e dall’impianto di vagliatura e

classificazione MOBISCREEN MSC 953i EVO, è possibile gestire le varie sfide. In questo modo, è possibile ottenere un numero molto elevato di scalature differenti: in una prima fase, dal materiale di alimentazione 0-400 vengono separati 0/31 e 0/63. A ciò segue un’ulteriore triturazione e la separazione nell’impianto di vagliatura: qui vengono scaricate in parallelo le granulometrie 0/4, 4/6, 6/16 e 16/22 per l’industria del calcestruzzo o per l’ingegneria civile. Prima dell’utilizzo dell’MR 110i EVO2, nella cava si impiegava un altro frantoio a urto con due impianti di vagliatura e 12 m2 di superficie di vagliatura. Oggi è presente un impianto di vagliatura in meno e la superficie è stata ridotta a 9,5 m2. Tuttavia, il nuovo impianto Kleemann ottiene gli stessi risultati: ciò significa una macchina

in meno da rifornire e manutenere, il che consente di ridurre i costi di produzione. Mentre in precedenza il rifornimento quotidiano era pari a 300 l, oggi è di 500 l ogni due giorni, ovvero 50 l in meno al giorno. Inoltre, i rifornimenti meno frequenti riducono i costi del personale e i tempi di inattività. L’impianto concatenato fornisce una resa massima di 2.500 t/g nel settore della pietra calcarea. In altre due sedi vengono impiegati i frantoi a urto MOBIREX MR 110i EVO2 per la lavorazione di materiale di riciclaggio. In questo caso si tratta di rifiuti edili misti di dimensioni 0-600 mm sul frantoio. La configurazione con un separatore pneumatico ha ottenuto risultati positivi per questo compito, separando in modo affidabile le parti in plastica e il legno. Così è possibile ridurre i lavori di smistamento manuale che richiedono molto tempo. Anche la mobilità dell’impianto è un vantaggio, sia all’interno della cava, dove occasionalmente deve essere spostato, sia nel riciclaggio, dove talvolta viene effettuata la frantumazione per conto di terzi. Gli operatori delle macchine apprezzano la facilità di funzionamento e l’ottima accessibilità degli impianti. L’innovativo sistema di comando SPECTIVE facilita l’utilizzo della macchina anche da parte di operatori inesperti. SPECTIVE consente un funzionamento intuitivo e, in caso di guasti, indica direttamente la parte in cui si è verificato l’errore: ciò riduce la risoluzione dei problemi e i relativi tempi di inattività.

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 18
KLEEMAN

“Un partner di cui fidarsi”

In Kobelco crediamo nella perfezione. Sappiamo anche che può essere raggiunta solo con gli strumenti giusti per il lavoro. Ecco perché, oltre a macchinari di alta qualità, costruiamo relazioni solide e durature con i nostri concessionari. Ascoltiamo le loro esigenze e li supportiamo con competenze affidabili, reti solide e servizi professionali. Prestando attenzione ai dettagli, cresciamo insieme verso il futuro.

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Il rotatore inclinabile della terza generazione

Engcon concentrerà la propria presenza a Intermat 2024 sul rotatore inclinabile della terza generazione, oggi disponibile per le vendite. Allo stand engcon saranno esposti quattro diversi escavatori per mostrare con efficacia tutti i vantaggi derivanti dall’applicazione di un rotatore inclinabile. Oltre al ciò, engcon mostrerà anche la propria ampia gamma di accessori per escavatori. La svedese engcon produce e distribuisce rotatori inclinabili, attrezzi e accessori per escavatori in tutto il mondo. Ampiamente diffuso in Scandinavia, negli ultimi anni l’assortimento ha guadagnato quote di mercato in diversi Paesi europei. engcon è presente sul mercato francese dal 2002 e la partecipazione all’Intermat costituisce un ulteriore passo

avanti nella strategia dell’azienda di acquisire nuove quote di mercato sia in Francia che nel resto dell’Europa. “Sappiamo bene l’importanza di vedere i nostri prodotti all’opera, perché molti non credono che un rotatore inclinabile possa essere così efficiente. Per questo ci teniamo a effettuare dimostrazioni dal vivo e invitare i visitatori del nostro stand all’Intermat a testare i nostri prodotti”, afferma Martin Engström, responsabile di prodotto in engcon.

“Con il nostro rotatore inclinabile aumentano efficienza e sicurezza. In combinazione ai nostri accessori, un rotatore inclinabile è in grado di sostituire altre macchine, contribuendo a svolgere i lavori in modo più efficiente e risparmiare carburante. In quest’ottica, il rotatore inclinabile è un ottimo investimento per chi desidera svolgere più commesse in minor tempo”. Alla fiera parigina sarà mostrato anche l’EC-Oil, il sistema engcon per il collegamento automatico di attrezzi idraulici.

“L’EC-Oil permette di cambiare gli attrezzi nel giro di pochi secondi, senza tubi o cavi elettrici che si spostano durante il collegamento. Questa soluzione riduce il rischio di schiacciamento e usura”, sostiene Martin Engström.

NOTIZIE
www.mai.it #maiitalia GIC EXPO 18-20/04 CAVAEXPOTECH 23/05 FUORI DALLA STRADA, OLTRE I LIMITI
ENGCON

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Un escavatore ViO80-1 per l’industria lombarda

Un midi escavatore Yanmar ViO080-1 è stato utilizzato dall’impresa Cazzaniga & Fumagalli per eseguire gli scavi propedeutici all’ampliamento di un capannone industriale a La Valletta Brianza, paese in provincia di Lecco. L’economia di quest’area - che è stata una delle protagoniste italiane della seconda rivoluzione industriale - si caratterizza proprio per un solido apparato industriale e un comparto terziario particolarmente avanzato. Nel territorio, infatti, insistono numerose realtà produttive in continuo sviluppo. Sviluppo che porta alcune aziende ad ampliare talvolta le proprie strutture. È in una di queste aziende che si è resa protagonista l’impresa Cazzaniga & Fumagalli di Sirtori (Lecco), specializzata fin dal 1978, anno della sua fondazione, nella realizzazione di opere edili e industriali, interventi di movimentazione terra, costruzione di capannoni a uso industriale e demolizioni di edifici pubblici e privati. “La nostra azienda - spiegano dalla Cazzaniga & Fumagalli - si presenta sul mercato

con una tradizione di quasi 40 anni alle spalle nella realizzazione di opere edili e industriali, lavorando insieme a enti pubblici e privati. Garantiamo la consegna di opere edili e industriali complete in ogni loro parte, realizzate con i migliori materiali e macchinari, per lavori resistenti e duraturi nel tempo”. Resistente e duratura com’è stasto l’ampliamento di un capannone industriale di circa 2.500 m2 preparato e portato a termine appunto dalla Cazzaniga & Fumagalli per un’importante industria di La Valletta Brianza. Qui, in particolare, è stato utilizzato il citato midi escavatore ViO80-1: consegnato all’impresa lombarda recentemente, fa parte di un parco mezzi aziendale totalmente a marchio Yanmar

Compact Equipment EMEA (Yanmar CE). Agostino Cazzaniga e Pietro Fumagalli, i soci titolari dell’azienda, sono clienti da molti anni di Yanmar CE, in particolare, del concessionario Canziani Paolo. La macchina è stata qui impiegata per l’esecuzione di tutti gli scavi previsti da progetto, utilizzando più attrezzature, propedeutiche alla successiva posa del prefabbricato. “Per la realizzazione delle opere programmate nel sito industriale di La Valletta Brianza - spiegano Agostino Cazzaniga e Pietro Fumagalli - abbiamo utilizzato il midi escavatore Yanmar ViO80-1 perché offre le prestazioni di un escavatore cingolato convenzionale mantenendo tutti i vantaggi di una macchina compatta.

Utilizziamo spesso questo modello per eseguire lavori in aree urbane, in quanto consente di effettuare manovre con tranquillità ed efficienza (ad esempio, la posa di tubi) a fianco di muri e in spazi limitati, dove altre macchine della stessa classe di peso non avrebbero accesso Le forze di strappo e di penetrazione del midi escavatore Yanmar CE ViO80-1, rispettivamente di 63,5 e 40,8 kN, sono valori molto interessanti per un mezzo girosagoma da 8 t di questo genere”, continuano Cazzaniga e Fumagalli.

“La profondità di scavo di 4.790 mm (con avambraccio lungo) e la forza di trazione ci consentono di affrontare anche i lavori più gravosi Per incrementare le prestazioni e la versatilità di questa macchina abbiamo utilizzato un’ampia gamma di accessori e attrezzature. A tal proposito, l’equipaggiamento di serie del ViO80-1 dispone di due circuiti idraulici ausiliari che si azionano mediante comandi proporzionali inseriti nei joystick. Comandi che permettono di fornire a ogni accessorio la quantità d’olio necessaria per ottenere il funzionamento ottimale”

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YANMAR

NOTIZIE

Spettacolare realizzazione di un autodromo in Giappone

Non lontano da Tokyo è nato un circuito di gara privato inserito in una cornice naturale mozzafiato: tre finitrici Vögele SUPER 1800-3i, SUPER 1803-3i e SUPER 1900-2 hanno realizzato la posa in opera di quattro strati su una superficie di quasi 100.000 m². L’alimentatore MT 3000-3i Offset, dal canto suo, ha garantito efficienza e qualità. Quello commissionato dalla CORNS & Company Limited a circa 70 km da Tokyo, nei pressi della citta di Minamiboso, è un progetto spettacolare: un esteso centro ricreativo per gli appassionati di auto sportive nel quale è inserito anche il primo autodromo del Giappone per chi desidera mettere alla prova la propria vettura privata. Distintive del tracciato lungo 3,5 km sono le forti pendenze in discesa fino al 16 % e quelle in salita fino al 19 %. I rettilinei più lunghi misurano 800 m e sono dei veri e propri corridoi ad alta velocità. Tra questi, numerose chicane e curve strette con un raggio di 14 m richiedono grande abilità nella guida. Maeda Road Construction Co., Ltd ha affrontato questo nuovo progetto impegnativo con quattro macchine di Vögele: due finitrici della Universal Class SUPER 1800-3i

e SUPER 1803-3i e una finitrice della Highway Class 1900-2 hanno realizzato la stesa, mentre un alimentatore MT 3000-3i Offset convogliava il conglomerato bituminoso dagli autocarri alle tramogge di carico delle finitrici. Le tre finitrici hanno steso complessivamente quattro strati su una superficie totale di quasi 100.000 m²: 18 cm di strato di base non legato, 12 cm di strato di base legato, 6 cm di strato di collegamento e 4 cm di manto d’usura. Ai 36.000 m² del circuito si sono aggiunti altri 60.000 m²  per vie di fuga, corsia dei box e percorsi di servizio. Queste aree secondarie e gli strati di base sono stati realizzati sotto la regia di una SUPER 1900-2 che l’impresa generale di costruzioni Maeda Road Construction utilizza con successo da anni. Le finitrici hanno lavorato prevalentemente con il metodo

“caldo a caldo”: due macchine hanno realizzato una accanto all’altra un’asfaltatura sempre lievemente sfalsata, garantendo così una superficie senza giunti su tutta la larghezza della carreggiata (da 8 a 12 m) e, quindi, una stabilità e una durata della carreggiata elevate. La squadra di stesa, inoltre, ha anche sfruttato i vantaggi delle diverse configurazioni di telaio: la finitrice cingolata SUPER 1800-3i si distingue per un’elevata trattività e una marcia in rettilineo costante, mentre la finitrice gommata SUPER 1803-3i, grazie al suo sottocarro che le permette di sterzare con estrema precisione e senza strappi, è particolarmente adatta alla stesa in raggi di curvatura stretti. Per questo motivo, la squadra di stesa ha utilizzato la SUPER 1803-3i  soprattutto nella corsia interna della curva. Oltre alle finitrici, decisiva per l’elevata qualità di stesa del circuito è stata un’altra macchina di Vögele: l’alimentatore MT 30003i Offset. Evitando il trasferimento del materiale dall’autocarro alla finitrice, il PowerFeeder garantisce un processo di stesa costante ed efficiente. Nella tramoggia dell’alimentatore, il conglomerato viene convogliato trasversalmente da coclee di forma conica e viene quindi omogeneizzato termicamente.

Un efficace sistema termico riscalda il nastro convogliatore e i punti di trasferimento, mentre l’alimentatore contrasta efficacemente un raffreddamento del conglomerato e una conseguente segregazione. Ecco perché gli alimentatori Vögele sono spesso utilizzati in cantieri come quello di Minamiboso, dove sono richieste la massima qualità e l’osservanza di tempistiche di lavoro ristrette.

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VÖGELE

NOTIZIE

WACKER NEUSON

Tecnologie d’avanguardia e innovazioni per un lavoro efficiente

Con uno sguardo rivolto al futuro Wacker Neuson presenta le novità dei prodotti per il primo semestre 2024. La nuova generazione di costipatori a batteria e la piastra vibrante monodirezionale a batteria WP1550e danno un chiaro segnale in direzione del cantiere zero emission. Questi nuovi dispositivi di compattamento supportano i clienti a completare il passaggio a zero emission, lo #switchtogreen. La nuova generazione di costipatori a batteria convince per la maniglia di guida ergonomica e un piede battente intercambiabile, compatibile anche con la nuova generazione di vibrocostipatori a due e quattro tempi. Con l’uso di costipatori a batteria si possono ridurre le emissioni acustiche e di gas di scarico proteggendo l’operatore e l’ambiente in cantiere: un vantaggio in molte applicazioni, ad esempio nei cantieri in centri storici. Inoltre, i costipatori a batteria sono facili da utilizzare: si avviano semplicemente premendo un pulsante. Novità quali il raffreddamento attivo per una gestione ottimale della temperatura e una modalità stand-by della batteria per un processo di avvio agevolato dimostrano i progressi in termini di efficienza e facilità d’uso.

La piastra vibrante monodirezionale WP1550e dispone di DireX, il nuovo azionamento diretto sviluppato da Wacker Neuson che consente non solo una compattazione efficiente, ma anche una prolungata durata della batteria. Il motore elettrico è esente da manutenzione. Le bassi valori di vibrazione mano-braccio (< 5 m/s²) garantiscono un lavoro comodo anche quando si utilizza la piastra vibrante a batteria WP1550e per periodi più lunghi. Come tutte le

attrezzature edili “zero emission” di Wacker Neuson questa piastra viene utilizzata con la batteria Battery One, compatibile anche con le attrezzature edili di altri produttori. Il costruttore propone poi i vibrocostipatori con il propulsore WM80 sviluppato da Wacker Neuson: questo motore a due tempi è progettato per le esigenze dei vibrocostipatori e consente un lavoro produttivo con importanti risultati di compattazione. Con un flusso d’aria di raffreddamento ottimizzato, un filtro dell’aria efficiente e una struttura robusta, la nuova generazione di vibrocostipatori a due tempi offre la massima efficienza anche in condizioni impegnative. La struttura snella e compatta facilita le manovre mentre le ridotte emissioni CO2 consentono l’uso anche in fossati. Il DV125 amplia la serie di modelli di Dumper Dual View ed è adatto per le applicazioni con un’elevata movimentazione dei materiali grazie al carico utile di 12.500 kg. Il DV125 è dotato della funzione di monitoraggio del cassone e dell’inclinazione, griglia del cassone, funzione Hillhold, vetro di sicurezza stratificato e molte altre funzioni di sicurezza, molte della quali di serie. La struttura compatta e il concetto di funzionamento Dual View con la consolle di comando girevole a 180° consentono una visuale ampia e libera durante la guida e le manovre, nonché durante il carico e lo scarico: un vantaggio soprattutto per il lavoro in spazi ristretti.

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Salone internazionale delle tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza, servizi e infrastrutture viarie

Bologna, 9-12 Ottobre 2024 Quartiere Fieristico

il Patrocinio di
Con
an event by www.asphaltica.it
informazioni:
RECYCLING BARRIERS ROAD SIGNS COLOURS ASPHALT EQUIPMENT Per
asphaltica@bolognafiere.it

MACCHINE PER LE COSTRUZIONI:

un anno di consolidamento dopo il boom del 2023

Qual è lo stato di salute del mercato delle macchine per la cantieristica? Hanno fatto il punto Unacea e CER diffondendo i dati di stima per il 2024 nell’ambito del recente SaMoTer Day, occasione per presentare anche la prossima edizione del salone veronese

Il rapporto previsionale per il 2024 sull’andamento del settore macchine per costruzione elaborato da Unacea (Unione nazionale macchine per costruzioni) e da CER (Centro Europa Ricerche) indica un trend in flessione in alcuni dei segmenti del settore, che per l’anno in corso potrebbe seguire un rallentamento fisiologico del ciclo delle costruzioni, che resta comunque nel complesso robusto. Sono alcuni dei dati emersi nel corso del SaMoTer Day, uno degli appuntamenti organizzati in vista della 32ª edizione del Salone internazionale sulle macchine per costruzioni, in programma dal 6 al 9 maggio 2026.

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 30
Mercato
ATTUALITA’

Macchine per costruzioni: le stime 2024

A livello macroeconomico il 2024 registra tendenze globali in parte contrastanti, descritte da Stefano Fantacone, direttore scientifico del CER. “Le prospettive di crescita dell’economia globale sono previste in crescita nel biennio 2024-25, anche se restano comunque deboli e con tensioni internazionali che generano incertezza, dalla guerra in Ucraina alla situazione nel Mar Rosso, fino alla competizione economica fra Cina e India nel quadrante asiatico e al rallentamento della Germania. Allo stesso tempo in Italia il Pil dovrebbe crescere dello 0,9% nel 2024, che è una

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 31

ATTUALITA’

crescita contenuta, ma pur sempre superiore al dato medio pre-Covid”. Anche il sentiment relativo alla fiducia delle imprese di costruzioni, per quanto in calo rispetto al 2023 (da 105,9% a 105%), resta alto, complici le prospettive della staffetta fra Superbonus e Pnrr, il Programma nazionale di ripresa e resilienza, che nel prossimo biennio (20252026) dovrebbe registrare un’accelerazione molto marcata, contribuendo al rilancio del settore.

Se il 2023 per le macchine per costruzioni è stato un anno di leggera flessione rispetto all’anno precedente (-3,1%, ma il dato potrebbe essere complessivamen-

te rivisto in ottica meno negativa), si è collocato comunque su livelli più elevati del 47% rispetto ai volumi di cinque anni prima, pari a 9.000 macchine in più. Molto positivi nel 2023 i risultati per macchine stradali (+31,9%) e macchine in calcestruzzo (8,3 %). Aumento delle vendite anche per i sollevatori telescopici, che hanno messo a segno un +1,8 %. Fra le macchine movimentazione terra (-5,3%), performance lusinghiere per apripista (+53%), minipale compatte (+15,6%) e dumper (+10%), mentre segnano contrazioni rilevanti terne (-20,9%), pale gommate (-12,2%)

ed escavatori cingolati (-9%).

Il 2024 sarà quindi un anno di consolidamento con un rallentamento, con una previsione del CER che colloca la dimensione di equilibrio delle vendite fra le 27.500 e le 28.000 unità.

Più in dettaglio, le macchine per costruzione dovrebbero sfiorare le 27.300 unità (-4,9% sul 2023; nel 2022 ne furono vendute 29.613), mentre le macchine movimentazione terra dovrebbero nel 2024 avvicinarsi a 22.700 unità vendute. Giù le vendite dei telescopici a 2.763 unità (-4,8% sul 2023), le macchine stradali (-10,4% sull’anno prece-

IL 2024 SARÀ UN ANNO DI

CONSOLIDAMENTO CON UN RALLENTAMENTO DELLE VENDITE RISPETTO AL PUNTO MASSIMO DEL 2022, MA SEMPRE MOLTO AL DI SOPRA

DEL 2021 E CON UNA PREVISIONE DEL CER

CHE COLLOCA LA DIMENSIONE DI EQUILIBRIO DELLE VENDITE FRA I 27.500

E LE 28.000 UNITÀ

“ “

MACCHINE PER COSTRUZIONE: STIMA 2024

IL 2023 È STATO UN ANNO DI FLESSIONE (-3,1%), MA L’ARRETRAMENTO VA CONSIDERATO

ANNI FA (+47%)

dente) e le macchine per calcestruzzo (-3,6% sul 2023).

La sostenibilità spinge gli investimenti

Il fattore sostenibilità sarà uno dei driver dell’innovazione e una spinta agli investimenti in futuro. Sotto la lente, infatti, anche se solo per categorie ben definite di prodotti di piccole e medie dimensioni in uso nelle grandi città e prevalentemente in aree dove la sensibilità green è più sentita (Ue e Nord Europa), lo sviluppo di motori elettrici per limitare l’impatto ambientale, ma anche di soluzioni tecnologiche per limitare le emissioni di CO2.

Sullo sfondo, tuttavia, restano alcuni elementi di incertezza, dai tassi di interesse alle ZES (Zone Economiche Speciali) delineate per il Centro-Sud dell’Italia fino all’allungamento dei tempi di consegna per fattori esogeni e connessi al-

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 32
LUCE
ALLA
DEI FORTI AUMENTI DEGLI ANNI PRECEDENTI. SONO STATE VENDUTE OLTRE 9.000 MACCHINE IN PIÙ RISPETTO A CINQUE
STEFANO FANTACONE DIRETTORE SCIENTIFICO DEL CER

I NUMERI DEL 2023

• Macchine stradali: +31,9%

• Macchine per calcestruzzo: +8,3%

• Sollevatori telescopici: +1,8%

• Macchine Movimentazione Terra:

-5,3%

Fra le macchine movimento terra:

+53% Apripista

+15,6% Mini pale compatte

+10% Dumper

-20,9% Terne

-12,2% Pale gommate

-9% Escavatori cingolati

Oggi ci sono diverse novità in ambito autostradale nella stesa delle pavimentazioni bituminose. Per esempio, Autostrada del Brennero ha recentemente avviato in via sperimentale l’uso di uno specifico additivo (di tipo organico o di tipo chimico) per la gestione delle temperature di produzione dei conglomerati bituminosi, che consente le tensioni geopolitiche internazionali. Non mancano, però, segnali di fiducia. Da tre anni la produzione di materiali bituminosi in Italia si assesta fra i 30 e i 35 milioni di tonnellate, vicino cioè ai 40 milioni di tonnellate, vale a dire il livello pre-crisi del 2008.

Riguardo all’ultimo dato disponibile Istat elaborato da Unacea e CER, le esportazioni dei dodici mesi del 2023 hanno superato i 3,5 miliardi di euro, con una crescita del 13,7% rispetto al 2022. In crescita del 9% anche le importazioni, con 2,3 miliardi di euro. La bilancia commerciale continua in attivo con 1,2 miliardi di euro e una crescita del 23,5%

Transizione green e sicurezza, il caso di Autobrennero

La transizione passa anche per nuovi modi di intervenire e aprire cantieri sulle strade, come hanno dimostrato gli interventi della vicepresidente di Autobrennero, Alessia Rotta, e dell’Ing. Carlo Costa, direttore tecnico generale di Autobrennero.

Alla luce delle sempre maggiori potenze erogate dalle automobili, l’incidentalità e la sicurezza e il comfort di guida sono strettamente legate alla tipologia e condizioni della pavimentazione. L’applicazione di misurazioni scientifiche e approcci ingegneristici sono alla base di un comportamento vincente da adottare nei confronti della corretta gestione della pavimentazione e consen-

tono di migliorare viabilità e sicurezza stradale, coinvolgendo direttamente i territori di attraversamento della principale arteria autostradale che collega l’Italia ad Austria e Germania.

MACCHINE

di abbassare la temperatura di produzione e di stesa. Il il conglomerato additivato può così essere steso e compattato a temperature che variano tra i 90°C e i 120°C, abbattendo i fumi che fuoriescono dal bitume caldo e apportando importanti risparmi energetici. Nel 2023, poi, Autostrada del Brennero per proteggere la mano di attacco ha introdotto l’utilizzo di latte di calce in sostituzione del filler (additivo minerale) e graniglia per evitare l’incollaggio degli pneumatici (o dei cingoli) alla mano d’attacco o alla membrana impermeabilizzante e

2024

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 33
SI CONFERMA NEL 2023 E 2024 IL CALO DELLE VENDITE RISPETTO A PUNTO DI MASSIMO DEL 2022, MA I NUMERI SONO SEMPRE MOLTO AL DI SOPRA DEL 2021
MOVIMENTAZIONE TERRA: STIMA

ATTUALITA’

l’asportazione della stessa. A causa dell’elevata volatilità della polvere di filler l’utilizzo del latte di calce garantisce un miglioramento delle condizioni ambientali sia per le maestranze di cantiere che per gli utenti autostradali. Infine, poiché realizzare cantieri autostradali per il rifacimento della pavimentazione attraverso organizzazioni tradizionali prevede la chiusura di carreggiata, A22 ha previsto modelli di gestone che garantiscono il maggior numero possibile di corsie aperte al traffico durante i lavori, garantendo nel contempo la sicurezza degli operatori in cantiere. L’obiettivo è intervenire sul degrado del manto stradale prima che giunga a

livelli di potenziale pericolo: le componenti delle strade sono tutte misurabili. La diagnostica, attraverso la misura di diversi parametri, permette di valutare lo stato della pavimentazione e di tutte

le altre componenti di una strada. Il monitoraggio rappresenta un punto fondamentale dell’efficienza nel tempo del nuovo manto bituminoso Drenante Fonoassorbente Speciale.

UN TREND IN FLESSIONE IN ALCUNI DEI SEGMENTI DEL SETTORE, PER L’ANNO IN CORSO POTREBBE DETERMINARE UN RALLENTAMENTO FISIOLOGICO DEL CICLO DELLE COSTRUZIONI, CHE RESTA COMUNQUE NEL COMPLESSO ROBUSTO “ “

APPUNTAMENTO A SAMOTER 2026

SaMoTer è la manifestazione italiana di riferimento per il settore delle macchine per il cantiere e l’edilizia. La prossima edizione (6-9 maggio 2026 a VeronaFiere), la 32esima, introdurrà delle importanti novità nel solco di linee guida consolidate e che coniugano business, innovazione, internazionalità e formazione. Ci sarà una vera e propria Academy, finalizzata alla formazione tecnica di alta qualità, creando un primo percorso scolastico che vogliono sviluppare nuove competenze. Anche la logistica rappresenterà un elemento di innovazione per SaMoTer, grazie a focus specifici nel settore del trasporto su gomma, che avrà un’area espositiva dedicata. Confermato il SaMoTer Lab, luogo di collaborazione fra istituzioni e imprese all’insegna dell’innovazione, e il Cantiere Digitale, dove si possono vedere all’opera macchine 4.0 e tecnologie di digital control.

Fra le novità, anche la rassegna Paving Show, il nuovo evento sulle pavimentazioni stradali, che avrà un’anteprima il 12 e 13 marzo 2025 sotto forma di mostra-convegno al centro congressi di Veronafiere.

Paving, cantieri e innovazione:

il progetto InfraRob

A proposito di manutenzione stradale e pavimentazione, il SaMoTer Day è stata anche l’occasione per illustrare lo stato di avanzamento del progetto europeo InfraRob, che vede impegnati 18 partner provenienti da otto Paesi europei e coordinati dall’Università di Vigo (Spagna), con un budget di 5 milioni di euro e una durata complessiva di 42 mesi (fino al 2025). “Gli studi dell’area tecnologica puntano ad automatizzare e rendere autonomi i processi di asfaltatura, con l’obiettivo di ridurre del 50% gli incidenti mortali dovuti alla manutenzione stradale e del 20% le interruzioni di traffico nelle fasi manutentive delle infrastrutture viabilistiche”, ha specificato Riccardo Viaggi, segretario generale del CECE (Committee for European Construction Equipment). ■

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RICCARDO VIAGGI SEGRETARIO GENERALE DEL CECE
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OBIETTIVO: massimo impatto!

DEVELON farà il suo debutto quest’anno a Intermat, evento in occasione del quale il costruttore si distinguerà per un’esposizione davvero imponente di nuovi prodotti. Innovazione e sostenibilità saranno i temi chiave affrontati a Parigi

di Ettore Zanatta

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 36
DEVELON
MACCHINE

Innovazione e sostenibilità, unitamente a nuove macchine e tecnologie digitali all’avanguardia nel settore: questi saranno i temi chiave che DEVELON esporrà all’interno del suo stand in occasione di Intermat 2024, in scena il prossimo aprile. Il costruttore parteciperà per la prima volta al Salone internazionale francese con un’esposizione imponente di nuovi prodotti. Una gamma di mezzi che parte dalle macchine compatte per arrivare fino alla più recente versione dell’escavatore cingolato pesante da 53 t. Vediamo una panoramica dell’ampia offerta che caratterizzerà la proposta DEVELON a Parigi.

