Onlus Quando gli addetti comunali tagliano i rami degli alberi viene spontaneo gridare:
“Fate piano” Abbiate pietà per gli alberi. La capitozzatura è dannosa e inutile. Anche la furia potatrice è purtroppo una caratteristica dell’amministrazione locale. Gli alberi sono considerati un pericolo e perciò si fa di tutto per tenerli sotto controllo, con potature severissime quando tendono ad allargarsi troppo, con taglio definitivo al primo indizio di malattia.
AlberiAmo Pontecagnano La Capitozzatura La capitozzatura è l’indiscriminato taglio di branche dell’albero. Il motivo più comune per cui si pratica la capitozzatura è la riduzione delle dimensioni di un albero. Le persone hanno paura degli alberi troppo alti: pensano che diventino un pericolo. La capitozzatura non è un metodo praticabile di contenimento e certamente non riduce il pericolo. Anzi nel lungo periodo rende un albero più pericoloso. La capitozzatura, attività molto diffusa, è considerata la più dannosa pratica di arboricoltura conosciuta. In pratica con la capitozzatura viene rimossa dalla metà all’intera chioma di un albero. L’albero, improvvisamente defogliato e quindi privato delle foglie, che producono l’energia necessaria alla sua vita, può temporaneamente “morire di fame”. La perdita di così tante foglie attiva un meccanismo di sopravvivenza che consiste nella produzione di rami di lunghezza maggiore ma più esili, così che l’albero possa recuperare, il più velocemente possibile, una nuova chioma. Questi rami hanno origine dalle gemme latenti che l’albero produce lungo il fusto e le branche e dalle gemme avventizie che si formano a livello dei grossi tagli. Tale meccanismo di sopravvivenza richiede un grande impiego di energia che l’albero preleva dalle sue riserve. Se l’albero non possiede una riserva di energia sufficiente, il rischio che muoia è molto alto.