Progetto ICF

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♣Gli obiettivi del progetto: ϖcostituire un Comitato Tecnico Scientifico con funzione consultiva; ϖformare un gruppo di progettazione operativa; ϖrealizzare attività di formazione e di ricerca-azione comuni a tutti i soggetti in rete per acquisire familiarità con il linguaggio usato nell’ICF; ϖprodurre modelli su base ICF da sperimentare nei contesti scolastici; ϖsperimentare nuovi modelli su base ICF ognuno nel proprio ambito, rispettandone la progressione dell’elaborazione (Diagnosi Funzionale, PDF); ϖindividuare gli elementi osservabili che definiscono il contesto scolastico in relazione agli alunni disabili allo scopo di discernere le barriere e i facilitatori ; ϖrealizzare e utilizzare uno strumento a carattere digitale interpretativo della realtà scolastica in grado di leggere la complessità del contesto in cui vive l’alunno disabile; ϖideare e sperimentare un nuovo modello di PEI-Progetto di vita sulla base dei nuovi elementi; ϖrealizzare una documentazione innovativa nella fruibilità di tutto il materiale prodotto e le esperienze realizzate; ϖgarantire una formazione on line sull’ICF su tutto il territorio provinciale e la comunicazione attraverso moderni canali (blog, podcast, videoconferenze, forum ecc.) per un confronto costruttivo. ♣ I bisogni a cui il progetto risponde: Nonostante il nostro paese abbia sottoscritto nel 2006, insieme a tutti gli altri membri, la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e benché sia considerato all’avanguardia in materia di integrazione, molte sono ancora le azioni da mettere in atto, tanto ribadite dal ricco escursus legislativo. L’Assemblea Mondiale della Sanità ha approvato nel 2001 la classificazione ICF e nel 2007 ha pubblicato lo strumento ICF-CY dedicandolo ai bambini e agli adolescenti, a tutt’oggi poco utilizzati dai vari operatori. Le “Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità”, pubblicate dal MIUR il 5 agosto 2009, hanno, inoltre, sottolineato l’importanza “…che il personale scolastico coinvolto nel processo di integrazione sia a conoscenza del modello in questione…”. La rete delle scuole coinvolte nel progetto ICARE sentivano il bisogno dopo diversi anni di ricerca, di trovare dei partners collaborativi interessati a sperimentare attivamente l’ICF che ha incontrato finora delle resistenze nei diversi ambiti di applicazione. La risposta è arrivata senza sforzi, anzi la richiesta è stata di gran lunga superiore alle aspettative, tanto da dover fare una scelta di selezione dei partners, relativamente alle istituzioni scolastiche, sulla base del numero di alunni disabili frequentanti e dell’esperienza di ricerca già svolta, garantendo nel contempo un intervento spalmato su un territorio come il Salento che si presenta ampio e logisticamente complesso. La costituzione di una rete prevede la presenza di tutte le componenti che rappresentano il contesto che ha in cura un soggetto con disabilità (scuola, famiglie, ASL, università e


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