L’innovazione come cuore pulsante

Un’ampia parte della mostra statica in programma nello stand DEVELON sarà dedicata alla nuova gamma di macchine compatte dell’azienda.

Tra i modelli esposti ci sarà la nuova DTL35-7, la prima minipala cingolata in assoluto di DEVELON, recentemente introdotta in Nord America. Benché non ancora pronta per il mercato europeo, questa macchina sarà esposta per mostrare le potenzialità che la distingueranno sul mercato, non da ultimo il motore da 85,3 kW (116 HP), che le permetterà di azionare in tutta facilità anche gli accessori ad alta portata. Con una portata ausiliaria di 150 l/min e una pressione di 280 bar, la DTL35-7 è progettata per garantire massime prestazioni e potenza. I visitatori di Intermat potranno inoltre vedere per la prima volta anche il nuovo dozer DEVELON DD130-7, con la sua ampia gamma di caratteristiche e funzioni che ne fanno una soluzione ideale a grande produttività per le applicazioni di livellamento fine per progetti di edili-

zia residenziale e commerciale leggera. Una delle principali caratteristiche del dozer DD130-7 è la visibilità assicurata sulla lama apripista. A tal fine, il vano motore anteriore è stato ridisegnato con un profilo più stretto che migliora la vista sul lavoro che si sta eseguendo. Molto importante e strategica è naturalmente la gamma dei nuovi miniescavatori, anch’essi esposti per la prima volta a Intermat, che include i modelli DX10Z-7 da 1,16 t, DX17Z-7 da 1,85 t e DX27Z-7 da 2,8 t, oltre al midi escavatore DX85R-7 da 8 t. Tutti i nuovi modelli offrono elevate prestazioni, stabilità, versatilità, un comfort ottimizzato, comandi precisi, durata e semplicità manutentiva. Un altro midi escavatore DEVELON al suo debutto a Intermat è il gommato DX100WR-7 da 10,7 t, che sarà esposto nell’area demo dello stand, equipaggiato con un “tilt rotator” inclinabile. L’esposizione delle macchine compatte DEVELON comprenderà anche la pala gommata compatta DL80TL-7, che fa parte di una gamma di cinque modelli da 3,5 a 5 t. Gamma che, oltre alla versione citata, comprende i modelli DL60-7, DL65-7, DL80-7 e DL85-7 i quali, insieme, coprono una vasta gamma di applicazioni, come costruzione, agricoltura,

L’IMPIANTO IDRAULICO “VIRTUAL BLEED OFF (VBO) D-ECOPOWER” SARÀ UTILIZZATO NELLA NUOVA VERSIONE DELL’ESCAVATORE CINGOLATO DA 53 T DX530LC-7K, CHE SARÀ PRESENTE IN ESPOSIZIONE STATICA A INTERMAT

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 37
2024

MACCHINE

NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI

Nel tema dell’innovazione rientreranno anche le tecnologie digitali DEVELON esposte sugli schermi e i monitor nell’edificio principale dello stand, come la soluzione “Develon Smart Quarry”, la piattaforma digitale “Develon DXP” e il sistema di gestione delle flotte “Develon Fleet Management”. La prima risponde alle diverse esigenze dei clienti, riducendo i tempi di fermo macchina, migliorando l’efficienza della gestione delle operazioni di carico e prevenendo i rischi d’incidente e lo fa fornendo servizi che sfruttano le funzioni “Smart Construction Equipment (CE)”, mettendole al servizio dei processi di spedizione, produzione, sicurezza e gestione flotta in essere nella cava. Questa soluzione comprende tre categorie: gestione flotta, spedizione/produzione e sicurezza, con tecnologie Smart CE incorporate in ciascuna categoria per soddisfare le esigenze dei clienti. Una panoramica dei componenti/processi che possono essere tipicamente combinati nella “Smart Quarry Solution” comprende: un sistema di controllo accessi non presidiato; app mobile per gli autisti degli autocarri, per gli operatori delle pale gommate e degli escavatori e per il responsabile sul campo; centro di controllo integrato; scansione con droni. L’azienda promuoverà anche la nuova versione del “Develon Fleet Management”, sistema wireless per la gestione delle flotte creato specificamente per le macchine

DEVELON: fornendo informazioni complete sulle prestazioni delle macchine stesse con una doppia modalità di trasmissione dei dati (rete mobile o cellulare), questo sistema telematico offre una soluzione per la gestione di flotte e risorse basata sul web utile per gestire le prestazioni e la sicurezza dei mezzi e promuovere la manutenzione preventiva.

movimento terra, rifiuti/riciclo, noleggio, fornitori di materiali, paesaggistica, movimentazione di materiali, magazzinaggio e industria in generale.

Le novità “Heavy” Nell’area dimostrativa del suo stand, DEVELON presenterà per la prima volta a Intermat anche il dumper articolato DA30-7, capace di un carico utile di 28 t e alimentato dal nuovo motore diesel Stage V Scania DC09 da 9 l e 276 kW (375 CV). Da citare senza dubbio an-

LA NUOVA MINIPALA CINGOLATA DTL35-7, RECENTEMENTE INTRODOTTA IN NORD AMERICA

che la pala gommata DL420CVT-7, uno dei modelli della pluripremiata famiglia DL-7, compatibile con benne di capacità massima di fino a 4,5 m3 e in grado di offrire un’elevata efficienza dei consumi grazie alla trasmissione a variazione continua (CVT). La DL420CVT-7 sarà presentata equipaggiata con l’esclusivo sistema di sicurezza a “benna trasparente”, accessorio unico nel suo genere nato come soluzione al problema degli angoli ciechi che si creano proprio davanti alle benne delle pale gommate. Ma non è finita qui, perché la versione da cava del “recente” escavatore cingolato DX530LC-7K da 53 t sarà esposta per la prima volta nella mostra statica dello stand DEVELON. Questa macchina offre una serie di nuove caratteristiche standard e opzionali che sono disponibili anche nei cinque modelli più piccoli della famiglia con pesi operativi da 31,5 a 50 t, ovvero gli escavatori cingolati DX300LC-7K, DX350LC-7K, DX380LC-7K, DX420LC-7K e DX490LC-7K. Le novità principali sono in cabina: già eccellente in termini di ergonomia e spazio in abitacolo, il nuovo modulo di questi modelli ne migliora ulteriormente il comfort e la semplicità d’uso. Oltre al nuovo sedile la cabina rinnovata offre dotazioni di serie ancora più ricche, assicurando maneggevolezza e precisione estreme in tutte le applicazioni.

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 38

Debutto europeo per Concept-X 2.0

DEVELON ha svelato Concept-X nel 2019 presentandolo come la prima soluzione con macchine da costruzione autonome in assoluto al mondo. In occasione di una dimostrazione svoltasi in Corea quello stesso anno i partecipanti hanno potuto osservare le macchine da costruzione autonome alle prese con le normali operazioni che si svolgono tutti i giorni in cantiere. A Intermat, DEVELON presenterà i più recenti sviluppi di questa soluzione tecnologica in una versione aggiornata denominata Concept-X 2.0. Le macchine coinvolte in questi sviluppi includono il dozer DD100-CX e l’escavatore cingolato DX225-CX: si tratta, in entrambi i casi, di mezzi privi di cabina e quindi senza operatore, caratterizzate da un linguaggio di progettazione di tipo “linear core” (le due macchine parteciperanno a dimostrazioni dal vivo che si svolgeranno durante tutta la durata della fiera). Tra i nuovi aggiornamenti oggetto delle dimostrazioni ci saranno: guida autonoma e posizionamento automatico della lama con utilizzo del geoposizionamento satellitare (GNSS); livellamento 3D automatico con “tilt rotator” inclinabile; scavo e carico automatici con funzioni assistite dal “machine learning”; algoritmi avanzati integrati per le funzioni di pianificazione; tecnologia di sicurezza avanzata “E-Stop”.

Energie future

Un’altra importante area di innovazione presentata in anteprima a Intermat sarà quella dell’area “Energie future”, una sezione dello stand DEVELON che includerà il miniescavatore DX20ZE, il primo elettrico prodotto in serie dall’azienda. Questa macchina da 2 t combina bassa rumorosità e zero emissioni con le caratteristiche e i miglioramenti prestazionali introdotti dalla famiglia di miniescavatori di nuova generazione della serie DX-7. Il DX20ZE sarà affiancato dal “concept vehicle” elettrico 14W-EREV, un esca-

STRATEGICO SARÀ IL LANCIO

DELLA NUOVA GAMMA DI MINIESCAVATORI, CHE INCLUDE

I MODELLI DX10Z-7, DX17Z-7 E DX27Z-7 (QUEST’ULTIMO NELLA FOTO)

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 39
UNA DELLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL NUOVO DOZER DD130-7
L’ESCAVATORE GOMMATO DX100WR-7 DA 10,7 T SARÀ ESPOSTO NELL’AREA DEMO DELLO STAND DEVELON, EQUIPAGGIATO CON UN “TILT ROTATOR” INCLINABILE
È LA VISIBILITÀ ASSICURATA SULLA LAMA APRIPISTA

MACCHINE

IL

ARTICOLATO

LA PALA GOMMATA DL420CVT-7 SARÀ EQUIPAGGIATA CON L’ESCLUSIVO SISTEMA DI SICUREZZA A “BENNA TRASPARENTE”

vatore gommato elettrico progettato intorno a un sistema di trazione rigenerativo (eDrive), un impianto di brandeggio avanzato (eSwing) e sistemi eWorking, per garantire la massima efficienza a zero emissioni. A completare l’area espositiva dedicata alle energie future sarà il DL250FCEV (Fuel Cell Electric Vehicle), macchina basata su una piattaforma versatile che può essere equipaggiata con un powerpack a celle a combustibile a idrogeno oppure convertita in un veicolo BEV (Battery Electric Vehicle) installando un pacco batterie. ■

DEVELON PRESENTERÀ A INTERMAT

I PIÙ RECENTI SVILUPPI DI QUESTA

SOLUZIONE TECNOLOGICA IN UNA

VERSIONE AGGIORNATA DENOMINATA

CONCEPT-X 2.0

“GOING GREEN”!

Il tema “Going Green” sarà uno dei pilastri dello stand DEVELON e intenderà evidenziare il posizionamento dell’azienda quale partner di riferimento “green” preferenziale degli operatori. Quest’impegno è supportato dall’introduzione sulle macchine di particolari etichette d’identificazione che ne comunicano in maniera chiara le credenziali ecologiche, come la compatibilità con l’HVO (gasolio verde), il riempimento con olio biodegradabile, eccetera. Esso include anche il controllo della contaminazione offerto da DEVELON con olio biologico/organico fornito dalla linea di assemblaggio. Sempre sotto lo stesso slogan lo stand darà dimostrazione della compatibilità delle sue macchine con i carburanti diesel HVO e Gas To Liquid (GTL).

IL DX20ZE DA 2 T È IL PRIMO MINIESCAVATORE ELETTRICO PRODOTTO IN SERIE DA DEVELON

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 40
DUMPER DA30-7, DA 28 T DI CARICO UTILE, È ALIMENTATO DAL NUOVO MOTORE DIESEL STAGE V SCANIA DC09 DA 9 L DA 276 KW

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Alla conquista DELL’EUROPA

Il costruttore turco sarà presente a Intermat 2024 con un’ampia gamma di macchine operatrici progettate e realizzate per conquistare gli operatori del mercato europeo.

Le proposte

comprenderanno ogni segmento di mercato, dagli escavatori alle pale gommate, ai motor grader

Come sempre, Hidromek partecipa a quest’edizione di Intermat con un’ampia rappresentanza della sua (vasta) gamma di macchine movimento terra, tra terne, escavatori gommati e cingolati, pale gommate e motorgrader. L’azienda di Ankara - che vanta mezzi all’opera in oltre 100 Paesi, in sei continenti, ed è il primo e unico costruttore turco a far parte della lista “Yellow Table”, dov’è presente per la nona volta, che include i maggiori produttori di macchine per l’edilizia del mondo - continua a sviluppare progetti finalizzati alla realizzazione di macchine autonome, ibride e di nuova generazione, elaborati nei suoi due centri di ricerca e sviluppo.

Per quanto riguarda il “nostro” mercato,

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Hidromek
MACCHINE

è da oltre 25 anni che Hidromek commercializza i suoi prodotti in Europa: partendo dalla Spagna (il costruttore ha scelto Barcellona come sede delle sue attività e del suo centro ricambi), il riscontro nei confronti delle sue macchine si è gradualmente esteso a Francia, Italia, Germania e Portogallo. Il mercato francese, in particolare, rappresenta un mercato strategico per Hidromek per rafforzare la propria immagine a livello globale e conta attualmente 12 concessionari dislocati sul territorio. Le divisioni dell’azienda - vendite, progetta-

zione e assistenza post-vendita - sono sempre molto attente a cogliere le esigenze dei clienti per progettare macchine in grado di soddisfare al meglio le aspettative: è stato il mercato francese, ad esempio, che ha fortemente influenzato Hidromek nel progettare e lanciare la sua gamma di escavatori gommati. “La costruzione delle nostre macchine si basa su contenuti innovativi di alta qualità, su tecnologie affidabili, sperimentate e durevoli nel tempo”, afferma Rogerio do Nascimento, Business Director di Hidromek France. “Questo è il motivo

per cui ci stiamo conquistando la fiducia di un numero sempre maggiore di imprese del settore. Tutti i mezzi appartenenti alla nostra gamma produttiva si basa su bassi consumi, elevata affidabilità, comfort e robustezza nelle applicazioni più difficili. Stiamo costruendo una solida reputazione tra le imprese di tutto il mondo e in Europa. In molti acquistano il marchio Hidromek per la prima volta per provare sul campo le impressioni positive avvertite al primo colpo d’occhio. Di solito tutti tornano a comprare nuovamente i nostri prodotti dopo averli testati sul campo”

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HIDROMEK ESPORRÀ A INTERMAT 2024 GLI ESCAVATORI HMK 150 WR, HMK 140 LC, HMK 145 LC SR, HMK 230 LC (NELLA FOTO), HMK 310 NLC E HMK 390 LC HD DELLA SERIE H4

MACCHINE

I VISITATORI DI INTERMAT

Terna “vincente”

Per quanto riguarda le terne, i visitatori di Intermat avranno la possibilità di vedere la mini terna HMK 62 TC e la HMK 102 B Supra della Serie K4. Queste macchine di quarta generazione offrono alte prestazioni e versatilità e una spiccata facilità d’utilizzo, nonché una cabina confortevole. La Serie K4, progettata per sopportare anche condizioni ambientali difficili e condizioni di lavoro gravose, consente di ottimizzare la produttività grazie alla struttura robusta dei suoi modelli, all’efficiente impianto idraulico che fornisce la massima forza di strappo anche a un numero di giri inferiore e all’elevata portata d’olio. La cabina della Serie K4, inoltre, si adatta alle posizioni del retroescavatore e del carica-

tore: la funzione brevettata Autotilt del sedile consente al volante di sollevarsi automaticamente durante la rotazione all’indietro e permette di accedere facilmente alla posizione del retroescavatore. I joystick integrati nel sedile consentono all’operatore di lavorare nelle posizioni del retroescavatore e del caricatore, compresi gli angoli laterali. Fino ad oggi la Serie K4 ha vinto quattro premi internazionali di design: “German Design”, “Good Design”, “If Design Award” e “Red Dot Design Award”.

Una delle caratteristiche principali della polivalente mini terna cingolata HMK 62 TC è che può essere convertita da macchina da costruzione cingolata a mezzo agricolo. Le fiancate della macchina, infatti, sono smontabili, compresi gli stabilizzatori posteriori. Il sistema di attacco a tre punti, generalmente utilizzato nei trattori, è integrato nella macchina e consente di utilizzare svariate attrezzature agricole, come il serbatoio dell’acqua, la mietitrice trainata, la cippatrice, la trincia, la betoniera e molte altre ancora. Affinché le attrezzature funzionino con prestazioni elevate, il motore è alimentato da una linea idraulica ad alta portata.

Gli escavatori della Serie H4

Per quanto riguarda la gamma di escavatori, Hidromek esporrà i modelli HMK 150 WR, HMK 140 LC, HMK 145 LC SR, HMK 230 LC, HMK 310 NLC

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2024 AVRANNO LA POSSIBILITÀ DI VEDERE ANCHE LA MINI TERNA HMK 62 TC E LA HMK 102 B SUPRA DELLA SERIE K4

(dotato di lama dozer) e HMK 390 LC HD (con braccio triplice) della Serie H4, protagonisti nel segmento di mercato dalle 14 alle oltre 34 t di peso operativo. Caratterizzati anch’essi da prestazioni elevate, questi escavatori si distinguono per velocità operativa, durata, potenza ed efficienza. Le versioni appartenenti alla Serie H4, infatti, sono progettate e realizzate per essere veloci ed efficienti, grazie all’ottimizzazione del loro sistema idraulico, e garantiscono una maggiore produttività e redditività utilizzando meno carburante. Le cabine sono progettate e costruite secondo gli standard ROPS e FOPS, per offrire la massima durata e sicurezza agli operatori.

HIDROMEK CONTINUA A SVILUPPARE PROGETTI FINALIZZATI ALLA REALIZZAZIONE DI MACCHINE AUTONOME, IBRIDE E DI NUOVA GENERAZIONE “ “

L’escavatore gommato HMK 150 WR offre la possibilità di lavorare in molti ambiti grazie alla sua struttura compatta rispetto alle macchine di progettazione standard e al vantaggio di poter essere utilizzata con diverse attrezzature e con ingombri molto limitati: garantisce infatti un’operatività confortevole in spazi

ristretti grazie al suo raggio di rotazione ridotto, offrendo facilità d’uso, comfort per l’operatore e un ambiente di lavoro sicuro. L’escavatore cingolato HMK 390 LC HD da 40 t, esposto per la prima volta in versione a triplice articolazione, è uno dei best-seller di Hidromek ed è realizzato per soddisfare le esigenze degli

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GLI ESCAVATORI CINGOLATI HIDROMEK DELLA SERIE H4 SI EVIDENZIANO PER LE PRESTAZIONI ELEVATE E SI DISTINGUONO PER VELOCITÀ OPERATIVA, DURATA, POTENZA ED EFFICIENZA
L’ESCAVATORE GOMMATO HMK 150 WR OFFRE LA POSSIBILITÀ DI LAVORARE IN MOLTI AMBITI GRAZIE ALLA SUA STRUTTURA COMPATTA, MENTRE L’ESCAVATORE CINGOLATO HMK 390 LC HD È UNO DEI BEST-SELLER DI HIDROMEK

MACCHINE

operatori europei: è più produttivo del 17% rispetto ai modelli precedenti, più efficiente del 14% e più veloce del 6%.

Efficienza gommata

Hidromek esporrà a Parigi la pala gommata HMK 635 WL, già presente e operativa in Italia, unitamente al modello più piccolo HMK 630 WL, presentato in anteprima al Bauma 2022. La HMK 635 WL è comunemente utilizzata nelle

cave e negli impianti di calcestruzzo, per applicazioni industriali e servizi pubblici e in molti altri campi, con diversi accessori che offrono possibilità di lavoro diversificate. La macchina si evidenzia per l’elevata capacità di sollevamento e la forza di strappo e offre un’elevata efficienza in ogni applicazione, con il vantaggio di caricare i materiali in tempi molto brevi. Inoltre, consente di lavorare alla potenza desiderata consumando

meno energia grazie alla rilevante potenza del motore. La HMK 635 WL è facile da usare grazie alla sua manovrabilità in aree ristrette, garantita dall’angolo di articolazione di 40°.

Un motor grader pluripremiato

Un’altra macchina esposta da Hidromek sarà il motor grader HMK 600 MG, appartenente alla classe delle 18 t: questa macchina fornisce un’elevata trazione anche a basse coppie e garantisce un limitato consumo di carburante grazie al suo motore Mercedes (MTU). L’HMK 600 MG permette all’operatore di godere di un’ampia visuale sulla lama e sulle ruote anteriori, consente di operare in modo sicuro e semplice grazie al controllo totale che l’operatore è in grado di gestire sia dal volante che dal joystick e all’ampio angolo di visuale della cabina esagonale. Il motor grader HMK 600 MG, che ha vinto diversi premi internazionali, come il “Red Dot Design Award”, il “German Design Award” e il “Good Design Award”, è utilizzato in molte applicazioni che vanno dal livellamento e dallo scavo al ripristino di argini, dallo scavo di trincee alla spalatura della neve. ■

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IL MOTOR GRADER HMK 600 MG HA VINTO DIVERSI PREMI INTERNAZIONALI, COME IL “RED DOT DESIGN AWARD”, IL “GERMAN DESIGN AWARD” E IL “GOOD DESIGN AWARD”
LA PALA GOMMATA HMK 635 WL È FACILE DA USARE GRAZIE ALLA SUA MANOVRABILITÀ IN AREE RISTRETTE, GARANTITA DALL’ANGOLO DI ARTICOLAZIONE DI 40°
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INNOVAZIONI ad alte prestazioni

Kobelco Construction Machinery Europe B.V. (KCME) parteciperà a Intermat 2024 supportata dalla presenza dei suoi concessionari francesi. Vediamo quali saranno le principali innovazioni esposte in fiera, tra le quali spiccano due grandi escavatori realizzati sulla scia del concetto “Performance x Design”

Kobelco Construction Machinery Europe B.V. (KCME) torna quest’anno alla fiera Intermat di Parigi presentando le sue ultime novità nel settore delle macchine da costruzione, agevolata dal fatto di aver sempre goduto di una forte presenza di concessionari in Francia, che le consente di servire i suoi clienti in tutto il continente e nei territori associati.

Il centro dello stand KCME di 1.500 m2 sarà occupato dal nuovo escavatore SK520LC-11E, che si prevede sarà la

star della fiera al suo debutto europeo. Questo “gigante”, idoneo per ambiti quali l’edilizia generale e la cava, ha un peso operativo più elevato per migliorare la stabilità e una maggiore forza della benna e del braccio per migliorare le prestazioni di sollevamento complessive. Sempre nella categoria dei mezzi pesanti, l’SK350LC-11E sarà un’altra attrazione importante e, come tutte le macchine della Generazione 11 di Kobelco, segue il concetto “Performance x Design”, vantando un interessante standard di design della cabina, ergonomia, comfort e sicu-

rezza. Lo stand sarà caratterizzato anche da un’area dedicata agli escavatori Short Radius, tra cui il nuovo SK380SRLC-7, l’SK230SRLC-7 (braccio triplice), il “blade runner” multiuso ED160BR-7 e l’SK140SRLC-7 “Side Drain”. A Intermat saranno esposti anche alcuni midi escavatori, come gli SK75SR-7 “Side Drain” e SK85MSR-7 (braccio triplice), e miniescavatori, tra cui i modelli SK58SRX-7, SK39SR-7, SK28SR-7 e SK26SR-7, oltre ai modelli SK17SR-3E e SK10SR-2E. Ma ora focalizziamoci su due delle più interessanti macchine in mostra a Parigi.

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Kobelco
di Ettore Zanatta
MACCHINE
aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 49

Il nuovo SK380SRLC-7

Il nuovo escavatore SK380SRLC-7

“Short Radius” segue anch’esso il concetto “Performance x Design” di Kobelco ed è stato progettato per garantire prestazioni e produttività più elevate e una controllabilità precisa, nonché stabilità ed elevata capacità di sollevamento. Kobelco ha introdotto per la prima volta il concetto “SR” nel 1996 e oggi dispone di un’ampia gamma sul mercato, con macchine da 1 t (SK10SR-2E) a 38 t (SK380SRLC-7). Le macchine SR beneficiano di un’impronta di lavoro più piccola, che consente loro di accedere ad aree di lavoro più ristrette e di operare anche all’interno di una sola carreggiata. Il nuovo SK380SRLC-7 è dotato di un motore Isuzu Stage V che fornisce una potenza di 210 kW e una coppia superiore del 6% rispetto ai modelli precedenti. Inoltre, l’intervallo di sostituzione del DPF è stato esteso da 4.500 a 8.000 ore di funzionamento, con conseguente riduzione dei tempi di fermo per la manutenzione. Con un peso di 38 t, questa macchina offre un funzionamento preciso grazie alla notevole controllabilità e fluidità dell’impianto idraulico. Il sottocarro più lungo garantisce una maggiore stabilità, anche quando si sollevano carichi pesanti. Ad esempio, la combinazione di un’elevata pressione idraulica (Heavy Lift) con un assetto bilanciato

del telaio offre un’importante capacità di sollevamento, ideale per le attrezzature e gli equipaggiamenti più pesanti. Anche il cilindro della benna è stato rinforzato e il diametro del perno laterale dello stelo è passato da 80 a 95 mm, aumentando la controllabilità della macchina. L’SK380SRLC-7 beneficia anche di un design della cabina, di un’ergonomia e di caratteristiche di sicurezza migliorate. Il sedile a sospensione pneu-

matica Grammer, a marchio Kobelco, si muove insieme ai braccioli e ai comandi idraulici per ridurre l’affaticamento dell’operatore e offre un adeguato assorbimento degli urti. La spaziosa cabina è dotata di radio DAB+, Bluetooth e telefono vivavoce. Il jog-dial controlla diverse funzioni sullo schermo a colori da 10”, tra cui la cronologia operativa, il ciclo di manutenzione, gli indicatori della temperatura del carburante e dell’acqua e la regolazione del flusso dell’olio idraulico. Per migliorare la visibilità in cantiere, in particolare quando si opera nei mesi invernali più bui, il nuovo SK380SRLC-7 è dotato anche di due luci di lavoro a LED. Commentando l’introduzione del nuovo SK380SRLC-7, il Product Marketing Manager di Kobelco, Wesley Elverding, ha dichiarato: “L’aumento dei requisi

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 50
MACCHINE
LO STAND KCME A INTERMAT 2024 SARÀ CARATTERIZZATO DA UN’AMPIA AREA DEDICATA
IL NUOVO ESCAVATORE CINGOLATO KOBELCO SK380SRLC-7 È DOTATO DI UN MOTORE ISUZU STAGE V DA 210 KW E GARANTISCE UNA COPPIA SUPERIORE DEL 6% RISPETTO AI MODELLI PRECEDENTI
AGLI ESCAVATORI KOBELCO, TRA CUI MINIESCAVATORI, MIDI ESCAVATORI (NELLA FOTO, IL MODELLO SK10SR-2E) ED ESCAVATORI CONVENZIONALI, COME L’SK230SRLC-7 NELLA FOTO

ma con un ingombro ridotto. Siamo entusiasti di aggiungere questa macchina alla nostra gamma di escavatori cingolati ‘Short Radius’”.

Novità “pesante”

Il nuovo escavatore SK520LC-11E sostituisce il precedente SK500LC-11 e beneficia di un aumento del peso operativo, di una maggiore potenza e coppia, di una migliore forza del braccio e della benna e di una struttura superiore riprogettata. L’aumento delle prestazioni dell’SK520LC-11E è dovuto anche al nuovo motore Isuzu da 15 l di cilindrata, più grande e potente, da 348 kW di potenza e coppia di 1.980 Nm (contro i 300 kW e i 1.700 Nm dell’SK500LC-11). Più idoneo per le applicazioni generali di costruzione e di cava, l’SK520LC-11E ha anche un peso operativo più elevato (53 t) rispetto al modello precedente, con una conseguente maggiore stabilità. Come ci si aspetta dagli escavatori “pesanti” che operano in ambienti difficili, il nuovo SK520LC-11E beneficia anche di un’elevata pressione idraulica (Heavy Lift), per una maggiore potenza di sollevamento a raggio ravvicinato, assicurando un funzionamento fluido e costante durante il trasporto di carichi pesanti. In particolare, la pressione di scarico principale di questa nuova macchina è stata aumentata a 343 bar, con conseguente forza della benna e del braccio più elevata, che consente presta-

zioni di sollevamento ancora maggiori (21,3 t, rispetto a 18,9 t). Per questo motivo è stato aumentato anche il diametro della benna e dei perni. Lo sbraccio massimo di quest’escavatore è stato aumentato da 10.880 a 11.330 mm, mentre

IN CONTINUA ESPANSIONE

Quando Kobelco è tornata per la prima volta in Europa nel 2013, la sede centrale e il magazzino ricambi di Almere, nei Paesi Bassi, si trovavano in una posizione ideale per servire i concessionari europei; negli ultimi 10 anni, però, KCME ha continuato a registrare una crescita esponenziale della sua rete di concessionari e quest’anno si sta preparando a espandere le proprie attività in una struttura più grande, in costruzione a Lelystad. KCME ha collaborato con l’appaltatore Groothuis Bouwgroep di Genemuiden e con lo studio di architettura MK23 di Utrecht per ultimare il progetto del nuovo edificio di 17.500 m2 che sorgerà su 30.000 m2 di terreno di proprietà di Kobelco. La nuova struttura, vicina all’autostrada A6, comprenderà tre edifici principali, tra cui magazzini, centro di formazione e uffici a tre piani. Ci sarà anche un campo prove. Una pietra miliare nel progetto di costruzione è stata raggiunta recentemente, quando le prime fondamenta sono state scavate da Makoto Kato, AD di KCME, utilizzando un nuovo escavatore Kobelco SK270SRLC-7. La cerimonia simbolica si è svolta alla presenza di Dennis A. Grimbergen, vicesindaco della città di Lelystad, e di Akira Yamamoto, presidente e AD di Kobelco Construction Machinery Co. La nuova sede dovrebbe essere completata entro il 2025 e soddisferà i più recenti requisiti di sostenibilità.

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TRA LE NUMEROSE MACCHINE ESPOSTE, ANCHE L’ESCAVATORE CINGOLATO KOBELCO SK140SRLC-7 “SIDE DRAIN”

AMMINISTRATORE DELEGATO

KCME

“Siamo entusiasti di tornare a Intermat quest’anno. La Francia è un paese importante per KCME e siamo orgogliosi di poter sostenere i nostri concessionari e clienti investendo in questo evento per la terza volta consecutiva. Il 2023 è stato un anno, in quanto abbiamo celebrato il nostro 10° anniversario in Europa e abbiamo annunciato la nostra espansione in una nuova e più grande sede. Intermat 2024 dà il via a un altro anno impegnativo e sottolinea il nostro costante impegno nei confronti dell’intera regione. È emozionante vedere i progressi in corso in casa Kobelco: siamo orgogliosi di espandere le attività in una nuova e più grande struttura, che diventerà il fulcro di tutte le nostre attività europee. Il nuo-

la profondità massima di scavo è ora di 6.920 mm (da 6.480 mm). Inoltre, mentre il sottocarro dell’SK520LC-11E mantiene la stessa larghezza del modello precedente (3,35 m), importante per il trasporto, la struttura superiore è stata portata a 3,2 m e completamente riprogettata. Ora ci sono due vie di accesso alla struttura superiore, una per lato, compresa una passerella sul lato della cabina che rende più comoda la manutenzione della macchina, compresa una più facile ispezione e pulizia degli elementi del sistema di raffreddamento della macchina.

Come il precedente SK500LC-11, anche il nuovo SK520LC-11E segue il concetto “Performance x Design” di Kobelco, vantando un elevato standard qualitativo nel design della cabina, nell’ergonomia, nel comfort e nella sicurezza. Il sedile riscaldato e sospeso ad aria Grammer,

vo magazzino sarà più di tre volte più grande di quello di Almere, per garantire maggiori opportunità di assistenza ai nostri concessionari europei. Siamo a un punto importante del nostro sviluppo come azienda: in quasi un secolo, Kobelco si è costruita una reputazione di macchine edili affidabili e di alta qualità e di servizi eccellenti. La nostra offerta si è evoluta in linea con le esigenze di proprietari, operatori e società. Il portafoglio prodotti si è ampliato e la nostra rete di concessionari si sta espandendo in Europa e nel mondo. La ricerca della perfezione è una mentalità condivisa da tutta la famiglia KCME. Le persone che possiedono e utilizzano i nostri escavatori sono stimolate a raggiungere sempre il livello successivo. I nostri concessionari hanno obiettivi ambiziosi e li perseguono senza sosta. Prestiamo un’attenzione meticolosa agli obiettivi e alle esigenze di ogni partner commerciale, sviluppando tecnologie, prodotti e servizi per aiutarli ad avere successo. Per KCME la perfezione è sia il viaggio che la destinazione. Il nostro lavoro è renderla possibile”.

a marchio Kobelco, offre assorbimento degli urti e un comfort di guida superiore per gli operatori che lavorano a lungo nei cantieri più difficili. Anche in questo caso il sedile si muove insieme

ai braccioli e ai comandi idraulici per ridurre la fatica e il jog-dial controlla le funzioni sul monitor a colori da 10”. Il modello SK520LC-11E è dotato di serie di aria condizionata e la cabina è dotata di radio DAB+ (FM/AM, AUX, USB, Bluetooth e telefono vivavoce) e di una presa di corrente a 12 V. La visibilità sul cantiere è garantita da tre telecamere standard posizionate sui lati sinistro, destro e posteriore della macchina (con vista “a volo d’uccello” e a “volo d’aquila”), che consentono all’operatore di personalizzare le esigenze di visione. Lo schermo del menù facilita la lettura di informazioni importanti, come il consumo di carburante, gli intervalli di manutenzione e la modalità di scavo a colpo d’occhio, oltre alle modalità di impostazione delle attrezzature. Commentando l’introduzione del nuovo SK520LC-11E, Peter Stuijt, Product Marketing Manager di KCME, ha dichiarato: “L’accresciuta necessità di macchine pesanti per supportare progetti di costruzione, estrazione e demolizione su larga scala ha portato allo sviluppo dell’escavatore SK520LC-11E. Sulla scia del successo dell’SK500LC-11 e del più grande SK530LC-11, lanciati nel 2022, l’SK520LC-11E porta con sé una maggiore stabilità, prestazioni più potenti e un accesso più comodo per la manutenzione”. ■

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 52
MACCHINE L’OPINIONE
IL NUOVO ESCAVATORE CINGOLATO KOBELCO SK520LC-11E SOSTITUISCE IL PRECEDENTE SK500LC-11 E BENEFICIA DI UN AUMENTO DEL PESO OPERATIVO, DI UNA MAGGIORE POTENZA E COPPIA, DI UNA MIGLIORE FORZA DEL BRACCIO E DELLA BENNA E DI UNA STRUTTURA SUPERIORE RIPROGETTATA

UN (NUOVO) MONDO di produttività

Il costruttore svedese ha ridefinito ulteriormente i propri livelli di stabilità, comfort e produttività con l’introduzione sul mercato del nuovo miniescavatore ECR40 da 4 t

Sinonimo di semplicità d’uso e manutenzione, oltre che di comfort e spaziosità, grazie a una nuova cabina di stampo moderno, il modello ECR40 appartiene alla gamma di escavatori compatti Volvo da 3,6 a 4,4 t di peso operativo. Si tratta di macchine progettate e realizzate per esprimere un’elevata forza di strappo e una spiccata capacità di sollevamento in un ampio ventaglio di attività. Il nuovo miniescavatore Volvo ECR40, in particolare, offre le funzionalità - facili da utilizzare e gestire - comuni ai modelli appartenenti

a questa linea, alle quali si aggiungono una stabilità rilevante per una macchina di questa categoria, nonché prestazioni durature nel tempo e a corto raggio di rotazione, conferendole di conseguenza la capacità di operare ed eseguire interventi e lavori in spazi ristretti e limitati.

Versatilità e stabilità

Il miniescavatore Volvo ECR40 a raggio di rotazione ridotto è caratterizzato da un nuovo sottocarro allungato che assicura la citata stabilità in ogni ambiente, grazie al bilanciamento ottimale dei pesi garantito dalla superficie più am-

pia di contatto tra i cingoli e il terreno. La pressione elevata dell’impianto assicura un’importante forza di trazione in presenza di pendii o di terreni accidentati, mentre la forza di strappo e la capacità di sollevamento elevate delle macchine appartenenti a questa gamma offrono tutta la potenza necessaria per svolgere ogni genere di intervento. Grazie alla possibilità di personalizzare le impostazioni di portata idraulica e le modalità di lavoro per una vasta gamma di attrezzature e applicazioni differenti ora è peraltro più facile configurare la macchina per il lavoro richiesto e, di conseguenza, aumen-

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 54
di Pietro Gabrielli
VOLVO
MACCHINE

tano sia le prestazioni che l’operatività. Inoltre, qualora la macchina sia utilizzata da più operatori, i clienti possono impostare i comandi in modo specifico per ogni persona con poche semplici regolazioni sulla HMI (“Human Machine Interface”) di nuova concezione. Grazie ai suoi accessori, poi, il miniescavatore Volvo ECR40 apre le porte a un nuovo mondo di produttività, assicurando tutta la flessibilità e il controllo necessari per una vasta gamma di applicazioni come sollevamento, accatastamento, trasporto, posizionamento e carico.

Semplicità di controllo e comfort

Il nuovo miniescavatore Volvo ECR40 è equipaggiato con la medesima cabina spaziosa, ergonomica e silenziosa introdotta sui modelli ECR50 ed ECR58 e, come annunciato dai progettisti del costruttore svedese, “è considerata una delle migliori cabine sul mercato, con un aspetto esteriore estremamente moderno”. La cabina offre un ambiente di lavoro piacevole, una visibilità totale e tutto il confort necessario per ridurre la fatica, aumentare la produttività e consentire agli operatori di rimanere concentrati per un’intera giornata di lavoro. Grazie al sistema di navigazione intuitivo e ai comandi proporzionali azionati attraverso un roller (fingertip), questa macchina compatta rappresentano una scelta ideale anche per gli operatori

meno esperti. L’idraulica lineare e le numerose funzionalità pratiche ed esaurienti, insieme al volante utilizzabile in modo intuitivo, al display a colori da 5” e alla HMI di facile navigazione, assicurano la massima controllabilità, consentendo agli operatori di adattare in modo efficiente le macchine ai lavori da svolgere.

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 55
IL MINIESCAVATORE VOLVO ECR40 È PROGETTATO PER ESPRIMERE UN’ELEVATA FORZA DI STRAPPO E UNA SPICCATA CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO IN UN AMPIO VENTAGLIO DI ATTIVITÀ
NUOVO MINIESCAVATORE VOLVO ECR40 È EQUIPAGGIATO CON LA MEDESIMA CABINA SPAZIOSA, ERGONOMICA E SILENZIOSA INTRODOTTA SUI MODELLI
ED ECR58
IL
ECR50

MACCHINE

“ “

IL MINIESCAVATORE ECR40 OFFRE TUTTE LE FUNZIONALITÀ, LA PRECISIONE E LA POTENZA NECESSARIE PER AFFRONTARE LE SFIDE POSTE DA QUALSIASI TIPO DI LAVORO

LA SCHEDA TECNICA

Il miniescavatore ECR40 Avambraccio corto Avambraccio lungo

kg

kg

kg

di strappo (benna/braccio corto):

di penetrazione (all’avambraccio):

kg

kg

kg

MINIESCAVATORE VOLVO ECR40 PREVEDE INTERVALLI DI LUBRIFICAZIONE DI 50 ORE, PUNTI DI SERVIZIO FACILMENTE ACCESSIBILI, COFANO MOTORE E POSTERIORE AD AMPIA APERTURA E UN SERBATOIO

CARBURANTE DA 70 L

Massima operatività, minima manutenzione

Il miniescavatore ECR40 prevede intervalli di lubrificazione di 50 ore, punti di servizio facilmente accessibili, cofano motore e posteriore ad ampia apertura e un serbatoio del carburante da 70 l, per mantenere sempre l’operatività al massimo. Con l’arresto automatico del motore le ore d’inattività non vengono registrate, in modo da mantenere la macchina efficiente più a lungo e ridurre i costi di manutenzione. Anche il filtro dell’olio idraulico multifunzione brevettato protegge in modo ottimale l’impianto idraulico. Nonostante le dimensioni compatte, il miniescavatore Volvo ECR40 offre tutte le funzionalità, la precisione e la potenza necessarie per affrontare le sfide poste da qualsiasi tipologia di lavoro, sempre con un’esperienza definitiva per l’operatore. ■

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 56
Peso
3.985
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Peso
: 3.875
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Peso
3.910
3.910
Motore: Volvo D1.7A Volvo D1.7A Potenza motore lorda: 18,5 kW a 2.200 giri/min 18,5 kW a 2.200 giri/min Coppia max.: 97 Nm a 1.500 giri/min 97 Nm a 1.500 giri/min Velocità di traslazione (bassa/alta): 2,6/4,6 km/h 2,6/4,6 km/h Velocità di rotazione: 9 giri/min 9 giri/min Larghezza cingoli: 300 mm 300 mm Portata impianto idraulico: 110 l/min 110 l/min 35,5/22,5 kN 35,5/22,5 kN Forza di strappo (braccio lungo): 19,6 kN 19,6 kN 22,6 kN 22,6 kN Altezza di taglio/scarico max.: 4.684/3.468 mm 4.849/3.634 mm Profondità di scavo max. (lama sollevata/abbassata): 3.133/3.436 mm 3.433/3.727 mm Distanza di scavo max.: 5.473 mm 5.755 mm Luce libera da terra: 285 mm 285 mm Raggio di brandeggio anteriore: 2.398 mm 2.416 mm Raggio di rotazione posteriore: 990 mm 990 mm Forza
DEL
operativo:
operativo (con tettuccio)
in ordine di trasporto:
Forza
IL

Presenti sul mercato da oltre 20 anni, l’H.P.S. opera nel settore della vendita e revisione di componenti oleodinamici in tutte le applicazioni di pertinenza quale il navale, la pesca, il ferroviario, l’industria, la cantieristica e l’agricoltura

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Compleanno… MAGNUM!

Il costruttore di Senago (MI) celebra quest’anno il 50° anniversario dalla nascita della prima betonpompa. È infatti nel 1974 che CIFA inventò questa tipologia di macchina e, oggi, le Magnum sono ancora le più vendute al mondo

CIFA celebra quest’anno il 50° anniversario dalla nascita della prima betonpompa, una macchina innovativa che unisce curiosità e ingegno riassumendo in sé le funzionalità di due macchine differenti - la betoniera e la pompa - e che è diventata negli anni un fulgido esempio dell’inventiva made in Italy. Come? Scopriamolo ripercorrendone la storia.

50 anni di innovazioni È il 1974 quando il primo modello di autobetonpompa, denominato CIFA 301B, venne presentata alla fiera Samoter di Verona. Il progetto poneva l’attenzione sulle esigenze del mercato italiano delle costruzioni, un contesto caratterizzato da cantieri spesso ubicati nei centri storici e difficilmente accessibili. Per la prima volta in assoluto un costruttore abbinò la capacità di trasporto del cal-

cestruzzo alla possibilità di distribuirlo in cantiere, quindi unendo la betoniera alla pompa. La betonpompa riscontrò subito un grande successo commerciale, grazie alla sua capacità di racchiudere in un’unica soluzione il lavoro di due macchine, diventando il mezzo ideale per le piccole imprese e i cantieri con limitata disponibilità di spazio (si pensi ai centri storici antichi, le zone montuose, eccetera).

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 58
CIFA
di Stefano Vitali
MACCHINE
BETONPOMPA
FUNZIONARE IN MODALITÀ ELETTRICA IN TUTTE LE CONDIZIONI DI LAVORO
LA
MK28E DELLA LINEA “ENERGYA”, OGGI, È CAPACE DI

È IL 1974 QUANDO IL PRIMO MODELLO DI AUTOBETONPOMPA, DENOMINATO

CIFA 301B, VENNE PRESENTATA ALLA

FIERA SAMOTER DI VERONA

L’attrezzatura inizialmente era dotata di un tamburo da 4 m3, di un unico cilindro stabilizzatore posteriore, di un braccio distributore da 17 m a due sezioni montato posteriormente e di un gruppo pompante trasversale completo di tramoggia di raccolta, mescolatore e un unico cilindro di spinta a doppio effetto (successivamente la macchina venne dotata anche di un braccio montato anteriormente, con doppi cilindri stabilizzatori anteriori). La CIFA 301B venne impiegata anche nella ricostruzione a seguito del drammatico terremoto in Friuli del 1976: ecco perché quando si parla di CIFA non si può non parlare di Italia e di come la sua storia sia sempre stata costantemente legata a quella con la “S” maiuscola. Quasi dieci anni dopo, nel 1983, la 301B passò il testimone a “Pompuno”, una macchina dotata di braccio a due o tre sezioni, montato anteriormente, con un gruppo pompante sempre trasversale ma con valvola “S”, elemento che si stava già imponendo come standard sulle pompe autocarrate. Nel 1987 CIFA montò per la prima volta un gruppo pompante longitudinale del tutto simile a quelli montati con successo sulle pompe autocarrate: si trattava del gruppo con valvola “S” con cilindri corsa 1.000, che portarono la produzione oraria di calcestruzzo a

65 m3/h, con pressione di 57 bar, consentendo di realizzare lavori per i quali prima era necessaria una pompa autocarrata di alte prestazioni.

Con il nuovo braccio di 24 m a tre sezioni, gli stabilizzatori a sfilamento idraulico e il nuovo tamburo da 7 m3 si decise di chiamare “Magnum” la nuova betonpompa. Macchina, questa, che poteva essere azionata sia dalla presa di forza dell’autoveicolo che da un motore ausiliario. Nel 1993, dopo l’omologazione dei veicoli a 4 assi come mezzo d’opera, CIFA presentò il nuovo braccio di 28 m a quattro sezioni, che fu de-

nominato “Metro”, per analogia con lo strumento di misurazione, poiché entrambi si aprivano allo stesso modo. Con il nuovo braccio e il tamburo da 9 m3 il “Magnum Metro” era divenuta una soluzione che il costruttore definì “imbattibile” in presenza di tutti i lavori medio-piccoli. Negli anni successivi il gruppo pompante 606 venne sostituito dal 607 in versione circuito aperto e circuito chiuso, mentre i bracci subirono aggiornamenti e modifiche. Dall’ultima di queste derivò il braccio più lungo montato attualmente da CIFA su una betonpompa, quello da 32 m.

NEGLI ANNI OTTANTA LA 301B PASSÒ IL TESTIMONE A “POMPUNO”, MACCHINA DOTATA DI BRACCIO A DUE O TRE SEZIONI. NEL 1987 CIFA MONTÒ PER LA PRIMA VOLTA SULLA

MACCHINA UN GRUPPO POMPANTE LONGITUDINALE DEL TUTTO SIMILE A QUELLI

MONTATI CON SUCCESSO SULLE POMPE AUTOCARRATE: CON IL NUOVO BRACCIO DI 24 M  A TRE SEZIONI, GLI STABILIZZATORI A SFILAMENTO IDRAULICO E IL NUOVO TAMBURO

DA 7 M3 SI DECISE DI CHIAMARLA “MAGNUM”

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 59

MACCHINE

Dagli anni Duemila a oggi

Nel 2010, con l’introduzione del carbonio nei bracci delle pompe autocarrate, venne realizzato anche il primo “Magnum Carbotech” MK25H, con 25 m di braccio con quattro sezioni, di cui due proprio in fibra di carbonio, garanzia di assoluta leggerezza. Il 2019 è l’anno della prima betonpompa elettrica, la MK28E della linea “Energya”, capace di funzionare in modalità elettrica in tutte le condizioni di lavoro. Il sistema idraulico convenzionale, qui, è sostituito dalla trasmissione elettrica ad alta efficienza e consente di ruotare il tamburo, movimentare il braccio, stabilizzare e far funzionare il gruppo pompante a motore diesel spento.

Senza emissioni di scarico e con riduzione del rumore durante le fasi di carico e scarico, la MK28E diventa così la soluzione ideale per i cantieri nei centri storici, in cui il rispetto per l’ambiente è prioritario.

Il “Magnum” oggi è una macchina complessa dal punto di vista ingegneristico, ma facile da utilizzare perché dotata di sistemi elettronici che la rendono smart e intuitiva. Il top dell’offerta CIFA è rappresentato dalla serie “Carbotech”, costituita da due modelli con braccio in fibra di carbonio. I modelli sono disponibili con bracci da 24 a 32 m e tamburo da 7 o 9 m3. Inoltre, il design è realizzato per garantire sempre la massima capacità di carico e il bilanciamento per mantenere alte prestazioni e la massima sicurezza. “ Questa macchina, nata dall’ingegno italiano, ha segnato un importante capitolo nella storia di CIFA, diventando il simbolo d’innovazione e di flessibilità nel settore”, afferma Davide Cipolla, CEO di CIFA. “La storia della betonpompa ‘Magnum’ è un viaggio nell’innovazione: dall’introduzione del braccio montato anteriormente fino alle versioni più recenti con braccio in fibra di carbonio e il modello elettrico, il’ Magnum’ si è evoluto costantemente per rimanere al passo con le esigenze dei nostri clienti in cantiere. Nel prossimo futuro continueremo a spingere i confini dell’innovazione per un cantiere sempre più sostenibile”. ■

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 60
NEL 1993, DOPO L’OMOLOGAZIONE DEI VEICOLI A 4 ASSI COME MEZZO D’OPERA, CIFA PRESENTÒ IL NUOVO BRACCIO DI 28 M A QUATTRO SEZIONI, CHE FU DENOMINATO “METRO” NEL 2010, CON L’INTRODUZIONE DEL CARBONIO NEI BRACCI DELLE POMPE AUTOCARRATE, VENNE REALIZZATO ANCHE IL PRIMO “MAGNUM CARBOTECH” MK25H, CON 25 M DI BRACCIO CON QUATTRO SEZIONI, DI CUI DUE PROPRIO IN FIBRA DI CARBONIO

A LONG WAY TOGETHER

BKT, INSIEME A VOI OVUNQUE VOI SIATE

Indipendentemente da quanto siano difficili le tue esigenze, BKT è sempre con te e ti offre una gamma di pneumatici

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Hands On

IL COSTRUTTORE BRITANNICO HA AGGIUNTO

I RULLI VIBRANTI TANDEM CT380-130

E CT430-140 ALLA SUA GAMMA DI MACCHINE

PER LA COMPATTAZIONE, COMPLETANDO

LA LINEA DI MODELLI FINO A 5 T E

DIMOSTRANDO IL SUO IMPEGNO NON SOLO

NEL SETTORE DEL MOVIMENTO TERRA,

MA ANCHE NEL COMPARTO STRADALE

ETTORE ZANATTA ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 62

COMPATTAZIONE IN TANDEM

JCB ha recentemente lanciato sul mercato i rulli vibranti tandem CT380-130 e CT430140, aggiungendo due ulteriori “frecce” nella sua faretra dedicata al comparto della compattazione e completando la linea che include oggi modelli fino a 5 t.

Progettate principalmente per il settore del noleggio, questi due nuovi rulli vibranti tandem si collocano nella gamma JCB al di sopra degli attuali modelli CT160-80, CTS160-100, CT260-100 e CT260-120 (ricordiamo che il primo numero rappresenta la categoria di peso

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 63
I RULLI VIBRANTI TANDEM JCB CT380-130 E CT430-140

Hands On

I nuovi rulli vibranti tandem JCB CT380-130 e CT430-140 sono stati progettati per garantire semplicità d’uso, produttività, sicurezza e facilità di manutenzione

IL SISTEMA TELEMATICO “LIVELINK”

Lanciato

JCB LiveLink è il sistema di controllo telematico che offre agli operatori delle macchine e ai gestori di flotte un facile accesso a tutti i dati con un semplice clic che collega a un portale online e un’app mobile. JCB LiveLink consente quindi di monitorare le macchine del costruttore britannico al lavoro nel mondo dai centri JCB Uptime, offrendo ai clienti un servizio di livello mondiale e di supporto per la manutenzione. Molte ormai le tecnologie e funzionalità offerte da LiveLink. Tra queste ricordiamo LiveLink Fleet (consente ai proprietari e gestori di flotte di monitorare informazioni vitali come consumo di carburante, guasti e tempi di fermo macchina per migliorare la

redditività, nonché raggiungere obiettivi di sostenibilità e ambientali monitorando le emissioni nell’atmosfera), JCB Operator app (consente di registrare e inviare documenti di controllo e di ispezione quotidiani e di archiviare manuali

e altri documenti) e LiveLink Tag (ideale per fornire la posizione di attrezzature e altro con dispositivi non alimentati; il tag comunica con il sistema LiveLink installato sulla macchina JCB tramite tecnologia Bluetooth entro un raggio di 50 m).

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 64
sul mercato ormai 15 anni fa,

I RULLI VIBRANTI TANDEM JCB CT380-130 E CT430-140

in cui si colloca la macchina, quindi il mercato delle 3,8 t nel caso della CT380130, mentre il secondo numero indica la larghezza del tamburo in centimetri).

Le caratteristiche principali di queste nuove macchine includono: propulsori diesel EU Stage V con DOC e DPF; un tamburo spostato su ciascun lato,

per garantire un accesso completo al sito di compattazione: la trasmissione idrostatica a doppio tamburo, garanzia di un’elevata pendenza superabile; il te-

I nuovi rulli vibranti tandem CT380-130 e CT430-140 sono stati presentati in occasione di un “Press Lunch” organizzato da JCB presso il suo “headquarter” di Rochester, dove gli ospiti hanno potuto testare personalmente “sul campo” le potenzialità di questi due nuovi modelli

Grazie al layout semplice e intuitivo dei comandi e all’elevato comfort dell’operatore i rulli vibranti tandem JCB CT380-130 e CT430-140 si dimostrano altamente versatili e rendono il lavoro facile da svolgere

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 65

Hands On

I PUNTI DI FORZA

LA FACILITÀ DI TRASPORTO

LE ELEVATE FORZE CENTRIFUGHE

LA VISIBILITÀ SULL’AREA DI LAVORO

L’ACCESSIBILITÀ PER LA MANUTENZIONE

IL LAYOUT SEMPLICE E INTUITIVO

DEI COMANDI

TRASMISSIONE IDROSTATICA A DOPPIO TAMBURO

COFANO INCLINABILE IN AVANTI PER ACCESSO DA

TELAIO A “V”
ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 66
TERRA MOTORE DIESEL “JCB BY KOHLER” CON DOC E DPF TAMBURI SFALSABILI SU ENTRAMBI I LATI FINO A 80 MM
aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 67 SEDILE SCORREVOLE CON INTERRUTTORE E MONITORAGGIO CINTURA DI SICUREZZA ECCITATORE CIRCOLARE AD ALBERO SINGOLO VIBRAZIONE A TAMBURO SINGOLO (ANTERIORE O POSTERIORE) O DOPPIO PACCHETTO “PRO” (OPTIONAL) CRUSCOTTO COMPATTO IN METALLO IMPIANTO STERZANTE SERVOASSISTITO PRATICI GRADINI DI ACCESSO LUCI DI LAVORO ANTERIORI E POSTERIORI I RULLI VIBRANTI TANDEM JCB CT380-130 E CT430-140 SISTEMA DI MONITORAGGIO TELEMATICO “LIVELINK”

Hands On

La postazione dell’operatore garantisce un alto livello di comfort e una strumentazione di facile consultazione. Da qui è possibile monitorare e gestire svariati componenti e parametri: carburante, corrente di carica della batteria, spruzzatore, freno di stazionamento, contaore, pressione dell’olio motore, stato del filtro dell’aria, livello e temperatura dell’olio idraulico e livello dell’acqua. Nella postazione sono peraltro presenti un porta-bicchieri, il comodo sedile dell’operatore, regolabile con cintura di sicurezza, un lampeggiante arancione, la protezione del ventilatore, la copertura del cruscotto con serratura, l’allarme di retromarcia, il sistema ROPS pieghevole, il sistema di rilevamento presenza operatore e il sistema di rilevamento della cintura di sicurezza

laio a “V”, progettato per garantire la massima visibilità sull’area di lavoro; il sedile confortevole e scorrevole, dotato di interruttore di sicurezza e monitoraggio della cintura di sicurezza.

Semplici e robusti

I rulli vibranti tandem JCB CT380-130 e CT430-140 sono alimentati dal più recen-

te propulsore diesel JCB by Kohler conforme a EU Stage V, capace di fornire 36,5 kW (49,6 CV) di potenza. Questo motore - dotato di un catalizzatore di ossidazione diesel (DOC) e di un filtro antiparticolato diesel (DPF) - è facilmente accessibile grazie al cofano inclinabile in avanti che consente l’accesso da terra a tutti i punti di rifornimento e di manutenzione.

L’impianto frenante è costituito da un freno di servizio (sistema a propulsione idrostatica) e da un freno di stazionamento (freno a rilascio idraulico su entrambi i tamburi). I rulli vibranti tandem JCB CT380-130 e CT430-140 di caratterizzano anche per un sistema elettrico con tensione a 12 V, capacità batteria di 74 Ah e alternatore da 100 A

I punti di manutenzione della macchina sono facilmente accessibili, gli intervalli di manutenzione sono stati prolungati e numerose parti sono esenti dagli interventi di assistenza

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 68

I rulli vibranti tandem JCB CT380-130 e CT430-140 si evidenziano per una pompa a cilindrata variabile e per i motori a cilindrata fissa con trasmissione diretta per entrambi i tamburi (trasmissione a doppio tamburo)

Da evidenziare che in futuro sarà disponibile anche una variante EPA Tier 4 senza DPF. In linea con i modelli CT160 e CT260, poi, i nuovi rulli vibranti tandem sono progettati da JCB per garantire un’estrema facilità d’uso e una manutenzione ridotta, nonché per offrire una soluzione di compattazione semplice e robusta. Il modello CT380-130 si distingue per un peso operativo di 4,1 t, generando un carico lineare operativo di 15,8 kg/cm; con una forza centrifuga di 41-59 kN, la macchina offre una frequenza di vibrazione di 50-60 Hz e un’ampiezza di 0,50 mm, con tamburi che possono essere sfalsati su entrambi i lati fino a 80 mm. Il rullo in oggetto garantisce il superamento di una pendenza fino al 30% con funzionamento a vibrazione o fino al 40% quando non è compattato. Il modello più grande, il rullo vibrante tandem CT430-140, pesa invece 4,5 t e offre un carico lineare di 16,4 kg/cm. Con la stessa frequenza di 50-60 Hz e un’ampiezza di 0,50 mm, questa versione eroga una forza centrifuga di 44-63 kN.

PROPULSIONE “JCB BY KOHLER”

Entrambi i rulli vibranti tandem lanciati sul mercato da JCB montano un propulsore diesel KDI 1903, a 4 tempi, 3 cilindri, raffreddato ad acqua. In un mercato che richiede motori sempre più compatti, potenti e caratterizzati da bassi consumi di carburante, mantenendo al contempo alte prestazioni in termini di produttività ed efficienza (ma senza tralasciare la capacità di contenere le emissioni) e, al tempo stesso, semplicità di gestione, questo componente rappresenta una risposta altamente funzionale e innovativa. Il KDI 1903 è particolarmente versatile e trova largo impiego anche nel settore delle macchine stradali.

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 69 I RULLI VIBRANTI TANDEM JCB CT380-130 E CT430-140

Hands On

Il rullo si caratterizza per la medesima capacità di spostamento del tamburo e per la stessa pendenza superabile del suo compagno di scuderia più piccolo del CT380130. Entrambi i modelli, invece, hanno in comune la capacità di raggiungere una velocità massima di lavoro di 10 km/h e sono dotati di un sistema di trasmissione idrostatica a doppio tamburo, insieme alla trasmissione idrostatica su entrambi i sistemi di vibrazione del tamburo stesso. Le due nuove versioni proposte da

sterzo

JCB possono essere utilizzate con vibrazione a tamburo singolo (anteriore o posteriore) o doppio, consentendo così all’operatore di compattare un’ampia gamma di materiali e superfici. Lo spostamento manuale dei tamburi, inoltre, garantisce che le lavorazioni lungo cordoli e strutture in ferro possano essere eseguite senza rischio di danni. Un controllo automatico delle vibrazioni (AVC) evita la compattazione eccessiva alle estremità dello strato in lavorazione.

servoassistito, con articolazione sul centro esente da manutenzione

oscillazione

I rulli JCB sono dotati di trasmissione diretta idrostatica a controllo elettronico su entrambi i tamburi, per vibrazione doppia o singola anteriore o posteriore, e di AVC (controllo automatico delle vibrazioni)

Accesso e monitoraggio

Su entrambi i lati dei rulli vibranti tandem JCB CT380-130 e CT430-140 sono presenti gradini che consentono un facile accesso al sedile dell’operatore, che come citato è di tipo scorrevole con braccioli e dotato di un interruttore di sicurezza e di un sistema di monitoraggio della cintura di sicurezza. Un cruscotto compatto in metallo offre una visione chiara dei dati operativi e dello stato di funzionamento della macchina. Sono presenti inoltre luci di lavoro sia nella parte anteriore che in quella posteriore della macchina, per garantire la massima visibilità in condizioni di scarsa illuminazione. Il noto sistema di monitoraggio telematico LiveLink di JCB è offerto qui di serie e fornisce informazioni sulla posizione della macchina e sul suo stato di funzionamento, consentendo ai clienti di pianificare in modo efficace sia l’assistenza e che la manutenzione. I requisiti di queste due attività sono stati ridotti al minimo con un vibratore e un giunto di articolazione esenti da manutenzione. Come opzione, infine, è disponibile un pacchetto “PRO” che include raschiatori a tamburo pieghevoli caricati a molla, una doppia leva di guida, un allarme di retromarcia a rumore bianco, luci di lavoro aggiuntive sul telaio ROPS e un sensore di temperatura dell’asfalto. Entrambi i rulli vibranti tandem possono poi essere personalizzati con l’aggiunta di dispositivi tagliabordi laterali destro o sinistro, con un kit d’illuminazione stradale, con un immobilizzatore e un faro verde. ■

Su entrambi i lati dei rulli sono presenti gradini che consentono un facile accesso alla postazione dell’operatore

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 70
L’offset del tamburo aumenta l’efficienza, mentre i bordi smussati consentono di creare una finitura liscia Lo è e con sistema di

LA SCHEDA TECNICA

I rulli vibranti tandem CT380-130 CT430-140

Peso nominale: 3.820 kg

Peso operativo (CECE):

Larghezza operativa:

Carico lineare operativo:

Ampiezza nominale:

Frequenza vibratori:

Forza centrifuga (per tamburo):

Velocità di lavoro max.:

kg

mm

kg/cm

mm

Hz

kN

km/h

kg

kg

mm

kg/cm

mm

Hz

kN

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 71 I RULLI
TANDEM JCB CT380-130 E CT430-140
VIBRANTI
4.220
4.500
4.100
1.300
1.400
15,8
16,1
0,50
0,50
50-60
50-60
41-59
44-63
10
10
2.665
2.615
km/h Angola di sterzata/oscillazione: ±34°/±13° ±34°/±13° Raggio di volta interno:
mm
mm
30%/40% 30%/40% Motore: JCB by
JCB by
KDI1903
motore: 36,5 kW 36,5 kW Passo: 2.020 mm 2.020 mm Altezza minima da terra: 300 mm 300 mm Diametro tamburo: 800 mm 800 mm Spessore tamburo: 17 mm 17 mm Con i rulli vibranti JCB appartenenti alla gamma CT è possibile regolare la frequenza da un minimo di 50 Hz a un massimo di 66 Hz
Pendenza superabile max. (con/senza vibrazione):
Kholer KDI1903
Kholer
Potenza

OBIETTIVI INTERNAZIONALI

Nel corso del 2023 l’azienda catanese specializzata nella produzione di attrezzature per la cantieristica ha proseguito il suo percorso di crescita ampliando le linee di prodotto, introducendo nuovi servizi e, soprattutto, puntando al mercato internazionale

di Daniele Smiraglia

Trimeccanica è una realtà imprenditoriale che nasce a Catania nel 2015 e che anno dopo anno ha raddoppiato costantemente il suo fatturato, diventando un vero e proprio punto di riferimento per tutto il

Sud Italia, ma non solo, nella produzione di attrezzature, accessori e componenti destinati alle macchine operatrici utilizzate nel settore del movimento terra e delle costruzioni in generale. Pur essendo un’azienda relativamente giovane, Trimeccanica affonda le sue ra-

dici in un passato antico in cui i singoli componenti meccanici venivano realizzati in maniera ancora “sartoriale”. Il suo fondatore, Paolo Carrasi, si è infatti formato tecnicamente frequentando fin da bambino l’officina del padre, per poi decidere di portare avanti auto-

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 72
Trimeccanica
ATTREZZATURE

nomamente l’attività paterna, rivisitandone in chiave moderna l’operato.

Una crescita continua

“Dall’anno della nostra fondazione a oggi i nostri ricavi sono cresciuti progressivamente, così come siamo passati dalla costruzione di poche attrezzature, in modo prettamente artigianale, a una vera e propria produzione industriale. Ma il dato che mi piace sottolineare è che quando abbiamo fondato Trimeccanica eravamo soltanto in due, mentre oggi l’impresa dà lavoro a ben 15 dipendenti, con importanti prospettive di crescita nel medio termine”, sottolinea il fondatore di Trimeccanica, Paolo Carrasi. “I nostri clienti ci riconoscono grande efficienza e professionalità, sia in termini di qualità intrinseca dei prodotti da noi realizzati che dei servizi offerti. Un esempio? I nostri tempi di consegna sono estremamente rapidi e grazie al nostro nuovo sistema di tracciabilità riusciamo a mantenere sempre sotto controllo ogni lavorazione, dalle primissime fasi produttive all’effettiva consegna al cliente finale. Il risultato è un tasso di non conformità dei nostri prodotti veramente molto basso. Credo che i risultati da noi raggiunti abbiamo ancora più peso se teniamo conto del fatto che siamo localizzati in una zona periferica dell’Italia e dell’Europa, come la Sicilia, che ci porta ad avere dei costi molto sostanziosi per il trasporto delle attrezzature. Nonostante ciò, ribadisco, siamo riusciti e continuiamo ad avere un’ottima clientela, che guarda molto alla qualità del prodotto, ma anche a quella del servizio offerto”.

Tracciabilità ed espansione

Due gli avvenimenti più importanti che hanno caratterizzato il 2023 di Trimeccanica, come conferma Paolo Carrasi. “L’introduzione del nostro sistema di tracciabilità è certamente tra le novità più interessanti dell’ultimo anno: nasce dall’esigenza di controllare nel migliore dei modi le varie fasi di produzione e, al tempo stesso, di responsabilizzare i nostri dipendenti. Grazie a questo sistema, completamente digitale, siamo in grado di sapere chi ha preparato l’acciaio, chi l’ha tagliato, chi l’ha verniciato e chi si è occupato dell’imballaggio. Ogni

singolo passaggio viene monitorato e in caso di eventuali non conformità del prodotto - che, tengo a ribadire, da noi sono bassissime - si riesce a individuare in quale fase del processo produttivo è stato commesso un errore e chi ne è il responsabile. Anche perché, nel momento in cui si svolge un’operazione, l’addetto viene individuato tramite riconoscimento facciale all’interno di un apposito device, che registra anche data e orario. Ciascuno dei nostri dipendenti può

inoltre accedervi, in modo da essere sempre aggiornati sullo stato di ogni singolo ordine”. Ma l’anno che si è appena concluso segna anche un primo approccio di Trimeccanica verso il mercato estero. “In Italia sembra che il mercato si sia leggermente saturato, anche se nel nostro territorio specifico, complici anche gli incentivi messi a disposizione dallo Stato, probabilmente continueremo ad assistere a una crescita”, continua Carrasi. “Non possiamo tuttavia fermarci al Sud Italia

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 73
NEL CORSO DELL’ULTIMO ANNO TRIMECCANICA HA AMPLIATO NOTEVOLMENTE LA SUA GAMMA DI DENTI RIPPER, CHE CONTA ORA BEN OTTO DIVERSE TIPOLOGIE PER MACCHINE CHE VANNO DA 10 A 400 Q LA BENNA SBK STREET BUCKET È IDEALE PER I CANTIERI STRADALI E PER LA REALIZZAZIONE DI SCAVI PER FIBRA OTTICA, CONFERMANDOSI TRA LE SOLUZIONI PIÙ APPREZZATE NEL MERCATO ESTERO

ATTREZZATURE

o alla nostra regione. Vogliamo guardare oltre ai confini nazionali per continuare il nostro processo di sviluppo. Nel corso del 2023 abbiamo infatti introdotto una documentazione multilingue per poter vendere i nostri prodotti in Francia, Spagna, Germania e in molti altri paesi. Allo stesso tempo i nostri venditori hanno iniziato a proporre i nostri prodotti anche fuori dall’Italia e il nostro obiettivo per il 2024 è perseguire con forza questa nuova strada”.

TRA I PRODOTTI CHE TRIMECCANICA

PROPONE AI CLIENTI CON MAGGIOR

FREQUENZA, SOPRATTUTTO IN COMBINAZIONE CON UNA O PIÙ BENNE, C’È L’ATTACCO RAPIDO BREVETTATO

“REVERSO”, CHE SEMPLIFICA LE OPERAZIONI DI SGANCIO E AGGANCIO

DELL’ATTREZZATURA

LA BENNA “SBK” STREET BUCKET

Le benne della serie “SBK” sono pensate per la creazione, la pulizia e la manutenzione di trincee e canali per la realizzazione di impianti di irrigazione e per il passaggio della fibra ottica su terreni di media consistenza. La geometria speciale che le contraddistingue ne consente l’impiego in svariati utilizzi, mentre la fiancata integrale realizzata in acciaio antiusura ad alto limite elastico da 450 HB garantisce lunga durata anche in presenza di terreni abrasivi. Il profilo della sezione posteriore facilita invece le operazioni di reinterro, anche attraverso il movimento combinato di benna e rotazione della torretta dell’escavatore. Le benne “SBK” Street Bucket possono essere equipaggiate con sistemi di attacco rapido reversibili che permettono il montaggio sia in maniera standard rovescio che frontale, oltre a essere disponibili con tutte le principali tipologie di attacco: diretto a perni, Quick System, Canginibenne AR e CR, Lehnhoff SW e SY, Klac System, Klac+, Klac Alternatik, Martin e Simmetrico.

Prodotti e servizi di qualità I prodotti più richiesti sul mercato, sia in Italia che all’estero, continuano a essere le benne. Come spiega Paolo Carrasi, “fuori dall’Italia abbiamo denotato una maggiore attenzione per la qualità del prodotto: se nel nostro Paese con una benna vengono svolte otto lavorazioni, in molti altri stati si preferisce acquistare otto benne per disporre di un prodotto ad hoc per ogni singolo intervento. Se dovessi indicare un prodotto su cui puntare per il 2024 direi la benna denominata ‘Street Bucket’, perfetta per i cantieri stradali o per la realizzazione di scavi per la fibra ottica. Questa tipologia di attrezzatura è molto apprezzata anche e soprattutto sul mercato estero. Un evergreen che ci ha dato molte soddisfazioni e che certamente continueremo a proporre, in abbinamento alle benne, è invece il nostro attacco rapido ‘Reverso’, reversibile appunto e dotato di un aggancio automatico, in aggiunta alla nostra gamma di denti ripper, che lo scorso anno si è ampliata notevolmente raggiungendo ben sei diverse tipologie di prodotti, per macchine da 10 a 400 q”. Se la qualità dei prodotti per il settore del movimento terra sviluppati da Trimeccanica non è mai stata in discussione, con la crescita dell’azienda si è assistito anche a un incremento dei servizi messi a disposizione dei clienti. “ Fino al 2022 non abbiamo avuto la possibilità di effettuare interventi di riparazione, ma lo scorso anno siamo riusciti a dedicare, anche grazie all’inserimento in azienda di nuove figure professionali, un’intera area pensata per offrire riparazioni a tutti i clienti che hanno acquistato direttamente o indirettamente i nostri prodotti. Devo dire che i risultati sono davvero ottimi e che molte aziende spediscono le attrezzature anche dal Nord Italia, come ad esempio dal Piemonte e dalla Liguria, con costi di trasporto anche molto elevati. Questo perché ci viene riconosciuta una grande competenza e una qualità del servizio superiore. L’introduzione di questa nuova linea di business ci ha consentito di fare un upgrade importante in termini di fatturato e sono certo che sarà determinante anche per l’anno in corso”. ■

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 74

OGNI FASE OPERATIVA ALL’INTERNO DELL’AZIENDA, COME AD ESEMPIO QUELLA

DELL’IMBALLAGGIO DELLE ATTREZZATURE, VIENE ATTENTAMENTE MONITORATA

ATTRAVERSO IL NUOVO SISTEMA DI TRACCIABILITÀ, IN MODO DA MIGLIORARE

IL CONTROLLO COMPLESSIVO E RESPONSABILIZZARE I DIPENDENTI

TRA LE NOVITÀ APPORTATE DA TRIMECCANICA NEL 2023 SI SEGNALA UN’AREA

STRUTTURATA PER SUPPORTARE TUTTI I CLIENTI CHE NECESSITANO DI ESEGUIRE

RIPARAZIONI STRUTTURALI E ANTIUSURA SULLE PROPRIE ATTREZZATURE

L’ATTACCO RAPIDO “REVERSO”

L’attacco rapido “Reverso” è un prodotto brevettato da Trimeccanica che rende le operazioni di aggancio e sgancio dell’attrezzatura da un escavatore o da una macchina operatrice ancora più rapide e immediate. Reversibile e caratterizzato da un aggancio automatico, “Reverso” è anche molto semplice da usare, grazie a una leva di manovra che garantisce un risparmio di tempo senza precedenti. Quest’attacco rapido offre inoltre il sistema di sicurezza Sicurblock, visibile dalla cabina, che si azione in maniera automatica a ogni aggancio dell’attrezzatura. Il dispositivo brevettato dall’azienda siciliana non ha inoltre bisogno di manutenzione.

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 75

“TIRES FOR LIFE”

È questo il motto della multinazionale di Weihai che - con circa 25 milioni di pneumatici prodotti all’anno, quattro stabilimenti con oltre 6.500 dipendenti e accordi di primo equipaggiamento con numerosi brand di primaria importanza - è una delle poche aziende cinesi ad aver centrato i propri obiettivi strategici anche nel resto del mondo, compreso l’Europa, dove ha raggiunto una quota di mercato a doppia cifra nel segmento degli pneumatici per macchine movimento terra

di Daniele Smiraglia Triangle

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 76
Tyre
LA SEDE CENTRALE DI TRIANGLE TYRE A WEIHAI, IN CINA
COMPONENTI

Uno spiccato orientamento verso l’innovazione, grazie ai suoi stabilimenti automatizzati e robotizzati che garantiscono un’efficienza produttiva fuori dal comune, un approccio sostenibile che si è tradotto in importanti investimenti per ridurre le emissioni di CO2, ma anche e soprattutto prodotti dalla qualità superiore: questi sono i principali fiori all’occhiello che hanno permesso a Triangle Tyre, società pioniera in Cina nello sviluppo dell’industria degli pneumatici, di diventare il quarto produttore mondiale nel segmento degli pneumatici radiali per macchine dei settori Costruzioni e Minerario.

I numeri di un colosso Fondata nel 1976 da Ding Yuhua, Triangle Tyre oggi occupa una posizione di assoluto rilievo nella produzione di pneumatici in Cina ed è una delle aziende più importanti a livello mondiale con una presenza in 180 Paesi. “ Triangle Tyre è uno dei membri della China Tyre Industry Techonology Innovation Strategic Alliance (CTITISA) e oggi occupa complessivamente 6.500 dipendenti e dispone di quattro impianti produttivi in Cina, a cui si aggiunge la sede a Weihai, e due centri di ricerca e sviluppo, di cui uno negli Stati Uniti, ad Akron, in Ohio”, spiega Angelo Giannangeli, direttore marketing di Triangle Tyre Europe, la filiale europea della multinazionale con sede a Milano, inaugura-

nella penisola dello Shandong, notoriamente sede di numerose aziende attive nel settore della gomma. La fabbrica di Huamao è specializzata negli pneumatici Autocarro, con una produzione media annua di circa 6,5 milioni di unità, mentre gli impianti di Huayang e Huasheng producono rispettivamente 9 e 10 milioni di pneumatici per autovetture. All’interno di quest’ultimo sito si svolge inoltre la produzione degli pneumatici OTR dedicati alle macchine per le costruzioni (circa 350.000 l’anno), in aggiunta a quella degli pneumatici radiali Jumbo (di grosse dimensioni, superiori a 49”, per i quali l’azienda è stata premiata con il “First Prize of National Scientific and Technological Progress”). Il quarto stabilimento di Huada è invece

ta nel 2017 nell’ambito del programma di globalizzazione del Gruppo iniziato nel settembre del 2016 con la sua quotazione alla Borsa di Shanghai. A seguire in rapida successione sono state stabilite sedi estere e formati team di professionisti in Europa, America Latina, Sud Est asiatico ed Emirati Arabi, oltre a quelli già esistenti in Russia e negli Stati Uniti. Oggi si contano sulle dita delle mani le grandi realtà cinesi che sono riuscite a costruirsi una presenza globale al di fuori della Cina e Triangle Tyre è certamente una di esse. Il nome Triangle nel mondo degli pneumatici è ormai riconosciuto a livello globale. I quattro stabilimenti produttivi citati sono dislocati

adibito alla ricostruzione degli pneumatici e delle camere d’aria.

In accordo con Terex

In Cina, Triangle Tyre fornisce gli pneumatici per il primo equipaggiamento a brand di primaria importanza, quali ad esempio Nissan, Suzuki, Foton, Naveco e Sinotruck. Per quanto concerne invece il settore delle macchine per le costruzioni (movimento terra, sollevamento, minerario, nonché industriale e portuale), l’azienda vanta accordi commerciali per fornire pneumatici per il primo equipaggiamento a marchi di primaria importanza quali Lingong, Sany Heavy Industry, Zoomlion, Qingdao, nonché

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 77
I QUATTRO STABILIMENTI PRODUTTIVI CINESI DI TRIANGLE TYRE SONO DISLOCATI NELLA PENISOLA DELLO SHANDONG, NOTORIAMENTE SEDE DI NUMEROSE AZIENDE ATTIVE NEL SETTORE DELLA GOMMA. NELLA FOTO, LO STABILIMENTO DI HUASHENG, DOVE SI PRODUCONO 12 MILIONI DI PNEUMATICI L’ANNO PER IL SETTORE AUTOMOTIVE

TRIANGLE TYRE VANTA ACCORDI

COMMERCIALI PER FORNIRE

PNEUMATICI PER IL PRIMO

EQUIPAGGIAMENTO CON MARCHI

DI PRIMARIA IMPORTANZA NEL

SETTORE DELLE MACCHINE PER LA CANTIERISTICA

Caterpillar, Volvo, Liebherr, Hyundai e Terex. Con quest’ultimo brand, come conferma Luca Mai, Direttore Europeo per il Movimento Terra, è invece attivo un accordo che non si limita al solo mercato cinese, ma che ha validità per il mercato Italia. “Triangle Tyre in Europa, per quanto concerne la produzione di pneumatici radiali destinati al settore della cantieristica, ha una quota di mercato a doppia cifra. Il sodalizio con Terex, per noi estremamente importante, nasce da incontri avvenuti negli anni recenti. Terex non annoverava Triangle come fornitore per quanto riguarda gli pneumatici di primo equipaggiamento

TRIANGLE TYRE È IL QUARTO PRODUTTORE MONDIALE NEL SETTORE DEGLI PNEUMATICI PER MACCHINE DEI SETTORI COSTRUZIONI E MINERARIO

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 78
COMPONENTI

per le gru mobili, ma abbiamo dimostrato alla direzione tecnica i vantaggi dell’utilizzo delle nostre soluzioni. In poco tempo è stato siglato un accordo e il rapporto tra Triangle e Terex può considerarsi molto solido e produttivo per entrambe le parti”. Per quanto riguarda la strategia distributiva, Triangle Tyre Europe si affida solitamente a un unico grande distributore per ciascun mercato nazionale. “Gli pneumatici arrivano direttamente dagli stabilimenti cinesi in Europa, importati da un unico distributore in ogni Paese europeo, con cui viene stipulato un accordo di esclusività. Nel caso dell’Italia il nostro partner storico è Sunebo, azienda di Moncalieri (TO) guidata da Federico Boggio Sella, che provvede alla distribuzione degli pneumatici OTR su tutto il territorio nazionale, ma anche alla fornitura di set gomme montate su cerchi in ‘just-in time’ a Terex”.

Innovazione e sostenibilità

Fin dalla sua costituzione Triangle Tyre ha dedicato importanti investimenti nella ricerca, concentrandosi su innovazio-

UNA FABBRICA ALL’AVANGUARDIA

Nella fabbrica cinese di Huayang è stato implementato il MES (“Manufacturing Execution System”), sistema che gestisce tutta la fase produttiva degli pneumatici, regolando il flusso delle materie prime e la loro conversione in semilavorati, fino ai prodotti finiti. Fin dal loro ingresso nello stabilimento le materie prime vengono quasi esclusivamente gestite da robot e da un sistema informatico dedicato, che ne determina luoghi e parametri di stoccaggio. Gli stessi robot prelevano i componenti necessari e li trasportano ai vari macchinari senza alcun intervento da parte della forza lavoro riducendo al minimo, se non eliminando completamente, la contaminazione delle materie prime. Ogni singolo processo viene monitorato e gestito dal MES per assicurarsi che i materiali necessari alla produzione rimangano entro le tolleranze richieste. In ogni fase del processo il sistema è in grado di identificare eventuali variazioni e, nella maggior parte dei casi, l’interazione tra macchina e computer può correggere le possibili deviazioni.

Giannangeli. “Triangle Tyre rappresenta un esempio di produzione made in China che contraddice le solite banalizzazioni riferite a prodotti di importazione, dato che gli stabilimenti dell’azienda sono

TRIANGLE TYRE HA FATTO UNA

SCELTA ORIENTATA ALL’INNOVAZIONE E ALL’UTILIZZO DELLE MIGLIORI TECNOLOGIE, CHE SI CONCRETIZZA IN PNEUMATICI DI ALTA QUALITÀ E DALLE OTTIME PRESTAZIONI

ne, sviluppo, design e tecnologie di ultima generazione. Non è un caso che la sua fabbrica automatizzata di Huayang, dove si producono pneumatici per autovettura, sia in assoluto tra le più innovative al mondo. Al suo interno vengono prodotti 10 milioni di pneumatici all’anno, utilizzando una forza lavoro di 30 persone, in prevalenza ingegneri specializzati. Basti pensare che in impianti più datati per produrre lo stesso numero di pneumatici sono necessarie diverse migliaia di operai. “Triangle Tyre ha fatto una scelta orientata all’innovazione e all’utilizzo delle migliori tecnologie, che si riflette nella realizzazione di pneumatici in grado di abbinare alta qualità e ottime prestazioni”, conclude Angelo

tra i più avanzati e tecnologici al mondo”. Nella stessa fabbrica di Huayang, Triangle si è anche concentrata nel perseguire gli obiettivi legati al tema della sostenibilità ambientale: dall’utilizzo dell’energia solare per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili al riciclo completo delle acque reflue, per creare il vapore necessario per la vulcanizzazione, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente la dipendenza dalle risorse naturali. Al suo interno è stata installata una centrale fotovoltaica da 3 MW, che consente un risparmio energetico fino a 4,6 milioni di kWh l’anno. ■

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 79
IL PARTNER STORICO IN ITALIA DI TRIANGLE TYRE È LA SUNEBO DI MONCALIERI CHE DISTRIBUISCE GLI PNEUMATICI OTR SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
“ “

ZQuip

Un’innovativa soluzione modulare DI ENERGIA

La divisione dell’americana Moog Construction - attraverso un approccio particolarmente innovativo - sta aprendo la strada al futuro delle flotte di macchine per le costruzioni a emissioni zero, consentendo un utilizzo efficiente dell’energia in cantiere e una rilevante riduzione dei costi

In occasione di Intermat 2024, ZQuip - divisione dell’americana Moog Construction - presenterà una soluzione modulare di energia progettata per offrire agli operatori del settore delle macchine per le costruzioni un modo innovativo per convertire le flotte dei lori macchinari alimentati a diesel in mezzi a zero emissioni, dando vita così a cantieri completamente “elettrici”. Il kit energetico in oggetto è composto da moduli da 70 e 140 kWh, con dimensioni di 1,2 x 0,8 x 1,1 m

e peso di 1.000 kg, che possono essere facilmente scambiati tra tutte le macchine operanti in cantiere, insieme a un kit di conversione che include un sistema di collegamento per la batteria, un motore elettrico e un sistema di gestione termica basato sull’AI (Intelligenza Artificiale). Con la connettività IoT, dunque, le attività della flotta e la durata della batteria possono essere monitorate in tempo reale, eliminando l’”ansia da autonomia” e massimizzando i tempi di utilizzo. Secondo Chris LaFleur, direttore gene-

rale di ZQuip, “la chiave di questa tecnologia rivoluzionaria risiede nei moduli energetici ZQuip da 700V, che possono essere integrati senza problemi in qualsiasi macchina convertita, indipendentemente dalla sua dimensione, tipologia o marchio, superando le soluzioni di batterie esistenti in termini di manutenibilità, durata e valore. ZQuip ha recentemente dimostrato sul campo questa capacità convertendo un escavatore cingolato Cat 308 CR in una versione completamente elettrica, trasformandola in una

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 80
di Stefano Vitali
COMPONENTI

delle opzioni più potenti, energeticamente efficienti ed ecologiche disponibili oggi Molte delle attività di conversione ZQuip stanno avvenendo peraltro in Europa, specificamente in Olanda per i mercati olandese, scandinavo e britannico”.

Cantieri a emissioni zero

Per ottenere un cantiere a emissioni zero, LaFleur sottolinea l’importanza di avere una flotta coesa di macchine predisposte in tal senso: anziché concentrarsi esclusivamente sull’elettrificazione dei singoli mezzi, ZQuip ne consente la conversione simultanea ottimizzando il consumo energetico e le prestazioni

dell’intera flotta. Questo approccio consente ai clienti di personalizzare la capacità della batteria di ogni macchina in base alle esigenze dei diversi progetti. Ad esempio, in un cantiere in cui sono presenti sei macchine ZQuip, due di queste potrebbero necessitare di una capacità della batteria di 800 kWh, mentre le altre quattro ne richiederebbero 400 kWh ciascuna, con una produzione totale di energia di 3,2 MWh/giorno; al contrario, i veicoli totalmente elettrici tradizionali equipaggerebbero ciascuna delle sei macchine con una batteria da

800 kWh, comportando costi superflui per la capacità inutilizzata. Con ZQuip, i responsabili dei progetti possono dunque ottimizzare le esigenze energetiche della loro flotta installando il numero appropriato di moduli energetici ZQuip e regolando di conseguenza la capacità delle batterie. Questa flessibilità consente uno “scambio” agevole tra le macchine sul cantiere. La tecnologia integrata di gestione termica basata sull’Intelligenza Artificiale di ZQuip, peraltro, invia segnalazioni tempestive ai responsabili dei progetti, assicurando la disponibilità di moduli energetici aggiuntivi, se necessario. Attraverso quest’approccio innovativo, ZQuip sta aprendo la strada al futuro delle flotte di costruzione a

ZQUIP PRESENTERÀ A INTERMAT 2024 UNA SOLUZIONE

MODULARE DI ENERGIA

PROGETTATA PER OFFRIRE AGLI

OPERATORI DEL SETTORE DELLE

MACCHINE PER LE COSTRUZIONI

UN MODO INNOVATIVO PER CONVERTIRE LE FLOTTE DEI

LORI MACCHINARI ALIMENTATI

A DIESEL IN MEZZI A ZERO

EMISSIONI, DANDO VITA COSÌ

A CANTIERI COMPLETAMENTE “ELETTRICI”

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 81

CON LA CONNETTIVITÀ IOT LE ATTIVITÀ DELLA FLOTTA E LA DURATA DELLA BATTERIA POSSONO ESSERE MONITORATE IN CANTIERE IN TEMPO REALE, ELIMINANDO L’”ANSIA DA AUTONOMIA” E MASSIMIZZANDO I TEMPI DI UTILIZZO

emissioni zero, consentendo un utilizzo efficiente dell’energia e una riduzione dei costi.

Le “origini del progresso” Si può dire senza dubbi che ZQuip “ha le spalle larghe”: questa divisione appartiene infatti a Moog Construction, società statunitense fondata nel 1951 a Buffalo per mano di Bill Moog - che inventò una servovalvola destinata a regolare il flusso di olio in una determinata apparecchiatura - e che, con un fatturato 2023 di 3,1 miliardi di dollari, vanta oggi il sup-

ZQUIP È UNA

DIVISIONE DI MOOG CONSTRUCTION

FOCALIZZATA SULL’ELETTRIFICAZIONE E L’AUTOMAZIONE DEL SETTORE MOBILE DELLE COSTRUZIONI

SINERGIE AUTOREVOLI PER IL MOVIMENTO TERRA

Al fine di sviluppare adeguatamente il suo progetto di elettrificazione, la divisione TerraTech di Moog Construction ha avviato nel tempo alcune importanti sinergie con costruttori di macchine movimento terra di primaria importanza sul mercato internazionale. È il caso di Bobcat, ad esempio, e della sua minipala cingolata T7X completamente elettrica per ciò che concerne sia il

gruppo propulsore che i sistemi di automazione (TerraTech ha sviluppato gli attuatori elettromeccanici della macchina). Un mezzo in grado, dunque, di offrire i vantaggi dell’eliminazione di sistemi idraulici, componenti, emissioni e vibrazioni, distinguendosi per pulizia e silenziosità. Altra collaborazione fattiva è quella attuata con Komatsu: il risultato è un prototipo di pala gom-

mata compatta, anche in questo caso 100% elettrica, in grado di assicurare le medesime - o addirittura miglioriprestazioni di una versione idraulica ad alimentazione diesel (predisposta per l’automazione, è alimentata a batteria, vanta zero emissioni e l’impianto elettrico intelligente comprende un motore elettrico di trazione, cilindri elettrici di sollevamento, ribaltamento e sterzo,

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 82
COMPONENTI
“ “

porto di 14.000 dipendenti e sedi operative sparse in 25 Paesi. L’attività - che nel tempo si è sviluppata in modo esponenziale coinvolgendo ogni aspetto e dettaglio dei sistemi di controllo applicati negli ambiti di competenza - si svolge attraverso tre divisioni, focalizzate su molteplici settori e ambiti molto diversi tra loro - “Aeronautica”, “Sistemi industriali” e “Spazio e Difesa” - ma che in comune hanno un unico obiettivo: il controllo

del movimento, che deve essere estremamente preciso, affidabile e sicuro. In particolare, per quanto riguarda il settore delle costruzioni, Moog Construction si è accorta come nei cantieri moderni ci sia necessità di una minore presenza di operai (anche sulla scia della difficoltà di reperire manodopera qualificata sul mercato) - e quindi di una conseguente maggiore sicurezza all’interno dei siti - associata però al manteni-

mento di un alto livello di produttività e redditività e, oggi, di sostenibilità. Qual è il cantiere del futuro, quindi, secondo Moog Construction? La risposta è: il cantiere “a emissioni zero”, che garantisca quanto citato precedentemente, unitamente a un’adeguata digitalizzazione e un alto livello di automazione. Per tutti i motivi appena esposti e per affrontare e sviluppare le tematiche legate ai cantieri nel settore delle costru-

IL KIT ENERGETICO PROPOSTO

DA ZQUIP È COMPOSTO DA MODULI

DA 70 E 140 KWH, CON DIMENSIONI

DI 1,2 X 0,8 X 1,1 M E PESO DI 1.000 KG

- CHE POSSONO ESSERE FACILMENTE

elettronica di potenza, computer per il controllo di sistema, batteria e sistema di gestione della batteria; il sistema di comando integrato connette e coordina le operazioni in tutta la macchina, mentre gli attuatori e i motori completamente elettrici forniscono la potenza necessaria al sistema di trazione e di carico della macchina. Terzo, ma non meno importante, esempio di siner -

gia progettuale è rappresentato dalla terna CASE TLB EV, macchina su cui le aziende, attraverso i rispettivi team ingegneristici, hanno lavorato per sviluppare l’efficienza dei suoi sistemi idraulici e per abbassare i costi generali di gestione e di utilizzo fino al 90%. Tutto ciò sviluppando non solo le parti hardware dei macchinari, ma anche il software.

SCAMBIATI TRA TUTTE LE MACCHINE

OPERANTI IN CANTIERE, INSIEME

A UN KIT DI CONVERSIONE HE INCLUDE UN SISTEMA DI COLLEGAMENTO PER LA BATTERIA, UN MOTORE

ELETTRICO E UN SISTEMA DI GESTIONE

TERMICA BASATO SULL’AI

zioni, in sinergia con gli OEM di questo comparto, oggi Moog Construction si è strutturata in tre specifiche divisioni: TerraTech, dedicato allo sviluppo dei veicoli elettrici della “Next Generation” e di un ecosistema di elettrificazione che sfrutta una tecnologia “rispettosa della terra”, per aumentare la produttività e fornire posti di lavoro migliori e più sicuri; RewMate, che si occupa dello sviluppo di veicoli autonomi, compresi i dumper, in grado di rilevare le caratteristiche del contesto operativo e di svolgere la guida senza intervento umano; ZQuip, appunto, che come evidenziato si focalizza sulla conversione di macchine operatrici esistenti da una propulsione diesel a una 100% elettrica. ■

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 83

INNOVARE la sicurezza

In Valtellina esiste una realtà specializzata nella progettazione di sistemi anticollisione per veicoli industriali che negli ultimi mesi ha deciso di entrare con forza nel mercato delle macchine movimento terra grazie a prodotti compatti, versatili e tecnologici

di Daniele Smiraglia

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SIS – Safety Improvement Systems
TECNOLOGIE

Impegnata da oltre 10 anni nella prevenzione degli incidenti sul posto di lavoro che avvengono con i carrelli elevatori - con oltre 7.000 installazioni attive, numerose vite salvate e un impegno continuo e sempre in crescita - la SIS-Safety di Morbegno (SO) ha recentemente deciso di trasferire tutta la sua esperienza anche nel comparto delle macchine movimento terra, grazie al dialogo e alla collaborazione con il mondo RSPP. Il risultato è una gamma di sistemi di anticollisione avanzati che sfruttano anche le tecnologie più avveniristiche come l’intelligenza artificiale.

Focus sul movimento terra

SIS-Safety è una divisione di Cy.Pag., tra le aziende più importanti nel settore dell’automazione industriale, che ha

SIS-Safety. “ Nel corso degli anni abbiamo introdotto nella nostra gamma la tecnologia Ultra-Wide Band (UWB), con il sistema SafeEdge e l’intelligenza artificiale integrata nelle telecamere di SafeViewAI. Il nostro core business è sempre stato nel settore dei carrelli elevatori, ma le nuove tecnologie e la nostra ricerca e sviluppo ci hanno permesso di ampliare il campo di applicazione delle nostre soluzioni, per incontrare le esigenze di molti altri settori come quelli del movimento terra e del sollevamento”.

Una produzione in loco

La maggior parte delle soluzioni a marchio SIS-Safety vengono prodotte direttamente dall’azienda nel suo stabilimento di Morbegno, per poi essere distribuite sia sul territorio italiano che estero. “Rispetto a molti altri competitor,

SAFEVIEWAI DI SIS-SAFETY APPLICA LA TECNOLOGIA DEL “DEEP LEARNING” AL

RILEVAMENTO E AL RICONOSCIMENTO DI PERSONE E VEICOLI PRESENTI NEI DINTORNI

DELLA MACCHINA PER IL MOVIMENTO TERRA SU CUI È INSTALLATA

iniziato a operare nel settore della sicurezza per i carrelli elevatori nel 2013. Solide basi nello sviluppo della sensoristica e del design elettronico abbinate a un team affiatato di ingegneri altamente qualificati hanno permesso una rapida crescita della società, che si è affermata come un partner affidabile per imprese e brand di livello internazionale.

“Il primo prodotto sviluppato internamente da SIS è Safe&Stop, un sistema a ultrasuoni per l’allerta dell’operatore e la sicurezza della retromarcia, che nei carrelli elevatori assume una valenza fondamentale perché gli operatori spesso lavorano proprio in retromarcia”, spiega Nicola Masetti, Technical Support Specialist di

SIS-SAFETY HA SEDE A MORBEGNO

(SO) E DA OLTRE 10 ANNI È IMPEGNATA

NELLA REALIZZAZIONE DI SISTEMI

ANTICOLLISIONE PER CARRELLI

ELEVATORI, CON OLTRE 7.000

INSTALLAZIONI ATTIVE E UN FORTE

ORIENTAMENTO ALLA CRESCITA

NICOLA MASETTI HA INIZIATO

IL SUO PERCORSO FORMATIVO IN SIS-

SAFETY OCCUPANDOSI DELLO SVILUPPO

E DELLA PRODUZIONE DEI SISTEMI

ANTICOLLISIONE, PER POI ASSUMERE

IL RUOLO DI TECHNICAL SUPPORT

SPECIALIST E FORNIRE SUPPORTO E

ASSISTENZA AI CLIENTI

SIS-Safety progetta e sviluppa internamente i propri prodotti, permettendo di customizzarli in base alle specifiche esigenze del cliente e di integrare nuove funzioni a prodotti già esistenti. Sia che si tratti di progettazioni nel settore logistico che del movimento terra la nostra attività non può prescindere da un sopralluogo presso il cliente, al fine di conoscere nei minimi dettagli anche l’ambiente di lavoro e non limitarci solo a identificare il mezzo. Per quanto concerne la distribuzione dei prodotti copriamo l’intero territorio nazionale con la nostra forza vendita e una rete di partner commerciali, mentre ci affidiamo alla collaborazione con altre aziende per l’Europa e i Paesi extra EU”. L’installazione del prodotto compete direttamente al cliente tramite il proprio servizio di manutenzione con il supporto dell’ufficio tecnico di SIS-Safety. “È una semplice questione di normativa, che ci impedisce di effettuare l’installazione direttamente”, chiarisce Nicola Masetti. “Nel mondo dei carrelli elevatori l’installazione di qualsiasi tipologia di dispositivo sul mezzo è di competenza della proprietà, che spesso non coincide con l’utilizzatore finale.”

La telecamera “SafeViewAI” Tra le ultime novità di SIS-Safety si segnala la telecamera “SafeViewAI”, che applica la tecnologia del “deep le-

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TECNOLOGIE

arning” al rilevamento e al riconoscimento di persone e/o di veicoli presenti nei dintorni della macchina per il movimento terra sulla quale è installata. L’installazione, semplificata, può essere effettuata sia sul retro del veicolo che nella parte frontale che sui lati, in modo da garantire la copertura totale del raggio d’azione del veicolo. “SafeViewAI” va incontro alle esigenze dei clienti in quanto consente una vasta selezione di impostazioni che ne consentono un ampio grado di libertà e personalizzazione. Non solo è possibile selezionare il soggetto della detection tra pedone, veicolo o entrambi, ma anche impostare il campo di rilevazione da Web app utilizzando qualsiasi genere di device. Il sistema è inoltre predisposto per identificare tre aree di rilevazione con differenti gradi di allerta nel range dei 12 m di rilevamento dichiarati. Tre sono anche i principali componenti del sistema, ovvero la telecamera, il monitor e il kit cablaggi.

LA TELECAMERA CON INTELLIGENZA

ARTIFICIALE È FACILE DA INSTALLARE,

PRESENTA DIMENSIONI MOLTO

COMPATTE ED È DOTATA DI

UN’ELEVATA RESISTENZA AGLI AGENTI

ATMOSFERICI. TRA I SUOI FIORI

ALL’OCCHIELLO C’È ANCHE UN AMPIO

ANGOLO DI VISIONE E UN ALTO GRADO DI RISOLUZIONE

La prima combina dimensioni compatte a un’elevata resistenza agli agenti atmosferici e applicativi, oltre a vantare un ampio angolo di visione e un elevato grado di risoluzione che la posizionano ai vertici del mercato tra queste tipologie di soluzioni. Il secondo, dotato di cicalino integrato e con una risoluzione di 1024*600 DPI, massimizza l’affidabilità in ogni situazione e offre un’esperienza visiva di altisso livello. Ultimo, ma non meno importante, il kit contiene tutti i cablaggi, anch’essi modulari e concatenabili. La costruzione con connettori circolari waterproof costampati garantisce la massima semplicità d’installazione e il mantenimento dell’affidabilità nel tempo.

L’ECOSISTEMA DI “SAFEEDGE MT”

Tra i prodotti e le soluzioni di SIS-Safety da pochi mesi è disponibile SafeEdge nella versione MT, specifico per il settore delle macchine per il movimento terra. Il sistema anticollisione a 360° si basa su tecnologie di localizzazione ad altissima precisione. Sfruttando la potenza della Ultra-Wide Band, SafeEdgeMT è in grado di misurare la distanza tra i veicoli oppure, a seconda delle specifiche esigenze, tra i mezzi da cantiere e i pedoni. La misurazione della distanza viene effettuata tramite tag di bordo e/o tag indossabili assegnati al personale e permette di ridurre in maniera significativa i rischi di collisione nell’area di lavoro. In base alle dimensioni dei veicoli potrebbe essere necessario installare più antenne sul veicolo, in quanto il raggio di copertura massima è di 20 m. È possibile inoltre settare due diverse aree di allerta, le cui impostazioni possono essere modificate tramite app. Quando un pedone entra nell’area di allerta e nella successiva area di allarme, identificate rispettivamente dai colori giallo e rosso, viene attivata una segnalazione acustico-visiva che allerta il conducente. Allo stesso tempo, i tag indossati dai pedoni avvisano l’utente del pericolo imminente attraverso suoni, luci o vibrazioni.

“Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto finora”, conclude Masetti. “L’esperienza accumulata nel campo dei carrelli elevatori, sempre incentrata sulla sicurezza, ci permette di offrire un servizio di consulenza mirato alla scelta guidata delle soluzioni più adatte alle complessità degli ambienti di lavoro. Il nostro intento per il futuro è quello di ampliare la nostra ricerca e applicare il nostro know-how allo sviluppo e implementazione della gamma delle nostre soluzioni”. ■

IL RANGE COMPLESSIVO DI RILEVAMENTO DELLA TELECAMERA È DI 12 M, CON POSSIBILITÀ DI DEFINIRE E PERSONALIZZARE A PROPRIO PIACIMENTO TRE AREE DI RILEVAZIONE, IDENTIFICATE CON I COLORI VERDE, GIALLO E ROSSO

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IL SISTEMA SAFEEDGEMT HA DUE AREE DI RILEVAZIONE REGOLABILI DA SOFTWARE CON RAGGIO MASSIMO DI 20 M

Dossier

AL CUORE DELLE COSTRUZIONI

Materia prima in continua evoluzione, il cemento e i suoi derivati sono frutto di una filiera industriale e produttiva ampia, articolata e votata a un costante sviluppo tecnologico. Radiografia di un comparto che, fra trasformazioni epocali e alterne congiunture, rimane strategico per l’economia nazionale di Marco Nava

Tra le materie prime di base dell’industria delle costruzioni poche hanno subito un’evoluzione tecnologica e applicativa così radicale quanto il cemento: materiale che, pur mantenendo la sua natura originaria di principe dei leganti, si è costantemente arricchito di contenuti tecnici e prestazionali tanto da originare molteplici fa-

miglie di prodotti, tutti genericamente riuniti sotto una medesima definizione ma in realtà notevolmente differenziati per caratteristiche, proprietà e ambiti applicativi.

A conferma di ciò, la tecnologia del cemento ha sempre più assunto la dignità di una vera e propria branca scientifica, caratterizzata da un’intensa attività di ricerca e sperimentazione tesa

all’individuazione di prodotti in grado di rispondere con crescente efficacia alle richieste della moderna industria delle costruzioni. Peraltro non solamente da un punto di vista puramente prestazionale, ma anche estetico e, soprattutto oggi, ambientale. Alle sue tante declinazioni e ambiti applicativi fa riscontro una struttura industriale tra le più strategiche del panorama

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nazionale, la cui centralità nella filiera delle costruzioni e, di conseguenza, nell’economia nazionale rimane tuttora indiscussa nonostante le molte variabili e incertezze dell’attuale congiuntura politico-economica, le riorganizzazioni e gli accorpamenti vissuti dal settore e le spinte verso la decarbonizzazione, le quali rappresentano una sfida nella sfida.

Anatomia di un settore

A tracciare il panorama della filiera del cemento e del calcestruzzo è Federbeton, che oggi aggrega le associazioni della filiera del cemento, del calcestruzzo, dei materiali di base, dei manufatti, dei componenti e delle strutture per le costruzioni. Un totale di 2.600 imprese e 34.000 addetti che produce il materiale da costruzioni più usato e più diffuso e

ricopre un ruolo centrale in quanto primo anello della catena che conduce alla realizzazione di edifici e infrastrutture. Il consueto rapporto annuale di filiera, pubblicato da Federbeton alla fine del 2023, restituisce un panorama di mercato dalle tinte in chiaroscuro, in cui a un dato di notevole rilievo come il consolidamento della quota prodotta di cementi ad alta e altissima resistenza fa da

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CEMENTO E CALCESTRUZZO

Dossier

LE DIMENSIONI ECONOMICHE DELLA FILIERA

contraltare una riduzione dei consumi nazionali di cemento di quasi il 7%. Un indicatore numerico in parte dissonante rispetto alla significativa crescita del mercato delle costruzioni registrata grazie al contributo determinante degli investimenti incentivati in manutenzione straordinaria del patrimonio abitativo, che hanno beneficiato solo marginalmente la filiera del cemento e del calcestruzzo.

Tra le criticità, invece, sicuramente al primo posto c’è l’aumento dei costi energetici, la cui fluttuazione ha una pesante incidenza sui costi di produzione della filiera del cemento, che minaccia di diventare strutturale insieme al valo-

re dei diritti di emissione, determinando una perdita di competitività rispetto ad altri paesi, soprattutto extra EU, che hanno standard ambientali e costi energetici più bassi. A tal proposito il report di Federbeton evidenzia come i volumi di cemento e clinker importati sono cresciuti con una dinamica esponenziale, con effetti negativi per le imprese italiane e a livello di emissioni globali.

Le dimensioni economiche della filiera

In questo quadro dalle tinte contraddittorie, secondo il presidente di Federbeton Roberto Callieri “la filiera italiana del cemento e del calcestruzzo

mantiene intatta la sua capacità di innovazione nonostante i problemi e le criticità, garantendo al mercato materiali con prestazioni straordinarie, non solo dal punto di vista della resistenza meccanica, ma anche sotto il profilo estetico, della sostenibilità e dell’adattabilità. La profonda conoscenza dei materiali e l’impegno nella ricerca hanno consentito un miglioramento continuo delle prestazioni affiancando, nello stesso tempo, nuovi aggettivi ai sostantivi cemento o calcestruzzo, disegnando un panorama inedito di possibilità per il comparto delle costruzioni. Se le costruzioni sono universalmente riconosciute come volano per l’economia, è altrettanto vero che l’industria del cemento e del calcestruzzo ne è la componente chiave, con materiali insostituibili, affidabili e sostenibili. Questo ruolo è ancor più importante oggi, con il nostro Paese posto di fronte a una vera e propria emergenza infrastrutturale con la rete attuale bisognosa di manutenzione, adeguamento e completamento”.

La struttura del comparto

Entrando nel dettaglio del Report di Federbeton si evince innanzitutto come l’industria italiana del cemento abbia proseguito una delle tendenze che più lo

CIFA: MENO EMISSIONI ANCHE PER LE MACCHINE

Marchio storico del settore, CIFA è stata la prima azienda al mondo a creare una betoniera elettrica nel 2013, portando questo avanzato concept nel mondo del cantiere e i suoi relativi vantaggi in termini di consumi, emissioni e impatto ambientale. Da questo passo ha preso avvio una linea evolutiva che ha condotto alla creazione di un’intera gamma elettrica in cui hanno via via fatto ingresso pompe spritz, betonpompe e pompe autocarrate. Tra i più recenti ingressi in gamma c’è la betonpompa Energya MK28E, una macchina le cui funzioni gestite elettricamente includono la rotazione del tamburo, la stabilizzazione, l’apertura/chiusura del braccio e il pompaggio, e che implementa alcune esclusive CIFA come il braccio in materiale composito a base di fibra di carbonio Carbotech. Oltre a garantire un minore consumo di carburante, una diminuzione del rumore e dell’inquinamento e una maggiore libertà di movimento, la tecnologia innovativa della MK28E consente di mantenere attiva l’unità di pompaggio a motore termico spento, azzerando così le emissioni. Il sistema è compatibile sia con prese a 220 V che 380 V; i tempi di ricarica variano dalle otto ore con sistema standard e si riducono fino a un’ora nel caso si utilizzi la colonnina “fast-charge” progettata da CIFA.

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hanno caratterizzato in questi ultimi anni, vale a dire il percorso di razionalizzazione degli impianti produttivi, con un totale delle unità produttive attestatosi a 50 (contro i 51 dell’anno precedente). Nel dettaglio, cresce di un’unità il numero delle cementerie a ciclo completo (da 28 a 29) e diminuisce quello delle officine di macinazione (da 23 a 21).

Il tutto per una capacità produttiva pari a 31,4 milioni di tonnellate di cemento, in linea con gli anni precedenti, e con un tasso di utilizzo dei forni nelle cementerie a ciclo completo del 60%, in diminuzione rispetto al 66% dell’anno precedente. Il valore più elevato è stato registrato negli impianti situati nell’area settentrionale del Paese (71%), mentre il dato meno performante si è avuto nell’area insulare (53%).

I consumi di cemento: nel mondo…

Nel 2022, anno cui si riferiscono le rilevazioni del Report, i consumi mondiali di cemento sono stati pari a 4,03 miliardi di tonnellate, in diminuzione del 5% rispetto a quello precedente. Con 2,17 miliardi di tonnellate (-10% sull’anno precedente) la Cina continua a rappresentare il principale consumatore di cemento al mondo con una quota del 53,9% sul totale dei consumi, dato che risente dell’onda lunga determinata dallo sviluppo del paese. In espansione anche il mercato in India (+4%) che, con 333 milioni di tonnellate di cemento consumato, rappresenta il secondo mercato di riferimento in Asia e nel mondo intero. Consumi in crescita anche in Nord

America, trainati soprattutto dalla buona performance del mercato statunitense (+5%), mentre rimangono stazionari i consumi in America centrale e in Sud America, dove si segnala il buon andamento dei mercati di Argentina e Colombia (entrambi +8%) e le contrazioni di Messico (-4%) e Brasile (-3%). L’Europa occidentale segnala volumi in leggero aumento, un dato all’interno del quale spiccano le performance dei due principali mercati di riferimento, vale

a dire Germania (-3%) e Italia (-6,7%). In frenata i consumi di cemento in Europa orientale a causa soprattutto del conflitto in corso, con i due paesi belligeranti, Russia e Ucraina, che registrano rispettivamente contrazioni del 19% e del 27%. In crescita del 2% i consumi in Nord Africa e in Turchia, con quest’ultima che segna una diminuzione del 2%, raggiungendo 47 milioni di tonnellate. Da segnalare il dato dei consumi di cemento in Nigeria (+4%), che con 28 mi-

AMMANN, L’IMPIANTO DIVENTA TRASPORTABILE

Rapide tempistiche di montaggio, cambio di sede operativa veloce e funzionale e rispetto delle dimensioni ideali per il trasporto sono stati gli obiettivi degli ingegneri Ammann Elba nella progettazione dell’impianto di miscelazione per calcestruzzo CBT 60 SL Elba, una soluzione compatta facilmente trasportabile con due soli container “open top”. A dispetto delle dimensioni, il CBT 60 SL Elba può vantare un allestimento completo che include un miscelatore forzato monoalbero CEM 1000 S Elba e un dosatore lineare integrato in grado di stoccare da due a quattro additivi. Bilancia per cemento, acqua e additivi e tutti gli altri componenti sono installati in modo da garantire la massima sicurezza dal punto di vista elettrico e pneumatico, e nel container integrato sono alloggiati il quadro e i comandi. Il CBT 60 SL Elba garantisce un rendimento orario teorico di 60 m³/h, che lo rende idoneo a una vasta gamma di applicazioni e situazioni operative.

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CEMENTO E CALCESTRUZZO
ROBERTO CALLIERI PRESIDENTE DI FEDERBETON ANDAMENTO RIPARTIZIONE PRODUZIONE DI CEMENTO

Dossier

CONSEGNE DI CEMENTO / PRODUZIONE DI CALCESTRUZZO PRECONFEZIONATO

I PROTAGNISTI / HEIDELBERG MATERIALS VERSO UNA FILIERA ECOLOGICA

ENRICO BORGARELLO

DIRETTORE INNOVATION HUB DI HEIDELBERG MATERIALS

La riduzione dell’impatto ambientale del cemento e della sua industria è uno dei fronti di sviluppo tecnologico su cui è attualmente più impegnato il settore e in cui il contributo dei produttori riveste particolare importanza. Come ogni strategia a lungo termine, anche quella verso un’edilizia più green grazie a un’ottimizzazione del suo materiale principe va pianificata e strutturata con attenzione. Come racconta il direttore Innovation Hub di Heidelberg Materials, Enrico Borgarello, “il cemento non deriva da un procedimento chimico e non genera scorie, quindi bisogna distinguere tra le proprietà del prodotto, l’utilizzo che ne viene fatto e il trattamento alla fine del ciclo di vita. In ogni fase del processo industriale è possibile individuare cicli virtuosi di economia circolare, come l’impiego di materia prima-seconda alternativa da scarti industriali, di fonti energetiche non fossili e di tecnologie ‘carboncapture’. In particolare, se le cosiddet-

te tecnologie CCUS (Carbon Use and Storage) rendono possibile ridurre l’emissione di CO2 nell’atmosfera, “intrappolandola” all’interno degli stessi impianti dove viene prodotta, le fonti fossili attualmente utilizzate nel ciclo produttivo del cemento possono essere sostituite da altre prive di carbonio come l’idrogeno, da biocombustibili di recupero o dall’elettricità prodotta da fonti rinnovabili. Anche le tecnologie digitali possono fornire un contributo importante nell’ottimizzare processi e consumi. Un esempio di sinergia tra circolarità e digitalizzazione si sostanzia nella tecnologia 3D per stampare con il calcestruzzo: in tal modo è possibile costruire digitalmente una casa totalmente riciclabile e con materiali sostenibili. Altro esempio di digitalizzazione nel settore per i materiali da costruzione che abbiamo introdotto è la tracciabilità del calcestruzzo. Grazie a un QR Code è possibile leggere la storia e la provenienza di qualsiasi provino, proprio come nella filiera agroalimentare. Più in generale, la qualità sempre più elevata del materiale richiesto ci impone di lavorare non più come semplici fornitori di una ‘commodity’, ma come partner dei grandi studi di progettazione, per elaborare un calcestruzzo rispondente ai bisogni di strutture a loro volta sempre più smart, progettate in modo evoluto e dotate di sensori per un ‘digital twin’ che permette il monitoraggio continuo della sicurezza”.

lioni di tonnellate consolida il proprio primato di principale player dell’Africa Sub-Sahariana ed economia emergente a livello mondiale.

…e in italia

Spostando l’obiettivo sul mercato nazionale, i numeri parlano di una contrazione rispetto alle performance del 2021. Secondo il Report Federbeton la produzione di cemento registrata in Italia

è stata pari a 18,8 milioni di tonnellate, in diminuzione dell’8,8% rispetto all’anno precedente, una diminuzione che ha toccato trasversalmente tutte le aree geografiche: -8,4% l’area settentrionale, -6,9% il Centro comprensivo della Sardegna e -10,7% il Mezzogiorno e la Sicilia. Registra una diminuzione anche la produzione nazionale di calcestruzzo preconfezionato, che con 33,1 milioni di metri cubi è in calo del 7,5% rispetto all’anno precedente. Modesta, invece, la variazione delle modalità di distribuzione riguardanti il trasporto di cemento, che registrano un consolidamento del prodotto sfuso (87,1% del totale) rispetto alla modalità in sacco (12,9%). Diminuiscono del 6,7% i consumi interni di cemento, pari a 19 milioni di tonnellate (con un consumo medio procapite di 324 kg rispetto ai 346 kg del 2021), mentre le stime dei consumi di cemento e calcestruzzo per il 2023 parlano di una sostanziale conferma dei valori del 2021.

Il mercato

Dopo il positivo andamento del 2021 i valori economici delle imprese della filiera italiana del cemento e del calcestruzzo hanno continuato il loro positivo trend di crescita, registrando una variazione annuale pari al +18%, traendo concreti benefici dagli strumenti di incentivazione fiscale straordinaria, ma anche dal positivo contributo fornito dagli investimenti in nuova edilizia residenziale, così come dal segmento del non residenziale privato in considerazione dell’andamento positivo dei permessi di costruzione. I dati parlano di un fatturato complessivo di filiera pari a 13,3 miliardi di euro, in crescita del 17,5% rispetto all’anno preceden-

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te equivalente a un valore aggiunto di 3,3 miliardi. Cresce leggermente anche il numero delle imprese, 2.720 nel 2022 (+1,5% rispetto al 2021), mentre ancor più consistente è la crescita del numero degli addetti della filiera, che guadagna un 4,8% per un totale molto vicino alle 36.000 unità. Le prospettive di sviluppo del mercato delle opere pubbliche legate all’attuazione del PNRR, cui fanno riscontro una flessione del comparto della riqualificazione abitativa e la contrazione del mercato residenziale causati dal termine dei meccanismi di incentivazione e dall’aumento del costo del denaro, lasciano prevedere una relativa compensazione tra le due dinamiche e, conseguentemente, una sostanziale tenuta dei livelli produttivi della filiera.

La segmentazione

Al di là del suo significato numerico anche la segmentazione del mercato è un dato significativo, in quanto indice indiretto del grado di maturità tecno-

DESTINAZIONE INTERMEDIE DEL CEMENTO SULLE CONSEGNE INTERNE – 2012/2022

logica del comparto. Sotto quest’aspetto le rilevazioni del report evidenziano come nel 2022 la ripartizione qualitativa della produzione di cemento abbia registrato alcune significative variazioni. Il cemento Portland (CEM I) e il Portland di miscela (CEM II), pur

I PROTAGONISTI / BETONROSSI ANCHE PER LE PAVIMENTAZIONI

L’impiego di materiali drenanti in ambito stradale è oggi una soluzione diffusa, sia per far fronte alle elevate esigenze di sicurezza di marcia anche in condizioni meteo sfavorevoli, sia come strumento per la regolazione dei deflussi delle acque piovane, aspetto quest’ultimo particolarmente delicato data la crescente impermeabilizzazione dei suoli, soprattutto in ambito urbano, e il conseguente rischio di eventi critici. I vantaggi legati alla facilità di messa in opera del materiale d’elezione per le pavimentazioni stradali, il conglomerato bituminoso, si scontrano con i costi elevati delle materie prime e in particolare del bitume, soggetto ai costanti aumenti del petrolio. Anche l’utilizzo di alternative come i masselli autobloccanti risulta comunque oneroso sia dal punto di vista dei tempi che dei costi, oltre a evidenziare problematiche in termini di regolarità superficiale e resistenza ai carichi dinamici. Una

risposta arriva dalla tecnologia del calcestruzzo con Drainbeton, un calcestruzzo drenante e fonoassorbente a elevate prestazioni messo a punto da Betonrossi per il settore delle pavimentazioni. Formulata per essere stesa mediante una normale finitrice stradale, la miscela presenta caratteristiche di lavorabilità che consentono di eseguire la posa in opera con procedure e mezzi del tutto analoghi a quelli normalmente impiegati nella realizzazione delle pavimentazioni bituminose, caratteristica che oltre a consentire una maggiore rapidità di stesa garantisce anche il pieno controllo delle caratteristiche planoaltimetriche e di regolarità superficiale della pavimentazione. Il piano di

rimanendo le principali tipologie di cemento prodotte in Italia, hanno ridotto la loro quota sul totale (83% rispetto all’86% del 2021). Cresce leggermente la quantità di cemento d’altoforno (4% della produzione totale), così come la quota di cementi pozzolanici, tran-

posa richiede le normali caratteristiche di regolarità e portanza previste per i sottofondi di pavimentazioni stradali; la stesa avviene a freddo, quindi senza emissione di fumi nell’ambiente e rischi per la sicurezza degli operatori, e può avere luogo a temperature ambientali sensibilmente inferiori rispetto a quelle “limite” per i conglomerati bituminosi, a tutto vantaggio della praticità. Già dopo pochi giorni dalla stesa Drainbeton raggiunge valori di resistenza sufficienti a consentire l’apertura della strada al traffico veicolare, compreso l’eventuale passaggio dei mezzi di cantiere. Le resistenze a 7 e 28 giorni sono tali da indicare l’impiego del materiale anche per pavimentazioni stradali a elevato volume di traffico. La pavimentazione può essere colorata per l’intero spessore, conferendo alla stessa un aspetto molto naturale, oppure superficialmente con specifiche soluzioni mineralizzanti non filmogene che, penetrando nel supporto in colorazione grigia, rendono il materiale più resistente agli attacchi esterni.

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 93 CEMENTO E CALCESTRUZZO

Dossier

A.N.E.P.L.A.: LE RINNOVABILI SBARCANO IN CAVA

CLAUDIO BASSANETTI

PRESIDENTE DI A.N.E.P.L.A.

Il settore estrattivo, anello chiave della filiera del cemento, sconta tradizionalmente un’immagine di attività ad alto impatto ambientale. Ma anche quella che è sempre stata considerata un’industria scarsamente compatibile con il territorio può trasformarsi in una straordinaria opportunità. Nel nostro paese sono presenti molteplici cave e bacini che possono essere riconvertiti per aumentare la produzio-

sitati lo scorso anno dal 10% al 12%. Scendendo ulteriormente nel dettaglio, il Portland di miscela si conferma la tipologia di cemento maggiormente prodotta nel Paese. La distribuzione della produzione di cemento per classi di resistenza vede un consolidamento dei cementi ad alta e altissima resistenza,

ne elettrica da fonte rinnovabile. Oggi, infatti, queste aree sono idonee ex lege a questa destinazione e possono ritenersi aree prioritarie di intervento. Il legislatore ha a tal proposito emanato disposizioni che semplificano gli iter autorizzativi in queste aree e la tecnologia ha compiuto passi da gigante migliorando le performance degli impianti fotovoltaici. “Si tratta senza dubbio di un’opportunità da cogliere, che offre vantaggi al sistema Paese, ai proprietari di cava e alle imprese energy intensive che in essa si trovano ad operare”, sottolinea Claudio Bassanetti, presidente di A.N.E.P.L.A., l’associazione che riunisce le imprese attive nella coltivazione di cava per l’estrazione e produzione di ghiaia, sabbia e pietrisco destinate all’industria delle costruzioni. “Il connubio tra cava e fonti rinnovabili sta riscuotendo grande interesse nel nostro mondo. Si tratta di una sensibilità non nuova in assoluto, poiché

che con una quota del 71,9% sul totale (70% nel 2021) rappresentano la tipologia più gettonata. Anche la ripartizione della produzione di calcestruzzo in termini di classi di resistenza e di classi di esposizione non ha registrato variazioni significative e anche nel 2022 ha continuato a essere concentra-

L’IMPORTANZA DELLA CHIMICA

Nel miglioramento delle caratteristiche fisico-meccaniche e prestazionali del calcestruzzo, oltre a una sempre più accurata formulazione dei mix design in funzione delle applicazioni, un contributo fondamentale è quello fornito dall’industria chimica, in particolare da quella degli additivi, che oltre a ottimizzare specifici aspetti delle miscele contribuiscono oggi a risolvere in maniera sempre più mirata specifiche problematiche. Non solo legate alle performance ma anche all’ambiente. L’esigenza di ridurre le emissioni di CO2, ad esempio, sta por-

tando a una riduzione della produzione di clinker, componente base principe della produzione del cemento Portland, e alla conseguente crescita di utilizzo di cementi di miscela, cementi d’altoforno e pozzolanici per il confezionamento del calcestruzzo. Per conservare gli stessi standard prestazionali - soprattutto in termini di resistenze meccaniche - dei cementi portland l’industria chimica sta sviluppando polimeri compatibili con tali cementi. L’utilizzo dei comuni additivi superfluidificanti comporta infatti in questi casi importanti perdite di perfor-

il comparto ha da tempo intrapreso il percorso verso la riduzione dell’utilizzo di fonti fossili nel ciclo della filiera, tradottosi in una riduzione di circa il 50% nell’ultimo decennio. Ma se inizialmente si trattava di una strategia finalizzata sostanzialmente al soddisfacimento di un fabbisogno interno, le nuove normative hanno cambiato l’approccio del settore al tema, portando alla diffusione di grandi impianti in grado di apportare benefici non solo al nostro comparto, ma anche a tutte le realtà locali presenti nei territori in cui avvengono le attività estrattive. Significativo in tal senso l’accordo concluso da A.N.E.P.L.A. con Anie Rinnovabili e Coldiretti finalizzato alla realizzazione di campi agro-fotovoltaici, un’iniziativa che sta creando sinergie importanti e dimostra come la cava possa diventare a fine vita una risorsa per produrre energia CO2 free”

ta all’interno di un intervallo ristretto. Il 73,4% dei calcestruzzi prodotti è infatti compreso tra la classe di resistenza C25/30 e la classe C30/37; si evidenzia comunque un ulteriore - anche se contenuto - segnale di aumento per i calcestruzzi con resistenza oltre la classe C35/45, che rappresentano il 7,4%

mance determinate dall’elevato assorbimento del polimero da parte del cemento e dalla conseguente necessità di aumentare il rapporto acqua/cemento per mantenere la stessa classe di consisten-

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della produzione 2022, e una diminuzione di quelli con resistenza inferiore a C16/20, che si attestano al 5,6% del totale. Riguardo la dinamica per la distribuzione dei prodotti per classi di esposizione ambientale, la produzione di calcestruzzi con classi di esposizione XC1-XC2 sale passa 59,2%, mentre la classe XC3-XC4 registra un lieve calo segnando un 13% sul totale. Quanto alle destinazioni d’uso, la ripartizione dei flussi ha registrato nel 2022 alcune importanti variazioni. Cresce l’incidenza del calcestruzzo preconfezionato, la cui quota sul totale prodotto arriva al 45% (8,5 milioni di tonnellate circa). In crescita è la percentuale destinata alle imprese di costruzione (dal 6,1% al 7,5%) e ai premiscelatori (dal 7% al 7,8%), mentre registra una diminuzione la percentuale assorbita dalle rivendite di materiali edili (dall’11,2% al 10,7%) e rimangono sostanzialmente invariate le quote destinate alla prefabbricazione (9,9%) e alla GDO (0,1%).

L’interscambio con l’estero

Si tratta di un aspetto che, alla luce dell’attuale andamento della filiera e dei fattori che stanno sempre più pesantemente incidendo sulle sue dinamiche, rappresenta oggi un fattore di particolare rilevanza. L’incidenza dei costi dell’energia, in particolare, sembra avere una chiara influenza sul saldo negativo registrato dal nostro paese

za, a scapito però di resistenze e durabilità, problema che i nuovi formulati sono in grado di evitare. Un altro importante fronte di ricerca e sviluppo è quello degli additivi incrementatori di resistenza, preparati che accelerano la reazione tra cemento e frazioni pozzolaniche incrementando in tal modo le resistenze meccaniche alle brevi e lunghe stagionature. Tra le possibili applicazioni di questi formulati c’è la compensazione delle perdite di resistenza meccanica in caso di utilizzo di aggregati da riciclo per il confezionamento di calcestruzzi che debbano rientrare nei limiti dei parametri ambientali.

I PROTAGNISTI / HOLCIM “LESS IS MORE”

Oltre agli evidenti benefici in termini di comportamento in opera, il miglioramento delle prestazioni del calcestruzzo ha un altro importante vantaggio: costruire utilizzando meno materiale. È questa la strada seguita da uno dei colossi del cemento, Holcim, con lo sviluppo della gamma di calcestruzzi ad alte prestazioni DYNAMax. Le elevate prestazioni di questi formulati, che offrono resistenze da C60/75 fino a C120/135, consentono di utilizzare minori quantitativi di calcestruzzo aumentando la volumetria degli spazi abitabili e riducendo di conseguenza l’impronta di carbonio complessiva dell’edificio, ampliando parallelamente le possibilità progettuali consentendo di realizzare strutture più complesse. Un recente esempio di utilizzo di queste soluzioni è l’edificio che ospiterà la nuova sede di Snam in Symbiosis, l’intervento di rigenerazione urbana di Covivio che sta interessando un’area storicamente a vocazione industriale e produttiva in un nuovo polo urbano “mixed use”. Qui Holcim ha fornito un calcestruzzo Dynamax XC3 C 70/85 SCC DMAX 16 all’impresa CMB, incaricata della realizzazione della struttura, per i pilastri che reggeranno una superficie complessiva di circa 19.000 m2 composta da tre volumi sovrapposti articolati in 14 piani.

nell’interscambio di cemento e clinker con l’estero. Nel 2022 i flussi combinati di cemento e clinker in entrata sono stati pari a 3,1 milioni di tonnellate contro le 2,7 del 2021, a fronte di un flusso in uscita di circa 1,7 milioni di tonnellate raffrontate ai quasi 2 milioni del 2021, risultato su cui pesano le performance di alcuni competitor come la Turchia, da cui proviene il 25% del cemento e del clinker importato, la Grecia e la Slovenia (17%), la Tunisia (12%) e l’Algeria (10%).

Il principale mercato di destinazione del cemento e del clinker italiani rimane la Francia (30% delle esportazioni), seguita da Malta (20%), Svizzera (15%) e Spagna (11%). In espansione anche l’interscambio delle malte, con le importazioni che crescono del 27% e le esportazioni del 2% con Francia, Svizzera e Kuwait come principali mercati di destinazione. In contrazione invece l’interscambio di un tradizionale prodotto forte, gli additivi per calcestruzzo, che registrano una riduzione del 6% dei flussi in entrata e del 10% delle esportazioni, queste ultime rivolte in particolare a Israele, Francia e Germania.

La sfida ambientale

È un tema a cui abbiamo dedicato particolare attenzione in passato, ma la sua crescente rilevanza sotto molteplici aspetti merita un ulteriore cenno. Già da diversi anni, infatti, cemento, calcestruzzo e manufatti di calcestruzzo forniscono un importante contributo alla circolarità del comparto delle costruzioni attraverso diverse modalità, ad esempio sostituendo parzialmente le proprie materie prime naturali provenienti dalle attività estrattive con materiali di recupero, tra cui i rifiuti non pericolosi provenienti da altri settori industriali come ceneri volanti, gessi chimici e scorie d’altoforno. Altre frazioni di rifiuti per le quali non esistono attualmente forme di riuso o riciclo possono essere utilizzate per produrre combustibili alternativi di elevata qualità, come il CSS (Combustibile Solido Secondario) da utilizzare in co-combustione in cementeria in sostituzione dei combustibili fossili. Questi fattori rappresentano due strade immediatamente disponibili per il percorso di decarbonizzazione del settore del cemento, che prevede di raggiungere un tasso di sostituzione calorica dei combustibili fossili del 47% al 2030 e dell’80% al 2050. ■

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 95 CEMENTO E CALCESTRUZZO

Timeco

SOLUZIONI INNOVATIVE per grandi opere

La società di Agrate Brianza è un punto di riferimento nel mercato italiano per la consulenza, la vendita e il noleggio di macchine e attrezzature destinate al settore degli scavi sotterranei. Diversi e di primaria importanza i marchi rappresentati nei settori Tunnelling, Monitoraggio ambientale e Palificazioni

Con sede ad Agrate Brianza (MB), Timeco si propone sul mercato come un partner di riferimento nel settore della palificazione e degli scavi sotterranei, dove assicura consulenza, vendita e noleggio di svariate tipologie di macchine e attrezzature. Forte di oltre 45 anni di presenza sul mercato, infatti, Timeco offre un’ampia gamma di soluzioni e tecnologie sempre aggiornate e migliorate per l’efficientamento di progetti infrastrutturali com-

plessi e di grandi opere. Per approfondire un’attività particolarmente interessante e ramificata abbiamo incontrato Simone Schmalzbauer, che dal 2017 è succeduto al padre Silvio alla guida dell’azienda di famiglia.

Quand’è nata Timeco e come si è evoluta la sua attività?

“L’esperienza della mia famiglia nel settore precede la fondazione dell’azienda, è una tradizione che dura da due generazioni ed è iniziata da mio padre Silvio.

Cresciuto nel settore movimento terra, ha iniziato la sua carriera nel 1971 e nel 1976 si è messo in proprio fondando la Timeco, al fine di colmare il vuoto di macchine per lo scavo meccanizzato nel mercato italiano di fine anni Settanta. Nel tempo l’azienda si è sviluppata e ha acquisito competenze specializzate nei settori palificazione, vibroinfissione e scavo di gallerie per infrastrutture e servizi grazie a partenariati internazionali con alcuni dei più grandi nomi del settore (competenze che Timeco si im-

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 96
di Ettore Zanatta
DISTRIBUZIONE

pegna peraltro a ritrasmettere collaborando con le facoltà di Ingegneria civile e Ingegneria delle costruzioni e dei materiali delle più importanti Università e Istituti italiani, al fine di formare le nuove generazioni). Fortemente orientato all’innovazione, nel corso della sua carriera mio padre si è adoperato per introdurre sul mercato nazionale tecnologie all’avanguardia, promuovendo già nel 1979 l’acquisto da parte del Consorzio Ferrofir della prima TBM con smarino idraulico per operare sul suolo italiano

e partecipando all’introduzione in Italia delle prime TBM per terreni misti e sottofalda, di laser per tracciamento gallerie e del proiettore di volata, nonché della prima applicazione, con l’impresa Viganò, del vibroinfissore su escavatore. Io rappresento la seconda generazione alla guida dell’azienda e ho l’obiettivo di portare avanti la tradizione di famiglia ampliando il portafoglio prodotti anche alle soluzioni no-dig per gallerie di piccolo diametro e per la realizzazione di progetti di minore entità”.

Timeco mette dunque a disposizione dei propri clienti tecnologie altamente innovative…

“Timeco assicura un’ampia offerta di tecnologie innovative, selezionate da un team di tecnici specializzati in continuo aggiornamento, per servizi di consulenza tecnologica completi e soluzioni semplificate per sistemi complessi nelle operazioni di scavo per infrastrutture e grandi opere. Ci proponiamo quale partner di fiducia per la consulenza, la vendita e il noleggio di macchine per il

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 97

DISTRIBUZIONE

settore palificazione e scavo gallerie e come punto di riferimento nel mercato italiano degli scavi, tramite valori di professionalità, proattività e presenza in tutte le attività (vendita, consulenza e supporto). Grazie a un network di partnership esclusive consolidate con aziende nazionali e leader internazionali del settore, Timeco collabora da oltre 45 anni con i migliori marchi al mondo nella produzione di attrezzature per tre macrosettori - Tunnelling, Monitoraggio ambientale e Palificazioni - selezionando per ogni progetto il meglio tra prodotti e servizi a disposizione sul mercato e supportando il cliente nella scelta

dell’attrezzatura più idonea a garantire la migliore qualità dell’opera finita, la maggiore sicurezza in cantiere e il migliore investimento nell’esecuzione di ciascun progetto”.

Partiamo dal settore Tunnelling:

Herrenknecht è uno di questi marchi, che rappresentate in Italia (o con imprese italiane che operano all’estero) fin dal 1996...

“Sì. Il gruppo tedesco sviluppa tecnologie di tunnelling personalizzate sulle specifiche esigenze di progetto e affianca i suoi clienti internazionali in interventi di qualsiasi diametro e geo-

COMPATTI, LEGGERI E VERSATILI, I DISPOSITIVI PORTATILI BLACKLINE

SAFETY POSSONO ESSERE INTEGRATI A QUELLI FISSI IN QUALSIASI

CONTESTO, FORNENDO SOLUZIONI

LEGGERE E INDOSSABILI PER IL

MONITORAGGIO DEI GAS E DELLE

SITUAZIONI CRITICHE E L’ANALISI

AMBIENTALE IN TEMPO REALE

logia per ferrovie, metropolitane, strade, oleodotti, nonché applicazioni idroelettriche, minerarie ed esplorative. Si tratta di un fornitore di riferimento per il mercato internazionale di soluzioni tecniche complete di alta qualità per il tunnelling meccanizzato e siamo orgogliosi di rappresentare questo marchio da così tanti anni. In termini di prodotti parliamo di TBM (Tunnel Boring Machines), oltre che di macchine per Microtunnelling AVN, HDD (Horizontal Directional Drilling), Direct Pipe (metodo che combina i vantaggi del microtunnelling e della tecnologia HDD), E-Power Pipe (metodo utilizzato per l’installazione di tubi di piccolo diametro a bassa profondità, finalizzato all’interramento di linee elettriche di media e alta tensione) e VSM (Vertical Shaft Sinking Machine),

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 98
HERRENKNECHT È FORNITORE DI RIFERIMENTO PER IL MERCATO INTERNAZIONALE DI SOLUZIONI TECNICHE COMPLETE PER IL TUNNELLING MECCANIZZATO
DA SINISTRA, GABRIELE SASSI E SIMONE SCHMALZBAUER, RISPETTIVAMENTE SALES MANAGER E AMMINISTRATORE DI
TIMECO

TIMECO METTE A

DISPOSIZIONE DEI PROPRI CLIENTI UN’OFFERTA DI TECNOLOGIE INNOVATIVE APPLICATE AL SETTORE

DEGLI SCAVI PER INFRASTRUTTURE E GRANDI OPERE

per la realizzazione di pozzi finiti autoaffondanti. Rappresentiamo anche altre società appartenenti al gruppo Herrenknecht, quali: la tedesca H+E LOGISTIK, specializzata nella progettazione, produzione e installazione di impianti e sistemi su misura per il trasporto di materiali su nastro dal fronte di scavo all’interno della galleria fino ai punti di raccolta e distribuzione nelle aree esterne; la francese TMS (TechniMetal Systemes), specializzata nella progettazione, produzione e manutenzione di Multiservice Vehicles (MSV), per il trasporto di carichi pesanti (ad esempio, conci prefabbricati), personale e materiali nei cantieri di infrastrutture civili e tunnelling; la tedesca VMT, specializzata in sistemi innovativi di navigazione, informazione, monitoraggio e comunicazione per il tunnelling, che abbracciano tutte le attività di monitoraggio e trasmissione dati finalizzati a ottimizzare l’efficienza dei cantieri di tunnelling (dai dati macchina di navigazione alla gestione della

VMT PROPONE SISTEMI DI NAVIGAZIONE, MONITORAGGIO E

ANALISI DATI DI SCAVO PER SCAVI MECCANIZZATI E TUNNELLING, SOFTWARE GESTIONALI, SISTEMI DI MISURA A SUPPORTO DELLO SCAVO CON TBM, SISTEMI E SOFTWARE PER IL MONITORAGGIO E L’ELABORAZIONE DEI DATI DI SCAVO E SISTEMI DI TRACCIAMENTO PER LA PRODUZIONE DI CONCI PREFABBRICATI

produzione e della movimentazione logistica di conci prefabbricati, al monitoraggio delle deformazioni strutturali e dei processi produttivi); la tedesca Bohrtec, che da oltre 20 anni collabora con il gruppo Herrenknecht nello sviluppo, progettazione e produzione di macchine perforatrici a coclea, per offrire agli operatori di settore alternative più compatte e semplici da usare rispetto alle tradizionali macchine per microtunnelling nell’installazione no-dig di condotte nel sottosuolo. A queste si aggiungono la britannica IDS (“International Drilling Services Ltd”), specialista in accessori e attrezza-

LE MACCHINE BOHRTEC SONO EQUIPAGGIATE CON UNA GAMMA DI TESTE DI PERFORAZIONE PROGETTATE PER DIVERSE CONDIZIONI DEL TERRENO E DIAMETRI DI SCAVO, ARTICOLAZIONE ANTERIORE PER LA PERFORAZIONE IN TERRENI E ROCCE “NONDISPLACEABLE” E APRI-FORI PER L’INSTALLAZIONE PRECISA DI TUBI IN PLASTICA

TMS

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 99
DI
NELLE AREE ESTERNE
H+E LOGISTIK OFFRE SOLUZIONI PER IL TRASPORTO DI MATERIALI SU NASTRO DAL FRONTE
SCAVO ALL’INTERNO DELLA GALLERIA FINO AI PUNTI DI RACCOLTA E DISTRIBUZIONE
O IN SUPERFICIE,
E
PER IL “CONCRETING”
OFFRE UNA VASTA GAMMA DI MSV PER LAVORI DI TUNNELLING
VEICOLI DI SALVATAGGIO CON “RESCUE CHAMBER”
MACCHINE
“ “

DISTRIBUZIONE

LA GAMMA DI PRODOTTI TROLEX

COMPRENDE SISTEMI DI RILEVAMENTO GAS FISSI, TRASPORTABILI E WIRELESS, MONITORAGGIO DI POLVERI E PARTICOLATI E CONNETTORI

INDUSTRIALI ATEX, OLTRE A UNA

GAMMA DI TECNOLOGIE PER SISTEMI DI RILEVAMENTO MULTI-PARAMETRO

ture per la perforazione di pozzi di fondo (prodotti e servizi per varie applicazioni di perforazione, quali la trivellazione orizzontale guidata TOC-HDD, l’esplorazione mineraria, lo scavo di pozzi per l’acqua, la perforazione a uso ambientale e quella per il petrolio) e la recente acquisizione in rappresentanza della svizzera Terra”.

Altrettanto importanti sono i marchi attivi nel settore del monitoraggio ambientale, Trolex e Blackline Safety… “Sì, in questo contesto rientra appunto la britannica Trolex - che da oltre 60 anni è specializzata nella sicurezza industriale, grazie alla progettazione e produzione di strumenti innovativi per il monitoraggio e il controllo della qualità dell’aria e dei gas e alle relative applicazioni per la messa in sicurezza del personale in galleria - e la canadese Blackline Safety, focalizzata nelle tecnologie di sicurezza connessa in tempo reale e che anch’essa - grazie a designer e ingegneri esperti - progetta, produce e propone diverse soluzioni per il monitoraggio della qualità dell’aria, gas e lavoro in solitaria, tutte connesse mediante linea dati con SIM multi-operatore già inserita, e software dedicati per la reportistica.

OZKANLAR PROPONE SUL MERCATO

VIBROINFISSORI DAL DESIGN

ERGONOMICO E DALLE PRESTAZIONI

ELEVATE CHE GARANTISCONO UNA

LUNGA DURATA NEL TEMPO SENZA

ECCESSIVI COSTI DI MANUTENZIONE, NONCHÉ OTTIME PRESTAZIONI

NELL’INFISSIONE ED ESTRAZIONE DEI MANUFATTI

FONDATA NEL 1973 NEI PAESI

BASSI, TAETS TECHNIEK PRODUCE

SCAPITOZZATORI IDRAULICI PER L’INDUSTRIA EDILE

La terza area di interesse è quella delle Palificazioni: qui sono tre i protagonisti rappresentati da Timeco… “La prima è la turca Ozkanlar, con sede ad Ankara, specializzata nella progettazione e realizzazione di vibroinfissori per palificazioni, centraline oleodinamiche, ganasce idrauliche e attrezzature per progetti di costruzione di infrastrutture. È dal 1987 che quest’azienda si pone l’obietti-

vo di soddisfare le esigenze e le aspettative dei propri clienti fornendo prodotti performanti in tutti i tipi di terreni e servizi di altissima qualità per il mercato internazionale. Fondata nel 1973 nei Paesi Bassi, invece, la Taets Techniek produce apparecchiature e sistemi idraulici per l’industria edile e dal 1974 sviluppa l’esclusivo concetto di rompipalo (scapitozzatore) come accessorio per escavatori per il mercato olandese, ma non solo (negli anni l’ha introdotto sul mercato internazionale ampliando la gamma e innovando la tecnologia per adattarlo alle numerose tecniche di fondazione utilizzate nelle diverse parti del mondo). La Dawson Construction Plant Ltd, infine, è tra i principali fornitori mondiali di attrezzature per palificazione del Regno Unito: forte di oltre 40 anni di esperienza nel settore, questa società si propone di applicare nuove idee, nuove tecniche e nuove tecnologie alla progettazione, sviluppo e produzione di attrezzature per

DAWSON CONSTRUCTION PLANT LTD

È TRA I PRINCIPALI FORNITORI

MONDIALI DI ATTREZZATURE PER PALIFICAZIONE DEL REGNO UNITO

l’industria delle palificazioni, per offrire vantaggi reali, standard più elevati e livelli di sicurezza migliorati agli operatori di settore. Nella fattispecie, Dawson offre una gamma completa di accessori progettati per consentire la movimentazione, il posizionamento e il sollevamento di manufatti tondi e piani in cantiere, e dal 2009 anche per il settore della palificazione offshore fino a 140 m di profondità”. ■

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 100

La più grande fiera per i settori di costruzione, estrazione e riciclaggio del Regno Unito

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Estrazione e trasporto di calcare nella cava Boscarola

ATTACCO a “due punte”

Due dumper Perlini DP 405 WD si stanno distinguendo in un’imponente squadra di macchine operatrici all’opera all’interno della cava di calcare Boscarola, a Dolcè (VR), proprietà del gruppo Fassa, dove garantiscono un’alta produttività con minimi tempi di fermo in un contesto operativo gravoso e stressante

La Valpolicella è la zona collinare che precede l’inizio delle Prealpi Veronesi, in Veneto. La valle si estende per 240 km² , confina a sud con il fiume Adige ed è delimitata a est dalle colline di Parona e di Quinzano e dalla Valpantena, mentre a nord si protrae fino ai monti Lessini; a ovest è invece separata dalla Vallagarina dal monte Pastello. Rinomata fin dai tempi di Roma antica per la viticoltura e, in particolare, per il

vino Amarone, è altresì importante per l’estrazione del marmo rosso di Verona. Interessante il suo inquadramento geologico: il primo periodo in cui si può classificare la storia della valle in tal senso è quello definito come “marino” ed è datato oltre 100 milioni di anni fa. A questa fase risalgono i vari depositi calcarei, di diverse colorature, ricchi di reperti fossili, che hanno poi reso possibile la formazione dei marmi che oggi vengono qui estratti. Un “secondo periodo”

si è verificato con l’emersione delle terre dal mare: l’area è caratterizzata nello strato inferiore da calcari compatti (oggi utilizzati per la produzione di materiali per l’edilizia), mentre in quello superiore da pietre, ricche anch’esse di fossili, le cosiddette “pietre di Prun”. L’intensa attività vulcanica dell’era ha poi originato diversi strati di tufi e basalti. Proprio a seguito del periodo di emersione delle terre, durato oltre 20 milioni di anni, la morfologia del territorio si è evoluta.

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 102
di Ettore Zanatta
ON SITE

Il successivo periodo neozoico, grazie al fenomeno delle glaciazioni, ha contribuito al modellamento e alla sagomatura delle colline. Fondamentale anche l’azione del fiume Adige che, grazie a vaste alluvioni, ha creato dei depositi superficiali. Infine non dimentichiamo l’erosione compiuta dai numerosi torrenti, che ha originato diverse strette insenature nella roccia, il fenomeno denominato “vaio”. Di questo scenario fa parte la cava di calcare industriale Boscarola, un si -

to che sorge tra i comuni veronesi di S. Ambrogio Valpolicella e Dolcè, in esercizio da oltre mezzo secolo e, dal 2017, di proprietà di Fassa, storica società di Spresiano (TV) che opera fin dal Settecento nel settore della produzione di calce e, successivamente anche dei vari prodotti per l’edilizia.

Coltivazione sostenibile

Fassa coltiva e gestisce direttamente cave di calcare e gesso, materie prime

essenziali per la realizzazione dei propri prodotti, con tecnologie estrattive all’avanguardia e con tecniche pensate in funzione del rispetto del territorio, della salute dei lavoratori, del recupero ambientale e del riuso dell’area di cava a fine coltivazione. Le attività estrattive sono studiate per rispettare gli equilibri geomorfologici, idrogeologici e paesaggistici, minimizzando l’impatto ambientale sul territorio (polveri e rumori prodotti dalle lavorazioni sono

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costantemente misurate per controllare la qualità dell’ambiente sia lavorativo che esterno). Nella coltivazione delle cave di calcare, in particolare, Fassa ha maturato un’esperienza di oltre 20 anni, con la gestione di diverse tipologie di attività. Il materiale estratto, dopo un processo di riduzione della granulometria attraverso la frantumazione e una successiva selezione ai vagli, trova principalmente applicazione per la produzione di intonaci premiscelati, calce e altri prodotti per l’edilizia. La coltivazione di questi siti avviene per piani orizzontali discendenti, favorendo l’immediato ripristino del versante scavato. È quest’ultimo, ad esempio, il caso della cava Boscarola, che ha peraltro recentemente ottenuto dalle autorità compe-

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 104
SITE
ON
CLAUDIO TOGNETTI, RESPONSABILE ATTIVITÀ ESTRATTIVE NELLA CAVA FASSA DI BOSCAROLA

tenti l’autorizzazione per un ulteriore ampliamento relativo alla gestione del sito per ulteriori 20 anni.

La cava Boscarola

“ La cava Boscarola - spiega Claudio Tognetti, responsabile Attività Estrattive della cava veronese - si sviluppa da una quota di 330 m s.l.m. a una quota di 130 m s.l.m. (zona piazzali e impianto di frantumazione), per un volume possibile di scavo di 9.365.000 m3, di cui 7.290.000 m3 di nuova coltivazione. L’estrazione del calcare grezzo avviene a gradoni di 10 m ciascuno - soggetti a successiva piantumazione e ripristino ambientale - per piani orizzontali discendenti nella parte superiore del sito. L’abbattimento primario si svolge prevedendo circa quattro

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 105
LA CAVA DI CALCARE INDUSTRIALE BOSCAROLA SORGE TRA I COMUNI VERONESI DI S. AMBROGIO VALPOLICELLA E DOLCÈ, È IN ESERCIZIO DA OLTRE MEZZO SECOLO E, DAL 2017, È DI PROPRIETÀ DI FASSA

IL PARCO MEZZI IMPIEGATO

ALL’INTERNO DELLA CAVA BOSCAROLA

È DAVVERO IMPONENTE, TRA FRANTOI MOBILI, ESCAVATORI, PALE GOMMATE

E DUMPER. TRA QUESTI ULTIMI

SPICCANO DUE PERLINI DP 405 WD DA 40 T DI PORTATA

I DUE DUMPER PERLINI DP 405 WD ASSICURANO ALL’INTERNO DELLA CAVA UN’ELEVATA PRODUTTIVITÀ, ANCHE GRAZIE AL LORO

PARTICOLARE DESIGN CHE OFFRE UNA MAGGIORE DISTANZA TRA GLI ASSI E, QUINDI, UN PIÙ BASSO CENTRO DI GRAVITÀ, UN FATTORE CHE NE MIGLIORA FORTEMENTE LA STABILITÀ E IL COMFORT DI GUIDA E NE MASSIMIZZA L’EFFICIENZA

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 106 ON SITE

volate a settimana - per una quantità di materiale di circa 1.500 m3 a volata - con l’impiego di dinamite, più emulsioni con sistema d’innesco (detonatori) di tipo Nonel. La produzione annuale di questo sito è di circa 800.000 t di materiale/anno. La frantumazione primaria avviene tramite due gruppi mobili Metso Lokotrack LT116 e LT120; una volta ridotto il materiale alla pezzatura necessaria, quest’ultimo viene caricato dalle pale gommate sui dumper e trasportato lungo il gradone per raggiungere il punto di scarico, la cosiddetta “discenderia”, sotto la quale si trova un tunnel con nastro trasportatore. Una volta scaricato, il materiale scende attraverso tre aperture che si trovano sulla calotta del tunnel, dosato da tre alimentatori a carrello di cui due FAIM ALC 85x120 S e un alimentatore vibrante Metso Il materiale, che in fase di estrazione inziale ha dimensioni pari a circa 200/250 mm, viene quindi selezionato in pezzature che in uscita, al termine del processo di vagliatura, misurano 0/35 mm, 35/60 mm e 60/100 mm, per poi venire trasportato in esterno cava mediante mezzi d’opera tramite circa 150-170 viaggi/giorno, per essere utiliz-

zato dalle utenze finali come calce e/o premiscelato. Il materiale di scarto - ad esempio, quello contenente impurità organiche o con un alto tenore di silice e, quindi, non adeguato alle destinazioni previste - viene venduto come stabilizzato e materiale per riempimento”.

Un parco mezzi imponente

Il parco mezzi impiegato all’interno della cava Boscarola è davvero imponente. Nell’area della prima lavorazione su banchi sono operative tre pale gommate (due Cat 972M e una Volvo L180H), cinque escavatori cingolati (un Cat 323D dotato di martello demolitore idraulico Montabert V32, un Cat 330 GC, un Cat 336 NG, un Komatsu PC490 e un Volvo EC 380E), due frantoi mobili Metso LT 116 e LT 120, due perforatrici (una Atlas Copco ROC D7-11 e una Epiroc SmartROC T35) e quattro dumper, due a marchio Cat (769D e 771D) e due “gemelli” Perlini DP 405 WD, acquistati da Fassa nel 2021 e nel 2023.

Adibiti al carico e alla movimentazione del materiale all’interno dell’area riservata all’impianto di frantumazione sono invece utilizzate quattro pa -

GESTIONE INNOVATIVA DEI SITI ESTRATTIVI

L’attuale Fassa ha alle spalle una storia imprenditoriale di oltre tre secoli, essendo nata nel 1710. Oggi la storica azienda veneta vanta un’ampia gamma di prodotti ed è presente con 16 stabilimenti in Italia, uno in Portogallo, in Spagna e in Brasile, oltre alle filiali commerciali in Italia, Svizzera, Francia, Spagna e Gran Bretagna, con un organico di oltre 1.700 collaboratori tra dipendenti e forza vendita. Continuando a investire in formazione e ricerca, Fassa offre un sistema integrato di soluzioni per ogni esigenza; inoltre, coltiva e gestisce numerosi siti estrattivi di calcare e gesso. La continua ricerca di materie prime di qualità ha indotto l’azienda ad acquisire, nel 2009, un impianto di frantumazione e macinazione nel bacino marmifero di Botticino (BS), ad esempio, dove la roccia calcarea proveniente dalle cave di pietra ornamentale ha un tenore di car-

bonato di calcio che arriva anche al 99%. Le cave del gruppo Fassa sono ubicate in diverse province e regioni d’Italia. Per la gestione degli impianti cava è stato pertanto voluto e applicato un software che ne consentisse l’ottimizzazione.

È stata quindi scelta una delle tecnologie fornite dalla Ma-Estro di Rovereto (TN), il software Q-Portal, che offre la possibilità di interconnettere più impianti di varia natura - come fissi, mobili e macchine operatrici - sotto un unico sistema.

aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION 107

le gommate: una Cat 996M XE, una Cat 972K, una Komatsu WA480 e una Volvo L180H.

Particolarmente produttivi e impegnati sono i due dumper Perlini DP 405 WD da 40 t di portata, come spiega Claudio Tognetti: “Perlini è un fornitore di riferimento per Fassa per quanto riguarda i dumper, un marchio che garantisce assoluta affidabilità e che ha fatto la storia di questi mezzi sia in Italia che nel mondo. Nel parco mezzi Fassa

NELLA CAVA BOSCAROLA LA FRANTUMAZIONE PRIMARIA AVVIENE

TRAMITE DUE GRUPPI MOBILI

METSO LOKOTRACK LT116 E LT120.

UNA VOLTA RIDOTTO IL MATERIALE

ALLA PEZZATURA NECESSARIA, QUEST’ULTIMO VIENE CARICATO

DALLE PALE GOMMATE SUI DUMPER E TRASPORTATO LUNGO IL GRADONE PER RAGGIUNGERE IL PUNTO DI SCARICO, LA COSIDDETTA “DISCENDERIA”, SOTTO LA QUALE SI TROVA UN TUNNEL CON NASTRO TRASPORTATORE

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 108 ON SITE

se ne contano molte unità, dislocate tra le varie cave di proprietà dell’azienda; tra questi, i due DP 405 WD impiegati in questo sito, scelti perché hanno una capacità (26 m3) e dimensioni ideali per essere utilizzati in accoppiamento alle pale gommate operanti all’interno della cava Boscarola. I dumper Perlini, in particolare, sono veloci anche in contesti difficili e sono facili da guidare, grazie alla stabilità garantita dalle sospensioni oleopneumatiche brevettate dal costruttore. Stabilità che offre una guida sicura e confortevole, minore stress sulle componenti meccaniche e una migliore economia di consumi”.

Il dumper DP 405 WD

Il modello DP 405 WD, che nella gamma Perlini si affianca alle versioni DP 705 WD e DP 905 WD, è dunque uno strumento di lavoro ideale sia per le cave di montagna, come in questo caso, che per quelle di pianura.

“Il dumper Perlini DP 405 WD - continua Claudio Tognetti - presenta soluzioni tecnologiche innovative che consentono di utilizzarlo in modo efficiente e altamente produttivo all’interno di questa cava. Inoltre, ovviamente, ribadisco che molto soddisfazione ci danno in termini di economicità, grazie alla significativa riduzione dei consumi di carburante, nonché a una combinazione di fattori altrettanto importanti, inclusi il basso centro di gravità, la grande dimensione delle sospensioni e dell’assale, il ridotto numero di cambi di marcia e il limitato stress gravante sugli elementi di consumo (pneumatici, guarnizioni, eccetera), che così durano più a lungo”. Il dumper DP 405 WD, infatti, è progettato e costruito per garantire una lunga vita operativa e per passarla al lavoro e fuori dall’officina. I componenti soggetti a manutenzione (motore, trasmissione, differenziale, pompe idrauliche, sospensioni, freni) sono collocati sul veicolo in modo da essere facilmente accessibili, a garanzia di un’alta produttività e ridotti costi d’esercizio. Anche i punti di accesso sono facilmente accessibili, per assicurare una manutenzione semplificata e la veloce risoluzione di eventuali problemi che possono manifestarsi durante le lunghe e faticose ore di lavoro.

Il dumper DP 405 WD, peraltro, conferma le caratteristiche tipiche di tutti gli altri modelli Perlini, come il sistema frenante/retarder con freni in bagno d’olio e le citate sospensioni oleopneumatiche. L’ottimizzazione della produttività di questa macchina all’interno della cava

Boscarola è quindi un ulteriore testimonianza di come l’azienda di Gambellara (VI) sia garanzia di efficienza e di lunga vita operativa, anche in un ambito gravoso come quello in oggetto, dove sono richieste qualità, versatilità, efficienza e affidabilità. ■

LA SCHEDA TECNICA

IL DUMPER PERLINI DP 405 WD

Massa complessiva a carico: 70.400 kg

Portata utile: 40.000 kg

Tara (con cassone standard): 30.400 kg

Capacità cassone (a raso/colmo): 19,5/26,0 m3

Durezza Brinnel: 400 HB

Angolo di ribaltamento: 55°

Tempo di ribaltamento: 12 sec

Raggio di sterzata: 8.900 mm

Motore: Scania DC13 313A - Stage V

Potenza motore: 405 kW a 2.100 giri/min

Coppia max.: 2.419 Nm a 1.500 giri/min

Portata pompa idraulica: 270 l/min

Pressiona d’esercizio max.: 150 bar

Trasmissione: Allison 4.800 ORS

Convertitore di coppia: TC 682 - 3 elementi

Dimensioni max. (larghezza x altezza x lunghezza): 3.820 x 4.010 x 8.640 mm

Dimensioni pneumatici/cerchi: 18.00 x 33”

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Lo sviluppo delle infrastrutture nel porto di Ravenna

IL PROGETTO “Ravenna Port Hub: Infrastructural works”

Inserito nelle reti transeuropee dei trasporti TEN-T il porto di Ravenna ha avviato una serie di investimenti programmati in grado di conseguire importanti incrementi di traffico, migliorare le condizioni di navigabilità e accessibilità per navi di maggiori dimensioni e realizzare strutture e infrastrutture in grado di assicurare maggiori capacità ed efficienza. A tutto ciò stanno contribuendo le perforatrici Soilmec SR-35 e SR-95

di Ettore Zanatta

Il Porto di Ravenna, l’unico della regione Emilia-Romagna, è un sito “multipurpose”, una piattaforma intermodale con servizi logistici ad alto valore aggiunto dotata di terminal portuali con collega-

menti diretti alla rete stradale e autostradale e alla rete ferroviaria nazionale. Grazie alla sua posizione geografica strategica si collega con il Nord Italia e l’Europa centrale, è un punto di riferimento per i mercati del Mediterraneo orientale

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ON SITE

e del Mar Nero e svolge un ruolo importante anche per quanto riguarda gli scambi con i mercati del Medio ed Estremo Oriente. L’inclusione nel sistema della grande viabilità e il collegamento con le principali reti di trasporto ne fanno un nodo accessibile dai principali mercati italiani ed europei, ragione per cui è stato inserito dalla Comunità europea tra i “Core Port” delle reti TEN-T e fa parte sia del Corridoio Baltico-Adriatico che del Corridoio Mediterraneo. Il porto è inoltre considerato il terminale fluviomarittimo sud del sistema idroviario padano-veneto. La partecipazione a progetti finanziati dai fondi europei ha permesso di ottenere importanti risorse per la realizzazione di nuove opere infrastrutturali, nuovi sistemi e piattaforme ICT e per migliorare la sostenibilità ambientale delle attività portuali: grazie a ciò, nel 2021 si è dato avvio al progetto ACCESS2NAPA (Azione n. 2020-EUTM-0055-S), finanziato dal programma europeo “Connecting Europe Facility”, coordinato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale.

Il progetto “Ravenna Port Hub: Infrastructural works” rappresenta il principale investimento nel porto di Ravenna ed è diviso in due fasi: la prima, in particolare, in corso di realizzazione, prevede il dragaggio dei fondali fino a -12.50 m, l’adattamento ai nuovi fondali delle banchine operative esistenti per 6,5 km, la costruzione di 1.000 m di nuove banchine per il nuovo terminal container in Penisola Trattaroli e l’urbanizzazione di 200 ettari di aree destinate ad attività logistiche e produttive direttamente collegate alle banchine, ai nuovi scali ferroviari merci ed al sistema autostradale. La prima fase del progetto è co-finanziata al 20% dalla Commissione Europea, mentre l’Azione ACCESS2NAPA (2020-EUTM-0055-S) co-finanzia la progettazione esecutiva della seconda fase del progetto (Attività 1.1). L’obiettivo principale della seconda fase, finanziata anche con i fondi del PNRR, è quello di portare i fondali del porto fino a -14,5 m, adeguando tutte le rimanenti banchine e costruendo un innovativo impianto per il trattamento dei sedimi portuali.

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CON UN VALORE COMPLESSIVO DI OLTRE 200 MILIONI DI EURO I LAVORI DELLA PRIMA FASE

RELATIVI AL PROGETTO “RAVENNA PORT HUB: INFRASTRUCTURAL WORKS” PREVEDONO

IL DRAGAGGIO DEI FONDALI DA 10,5 A 12,5 M, LA REALIZZAZIONE DELLA BANCHINA DEL

NUOVO CONTAINER TERMINAL IN PENISOLA TRATTAROLI, L’ADEGUAMENTO STRUTTURALE

DELLE BANCHINE ESISTENTI E LA COSTRUZIONE DI PIATTAFORME LOGISTICHE UTILIZZANDO

IL MATERIALE DI DRAGAGGIO. L’AREA DEL TERMINAL NORD È UNA DELLE BANCHINE

OPERATIVE ESISTENTI CHE DEVONO ESSERE RINFORZATE E ADATTATE AI NUOVI FONDALI

IL PORTO DI RAVENNA IN NUMERI

Lunghezza porto canale: 14 km

Terminal privati: 27

Banchine operative: 10,5 km

Lavoratori occupati: 15k

Magazzini: 846k m2

Piazzali: 1.414k m2

Silos/serbatoi: 1.018k m3

Binari ferroviari: 35 km

Terminal raccordati alla ferrovia: 10

Treni movimentati/anno: oltre 9k

Profondità attuale: -11,5 m

Profondità fase 1/fase 2: -12,5 m/-

14,5 m

Nuove banchine: +1 km

Nuove aree destinate ad attività logistiche: +200HA

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 112 ON SITE

PER LA REALIZZAZIONE DEI PALI

SONO STATE UTILIZZATE DUE

PERFORATRICI SOILMEC DI STAZZA

COMPLETAMENTE DIVERSA TRA

LORO, I MODELLI SR-35 (NELLE FOTO) E SR-95

I PALI DA FONDAZIONE, GETTATI IN OPERA E ARMATI, HANNO UN DIAMETRO DI 1.000 MM E SONO

DISPOSTI SU TRE FILE, DISTANZIATI CIRCA 4 M L’UNO DALL’ALTRO, PARALLELAMENTE RISPETTO AI MURI SPONDALI ESISTENTI. IN TOTALE È PREVISTA LA REALIZZAZIONE DI 217 PALI, ESEGUITI FINO A UNA

PROFONDITÀ DI 36 M

Le particolarità del cantiere Oltre alle migliori condizioni di navigabilità e accessibilità per navi di maggiori dimensioni, dunque, il progetto “Ravenna Port Hub: Infrastructural works” consente il citato adeguamento delle banchine portuali e la realizzazione di una banchina a uso di un moderno container terminal che assicuri maggiori capacità ed efficienza. Grazie a ciò il sito potrà disporre di nuove aree per l’inse-

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LA PERFORATRICE SOILMEC SR-35 DA 35 T È STATA SCELTA PER LAVORARE IN COPPIA CON UN VIBRATORE CHE CONSENTE DI INFIGGERE

ED ESTRARRE LA CAMICIA DI RIVESTIMENTO COSTRUITA IN UN UNICO ELEMENTO DI 24 M DI LUNGHEZZA

diamento di attività produttive e logistiche che arricchiranno, con nuovi servizi, la catena del valore prodotto dal porto.

Aree che, per una superficie complessiva di 200 ettari, saranno direttamente collegate alle banchine, ai nuovi scali fer-

ZLS: LA “ZONA LOGISTICA SEMPLIFICATA”

La Regione Emilia-Romagna, per sostenere lo sviluppo del sistema produttivo regionale tramite l’integrazione con il Piano di sviluppo del Porto di Ravenna, ha istituito la “Zona Logistica Semplificata dell’Emilia-Romagna”, che coinvolge otto Province e 18 Comuni, 12 aree produttive e nove nodi intermodali e aree logistiche. Come previsto dalle normative nazionali, la ZLS avrà un’estensione di circa 4500 ettari e unirà il porto di Ravenna, il centro del sistema, con i nodi intermodali regionali e le aree produttive commerciali identificate secondo criteri di collegamento economico-funzionale con il contesto portuale. L’obiettivo della “Zona Logistica Semplificata dell’Emilia Romagna” è di offrire una serie di incentivi e semplificazioni amministrative per nuovi insediamenti logistico-produttivi e commerciali, quali ad esempio il dimezzamento dei tempi burocratici e agevolazioni fiscali e doganali per le merci. Nel porto di Ravenna è prevista una speciale “Zona Franca Doganale Interclusa”.

roviari merci e al sistema autostradale, rappresentando così un unicum nel panorama della portualità nazionale. L’area di cantiere è localizzata sui depositi appartenenti al Sintema Emiliano‐Romagnolo superiore - Subsintema di Ravenna. Il terreno che caratterizza l’area di intervento è composto nei primi metri da materiale di riporto antropico seguito da uno strato di cordone litorale composto da sabbie fini con intercalazioni limose, per poi presentarsi prevalentemente limoso, derivante dai depositi deltizi e alluvionali, con strati di sabbia limosa e argilla limosa di spessore anche plurimetrico. La soluzione identificata consiste nella costruzione di una piattaforma in calcestruzzo armato, dietro alla paratia esistente, appoggiata su tre allineamenti di pali di fondazione e ancorata con tiranti a barre. Le opere di fondazioni profonde hanno il compito di trasferire in profondità i carichi superficiali della banchina e contenere la spinta sulla parete verticale, maggiorata dal dragaggio, e sostenerne i terreni in eventuali azioni sismiche per mitigare il rischio liquefazione. I pali da fondazione, gettati in opera e armati, hanno un diametro di 1.000 mm e sono disposti su tre file, distanziati circa 4 m l’uno dall’altro, parallelamente rispetto ai muri spondali esistenti. In totale è prevista la realizzazione di 217 pali, eseguiti fino a una profondità di 36 m,

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che saranno collegati alle armature trasversali del solettone. La piattaforma in c.a. sarà ancorata nel lato opposto mare attraverso la realizzazione di tiranti a bulbo iniettato. Gli ancoraggi sono eseguiti inclinati rispetto al piano campagna con barre autoperforanti a perdere di diametro 114 mm, per una profondità di 19 m; da questa quota si procede in avanzamento per creare il bulbo con trattamento di jet-grouting per altri 16 m, fino a raggiungere una lunghezza complessiva di 35 m.

Due metodologie di infissione

Le caratteristiche del sottosuolo e la necessità di preservare la qualità dei terreni e materiale di risulta che saranno riutilizzati all’interno del progetto “Ravenna

Port Hub: Infrastructural works” hanno

LA PERFORATRICE SOILMEC SR-95, MODELLO “HIGH TECH”, È STATA SCELTA IN VERSIONE CON TIRO-SPINTA AD ARGANO WCS E, COMPLETA DI ASTA E CASING, PRESENTA UN PESO OPERATIVO DI 100 T

portato i progettisti a scegliere di utilizzare la tecnologia del palo trivellato con ausilio di camicia di rivestimento. I pali vengono incamiciati fino a una profondità di 24 m, per poi procedere con trivellazione libera fino alla profondità complessiva di 36 m. La particolarità del cantiere sta nella scelta di due differenti metodologie di infissione per realiz-

zare le opere. La prima fila di pali, lato fronte mare, è stata eseguita con la tecnica del “segmental casing”, rotoinfissi direttamente con tavola rotary e scavati con asta kelly telescopica e bucket; per le seguenti due file si è scelto invece di utilizzare la vibroinfissione per l’infissione, appunto, del casing, per poi procedere all’asportazione del terreno tra-

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mite trivellazione con asta kelly telescopica e trivella fino alla quota prestabilita. La necessità di dover utilizzare due tecniche differenti risiede nella necessità di preservare le strutture preesistenti mitigando il rischio di possibili cedimenti dovuti alle forti vibrazioni.

Le macchine protagoniste

Per la realizzazione dei pali sono state utilizzate due perforatrici Soilmec di stazza completamente diversa tra loro, i modelli SR-95 e SR-35. Per la prima fila di pali si era reso necessario un macchinario con elevate prestazioni meccaniche,

CON UNA FORZA DI TIRO-SPINTA DI 484 KN E UNA CORSA DI QUASI 19 M, LA PERFORATRICE SOILMEC SR-95 È UNA SOLUZIONE IDEALE PER LAVORARE CON CAMICIA DI RIVESTIMENTO, NEL CASO IN ESAME COMPOSTA DA ELEMENTI DI 4 E 6 M DI LUNGHEZZA CON GIUNTI A VITONI

in grado di infiggere casing di 1.000 mm di diametro e con un design robusto in grado di garantire stabilità e sicurezza nell’area circostante. La Soilmec SR-95, modello “High Tech”, è stata scelta in versione con tiro-spinta ad argano WCS e, completa di asta e casing, presenta un peso operativo di 100 t. La torretta è installata su un sottocarro di classe D7 con pattini da 900 mm e bilanciata rispetto al “front weight” da una zavorra da 15 t. La macchina è alimentata da un propulsore diesel Cummins X15 Stage V, in grado di erogare 450 kW, accoppiato a due pompe principali da 444 l/min necessarie per fornire ai grandi attuatori meccanici la potenza necessaria. La testa rotary presenta un valore di coppia massima di 351 kNm e il sistema WCS è stato riprogettato per consentire un alto tasso di produzione. Con una forza di tiro-spinta di 484 kN e una corsa di quasi 19 m, la perforatrice Soilmec è una soluzione ideale per lavorare con camicia di rivestimento, nel caso in esame composta da elementi di 4 e 6 m di lunghezza con giunti a vitoni, che consentono una movimentazione rapida ed efficace. In considerazione del fatto che il mate-

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riale di risulta dovrà essere utilizzato per un altro progetto, per sostenere le pareti del palo durante la fase di trivellazione non tubata è stata utilizzata acqua marina al posto della bentonite. In fase di getto, in virtù della presenza di acqua marina, il calcestruzzo è stato additivato da un prodotto chimico anticorrosione salina. La perforatrice Soilmec SR-35 è stata scelta per lavorare in coppia con un vibratore che consente di infiggere ed estrarre la camicia di rivestimento costruita in un unico elemento di 24 m di lunghezza. Questa perforatrice da 35 t è la macchina che più di ogni altra rappresenta Soilmec: dal 1995, anno di produzione del primo R-312 con più di 1.500 unità vendute, è diventata uno standard di riferimento nel segmento di macchine di media taglia nel campo dell’ingegneria del suolo. Date le ristrette dimensioni del cantiere “Terminal Nord” e la necessità di dover cooperare con il vibratore completo di gruppo potenza e gru ausiliaria serviva una macchina agile e poco ingombrante in grado di scavare pali a 36 m mantenendo alti livelli di produzione. La Soilmec SR-35 si caratterizza per un peso operativo di 37 t e un raggio di co-

da di 3.857 mm e può essere trasportata mantenendo installata l’asta kelly, riducendo al minimo i tempi di installazione in cantiere. La macchina è allestita con un motore diesel Cummins B6.7 Stage V di ultima generazione, predisposto con sistema “low idle” di Soilmec per miglio-

“ “

IL PROGETTO ATTUALMENTE IN FASE DI SVILUPPO MIRA A POTENZIARE LA CAPACITÀ DEL PORTO DI RAVENNA PER ADEGUARSI ALLA CRESCITA DEL TRAFFICO DEI VETTORI MARITTIMI

rare la combustione e consentire di mitigare l’inquinamento acustico. Con una potenza di 179 kW, questo nuovo motore - rispetto al modello precedenteconsente consumi specifici inferiori con un risparmio di carburante pari al 5%.

La perforatrice, dunque, permette all’operatore di affrontare con facilità anche le situazioni più impegnative. La testa rotary di nuova concezione presen-

IL SISTEMA DMS (“DRILLING MATE SYSTEM”)

Le perforatrici prodotte da Soilmec e protagoniste (anche) nel porto di Ravenna sono predisposte per essere monitorate a distanza attraverso un sistema di telediagnosi denominato DMS (“Drilling Mate System”). Progetto nato a metà degli anni Novanta con l’obiettivo di fornire tanto all’operatore che al personale di cantiere uno strumento attivo di controllo e interazione con la macchina (sensori, sicurezze, motore diesel, parametri di perforazione, eccetera), il sistema DMS si compone di una strumentazione a bordo macchina che rileva in tempo reale l’operatività della perforatrice (“DMS On-board”), di un software che analizza e processa i dati acquisiti dal DMS On-board (“DMS PC”) e di una piattaforma web che consente il controllo remoto della flotta di macchine, trasmettendo in tempo reale lo-

calizzazione geografica, eventi, anomalie, dati di produzione, funzionamento e manutenzione della macchina (“DMS Manager”).

ta una maggiore coppia erogata, fino a 152 kNm, un ottimale bilanciamento della coppia e un’elevata efficienza di trasmissione. Il controllo elettronico della cilindrata del motore idraulico della rotary ne aumenta l’efficacia modellando coppia e velocità di rotazione in relazione ai terreni, con un effetto positivo sulla produttività. Il distributore idraulico posizionato sulla rotary apporta molteplici vantaggi in termini di efficienza, andando a limitare le perdite di carico e migliorando il flusso idraulico. La SR-35, inoltre, è equipaggiata con il sistema Soilmec DMS 4.0, in grado di garantire il massimo livello di connettività e aiutando l’operatore a eseguire i lavori in tempi brevi mantenendo alti livelli di qualità grazie a particolari funzioni automatizzate, come il rientro automatico a centro scavo e il sistema di visualizzazione di incastri dell’asta telescopica kelly. Lea perforatrici SR-35 e SR-95, quest’ultima con una produzione giornaliera di 1÷2 pali e il sistema SR-35/ Vibratore con produzioni giornaliere di 3÷4 pali al giorno, hanno consentito di rispettare il cronoprogramma dei lavori di fondazione, con produzioni che hanno soddisfatto appieno le aspettative. ■

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“FACCIA A FACCIA” con la tecnologia mineraria

La manifestazione fieristica in programma a Buxton, nel Regno Unito, rappresenta sempre uno spettacolo di grande effetto, ambientato in un contesto reale di cava e coinvolgendo una moltitudine di macchine operatrici al lavoro

Quest’anno Hillhead, la manifestazione britannica dedicata all’industria estrattiva, compie 42 anni e si riproporrà agli operatori del settore dopo l’edizione 2022, durante la quale sono stati accolti quasi 18.500 visitatori professionali e un numero senza precedenti di 604 espositori in tre giorni di fiera. La fiera, quindi, come annunciato dai suoi organizzatori, ha confermato ancora una volta il suo status di “più grande evento in cava al mondo dedicato ai settori della tecnologia mineraria, delle costruzioni e del riciclaggio”.

In occasione della scorsa edizione l’intenzione è stata quella di tornare a lavorare “faccia a faccia”: espositori e visitatori,

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 118
FIERE

infatti, hanno colto l’opportunità di entrare in contatto con i loro colleghi del settore, di tastare il polso a ciò che sta accadendo sul mercato e di ammirare un’ampia gamma di macchinari in azione dal vivo, con un palcoscenico rappresentato dalle quattro aree dimostrative dedicate della fiera.

Una fiera senza eguali

Nel corso degli ultimi 40 anni Hillhead è cresciuta fino a diventare una manifestazione fieristica senza eguali: dalle umili origini della prima esposizione, tenutasi nel 1982 presso la Jackdaw Crag Quarry, alla spettacolare e unica stravaganza estrattiva che è oggi. L’evento di quest’anno sarà accolto con grande favore, replicando il successo dell’edizione 2022, con ogni metro quadrato di spazio espositivo - compreso il padiglione di registrazione ampliato e la disposizione modificata nella parte superiore dell’area espositiva - completamente esaurito prima dell’apertura ufficiale. Per gli organizzatori, Hillhead 2022 non solo è stata una delle fiere più popolari e meglio frequentate fino a oggi, ma ha anche stabilito nuovi record per quanto riguarda gli spazi espositivi, il numero di espositori e l’affluenza nel giorno di apertura, senza contare una serie di misure di sostenibilità e la banda larga in fibra ottica installata strategicamente in tutta l’area espositiva che sarà disponibile anche in quest’occasione, consentendo loro di rimanere connessi e di massimizzare le opportunità digitali durante i tre giorni della fiera. L’intenzione, ovviamente, è replicare (e superare) quanto di buono è stato ottenuto con l’edizione precedente. A Hillhead i costruttori presenteranno le loro più recenti novità in termini di macchine, innovazioni e tecnologie, offrendo complessivamente una scelta particolarmente ricca per i settori dell’estrazione, dell’edilizia e del riciclaggio. I visitatori che parteciperanno all’evento saranno intrattenuti da un numero record di dimostrazioni dal vivo. Parallelamente all’industria che essa rappresenta, la manifestazione proporrà l’attuazione di una serie di politiche per promuovere la sostenibilità, tra cui l’alimentazione di tutti gli espositori interni con carburante HVO (olio vegetale

idrotrattato), l’eliminazione della plastica monouso e l’introduzione di generatori e di telecamere di sicurezza ibridi e a energia solare. Hillhead ha dimostrato che gli eventi “faccia a faccia” non possono essere sostituiti per tenersi aggiornati sul settore e per costruire relazioni positive e fare “business”.

La parola ai protagonisti

“Hillhead 2024 - annunciano gli organizzatori della manifestazione fieristica britannica - è destinato a consolidare lo slancio dell’evento record del 2022, con tutti i principali OEM già iscritti alla fiera biennale delle cave, delle costruzioni e del riciclaggio. Tra questi: Volvo (SMT), Komatsu, JCB, Caterpillar (Finning), Terex Group (Powerscreen, Finlay, EvoQuip, MDS e Terex Washing Systems), CASE, Sandvik, Hyundai, Bell, Liebherr, DEVELON, Bomag, LiuGong, Sany, Wirtgen, Astec Industries, Telestack, Hitachi, Metso (McHale Plant e Duo), CDE, Kubota, Takeuchi, Merlo, Gipo, Wacker Neuson, McLanahan, Anaconda, Rokbak, Superior Industries, Yanmar, Weir Minerals, Ammann, Conn-Weld, Pronar, Keestrack, Bobcat, Mecalac, Isuzu, Hidromek e Rubblemaster”. Il direttore dell’evento, Richard Bradbury, spiega: “Il livello di interesse di quest’anno è senza precedenti e siamo lieti di poter offrire una serie di nuove opportunità agli espositori. Hillhead 2024 si caratterizzerà anche il lancio del nuovo ‘Showground Pavillon’, ampliato per l’evento di quest’anno e che

ospiterà ora oltre 180 espositori, creando più di 1.300 m² di spazio interno aggiuntivo. Ciò contribuirà a compensare una parte dello spazio perso nel ‘Registration Pavillon’, le cui dimensioni sono state leggermente ridotte in seguito al feedback dei visitatori. Ciò accorcerà il percorso dei visitatori all’interno dell’area espositiva e creerà spazio per una struttura dedicata all’ingresso degli espositori”. Il responsabile dell’evento, Harvey Sugden, aggiunge: “Negli ultimi anni non siamo riusciti a soddisfare la domanda di spazio interno e con il ‘Registration Pavillon’ al limite della capienza era opportuno ampliare il padiglione dell’area espositiva. La struttura ospiterà anche l’Hillhead Café, di nuova concezione, che è stato trasferito al centro del sito e offrirà una gamma più ampia di punti di ristoro, oltre a una ‘area salotto’ terrazzata all’aperto e una ‘networking lounge’”. ■

LA CARTA D’IDENTITÀ

• Organizzatore: QMJ Publishing Ltd.

• Luogo: Hillhead Quarry Buxton exhibition (Regno Unito)

• Data evento: 25-27 giugno 2024

• Frequenza: biennale

• Settori merceologici: tecnologia mineraria, costruzioni e riciclaggio

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KOMATSU

Il nuovo midi escavatore PC88MR-10

Sulla scia del successo del suo predecessore, il modello PC88MR-10, il nuovo midi escavatore PC88MR-11 di Komatsu continua ad accrescere il valore aggiunto per i clienti del settore. Grazie alle sue nuove caratteristiche, il PC88MR-11 offre un notevole aumento della produttività, ridotti consumi di carburante e maggiore velocità delle attrezzature di lavoro. Il PC88MR-11 è stato sviluppato partendo dal know-how accumulato dal gruppo Komatsu nel corso dei decenni per offrire massima versatilità, facilità di acquisto e maggiore efficienza grazie alla funzione opzionale Lehnhoff Powertilt montata già in fabbrica. La preoccupazione per i problemi ambientali sta crescendo e le aree urbane diventano sempre più sensibili alle emissioni: grazie ai consumi ridotti e al motore EU Stage V (50,7 kW / 68 HP) del PC88MR-11 i clienti possono partecipare a qualsiasi gara, dimostrare di possedere i necessari requisiti in termini di rispetto dell’ambiente e godere di un investimento davvero a prova di futuro. Il ridotto raggio

di rotazione posteriore consente all’operatore di concentrarsi sul lavoro che sta svolgendo, senza doversi preoccupare del rischio di urti nella parte posteriore, e fa del PC88MR-11 un prodotto molto versatile, ideale anche in spazi ristretti. L’aspetto esteriore risulta migliorato grazie al moderno design della serie MR-11, completamente rinnovato. Il PC88MR-11 assicura comfort operatore di prim’ordine, soluzioni all’avanguardia per la sicurezza, principi ergonomici

intuitivi, grandi migliorie in termini di prestazioni e manovrabilità, facilità di manutenzione, tranquillità garantita dal collaudato sistema di post-trattamento di Komatsu e da numerose dotazioni di serie. Gli operatori noteranno miglioramenti sotto ogni aspetto: lama di nuova progettazione per ottimizzare le prestazioni di livellamento, interruttore marcia alta/bassa riposizionato per meglio rispettare i principi ergonomici, o una valvola automatica per facilitare la sostituzione delle attrezzature. Tutto ciò sarà apprezzato in egual misura dagli utenti esperti e da quelli alle prime armi. Simone Reddi, Product Manager di Komatsu Europe per i Midi escavatori, afferma: “Non si tratta di un semplice aggiornamento del modello. Il PC88MR-11 vanta numerose migliorie in termini di prestazioni di scavo e di struttura. L’intero ciclo scavo-carico è stato perfezionato, aumentando la produttività e improntando l’esperienza di guida in base alla percezione di una maggiore velocità. Infine, aspetto non meno importante, questo midi escavatore rappresenta il debutto europeo del motore Komatsu 2,4 l EU Stage V con KDPF (senza SCR).

Per tutti i nostri clienti, dunque, minori consumi di carburante, maggiori prestazioni ed efficienza ineguagliabile”.

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cura di Liliana Rebaglia
PRODOTTI a

ENGCON

Un nuovo sistema di comando

Il nuovo sistema di comando engcon DC3 compie grandi passi avanti in termini di compatibilità con i costruttori leader mondiali di escavatori. Negli ultimi anni, infatti, engcon ha sviluppato il DC3, un nuovo sistema di comando per escavatori. Nel maggio dello scorso anno è stato reso noto che il DC3 era compatibile con Cat Next Gen; dopo aver effettuato accurati test sia in officina che presso i clienti finali, l’azienda ha comunicato che ora il DC3 è compatibile con i modelli di numerosi marchi di escavatori presenti sul mercato. “Siamo lieti che diversi altri costruttori di escavatori abbiano adottato il nostro nuovo sistema di comando”, afferma Martin Engström, responsabile di prodotto in engcon. “Grazie a questo nuovo sistema eleveremo lo scavo a livelli mai visti; il sistema è intelligente e facile da installare, è stata migliorata l’assistenza remota e oggi è disponibile anche una nuova app sia per iOS che per Android”, aggiunge. Attualmente sono predisposte per il DC3 le seguenti macchine: CAT NG 313-335; Volvo eML EC140-300E, EW160-220E, ECR145-355E ed EWR130-170E; Doosan DX 225LC-7X; Takeuchi TB395W. L’elenco sarà aggiornato di continuo. Ricordiamo che engcon

è specializzata nella fornitura di rotatori inclinabili e relativi accessori che aumentano l’efficienza, la flessibilità, la precisione e la sicurezza degli escavatori. Fondata nel 1990 e con sede a Strömsund, in Svezia, engcon serve il mercato

attraverso 14 società di vendita locali e una rete consolidata di rivenditori in tutto il mondo.

L’azienda ha chiuso il 2023 con un fatturato netto di circa 1,9 miliardi di SEK. Le azioni di risparmio engcon sono quotate al Nasdaq di Stoccolma.

Sei pronto per gli incentivi

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La nuova generazione di pale gommate Serie 8

Caratteristiche, funzioni e comfort rendono la guida della serie premium di Kramer un’esperienza esclusiva. Efficienza, risparmio di carburante e modernità: queste sono in sintesi le caratteristiche delle nuove pale gommate e pale gommate telescopiche della Serie 8 (8085, 8095, 8105, 8115, 8085T e 8095T). A seconda del modello, i carichi di ribaltamento variano da 3.650 a 4.250 kg. Tutti i modelli sono equipaggiati di serie con un motore Deutz da 55 kW / 75 CV; un motore da 74,4 kW / 100 CV è disponibile come opzione per i modelli 8105, 8115 e 8095T.

La trasmissione di nuova concezione offre quattro modalità di guida (Power, Eco, Road, CSD). Sia che si tratti di accatastamento che di sgombero o di spazzamento è possibile selezionare l’impostazione giusta per ogni applicazione, al fine di eseguire il lavoro nel modo più efficiente e con il minor consumo di carburante possibile. La distribuzione del flusso indipendente dal carico (LUDV) assicura una distribuzione uniforme dell’olio idraulico ai singoli circuiti di controllo. Ciò significa che diverse funzioni possono essere svolte contemporaneamente,

indipendentemente dal carico, ad esempio il sollevamento, il telescopio e lo scarico. Anche la cabina è stata completamente ridisegnata, con due entrate e uscite complete su ciascun lato della cabina. Il bracciolo pieghevole con joystick e tasti funzione è montato sul sedile del conducente e può essere regolato in lunghezza per adattarsi alle esigenze del conducente. Il display opzionale da 7” apre un nuovo mondo di impostazioni della macchina e di sistemi di assistenza. Ad esempio, la sensibilità del joystick o la quantità

di olio del terzo circuito di controllo possono essere regolati con il jog-dial. Con lo Smart Steering il conducente può ridurre il numero di giri del volante necessari per ottenere il massimo angolo di sterzata: ciò si traduce in una maggiore produttività e in rapide manovre di svolta, soprattutto quando si lavora nel ciclo a “Y”. Per tutte le macchine della serie 8 sono disponibili due varianti di cabina. La cabina standard raggiunge un’altezza compatta del veicolo di 2,49 m (2,69 m per i modelli 8115 e 8095T). Con la cabina panoramica la visuale si estende verso l’alto, il che è particolarmente pratico quando si lavora con le pale gommate telescopiche. Produttività, efficienza e sicurezza sono aumentate grazie anche all’innovativo sviluppo della nota piastra di cambio rapido nel sistema di cambio rapido completamente idraulico “Smart Attach”, ora montato di serie nella serie 8. Gli attrezzi idraulici possono essere agganciati con “Smart Attach” senza dover salire e scendere dalla macchina, poiché il circuito idraulico viene collegato automaticamente.

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PRODOTTI
KRAMER

Il nuovo tamburo frantumatore VC HAMM

Dopo l’avvio di successo della serie dei nuovi rulli compattatori, Hamm offre modelli dedicati ai Paesi con la norma sulle emissioni inquinanti EU Stage V/EPA Tier 4f, sviluppati appositamente per la frantumazione e la compattazione di pietra e roccia. Per i Paesi con la norma sulle emissioni inquinanti Tier 3, i nuovi modelli saranno disponibili a partire da autunno 2024. I vantaggi per le imprese di costruzione sono ben evidenti: con l’impiego dei rulli compattatori VC è possibile ottimizzare i processi nel cantiere, riducendo la preparazione dei materiali e i costi di trasporto. A seconda dell’applicazione, i clienti possono approfittare di risparmi fino al 50% in termini di tempo, costi ed emissioni di CO2. I rulli compattatori HC 250 C VC (Tier 3) e HC 250i C VC (EU Stage V/EPA Tier 4f) sono in grado di frantumare e compattare in un unico processo terreni misti e varie tipologie di roccia, come ad esempio basalto, granito o altri materiali con

resistenza alla compressione comparabile. Come per la serie precedente, la denominazione comprende l’acronimo “VC” (Vibration Crusher). Equipaggiati con potenti motori diesel Deutz e componenti rinforzati su telaio anteriore, giunto articolato e sottocarro, i nuovi rulli compattatori sono così ideali per impieghi particolarmente gravosi.

La lettera “C” nella denominazione del modello indica una trazione del tamburo rinforzata, che consente inclinazioni fino al 60%. Le macchine, del peso di 25 t, sono dotate di serie di pneumatici da roccia, cabina e del concetto di comando Easy Drive.

Per quanto riguarda il comfort, i conducenti possono approfittare di un sedile di guida con schienale allungato, vantaggioso soprattutto nelle attività Heavy Duty. Come opzione è possibile scegliere un sedile di guida con ammortizzazione pneumatica.

L’innovazione a Intermat 2024

Cangini Benne - realtà in continua espansione, specializzata nella produzione di attrezzature per il settore movimento terra e da sempre attiva nel proporre al mercato soluzioni innovative per migliorare il benessere e la sicurezza degli operatori in cantiere e le loro attività quotidiane - è pronta ad annunciare grandi novità. Al centro dell’attenzione non solo idee innovative, ma anche la ricerca della qualità, del progresso e della sicurezza alla base di tutti i nuovi progetti. L’azienda romagnola, con sede a Sarsina (FC), si posiziona tra i candidati finalisti al premio Innovation award della fiera Intermat di Parigi con il suo sistema “Evo system” per la gamma di attacchi rapidi, candidandosi all’interno della categoria “Earthmoving & Demolition”. Questo sistema è applicabile a tutta la gamma di attacchi rapidi di Cangini Benne con il principale valore aggiunto collegato al concetto di sicurezza ed efficienza operativa che fa fronte alle nuove normative sulla sicurezza. Questo sistema innovativo consente di verificare

direttamente dalla postazione in cabina se l’attacco rapido ha completato correttamente la fase di aggancio. Per questo motivo è presente un sistema a doppia indicazione che comunica all’operatore se l’attacco rapido si è totalmente agganciato all’adattatore. I due elementi visivi sono posizionati lateralmente e frontalmente, consentendo di distinguere visivamente una condizione di aggancio completo da una di aggancio parziale tra attacco rapido e adattatore.

La versione Evo è costituita da tre elementi fondamentali e brevettati che le conferiscono una elevata sicurezza in cantiere: indicatore laterale di colore giallo e forma triangolare “Safe Check” ad alta visibilità, costituito da materiale durevole; indicatore frontale visibile dall’operatore in cabina; forcella a doppia sede che evita il rischio di caduta accidentale dell’utensile applicato per tutta la corsa, fino a un angolo di 30°dalla verticale del braccio scavo. La sua forma permette di sganciare l’utensile solo una volta che questo viene depositato a terra in posizione stabile. Una soluzione, questa, che migliora ulteriormente l’efficacia in termini di risultato, limitando al minimo gli interventi di manutenzione dell’utente.

Utilizzando il concetto EVO l’utente riduce anche l’impatto sull’ambiente, in quanto limita le manutenzioni che sarebbero invece necessarie nel caso in cui l’attacco rapido fosse provvisto di componentistica elettronica o meccanica. Il sistema EVO sarà presentato da Cangini Benne a Intermat e lo staff dell’azienda sarà disponibile per mostrare ai visitatori tutti i vantaggi del sistema. L’azienda si presenta peraltro con un “volto” rinnovato e una nuova immagine - che mette in luce a pieno la sua identità e il suo spirito di innovazione ed energia e che spinge da sempre i suoi risultati - che conferma i suoi punti saldi quali la spinta innovativa e il continuo impegno a migliorarsi sempre. Il nuovo restyling riguarda il sito web www.canginibenne.com e i l nuovo catalogo rinnovato dedicato a benne, attacchi rapidi e attrezzature.

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 124
PRODOTTI
CANGINI

MECALAC

Il nuovo dumper elettrico eMDX

Mecalac, costruttore specializzato a livello mondiale nella progettazione, produzione e distribuzione di macchine compatte per i cantieri urbani, presenta il nuovo dumper elettrico eMDX. In un contesto di sviluppo di soluzioni più sostenibili, questo dumper è il primo da 6 t 100% elettrico al mondo. Questa innovazione segna un importante passo avanti nel settore delle costruzioni rispondendo alla crescente domanda di macchine urbane ecologiche senza compromettere la produttività o la sicurezza. L’eMDX rappresenta un passo significativo verso un futuro più sostenibile ed efficiente e mira a eliminare le emissioni nei cantieri. Questo dumper elettrico da 6 t mantiene tutte le sue prestazioni riducendo al contempo l’impatto ambientale: dotato di una batteria da 75 kWh, ridefinisce l’autonomia con un tempo di funzionamento ininterrotto di almeno otto ore con una singola carica e una ricarica rapida di sole quattro ore. Poiché le soste frequenti sono la norma, l’autonomia è ulteriormente aumentata, traducendosi in ore di lavoro supplementari. Mecalac riconosce l’importanza della facilità di ricarica.

L’eMDX è alimentato con una spina di tipo 2, simile a quella utilizzata per le automobili, che offre una soluzione comoda grazie ai punti di ricarica ampiamente disponibili. Il dumper può essere ricaricato anche tramite una presa industriale a cinque poli, direttamente su un quadro elettrico o una scatola di distribuzione da cantiere. L’eMDX si basa sull’eredità della sua controparte diesel, il 6MDX, conservandone le prestazioni idrauliche e di guida, ma va anche oltre le aspettative offrendo un’accelerazione e una manovrabilità superiori su terreni in pendenza e stabilendo così un nuovo punto di riferimento

per i dumper elettrici. Mecalac ha posto la massima cura nel conservare le dimensioni compatte e le caratteristiche di sicurezza dell’eMDX, introducendo al contempo ulteriori miglioramenti per la protezione dell’operatore. L’introduzione dell’eMDX fa parte di uno sviluppo più ampio comprendente altre due macchine al 100% elettriche, che di solito lavorano insieme nei cantieri: la pala con braccio girevole eS1000, con la sua capacità di 1.000 l, e il già rinomato escavatore-caricatore gommato e12, il primo escavatore elettrico da 11 t sul mercato. L’arrivo di queste tre macchine elettriche è molto promettente. L’ecosistema elettrico di Mecalac cambia le carte in tavola, riducendo drasticamente le emissioni di nei cantieri. Ad esempio, tre macchine Mecalac a emissioni zero che lavorano insieme nello stesso cantiere urbano possono risparmiare in media 64 t di che i loro equivalenti con motore a combustione avrebbero emesso in un anno. Al di là dei vantaggi ambientali, la soluzione a emissioni zero di Mecalac offre la possibilità di operare all’interno degli edifici, di ridurre al minimo l’inquinamento acustico e di diminuire considerevolmente i costi di manutenzione e di esercizio. Nella misura in cui il combustibile tradizionale lascia il posto all’elettricità, queste macchine Mecalac forniscono un ecosistema elettrico olistico che ridefinisce l’impegno del settore delle costruzioni verso una soluzione più ecologica.

ONSITECONSTRUCTION - aprile 2024 126 PRODOTTI

INSERZIONISTI

127 aprile 2024 - ONSITECONSTRUCTION
Azienda Pagina BKT Europe 61 Brigade Elettronica 123 CAMS 9 CGA Ricambi PATELLA ANTERIORE CIFA 29 Elsa Solutions 11 Espi Engineering 47 Europarts 41 Fiera Asphaltica 28 Fiera Hillhead 101 Grafiche MDM 125 H.P.S. Centro Oleodinamico 57 Hitachi 7 JCB III COPERTINA Kobelco 19 Ma-estro 121 MAI ITALIA 20 MB Crusher COPERTINA Merlo 23 Oleomarket 27 Pio Pellacini 53 RMC 3 Samep Tools II COPERTINA Sandvik Italia 21 Sany Italia 15 Scai 1 Sicim 35 Simex 5 Trevi Benne 25 U.Emme IV COPERTINA Vermeer Italia 87 Volvo CE Italia 13 Wirtgen Macchine 17

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IMBATTIBILE

I nuovi escavatori compatti JCB della classe da 2,5 ton con motore Stage V sono più potenti e robusti, sicuri e confortevoli, con un basso costo di gestione e offrono prestazioni imbattibili. Sono sicuri grazie all’esclusivo sistema di isolamento idraulico 2GO e alle luci LED con funzione “follow me home”. Gli intervalli di lubrificazione sono di 500 ore, e il sistema di controllo del minimo automatico e dell’arresto motore garantiscono risparmio di carburante. Puoi scegliere il modello girosagoma o quello a ingombro convenzionale: contatta il tuo rivenditore JCB e scopri la vera innovazione per il cantiere. JCB è innovazione.

JCB S.p.A. Via E. Fermi, 16 – 20090 Assago (MI) – marketing.italia@jcb.com www.jcb.com Telefono: +39 02 48866401 NEW 2,5T | MINI ESCAVATORI COMPATTI
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